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Berlino 70, a Elio Germano Orso d'argento per il Miglior Attore con il film VOLEVO NASCONDERMI di Giorgio Diritti

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Il film, prodotto da Palomar con Rai Cinema, sarà distribuito da 01 Distribution.
Le vendite internazionali sono a cura di Rai Com.
Riconosciuto una volta ancora il grande talento di Elio Germano in questo nuovo lavoro di interpretazione "con una straordinaria capacità di calarsi nella profondità del personaggio, nella sua sofferenza come nell'ispirazione artistica".
La giuria internazionale del Festival ha assegnato il premio con la seguente motivazione:
"Per il suo straordinario lavoro nel catturare sia la follia esteriore che la vita interiore dell'artista Toni Ligabue".
Elio Germano dichiara:
"Volevo ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a questo film, che è stato molto faticoso... Quindi tutte le persone coinvolte in questo lavoro, da Giorgio Diritti ai produttori e ai volontari, che ci hanno aiutato molto". Lo voglio dedicare, questo premio, a tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta e ad Antonio Ligabue e alla grande lezione che ci ha dato, che è ancora con noi, che quello che facciamo in vita rimane. Lui diceva sempre "Un giorno faranno un film su di me ed eccoci qui!".

SINOSSI
Volevo nascondermi… ero un uomo emarginato, un bambino solo, un matto da manicomio, ma volevo essere amato. 
Toni, figlio di una emigrante italiana, respinto in Italia dalla Svizzera dove ha trascorso un’infanzia e un’adolescenza difficili, vive per anni in una capanna sul fiume senza mai cedere alla solitudine, al freddo e alla fame.
L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura, è l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte è l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo.
“El Tudesc,” come lo chiama la gente è un uomo solo, rachitico, brutto, sovente deriso e umiliato. Diventerà il pittore immaginifico che dipinge il suo mondo fantastico di tigri, gorilla e giaguari stando sulle sponde del Po. 
Quella di Ligabue è una “favola” in cui emerge la ricchezza della diversità e le sue opere si rivelano nel tempo un dono per l’intera collettività.



Coronavirus, regolamentare una rapida procedura di riduzione consensuale dei canoni commerciali?

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Potrebbe aver senso introdurre la possibilità di concordare rapidamente e secondo un modulo predeterminato la riduzione dei canoni commerciali nelle zone calde durante l'emergenza? Può avere senso una idea del genere?
A causa delle inevitabili gravi ripercussioni che il coronavirus porterà al commercio, per evitare il fallimento di molte attività avanziamo l'idea di proporre al Governo l'emissione immediata di un decreto legge attraverso cui, semplificando la procedura burocratica al massimo, sia permesso a locatori e conduttori, ovviamente con il consenso di entrambi di concordare la riduzione del canone di un terzo, di metà o addirittura di due terzi, per un periodo limitato, prorogabile e limitato ovviamente all'emergenza; è un'idea che probabilmente non piacerà a molti proprietari ma prima di rigettarla in toto, consideriamo che questo permetterebbe a molti commercianti di non fallire, di continuare a pagare il canone seppur ridotto e di mantenere in piedi un'attività che gira al minimo, di non licenziare se ci sono dipendenti e permetterebbe ai proprietari di salvaguardare un introito, seppur ridotto e di evitare una eventuale morosità e di avere successivamente il locale sfitto per lungo tempo. Ovviamente starebbe alla libertà dei proprietari valutare se è conveniente per loro accettare questa riduzione e se è una proposta giustificata dalla situazione.
- Ovviamente la riduzione consensuale è possibile già con la vigente normativa ma riteniamo che sarebbe utile nella normativa  prevedere un modello predeterminato, semplicemente da compilare, da sottoscrivere e da consegnare al registro: questo permetterebbe alle parti di agire senza i costi di un legale, e darebbe la certezza di non incappare in problematiche formali successive. Ovviamente bisogna anche pensare uno sgravio fiscale per i proprietari che eventualmente aderiscano.
- Pensiamo a una riduzione predeterminata a tre possibilità (1/3,1/2,2/3) per semplificare le trattative fra le parti: una decisione rapida potrebbe permettere di salvaguardare gli interessi di entrambe le parti, ma ovviamente si può anche valutare di lasciare libertà alle parti di ridurre "fino ad un massimo di....".
G.C.

DUE PERSONAGGI FAVOLOSI DELLA CIVILTÀ OCCIDENTALE

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Come si sa il collezionismo moderno, quello che fa muovere soldi e opere d’arte e cultura, si è consolidato e diffuso negli Stati Uniti agli inizi del  secolo scorso: i maggiori musei non sono  che l’eredità e i lasciti dei collezionisti mecenati.
E i più sensibili e più accaniti compratori furono gli imprenditori di tutte le categorie, i cui nomi oggi sono quasi leggenda: Frick, Morgan, Havemeyer, Rockfeller, Rothschild, Mellon, Getty, Chester Dale, Guggenheim per ricordarne solo pochi…e alcune donne inimmaginabili, da conoscere di più da parte del lettore:  Gertrude e Sarah Stein, le sorelle Cone, Louisine Havemeyer, Isabella Stewart Gardner…
Uno di questi collezionisti agli inizi del Novecento fu il dr Albert Barnes di Philadelphia (1872-1951) il  quale era arricchito enormemente grazie ad un medicinale per gli occhi da lui scoperto e messo in vendita. Quando arrivava a Parigi per i suoi acquisti d’arte agli inizi del Novecento, davanti all’albergo la mattina era una folla di mercanti e galleristi che lo attendava. Infatti il dr Barnes non acquistava un quadro  degli artisti che prediligeva, ma cinque, dieci, venti. Si racconta un episodio: il suo mercante e consigliere di fiducia parigino, Paul Guillaume, il novo pilotadell’infelice Modigliani come scrisse su uno dei quadri nei quali lo ritrasse, lo condusse nello studio di un geniale ed originale artista, ma morto di fame e incompreso come tanti, grande amico di un altro genio incompreso, Modigliani appunto. Si racconta che la miseria  e il degrado personali erano così grandi che nelle orecchie gli si erano costituiti nidi di pulci o del genere! Ebbene il dr Barnes entrò nella sua stalla-studio e rimase colpito dalla vitalità e quasi violenza dei colori e dei soggetti delle opere e acquistò…tutto l’esistente, si dice circa 180 opere: iniziò la gloria diChaim Soutine, così si chiama l’artista, che incassata la moneta, immediatamente partì per la  Costa Azzurra, a godere, finalmente! Il dr Barnes mise assieme una collezione incredibile: 181 di soli Renoir (oli e non stampe!) e 22 di Cézanne (oli e non stampe o altro!) e poi 8 Picasso, 8 miracolosi Modigliani, De Chirico, Gauguin, perfino 3 Van Gogh, Soutine in quantità e centinaia di altre opere, anche antiche, anche di artisti americani. Fece costruire un museo apposito nei sobborghi di Philadelphia per ospitare le sue opere ed ecco l’aspetto incredibile: a nessuno era consentito  entrare! Il museo anzi la Barnes Foundation era aperta solo agli studenti e agli studiosi e a coloro che attraverso l’arte volevano e vogliono maturare e migliorare la propria cultura e personalità: il suo intendimento era, ed  è, aprire le porte  alla gente comune per educarla all’arte e alla cultura! Turisti e curiosi non entrano! Basti pensare che il suo consulente e collaboratore era il massimo studioso di pedagogia dell’epoca, John Dewey. Con la morte del dr Barnes, oggi la situazione  si è un po’ addolcita.
Un sole splendente lo incontriamo a Roma a partire dal 1929 all’incirca. Una donna di origini ciociare di Carpineto, pronipote di papa  Leone XIII il quale vegliò molto sulla sua educazione: si chiama Anna Letizia Pecci, il cognome del papa. Qualche anno prima, nel 1919, aveva impalmato un ricchissimo banchiere americano, un Blumenthal, ebreo sefardita, divenuto poi per ragioni politiche Blunt. E perciò Anna Letizia Pecci Blunt  nota come  Mimì  (1885-1971), la favolosa. Già il luogo della abitazione romana è un marchio: il palazzo cinquecentesco,  con gli affreschi di Taddeo Zuccari, che  si vede ai piedi dell’Aracoeli e alle scale del Campidoglio dove ancora oggi è scritto: Blunt, è un segno della posizione sociale di Mimì. Dopo il matrimonio visse per alcuni anni a Parigi in una villa principesca del 1700 dove nel suo salotto  accoglieva l’élite intellettuale e artistica del momento: Cocteau, Braque, Picasso, Gide, Claudel... A Roma continuò accanitamente l’attività culturale e artistica già iniziata a Parigi: i celeberrimi  ‘concerti di primavera’ tenuti  nel suo palazzo dove si esibirono i maestri dell’epoca, alcuni la prima volta a Roma: Goffredo Petrassi, Igor Stravinskij, Arthur Honegger, Paul Hindemith, Arthur Rubinstein, divennero un richiamo internazionale. Affianco alla attività musicale ne iniziò una espositiva e letteraria in un piccolo spazio fuori del palazzo, dove  nel 1933/35  aprì al pubblico la sua indimenticabile galleria d’arte la Cometa diretta da un altro grande, il ciociaro Libero de Libero: qui espose la crema degli artisti dell’epoca: Guttuso, Savinio, Cagli, De Chirico, Mafai, Ianni, i futuristi e si avvicendarono gli artisti e poeti più all’avanguardia: Moravia, Bontempelli, Ungaretti, Carlo Levi, Quasimodo, Pirandello…
Le leggi razziali famigerate e assassine del 1938 interruppero tale ineguagliabile impresa e obbligarono Mimì e famiglia ad emigrare in America: Cecil il marito, come detto più sopra, era ebreo. A New York Mimì continuò con la sua passione nel far conoscere l’arte italiana e l’attività riprese  col solito impegno e passione. Vi rimase fino a guerra conclusa.                                                                              Foto:  Paul Guillaume, Novo Pilota, di Amedeo Modigliani
 Michele Santulli                                                                              

Roma, 16° Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, 16-18 marzo

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Al via la 16a edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, la manifestazione organizzata dall’associazione culturale Cinecircolo Romano – che quest’anno festeggia il cinquantacinquesimo anno di attività – e diretta da Catello Masullo, che si svolgerà al Cinema Caravaggio di Roma dal 16 al 18 marzo.

