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Coronavirus, Francesco Carofiglio: Usiamo questo tempo per riflettere

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Sul suo profilo Facebook, l'autore di "Wok" e "L'estate dell'incanto" uscito il 24 settembre 2019, ha condiviso una riflessione sulla situazione che stiamo vivendo richiamando al dovere del senso civico e del rispetto.

Allora, mantenere un profilo basso in queste settimane è la cosa migliore, credo che cominciamo a essere tutti d’accordo su questo.
Essere lucidi, avere le precauzioni necessarie, rispettare le regole di comportamento sociale. Attenersi alle norme igieniche, e attendere con calma il tempo che serve (ne servirà) per superare questo periodo.
Quelli che “sfidano l’emergenza” ostentando una fiera baldanza sono degli irresponsabili, non riesco a dirla diversamente. Leggo di feste, degustazioni in piazza, festose adunanze nei bar, nei pub, nelle strade dello shopping, nei centri commerciali, folle che si accalcano agli impianti di risalita nelle località sciistiche, settimane bianche come se non ci fosse un domani, leggo di quelli che si ficcano in massa dentro i treni per scavalcare la zona rossa, totalmente incuranti del rispetto delle regole e del buon senso.
Tutto questo dice chiaramente, e meglio di ogni altra cosa, perché un’emergenza diventa tale.
Si chiama assenza di senso civico, irresponsabilità.
Normalmente mi astengo dal giudicare i comportamenti altrui, non sono un moralista e credo fermamente nella libertà delle persone di decidere per la propria vita. Ma qui stiamo parlando della vita degli altri, della vita di tutti. Quelli più fragili, che la vita la rischiano davvero, e il resto della popolazione che deve e dovrà adattarsi a condizioni sempre più restrittive se il popolo dei baldanzosi irresponsabili continua a fare danni.
Norberto Bobbio diceva che i nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti.
Usiamo questo tempo lento per fare buone letture, per vedere buoni film, per studiare. Usiamo questo tempo per riflettere.

Rettore sta male: il messaggio su Facebook

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La cantautrice Donatella Rettore sta male. È stata operata all'istituto oncologico veneto: l'esame istologico però non ha dato il risultato sperato. 

È stata lei in persona a postare un messaggio sulla sua pagina Facebook.
La cantante di "Io ho te", "Lamette", "Di notte specialmente", "Kobra", "Splendido splendente", "Caduta massi" dovrà essere al più presto sottoposta a un altro intervento. Forza Dada!
Ecco il post:
BENE , VE LO DICO TANTO IN MEZZO ALLA BUFERA SARA' SOLO UN TUONO IN PIU' . MI HANNO OPERATO ALLO IOV , ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO , IERI HANNO AVUTO IL RISULTATO DELL'ESAME ISTOLOGICO E ... NON VA BENE . MI DEBBONO RIOPERARE E IN FRETTA . CIAO A TUTTI VI VOGLIO BENE . ABBIATE CURA DI CLAUDIO MA , NON CHIAMATELO ORA é GIA' SCOSSO DI SUO , ORSO , LUPO E COLLINS

Lo sfogo di Ivan Cattaneo: APPENA FINIRÀ TUTTO QUESTO INCUBO L'ITALIA DEVE USCIRE DALL'EUROPA SUBITO !!!!!

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Un post amaro, pieno di rabbia, quello che il cantautore Ivan Cattaneo ha pubblicato sul suo profilo Facebook: ringrazia i Paesi che hanno mostrato solidarietà e vicinanza all'Italia e condanna coloro che invece sono rimasti indifferenti all'emergenza Coronavirus in corso. E auspica un'uscita dall'Ue.
Ecco il post:


Grazie agli amici cinesi che hanno mandato mascherine, macchinari, know-how e medici!!!!
A Christine Lagarde ed a tutti i nostri cugini europei (francesi, tedeschi, inglesi, etc etc) un “Andate a cagare! Col cuore ve lo dico...”
Non ci avete inviato nemmeno un piccolo segno di vicinanza. Il nulla più totale. Non avete, nemmeno per educazione e nemmeno per un attimo, illuminato con i nostri colori i vostri simboli!!!! Ho visto gli amici del Brasile far diventare tricolore il Cristo Redentore, gli amici Canadesi e Statunitensi colorare di verde bianco e rosso le cascate del Niagara, etc etc. Non la torre eiffel però, non il Big Ben però, non il... ah già i tedeschi sono così sfigati che non hanno nemmeno un monumento che li rappresenta. Sarà per questo che odiano tutti gli altri? Vabbè peggio per loro!!!
Noi ITALIANI 🇮🇹 siamo Cuore Puro e il Mondo ci ama!!!!
Grazie lo stesso Europa per quello che non hai fatto per noi e, tranquilla, che appena possibile ricambieremo il favore 🖕 Perché, poveri idioti ottusi che vi ritenete migliori di noi, a breve toccherà a voi. Voi che avete avuto la fortuna di poter vedere dal vivo cos’è il Coronavirus sulla nostra pelle e sui nostri morti e non avete fatto nulla per noi, ma nemmeno per voi stessi. Cosa dire? Sempre più fiero di essere ITALIANO e sempre piu convinto e felice che non siamo, e non saremo mai, gli Stati Uniti d’Europa!!!!
🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹🇮🇹

Coronavirus, #IoRestoACasa: la canzone di Samuel De Luca e Jonah T.K.

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Ascolta. Figlia dei tempi che stiamo vivendo, la canzone #IoRestoACasa nasce dalla volontà di due produttori torinesi di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alle scelte che debbono essere compiute di fronte a questa emergenza sanitaria. 

Samuel De Luca e Jonah T.K. si allontanano dai toni allarmistici pur confermando la necessità di una responsabilità civile e sociale che obblighi ogni individuo a rimanere a casa per il bene suo e per quello degli altri. 
Una instant song ai tempi di internet; un rap decisamente italiano con rimandi stilistici agli anni '90.
In attesa di poter tornare sui palchi, la musica non si arrende e dà il suo contributo.

