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CARMEN CONSOLI PROTAGONISTA MUSICALE DEL NUOVO FILM DISNEY MULAN

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Carmen Consoli
è protagonista musicale del nuovo attesissimo film Disney Mulan. L'artista interpreta la canzone originale “Coraggio, Onestà e Lealtà” (“Loyal Brave True”) nella versione italiana del film, cantata nella versione originale dalla superstar Christina Aguilera. “Coraggio, Onestà e Lealtà” è il brano portante dei titoli di coda del film disponibile su Disney+ da venerdì 4 settembre, giorno del compleanno della cantantessa.
 

‘Coraggio, Onestà e Lealtà’ è una canzone che esprime allo stesso tempo la forza e la vulnerabilità di una giovane donna disposta a rischiare tutto per amore della propria famiglia”, ha affermato Carmen Consoli. “È per me una grande emozione interpretare un brano così denso di significato e prestare la mia voce alla rivisitazione di un classico Disney che ho sempre amato”.

 

Definita dal New York Times "Magnifica combinazione tra una rocker e un'intellettuale…una voce piena di dolore, compassione e forza", Carmen Consoli, chitarra, tacchi a spillo, verve di performer grintosa e passionale, è un indiscusso punto di riferimento della musica italiana al femminile.

 

La collaborazione con Disney aggiunge un ulteriore riconoscimento a una carriera costellata di primati: Carmen è stata la prima artista italiana a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma, l’unica italiana a partecipare in Etiopia alle celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Bob Marley, si è esibita come headliner a Central Park, è stata la prima donna nella lunga storia del prestigioso Club Tenco a vincere la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno con “Elettra”, è stata nominata Goodwill Ambassador dell'Unicef, ha vinto il premio Amnesty Italia per “Mio zio”, è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di Maestro Concertatore nel grande evento live “La Notte della Taranta”.

 

Il brano originale “Loyal Brave True” è stato scritto da Jamie Hartman, Harry Gregson-Williams, Rosi Golan e Billy Crabtree, e prodotto da Jamie Hartman.

 

Nella versione originale del film, il brano “Loyal Brave True” e la nuova versione di “Reflection”, sono interpretati dalla star mondiale, Christina Aguilera. Entrambi i brani sono presenti nel film e nella colonna sonora di Walt Disney Records/Universal, con musiche composte e dirette da Harry Gregson-Williams. La colonna sonora internazionale sarà disponibile in tutti gli store digitali da oggi, 4 settembre. L’inedito di Carmen Consoli “Coraggio, Onestà e Lealtà” (“Loyal Brave True”) sarà invece pubblicato prossimamente.

 

Dal4 settembre, con Accesso VIP, il pubblico può guardare Mulan prima degli altri abbonati Disney+. Disney+ offrirà Accesso VIP a Mulan a 21,99€ su disneyplus.com. Una volta ottenuto Accesso VIP a Mulan sarà possibile guardarlo tutte le volte che lo si desidera su qualsiasi piattaforma in cui è disponibile Disney+.


MULAN

L’acclamata regista Niki Caro dà vita all’epica storia della leggendaria guerriera cinese nel film Disney Mulan, in cui una giovane donna senza paura rischia ogni cosa per proteggere la propria famiglia e il proprio Paese, diventando uno dei più grandi guerrieri che la Cina abbia mai conosciuto. Quando l’Imperatore della Cina decreta che un uomo per ogni famiglia dovrà arruolarsi nell’Armata Imperiale per difendere il Paese dall’attacco degli Invasori del Nord, Hua Mulan, la figlia maggiore di un rispettato guerriero, prende il posto del padre malato. Dopo essersi travestita da uomo ed essersi arruolata con il nome di Hua Jun, Mulan verrà messa alla prova in ogni momento del suo cammino e dovrà trovare la propria forza interiore e dimostrare tutto il suo autentico potenziale. Nel corso di questo epico viaggio si trasformerà in una stimata guerriera guadagnandosi il rispetto di una nazione riconoscente e l’orgoglio di un padre.

 

Mulan vanta un cast internazionale che comprende Yifei Liu nel ruolo di Mulan; Donnie Yen nel ruolo del Comandante Tung; Tzi Ma nel ruolo di Zhou; Jason Scott Lee nel ruolo di Böri Khan; Yoson An nel ruolo di Honghui; e Ron Yuan in quello del Sergente Qiang; con la partecipazione di Gong Li nel ruolo di Xianniang e di Jet Li nel ruolo dell’Imperatore. Il film è diretto da Niki Caro a partire da una sceneggiatura scritta da Rick Jaffa & Amanda Silver e Lauren Hynek & Elizabeth Martin e basata sul poema narrativo “La Ballata di Mulan”. Il film è prodotto da Chris Bender, Jake Weiner e Jason Reed, mentre Bill Kong, Barrie M. Osborne, Tim Coddington e Mario Iscovich sono i produttori esecutivi.

 

DISNEY+

Disney+ è il servizio di streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e altri brand, riuniti insieme, per la prima volta. Gestito dal settore Direct-to-Consumer e internazionale di The Walt Disney Company, Disney+ è disponibile sulla maggior parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi originali, documentari, serie live-action e animate e cortometraggi. Oltre ad offrire un accesso senza precedenti allo sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney, Disney+ è il nuovo servizio di streaming dove trovare le ultime uscite cinematografiche distribuite da The Walt Disney Studios. Tutte le informazioni e le modalità di abbonamento sono disponibili sul sito DisneyPlus.com.

 

 

 

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#Mulan


Rai2, Valerio Lundini “conduttore di riserva" dal 7 settembre

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Dal 7 settembre, alle 23.30 su Rai2, Valerio Lundini sarà il “conduttore di riserva, chiamato a intervenire se per motivi tecnici dovesse saltare un programma.

Abbiamo imparato a conoscere l’umorismo surreale e l’ironia spiazzante di Lundini sui Social e al tavolo di Battute?.

Una Pezza di Lundini è un programma che nasce provvisorio e impreparato in tutti i settori: dalla conduzione alla regia, dagli autori ai tecnici. Valerio Lundini prova a condurre in un silenzio irreale e antitelevisivo, alla ricerca di spunti e situazioni per chiudere al più presto la puntata che gli hanno affidato.

Una pezza di Lundini è un programma ideato da Giovanni Benincasa e prodotto da Rai2 in collaborazione con Stand By me. Condotto e scritto da Valerio Lundini, e con Emanuela Fanelli. Con la partecipazione musicale dei VazzaNikki. In onda il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì, in seconda serata.

Autori: Giovanni Benincasa e Valerio Lundini.  Scritto con: Valerio Coletta, Emanuela Fanelli, Antonio Losito,  Giulio Somazzi, Matteo Tiberia.

Kinéo 2020: premiati Oliver Stone, Mads Mikkelsen, Olga Kurylenko, Pierfrancesco Favino, Anna Foglietta

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La diciottesima edizione del Premio Kinéo - che quest’anno ha cambiato veste, diventando “Kinéo New Generation” per “sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali”, come ha sottolineato la direttrice e ideatrice Rosetta Sannelli - come sempre assegna il prestigioso riconoscimento ad alcuni dei migliori talenti cinematografici internazionali.

IL PREMIO KINÉO “NEW GENERATION”

Il Premio Kinéo "diamanti al cinema italiano", è nato nel 2002 per iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, progettato e promosso dall’Associazione Culturale Kinéo, ideato e diretto da Rosetta Sannelli. Fin dagli esordi ha realizzato una stretta collaborazione con Cinecittà, con il Centro Sperimentale di Cinematografia e con il MIBACT. Da allora, ogni anno si svolge all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, di cui è evento speciale collaterale.

Quest’anno, giunto alla diciottesima edizione, il Premio Kinéo ha saputo rinnovarsi ancora una volta. La storica kermesse, infatti, per l’occasione, ha voluto intitolarsi “Kinéo New Generation”, una scelta che intende sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali che, proprio di questi tempi, ci hanno costretto a ripensare nuove forme di fruizione e del cinema e dell’audiovisivo in un contesto quasi universale, anche se la sala cinematografica sarà ancora per molto la “piattaforma regina, quella che ci regalerà emozioni e magia.

Una nuova visione di tutto il settore audiovisivo, tanto interconnesso, ci ha guidato verso un incontro predestinato, con le fondatrici dell’Italian Television Festival di Los Angeles (ITTV), Valentina MartelliCristina Scognamillo e Francesca Scorcucchi, un progetto che vuole unireil  mondo del cinema e il mondo  della televisione, valorizzando produzioni uniche e complementari che diventano successi internazionali e che portano all’attenzione di un pubblico internazionale tutto il mondo dell’audiovisivo italiano.

TUTTI I PREMIATI

Miglior Film Drammatico: Pinocchio di Matteo Garrone – Produzione Archimede Film/Mibact – 01 Distribution

Miglior Commedia: Odio l’estate di Massimo Venier – Produzione Agidi - Distribuzione Medusa Film

Miglior Opera Prima: L’Immortale di Marco D’Amore – Produzione Cattleya/Fandango – Distribuzione Vision Distribution

Miglior Attore Protagonista: Pierfrancesco Favino per Hammamet di Gianni Amelio

Miglior Attrice Protagonista: Anna Foglietta per Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone

Miglior Attore Non Protagonista: Lino Capolicchio per Il signor Diavolo di Pupi Avati

Miglior Attrice Non Protagonista: – Silvia D’Amico per Brave Ragazze di Michela Andreozzi

Menzione speciale Opera Prima: Picciridda – Con i piedi nella sabbia di Paolo Licata – Alba produzioni

Menzione speciale Opera Prima: Nevia di Nunzia di Stefano – Produzione Archimede Film

Kinéo Giovani Rivelazioni: Rossella Romano

Kinéo Giovani Rivelazioni: Massimiliano Caiazzo

Premio SNCCI Pubblico & Critica: Volevo nascondermi di Giorgio Diritti

Kinéo International Award Best Actress: Olga Kurylenko

Kinéo International Award Best Actor in a Drama Series:  Madds Mikkelsen for Hannibal

Kinéo International Award Best Production in a Drama Series: Martha De Laurentiis for Hannibal

Kinéo International Award Best Picture: Joker by Todd Phillips

Kinéo Life Achieving Award: Oliver Stone

Kinéo International Award: Sara Serraiocco

Kinéo – Green & Blu Project U.N.Award: Katherine Waterson


 

IL PREMIO ITTV/KINEO

Il Premio ITTV/KINEO è un riconoscimento voluto da Kinéo e ITTV- The Italian Tv Festival di Los Angeles, dedicato alla migliore Serie televisiva italiana, premierà la produzione TV e i protagonisti che hanno ottenuto maggiori consensi negli Stati Uniti.

Nel settembre del 2021, infatti, il Kinéo volerà a Los Angeles, durante la II edizione di ITTV Festival dove sarà consegnato l’ITTV/KINEO premiando produzioni e protagonisti più amati

I PARTNER

Il Premio Kinéo, si realizza col patrocinio del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) e in collaborazione con l’AD del CSC ProductionMarcello Foti, con SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), con il SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), e il sostegno della DGCA (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo) del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). E’, inoltre, in collaborazione con la Giornata Mondiale del Cinema Italiano promossa dall’Intergruppo Cinema della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana. 

Premio Kinéo - Diamanti al cinema

Direttore Rosetta Sannelli 

Sito:

www.kineo.info

Instagram: premiokineo

Facebook: www.facebook.com/Premio-Kinéo-Diamanti-al-Cinema

Twitter: @PremioKineo

Sorriso diverso Venezia Award, il cinema per le tematiche sociali

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Per il decimo anno consecutivo, si rinnova la collaborazione tra la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e la Dream On che eredita il premio “Sorriso diverso Venezia Award” dall’organizzazione del Festival internazionale del film corto Tulipani di seta nera, l’Università cerca lavoro e la TSN srls.

