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Teatro, Maximilian Nisi è Giuda: trovo seducenti le anime malvagie, c’è un po’ di Giuda in ognuno di noi. L'intervista di Fattitaliani

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Il 13 e il 14 agosto al 54° Festival Teatrale di Borgio Verezzi andrà in scena "Giuda" testo scritto da Raffaella Bonsignori, diretto e interpretato da Maximilian Nisi, intervistato da Fattitaliani. L'attore e regista ci parla del personaggio, di come lo ha vissuto e conosciuto attraverso la sua stessa interpretazione e di come ne ha evidenziato alcuni aspetti con la regia.
"Giuda" non è molto simpatico nella memoria collettiva. Potrebbe essere un ulteriore motivo per accettare la sfida di interpretarlo?
Le anime malvagie mi sono sempre piaciute. Le trovo seducenti. Ho sempre cercato di capirle e non ho mai avuto il desiderato di cambiarle. Spesso mi hanno ferito, è vero, ma grazie a loro ho compreso tantissime cose e son cresciuto. Accade lo stesso con i personaggi che interpreto. Il carisma del cattivo è un dato di fatto. Gli scellerati da sempre ricevono i benefici di noi attori e degli spettatori. Tutti attratti dalla moralità dubbia, soprattutto se questa è anche intelligente, abile e a tradimento fragile. Ci identifichiamo quando percepiamo la complessità di un personaggio e ne condividiamo i contrasti quando ci riconosciamo nella sua storia, spesso nata da dolore e sofferenza.
Tuttavia non credo che i malvagi abbiano un unico colore.
Giuda non è un personaggio solo buono o solo cattivo. Non è solo bianco o solo nero, per intenderci. È grigio e le sue sfumature sono tutte interessanti e anche molto affascinanti. È certamente un personaggio pieno di limiti, di contraddizioni ma sono proprio queste a renderlo umano e disperatamente vicino ad ognuno di noi. 
Che Giuda viene fuori dal testo? e come la messa in scena ne mette in risalto la personalità?
Raffaella Bonsignori, in questo testo, ha cercato l'uomo più dell'apostolo; un uomo con i suoi ideali, i suoi sentimenti, le sue piccolezze e le sue grandezze, un uomo sempre in bilico tra fede e peccato.
Non so ancora bene come si relazionerà il pubblico con lui, quali percezioni potrà avere e che cosa accadrà.  Sono veramente molto curioso di scoprirlo.
La messa in scena è volutamente evocativa. Parole, musica ed immagini unite insieme per rievocare vicende e relativi stati d'animo.
Oggi Giuda chi potrebbe essere o rappresentare?
C’è un po’ di lui in ognuno di noi. Giuda è un uomo dalle infinite domande e dalle insufficienti risposte.
Il Giuda di questo testo non è solo un uomo del passato, ma ha in sé diversi aspetti dell’uomo contemporaneo: vede in Dio, ad esempio, il creatore di una vita che, dopo creata, procede secondo le regole del caso, è spesso incredulo, egotico, infantile.
È un Giuda che mette lo spettatore di fronte al mostro per eccellenza, quello che fa sentire innocenti tutti gli altri.
In che modo "Gesù" viene richiamato e ricordato nello spettacolo?
Gesù è il nodo irrisolto di Giuda: lo ha amato ma lo ha anche tradito.
Gesù è simbolo di perfezione non solo divina ma anche umana. La sua capacità di amare in modo universale è sublime e non può che contrapporsi in maniera violenta al modo di amare basico, ossessivo e semplicistico di Giuda. Gesù è il figlio di Dio, è maestro di vita, è il Messia per tanti anni vagheggiato, ma non un leone capace di scacciare i romani dalle terre occupate con la loro protervia di conquistatori ma un agnello che percorre una strada impervia che lo porterà ad un'inevitabile sacrificio finale. Giuda non è in grado di comprende tutto questo, o forse lo comprende e semplicemente si rifiuta di accettarlo. 
Che cosa hai messo di te nel personaggio?
La passione. Giuda è ferito ed è arrabbiato con il mondo e con un Dio che sente lontano, distaccato, assente. Desidera essere ascoltato e pretende di essere finalmente compreso. È un uomo appassionato. Ho cercato di condividere la sua passione e mi sono ritrovato molto spesso a mescolarla con la mia.
Foto di Azzurra Primavera
Quale insospettabile sfaccettatura hai conosciuto di Giuda interpretandolo?
Mille sfaccettature. Mi sono confrontato con molte ipotesi e ho ricevuto tantissime sollecitazioni. Hanno scritto di tutto su di lui. È uno dei personaggi più saccheggiati dalla letteratura, dalla musica, dalla poesia, dalle arti figurative. Ho potuto quindi studiarlo per bene. Ho diverse immagini in questo momento nella mia testa. Ho conosciuto ad esempio il suo grande amore per la vita, la profonda dedizione al suo popolo, assoggettato in quel momento ai romani. Il suo comprensibile desiderio di riscatto, di rinascita che ne faceva certamente un ottimo zelota. La sua debolezza per le donne e per il buon vino. La sua cultura. E poi il suo coraggio, il suo entusiasmo, ma anche il suo egoismo, la codardia, il suo profondo narcisismo... il suo essere terribilmente umano.
Cosa speri che il pubblico colga della tua interpretazione?
Vorrei solo che ascoltasse la sua voce. Non desidero il suo riscatto, voglio solo dargli modo di raccontare la sua storia.
Noi attori questo possiamo fare. Non possiamo né dobbiamo chieder altro. Giovanni Zambito.
Foto copertina: Azzurra Primavera
LO SPETTACOLO
Giuda racconta la sua verità. L’uomo che l’umanità intera ha messo sotto accusa esce dall’ombra per dare la sua versione dei fatti, riscrivendo i confini del suo rapporto con Cristo. Il suo è stato solo un tradimento?
Il Giuda di questo testo non è solo un uomo del passato, ma rappresenta anche un’icona delle contraddizioni dell'uomo contemporaneo.
L'amore-possesso di Giuda incontra li messaggio di un Amore diverso, immensamente più grande, di Gesù Cristo e in quell'oceano infinito sente la propria inadeguatezza ma rimane prigioniero dei propri limiti terreni. Vorrebbe essere riconosciuto, avere un premio solo per il fatto stesso di esistere, una ricompensa per la sua devozione che lo porta a desiderare la vicinanza di un uomo che, pure, è lontano da quell'ipotesi di Messia che per tanti anni aveva vagheggiato. 
Certo, c'è anche l'ineluttabilità di un disegno divino dietro tutto questo, Giuda sente che, in qualche modo, quello che ha fatto gli è stato chiesto. Nel suo tormento interiore, Giuda è un'icona delle contraddizioni dell'uomo moderno, tanto fragile che, a volte, si smarrisce nella sua ricerca di amore e finisce per commettere delitti persino peggiori di quelli che gli suggerirebbe l'odio.
Maximilian Nisi

54^ Festival Teatrale di Borgio Verezzi 

Maximilian Nisi

in

Giuda 

di Raffaella Bonsignori

a cura di Maximilian Nisi

musiche Stefano De Meo

video art Marino Lagorio

costumi ed elementi scenici Tiziana Gagliardi 

aiuto Paola Schiaffino

coordinamento Cristina Ferrazzi

si ringrazia per la collaborazione la Sartoria Farani di Roma

13 – 14 agosto  / ore 21.30

Teatro Gassman – Borgio Verezzi (Sv) – Evento speciale 

Info: 019 610167

festivalverezzi.it

Daniele Rommelli, esce "Amore estivo" il 1° singolo del ballerino di Amici

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Esce allo scoccare della mezzanotte del 6 agosto il primo singolo di Daniele Rommelli, ex ballerino ufficiale della scuola di Amici 17, dal titolo Amore Estivo, scritto dallo stesso artista con Nicola e Federico Pecci che ne curano anche gli arrangiamenti, distribuito dalla Sheky Records per l’etichetta di Alessio Fiorucci e registrato a Roma presso il Pro Cube Studio.

Amore estivo esce ufficialmente il 7 agosto su Spotify nel canale di Daniele Rommelli, il brano è un inno a quella pura passione seppur momentanea, come cita la canzone, un amore sincero che va goduto fino alla fine e mai giudicato. Nel brano vengono citate anche la cantante Pink che descrive in maniera perfetta questo sentimento e un omaggio a Heather Parisi, icona della danza.
“Parla di un fatto realmente accaduto a me, ma l’ho voluto rendere molto più leggero del fatto in sé – afferma Daniele - Con questo singolo voglio raccontare quella passione travolgente e magica che si accende proprio in estate che è differente da un normale amore”.
Daniele, nato ad Imperia è noto al pubblico per essere stato uno dei ballerini ufficiali nella scuola più famosa d’Italia, Amici 17 condotto da Maria De Filippi, ottenendo grandissimi consensi per il suo stile inconfondibile. Nella stessa classe figurano anche Irama, Biondo, Ultimo e Einar, con i quali è diventato anche amico.
Il giovane artista, ha mosso i suoi primi passi all’età di 11 anni e si divide tra l’Italia e Los Angeles per lavorare con la crew “The Kingdom” coreografata da Amari Mashall. Il suo sogno nel cassetto è diventare un ballerino e un coreografo come Peter Pinnock e un tour con Cris Brown.

Ad Agnese Valle il premio della critica a “Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty”

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Con il suo brano “La terra sbatte”, Agnese Valle, cantautrice e clarinettista romana, ha vinto il premio della critica a “Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty” (sezione emergenti), il contest di Amnesty International riservato a canzoni sui diritti umani che si è svolto nei giorni scorsi a Rosolina Mare (Rovigo). 
La cantautrice era accompagnata alla chitarra da Annalisa Baldi, al basso da Stefano Napoli e alla batteria da Luca Monaldi.
“La terra sbatte” è una canzone sulla paura e sull’umanità contemporanea, sulle sue atrocità, il suo spavento, la sua capacità violenta, ma anche sulla rivolta della Natura. Il brano sarà contenuto nel prossimo album della cantautrice, dal titolo “RISTRUTTURAZIONI” (Maremmano Records/Ird) che uscirà il prossimo ottobre.
Il brano si avvale della collaborazione della Piccola Orchestra di Tor Pignattara, composta da ragazzi e ragazze immigrati di seconda generazione e diretta da Pino Pecorelli (Orchestra di Piazza Vittorio).
Scritta dopo un concerto nell'Area Tenda Mensa di un'Amatrice devastata dal terremoto, “La terra sbatte” si compone di “scatti” di contemporaneità: così, nel testo, le immagini di chi ha dovuto abbandonare la propria abitazioni tremante, nel cuore della notte, si fondono con quelle devastanti degli spari nel Teatro Bataclan di Parigi e dei festeggiamenti interrotti in piazza a Nizza. Il tema, come anticipato, è la paura in tutte le sue declinazioni: quella verso qualcuno di identificabile e verso qualcosa di imprevedibile. E al centro di tutto c'è l'uomo; un uomo vittima di qualcosa di più grande o vittima di se stesso.
Il brano, uscito come singolo nei mesi scorsi, è disponibile su tutti gli store digitali. Ad accompagnare l’uscita anche un video firmato da Giulia Valle che si è occupata anche delle riprese e del montaggio: https://www.youtube.com/watch?v=mzMVLSAIH-g
(La foto della serata che accompagna questo comunicato è di Artax)
AGNESE VALLE è una cantautrice e clarinettista romana con alle spalle già un bel percorso artistico e numerosi riconoscimenti: Premio Panseri 2018, Premio della critica al Bianca d’Aponte 2017. La sua “Come la punta del mio dito” – scritta a quattro mani con Pino Marino - è, secondo i giurati della Targa Tenco, una delle cinque più belle canzoni del 2018.
Già il suo primo album, “ Anche oggi piove forte...”m, viene inserito tra i 30 dischi candidati alla Targa Tenco “Opera prima” 2014; nel 2015 arriva alle live di Musicultura ed in semifinale al Premio Fabrizio De Andrè. Nel 2016 il suo secondo lavoro discografico, “Allenamento al Buonumore”, che guadagna nuovamente la nomination alle Targhe Tenco, questa volta nella categoria “album assoluto”.
Dal 2014 è docente presso la Casa Circondariale Femminile di Rebibbia per CO2, un progetto di educazione all'ascolto nelle carceri ideato da Franco Mussida della PFM.
E’ diplomata in clarinetto al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il suo strumento lo troviamo anche nella colonna sonora del film di Edoardo Leo “Buongiorno Papà”; nel video “Se non ora quando” a cura di L.Savino e C.Comencini; in “Cancao do mar” con Francesco Di Giacomo e nell'album “Il fischio del vapore “ di Francesco De Gregori e Giovanna Marini.
A ottobre uscirà il suo terzo lavoro discografico: “Ristrutturazioni”.

