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La scrittrice e poetessa Valentina Neri presenta il suo libro di poesie “Nomadesimo”. L'intervista

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«Non mi aspetto di piacere a tutti o di essere completamente compresa, soltanto che si colga l’audacia di questo modo di donarsi in totale verità» - di Andrea Giostra.

Ciao Valentina, benvenuta e grazie per avere accettato il nostro invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori? 
Come una poetessa che decanta un esistenzialismo completo, dando molto spazio all’eros raffinato ma anche al misticismo, agli incanti esoterici, alle problematiche civili e sociali. Oltre a ciò mi sperimento come una scrittrice a tutto tondo, in quanto scrivo anche racconti, romanzi, sceneggiature, articoli di critica d’arte, letteratura e cinema; in questa mia ricerca la cosa fondamentale è sviluppare la capacità di essere vera poiché la cosa fondamentale sia per chi scrive, tanto per chi legge, è la credibilità che è quella che poi ti risucchia nell’emozione e sfiora le corde dell’intimità del lettore. 
Come nasce la tua passione per la scrittura? Ci racconti come hai iniziato e quando hai capito che amavi scrivere? 
Fin dalle scuole elementari venivo gratificata dalla mia maestra per le mie capacità: fantasia, senso della sintesi, apertura verso il lettore, scrittura accattivante, voglia di raccontare. Ricordo che portava i miei temi in giro per le aule per farli leggere alle altre maestre e insisteva sul fatto che, da grande, dovessi scrivere. Ma solo gli eventi della vita, quelli più esplosivi, mi hanno dato la spinta giusta per tirar fuori sentimenti diventati ormai incontenibili che sublimavo attraverso la scrittura. In questo spazio c’è la grande lezione della lettura sia poesia che romanzi. Leggevo finché, certe frasi, certe poesie, non facevano parte della mia anima e il segnale che questo si era adempiuto era quando la memoria mi dimostrava di aver assimilato quei brani che amavo e che ancora ricordo. 
È stato appena pubblicata la tua ultima raccolta di poesie che hai intitolato “Nomadesimo”. Ci racconti come nasce questo libro, qual è l’ispirazione che lo ha generato e di cosa narra? 
Fondamentalmente è il cuore a essere nomade, per cui il mio “Nomadesimo”ha una forte connotazione erotico/amorosa e pone l’accento sul poliamore, ossia la possibilità di accogliere più forme d’amore contemporaneamente che possano appagare, in un mosaico di affetti, tutte quelle che sono le esigenze del sentimento e che passano attraverso il canale dell’eros completandoti, a volte, anche con uno scambio di sguardi o con la sensazione di un pensiero che arriva da lontano. Ma non è tutto qui. Il libro è anche un inno all’errore come traguardo dell’anima, ricco di deliri mistico-religiosi impregnati di sincretismi esoterici. 
Cosa devono aspettarsi i lettori che leggeranno il tuo libro e quale il messaggio che vuoi lanciare loro? 
Di entrare nelle mie stanze proibite, nel mio lato oscuro, dove non mi giudico e non giudico, dove mi limito ad aprire una porta dove gli scheletri sono tutti fuori dall’armadio e io mi offro in una visione cruda a chi vuole emozionarsi davanti a questo coraggio spietato di esporsi. Non mi aspetto di piacere a tutti o di essere completamente compresa, soltanto che si colga l’audacia di questo modo di donarsi in totale verità. 
Una domanda difficile Valentina, perché i nostri lettori dovrebbero acquistare “Nomadesimo”? 
Potrei definirla una lettura che potrebbe essere eccitante e tagliente, forse emozionante. Si tratta di un tipo di poesia che, in certo senso, racconta per immagini, quindi è un po’ come guardare un film. Se ami quel genere vai a vederlo al cinema. In questo caso compri il libro. 
C’è qualcuno che vuoi ringraziare per la realizzazione di quest’opera? Se sì, chi sono queste persone e perché ti senti di ringraziarle pubblicamente? 
In effetti è l’unico libro in cui non ho inserito ringraziamenti. Avrei certo messo in imbarazzo qualcuno. Ringrazio Mauro Macario, grande poeta, che ha scritto una prefazione autentica e viscerale che rispecchia veramente il cuore del libro. A Mauro Ferrari e Cristina Daglio, gli editori di Puntoacapo Editrice che hanno creduto in questo libro e di cui apprezzo la raffinatezza accurata dell’edizione. Giuliano Grittini, grande artista, a cui devo l’immagine di copertina che mi ritrae in una maniera armoniosa col testo. La poetessa e critica letteraria Cinzia Demi che mi ha suggerito questa Casa Editrice e Marco Parodi, un regista di Genova che da anni viveva a Cagliari, un personaggio di alto spessore culturale, scomparso recentemente, che conosceva queste poesie e mi ha rafforzata coi suoi apprezzamenti e deduzioni a credere in questo lavoro e, con lui, tutti i miei lettori, che amando il mio lavoro, mi stimolano a continuare a scrivere. E naturalmente mio marito Gianni Marilotti che mi è sempre molto vicino e che della vita mi ha insegnato tanto e a cui devo tanto, che mi lascia dire e fare permettendomi la piena libertà di esprimermi che la condivida o no. Cosa per niente scontata se non si è dotati di grande rispetto e intelligenza. 
«Quando la lettura è per noi l’iniziatrice le cui magiche chiavi ci aprono al fondo di noi stessi quelle porte che noi non avremmo mai saputo aprire, allora la sua funzione nella nostra vita è salutare. Ma diventa pericolosa quando, invece di risvegliarci alla vita individuale dello spirito, la lettura tende a sostituirsi ad essa, così che la verità non ci appare più come un ideale che possiamo realizzare solo con il progresso interiore del nostro pensiero e con lo sforzo del nostro cuore, ma come qualcosa di materiale, raccolto infra le pagine dei libri come un miele già preparato dagli altri e che noi non dobbiamo fare altro che attingere e degustare poi passivamente, in un perfetto riposo del corpo e dello spirito.»(Marcel Proust, in “Sur la lecture”, pubblicato su “La Renaissance Latine”, 15 giugno 1905). Qual è la riflessione che ti porta a fare questa frase di Marcel Proust sul mondo della lettura e sull’arte dello scrivere? 
Credo di non correre questo rischio. Qualsiasi autore deve trovare dentro di sé la propria cifra unica e irripetibile da qualsiasi altro. È necessario leggere tanto anche per allontanarsi da qualsiasi possibilità di doppiare il già detto e il come viene detto. Le strade della scrittura e della lettura sono infinite anche perché diventano qualcos’altro agli occhi di ogni diverso lettore. 
«Non mi preoccupo di cosa sia o meno una poesia, di cosa sia un romanzo. Li scrivo e basta… i casi sono due: o funzionano o non funzionano. Non sono preoccupato con: “Questa è una poesia, questo è un romanzo, questa è una scarpa, questo è un guanto”. Lo butto giù e questo è quanto. Io la penso così.» (Ben Pleasants, The Free Press Symposium: Conversations with Charles Bukowski, “Los Angeles Free Press”, October 31-November 6, 1975, pp. 14-16.) Secondo te perché un romanzo, un libro, una raccolta di poesie abbia successo è più importante la storia (quello che si narra) o come è scritta (il linguaggio utilizzato più o meno originale e accattivante per chi legge), volendo rimanere nel concetto di Bukowski? 
Tutte e due in ugual misura: la lingua, a seconda di come viene usata, può rendere affascinante qualsiasi storia e una storia, se è bella, può penetrarti il cuore anche scritta nel modo più semplice del mondo.
«Il ruolo del poeta è pressoché nullo … tristemente nullo … il poeta, per definizione, è un mezzo uomo – un mollaccione, non è una persona reale, e non ha la forza di guidare uomini veri in questioni di sangue e coraggio.»(Intervista ad Arnold Kaye, Charles Bukowski Speaks Out, “Literary Times”, Chicaco, vol 2, n. 4, March 1963, pp. 1-7). Qual è la tua idea in proposito? Cosa pensi del ruolo del poeta nella società contemporanea?
In realtà io credo che un poeta possieda la grande ricchezza di saper trasmettere sé stesso e forse per questo non è reale, non è tutto d’un pezzo; è fragile, è creta molle; per questo, con le parole, se è tale, arriva dove vuole come appunto Bukowski che io amo da morire. La poesia contemporanea ha dei problemi che non sono affatto l’assenza di grandi poeti ma l’indifferenza dei media nei confronto di questo prodotto che viene messo nell’angolo, la scuola che non si aggiorna e il fatto che continua ad accadere che spesso il tuo tempo non è pronto a capirti.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti che vuoi condividere con i nostri lettori?
Ho un romanzo in lettura, ironico-erotico ma anche molto pregno di implicazioni psicologiche, due mistery da completare e alcuni sceneggiature in cerca di produzione e anche la scrittura di qualche saggio. Di recente ho firmato un libro opera d’arte dedicato al cinquecentenario di Raffaello che si intitola “Italia Opera Unica”, un prodotto di altissima qualità in cui è compresa tutta la Storia dell’arte italiana compreso il cibo, il cinema e le tradizioni popolari che mette in luce quanto le contaminazioni culturali abbiamo arricchito la nostra penisola. L’opera è a cura dell’Associazione Memoria dell’Arte. Inoltre sta per uscire una breve raccolta di poesia associate a delle opere d’arte di Antonello Dessi e Giuseppe Correra su un’ipotetica apocalisse legata ai cambiamenti climatici che abbiamo intitolato “No name”, un esperimento di sinestesia molto ben riuscito.
Se dovessi consigliare ai nostri lettori tre film da vedere e tre libri da leggere assolutamente, quali consiglieresti e perché?
Naturalmente escludo titoli epici noti a tutti. In quanto ai libri suggerirei “Trilogia della città di Kappa” di Agota Kristòf perché è di una crudezza agghiacciante che sa turbare la mente. Le poesie di Bukowski perché gli scorre il sangue nella penna e “La casa degli spiriti” di Isabelle Allende che, aldilà di tutte le debolezze umane, ti fa capire davvero cosa è una dittatura, benché sia una lettura all’apparenza priva di una nettezza spazio-temporale, si riferisce al golpe di Pinochet avvenuto in Cile nel 1973. Per quanto riguarda i film partirei da “Le vite degli altri” firmato Von Donnersmarck che racconta la storia di un agente della Stasi che spia una coppia per motivi politici fino a comprendere le illegittimità che gli abitanti Berlino Est subivano in quegli anni, durante la guerra fredda.Poi “Stille lIfe” di Uberto Pasolini, la storia di uno strano impiegato comunale americano che va in giro a ritrovare qualcuno da portare alle funzioni funebri di gente che sembra dimenticata da Dio. Lui studia la loro vita e riesce sempre a capire le loro storie e a portare qualcuno a questi funerali. Il finale a sorpresa mi ha veramente commossa. Specchio perfetto della nostra società e capace di emozionare il pubblico sul filo di un nuovo neorealismo aggiungerei anche “I migliori anni” la pellicola più riuscita di Gabriele Muccino uscita nelle sale in un momento poco fortunato. 
Come vuoi concludere questa chiacchierata e come vuoi lasciare i lettori che leggeranno questa intervista? 
Vogliosi di scoprire sempre quei lati di se che non sanno nemmeno di avere e che la vita, prima o poi, ti costringe a tirar fuori e a farti capire che puoi andare oltre ciò che credevi di essere, nel bene e nel male.

Valentina Neri

“Nomadesimo”

Andrea Giostra




Festival Day del 30 aprile a sostegno di musica, imprese, operatori e lavoratori della musica

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Apre Bergamo Jazz Festival. Oltre 60 festival aderenti per 12 ore di diretta

Dopo il grande successo de L’Italia in una Stanza con 235 mila spettatori, 400 contributi video, 1.500 personaggi e musicisti del mondo della musica e dello sport coinvolti, 50 mila euro raccolti per la Protezione Civile, insieme a 50 associazioni, con Renzo Arbore testimonial,  arriva il Festival Day a sostegno della Musica il prossimo giovedì 30 aprile, con una giornata dedicata ai festival del nostro paese, pilastro fondamentale della diffusione di musica e della piattaforma di scouting del Made in Italy musicale, che si terrà dalle 13 all'una sulla piattaforma on line www.sport2u.tv .

Infatti, dopo il positivo bilancio della due giorni di musica, sport e solidarietà de L'Italia in una Stanza, con 28 ore di diretta sul sito web tv Sport2u e sui siti web e sui canali social di OASport, Mei-Meeting delle Etichette Indipendenti, OAPlus, Lepida Tv, si e’ pensato di raddoppiare con una giornata che vede ad oggi l’adesione di oltre 60 festival presenti in tutta Italia e collegati insieme grazie alla ricca Rete dei Festival e Contest italiani che vede tra i portavoce Michele Lionello di Voci per la Liberta’, Roberto Grossi di Varigotti Festival e Giuseppe Marasco di Calabria Sona, insieme ad AudioCoop, il coordinamento delle etichette discografiche indipendenti in Italia, e AIA, l’Associazione Italiana Artisti di Renato Marengo e Enrico Capuano. 

Nata da un'idea di Giordano Sangiorgi, organizzatore del MEI e titolare di Meiweb.it, con il supporto di Enrico Spada, editore di OASport e di OAPlus, l'iniziativa  per i festival vede gia’ l’adesione, oltre del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, capofila di tutti i festival, di tantissimi festival provenienti da ogni parte d’Italia che interverranno al Festival Day del 30 aprile a Sostegno della Musica e di tutte le Imprese, Operatori, Artisti e Lavoratori della Musica, oltre 10 mila imprese con oltre 60 mila addetti, e saranno: Bergamo Jazz Festival che aprirà la giornata alle 13 per la Giornata Mondiale del Jazz, Voci per la Libertà, Rock Targato Italia, Premio Ciampi, Premio InediTO, Varigotti Festival, Calabria Sona, Uploadsounds, Botteghe d’Autore, OrientOccidente, Poggio Bustone, Premio Andrea Parodi, Folkest, Premio StartUp Music Lab, Ghetto Nobile, Chez Donella, Premio Spazio d’Autore, Mazzarano World Fest, Acqua e Vino, Lennon Festival, Roccalling Festival, Tienilpalco!, Afrakà Rock Festival, Ethnos Festival, Divino Jazz Festival,  Biella Festival, Mò l’Estate Spirit Festival, Castelrock, Orzorock, Gran Premio Manente, Le Castella Tarantella Week, Radicamenti, Taranta e Dintorni, Diatonic Festival, Tarantasia, Capo Festival, Materiali in Scena, Europlà, Premio Corrado Castellari, Cultural’Mente Indipendente, Fuochi e Dintorni, Talent World Contest, Next Generation Festival, Verona in Love, Reno Spalsh Festival, Settimana del Liscio, Voci di Corridoi, Polo Artistico Musicale di Livorno, Pagella Non solo Rock / Stati Generali del Rock, Musplan / RadUni Virtuali, Premio Pigro, Premio Bianca D’Aponte, Premio Mare e Miniere, Prenio Giorgio Lo Cascio, Festival Voci d’Oro, PeM – Parole e Musica in Monferrato, Festival Cantanti per Passione, La Musica è Lavoro – Cisl, La Musica Può Fare, Festival Popolare Italiano, MEI/Musplan, Equilibri – Siamo tutti diversi, Disco Novità, Officina Estate, It’s Up2U!, Messapia Summer Festival, Suoni dalla Geologia d’Italia, Festival di Voce in Voce, Dromos Festival, Sudwave Festival, Premio Luttazzi, Karel Music Expo e lo straordinario Naturalmente Pianoforte e tanti altri ancora. 

Ogni festival avrà uno spazio nel quale si presenterà e presenterà i suoi migliori artisti e potrà fare un appello per una raccolta fondi a sostegno della musica e di strutture sanitarie del territorio, così da realizzare un viaggio attraverso i festival di tutta l’Italia e di tutte le nuove musiche del nostro paese.

Durante la giornata saranno interpellati i principali responsabili delle associazioni, delle imprese, dei lavoratori del settore musica per chiedere loro una fotografia sulla situazione della musica oggi in Italia, sugli interventi del Governo e dei privati e sugli scenari futuri per il settore, attraverso gli appelli diramati dagli Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente, siglati da 16 associazioni del settore rappresentanti di tutta filiera creativa e tecnica delle piccole imprese e dei lavoratori precari della musica,  e da altre realta’ come il Silb per il mondo delle discoteche, la Discoteca Laziale per i  Negozi di Dischi, Cafim per gli Strumenti Musicali, A-Dj e AssoDejay per i disc jockey, l’Unione delle Orchestre per il Nord e l’Appello degli Artisti Folk per il Sud, Anat e Asmea per i promoter delle feste popolari, It Folk per i festival di area folk, Siedas per gli esperti di diritto d’autore e connessi, Esibirsi per i lavoratori precari dello spettacolo, i rappresentanti di #iosuonoacasa e thesoundcheck e il mondo sindacale e cooperativo, il circuito del jazz coi suoi rappresentanti e il circuito degli artisti che sta lavorando a un coordinamento e tantissimi altri soggetti. 

