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Teatro, DIVORZIO AL PEPERONCINO DI ANNAMARIA PLINI A PALERMO DAL 24 AL 26 GENNAIO 2020

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Dal 24 al 26 gennaio 2020 la Compagnia Stabile del Teatro Petrolini di Roma porterà in scena a Palermo la commedia brillante «Divorzio al peperoncino» scritta da Annamaria Plini per la regia di Margharita Smirnova, con (in ordine alfabetico) Caterina Boccardi, Salvo Buccafusca, Maria Pia Cardinali, Dario De Vecchis, Vito Garofalo, Federico Giovannoli e Lella Petrone.

Una pièce brillante che tratta il sempre attuale tema dei rapporti tra la famiglia di origine e quella di nuova formazione, con l’inevitabile divampare dell’eterno conflitto tra una suocera fin troppo presente e una nuora in cerca di autonomia.

Il tutto complicato, secondo i migliori canoni della commedia brillante, dal sorgere di tentazioni di vario genere e dall’esplodere di equivoci e situazioni impreviste, tra spunti di riflessione ed esilaranti colpi di scena.

Ai tre spettacoli in programma (venerdì 24 ore 21 al Teatro Sant’Eugenio - sabato 25 ore 21 e domenica 26 ore 17 al Cineteatro Colosseum) saranno presenti i noti (e particolarmente cari al pubblico palermitano, e non solo) attori Gino Carista e Giovanni Cangelosi.


COMPAGNIA STABILE TEATRO PETROLINI

ASSOCIAZIONE LE OMBRE DI PLATONE

Musica, Christian Frosio a Fattitaliani: l'artista ha un ruolo di responsabilità molto forte. L'intervista Canzonata

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Mille Direzioni è il primo album del giovane Christian Frosio, in uscita venerdì 10 gennaio.
Si compone di 8 brani diversi tra loro. I testi affrontano tematiche esistenziali legate all'abbandono (sia di chi parte e sia di chi resta), al tempo che scorre, alla condizione di solitudine. Le atmosfere oniriche e la sfera immaginativa delle musiche e dei testi (intese come esperienza di speranza salvifica), permeano l'aspetto nostalgico delle canzoni che, seppur legate a tematiche di sofferenza e solitudine, nel cantato e nelle scelte sonore non vogliono restare confinate ad un senso di impotenza, ma al contrario sono protese alla volontà di reagire. Sui titoli che compongono l'album Fattitaliani ha interpellato Christian Frosio per "L'intervista Canzonata".
Chi sono le "Anime leggere"? chi potrebbero essere?
Le "Anime Leggere" siamo noi, la caducità delle nostre esistenze inserite nello scorrere del tempo. E' l'Uomo inteso in senso lato ma anche tutte le cose attorno, il macro e il micro cosmo.
Quando "Apri la finestra" dalla tua stanza cosa vedi, cosa immagini?
Immagino sempre qualcosa che va oltre ciò che vedo, qualcosa che è speranza e volontà di superamento. Aprire la finestra è come creare immediatamente una connessione tra il fuori e il dentro, ed è quello che cerco di stabilire anche nelle mie canzoni attraverso una "presa di coscienza creativa" su ciò che osservo.
Questo è il tuo primo disco: all'inizio quanto "Distante" ti sembrava questa meta da raggiungere? Cosa provi?
E' stata una meta difficile da raggiungere, ma ero sicuro che prima o poi ci sarei arrivato. Per affrontare al meglio il percorso mi sono sempre detto che era come andare in montagna: meglio non guardare la cima e camminare passo dopo passo a testa bassa. In questo senso ho lavorato con pazienza e calma per riuscire a raggiungere un risultato di cui sono molto soddisfatto. Se mi guardo indietro, vedo che di strada ne è stata fatta parecchia e quasi mi sembra inverosimile. Nel mio caso poi, curando da solo tutti gli arrangiamenti oltre la scrittura dei brani, c'è stato un doppio lavoro. Ora mi godo il momento del traguardo che è già comunque una nuova partenza.
Che cosa rende un luogo, un posto, una dimensione "La nostra casa" dove vivere e stare bene?
Il conforto delle persone o dell'ambiente intorno ma anche di te stesso verso te stesso, che può realizzarsi quando si ha la possibilità di esprimere la propria natura, ciò a cui ci sentiamo di appartenere realmente. Possono essere tante cose: il lavoro, uno sport, scrivere canzoni...ognuno ha la sua strada, e il suo luogo, o i suoi luoghi.
"Anche se è Natale" molta gente prova tristezza, solitudine, rabbia: tu che rapporto hai con queste festività? con quello che rappresenta?
Ho un rapporto contrastante con il Natale, come con molte altre cose del resto. Da un lato è una ricorrenza che mi coinvolge poco (se metto distrattamente un addobbo in casa poi me lo dimentico fino all'estate), dall'altro lato una volta che è trascorso ho un ricordo bello e nostalgico dei momenti passati con le persone a me care. Quindi a conti fatti, è sempre un momento positivo perché crea dei ricordi. Del Natale non mi piace sicuramente l'aspetto compulsivo del consumismo a tutti i costi.
Decidere di fare l'artista non è un po' come "Giocare col vuoto”?
È una domanda con tante premesse e si possono dare quindi tante risposte.
Ti risponderò dal punto di vista dell'utilità dell’Arte.
Ti dico subito che secondo me no.
È vero che l'artista ha a che fare con qualcosa di non tangibile perché legato al suo sentire e alla sfera immaginativa.
Ma ha anche un ruolo di responsabilità molto forte, per cui nel momento in cui realizza una qualsiasi opera, consegna agli altri un qualcosa e a questo qualcosa viene attribuito un valore che può cambiare da fruitore a fruitore.
Per canto mio, attribuendo un valore molto forte all'Arte, credo nella sua utilità e nella capacità di contribuire a realizzare nella persona spirito critico e conoscenza, intesa come capacità di intraprendere percorsi emozionali o mentali diversi
Sin da giovanissimo, pensavi a questa strada o la tua mente andava in "Mille direzioni" in termini di progetto e ideali?
Come tutti i bambini da piccolo hai tante fasi passeggere, ma ti posso dire che da adolescente, nel momento in cui ho iniziato a scrivere canzoni, ho capito che questa era la strada che mi realizzava a pieno. Se non ci fosse stata la scrittura, non mi sarei mai sognato di fare musica. Sono le canzoni che mi hanno scelto, non le ho scelte io, e lo dico senza presunzione.
Ho fatto molti altri lavori (legati alla musica e non solo), ma il richiamo a questa natura cantautorale è stato sempre presente e forte.
Una volta intrapresa la strada della musica, hai detto a te stesso "Guarderò lontano"? in che senso?
Nel senso che questa scelta, che cerco di portare avanti con sincerità e onesta, spesso è stata conflttuale con le situazioni intorno. Proprio come dice la canzone "Guarderò Lontano", il rischio serio è di scontrarsi con una serie di sovrastrutture sociali e relazionali e di ritrovarsi isolati. La musica non ti concede mezzi termini. 
Guardare lontano significa guardare alla realizzazione di se stessi, forse l'unica chiave per essere non dico felici, ma in armonia con la propria natura di uomo. Ognuno ha un suo percorso: a volte intraprenderlo può costare molte rinunce. Giovanni Zambito.