D’Estate: tra spiagge solitarie e campagne assolate, 6 autori alla FAM Gallery di Agrigento raccontano l’incognita di una stagione perduta

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Hanno aperto i loro archivi. Inseguito memorie e ricordi di estati lontane, visioni perdute, atmosfere dimenticate: spiagge solitarie e campagne battute dal sole; l’esuberanza dei fiori selvaggi e il rassicurante raccolto di un campo di zucche, il profilo dei vulcani all’orizzonte e al tramonto, lo scatto onirico di palme e pini marittimi che, con la loro ombra allungata, quasi accarezzano il blu del mare.

Nella stagione più incerta e inquieta di quest’epoca contemporanea, sei fotografi - Giuseppe Cuttitta, Nino Giaramidaro, Melo Minnella, Giovanni Pepi, Carmelo Petrone e Angelo Pitrone - sei straordinari “pittori di luce” ci consegnano “D’Estate”, mostra fotografica della FAM Gallery di Agrigento, dal 7 agosto e fino al 4 ottobre. Inaugurazione sabato 7, ore 20.
Da un’idea di Paolo Minacori, patron della galleria di Agrigento, una piccola mostra che è un pretesto per guardarci indietro e guardarci dentro, scoprendo - forse - come fossero perfettamente straordinari i banali giorni qualunque di appena qualche mese fa. “Queste foto – scrive nella presentazione Giovanni Pepi - esprimono le pulsioni di un tempo imprevisto, forse un’epoca nuova. Quello del Covid. Misterioso e despota. Ignoto e predatore. Quanti non si chiedevano, ancora pochi mesi fa, nell’incertezza, che cosa sarebbe stata la nostra estate? Delle loro estati gli autori di questi fanno vedere quanto avrebbero voluto vivere. Hanno ripescato visioni perdute, atmosfere dimenticate, paesaggi e colori, folle e solitudini di mare, spiagge fascinose, colori di campagne battute dal sole, paesaggi ora smaglianti ora ombrosi, fiori coltivati e selvaggi, alberi possenti ed esili rami, rossi, tramonti infuocati e grigi pomeriggi, giochi notturni di luci e riflessi. Nel tempo buio la fotografia rivelava il suo valore. Facendo vivere e rivivere desideri impediti”.
La mostra “D’Estate”, a ingresso libero, è visitabile tutti i giorni, dalle 18 alle 21 (chiusi i lunedì e il 15 agosto). Per accedere alla sala espositiva occorre essere muniti di mascherina e seguire il percorso obbligatorio – indicato dalla segnaletica – in ossequio alle norme anti-covid.

NOTE BIOGRAFICHE SUGLI AUTORI IN MOSTRA

Cuttitta, Zucche
Giuseppe Cuttitta, fotografo professionista dal 1986 vive e opera a Palermo. Si occupa principalmente di fotografia pubblicitaria e industriale. Ha iniziato nel 1978 come assistente per lo studio Alessi e poi Cappellani di Palermo. Ha frequentato numerosi Master formativi di fotografia di architettura, design e food con maestri come Aldo Ballo e Claudio Marcialis. Si è occupato della comunicazione visiva di aziende come la Zicaffè, Morettino, Pellegrino, Planeta, Lombardo Bike, Sellerio Editore e per la Presidenza della Regione Siciliana. Ha insegnato in Istituti Statali di formazione e alla Facoltà di Lettere di Palermo – Istituto di Archeologia. E’ stato presidente provinciale del SIAF, associazione fotografi professionisti. Ha pubblicato “San Calogero il Santo nero dei portuali di Porto Empedocle”, 2014; “Reflex Cattedra”, 2018, catalogo della mostra collettiva sull’emergenza restauro della Cattedrale di Agrigento.

Giaramidaro, Scala dei Turchi
Nino Giaramidaro, nato a Mazara del Vallo, vive a Palermo e da oltre 50 anni fa il giornalista. E fotografa. Si è interessato soprattutto di fatti di cronaca siciliani e di cultura, con articoli e fotografie pubblicati su quotidiani palermitani ma anche su riviste, siciliane, nazionali e straniere. È stato direttore dell’agenzia on line “Trentarighe”, capocronista al Giornale di Sicilia, caporedattore al giornale “Il Diario”, redattore al giornale “L’Ora”. Oggi scrive su alcune riviste culturali on-line. Molte le prefazioni a lavori di scrittori ed artisti editi da case editrici a diffusione nazionale. Numerose le sue personali in Sicilia, in Italia e in Europa, ad Alessandria d’Egitto e Cuba. Ha partecipato a diverse collettive con i più noti fotografi siciliani e cura con Melo Minnella i cicli annuali di fotografia della Libreria del Mare di Palermo. Continua a scrivere. E a fotografare. 
Minnella, Alba a Stromboli

Melo Minnella comincia a fotografare da ragazzino. Le prime fotografie interessanti risalgono al 1957 anno in cui viene in possesso di una macchina fotografica professionale. Il suo obiettivo principale è la Sicilia nelle varie declinazioni. Ben presto però diventa anche un impenitente giramondo e crea un archivio fotografico di milioni di immagini.

Pepi, Alberi e luci. Orto botanico
Giovanni Pepi è giornalista e fotografo. Da giornalista è stato, da condirettore responsabile, per 34 anni al vertice del Giornale di Sicilia. E' tra i fondatori di Telegiornale di Sicilia, Radio giornale di Sicilia e gds.it. Da fotografo ha esposto, tra l'altro, al Vittoriano di Roma, all'ex convento dei Filippini ad Agrigento, al Loggiato di San Bartolomeo di Palermo, a Casa Sicilia di Parigi. L'Assemblea Regionale Siciliana gli ha dedicato una mostra antologica. 

Petrone, Modica
Carmelo Petrone, presbitero dell’Arcidiocesi di Agrigento, è giornalista pubblicista, direttore, del Centro per la Cultura e la Comunicazione, dell’Arcidiocesi di Agrigento e de “L’Amico del Popolo, settimanale cattolico agrigentino. Nel 1999, consegue la Licenza in Scienze della Comunicazione Sociale presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Ha pubblicato: Giornale della Chiesa, Giornale della Gente. L’Amico del Popolo 50 anni d’informazione, Agrigento, 2005. La parrocchia di carta, Agrigento, 2007. Con Giuseppe Ingaglio, La cattedrale di Agrigento, per conoscere, ammirare e contemplare, Senato della Repubblica, Roma 2009; Agrigento terra mia. Frutto della terra e del lavoro dell’uomo, Agrigento, 2010. Saluto te Agrigento. La città accoglie Giovanni Paolo II, Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 2010. Con Alfonso Cacciatore, Chi ha pianto? Il primo viaggio apostolico di papa Francesco a Lampedusa, Tau Editrice, Tosi 2014; con Angelo Pitrone Reflex Cathedra – Definizioni non canoniche della Cattedrale di Agrigento, Ecclesiaviva edizioni, 2018.
Pitrone, Mondello

Angelo Pitrone (1955), si occupa di fotografia di paesaggio e di riproduzione di opere d’arte. Ha pubblicato: Palermo Bandita(1997), L’isola del mito(2000), Solarium(2001), Linea di terra(2005), Migranti(2006), Viaggio d’acqua(2006), Convivio(2007), Berlino(2009), Favara(2019). Anche il ritratto di artisti è un altro aspetto della sua ricerca. Ha pubblicato: Viaggio nella Sicilia di Pirandello(1984), Pirandello e i luoghi del Caos(1998), I luoghi del romanzo(2004), Sciascia. Quasi vedendosi in uno specchio(2019). Ha insegnato fotografia all’Università di Palermo.