Come ogni anno, il Comitato di selezione/Giuria ha scelto le 10 migliori opere prime del cinema giovane italiano uscite in sala nel 2019, con una selezione di tre pellicole in lizza per il Premio Cinema Giovane che verrà assegnato dal pubblico.
Concorrono per il Premio: l’applauditissimo Bangla di Phaim Bhuiyan, delicato ritrattato di un importante squarcio multietnico romano; Il grande salto, esordio alla regia di Giorgio Tirabassi, brillante commedia in cui emerge tutta la cinefilia dell’autore e interprete del film; Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani, tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol, racconto di formazione ricco di acute intuizioni narrative ed estetiche.
Le altre opere selezionate sono: 5 è il numero perfetto di Igort, affresco corale dell’Italia degli anni Sessanta; il riuscitissimo “sport-movie” Il Campione di Leonardo D’Agostini; la drammatica “favola” d’ispirazione calviniana L'uomo senza gravità di Marco BonfantiSole di Carlo Sironi, emozionante racconto fatto di solitudine e tenerezza; Detective per caso di Giorgio Romano, coraggioso e riuscito esempio di cinema civile; Mamma + Mamma di Karole Di Tommaso, commovente storia di due giovani donne e il loro desiderio maternità messo in scena da due straordinarie attrici; Drive Me Home di Simone Catania, originale road movie che affronta con acume tematiche di grande attualità come l’emigrazione.

Il Premio Cinema Giovane propriamente detto sarà attribuito dal pubblico, sia degli adulti che degli studenti delle scuole superiori del Progetto di Educazione al Cinema d’Autore  e della A.S.L. (Alternanza Scuola lavoro).  La Giuria popolare dei soli studenti attribuirà lo speciale Premio per Opera Preferita dagli Studenti.  Il Comitato di selezione/Giuria, poi, assegnerà anche i seguenti premi tecnici, ai quali concorrono tutte e 10 le opere selezionate: Menzione speciale della GiuriaMigliore AttoreMigliore AttriceMigliore RegiaMigliore SceneggiaturaMigliore MontaggioMigliore FotografiaMigliore ScenografiaMigliori CostumiMigliori MusicheMigliore TruccoMigliori Effetti visiviMigliore ProduttoreMigliori recensioni degli studenti.


PRODUTTORI DEI FILM SELEZIONATI:
·        Domenico Procacci per FANDANGOAnnamaria Morelli per TIMVISION  Bangla di Phaim Bhuiyan;
·        Alessandro CarpigoBruno Frustaci per SUNSHINE PRODUCTION - Il grande salto di Giorgio Tirabassi;
·        Isabella CocuzzaArturo Paglia per PACO CINEMATOGRAFICANEO ART PRODUCCIONES con RAI CINEMA - Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani
·        Marina Marzotto e Mattia Oddone per PROPAGANDA ITALIAElda Ferri per JEAN VIGO ITALIA con RAI CINEMA, coprodotto con POTEMKINO FILM (Belgio) e MACT PRODUCTIONS e CITÉ FILM (Francia) - 5 è il numero perfetto di Igor Tuveri;
·        Matteo RovereSydney Sibilia per GROENLANDIA con RAI CINEMA - Il campione di Leonardo D'Agostini;
·        ISARIA PRODUCTIONSZAGORA, in coproduzione con CLIMAX FILMS (Belgio) con il sostegno del MIBACT, della Regione Lazio e dell'Idm Südtirol - Alto Adige, con il sostegno del Governo Federale Belga BNP PARIBAS FORTIS FILM FINANCE - L'Uomo senza gravità di Marco Bonfanti;
·        Giovanni Pompili per KINO PRODUZIONI con RAI CINEMA, in coproduzione con AGNIESZKA WASIAK per LAVA FILMS - Sole di Carlo Sironi;
·        Daniela AlleruzzoSusi ZanonGuia Invernizzi Cuminetti per ADDICTIVE IDEAS SRL - Detective per caso di Giorgio Romano;
·        Angelo e Matilde Barbagallo con la collaborazione di Maria Rita Barbera per BIBI FILM con RAI CINEMA - Mamma + mamma di Karole Di Tommaso;
·        Giampietro PreziosaMarco S. PuccioniMichele Fornasero per INTHELFILMINDYCA con RAI CINEMA - Drive Me Home di Simone Catania.

LA GIURIA:
La Giuria/Comitato di selezione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime Italiane è composto da: Catello Masullo (critico cinematografico membro SNCCI, presidente della Giuria Premio di Critica Sociale alle ultime 4 edizioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Direttore Artistico del premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime);  Franco Mariotti (regista e critico cinematografico, conduttore di molte delle cerimonie di premiazione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia); Martine Brochard (attrice ed artista di fama internazionale); Ernesto Nicosia (Presidente Archivi del ‘900 e Direttore Artistico del Santa Marinella Film Festival); Enzo Natta (critico cinematografico); Cristiana Bini (Direttore di produzione Cinematografica); Roberto Leoni (regista e sceneggiatore di fama internazionale, sceneggiatore di Alejandro Jororowski per Santa Sangre); Luciana Burlin (responsabile del Progetto di Educazione al Cinema d’Autore del Cinecircolo Romano e membro di Commissione Revisione Cinematografica MIBACT); Rossella Pozza (giornalista, Direttore della rivista specializzata  «Qui Cinema» del Cinecircolo Romano); Antonio Rizzo (Vice Presidente del Cinecircolo Romano, filmaker, giornalista, scrittore); Maurizio Gennaro (Vice presidente A.I.C. Associazione degli Autori Italiani della Cinematografia); Cristina Cano (musicologa di fama internazionale); Carlo Sarti (regista); Paola Tassone (Direttore Artistico Festival Tulipani di Seta Nera); Roberto Petrocchi (regista, Direttore Artistico di Roma Film Corto); Cristian Scardigno (regista, Direttore Artistico del Costerna International Film Festival); Paola Dei (critica cinematografica e psicologa del cinema); Armando Lostaglio (regista, Direttore Cineclub De Sica); Ugo Baistrocchi (storico del cinema).  

CYNARO: uscito il nuovo singolo della band abruzzese "Stupida"

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In radio, sulle piattaforme streaming e negli store digitali "Stupida" (PlayAudio /Azzurra Music), il nuovo singolo dei Cynaro. Il brano è una critica leggera ma non troppo al mondo degli influencer. La produzione è di Mauro D'Angelo.

«"Stupida", che lo sia o meno, è riferito comunque alla vita, e non, come si potrebbe fraintendere, alla influencer a cui il testo è dedicato» - commenta la band - «Ciò che però viene fuori verso la fine del brano è che in realtà la cosa più stupida di tutte è la solitudine, talmente stupida che si può avere anche in mezzo a milioni di followers».

Nel videoclip del brano ideato e scritto dallo storyboard Nicola Cedro, per la regia di Pierluigi Patella - tre stupidi individui (i Cynaro) inseguono una influencer (Emily Delli Quadri) per sfogare le proprie frustrazioni derivanti dal crollo del mercato discografico e dal cambiamento radicale delle mode musicali. Il paradosso è che riversano il loro odio verso il web mettendo il video online, il quale ne assorbirà tutte le potenziali ricchezze.

«L’idea del videoclip nasce da una comune chiacchierata di 4 amici al bar e si sa che le idee migliori nascono sempre così. Poi, durante altri vari incontri, il soggetto ha preso man mano forma fino a diventare il videoclip “Stupida”» afferma il regista.

La fotografia del video, curata dal DOP Giacinto Sirbo, rimanda molto ai film anni 80 con diverse citazioni e riferimenti a pellicole che hanno segnato l’era dei cinema. È un mix di generi tra dramma-commedia-fantasy a tratti trash.

«La stupidità è il tema dominante del video. La si può interpretare ognuno a suo modo. L’avvoltoio rappresenta l’elemento ossessivo ricorrente che già nel primo video, “La legge degli avvoltoi” era apparso in modo determinante. L’avvoltoio è ispirato a un breve racconto di Franz Kafka pubblicato nel 1920. Rappresenta il destino avverso, l’avversario. Ma anche la stupidità di una vita onirica indecifrabile» dichiara il gruppo.