Samuel De Luca, l'autore del brano, al secolo Luca Varesano, è un pianista, arrangiatore e conduttore radio televisivo; Jonah T. K. (Tan Kenoby) è invece lo pseudonimo, coniato per l'occasione, del cantautore Gionathan.
I due condividono numerose attività musicali, radiofoniche e televisive, tra le quali il progetto live Gionathan & the Groovers; anche un terzo componente della band, Antonio Pirrò, compare al basso in #IoRestoACasa.

LUCIA GRAVANTE PARLA AI GIOVANI DI CORONAVIRUS

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In questo particolare momento di disagio, per effetto Covid-19, l’attrice Lucia Gravante, meglio conosciuta come la Sorvegliante del celebre serial tv su Raidue, “Il Collegio”, ha deciso di scendere in campo con un’iniziativa davvero importante.
La Gravante ha aperto un profilo Instagram, il primo e vero rispetto a tanti fake che riportano il suo nome e quello del suo personaggio. La Sorvegliante parla ai giovani, si confronta con loro, ha un ruolo diverso rispetto agli insegnanti: resta sempre una figura autoritaria, ma acquisisce autorevolezza grazie a un rapporto privilegiato con gli studenti.
Ecco perché Lucia, di fronte all’inosservanza di molti di loro, nel rispetto delle regole previste dal DPCM, per combattere il possibile contagio da Coronavirus, raccomanda a loro il più totale rispetto delle normative. 
Lucia Gravante, con il suo fare calmo, forte e perentorio, racconta ai ragazzi quanto è importante, in un momento come questo, stare a casa. Questa iniziativa, studiata assieme a Piera Sorrentino, autrice con cui lei collabora, rientra a far parte di #iorestoacasa. 
Il canale in poche ore ha ottenuto decine di migliaia di follower, e migliaia e migliaia di like e visualizzazioni. Ogni giorno, dal profilo @lucia.gravante.official, la mitica Lucia interagisce con i suoi fan, con i visitatori e con tutti quelli che la amano. Per cercare di trovare soluzioni al tempo, e cercare di rispettare le disposizioni del Decreto Legge. Lucia “sorveglia” tutti.

Coronavirus, scienziati olandesi affermano la scoperta di un anticorpo per un farmaco in tempi rapidi

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"Il nostro farmaco può essere disponibile molto prima del vaccino".

Scienziati dell'Erasmus MC e dell'Università di Utrecht affermano di avere trovato un anticorpo contro il Coronavirus.
Questo anticorpo -spiega il prof. Frank Grosveld- può permettere la produzione di un farmaco in tempi relativamente brevi.
L'anticorpo deve ancora essere testato sugli esseri umani. Era stato isolato tempo fa in un'altra situazione e i ricercatori hanno avuto l'intuizione di sperimentarlo sul Covid-19.
Secondo Grosveld, "quando il paziente lo assume c'è l'aspettativa -e per adesso si tratta solo di un'aspettativa- che l'infezione possa essere bloccata".
Fra l'altro, la scoperta permetterebbe anche di mettere a punto un test diagnostico estremamente semplice.
Per chi volesse verificare e approfondire ulteriormente, mettiamo il link dell'articolo di De Morgen, autorevole quotidiano belga, che alle 8.37 di oggi 14 marzo 2020 riportava la notizia Wetenschappers claimen vondst antilichaam tegen COVID-19: ‘Ons medicijn kan er eerder zijn dan vaccin’.

#IoRestoACasa, attività di Italiano LS con la canzone contro il Coronavirus

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In questi tempi di emergenza dove gli insegnanti sono impegnati in e-learning, proponiamo un'attività di Italiano LS con la canzone #IoRestoACasa. Può essere adattata in base al livello.


1. Mentre ascolti il brano completa il testo.
2. Dopo che hai ascoltato e completato, esegui le attività richieste.






Attività 1. Ascolta il brano e completa il testo #IoRestoACasa

1. È vero che in passato abbiamo detto stai ______________( )
2. non spaventarti: basta che tu segua il _______________ ( )
3. però forse qualcuno non ha ben ____________ che ( )
4. se prende il virus lui forse fa ___________ male te ( )
5. non devi certo viver nel ____________ di morire ( )
6. ma ci hanno dato delle indicazioni da ___________
7. _______________( ), ascolta bene queste rime che ti canto
8. se fai ____ ___________ ______, prima o poi ne paghi il ____________( ).
(Ritornello) #IoRestoACasa, anche se questa situazione non mi _________( )
la mia coscienza civica sui social non si _____________( ),
quindi, #IoRestoACasa.
#IoRestoACasa, anche se la _____________ ( ) non si è persuasa:
la mente mia per i mass media non si brasa
quindi, #IoRestoACasa.
9. Non so se l'_____ ___________ ( ) amico che c'è un'emergenza:
10. ci han detto che dobbiamo stare in nostra _____________( )
11. che prima han chiuso _____________ ( ) e poi da casa si lavora:
12. su queste cose di scherzare sai non è più l'ora.
13. tu bevi una Corona brindando al Corona
14. che il tuo primo pensiero è questa gonna che s'intona.
15. Tu pensi "sono giovane, a me non ___________ ( ) niente",
16. non pensi che potrai essere di ___________ ( ) ad altra gente?
17. Io penso a quelli deboli, malati _____________ ( ) anziani:
18. non è il momento questo di mostrare quanto valgon gli italiani?
(Ritornello)...
19. Brindare con il Prosecco: lo faccio da casa;
20. parlar con un amico: lo faccio da casa;
21. sentire buona musica: lo faccio da casa;
22. seguire qualche predica: lo faccio da casa;
23. le coccole alla moglie: lo faccio da casa;
24. lodare le pattuglie: lo faccio da casa;
25. pregare per la pace; lo faccio da casa;
26. accendere la brace...
#IoRestoACasa....
(Ritornello)...