Tra gli intervistati hanno dato la loro adesione Roberto Grossi e Michele Lionello della Rete dei Festival, Renato Marengo di AIA, Giuseppe Marasco  di It - Folk,  Gianni Pini di I-Jazz, Stefano Senardi del Premio Tenco, Massimo Bonelli del Primo Maggio,  Claudio Formisano di Cafim per gli Strumenti Musicali, Giuliano Biasin di Esibirsi per i lavoratori dello spettacolo, Walter Giacovelli della piattaforma Musplan, Alessandra Paparelli Speaker Radio e Tv di Radio Italia  Anni 60, Alessio Ambrosi di Acoustic Guitar Village della Fiera della Musica di Cremona, Pino Scarpettini del Fiofa, Federico Pozone di  Music Day Roma, Maurizio Pasca del Silb, Deborah De Angelis di A-DJ, Valentina Giordano di Discoteca Laziale,  Moreno Conficconi per le Orchestre, Enzo La Gatta Artista Folk de Le Nacchere Rosse, Alessandro Formenti per Lavoratori dello Spettacolo e  tanti altri.

Il festival è dedicato al grande maestro Lelio Luttazzi.

Tra gli oltre 1500 aderenti della prima L’Italia in una Stanza ci piace ricordare, tra gli altri, Renzo Arbore con la sua Orchestra di Quelli della Notte con Nino Frassica e tantissimi altri artisti,  la reunion esclusiva degli Osanna,  Petra Magoni, La Municipal, Gege’ Telesforo, Paolo Belli, Beppe Carletti, Nomadi, Lorenzo Baglioni, Roberta Giallo, Tony Pagliuca de Le Orme,  Roberta Faccani, Erica Mou, Edoardo De Angelis, Francesco Baccini,  Kutso, Yo Yo Mundi, Giovanni Gulino di Marta sui Tubi, Dado Moroni, Alberto Bertoli, Fabrizio Taver Tavernelli , Gessica Notaro, Cisco, Alessandro Gaetano, Marco Carena, Alberto Fortis, Jalisse, Luca Bassanese, Giangilberto Monti, Lu Colombo,  Moreno Il Biondo, Franz Campi, Il Parto delle Nuvole Pesanti, Sara 6, , Giuseppe Giacobazzi, Chiara Sani, Paolo Fantoni e Davide Dalfiume e il progetto #nonspegniamolamusicadalvivo con Mauro Ermanno Giovanardi, Perturbazione, Emanuele Dabbono, Lorenzo Monguzzi e tanti altri e la guest Jay Kay dei Jamiroquai e tanti altri ancora e con la colonna sonora di  Fabio Abate con “Sono loro gli eroi” che ha aperto e chiuso le due dirette

La giornata di giovedì 30 aprile non stop sarà presentata dalle 13 all’1 di notte per una non stop di 12 ore, aperta dal Bergamo Jazz Festival nella Giornata Mondiale del Jazz e per solidarizzare con una delle città italiane più colpite e per lanciare il suo live della Rinascita con Noa organizzato dalla Fondazione Donizetti, da Giordano Sangiorgi ed Enrico Spada coadiuvati da Enrico Deregibus e Ivana Stjepanovic e da Margherita Ventura e Claudio Bolognesi. 

Europarlamento, Covid-19: domani le proposte delle petizioni, c'è anche quella di EUMANS di Cappato

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Il movimento paneuropeo di iniziativa popolare fondato dal Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, che vuol raggiungere gli obiettivi ONU sullo sviluppo sostenibile, domani a Bruxelles proporrà di destinare più fondi a OMS per la ricerca, una consultazione con cittadini estratti a sorte e che l’Europa diventi leader internazionale contro nazionalismi alla Trump e Autoritarismo cinese
 
La petizione al Parlamento Europeo Eu Can Do It!, per una risposta comune alla crisi Covid-19, verrà presentata in collegamento il 30 aprile da Virginia Fiume, coordinatrice del movimento Eumans - il movimento di cittadini fondato dal Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato -  e prima firmataria, nella sessione del mattino della Commissione competente. 

La richiesta principale è di “tenere aperte le questioni” comunicandole alle Commissioni esteri, ricerca, ambiente e salute con il fine ultimo di suscitare una risoluzione per la plenaria. Sarebbe una decisione storica se la strategia europea per la lotta alle pandemie e crisi sanitarie arrivasse da una petizione scritta dai cittadini.

“In un momento in cui Trump fa sapere che cancellerà i finanziamenti all’OMS - dichiara Marco Cappato, fondatore di Eumans - la nostra petizione chiede all’Unione Europea di fare l’opposto. Le organizzazioni internazionali sono lo strumento più adeguato a combattere fenomeni globali come la pandemia. Vanno moltiplicati gli aiuti alla cooperazione internazionale per la ricerca del vaccino e l’accesso ai farmaci essenziali indicati dall’OMS; occorre potenziare i database che consentono l’aggiornamento sulle più recenti scoperte mediche per favorire sperimentazioni cliniche in vari paesi; occorre rafforzate le strutture sanitarie dei paesi a basso reddito. Con uno sforzo in questa direzione l’UE diventerebbe un esempio di leadership democratica nelle istituzioni internazionali, di fronte al ripiegamento nazionalista degli Stati Uniti e ai modelli autoritari di Cina e Russia”.

Lanciata da Eumans, insieme a Science For Democracy, Associazione Luca Coscioni e altre organizzazioni da tutta Europa, la petizione ha raggiunto oltre 7000 firme in un mese. Tra i firmatari Monica Frassoni (ex presidente dei Verdi europei), l’ex Ministro e attuale membro della task force governativa  Enrico Giovannini, Pier Virgilio Dastoli del Movimento Europeo, Iga Kamocka della Fondazione polacca Robert Schuman, Alberto Alemanno della Good Lobby, Ulrike Guerot dell'European Democracy Lab, l’ex Commissaria Europea Violeta Bulc, gli europarlamentari Eleonora Evi, Daniela Rondinelli, Brando Benifei, Massimiliano Smeriglio, e molti altri. Anche il premio Nobel per la Medicina Richard Roberts si è unito ai sostenitori, insieme da una rete di sindaci europei capitanata dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. 

I 5 punti principali del documento:

·       attivare misure di emergenza coordinate per combattere la pandemia;
·       rafforzare strumenti e competenze dell'UE in materia di assistenza sanitaria e protezione civile per rispondere alle epidemie;
·       attuare misure economiche che sblocchino risorse per sostenere i cittadini che subiscono le conseguenze della pandemia, tra cui il ritiro dell'attuale quadro finanziario pluriennale (QFP) e la proposta di un nuovo QFP quinquennale;
·       trasformare le prime fasi della Conferenza sul futuro dell'Europa in un'assemblea pubblica online e rimodellare i suoi obiettivi;
·       contribuire a un meccanismo globale per prevenire e affrontare epidemie e pandemie a partire dal rafforzamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità;

Altro punto chiave della petizione è il rilancio della Conferenza sul Futuro dell’Europa che avrebbe dovuto iniziare a Maggio. “Coinvolgere i cittadini sulle proposte europee di ripartenza - prosegue Cappato - è cruciale per evitare quello che sta avvenendo in Italia, dove si affidano le decisioni a task force e cabine di regia prive di qualsiasi trasparenza nell’individuazione degli obiettivi e del modo di operare. Una Conferenza per il Futuro dell’Europa basata su criteri innovativi di democrazia diretta, come la consultazione di cittadini estratti a sorte, deve essere convocata nei prossimi mesi con l’obiettivo ambizioso di promuovere la riforma dei Trattati”.
 
Eumans
Eumans è un movimento paneuropeo di cittadini che, attraverso gli strumenti della democrazia partecipativa, mirano a raggiungere gli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile, rafforzando la qualità della vita, dell'ecosistema e della democrazia in Europa. Eumans è stato fondato nel 2019, come gruppo di attivisti e volontari, da Marco Cappato, ex deputato europeo (1999 - 2009), leader non violento per i diritti civili con l’Associazione Luca Coscioni, di cui è tesoriere, e Science for Democracy. Eumans collabora con cittadini e associazioni di tutta Europa per rafforzare l'impatto degli strumenti di democrazia partecipativa, verso il raggiungimento di obiettivi politici transnazionali. Per saperne di più: www.eumans.eu.




APPROFONDIMENTO, L’ ELENCO DEI SOSTENITORI

NOBEL:
Richard Roberts - Nobel Prize for Medicina

SINDACI: 
Leoluca Orlando, Mayor of Palermo (Italy) 
Gabriela Staszkiewicz, Mayor of the City of Cieszyn (Poland) 
Basílio Horta, Mayor of Sintra (Portugal)
Rui Moreira, Mayor of Porto (Portugal)
Emil Boc, Mayor of Cluj-Napoca
Michele Abbaticchio, Mayor of Bitonto (Italy) 
Enea Emiliani, Sindaco di Sant'Agata sul Santerno (Italy) 
Christos Doulkeridis, Mayor of Ixelles, Region Bruxelles
Jacek Majchrowski, Mayor of Krakow (Poland) 


ACCADEMICI:
Pr. Mikel Mancisidor - Universidad de Deusto
Pr. Tara Dasgupta Dasgupta - University of the West Indies
Pr. Blanca Mendoza - University Autónoma Madrid
Pr. John Erik Fossum - University of Oslo
Pr. Heiko Pääbo -    University of Tartu"
Maria José Gama Caldas - Université libre de Bruxelles
Richelle Jean - Université libre de Bruxelles
Jose M Requena - Universidad Autonoma de Madrid
Heidi Mertes - Ghent University
Pr. Claudio Radaelli - University College London
Prof. Simona Giordano - University of Manchester, CSEP
Paola Bonfanti - The Francis Crick Institute / UCL
Pr. Alessandro Pluchino - Universitá di Catania
Pr. Andrea Rapisarda - Universitá di Catania
Pr. Bruno Dente - Politecnico di Milano
Frank Neumann - University of Leicester
Paul Arne Oestvaer - University of Oslo
Roberto Aringhieri - University of Turin
Mita Marra - University of Naples "Federico II"
Rosa Colmenarejo - Universidad Loyola Andalucía
K Mohan Raidu Konatham - INFORMATICS INDIA

ORGANIZATIONS:
Enrico Giovannini, co-founder of ASVIS and former Italian Minister of Labour and Social Policies
Istvan Hegedus, Hungarian Europe Society and supporter of the Petition against the Authorisation Law
Charles Jenkins - Association of European Journalists (UK)
Mihaela-Ruxandra Sava - LegalUp.ro (you can find the petition translated in Romanian on the LegalUp blog: https://legalup.ro/eucandoit/)
Roger Casale - New Europeans
Ulrike Guerot – European Democracy Lab
Iga Kamocka – Polish Robert Schuman Foundation
Tony Simpson - Permanent EU Citizenship ECI and Bertrand Russell Peace Foundation
Omri  Preiss - Alliance for Europe
Francois Xavier Mombelli - Le Cannabiste
Simon de Leeuw - DutchCulture, Center for International Cooperation
Reyet Margot - Association Vent d’Ouest
Martina Helmlinger - Grow Scientific Progress
Milutin Milošević - Drug Policy Network South East Europe
Anne Chamayou - Vice President, Volt France
Nikolas Spanoudakis - Euroafederalisterna
Mátyás Bercsényi - Financial Consumer Protection Association
Katja Sinko - The European Moment / European Democracy Lab
Hervé Parmentier - Centre d’Action LaÏque
Toni Venable, Anna Comacchio, Beniamino Brunati – ECIT Foundation
Jesse Colzani – The Good Lobby
Lorenzo Marsili, Niccolò Milanese, Martin Pairet, Susana Carp – European Alternatives
Marco Cappato, Lorenzo Mineo, Virginia Fiume – Eumans
Marco Perduca, Guido Long, Ersilia Vaudo– Science for Democracy
Pier Virgilio Dastoli – Movimento Europeo
Filomena Gallo – Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Michele Fiorillo – EU Networks Coordinator, Civico Europe
Monica Frassoni – Federalist and Green
Leonardo Monaco - Chairman Certi Diritti
Prof. Roberto Castaldi - CESUE
Prof. Fabio Masini - CESUE
Stefano Rimini - Policy Advisor, European Parliament
Lavinia Scudiero - Grow Scientific Progress
Carlo Caldarini - Bruxelles Laïque
Sabina Ratti - Sustainable Development Solutions Network
Samuele Nannoni - ODERAL
Daniela Vancic - Democracy International
DIEM25 Italia (national collective) 
Mateusz  Wojcieszak,  The Field of Dialogue Foundation (Poland) 
Filip Pazderski - Institut of Public Affair (Poland)
Vasile Craciunescu and Dragoi Ionelia - geo-spatial.org (Romania) and promoters of the manifesto to ask complete publication of data on the evolution of the Covid-19 
Nicolaj Grabert - Mother Earth Bodyguards
Ettore Costa - Centro studi e iniziative europeo
Herman Joanne - Federation des maisons médicales francophones

POLITICI:
Violeta Bulc - Former EU Commissioner for Transport
Brando Benifei - MEP
Eleonora Evi - MEP
Daniela Rondinelli - MEP 
Elisabetta Gualmini - MEP
Pascal Durand - MEP
Sandro Gozi - MEP
Gianna Gancia - MEP
Pietro Fiocchi - MEP
Frédérique Ries - MEP 
Massimiliano Smeriglio - MEP 
Lia Quartapelle - Italian MP, Democratic Party
Giorgio Trizzino - Italian MP, 5 Stars Movement
Gea Schirò - Former MP 
Michele Usuelli - Regional Counsellor Lombardia, +Europa – Radicali
Giorgio Andreoli - Municipal Counsel, II Municipality of Rome

La biologa Barbara Gallavotti: VIRUS PUÒ DIVENTARE 'CATTIVO' NEGLI ANIMALI E RITORNARE. L'intervista