Sul canale ufficiale della band ci sono tracce dell’avvoltoio nel primo singolo “La legge degli avvoltoi”, in “Do you wanna dance” brano dei Senso, prima formazione dei Cynaro e in un trailer non ufficiale di “Stupida”.

L’intenzione di base dello storyboard Nicola Cedro, è quella di creare un concept che abbia elementi ricorrenti, decifrabili a pezzi nella stesura graduale del progetto.

Nicola Cedro, Nicola Ciccotosto e Daniele Salvatorelli sono tre musicisti di Vasto (CH) che collaborano in progetti musicali live e in studio da oltre 20 anni.
Il loro campo di azione finora si è concentrato soprattutto nella loro cittadina e nel suo vasto comprensorio. Il progetto che li ha visti artisticamente più coinvolti furono i "Senso", band che contava loro tre più altri due elementi sempre del posto. Da qui hanno accumulato moltissime demo e un disco che 
in sostanza fa parte di un passato ancora da scoprire perché troncato nel momento più importante a causa di situazioni controverse che portarono allo scioglimento del gruppo. Ma la passione e forse il destino ha fatto riunire ancora tre dei cinque elementi dei Senso per creare un nuovo progetto con rinnovato entusiasmo: i CYNARO.
Attualmente il gruppo è composto da: Nicola Cedro (compositore e autore dei brani) voce, chitarra e basso, Nicola Ciccotosto tastiere, Daniele Salvatorelli batteria. Il genere in cui iniziano a muoversi e in linea di massima Pop Rock Italiano, l'ambizione futura è quella di evolvere le idee mischiando elettronica, funk e una psichedelica.
Nel Novembre 2018 hanno creato il loro canale Youtube per inserire nel dicembre dello stesso anno il loro primo brano "La legge degli avvoltoi". Ancora il destino ha restituito un tassello del puzzle perso quando i CYNARO subito dopo la pubblicazione del primo brano incontrano di nuovo il vecchio manager dei Senso Mauro D'Angelo, con il quale stringono un legame rinnovato e ancora
più solido del precedente. D'Angelo fornisce loro in brevissimo tempo un accordo con Artist First che si occupa della pubblicazione del primo singolo. Sciolto l’accordo i Cynaro proseguono il cammino con il singolo “Stupida” in uscita il 28 febbraio 2020 per Azzurra Music. 


Social CYNARO






Coronavirus, la psicosi anticipata dal libro “La maledizione della croce sulle labbra”

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Militari in Piazza Duomo. Scuole chiuse. Scaffali del supermercato svuotati. Caccia alle mascherine chirurgiche per tutelarsi dal virus... Milano, e non solo, in queste settimane sta vivendo un periodo di semi quarantena a causa del Coronavirus.

Ma la narrativa, come spesso accade, ha anticipato l'emergenza sanitaria che la metropoli lombarda sta vivendo in queste settimane: è questo il caso del romanzo di Danilo Arona e Edoardo Rosati, “La maledizione della croce sulle labbra”, ‘medical thriller’ italiano di bruciante attualità pubblicato da INK Edizioni.

SINOSSI

Milano. La vita della metropoli è scossa da un’impressionante sequenza di suicidi e morti violente. Qualcosa accomuna i corpi delle vittime: un inquietante herpes taglia le labbra come una croce blasfema. Due medici infettivologi cominciano a indagare, ma ciò che sembra una singolare epidemia da sorvegliare attentamente si trasforma in un incubo quando approda a Milano il dottor Alejandro Vegas, specialista in malattie infettive nella lontana isola caraibica di Guana. Vegas ha già vissuto qualcosa di simile nella sua terra d’origine ed è lì per aiutare i colleghi che a breve, increduli, comprendono come la strana infezione milanese sia in relazione con l’adorazione di Exú, un essere malvagio e perverso della religione voodoo…

Danilo Arona è uno dei più noti autori italiani di narrativa horror e fantastica.
Edoardo Rosati è medico-giornalista, divulgatore scientifico e autore di romanzi e racconti medical thriller.

Pagine 256
€ 14,90
INK Edizioni
Collana Medical Noir

6° Premio Letterario Alvaro-Bigiaretti, la cinquina: Brunialti, Favetto, Lupo, Mazzucco, Ventrella

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Sabato 29 febbraio 2020 il Comitato Direttivo del Premio Letterario Corrado Alvaro - Libero Bigiaretti presieduto da Giorgio Nisini si è riunito nella casa di campagna dei due scrittori per valutare le opere in gara.

Dopo un’ampia discussione su tutti i libri pervenuti attraverso la segreteria del Premio, il Comitato ha selezionato la seguente Cinquina finalista (in ordine alfabetico):

Il paradiso alla fine del mondo, di Nicola Brunialti, Sperling&Kupfer
Si chiama Andrea, di Gian Luca Favetto, 66thand2nd
Breve storia del mio silenzio, di Giuseppe Lupo, Marsilio
L’architettrice, di Melania Mazzucco, Einaudi
La malalegna, di Rosa Ventrella, Mondadori

cinque libri saranno ora valutati da una Giuria Scientifica, composta da Giuseppe Antonelli, Nicoletta Bortolotti, Carla Carotenuto, Alfredo Luzi, Anne-Christine Faitrop-Porta, Fabrizio Ottaviani, Paolo Palma, Raffaello Palumbo Mosca, Carlo Picozza, Graziella Pulce, Eugenio Ragni, Fabio Stassi, e da una Giuria Popolare costituita da rappresentanti di arti, mestieri, associazioni del territorio, mondo giovanile e studentesco.
I libri saranno valutati anche da una Giuria di studenti di diversi istituti superiori della provincia di Viterbo, che assegnerà il “Premio Alvaro Bigiaretti Studenti”. Le giurie decreteranno entro il 30 aprile il vincitore della quinta edizione del premio.
La giornata di premiazione si svolgerà sabato 23 maggio 2020 a Vallerano (VT).

Il Premio è organizzato dal Comune di Vallerano in collaborazione con l'associazione culturale “Corrado Alvaro - Libero Bigiaretti”. Si avvale del sostegno di Uil Scuola, Comunità Montana dei Cimini e Ditta Mizzella.
Ulteriori informazioni sul sito www.alvarobigiaretti.it

CORONAVIRUS: DOCENTI ITALIANI AD ASMARA, 'BLOCCATI IN AEROPORTO E PORTATI IN QUARANTENA

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Rappresentante Uil Scuola per l'Africa, intervenga ministro Di Maio
Arrivati all'aeroporto di Asmara e 'trasferiti' direttamente in una 'struttura sanitaria' fuori dalla capitale Eritrea per effettuare la 'quarantena' insieme a cittadini provenienti da altri Paesi. E' successo sabato a sei docenti della scuola italiana di Asmara, e al figlio minorenne di uno di loro, rientrati dall'Italia, dopo una settimana di 'riposo infraquadrimestrale'. A denunciare all'Adnkronos la situazione di"estremo disagio" in cui si trovano i docenti italiani all'estero è Rossana Di Bianco, rappresentante Uil Scuola per l'Africa. "Sabato mattina, sull'aereo proveniente dall'Italia - racconta Di Bianco - c'erano sei docenti e il figlio di una di loro, di rientro da una settimana di vacanza in Italia, tra loro anche la preside della scuola italiana di Asmara, nessuno proveniente dalle 'zone rosse' del nostro Paese. Secondo quanto stabilito dalla autorità eritree dal 29 febbraio, i nostri connazionali sono stati bloccati appena scesi dall'aereo e trasportati in ambulanza in un presidio sanitario fuori dalla città per effettuare la quarantena. Una quarantena ben lontana dagli standard occidentali". Un 'presidio sanitario', sottolinea la responsabile Uil, "in una struttura fatiscente, con camere a tre letti ed un solo bagno, con acqua 'razionata' (il rifornimento idrico nella città non è costante) e in una situazione di promiscuità con cittadini provenienti da altri paesi. Oltretutto a nessuno di loro è stato fatto il tampone". La Uil, ricorda Di Bianco, ha chiesto l'intervento del Ministro degli Esteri per ottenere "efficaci risposte alle criticità presenti in molteplici realtà estere e che sia garantita al nostro personale scolastico all'estero l'applicazione di disposizioni sullo stato di quarantena che non abbiano impatto sulla dignità e sui diritti fondamentali dei nostri connazionali". "Un governo con un minimo avrebbe potuto chiedere e ottenere per i nostri connazionali una quarantena domiciliare, tenuto conto che tutti i docenti hanno la casa ad Asmara. Il Ministero degli esteri si è invece limitato ad inviare una mail al nostro personale 'consigliando' di prolungare a proprie spese (cioè chiedendo un ulteriore periodo di ferie) il congedo a chi era in vacanza in Italia". "Molti di loro - racconta ancora la responsabile Uil - dovevano rientrare per forza e comunque pensavano ci potesse essere un accordo con l'ambasciata che evitasse questo tipo di quarantena. Oltretutto, altri quattro docenti della scuola che sono andati in vacanza a Zanzibar non hanno avuto alcun problema e sono tranquillamente rientrati e ripreso servizio. E' una situazione a dir poco incredibile. Oltretutto è impossibile comunicare direttamente con loro perchè manca la connessione a Internet. Abbiamo comunque saputo da alcuni colleghi che gli hanno portato generi di conforto, lasciandoli comunque al di là della cancellata della struttura dove sono stati raccolti da infermiere con tute protettive, che stanno tutti bene". Abbiamo chiesto l'intervento di Di Maio, prosegue, "per questo pezzo d'Italia nel Corno d'Africa. La decisione di far effettuare la quarantena, in una situazione ben lontana dagli standard occidentali e con il rischio di creare nuove problematiche di salute ci sembra un gesto pregiudizievole nei confronti dell'Italia. Nessuno dei nostri docenti proveniva da aree a rischio . In questo caso un ruolo determinante lo ha la diplomazia, che, sono sicura, riuscirà ad ottenere almeno che si valuti caso per caso e che si tutelino i nostri docenti all'estero". (Ste/AdnKronos)