Christian Frosio è un cantautore bergamasco e suona chitarra, basso, pianoforte e tastiere. 
Dopo l'esperienza maturata in qualità di chitarrista e cantante in diverse cover band rock, inaugura il suo progetto "Mille Direzioni" (titolo omonimo del primo album). Con il primo videoclip è finalista “Experimental, Dance & Music Film Festival” di Toronto e "Biella Music Festival”, mentre con il secondo viene nominato tra i Best Music Video al Prisma Independent Rome Film Awards.

La band di Lucio suona Dalla l'11 gennaio al Parioli Theatre Club

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Tra i più eclettici interpreti della musica italiana, capace di trascinare intere generazioni grazie alle sue strofe senza tempo, Lucio Dalla con la sua musica è riuscito a dar corpo a un caleidoscopio di emozioni. 

L'11 gennaio il palco del Parioli Theatre Club, storico teatro nel cuore del quartiere Parioli, ospiterà una cena-concerto con la band che ha accompagnato Dalla nei suoi tour. Sul palco anche alcuni dei musicisti che hanno collaborato alla registrazione di alcuni album del grande Lucio per una serata che scalderà i nostri cuori. 

Stefano Fucili (Chitarre e voci) Cantautore, chitarrista, compositore e arrangiatore che ha collaborato con Lucio Dalla, suo produttore alla fine degli anni novanta, scrivendo con e per Dalla il brano Anni Luce nel 2001 dal cd Luna Matana. Luciano Ciccaglioni (Chitarre) - Ha collaborato con Francesco De Gregori, Luca Barbarossa, Ivano Fossati e tanti altri. Con Lucio Dalla ha inciso le chitarre in studio per gli album pubblicati negli anni '70.
Giovanni Imparato(percussioni) - Unanimemente considerato fra i più talentuosi percussionisti d'Italia, ha più volte collaborato con Dalla.
Stefano Scartocci (pianoforte) - Pianista, compositore, ha collaborato con Claudio Baglioni, Renato Zero, e tanti altri. In particolare ho seguito mansioni di editoria e consulenza musicale anche per Lucio Dalla.
Benny Amoroso(tromba) - membro della storica band "The Flippers", in cui Dalla era voce solista e clarinettista. Ha collaborato con Lucio per anni. 

Parioli Theatre Club

via Giosuè Borsi 20 – Roma 

La band di Lucio suona Dalla

Stefano Fucili (Chitarra e voci), Luciano Ciccaglioni (Chitarre), Giovanni Imparato (percussioni), Stefano Scartocci (pianoforte), Benny Amoroso (tromba)

11 gennaio 2020 

Apertura porte ore 20.00

Inizio concerto ore 21.00
Prenotazione tavoli +39 333 995 1643
Ingresso gratuito 

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Intervista ad Andrea Fatale: Uki e la Selenophilia

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UkiZero, portale di cultura, mitopoiesi e informazione alternativa, ha rilasciato un'intrigante ed originale Antologia di Racconti brevi, selezionati tra gli autori e i blogger ospitati dal portale. Una lettura che ci introduce in un immaginario letterario, ed esistenziale, a dir poco affascinante