2. Esegui le attività richieste. 


1. Accanto alle parole che hai scritto, riporta fra parentesi se si tratta di verbo (V), aggettivo (A), sostantivo (S), congiunzione (C).
2. Che tipo di verbi sono le voci sottolineate alle righe 2, 5, 7? ____________
3. Che significato ha l'espressione non è più l'ora (riga 12)? ______________________________________________________________
4. Alla riga 13 si ripete due volte la parola "Corona" con due significati diversi. Spiegali: a._______________________________________________________________    b._______________________________________________________________
5. Nel testo è citata una specialità italiana conosciuta in tutto il mondo. Quale? _________________________________________________________________
6. A quali categorie di persone secondo l'autore bisogna fare particolarmente attenzione? ______________________________________________________
7. Che valore ha "lo" utilizzato nelle righe 19-25? _______________________
Quali azioni sostituisce/richiama? Sottolineale nel testo.
8. Cerca nel brano le parole che corrispondono ai seguenti significati:
a. contrario di futuro =
b. regole =
c. fenomeno di particolare importanza =
d. luogo dove si vive =
e. capo d'abbigliamento =
f. far vedere =
g. discorso, omelia di un prete/sacerdote =
h. gesto affettuoso =
i. gruppi di agenti di polizia/carabinieri/soldati =

© a uso didattico, citare la fonte: www.fattitaliani.it

Teatro Sistina contro il Coronavirus: Più forti di prima. Il video con la voce di Luca Ward

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Ecco il video, un contributo filmato di 1’10” realizzato dal Teatro Sistina e PeepArrow Entertainment (128 dipendenti, tra artisti, creativi, tecnici e Produzione, tutti a casa nel pieno rispetto delle disposizioni legate all’emergenza sanitaria, oltre 50 date cancellate di tre spettacoli teatrali).

Segue il testo integrale: un invito a rispettare le regole, da cittadini e abitanti del mondo, un messaggio di speranza per il teatro e per l’arte, con la voce di Luca Ward.

La macchina scenica si è fermata
ma è una sosta non un capolinea.
Ripartirà più forte che mai.
La nostra maschera non trattiene il virus
ma vince la paura di restare soli.
Adesso è il momento di diventare prima di tutto persone
cittadini, abitanti del mondo.
Adesso ci fermiamo.
Giù la maschera.
Cala il sipario.
Ma non si fermerà l'amore per l'arte.
Non si fermerà la nostra passione.
Non si fermerà il nostro impegno.
Non si fermerà la nostra creatività.
Ci saremo!
Ci sarete!
Un teatro aperto accende la vita.
Un teatro civile rispetta le regole.
E può salvare la vita!

#teatro
#iostoacasa #restiamoacasa
#andratuttobene

Coronavirus, il tenore Maurizio Marchini canta dal balcone: la melodia è nel DNA degli italiani. L'intervista di Fattitaliani

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L'Italia e il bel canto sono sinonimi e in questo periodo di isolamento in cui città, famiglie, comunità sono separate le une dalle altre, la musica rappresenta uno strumento che unisce e supera le barriere imposte dall'emergenza Coronavirus. Commovente l'intepretazione che il tenore Maurizio Marchini fa di "Nessun dorma" (video), celebre romanza della Turandot di Giacomo Puccini e de "La donna è mobile" da Rigoletto (video): le ha eseguite dal balcone di casa e dedicate alla sua Gavinana. Fattitaliani lo ha intervistato.
Nell'emergenza che l'Italia sta vivendo si dimostra ancora una volta quanto il canto faccia parte della nostra indole, non è così?
Questo sembra essere un tipico stereotipo sugli italiani, ma in effetti il canto e la melodia in generale sembrano essere nel nostro DNA, è così da secoli.
A casa come procede l'isolamento? come lo fronteggiate?
Per ora bene, io faccio quelle riparazioni casalinghe che non si hanno mai tempo di fare (ora non ci sono più scuse!) e metto in ordine il mio studio, mia moglie Chiara sta studiando utilizzando le video-lezioni, mio figlio ha solo 6 anni e per ora non gli dispiace stare a casa con noi, forse tra poco sentirà la mancanza dei suoi coetanei... La gatta è felicissima.
Che sensazione ha provato nel gridare "Vincerò" nel balcone?
Il Nessun dormaè probabilmente una delle arie più famose dell'opera lirica italiana, e quindi una delle più richieste nei concerti, ma è sempre bello cantarla. Sul mio balcone ovviamente non l'avevo mai cantata ed è stato veramente emozionante, anche perché mi stavo accorgendo che le parole sembravano essere scritte per questa incredibile situazione.
A quali impegni ha dovuto rinunciare a causa del Coronavirus?
Ho perso praticamente tutto (come tutti i miei colleghi del resto): Opere, concerti e allievi, anche un concerto che avrei dovuto fare a Los Angeles il 18 aprile. La speranza è che questo incubo economico, sociale e culturale passi prima possibile... restiamo a casa!
Guardando alla sua carriera, quali costanti ritrova? quale stile?
La mia “carriera” lirica è iniziata verso i 30 anni: prima cantavo blues, rock e hard rock, e forse la simpatia e la freschezza della musica leggera mi sono rimaste anche nella lirica.
Ci sono dei ruoli che Le sono rimasti particolarmente nel cuore?
Direi i ruoli di Rodolfo nella Bohème e di Don José nella Carmen
Viaggiando di città in città, ha percepito un rapporto diverso che ogni pubblico intrattiene con il mondo dell'opera?
Direi di no, se quando canti riesci ad arrivare al cuore delle persone non importa dove ti trovi e quale gente hai davanti.
Una volta finita la "clausura" la prima cosa che farà? la prima persona che vorrà rivedere? il primo posto che visiterà?
Vorrei ricominciare a lavorare, rivedere gli amici, i colleghi e gli allievi. Il primo posto che visiteremo sarà probabilmente la casa dei nonni, non vediamo l'ora di rivederli... Giovanni Zambito.

"BRANCONIO & RAFFAELLO - Amici nella vita e nell'arte" di Antonio Gasbarrini esce in formato ebook

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“Branconio & Raffaello amici nella vita e nell’arte”. Esce in formato ebook il libro di Antonio Gasbarrini, edizioni One Group - Angelus Novus.  L’autore ricostruisce il sodalizio umano-umanistico tra l’orafo aquilano Giovan Battista Branconio e l’urbinate Raffaello Sanzio.