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Cosa significa fare un salto di specie? Oltre ai pipistrelli, anche altri animali potrebbero trovare chiavi di accesso nelle cellule umane? Le acque di scarico possono essere 'spia' di un focolaio epidemico? È trascurabile l'ipotesi del virus uscito dal laboratorio di Wuhan? A queste e ad altre domande ha risposto la biologa Barbara Gallavotti, divulgatrice scientifica e autrice di 'Superquark', nel corso di un'intervista rilasciata via Skype all'agenzia Dire.
L'unica certezza che abbiamo finora è che il Coronavirus è emerso dall'ambiente naturale. Ma cosa significa, in parole semplici, fare un salto di specie? Non e' un fatto inedito, ma per la scienza èconsiderata una rarita'...
'È una rarità fino ad un certo punto. È successo con moltissimi agenti infettivi, anzi - spiega Gallavotti - probabilmente la gran parte degli agenti infettivi con cui abbiamo a che fare adesso sono emersi proprio dall'ambiente naturale. Pensiamo all'HIV: si pensa che abbia fatto il suo salto di specie addirittura nel 1959, poi purtroppo ce ne siamo accorti soltanto negli anni Ottanta, quando ormai il contagio era molto diffuso. Ma hanno fatto il salto di specie anche l'Ebola e la SARS e tutte le influenze lo fanno normalmente. In tempi molto remoti, probabilmente, lo hanno fatto anche altre malattie come il morbillo. Cosa vuol dire questo? Che un agente infettivo, che normalmente si trova nel corpo di un animale, accumula delle mutazioni che gli permettono di passare agli esseri umani. A volte passa agli esseri in forma relativamente innocua e avviene nei primi contagi, nelle prime trasmissioni da uno di noi agli altri, che diventi per così dire 'cattivo'. Altre volte invece si incattivisce direttamente nel corpo di un animale e in quel caso noi purtroppo abbiamo una riserva nell'ambiente selvatico da cui quel virus può sempre ritornare'.
Oltre ai pipistrelli, altri animali potrebbero trovare chiavi di accesso in cellule umane che fino a prima li avevano respinti? Ci sono già ricerche su futuri animali ospiti, per non farsi trovare impreparati?
Può essere effettivamente che questo virus, che è nato nei pipistrelli, abbia attraversato altre specie prima di giungere a noi, adattandosi quindi anche ad altre specie - spiega la biologa - Ma non sappiamo, come dicevo, a che punto di questo percorso è diventato tanto pericoloso. E poi, come purtroppo ha imparato a contagiare noi, può imparare a contagiare anche altri animali. Alcuni studi indicano che il nuovo Coronavirus può infettare cani, gatti, furetti (e gatti e furetti più facilmente dei cani). Ora, al momento questo non rappresenta un vero problema per noi; certo, se noi siamo contagiosi dobbiamo stare attenti se trascorriamo del tempo con il nostro animale a non infettarlo, perché questo contatto ravvicinato tra noi e il nostro animale potrebbe trasmettere il virus. Ma dobbiamo tenere alta la guardia, perché questi virus come abbiamo visto mutano, quindi se in un futuro si trovassero particolarmente bene nel corpo di animali che sono molto vicini a noi questo rappresenterebbe un ulteriore problema'.
Oltre la metà delle famiglie italiane, secondo il Censis, ospita almeno un animale da compagnia. E, anche se molto raramente, il Coronavirus può trasmettersi dall'uomo agli animali. Nelle case serve il distanziamento sociale anche con cani, gatti e furetti? 
'Intanto nessuno di noi ha rapporti stretti con i furetti, immagino- risponde sorridendo la biologa - quindi il problema sono i cani e i gatti. Però tutte le indicazioni dicono, credo anche l'Istituto superiore di Sanità e i Centri per il controllo delle malattie americane, che quello che può accadere è che se noi siamo ammalati e stiamo a stretto contatto con i nostri animali possiamo passargli il virus. Quindi si consiglia alle persone malate, che stanno facendo una degenza a casa, di non stare troppo vicini ai loro animali'. 
Viceversa, prosegue Gallavotti, 'non c'è nessuna indicazione che animali che vanno all'esterno possano poi ammalarsi, contagiarsi e poi contagiare i proprietari. Questo perché, per un animale che va all'esterno, manca quello stretto contatto continuato con una persona infetta che sembra essere assolutamente necessario perché l'animale stesso possa contrarre il virus. Non bisogna quindi preoccuparsi al momento, a meno che il virus non muti in un futuro, del fatto che se noi siamo sani il nostro animale da compagnia che non frequenta strettamente persone infette possa infettare noi'.
Da uno studio dell'ISS condotto a Roma e Milano è emerso che il materiale genetico del virus Sars-Cov-2 può essere trovato nelle acque di scarico, permettendo così di usare questo tipo di campionamenti come 'spia' della presenza di un focolaio epidemico. Qual è il suo commento? 
'Le acque di scarico sono una fonte interessantissima di informazioni. Abbiamo visto nel passato che è possibile rilevare concentrazioni piccolissime per esempio di sostanze stupefacenti e capire qual è la circolazione di una sostanza stupefacente in una certa città. Non stupisce per questo che vi si possano trovare anche tracce di materiale genetico del virus. Questo ovviamente non vuol dire che questo possa rappresentare una fonte di contagio importante, anche perché per fortuna le nostre città dispongono di ottimi sistemi fognari'.
L'ipotesi del virus uscito dal laboratorio di Wuhan è stata formulata da ambienti vicini a Trump. La vicenda è stata ricostruita anche dal 'Washington Post', secondo cui nel 2018 diplomatici americani, visitando il laboratorio cinese, avrebbero rilevato problemi di sicurezza e che il personale non era abbastanza preparato per trattate microbi pericolosi... Secondo lei è trascurabile questo episodio?
'Si tratta di voci e di sospetti. Intanto tutta questa inadeguatezza del laboratorio cinese non sembra essere stata rilevata da nessun altro visitatore straniero. Non si capisce perché quel laboratorio, che comunque è il principale laboratorio di biosicurezza cinese, non avrebbe dovuto o potuto rispettare gli standard necessari, considerando che la Cina non è certo un Paese che risparmia sulla ricerca. Sono voci che non parlano peraltro neanche della possibile emergenza di un virus in laboratorio, ma che dicono solo che forse quel laboratorio non era tanto sicuro, non motivandolo più di tanto. Personalmente penso che, dato che abbiamo evidenze fortissime che quel virus è emerso nei pipistrelli, perché assomiglia moltissimo a un virus analogo che si trova nei pipistrelli, non capisco perché dobbiamo cercare spiegazioni che non hanno particolare fondamento'.
Gallavotti, cambiamo argomento: lei è giornalista, biologa, autrice di trasmissioni di grande successo come 'Superquark' 'Ulisse'. È anche consigliera per il coordinamento scientifico del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, scrive libri, ha vinto premi... Moltissimi italiani la stanno apprezzando soprattutto per il suo modo semplice e chiaro di spiegare questioni complesse: ma come si arriva ad essere così preparate? Quanta passione c'è dietro? 
'Sono biologa di formazione, però mi sono anche molto interessata della comunicazione della fisica - risponde la biologa alla Dire - sono stata responsabile della comunicazione dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare, quello che poi ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs, chiamata poi la 'particella di Dio'. Tornando alla sua domanda, penso che ci vogliano due caratteristiche: un grande amore per la scienza e un grande amore per le parole e il racconto. Credo in ogni caso di aver avuto l'enorme fortuna di incontrare dei grandissimi maestri, questo ha fatto davvero la differenza'. 
Nei comitati tecnico-scientifici messi in piedi dalle istituzioni per l'emergenza Coronavirus non ci sono donne. Ma è possibile che non si trovino anche competenze femminili da mettere in campo? Peraltro, ricordiamolo, in Italia il virus è stato isolato da un team di sole donne dell'Istituto Spallanzani di Roma...
'Non dubito che le competenze femminili ci siano, del resto se in Italia non ci fossero - dice la biologa - visto che in tutto il mondo le scienziate raggiungono livelli eccezionali, ci sarebbe da chiedersi come mai. Nel nostro Paese le competenze femminili ci sono, ma in effetti il fatto che le donne in questo momento non siano rappresentate tra coloro che hanno più voce in capitolo per affrontare l'epidemia è una cosa che considero inspiegabile'.
Ma secondo lei, Gallavotti, cambierà qualcosa dopo questa emergenza? Perché sono tante le donne, lei compresa, che si sono dimostrate brillanti e capaci proprio durante questo periodo...
'Io faccio un altro mestiere - risponde infine ancora con un sorriso la biologa - Ma se mi chiede se cambierà qualcosa, le rispondo che non credo che cambierà qualcosa per questa emergenza, ma sono certa che cambierà qualcosa perché non credo che il nostro Paese si possa permettere di rinunciare al 50% delle sue capacita''.

Se Fossi, Eros Nanni si racconta

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Oggi abbiamo intervistato per la rubrica Se fossiEros Nanni giovane musicista romano...

CITTÀ:
Se fossi una città mi piacerebbe assomigliare a Dublino ,una città colorata, viva, folcloristica, bella gente… ma allo stesso tempo riservata. Un centro storico così ricco e coinvolgente che si contrappone agli spazi verdi e silenziosi da cui è contornata la città stessa. Ti piace sin dal primo istante in cui ci metti piedi e senti quell’odore di Guinness che ti invade. Insomma un contrasto di vivacità e introspezione, che credo sia il modo di sintetizzare al meglio il mio essere.
STRUMENTO:
Beh qui sembrerebbe scontata la risposta in quanto lo strumento che suono e con cui ho cominciato tutto è il pianoforte, che secondo me è lo strumento più completo e ricco rispetto a tutti gli altri, ma quello in cui mi vedrei nel caso fossi uno strumento è il violino, uno strumento che con lo stridio delle sue corde ti graffia l’anima a volta, che spicca sopra tutti gli altri in un’orchestra. Uno strumento così semplice e così innocuo, in grado però di farti distogliere l’attenzione da tutto il resto.
DIPINTO:
Ammetto che in storia dell’arte non sono mai andato troppo bene, ma assolutamente non posso tradire la mia prima grande passione, anzi lo stile di vita che mi ha accompagnato per gran parte della mia vita, ossia l’equitazione. Quindi se fossi un dipinto sarei senz’altro “Napoleone che valica il Gran San Bernardo”, in sella al suo destriero  grigio impennato. Che dire, bellissimo.
CANZONE:
Qui chi mi conosce anche solo un pochino potrebbe dare tranquillamente la risposta al mio posto. La canzone in questione che mi accompagna ormai da tanti è Dream On degli Aerosmith. Un singolo che è entrato a far parte della mia vita cosi per caso e che col passare del tempo è diventato il mio motto, il mio stile di vita, il mio inno, il mio primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera. Due parole cosi semplici che però rappresentano quello che tutti noi sentiamo dentro, ossia la voglia di sognare, l’obbligo di sognare, di non mollare e crederci sempre. Mettiamoci poi che ad un testo cosi ci aggiungi una musica tanto potente e graffiante quanto emozionante che disturba ogni tua sinapsi. Ma scusate forse sto esagerando. E comunque “finché morte non ci separi” Dream On.

Campagna SolidaLei, CORONAVIRUS. A ROMA ARRIVANO 'ASSORBENTI SOSPESI'

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Pasta, salsa, biscotti, legumi, olio, tonno... e gli assorbenti? In questi giorni di piena emergenza sociale si moltiplicano le iniziative di solidarieta' per la distribuzione di beni di prima necessita' alle famiglie in difficolta' ma, ancora una volta, sono i mai abbastanza considerati essenziali assorbenti e tamponi mestruali a mancare nei pacchi. Se ne sono accorte per prime le attiviste del collettivo romano Una volta per tutte che, assieme all'assessorato alle Politiche di Genere del Municipio Roma VIII, hanno deciso di avviare una raccolta di questi beni necessari per la vita delle donne e di farne una battaglia culturale di sensibilizzazione sul tema piu' ampio della riduzione dell'Iva sugli assorbenti, ancora oggi al 22%.
Nasce così' la campagna SolidaLei, lanciata dal collettivo il 22 aprile scorso e fatta propria da Assessorato alle Politiche di Genere e Commissione Pari Opportunita' del Municipio Roma VIII, che ha inserito l'iniziativa nel quadro del progetto Municipio Solidale - attivato fin dall'inizio dell'emergenza - promuovendo una specifica campagna di comunicazione pubblica 'Con le donne
solidali'.
"L'idea di attivare la raccolta di assorbenti e beni legati alle questioni femminili e' nata dalle donne del territorio che erano gia' all'interno di Municipio Solidale come attiviste di diverse realta'", spiega all'agenzia di stampa Dire Michela Cicculli, assessora con delega a Politiche di Genere, Bilancio e Dialogo tra le generazioni del Municipio VIII. Tra queste, l'assessora, "il collettivo Una volta per tutte ha rilevato che all'interno della raccolta mancavano questi beni. Rilevata questa grande mancanza ne hanno parlato nei collettivi e con l'assessorato. Insieme abbiamo ritenuto opportuno avviare una campagna dal basso che favorisse e parlasse della necessita' di raccogliere anche questo tipo di beni, ma anche attivare dal punto di vista dell'assessorato una comunicazione che dicesse che questa campagna veniva accolta in maniera positiva".

"Ci siamo poste il problema del perche' questo tipo di prodotto non fosse considerato necessario, perche' la societa', in questo momento, non ne tenga conto - racconta alla Dire Rossella, attivista di Una volta per tutte - Per questo abbiamo deciso di lanciare una campagna e di mettere nel logo due ali, perche' noi lo sappiamo quanto e' importante avere le ali in questo tipo di situazioni, sia teoricamente che praticamente". Al via, quindi, i versamenti in favore del progetto Municipio Solidale e le donazioni, presso i punti vendita che hanno aderito alla Spesa Sospesa, di assorbenti, detergenti intimi e di "tutti quei beni necessari alla salute del corpo delle donne, che - sottolinea Rossella - quando andremo a comporre i pacchi, inseriremo attaccando degli adesivi SolidaLei per fare capire che qualcuno sta pensando a loro".
Ma come saranno recapitati questi beni? "Con Municipio solidale stiamo facendo due o tre consegne a settimana, coprendo le necessita' di 500 famiglie, circa 1.500 persone su un totale di 130mila residenti nel Municipio - continua Cicculli - Le richieste passano da un centralino che raccoglie le richieste di aiuto e le smista secondo le diverse necessita', perche' oltre alla distribuzione dei beni ci sono anche il supporto psicologico e servizi di supporto alla didattica online per i ragazzi e le scuole", richieste che al momento "stanno aumentando. Cercheremo di concentrare questi beni dove si presuppone che ci siano delle donne che ne hanno bisogno". E "se il pacco con gli assorbenti dovesse capitare ad una donna che non ne ha bisogno sicuramente quella donna conoscera' una vicina, un'amica, una parente a cui donarli e ci sara' anche li' un gesto di solidarieta'. L'importante - sottolinea l'assessora- e' che una donna che apre il pacco ci trovi dentro qualcosa che non si aspetta di trovare perche' ha capito che, dall'altra parte, c'e' una sensibilita' in piu'".
Sono proprio "solidarieta' e sensibilizzazione" l'accoppiata alla base delle azioni di Una volta per tutte, come sottolinea alla Dire Laura, un'altra attivista, che ripercorre la storia del collettivo "nato un anno e mezzo fa" nel periodo del ddl Pillon dall'esigenza di dibattere "su politiche di genere e pratiche femministe". Prima grande iniziativa nata da questo gruppo eterogeneo di donne dell'VIII Municipio l'album di figurine a sostegno della Casa delle Donne Lucha y Siesta 'All'Attacco!', "che e' stato uno dei regali di Natale piu' gettonati", ricorda Rossella. Ora con SolidaLei, sottolinea Laura, "vogliamo intraprendere una campagna di sensibilizzazione sull'assorbente come bene di prima necessita'".
È questo, infatti, "uno dei tasti dolenti", sottolinea Cicculli: assorbenti "beni primari e irrinunciabili" ancora tassati "come fossero beni di lusso, perche' le novita' introdotte a dicembre sulla tassazione minore riguardano solamente quella piccola fascia di assorbenti biodegrabili e compostabili che costano talmente tanto che, anche tassati al 5%, risultano inaccessibili". Succede oggi nel Paese dove il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri, fissa il prezzo alla vendita delle mascherine chirurgiche a 0,50 centesimi.
"Questo ci parla chiaramente di un Paese che considera il corpo delle donne come un'eccezione - osserva l'assessora - Ce lo dice anche il fatto che la task force sull'emergenza sia composta solamente da uomini, ma sappiamo benissimo che le maggiori studiose che si stanno occupando del virus e dell'epidemiologia spesso sono donne". Si tratta, insiste l'assessora, di "un quadro
che noi intendiamo minare dalla base con queste piccole battaglie culturali, che possono in qualche modo scalfire e decostruire l'immagine per cui ci sono un gruppo di uomini esperti che si occupano di emergenza ad alto livello e tante donne che in maniera operosa lavorano sulla seconda linea, che invece noi riteniamo sia essenziale mettere in primo piano".
L'idea, quindi, e' di far diventare "SolidaLei virale come e' stato virale 'All'Attacco!'", chiarisce Rossella, estenderla "ai grandi produttori e distributori a cui stiamo chiedendo anche supporti per l'incontinenza". Farne un appello "perche' le altre raccolte, dalle parrocchie, agli scout, alle associazioni del Terzo Settore, anche negli altri Municipi, possano aprirsi a questo tipo di iniziativa- riprende Cicculli- Io sto provando a contattare il Municipio di Ostia e il III dove ci sono le raccolte di Mamma Roma ad esempio, cercando dialogo laddove c'e' qualcuno che si sta muovendo".
Finita l'emergenza coronavirus "cambieranno tante cose - conclude Laura - speriamo di riuscire a cambiare anche questa. Politicamente e' essenziale avviare una battaglia a riguardo, che non si ferma alla distribuzione degli assorbenti, ma vuole sensibilizzare le istituzioni per arrivare ad un abbassamento dell'Iva".