Il premio collaterale di Critica Sociale “Sorriso Diverso Venezia Award” si svolgerà venerdì 11 Settembre, alle ore 16:00, presso l’Hotel Excelsior, teatro della premiazione sarà lo Spazio Incontri Venice Production Bridge.

Una giuria di esperti del mondo del cinema  composta da Catello Masullo (Presidente di Giuria), Paola Dei (vice Presidente di Giuria), Armando Lostaglio, Rossella PozzaMarcello Zeppi che decreteranno il “Miglior Film Italiano” e il “Miglior Film Straniero"

Sono 19 le opere in lizza per il suddetto premio, selezionate dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia distribuite nelle diverse rassegne della 77 Mostra di Venezia, a partire da quelle in Concorso“Quo Vadis, Aida” di Jasmila Žbanić; “Khorshid” di Majid Majidi; “Un Morgen Die Ganze Welt” di Julia von Heinz; “Notturno” di Gianfranco Rosi; “Nuevo Orden” di Michel Franco; “Nomadland” di Chloé Zhao. Nella sezione Orizzonti: “The Wasteland” di Ahmad Bahrami; Meel Patthar (Milestone)” di Ivan Ayr; “Gaza Mon Amour”di Tarzan Nasser; “The Man Who Sold His Skin” di Kaouther Ben Hania; “Listen” di Ana Rocha De Sousa; “Selva Tragica” di Yulene Olaizola; “Nowhere Special” di Uberto Pasolini. Tra i Fuori Concorso:  “Final Account” di Luke Holland; “Greta” di Nathan Grossman; “Narciso En Ferias” di Renato Terra e Ricardo Calil; “One Night in Miami” di Regina King; “Run Hide Fight” di Kyle Rankin. Il film selezionato dalla settimana della critica: “Non odiare” di Mauro Mancini.

“La Biennale di Venezia crede nell’interesse sociale rappresentato dai film presenti in rassegna, in questo anno particolare per i danni creati dal COVID la nostra attenzione andrà anche al settore del turismo che tanto sta soffrendo economicamente le nuove leggi sui viaggi e sulla convivenza negli spazi comuni”, proprio da questo concept il presidente Diego Righini in collaborazione con Enit – L’Agenzia Italiana del Turismo, consegnerà il premio  “il Viaggio Turismo ENIT” al film che meglio valorizzi l’immagine della bellezza dell’Italia nel mondo per il rilancio del turismo italiano.  La giuria dell’edizione speciale del premio ENIT sarà composta dal direttivo dell’ Italian Film Commission, presieduta da Cristina Priarone - Presidente dell’Italian Film Commission e direttore di Roma Lazio Film Commission, con Paolo Manera - Vice Presidente Italian Film Commission e direttore Torino Piemonte Film Commission e Luca Ferrario – Vice Presidente Italian Film Commission e direttore Trentino Film Commission. Sono 7 le opere in lizza per il premio:  “Le Sorelle Macaluso” di Emma Dante; “Padrenostro” di Claudio Noce; “La verità su la Dolce Vita” di Giuseppe Pedersoli; “Molecole” di Andrea Segre; “Salvatore” di Luca Guadagnino; “Lacci” di Daniele Lucchetti; “Lasciami Andare” di Stefano Mordini

Il Sorriso diverso Venezia Award, si inserisce nell’ambito della “mission” del cinema di interesse sociale che valorizza le diversità e protegge le fragilità delle persone, promosso in Italia da L’Università Cerca Lavoro con il sostegno di MIBACT, MIUR, Regione Lazio, Istituto Cine-TV Rossellini Roma Lazio Film Commission – che vede in prima linea il Presidente Diego Righini, il Direttore artistico Paola Tassone, il produttore esecutivo Leonardo Jannitti Piromallo e la presidente dell’Associazione UCL Ilaria Battistelli: il Premio collaterale di Venezia da anni si occupa di utilizzare lo strumento cinema come valorizzatore di tematiche sociali, portando all’attenzione del pubblico prodotti cinematografici interessanti con messaggi di vita vera che forniscano grandi momenti di riflessione, speranza, rispetto e capacità di ascolto.

Giuseppe Costa, chef stellato Michelin "una passione partita dall'infanzia e nutrita da mio padre". L'intervista

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«Professionisti Geniali»: “Lo chef stellato con la passione del collezionismo!” |di Roberta Cannata e Andrea Giostra
La Rubrica «Professionisti Geniali», arrivata alla 7^ di 10 puntate con l’intervista a Giuseppe Costa, chef stellato Michelin, si pone l’obiettivo di “scovare” tra professionisti di alta qualità e di grande livello di responsabilità, delle personalità che, al di là del loro lavoro quotidiano, curano interessi e coltivano passioni che li rendono per certi versi unici, geniali appunto. “Unici” come la passione per il collezionismo un po’ bizzarro quale quello delle carte telefoniche Sip del secolo scorso, associata a quelle dei francobolli e delle monete d’epoca di Giuseppe. Buona lettura e buon divertimento a tutti i lettori…

Roberta&Andrea

Video YouTube: “A Terrasini è Nata Una Stella”

https://www.youtube.com/watch?v=UDe670-Q_P8 

Ciao Giuseppe, benvenuto a “Professionisti Geniali”e grazie per aver accettato il nostro invito. Nella vita professionale sei uno chef stellato Michelin da circa 10 anni. Un mestiere non da tutti, di grande responsabilità e professionalità, che moltissimi in Italia invidiano e vorrebbero esercitare. Ci racconti del tuo lavoro?

Ciao a tutti, è un onore per me essere incluso tra i vostri protagonisti geniali! Riguardo al mio lavoro, lo amo molto, ma bisogna chiarire subito, specie con i più giovani che si approcciano a questo mondo, che non è “luccicante” solo perché c’è la stella Michelin. La stella è una grande soddisfazione ed è una spinta per fare sempre meglio, ma il nostro è anche un lavoro che comporta grande sacrificio, impegno e volontà. Comporta anche rinunce familiari perché per chi lavora in un ristorante, a qualsiasi livello, non esistono Natale, Pasqua, compleanni. Ma, se si lavora con passione, si scoprirà che c’è comunque grande gioia nel trascorrere le ricorrenze con i clienti che scelgono di festeggiarle con te.

Come è nata la tua passione per la cucina e qual è stato il tuo percorso professionale ed esperienziale che ti ha portato ad essere riconosciuto dalla Michelin quale chef stellato?

Mio padre Salvatore ha sempre svolto questo lavoro in un villaggio turistico molto noto in Sicilia, e per me è stato naturale, nella scelta delle scuole superiori, iscrivermi all'istituto alberghiero di Trapani dove ho conseguito il diploma per i servizi ristorativi. Presto mi sono accorto di trovarmi in una realtà troppo limitata per uno che, come me, “da grande” voleva diventare uno chef rinomato e apprezzato. Così ho deciso di infilare in valigia la mia grande voglia di apprendere, la buona volontà e la curiosità e mi sono messo in viaggio. Dopo una serie di esperienze in Trentino, a Bruxelles e successivamente nuovamente in Italia al ristorante "Marennà" per una consulenza di Heinz Beck, sono approdato in costiera amalfitana al "Rosselinis" (due stelle Michelin) con lo chef Pino Lavarra dove sono rimasto per due stagioni. A seguire, sono tornato in Trentino, al ristorante "Scrigno del Duomo" di Trento con lo chef Alfredo Chiocchetti, nonché il primo chef di Alajmo. Dopo quest’esperienza, mi sono spostato a Milano dallo chef Carlo Cracco dell'omonimo ristorante (all’epoca due stelle Michelin). Restava il pensiero fisso del ritorno in Sicilia, la mia terra della quale amo ogni cosa, dai colori ai profumi e dove volevo tornare per esprimere tutto ciò che avevo appreso raccontando l’amore per la Sicilia però attraverso i prodotti del mio territorio. Così, nell’agosto 2008, mi sono lanciato in questa avventura imprenditoriale aprendo il ristorante “Il Bavaglino” a Terrasini, località balneare che si affaccia sul golfo di Castellammare, che ha avuto la fortuna di diventare da subito una meta per gli appassionati di cucina. E piano piano sono arrivati i riconoscimenti, ad iniziare dal premio come Chef Emergente del Sud Italia nel 2009, fino ad arrivare, il 4 novembre 2014 a soli 32 anni, alla Stella Michelin per la Guida 2015, che detengo tuttora.

Quando e come è accaduto il riconoscimento Michelin? È stata una sorpresa o un po’ te l’aspettavi visto che per oltre dieci anni avevi lavorato, prima di aprire il tuo ristorante, con Chef stellati italiani molto conosciuti?

No, non me l’aspettavo o, quanto meno, non così presto. In fondo erano passati solo 6 anni da quando avevo aperto il mio ristorante ed ero davvero giovanissimo. Certo, l’obiettivo era quello, ma è stata davvero una grande e meravigliosa sorpresa. 

Chi è invece Giuseppe nella suo quotidianità al di fuori dal lavoro?

Sono una persona molto semplice che, nel tempo libero, cerca di dedicarsi totalmente alla mia famiglia, specie perché ho due splendide bambine a cui, purtroppo per il mestiere che ho scelto, non posso dedicarmi quanto vorrei. Quindi, anche se il tempo libero è poco, cerco di sfruttare tutti i momenti per stare con loro. Inoltre, a parte la passione per la campagna, sono un collezionista di vecchie schede telefoniche, di francobolli e mi dedico anche alla numismatica.

Cosa vuol dire per uno chef stellato lavorare in Sicilia con i suoi ristoranti al tempo del Covid-19? Cosa è cambiato da quando è arrivata questa Pandemia?

Devo dire che fortunatamente, da quando abbiamo riaperto, non è cambiato granché. Certo, abbiamo perso l’affluenza turistica degli altri anni, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri però abbiamo avuto un forte consolidamento del turismo di prossimità. A parte i nostri clienti, infatti, sono venuti a trovarci tantissimi siciliani dalla provincia ma anche dalle altre zone.

Nella tua giovane carriera professionale hai conosciuto tutti più grandi chef italiani. Ci vuoi parlare di qualcuno di loro che conosci meglio e magari raccontarci qualche simpatico episodio?

Vi racconto un episodio risalente al mio periodo al Rossellinis. Ero appena arrivato e mi sono trovato catapultato in Brasile. Quell’autunno infatti lo chef Lavarra aveva una cena in Brasile per una famiglia importante e, siccome ero il suo commis in partita, mi portò con sé. Peccato che avesse avuto un incidente qualche giorno prima che non gli consentiva di stare in piedi e quindi mi sono ritrovato, ovviamente sotto la sua supervisione, a sostituirlo in cucina al 100%. Un’esperienza che mi ha caricato di grande responsabilità, ma che ho affrontato col mio solito entusiasmo. Oggi è uno di quei ricordi a cui ripenso col sorriso sulle labbra.

Ci racconti un episodio divertente accaduto in uno dei tuoi ristoranti siciliani? Magari con qualche star o personaggio famoso al grande pubblico.

Ho la fortuna che il mio ristorante sia stato frequentato, negli anni, da molti personaggi importanti. Però forse l’incontro più emozionante è stato quello con Saviano. Con le dovute differenze, è un giovane come me che si è addossato questa grande responsabilità per combattere il cancro che è la camorra. È stato un onore per me conoscerlo e servirlo.

L’episodio più antipatico che vorresti non fosse mai accaduto?

Per fortuna non è accaduto mai nulla di eclatante. Forse, dunque, citerei un episodio antipatico per dei miei clienti. Come quella volta che avevamo in programmazione un evento per l’anniversario di una coppia, circa 20 commensali, e dopo aver organizzato tutto (fiori, centrotavola, piatti) abbiamo dovuto annullare tutto perché i protagonisti si erano lasciati.