L’Aquila - In concomitanza delle celebrazioni in corso in Italia e nel mondo per il cinquecentenario della morte di Raffaello, è stato rieditato  (One Group - Angelus Novus Edizioni) in formato ebook disponibile su Amazon, il libro di Antonio Gasbarrini “Branconio & Raffaello amici nella vita e nell’arte”. Frutto di una ricerca condotta per vari anni dall’autore in biblioteche e musei italiani ed europei, l’ebook ricostruisce il sodalizio umano-umanistico intercorso tra l’orafo aquilano Giovan Battista Branconio (cubiculario o cameriere segreto che dir si voglia del papa Leone X) e l’urbinate Raffaello Sanzio.

Amicizia certificata, con numerosi riscontri documentali ed iconografici, tra cui fanno spicco, negli appositi capitoli, ben quattro opere raffaellesche: la pala d’altare “Visitazione”, già nella chiesa di S. Silvestro dell’Aquila ed ora al Prado di Madrid”; il “Il doppio ritratto” (“Portrait avec un ami”) del Louvre; il progetto di “Casa Branconio” costruita a Roma (1518-1520) nei pressi del Vaticano, giudicata dal Vasari nelle sue “Vite”: «fu cosa bellissima»; l’affresco dell’ “Elefante Annone”, donato nel 1514 a Leone  X dal re del Portogallo, affidato alla custodia dell’aquilano.

Sullo sfondo della quattro-cinquecentesca rinascenza della medioevale città dell’Aquila dovuta anche alla presenza di vari esponenti intergenerazionali della potente Famiglia Branconio, viene così riportata alla luce uno straordinario legame esistenziale tra i due protagonisti del libro, legame stroncato dalla prematura morte del “divino pittore” (le cui ultime volontà porteranno alla nomina dei suoi due esecutori testamentari Branconio e Baldassarre Turini). È il denso apparato delle oltre cento immagini e decine di documenti in facsimile (molti dei quali inediti, tradotti anche dal latino) che accompagnano la rigorosa quanto fluida scrittura testuale, a dare così consistenza a questo legame amicale riemerso dalla notte dei tempi.
Tomba di Raffaello al Pantheon

Scrive, tra l’altro, nella sua presentazione al libro, il noto storico dell’arte Claudio Strinati: «[…] Così il libro, attraverso una lettura delle fonti scrupolosa e criticamente orientata, propone una analisi che è, nel contempo, inerente all’arte e alla vita di quei tempi e contribuisce a gettare nuova luce sul periodo estremo della attività di Raffaello Sanzio, periodo misterioso quanti altri mai e che proprio la più esatta cognizione delle personalità che lo affiancarono può contribuire a rischiarare».

La peste di Palermo del 1575 di Giovanni Filippo Ingrassia ebook gratuito

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Zerobook partecipa allo sforzo collettivo in questi giorni di covid-19, e mette a disposizione gratuitamente (e senza doversi iscrivere ad alcunché) l'ebook editato in collaborazione con l'associazione Liber Liber: "La peste di Palermo del 1575" di Giovanni Filippo Ingrassia (qui per scaricare).

Un testo per bibliofili, in lingua italiana del Cinquecento. L'autore fu un grande epidemiologo che riuscì a mitigare gli effetti della peste utilizzando metodi scientifici e l'autorità della Corona spagnola del tempo. Un libro che ebbe molta fortuna in tutta Europa e che aiutò a rifondare in senso scientifico la medicina dell'epoca.
Forse la più conosciuta opera di Gian Filippo Ingrassia (Regalbuto, 1510 - Palermo, 6 novembre 1580), medico e anatomista. Il titolo originale: "Informatione del pestifero, et contagioso morbo: il quale affligge et have afflitto questa città di Palermo, & molte altre città, e terre di questo Regno di Sicilia, nell’anno 1575 et 1576". Ingrassia dà conto di come combattè e fermò la peste a Palermo in quegli anni. Edizione in collaborazione con Liber Liber.
Questa edizione viene diffusa gratuitamente nel marzo 2020, mentre in Italia conosciamo gli effetti di una pandemia (covid-19) che sta costringendo tutti a stare a casa e ridurre drasticamente le abitudini lavorative e di svago. A quasi 500 anni di distanza l’umanità di riscopre facile vittima di virus e di epidemie. È il nostro omaggio a quanti ogni giorno affrontano, sul fronte sanitario, l’epidemia e il monito che ci viene dal passato: le epidemie esistono, possono essere affrontate, ma non è una guerra facile.

La solitudine ai tempi del Covid-19

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#andratuttobene di Antonella Biscardi e Andrea Giostra…squilla lo smartphone… è Antonella che chiama Andrea… lei a Roma in centro… lui in collina dai suoi genitori a Montelepre, a pochi chilometri da Palermo…