SI BALLA! Per imparare a ballare facilmente da venerdì 1 maggio online

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VENERDÌ 1 MAGGIO alle ore 17,00 si svolgerà il primo PARTY ON LINE organizzato per il lancio di WWW.SIBALLA.IT

Il primo portale dedicato all’informazione ed alla formazione dell’insegnante di ballo e danza.
Si balla è stato creato da Ferruccio GALVAGNO, ex presidente della Federazione Italiana Danza Sportiva e fondatore di PROMODANZA nell’ente di promozione ASC, l’organizzazione che rappresenta oltre 1000 scuole, maestri e associazioni della danza sportiva nel nostro paese.
“Abbiamo anticipato il lancio in tempo di quarantena di questa attività che avevamo in mente da tempo perché ci siamo resi conto - ha spiegato Ferruccio Galvagno - che con la quarantena molti maestri, ballerini e dirigent hanno incrementato l’uso della tecnologia per mantenersi in connessione. Così abbiamo pensato di offrire un servizio dove potere connettersi con le informazioni e la formazione necessari per lo svolgimento del lavoro di insegnanti e per la passione di ballerini ed appassionati”.
Il portale è stato realizzato grazie alla collaborazione con alcuni dei più qualificati professionisti nel campo della danza sportiva nazionale. Infatti i responsabili dei vari settori di formazione saranno:
LAURA LUNETTA, dottoressa in ricerca dell’università Tor Vergata, che si occuperà dell’aspetto scientifico e degli studi universitari relativi alla danza;
MARCO VISCONI, dottore in scienze motorie e fisioterapista, per la formazione inerente all’allenamento che crea salute e per la prevenzione degli infortuni;
SARA DI VAIRA, maestra, ballerina, vincitrice dell’edizione di “Ballando con le Stelle” che si occuperà della danza intesa come arte e spettacolo;
ALESSIA BETTI, sei volte campionessa del mondo delle danze standard, che selezionerà la tecnica presentata dai migliori nelle varie discipline;
PAOLO CIANFONI, maestro di danza e fondatore delle danze artistiche nella Federazione Italiana Danza Sportiva, che si occuperà di coreutica e di musica.
ROBERTO FLEMACK, maestro di ballo e dottore in danzaterapia si occuperà della danza come occasione di benessere psicofisico;
ANDREA GALVAGNO, image trainere, si occuperà della formazione inerente alla costruzione dell’immagine del danzatore, del maestro della scuola e di comunicazione in generale.
IL PORTALE andrà in rete il 1° maggio, durante il party dove i partecipanti brinderanno a distanza pubblicando le foto del brindisi nei commenti sotto la diretta.
Fino alla fine del periodo di difficoltà dovuto al COVID19 il portale effettuerà le proprie attività completamente GRATUITE.

Benedetta Raina a Fattitaliani: voglio cercare empatia negli altri attraverso la mia musica. L'intervista Canzonata

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Dal 1° maggio sarà disponibile in rotazione radiofonica “Stata mai” (Noize Hills Records), il nuovo singolo di Benedetta Raina estratto da “Frammenti”, il suo EP d’esordio uscito il 28 aprile. Fattitaliani ha parlato con lei per L'intervista Canzonata.
Questo esordio è più il risultato di fatiche o di soddisfazioni?
Entrambe, ma forse più le prime. Le soddisfazioni stanno iniziando ad arrivare ma la strada è ancora lunga e spero di crescere molto come artista.
Come nasce artisticamente Benedetta Raina?
Come avida ascoltatrice, prima di tutto. Gli ascolti che ho fatto negli anni sono ciò che mi ha maturato di più artisticamente parlando, e anche tutto ciò che mi ha fatto venire voglia di fare questo bellissimo lavoro.
Quando hai avuto la convinzione che la tua passione potesse anche diventare un mestiere?
Come ho detto prima l’ispirazione è stata la chiave. Vedere chi ce l’ha fatta fa credere di potercela fare, e fortunatamente viviamo anche in un mondo che man mano si sta abituando all’idea che gli artisti lavorino, per davvero.
Con quali canzoni e riferimenti sei cresciuta e ti sei formata?
La musica pop-alternativa, ma anche quella del passato. Nirvana, Radiohead, Cure mi hanno fatto amare la musica di decenni che non ho vissuto. Twenty One Pilots, Billie Eilish e Lorde, invece mi hanno avvicinato alla scena alternativa moderna.
Giochiamo un po' coi titoli delle canzoni dell'ep: sono tutte "Frammenti" della tua personalità?
Certo, anche di personalità passate in cui non mi ritrovo più, è proprio questa la parte che mi piace di più. Sono fotografie, imperfette ma sincere ed immutabili nel tempo.
In quale luogo dove non sei "Stata mai" ti piacerebbe andare subito dopo il lockdown? Perché?
Credo che questo momento ci serva soprattutto per apprezzare quei posti che abbiamo visto migliaia di volte e abbiamo dato per scontati, ma sicuramente anche per riflettere sull’importanza di cogliere l’attimo e visitare quelle mete che non abbiamo mai avuto il coraggio di raggiungere, sia metaforicamente che realmente. Un posto che ho sempre voluto visitare è il Giappone, spero di poterlo vedere un giorno.
A che cosa o a che tipo di persone almeno una volta nella vita hai gridato/detto "Basta"?
Tante, troppe cose e persone, ma non me ne pento mai. Se qualcosa non va e non cambia, bisogna lasciare perdere e cambiare strada per fare un favore a sé stessi. Che siano luoghi o persone tossici il tempo è poco e per nulla scontato, non bisogna perderlo per paura o abitudine.
"Mi sveglio col caffè"è una condizione reale? Prima di sorseggiarne uno, come sei la mattina?
La mattina prima del caffè sono intrattabile, o piango o ti mando a quel paese, letteralmente. La canzone parla proprio della vulnerabilità di certe persone, me compresa, e di quanto prenderne atto sia un punto di partenza e un modo per accettarsi.
Invece "Non me ne frega se non ci vedo bene” è più una condizione d'animo?
È la canzone che più mi rappresenta, nonché la mia preferita. Avere ambizioni è un’arma a doppio taglio, perché dà spunti per migliorarsi sempre e puntare a qualcosa di sempre più grande ma al contempo può lasciare una disarmante insoddisfazione.

Che cosa ti auguri che il pubblico percepisca "Davvero" attraverso la tua musica e la tua voce?

Sincerità, in modo da riconoscersi. È il motivo per cui faccio tutto quello che faccio, voglio cercare empatia negli altri attraverso la mia musica. Per me gli artisti che ascolto sono stati, a volte, l’unica voce in grado di comprendermi. Pensare di poter essere quella voce per qualcuno, un giorno, non ha prezzo. Giovanni Zambito.
IL DISCO
Quante canzoni raccontano di amori e delusioni? Tantissime, forse la maggior parte. Perché quando soffriamo per la fine di un amore sentiamo forte e chiaro quel dolore, come fosse un proiettile dritto nel petto. Quando finisce un’amicizia, invece, si innesca una sofferenza più a lento rilascio, che pesa ogni giorno un po’ di più. “Stata mai” parla di come, coltellata dopo coltellata, si finisca per essere catapultati in rapporti tossici ed esasperati, in amicizie che tali non sono “state mai”.
Ecco come Benedetta Raina si pronuncia in merito al suo nuovo brano: «La delusione che ti provoca la fine di un’amicizia fa mettere in discussione prima di tutto te stessa, quando poi, ripensandoci, ti chiedi come hai fatto a screditarti per qualcuno che credevi amico. Una sorta di crisi d’identità».
“FRAMMENTI” (Noize Hills Records), EP d’esordio di Benedetta Raina, è una collezione musicale di piccole fotografie di vita, quella di un’adolescente frammentata: ne risulta un mosaico di esperienze personali nel quale ogni canzone è un “coccio” dello stesso vetro, irregolare e disordinato, ma sicuramente sincero. Tutte le canzoni sono state infatti scritte in distinti e distanti momenti, e rappresentano livelli di crescita e maturità molto diversi tra loro.
Di seguito la tracklist di “Frammenti”: “Basta”, “Stata mai”, “Mi sveglio col caffè”, “Davvero”, “Non me ne frega se non ci vedo bene”.
 
Biografia
Benedetta Raina è una cantautrice classe 2001 di Alessandria, collocabile nel panorama musicale dell’indie-pop italiano. Fin da piccola coltiva una grande passione per la musica e nei primi anni delle superiori inizia a scrivere i primi testi e a comporre le prime vere canzoni, prima in inglese e poi, più tardi, in italiano affrontando le tematiche di un’adolescente della generazione z, in bilico tra speranza e sconforto e alla continua ricerca di conferme negli altri. Alla fine del 2018 inizia a collaborare con l’etichetta Noize Hills Records e nel 2019 pubblica “Basta”, il suo singolo di debutto. La canzone nasce proprio come primo esperimento in italiano, come una pronta denuncia di sé, finalmente senza lo schermo di una lingua straniera. A dicembre 2019 esce in radio e in digitale il secondo singolo, “Davvero”. Il 28 aprile 2020 l’artista pubblica “Frammenti”, l’EP che segna il suo debutto e dal quale viene estratto il singolo “Stata mai”, in rotazione radiofonica dal 1° maggio.



Donna Parola e Diritto. Poesie di donne dall’America Latina, oggi e domani evento online

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Alla vigilia del giorno che commemora le lotte per il cambiamento e la giustizia sociale, un invito ad ascoltare le donne, capaci di omaggiare la storia con sincerità e poesia.

Donna Parola e Diritto. Poesie di donne dall’America Latina è il doppio evento online in programma Giovedì 30 aprile alle 19.30 nel consueto appuntamento (streaming) de La Casa della Poesia di Milano, e  Venerdì 1 maggio alle 17.30 Live Instagram sulla pagina di Poetry is my Passion.   
Il doppio appuntamento è organizzato dall’Associazione Cubeart in collaborazione con La Casa della Poesia di Milano, il progetto “Poetry is my passion”, l'Instituto Cervantes Milán, e il progetto “Milano Città Mondodo#05 - La Città delle Donne". 
Ana María Pedroso Guerrero, responsabile dell’Associazione Cubeart “Da sempre le donne hanno avuto una posizione importante nella lotta per i diritti umani, contro ogni forma di discriminazione e di violenza… sappiamo bene che la poesia ha una forza intrinseca in grado di abbattere ogni muro e di unire i popoli: pensieri, cuori e anime. In un momento di obiettiva difficoltà dobbiamo avere la forza di sollevarci e di alzare sempre più lo sguardo verso dimensioni più sottili, in una unità di persone, di culture e di aspirazioni, senza alcun tipo di virus…Partendo dalle donne, dal loro sentire, dalle loro voci, dalle loro parole.”
Giovedì 30 aprile 2020 alle 19.30 dalla Casa della Poesia di Milano ⁄ Canale Yutube, dopo il saluto di Teresa Iniesta, Direttrice Instituto Cervantes Milán, tutte le poesie saranno trasmesse in spagnolo con la traduzione in italiano di Amos Mattio, che introdurrà la serata.
Venerdì 1 maggio alle ore 17.30, live su instagram @poetryismypassionmilan Ana María Pedroso Guerrero incontra le poetesse e le artiste che hanno partecipato all’evento che racconteranno il loro lavoro quotidiano come attiviste e il significato del primo maggio nei loro rispettivi paesi d’origine.
Per saperne di più
Promosso dall'associazione Cubeart e portato avanti da oltre un decennio insieme ad altre realtà associative delle comunità internazionali milanesi e italiane, Poetry is my passion è un progetto di poesia a valenza sociale che riprende l’idea di progetto come valorizzazione dell’intercultura e delle diversità linguistiche.
Poetry is my passion coinvolge artisti di paesi diversi, creando forme di connessione e di condivisione fra poeti, musicisti, attori e operatori culturali.
Al centro, la lingua, il nostro patrimonio più prezioso, che ha nella poesia una delle sue principali espressioni. 
Il primo evento di quest’anno, Donna: una città mille lingue. Poetry is my passion, inizialmente in programma al Museo delle Culture di Milano Mudec, organizzato in occasione della Giornata Mondiale della Poesia all’interno del palinsesto “Milano Città Mondo #05 - La Città delle Donne” e del progetto del Comune di Milano "I Talenti delle Donne", è stato realizzato online il 21 marzo 2020 ispirando un deciso messaggio di forza,  di comunione e di solidarietà. 

Donna Parola e Diritto
Poesie di donne dall’America Latina
Evento online per resistere e condividere insieme
alle donne di tutti i paesi del mondo
A cura di Ana María Pedroso Guerrero, Rocío Bolaños, Amos Mattio

Partecipano all’evento
 María Elena Blanco (Cuba), Rocío Bolaños (El Salvador),
Giselle Lucía Navarro Delgado (Cuba) Mirna Ortiz Lopez (Cile),
Ana María Pedroso Guerrero (Cuba), 
Kalua Rodríguez (Cuba), Eva Laura Testa (Venezuela).


 Giovedì 30 aprile 2020, ore 19.30
Casa della Poesia di Milano ⁄ Canale Youtube

Venerdì 1 maggio 2020, ore 17.30
Live instagram @poetryismypassionmilan

LOREDANA ERRORE: da oggi in radio il nuovo singolo "100 VITE"

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Da giovedì 30 aprile disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “100 VITE” (Azzurra Music), il nuovo singolo di LOREDANA ERRORE. Il brano scritto da Stefano Paviani e Riccardo Rizzardelli, parla di quante vite non bastino perché si ritorni ad amare, del bisogno di dirsi le cose abbandonando orgoglio, rabbia e mancate occasioni.

«In queste 100 vite ci ho rivisto la mia che mi ha accompagnato per tutti questi 35 anni, in infinite volte che mi ha fatto rinascere svelandomi segreti profondi che solo avendoli vissuti posso provare! - commenta Loredana Errore - Non abbiamo paura di dirci di quanto abbiamo sbagliato e che senza volerlo. Abbiamo ferito amaramente, siamo coraggiosi nel riconoscerci veri e fragili dove l’imperfezione ci ha dato l’equilibrio con la pace e l’amore. Un abbraccio dal mio profondo e buona rinascita a tutti!».

«Una vita ci viene regalata ma le altre 99 credo siano tutte a carico nostro. Vivere tutto e tanto, è la responsabilità più grande che dobbiamo prenderci. Ho passato alcuni anni ad anestetizzarmi dal mondo e ho avuto paura di perdere quello che stavo costruendo. - racconta Stefano Paviani, autore del brano - 100 vite è la telefonata che avrei fatto per chiedere scusa, se non fossi riuscito a riprendermi in mano. È un tributo a tutte le altre 99 vite che adesso sono grato di poter vivere. Spero che la mia esperienza raccontata dalla splendida voce di Loredana sia utile a qualcuno, intrappolato in una vita, che non è vita davvero».

La musica è sempre stata per Loredana, il collante tra la vita e il cielo. Già da piccolissima, in casa imitava i cantanti e con il suo canto deliziava tutti alle feste di compleanno. Alle scuole medie iniziò a partecipare al concerto scolastico di fine anno. In una di tali occasioni, presentò la sua versione del brano “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini. La particolarità dell’interpretazione creò nel pubblico una tale commozione che ha guidato Loredana in tutta la sua attività artistica successiva. Senza avere la vanità di voler arrivare alla notorietà in un campo a lei sconosciuto come quello della musica, da allora Loredana ha sempre chiesto a Dio di volerla guidare e a fare le scelte giuste. Incoraggiata da tanti piccoli accadimenti che l’hanno legata sempre di più alla Fede, è riuscita a dare una chiave di lettura positiva anche agli ostacoli della vita che richiedevano uno sforzo maggiore.
E’ in questo modo che nel 2009 all’età di 24 anni, viene ingaggiata da un locale di Lampedusa nel quale si esibisce, ricevendo consenso da tante persone provenienti da tutta Italia. Di lì a poco, il 26 settembre dello stesso anno, viene accolta con affetto dalla scuola della trasmissione “Amici” di Maria De Filippi. In quell’ambito Loredana ha vissuto un periodo bellissimo in quanto poteva trascorrere molto tempo con il canto, incontrando nei duetti grandi interpreti come per esempio Lucio Dalla e Pino Daniele. Alla fine dell’edizione “Amici 9” conquista il secondo posto alle spalle di Emma Marrone.
Da allora è stata una corsa in discesa. Biagio Antonacci le scrive le prime canzoni di cui una autobiografica “Ragazza occhi cielo”, che la renderà nota al grande pubblico, tanto da meritarsi il disco di platino. Seguono altri due album sempre usciti per la Sony. Nella sua carriera ha vinto numerosi premi tra i quali un Wind Music Awards. Nel 2011 duetta con Anna Tatangelo al Festival di Sanremo cantando Bastardo, brano portato in concorso dalla Tatangelo.
All’apice della carriera e del successo e a soli 28 anni, si presenta uno degli ostacoli più significativi della sua giovane vita: un incidente  stradale che la metterà a dura prova, ponendo un grande interrogativo sulla possibilità di riprendere la carriera artistica. La Fede e il costante incitamento e appoggio dei sui tanti fan le hanno permesso di riprendere lucidità e di vedere la luce oltre il tunnel, per perseguire più forte di prima la sua vocazione, superando quel terribile momento. Infatti, contrariamente a tutte le previsioni dei medici che la vedevano paralizzata a vita, Loredana si è “rialzata” in tutti i sensi. Dopo anni di lotta per superare il suo calvario e, nonostante la difficoltà nel trovare subito quel “sì” da parte di persone che l’avrebbero aiutata a tornare, ha lasciato il cuore aperto, pieno d’amore, di speranza e di fiducia, verso Dio che le avrebbe fatto incontrare le persone giuste con cui scrivere una nuova pagina di verità, di musica e di messaggi positivi.
Oggi Loredana sicuramente sa vedere più di prima, avendo assaporato più esperienze umane. Una grande carezza che vuole dare a tutti è il messaggio che “nulla è così terribile come appare, di credere sempre in sé stessi e di saper delegare i propri desideri e le proprie paure a chi più di tutti ci ama profondamente: Dio”.
Il 30 aprile 2020 esce “100 VITE” (Azzurra Music), il nuovo singolo, scritto da Stefano Paviani e Riccardo Rizzardelli.