Quale consiglio daresti ai giovani che volessero intraprendere la tua professione?

Innanzitutto consiglierei loro di capire se hanno davvero il “sacro fuoco” perché, come ho già detto prima, la passione è la conditio sine qua non per intraprendere questa strada. Una volta accertato questo, consiglio di armarsi di tanta volontà e spirito di sacrificio, di non fare dei riconoscimenti una malattia e di lavorare principalmente per la soddisfazione della propria clientela. 

Video YouTube: “Palermo - Lo chef stellato Giuseppe Costa con Dispensa cambia l'idea del delivery”

https://www.youtube.com/watch?v=Or1lEpp4E2E 


Come ben sai Noi siamo alla ricerca di “Professionisti Geniali”  e Tu lo sei al 100%. Sei un chef stellato di successo e poi coltivi sin da ragazzino le tue passione per il collezionismo. Ci racconti qualcosa di queste tue passioni, ed in particolare per il collezionismo di carte telefoniche Sip che erano di gran moda nel secolo scorso?

Una passione che parte dall’infanzia e che è stata nutrita da mio padre. Lavorando in un villaggio turistico, infatti, andava raccogliendo le schede telefoniche che i turisti, una volta esaurito il credito, abbandonavano nelle cabine. Non solo dunque schede straniere ma anche schede italiane particolari a tiratura limitata.

Considerato che sei un professionista super-impegnato, quanto tempo dedichi a queste passioni e come le coltivi?

La mia è una passione che ho potuto coltivare fino a quando ci sono state le cabine telefoniche in giro. Oggi le schede telefoniche si trovano solo online o facendo degli scambi con altri collezionisti. In ogni caso, avrei a prescindere troppo poco tempo per dedicarmi a questa passione.

Poi hai un’altra grande passione, quella per il tuo orto biodinamico i cui prodotti in parte utilizzi per i tuoi ristoranti. Ci racconti qualcosa di quest’altro tuo interesse?

Coltivare il mio orto per me è relax allo stato puro, anche se è faticoso, come per tutti i lavori manuali. La soddisfazione di vedere nascere i frutti tangibili del tuo lavoro, secondo me non è seconda a nessun’altra. Purtroppo, anche in questo caso come per le altre, non mi è possibile dedicare il tempo che vorrei a questa passione.

Come e da chi hai imparato a praticare quello che è sì un hobby ma è anche un lavoro che comporta competenze e dedizione?

Dai miei genitori, da mio suocero. Abbiamo tutti orti vicino le nostre case da dove raccogliamo i prodotti che ogni stagione ci dona. A cominciare ad esempio dalle olive con cui facciamo l’olio extravergine di oliva che consumiamo generalmente nelle nostre famiglie.

Cosa vuol dire esattamente coltura biodinamica? E quali sono i pregi per la cucina e in particolare la qualità che garantisce ai tuoi piatti?

Avere oggi in cucina più prodotti che arrivano dal proprio orto, o comunque da un produttore conosciuto, è uno degli scopi perché è fondamentali sapere da dove arrivano i prodotti che uno va a trasformare. Solo con prodotti eccellenti, infatti, si riesce con piccoli passaggi ad ottenere grandi piatti senza aggiungere o levare nulla. Credo che la scelta del coltivare in biodinamico sia soggettiva per ogni produttore, ma si possono ottenere ottimi prodotti ortofrutticoli anche coltivando in maniera tradizionale, senza però utilizzare concimi e antiparassitari chimici.

Le tue pagine social sono seguite da migliaia di follower. Ci racconti una cosa bella e divertente e una antipatica che ti è capitata sui social condividendo le tue ricette e i tuoi videoclip?

In realtà non c’è un episodio in particolare sia nel bene che nel male. Solitamente riceviamo molti complimenti. La cosa fastidiosa è quando commentano persone che non sono mai state da noi, denigrandoci per il solo fatto di essere un ristorante stellato. Ma fa parte del gioco e quindi cerchiamo sempre di rispondere in maniera gentile e divertente, invitando l’autore del commento a venirci a trovare.

C’è un personaggio del mondo dello spettacolo, della cultura, del cinema, della TV che ti piacerebbe coinvolgere nel preparare insieme a lui nel tuo ristorante un menù particolare e magari fare un videoclip da mettere nelle tue pagine social?

Su questo non ho dubbi: Papa Francesco! Sia perché lo stimo molto, sia perché sono convinto che sia una persona ironica e divertente con cui mi farei di sicuro due risate.

Sappiamo che sei un appassionato di cinema. Se dovessi consigliare ai nostri lettori tre film da vedere quali consiglieresti e perché?

Il sapore del successo di John Wells e Ratatouille di Brad Bird perché, in maniera diversa, parlano del mio mondo; e poi C’era una volta in America di Sergio Leone, perché è una grande classico e un capolavoro da tutti i punti di vista: regia, interpretazioni, fotografia, sceneggiatura e, non ultima, la musica.

Se invece dovessi consigliere ai nostri lettori tre libri da leggere, quali e perché quelli?

Inizierei da “Il perfezionista”di Rudolph Chelminski che ripercorre la vita di Bernard Loiseau, uno dei più celebri cuochi francesi, detentore delle ambitissime tre stelle sulla Guida Michelin, morto suicida appena cinquantenne. Credo che sarebbe un ottimo testo per i giovani cuochi, perché si comprenda come il successo possa essere vissuto come una pressione opprimente. Poi consiglio assolutamente “Il dilemma dell’onnivoro” di Michael Pollan, un libro che parte da un’inchiesta giornalistica sul sistema alimentare americano arrivando al biologico, facendo comprendere al lettore cosa sia una filiera alimentare e dandogli gli strumenti per ragionare sul tema dell’alimentazione. Chiudo con una boutade: “Sotto le stelle”, un libro per bimbi di Martine Perrin. Naturalmente, solo per il titolo, da stellato quale io sono…

Qual è il tuo sogno nel cassetto che ti senti di rivelarci?

Riuscire a trasmettere alle mie figlie la mia stessa passione o, almeno, a trasmettere loro la passione che metto e ho sempre messo nel mio lavoro.

Dove potranno seguirti i nostri lettori?

Naturalmente vi invito a guardare il mio sito www.giuseppecosta.com ma siamo presenti sia su Facebook che su Instagram. E se ci scrivete, rispondiamo sempre a tutti.

Come vuoi chiudere questa breve chiacchierata?

È stato un piacere per me e mi auguro che questa chiacchierata sia stato di vostro gradimento e vi abbia permesso un po’ di conoscermi. Vi aspetto dunque al ristorante “Il Bavaglino” di Terrasinie al mio locale a PalermoDispensa”.

Prima di salutarci ecco la nostra domanda di rito: “Che cos’è per Te la genialità”?

La genialità è passione accompagnata dal coraggio. Studiare è la base ma, una volta pronti, bisogna sapere osare, qualsiasi sia il proprio ambito lavorativo.

Grazie Giuseppe e… Buon appetito!

Roberta&Andrea

 

Giuseppe Costa

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Roberta Cannata

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Andrea Giostra

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Rettore a Radio1 Musica: mi fa molto piacere che i giovani trovino in me un'app di divertimento

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Rettore un'artista originale, una cantautrice innovatrice, un personaggio fuori dagli schemi e anche e soprattutto una persona autentica. L'abbiamo appena ascoltata ai microfoni di Radio1 Musica, ospite di Gabriele Brocani e Rita Rocca, disponibile a rispondere alle tante domande che gli ascoltatori le rivolgono. L'ascolto di "Kobra" che ha compiuto 40 anni ha dato inizio alla puntata e alla chiacchierata. 
Un brano sempre cantato e attuale: "Che io continui a incuriosire i giovani e trovino in me un'app di divertimento mi fa molto piacere".
Anticipatrice di mode e tendenze, commenta: "Io ho fatto semplicemente me stessa e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini; le persone che si mostrano "diverse" sono solitamente molto osteggiate, io sono stata guardata come una pazza, ma mai come diavola". 
Conferma il rapporto burrascoso avuto con la madre. Sì, perché lei era fortemente indisciplinata. Io ero nelle regole del tempo e lei invece era un po' Greta Garbo, vanesia, io più pratica e contadina. Pensava che le persone fossero in mala fede: non poteva accendere la tv per vedermi "in mutande". 
Si passa ad ascoltare estratti da "Maria Sole" composta sulla scia di cantautori come De Gregori, Venditti, Guccini, Baglioni, "Carmela", "Eroe" (una canzone attualissima). 
Sono sempre stata di rottura: Maria Sole parlava di aborto, di bambini abbandonati, ci sono delle coppie che si amano e vogliono avere dei bambini e altri che li considerano un intruso e li lasciano. Parlare dell'argomento in quegli anni e anche tuttora è difficile, perché stiamo andando indietro: dovremmo essere più solidali e invece ci facciamo la guerra.
Il cambio di look e di musica: l'adolescenza porta a un cambiamento ormonale e fisico. Ero cicciotta e non mi accettavo: io dico ai giovani di accettarsi. Mai trovato l'equilibrio. 
Riferimenti. Io sono fan di Elton John, prima del duca bianco. Bowie ha infranto e spaccato facendo quello che gli pare arrivando con le sue diversità e il suo istinto e non con uno spartito scritto in punta di penna.
Glitter sul viso. Un cantante deve avere un po' di magia di Natale, di Carnevale, di Halloween per avere un po' di mistero e allegria. Il glitter, l'oro, l'argento fanno parte della scena. 
Dopo l'ascolto di Lamette si parla di Mia Martini -Lei aveva capito che ero una cantante-, Marcella -una grande cantante-, Loredana Bertè una pantegana: non basta essere la sorella di qualcuno per essere una grande artista. Non sa canta', ma sa mostrarsi. Non sono buonista. Dico quello che penso: molte altre dovrebbero avere quello che ha avuto lei, che cerca di impietosire perché "devo pagare il mutuo della casa"... 
I conduttori glissano per evitare ulteriori strascichi e si parla di Claudio Rego e di "Splendido splendente", una prova di fiato, con trappole ritmiche inventate da Tullio De Piscopo, con tempi anticipati che mette in difficoltà chi non ha voce o senso del ritmo. 
Racconta di una gara fatta con i suoi amatissimi cani, Lupo e Collins, e dell'amore gratuito e assoluto degli animali: quando li prendi, è per sempre

Bruxelles, il Manneken Pis omaggia il personale sanitario

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Il Manneken Pis, piccolo monumento simbolo di Bruxelles con il suo nuovo 'costume' rende omaggio agli infermieri, al personale addetto alla manutenzione, agli operatori sanitari, ai medici, al personale amministrativo, al personale tecnico e a tutti coloro che hanno contribuito a mantenere in funzione gli ospedali per l'eccezionale sforzo durante la crisi pandemica.
Delphine Houba, Assessore alla Cultura e al Turismo ha dichiarato: Non possiamo sottolineare abbastanza quanto sia importante la dedizione quotidiana del personale sanitario di Bruxelles, e certamente nel contesto del coronavirus".
Il nuovo costume del Manneken-Pis è costituito da veri pezzi di stoffa, che sono stati recuperati dalle uniformi ospedaliere usate.
Spero che, anche dopo la fine della crisi sanitaria, tutti non dimenticheranno gli sforzi degli operatori sanitari e lavoreranno sul rifinanziamento della nostra assistenza sanitaria ", conclude il sindaco Philippe Close.


ACCADEMIA ITALIANA ARTE MODA DESIGN ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA PER LA PRIMA EDIZIONE DEL “WOMEN IN CINEMA AWARD”

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In occasione della prima edizione del WiCA - Women in Cinema Award che si svolgerà a Venezia l’8 settembre nell’ambito della Mostra del Cinema, verrà presentato il progetto “Dress the Stars 2021”, a cura degli studenti dei corsi di Fashion Design di Firenze e Roma. Con Claudia Conte, a presentare il progetto - all’Italian Pavilion dell’Hotel Excelsior del Lido di Venezia - ci sarà l’architetto Vincenzo Giubba, fondatore e direttore generale dell’Accademia Italiana Arte Moda Design. 