Luca Guidi presenta "Sudoku": preferisco i dubbi alle verità. L'intervista canzonata di Fattitaliani

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Fotografia di un periodo a cavallo tra il prima e il dopo la fine di una relazione, “Sudoku” di Luca Guidi salta nel tempo e nello spazio, osservando gli indizi del disamore, i piccoli particolari che scaturiscono nel distacco emotivo. È un disco chiuso in casa, che racconta il tentativo di risolvere l’incapacità di farsi del bene come se fosse un enigma logico, matematico, con la soluzione all’ultima pagina. Un tentativo destinato a fallire ma che permette di compiere un viaggio all’interno dei vari stadi di quel piccolo “inferno” che si può annidare nella quotidianità della coppia. Fattitaliani lo ha intervistato formulando le domande coi titoli della track-list. L'intervista canzonata.

Qual è il tuo rapporto con il "Sudoku"?
Ho iniziato a giocarci mentre scrivevo il disco, così giusto per conoscerlo un poco visto che ne avevo usato il nome. Lo trovo abbastanza divertente ma niente di più. Ho smesso appena finito il disco.
Per arrivare a incidere dischi qual è stata "La battaglia" più dura che hai vinto?
Incidere un disco è di per sé una battaglia. Io mi ero promesso di farlo solamente se si fossero create le premesse economiche per non dover accettare il trend attuale che costringe il cantautore ad essere l’unico reale investitore nel progetto. È successa una cosa bellissima, molte persone hanno fatto proprio Sudoku investendo il loro lavoro a fianco al mio. È una strada possibile, mi piacerebbe che soprattutto i più giovani tra i cantautori ne fossero consapevoli.
Se dovessi inventare una "Preghiera" per salvare il nostro mondo dalla piega che sta prendendo, come sarebbe?
Mi pare difficile, dovrei intanto convertirmi a una qualsiasi religione, poi avere una vaga idea di quale piega stia prendendo il mondo. Mi sa che sono ancora molto lontano.
Sei un tipo che crede nella "Monogamia" o nell'assoluta reciproca libertà all'interno di una coppia?
Credo nel rispetto e rispetto qualsiasi configurazione. Tra esseri senzienti non ci sono grandi limiti. Per la mia limitatissima esperienza la monogamia comporta delle difficoltà e la libertà di coppia forse ancora di più. Vale comunque la pena di godersi quello che si ha, essere sinceri con chi si ama e rispettarsi, in due o più.
A chi chiederesti "Portami via"? e dove vorresti essere portato?
Una volta ho scritto una canzone che diceva “Scarlett Johansson portami via” ma era brutta e non l’ho mai pubblicata. Forse sotto sotto non mi farei portare via da nessuno, però sogno di passare una parte della vita a Cabo de Gata, un parco naturale in Andalusia. Chi vuole venire è il benvenuto.
C'è una persona in particolare a cui devi "Tutto quello che hai"?
Tutto a nessuno, tanto ad un sacco di persone, amici, maestri, incontri, occhi, suggestioni, parole. Sarebbe un'impresa azzardare un elenco e dimenticherei comunque qualcuno.
Ne "La lista della spesa" di Luca Guidi cosa non deve mai e poi mai mancare?
Mi è difficile lavorare senza una birretta aperta sopra la scrivania.
Esiste "Una verità in tasca" che hai avuto da sempre e che hai ri-scoperto tu stesso solo di recente?
Preferisco di gran lunga i dubbi alle verità. Non credo di averne di verità, di dubbi invece ne ho un sacco e me li godo parecchio.
"Mio zio Virgilio" potrebbe essere 'adottato' da chiunque ascolti il tuo disco o no?
Se volete ve lo faccio conoscere, poi giudicate voi. Suggerisco di non giocarci a carte, non ne uscireste bene. Ognuno ha il Virgilio che si merita.
Se avessi la possibilità di spostare la linea dell'"Equatore" in che punto della terra la collocheresti?
Mica è facile, il clima di quelle zone non mi dispiace ma Vianello mi insegna che da quelle parti sono altissimi e io che sono piccoletto farei brutta figura. Lasciamolo lì dov’è nel dubbio, magari cercherò io di spostarmi un po’ di più che c’è tanto mondo che vorrei vedere. Giovanni Zambito.

Cantautore e chitarrista, Luca Guidi ha fatto parte del gruppo blues Betta Blues Society, pubblicando il disco omonimo e vincendo il Samedam Blues Contest in Svizzera. Successivamente entra a far parte dell'orchestra di ukulele Sinfonico Honolulu, che insieme a Mauro Ermanno Giovanardi pubblicherà "Maledetto Colui Che È Solo", disco vincitore della Targa Tenco 2013 come miglior disco di cover. Da questo incontro nasce una collaborazione con l'ex leader dei La Crus che porterà all'inserimento di due brani scritti da Guidi, "Più Notte Di Così" e "Nel Centro Di Milano", nel disco "Il Mio Stile", vincitore della Targa Tenco 2016 come disco dell'anno.
Nel 2017 pubblica insieme ad un altro cantautore livornese, Luca Carotenuto, il disco di inediti "L'Epoca D'Oro". Insieme a NoviGiulia Pratelli e Gio Mannucci porta in giro uno spettacolo dedicato a Lucio Dalla dal titolo "Come è profondo il mare".
Nel gennaio 2020 pubblica il suo primo album solista “Sudoku”.


CREDITS SUDOKU
Luca Guidi: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, basso, pianoforte, organo, synth, iPad, sequencer, cori
Ernesto Fontanella: batteria, percussioni, sequencer, cori
Daniele Catalucci: basso
Fabrizio Balest: contrabbasso Ravi Di Tuccio: batteria
Laura Marchionne: violino Asita Fathi: viola
Ellie Young: violoncello
Chiara Lazzerini: tromba, trombone Massimo Gemini: sax
Tiziana Gallo: flauto
Giulia Pratelli: cori
Giorgio Mannucci: cori
Luca Carotenuto: cori
Leonardo Frangioni: cori
Registrato e mixato a “La Tana Studio” da Ernesto Fontanella Masterizzato a “La Maestà Studio” da Giovanni Versari
Produzione artistica: Luca Guidi e Ernesto Fontanella
Produzione esecutiva: “Non è mica dischi”
Edizioni: “Noteum”
Testi, musiche ed arrangiamenti di Luca Guidi Fotografie e progetto grafico di “Officina Calze Lunghe”

INVITO DALL’INDIA PER GOFFREDO PALMERINI da Krishan Chand Sethi, insigne poeta e fotografo d’arte

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L’AQUILA - È arrivato un mese fa dall’Indiaun inatteso invito dal World Pictorial Poetry Forum (Forum mondiale della Poesia pittorica), Associazione culturale con 32 filiali nel mondo con sede centrale a Daman, città turistica sull’oceano situata a 180 km da Mumbai.
L’associazione, che si propone la diffondere valori universali (Spreading Love, Peace & Humanity), è presieduta Krishan Chand Sethi, poeta e fotografo d’arte con un grande amore per l’Italia e per la cultura italiana. Chi scrive ha conosciuto Sethi due anni fa in Salento, nel corso di un evento culturale a Galatone (Lecce), e da allora siamo assiduamente restati in contatto sui social network, reciprocamente seguendo le nostre attività culturali. In quell’evento partecipava al Premio d’Arte e Poesia sacra organizzato da VerbumlandiArt e gli fu conferita una Targa d’argento quale Riconoscimento alla Cultura.

L’invito a recarmi in India il 25 e 26 aprile 2020 è come Ospite in un importante festival letterario e artistico che si terrà nella sua città di Daman. Sethiè una persona davvero speciale che coltiva il senso dell’amicizia con quel garbo e quella premura tipici della antiche civiltà dei popoli d’Oriente, per i quali l’amicizia è coniugata quasi con una forma di “sacralità” tutta particolare. Non potrò esaudire il suo invito in questa occasione, ma presumo che altre opportunità potranno esserci in futuro per poter corrispondere a tale profonda cultura dell’ospitalità. Devo tuttavia a Sethi almeno un tributo per tanta gentile attenzione, parlando brevemente del suo talento letterario e artistico.