Copertina: Modica, foto di Carmelo Petrone

La scrittrice Stefania Savino presenta “Nuvole Sogni Nostalgie”. L'intervista

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«Tutti dovremmo emozionarci al passaggio delle Nuvole sulla nostra testa, provare a catturare i più bei Sogni e poi abbandonarsi alle Nostalgie.» - di Andrea Giostra.
Ciao Stefania, benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito. Come stai e come hai passato da scrittrice e docente questi mesi di Covid-19?
Ciao a tutti e grazie a te, Andrea, per avermi invitata. Il Covid-19 ha letteralmente “scagliato” tutti noi all’interno di un vortice; importanti e per niente semplici sono state le sfide da affrontare in diverse modalità, cercando di “restare a galla” il più possibile. Da docente devo ammetterlo: non è stato affatto semplice condurre una didattica a distanza, puramente virtuale. C’è da aggiungere che, durante questi mesi, mi è sembrato essere tornata tra i banchi di scuola, perché anch’io mi sono cimentata in diverse “sperimentazioni” cercando la modalità più idonea per restare accanto ai miei alunni. La rete e i diversi sociala cui sono iscritta mi hanno quotidianamente supportata e quindi posso dire di “essere sopravvissuta” ma, nonostante ciò, la scuola è fatta di relazioni in presenza, è fatta di sguardi, di incoraggiamenti anche semplicemente attraverso una “pacca sulla spalla” e questo purtroppo il Covid non lo ha permesso a me come a tanti altri docenti. Da scrittrice l’esperienza di dover obbligatoriamente restare a casa è stata meno “traumatica”. I tempi diluiti di permanenza alla scrivania poi al divano ed infine a letto, mi hanno concesso una coccola in più. Ho letto tantissimo senza aver necessità di dedicare un tempo stabilito (visto che il tempo stesso sembrava essersi fermato) ai libri che durante l’anno avevo acquistato e posto nella libreria, in attesa dell’estate, quando generalmente posso donare molto più tempo alla lettura. Contemporaneamente a ciò, anche la scrittura ne ha goduto e infatti ho avuto più tempo per terminare quei lavori iniziati in tempi trascorsi e più linfa creativa per dar vita a nuove produzioni. Per me non c’è scrittura senza lettura quindi, durante questo tempo, che all’esterno sembrava essere sospeso, ho alimentato nuove idee per dar vita a diverse e nuove creazioni.
Il tuo nuovo libro è un racconto, “Nuvole Sogni Nostalgie”,ci racconti come è nata l’idea e quale il messaggio vuoi che arrivi a chi leggerà il tuo racconto?
Il mio racconto ha avuto origine in tempi abbastanza lontani, quelli in cui scrivevo tutto ciò che mi passava per la mente, senza un preciso obiettivo, senza una precisa meta, senza alcun traguardo. La mia scrittura è sempre stata per me catartica, ha sempre risposto essenzialmente ad un bisogno personale perché spesso avverto l’esigenza di dover esternare i miei pensieri, le mie folli idee e quei ricordi particolarmente evocativi di un momento, di un istante, di un’epoca di cui non voglio perdere alcun particolare. Scrivere anche solo una parola mi aiuta a fissare quel determinato istante, esordio di ciò che poi verrà… Così è stato per “Nuvole Sogni Nostalgie”poiché il titolo, composto di sole tre parole, racchiude un cosmo infinito di essenze congiunte tra loro. L’idea è nata dalla mia infantile curiosità di osservare instancabilmente il movimento delle nuvole, mai fisse e stabili, portatrici di fantasie e di sogni che, allo stesso tempo, conducono la mente anche a pensieri talvolta nostalgici. Ed ecco spiegata l’idea da cui tutto ha preso vita. Un po’ più complesso è il messaggio da far arrivare a chi vorrà approcciare questa lettura. In realtà, quando si legge, ci si catapulta in una dimensione diversa, insolita e a tratti anche distante dalla vita che conduciamo tutti i giorni; di conseguenza credo che ognuno, tra le pagine di un libro e tra le righe dense di parole, inevitabilmente trovi il proprio messaggio, quello che sente più conforme a sé stesso così da farne tesoro. Il messaggio che potrei inviare a chi si accosta al mio racconto potrebbe essere, più che un messaggio, un invito ad osservare attentamente il movimento delle nuvole e lasciarsi trasportare, far sì che il fluire dei pensieri possa trarre nutrimento da ciò che si osserva.
Qual è la storia di questo racconto, senza fare spoilerovviamente, per anticipare qualcosa al lettore di questa intervista e per incuriosirlo un po’?
La trama è costruita su una serie di eventi che colpiscono Aurora, una giovane trentenne che, come tutte le donne, ama perdersi nei momenti della sua quotidianità, rincorre i sogni più delicati in modo da non dover soffrire più di quanto abbia già sofferto pur non arrendendosi mai, convinta che prima o poi avrebbe scritto lei stessa il suo destino. Aurora è il simbolo della forza e della fragilità al tempo stesso, della tristezza e della gioia, della forza e della debolezza, un misto di peculiarità proprie dell’essere donna e dell’essere uomo nella stessa entità. Non saranno di certo gli eventi più tristi ed improvvisi che fermeranno la voglia di riscatto verso una vita che troppe volte si è presa gioco di lei. Aurora è la libertà personificata, l’espressione egoistica di chi ha sofferto, talvolta in silenzio altre volte urlando a gran voce, la dolcezza di non ferire quella mano che troppi colpi aveva messo a segno e la freddezza di saper prendere le distanze da chi troppe volte aveva posto un limite alle emozioni e disegnato un confine ai sentimenti.
Chi è il lettore che hai avuto in mente mentre lo scrivevi?
Mentre la penna scivola sul foglio a velocità vertiginosa, ho chiaramente intravisto dinanzi ai miei occhi tante altre donne che, come Aurora, vivono emozioni ed eventi così come, altrettanti uomini, vivono a modo loro altri sentimenti. Tante volte si avverte una diversa modalità di espressione riguardo la sfera affettiva, come è giusto che sia, ma emozionarsi non ha età né classificazione di genere. Anche la lettura, secondo me non ha, o non dovrebbe avere, alcuna distinzione ma purtroppo non è per tutti così. Scrivere è un dono, è quel regalo che ogni scrittore realizza verso tutti coloro che amano immergersi tra le pagine di un libro; allo stesso tempo scrivere è anche perdersi fantasticando, riflettendo, immaginandosi talvolta parte della trama e degli eventi che la caratterizzano. Personalmente, quando scrivo, immagino costantemente di avere dinanzi un lettore che come me, lettrice onnivora, desidera imparare, scoprire, indagare, emozionarsi, immedesimarsi nei personaggi che caratterizzano le storie e porsi anche con spirito critico all’interno delle trame.
Nel primo capitolo del tuo libro, ad un certo punto scrivi: «Fu allora che si insinuò, nella sua mente, un dubbio: avrebbe mai più amato? Amato incondizionatamente? Adesso o fra qualche tempo? Per uno strano caso del destino, Aurora non riusciva proprio a darsi una risposta.»Qual è il rapporto della protagonista con l’amore e quale il ruolo che nel racconto giocano i sentimenti?
Aurora per tanto tempo crede nell’amore, quello ritratto negli uomini che ha incontrato lungo il corso della sua vita; uomini delicati come un alito di vento che improvvisamente diventa bufera incontenibile, uomini che travolgono e mettono scompiglio nei suoi pensieri e soprattutto nei suoi progetti. Aurora ha sempre avuto rispetto dei sentimenti altrui ma, gli eventi della vita, non le consentono di continuare ad avere fiducia verso chi ha letteralmente e troppe volte giocato con i suoi. Pian pianino imparerà a comprendere che, oltre le parole, basta anche un semplice sguardo, in un determinato contesto, ad aprire un orizzonte di meraviglie.
«…anche l’amore era fra le esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l’uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz’aria sopra un abisso senza fondo.» (Robert Musil, “L’uomo senza qualità”, Volume primo, p. 28, Einaudi ed., 1996, Torino). Alla luce del tuo ultimo libro, tu cosa ne pensi di quello che scrive Robert Musil? Che esperienza è l’amore oggi e quale il ruolo nella società contemporanea?
Robert Musil presenta Ulrich, protagonista del racconto “L’uomo senza qualità”, come un uomo elegante sì ma introverso, per certi tratti vuoto e insensibile, talvolta quasi spontaneo che si innamora e trasforma il rapporto con la donna in una modalità così articolata fino a diventare quasi mistica. Aurora è per certi aspetti simile: è una donna che dapprima si dona e si abbandona a tutto ciò che una storia d’amore le regala ma poi, pur sapendo che nulla è stabile e tutto si trasforma, cerca di costruirsi intorno una sorta di gabbia, uno spazio ben delimitato, una sorta di barriera di protezione per evitare quasi la sofferenza e guarire dalle ferite inferte da chi è stato imprudente nel maneggiare il suo cuore. Secondo il mio parere di donna, costantemente innamorata della vita e di tutto ciò che è AMORE nelle sue mille sfaccettature, devo ammettere che purtroppo oggi si vive in un’epoca in cui sembra quasi non esserci più spazio per l’amore; gli innumerevoli messaggi, le chat e i social media hanno sostituito il tenersi per mano e il guardarsi negli occhi, hanno creato sempre più una sorta di distanza tra le persone. Sembra quasi che non si abbia più voglia di investire i propri sentimenti, condividere la propria vita con un’altra persona forse per paura di perdere la propria libertà? Sinceramente non saprei…
Un’altra grandissima scrittrice che ha scritto di amore e di passioni in modo inusuale e “futuristico” per i suoi tempi, è stata Anaïs Nin che in “Diari d’amore” scrive:«Io vivo in una specie di fornace di affetti, amori, desideri, invenzioni, creazioni, attività e sogni. Non posso descrivere la mia vita in base ai fatti perché l’estasi non risiede nei fatti, in quello che succede o in quello che faccio, ma in ciò che viene suscitato in me e in ciò che viene creato grazie a tutto questo… Quello che voglio dire è che vivo una realtà al tempo stesso fisica e metafisica…»(Anaïs Nin, “Fuoco” in “Diari d’amore” terzo volume, 1986). Tu che ne pensi in proposito e come vive la tua protagonista, Aurora, nel tuo racconto l’amore da questa prospettiva emozionale e passionale?
Aurora, pur essendo una donna sincera, profonda, sognatrice e passionale non esterna l’amore e tutto ciò che ne fa da corollario secondo lo stile di Anaïs Nin, anche se, quando ama, lo trasmette in maniera incondizionata. Aurora piange, sorride, trema, soffre, spera e si dispera, si emoziona, si perde nei ricordi ma non esterna nulla di tutto ciò. Talvolta discute persino con sé stessa perché subisce e ingoia tristezze chiedendo alla sua anima di placare quella voce che, troppe volte, le rimbomba nella mente. Anaïs Nin, oltre a colorare le pagine della sua opera Diari d’amore, descrive l’amore carnale ma, più di tutto, l’idea stessa dell’amore puro, assoluto e sincero a differenza di Aurora che lo soffoca, lo reprime spesso anzi, forse troppe volte.
Una domanda difficile Stefania: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Nuvole Sogni Nostalgie”? Prova a incuriosirli perché vadano in libreria o nei portali online per acquistarlo.
Domanda difficilissima!!! Posso semplicemente invitare ad emozionarsi come mi sono emozionata io mentre lo scrivevo e quando, per la centesima volta, l’ho riletto! Posso ulteriormente invitare tutti i lettori ad alzare, solo per un attimo, gli occhi verso il cielo e provare ad osservare il movimento delle nuvole e, così come hanno fatto alcuni famosi pittori (mi viene da pensare a John Constable, William Turner e Renè Magritte solo per citarne alcuni), chiedersi perché siano proprio lì, in quel determinato punto del cielo… forse attendono lo sguardo concentrato di qualcuno affinché prendano forma, in tutta quella leggerezza che fa di loro un elemento fondamentale del pensiero umano.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare questa tua opera letteraria? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?
Vorrei semplicemente ringraziare l’Aurora che è in me, quella delicata e coriacea, coraggiosa e allo stesso tempo paurosa, guerriera e pacifista, sensibile e imperturbabile, indulgente ma anche vendicativa, insomma quella personalità simile ad una miscela esplosiva che ancora crede all’amore che travolge e a quello che stravolge.
Vuoi parlarci delle tue precedenti pubblicazioni? Facci una breve presentazione delle tue opere letterarie già pubblicate per farle conoscere ai nostri lettori.
Sin da piccola ho vissuto immersa tra i libri e la passione per la scrittura così come quella per la musica e per l’arte in genere. Scrivere non è altro che un dono, un atto gratuito da offrire, sempre e comunque. L’avventura nel mondo della scrittura è nata in tempi lontanissimi, forse quando ho imparato ad impugnare la penna. Con la scrittura ho apprezzato un nuovo modo di comunicare con il mondo circostante quelli che sono i miei stati d’animo, le intense emozioni, le gioie, i pensieri e anche le numerose tristezze. Ho pubblicato diversi racconti per l’infanzia, saggi e manuali per alcune Università e un libro di poesie. I temianalizzati spaziano dalla disabilità all’importanza dei sentimenti, dagli affetti familiari all’uso smodato della tecnologia, dalla cura e dall’amore per gli animali all’importanza delle regole per vivere serenamente le relazioni a scuola e in altre comunità.
Come vuoi concludere questa chiacchierata e cosa vuoi dire ai lettori di questa intervista?
Intanto ringrazio immensamente te Andrea, perché mi hai permesso di far conoscere un po’ di me, un po’ di quella “me-Aurora” che ancora si emoziona quando alza gli occhi al cielo e resta incantata ad osservare il viaggio delle nuvole, presenza impalpabile, inavvicinabile ed effimera. Tutti dovremmo emozionarci al passaggio delle Nuvole sulla nostra testa, provare a catturare i più bei Sogni e poi abbandonarsi alle Nostalgie.
Stefania Savino

SaMa Edizioni

Andrea Giostra




20° Premio Internazionale della Bontà. A quanti si dedicano agli altri

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Il Comitato della Croce di Cavarzere, da oltre vent’anni opera nell’ambito del volontariato diretto dal suo instancabile Presidente Fiorenzo Tommasi, ha come scopo principale quello di offrire in modo disinteressato solidarietà a chi soffre e di prodigarsi nella diffusione della cultura della legalità, soprattutto verso i giovani. 

Il Comitato della Croce ogni anno organizza ed assegna Il “Premio internazionale della bontà” (giunto quest’anno alla 20ª edizione) che è un riconoscimento che una apposita Commissione assegna a chi si è distinto particolarmente in azioni volte alla solidarietà o verso chi soffre in vario modo nella nostra società. Nel corso degli anni, grazie alla collaborazione con le Forze dell’Ordine ed ad altre importanti organizzazioni di Volontariato è diventato uno strumento per rendere note vicende di una quotidianità molto difficile e impegnativa. 
La Commissione ha deliberato  di assegnare Il “Premio Internazionale della Bontà 2020” a Filippo Cogliandro, di Reggio Calabria, cuoco stellato, che unisce la passione per la cucina con i valori di solidarietà e accoglienza, tanto da accogliere nella sua famiglia due ragazzi vittime della crudele realtà degli sbarchi. 
La manifestazione di consegna dei premi, “Premio Bontà – La Giornata del Cuore”, si terrà a Chiusi della Verna (Ar) il prossimo 8 agosto alla presenza del Cardinale Angelo Comastri con la presenza di molte autorità civili e militari. 

Foto Franco Raineri

PREMIO INTERNAZIONALE DELLA BONTA’ 2020
PREMIO SPECIALE
ANTONINO DE MASI (Piana di Gioia Tauro – RC)
Antonino De Masi (Rizziconi, 1959) è un imprenditore che vive ed opera a Rizziconi, nella Piana di Gioia Tauro. Sin da giovane segue l’attività fondata dal padre nel campo della meccanizzazione agricola e balza agli onori della cronaca per il forte impegno contro la criminalità. Le aziende De Masi, si sono sviluppate in tutto il mondo fino a divenire leader nel mercato, ma oggi la sua azienda è in crisi e non per motivi di mercato ma per mancanza di credito. Quel credito che non gli è stato più concesso dopo aver denunciato alcune tra le maggiori banche nazionali per aver commesso il reato di usura. Dopo aver subito atti intimidatori, da anni vive sotto scorta assieme alla sua famiglia e la sua azienda è presidiata dall’Esercito. Rischia di dover chiudere ciò che è rimasto della sua attività nonostante l’Unità di crisi del Ministero della Sviluppo Economico abbia da tempo avviato un tavolo di soluzione della vicenda. Oggi Antonino De Masi, rammaricato di non aver potuto operare in un contesto di legalità, chiede il sostegno dei calabresi onesti a fianco dei suoi lavoratori.