La giovane attrice (è anche scrittrice), sarà la protagonista dell’edizione 2021 del progetto. Per l’occasione indosserà una creazione del designer Andrea Lambiase, recentemente diplomato nella sede di Roma dell’Accademia Italiana. 

“Dress the Stars” è un progetto che la scuola propone per incentivare la creatività giovanile, per offrire l’opportunità ai giovani talenti di sviluppare al meglio la propria abilità e in un palcoscenico di prestigio. Un’importante opportunità di crescita e di confronto per un giovane che muove i primi passi nella professione. con il privilegio di lavorare a stretto contatto con personaggi dello spettacolo di cui si farà interprete di stile e personalità. Si ricrea così l’affascinante connubio tra moda e cinema che lascia impresse immagini di straordinario glamour sul “red carpet” degli eventi internazionali più importanti. “Abbiamo ideato questo progetto - spiega il direttore generale Vincenzo Giubba- per  riprendere al laccio giovani stilisti laureati tra i banchi della nostra scuola: per l’evento dovranno creare una mise per personaggi del mondo della moda o dell’imprenditoria, come dello sport o del cinema”. Il prgetto Dress the stars ha debuttato nel 2018 a Firenze con l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto. Nel 2019 la star è stata Martina Stella.

L’Accademia Italiana è un istituto di formazione di livello universitario e post-universitario che offre corsi di laurea rivolti alle professioni creative. Fondata nel 1984, nei vari decenni di attività, ha sempre prediletto e promosso l’interazione fra moda e cinema, ospitando anche vari personaggi del mondo dello spettacolo: il maestro Franco Zeffirelli, lo scenografo Gianni Quaranta, il regista James Ivory, i costumisti Gabriella Pescucci, Anna Anni e Maurizio Millenotti.

Con la presentazione a Venezia, il progetto si arricchisce di nuovi contenuti entrando nel cuore del mondo del cinema.

I risultati del progetto, sviluppato durante tutto l’anno accademico 2020/2021, verranno poi mostrati al pubblico in occasione della successiva Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e della Festa del Cinema di Roma.



Loja Kel Ferey, alla Milano Fashion Week Donna il dolore dell’Amazzonia attraverso la fantasia e i colori di “FALESIAS”

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Le attuali problematiche ambientali e culturali, aggravate anche dall’epidemia mondiale che stiamo vivendo hanno dato l’ispirazione di una collezione che evidenzia gli elementi della cultura indigena brasiliana e la biodiversità dell'Amazzonia, per portare agli occhi del mondo e della stampa l'importanza di preservare l'Amazzonia e le tradizioni culturali indigene brasiliane nell’indifferenza del Governo.

Un messaggio di VITA, la collezione “FALESIAS” del designer Loja Kel Ferey, attivato attraverso il fashion, un messaggio utilizzando per la salvaguardia dell’ambiente, l’ecologia, la scelta di materiali riutilizzabili, ecosostenibili, riciclabili, la priorità del lavoro locale per la sopravvivenza umana.

La sua è una riflessione dolente, una visione contemporanea della cultura brasiliana, fatta di ironia, un gioco di luci in una natura sfolgorante che da vita ad abiti accuratamente tagliati dove la Maison mostra il sapere sartoriale nuovo, suggerendo la traduzione di un universo estetico fatto di ricordi ma anche di una moderna identità specifica.


La collezione SS 2021 di LOJA KEL FEREY, presentata a Milano sulla piattaforma virtuale della quarta edizione di Fashion Vibes, recupera le radici e la storia del Brasile e dell’Amazzonia  in un processo di trasformazione della moda brasiliana in globale, dimostrando lo stile contemporaneo della Maison, dotato di un’ottima mano artigianale. Una griffe che riesce ad associare un’estetica Internazionale alla valorizzazione della cultura brasiliana. 

Fondato su un ricco patrimonio di cultura e tradizioni questo brand del Made in Brasile porta fieramente la cifra di una sapiente lavorazione artigianale, su capi di un bianco accecante, punteggiati da fiori hand made, evidenziando una passione per i dettagli, i capi, pensati per una donna moderna, hanno un irresistibile fascino sartoriale mentre le pennellate dei colori della vegetazione sono il riferimento che danno allegria e ironia ai capi.

Per info:

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By Vel, Milano Digital Fashion Week: Fashion Vibes RunWay Show presenta la collezione SS 2021

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Stiamo attraversando un periodo storico difficile, estremamente delicato e le sfilate di moda, pronte a carpire "l'esprit du temps", ce lo ricordano anche se si cerca di ignorare. 

La moda è ciò che accade intorno a noi, interpretando ed elaborando "artisticamente" opere che servano a far esprimere ciò che siamo o che vorremmo essere. 

E By Vel si trasforma, portando alla Milano Digital Fashion Week Donna nel progetto digitale della Fashion Vibes RunWay Show la collezione SS 2021, un concetto completamente trasformato, lasciando spazio a ciò che si vuole esprimere, concetti e sentimenti infiniti ed in continua evoluzione, talvolta involuzione, come il classico abito elegante in tulle e pizzo – la “cifra” del brand -  che si è trasformata in una collezione fashion street, in cui sono state sostituite le gonne di tulle arioso con i pantaloni larghi, pantaloni/palazzo e top trasformati in giacche allungate con tuniche comode, abiti realizzati in ecopelle e morbida rete, una linea che vanta il prezioso “fatto a mano”, collezione dopo collezione, per dare una cifra e una impronta forte ad una selezione di outfit iconici della collezione 2021, tra look più romantici e glamour, una collezione dunque ad alto tasso …emozionale. 

Si nota però, come, non necessariamente in contrapposizione, stia assumendo forza e vigore la necessità di una corrente rinascimentale, tutta da vivere, che si esprime attraverso il linguaggio dei fiori. 


Infatti BY VEL ha sviluppato una capsule di fiori “peony bud” - questo particolare fiore diventerà il fiore principale del 2021 per gli abiti eleganti del brand, in ogni capo si può notare un fiore di peonia, in certi momenti della sua fioritura: da un bocciolo non ancora sbocciato alla sua piena fioritura.

Fiori che servono a far sognare, a far sì che l'arte della moda sia un tramite che ci porti al concetto di bellezza, apprezzando ciò che la natura ci mostra tutti i giorni e che a volte ignoriamo, la sua maestosa bellezza.

Grande attenzione ad un consumo consapevole, ed è per questo che l'80% della collezione del marchio By VEL sono taglie universali, dando una grande vestibilità alle dimensioni, consentendo di acquisire l’adattabilità alla crescita della bambina fino a 4 taglie. 

https://www.by-vel.com/ - https://www.instagram.com/by_vel/

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“VIN DE LA VIE” di Chiara Gullo, Milano Virtual Fashion Week Donna 22/28 settembre

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4° edizione FASHION VIBES - 26 settembre ore 15.00
La capsule Collection per la stagione SS 2021 ideata dalla designer Chiara Gullo - premio  Speciale “The One Milano”della 29° edizione del Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti dell’Accademia Koefia, trae ispirazione dal ricordo degli “anni ruggenti”, la donna che ispira la collezione è colei che ha deciso di rivivere quel linguaggio, quel fascino di un’epoca di felicità, leggerezza e ricchezza.

La giovane designer, inserita nella 4° edizione del Runway Show di Fashion Vibes di Yuliia  Palchykova, ricorda il magico mondo della dolce vita, gli anni ’60, del boom economico con la voglia di vivere e di godersi la bellezza, il clima e i divertimenti di una delle città più belle del mondo, e lo interpreta come un periodo di transizione, dando un peso in più e avendo coscienza di tener conto degli avvenimenti del passato.

La sua è una donna che vuole “inebriarsi di vita”, coglierne le ricchezze e i particolari, riuscendo nello stesso tempo a dosare leggerezza e peso nel quotidiano, da qui il nome “Vin de la vie” per una donna che sa assaporare la vita sorseggiandola, discernendo il gusto dell’eccesso e avendo abilità nel saperlo dosare.

I tessuti ne delineano il carattere attraverso la leggerezza e la fluidità dell’organza e della seta, la molteplicità delle pieghe e giochi di tessuto di diverso peso.

Una moda ricca di dettagli e inserti preziosi, quella degli anni ’60, riproposta sotto una luce diversa che unisce ciò che appartiene a ieri e ad oggi senza distaccarsene.

I tagli ne enfatizzano la femminilità, i colori ne manifestano le diverse sfaccettature dell’epoca, spaziando dalla moderazione e dall’audacia all’eccentricità.

Una collezione che esorta a riflettere sulla speranza, un augurio a non perdere la ricchezza e la leggerezza della vita. Un parallelismo che porta a vedere la luce nonostante i periodi bui che l’umanità ha attraversato e attraversa, proprio come un tempo.

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RasenA, da Perm un brand realmente fashion

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Milano Virtual Fashion Week Donna - Runway Show Fashion Vibes - 27 settembre ore 18:00

Alla Milano Virtual Fashion Week Donna la  4° edizione del RUNWAY SHOW FASHION VIBES di Yuliia  Palchykova  presenta una serie di proposte arrivate da tutto il mondo, una sorta di viaggio/scoperta alla ricerca dell’eleganza, come un sognatore alla Giulio Verne, la ricerca di un imprintig forte alla nostra generazione, nuove forme di comunicazione attraverso quello che si indossa, la libertà di mixare, e, tra i designer presenti nella sua piattaforma virtuale, presenta il brand Rasena.......chi è realmente fashion ha capito che è soprattutto indossare particolari da connaisseur, un tessuto, un taglio, un volume capaci di fare la differenza, la vera trasgressione, oggi, è la normalità, di un mix&mamatch di capi artigianale e sartoriali, dettagli alla moda, accessori, e quella di Rasena è una collezione che celebra l’amore della designer Julya Sunzeva per il passato, il presente e il futuro. 

Il  signature look di questa stagione gioca con i contrasti di colore, texture e tessuto – dal nylon tecnico al cotone pregiato e ottenuto in maniera sostenibile – per presentare una sartoria funzionale che sia sofisticata e al tempo stesso rilassata, sportiva e cool. Una collezione che con i suoi tocchi di colore dinamici e capispalla che sono veri e propri statement pieces, ridefinisce il concetto di fashion fundamentals. 

E’ una eleganza nascosta, quella del brand Rasena, che interpreta con grande abilità l’idea che tutto il passato e il presente si intersecano per far brillare di luce la “Donna Rasena”, un abbigliamento che va dall’elegante per una donna che lavora, moderna e mondana alla stesso tempo, allo street style, riunendo stile e comfort, elementi che si intersecano alla perfezione completandosi a vicenda. 

I tessuti si basano sul tema primario dell’azienda, cura e attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, infatti la collezione è realizzata impiegando tessuti  che derivano da una filiera che segue processi produttivi certificati e che utilizza fibre naturali, usando stampe dai coloranti senza chimica, dunque cotone organico, tutti i capi sono realizzati con tessuti naturali, sostenibili e confortevoli, ecologicamente riciclati.

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Gastronomia, Peppe Caruana a Liegi riapre "Accattone", un'iniziazione alla vera gastronomia italiana. L'intervista di Fattitaliani

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Chi arriva dall'Italia all'estero porta sempre con sé non solo ricordi di famiglia, ma anche olfattivi, sapori tradizionali, gusti che accompagnano la nostalgia della terra lasciata. C'è chi -come Peppe Caruana - decide di trasformare questo sentimento in qualcosa di produttivo che concilia l'amore per il proprio Paese con una nuova vita nel territorio che lo ha accolto. In questo caso, parliamo del Belgio e della città di Liegi. Arrivato da Siculiana, Peppe Caruana assieme alla compagna Anaïs Godin ha deciso di prendere le redini del locale "Accattone", che il 17 settembre riapre le sue porte. A Fattitaliani racconta com'è andata a partire dal nome: "È stato scelto dalla precedente proprietaria (un'amica di lunga data) che dopo aver fatto un Erasmus in Italia è divenuta fan di Pasolini e ha scelto il nome dal titolo di uno dei suoi film".