UkiZero, "Lunario della parevoluzione", è un blog/webzine multi-autore di controcultura, nato con lo scopo di offrire soluzioni inerenti l’intrattenimento telematico in tutte le sue forme. Un Portale di attualità, cultura alternativa e “metastoria” che tratta di musica, cinema, arte, suoni e linguaggi della scena contemporanea. Grazie alla giusta combinazione di marketing, coolness e appeal, il portale ha ormai raggiunto consistenti risultati in qualità di “frequenza”, “copertura netta” e “penetrazione” oltre a un notevole numero, nell’ordine delle decine di migliaia, di “accessi” al mese. 
Tra le Rubriche presenti sul Sito ce n'è una, denominata “Inchiostro”, che in questi tempi ha raccolto molti racconti dai generi più disparati. “Selenophilia” è una selezione di questi, più altri esperimenti letterari inediti, a formare un'Antologia composta da 21 Racconti brevi per 16 autori, edita da AlterErebus Press.
Ventuno racconti eterogenei che dal dramma al surreale, dall'esistenzialismo al conturbante, raccontano storie, sensazioni, emozioni, riflessioni, immagini, scenari, realtà alternative... dove la narrazione va oltre la realtà sensibile per esprimersi nei modi più inaspettati.
Fra gli Autori spiccano una serie di interessanti esordi narrativi e i preziosi contributi di autori già affermati nel panorama letterario italiano, e non solo. Si tratta di scrittori, saggisti, artisti, ecc... ognuno con il proprio immaginario e particolare stile di scrittura creativa.
Abbiamo intervistato Andrea Fatale, l'ideatore di questo progetto che si caratterizza non solo per la sua principale sfera editoriale.
Ciao Andrea, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista. Comincerei col domandarti come è nata in te l'idea di UkiZero.
UkiZero nasce dalle ceneri di altre esperienze nel Web. Da giornalista ho iniziato con testate locali per poi passare a quelle nazionali, eppure non riuscivo a convergere la mia passione per l'arte, la musica e un certo tipo di "conoscenza". Così un bel giorno insieme a pochi amici, e ad un alleato di vecchia data come Alessandro Lopez, abbiamo dato vita a questo Blog... che voleva essere innanzitutto una finestra sul "pensiero umano", senza escludere l'esistenzialismo e l'inconscio, passando tuttavia per l'attualità, la cultura e i temi caldi del momento. L'idea è nata sotto l'ispirazione della Luna e di tutti i suoi messaggi/valori nascosti, che tutti noi volevamo riportare in primo piano relativamente allo stile di vita della società contemporanea. Sono sempre stato punzecchiato dalle conflittualità duali della nostra esistenza, perciò ho inventato un umano-cyborg in lotta tra sentimento e razionalismo, nella speranza di trovare un "Centro" di equilibrio!
Spiegaci chi è Uki: di che sorta di personaggio si tratta? Perché proprio lui, con le sue caratteristiche?
Tutto è nato dal nome. Con Alessandro abbiamo scoperto che Uki è una parola di origine africana che significa "Luna", e in alcune antiche tribù questo nome veniva dato solo a dei bambini speciali. Inoltre in lingua giapponese "ukiyo" sta per "mondo fluttuante", nel senso di "vivere il momento" ben distaccati dai fardelli della vita... anche questa ci sembrava una definizione allettante. In seguito è nato il personaggio che ha formato il "marchio" di Uki e tutto il suo brandness, insieme alla "storia" che lo caratterizza.
Uki è probabilmente un uomo ormai divenuto un cyborg, avendo subito degli innesti meccanici sul corpo in seguito a un non ben chiarito incidente all'interno di una Multinazionale. Da qui la sua avversione verso le corporazioni dedite all'accentramento del potere, che non di rado fanno diverse vittime proprio come accaduto al corpo di Uki trasformato quasi in una "macchina", metafora dell'atomizzazione mentale che oggi fagocita ogni individuo perso nella massa o nelle logiche prevaricatorie del liberismo consumistico. Si dice avesse una grande voglia a forma di Luna sul viso, così è stato rappresentato con la testa sottoforma di mezza luna, ad indicare l'unica parte rimastagli naturale: ossia la testa, il pensiero, la Coscienza!
L'antitesi tra Natura e Meccanica, tra autenticità e artificialità, tra sensibilità empatica e logiche razionalistiche... è il fulcro della filosofia editoriale: un monito per metterci in guardia dagli automatismi inconsci dovuti ai nostri demoni interiori (non di rado soggetti al controllo del sistema sociale) e da tutte quelle tendenze in grado di schiacciare l'intelligenza emotiva di ogni individuo. Un invito al "Conosci Te Stesso", perché come diceva Tiziano Terzani: «L'unica rivoluzione possibile è quella interiore!».
Ecco che Uki, ritrovandosi in questo stato di “incoscienza” pseudotecnologica, vaga per il mondo nella speranza di capirne di più sulla natura dei suoi abitanti di cui forse anche lui ha fatto parte un tempo ma da cui si sente in parte abbastanza estraneo. Quello a cui però si sente profondamente legato è l'universo nel suo insieme, tanto da fargli credere che in fondo, la sua casa sia lì da qualche parte. La luna diventa quindi “la via di casa” per Uki che non si sente in linea con quello che è il mainstream terrestre e cerca di continuo il punto più elevato da cui osservare, distaccato, le vicissitudini umane.