Andrea
- Ciao Antonella, come stai? 
Antonella
- Bene!... ma la solitudine comincia a farsi sentire…
Andrea
- Lo so… così anche per me, ma per fortuna sono dai miei in collina a Montelepre, hai visto il video che ho fatto? 
Antonella
- Sì… sì… ho visto… è molto bello dove stai… hai una bellissima vista e tutt’intorno la campagna… 
Andrea
- Sì, è molto bello… ma non so per quanto riuscirò a stare chiuso qui… Tu invece come stai vivendo questi giorni a Roma in casa? 
Antonella
- Mi adatto ma non è facile… ho mia figlia fuori dal continente, una madre molto anziana e un amore isolato in un’altra città… resisto per adesso! Ho dovuto abbandonare tante cose in questo momento ma scrivo, leggo e occupo il mio tempo con cose che mi piacciono e che avevo lasciato indietro… Ma non è questo il mio vero problema… stanotte ho visto un programma in TV e ho pensato di scrivere un articolo… ti va di farlo insieme? Il tema è #lasolitudine… 
Andrea
- Certamente… 
Antonella
- Perfetto… allora mettiamoci al lavoro… tra un’ora dovrà essere scritto… 
…gli smartphone si chiudono simultaneamente… da Roma e da Palermo si immagina il ticchettio dei tasti dei rispettivi PC… Questo è quello che è stato appena scritto… 
Premessa
In un condominio cittadino con solo finestre, una persona sola, senza poter lavorare, passeggiare, essere raggiunta da un raggio di sole, quanti giorni potrà resistere? Stiamo cominciando a sentire l'isolamento, nonostante qualcuno possa permettersi l'ora di aria in terrazzo o in balcone. Nonostante molti di noi non hanno bisogno di aiuti e riescono a organizzare la giornata facendo ciò che piace e che colma queste ore… ma questo è il primo week end solitario imposto e molte persone, immaginiamo, si sentono costrette e strette dentro una sorta di recinto che presto diventerà claustrofobico! Ognuno di noi ha passato momenti in cui ha scelto di stare in solitudine. Ma quella è stata una libera scelta, non una costrizione. Per adesso diciamo a noi stessi di resistere, e resistiamo. Ma per quanto? Ce la faremo davvero? Per ora... per adesso…
Una breve riflessione a due
Dal momento del costretto isolamento in casa, “esploso” dirompente e inaspettato con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri sabato scorso, si parla di tutto, ma non della devastante #solitudine che attraversa tante persone. Ieri, se aveste fatto zapping, avreste visto servizi che ci mostrano – dal punto di vista delle TV più seguite in chiaro - come si sono organizzati gli italiani per stare a casa: esercizio fisico con il partner, Yoga con i bambini, compiti in video-call, cucinare insieme, giardinaggio con i figli, chiacchierate affettuose tra nonni e nipoti… Ma abbiamo pensato a chi è solo? Chi non ha un giardino? Chi, vecchio non può muoversi da casa? Chi abita da solo in un appartamento metropolitano di poche decine di metri? Chi è costretto a condividere col proprio partner una piccola abitazione cittadina, che fino a quel momento era una sorta di rifugio serale-notturno per recuperare le forze e rilassarsi qualche ora dopo il lavoro quotidiano che aveva occupato l’intera giornata? Abbiamo pensato a tutte le famiglie che hanno familiari non autosufficienti, per non dire bisognosi di assistenza 24/24? Come stanno vivendo queste famiglie italiane, questi nostri concittadini che magari abbiano a pochi metri da casa nostra, addirittura nostri dirimpettai che conosciamo poco e che distrattamente e velocemente la mattina in ascensore abbiamo sempre salutato con cortesia e con un certo distacco? Qual è il loro stato d’animo, il tono dell’umore, quali i pensieri che attraversano la mente di queste persone? Quale la prospettiva che vedono per i prossimi giorni di solitudine forzata? Perché è chiaro che questa “reclusione di stato” durerà ancora, anche se non ce lo dicono e non ce lo possono dire… per adesso!
Tutti noi, che cerchiamo di alleggerire questa condizione con necessari e creativi “flash mob”, con le video chiamate ai nostri familiari e partner, con i social che stanno occupando tutto il nostro tempo che sembra non passare mai… Tutti noi, chiusi dentro le nostre case, che in questi giorni di “solitudine forzata” non sappiamo cosa ci aspetta e non sappiamo nulla di quello che accadrà nei prossimi giorni…

Su tutte queste cose neanche un servizio delle nostre TV! Neanche una parola per queste persone! Siamo in “galera”(“reclusione di stato” giustificata dalla necessaria tutela per la “salute pubblica”, questo è chiaro!) ma la TV ci mostra come si sta bene, come stiamo riconquistando il senso della famiglia, degli affetti, della solidarietà famigliare, del parlare finalmente con i figli che non ascoltiamo mai con attenzione perché presi dal lavoro e indeboliti dallo stress quotidiano, del fare tutti tutto armoniosamente insieme e come - udite! udite! - passato questo terribile momento, saremo più forti, più liberi, più maturi, più saggi, “più”insomma… bombardati subliminalmente con rassicurazioni e frasi ben confezionate che richiamano alla nostra mente un notissimo aforisma attribuito a Friedrich Nietzsche: «Quello che non mi uccide, mi fortifica»!

Ce la faranno davvero tutte queste persone “sole” a superare questo momento? Riusciranno davvero a non essere “uccisi”intimamente dalla solitudine e a diventare dopo, passata la tempesta, più forti anche se soli, se anziani, se indeboliti da malattie? Ma davvero questo messaggio che ci martella mediaticamente una, cento, mille, un milione di volte può diventare “verità” ed essere spalmato “globalmente”su tutti noi, cittadini di questo paese straordinario e “irredimibile”come avrebbe detto in questo momento Leonardo Sciascia?
La verità è che molte delle persone di cui stiamo scrivendo non ce la fanno, non ce la faranno, stanno scoppiando o scoppieranno a breve, come un detonatore silente e invisibile che non lascia traccia, se non dentro l’anima di chi si sente devastato e prossimo alla caduta inesorabile e inevitabile!

Gli aiuti? L’assistenza? La solidarietà vera (non quella opportunistica e delle ciniche parole di rito di chi continua a dire pubblicamente “non siete soli e non vi lasceremo soli”) dov’è per questa gente? Chi porta loro il cibo o una parola di conforto? A tutto questo non abbiamo pensato! A tutto questo la TV della necessaria propaganda del #tuttoandrabene non vuole pensare! Forse non può pensarci! Forse la TV ci direbbe che “Non siamo qui per questo”, se volessimo parafrasare la celebre frase di ieri della geniale Christine Lagarde che rimarrà nella storia Occidentale di tutti i tempi per questo e per null’altro!

Cosa accadrà per davvero nei prossimi giorni?
Cosa ne pensate voi, che avete letto queste poche righe, di tutto questo?
Cosa ci dite della vostra solitudine?
Come la state gestendo?
Ma davvero passata la tempeste saremo tutti più liberi e forti?