Krishan Chand Sethi, 67 anni, è nato in Punjab, regione all’estremo nord dell’India confinante con il Pakistan. Due lauree e un master (Letteratura inglese, Scienze delle Assicurazioni) in tre distinte università indiane, Sethi è stato poi per 35 anni manager e vice direttore generale della United India Insurance Co. Ltd, fino al 2012.  Poeta finissimo, scrittore, fotografo artistico, ha pubblicato 14 volumi di poesia pittorica e grandi album da tavolo: 500 poesie pittoriche, circa 500 brevi e micro poesie la sua produzione. Sethi si considera un poeta popolare. I suoi soggetti sono molto semplici, belli e chiari, incorniciati nella sua poesia visiva. E’ stato un vero antesignano, introducendo un nuovo concetto di poesia pittorica in cui fotografia e poesia si fondono in una efficace sinestesia. Il linguaggio del corpo dell'immagine è sempre abbinato al tema d’una poesia. Questo modo di scrivere liriche si sta diffondendo rapidamente nel mondo della poesia e dei social media.

"Il concetto di poesia pittorica appena introdotto - afferma Sethi - mi ha portato ad essere molto conosciuto nel mondo. Tutto è iniziato nel 2011 quando ho scritto quattro righe sulla fotografia di mia madre per segnare un grande ricordo. Mi ha toccato il cuore e ho iniziato a lavorare su questo pensiero innovativo, modellato per essere il futuro della nuova poesia con la fotografia. Ha funzionato lentamente all'inizio, ma è entrato in pieno svolgimento dal 2014. Ora si sta espandendo in modo straordinario nei social e nei media cartacei.” Nelle sue opere sembra che l'immagine e la poesia operino come il corpo e l'anima di una composizione e abbiano un doppio effetto sulle menti dei lettori. “Su supporto cartaceo - aggiunge Sethi -  io e mia moglie abbiamo pensato di pubblicare un mega album da tavolo da caffè con poesia pittorica, l'abbiamo fatto e abbiamo creato una storia. Abbiamo fatto un record mondiale. A volte l'immagine parla molto più di quanto non facciano le parole, le linee e le poesie".

La signora Sunita, che peraltro è editore dei libri, fa un ottimo lavoro nel selezionare un'immagine adatta per abbinare al tema della poesia composta dal marito. Sethiscrive poesie sul linguaggio del corpo di un soggetto coinvolto e l'immagine rende la lirica più bella e toccante. Non sarà errato definirlo padre della "poesia pittorica"​​nella storia della letteratura indiana e dei social media. È un maestro nella creazione di straordinari libri fotografici da tavolo, oltreché nella composizione alle sue splendide liriche. Sethiè consapevole di fare qualcosa di nuovo e diverso per toccare il cuore dei lettori e generare loro emozioni nuove, grazie alla poesia e all’arte fotografica. Krishan Chand Sethi ha pubblicato nel 2015 il suo primo grande album da tavolo di foto-poesia: “Passione” il titolo e sottotitolo "Il nostro tavolino da caffè". “Passione” contiene 160 immagini in alta definizione e 50 sue poesie. È stato molto apprezzato dai critici letterari e d’arte, dalla stampa e dai social media. Recentemente questo album da tavolo è stato dichiarato “libro da record mondiale” dal Golden Book of World Records.

Sorprendentemente, insieme all’invito di recarmi come ospite in India, ho ricevuto anche una pergamena dai colori pastello, intestata World Pictorial Poetry Forume firmata dal presidente Krishan Chand Sethi, insieme a Sunita Sethi e Williamsji Maveli. E’ un riconoscimento che mi definisce “AGreat Writer”, un grande scrittore. Più che una realtà lo considero ovviamente un generoso gesto di cortesia da parte di Sethi. Non so se e quale dei miei libri egli abbia potuto leggere, certo è che segue con attenzione ogni mia attività culturale e letteraria attraverso il web e sui social network. Sentendomene onorato, ho gradito il riconoscimento come un ulteriore segno dell’amicizia, che quando è vera e fondata su affinità elettive non bada a latitudini fisiche e culturali, travalicando l’enormità delle distanze per trovare comunque un modo di manifestarsi.


Goffredo Palmerini

Poesia, reading libro "Senza pietre, 11 poeti per Carlo Levi"

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In occasione della Giornata Mondiale Della Poesia 2020 le associazioni ECAD, Le Ragunanze, SpamLife, nell’ambito della mostra: 'Carlo Levi e l’arte della politica' a cura della Fondazione Carlo Levi, il 18 marzo 2020 alle ore 16.30 ai Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, invitano al reading di poesie tratte del libro "Senza pietre, 11 poeti per Carlo Levi".
Con la partecipazione della storica Anna Foa, dei poeti inclusi nell'antologia realizzata da Edizioni Progetto Cultura e dell’attrice Arianna Ninchi che leggerà il testo di Carlo Levi Razzismo e idolatria statale. Nel volume poesie di Simone Carunchio, Davide Cortese, Flaminia Cruciani, Letizia Leone, Serena Maffia, Marina Marchesiello, Roberto Piperno, Luciana Raggi, Anna Santoliquido, Fabio Strinati, Michela Zanarella. Introduzione di Vittorio Pavoncello, intervento critico di Lorenzo Spurio.
"Se le parole sono pietre come afferma Carlo Levi in una splendida metafora rimasta famosa nella cultura italiana, dobbiamo pensare alle parole con metodologie e categorie proprie della geologia”. Partecipazione all'incontro con biglietto d'ingresso alla mostra secondo tariffazione vigente oppure con acquisto della MIC card che da diritto all’ingresso ai Musei di Roma (5€) Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00 - 19.00. Senza prenotazione.

Donatella Giagnacovo, dal 7 marzo l'installazione artistica “…di bianche spine” a L'Aquila

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Sarà inaugurata il prossimo 7 marzo la personale di Donatella Giagnacovo dal titolo “…di bianche spine”.

Un’installazione artistica, curata dalla giornalista e storica dell’arte Angela Ciano, pensata come riflessione sulla condizione della donna nel terzo millennio. Presso gli spazi dell’atrio, del cortile e della sede del Movimento Civico Politico Il Passo Possibile, nel Palazzo storico in Via Verdi 9 all’Aquila,  si svolgerà il percorso di una mostra, visitabile fino al 14 marzo tutti i pomeriggi dalle 17.00 alle 20.00, che ha come filo conduttore il bianco come invito a ripensare e riflettere su stereotipi, soprusi e violenze che il mondo femminile è ancora costretto a subire.

“Fin dall’apertura - spiega Fabrizio Ciccarelli  Presidente del Movimento Il Passo Possibile - abbiamo detto chela nostra sede è a disposizione delle iniziative culturali della nostra città. Tanto più se esse servono a far riflettere su temi importanti come quello che la mostra di Donatella Giagnacovo ci propone. I nostri spazi , nel cuore del centro storico dell’Aquila, sono a disposizione delle  esigenze di una comunità che attraverso la cultura e le sue manifestazioni sta cercando faticosamente di ritrovare una sua socialità”. 
L’esposizione che si svolge nella settimana che comprende la Giornata Mondiale della Donna, sarà inaugurata il 7 marzo prossimo alle 17.00  con un reading di letture, poesie  e musica. Protagoniste saranno le intrusioni di Luisa Nardecchia, elzevirista, Andrea Viviani, linguista e poeta e Flavia Massimo violoncellista e sound designer

La Mostra
“… di bianche spine” è un viaggio – riflessione sulla condizione della figura femminile nel terzo millennio - scrive Angela Ciano nella presentazione in catalogo -  In un periodo in cui  alcuni stereotipi sembrerebbero superati, il potenziale comunicativo del gesto artistico di una donna li fa riaffiorare con tutta la loro urgenza e drammaticità. E non si tratta solo di un nuovo modo di pensare alle forme di  violenza più tragiche, che troppo spesso sfociano nella morte e che pure hanno un loro portato necessario. Nella sua ultima ricerca Donatella Giagnacovo  non si ferma solo a questo, con la sua sensibilità di artista e donna, di moglie, madre ed insegnante, scava in profondità  cercando di far riaffiorare  la condizione vera in cui si trova a vivere ogni giorno la donna del terzo millennio”. Nascono così opere che in un’apparente leggerezza di forma e materia indagano il mondo femminile con un lessico narrativo che ha in comune la scelta del bianco ma non come resa al colore, bensì come necessità: il bianco come luce per illuminare le ombre e le oscure proiezioni che si riflettono sull’essere donna, il bianco di cui si impregna la materia e che da essa arretra per lasciare il posto  al valore espressivo della forma. Ed allora temi come la donna oggetto, la sposa bambina, la donna succube o stereotipo di bellezza ma non intelligenza, la donna violentata, aggredita ed infine trucidata tornano di un’urgenza che prende allo stomaco guardando le opere di Donatella Giagnacovo. Opere che attraggono lo sguardo per la loro immediata leggerezza e per il loro nitore; ma che al tempo stesso  lo inchiodano alla riflessione e alla presa di coscienza. Una dialettica continua in cui il  pensiero/gesto dell’artista si serve di materiali evanescenti e diafani: veli, pizzi, trine, nastri, fiori, peluche, piume e di quelle iconografie che fanno parte del mondo femminile fin dalla nascita. “Ma esse, attraversate dal pensiero e dalla sensibilità dell’artista,  - si legge ancora nel testo del catalogo - perdono la loro forma sterile trasformandosi in strumento in grado di produrre senso, di generare un pensiero nuovo. Nascono così la valigia di peluche o il vestito della sposa bambina realizzati in cemento; le scarpe solo apparentemente vezzose, tempestate di spilli e immerse, anch’esse, in una colata di cemento; si materializza così in tutta la sua ingombrante presenza il vestito di velo trasparente, desiderio di chissà quali promesse, che una miriade di spilli al posto delle cuciture lo rendono un oggetto spettrale simbolo di ancestrali soprusi. E poi ci sono i busti/corazza e le maschere/ prigione in plastica trasparente, in garza … oggetti leggeri ed impalpabili … depurati fino all’astrazione e realizzati con materiale di recupero che, in un rimando ideale al ready made duchampiano,  sottolineano la loro presenza ingombrante, diventando attraverso il fare artistico, sinonimi di gabbie ed involucri in cui da sempre sono costretti il corpo e l’anima di una donna”

info  …di bianche spine
       Donatella Giagnacovo
        a cura di Angela Ciano
        catalogo in mostra
        dal 7 al 14 marzo 2020
        l’Aquila Via Verdi 9 
        orario 17.00 - 20-00
        ingresso gratuito