COMUNICAZIONE E PROMOZIONE by RECmedia



Tre registi, il lockdown artistico e il mondo che verrà

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Alessandro Ingrà, Massimo Di Stefano e Marco Frosini raccontano il prima e il dopo della loro professione.
Firenze - Sembra passato tanto tempo ma sono appena passati circa 50 giorni da quando Alessandro Ingrà, attore regista e cabarettista ha fermato la pre-produzione del suo nuovo film dal titolo "Un week end al mare" una commedia thriller diretta insieme ai registi Massimo Di Stefano e Marco Frosini.
IL lockdown ha bloccato il nuovo progetto. Un lavoro, quello del cinema, che non potrà riprendere fino a quando il contagio sarà a zero, un lavoro che non è praticamente possibile fare con modalità di  lavoro agile cioè in smart working. 
I tre registi, già autori e director del film giallo/thriller "Storia di un Inganno", girato a fine 2013 nel territorio toscano, tra Greve in Chianti, Firenze e Fiesole e uscito al cinema e in TV,  raccontano il loro lavoro cristallizzato a quasi due mesi fa.
Eravamo nella fase dei casting, sopralluoghi, ricerca sponsor e organizzazione e di punto in bianco è arrivato questo fulmine al ciel sereno - dicono i tre registi.
Al primo casting, appena la settimana prima del grande blocco, ad ogni attore e attrice a fine provino, Alessandro diceva a tutti la solita cosa: “Inizieremo le riprese a settembre, Coronavirus permettendo!”  E intanto Marco e Massimo lo prendevano un po’ in giro. Nessuno ancora poteva prevedere quanto sarebbe accaduto. 
Il contagio zero sarà l’unica possibilità per tornare a lavorare su una produzione. In un film, ci sono scene di contatto per gli attori e sul set c’è molta gente anche in una produzione a basso costo. Con la ripresa attualmente programmata, sarà forse possibile fare sopralluoghi e casting, uno ad uno su appuntamento e con il distanziamento sociale e dispositivi di prevenzione.
“L'atmosfera nelle città è surreale, sembrano enormi set cinematografici abbandonati - dice Ingrà - ma il nostro settore non potrà ripartire se non quando il contagio sarà a zero. E allora le storie riprenderanno a essere raccontate, forse con una consapevolezza e una profondità ancora maggiore. Ora è il tempo della speranza e dell’attesa.
I miei nonni - continua Ingrà - mi hanno raccontato tante volte della guerra a Firenze, dell'alluvione del 1966 e mi son sempre detto che con il progresso e la tecnologia eventi così drammatici non sarebbero più accaduti e invece è successo.” 
Ma i tre sono convinti che tutto finirà con l’estate e sognano di tornare a girare, a raccontare storie. Intanto  scrivono e pensano ad altri soggetti guardando e ringraziando medici, infermieri, volontari che ogni giorno si muovono per dare una possibilità a questo paese.
“Una cosa è  certa -  concludono -  l'Italia ce la farà e ripartirà, compreso il cinema ed il teatro".

COVID-19, ASTRALMUSIC METTE IN ATTO ​UN BONUS ​A SOSTEGNO DEI PROPRI ASSISTITI

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Astralmusic, a seguito delle ingenti perdite economiche dovute all’emergenza sanitaria nazionale, ha deciso di intervenire in piena autonomia a sostegno dei propri assistiti con contratto attivo per il 2020, dando così un contributo agli addetti del settore musicale e artistico.
L’azienda di Castelplanio, nella fase di lockdown, ha continuato lo svolgimento dell'attività di consulting a distanza, garantendo l’espletamento delle pratiche INPS per il bonus governativo Covid-19 di 600 euro, ma non era abbastanza così gli imprenditori Graziano e Giordano Tittarelli, in attesa dell’erogazione da parte della FIS, Fondo d’Integrazione Salariale, hanno messo in atto una misura straordinaria: il Bonus Astralmusic.
Tale provvedimento consente ai loro assistiti di beneficiare, con effetto immediato, di un importo del 75% calcolato sulla media delle ultime tre buste paga pari ad un minimo di 54 euro nette giornaliere, per il trimestre dicembre 2019 - febbraio 2020. Il servizio di consulenza del personale artistico è centrale nell’attività dell’azienda e questo intervento lo dimostra,  restando a fianco dei lavoratori anche e soprattutto in un periodo così delicato per il settore. Il Bonus Astralmusic verrà bonificato in automatico direttamente da fondi aziendali.

Astralmusic è una società di management e consulenza artistica dal 1998, con sede legale a Castelplanio nelle Marche e altre sedi a Roma, Milano, Londra e Doha. Lo staff di giovani professionisti specializzati nei vari settori è coordinato dai due soci fondatori e titolari, i fratelli Giordano e Graziano Tittarelli, che hanno fornito consulenza arstica per il tour di vari artisti del panorama musicale italiano come Ultimo, Francesco De Gregori, Elodie, Giorgia , Max Gazzè, Laura Pausini , Tiromancino, Simone Cristicchi, Ron, Raf/Tozzi, Le vibrazioni , Alex Britti , Carmen Consoli , Luca Barbarossa, Federica Carta, personale artistico per locali come Just Cavalli, Mia Clubbing, Musical come 'Notre Dame de Paris' e 'Aggiungi un Posto a Tavola'.

La società opera principalmente nei settori di consulenza artistica e fiscale, produzione discografica, promozione e organizzazione eventi. Dalla esperienza decennale nella didattica in scuole pubbliche e private, nasce astralmusic academy, accademia artistica e musicale altamente professionalizzante, con certificazioni europee che permettono di esercitare la professione in tutta l’Unione Europea. astralmusic collabora da sempre con le più grandi realtà a livello musicale fra cui Universal Italia, Rai, Mediaset, Vivo Concerti, sviluppa inoltre progetti per orchestre, compagnie di spettacolo, teatri, e altri partner. 

BOTTEGA ROSE GOLD: PER BRINDARE ALLA MAMMA

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Bottega Rose Gold è un vino spumante rosé di grande personalità, che si presta egregiamente per celebrare la Festa della Mamma e per dimenticare questo difficile inizio del 2020.

Il packaging della bottiglia si caratterizza per l'affascinante tonalità che evoca l'oro rosa, la sfumatura romantica del re del metallo. Un esclusivo processo di metallizzazione permette al colore rosa di diventare parte integrante della superficie esterna del vetro della bottiglia.
Distintivo e originale, questo prodotto è diventato un’icona del gusto, apprezzata nel mondo come espressione del miglior Made in Italy.  
Bottega Rose Gold viene prodotto con una selezione di uve Pinot Nero raccolte in Oltrepò Pavese. Questa zona della Lombardia è largamente apprezzata dai viticoltori. I vigneti si estendono principalmente sulle colline (100-300 metri sul livello del mare), dove il suolo è caratterizzato da sedimentaria marina con argilla fine.
Le uve vengono raccolte a mano e vinificate a temperatura controllata. Le bucce rimangono a contatto con il mosto per 24 ore. Mosto e bucce vengono poi separate con una pressatura soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata di 18° C. Nel corso dell'anno che segue la vendemmia, il vino ottenuto passa attraverso la presa di spuma. La seconda fermentazione si determina in recipienti di acciaio, secondo il metodo Charmat, a una temperatura controllata di 14° C e dura 60-90 giorni.
Il vino color pesca appare brillante, con un perlage fine e persistente. Il profumo è spiccatamente floreale, con sentori di frutti di bosco, soprattutto ribes e fragoline di bosco. Il sapore è fresco, con una buona acidità, armonico, delicato e persistente.
Bottega Rose Gold è un vino da tutto pasto. Si abbina particolarmente bene con insalate, piatti vegetariani, sushi, pesce e formaggi. È anche un piacevole dopo cena.
La bottiglia da 75 cl è in vendita in Italia con un prezzo al pubblico di circa 24 euro.  

Racconti in quarantena, MASTRU PEPPE PAZZO'

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di Mario NarducciLa prima cosa che si avvertiva di lui, era il calpestio pesante degli scarponi chiodati e sciabordanti, che si trascinavano dietro stringhe luride, mai allacciate per inettitudine più che per comodità, insieme a una muta di ragazzi che gli facevano allegramente il verso.
Era un rumore secco e strisciante, effetto di un passo pesante e traballante per dimestichezza di vino. Con quel passo e con quell’odore addosso, come un orso marsicano, egli aveva marcato il proprio territorio, circoscritto nel quarto di Santa Giusta, con puntate a Piazza del Duomo, al Grand Hotel e a Via Venti Settembre, come per dire: questa è casa mia.

Ed in realtà altra casa sembrava non avere, se non quella che lo vedeva, assai di rado, nella bottega del fratello maniscalco a reggere le zampe delle bestie da ferrare. Perché Mastru Peppe, che mutuava un titolo improprio, visto che egli era solo un garzone di bottega, un lavoro ce l’aveva, anche se l’occupazione sua principale era quella di fare il giro delle cantine, con un fiasco in mano che svuotava e riempiva a piacimento, fino a che qualche anima buona non lo riportava all’ovile. Tra sbornie e smaltimenti, Mastru Peppe trascorreva i suoi giorni, passando dal vino al vino senza soluzione di continuità, come una giostra che si arresta appena il tempo di scaricare e ricaricare i cavalli fermi e dondolanti. Per riprendersi almeno un po’ dalle sbornie, Mastru Peppe si ubriacava d’acqua al pilone della fontana addossata al lato destro della facciata di Santa Giusta, poi si allontanava giurando a se stesso di andare in latteria, mentre in realtà andava a riempire nuovamente il fiasco di vino che, con arguzia non comune, chiamava “latte bruciato” con l’intenzione di rassicurare chi lo commiserava.

Il risultato era che tra latte bruciato e vino, l’abbondante sorsata d’acqua al fontanile non gli era mai sufficiente a ristabilirlo in un minimo d’equilibrio. Donde l’aggiunta di Pazzo'al nome che ne dichiarava il lavoro. Il fiasco era il suo compagno permanente, una bustina grigioverde sempre calcata sul capo, con le bande laterali sulle orecchie come un cocker, un pastrano d’inverno, la sola parnanza di cuoio unta e bisunta nella buona stagione, Mastru Peppe vagava entro il recinto del suo territorio nella tranquillità che gli assicuravano tutti coloro che lo conoscevano e per i quali era diventato più che un famigliare, anche se da tenere non proprio in dimestichezza.

Era il tempo in cui al Grand Hotel dell’Aquila s’erano stabiliti gli occupanti americani che si vedevano a spasso per la città in compagnia di signorine compiacenti dalla gonna sopra al ginocchio, la blusa svolazzante e i sandali altissimi di sughero. Era anche il tempo in cui il comando alleato, per agevolare la circolazione di moneta in un momento di lira inesistente, aveva diffuso le Am-lire, una moneta stampata con carta di poco pregio, che dopo qualche passaggio di mano si sciupava fino a lacerarsi. Mastru Peppe aveva escogitato un metodo tutto suo per venirne in possesso. Si avvicinava alla gente e biascicando per vino profferiva la sua formula magica: Té gnende ruttu? (Hai niente rotto? - in senso figurato Hai qualche spicciolo?)

Una richiesta che non andava delusa, tanto che a sera poteva contare sempre su un discreto gruzzolo. Accadde una mattina, sul tardi, che rivolgesse la stessa domanda a una signora al braccio di un facoltoso romano all’Aquila per diporto, il quale prese la richiesta per offesa grave alla moglie e lo portò in Pretura. Non ci volle molto al magistrato per rendersi conto di che pasta fosse l’imputato e dell’equivoco che s’era generato. Anche la coppia di romani comprese e dovette farsi forza per non profanare l’aula con grasse risate. L’udienza si chiuse con la raccomandazione a Mastru Peppe di non ripetere mai più l’espressione equivoca. Mastru Peppeassentì, voltò le spalle al magistrato e strascinando gli scarponi chiodati si avviò verso l’uscita. Prima di guadagnarla, tuttavia, si girò verso il banco dei giudicanti, tese la mano senza pudore alcuno e dalla sua bocca partì la domanda inesorabile tra una risata generale che rischiò di tirar giù il soffitto: “Signor Preto’, té gnente ruttu?”

Quando tornai all’Aquila, dopo anni di “esilio”, tra i primi luoghi della mia infanzia che andai a riscoprire ci fu, manco a dirlo, la Piazzetta di Santa Giusta con il pilone rettangolare addossato alla facciata della chiesa. Quante volte, nei giorni di calura, avevo atteso che se ne distaccasse Mastru Peppe, nelle sue rade sbornie d’acqua, per salirvi cauto e abbeverarmi alla cannella tra una partita e l’altra di Zirè, sotto il muro della canonica di don Ernesto. Ma Mastru Peppe non comparve, come non comparve più nel resto del suo territorio marcato a scarponi e a vino. Anche la bottega di maniscalco era diventata un buco cieco, né c’erano più ragazzi nella piazzetta occupata da auto in sosta. Con Mastru Peppe era scomparso tutto un mondo, le cui tracce nessuno mai dovrebbe mettersi a cercare. Perché il cuore frantuma nel saperlo sparito per sempre.

L’ABBRACCIO PERDUTO E IL TEMPO RITROVATO

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di Caterina Guttadauro La Brasca

La forza che ognuno di noi, ogni giorno, investe nella Vita è l’unica luce che per ora si intravvede in questo abisso.
Che questo sia l’anno zero da cui ripartire avendo recuperato la consapevolezza che non deve essere la sofferenza a ricordarci che siamo umani?
Non siamo stati creati per essere soli ma per vivere insieme, abbiamo bisogno di ricordare che ad accomunarci devono essere il rispetto, l’umiltà e saper darsi dei limiti.
È un momento in cui il nostro corpo combatte, ma la nostra mente e il nostro cuore fanno tesoro di ciò che hanno dato e ricevuto, nella speranza di poter ritornare ad abbracciarci fisicamente.
Io, come tutti gli Scrittori, sono un artigiano della parola e voglio comunicarvi dei pensieri di alcune amiche affinché vi giunga il loro abbraccio. 

…..Echi di voci scritte si elevano dal web
gridano la loro verità soffocata dal conformismo,
dalla paura di essere giudicate dal mondo esterno.
Ma alla fine abbandonano la zavorra e partono nel
mare aperto della fantasia.
L’ipocrita realtà la vedono sempre più lontana
sino a scomparire dalla vita della loro anima.
Finalmente libere di navigare dentro il proprio ego
e di sprofondare negli abissi più reconditi del
 proprio inconscio.         Daniela Magliocchetti

…….La rigidità imbriglia ogni pensiero in schemi definiti
Che non lasciano margini di errore anche se spesso,incontriamo
una incostante che sconquassa la linearità.
L’ecletticità è libera, vola oltre la realtà e portandosi
L’anima appresso, sogna un futuro che nessuno riesce
a comprendere perché troppo alto rispetto alla visione
di chi sta a terra.
Ci si ostina a percorrere strade che sappiamo non essere
prive di ostacoli, eppure il senso dell’ignoto e del
pericolo ci attrae perché si palesa la sfida.
Oggettivamente è una competizione con noi stessi che
riversiamo sugli altri, incitandoli a seguirci cercando
di trascinarli nel bilico dell’oblio ma poi, ci ritroviamo
alla base, dovendo fronteggiare la concretezza della vita
e ci rendiamo conto che i nostri obiettivi erano, semplicemente,
sogni non realizzabili.       MARIA DENIS GUIDOTTI   

……C’è un’isola in me dove il vento soffia di terra
E quando il mare urla la sabbia impazzisce.
E’ c’è sempre luce ma non è mai giorno.
                                                                                                                LUDOVICA PALLAVICINI cita PESSOA

Cosa aggiungere a queste perle di sentimento?
Forse che abbiamo due esigenze che sentiamo come sogni: la
Salute e la Pace, la prima è in mano alla Scienza, la seconda
nella volontà degli uomini.
Possono entrambe diventare realtà ma per custodirli bisogna
essere capaci di sognare e lottare.