«È questo quello che abbiamo pensato ed è questo lo spunto di riflessione che abbiamo deciso di condividere con chi ci leggerà…»

Hashtag:
#andratuttobene #solitudine #ilmiopensiero #iorestoacasa #miglioriamoci #guardiamoavanti #rispettiamoleregole #resistere #fiducia #consapevolezza #sentimenti #speranza #libri #lettura #amore #unione  #costruzione #reciprocità #pezzidinoi #vilma

Antonella Biscardi

Andrea Giostra

Renato Ardovino, dal 16 marzo su Food Network "Il dolce mondo di Renato"

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Su FOOD NETWORK (canale 33) arriva “IL DOLCE MONDO DI RENATO”, un viaggio nella vita del noto pasticcere e maestro di cake design RENATO ARDOVINO, in prima tv assoluta da lunedì 16 marzo alle ore 22:00.

Il segreto della felicità è custodire con cura amicizie e famiglia. Ne sa qualcosa Renato, volto cult di Discovery Italia e massimo esperto nella decorazione delle torte, che anche durante il lavoro non perde mai di vista i suoi affetti più cari. Perchè in famiglia, si sa, è tutto più dolce!

Direttamente dalla sua pasticceria di Battipaglia, Renato ci condurrà alla scoperta del suo mondo, avvolto dai sapori della tradizione pasticcera italiana. In ogni puntata, il famoso cake designer darà il meglio di sè per soddisfare le richieste di clienti particolarmente esigenti, accompagnando le sue ricette con trucchi e consigli utili per realizzare torte da sogno, senza tralasciare la qualità degli ingredienti e la ricerca dei prodotti migliori. Ad aiutarlo ci saranno i suoi collaboratori più fidati: Luigi e Francesco, gli apprendisti, Vincenzo, il braccio destro e Anna e Valeria, le sue amate sorelle.

Wedding cake da sogno, babà, crostate, pastiere, delizie al limone: che siano dolci per eventi e ricorrenze speciali o semplici richieste di parenti, amici e clienti affezionati, Renato è pronto a trasformare ogni desiderio in realtà, tra gli applausi e lo stupore di tutti.

“IL DOLCE MONDO DI RENATO” (8x60’) è prodotto da NonPanic Banijay per Discovery Italia. Food Network è visibile al Canale 33 del Digitale Terrestre, Tivùsat Canale 53. La serie sarà disponibile in anteprima su DPLAY PLUS dal 9 marzo e successivamente anche su Dplay (sul sito dplay.com – o su App Store o Google Play).

Fattitaliani intervista Katia Turelli, la parrucchiera della porta accanto

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di LauraGoriniUn buon lavaggio è il segreto per avere una chioma lucida e leggera



È una donna semplice, solare e sincera Katia Turelli. Fa la parrucchiera da quando aveva soltanto 15 anni e dopo la gavetta ha aperto nel 2002 il suo salone Katia Acconciature, sito a Sale Marasino. Katia per la gioia delle nostre lettrici ha accettato di darci qualche dritta per non rovinare i nostri capelli ora che non possiamo andare dal parrucchiere per lavaggi, trattamenti, pieghe, tagli e tinte.
Katia, si dice che per possedere dei bei capelli è molto importante la fase del lavaggio, è davvero così?
Sì, certamente è importantissimo il lavaggio: non per nulla è il primo passo da fare per ottenere una chioma lucida e leggera! E così anche la piega durerà più a lungo!
Quali sono gli errori assolutamente da evitare?
Gli errori da evitare: utilizzare molto shampoo e fare un solo lavaggio, anzi a tale proposito vi consiglio di diminuite le dosi e farne un secondo. Lo shampoo poi deve essere messo solo in cute e possibilmente deve raggiungere tutta la testa. Mi raccomando, non mettetelo mai sulle lunghezze! Un ultima dritta: per cospargerlo bene effettuati movimenti circolari dal basso verso l'alto in maniera delicata o energica. Questo rimane a vostra discrezione, Ah, ovviamente non dimenticatevi mai di sciacquare sempre molto bene e di non lasciare mai residui di shampoo sui vostri capelli.
Con quale frequenza è bene lavarli?
La frequenza va sempre in base alla necessità e non tutti abbiamo la stessa secrezione. Tuttavia se dovete lavarli ogni giorno, consiglio uno shampoo ultra delicato sia per i capelli che per la cute.
Balsami, creme e maschere. Quando e come usarle?
Sempre ben accetti, soprattutto se si hanno capelli con trattamenti chimici o anche naturali ma lunghi e secchi. Tuttavia ricordate di non metterne mai sulla cute!
A tuo avviso, si possono usare spazzole, arricciacapelli e piastre a casa o è meglio lasciarli più liberi?
Certo che sì! Ma sempre con cautela e non più di una volta alla settimana, soprattutto se avete già i capelli molto sensibilizzati.
Il segreto per mantenere una buona piega anche a casa?
Non andare a dormire così non avrete segni del cuscino! (risata) Scherzi a parte, se già da subito riuscirete a fare una bella piega vi assicuro che durerà un po’ di più.
Diciamo che chi ha dei capelli grassi è un po’ più penalizzata, al contrario del capello secco che può durare una settimana e anche più. Insomma, cercate di dare subito alle vostre chiome la forma che desiderate, con la spazzola adatta già alle prime fasi dell'asciugatura: se aspetterete a farlo poi sarà più dura riuscire a dare la forma desiderataai vostri capelli.
Molte donne sono preoccupate per le tinte e il colore dei loro capelli, come cercare di non rovinare meches, tinte e colpi di sole? Esistono dei trucchi al riguardo?
In realtà i trucchi sono quelli che ho detto inizialmente, quindi un buon shampoo, una valida maschera e una buona asciugatura. A parte la crescita, che purtroppo ci sarà, si possono usare le lacche colorate per cercare di tamponarla. Evitate però di usarle nel caso possediate capelli scuri con schiariture chiare!
Infine, per chi possiede delle extension, quali consigli dispensi per lavaggi e pieghe casalinghe?
E' sconsigliatissimo il lavaggio e l’asciugatura a testa in giù. Poi dovrete utilizzare shampoo e maschere per extension oppure per capelli molto secchi e sfibrati, facendo - magari - un impacco con pellicola da lasciare agire anche mezzoretta. Tale impacco è consigliabile anche a chi non possiede extension ma comunque capelli secchi.