- Qual è lo scopo di Uki e di conseguenza di ukizero?
ukizero.com sostanzialmente, diffonde cultura e informazioni di interesse generale e promuove il riconoscimento della ricerca etica, interiore e spirituale. Oltre alle tematiche che hanno a che fare con la cultura e l'attualità, con uno spazio importante riguardo il mondo della musica (un settore molto seguito sul nostro sito web), una 'chiave di lettura' importante per Uki è ciò che potremmo definire sotto il nome di "metastoria" e mitopoiesi: uno sguardo immaginifico sul passato per capire il presente.
Cosa contraddistingue ukizero dagli altri portali di tipo analogo?
Questo dovrebbero dirlo i nostri lettori. Certamente UkiZero non è un portale tradizionale o convenzionale. Ha una "visione" tutta sua e allo stesso tempo è un campo condiviso da diversi autori e blogger. Ci sono contenuti di qualità, approfondimenti, opinioni e punti di vista alternativi... diciamo che in verità non ci occupiamo della "notizia" in sé, questa semmai è solo un pretesto, alla fine cerchiamo sempre di condividere esperienze esistenziali finanche su una mera recensione di un disco o di un libro. Allo stesso tempo sponsorizziamo e appoggiamo tante iniziative culturali, prodotti ecosostenibili, ecc... Su Uki c'è anche tanto intrattenimento, ricamato sempre da una vena artistica che lo accompagna... come sperimentazioni letterarie, disegni/fumetti, musica, ecc... Ciò che ci rende così unici è probabilmente il filtro emozionale ed esistenziale di ogni blogger, tanti in verità, che formano la visione universale di Uki, un vero precursore di correnti e tendenze. Non è un semplice sito di notizie, ma sono più che altro informazioni ricamate dall'immaginario artistico degli autori. Un punto di vista emozionale ma allo stesso tempo obiettivo, volto alla "conoscenza"
Cosa ti aspetti dalla tua redazione e, nondimeno, dai lettori?
Dagli autori mi aspetto tutto il loro mondo esistenziale, le loro opinioni, emozioni e punti di vista... anche perché ci preoccupiamo di selezionare cervelli ancora vivi e non ancora atrofizzati! Dai lettori non posso aspettarmi nulla, siamo noi che dovremmo offrire loro qualcosa di accattivante... se proprio, mi aspetto che leggano e commentino il sito. Diciamo che sono ancora uno che ha speranza in un'umanità che abbia voglia di leggere ed approfondire... facendo della propria vita un'opera d'arte, come proviamo a fare con Uki!
Viviamo un momento un po' particolare, la nostra società sta cambiando e stanno cambiando l'economia, il mercato del lavoro, la politica, i linguaggi. Cosa ne pensi di tutto ciò?
Penso sia normale. La vita è cambiamento! Non avere consapevolezza di questo è uno dei motivi per cui tutti noi soffriamo, abituati come siamo dai sistemi politico-economici a non muoverci mai troppo dal nostro spazio consentito. La nostra "zona di comfort", che sia psicologica o reale, è una gabbia seducente. Eppure tutto cambia senza mai cambiare davvero! Insomma, quanti anni sono che guardando il Tg ci viene il mal di fegato e ce la prendiamo con la corruzione politica ad esempio? Venti anni fa era Berlusconi a rovinare l'Italia, poi Monti, poi Renzi, oggi Salvini o Di Maio... ma decenni prima ce n'erano altri. Per caso i politici passati hanno risolto i problemi sostanziali del nostro Paese? Oppure un secolo fa, o un millennio fa... non è forse sempre esistita la solita differenziazione tra élite sociali e classi meno abbienti? Non è sempre esistita la differenza tra ricchi e poveri? Sono millenni che diciamo che vogliamo "la pace nel mondo", mentre il mondo continua imperterrito a crollare sotto i colpi della corruzione e dell'inquinamento, di fronte la nostra ignavia o attualmente sul divano di casa accessoriato con l'ultimo smartphone alla moda! Perciò, io credo che il problema non sia nel dibattito politico, quello è solo un insulso teatrino; insomma, se te sei una persona onesta, buona e integra allora non hai bisogno di partiti, chiese, movimenti o robe del genere per fare del bene, tutto dovrebbe filare liscio, finanche in economia o in politica. Eppure questo non accade, e non accadrà mai se prima l'uomo non si decide ad attenuare il vero conflitto che lo attanaglia fin dall'alba dei tempi: ovvero le antinomie che albergano nel suo inconscio. Siamo quindi di fronte all'eterna lotta tra emozioni e razionalismo, tra intuizione e logica, tra altruismo e sopruso, tra distacco e bramosia, tra generosità e odio, tra empatia e invidia... tutte tendenze che, se non controllate in nome del Bene, della Giustizia e della Bellezza, formano paradigmi che poi diventano irrimediabilmente dogmi culturali e gabbie sociali. Si tratta dell'eterna lotta tra Bene e Male, che poi altro non è che una metafora della divergenza tra il Vero e il Falso - e teniamo conto che, non a caso, oggi viviamo nell'epoca dei "fake", e ho detto tutto!
Sappiamo che l'uomo nasce cooperativo, ce lo dice la natura e ce lo dimostra la scienza, poi però nelle complicazioni delle opportunità (innanzitutto nel processo di individuazione) diventa egotista, egocentrico... nascono le gerarchizzazioni, e nei "posti alti" il Sistema - per sopravvivere - fa sì che l'empatia pian piano venga meno, gioco forza quelle persone rimangono troppo distanti dai veri bisogni del popolo. E ormai questo è un vero e proprio virus tutto umano!
C'è da dire che, per quanto mi riguarda, ho indagato per anni le antiche "scuole di Illuminazione" e le misteriosofie, così da qualche tempo ho iniziato un percorso di studio guidato da un Maestro tibetano presente in un Monastero vicino la mia città, di pari passo con la pratica del Tantra Yoga sotto la guida di un Divyashakti Yogin. Questo lungo percorso mi ha fatto capire che l'uomo è malato fin dalla sua nascita di una tendenza entropica che lo porta a imbrogliare il suo processo di identificazione. Il nostro Ego è in costante lotta in cerca di "appartenenza" ed "identità", tensioni psichiche che finiscono essere rapite da una società che, per sua natura, non fa altro che omologare le diversità e le risorse di ognuno, al fine di creare un sistema totalitario basato su linguaggi e costruzioni culturali completamente arbitrari e convenzionali. Perciò tutto ciò che ci accade intorno è il frutto di una costruzione labile, fittizia, illusoria potremmo dire secondo un linguaggio spirituale: un palcoscenico in cui i pensieri indotti (condizionati e condizionanti) del nostro Ego diventano reali solo per il fatto di crederci, darli per scontai o assecondarli in nome di qualche leader o ideologia, oppure semplice "opinione". Tuttavia il mondo esterno è solo una proiezione dei nostri conflitti interiori. Ci basta guardare le politiche fallimentari delle società per capire la natura dissoluta che alberga nell'inconscio collettivo dell'umanità. Per questo non mi faccio più condizionare dalle preoccupazioni della politica o cose del genere, non c'è via d'uscita in un manicomio se diamo le chiavi della nostra cella ad un altro psicopatico! Dovremmo semmai mirare ad un "cambio di coscienza"! C'è parecchio lavoro da fare.
Per fortuna ci sono i giovani, i ricambi generazionali, che spesso arginano il crollo totale del Sistema. I giovani di oggi sono meravigliosi! Peccato solo che siano senza alcun riferimento valoriale solido e credibile, senza prospettiva alcuna. Aggiungeteci lo sdoganamento di linguaggi sempre più beceri e tendenze sociali sempre più invasive e psicologicamente infime e costrittive, e sinceramente, non mi sembra proprio si possa intravedere un roseo futuro per l'umanità...

