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Lo street artist Jorit omaggia Nino D'Angelo con un murales a Napoli

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Sarà un murales di Jorit a suggellare, ove mai ce ne fosse bisogno, il legame indissolubile tra Nino D'Angelo e San Pietro a Patierno, il quartiere della periferia a Nord di Napoli in cui il cantante è nato.

Qui infatti, sulla facciata di un edificio di quattro piani vicinissimo alla strada in cui il cantautore ha abitato con la sua famiglia e mosso i primi passi nel mondo della musica, verrà realizzato un dipinto di dodici metri raffigurante in versione iperrealistica il volto dell'artista.
 
È questo l'omaggio che il quartiere intende tributare a D'Angelo il quale non solo non ha mai nascosto le sue origini ma le ha sempre dichiarate con fierezza, portando ovunque nel mondo, assieme alla sua musica, anche il nome di questo territorio.
 
A firmare e realizzare l'opera, i cui lavori hanno preso il via oggi, lo street artist italo-olandese Jorit“Il legame con il quartiere di origine e l'orgoglio mai nascosto di appartenere a una comunità spesso dimenticata e bistrattata dalle istituzioni ma storicamente laboriosa, operaia e artigiana, è uno degli aspetti che ho sempre apprezzato di più del percorso artistico di Nino D'Angelo - afferma JoritPer questo, quando mi è stata prospettata l'idea di un murales raffigurante il suo volto a San Pietro a Patierno ho accettato con entusiasmo. D'Angelo è un’icona, un simbolo della cultura popolare di Napoli, ed è bello che un'opera di street art con il suo volto possa contribuire in qualche modo a riqualificare il contesto urbano del quartiere in cui è nato”.
 
“La gente di San Pietro a Patierno mi ha sempre mostrato grande affetto - spiega Nino D’Angelo - e questo regalo che mi ha fatto ne è la conferma. Ringrazio tutte le persone del quartiere per una sorpresa bellissima che mi ha anche emozionato e che suggella per sempre il mio rapporto con questa parte di Napoli dove ho iniziato la mia carriera. E ringrazio anche Jorit che ho sempre ammirato per la sua arte e la sua originalità: è un onore per me essere ‘rappresentato’ da lui”.

NOORÈ: uscito il singolo d'esordio "RESTA CON ME"

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Da martedì 15 settembre sarà in radio e disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “RESTA CON ME” (Star- M), il singolo d'esordio di NOORÈ, scritto a due mani con Alex Lazzarin.

«Ho scelto di interpretare questo brano perché mi rappresenta e descrive una situazione di un vivere sereno e senza pensieri. - commenta Noorè - Dopo un periodo molto delicato in cui siamo stati coinvolti emotivamente e fisicamente ho deciso di scrivere, insieme ad Alex Lazzarin, questo testo dalle note fresche e coinvolgenti, descrivendo una storia d’amore estiva vissuta pienamente, senza pensieri. - continua - Nonostante la fine della relazione, capisco che la vita trova sempre un modo per sorprenderti, ti regala svariate emozioni ed esperienze da assaporare perciò mai essere tristi! Cerco di trarre il bello ed il positivo anche  da ciò che può essere  doloroso, chissá.. magari tornare ad innamorarsi di nuovo!».

 

Il video di “RESTA CON ME”, scritto e ideato da Giovanni Mencarelli e Andrea Dainelli, per la regia di Simone Meacci (Video Auge), vede la straordinaria partecipazione di MATTEO ALESSANDRONI,uno dei Super Boys del Grande Fratello Vip 2020.

 

«Ho scelto di coinvolgere Matteo Alessandroni nelle riprese del mio videoclip perché è il mio stereotipo di ragazzo muscoloso, bello e attento all’alimentazione»,afferma la cantautrice.

 

VIDEO https://youtu.be/DiCLRnvs3kU

 

Il videoclip ruota su due emozioni contrastanti: l’innamoramento esplosivo in una divertente e soleggiata estate di  mare, e il mal d’amore per la brusca interruzione della storia d’amore. Questa dicotomia è ben visibile nella clip grazie ai continui flashback che riportano ad alcuni dei momenti più divertenti della storia d’amore estiva (giro sulla ruota panoramica, passeggiata in spiaggia, beach volley, tuffi dal gommone, falò sulla spiaggia ecc..), ricordi che si scontrano con l’attuale stato di “abbandono” della protagonista e la sua richiesta disperata di continuare la storia. Un flirt che la protagonista sperava si trasformasse, dunque, in qualcosa di più duraturo ma alla fine viene abbandonata ogni speranza cancellando le ultime “Instagram stories” e lanciando in acqua lo smartphone.

 

Eleonora Porciatti, in arte Noorè (Firenze, 11 Maggio 1995), è una cantautrice italiana.

Si avvicina al mondo della musica sin da piccola grazie al padre musicista che le ha fatto conoscere i grandi artisti appartenenti al territorio italiano come De Gregori, Baglioni, Ramazzotti e molti altri.

Nel corso della sua vita, ha avuto modo di avvicinarsi a molte culture musicali per i numerosi viaggi intrapresi negli Stati Uniti. Conosce così il genere R&B a Los Angeles e San Diego, il jazz a New Orleans e il Blues a Chicago. Grazie all’influenza musicale assorbita in questi lunghi viaggi si dedica inizialmente alla scrittura di testi musicali in lingua spagnola ed inglese, successivamente al rientro in Italia, decide di partecipare a numerosi concorsi canori. Grazie a queste esibizioni  ha avuto modo di conoscere l’attuale team con il quale è stato inciso “Resta con Me”. Il testo è stato scritto a due mani con Alex Lazzarin. Il singolo d’esordio sarà pubblicato il 15 settembre 2020 insieme al videoclip ufficiale.

 

https://www.instagram.com/noore.music/

https://www.tiktok.com/@nooremusic_/



RECmediacomunicazione e promozione

Loredana Bertè, 70 anni: esce il 18 settembre la prima di cinque iconiche pubblicazioni

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Il 20 settembre 2020 Loredana Bertè compie 70 anni e sarà un grande compleanno da ricordare con una festa che durerà un anno intero: tanti progetti e attività che ci accompagneranno fino al 20 settembre 2021.

Il giorno del suo compleanno si parte subito con un nuovo logo e il restyling del sito e di tutti i canali social. Il 18 settembre invece, come anteprima uscirà l’esclusiva ristampa in vinile di “LOREDANABERTÈ”: il primo appuntamento della “70Bertè - Vinyl collection” con l'esclusivo logo ideato dalla stessa Artista. Cinque iconiche pubblicazioni in edizione limitata  per celebrare il talento unico ed inimitabile di una fuoriclasse della musica italiana.

 

LOREDANABERTÈ” è uno degli album più belli e rappresentativi di Loredana e contiene la superhit “In alto mare”. L’esclusiva ristampa in vinile (disponibile dal 18 settembre su Amazon.it, BTF.it, IBS.it, Mondadori.it e nei migliori negozi di dischi) esce per la prima volta in Picture Disc, formato 12”- 180 gr., in due versioni: “Standard” con card  e “Deluxe” con card autografata dall’artista in serie limitata e numerata a 1000 copie. L’immagine della card riproduce la copertina originale del 45 giri “In alto mare”, diventato uno dei brani simbolo della cantante con oltre 200.000 copie vendute in pochi mesi.