Coronavirus, e l'Italia riscopre il suono delle campane

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Don Martino Gajda ha il nome che sembra fatto apposta.

È parroco di una chiesa deserta, svuotata come tutte da un microrganismo che ha fatto tabula rasa in un amen, è il caso di dire, dei riti di una nazione intera. Don Martino tutte le sere, alle 21, fa suonare il campanone della chiesa di San Silvestro a L’Aquila, gioiello del 1300 crollato e rimesso in piedi con cocciutaggine abruzzese dopo ogni terremoto fino all’ultimo del 2009. A luglio dell’anno scorso, dopo 10 anni di restauro, la chiesa ha riabbracciato i suoi fedeli che adesso il Coronavirus le ha di nuovo strappato via. Per don Martino non è un problema. Anche dopo il terremoto, dice, “la chiesa non si è mai fermata” e ora che una nuova emergenza sbarra la strada, don Martino sfrutta l’aria con il suono della sua campana. “Sia la voce di Dio che entra nelle nostre case” è l’augurio che fa ai suoi parrocchiani.
La rete sonora
Da quando il Covid-19 ha chiuso gli italiani a casa, la decisione di don Martino si è replicata per molte delle migliaia di campanili che punteggiano l’Italia, che siano monumenti storici o grigi pinnacoli di cemento. Tanti parroci da nord a sud della Penisola fanno suonare a orario – alle 12, alle 19, alle 21 – le campane delle loro chiese, chiamando alla preghiera da fermi, riunendo senza muovere nessuno, celebrando nello spirito il Sacramento che è stato sottratto al corpo, solo rispondendo a un segnale antico che la modernità ha derubricato a inevitabile “fastidio” domenicale. Così il campanile, da simbolo proverbiale dell’attaccamento miope e un po’ gretto alle cose del proprio territorio, sta riscoprendo una nuova dimensione. Non più ciascuno singolarmente bandiera “privata” di un villaggio isolato dagli altri, ma tutti i campanili insieme collegati come altrettante torrette di avvistamento, una rete ideale di rintocchi che ricordano alla gente della metropoli e dei paesini che in questa epoca di clausura domestica c’è un suono del cuore oltre a quello della tv.Da Nord a Sud
La Chiesa di Milano annovera il suono delle campane al tempo del contagio nella pagina delle “buone prassi liturgiche” e dà conto sul suo sito degli orari in cui saranno azionate nelle parrocchie dell’arcidiocesi. A Roma l’eco delle campane di Santa Maria in Trastevere, informano dalla Comunità di Sant’Egidio, durerà per dieci minuti ogni sera dalle 20. A Bologna l’onda sonora, prodotta da un batacchio azionato da mani e piedi, partirà dalla cattedrale di San Pietro alle 19. Mentre nella sua Rieti monsignor Domenico Pompili ricorda che “la campana è tradizionalmente segno di comunità e pericolo”, cioè di un gruppo di persone pronto a raccogliersi a difesa di una stessa identità e appartenenza, che oggi in un’Italia tante volte spezzettata da egoismi e partigianerie, si ritrova – è l’impressione di tanti – più unita come a memoria non si ricordava.Rintocchi e resilienza
Insomma il suono delle campane si sta riscoprendo uno degli agenti di unificazione nazionale, dopo l’ammirazione collettiva per il magnifico spirito di servizio di chi lavora negli ospedali. E ogni giorno in più di isolamento la geografia del tocco si estende. Non importa se generato da una campana “fissa” o a “slancio” o dalle loro emule virtuali e prosaiche. Ogni loro riverbero in fondo produce un contagio ben più potente del Coronavirus, perché arriva a bersaglio, stimola la resilienza, e magari commuove, anche stando a chilometri di distanza. Pier Capponi avrebbe avuto ragione anche oggi a ribattere alla minaccia dei piccoli nemici tondi dai ciuffi rossi: voi agitate pure i vostri pennacchi, "noi soneremo le nostre campane".
Alessandro De Carolis, Radio Vatican News, 14 marzo 2020

Coronavirus, morto l'architetto Vittorio Gregotti. Gli dedichiamo un'attività di Italiano LS

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Dedichiamo un'attività di Italiano Lingua Straniera dedicata al grande architetto Vittorio Gregotti, appena scomparso a causa del Coronavirus. L'articolo è stato pubblicato su La Stampa il 15 marzo 2020.
Leggi l'articolo ed esegui l'attività proposta:

Attività 1. Rispondi Vero o Falso. Giustifica tutte le risposte.

1. Vittorio Gregotti era conosciuto anche all'estero                                V   F

2. La musica lo aiutava nel suo lavoro                                                    V   F

3. Gli è stata dedicata un'esposizione                                                      V   F

4. Ha progettato edifici per la cultura e lo sport                                      V   F

5. A Palermo ha realizzato il progetto migliore della sua carriera          V   F

6. Ha frequentato l'università, ma ha interrotto gli studi                         V   F


Attività 2. Prova ad abbinare le seguenti immagini con i progetti realizzati da Gregotti menzionati nell'articolo. Scrivi il nome accanto al numero. Verifica con l'insegnante.

1. 














2. 









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4. 













© a uso didattico, citare la fonte: www.fattitaliani.it

#Andrà tutto bene. C’è poesia, oltre il virus. Partecipa al contest artistico

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Raccontiamo questi giorni. Facciamolo in versi, con le immagini, con le parole. Raccogliamo emozioni, incertezze, ansie, scoperte di un tempo inconsueto e imposto. 