Avete mai pensato di cambiarlo?
Io e la mia compagna abbiamo scelto di non cambiarlo perché si sposa bene con le nostre idee, basate sul riutilizzo e il riciclo. Da qui lo stile cosy dell'arredamento ma sopratutto dei piatti che andremo a realizzare con ricette tipiche e tradizionali della vera cucina italiana. 

Quali tappe nel settore gastronomico ti hanno portato a questa decisione?

Dopo aver vissuto un po' per tutta l'Italia lavorando sempre nel settore della ristorazione, avevo raggiunto il Belgio con l'idea di realizzare qualcosa di mio. Durante i primi anni di soggiorno a Liegi avevo constatato che la cucina italiana aveva subito una trasformazione un po' troppo "cremosa" per i miei gusti. Ma adesso a quasi 8 anni dal mio arrivo ho notato che la gente ė più predisposta al cambiamento e alla voglia di gustare qualcosa di nuovo.
Più le difficoltà burocratiche o l'entusiasmo per la nuova avventura?
S
inceramente per il momento non ho avuto problemi burocratici nonostante le restrizioni dovute al coronavirus. Cosa sicuramente non paragonabile alla tempistica in Italia nemmeno nelle più rosee delle condizioni. Sicuramente tutto questo ti incoraggia ancora di più ad andare avanti.
Com'è l'ambiente a Liegi in termini di ristoranti e collaborazione fra ristoratori? qualcuno ti ha dato dei consigli? 
Fortunatamente a Liegi ho dei cari amici e i miei zii nel settore quindi ho trovato tutte le risposte alle mie domande. Certo, non sono mancati i consigli per dirmi di tirarmi indietro in questo periodo incerto soprattutto per i ristoratori. Ma come si dice da noi "chi non risica non rosica".

Quali saranno le vostre specialità?

La nostra sarà una cucina di specialità tradizionali con un menù stagionale. Cercheremo di far viaggiare culinariamente i nostri clienti proponendo in base alla stagione differenti piatti, dalla pasta con le triglie alla sicilana, alla ribollita fiorentina, per terminare con una pastiera napoletana e un passito di Pantelleria.

Che tipo di clientela vi aspettate?
Penso di convolgere  una clientela informale, curiosa, con la voglia di scoprire ogni giorno qualcosa di diverso, nello stesso tempo semplice ma soprattutto buono.
Cosa sperate che i clienti possano capire e apprezzare di "Accattone"?
Quello che vorremo trasmettere con Accattone è per certuni dei ricordi... come il pranzo della domenica dalla nonna, o le vacanze passate con gli zii, per altri le vacanze. Per chi non conosce l'Italia è un'iniziazione alla sua vera gastronomia.
A chi dedicate questa fatica, questo importante investimento?
Senza dubbio dedico tutto ciò a mia mamma, una donna eccezionale, lavoratrice instancabile e sempre presente nella mia vita nonostante la distanza. E se adesso sono arrivato qui è grazie a lei. Purtroppo è scomparsa un anno e mezzo fa. Giovanni Zambito.

La scuola ai tempi del coronavirus: il parere dell'esperto

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Martedì 6 ottobre 2020, a partire dalle ore 19,30, sulle frequenze di RadioMiaBari, all’interno della Rubrica Petali di Medicina del Quadrifoglio Rosa, associazione di volontariato diretta dal dottore Giuseppe Imbornone, che si prefigge lo scopo di dare le giuste informazioni per poter fare “La Prevenzione”, in programma un nuovo appuntamento scientifico per parlare di “Scuola ai tempi del Coronavirus”. 

Ospite ormai consueta la dottoressa Angela Ganci, psicoterapeuta, giornalista e docente, che tratterà diversi punti della controversa questione della Ripartenza, mettendo a disposizione degli ascoltatori la sua doppia esperienza di docente e psicologo, nel tentativo di sollevare suggestioni e proporre provvisorie soluzioni rispetto ad alcuni nodi centrali. Conduce la giornalista Cinzia Tattini. 
I punti oggetto di dibattito sono di seguito indicati: 
1)Quanto è efficace la didattica a distanza? Quanto e se essa può nuocere all'apprendimento e alle relazioni?
2)Come valutare la proposta di una didattica mista? 
3)Quale sarà l'impatto psicologico, relazionale e sulla performance scolastica di alcune scelte di prevenzione, come i banchi monoposto, legate alla pandemia ancora in atto? 
4)Quali soluzioni la Scuola può prontamente adottare per limitare l’impatto di un disagio diffuso, dovuto per esempio alla possibilità di un mancato potenziamento dell’organico, che di fatto garantirebbe il regolare avvio del nuovo anno scolastico? 
5)Come relazionarsi in maniera efficace alle famiglie e agli alunni in questo delicato periodo di riassestamento e instabilità? 
Il link web per seguire la diretta è il seguente: http://www.radiomia.net/; per gli interessati a porre domande sul tema è possibile inviare un messaggio Whatsapp al numero 347/5804214, sia prima che durante la diretta. 
Il video completo dell'intervista sarà disponibile all’interno del Canale Youtube dello Spazio PsicoBrain diretto della Dottoressa Angela Ganci al link https://www.youtube.com/channel/UCeOGU5RDTKtLDwmlK9MniVw.

Katy Bortolaso: ama il tuo cane, rispettalo come tale e cresci insieme a lui. L'intervista

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Katy Bortolaso, Educatore cinofilo e responsabile del Centro cinofilo “Ci vorrebbe un amico” di Due Carrare (Padova) - L'intervista di Alessia Vegro e Andrea Giostra.

«Amo poter essere di aiuto sia per l’umano che vuole trovare nel cane un fantastico compagno di avventure, sia per il cane che ha bisogno di essere rispettato e compreso come essere diverso da noi ma con una capacità cognitiva, emozionale e relazionale degna di ogni rispetto. Proprio per questo la frase che amo sempre ricordare è “ama il tuo cane, rispettalo come tale e cresci insieme a lui!”»

Ciao Katy, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Nel sito web ufficiale del Centro cinofilo “Ci vorrebbe un amico”ti definisci un “Educatore cinofilo”. Ci spieghi, per presentarti ai nostri lettori, cosa significa, cosa fai e qual è il tuo lavoro nel centro cinofilo con i tuoi cani? Insomma, chi è Katy nella sua professione?

La figura dell’educatore cinofilo è una figura molto importante anche spesso sottovalutata. Inizio con il dire che ad oggi non esiste un albo o un elenco che detti le caratteristiche necessarie affinché una persona possa nominati educatore. Detto ciò (cosa molto triste se pensiamo al compito delicato che abbiamo) l’educatore, come io amo definirlo, è colui che si interpone tra famiglia e cane e fa da interprete tra le due parti. Essere educatori ha una grossa responsabilità! Significa poter aiutare la famiglia a comprendere e affiancare al meglio il suo compagno di vita e allo stesso tempo creare delle competenze necessarie nel cane perché possa diventare un soggetto sicuro e ben inserito nella vita di tutti i giorni. Ed è proprio sulla relazione che intercorre tra queste due parti che io vado a lavorare. Amo poter essere di aiuto sia per l’umano che vuole trovare nel cane un fantastico compagno di avventure, sia per il cane che ha bisogno di essere rispettato e compreso come essere diverso da noi ma con una capacità cognitiva, emozionale e relazionale degna di ogni rispetto. Proprio per questo la frase che amo sempre ricordare è “ama il tuo cane, rispettalo come tale e cresci insieme a lui!”. Tutti i servizi che propongo, dall’educazione di base agli sport cinofili, dalla dog sitter al campo ad uso esclusivo, hanno come obbiettivo il benessere della famiglia per intero. Non solo, il centro vanta delle collaborazioni che hanno lo scopo di coprire tutte le necessità che una famiglia con amici a 4 zampe possano avere, staff per altro quasi tutto al femminile. Collaboriamo infatti con 2 medici veterinari, un medico veterinario che ci segue anche e non solo per l’assistenza veterinaria 24h in modo tale da poter garantire il benessere fisico in qualsiasi momento; e un medico veterinario esperto in comportamento; una psicologa, una consulente alle relazioni feline (eh sì, ci occupiamo anche di gatti!), una nutrizionista, una psicologa e un toelettatore, ed un avvocato. Non solo, il nostro Centro dedica uno spazio anche ad un pet shop, anche qui quello che troverete sono prodotti esclusivi, di qualità altissima e tutti made in Italy; dalla gastronomia naturale, all’alimentazione di qualità e ai prodotti naturali per il benessere, l’obiettivo del nostro negozio è proporre marchi non commerciali e senza i quali non potrete più restare. Ho voluto fare di un lavoro una professione e non solo un hobby!

Chi è invece Katy nella sua quotidianità al di fuori dal lavoro?

Beh, Katy fuori è una ragazza semplice che ama l’aria aperta e i rumori della natura. Amo passare tutto il mio tempo libero con il mio più grande insegnate, Zeus il mio Alaskan Malamute. È soprattutto grazie a lui che oggi posso dire di essere felice di ciò che sono diventata. Amo fare lunghe passeggiate nel verde, rilassarmi lungo il mare e apprezzare ciò che la natura ci dà. E il resto del tempo? Lo passo a studiare e a cercare di rimanere attiva e aggiornata sul mio lavoro, sono sicura che non si smetta mai di imparare ed è per questo che leggo libri su libri e continuo a far nuove esperienze anche con Zeus.

Nel 2015 nasce l’idea de Centro cinofilo “Ci vorrebbe un amico”. L’incipit di presentazione che si legge nel sito web ufficiale recita infatti così: «Tutto nasce da questa scimmietta che vedete qui sopra. È solo per merito suo che ora sono qui a raccontarvi di Ci Vorrebbe un Amico. Dopo anni e anni di richieste per avere un cane tutto mio, nel 2015 arriva questa piccola palla di pelo di nome Zeus. Da subito mi informo e cerco tutto ciò che potrei fare per migliorare il nostro rapporto, cerco informazioni da internet, veterinari e addestratori. Più conosco e più voglio conoscere. Iniziamo un percorso di addestramento insieme, che ben presto però capiamo di non essere quello giusto per noi. Un giorno, per mia fortuna, incontro una scuola che ci aiuta a migliorare la nostra RELAZIONE. Passa diverso tempo, finché mi viene fatta una domanda strana: “perché non inizi un percorso per diventare educatore anche tu?”. Da quel momento per me diventa tutto chiaro. Inizio a studiare come una matta, l’anno di corso passa veloce come non mi sarei mai aspettata. Arriva il fatidico giorno dell’esame e, nonostante la mia agitazione, lo supero. Ma non finisce lì, continuo a seguire lezioni, a studiare finché ad ottobre 2017 organizzo il mio primo evento cinofilo. Un enorme successo! E allora perché non concretizzare il tutto? Perché non poter passare ciò che ho imparato e che ancora sto imparando? Perché non aiutare chi come me vede in un cane un compagno ma ha solo bisogno di comprenderlo meglio? Inizio a cercare un posto dove poter attrezzare il Centro. Ed ora eccomi qui, tutto è stato fatto, ma il grosso deve ancora arrivare! Ogni relazione si basa sulla fiducia e, una volta raggiunta, non si ha limiti su cosa poter fare con il proprio amico a 4 zampe. Ecco il perché anche del logo, una camminata insieme permette di arricchirsi entrambi guardando insieme verso lo stesso orizzonte. Credo davvero di riuscire a farvi vivere questo cammino nella maniera più completa possibile. Buon divertimento!!