Caterina Guttadauro La Brasca

MAGGIO DEI MONUMENTI 2020, GIORDANO BRUNO: LA VISIONE OLTRE LE CATASTROFI

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La storica manifestazione culturale napoletana “Maggio dei Monumenti” a cura dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo si svolgerà dal 2 al 31 maggio secondo le nuove modalità dettate dall’emergenza Covid-19 sui canali social (Facebook e Instagram) dell’Assessorato.

Il tema di quest’anno è Giordano Bruno 20/20: la visione oltre le catastrofi.
Un’edizione dedicata a Giordano Bruno, pensatore moderno, eclettico, autore di innumerevoli tesi scientifiche, teologiche e filosofiche, che inquietarono così profondamente l’ortodossia cattolica da spingere il tribunale dell’Inquisizione a condannarlo al rogo, dopo interminabili processi e audizioni, durante i quali Bruno scelse di non ritrattare mai alcuna delle sue convinzioni.

Al tema si aggiunge il doveroso e sentito omaggio al filosofo Aldo Masullo, cittadino onorario della città, appena scomparso, a cui sarà dedicata la giornata inaugurale della manifestazione, sabato 2 maggio, con interventi in video del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dell’Assessore alla Cultura e al Turismo Eleonora de Majo e di Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana all’Università della Calabria che interverrà in diretta con una lectio dal titolo La filosofia come maniera di vivere: Masullo lettore di Bruno. Agli interventi, seguiranno contributi video sulla figura di Masullo.

Come è noto, il “Maggio dei Monumenti” è una rassegna culturale che si svolge principalmente nel centro storico di Napoli, nell’arco del mese di maggio, e che prevede una serie di eventi quali visite guidate, concerti, attività teatrali, mostre ed iniziative varie, organizzate attorno ad un tema cardine, individuato di anno in anno dall’Amministrazione comunale.

Con il DPCM del 31 gennaio 2020 e i successivi, a seguito del diffondersi dell’epidemia Covid-19 e la conseguente sospensione di manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, l’Assessorato alla Cultura e al Turismo ha lavorato a ridefinire l’organizzazione e lo svolgimento del “Maggio dei Monumenti” rimodulando la manifestazione in un programma di attività artistico-culturali, che dovrà declinare l’attualità del pensiero e della parola di Giordano Bruno e che si svolgerà on line sui canali social dell'Assessorato. Questa modalità on line l’assessorato la sta sperimentando già dal 9 marzo, vale a dire dall’inizio del lockdown, con il palinsesto quotidiano intitolato #NONFERMIAMOLACULTURA che in meno di due mesi ha raggiunto circa 2 milioni e mezzo di visualizzazioni e la partecipazione di centinaia di artisti e personaggi del mondo della cultura.

Per il “Maggio dei Monumenti 2020” la novità sarà l’ambientazione dei contributi culturali nei luoghi monumentali della città, noti e meno noti, nelle chiese, nei chiostri, nei teatri storici, chiaramente senza pubblico e rispettando le norme di sicurezza vigenti: la Certosa e Museo di San Martino, l’Antico Teatro romano all'Anticaglia, il Cortile delle Statue in via Paladino, il Convento di San Domenico Maggiore, la Chiesa di San Severo al Pendino in via Duomo, il Complesso Monumentale Real Casa della SS. Annunziata, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il Cimitero delle Fontanelle, il Maschio Angioino, il Museo Ferroviario di Pietrarsa, il Museo Filangieri, lo Spazio Comunale Piazza Forcella, sono solo alcuni dei luoghi che hanno aderito al progetto rendendosi disponibili ad aprire.

I templi della cultura ma anche piccoli gioielli meno conosciuti si riempiranno a maggio di artisti e performer che, da soli, si esibiranno per il pubblico collegato on line.
Da casa avremo la visione dell’esibizione ma anche e soprattutto una visione nuova dei luoghi monumentali della città, senza pubblico, scenografie che mai più si spera di rivedere così ma che, nella loro solitudine e nella loro disperazione, rappresentano loro stessi un’opera d’arte.

Oltre cinquanta le proposte arrivate tramite la manifestazione di interesse che garantiranno complessivamente un centinaio di eventi: monologhi teatrali di Rosaria De Cicco, Roberto Azzurro, Lalla e Raffaele Esposito, Enrico Vulpiani; rassegne teatrali, a cura de Il pozzo e il Pendolo, Teatri in Gestazione, Teatro dell’Osso; performance musicali, da quelle a cura di Nomea ambientate a Palazzo Venezia a 4 raw city sound a San Domenico Maggiore, Le Villenelle di Marina Bruno e Peppe Di Capua, la musica popolare di Mimmo Maglionico e  i Pietrarsa; performance di danza, contributi accademici di studiosi bruniani, mostre virtuali e una programmazione specifica dedicata all’infanzia a cura de Il Teatro nel baule, de I Teatrini e di NWM Network.

Una risposta entusiastica da parte del comparto cittadino, a cui si deve aggiungere la disponibilità dei musei statali e degli altri istituti culturali, con cui si sta dialogando per organizzare al meglio le attività cercando di superare tutte le difficoltà aggiunte che la gestione dell’emergenza sanitaria comporta.

“Il Maggio dei Monumenti napoletano si prepara a vivere un’edizione del tutto inconsueta. Abbiamo ritenuto importante, in tutto questo periodo strano e doloroso, che la cultura mantenesse accesa la sua benefica fiammella – dichiara il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris –. Senza distogliere mai lo sguardo dalle urgenze, dai bisogni della comunità, dalle istanze delle persone che questa situazione ha reso più fragili, abbiamo creduto che tuttavia non si dovesse mai sospendere la visione lunga di un ritorno alla pienezza del vivere. La cultura rappresenta il luogo simbolico dei nostri sogni e della nostra identità collettiva; in questo momento più che mai può essere il caleidoscopio che ci permette di alzare lo sguardo verso l’orizzonte del futuro. Già da alcuni mesi avevamo scelto di dedicare l’edizione 2020 a Giordano Bruno e al suo sguardo visionario che supera i limiti della propria epoca; magari adesso quei ragionamenti ci aiuteranno ad attraversare questo tempo difficile riflettendo sulle disfunzioni e sulle contraddizioni della nostra cosiddetta società del benessere. L’apertura del Maggio è intitolata alla memoria del grande filosofo Aldo Masullo, che da pochi giorni ha concluso la sua esperienza terrena. Facciamo uno sforzo di buona volontà perché la sua potente lezione morale, la sua eredità intellettuale e la sua straordinaria testimonianza di passione civile restino più a lungo possibile con noi”.

 “Forte ho sentito fin da subito la necessità di non saltare questo storico appuntamento culturale a cui la città è affezionata e che ha fatto conoscere il nostro patrimonio storico-artistico ben oltre i confini cittadini – dichiara l’Assessore alla Cultura e al Turismo Eleonora de Majo –. Per questo abbiamo lavorato a declinare il Maggio dei Monumenti 2020 nelle forme e nei modi possibili dettati da questo tempo assurdo. Lo stesso tema, Giordano Bruno 20/20: la visione oltre le catastrofi, scelto ben prima che fossimo investiti dalla pandemia, risulta attuale più che mai. Nonostante le difficoltà a incontrarci e a confrontarci di persona, il programma è frutto di un lavoro condiviso sul territorio e con gli artisti, le associazioni e gli enti culturali cittadini. Abbiamo aperto una manifestazione di interesse riuscendo a inserire nel programma tutti coloro che hanno partecipato felici di allargare democraticamente rispettando la qualità consueta. Ancora non possiamo tornare a occupare i luoghi della cultura fisicamente ma questo Maggio ci darà una buona occasione per rivivere virtualmente il nostro patrimonio monumentale valorizzato dalle performance degli artisti. Questo Maggio dei Monumenti si è trasformato in un grande laboratorio sulla visione del futuro, proviamo a ‘usare’  Bruno come lente di ingrandimento per leggere meglio il tempo presente e orientare il passo da intraprendere domani”.

Di seguito una schematizzazione dei principali eventi divisi per macrocategorie:

TEATRO:

•           Il processo a Giordano Bruno
 Reading dal testo di Vincenzo Spampanato “Vita di Giordano Bruno”:
1)    L'arresto; 2) il processo; 3) La morte.
I brani saranno letti dall'attore Orazio Cerino. A cura del Teatro dell'osso

•           La religione da Giordano a Eduardo De Filippo
con Renato di Meo e Imma Russo a cura di Agorà Arte

•           Una fantastica
Dialogo teatrale di Paolo Do e Salvatore Lacagnina

•           Roberto Azzurro, Ortensia Teatro – rassegna di monologhi su Giordano Bruno recitati da tre personaggi in tre epoche e luoghi diversi
1) NAPOLI – 1972: CINEMA ARISTON
2) LONDRA – 1583/85
3)ROMA – 17 FEBBRAIO 1600

•           TeatrInGestAzione – STREAM
Rassegna di interventi di natura speculativa
Un progetto di TeatrInGestAzione, in dialogo con la Co.R (Comunità di Ricerca di Altofest)
Conversazioni atipiche, differite in uno spazio virtuale e ipnotico. Folgoranti flussi di pensiero tra un compositore, un filosofo, una poetessa e uno storico dell'arte. Tre appuntamenti per riflettere insieme su spazi abitati e poetiche dell’immaginario, forme di un ideale abitare futuro.

•           Rosaria De Cicco  in Infiniti centri rassegna di  monologhi:
Il rogo di Elisabetta Fiorita, Il confusissimo secolo di Aldo MasulloLucia, Marta, Vittoria: Le donne nel Candelaio
dal Maschio angioino e dal Convento di San Domenico Maggiore (Chiostro e sala del Capitolo)

•           Performance di teatro e musica che mostrano la vita di Giordano Bruno ambientate a villa Bruno a cura di FULVIO FRATTASIO “Centro Studi Giorgio La Pira “ APS

•           La resistenza degli abbracci
Monologo teatrale scritto ed interpretato da Enrico Vulpiani

•           Il Candelaio ovvero Le donne salveranno il mondo
Rassegna di tre lezioni spettacolo in cui le ‘cuntastroppole’ entrano nelle maglie del testo bruniano ripercorrendo la figura della narratrice di area campana e il suo rapporto con l'uditorio, dal '600 ai giorni nostri a cura di Alessio Avallone - Le cuntastroppole

•           Tre volte per amore
Rassegna di teatro e letteratura nella quale si indagano i tre principi cardine del pensiero di Giordano Bruno nelle pagine di tre grandi autori partenopei. Erri De luca, Raffaele La Capria e Maurizio de Giovanni: tre voci diverse e potenti, tre accenti che riecheggiano le polifoniche sonorità della nostra città. Tre testi che sembrano scritti per essere recitati, declinando mirabilmente quelle tre parole che segnano il passo al cammino della speranza.
A cura de Il Pozzo e il pendolo

•           Giordano Bruno: la visione contro le catastrofi 
Performance video di  F. Afro de Falco e reading dell’attrice Annalisa Direttore realizzate in luoghi storici e monumentali di Napoli a cura diFrancesco Afro de Falco 

• SULLE STRADE DI BRUNO
 rappresentazione di teatro in strada ispirata alla figura ed alla storia di Giordano Bruno dal vivo nelle strade che egli stesso calpestò.
Regia: Margherita Romeo con: Antonio De Rosa, Margherita Romeo, Fabio Rovere (musiche dal vivo). A cura di Ulderico Dardano

• LA SCENA DELLE DONNE, IN CARNE ED OSSA
un progetto speciale con le parole di Giordano Bruno
Ideazione e cura: Marina Rippa per f.pl. femminile plurale
Riprese video, foto e montaggio: Sara Petrachi / KontroLab
Con 19 donne del progetto La scena delle donne, percorsi teatrali con le donne a Forcella.

•           Teatri Associati di Napoli presenta un racconto in tre tappe che prova a tenere insieme il tema della manifestazione, “Giordano Bruno e il suo pensiero eretico e visionario” con la percezione di vita sospesa che misuriamo in questi giorni. Siamo partiti da due elementi su cui articoleremo il processo di costruzione artistica: la gravità, nella sua accezione di legge fisica che permette ai corpi di legarsi alla terra e di complessità fatta da certezze e dubbi e il luogo, nella sua definizione di spazio fisico e di territorio dell’anima.
Il progetto sarà realizzato in collaborazione con Ass. Interno5 con la direzione artistica di Vincenzo Ambrosino, Hilenia De Falco, Lello Serao, , Antonello Tudisco e con la partecipazione in video di: Sara Lupoli (danzatrice), Nyko Piscopo (danzatore/coreografo), Luca Saccoia (attore), riprese e  montaggio video Francesco Mucci.

MUSICA:

•           Luca Iovine in Abime des oiseaux,  sonata per Clarinetto solo
al Cimitero delle Fontanelle

•           Nicola Dragotto in Il rovescio del mondo, teatro canzone ispirato alla filosofia bruniana.
In scena da solo, accompagnato dalla sua chitarra, Nicola Dragotto  si esibirà dal cortile delle Statue, riaperto dopo il restauro nel 2018, che ospita, tra le altre, la statua di Giordano Bruno.

• De l'InfinitoL’universo e il mondo di Giordano Bruno
di Ernesto Lama e Francesco Rivieccio.
Ernesto Lama voce recitante
Marina Bruno voce
Francesco Rivieccio voce recitante
Giuseppe Di Capua pianoforte ed elaborazioni musicali
La rassegna sarà ambientata nel Museo e Certosa di San Martino.
A cura di MB Concerti di Giuseppe Di Capua

•           Napoli tour in-canto – Tre puntate
1)     La vita di Giordano Bruno. Cammeo Musicale: Il Cinquecento in musica: La villanella, composizione tipica cinquecentesca ed un omaggio ad uno scrittore contemporaneo di Giordano Bruno, Giambattista Basile: Villanella di Cenerentola Roberto De Simone. 
2)     Il pensiero di Bruno rispetto all’indagine sulla natura e sugli infiniti mondi. Cammeo Musicale: Terra ca nun senti Rosa Balistreri
3)     Ultimo periodo della vita di Giordano Bruno e l’importanza della scienza come strumento per essere sempre curiosi nei confronti del mondo e combattere dogmi imposti e narcotici per il popolo. Cammeo Musicale La morte di Giordano Bruno e la blasfemia: Il Blasfemo Fabrizio De Andrè

•           Mimmo Maglionico e PietrArsa in Alziamo la testa performance che attingerà dal repertorio dei Pietrarsa, della tradizione partenopea e del repertorio internazionale (canti del popolo cileno contro la dittatura di Pinochet) con letture di testi di Giordano Bruno e altri autori (Erri De Luca, Louis Sepulveda, Violeta Parra) e immagini dei luoghi di Napoli dove Giordano Bruno ha vissuto. A cura di  Mimmo Maglionico Performing art Campania

•           4 Raw City Sound in  DE L'INFINITI UNI/VERSI ET BEAT 
Raccolta di composizioni musicali, testuali e multimediali che trasportano e reinterpretano il pensiero e le visioni di Giordano Bruno del XVI secolo, mediante l' uso di metafore contemporanee e l' ausilio delle forme d'arte provenienti dalla cultura “urban” del III millennio (Rassegna, 3 appuntamenti)

•           GIORDANO BRUNO ON THE ROAD
rassegna di danza e musica a cura di Associazione Sistema Musica e Danza Campania

•           TRILOGIA DEGLI INFINITI MONDI
Performance teatrali e musicali con Antonello Cossia, Raffaele Di Florio, Riccardo Veno a cura di Altro sguardo


CONTRIBUTI SCIENTIFICI:

•     Società Napoletana di Storia Patria
Letture  di passi  di  opere  bruniane con brevi commenti  di  singoli  studiosi  che  abbiano  lavorato  su  testi di Bruno e visita guidata virtuale nella sede della Società Napoletana di Storia Patria

• Giovanni Cavone, docente di astrofisica
La tesi eretica di Giordano alla luce delle recenti scoperte scientifiche