 

LOREDANABERTÈ”, pubblicato originariamente nel 1980, riscosse un enorme successo di pubblico e di critica e può essere considerato l’album di svolta “funky” della cantante. Una vera pietra miliare, con sonorità all'avanguardia nel panorama musicale italiano dell’epoca ma tuttora attuali. Prodotto da Mario Lavezzi (che firmava anche gran parte dei brani) “Loredanabertè” è composto da canzoni indimenticabili tra cui spicca “In alto mare” e “Buongiorno anche a te”, quest’ultima scritta da un giovane Pino Daniele, così come “Un po’ di tutto”, mentre “Diverse libertà” porta la firma di RonAlberto Radius, Roberto Colombo, Oscar Avogadro, Daniele Pace, Rosario Jermano e Gianfranco Baldazzi sono gli altri prestigiosi compositori e autori di questo importantissimo disco, la cui iconografica copertina è opera del pittore Romeo Borzini.

 

La serie “70Bertè - Vinyl collection” prevede la pubblicazione in vinile di altri quattro dischi da collezione ognuno dei quali in occasione di particolari ricorrenze o eventi: a novembre 2020 (Giornata Internazionale per l'eliminazione della Violenza Contro le Donne) uscirà il 45 giri di "Fiabe / Anima vai"; ad aprile 2021 (Record Store Day 2021), "T.I.R." , l’album che consacra l’artista "Rivelazione dell'anno 1977"; a giugno 2021 (Pride 2021) l’album "Traslocando", inserito dalla rivista Rolling Stone nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre. Infine a settembre 2021, per il 71esimo compleanno di Loredana, sarà pubblicato il vinile “Bandabertè'”, quarto album della sua discografia contenente “…E la luna bussò”, altro grande successo di Loredana.

Ogni pubblicazione sarà arricchita di una speciale fascia con il calendario di tutte le uscite della serie evento. La distribuzione è affidata a BTF S.r.l.

 

Per celebrare nel migliore dei modi questo straordinario anniversario seguiranno tanti altri progetti che saranno svelati dalla stessa artsta, man mano nel corso dell’anno.

 

 

Tracklist - “LOREDANABERTÈ”

 

Lato A

1. In alto mare

2. Un po' di tutto

3. Oh angelo mio

4. Prima o poi

Lato B

1. Io resto senza vento

2. Buongiorno anche a te

3. Dicembre

4. Diverse libertà

5. Bongo bongo

 

 

Official Artist Channel

https://www.loredanaberte.it/

https://www.facebook.com/loredanabertepaginaufficiale

https://twitter.com/LoredanaBerte

https://www.instagram.com/loredanaberteofficial

Rosa Balistreri, a 20 anni dalla morte l'omaggio di Chiara Carsico a Riesi

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Trent'anni fa moriva Rosa Balistreri. Il 20 settembre 2020 la compagna IlNaufragarMèDolce la ricorda con uno spettacolo a Riesi. 

ROSADILICATA, per la regia di Emilia Martinelli, è questo il titolo dello spettacolo che ricorda una delle donne più coraggiose della nostra Italia. La storia della vita straordinaria e controversa di Rosa viene raccontata dall'attrice Chiara Carsico, anche autrice e interprete, che restituisce al pubblico il ritratto di una grande figura femminile, quella di una siciliana nata e cresciuta nella miseria, semianalfabeta, costretta ad allontanarsi dalla propria terra in un percorso di riscatto personale che si afferma attraverso il canto. Questo spettacolo vuole essere un racconto attraverso le canzoni e le emozioni di una donna che non si è mai fatta schiacciare dalla sua condizione di proletaria e che ha portato nel suo canto e nella sua pelle la disperazione dei reietti e il riscatto dei “povericristi”. Rosa Balistreri è uno di quei personaggi che appartengono all’immaginario più profondo della Sicilia, terra d’origine dell’autrice, Chiara Carsico. Rosa – come molti siciliani – fu costretta ad emigrare e vivere lontano dalla sua terra. Nata da famiglia poverissima, lei, semianalfabeta, riuscì a riscattarsi dalla sua condizione di miseria e diventare amica di grandi come Guttuso, Sciascia e Amalia Rodriguez, incarnando un modello di donna che non si arrende e che lotta per la propria emancipazione.  Un’icona che rappresenta in maniera forte il rapporto difficile, di odio e amore, che molti siciliani, forse quelli dallo spirito più libero e irrequieto, hanno nei confronti della loro terra. Un’icona della Sicilia, della sua carnalità, della sua voglia di onestà, del suo modo di amare, passionale e intenso… Come ha scritto Ignazio Buttitta, che collaborò con lei e le fu amico, «ogni volta che cercheremo le parole, i suoni sepolti nel profondo della nostra memoria, quando vorremo rileggere una pagina vera della nostra memoria, sarà la voce di Rosa che ritornerà a imporsi con la sua ferma disperazione, la sua tragica dolcezza…» È proprio questo contrasto tra la durezza e la dolcezza di Rosa che ci spinge a voler mettere in scena la sua storia a trent' anni dalla sua scomparsa.

Servizio Cristiano Istituto Valdese
Via Monte degli Ulivi, 6
93016 Riesi (CL - Sicilia)
20 settembre 2020 

h:21:00
Ingresso Libero
TEATRO-CONCERTO
testo e interpretazione Chiara Casarico
musiche dal vivo Stefania Placidi (chitarra)


Gli aspetti organizzativi dell'evento rispetteranno le prescrizioni Covid-Fase2.

Evento all'aperto con numero chiuso.
Per partecipare è necessario seguire le istruzioni online:
https://forms.gle/


Contatto per info:
cultura@serviziocristiano.org

Anthony Peth, su Sportitalia TV da ottobre "Chef in Campo"

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In esclusiva per Sportitalia TVda ottobre "Chef in Campo" un nuovo format targato A.F. Project srl. La cucina è da sempre un argomento che attrae. Chi di noi davanti ai fornelli non si è sentito almeno per una volta uno chef famoso? E gli sportivi sempre attenti all’alimentazione come se la cavano tra i fornelli?! “Chef in Campo” ha deciso di metterli alla prova.

Attenzione: non saranno solo sportivi a cimentarsi ai fornelli, ma anche conduttori tv, showgirl e comici... tutti accumunati da una sola fede, il tifo!

Affiancato dallo chef Andrea Palmieri, in ogni puntata l’ospite dovrà cimentarsi con la realizzazione di due piatti raccontandosi attraverso le curiose domande del conduttore Anthony Peth.

La prima portata è legata alla sua infanzia: un ricordo di sapori, ingredienti, cotture che ci permetteranno di scoprire le radici dell’ospite: da dove viene? Com’è nata la sua passione per lo sport? Quali erano e quali sono i rapporti con la sua famiglia e con gli amici? Da dove è iniziata la sua carriera? Andremo quindi a scoprirne le origini e gli aneddoti sconosciuti al pubblico.

La seconda ricetta, invece, sarà legata a un momento di svolta nella vita del personaggio.

Un punto di svolta c’è sempre: l’olimpiade, l’esordio in Champions, la prima telecronaca, la passione per la squadra del cuore e un piatto può portarci proprio in questa direzione: ripercorreremo la sua carriera partendo proprio da quel primo momento.

Non mancherà davvero nulla infatti ogni piatto sarà poi completato da un ottimo vino scelto con cura dall’esperto Matteo Carreri.

Prodotto da Francesca Aiello e con la regia di Mario Maellaro andrà in onda in prime time per 9 puntate.

Sportitalia è visibile in chiaro e gratuitamente sul canale 60 del digitale terrestre ed è disponibile in alta definizione (sia live che on demand) sulla App Sportitalia scaricabile da dispositivi IOS, Android e visibile anche con Google Chromecast. La programmazione Sportitalia è visibile anche su SI Smart.