- Prima di diverse date in giro per l'Italia, il 20 dicembre avete presentato "Selenophilia", un'antologia di racconti brevi ed originali pubblicati dalla Rubrica a tema di ukizero.com. Dicci qualcosa su questo affascinante progetto?
Sono felicissimo per l'uscita di questo libro. Innanzitutto è stata una sorpresa che ho voluto fare agli scrittori che hanno pubblicato nel corso del tempo i loro racconti sulla nostra Rubrica "Inchiostro". Sono bellissime persone che stimo con tutto il cuore. Inoltre mi piaceva l'idea di 'uscire' con un altro tipo di "formato", più spendibile, per cercare di offrire un "bel prodotto artistico" ai nostri lettori. Un libro del genere racchiude perfettamente l'idea della pluralità di Uki, il fatto cioè di essere un magazine multiautore, e mi sembrava un buon modo per far conoscere la nostra filosofia editoriale e la nostra visione della vita e del Web! Per l'edizione di questo libro devo ovviamente ringraziare la Alter Erebus press & label, per avere creduto in noi e non solo.
“Selenophilia” è un termine che significa “amore per la luna”. Nell'Antologia si trovano sorprendenti esordi narrativi e i meravigliosi contributi di artisti già affermati nel panorama letterario italiano, e non solo, ognuno con il proprio immaginario e stile di scrittura creativa: sono scrittori, saggisti, artisti, musicisti, ecc... tutti impegnati in una raccolta di racconti surreali, drammatici, ironici, horror, esistenziali, storie e luoghi alternativi, esperimenti di scrittura conoscitiva, ecc... Da Daniele Parisi (miglior attore italiano comico esordiente al Nuovo Imaie Talent Award 2016, e miglior attore alla 14esima edizione del Montecarlo Film Festival) passando per Nicholas Ciuferri (scrittore, autore, al momento in tour con Paolo Benvegnù e Riccardo Tesio dei Marlene Kuntz), fino a Marco Caponera (scrittore di romanzi e racconti brevi, vincitori di diversi premi del settore), Matteo Mammucari (autore-cantante, scrittore e sceneggiatore per la Bonelli Editori), Davide Lemmi (report d'assalto su zone di guerra per diverse testate italiane e non solo), Romina Bicicchi (saggista di diverse collane filosofiche di successo), Daniela Montella (drammaturga), Daniele Cedroni (artista e vocalist della alt-rock band iL dOnO) fino alle surreali storie e stili proposti da autori come Domenico Porfido o Giancarlo Pitaro. In più troviamo racconti esistenziali come quello dello scrittore e musicista Matteo Madafferi, o racconti suggestivi come quelli di Giuseppe Cetorelli e Raffaele Scarpellini. Infine abbiamo dei testi che potremmo definire di scrittura conoscitiva. Uno è di Lorenzo Filippo, con il quale ci immergeremo nei meandri della mente. Un altro è stato scritto da Leonardo Pierri che ha inserito diversi dialoghi fra Uki e differenti personaggi famosi, al fine di indagare il concetto culturale di "debito", l'effetto principe dei virus mentali umani di cui parlavano poc'anzi. Infine c'è un mio dialogo tra Uki e Adam (ossia il "Primo Uomo", un Adamo dei giorni nostri). Propone un complesso testo che, includendo diversi indizi gnostici ed esoterici, porta a riflettere sul senso della vita - augurandomi che possa essere un bel viaggio.
La splendida copertina del libro è stata disegnata dall'artista Emiliano Mammucari, fumettista di punta della Bonelli Editore. Il disegno ritrae il personaggio di Uki ispirato da una sorta di Iggy Pop-Cyborg con la testa di Luna. Un disegno meraviglioso che ha dato vita ad una copertina affascinante, omaggiata dal grande talento di un vero orgoglio del nostro fumetto nazionale – e internazionale. Non smetterò mai di ringraziarlo!
Il retro della copertina è stata realizzata dall'artista Luca Renna (Periferico Express), già vignettista sul Sito delle avventure di Uki.

Dove vi/ci porterà ukizero?
Be', sicuramente sulla Luna... nel senso che ci immergerà nell'umano immaginario inconscio. L'idea è sempre stata quella di parlare dell'attualità, per ricordare il passato (senza sofferenze o attaccamenti) e ricostruire il presente, in modo da non avere ansie per il futuro! Attraverso il mondo esistenziale di ogni nostro autore, parliamo di musica, da quella blasonata a quella emergente, dei libri più accattivanti del momento fino agli approfondimenti culturali più interessanti... Cerchiamo di goderci il viaggio, più che altro, senza pensare troppo alla meta... che quella fa parte del mistero di ognuno di noi.
- Ci sono in arrivo altri progetti e/ o novità?
Oh sì! Ma non è il caso di svelarli ora. Forse posso accennarvi alla prossima nascita di un altro sito-uki dedicato esclusivamente alla musica (con anche il nostro intraprendente Ufficio Stampa), oppure potrei parlarvi di una Comunità-Uki in un'isola del Pacifico... ma al momento godiamoci questa Antologia di Racconti, intanto, ne leggerete delle belle!

Titolo: Selenophilia
Autore: vari
Genere: Racconti brevi
Casa Editrice: AlterErebus Press
Pagine: 320
Prezzo: 14,90 €
Codice ISBN: 9788894408690

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Sabato 11 gennaio Gran Ballo Russo a Palazzo Brancaccio in onore di Anton Čechov con Daria Baykalova, Maria Ermachkova e Maria Pia Ruspoli

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Sabato 11 gennaio 2020 l’elegante Palazzo Brancaccio di Roma, ospiterà l’VIII Edizione del Gran Ballo Russo (la IX, se si conta il Gran Ballo dello Zar organizzato in esclusiva dalla Compagnia Nazionale di Danza Storica nel 2012). 
In un contesto esclusivo, il Gran Ballo Russo dara’ l’occasione di immergersi in un’atmosfera imperiale, in un ambiente ricercato accompagnato da eccellenti vini, ricche pietanze, spettacoli d’antan e danze storiche. L'VIII edizione dell’evento sarà dedicata al grande scrittore russo Anton Čechov e al suo capolavoro teatrale “Il giardino dei ciliegi”.
Gli ospiti provenienti dalla Russia, dalla Bulgaria, dall'Italia, dalla Svizzera, dalla Francia, dalla Germania e dall’Argentina avranno l'occasione di ballare il celeberrimo Valzer N. 2 di Shostakovich, la Russian Waltz Quadrille, la MoscowPolka, la Masquerade Quadrille, la Polka Troika, il Russian Figure Waltz, il Pas De Patiner e tanti altri.
L’evento sarà patrocinato dall’ENIT, dal Consiglio Internazionale per la Danza Unesco, dall'Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma, dalla Camera di Commercio Italo-Russa, dal Centro della Scienza e della Cultura Russa.
Da anni il Ballo è promosso dalla “Compagnia Nazionale di Danza Storica” di Nino Graziano Luca – ideatore ed organizzatore dell’evento insieme a Yulia Bazarova di “Eventi Rome” – promotrice della cultura russa in Italia, giornalista e organizzatrice dell’evento – e dall‘Associazione culturale “Amici della Grande Russia” rappresentata da Paolo Dragonetti de Torres Rutili.