Katy e Zeus
» Ci racconti un po’ di questa tua avventura imprenditoriale e di passione per i cani? Al di là della bella ed emozionante presentazione che abbiamo ripotato sopra, non è facile, al giorno d'oggi, incontrare una giovane donna disposta a lasciare un lavoro dipendente per dedicarsi alla propria passione. Nel tuo caso, con coraggio sei passata da commessa a proprietaria di un centro cinofilo. Come mai questo grande passo? Ci vuoi raccontare la tua storia?
 

Ho da sempre desiderato avere un cane per amico, giustamente però il destino ha voluto che potessi occuparmi di lui proprio nel momento in cui avrei potuto impegnarmi nel modo migliore. Dopo anni di attesa è arrivato Zeus, ed è stato proprio con lui che ho messo in discussione il mio modo di relazionarmi. Ho iniziato con un addestramento “vecchia scuola”, il classico seduto-terra-resta per capirci, da lì a poco tempo ho capito che il voler comandare e ordinare su una creatura tanto complessa e meravigliosa come il cane non era la strada giusta, non volevo una macchina telecomandata, volevo un compagno di vita. Ho iniziato a documentarmi su tutti gli approcci di addestramento ed educazione possibili, finché ho trovato una scuola giusta per noi. Io e Zeus abbiamo iniziato un percorso e ad un certo punto proprio l’educatore che ci seguiva mi ha proposto di diventare io stessa un’educatrice vedendo in me ciò che io ancora non sapevo. Mi muovevo tra il lavoro e il corso che una volta terminato ho capito essere la mia vita e un trampolino di lancio da cui avrei potuto far molto. Sentivo che il lavoro in negozio non era il lavoro che avrei fatto per sempre e, dopo averci ragionato molto, il mio pensiero è stato “se non lo faccio ora che sono giovane, quando potrò farlo?” e mi sono buttata. Un grazie speciale lo devo fare alla mia famiglia che, dal giorno in cui la mia vita si è incrociata con quella di Zeus, hanno sempre creduto in me e ad oggi continuano a sostenermi e ad aiutarmi anche nel centro! 

È interessante il nome che hai dato al tuo centro: come mai hai scelto proprio “Ci vorrebbe un amico”?

Credo che la parte più impegnativa sia stata proprio trovare il nome migliore. Ci sono voluti giorni e giorni. Cercavo un nome che spiegasse fin da subito come vedo il cane e qual è il mio stile educativo. Tutto il mio metodo di lavoro si orienta verso il creare una sana relazione lavorando sulla relazione stessa. Non uso comandi, non impartisco regole, non impongo nessun comportamento né tanto meno attuo metodi coercitivi, siano questi vocali e fisici. Baso tutto sul rispetto e la fiducia reciproci e faccio in modo che, tramite esercizi o semplicemente atteggiamenti, il cane possa ragionare da solo e attuare il comportamento migliore per la situazione, questo comportamento sarà diverso per oggi soggetto. Amo rispettare non solo le differenze che intercorrono tra le due specie, quella umana e quella canina, ma anche tra soggetti della stessa specie e della stessa razza. Come per noi oggi soggetto ha le sue caratteriste che lo rendono unico, e perché non apprezzarle? Diciamolo, il mio lavoro poi è più sull’umano che sul cane. (Katy sorride!)

Il legame tra bipede e amico a quattro zampe, quindi. Da quanto ho capito quello che sta alla base del tuo approccio è proprio la fiducia, l'amicizia tra umano e animale. Immagino ci siano diversi modi per crearlo, non solo il classico addestramento che li vede in campo supportati da un addestratore. In che altri modi si può rafforzare questa unione?

Oltre al percorso di educazione di base, che di solito consiglio per chi ha appena accolto nella sua vita un cane, cerco di lavorare sulla relazione in tutte le esperienze che propongo alle famiglie. Il centro offre diversi che puntano alla condivisione di tempo, spazi, impegno mentale, pranzi ecc... Per fare alcuni esempi, tra i servizi possibili si può prenotare il campo ad ore, diverse famiglie hanno sfruttato il campo per far il pic-nic tutti insieme, per festeggiare compleanni o per giocare liberi in completa sicurezza. I diversi sport che proponiamo con cadenza mensile, tra cui dog dance, nosework, treibball, tutti momenti che vanno a rinforzare la relazione e la concentrazione e coordinazione bidirezionale tra cane e umano. Non solo, organizziamo anche corsi e seminari per approfondire la conoscenza riguardo questa specie meravigliosa, questi appuntamenti hanno argomenti e organizzazioni diversi in modo tale da renderli a portata sia di tecnici del settore che per proprietari (non mi piace usare questo termine, il cane non è una proprietà). Settimanalmente, invece, organizziamo delle classi di socializzazione divise per età e taglie, in cui i cani sono liberi di conoscersi, relazionarsi e i loro bipedi possono imparare a conoscere i loro cani socializzando anch’essi tra loro. La novità di questo 2020 è stata la piscina per cani anche questa prenotabile ad uso esclusivo e utilizzabile sia dai cani che dagli umani, adatta a nuotatori quadrupedi più abili ma, grazie alla continua supervisione dell’educatore, anche a chi si approccia all’acqua per la prima volta. E poi molti altri: wedding sitter, dog e cat sitter, consulenze preadozione… E se non dovessero bastare li creiamo su misura delle necessità della famiglia! 

Un cane sano è anche un cane che ha fiducia in sé stesso: come possiamo aiutare i nostri amici animali in questo senso?

La prima cosa che mi sento di suggerire è quello di lavorare non solo sulla fiducia del cane in sé stesso ma anche nella fiducia che prova nei nostri confronti, in questo modo, se si trovasse in una situazione che da solo non riuscirebbe a risolvere, noi risulteremo la spalla su cui appoggiarsi, anche questo è essere in relazione. Più di cane sano parlerei di cane competente; un cane competente conosce sé stesso molto bene e questo gli permette di inserirsi nel contesto sociale (umano e canino) nel migliore dei modi. Come ho già detto, ogni cane è a sé e non c’è mai una risposta standard per tutti però il primissimo passo e il consiglio che vorrei dare per mettere il primo mattoncino verso questa direzione è creare nuove esperienza, sia nel cucciolo ma anche nel cane adulto, che permettano al soggetto di superare piccoli scogli e creare nuove competenze cosi da accrescere la sua autostima e la fiducia in sé stesso. Ricordate però che le esperienze devono essere fatte poco alla volta e devono permettere al cane di venirne fuori sempre con soddisfazione. Prendiamo per esempio il corretto inserimento in acqua, sarebbe facile per tutti prendere di peso il cane e gettarlo in piscina, ma come ne uscirebbe emotivamente parlando? Diverso è lavorare passo passo, anche con tempi diversi dai nostri e da quelli che noi ci aspettiamo, e spiegarli che nuotare può essere una cosa divertente! 


Dopo poco più di tre anni di attività, qual è il tuo bilancio in proposito? Quali i successi e quali i fallimenti imprenditoriali considerato che chi vuole fare impresa in Italia, soprattutto quando si parla di tutela e cura degli animali, non trova certo terreno fertile?

Direi che il bilancio è positivo, ho la fortuna di fare un lavoro che mi rende felice ogni giorno e che mi sprona a migliorarmi sempre di più, certo, difficoltà ci sono ma quando vedo umani e cani entrare e uscire dal mio campo con il sorriso vengo ripagata di ogni sforzo. Sapere che oltre al semplice rapporto di lavoro c’è molto di più, qualcosa che a parole non si può descrivere, si può solo vivere, mi fa capire che la strada che ho scelto è quella giusta. Credo la soddisfazione del cliente sia proprio il successo più importante, non nego che aprire un’attività in Italia non è semplice, purtroppo si deve far fronte tutti i giorni a burocrazia e costi molto spesso esagerati. Altro punto debole credo stia proprio nel fatto che l’Italia crede poco nei giovani e li spinge poco a creare qualcosa di importante proprio nel loro territori. Quando invece entriamo nello specifico del mio settore credo che la cosa più spiacevole sia il fatto che non ci sia un albo nazionale ufficiale che dichiari chi possa essere cosa, mi spiego, la cinofilia in Italia è gestita da diverse associazioni e, come è normale che sia, ognuna ha la propria visione, questo non permette l’uniformità della qualifica. Nessuno spiega ai “civili” che c’è una differenza, non solo di tecniche ma anche di formazione, tra addestratore, educatore e istruttore cinofilo. Uno dei miei obiettivi, anche se nel mio piccolo non sono nessuno, è proprio creare informazione (cosa che ho iniziato a portare nelle scuole insieme alla psicologa con cui collaboro) sperando che un giorno si dia la giusta importanza a noi educatori e al nostro ruolo nella famiglia. 

Cosa consiglieresti ai giovani che volessero cimentarsi in una avventura imprenditoriale e lavorativa come la tua? Suggerisci loro tre punti di forza e tre di debolezza del tuo lavoro.

Non credo che spetti a me dare consigli, sono ancora agli inizi della mia esperienza lavorativa ed è giusto che i consigli vengano dati da chi è in questo mondo da più tempo. Quello che spiego di solito a chi mi confessa di voler entrare in questo mondo è di studiare molto, restare sempre aggiornati e pronti a mettersi sempre in discussione. Sono fermamente convinta che nella vita non si smetta mai di imparare, tanto più quando si parla di cani. La cosa più giusta da fare è sedersi e osservare, i cani ci insegneranno molto di più che quello che potremmo mai insegnare noi!

Ti andrebbe di consigliare ai nostri lettori tre film da vedere assolutamente? Quali e perché consigli proprio questi?

Sinceramente di film che raccontano le storie di cane ce ne sono a bizzeffe, da quando però ho imparato a conoscere queste splendide creature sono sempre attenta sul valutare un film non solo per la qualità della storia ma anche per come hanno trattato i protagonisti durante le riprese. Forse rimarrei sui film di animazione, così sappiamo che non è stato fatto del male a nessuno! Il primo che mi viene in mente è un cartone, buffo ma che descrive bene come se la vivono i nostri animali, e questo è “Pets – vita da animali” un simpatico cartone che racconta soprattutto inizialmente ciò che gli animali fanno non appena l’umano non c’è! Consiglio un cartone anche per insegnare ai bambini i primi approccio con un animale diverso da noi. Il secondo è Balto, beh chi non l’ha visto? Anche se la storia riportata non è fedelissima alla realtà, mi è sempre piaciuto. Ricordo che da piccola rimanevo incantata da queste creature splendide che riuscivano a solcare la neve e portare la slitta così lontano nonostante le difficoltà. Che sia per questo che ho desiderato Zeus? (Kary sorride!). L’ultimo è “Alpha – un’amicizia forte come la vita”, sì, è un film ma sono certa che sia stato usato il pc per le scene più strong! Un film bellissimo che racconta di come l’amicizia tra cane e umano sia lunga di secoli e, sebbene inventata, la storia ti prende fino ad immedesimarti nella coppia di protagonisti. Forse la cosa più bella che insegna è che si può convivere ma rispettando le diversità delle due specie! 

Se invece volessi consigliare tre libri? Quali e perché?

1. “Piacere di conoscerti” di Elena Garoni. Un libro che mette in risalto le caratteristiche delle razze più frequenti, un libro che fino a 2 anni fa nessuno aveva mai pensato, di una Dottoressa che ho avuto il piacere di conoscere ed ospitare proprio quest’anno presso il mio centro. Libro adatto a tutti e che consiglio per chi volesse capire quale razza fa più al caso suo e per chi volesse imparare qualcosa di più su di loro. 2. “Come parla il tuo cane” di Simone dalla Valle. Un educatore cinofilo che ospiterò a breve come seminarista. Un libro a portata di tutti che mette in risalto, anche con delle foto descrittive, momenti salienti di comunicazione tra cani, comunicazione che spesso viene ignorata o fraintesa dall’umano. 3. “Un cuore felice” di Angelo Vaira. Un libro che spiega in maniera molto semplice concetti molto importanti e da spunti particolari su come poter giocare con il proprio cane tenendo contro delle sue preferenze. 

Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti? A cosa stai lavorando in questo momento che vuoi condividere con i nostri lettori?

I miei prossimi progetti? La mia mente è sempre in movimento e cerco sempre di proporre qualcosa di nuovo e divertente. Al momento, oltre a gestire gli ultimi mesi di quest’anno alquanto particolare, sto organizzando i seminari da tenere l’anno prossimo, sono orgogliosa di dire che anche l’anno prossimo vanterà nomi davvero noti tra i seminaristi. Per quanto riguarda gli appuntamenti del 2020, a breve riprenderanno le nostre passeggiate di gruppo al mare, appuntamento fisso che gode di un discreto interesse da parte di umani e cani; ad ottobre, come ormai è tradizione, festeggeremo il compleanno di Ci Vorrebbe un Amicocon torta per cani; e i mesi di settembre, ottobre e novembre saranno dedicati a seminari sulla comunicazione dei cani e su un argomento spesso sottovalutato, la masticazione, che verrà redatto dalla nostra Nutrizionista. Per il 2021sto cercando di ampliare la gamma di sport cinofili che proponiamo e sto valutando altre strade per sfruttare al meglio la nostra piscina per cani. Ma visto che le idee sono continuamente in divenire il mio consiglio è di seguirci per non perdere nessuna novità!

Dove potremo seguirti?

Mi potete trovare su Facebooke Instagram cercando @centrocinofilopadova, e sul sito www.centrocinofilopadova.it . Lì potrete trovare anche i miei contatti più diretti!

Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire ai nostri lettori?

Vorrei dire a tutti di apprezzare e fruttare ogni momento con i vostri animali, imparate da loro ad assaporare la gioia anche delle cose piccole; credetemi non riuscirete più a farne a meno! 

Katy Bortolaso

https://www.facebook.com/katy.bortolaso

Centro cinofilo “Ci vorrebbe un amico”

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https://www.instagram.com/Centrocinofilopadova/

Alessia Vegro

https://www.facebook.com/lex.ve

 

Andrea Giostra

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Asia Pichierri, "She’s the one" il nuovo romanzo dell'autrice e blogger pugliese

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Dopo la pubblicazione del romanzo breve Vieni e cambiami la vita, edito da Golem Edizioni, torna nel mercato editoriale l’autrice e blogger pugliese.

Ha esordito da pochi mesi nel mondo editoriale Asia Pichierri, studentessa di Lettere Moderne della provincia tarantina, dopo anni di esperienza da articolista e blogger.

Dopo il suo primo romanzo breve, Vieni e cambiami la vita (2020, Golem Edizioni), la fondatrice del blog letterario Il libro sulla finestra torna a scrivere d’amore con She’s the onespin-off della precedente storia, disponibile dal 25 agosto in esclusiva su Amazon.

Protagonista il rock che ha fatto la storia della musica e che costituisce l’asse portante delle vite di Daniel Bronson ed Alice Cooper (il nome è, di per sé, tutto un programma).

Fotografo nella città degli Angeli e collezionista di conquiste lui, make-up artist e incapace di gestire una relazione lei, i due si troveranno faccia a faccia grazie alle note di I was made for lovin’ you dei Kiss, in una situazione molto…particolare.

Una esilarante commedia romantica che ripercorre quei tanto agognati Ottanta rimasti nel cuore di chi li ha vissuti, e visti con tristezza da chi avrebbe voluto assistere alla nascita di MTV, cantando a squarciagola i Bon Jovi e imitando le magie degli accordi dei Guns N’ Roses.

Trama: Alice Cooper è una make-up artist con una passione sfrenata per la musica rock. Nella sua vita niente è al posto giusto, dall’ambito sentimentale a quello lavorativo, e attribuisce tutte le colpe dei suoi insuccessi al nome che porta, per un puro caso di omonimia con la personalità più controversa della musica.

Daniel Bronson è un fotografo nella città degli Angeli, colleziona conquiste e disdegna ogni forma d’amore, che non sia quello verso gli AC/DC.

Complici le note di I was made for lovin’ you dei Kiss e qualche cocktail di troppo, Alice e Daniel si troveranno faccia a faccia, pronti per farsi la guerra a colpi di rock.

Nota dell’autrice: She’s the One è lo spin-off di Vieni e cambiami la vita, che vede protagonisti due personaggi secondari nel precedente romanzo. Nonostante ciò, entrambe le storie possono essere lette in maniera autonoma.

L’autrice: Asia Pichierri, classe 2000, frequenta la facoltà di Lettere. Scrive fin da piccola e nel 2018 pubblica il suo primo racconto, Un tacco per innamorarsi, all’interno dell’antologia benefica Un battito di cuore (edita da Darcy Edizioni).

Con Golem Edizioni pubblica la novella Solo per lei, prequel del suo primo romanzo Vieni e cambiami la vita, in libreria da maggio 2020.

È creatrice del blog letterario Il libro sulla finestra e organizzatrice del festival Libri sul mare.

Con l’Unicorno sei a un passo dal cielo: si svela un mistero

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Approfondimento della puntata in onda sulle frequenze di Radio CRT di Flaviana Pier Elena Fusi con Edoardo Flaccomio 

LIBER ABBACI, ABECEDARI E RICETTE

PRELUDIO di Flaviana Pier Elena Fusi

Unicorni e liocorni sono mitologici nei dintorni. Vogliono riportare un messaggio sensazionale, che riguarda il soprannaturale. Il pensiero corre a magiche pozioni, a ricettari antichi che parlano di illusioni, di desideri nel cappello e di Mary Poppins col suo ombrello. Tutto ciò che non sembra reale, contiene incanto naturale, avventure che toccano il cuore e rivivono l’afflato primordiale di spiriti infatuati che i misteri tengono soggiogati. Fino a quando il divenire non riesce a farli fluire, la vita non prende colore e non si attua il potenziale candore. Oggi nella puntata vogliamo ribadire che la fantasia non è solo frutto di poesia, ma contiene una memoria che trattiene il vero di ogni storia. Così degli uomini coraggiosi scopriamo lì l’apoteosi. Tutti alla passione si sapevano affidare e dentro li faceva bruciare, avvicinare alla goliardia di un disegno animico lontano dall’ipocrisia, retaggio di vittoria dove l’amore è sempre al centro della baldoria e non è certo cosa accessoria. Sapevano amare, lottare e desiderare, anche emozionare e non si facevano intrappolare nel cliché di un costume abituale. Erano artefici del destino così che il cielo era loro vicino, poiché nulla appartiene al passato, è solo la ragione che lo ha allontanato, ma basta riconoscere la magia e non lasciarsi vincere dalla nostalgia, così ogni istante del tratto esistenziale riporta un altro incanto da ammirare.

Per credere alla storia, basta aver coraggio di visitare la memoria.

ABECEDARI di Edoardo Flaccomio

Molte storie riguardanti animali mitologici potrebbero derivare da fiere esistite sulla terra ed estintesi a causa dell’avidità umana. Tali storie sarebbero sopravvissute sotto forma di raffigurazioni e simboli.

Per deformazione professionale mi preme mettere in luce subito due parole:

Esistite ed estinte. Togliendo la sillaba ‘SI’ in “esistite” e introducendo la enne. Otteniamo la parola “estinte”.

Il si, dunque, lo teniamo per ciò che esiste. Un “sì” per la Vita. La enne la teniamo per il ‘no’, per ciò che si estingue.

È un classico esempio di “trasformazione spaziale” delle lettere affinché il senso profondo delle cose prenda piede, un pizzico di magia reale per rendere la vita più bella!

In microbiologia si assiste allo stesso fenomeno. La molecola uracile è scambiata con l’Adenina, dimodoché ha inizio il processo che porterà alla costruzione della proteina, base dell’esistenza. 

L’unicorno è inafferrabile, immortale, eternamente giovane, solitario, non ama le persone eccetto le giovani vergini, quando ne incontra una le poggia la testa sulle ginocchia e si addormenta.

Il corno frontale, a detta di molti, sarebbe un simbolo apertamente fallico, inteso come potenza fecondatrice, ma il fatto che sia presente una vergine, il manto bianchissimo dell’animale e l’aura luminosa che lo circonda, lasciano ben pensare che simboleggi la penetrazione spirituale, la virilità trascendente, la capacità di entrare nella conoscenza profonda di ciò che ci circonda.

Il cavallo altresì è utilizzato spesso per rappresentare il cavaliere eroe, e nella mitologia templare, l’uomo che conosce i segreti dell’esistenza.

Prendiamo un altro esempio: Don Chisciotte della Mancia. Egli cavalca un cavallo, mentre Sancho Panza, lo scudiero, è in groppa a un asino. L’uno rappresenta l’uomo che conosce il Segreto dei Segreti, di cui il cavallo ne è il simbolo, l’altro simboleggia l’ignorante, chi nutre solo il ventre.

Il mito del liocorno e della vergine, simboleggia la facoltà dell’intelletto di attraversare la trascendenza. Esso compare spesso nell’iconografia sacra cristiana, giacché incarnazione della Parola Biblica. Il Liocorno rappresenta la virilità ascetica che declina l’amore carnale, il suo sguardo è rivolto alla conquista di mondi soprannaturali, ciò che gli interessa è la fecondità dell’animo.

C’è stato un periodo in cui il mito dell’unicorno e della vergine ha fatto da supporto alla simbologia dell’amor cortese in cui tale mito rappresentava la facoltà di penetrare con l’intelletto i misteri del soprammondo, misteri racchiusi in un’imperscrutabile sapienza divina, di cui è simbolo la Donna Angelicata che il cinquecento francese rappresentò nell’eterea e verginale ‘Dama del liocorno’.

L’amor cortese è considerato la traduzione letteraria e poetica medievale dei principi e dei valori dell’ermetismo alchemico e della tradizione esoterica occidentale nella quale il liocorno è il simbolo del pianeta Mercurio nascente, della luce, dell’alba e cioè della conoscenza trascendente, nonché dello zolfo: principio virile e attivo.

Per quanto riguarda l’Alicorno, le parole “ali” e “corno” rimandano subito al cavallo alato: Pegaso, emblema della massima elevazione spirituale, di fatto, è una costellazione.

Il vocabolo “Ali”, Alef (א), Lamed (ל), iod (י), in ebraico, rimanda al nome: Dio; con l’unicorno si è a un passo dal cielo e dal mistero.

NON SOLO VERDE di Anna Maria Esposito:responsabile della testata giornalistica di radio CRT e conduttrice del programma “BLATERANDO”.

Avena

Pare che lo storico Tacito, avesse attribuito all’avena proprietà miracolose, sosteneva che le popolazioni germaniche, che ne facevano grande uso, fossero più longeve e sane. In passato l’avena era conosciuta come ‘erba del diavolo’. Secondo una leggenda francese, al termine della creazione dell’universo Dio ricevette la visita del Diavolo che reclamava cibi pregiati quali grano, orzo, segale e avena, per gli uomini ospiti del Paradiso Terrestre; per se stesso non chiedeva nulla. Sentendo quelle parole, il Creatore decise di regalargli uno dei cereali richiesti: l’avena.