Prodotto da Francesca Aiello

Regia Mario Maellaro

Scritto da Marco Marrocco

Condotto da Anthony Peth

Con la partecipazione di Andrea Palmieri e di Matteo Carreri

Scenografia Fabio Enea

In produzione Marilena Borio

Mua Flavia Taviani

Stylist Laura Bottomei

Ufficio stampa Daniela Chessa

Abbigliamento professionale Circuito da Lavoro - Abbigliamento Professionale Made In Italy

Operatori video Lorenzo Giovanetti, Matteo Moro Quarta, Rosario Marzillo e Fabio Dell'Orco

Fonico di ripresa Valerio Marchei

Service tecnico Soulmovie.tv

Sonorizzazione Claudio Soncin

Attrezzisti Tommaso Di Cecco Antonio Peca

Studi Angelo Sciscione

Grazie a Letizia Sciscione, Francesco De Siena, MariaRaffaella Napolitano, Garbo Surgelati Ilaria Scenna, Gaetano Berardinelli Fortimpresa e tutti i nostri Partners.

Fabio Zuffanti, 'in "Amori elusivi" L’amore nelle mille sfaccettature

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Una raccolta di racconti è la lettura ideale per chi non ha molto tempo per leggere o che non riesce proprio a rinunciare ad un libro quando è in fila in una sala d’attesa, al supermercato o vuole leggere solo qualche pagina prima di addormentarsi. Se vi riconoscete in una di queste categorie non potete fare a meno di procurarvi l’ultimo libro di Fabio Zuffanti, Amori elusivi, edito da Les Flâneurs Edizioni. Già il titolo suggerisce l’argomento e sotto quale punto di vista viene trattato. L’amore, infatti, è il fil rouge che connota l’intera raccolta, che è composta da venticinque racconti di diversa lunghezza. In ognuno di essi l’autore ci mostra una storia che è uno spaccato di quotidianità, dinamiche che si sviluppano in luoghi comuni come un treno, un aeroporto, una stanza da letto, ma che, seppur nella brevità del testo, racchiudono una profondità di significati. Zuffanti riflette e fa riflettere il lettore sulle dinamiche dell’amore, il quale si presenta in maniera differente da soggetto a soggetto e si sviluppa in maniera altrettanto differente. Ciò che colpisce molto di questi racconti è, innanzitutto, l’originalità delle situazioni. Se è vero che gli ambienti o le situazioni possono essere comuni, del tutto originali e forse anche bizzarre sono le dinamiche. Pensate, ad esempio, alla protagonista di C’è romanzo e romanzo che a letto sta leggendo una storia che descrive esattamente ciò che lei sta vivendo in quel momento. E in contesti surreali, come quello appena descritto, che si insinua la riflessione di Zuffanti sull’amore, il quale viene mostrato per quello che è, senza filtri o artifici. Abbiamo così l’amante libertino o quello annoiato, la donna sola che vorrebbe amare, l’indifferente e così via. Nessun racconto lascia il lettore senza riflessione, ognuno pone un elemento di profonda meditazione su uno spaccato di quotidianità che potrebbe essere di chiunque. La lettura di questo libro è estremamente piacevole, non solo per la brevità dei racconti, ma perché lo stile di Zuffanti è gradevolissimo. Quando il lettore inizia la lettura, si sente quasi un osservatore silenzioso, è come se osservasse dallo spioncino della porta un momento di intimità altrui, ma senza provare imbarazzo. L’osservazione è spontanea e la naturalezza delle azioni dei vari personaggi si trasferisce nel lettore. I singoli racconti, poi, possono essere letti singolarmente, ma in essi c’è spesso un sottinteso rimando ad un altro racconto. È come se l’autore, e insieme a lui il lettore, girasse intorno ad un nucleo primitivo e ne analizzasse man mano le varie sfaccettature. In questo Fabio Zuffanti dimostra una grande abilità narrativa e di aver raggiunto una notevole maturità stilistica, che lascerà nel lettore la certezza di aver letto un bel libro.

 


Titolo: Amori elusivi

Autore: Fabio Zuffanti

Genere: Raccolta di racconti

Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni

Collana: Bohemien

Pagine: 122

Prezzo: 10,00

Codice ISBN: 978-88-313-14-237

Contatti

www.fabiozuffanti.com

www.facebook.com/fabiozuffanti

www.facebook.com/zuffanti

https://twitter.com/fabiozuffanti

https://www.instagram.com/fabiozuffanti

https://www.lesflaneursedizioni.it/

Imprenditrici Venete. Inaugurazione App a villa Widmann a Mira (Venezia)

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VENEZIA - Nella cornice di villa Widmann Rezzonico Foscari, a Mira Venezia, è stata inaugurata l’App della community “Imprenditrici Venete”. All’evento hanno partecipato circa 200 imprenditrici. Una giornata tutta da ricordare impreziosita dai colori fucsia, ciclamino, rosa, lilla, rosso e bianco, dove la presidente del gruppo, Giorgia Bonotto, ha parlato del periodo del lungo lockdown e della nascita di questa idea di riunire tutte le imprenditrici del Veneto. Hanno portato un saluto l’europarlamentare Gianantonio Da Re, l’assessore del Comune di Treviso Alessandro Manera, e l’assessore del Comune di Mira Vanna Baldan. Il governatore Luca Zaia ha mandato una lettera di augurio e di incoraggiamento. Presente durante tutta la durata dell’evento anche l'amministratore unico di Villa Widmann, Andrea Berro, presidente di San Servolo servizi metropolitani di Venezia. Nella sala conferenze della villa si è svolta la presentazione ufficiale della #App Imprenditrici Venete grazie ai tecnici di Oasis Srl, partner nella realizzazione dell'applicazione. Paola Maffei ha presentato l’academy del gruppo e altre imprenditrici hanno relazionato su altri punti. Manuela Cancedda ha parlato dei punti di forza dell'imprenditoria femminile; Emanuela Pozzanti che ha parlato della sicurezza aziendale ai tempi del Covid; Manuela Soccol ha parlato della privacy e della gestione dei dati aziendali; Lorenzo Renzulli ha dato supporto per l'assistenza tecnica dell'App; Antonietta Verduci ha parlato di persone migliori per business migliori. Ospite di eccezione, la soprano Anna Sanachina di origine russa, ma di adozione Veneziana, ha incantato gli ospiti con la sua splendida voce. L'evento ha avuto l'onore di ospitare la famosa associazione Patrizi Veneti di Maria Serafin di Venezia con abiti del 700 che si sono esibiti in un minuetto accompagnati dalla cantante soprano Veronica Rampado. Pranzo a buffet accompagnato da ottimi vini; il parco della villa è stato allestito per set fotografici e al campiello c’è stata un'esposizione di Vespe storiche, collezione privata di una imprenditrice veneta. Il taglio della torta scenografica Imprenditrici Venete a 6 piani offerta dalla pasticcera Rossella Sarti è stato un momento memorabile ricco di applausi e scatti fotografici. Inoltre un trionfo di dolci offerti dalle imprenditrici, monoporzioni di tiramisù, creme, frollini, praline e macarons ha deliziato e coccolato tutte le imprenditrici. tutti i prodotti alimentari sono stati accompagnati da scheda ingredienti certificata. Il tanto atteso gioco a premi ha concluso in bellezza l’evento; estrazione di numerosi premi offerti dai partners tra i quali, soggiorni presso hotel e B&B in località prestigiose, cene in ristoranti, tour con guida nella bellissima Venezia, e ancora gioielli, borse artigianali, abbigliamento, quadri dipinti a mano, cofanetti di ricercati prodotti di bellezza. Hanno contribuito alla realizzazione dell’evento Barbara De Marchi che ha pensato agli allestimenti e alle partners. La speaker Marica Mei ha intrattenuto il pubblico; l’admin Alice Tugnolo ha provveduto al service e al palco; Nicoletta Voltolina, Sabrina Sciorio, Valentina Bonotto, Claudia Bellan hanno accolto le ospiti al desk; la blogger del gruppo, Barbara Braghin, ha fatto interviste e foto. L'evento si è svolto tutto all'aperto, organizzato tenendo conto delle disposizioni legge per emergenza Sanitaria Covid.