L’immagine  dell’evento è il quadro di Natalia Tsarkova, la nota pittrice ufficiale dei Papi, che durante la prima edizione ha ritratto gli ospiti mentre ballavano.
L’VIII Edizione del Gran Ballo Russo vedrà la partecipazione, tra gli altri, della straordinaria ballerina russa MARIA ERMACHKOVA, professionista di livello mondiale, coreografa e maestra di danza a “Ballando con le stelle” su RaiUno che si esibirà nel Valzer The Snowstorm su musica di Svridov e coreografia di Nino Graziano Luca.
 Inoltre, l'attrice russa DARIA BAYKALOVA (nota per aver interpretato il ruolo della protagonista in “Onore e rispetto 4/5" e che presto sarà anche nella serie tv Sky ”The New Pope” diretto da Paolo Sorrentino) interpreterà il personaggio principale di Ljubov de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Čechov sull’adattamento drammaturgico di Nino Graziano Luca, che punta a mettere in risalto l’effetto che i cambiamenti sociali determinano sulle persone. L’attrice italiana Claudia Conte (attualmente impegnata nella preparazione di tre film) sarà Anja. Il ruolo maschile di Lopachin, sarà invece interpretato dall’attore Vincenzo Vivenzio (già apprezzato in “Il Professor Cenerentolo” di Leonardo Pieraccioni ed “Indovina chi viene a Natale” di Fausto Brizzi. Prossimamente nella fiction “Nero a metà 2”).
La Compagnia Nazionale di Danza Storica oltre ad essere protagonista con tutto il repertorio coreografico del Gran Ballo, proporrà il proprio Dipartimento di Danza Classica diretto da Debora Bianco con Suite da The Comedians op. 26 di Dmitri Kabalevsky in March e Gavotte.
Le famose arie e romanze saranno cantate dal soprano Elena Martemianova, eletta “Musa di San Pietroburgo” e vincitrice del 1° premio per la per la Migliore Esecuzione di un'aria giordaniana. A mezzanotte gli ospiti celebreranno il Capodanno ortodosso con il Libiam da “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Mentre la mezzo soprano Ekaterina Marmilo, stella nascente della scena operistica russa ed internazionale canterà l’Aria di Laura dal Convitato di Pietra di Aleksandr Dargomyžskij e Che dire, in silenzio di Nikolay Rimskji-Korsakov.
Ad accompagnare l’atmosfera storica non sarà esclusivamente la peculiare solennità, la musica, le antiche tradizioni, il galateo ma anche i costumi realizzati da alcune sartorie artigianali italiane e internazionali.
I costumi delle attrici che reciteranno nel Giardino dei Ciliegi sono della costumista Paola Cozzoli, creatrice di costumi teatrali di grande bellezza. In questo caso, volendo puntare sul tema centrale nell’opera (e sub speciae aeternitatis) “dell’effetto che i cambiamenti sociali determinano sulle persone”, i costumi sono stati realizzati pensando al fatto che il Gran Ballo Russo predilige il dress code seconda metà ottocento e dunque, perquanto riguarda il costume di Daria Baykalova, Paola Cozzoli si è ispirata al costume dei cosacchi russi reinterpretando lì in chiave tardo XIX secolo. Mentre il colore bordeaux del vestito dell'attrice Claudia Conte, è stato ispirato dai colori simbolici della Russia mantenendo lo stile austero e drammatico. Le attrici indosseranno le calzature della famosa maison italiana “Baldinini” di Gimmi Baldinini e saranno truccate e pettinate dal gruppo Pablo, art director Gil Cagné con Daniela e Camilla Petrini. Non mancheranno nemmeno i meravigliosi abiti di Artinà di Monica Fiorito.
Il vestito di Yulia Bazarova sarà realizzato dallo stilista Luca Cordoli della famosa sartoria Veneziana ”Atelier a Palazzo” in collaborazione con Flavia Mognetti, l'abito sarà in velluto rosso lampone e tessuto con effetto moirè beige, arricchito e decorato da aquile bicipiti imperiali. Usato fin dal 1300 in tutte le corti reali, il velluto ed in particolare il colore rosso di quest'ultimo è simbolo di eleganza e ricchezza; e per la sua calda fluidità e il calore che emana viene usato dalle zarine fin dall'antichità. 
Inoltre, durante la serata, gli ospiti potranno degustare le specialità siciliane del ristorante “Le Sicilianedde”, accompagnati dalla vodka “Russian Standard Vodka”, dallo spumante dell’azienda “Gancia”, e dai vini rossi e bianchi dell'azienda agricola sarda “Montespada”. “Loison”, l'antica pasticceria dal 1930, farà assaggiare agli invitati i loro deliziosi panettoni. L’azienda “La Formaggeria“ che da 30 anni lavora nel mercato di piazza Epiro ci darà la possibilità di provare i loro formaggi. 

All’evento parteciperanno come partner anche: gli alberghi di lusso “Colonna Pevero Hotel”, “l’Hotel Bisos”, il “Country Hotel Mandra Edera” tutti e tre in Sardegna; l’associazione culturale “Russky klub”, il centro stampa “Goprint”, il Gruppo “Valadier” con il loro Ristorante “Valentyne”. Vedrà la partecipazione anche dell’Azienda “Partecipazione AM”.

Come ogni anno durante la serata si svolgerà il concorso per il miglior abito ottocentesco, alla fine del quale alcuni dei vincitori saranno premiati con weekend, vini bianchi e rossi, panettoni e altre specialità delle aziende partner.

Gli organizzatori dell’evento dichiarano che il Gran Ballo Russo non è un semplice ballo, ma è un evento socio-culturale volto a consolidare i rapporti fra Russia e Italia, un’occasione per esprimere a gran voce la necessità di pace a livello internazionale, favorendo ponti interculturali che rafforzano i rapporti tra tutti i paesi. All’evento parteciperà la stampa sia italiana che russa. 
Presenzieranno rappresentanti istituzionali italiani, così come l’élite italiana e russa del mondo intellettuale, artistico ed imprenditoriale, tra cui il Principe Guglielmo Giovanelli Marconi e sua moglie Vittoria Ludovica Rubini, il principe Giulio Torlonia con Victoria Torlonia, e la principessa Maria Pia Ruspoli con il marito Lillio Sforza Marescotti Ruspoli, Massimo Mallucci de Mulucci.
 
Tra gli ospiti delle passate edizioni il cantante Al Bano con la figlia Cristel, l’attore Michele Placido, il direttore d’Orchestra Jacopo Sipari di Pescasseroli, la stilista Anna Fendi, le attrici Olga Kabo, Alika Smekhova e molti altri attori, musicisti e artisti sia italiani che russi.
Un ringraziamento, infine, va ad Andrea Azzarone di Palazzo Brancaccio.
I fotografi ufficiali del ballo saranno Enrico Giorgetta e Luca Spampinati.
 