Il Kaos Festival, in collaborazione con Fattitaliani.it, l'Accademia BB. AA. “Michelangelo” di AG, Casa editrice Medinova e la Fondazione Teatro “L. Pirandello” di Agrigento, bandisce “#Andrà tutto bene. C’è poesia, oltre il virus”, un contest artistico per vincere la paura e custodire gelosamente le sensazioni che in questo momento ciascuno di noi sta vivendo. 
Ne faremo un libro, uno spettacolo teatrale, una mostra. Ne faremo memoria! 
Conserveremo attraverso l’arte testimonianze e ricordi per raccontarci e raccontare “come eravamo al tempo del virus”. 
Per partecipare invia a premiokaos@gmail.com o tramite whatApp al numero +393284234076 una poesia, un racconto, un aneddoto, una foto, una canzone, un video. 
La scadenza, naturalmente, è il 3 aprile
Una giuria di esperti selezionerà le opere ritenute più significative per promuovere le iniziative, senza fini di lucro, previste dal Contest. 
Insieme all’opera è necessario comunicare i propri dati anagrafici e un numero telefonico. 

Partecipando al contest si dichiara la paternità dell'opera presentata e di aver preso visione del regolamento del contest artistico  autorizzando l’organizzazione, ai sensi della vigente normativa sulla privacy,  all’utilizzo della stessa per le iniziative relative all’iniziativa “#Andrà tutto bene. C’è poesia, oltre il virus”.

Coronavirus, da Taormina il messaggio di Bellezza e Speranza al mondo intero

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“Coraggio Italia!”. È il messaggio che arriva dalla Sicilia, dove il Parco Archeologico Naxos Taormina, ieri sera sabato 14 marzo, ha acceso il Teatro Antico con le luci del Tricolore sullo sfondo dell’Etna.
“Nell’ora più buia - ha detto il direttore del Parco, l’archeologa Gabriella Tigano - un invito alla speranza da uno dei monumenti simbolo dell’arte e dell’ingegno dell’Umanità”.
Definito da Goethe “il più bel palcoscenico del mondo”, il Teatro Antico di Taormina nei mesi scorsi ha registrato, insieme agli altri siti del Parco (Museo di Naxos e Isola Bella) un consistente aumento di visitatori: quasi 21mila a febbraio (+57% rispetto al 2019, quando si fermarono a 13.266, fonte Aditus). Un trend positivo interrotto solo dallo stop dell’emergenza sanitaria che ha azzerato il turismo su scala globale.
Chiusi i siti e il museo - disinfestati e sanificati in questi giorni - il Parco Archeologico Naxos Taormina continua a raccontare i suoi monumenti attraverso i social, con focus giornalieri sui reperti del museo e sulla storia dei singoli siti archeologici.

Foto: Giuseppe De Cola

Un virus democratico

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di Alan David Baumann - Si può dire di tutto sul Covid-19, ma non che non sia democratico.
Attacca ricchi e poveri, persone di ogni colore, religione o schieramento politico; di ogni età o sesso. Non era così con l’AIDS, con l’ebola o altri agenti patogeni, specifici di luoghi, orientamenti, scelte.
Aspettando il proprio turno davanti ad un supermercato - ognuno ad almeno un metro e qualcosa dall’altro - ci si guarda tutti con certa repulsione ed allontanamento, per pura paura sintomatica. L’altro sono io e lo è chiunque, parenti ed amici inclusi. La guerra che stiamo combattendo tutti, in modo particolare noi italiani nel vecchio continente, è contro un nemico gratuito ed invisibile,  pronto ad attaccarci in ogni luogo.
Riusciremo ad allontanarci dal consueto egoismo cui la società contemporanea ci ha condotti? Capiremo che far parte della stessa unica razza, quella umana, dovrebbe significare l’aiutare gli altri per aiutare se stessi?
Il pensiero corre verso chi sin dall’inizio di questa lunga pandemia si è protratto nell’aiuto verso il prossimo: dottori, infermieri, volontari, forze dell’ordine, addetti alle vendite nei supermercati, ecc.
Il mondo si è diviso tra loro e noi. Loro devono fare in fretta per salvarci, assieme agli scienziati pressati nella ricerca di un vaccino, mentre il nostro di tempo ha perso quella velocità da noi stessa creata con il passare sopra le cose, perché riguardavano soltanto “l’altro”. Si vocifera che in Israele stiano per mettere a punto un adeguato antidoto a questa “peste del terzo millennio”. Voci malefiche dicono “se la terranno per loro o la venderanno a caro prezzo”, ma lì conoscono bene il Talmud che dice “Chi salva una vita, salva il mondo intero”.

Nel nostro “tempo rallentato” abbiamo ritrovato la forza del pensiero, qualche buon libro, lo scambiare lunghe telefonate. Sono stati ripristinati anche i numeri di casa, per chiamare ed essere sicuri di trovare il destinatario della chiamata. “Ne ero certo che ti avrei trovato” può esser detto all’amico interpellato presso la sua abitazione.

Inermi, restiamo qui con la certezza di affrontare ognuno il proprio destino. I pensieri ripercorrono la storia anche recente, ritrovando immagini di chi non ebbe la fortuna di poter aspettare l’aiuto di qualcuno.

Il mondo attorno è diventato silenzioso, si sentono i cinguettii dei passerotti, si ammira tutto sommato una città rintanata, con le strade deserte. Oggi c’è un bel sole e possiamo pensare a Ferragosto, sebbene a metà estate vi siano più persone in giro.

Auguriamoci che tutto finisca bene ed in fretta. Intanto mi preparo per incontrare vecchi amici da ogni parte del mondo: ho un pigiama-party su skype.

Richenel, morto a 62 anni il cantante di "Dance Around The World"

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(video) A 62 anni è morto il cantante Richenel, nome completo Hubertus Richenel Baars.
Deceduto nella notte da giovedì a venerdì, due anni fa gli era stato diagnosticato un cancro ai polmoni, riferisce Het Parool.
Con la canzone Dance Around The World, prodotta da Fluitsma e Van Tijn, ebbe successo internazionale in paesi come Italia, Germania e Scandinavia.
Nato il 20 aprile 1957 ad Amsterdam, fece i suoi primi passi musicali nel mondo della musica come membro della disco band "Luxor" ed era noto nella capitale come cantante e ballerino.
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