La coltivazione di questo cereale risale all’inizio dell’era cristiana. È diffusa soprattutto nelle regioni dell’Europa Settentrionale perché richiede molta umidità. In certi paesi, l’avena è cibo esclusivo per gli animali, in realtà è un ottimo e sano ingrediente da usare non solo in cucina. Dalla sua distillazione si ricava il whisky

È una pianta assai versatile e utile, con la sua farina si realizzano cure per il viso e il corpo. Fin dai tempi più antichi erano note le sue proprietà benefiche alla pelle, l’azione decongestionante, delicata e detergente. Ottimo rimedio naturale per lenire gonfiore addominale, gastrite, reflusso, nervosismo, stress e sbalzi d’umore dovuti alla menopausa. Indicata per sportivi e diabetici, è ricca di proteine e ha un basso indice glicemico. Le sue fibre solubili la rendono un alimento ideale a placare l’appetito, a regolare la funzione intestinale e a normalizzare il peso corporeo. 

Maschera lenitiva per pelli sensibili delicate e arrossate

Ingredienti:

farina d’avena

2 cucchiai di miele

2 cucchiai di olio di mandorle dolci

Mezzo limone spremuto 

Preparazione

Mescolare il miele, la farina di avena, il succo di limone e l’olio di mandorle dolci, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Spalmare la maschera sul viso, evitando il contorno occhi. Lasciare in posa 15 minuti e asportare il prodotto con una salviettina inumidita. Tonificare con acqua di rose. Si consiglia di eseguire il trattamento in completo relax.

DE GUSTIBUS NON DISPUTANDUM EST di Chefdomenico

Polpette dell’unicorno

Ingredienti:

10 zucchine piccole

6 fiori di zucca

1 sedano rapa medio

1 cipolla di Tropea

50 gr. di fiocchi di avena

1 uovo

40 gr. di pecorino grattugiato

40 gr. di grana grattugiato

Pane grattugiato q.b.

Prezzemolo

Basilico

Latte di soia q.b.

Farina q.b.

Sale q.b

Olio d’oliva

Preparazione

Tagliare sottilmente la cipolla e rosolarla in olio d’oliva, unire le zucchine e il sedano rapa entrambi tagliati alla julienne e cuocere per circa dieci minuti. Togliere dal fuoco e travasare in una terrina, aggiungere i fiori di zucca tagliati grossolanamente, i fiocchi di avena, il pane grattugiato e amalgamare a questo composto un uovo stemperato, gli aromi, i formaggi e unire del latte di soia q.b., un pizzico di sale. Formare delle polpette con le mani e passarle nella farina. Soffriggere in olio EVO da entrambi i lati per qualche minuto fino a doratura. Asciugarle con carta assorbente e servire.

BOLLETTINO RADIOMETEO di Flaviana Pier Elena Fusi 

L’unicorno è il cavallo del buongiorno,

sente e vede tutto ciò che ci sta intorno

quello che teniamo nei pensieri

e se son desideri

aiuta a farli diventar veri.

Sa che l’anima è il nostro potere

E con lei ce la dobbiamo vedere

Se seguiamo la passione

Di fantastici animali troviamo l’attenzione.

Insieme al Pegaso e al liocorno

Siamo protetti notte e giorno.

Il disegno da noi atteso

Sarà non solo sogno compreso.

Basta scrivere a caratteri cubitali

Che ci servono le ali

Per individuare un nuovo percorso astrale.

La bellezza della vita

Sorprenderà con frequenza magica garantita.


Consiglio radiometeo: credere sempre, credere ancora, così l’unicorno ci consola.

 

Zombie, Elena Arvigo nel cortometraggio diretto da Giorgio Diritti

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Elena Arvigo, tra le più intense interpreti della scena contemporanea e tra le esponenti più interessanti del teatro  italiano, torna sul grande schermo diretta da Giorgio Diritti nel cortometraggio “Zombie”, una produzione Aranciafilm con Rai Cinema in collaborazione con Fondazione Fare Cinema, che sarà presentato venerdì 11 settembre a Venezia come Evento speciale di chiusura della 35 Settimana Internazionale della Critica nella sezione SIC@SIC - Italian Short Cinema.

Zombie è stato realizzato in chiusura del corso di sceneggiatura e regia, "Dall'idea al set", curato da Giorgio Diritti durante tutto il 2019 per la Fondazione Fare Cinema di Marco Bellocchio a Bobbio.

Il cortometraggio è nato attraverso un lavoro di gruppo e al contempo personale e introspettivo con i ragazzi del corso sul tema dei rapporti figli-genitori. Le riprese si sono svolte in sei giorni, nel mese di novembre 2019, tra le strade di Bobbio.

Elena Arvigo interpreta la protagonista Paola, madre della piccola Camilla.

È il giorno di Halloween. Camilla è fuori da scuola. Cerca con gli occhi il padre, ma ad aspettarla è la madre, Paola, che la porta in pasticceria e le dice di prendere quello che vuole: è un giorno speciale.

Una volta a casa, Paola traveste la figlia da zombie: sta arrivando l'atteso momento del "dolcetto o scherzetto".

Un cappuccio con due fori sugli occhi le copre il volto, Camilla osserva il paese animarsi per la festa dei morti, passeggia per le vie del paese mano nella mano con la madre che però...

Una riflessione sui traumi infantili che restano nel tempo e sui rapporti inter familiari.

Foto di Alessandro Cantarini

La vita di Gianni Rodari in scena al Marconi il 13 settembre ''Dalla parte della Cicala"

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Cento anni fa nasceva Gianni Rodari uno di più famosi scrittori, giornalisti, poeti e pedagogisti italiani. A ricordarlo è Veronica Liberale con lo spettacolo Dalla parte della Cicala in scena il 13 settembre al Teatro Marconi di Roma. 

Il testo scritto dalla Liberale in scena con Marco Zordan, ripercorre la vita del grande scrittore. 

Rodari ricoverato in un ospedale, aspetta di essere destinato a reparto e la dottoressa che l’accoglie, una donna che sembra essere uscita da uno dei suoi racconti, lo esorta indirettamente a parlare della sua vita, portandogli una misteriosa valigia, il cui contenuto verrà svelato alla fine. Nella stanza in cui lo costringono a fare anticamera sembrano aleggiare parole che, come nella “grammatica della fantasia” da lui teorizzata, agiscono nella sua mente come “sassi gettati in uno stagno” smuovendo ricordi e immagini.

S’inizia con la parola “forno” e subito siamo catapultati negli anni della sua infanzia a Omegna con il padre fornaio e tutte le suggestioni che il grande lago d’Orta suscitano di fronte al già fantasioso bambino. Poi l’ingresso in seminario, la guerra, il lavoro come maestro elementare,l’impegno politico e la carriera giornalistica. L’incontro con Maria Teresa Ferretti che diventerà sua moglie e la nascita di sua figlia! Fino ad arrivare quindi alla parola più importante che ne contiene tante e che diventerà fondamentale per la sua futura carriera: bambini. Proprio per i bambini, Rodari diventerà uno straordinario scrittor , unico italiano ad essere premiato con il Premio Andersen, il nobel della Letteratura per ragazzi. 

Il tutto raccontato con un alternarsi di momenti divertenti e poetici, surreali, ironici e drammatici, com’era l’uomo Rodari. 

Un artista che riusciva con una filastrocca a smuovere le coscienze e che un giorno chiedendo scusa alla favola antica, prese le distanze dall’avara formica dichiarandosi dalla parte della cicala “ che il più bel canto regala!” 

E come quella cicala, anche Rodari, sempre animato da puro idealismo , lontano da beceri interessi faziosi e personali, ci ha regalato un canto che continua a stupire ed appassionare intere generazioni. 

DALLA PARTE DELLA CICALA

di Veronica Liberale

Con Marco Zordan e Veronica Liberale

diretto da Fabrizio Catarci

TEATRO MARCONI 

viale Guglielmo Marconi 698 e – Roma

13 settembre 2020

h. 21.00

Biglietti Intero 16€ Ridotto 13€ Gruppi di 5 persone 10€

Info 065943554

info@teatromarconi.it

Io tu noi, Lucio, giovedì 10 settembre su Rai2 un viaggio nella musica di Lucio Battisti

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Appuntamento giovedì 10 settembre in prima serata alle 21.20 su Rai2 con Io tu noi, Lucio, il docufilm di Indigostories prodotto da Alessandro Lostia con la regia di Giorgio Verdelli.

A 22 anni dalla scomparsa, che ricorre il 9 settembre, sarà Sonia Bergamasco a guidare lo spettatore attraverso un racconto a più voci e testimonianze inattese, nel percorso musicale del più innovativo tra i cantautori e musicisti italiani.

Io tu noi, Lucio è un viaggio nell’universo di Lucio Battisti, dagli esordi come chitarrista nei dancing ai trionfi con Mogol, sino agli ultimi dischi con i testi della moglie in arte Velezia e del poeta Pasquale Panella.

Musicisti, amici e collaboratori raccontano l’artista inimitabile, l’uomo di rottura che ha abbattuto tutti gli schemi della nostra musica, rivelandoci tutti i segreti di come Lucio incideva i suoi capolavori. Una personalità complessa che si celava dietro una solo apparente semplicità musicale, che nascondeva in realtà un produttore meticoloso che non lasciava nulla al caso, le cui soluzioni musicali e la scrittura internazionale sorprendono ancora oggi, svelando la modernità della sua composizione capace di conquistare anche le giovani generazioni.

Carlo Verdone, Paola Turci, Ron, Eugenio Finardi, Niccolò Fabi, Gianna Nannini, Riccardo Scamarcio, Vasco Rossi, Ermal Meta, Mogol, Geoff Westley, Edoardo Bennato, Mario Lavezzi, Mario Biondi, Renzo Arbore e tanti altri ne raccontano suggestioni musicali e poetiche. Dal debutto alle contestazioni della critica per la sua insolita dimensione timbrica che usciva dai canoni classici accarezzando sfumature soul e popolari, percepita invece dal pubblico come una grande novità, passando per la sua capacità di suscitare emozioni e la sua forza comunicativa.

E ancora tra gli altri  Tony Cicco, Franco Mussida, Claudio Pascoli, Franco Daldello, Roby Matano, Pietruccio Montalbetti, Alberto Radius, Vince Tempera, Alberto Salerno, Ron, Mara Maionchi,  Claudio Bonivento, Le Vibrazioni, Colapesce, Antonio Di Martino, descriveranno Lucio Battisti, insieme alle straordinarie immagini d’archivio, legate indissolubilmente alle sue canzoni, capolavori immortali entrati a pieno titolo anche nel linguaggio comune degli italiani. Ancora tu, Il tempo di morire, Un’avventura, Acqua azzurra, acqua chiara, Il mio canto libero, Emozioni, I giardini di marzo, Anna, La collina dei ciliegi, Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi, Sì, viaggiare, Con il nastro rosa, La canzone del sole, Non è Francesca, Io vivrò (senza te)E già, e tantissimi altri successi.

Scopriremo l’amore di Lucio per la soul music, la curiosità verso nuovi orizzonti musicali, l’abilità come arrangiatore e produttore e la voglia di stabilire sempre nuovi traguardi restando assolutamente personale: la stima di David Bowie Pete Townshend degli Who e l’ammirazione di musicisti come Jack Savoretti e Cristiano Godano.

Io tu noi, Lucio è un docufilm Indigostories prodotto da Alessandro Lostia, con Sonia Bergamasco, scritto da Giorgio Verdelli in collaborazione con Michaela Berlini e Ines Paolucci. Organizzatore generale Ramona Di Marco, produttore esecutivo Silvia Fiorani. La regia è di Giorgio Verdelli, autore di programmi televisivi e ideatore di “Unici”.

Indigostories, la società di Indigo Film specializzata nella produzione di documentari e di format per la tv guidata da Alessandro Lostia.

Giorgio Verdelli, affermato autore di programmi televisivi e ideatore di “Unici”, torna alla regia di docufilm dopo il successo del lungometraggio “Pino Daniele - Il tempo resterà”, premiato con il Nastro d’argento nel 2018 ed alla vigilia del debutto di “Paolo Conte, Via con Me” evento speciale fuori concorso della 77 Mostra del Cinema di Venezia.

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