STASERA VE LE CANTO IO Regia di Manfredi Russo dal 16 al 19 gennaio Spazio 18b

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Dopo il debutto dello scorso giugno, torna in scena allo Spazio 18b, dal 16 al 19 gennaio, “Stasera ve le canto io”, monologo musicale brillante, scritto da Felice Maria Corticchia e Manfredi Russo, del quale lo stesso Russo si fa interprete e regista.

Tra note di repertorio swing e jazz, che strizzano l’occhio al grande varietà degli anni Cinquanta, e alcune punte drammatiche, l’attore palermitano si addentra in tematiche sociali, talvolta scottanti.  Sulla scena si alternano momenti di vita quotidiana e riflessioni sulla società attuale a situazioni autobiografiche spesso ironiche e autoironiche.
Sul palcoscenico si susseguono risate e qualche provocazione, ma sempre con garbo e  umorismo. Una  satira delicata  che consente all’interprete di  parlare  con tatto  di  mafia e femminicidio, dell’emergenza clochard e dell’abusivismo edilizio, raccontando anche un po’ la sua storia, i suoi  esordi, la passione per il cinema,  la gioventù trascorsa in Sicilia, gli omaggi ai suoi idoli artistici.

“Stasera ve le canto io”  è un inno al non immobilismo, nato con l’intento di scuotere l' indifferenza sociale senza  toni  aggressivi; piuttosto  cerca  di   abbracciare  più  questioni  civili  e  sociali attraverso l’unione delle arti: la danza, la musica e il teatro. Infatti, impreziosiscono i testi e le canzoni del recital le coreografie della danzatrice Roberta Leo, che porta una ventata di freschezza con sensualità giocosa e fanciullesca. Il M° Ruben Baiocco, invece, accompagna alla chitarra i monologhi più drammatici, rievocando magistralmente brani del repertorio cinematografico. La consulenza musicale è affidata al M° Alfredo Sirica. “Credo che questo spettacolo sia l’unione delle arti”_ annota Manfredi Russo. “ Non è solo un messaggio sociale e un invito  all’impegno civico attraverso l’utilizzo del sorriso. È qualcosa di diverso. C’è una differenza  sostanziale tra una risata e un sorriso. Qui si sorride, magari non si ride a crepapelle, ma si sorride  tanto. E si riflette. Tra impatto emotivo e dimensione onirica”

ESSEREMME di Stefano Vona Bianchini al Teatro Basilica dal 9 al 12 gennaio

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Sarà in scena al Teatro Basilica dal 9 al 12 gennaio, lo spettacolo – finalista al premio scenario 2017 –ESSEREMME, scritto e diretto daStefano Vona Bianchini; protagonisti: Simone Corbisiero, Valeria Romanelli, Giorgio Squilloni e Stefano Vona Bianchini.

Commedia nera a tratti sanguinaria Esseremme affronta il complicato rapporto tra due fratelli gemelli, Esse ed Emme, attraverso un triplo incubo che i due condividono dal salotto della casa natale con uno sfondo ricorrente: l’uccisione dei genitori.  Con i due gemelli, una coppia di vicini viene coinvolta nella vicenda in quanto testimoni inconsapevoli dell’orrendo delitto… addormentati sul divano di fronte alla TV accesa che ancora canta, nell’oscurità della notte, i due fratelli sognano di un Regno lontano e sconosciuto nel quale loro, come due principi reali alla morte del Re, danno vita ad uno scontro che li porterà a macchiarsi di fratricidio.  La profonda connessione tra i due, l’amore motivato dalla paura per il padre diventa odio che dalla figura paterna porta al parricidio: creando tra i due una perenne competizione, una estenuante ricerca di confermarsi il più amato, il più valido, quello che più somigli al Padre appunto. “Poichè a sua immagine e somiglianza, luomo sta sulla terra non già come creatura ma bensì come Dio stesso”. Ma il sangue li desterà dal sogno catapultandoli in una sorprendente realtà.

Note di regia di Stefano Vona Bianchini
Immerso in un contesto sonoro che richiama gli anni 80 Esseremme si ispira a film come: Ritorno al futuro, Beetle Juice, I Goonies, La Famiglia Addams. Il testo presenta continui ribaltamenti drammaturgici che danno al racconto un montaggio alternato.
Di sogno in sogno i due fratelli immaginano scenari che dai loro film preferiti prendono spunto. Si ritrovano protagonisti del loro quiz show più seguito, arrivando fino a rivivere il momento della loro nascita: quando come due porzioni della stessa vita Esse ed Emme hanno fatto la loro prima comparsa.
In un assetto scenografico rappresentato da luci e suoni Esseremme è quasi totalmente affidato al lavoro attoriale della compagnia. Quattro attori interpretano dieci ruoli in un turbinio di sogni, apparizioni, allucinazioni: come fosse un incubo televisivo in onda nelle menti dei due gemelli.  L'alternarsi delle apparizioni dei genitori e dei vicini di casa e i continui risvegli in situazioni del tutto nuove e spiazzanti per i due protagnisti, tesseranno la trama di un effereto delitto del quale la madre ed il padre sono le presunte vittime ed i vicini di casa i presunti testimoni.
I due gemelli indecisi tra l'amore e l'odio rimangono sospesi e confusi con due pugnali tra le mani...