• Opensource - L’attualità di un pensiero a venire
Perché leggere Giordano Bruno?
Quattro illustri studiosi risponderanno a questo interrogativo, ripercorrendo la fortuna di Bruno nei loro Paesi: Brasile (Luiz Carlos Bombassaro), Francia (Yves Hersant), Spagna (Miguel Angel Granada), Italia (Nuccio Ordine). I seminari sono dedicati a
Gerardo Marotta, grande promotore delle traduzioni bruniane nel mondo

•           Pietà dei Turchini. Centro di musica antica 
Conversazioni su un secolo ancora da indagare,
Rassegna di tre appuntamenti
1) Paologiovanni Maione e Francesco Cotticelli: Giordano Bruno e i fermenti culturali del suo tempo; Napoli è il mondo
2) Guido Olivieri e Stefano Demicheli: I conservatori e la musica strumentale a Napoli con performance live di Stefano Demicheli 3) Piero Ciapparelli: gli spazi e i teatri come luoghi simbolo della cultura del Seicento
Dal Teatro Romano dell’Anticaglia, dalla Chiesa Pietà dei Turchini, da Palazzo Donn’Anna

•           Giordano Bruno nella società delle immagini per lo sviluppo sostenibile di città e territori
Ciclo di lezioni a cura di Paolo Izzo, Stamperia del Valentino
1)        “Giordano Bruno e la società delle immagini” a cura di Clementina Gily, professoressa di Estetica ed Educazione all’immagine Università “Federico II” di Napoli
2)         “Giordano Bruno e l’ingegneria gestionale per lo sviluppo sostenibile delle città e dei territori” a cura dell’ Ing. Alessia De Santis
3)         “I luoghi della tradizione ermetica di Giordano Bruno” a cura dello scrittore Sigfrido E. F. Höbel

•           Giordano Bruno Filosofo 20/20: Volontà-Passione-Ragione Lezione-spettacolo interpretata dall'attrice Noemi Perfetto e narrata in diretta streaming dalla prof.ssa Annalisa Di Nuzzo, dal prof. Salvatore  Ferrara e dalla dott.ssa Giuseppina Russo Pina Russo a cura dell’associazione Festival della Filosofia in Magna Grecia            

•   Conversazione digitale con il professor Germano Maifreda, docente presso l'univérsità statale di Milano ed autore del saggio "Io dirò la verità: il processo a Giordano Bruno" a cura di Domenico Ciruzzi, presidente Fondazione Premio Napoli con il giurato Alfredo Guardiano. Visita guidata all’interno della Fondazione Premio Napoli (nel pieno rispetto delle norme di sicurezza) a cura di Fondazione Premio Napoli.


•           Personaggi e luoghi storici di Napoli collegati a Giordano Bruno presentati in LIS linguaggio dei segni a cura di CounseLis Cooperativa sociale ONLUS

MOSTRE:
•           Aequamente – IMMENSO. Tributo a Filippo Giordano Bruno 20/20: la visione oltre le catastrofi.
Mostra a cura di Alfonso Amendola con interventi critici di Alfonso Amendola/ Anna Caruso/Aldo Colucciello

•           Accademia di Belle Arti  - Le parole dell'Emergenza. Mostra virtuale in forma di filmato


MAGGIO_KIDS
•           I teatrini di Luigi Marsano 
Ho paura, ti racconto una fiaba. Le fiabe per affrontare la paura. Rassegna di fiabe raccontate ai più piccoli

•           NWM Network di Domenico Di Frenna
Giordano Bruno, filosofo di un altro mondo
Favola a tema ecologista per bambini e adolescenti interpretata da attori in diretta streaming con l’ausilio di disegni

•           Teatro nel baule 
Rassegna di storie per bambini dedicata alla vita di donne straordinarie, ambientata nei luoghi identitari, relazionali e storici dei quartieri periferici di Napoli. Sei appuntamenti con le Storie per bambini e ragazzi, tratte dal libro "Storie della buonanotte per bambine ribelli". Ogni attrice o attore, sceglierà un luogo per interpretare alcuni brani tratti dal libro di Elena Favilli e Francesca Cavallo. Il teatro si apre agli spazi poco conosciuti ma significativi della città per raccontare le vite, altrettanto poco conosciute, di donne straordinarie. Le voci degli attori e la musica ( registrata o dal vivo) accompagneranno con delicatezza il racconto offrendo una nuova visione simbolica sul luogo scelto.

PERFORMANCE MULTIDISCIPLINARI E VARIE

•           Antiche Botteghe – due rassegne a cura di diverse associazioni del territorio Prima: 1) Poesie Metropolitane - Attacco d’arte poetico in Piazza Mercato con graffito su saracinesca 2) Passeggiata con Sii Turista della tua città 3) BREVEMAN PRODUCTION A Teatro con Giordano Bruno. Seconda: 1) Scorz’-Napoli 2035 2) Retake Napoli “Mai più rifiuti inutili, creiamo insieme una compostiera domestica 3) ArteRunning – “ I Tesori dimenticati di Napoli. Dipingi e colora” Una corsa virtuale a tappe, che abbraccerà cinque tesori dimenticati della nostra città.

•           NOMEA – rassegna di tre episodi. Saranno create delle ’puntate’ ambientate nei giorni nostri e correlate tra loro, nella quali un Giordano Bruno rapportato ai nostri giorni scappa dal Convento di S. Domenico Maggiore approdando nel vicino Palazzo Venezia Napoli. Negli ambienti intimi del Palazzo inizierà a raccontare la sua storia ed esprimere il suo pensiero rivoluzionario introducendo le successive parti del format dedicate alla visita guidata e alla parte musicale

•           Amedeo Colella - “Perfomance di parole”:
1 – I LUOGHI DEL CANDELAIO - IL CARDINE MAGGIORE PERFORMANCE 2 – I LUOGHI DEL CANDELAIO – IL MERETRICIO A NAPOLI NELLA STORIA PERFORMANCE 3 – I LUOGHI DELL’ERESIA E L’ORTODOSSIA

•           Stefano Cagol - “Il Tempo del Diluvio”. La cabala e l’alchimia che Giordano Bruno studiò a Napoli ispirano  una rassegna di 3 performance dell’artista contemporaneo Stefano Cagol sulle conseguenze del disequilibrio tra uomo e natura disvelate in una visione contro il diluvio come summa di tutte le catastrofi.

•           DA NESSUN LIMITE COSTRETTO
Un progetto della Compagnia Nest 
in tre movimenti che coinvolgono l’intero quartiere di San Giovanni a Teduccio  nel rispetto  delle modalità  indotte dai  vari decreti governativi.
Primo movimento: 
Proiezioni sui muri di alcuni palazzi di San Giovanni di frasi celebri di Giordano Bruno che racchiudono il suo pensiero rivoluzionario. Queste proiezioni saranno accompagnate da musica. 
Secondo Movimento: 
Una mostra, sempre proiettata sui palazzi di San Giovanni,  dei quadri  di Roberta  Pugno, artista altoatesina  che  ha  dedicato  a  Giordano  Bruno  una  sua  intera  produzione  dal  nome  VITA
RILUCENTE DI GIORDANO BRUNO.
Terzo Movimento:
Sempre sulle pareti di alcuni palazzi a San Giovanni, ci sarà la proiezione del  film  di  Giuliano Montaldo, GIORDANO BRUNO, interpretato da Gian Maria Volontè. Saranno realizzati inoltre contributi video a cura dei  massimi  esperti  nazionali di Giordano  Bruno,  come  ad esempio il  prof.  Michele Ciliberto.

•           Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa - visita guidata del Museo

•           Dino Dilauri, fumettista – Presentazione di un fumetto su Giordano Bruno

Fattitaliani intervista Massimo Carlotto il maestro del noir italiano

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di Laura GoriniGli scrittori devono mantenere una giusta distanza dai loro personaggi, altrimenti diventano noiosi.



È un eccellente scrittore, apprezzatissimo dai lettori di ogni età. Un vero maestro del genere noir, ma anche molto di più, Massimo Carlotto. Il suo ultimo romanzo, La Signora Del Martedì, è un testo che lascia col fiato sospeso fino all'ultima pagina e perfettamente in grado di far riflettere e talora persino sorridere un lettore accorto. Un piccolo grande capolavoro da leggere tutto d'un fiato!
Massimo, come si costruisce una carriera vincente nel mondo della scrittura?
Scrivendo buoni romanzi, prima di tutto, e costruendo relazioni proficue con i lettori, librai ed editori.
Com'è cambiata, nel corso del tempo, sia nel Bene che nel Male, rispetto ai tuoi esordi?
Certamente l’esperienza è fondamentale. La scrittura, come il sapere, vanno nutriti costantemente e con rigore. Se devo guardare al passato per un bilancio, direi che è positivo.
Sinceramente credi che i Social ed Internet siano positivi o qualcosa di negativoper la scrittura?
Ormai fanno parte del nostro presente e non si può commettere l’errore di ignorarli ma nemmeno di subirli. Una realtà che va affrontata cercando di individuare i sistemi migliori per adattare le esigenze della scrittura.
Oggigiorno siamo abituati a comunicare, a causa della pandemia, più che mia tramite i Social e Internet. Ma se prima dell'arrivo del Coronavirus in qualche maniera potevamo scegliere di utilizzare questi strumenti, ora pare che sia diventata una prassi. Ma non temi che, una volta ritornati alla normalità, non avremo più l'interesse di relazionarci anche di persona con gli altri?
Il pericolo esiste. Spero che la pandemia passi in fretta perché c’è bisogno di tornare a incontrarsi nelle librerie, nelle biblioteche. La comunicazione virtuale rischia sempre di deformare la percezione “dell’altro” e di disumanizzare le relazioni. Siamo animali sociali dobbiamo avere la possibilità di scelta del mezzo con cui incontriamo le persone e soprattutto le necessità dell’emergenza non devono mai trasformarsi in normalità.
Dialogare è molto importante. Tu come riesci a trovare il linguaggio giusto e i dialoghi corretti per i tuoi personaggi e per i tuoi romanzi?
I buoni dialoghi nascono dalla profonda conoscenza dei personaggi da parte dell’autore. Io lavoro a lungo, nella fase preparatoria, sulla loro costruzione, cercando di evidenziare tutti i dettagli che mi possono aiutare a “farli parlare” in modo realistico.
Durante una tua presentazione hai dichiarato che tendenzialmente scrivi molto e che poi asciughi pian piano il testo: dunque ami scrivere di getto?
No. Non scrivo mai di getto, ma asciugare il testo mi permette di lavorare sulla “velocità di lettura”. Mi interessa che il lettore entri nella storia e venga catturato dalla trama e dal ritmo. Una tecnica come altre ma che – a mio avviso – è particolarmente efficace e si adatta bene ai miei progetti narrativi.
Solitamente quando nasce la tua ispirazione?
Da spunti e storie che pesco dalla realtà. Gli scrittori sono attenti osservatori del reale e a me interessa sviluppare romanzi che lo raccontino, facendo attenzione a stratificare nella narrazione elementi di complessità che aiutino il lettore a comprendere e a riflettere.
Sii sincero: non ti è mai capitato di emozionarti per un tuo personaggio creato con le tue stesse mani?
Molto spesso.
C'è qualcosa di te in ciascuno di loro?
Spero di no. Gli scrittori devono mantenere una giusta distanza dai loro personaggi altrimenti diventano noiosi.
E una volta che hai concluso una storia non hai mai avuto la sensazione di sentire la loro mancanza come se fossero persone reali?
No. I personaggi di un romanzo, come si dice, sono di “carta” e tali devono restare altrimenti il romanzo stesso perde senso e ruolo perché non è altro che una rappresentazione della realtà. Un confine molto nitido.
A proposito, qual è il segreto per renderli tali?
Rendere “reali” i personaggi è fondamentale perché è necessario che i lettori li amino o li detestino a seconda del ruolo che rivestono nel romanzo. E il segreto è scavare nella loro psicologia e mettere a nudo la loro umanità.
Nel tuo ultimo romanzo, La Signora Del Martedì,uno dei personaggi più belli e accattivanti è il signor Alfredo. Come sei riuscito a trovare il giusto equilibrio per non renderlo esagerato e ridicolo?
Un problema che mi sono posto. Era necessario mettere in risalto gli aspetti più intimi del signor Alfredo per trovare un equilibrio con la sua esteriorità così marcata, lontana dallo sguardo moralista della nostra società.
Quanto conta l'esperienza nella scrittura per dare in mano ai lettori un buon libro?
Conta molto come ho ribadito prima ma la scrittura non è solo esercizio e metodo, bisogna avere anche talento e una grande conoscenza del romanzo in tutte le sue forme.
Sei favorevole a corsi di scrittura o credi che in realtà possano sminuire o cambiare lo stile di ciascuno?
Sono favorevole se non illudono sulle enormi difficoltà di arrivare a essere pubblicati e diventare poi scrittori di professione.
Come credi che si possa trovare il proprio?
Con un lungo e faticoso percorso di studio e pratica.
E tu con quali parole descriveresti il tuo?
La descrizione dello stile è di competenza della critica letteraria, è un territorio che, a mio avviso, l’autore non deve invadere.
Quanto rappresenta il tuo modo di scrivere la persona che sei oggi?
Non lo so, non cerco storie e romanzi per raccontare me stesso. Non mi interessa.
La scrittura ti ha aiutato anche a livello umano a crescere e migliorare o come persona?
Spero di sì ma, ripeto, l’idea che la produzione letteraria di un autore corrisponda fedelmente alla sua vita, alla psicologia e all’intimità, mi è davvero lontana.
La scrittura serve a produrre a romanzi che devono far viaggiare i lettori in mondi che non conoscono, giusto per citare Eco. Mondi emozionanti dove si possano riconoscere, alla perenne ricerca della bellezza.


Foto di Damiano Conchieri

L’amore al tempo del Covid-19, 3^ Puntata

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Rubrica a cura di Roberta Cannata e Andrea Giostra #iorestoacasa #andratuttobene #aiutiamochiesolo …  Terza puntata | edited by Andrea GiostraVoce e interpretazione di Emanuela Trovato e Giovanni Carta - “Leandra e Oleg”  

Che bella giornata oggi: C’è il sole splendente, il cielo è di un azzurro primaverile che apre il cuore, la temperatura mite. Sto pensando di fare una passeggiata in pineta, proprio dietro la villetta dei miei dove da oltre un mese sono rinchiuso. Si trova a meno di 10 minuti a piedi. A meno di un chilometro di distanza. Vivo questi giorni in mezzo alla campagna, alla natura, alle gazze ladre, ai merli, alle rondini, alle tortorelle, ai falchetti che si sono rimpossessati del cielo di queste terre. Ai passerotti che cinguettano dietro l’ampia finestra della cucina per chiedere quelle mollichine che mia mamma regolarmente da anni, ogni mattina alle sette, poggia sul davanzale in marmo bianco aspettando che arrivino e consumino, anche loro, una buona colazione. Non c’è nessuno qui dove abito adesso. Io e i miei genitori ottantenni. Poi solo campagna brulla, non più coltivata, con le salibbe fatte di pietra viva che si sovrappongono l’un l’altra lungo il ripido pendio della collina come a formare, se viste da lontano, un’artistica parere di terrazze con muri in pietra viva adesso piene di erbacce selvatiche che hanno preso il posto dei profumati frutti e dei genuini ortaggi coltivati con sacrificio e dedizioni dai nostri nonni e genitori durante l’ultima grande guerra per sfamare la famiglia e i cari.
Quello che vedo dall’ampia finestra del mio studio monteleprino è questo paesaggio. Decido allora di fare una passeggiata, forse una corsetta, per tenermi in movimento, immaginando di riconquistare quella forma fisica che ho perso da anni. Che mi riprometto, da altrettanti anni, di recuperare, ma so bene dentro di me che non accadrà mai.
Spengo il mio PC, calzo scarpette da ginnastica, mi avvio verso il cancello che s’apre verso il pizzo della collina di Montedoro. Squilla il cellulare. Non so che fare. Rispondere oppure lasciar perdere e richiamare al mio rientro. Lo guardo per vedere chi è, magari è una telefonata importante di lavoro, mi dico. No, è Leandra, una mia amica modella. Lei vive e lavora a Milano. Leandra è una modella molto richiesta dai più importanti artisti delle arti figurative milanesi. Il suo corpo è armonico, scultoreo, plastico, fotogenico. Il suo viso e i suoi occhi hanno quella personalità necessaria a trasmettere emozioni. Come me anche lei sarà rinchiusa in casa da settimane. La immagino in appartamento nel centro storico della capitale lombarda. Chissà come sta vivendo questi giorni di clausura forzata, lei, abituata a vivere una vita intensa tra lavoro e le tante relazioni sociali che appartengono al suo mondo. Il mondo della moda, dell’arte, delle socialitàvip della Milano della moda e dell’arte più sofisticata. Col polpastrello dell’indice destro pigio l’icona verde a forma di cornetta del mio Smartphone