MATTIA TONI: esce il 18 settembre il nuovo singolo “FINO ALL’ALBA”

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VIDEO 

Da venerdì 18 settembre in radio e digitale “FINO ALL'ALBA” (MainTrackMusic), il secondo singolo di MATTIA TONI, estratto dall’album “No Party” in uscita nel 2021, con il quale il cantautore debutterà con un progetto discografico totalmente in italiano.

 

«Ho messo suoni anni '80 e attuali per rendere i toni di questo brano accesi. Fuori piove, una storia ormai nei suoi atti finali, la voglia di chiarire e di aprire il proprio cuore. Restare insieme fino all’alba e provare a chiarire tutto quanto… anche se forse il momento è sbagliato ecco cosa volevo raccontare in questo brano», commenta Mattia Toni.

 

Il video racconta la storia descritta nella canzone ed è stato realizzato da un’ idea di Mattia Toni realizzata con la collaborazione di Francesco Pigoni e la regia di Riccardo Ibatici.

 

Mattia Toni nasce a Castelnovo ne’ Monti, un paese in provincia di Reggio Emilia. È diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale e laureato in Scienze della Comunicazione. All’età di 19 anni si avvicina al mondo della musica, frequentando l’Istituto Musicale Merulo di Castelnovo ne’ Monti. In quello stesso periodo affina le sue tecniche vocali e strumentali suonando ed esibendosi con alcune rock band. Nel 2015 compone e interpreta, da solista, “We're in love tonight” che è stata selezionata quale sigla del Gay Village di Roma. Nel 2016 apre il suo canale YouTube e inizia a pubblicare le proprie canzoni con video autoprodotti. 

Nell’estate 2018 produce il singolo “Before the summer ends”, ottenendo un buon riscontro sia a livello nazionale che internazionale a cui fa seguito “Like This” nell'autunno dello stesso anno. Mattia, dopo aver girato l'Europa con delle ospitate live nei maggiori club, non perde mai d'occhio il suo lavoro in studio per preparare il primo album e proseguire anche con l'attività di producer.

Nel 2019 ha pubblicato “This is love”, un singolo dove canta il desiderio di diventare padre e “Dance” il singolo con cui dichiara il suo amore per l'estate, il mare e il ballo.

Mattia attualmente sta lavorando alla preparazione di un nuovo album di inediti. Il 7 agosto 2020 è tornato in radio con “La Notte” singolo in italiano disponibile negli store e sulle piattaforme digitali.

 

https://www.facebook.com/MattiaToniUfficiale/  

https://www.instagram.com/mattiatoniofficial/


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ONORIAMO DON ROBERTO, PRETE SUBITO DIMENTICATO

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Don Roberto Malgesini
, 'prete degli ultimi', 51 anni, è stato ucciso tre giorni fa in centro a Como. A sferrare le coltellate mortali un tunisino di 53 anni con vari decreti di espulsione alle spalle fin dal 2015, mai eseguiti. Don Malgesini era conosciuto in città per il suo impegno a favore dei migranti.

Mi fermo qui, non voglio strumentalizzare nulla e nessuno, ma solo ricordare un prete coraggioso sottolineando però che in poche ore la sua morte è stata subito dimenticata dai media. Un centesimo dello spazio in cronaca rispetto ad altri omicidi “morbosi” della settimana, quelli che “fanno notizia” e finiscono regolarmente con la TV ai funerali e la gente che applaude (non ho mai capito perché), tipo  quello che uccide la sorella in moto perché lei non voleva più stare con un lui, ma con un “lui-lei” e avanti così, o il povero e coraggioso Willy che a Colleferro ha addirittura mobilitato Conte-show per i suoi funerali.

La morte di Don Roberto invece è stata sostanzialmente “negata” dai media perché dava imbarazzo e fastidio, usciva dagli schemi, obbligando a ripensare sul concetto ridondante che “nero è bello” ma che purtroppo non sempre “nero è buono”. Mi fermo qui perché avete capito. Onoriamo però  e non dimentichiamo Don Roberto, esempio concreto di carità ed aiuto per tante persone, di tutti i colori.

IIC Bruxelles, Vernissage della mostra "Piranèse d'après Benoit+Bo"

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(Prenota) In occasione del 300° anniversario della nascita del grande maestro Giovanni Battista Piranesi (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778) l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles presenta “Piranèse d'après Benoit + Bo” degli artisti franco-cinesi Benoit + Bo.

La mostra è composta da una ventina di opere create durante il lungo periodo di isolamento, con le quali gli artisti esprimono quello che ha significato per loro questo periodo, in quanto testimoni di un’epidemia che ha colpito il mondo intero e in particolar modo le persone fragili, gli esclusi, gli indifesi e coloro ai quali non è garantita la libertà.

Queste opere esprimono anche il desiderio di viaggiare, attraverso le diverse culture cittadine percorrendo epoche, paesi, discipline e stili diversi. Risultato: una serie di immagini ricche di riferimenti a Piranesi combinate al loro linguaggio plastico. Questo lavoro, a prima vista piuttosto ibrido, una volta decifrato ci orienta verso nuove interpretazioni della nostra epoca.

Come Piranesi, Benoit + Bo giocano con i codici stilistici della storia dell’arte del nostro continente e dell’Asia, costruendo così nei loro dipinti e fotografie un linguaggio formale carico di riferimenti. Questi simboli assumono via via dei tratti più “grafici” e ricordano le insegne luminose delle nostre città. Soli, arcobaleni, incensi a spirale, costruzioni di immobili, rocce dei letterati, fiori di loto si trovano accanto alle sculture del Laocoonte, le statue equestri, i vasi urne e anfore… Come in un gioco di costruzione intellettuale, gli artisti, in questa nuova serie di immagini, creano uno stile a due voci: la loro in armonia con quella di Piranesi.

Benoit + Bo sono una vera e propria collaborazione internazionale, il frutto di due culture, due sensibilità e due passati. Benoit è francese mentre Bo è cinese. Il loro palcoscenico è il mondo: si sono incontrati a Tientsin, hanno vissuto a Parigi, hanno aperto uno studio a Shanghai e nel 2015 si sono trasferiti a Bruxelles. Benoit + Bo hanno esposto in musei e gallerie in Francia, Belgio, Italia, Spagna, Corea, a Hong Kong e in Australia.

Vernissage: 28 settembre 2020

Durata della mostra: dal 28 settembre al 18 ottobre 2020

N.B. Misure di sicurezza: viste le misure restrittive dovute all'attuale crisi sanitaria, i posti sono limitati e la prenotazione è OBBLIGATORIA. L'utilizzo della mascherina è obbligatorio per tutte le persone a partire dai 12 anni di età.

Apertura mostra: 29.09 - 18.10.2020

lun. - ven., 9.30 -13.00, 14.00 -17.00

Istituto Italiano di Cultura

Rue de Livourne 38, 1000 Bruxelles

NB: Misure di sicurezza. Ai fini  della sicurezza il numero massimo di persone che potranno accedere alla sala è limitato. Al momento della prenotazione online obbligatoria, è possibile selezionare la fascia oraria in cui si desidera partecipare all'evento. L'orario scelto dovrà essere rigorosamente rispettato.


IL 30 SETTEMBRE IL GRAN FINALE DEL ROMA MUSIC FESTIVAL

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Il Roma Music Festival scalda i motori per tornare più forte che mai. 

Il talent musicale ideato dal produttore Andrea Montemurro, con la direzione artistica del maestro Mario Zannini Quirini, pur in un periodo non facile per l'emergenza sanitaria che si sta vivendo, è prossimo a celebrare le finali dell'edizione 2020.