Zedr, uscito il 1° singolo “Futuro Nostalgico” di matrice utopica e distopica

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Giovedi 27 Febbraio è stato pubblicato il video di “Polvere”, il primo singolo estratto dal nuovo lavoro discografico di Zedr “Futuro Nostalgico”, in uscita in primavera per Overdub Recordings. Il brano è stato è stato pubblicato in anteprima Venerdi 21 Febbraio entrando da subito in diverse playlist Spotify. Il testo della canzone è di matrice utopica e distopica. “Polvere” rappresenta l’immagine un mondo in cui stanno crollando tutti i poteri forti, gli Stati Uniti (i cowboy stanchi per intenderci) L’Asia con i suoi armamenti e la “fragilità” delle religioni mondiali rimangono a terra. I più deboli che finiscono sempre per subire (gli sguardi oltre il deserto e il mare sono i clandestini) avranno sì un mondo accartocciato, ma trovando la forza di trasformare il dolore in virtù si riuscirà a trovare tutto meno sgradevole. Musicalmente il brano si rifà alla tradizione country western, sposandosi con la psichedelica pop di matrice internazionale. Il risultato finale si può definire PsichoCowboy! Il video è stato diretto dal talentuoso regista Andrea Nevi ed il brano prodotto da Samuele Ganci.

Link Video:


Luca “Zedr” Fivizzani, cantautore e fotografo, nasce a Monza nel 1979 ma si trasferisce a Firenze da bambino, facendone il suo quartier generale. Qui studierà prima pittura e poi fotografia, coltivando fin dall’adolescenza la passione per la musica d’oltreoceano, in particolar modo quella degli anni 50 e 90. Autodidatta della chitarra, inizia a scrivere canzoni grazie alla spinta di Kurt Cobain, il quale affermava che bastava avere un’idea e due accordi per scrivere una canzone. Così scrive canzoni sin dall’adolescenza e forma le sue prime band. Passa tanto tempo a scrivere, sperimentare e maturare, fino al 2011 anno in cui conosce il Matteo Giannetti il quale gli produrrà il primo EP “Superstiti” uscito nel 2014 per l’etichetta Kaleido (sotto il nome e cognome veri). Il disco riceve consensi molto positivi dalla critica e vince anche il premio “Pasinetti” nel 2016 con il videoclip di “Amore in erosione”. Nel 2018 scrive il nuovo album, nato dall’incontro con il chitarrista Giulio Peretti il quale riesce ad entrare in sintonia con Zedr per la composizione del nuovo materiale che dovrà essere un omaggio agli anni 50 e alla western music. L’incontro poi con il produttore Samuele Cangi (già produttore dei Manitoba e turnista di Cristina Donà) sarà poi il passo definitivo per la realizzazione del nuovo disco, vista la sua rinomata esperienza ed estrosità musicale darà il giusto vestito a tutta l’opera.

Malleus Maleficarum di e con Morena Rastelli al Teatro Studio Uno dal 12 al 15 marzo

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Debutta in prima assoluta al Teatro Studio Uno dal 12 al 15 marzo 2020 “Malleus Maleficarum” di e con Morena Rastelli in scena con un intenso monologo sulla natura femminile che tra ironia e dolore racconta l’ipocrisia della nostra epoca, in cui dietro la tanto declamata parità dei sessi, si celano discriminazioni, crudeltà e abusi, debolezze e fragilità umane che trovano sfogo ancora e sempre nella violenza.

Un viaggio nel tempo e nella storia, attraverso ciò che non cambia: l’angoscia dell’uomo di fronte all’imprevedibilità della vita. Il timore e il rifiuto della natura, del mistero, del caos. La paura di fronte al femminile, incarnazione della natura del mistero e del caos, che in tutta la sua indomita potenza, per fascinazione ma soprattutto paura, non sappiamo far altro che sottomettere e controllare con la violenza. Malleus Maleficarum è il nuovo manuale per essere Liberi di essere ciò che siamo.
Una donna, per tutte, rivendica il suo diritto di essere Strega, oggi. Il titolo è del manuale degli Inquisitori del 1487, testo di riferimento per la maggior parte dei processi per stregoneria, che portarono a bruciare con gloria sul rogo migliaia di donne innocenti.
Malleus Maleficarum ovvero Il Martello delle streghe.
Lo studio parte dalla caccia alle streghe, fenomeno sociale volto ad emarginare e massacrare quelle donne che nel medioevo ebbero il coraggio, tramite l’arte della natura magica e misteriosa, di emanciparsi dal sistema patriarcale imposto dalla nuova religione che, sopprimendo gli antichi dei della natura, intendeva reprimere con i loro culti anche gli istinti naturali degli uomini. Guardiamo l’inquisitore, la lussuria repressa e sfogata nella violenza. Gli impulsi sessuali degli uomini, definiti una sporca colpa delle donne che con Eva, incarnavano la tentazione a peccare. Fino ad arrivare ai giorni nostriIl tentativo è togliere il velo che ci hanno messo in testa e davanti agli occhi. La rivendicazione è nel trionfo di essere diversi, di essere oggi Strega, ovvero libera, fuori dalle convenzioni dagli schemi che ci vogliono ancora solo madri e mogli, zitte e sottomesse, prigioniere e infelici.
Lo spettacolo è una ricerca sulla comunicazione, il tentativo di arrivare alle persone attraverso una ricerca stilistica che si basa su un uso poetico della parola e del corpo, che sveli l’anima per toccare l’anima. Dalla magia di parole antiche alle bugie dei testi medievali, dalla slam poetry contemporanea all’arringa finale, la scrittura segue le maglie del cuore che pulsa nascosto dentro ogni pezzo di storia, sceglie nel dettaglio le parole, lo stile, la costruzione sintattica per colpire e abbracciare in maniera prepotente lo spettatore. Il corpo segue un’analoga ricerca, studiando le atmosfere da creare attraverso la costruzione di scene agite in uno spazio nudo, essenziale, contaminato da pochi elementi e fioche luci.
MALLEUS MALEFICARUM

di e con Morena Rastelli

foto Luisa Fabriziani
dal 12 al 15 marzo 2020
Teatro Studio Uno | Sala Teatro | via Carlo della Rocca, 6 Roma

Siamo le figlie delle Streghe che non siete riusciti a bruciare.
Siamo ancora Streghe, quando decidiamo di pensare con la nostra testa,
di non adeguarci, di scegliere, di osare, di vivere.
Siamo ancora Streghe - E allora Bruciateci!
Ma le figlie delle streghe continueranno a vivere
e saranno loro fuoco e fiamme
-
Malleus Maleficarum” 12-15 marzo 2020
Teatro Studio Uno | Sala Teatro | Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).
Ingresso 12 euro. Tessera associativa gratuita
Giov – Sab ore 21,00 e Dom ore 18.00
Per info: 3494356219- 3298027943

Buon compleanno Mina!