RICONOSCIMENTO CONFERITO DAL COMITATO DELLA CROCE
GENERALE GIUSEPPE VADALÁ
Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, con i compiti di impulso e di coordinamento per le attività di bonifica e di messa in sicurezza delle discariche abusive oggetto di sanzione UE, comminata all’Italia a seguito della Sentenza della Corte di Giustizia Europea.
Nominato Commissario straordinario dal Consiglio dei Ministri nel marzo 2017, si avvale di una task-force altamente specializzata. Il compito è quello di eseguire i lavori di bonifica dei siti di discariche abusive, alcune delle quali sono già state bonificate proprio grazie al lavoro del Generale Vadalà e dei suoi collaboratori.
PREMIO INTERNAZIONALE DELLA BONTA’
FILIPPO COGLIANDRO (Reggio Calabria)
È un piccolo gigante dal cuore d’oro, che unisce la passione per la cucina con i valori di solidarietà, accoglienza e altruismo. È un uomo coraggioso – che ha denunciato chi gli chiedeva il pizzo – e messaggero di quei valori cristiani che lo hanno portato ad accogliere nella sua famiglia due ragazzi vittime della crudele realtà che si cela dietro ogni sbarco. Pervaso da una coscienza solidale, continua la sua opera superando la cultura dello scarto e con gioia ogni mese accoglie nel suo ristorante stellato persone bisognose, donando non solo il suo gratuito operato ma testimoniando i veri valori civili e cristiani. Filippo è un vulcano di idee e continua a progettare e organizzare eventi nei quali mette al centro chi è meno fortunato per tutelarlo, aiutarlo e confortarlo. 
MARCO RODARI (Leggiuno – VA)
Marco Rodari è nato a Leggiuno nel 1975. Fin da ragazzo lavora con i bimbi nel suo oratorio, capendo che questa è la sua missione. All’età di 18 anni inizia a girare le zone difficili dell’Italia e del mondo regalando sorrisi con il nome d’arte di Claun Pimpa. Nel 2005 conosce per la prima volta il Medio Oriente e da allora lavora con continuità nelle zone di guerra con progetti di clown-terapia tra Siria, Iraq  e Striscia di Gaza.
Gira il mondo "armato" di naso rosso per restituire un sorriso ai bambini che vivono tra bombe e lacrime. Ha fondato l'Associazione 'Per Far Sorridere il Cielo', per prendersi cura di bambini che hanno subito traumi fisici e psichici in conseguenza di una guerra.
DON ALDO BUONAIUTO (Rimini)
È tra i volti noti dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ente internazionale di diritto pontificio e grande realtà della Chiesa diffusa in Italia e nel mondo, fondata da don Oreste Benzi. Don Buonaiuto è stato accanto al fondatore don Oreste Benzi negli ultimi 15 anni della sua vita terrena. All’interno dell’Associazione si è sempre occupato del problema della prostituzione coatta, lottando per restituire dignità alle tante donne sfruttate sulle strade, nelle case e nei locali dalle organizzazioni criminali. In tale ambito gestisce una pronta accoglienza per le vittime della tratta e prostituzione.
LINDA BIGLIETTO (Napoli)
Nata a Napoli nel ’39, Linda Biglietto inizia la sua formazione cristiana e l’opera volta ad aiutare il prossimo a 12 anni con l' Azione cattolica. L’adesione alla AC è un’esperienza associativa che Linda ha scelto di percorrere con un’adesione libera e personale, abbracciando una regola di vita comune incentrata sulla preghiera, la condivisione e il servizio.
Dopo i primi anni di formazione, il servizio è stato svolto presso gli ospedali per i malati con l’Unitalsi, presso le carceri. A quarant'anni Linda entra nell'ordine dei Vincenziani, prosegue la sua opera di misericordia assistendo spiritualmente i detenuti nelle carceri, i malati e le persone dipendenti dalle droghe.
In questa vita suo marito Antonio Torre è stato sempre al suo fianco, dandole supporto materiale e spirituale, condividendo ogni scelta ed ogni abnegazione. Il marito di Linda è mancato nell’aprile di quest'anno.
ANDREA PADOVAN E MARIO BOSETTI (Venezia)
Andrea Padovan è presidente del Consorzio Friendly Venice Water Taxi. Mario Bosetti, gondoliere da oltre trent’anni, rappresenta tutti i gondolieri di Venezia. Entrambi hanno alle spalle una storia di volontariato e insieme hanno dato vita a un’iniziativa benefica nata dopo l’acqua alta eccezionale dello scorso autunno e poi proseguita, permettendo di aiutare tante persone in difficoltà, in particolare coloro che, nelle isole della Laguna di Venezia, hanno perso tutto per la marea eccezionale.
ASSOCIAZIONE OBIETTIVO FRANCESCO ONLUS (Bagno a Ripoli - FI)
L'Associazione Obiettivo Francesco da anni collabora strettamente con il Centro Missionario Francescano della Toscana. È impegnata in progetti di sostegno economico e di sviluppo equo e sostenibile, nella diffusione dello spirito francescano di condivisione e di solidarietà, e nella valorizzazione dei beni artistici e culturali che le sono stati affidati. 
È impegnata anche in missioni umanitarie in Sudamerica, Africa, Terra Santa e altre zone bisognose di aiuto. 

Paky Maione e la musica "la mia compagna, la mia mamma, amica, confidente, sposa". L'intervista di Fattitaliani

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Con"Il sapore dell'estate" (video) l’artista napoletano Paky Maione ritorna sulla scena musicale con un brano fresco e a tratti malinconico. Ne parla a Fattitaliani: l'intervista.

Come nasce l'idea del brano?
C'era bisogno di un sapore dolce, diverso dopo il boccone amaro che abbiamo dovuto ingerire negli ultimi mesi, e così insieme ai fratelli Filippo e Nunzio Marzulli, abbiamo scritto questo brano fresco, dalle sonorità anni 80...
Negli anni hai ottenuto tanti risultati. Ogni concerto sold out: come vivi questo successo?
Come lo viviamo vuoi dire? (sorride, ndr) me lo godo insieme a chi negli anni mi ha supportato con amore e fiducia.
Amici ti ha portato tanta visibilità, ma la tua umiltà ti ha sempre contraddistinto, che consiglio vuoi dare ai ragazzi che vogliono intraprendere il tuo percorso artistico?
Di credere sempre in quel che si fa, che non bisogna mollare la presa alla prima difficoltà e che prima o poi i sogni si realizzano.
Che ricordo hai di quegli anni?
Bellissimi, indimenticabili... Non li scordi più... È come quando fai l'amore per la prima volta... un po' impacciato all'inizio, ma poi ci prendi gusto...
Oggi a distanza di tempo, tanti i traguardi raggiunti: come ti vedi fra dieci anni?
Eh, bella domanda... spero di rivedermi sereno, appagato, di aver fatto tutto ciò che era in mio potere e volere fare... Di non avere rimpianti...
Questo periodo per il mondo dello spettacolo e della musica, post covid, è un periodo particolare, come affronti tutto ciò?
Un brutto periodo, tutto si è fermato... cerco di non stare fermo, di continuare a scrivere e produrre... la musica non si può fermare.
La musica è da sempre per te la tua compagna... 
Hai detto bene, la mia compagna, la mia mamma, amica, confidente, sposa... abbiamo un rapporto speciale, a volte conflittuale perché come in tutte le coppie si litiga, ma poi si fa sempre la pace... Un saluto e un abbraccio a tutti i lettori di fattitaliani, a presto.

Su YouTube è online il videoclip prodotto da Bellissima Music Production e girato tra giugno e luglio a Cesenatico, tra la spiaggia, il porto canale e il Bagno Florida 66 a levante. Il video è firmato da Ugo Lungo, coadiuvato da Oscar Boschi e da Davide Manieri per le riprese aeree. Nel filmato presenziano ragazze e ragazzi del talent scout di modelle Carmelo Tornatore, oltre ad alcune star del web e della tv come Sandra Trengia, Ilaria Zaccagnino, Ginet Evangelisti e Virginia Manieri. L’autore del brano è il barese Nunzio Marzulli, insieme allo stesso Paky. Il mastering è stato curato da Ricky Carioti, collaboratore di molti artisti italiani come Elisa.

CHARLOTTE DE MELO canta in portoghese “LETTO 23” di AZZURRA LORENZINI

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La cantante italo brasiliana continua a dare voce al progetto artistico di Azzurra Lorenzini 

Charlotte De Melo continua a dare voce al progetto artistico di Azzurra Lorenzini, artista italiana scomparsa giovanissima nel dicembre 2019. Il brano è disponibile in digitale.

“Letto 23” è scritto da Gianni Errera per la cantante italiana Azzurra Lorenzini, un inno alla vita e alla lotta contro il tumore, un invito al sorriso per continuare a resistere contro le avversità della vita. La carriera di Azzurra purtroppo finisce nel dicembre 2019 quando si spegne dopo una lunga lotta contro il cancro proprio nel letto numero 23 dell'ospedale che l'aveva in cura.

La giovanissima Charlotte De Melo ci emoziona interpretando “Letto 23” in lingua portoghese permettendo al messaggio di Azzurra di continuare a toccare i cuori della gente e di varcare i confini italiani. La giovane cantante italo brasiliana ha dichiarato: “sono onorata di dare la voce ad un progetto artistico così importante e di poter contribuire all'eredità che Azzurra ci ha donato”

La canzone è stata registrata e prodotta da One Publishing e Music. Il videoclip diretto dal regista Marko Carbone, è disponibile su YouTube .

I proventi della vendita della canzone saranno, come per la versione originale, devoluti all'Associazione I Discepoli di Padre Pio di Irene Gaeta che si sta occupando della costruzione di un ospedale e centro di ricerca per i tumori ai bambini, in Calabria, chiamato La Cittadella di Padre Pio.

Charlotte De Melo nasce a Roma in Italia nel 2004 da padre brasiliano e da madre italiana, all'età di 5 anni inizia a studiare canto e pianoforte, inizia ad esibirsi nel Coro di voci bianche dell’Auditorium Santa Cecilia di Roma, perfeziona la sua formazione in scuole rinomate come Mississippi Jazz, Rogi Music School, Studio X Recording e Fenice Academy of Arts di Fulvio Tomaino in Italia.Giovanissima si esibisce in concorsi musicali nazionali e nel 2015 partecipa ad un noto programma televisivo italiano al fianco di artisti quali ABBA, Ricchi e Poveri, Gianna Nannini, Alvaro Soler e Umberto Tozzi.

Nel 2019 pubblica il brano "Ora io ho te (Agora eu tenho você)" con il duo artistico brasiliano Alysson e Adysson, semifinalisti di The Voice Brasile nel 2017,  per la casa di produzione "Sonora MG Estudio", riscuotendo successo di pubblico e di critica. Nello stesso anno si esibisce in un tour di nove date nei teatri più prestigiosi brasiliani.




RECmedia comunicazione e promozione



Gaia Riposati a Fattitaliani: il teatro, una porta su altri mondi. L'intervista su "Diva Navi"

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Al Calvi Festival diretto da Francesco Verdinelli appuntamento con due eventi teatrali venerdì 7 agosto. Alle ore 18.00 (ingresso libero), si svolgerà "RiavviaItalia live" walkabout-esplorazione partecipata radionomade condotta da Carlo Infante (esperto di perfoming media e fondatore di Urban Experience) con Massimo Di Leo e Gaia Riposati. Quest'ultima, poi, alle ore 21.15, nel Giardino del Monastero, sarà in scena con lo spettacolo “Diva Navi” adattamento di un racconto di Alain Fleischer. L'autrice e attrice ne parla a Fattitaliani.