Sarà un'edizione del tutto particolare e diversa dal solito, che vedrà partecipare tredici giovani artisti da ogni parte d'Italia, nella finalissima in programma a Roma, all'interno del teatro dello studio LEAD, il prossimo 30 settembre a partire dalle ore 20.30. A presentare la serata sarà Stefano Raucci, critico musicale e conduttore di Radio Radio.

RMF, ancora una volta, vuole essere un'occasione di valorizzazione di giovani artisti e talenti che nella musica coltivano sogni e ideali - dice l'ideatore del RMF Andrea Montemurro -. Quest'anno vivremo un'edizione giocoforza condizionata dall'emergenza sanitaria in corso, nel rispetto dei protocolli e delle normative vigenti in materia di lotta al Covid. Non volevamo però rinunciare, anzi: attraverso la musica e il canto, il Roma Music Festival vuole dare un forte segnale di presenza e ripartenza a tutti quegli artisti che hanno particolarmente sofferto il periodo di lockdown. A loro e a tutte le maestranze che vivono di musica - conclude Andrea Montemurro - è dedicata l'edizione 2020 del nostro talent". Tutte le informazioni sul festival, la storia e i partecipanti della serata finale sono sul sito www.romamusicfestival.com.

Acquaviva Picena il 26 settembre diventa set cinematografico per La Leggenda di Kaira di Emanuela Del Zompo

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Con Il patrocinio di Sponsalia, Associazione Palio del Duca e Comune di Acquaviva Picena, Assessorato turismo e cultura, iniziano le riprese cinematografiche di La Leggenda di Kaira con Michael Segal, Emanuela Del Zompo e Rosanna Gambone (già co-protagonista di The Women's angels presentato alla 77° Mostra del Cinema di Venezia).

Tratto dal fumetto di Emanuela Del Zompo, che vestirà i panni di Kaira, nobildonna che guida kairos, Paese rappresentato nella location dal Castello di Acquaviva Picena, il progetto ( per ora un promo) vedrà la presenza di diversi attori marchigiani come Tiziana Ferretti, Sebastiano Piotti ( avvocato ed attore di origine abbruzzese), Vagnoni Alfredo, Papini Giorgio, Luciano Gaetani, Lazzari Roberto. I costumi d'epoca sono di Nello Gaetani, Presidente dell'associazione Sponsalia, Palio del Duca. "Il fumetto, dice l'autrice, si ispira alla rievocazione storica del matrimonio di Forasteria, ed è stato naturale pensare di ambientare il set del film proprio nel comune di Acquaviva Picena, che con il suo fascino e i suoi borghi porta lo spettatore in quell'epoca storica tipica del medioevo. Rosanna Gambone, vestirà i panni del giullare- narratore ed avrà il compito di raccontare questo fantasy. La storia ha un messaggio importante, caro ad Emanuela Del Zompo: la condizione della donna nelle varie epoche storiche. La protagonista, è una Principessa-guerriera che dovrà compiere un viaggio temporale per compiere il proprio destino.

Sono previste scene a cavallo, apparizioni di spiriti-banshee, boia e templari che daranno al filmato quel tocco di magia e suspense.

Il 27 settembre sempre nella stessa location sarà presentato il fumetto La leggenda di Kaira. Posti limitati.

IL COSTUME CIOCIARO E ALTRI COSTUMI

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Torniamo su una pagina incredibile della Storia dell’arte e della tradizione europea. Si sa che  lo scozzese, il tirolese, il bavarese, l’olandese e qualche altro sono i costumi regionali considerati più noti e sempre attuali. Eppure  il solo  più illustrato dalla maggior parte degli artisti europei, dai maggiori ai minori, per almeno centocinquantanni,  il più conosciuto, è un altro: il costume  ciociaro cioè la vestitura che gli artisti europei vedevano addosso a uomini  e donne sia a Roma e sia nelle località al suo sud e naturalmente a Parigi e Londra.  Pertanto avviene  che tutti conoscono il costume scozzese, quello tirolese, quello bavarese, olandese ecc. e nessuno o quasi nessuno quello ciociaro, pur se infinitamente   più documentato.  Meglio ancora : tutti i visitatori dei musei al mondo  conoscono e ammirano il costume ciociaro  e la sua unicità: solo che non sanno come si chiama e dove si indossa!  E qui naturalmente tocchiamo il punto dolente: come mai tale vistosa discrepanza? Come mai se ne ignora il nome? E a questo proposito rinviamo  il lettore curioso al libro: IL COSTUME CIOCIARO NELL’ARTE EUROPEA DEL 1800. Naturalmente le istituzioni  nazionali e ancora di più quelle locali ciociare sono state, e sono ancora colpevolmente  ignave e ignare e continuano a dilapidare  una realtà di richiamo universale  e di sicura attrazione,  a parte l’alto valore  culturale: a conferma della insipienza gestionale e della completa abulia, basti prendere atto che in Ciociaria non esiste nelle istituzioni nemmeno un quadro d’epoca che illustri il costume ciociaro! Ed è detto tutto, quanto a sensibilità culturale e soprattutto a consapevolezza storica.  

Laddove in Scozia, in Austria, in Baviera il costume è  perfino vivo e attuale e viene indossato in ogni manifestazione pubblica o sociale, normalmente  e naturalmente, consapevoli anche di rispettare e  coltivare la propria memoria storica e le proprie radici, senza esibizionismi e affettazione, in Ciociaria si direbbe che si proceda all’inverso e all’incontrario: il costume ciociaro non solo non si conosce  e tanto meno si indossa e fa parte della vita sociale e pubblica:  non esiste! Mentre  altrove è ragione di prestigio e di onore indossarlo in tutte le pubbliche e civili ricorrenze,  qui in Ciociaria è onta, motivo di vergogna, tale e tanto è il livello (in)culturale. La scuola di ogni ordine e grado rappresenterebbe sempre la via maestra  per a svolta, al conseguimento di tale civile finalità, qualora consapevole ed  informata.

Una riprova  della incivile depressione  su questo argomento che attanaglia la Ciociaria in generale e la provincia di FR in particolare è venuta  fuori anche l’estate passata, stagione  ricca di manifestazioni e celebrazioni le più varie:  e proprio nel territorio dove il costume ciociaro è nato, e non solo il costume,  nella Valcomino, tutto si è commemorato  e festeggiato fuorché la propria storia e la propria tradizione:  è difficilmente accettabile che i Sindaci abbiano ignorato completamente e totalmente‘la memoria’ dei propri Comuni, cioè il tessuto storico della propria tradizione, rimettendosi in toto a quanto gli organizzatori delle varie iniziative  hanno proposto e fornito, senza riguardo e richiamo alcuno a tale memoria storica, a tale ‘identità’.  Cioè è biasimevole, per esempio, che  ad Atina o Picinisco o Gallinaro, si svolgano tutte le iniziative che si desiderano e nessuna che illustri e ricordi agli ospiti e ai turisti e agli abitanti dei luoghi  stessi qualche pagina della storia o qualche personaggio particolare e quindi continuamente tenere viva la propria memoria e le proprie radici. Giustamente, di fronte a tale deplorevole insensibilità e sicuramente anche ignoranza dei fatti storici, come si può pensare alla valorizzazione del tradizionale costume?