- Ciao Leandra, come stai? Che piacere sentirti…
- Ciao Andrea, io bene… tu?
- Bene… bene… anche se come tutti comincio a soffrire questa clausura forzata…
- Non dirmi questo per favore… io sto soffrendo maledettamente… i primi due tre giorni mi sono sembrati un po’ un gioco… come essere in vacanza... come voler staccare la spina da tutto per un weekend e rigenerarmi… ma adesso è passato più di un mese e sinceramente non ce la faccio più…
- Occorre avere pazienza Leandra… non possiamo farci nulla… e soprattutto non mollare mai …
- Sì, hai ragione… ma non è così facile... credimi… Ho letto l’articolo della rubrica su “L’amore ai tempi del Covid-19” che avete scritto tu e Roberta Cannata… mi è molto piaciuto… e ho pensato alla mia storia sentimentale che sto vivendo in questi giorni con il mio fidanzato…
- Spero che stiate passando insieme questi giorni…
- No… purtroppo no… ed è proprio questo il punto…

La voce di Leandraimprovvisamente cambia tono. Diventa seria, decisa, emozionata. Ha bisogno di raccontare la sua storia, di parlare con qualcuno. Di sfogare come sta vivendo questi giorni. Giorni di lontananza fisica dal suo amore. Di necessario distanziamento sociale direbbero gli esperti dell’ultim’ora. Senza che io dica una parola, senza che io la interrompa, inizia la sua narrazione. Leandra comincia a raccontarmi del suo amore ai tempi del Covid-19…

- Sai Andrea, io mi trovo in una situazione particolare. La mia storia d’amore è iniziata poco più di quattro mesi fa. Una relazione sbocciata in modo tanto improvviso quanto inaspettato. È maturata in maniera naturale ed è cresciuta intensamente. Stavo vivendo una fase della mia vita nella quale avevo deciso di stare da sola. Accadde però che mentre stavo lavorando per la Biennale Art Meeting 2019 di Milano, Oleg, questo il suo nome, che si occupava della sicurezza personale di alcuni artisti e manager molto importanti ospiti dell’evento, per tutti quei giorni di lavoro mi ha corteggiata in un modo bellissimo. Una sera, dopo che avevo finito di lavorare, sarei dovuta andare a fare la spesa. Era molto tardi. Le undici. Oleg si offrì di accompagnarmi. Pensai che per una donna a quell’ora tarda è sempre meglio essere in compagnia se devi andare in posti anche se pubblici un po’ isolati. Accettai il suo invito. Avrei dovuto aspettarlo pochi minuti perché terminasse le cose da fare per il suo lavoro. Ritornò dopo poco più di cinque minuti. Andammo con la sua auto verso l’unico supermercato ancora aperto a quell’ora. Lui non abita a Milano come me, ma in un paesino distante pochi chilometri. Feci la spesa e mi riaccompagnò a casa. Lo ringraziai, ci salutammo come due vecchi amici, e andò via spedito verso casa sua. La mattina seguente, già alle sette e trenta, avrebbe dovuto essere sul posto di lavoro per verificare che tutto fosse pronto in vista dell’arrivo per le nove di un ospite francese molto importante. Dopo quella sera, durante i rimanenti giorni della biennale, cominciammo a frequentarci sempre, anche se i nostri orari di lavoro non erano compatibili. Ci vedevamo la mattina presto per fare colazione insieme. Oppure, qualche volta, Oleg veniva a trovarmi in galleria per salutarmi e fare due chiacchiere veloci. Poi una sera decidemmo di cenare insieme. Fu una serata bellissima. Oleg è un ragazzo moro, gentile, dolce, sorridente, con un fisico da giocatore di rugby, alto quasi un metro e novanta, robusto ma al contempo agile nei movimenti, due occhi profondi e scuri, una folta chioma di capelli castani e lisci. Quella sera, usciti dal ristorante, dormì da me. Da quel momento non ci lasciammo più. Insieme creammo una routine quotidiana bellissima. Anche se sono passati poco più di quattro mesi, per me sembra che sia passato un anno per la familiarità che sento di avere vissuto in quelle settimane insieme a Oleg. Ci divertivamo, parlavamo moltissimo, giocavamo insieme… mi accorgo adesso che sto parlando al passato… caspita…! Evidentemente questo periodo di isolamento da Oleg mi fa vivere questa cosa come se fosse accaduta chissà quanto tempo fa. Ho vissuto quel periodo con una intensità fantastica. Poi improvvisamente il nulla più totale. La cosa assurda è che all’inizio di questa fase di isolamento, anche stando fisicamente lontani, e vedendoci tantissimo prima che accadesse la Pandemia, ci sentivamo rarissimamente. Io era a casa mia da sola cercando di fare qualcosa di utile, mettendo a posto le mie cose come una disperata che cerca di impiegare al meglio il suo tempo, cercando di fare tutte quelle faccende domestiche che non ho mai fatto. Lui altrettanto, chiuso in casa che cercava di impegnarsi in tante cose che neanche lui aveva mai fatto prima. Abbiamo passato le prime due settimane sentendoci una sola volta al giorno. Adesso però siamo veramente disperati. La sera abbiamo cominciato a chiamarci su Skype per passare il tempo insieme con giochi che facevamo da bambini, tipo “nomi, cose e città”… oppure, Oleg, che suona la chitarra, ha cercato di insegnarmi a suonarla visto che io ho avuto sin da bambina questo desiderio. Ma dopo pochi giorni si è arreso. Adesso, da qualche giorno, è accaduta una cosa bellissima che voglio raccontarti. La sera dopo cena ci sentiamo, lui sul suo balcone, io sul mio. Ci guardiamo negli occhi attraverso Skype. Poi Oleg prende la sua chitarra, inizia a suonare e a cantare. Le sue sono canzoni romantiche bellissime. Sono le sue serenate che mi dedica. Le parole sono in moldavo e io non ci capisco nulla ovviamente. Lo ascolto suonare e cantare. Lo guardo negli occhi, così come lui mentre canta e suona mi guarda negli occhi. Mi godo quei minuti con una emozione intensa, viva, per niente virtuale. Poi, subito dopo, quando abbiamo chiuso il collegamento, terribilmente curiosa di conoscere le parole che mi ha dedicato, corro su Internet, cerco il testo della canzone, lo faccio tradurre da Google, e leggo in italiano quelle parole che pochi minuti prima il mio Oleg mi ha dedicato suonando la chitarra dal balcone di casa sua sotto un cielo che immagino blu notte illuminato da miliardi di minuscole stelle…

“L’Amore al tempo del Covid-19” …appuntamento alla prossima puntata su questo stesso canale…

LE PUNTATE PRECEDENTI:
Prima puntata:

Seconda Puntata:


Roberta Cannata

Andrea Giostra


Tv8, dal 4 maggio "DELITTI" LA SERIE CRIME CHE RICOSTRUISCE I DELITTI PIÙ EFFERATI DEI NOSTRI ANNI

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Delitti, la serie crime che ricostruisce alcuni dei delitti più efferati al centro della cronaca nera negli ultimi dieci anni, sbarca in prima visione in chiaro su TV8, dal 4 al 18 maggio, ogni lunedì, in prima serata.

Tre nuovi approfondimenti sui casi di cronaca nera italiana più scottanti, prodotti da Stand by me, che verranno analizzati e ricostruiti attraverso le testimonianze di familiari, amici, investigatori e consulenti legali. La serie ha l’obiettivo di ripercorrere le tracce dei casi di omicidio che più hanno fatto discutere e diviso l’opinione pubblica.
Luci e ombre del delitto Varani e i casi di Yara e del piccolo Lorys verranno riportati alla luce con l’aiuto di esperti in studio ed esponenti della polizia e del giornalismo italiano.
Il primo approfondimento, lunedì 4 maggio, riguarda il delitto Varani, ribattezzato nel 2016 dai media “Il nuovo circeo”: si tratta dell’omicidio di Luca Varani, 23enne originario della Macedonia e figlio adottivo di una famiglia residente nella periferia di Roma Nord. Il ragazzo venne ucciso brutalmente nel marzo 2016, durante un festino da Manuel Foffo, studente di giurisprudenza, e Marco Prato, pr della movida gay romana.
I carabinieri trovarono Luca Varani nel suo letto con il corpo martoriato da numerose ferite che l’autopsia rivelerà essere state causate da martellate e coltellate, inferte alla vittima dopo essere stato stordito con l’Alcover.
Più noto e discusso è il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra (BG), scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata in un campo incolto esattamente tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011. Guidati dalla giornalista Fiorenza Sarzanini l’obiettivo della puntata è di entrare nella mente del killer di Yara. La Sarzanini intervista alcuni protagonisti della vicenda, dall’avvocato di famiglia Enrico Pelillo al questore di Bergamo Paolo Finolli, dalla dottoressa Anna di Giulia della Polizia Scientifica al Comandante dei RIS di Roma Luigi Ripani.
Il racconto parte dalla sparizione di Yara e dal ritrovamento del corpo, per poi approfondire l’unica pista ad oggi ritenuta valida, ovvero quella del DNA.
L’omicidio del piccolo Lorys, avvenuto nel novembre 2014 in provincia di Ragusa, è uno dei casi più tragici degli ultimi anni. Il corpo di Andrea Lorys Stival, 8 anni, viene ritrovato, a poche ore dalla denuncia della scomparsa da parte della madre, all’interno di un canale di cemento armato utilizzato per lo scolo delle acque. Le indagini rivelarono che Lorys morì per strangolamento e successivamente venne gettato nel canalone.
L’unica imputata fu sua madre, Veronica Panarello, che dopo essersi inizialmente professata innocente, fornì diverse versioni dell’accaduto
Nel novembre 2015 la madre diede la sua prima versione dei fatti, che la vedeva occupata nelle faccende domestiche, mentre il figlio era intento a giocare con alcune fascette bianche: d’un tratto, Lorys se le sarebbe strette al collo e si sarebbe strangolato. La madre, in preda al panico e non potendo fare nulla per salvarlo, avrebbe gettato il corpo del figlio nel canale.
Nel 2016 Veronica Panarello fornì una nuova versione dell’accaduto: Lorys sarebbe stato ucciso dal nonno paterno, Andrea Stival, con cui lei ebbe una relazione.

Di seguito, la programmazione del ciclo di episodi con la relativa messa in onda:
Il Delitto Varani, lunedì 4 maggio in 1ª serata
Il caso Yara, lunedì 11 maggio in 1ª serata
Il piccolo Lorys, lunedì 18 maggio in 1ª serata

Biennale Channel, 20 anni di Danza alla Biennale di Venezia

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Duplice appuntamento nel nome della danzasul sito web della Biennale di Venezia.

Damercoledì 29 aprile, in occasione della Giornata mondiale della danza, per una settimana, fino al 5 maggio, 20 anni di Danza alla Biennaledi Veneziapropone tre appuntamenti quotidiani (ore 14.00, 16.00, 19.00) sul palcoscenico virtuale della Biennale Channel.
L’iniziativa proseguirà sempre nel nome della danza: da lunedì 18 maggio sarà possibile la visita virtuale, sul sito www.labiennale.org, alla mostra L’idea del corpo. Merce Cunnigham, Steve Paxton, Julian Beck, Meredith Monk e Simone Forti dall'Archivio della Biennale ‘60/’76.

20 anni di Danza alla Biennaleè un racconto per immagini: con i trailerdegli spettacoli più belli che sono passati al festival a partire dal 1999, anno dell’istituzione della Danza come settore autonomo al fianco delle altre discipline della Biennale di Venezia; con le testimonianze, le riflessioni, i pensieri che gli artisti hanno espresso in interviste e incontri, soprattutto in occasione delle premiazioni con il Leone d’oro alla carriera, momenti che hanno visto sfilare nomi che hanno fatto la storia della scena contemporanea; infine con gli spettacoli, soprattutto quelli nati a Venezia e per la Biennale, commissionati con istituzioni europee come Dansen Hus e Dance Umbrella. Sono materiali in gran parte selezionati dall’Archiviostoricodella Biennale (ASAC) e che da oggi sono online secondo una programmazione specifica.

Si parte da Carolyn Carlson, artista e poeta ma anche grande pedagoga, con cui prende il via l’avventura della Biennale Danza, di cui saranno on line oltre che interviste due creazioni realizzate a Venezia: J. Beuys Song, con le musiche di Giovanni Sollima eseguite dal vivo dallo stesso violoncellista e i giovani danzatori dell’Accademia Isola Danza; e Writings on Water, l’assolo con cui la Carlson ha salutato il pubblico veneziano nel 2002. E ancora: Steve Paxton, visibilmente commosso alla premiazione alla carriera avvenuta a 50 anni dalla sua ultima presenza a Venezia; del coreografo americano si troverà on line anche l’incontro con il pubblico; Pina Bausch che riceve il premio alla carriera dalle mani di Franco Quadri, un’icona della danza raccontata anche in un’intervista a Cristiana Morganti, danzatrice della storica compagnia di Wuppertal e coreografa in proprio; William Forsythe, ogni pensiero una rivelazione, nell’incontro col pubblico e in un’intervista insieme a Brock Labrenz, interprete di Nowhere and everywhere at the same time. E ancora: Lucinda Childs, Anne Teresa De Keersmaeker, Jiří Kylián, Sylvie Guillem, star indiscussa della danza, che conclude la rassegna il 5 maggio con una conversazione condotta da Elisa Vaccarino.
Fra gli appuntamenti serali dedicati agli spettacoli, oltre a J. Beuys Song e Writings on Water si vedranno: Eyes Off, che Saburo Teshigawaraconcepì a Venezia come omaggio a La nuda di Giorgione, con un’introduzione del coreografo giapponese; TooMortal,della coreografa anglo-indiana Shobana Jeyasingh, pioniera della danza “fusion”, che ha debuttato in prima assoluta alla Chiesa di Saint George (San Vio, Venezia); Swan Lack e Thank U Ma’am, un dittico a firma del ribelle della danza britannica Michael Clark, ispirato alla “santa trinità” del rock – David Bowie, Iggy Pop e Lou Reed;A demain di Anton Lachky, breve e graffiante incursione coreografica all’aperto, nei campi di Venezia, complici i danzatori di Biennale College, come Sahara para todos, ideato da Michele Di Stefanoper e con i danzatori di Biennale College in Campo San Maurizio; Variazioni posturali negli abitanti di stanze asimmetriche in regimi meteorologici controllati (chi inciampa lo fa apposta)di Francesca Pennini/Collettivo Cinetico, fra le più interessanti delle giovani compagnie.

La mostravirtuale- che ripropone l’esposizione del 2014 presentata a Ca’ Giustinian - sarà online dal 18 maggio:è un tuffo nell’Archiviostoricodella Biennale con oltre 200 foto cui si aggiungono manifesti e bozzetti dei tempi in cui la danza era “ospite” di altri settori, musica e teatro, che testimoniavano le ricerche più avanzate anche in questo campo. L’idea del corpo. Merce Cunnigham, Steve Paxton, Julian Beck, Meredith Monk e Simone Forti dall'Archivio della Biennale ‘60/’76mette in luce quegli artisti, tutti pionieri dell’happening e della performance che hanno rivoluzionato la scena internazionale tra gli anni sessanta e settanta, che alla Biennale hanno realizzato avvenimenti con un forte richiamo al corpo fuori dai teatri, coinvolgendo gli spazi all’aperto di Venezia: Merce Cunningham, Julian Beck con il Living Theater, Simone Forti e Meredith Monk.
La mostra è un documento straordinario di esperienze fondamentali: come il memorabile Eventin Piazza San Marco che Merce Cunningham realizzò con la sua compagnia il 14 settembre 1972, fra lo stupore dei presenti. O come la forza politica dei corpi di Julian Beck e del Living Theaternella trilogia L’eredità di Caino, o come l’indimenticato Quarrydi Meredith Monk, con la sua vocalità rituale. O come Simone Forti, portatrice di un alto pensiero fisico, e Steve Paxton, maestro di conoscenza intima delle dinamiche del corpo.

Con questo programma LaBiennale di Veneziacontinua la campagna #IoRestoaCasapromossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT).

Il 14. Festival di Danza contemporanea diretto da Marie Chouinardsi svolgerà dal 13 al 25 ottobre.


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