In che misura e modo lo spettacolo “Diva Navi” si avvicina al racconto di Alain Fleischer?
Lo spettacolo è nato dal mio incontro con il racconto di Alain Fleischer,  e da una relazione letteraria è scaturito un rapporto profondo in cui mi sono “immersa”, nel senso letterale, non solo metaforico.
Le racconto come nello spettacolo, per frammenti, schegge di ricordo. 
Il racconto Diva Navi è legato all’installazione d’arte contemporanea Brise-Glace che Alain Fleischer espose nel 2011 alla Galleria Limen895 a Roma. Una sala della galleria era stata allagata e in questo piccolo mare in una stanza navigavano specchi-iceberg alla deriva. Da tre angoli della sala tre proiettori di diapositive proiettavano verso l’acqua immagini di quadri famosi, i frammenti di quadri di un museo immaginario, da ingres a Tiziano a Poussin, che colpivano gli specchi-iceberg e venivano rimandate sulle pareti circostanti, il resto dell’immagine si disperdeva nell’aria, nell’acqua. Nel piccolo mare navigava un rompighiaccio giocattolo radiocomandato che, nel suo “viaggio”, sfiorava e urtava le lastre di specchi galleggianti determinandone derive e movimenti imprevedibili. La stanza era così trasformata in un grande caleidoscopio d’arte.
Per la pubblicazione del catalogo di quella mostra mi fu chiesto di tradurre il racconto dal francese in italiano, questo è stato il mio primo incontro con Diva Navi, un incontro letterario.
Mi sono innamorata del racconto e con Alain ne abbiamo creato una performance. Seduta al centro di quel mare immaginifico di acqua e d’arte, sfogliavo l’ideale libro giornale di bordo del rompighiaccio e ne sussurravo le storie affidando la navigazione delle vicende del Diva Navi alle onde sonore della mia voce.
Da questo seme è nato il mio spettacolo, in cui le parole del racconto originale si fondono con le suggestioni che sono nate dal viaggio del Diva Navi nel mio inconscio e, in un gioco di assonanze e citazioni, le storie si intrecciano con la Storia.  Al caleidoscopio di immagini ho intrecciato un caleidoscopio di parole, e di note. Nel grande gioco della creatività combinatoria ognuno è invitato a lasciarsi andare al ritmo a tratti ipnotico delle onde, quelle marine e quelle della mia voce e della viola di Marco Valabrega, e a navigare il racconto a bordo delle proprie associazioni di idee.
Al di là dell'adattamento teatrale, che cosa ha voluto assolutamente tenere del significato del testo?
La forza onirica generatrice di immaginario. L’idea di proiezione del desiderio. La suggestione dell’idea che proiettando un ricordo lo si sottrae al passato e lo si trasforma reinventando futuro. Il valore del continuo mutamento, della metamorfosi di forma e di senso.
A tal fine, quanto La aiuta l'allestimento multimediale di Massimo Di Leo?
Non potrei dire che l’allestimento multimediale di Massimo Di Leo abbia aiutato lo spettacolo, perché mi sembrerebbe così di vederlo come un elemento esterno, mentre il nostro “Diva Navi” è un’operazione di fusione dei linguaggi, in cui le immagini e le idee di Massimo Di Leo “giocano”, recitano, con me in scena, così come le musiche che abbiamo immaginato con Marco Valabrega.
Questo spettacolo non esisterebbe senza la voce delle suggestioni visive che Massimo Di Leo ha elaborato con un continuo riferimento alle opere artistiche e cinematografiche di Alain Fleischer.
Secondo Lei, le ricerche sperimentali e linguistiche di Fleischer sono adeguatamente conosciute e apprezzate?
Alain Fleischer è un artista straordinario, un magnifico artista visivo, con istallazioni indimenticabili come i suoi Écrans sensibiles o il suo ciclo di Happy Days o di Brise-glaces appunto, è un incredibile e raffinato regista cinematografico con moltissimi film alle spalle e spero ancora molti da realizzare, ed è uno scrittore, un romanziere, di grande potenza che ha scritto pagine per me indimenticabili di grande letteratura. Quindi no, credo che soprattutto in Italia ci sia molto da scoprire sul lavoro di Alain Fleischer. Sperando che si possa presto riprendere a viaggiare, si potrebbe cominciare andando a visitare la grande mostra che gli sarà dedicata in autunno a Parigi. 
Artisticamente parlando, dove La porta il viaggio in questo misterioso battello?
Il mio è sempre stato, ed è sempre più, un percorso diagonale di attraversamento fusionale dei linguaggi dell’arte.
Il viaggio con il battello rompighiaccio - infrangi convenzioni Diva Navi è certamente una straordinaria opportunità, un viaggio nell’immaginario che mi consente di muovermi fra arte contemporanea, musica, poesia, gesto e parola. Fare teatro e fare vita, fare un teatro immersivo, mettere in gioco i linguaggi per evocare più che per raccontare. Per esprimere, per comunicare, certo, ma soprattutto per accendere scintille in chi ho di fronte o intorno.
Mi sembra che "Diva Navi" racchiuda e riassuma in sé il senso del teatro... è d'accordo?
Assolutamente sì. 
Il teatro, come una nave, è un’eterotopia, una porta su altri mondi.
Creare mondi con la propria immaginazione, e scegliere - la scelta è fondamentale - scegliere di dare e avere un senso, e immergersi fino in fondo con energia e con desiderio nella vita in continua trasformazione.
In questi mesi di Lockdown, in questo tempo sospeso, ma anche denso, esteso, tutti noi abbiamo pensato molto, e spesso anche fatto molto. La cultura ha rivelato, anche a chi non gli aveva mai concesso troppo spazio nella propria vita, il suo valore di necessità esistenziale. Una cultura da vivere, in modo personale, intimo. Il teatro ha trovato, anche nei giorni più duri e apparentemente attoniti e muti, il modo di rompere le barriere e far vivere il senso di comunità, di civiltà, di umanità. 
Io ho visto teatro in questo ritrovarsi affacciati a cantare, a suonare, a raccontarsi. È stato ed è teatro, puro e catartico, quello abbiamo fatto noi dalle nostre finestre affacciate sui cortili di San Lorenzo a Roma, nella nostra Agorà Verticale come la abbiamo ribattezzata, è stato ed è teatro ogni giorno al tramonto affacciarci e salutare la sera con un racconto, una proiezione o un breve spettacolo.
Giovanni Zambito
LO SPETTACOLO
Allestimento multimediale di Massimo Di Leo, musica di Marco Valabrega. Biglietto d’ingresso: 3€.
Un Battello, la sua navigazione, che si trasforma continuamente in una narrazione di avventure mirabolanti e visionarie. Uno spettacolo onirico che mette in gioco i linguaggi, in equilibrio sul filo della memoria proiettata, fra parola, immagine e note, fra teatro, arte e tecnologia, sul filo teso fra realtà e immaginazione, fra presenza e assenza pervasiva, fra la performance di Gaia Riposati sul palco nel cuore di Calvi e le note della viola e del violino in collegamento On“Live” attraverso la rete.
Il Calvi Festival si svolgerà nel rispetto delle vigenti regole di sicurezza anti-covid-19 perciò il numero di presenze fisiche sarà limitato e l’accesso sarà consentito soltanto previa prenotazione.
Per lo spettacolo “Diva Navi” il biglietto d’ingresso è di Euro 3 (tre) prenotabile  su vivaticket.com oppure telefonando o recandosi direttamente presso il Punto Informazioni Turistiche in piazza Mazzini n° 14 a Calvi dell’Umbria. Per partecipare al format “RiavviaItalia” , invece, l’ingresso è gratuito ma è comunque obbligatorio prenotare tramite il Punto Informazioni Turistiche che osserva il seguente orario di apertura al pubblico: mattino 10/13; nel pomeriggio un’ora prima degli eventi. Numero telefonico del Punto Informazioni Turistiche: 3339615741. 
Sito ufficiale: www.calvifestival.it

SIMONA MOLINARI, SBALZI D'AMORE TOUR ESTATE 2020: La cantautrice pop-jazz torna sui palchi italiani

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In questa estate così particolare Simona Molinari torna sul palco per una versione estiva di “Sbalzi d’amore”, il tour che ha già toccato varie località della penisola facendo apprezzare al pubblico la sua versatilità nel canto e nel repertorio proposto.

Attualmente impegnata nella lavorazione di un nuovo progetto discografico, dopo la pausa forzata Simona ha deciso di riprendere l’attività live.

Ecco le date confermate ad ora:

05/08 L'AQUILA – ALL'OMBRA DELLA MUSICA

11/08 ROCCELLA IONICA (RC) - FESTIVAL JAZZ

15/08 ULASSAI (NU) - ROCCE ROSSE IN BLUES c/o STAZIONE DELL'ARTE

18/08 RIVISONDOLI (AQ) – RIVI SOUND FESTIVAL

22/08 REGGIO CALABRIA – CATONATEATRO 2020

26/08 CELANO (AQ) - PIAZZA IV NOVEMBRE

28/08 MANCIANO (GR) – STREET MUSIC FESTIVAL

15/09 LANCIANO (CH) - FESTE DI SETTEMBRE c/o PIAZZA DEL PLEBISCITO

In questo concerto Simona ripercorrerà i momenti più importanti dei suoi 10 anni di carriera, costellata da prestigiose collaborazioni e preziosi riconoscimenti, quali il Premio Mogol, il Premio Carosone, Premio Tenco ed altri.


BIO

Simona Molinari è una cantautrice pop-jazz, che vanta all’attivo 5 dischi e uno in prossima uscita. La cantautrice negli anni ha collaborato e duettato con artisti di fama mondiale tra i quali Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Lelio Luttazzi, Renzo Arbore, Massimo Ranieri, Fabrizio Bosso, Franco Cerri, Stefano Di Battista, Dado Moroni, Roberto Gatto, Roy Paci e Danny Diaz.

Nel corso della sua carriera Simona Molinari ha inoltre portato i suoi spettacoli nei teatri e nei jazz club più importanti d’Italia e del mondo come il Blue Note di New York, Teatro Estrada di Mosca, Blue Note di Tokyo, Grappa’s Cellar di Hong Kong, Brown Sugar di Shanghai, ed ancora altri club e teatri a Pechino, Macao, Toronto, Montreal. In Italia è maggiormente nota al pubblico per le due partecipazioni al Festival di Sanremo: la prima del 2009 nella categoria Giovani con il brano Egocentrica; la seconda del 2013 nella categoria Campioni in coppia con il jazzista newyorkese Peter Cincotti con il brano La Felicità che raggiunge il Disco d’Oro.

La collaborazione con Peter Cincotti ebbe inizio già nel 2011 con la hit radiofonica In cerca di te, che stazionò nella top ten dei brani italiani più trasmessi per oltre 5 mesi. Oltre alle apparizioni sanremesi ricordiamo anche le partecipazioni all'Umbria Jazz, al Wind Music Award, e i riconoscimenti ricevuti come il Premio Lunezia Jazz d’Autore, Premio Mogol, Premio Carosone, Premio Musicultura e il Premio Tenco nel 2013.

Nel 2014 e nel 2020 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo duettando con Renzo Rubino prima e con Raphael Gualazzi poi nella serata dedicata agli ospiti, riscuotendo un gran successo di pubblico e di stampa. Simona firma come autrice e compositrice la sigla della serie televisiva “I delitti del Barlume”.

Nello stesso anno è Maria Maddalena nel musical Jesus Christ Superstar accanto a Ted Neeley, ai Negrita, e Shel Shapiro, con oltre 50 repliche al Teatro Sistina di Roma e partecipa come ospite fisso (assieme a Morgan) all’interno di Sogno e son Desto, lo show televisivo di Massimo Ranieri in onda in prima serata su Rai 1.

Tra la fine del 2014 e la primavera 2018 è stata presentata la fortunata tournée legata al progetto live Loving Ella”, uno spettacolo narrativo-musicale dedicato alla regina del jazz, scritto e interpretato da Simona. A gennaio 2016 viene scelta, con il brano “La Felicità”, da Fabio De Luigi per il nuovo film “Tiramisù”, cantando anche la colonna sonora per i titoli di coda con il brano “Coincidences”.