                                                                                               Michele Santulli

Laura Gorini a Well Tv, un altro bel punto di partenza. L'intervista di Fattitaliani

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Ama scrivere perché senza la scrittura non potrebbe vivere, le mancherebbe il respiro. Adora leggere perché senza la lettura e la letteratura non riuscirebbe a sentirsi completa. Laura Gorini, possiamo certamente dirlo, “respira” l'amore per i libri fin da piccina. Determinata come poche, ha ammesso in varie interviste di aver desiderato di far diventare questo suo grande amore anche la sua professione. Oggi è infatti addetto stampa, editor, ghost writer e scrittrice. Domani debutta in TV sul canale nazionale WELL TV(231 del Digitale Terrestre) alle ore 18,30 con un programma quotidiano dedicato (ovviamente!) ai suoi adorati libri.

Laura, come ti senti? Carica? Emozionata? Come stai vivendo le ultime ore prima del debutto?

Sono molto emozionata: ho visto già la puntata montata e sono contenta del risultato ottenuto. Sì, avrei potuto fare meglio, lo so: ma era “la prima” e abbiamo voluto sperimentare anche a livello di montaggio.

Sii sincera: ti vedrai in TV o preferisci non guardarti?

Il mio compagno, che è anche il regista, oltre che colui che si occupa del montaggio, delle grafiche e delle riprese, vorrebbe non guardare le puntate: è un perfezionista e vuole sempre dare di più. Io, pur essendolo a mia volta, mi rivedrò: mi farà molta tenerezza pensare che in quel momento, in contemporanea, mi staranno vedendo molte persone, alcune delle quali a me molto care, che apparentemente risulteranno vicine non solo a me ma anche altre in quanto stanno guardando lo stesso programma in quel momento. Lo so, sono una tenerona! Ma che ci posso fare? (ride)


Di chi temi maggiormente il giudizio?

So benissimo che ci saranno molte persone che mi criticheranno e molte altre che mi parleranno dietro alle spalle: in questo periodo, quando ho annunciato la messa in onda del mio programma in TV, ho notato quanta cattiveria ci sia in giro! Io sono per il lavoro di squadra ma ho compreso, ancora una volta, che la maggior parte delle persone, non ama farlo. È un vero peccato!

A proposito del programma, ce ne vuoi parlare nello specifico?

Certamente e lo farò pure con immenso piacere! Si chiama Libri, Chiacchiere e Autorie andrà in onda da domani, lunedì 21 settembre, alle ore 18 e 30, eccetto il giovedì che anticipiamo alle 17 e 45. Cinque puntate inedite dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica proponiamo “ il meglio della settimana”. 15 minuti dedicati all'ospite della puntata. Ci ho messo l'anima in questo progetto e spero che “arrivi” ai telespettatori la mia passione per i libri che, magari, potrà diventare contagiosa!


A chi ti senti di dire grazie per questo bel traguardo raggiunto?

È un bel punto di partenza, più che un traguardo, sai? Io mi auguro di poter proseguire, oltre alle 41 puntate concordate per Libri, Chiacchiere e Autori, per molte altre e di condurre anche altri programmi. In realtà, li ho già scritti! In ogni caso mi sento di ringraziare il mitico trio composto da Ignazio, Lorenzo e Maurizio, oltre che la splendida Angelina, la mia famiglia di WELL TV che ha creduto in me e nel mio lavoro perché senza di loro domani non inizierei questa incredibile avventura! Il mio Damiano che con il suo amore e il suo lavoro mi supporta e mi sopporta, la mia famiglia, in particolare mio padre Ermanno, che mi ha insegnato a crederci sempre e a non mollare e mia madre Mariella, che mi ha fatto innamorare dei libri. E poi, se posso, vorrei dire grazie anche alla “Laura di ieri e di oggi”: quella di ieri perché ha saputo vincere le sue fragilità, mantenendo però la sua sensibilità e il suo cuore, che in molti mi dicono troppo buono e altruista, e quella di oggi che ha saputo non mollare anche quando sembrava che tutto andasse nella direzione sbagliata.

Foto di Damiano Conchieri

DARIO NERON: Disponibile nelle librerie e in digitale il nuovo romanzo “FRANCO TORO”

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Disponibile in libreria e in digitale “FRANCO TORO”, il nuovo romanzo di DARIO NERON, pubblicato da Castelvecchi editore.

Franco Toro - l’uomo più bello del mondo (frase da intendersi come ironica) - è la storia di un callboy, quindi di un uomo che di professione fa la prostituta. Al contrario di quanto si possa credere, conoscendo l’argomento, qui non viene raccontata una storia erotica o di sesso, bensì, in modo silenzioso e sottinteso, la storia di due giovani, Franco ed Esse, che da soli si trovano alle prime armi con le domande e le incertezze dell’amore. E, sul fronte opposto, quello principale dove si svolge la trama del romanzo, pure la storia di un giovane, Franco. Cosciente dei propri errori e degli sbagli commessi, senza trovare la forza, o la voglia, di correggerli, vivendo in una città satura di distrazioni dove, proprio grazie a questi errori, piovono soldi e successo.

 

Fedele allo stile del primo romanzo, quest'opera 

seconda racconta una storia esistenziale, con un linguaggio fresco e giovanile, un ritmo veloce. A tratti pure tragica portando a riflettere su temi d'attualità sociale, come il narcisismo, la mediatizzazione eccessiva e l’egocentrismo di una gioventù dal futuro, purtroppo, più incerto che mai. Egocentrismo impiegato come scudo di fronte alle pretese di una società tritacarne, in cui l’individuo è morto proprio perché tanto celebrato (o ricercato). Senza cascare nel volgare come la storia di un escort potrebbe fare, trova invece spazio il romanticismo, realista e a tratti naïve, mai rosa bensì raccontato con la poesia di due giovani, Franco ed Esse, e con la profondità di amicizie nate non per caso.

 

«Uscito dal nulla e avendo, come architetto paesaggista, poco da fare con il mondo della letteratura, sempre solo visto dalla parte di chi consuma, poter sbarcare con il secondo romanzo – da molti definito il più difficile – per una casa editrice storica come Castelvecchi editore, è un grande onore  - spiega Dario Neron - Sento di aver raggiunto, se non un traguardo, almeno un arrivo importante. Non scorderò mai chi in questo mondo mi ha “buttato”, chi per primo ha voluto darmi una voce. Tuttora sono molto grato per la vittoria del Premio Inedito, che riconosco essere stata cruciale per l’inizio della mia carriera letteraria. Franco Toro, il self-made monster per eccellenza, è nato, nel 2020, sotto una stella meno fortunata. Ma forse, una stella nera, è quanto sta bene alle attitudini di un badboy».

 

L'autore: Dario Neron nasce a Locarno a 11 giorni dalla fine del 1987. Figlio dei postumi della catastrofe di Chernobyl, un manovale della scrittura moderna a partire dal 2016, vincitore di premi letterari e altri cesti di frutta, con Castelvecchi editore alle spalle del suo ultimo romanzo “Franco Toro” si prepara a conquistare l'Italia dei bar, degli ombrelloni permeabili e delle pizzerie con orario di chiusura 2AM. Raggiungibile negli orari d'ufficio.

 

2016: Premio Inedito – primo posto sezione narrativa

2017: Pubblicazione – Doctor reset, il camaleonte edizioni, Torino

2018: Premio nazionale di poesia e narrativa Alda Merini – terzo posto sezione narrativa

2018: Contropremio Carver – primo posto sezione narrativa

2020: Pubblicazione – Franco Toro, Castelvecchi editore, Roma

 

 

Titolo: Franco Toro

Autore: Dario Neron

Genere: Narrativa

Editore: Castelvecchi

Collana: Tasti

Anno: Luglio 2020

Pagine: 216

Formato: brossura

Codice ISBN: 8832829010

 

 

https://www.darioneron.com/

https://www.facebook.com/darioneron.autore

https://www.instagram.com/dario.neron/


Ufficio Stampa: Scardilli Press


COSE POPOLARI regia di Nicola Pistoia in prima assoluta al Teatro de' Servi dal 24 settembre

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Apre la stagione 2020-2021 del Teatro de’ Servi, in prima assoluta, la commedia “Cose popolari”, un viaggio nella quotidianità e nei  destini con Nicola PistoiaAriele VincentiFrancesco StellaGiordana Morandini, in scena dal 24 settembre all’11 ottobre. Lo spettacolo è ispirato a una vicenda vera e a vite concrete che il destino ha deciso di intrecciare sul pianerottolo di un condominio.