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Milano, primi anni 90, la Galleria del Corso, 4 deve proprio essere nel mio karma se in quegli anni lavoravo al 6° piano presso la Curci/Carosello e dal 1976 al 4° piano c’è anche la nostra sede. Alla lettera G del catalogo avevamo Giorgio Gaber, alla V c’era Vasco Rossi , ma alla M oltre a Modugno e Milva, la pantera di Goro, c’era proprio LEI, Mina la tigre di Cremona.
I felini non ci mancavano! Li, tra quelle mura, Davide Matalon, storico scopritore di Mina,era stato per anni il direttore artistico e invece negli anni 90 di fronte alla porta del mio ufficio, dall’altra parte del corridoio, si trovava l’ufficio di Osvaldo Miccichè, che proprio Mina aveva inserito nell’organico della PDU come curatore editoriale e A&R, per la rigorosa selezione delle canzoni inedite da sottoporle. Da quell’ufficio uscivano note, fumo e profumo di vaniglia di pregiati tabacchi selezionati, almeno quanto le canzoni, un fumo denso, a noi familiare, che si mischiava al fumo di un altro personaggio indimenticabile, il M° Bogani, che stava nell’ufficio di fianco al mio. Così accadeva che da quelle stanze uscissero le note in anteprima che qualche mese dopo sarebbero diventate canzoni di successo. Se non venivano gradite dal M° Bogani o dallo stesso Miccichè, si sentiva sbattere la porta…stava a significare il forte disappunto, da parte di uno dei due, ed era il segnale che qualcosa non andava nell’armonia o nella melodia. Un andirivieni quotidiano di artisti e personaggi, che a malapena riuscivamo a scorgere nel fitto fumo vanigliato…la privacy a quei tempi era una cosa seria! Di solito era Osvaldo che si recava a Lugano da Mina, ma quel giorno non fu cosi. In corridoio c’era fermento, era appena entrato Luciano Tallarini ,il geniale Art Director che ha creato le copertine più belle e famose della discografia italiana, nonché le copertine dei dischi di MINA , oltre al logo della nostra etichetta Top Records, e c’eraLEI, la Signora della canzone italiana, la tigre di Cremona. Sarebbe il caso di dire: c’era una “Mina vagante” sciarpa al collo, grandi occhiali, i capelli raccolti in uno chignon basso, avvolta in lungo cappotto nero. Per noi, fino a quel momento, Mina era le note che si facevano strada tra il fumo al profumo di vaniglia. Quel giorno, in corridoio Mina si era materializzata davanti ai nostri occhi con tutti i testi delle sue canzoni ”fumo blu, una nuvola e dentro tu” “sei grande, grande, grande come te sei grande solamente tu”… Buon compleanno MINA! 
“È l’ora in cui riaffiorano i ricordi di un'epoca che non esiste più” diceva una tua canzone. 
 Paola Palma

Alberto Lombardi, "Start again" il nuovo singolo: un’esortazione a ricominciare

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Da oggi, mercoledì 4 marzo, è disponibile in digital download, sulle piattaforme streaming e in rotazione radiofonica “START AGAIN” (Belairstudio / DistroKid), il nuovo singolo del cantautore e chitarrista ALBERTO LOMBARDI. Il brano è il primo estratto dall’album “Home” missato da Bob Clearmountain, il più famoso mixing engineer di tutti i tempi.

“Start Again” è una ballad epica e ritmata, con un eccellente lavoro di chitarra rock-blues e un sound molto vivo, fatto di strumenti veri suonati da persone vere. Un testo introspettivo che parla di un nuovo inizio e che fa riferimento a uno dei canti più famosi dell’Inferno dantesco, il XXVI, dove il poeta immagina un Ulisse che non ritorna a Itaca ma spinge i suoi uomini a un ultimo epico viaggio ai confini della conoscenza.
A proposito del nuovo singolo l’artista ha dichiarato: «Sono onoratissimo di uscire con un lavoro missato da una leggenda come Bob Clearmountain! La settimana prima di vederci doveva chiudere un lavoro con Springsteen, con cui collabora dai tempi di “Born in the Usa” e tutto questo fa un certo effetto! La canzone è un’esortazione a ricominciare, a riscrivere se stessi, e contiene citazioni dall’inferno di Dante. Il discorso di Ulisse in particolare. Quando si dice rubare dai grandi!».
Il videoclip che accompagna il branodiretto da Jenkins Monzey, è la storia di un viaggio dall’aridità alla bellezza. Di una rinascita. Girato intorno a Los Angeles, dopo una prima parte nel deserto del Mojave, sulla sua Mustang Alberto approda a Malibù, più precisamente a Point Dume. Anche Clearmountain è presente nel video, mentre missa proprio questa canzone e le scene finali sono girate al bellissimo “Chandelier Tree”. Link Youtube: https://youtu.be/U5XKD0OF3p8 
“Start Again” dà il via a un crowdfunding che aiuterà l’artista indipendente a finanziare la promozione dell’album “Home”. Presenti nella title track del disco, in uno splendido coro Gospel, le storiche cantanti degli Chic, Norma Jean Wright e Luci Martin. Missato da Clearmountain e prodotto dallo stesso Alberto, “Home” è disponibile solo attraverso il crowdfunding e non sarà disponibile sugli store digitaliLink: http://sostieni.link/23630
Alberto Lombardi è un chitarrista acustico riconosciuto a livello internazionale, apprezzato dai più importanti giornali del settore e riconosciuto da star della chitarra come Nile Rodgers e Tommy Emmanuel, ma è prima di tutto un cantautore e un chitarrista rock. Al momento è anche in tour con il suo tributo alla Stratocaster, dove suona la musica che ha reso questa chitarra una leggenda, da Hendrix a Clapton, Da Gilmour a Jeff Beck.

Biografia
Alberto Lombardi è un virtuoso italiano della chitarra riconosciuto a livello internazionale, specializzato sia nell’acustica fingerstyle che nell’elettrica rock. Con l’acustica ha appena concluso un tour in USA dove ha suonato in celebri rassegne chitarristiche come “Argenta” in Arkansas e “Wooden Hall” in California, o per l’istituto di cultura italiano di Los Angeles nel giorno della memoria, davanti ai consoli italiano e tedesco. Ma è stato invitato anche in storici festival statunitensi come la All Star guitar Night, e in Germania la International Guitar Night. Ha anche partecipato ai maggiori eventi italiani dedicati allo strumento, come quello di Sarzana, l’ADGPA e Madame guitar. Ad oggi Lombardi ha pubblicato due dischi e quattro videocorsi per Stefan Grossman e Peter Finger, due dei più importanti chitarristi e divulgatori dei nostri tempi. Come chitarrista elettrico ha suonato sui palchi degli stadi italiani San Siro e Olimpico, o del celebre Pavillao Atlantico di Lisbona. Al momento è in tour con il suo progetto Alberto Lombardi Stratocaster tribute dove interpreta la grande musica degli artisti legati all’iconica chitarra, leggende come Clapton, Hendrix, Gilmour, Jeff Beck etc. I suoi dischi hanno ricevuto il plauso di grandi artisti e giornali specializzati, prima di tutto dal maestro indiscusso dell’acustica Tommy Emmanuel (“It sounds beautiful and your playing and arrangements are very powerful! Big admiration to you!”), ma anche da importanti testate internazionali come Acoustic Guitar, Fingerstyle Journal, Vintage guitar, Minor 7th, Chitarra acustica. È stato messo tra gli otto chitarristi da tenere d’occhio nel 2018 da Vintage Guitar magazine, tra i 10 migliori chitarristi emergenti dal Guitar Masters in Polonia, ed è testimonial dei marchi Taylor Guitars e B&G guitars. Alberto è da 25 anni anche session man per molti artisti italiani e internazionali, proprietario di uno studio di registrazione, arrangiatore, produttore e mixer di musica rock e pop. Le sue collaborazioni sono molteplici e vanno da artisti internazionali come le cantanti della band CHIC, Robbie Dupree, a nomi italiani come Barbarossa, Massimo di Cataldo, Loredana Bertè, etc.

Un cronista investigatore, scrittore Niky Marcelli e il giallo "La Strega Spiaggiata"

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Niky Marcelli, giornalista e scrittore, è nato a Milano ma si è trasferito quasi subito a New York e successivamente a Roma, dove ha risieduto fino al 2004, prima di coronare la sua vecchia aspirazione di andare a vivere in campagna. 
Cronista investigativo e critico di spettacolo, è stato uno dei «padri fondatori».
Uno dei suoi ultimi lavori edito Santelli Editore, il giallo "La Strega Spiaggiata".

“Chi ha ucciso Martina Magnani, giovane studentessa del liceo, ritrovata cadavere vestita da strega, sulla spiaggia di ponente di Cesenatico la mattina seguente Halloween?

Per il piemme Attanasio Pavone non ci sono dubbi: il colpevole è un senzatetto senegalese sorpreso a dormire a poche centinaia di metri dalla vittima, con accanto la sua borsetta. Il movente è palese: omicidio a scopo di rapina dopo un probabile tentativo di violenza.

Ma per Anna Bonoli, detta la Lince, detective privata con un passato da ispettore della Polizia di Stato e una spiccata propensione per il gin Monkey47, le cose potrebbero essere andate diversamente. È stata proprio lei a trovare il corpo della ragazza e, da quanto ha potuto osservare guardandosi in giro, i conti non tornano.

Nonostante il magistrato minacci di farla arrestare per intralcio alle indagini se solo prova ad interessarsi al caso, la Lince decide di investigare in parallelo con gli ex colleghi, scoprendo che Martina non era affatto una sprovveduta liceale e la sua morte nasconde in realtà molte ombre.”