Nell’autunno inverno 2018/2019 viene scelta come ospite fissa alla prima edizione di “#CR4 La repubblica delle donne” di Piero Chiambretti, interpretando i grandi successi del passato delle donne nel mondo musicale. Nel marzo 2019 debutta come attrice coprotagonista nel film di Walter Veltroni “C’è Tempo”, firmando anche come autrice alcuni brani della pellicola.In questo momento è impegnata in un nuovo progetto live chiamato: “Sbalzi d’amore”, in attesa dell’uscita del prossimo disco.

www.facebook.com/simonamolinariofficial/ - https://www.instagram.com/simolina_moli/


La Guerra a Cuba prende la valigia e va per Festival

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Inizia dalla Sicilia l’avventura ai Festival di 
La guerra a Cuba (Distrib. Emera Film) con Younes El BouzariMarco MussoniLuigi MonfrediniElisabetta Cavallotti, Lorenzo Carcasci, Ousman Jamanka, Laura Pizzirani, Antonio De Matteo, Annalisa Salis che affronta in un racconto corale l’orrore che nasce dal mescolarsi di intolleranza, cinismo e fake news. Appuntamento quindi il 7 agosto alle 22,30 sulla spiaggia di San Vito Lo Capo per SiciliAmbiente. Mentre il 26 agosto il film sarà all’Arena dello Stretto “C. Franco” alle 22.00 per il 14° Reggio Calabria Film Festival, Selezionato per la Prima edizione del Bergamotto d’Argento. Sono ancora da definire le date esatte di proiezione del Festival di Caorle, a settembre dal 22 al 26; e  dell’International Tour Film Festival di Civitavecchia, che si svolgerà comunque fra l’8 e il 10 ottobre prossimi.
 
Scritto dallo stesso Giugliano assieme a Mario Mucciarelli ed ambientato fra Valsamoggia, Spilamberto e Savignano sul Panaro, va a scandagliare - dall’osservatorio privilegiato della provincia e del piccolo centro - una società che si è sgretolata e i cui cittadini, confusi e smarriti, finiscono sempre di più per diventare vittime di falsi miti, odiatori seriali e fake news. In un mondo infarcito di frustrazioni e in cui sempre di più i media sono succubi dell’ossessione del click e della pubblicità, in un attimo si genera il mostro che, guarda caso, è sempre l’altro, il diverso da noi, il soggetto in minoranza. E’ questo il gioco malato in cui il rancore che è in noi fomenta il rancore negli altri e viceversa.

LA VOGLIA DI SALDI È SU GOOGLE: ITALIANI A CACCIA DELL’AFFARE

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La confusione sulle date, la caccia all’affare, l’attenzione verso specifici brand. È la fotografia delle ultime settimane scattata da AvantGrade.com, agenzia di digital marketing che ha analizzato i Trend di ricerca su Google legati ai saldi estivi.

Forti picchi di ricerche su Google si sono registrati a giugno e luglio, complice la confusione sulle date che sembra essere stata più forte in Lombardia e Liguria. Tra le ricerche correlate degli ultimi trenta giorni, spicca però una forte impennata su “saldi estivi 2020 abruzzo” “saldi liguria estate 2020” ma anche un +130% per “saldi estivi marche”. Molto attive anche Lombardia, Puglia e Piemonte.

L’analisi di AvantGrade.com vede il centro-sud più attivo nelle ricerche: Basilicata, Molise, Lazio, Lombardia e Campania compongono la top five delle regioni a caccia di saldi.

Abbigliamento, accessori e arredamento rappresentano le categorie di maggiore interesse come dimostrano le ricerche correlate sui singoli brand: “carpisa saldi” (+190%)“furla saldi” (+190%)“saldi maison du monde” (+140%). Tra gli argomenti correlati, su Google si è registrata anche la forte impennata di ricerche su PrimarkYves Saint LaurentTod’s.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, il forte picco ha riguardato Carpisa più di ogni altro ma anche MarellaBenetton e Intimissimi sono stati ricercatissimi su Google. Tra gli argomenti correlati spiccano anche Pinko e Marina Rinaldi in compagnia di Brums, segno che i saldi sono un momento importante anche per il guardaroba dei più piccoli.

Quanto ai singoli brand, la Campania ha guardato con particolare attenzione a Gucci: tra le ricerche correlate, spazio per “borsetta gucci” (+650%), “portafogli gucci uomo” (+180%), “gucci saldi” (+110%). Nella stessa regione è stato cliccatissimo anche Valentino. Veneto e Lombardia invece, hanno cercato fortemente Furla che in generale ha suscitato interesse in rete per le borse (+120%). Sicilia, Calabria e Basilicata hanno invece puntato Armani.

Versace invece fa gola soprattutto per i suoi occhiali: tra le parole più ricercate spiccano “occhiali Versace uomo” (+90%) “occhiali Versace” (+50%). Il brand è stato ricercatissimo al sud, in particolare in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Anche Michael Kors ha fatto la sua importante parte su Google, con picchi provenienti da Sicilia e Campania. Si punta maggiormente a “portafoglio Michael Kors” (+170%) “Michael Kors scarpe” (+70%). Infine, Dolce & Gabbana che trionfa al Sud con Calabria, Campania, Molise, Sicilia e Puglia: “Occhiali Dolce e Gabbana” e “Scarpe Dolce e Gabbana” sono state le ricerche più frequenti.

“I saldi sono un appuntamento che non manca mai di suscitare l’interesse degli italiani – commenta Andrea Sala, Senior Search Analist di AvantGrade.comLa moda e l’abbigliamento sono sempre i più cercati, anche se non mancano exploit di altri settori. La ricerca degli outlet in tutta Italia poi, dimostra come ci sia voglia di shopping fatto di persona, anche come conseguenza del periodo di lockdown”.

Libri, Salvatore Ferragamo: Sono nato per fare il calzolaio. Lo so e l’ho sempre saputo

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Da settembre 2020 in libreria per Electa Salvatore Ferragamo "Il calzolaio dei sogni".
Esce  per  Electa  una  nuova  edizione,  con  una  veste  grafica  ricercata, dell’autobiografia di Salvatore Ferragamo  (1898-1960),  pubblicata per la prima volta in inglese nel 1957 da George G. Harrap & Co., Londra.
Salvatore  Ferragamo  si  racconta  in  prima  persona -  la  narrazione  è  quasi fiabesca  - ripercorrendo l’avventura  della  sua  vita,  ricca  di  genio  e  di  intuito:  da  apprendista ciabattino a  Bonito, un vero “cul-de-sac” in provincia di Avellino,  a calzolaio delle  stelle di Hollywood  (le  sue  calzature  vestirono,  tra  le  altre  celebrità,  Marilyn  Monroe,  Audrey Hepburn,  Sofia  Loren  e  Greta  Garbo),  dalla  lavorazione  artigianale  fino  all’inarrestabile ascesa imprenditoriale.

Il  volume  -  corredato  da  un  ricco  apparato  fotografico  e  disponibile  anche  in versione e-book  e,  a  seguire,  audiolibro  -  ha  ispirato  il  film  di  Luca  Guadagnino “Salvatore - Shoemaker of Dreams",  Fuori  Concorso alla  77^ Mostra  del  Cinema  di Venezia:  la  narrazione   autobiografica  diventa   un  lungometraggio  documentario  che delinea  non  solo  l’itinerario  artistico  di  Ferragamo,  ma  anche  il  suo  percorso  umano, attraverso l’Italia e l’America, due mondi che s’intrecciano fortemente.
EDITORE
Electa

PAGINE
240

ILLUSTRAZIONI
oltre 60 in b/n

EDIZIONE
in italiano, inglese e francese

PREZZO
24 euro

IN LIBRERIA
settembre 2020

ANTONELLA BUCCI: dal 7 agosto in radio e in digitale il nuovo singolo “L’ESTATE VUOLE NOI”

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VIDEO -

Da venerdì 7 agosto in rotazione radiofonica e disponibile sulle piattaforme digitali “L’ESTATE VUOLE NOI” (OndeRadioRecord) il nuovo singolo di ANTONELLA BUCCI, scritto da Remo Elia e Luca Sala. Il brano nasce dalla voglia di lanciare un inno all'amore e alla vita.

«L'estate è il momento in cui si mette in discussione l'amore... forse un amore appena nato che ha ancora bisogno di crescere. Le vacanze spesso infatti sono il momento in cui finiscono gli amori, vengono traditi o lasciati allo sbaraglio. Il brano racconta il desiderio di conoscersi bene proprio attraverso un'estate, un viaggio, una vacanza insieme... e non lasciare che le distanze distruggano tutto o tolgano la possibilità di vivere, condividendo tutte le emozioni che il sole, il mare e la spensieratezza possono dare», commentano gli autori.

Antonella Bucci afferma«Ho scelto di cantare questo brano perché mi ha catturato al primo ascolto e quando è partito l’inciso con la frase “l’estate vuole noi” ho provato una grande emozione che per un brano veloce, con una ritmica incalzante, è cosa rara. L'incontro con gli autori è stato immediato ed empatico tanto da distogliermi dalle canzoni che sto scrivendo per il mio nuovo album. La scelta di questo brano è legata esclusivamente alla bellezza senza alcuna strategia. “L’estate vuole noi” è il brano che mi accompagnerà a vivere nuovamente di musica».

Il video diretto da Luigi Parisi, è stato girato tra Reggio Calabria, Palmi, Chianalea, Scilla. «Sono onorato di essere stato contattato da Antonella Bucci per far parte di questo progetto - dice il regista - Antonella è una professionista dalla voce straordinaria. Palmi è una città che si presta bene a fare da set di una clip estiva, ma senza l’aiuto di alcuni palmesi che si sono spesi in maniera del tutto gratuita, mettendosi a nostra disposizione senza conoscerci, tutto questo non sarebbe stato possibile». 

Antonella Bucci cantante, autrice, attrice e insegnante abilitata VOICECRAFT EVT, di origine

abruzzese, nasce ad Hausham, una cittadina a pochi chilometri da Monaco di Baviera, dove vive fino ai 10 anni. È alle scuole medie, quando interpreta il difficile ruolo di Maria Maddalena in Jesus Christ Superstar, il suo esordio sul palcoscenico.

Qualche anno dopo, nel 1988 vince il concorso di Voci Nuove di Castrocaro con una canzone di cui lei stessa è autrice: “C’è un motivo in più”. A dicembre del 1989 arriva il primo contratto discografico, con la DDD, la stessa etichetta per cui incide Eros Ramazzotti, ed è proprio Eros ad intuire il talento di Antonella e a volerla con lui nel duetto di “Amarti è l’immenso per me” (in vetta alle classifiche di tutta Europa e America Latina nel 1990-91), a cui segue un tour mondiale di 180 date che la portano sui più grandi palcoscenici del mondo come quello del Radio City Music Hall di New York.

Nella primavera del 1992 esce il suo primo singolo: “Le ragazze crescono” e nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo con “Il mare delle nuvole” scritta per lei da Eros Ramazzotti con Adelio Cogliati.

Nel 1994 partecipa alla manifestazione canora il Cantagiro piazzandosi al terzo posto.

Nel 1995 scritturata dalla RAI, partecipa a 36 puntate di "Domenica in" interpretando i più grandi successi della musica internazionale.

A giugno 96 pubblica il suo secondo album: 10 nuove canzoni, di cui è coautrice, con importanti nomi della musica italiana (Roberto Vecchioni). All’interno del disco è contenuta una cover di successo di Celin Dion “Pour que tu m’aimes ancore”.

All’inizio di luglio '97 rappresenta l’Italia all’International Cesme Song Contest in Turchia, regalando al suo paese il terzo posto, unico premio attribuito ad una canzone non in lingua inglese.

Febbraio '98 è l’anno di pubblicazione di "InnaMorandi", album tributo al grande artista italiano per il quale interpreta “Si può dare di più” con Loredana Bertè e Mara Venier. Nello stesso anno partecipa con la compagnia del Teatro Bellini di Catania a “La fanciulla che campava di vento” nell’omonima commedia musicale dialettale, per la regia di Armando Pugliese, in replica per due anni.

Durante il 2000 prende parte al “Live tour per Trenta Ore per la vita” condotto da Lorella Cuccarini.