Roma, oggi. Possedere una casa di proprietà o sostenere le spese per un affitto sono un lusso che Fabio, a causa delle precarie condizioni economiche e lavorative in cui versa, non può permettersi. E così, all’insaputa della compagna Patrizia, trascina il suo amico e cognato Stefano nel disperato tentativo di occupare abusivamente una casa popolare, ormai disabitata. A far loro da “guida” in questa avventura tanto illegale quanto inevitabile è Mario, il misterioso dirimpettaio amante della musica classica e della raccolta differenziata.

“Cose popolari”, scritto “a sei mani” da Nicola Pistoia (anche regista), Francesco Stella e Ariele Vincenti - in scena insieme a Giordana Morandini - sfrutta il tema degli illeciti e degli abusi che circondano il mondo degli alloggi popolari, tanto trattato nella cronaca degli ultimi tempi, come pretesto per raccontare quattro storie del popolo, quattro vite concrete che il destino ha deciso di intrecciare sul pianerottolo di un condominio.

Cose popolari, appunto, ispirate a una vicenda vera, o forse a migliaia di vicende vere.

 

info:

Orario spettacoli

1a settimana Gio - Sab ore 21 - Dom ore 17:30

2a e 3a settimana Mar - Sab ore 21- Dom ore 17:30


Biglietti

Platea/Galleria: Intero € 24 - Ridotto € 18 - Under14 € 10

SIGNORE E SIGNORI RIENTRIAMO NEI RIGORI: L’ABITO, SÌ, FA IL MONACO

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IL MIO GALATEO di Flaviana Pier Elena Fusi

Quando ritorna la memoria di un aneddoto che racconta la tua storia, vai a rimembrare un colore che trattiene un volteggiare. In quel momento particolare indossavi qualcosa di speciale, ancora lo tieni nel cassetto, perché testimonia del tuo cuore un pezzetto.

Non è formalità, vestirsi è qualcosa che va al di là. L’abito è essenziale e parla di ciò che vuoi mostrare. Impersona una capacità e più di una caratteristica personalità, che viene rivelata con spiegazione confezionata.

Oggi voglio ribadire, che quel famoso modo di dire, dove il monaco non va a riferire, non vale è non è funzionale, perché agli altri il tuo abito sa parlare. Li porta subito a giudicare, ma non è giudizio fine a se stesso, è pensiero che nasce complesso, dalla sensazione che spontanea arriva con la tua apparizione. È realtà e di te contiene verità.

Se hai dell’abito la cura, ci hai investito tempo e misura, se un gusto ti appartiene, del tuo tipo si conviene. Se segui le mode del momento, vuol dire che allo stile fai affidamento e che ti può influenzare chi al tuo posto sa pensare. Se sei contro tendenza, del rivoluzionario mostrerai l’essenza, se ti rifiuti di farti incasellare, bada bene, è proprio quello che porti gli altri a fare e il giudizio su di te sarà papale papale.

In qualunque modo tu ti voglia vestire sarà parola che andrai a proferire. Mostrando troppa pelle, è chiaro il desiderio di far vedere le stelle e se non hai confidenza col sapone, si annusa subito che sei uno sporcaccione.

Così voglio sancire, l’abito è la prima cosa che sa spiegare quello che in realtà proprio tu vai a dimostrare.

Non occorre tanta cultura per evidenziare doti di natura, basta abbigliarsi adeguatamente e vedrai che agli altri non sarai indifferente, torna subito l’impressione della gente.

L’eleganza è più che emozione, è qualcosa che nasce dalla passione e dalla sensibilità, che arriva come garbo e beltà. Presentarsi al mondo precisamente è un diritto non latente ed è utile sfruttarlo magistralmente.

LA CRAVATTA NERA DEL TORERO di Edoardo Flaccomio

La cravatta ha origine nell’antica Roma e precisamente da una sciarpa sottile e resistente chiamata focale e utilizzata dai soldati nel corso delle campagne invernali.

Sembra anche che il nome discenda dalla parola Croati che nell’italiano antico si diceva Crovati. In effetti una sorta di cravatta era indossata come distintivo del corpo d’armata dai soldati croati al servizio di Luigi XIV di Francia.

Qualunque sia l’origine della cravatta, è innegabile che indossarla ha un significato ben preciso. Si avvolge attorno al collo, precedentemente circondato da un colletto di camicia. Il significato è inequivocabile: mettere in evidenza la testa, separare il capo dal busto. Un ‘sopra e un sotto’ diventano manifesti.

La testa umana simboleggia la Mente Creatrice, il ‘sopra e il sotto’ sono sinonimi di Raddoppiamento, Davar Scianuì (lo scrivo come si pronuncia) in ebraico, Legge universale che si snoda all’interno di qualunque unità vivente e che reitera le circostanze, belle o brutte che siano.  Conoscendo questa Verità viene spontaneo dare vita solo ed esclusivamente a comportamenti e intenti nobili.

Ci sono decine di maniere di fare il nodo alla cravatta solitamente triangolare ad indicare la ‘trinità’ agente nella materia, ciascun modo ha un significato ben preciso. Il nodo si costruisce utilizzando una striscia di stoffa la cui larghezza varia da tre-quattro centimetri fino a più di dieci, dipende dalla moda del momento. La striscia si fa passare sotto il colletto della camicia fino a farla pendere ai lati del collo giù sul petto. I due lati della stoffa s’intrecciano l’un l’altro formando piccoli cerchi entro i quali penetra una delle due lingue di stoffa.

Il significato è simile a quello di un arcolaio, rappresenta l’Energia Evolutiva che si muove da sinistra a destra, da un lato all’altro e viceversa, quando irrora i corpi viventi. Alla fine dell’operazione, una larga fascia anteriore sbuca dal nodo, nascondendo quella più sottile situata dietro. La fascia anteriore pende sul petto nascondendo i bottoni della camicia e raffigura il Modello Assoluto Rosh, cioè la Mente universale all’interno della creazione, è il simbolo perfetto dell’Unità primordiale.

***

La cravatta del torero dev’essere nera e non colorata, dal momento che entra nella corrida per abbattere il toro e quindi per procurare un lutto, una perdita: in questo caso quella di un animale innocente. È interessante soffermarsi sul fatto che la parola ‘lutto’ mette in risalto la vocale ‘u’ sinonimo di chiusura. Le due ‘t’ annunciano la fine di un ciclo essendo consonanti finali dell’alfabeto e in ebraico, lingua divina, è proprio l’ultima lettera, tav. La morte è chiusura, per cui la ‘o’ del vocabolo ‘lutto’ è il cerchio della vita che si completa.

E la elle?

Lamed in ebraico,לè la lettera dello studio. La parola ‘lutto’ esorta a studiare il concetto di morte, quindi a non dare importanza alla materia, bensì allo spirito che l’anima.

La corrida è una pratica antichissima che serviva a tenere in vita una Legge universale molto importante, quella relativa allo Stop ciclico, la fermata obbligatoria che colpisce ad uno specifico piano (il quinto) del palazzo evolutivo dell’ente venuto al mondo. L’Alt sopraggiunge quando i due lati simmetrici della struttura vivente, raggiungono la massima espansione materiale. A quel punto il lato ’che fa’, concretizzatore in sé, va ‘zittito, diciamo così, per trasferire i dati in suo possesso su quello frontale, spirituale in sé; lì a tutta velocità (surrevoluzione) si chiude il ciclo.