“L’Italia del Perè-Lachaise. Vite straordinarie di italiani in Francia e di francesi in Italia” a Palazzo Farnese

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di Riccardo Bramante
Presso la sede dell’Ambasciata di Francia, a Palazzo Farnese, è stato presentato un volume biografico decisamente originale “L’Italia del Père-Lachaise. Vite straordinarie di italiani in Francia e di francesi in Italia”, frutto di un lavoro durato oltre due anni condotto da scrittori, giornalisti ed accademici coordinati dalla storica Costanza Stefanori ed edito da Skira.
E’ un’opera estremamente innovativa in cui viene raccontata la storia di 61 italiani ed italiane, ognuno a suo modo divenuto ben noto, che hanno trovato riposo nel celebre cimitero parigino del Père-Lachaise che accoglie, nei suoi oltre 40 ettari, tanti personaggi famosi tra cui Chopin, Molière, Proust e Oscar Wilde.
L’idea, nata dall’entusiasmo del Console generale d’Italia a Parigi, Emilia Gatto, ha richiesto la partecipazione di un gruppo di 120 volontari che hanno avuto il compito di rintracciare una ad una le tombe degli italiani sepolti nel cimitero non essendovi un archivio pubblico. Alle ricerche hanno partecipato anche scrittori affermati come Corrado Augias, o noti giornalisti come Massimo Nava, i quali, affidandosi anche a fonti diverse e a testimonianze orali, sono riusciti a far rivivere - come scrive la Console nella prefazione- “personalità fuori dall’ordinario, italiani di nazionalità, di origine o di “cuore” che hanno passato l’ultima parte della loro vita in Francia.”
Tra loro ci sono nomi noti come i pittori Giuseppe De Nittis e Amedeo Modigliani, musicisti come Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini, cantanti come Maria Callas e Yves Montand (nato Ivo Livi), politici come Piero Gobetti e Carlo e Nello Rosselli, ma anche nomi meno noti come la ballerina Maria Taglioni, considerata la prima romantica o Maria Alboni, “la voce di contralto più bella che abbia ascoltato in vita mia” come disse Rossini.
Di tutti viene fatta una esauriente ed appassionata biografia: Dacia Maraini ha scritto su Maria Callas, italiana non di passaporto ma di cuore, Monica Bellucci ha ricordato la sua concittadina di Città di Castello Maria Alboni, Massimo Ranieri racconta, invece, di Antonio Franconi, considerato l’inventore del circo moderno di cui il cantante napoletano ha interpretato il personaggio nel film “La meravigliosa avventura” di Luca Verdone.
Il libro ha, dunque, una valenza non solo storica e culturale ma anche sentimentale, utile per sottolineare ancora una volta “il debito culturale reciproco tra Italia e Francia, unite da profonda amicizia al fine di essere più forti e coesi nell’affrontare le sfide future” come ha tenuto a ricordare l’Ambasciatore di Francia Christian Masset.

Giulio Kaliandro, “Non toccate i bambini” il nuovo album sulla violenza sui minori e la vicenda di Bibbiano

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L’album, contenente 9 brani da lui composti, tratta della violenza sui bambini, tema che l’artista ha molto a cuore: “Non toccate i bambini” affronta il tema della violenza sui minori e la vicenda di Bibbiano.
In “Gamines” racconta la difficile realtà affrontata dai bambini del Sud America, costretti a fuggire dai venditori di organi. Il brano “Tarant nuestr” è dedicato alla sua città natale e alle moltissime vittime dell'inquinamento dell'ex ILVA (compresi i suoi genitori), facendo particolare riferimento alla salute dei bambini.

"Non toccate i bambini" conta la collaborazione di musicisti di grande talento quali Andrea BraidoLuigi Schiavone (Enrico Ruggeri), Ricky Belloni (New Trolls), Rocco Lanzo (Anna Oxa, Toto Cutugno, Albatros), Cesare Capone (Toto Cutugno, Albatros), Daniele Perini (Tullio De Piscopo, Paolo Rossi), Mark Jarrett e giovani talenti come Marco PappollaAntonello Balata e il maestro/poeta Norman Zoia, autore di 4 testi.

In questo progetto di matrice puramente Rock, si evince la spiccata attitudine di Kaliandro a questo genere, ma anche la notevole versatilità musicale, frutto di decenni di passione, esperienza e studio.

Al progetto partecipa in qualità di special guest l’amico e prestigioso chitarrista Andrea Braido, che ha suonato con artisti del calibro di Vasco Rossi, Pausini, Ramazzotti, Zucchero, Celentano, Mina.

Tracklist:
  • Assonometria
  • Gamines
  • Non toccate i bambini
  • Gli amori più importanti
  • Bisonti in alto mare
  • Principessa
  • State attenti
  • Tarant Nuestr
  • Via della Ribeltà
Il disco, pubblicato dall’etichetta discografica Terzo Millennio Records, è stato anticipato dal singolo “Non toccate i bambini”, in questi giorni già in rotazione radiofonica. 

GIULIO KALIANDRO 

Giulio Kaliandro, rocker, cantautore e produttore discografico, nasce a Taranto e da giovanissimo si trasferisce a Milano per realizzare i suoi progetti artistici. Comincia a studiare musica e composizione già dalla tenera età di sei anni: nasce così una passione che lo accompagnerà negli anni avvenire e che si concretizzerà nel lavoro della sua vita.

Ben presto si fa notare per le sue doti di polistrumentista/cantante ed inizia a collaborare, produrre e suonare con artisti famosi italiani ed internazionali quali Rick Wakeman degli YES, Billy PrestonSam MoreBanco del Mutuo SoccorsoAmanda LearToto CutugnoAlbatrosVince TemperaMaurizio VandelliRoberto CacciapagliaMauro PaganiLe Vibrazioni e Francesco SarcinaAida CooperPino ScottoVanadiumMia Martini, e molti altri.

Con alcuni di questi artisti gira il mondo in Tour, esibendosi nei più importanti teatri, palazzetti, stadi e locali live.

La sua carriera conta l’incisione di otto 45 giri, due dischi Mix e la pubblicazione di due album quali “Kaliandro- Reggata del sud” e “KS - On Fire”, nato dalla collaborazione con la sua band Glam- Rock, con la quale partecipa a molti programmi e manifestazioni canore in onda su reti RAI e MEDIASET.

Giulio vince numerosi premi importanti, tra cui due Ambrogini d' oro (massima onoreficenza della città di Milano), Premio Rino Gaetano '84 su Rai 1, Premio Stefania RotoloPremio Breil '84 per l'operosità artistica e Premio Boario Terme, condotto da Mike Bongiorno su Canale 5.

Insieme a Roberto Cacciapaglia realizzano tra i più importanti jingles pubblicitari e musiche d’accompagnamento per documentari, tra i quali emerge quello della Testa Rossa Ferrari che fa il giro del mondo.

A marzo 2020 in tutti i webstore il suo terzo album “Non toccate i bambini”.

Milano… ”non è una cosa seria”

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Seppur i nostri bei teatri siano chiusi, sta andando in scena un vero e proprio dramma dal titolo Coronavirus. O forse no, ripensandoci meglio mi viene in mente Pirandello  e le sue novelle “La signora Speranza” “Non è una cosa seria”, perché in fondo per quanto ci sforziamo di razionalizzare, di sperare e ragionare, tutti i nostri bei ragionamenti la vita spesso ce li ritorce contro. 

Tra Azzeccagarbugli, comitati scientifici e personaggi politici in cerca d’autore non si è ancora capito se la cosa è serissima, seria o semi seria, ma visti i provvedimenti messi in atto assume le sembianze di una tragedia.

In questo tempo sospeso, gli unici che forse si stanno godendo il presente sono i bambini, d’altronde se fosse accaduto anche ai miei tempi di poter restare a casa da scuola per settimane intere per un virus, posso affermare ancora oggi con assoluta certezza che la gioia avrebbe avuto la meglio  su ogni virus letale.

Da loro dovremmo imparare molto. Perché se il mondo che siamo riusciti a costruire noi adulti è quello che sta andando in scena in questi giorni, beh…i veri irresponsabili siamo noi.

E poi quando eravamo bambini avevamo un Presidente vero: Sandro Pertini. Scese in campo per la tragedia di Alfredino rimanendo sul posto con i soccorritori, impazzì di gioia come tutti noi quando nell’82 l’Italia divenne campione del mondo, anche adesso si sarebbe comportato come un vero Presidente, un padre per tutti.

Tra una notizia e l’altra, Il Papa in questi giorni ha il raffreddore e i suoi temi sono altri, Il Presidente…chi?

La verità è che gli italiani sono orfani da molto tempo e come tutti gli orfani siamo abituati a cavarcela da soli e così faremo per uscire anche da questo disastro. Come abbiamo fatto dopo i terremoti.

Il problema, caso mai, è come far dimenticare tutto questo pandemonio all’estero, ci penseremo…

Alla riapertura delle scuole ognuno guarderà al proprio orto e proverà a salvare il salvabile, come sempre.

Sono spuntate già le email di alcuni colleghi che avvisano che la loro azienda non ha contatti con le zone rosse del Coronavirus, produce 100% made in Italy  e soprattutto non si ferma!  

E poi Milano non si ferma NO?, “abbiamo ritmi impensabili ogni giorno” dice il video di rilancio, come dire: appena mi passa l’influenza saremo più strong di prima e correrò più di Roma, Torino, Palermo e tutte le altre città italiane che pure nel video sembrano le cugine a rimorchio.

Mah.

Intanto la canzone diceva

Oh mia bela Madunina che te brillet de lontan tuta d’oro e piscinina, ti te dominet Milan…

E poi…

Si vegni senza paura, num ve songaremm la man  

(venite senza paura vi tenderemo la mano)

A 1 metro di distanza…e con Amuchina?

Paola Palma
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