Dal 2001 al 2003 è in scena con il musical Eppy, l’uomo che ha costruito il mito dei Beatles nel ruolo dell’Alter Ego di Brian Epstein dove recita e canta canzoni dei Beatles e inedite scritte apposta per lei tra cui “Vorrei”. Il 30 novembre 2001 è ospite alla chiusura del Tour Mondiale di Eros Ramazzotti esibendosi insieme a tanti altri artisti.

Nell'estate del 2003 è ospite nel tour degli O.R.O. “Vivo Per. Sempre nel 2003, parte in tour mondiale (Eros 9) con Eros Ramazzotti per interpretare “Amarti è l’immenso per me” e “Amarte es total” che la vedrà impegnata in 120 date fino al mese di settembre 2004.

Nel marzo del 2008 esce un album dedicato alle più belle canzoni degli anni ’70, riviste in chiave elettronica - ambient con il progetto control-Z.

Nel gennaio 2009 è in teatro con Viaggio nel mio tempo che ripercorre musicalmente le varie tappe della carriera di Antonella. Prima data 3 gennaio 2009 al teatro Maria Caniglia di Sulmona. Partecipa nella giuria di qualità al Premio Mia Martini 2009.

Nel 2010 è testimonial dell’Italia a Barcellona durante gli European Athletics Championship dove presenta il singolo Ahora tu versione spagnola di Adesso 6 entrambi contenuti in "Totalmente Bucciprodotto con Giovanni Ferla.

Negli anni seguenti, si dedica al live con vari tour: DIVAS insieme a Lighea e Lisa, ONDERADIO TOUR con gli O.R.O. e il proprio tour TOTALMENTE BUCCI.

Sempre in questi anni esce "anTOTOlogia", un’antologia del cinema di Totò in 8 DVD, a cura di Lello Arena dove Antonella interpreta malafemmena e alcune poesie di Totò musicate da Mauro Mengali.

Dal 2014 è in scena “Un lunghissimo secondo” pièce teatrale scritta insieme ad Andrea Lo Vecchio e Mauro Mengali.

Nel 2015 è impegnata con il suo tour Totalmente LIVE con la propria band e con il progetto DUETs dove ripercorre i duetti più belli insieme a Mauro Mengali degli O.R.O. accompagnati da un'orchestra di 42 elementi. Nello stesso anno è stata scelta per il ruolo di Julia nel musical VALENTINE ‘S SECRET prodotto in Norvegia e presentato con grande successo alla prima del 3 luglio all'anfiteatro Fausto di Terni.

Nel 2017 viene pubblicato "Duets" con i duetti più importanti della carriera di Eros Ramazzotti e Antonella si ritrova insieme a Tina Turner, Ricky Martin, Cher, Raf, Giorgia, Luciano Pavarotti, Anastacia, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Carlos Santana e altri.

Nella primavera del 2019 esce "La pace ha futuro" il brano per la pace con l'Associazione Lions.

Antonella, che non ha mai smesso di esibirsi live e ospite in diverse trasmissioni televisive, continua il suo impegno con la musica anche come Vocal Coach. Ha scritto canzoni insieme a Andrea Lo Vecchio, Franco Fasano, Roberto Vecchioni, Mauro Mengali, Mario Manzani, Mauro Paoluzzi, Kaballà. Attualmente sta lavorando ad un nuovo progetto discografico.

Nel dicembre 2019 esce l’ E.P. “the game of life” dove Antonella Bucci è testimonial dell’associazione internazionale nata negli Stati Uniti PARENT PROJECT.

Attualmente si sta occupando di artisti emergenti insieme a Mauro Mengali  con il quale ha fondato l'etichetta OndeRadioRecord.


RECmedia comunicazione e promozione


A tu per tu con Luca Maris, cantautore della hit "Luna e Sole"

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di Francesca GhezzaniAvvicinare gli artisti che calcano le scene è sicuramente interessante, ma poterli conoscere più da vicino scoprendone il lato umano e il loro vissuto è un privilegio, soprattutto se si ha a che fare con un personaggio propositivo e schietto del calibro del cantautore e produttore discografico italiano Luca Maris.

Nato a Napoli l’8 aprile 1977, sotto il segno zodiacale dell’ariete che – forse – gli conferisce la determinazione giusta nell’affrontare le battaglie della vita e i sempre nuovi progetti musicali, Luca Maris ha dentro di sé una innata, grande passione per la musica.

Pensate, le sue prime canzoni le ha scritte ad appena 8 anni. Non stupisce dunque che per molto tempo abbia coltivato questo suo talento, fin quando non è riuscito a diventare un cantautore famoso.

Nel 2005, insieme a Tony Esposito, ha fatto una Tournée europea che ha avuto un grande successo e che segnato l’avvio di un sodalizio tra i due artisti napoletani, tanto da averci poi regalato la splendida canzone Luna e Sole (No al razzismo sì alla pace) nel 2016, brano che ha permesso a Luca di raggiungere la popolarità in tutta Italia e in alcuni paesi del mondo.

Il video di questo singolo hit che vede, appunto, Luca con Tony Esposito (al Tamborder, suono onomatopeico di uno dei suoi più famosi brani "Kalimba de Luna") su YouTube ha fatto davvero il boom di visualizzazioni ed è arrivato ai vertici della classifica di iTunes Italia per ben 104 giorni, vendendo oltre 30.000 copie sommando i download e lo streaming.

Il messaggio del brano è chiaro, forte e diretto, è a favore dell’unione dei popoli nel mondo, è a favore della pace ed è contro le guerre, il razzismo e la discriminazione razziale e territoriale, messaggio che i fan, “un esercito di soldati di pace”, hanno condiviso facendolo arrivare al primo posto della classifica generale di iTunes Italia quale brano più scaricato del momento. 

Questi anni sono stati per Luca Maris intensi sia professionalmente che nella vita privata e ricchi di soddisfazioni visti i numeri e i successi da star internazionale: oltre alle ospitate nei più noti programmi tv, lo vediamo nel 2011 al “Non solo Gomorra Festival”, nel 2013 ospite della 23ª edizione del Derby del cuore allo stadio Olimpico di Roma ove si esibisce davanti a 40.000 persone, al "Premio Mario Musella", al "Mino Reitano Memorial", al Premio "A.F.I." Associazione Fonografici Italiani, al Premio "AssoDeeJay" Associazione Nazionale DeeJay, al Premio “R.E.A.” Radio Televisioni Europee Associate, nel 2019 presente al Premio "Tu si 'na cosa grande" e Terzo Premio Internazionale della Critica «Gianni Cesarini» al Festival di Napoli, quest’anno invitato al Premio ufficiale "Lucio Dalla" a Sanremo 2020.

Sempre quest’anno vede Luca Maris in promozione con il brano “Messaggio Perfetto”, che è il prosieguo del racconto di “Luna e Sole”, inviando un messaggio d’amore universale.

Il videoclip è visibile su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=EAvQlK-IEBoe per chi volesse scoprire altre curiosità sul viaggio musicale di Luca Maris è possibile seguirlo sui vari social e iscriversi sul canale ufficiale di youtube di Luca Maris Official https://www.youtube.com/channel/UCLcKVMWnNgP0XojvN9rwOwg/aboutattivando le notifiche per non perdere video ufficiali, interviste, backstage e tutte le novità.

Ah, dimenticavo, vi regalo un’ultima curiosità: Luca è un grandissimo tifoso del Napoli Calcio.



Virginia Apicella a Fattitaliani: interpretare "Nevia"è stata una psicanalisi

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Alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la regista Nunzia De Stefano ha portato in Concorso nella sezione Orizzonti la sua opera prima “Nevia”. Ieri sera il film -prodotto da Matteo Garrone- è stato proiettato al Calvi Festival: l’attrice protagonista Virginia Apicella (foto di Dirk Vogelha inviato un videomessaggio ed era presente la co-sceneggiatrice Chiara Atalanta Ridolfi (nella foto sotto). A entrambe la direzione artistica del Calvi Festival e Mario Vitagliano, presidente dell’associazione Viatores Umbro Sabini hanno consegnato un riconoscimento. Fattitaliani ha intervistato Virginia Apicella.
Debuttare in un'opera prima conferisce un certo senso di responsabilità maggiore oppure no? Come ha affrontato il tutto?
Sì, debuttare in un'opera prima è stata una grande responsabilità, proprio perché non avevo mai avuto esperienze nel cinema ed ero alle prime armi, però ho avuto la grande fortuna di lavorare con una regista donna (una rarità), Nunzia de Stefano, con la quale ho avuto un legame profondissimo, sin dal primo giorno che ci siamo incontrate, è stato come incontrare un’altra parte di me, siamo entrate in simbiosi ed è stato fondamentale per me sul set il nostro legame, ha creduto in me da subito e mi ha dato tutta la sicurezza e la fiducia di poter fare questo lavoro.
In che modo la regia di Nunzia De Stefano L'ha accompagnata lungo la narrazione e durante la recitazione?
Nunzia mi ha accompagnato come dico sempre in modo “materno”. 
Ho iniziato a passare molto tempo con lei anche fuori dal set, mi ha portato sulle location da prima di girare il film proprio per farmi conoscere e vivere a pieno il posto dove si sarebbe svolto il tutto, poi abbiamo fatto quattro mesi di casting a tutto il resto del cast per farmi abituare di più ai ritmi e al lavoro dirigendomi così in un modo del tutto naturale.
Le piace la definizione di "Nevia" come Cenerentola moderna? È d'accordo?
Certo, amo questa definizione, perché NEVIA è una favola, una favola moderna, che racconta di questa principessa che riesce a realizzarsi da sola, nel suo piccolo, con determinazione e speranza. Quando siamo stati a Venezia mi hanno anche detto “la cenerentola dal principe mancato” proprio perché il suo riscatto avviene anche al di là di un uomo, purtroppo ci sono luoghi in cui ancora tante donne non possono sfuggire a questi tabù. 
Nevia e Virginia Apicella: alla fine, chi ha dato di più a chi? e che cosa?
Questa è una bella domanda, Virginia ha dato vita a Nevia, quasi come muovere i fili di un burattino, però Nevia ha insegnato molto a Virginia, ci sono state tante scene, dinamiche che ho vissuto anche io in modo diverso e vedere quasi in terza persona, come se lo spirito e il corpo si scindessero, le scelte che Nevia prendeva e come affrontava determinate situazioni mi hanno fatto capire molti errori infantili e strade diverse che avrei potuto intraprendere se avessi reagito come lei, insomma è stata una psicanalisi, come dico sempre Nevia mi ha insegnato tanto.
Quali apprezzamenti del pubblico Le hanno fatto maggiormente piacere e dato particolare soddisfazione?
I più belli sono stati i 15 minuti di applauso a Venezia dopo la prima proiezione ufficiale, è stata una delle emozioni più grandi che abbia mai vissuto, perché quella sera è stata la prima volta che anche io vedevo il film, quindi non avevo proprio idea di quello che sarebbe stato e non appena usciti i titoli di coda è partito quell'applauso ho iniziato a tremare come una bambina e vedere tutti quei volti rivolti verso di me trasparenti delle loro emozioni con le lacrime che scendevano sul viso, non ha prezzo! 
Prossimi progetti nella recitazione?
Ho un bel progetto che spero con tutto il cuore di poter fare presto, però purtroppo non posso dire ancora niente. Giovanni Zambito.
IL FILM

Oltre a Virginia Apicella, nel cast ci sono anche Pietra Montecorvino, Pietro Ragusa, Rosy Franzese, Franca Abategiovanni, Simone Borrelli, Lola Bello e con la partecipazione di Gianfranco Gallo.
Trama. Nevia ha 17 anni: troppi per il posto in cui vive e dove è diventata grande prima ancora di essere stata bambina. Minuta e acerba, è un’adolescente caparbia, cresciuta con la nonna Nanà, la zia Lucia e la sorella più piccola, Enza, nel campo container di Ponticelli. Nevia cerca di farsi rispettare in un mondo dove nascere donna non offre nessuna opportunità, anzi: lo sa, e si protegge da quella femminilità che incombe su di lei nascondendosi dentro vestiti sportivi e dietro a un atteggiamento ribelle. Le sue giornate trascorrono tutte uguali, tra piccoli lavoretti e grandi responsabilità, i contrasti con la nonna e la tenerezza per la sorella. Finché un giorno l’arrivo di un circo irrompe nella quotidianità della ragazza.
Un film prodotto da Matteo Garrone per Archimede con Rai Cinema.