Lo Stop, relativo al nodo della cravatta, sopraggiunge nel momento in cui il triangolo di stoffa è ultimato. A quel punto il nodo si fa scorrere velocemente fin sotto al colletto (archetipo Surrevoluzione, velocità accresciuta).

Quando muore il torero, il significato della Corrida è capovolto e di certo non annuncia nulla di buono. Il torero, infatti, simboleggia chi conosce l’Ordine Universale, cioè gli Archetipi necessari al ripristino del Paradiso perduto. Se il toro lo uccide, vuol dire che il senso è andato smarrito ed il caos continua.

Diletta Leotta: "Scegli di sorridere", un libro autentico e sincero

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A volte capita. Capita che nulla vada come avevi sempre previsto. Capita che ti svegli la mattina e ti cade il mondo addosso. Capita che vieni fraintesa e devi fare appello a tutte le tue difese per non crollare. E scegli di sorridere.

“Quando senti dire o leggi parecchie cose sul tuo conto, all’inizio ti innervosisci. Resti male per le critiche, ti arrabbi per tutte le bugie e illazioni gratuite. La prima reazione è rispondere a qualunque cosa, magari anche alzando i toni, per dare la tua versione dei fatti. Poi capisci che non ha senso, impari a restare in silenzio e ad aspettare con pazienza che passi”.

Raramente Diletta Leotta ha dato la sua versione dei fatti, anche quando di lei si è parlato tanto, forse troppo. Ha scelto spesso la via del silenzio, ha imparato a esercitare l’arte della pazienza, ma sempre scegliendo di sorridere. Ora, però, tutto è cambiato, ha deciso di raccontarsi, di dire come sono andate veramente le cose, affidando un pezzo di sé a questo libro, non esitando a rivelare anche gli episodi più privati:

·        la violazione della sua privacy da parte degli hacker e i ricatti subiti

·        le attenzioni indesiderate dei paparazzi

·        la percezione della sua immagine

·        gli attacchi degli haters (donne e uomini) 

Un libro autentico e sincero. Il racconto di una donna che ha avuto il coraggio di rimanere sempre fedele a se stessa e ai suoi progetti, riuscendo a trasformare ogni esperienza negativa in positiva.  La storia di una donna ambiziosa e intelligente che, senza lasciarsi intimorire o schiacciare dai giudizi e dai pregiudizi comuni, dopo anni di studio e sacrifici, rivendica il diritto di essere apprezzata per la sua professionalità.

Mario Figoni, uscito il fotolibro "La quarantena ad Alghero. The lockdown in Alghero"

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Edito Pluriversum Edizioni


Nel periodo tra i più bui della recente storia algherese, italiana, europea, mondiale, l’autore ha avuto la fortuna di testimoniare il vuoto delle strade e delle piazze, la città senza rumore, in uno scenario apocalittico dove svettava l’indomita pandemia.

Il fotolibro è stato realizzato in una dimensione temporale insolita, senza filtri, almeno a detta di Llucia, la bella concittadina che serve ottimi frullati al chioschetto sul lungomare Dante e medita sui drammi e sui danni del coronavirus.

L’AUTORE

Mario Figoni (Roma, 1957), laureato in Medicina e Chirurgia, è specialista in Malattie Infettive. Ha lavorato per 11 anni in progetti a carattere sanitario in Africa Occidentale e per 15 anni a Napoli, come dirigente medico nella IV Divisione (AIDS donne) del presidio ospedaliero “Domenico Cotugno”. È stato anche ufficiale medico dell’Esercito Italiano, medico di bordo, primo capitano medico del corpo militare della Croce Rossa Italiana. Parla o ha parlato, nel corso della sua vita, otto lingue, di cui cinque europee e tre africane. Il dari, una lingua di origine persiana che si parla nella valle del Panjshir, in Afghanistan, è stata l’ultima che si apprestava a imparare, ma il breve soggiorno, appena due mesi, gli ha impedito un reale approfondimento della stessa. Ha effettuato, come consulente, numerose missioni all’estero. Oggi in pensione per inabilità vive ad Alghero con la moglie Milita, delle isole di Capo Verde, e i 2 figli, Marco e Matteo. Ha recentemente pubblicato Coronavirus, memorie di altre epidemie, e ricordi sparsi, presso Pluriversum Edizioni, riscuotendo un (non) inaspettato riscontro di pubblico.

LANA VOLKOV, DEBUTTO CON LA COLLEZIONE SS21 “PARADISO” ALLO SHOWCASE DI ALTAROMA

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La shoes designer Lana Volkov è stata protagonista a Showcase Roma, progetto di ALTAROMA che si focalizza sui nuovi talent e sul Made in Italy, (realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio della Capitale, Regione Lazio, Città Metropolitana, Risorse per Roma, oltre che del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Ice Agenzia).

Lana Volkov ha presentato in anteprima la sua collezione Spring-Summer 2021, che ha voluto chiamare “Paradiso”. Scarpe da donna luxury totalmente “Made in Italy”, dai materiali alle finiture di pregio realizzate a mano.

La giovane stilista è reduce da numerose esperienze (dalla Melbourne Fashion Week alla Paris Fashion Week fino Milano Fashion Week) che hanno fatto conoscere il suo talento in tutto il mondo.

A proposito del suo esordio allo Showcase di ALTAROMA dice: «Sono entusiasta e non vedo l'ora di presentare “Paradiso”, una collezione che rappresenta la libertà e i colori della vita. A ispirarmi, infatti, sono stati i movimenti degli uccelli, il loro allargare le ali e liberarsi in alto nel cielo, ma anche i loro colori maestosi che portano con tanta grazia.

È stato un lavoro di ricerca molto impegnativo, con un'attenta selezione di materiali specifici, particolari ed originali tecniche, dettagli intricati e fatti a mano. Tutto questo è stato possibile grazie alla mia esperienza come produttrice diretta e alla salda collaborazione instaurata con i migliori maestri di scarpe nel settore luxury italiano».

E aggiunge: «In particolare il modello Pavlina è espressione massima del mio “Paradiso”, dato che tradotto significa “pavone”. Questo classico decolté dà vita alla potente metafora di questo uccello opulento ed esprime lo spirito e l'intenzione di tutta la collezione. Nella mitologia greco-romana la coda del pavone ha gli "occhi delle stelle". Pavlina rappresenta la resurrezione, il rinnovamento, la visione, l'espressione di sé, la spiritualità, l'integrità e la protezione, che a loro volta è un'espressione dello spirito di questa collezione.»

Lana Volkov annuncia anche la presenza della sua collezione a Milano nel suo showroom che sarà possibile visitare su appuntamento durante tutto il mese a partire dal 18 settembre 2020. (Per richieste ed informazioni scrivere alla mail sales@lanavolkov.com).

CHI È LANA VOLKOV

Artista e artigiana della scarpa, Lana Volkov è visionaria disegnatrice di eleganti calzature, che esaltano la forma e lo spirito femminile, nella miglior tradizione di scarpe Made in Italy. Grazie al suo approccio artistico, realizza raffinatissime scarpe di lusso che non sono soltanto accessori dal design accattivante, ma opere d'arte contemporanea imperiture. L'arte e la bellezza sono elementi fondamentali della filosofia di creazione della stilista. Al servizio delle sue scarpe iconiche ed evocative dalla tiratura limitata, mette la sua esperienza internazionale, al fine di esaltare il carattere e l'essenza cosmopolita della donna moderna.

www.lanavolkov.com

www.instagram.com/lanavolkovofficial

www.facebook.com/lanavolkovofficial




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