SCUOLA STATALE DI ASMARA, VERSO LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE

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INCONTRO OOSS. SCUOLA-MAECI SULLA SCUOLA STATALE DI ASMARA. LA UIL SCUOLA CHIEDE L’IMMEDIATA APERTURA DEI TAVOLI DI CONFRONTO CON LE OO.SS. SUL  CONTINGENTE SCOLASTICO E SUI CRITERI DELLA MOBILITA’ D’UFFICIO
Si è svolto in data odierna presso il Ministero degli esteri l’incontro tra le OO.SS. scuola e la delegazione MAECI con all’odg:

1) Stato della trattativa politico-diplomatica  della Scuola statale italiana di Asmara

Il Ministro plen. Roberto Vellano, Direttore centrale della DGSP ha illustrato lo stato attuale della trattativa politico-diplomatica con le autorità eritree, che non ha realizzato, rispetto a quanto già reso noto nel precedente incontro dalla Vice Ministra degli esteri, Sen. Marina Sereni, alcun progresso positivo sulla continuazione delle attività scolastiche nella scuola di Asmara per  il prossimo A.S.

In tale contesto e stante l’esigenza di garantire  alle nostre istituzioni scolastiche nel mondo il regolare avvio dell’A.S.  i rappresentanti della DGSP  hanno reso noto che sarà  sottoposta al Ministro degli esteri, Di Maio e agli  altri Ministri competenti ( MI e MEF)  la proposta di sospensione sine die delle attività didattiche della scuola di Asmara e la predisposizione di   alcune ipotesi  di revisione del contingente scolastico  per il 2020/21, anche alla luce delle ulteriori richieste pervenute da parte delle sedi estere ( scuole statali, scuole paritarie, sezioni bilingue) per il ricollocamento del personale perdente posto. La Uil scuola RUA ha preso atto del drammatico stato di stallo della trattativa bilaterale e, pur esprimendo totale condivisione degli sforzi messi in atto dalle parti per garantire un futuro certo alla nostra più importante scuola statale in Africa, ha concordato sulla necessità di intervenire al più presto sull’organico scolastico all’estero  e predisporre  la successiva ricollocazione  di tutto il personale scolastico in servizio in Eritrea.

A tal fine la Uil scuola ha chiesto l’immediata   apertura dei tavoli di confronto con le OO.SS. firmatarie del CCNL  scuola, al fine di accelerare  l’iter burocratico dei relativi decreti interministeriali per l’organico scolastico e delle procedure di ricollocamento, ed evitare inevitabili conseguenze  anche  sulle procedure di nomina per la copertura dei posti  vacanti nella rete scolastica all’estero per l’A.S. 2020/21.

I rappresentanti del Maeci hanno accolto la richiesta di apertura di distinti tavoli di confronto in relazione alle proposte di modifica, soppressione e compensazione del contingente scolastico  e sui criteri di ricollocamento del personale, che  saranno  illustrati nelle prossime riunioni  sulla base delle procedure di confronto con le  OO.SS.  firmatarie del CCNL scuola previste dalle norme vigenti.

Amazing, 80 anni (e più) di supereroi Marvel in mostra al Museo del Fumetto di Milano

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WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12) dedica una mostra unica agli ottanta e più) anni della Marvel, la casa editrice fondata nel 1939 e destinata a cambiare la storia del fumetto mondiale dando vita a personaggi indimenticati quali Sider-Man, Hulk, Thor, Capitan America, i Fantastici Quattro e tantissimi altri sotto la guida di grandi sceneggiatori e la punta della matita di grandi maestri. A questo straordinario percorso editoriale, che oggi ha dato vita a un filone cinematografico di enorme successo, è dedicata la mostra “AMAZING! – 80 anni di supereroi Marvel”, una carrellata di oltre ottanta tavole originali di maestri come Jack Kirby, Steve Ditko, Olivier Coipel, Steve McNiven, John Buscema, Jim Steranko, Neal Adams, John Romita Sr., John Romita Jr., Bill Sienkiewicz, John Byrne, Rob Liefeld, Jim Lee fino ai grandi italiani che ultimamente si sono distinti in tutto il mondo per la loro arte come Simone Bianchi, Claudio Castellini e Gabriele Dell’Otto. In mostra anche albi originali, manifesti, memorabilia, pannelli esplicativi, gadget e tutto quello che può aiutare il visitatore a comprendere appieno un viaggio tanto lungo e affascinante e al tempo stesso scoprire il complesso iter creativo che si nasconde dietro alla nascita e alla fortuna di un supereroe. La mostra sarà visitabile dal 12 settembre 2020 al 5 gennaio 2021 presso WOW Spazio Fumetto in Viale Campania 12 a Milano.

WOW SPAZIO FUMETTO
Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano
Viale Campania, 12 – Milano

Info: 02 49524744/45 - www.museowow.it

Ingresso: 5 euro intero, 3 euro ridotto (fino a 10 anni e oltre 65)
Convenzioni e gruppi: 4 euro. Tessera WOW-card e Musei Lombardia: gratuito.
Orari: da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00; lunedì chiuso

Sono le maschere veli di diaspore, caratteri umani che celano vulcani

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Approfondimenti della puntata in onda sulle frequenze di Radio CRT
La maschera parrebbe sovrumana, non proprio una cosa nostrana, invece è più attuale di quanto si potrebbe pensare.

Parlo del relativismo sociale, che Pirandello ha voluto narrare: quella maschera che ogni giorno si può cambiare e che fa avvicinare a qualcosa che vogliamo rappresentare. Questa è la puntata andata in onda sulla radio già qui annunciata. Radio CRT è l’emittente che trasporta il lunedì. Tengo compagnia ad Anna Maria, la giornalista e conduttrice che nel programma è un po’ come Euridice. Ideatrice della trasmissione, espone ciò che propone. Il suo cognome le viene in aiuto, Esposito è monito risaputo. Mi piacerebbe a voi raccontare, altre cose del nostro viaggiare, ma al punto devo arrivare e qui di seguito lo vado a mostrare.

Indagine di Edoardo Flaccomio

La maschera è la prima pelle, proviene dal passato più remoto. Un retaggio quasi impossibile da eliminare, deriva dall’attacco e dalla difesa, dall’agguato e dalla fuga, dall’aggressività e dalla sessualità.

La maschera è senza espressione, gli occhi e la vitalità sono assenti: simboleggia il cervelletto, ereditato dall’epoca istintiva della terra, quando i virus presero il sopravvento sui cristalli. Col tempo sono diventati insetti: istinto che vola o che sta in terra, nelle formiche.

La maschera è l’ultima pelle prima dell’esterno, è indossata per nascondere ciò che appartiene al sonno dei millenni. Consola, ma allontana dalla verità e di amore non parla. A volte si ride dietro di essa.

MAS-CHE-RE

MAS: disdegnare, aborrire, detestare, dice la lingua divina affacciata al bacino Mediterraneo.

Conosciamo così il primo parere dell’Ordine Celeste.

CHE: lettera ebraica ה, il ramo destro simboleggia l’INTERNO, il ramo sinistro, quello più corto, rappresenta l’ESTERNO. Il tratto orizzontale superiore è la fusione dei due opposti spaziali: trascendere l’opposizione strutturale è il capolavoro da effettuare.

Togliere la maschera è un gran morire nella nudità, simile alla cacciata dal Paradiso terrestre, il PARDES. Per questo motivo si continua ad indossarla, a illudersi che essa ci copra. Quelle rare volte che la togliamo, il sorriso diviene macabro rituale, un mostrar denti alla freddezza del FUORI: La Maschera ci tiene DENTRO.

La Vita non accetta maschere. È spontaneità, fluidità, corteccia cerebrale parlante, occhi luminosi e innamorati. Lo dice la sillaba RE, iniziale del glifo ebraico per eccellenza: reisc (ר); lettera che rimanda immediatamente alla corteccia cerebrale parlante ROSC di Berescit, prima parola della Genesi. Il cervelletto, detto anche Complesso rettile, è superato e inglobato dalla neocorteccia, che detiene il potere della parola e della Conoscenza. Gettare la maschera è la realizzazione finale.

Le vere maschere, quelle tribali prodotte da artigiani della Sapienza, sono un ponte fra questo mondo e l’altro, fra la terra e l’oltrecosmo. Aprono alla magia dell’esistenza, intrappolano la ragione nell’incantesimo della Verità.

**********

La vitalità è sinonimo di creatività, noi la vogliamo usare per riportare qualcosa che può interessare:

Ricetta erboristica di Anna Maria Esposito

Le foglie del radicchio rosso contengono antociani, sostanze colorate che lo rendono un ottimo antiossidante, capace di proteggere la pelle. 

Maschera viso anti-age al radicchio rosso

Ingredienti:

7 foglie di radicchio rosso

1/2 cetriolo

1 cucchiaio di farina

Preparazione:

mettere in un mixer il cetriolo e il radicchio lavato e tritato grossolanamente. Frullare, passare al setaccio per separare la polpa dal liquido. Riporre la polpa in una ciotola aggiungendo un cucchiaio di farina per addensare il composto. Mescolare bene per renderlo omogeneo e poterlo spalmare sul viso, evitando le zone perioculari e della bocca. Lasciare in posa dieci minuti e sciacquare. Rinfrescare il viso con dell’acqua di rose. L’effetto illuminante è garantito.

**********

Dopo la bellezza ci vuole la gaiezza e quel languorino bisogna quietarlo un pochino. Per riprendere a lavorare, un sano pranzo è utile fare, così vi voglio segnalare la ricetta dello Chef qui abituale, come la maschera anche la ricetta è tribale.

Ricetta di chef Domenico

Spezzatino di pollo alla moda tribale

Ingredienti:

Pollo

Zenzero fresco

Curry

Radicchio rosso

Peperoncino

Vino bianco

Olio extra vergine di oliva

Sale q.b.

Rosolare la carne tagliata a pezzi in un po’ d’olio. Unire lo zenzero mondato e tagliato a tocchetti, il curry e il peperoncino. Sfumare con vino bianco. A metà cottura, aggiungere il radicchio rosso tagliato sottilmente, coprire e ultimare la cottura. Salare a piacere prima di servire. Buon appetito.

Bollettino radiometeo di Flaviana Fusi

LE MASCHERE 

Sono le maschere veli di diaspore

minerali ed elementi

spargono altrimenti

caratteri umani che celano vulcani. 

Usa la maschera la gente

che al mondo non vuol rivelare niente

qualcuno è incupito

nel suo sogno proibito. 

La fantasia tiene per sé

non vuol rivelare il vero sé

ritiene gli altri non degni di verità

e sdogana qualcosa che nemmeno lui sa.

La maschera per guarire

può restare a riscoprire

qualcosa che giù in fondo

potrebbe aiutare a cambiare il mondo.


Consiglio radiometeo: tutta l’Umanità è una maschera, si sa, ma quello che ora ti dico, è che toglierla regala un bene infinito.

Burraco fatale, il poster del film con Gerini, Finocchiaro, Minaccioni, Guzzanti, Goggi

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Il film, firmato nella regia di Giuliana Gamba, è una commedia al femminile che vede nel cast alcune delle attrici più importanti del cinema italiano quali: Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti. Arricchisce la pellicola la partecipazione speciale di Loretta Goggi. Accanto a loro inoltre troviamo Mohamed Zouaoui. 

Il film sarà presentato in anteprima al Bif&est - Bari International Film Festival il 30 agosto 2020; successivamente uscirà nelle nostre sale a settembre. 



SINOSSI

Irma, Eugenia, Miranda e Rina sono quattro donne diverse, ognuna con il proprio carattere, le proprie debolezze e le proprie eccentricità, ma legate da una conoscenza profonda e duratura nel tempo, unita e scandita dalle loro irrinunciabili partite a carte. Quando decidono di partecipare ad un torneo nazionale di burraco e uscire dalla loro quotidianità, si ritroveranno improvvisamente a carte scoperte. La vita offre sempre una seconda occasione e l’amore può tornare a stravolgere a qualsiasi età. Del resto, è proprio il gioco del burraco ad avergli insegnato che una partita va giocata tutta, fino in fondo, e che nessun risultato è mai scontato.


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