Teatro Basilica
ESSEREMME
9 | 12 gennaio
nuova drammaturgia
di Stefano Vona Bianchiniregia di Stefano Vona Bianchini 
con Simone Corbisiero, Valeria Romanelli, Giorgio Squilloni e Stefano Vona Bianchini
assistente alla regia Giorgio Squilloni
musiche originali Giuseppe D’Amico
scenografie Francesco Martone
costumi Luisa Broksovijc




Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma (RM)
Contatti / Prenotazioni: +39 392 97.68.519 - info@teatrobasilica.com
Biglietti 15 euro
Orario spettacoli dal martedì al sabato ore 21.00
Domenica ore 18.00


AIDA YESPICA DIXIT: "NON VIVO CON MIO FIGLIO E NON POSSO RAGGIUNGERLO A CAUSA DEL PASSAPORTO SCADUTO"

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Torna su REAL TIME l’appuntamento con le interviste intime di “RIVELO”, il programma condotto da Lorella Boccia ogni giovedì in prima serata: il 9 gennaio alle 21:10 la conduttrice ospita nel suo salotto la show-girl venezuelana Aida Yespica.
L’ex concorrente del Grande Fratello Vip racconta questo periodo della sua vita, difficile a causa della lontananza forzata dal figlio Aron: “Io e mio figlio non viviamo più assieme; ad agosto ho fatto un viaggio con lui e mi ha detto ‘Mamma voglio venire con te’. Lui ora vive in America.. Io sto in Italia per lavorare e avere una stabilità economica, che poi è quella che devo dare a mio figlio...”. La show-girl spiega a Lorella Boccia di avere “un problema con i documenti; il mio passaporto è scaduto. Attualmente è difficile avere un passaporto per via dei problemi che il Venezuela sta vivendo. Oggi non posso partire per gli Stati Uniti e raggiungere mio figlio, mi viene da piangere... Aron mi chiama e mi dice ‘Vieni? Ci sarai al mio compleanno?’ ed io devo sempre rispondere ‘sto aspettando questo passaporto'. Questo momento lo sto vivendo molto male mi sento impotente…”. “Ho fatto molti errori nei confronti di mio figlio - prosegue la modella - “nel corso degli anni mi sono accerchiata di persone cattive, mi fido troppo delle persone... ho subito delle truffe... Ho dovuto lasciarlo a suo padre (l’ex calciatore Matteo Ferrari, ndr) perché era l’unica persona di cui mi fidavo”.
E sulla sua ex amica Claudia Galanti, la Yespica rivela: “era una mia amica poi lei ha deciso di finire la nostra amicizia per via di un momento delicato della sua vita… Io vivevo dall’altra parte del mondo, sola con mio figlio e non sono potuta partire per sostenerla... mi dispiace tantissimo, lei questa cosa non l’ha capita... Claudia mi manca molto ed io so che alla fine ci manchiamo… o meglio, da parte mia sì. Ho provato a ricucire la nostra amicizia, ma...”.
A proposito del proprio percorso professionale ammette che in passato “c’è stata una pessima gestione della mia immagine. Ero quasi sempre nuda ed ho fatto 5 calendari... Stravenduti, ma mi pento di averli fatti... Mi dà fastidio di non aver avuto una persona che mi seguisse bene sul lavoro... Sì, ero gestita da Lele Mora...”.
Nella prossima puntata, in onda giovedì 16 gennaio alle 21:10 su Real Time, andrà in onda l’intervista a Stefano Bettarini.
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Ultimo, l'album "Colpa delle favole" al 1° posto della classifica annuale 2019

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È “Colpa delle favole” (certificato triplo platino) di Ultimo l’album al primo posto della classifica annuale Top Of The Music Fimi/GFK 2019, che include i canali fisico, digitale e streaming premium.
 L’artista romano impone così la sua presenza nelle prime posizioni con ben due album e si attesta il quarto posto con “Peter Pan” (febbraio 2018, quadruplo disco di platino), restando anche in Top 15 con il disco “Pianeti”, uscito nel 2017 e certificato doppio disco di platino, alla posizione #11.
Dal 13 dicembre 2019 è fuori “Tutto questo sei tu”, il nuovo singolo del cantautore che ha debuttato al #1 della classifica ufficiale FIMI/Gfk, con 7,49 milioni di stream su Spotify.

Il singolo è accompagnato dal videoclip, diretto da Emanuele Pisano (intervista di Fattitaliani), che vede la straordinaria partecipazione di Vittoria Puccini e Edoardo Leo, due dei nomi più significativi del panorama cinematografico italiano. Il video, che ha già superato 5,59 milioni di views, racconta la storia di un rapporto fatto di affetto, attenzioni e piccoli gesti, ma anche di incomprensioni che spesso portano ad allontanarsi. La scena si chiude in un bellissimo teatro, dove Ultimo canta accompagnato da una band: un sogno meraviglioso grazie al quale i due protagonisti tornano ad amarsi, più uniti di prima.

Ultimo, con 34 dischi di platino17 dischi d’oro, è anche il cantante più ascoltato su Spotify nel 2019 con oltre 742,99 milioni di stream. 

Con 500.000 biglietti già venduti, Ultimo è il più giovane artista italiano di sempre ad esibirsi negli stadi dove canterà live dal 29 maggio 2020Quattordici date per il suo primo TOUR NEGLI STADI, prodotto e distribuito da Vivo Concerti,  che prenderà il via dallo Stadio Comunale di Bibione per concludersi il 19 luglio al Circo Massimo di Roma (sold out), passando per Torino (Stadio Comunale), Firenze (doppia data di cui una già sold out allo Stadio Artemio Franchi), Napoli (doppia data di cui una già sold out allo Stadio San Paolo), Milano (doppia data di cui una già sold out allo stadio San Siro), Modena (Stadio Alberto Braglia), Ancona (Stadio del Conero), Pescara (Stadio Adriatico Giovanni Cornacchia), Bari (Stadio San Nicola) e Messina (Stadio San Filippo).

Con il tour negli stadi Ultimo sosterrà UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, che tutela e promuove in tutto il mondo i diritti di bambini e adolescenti, per contribuire al miglioramento delle loro condizioni di vita. Da sempre vicino agli ultimi, che ha scelto di ricordare fin dal nome d'arte e che sostiene con un impegno costante e concreto, il cantautore devolverà parte dell’incasso ricavato dall’acquisto dei biglietti ai progetti UNICEF in Mali di lotta contro la malnutrizione e a sostegno di vaccinazioni, impianti idrici e servizi igienico sanitari.

CALENDARIO DATE AGGIORNATO:
Venerdì 29 maggio 2020 || Bibione @ Stadio Comunale – DATA ZERO
Mercoledì 3 giugno 2020 || Torino @ Stadio Comunale
Sabato 6 giugno 2020 || Firenze @ Stadio Artemio Franchi – SOLD OUT
Domenica 7 giugno 2020 || Firenze @ Stadio Artemio Franchi
Domenica 14 giugno 2020 || Napoli @Stadio San Paolo
Giovedì 18 giugno 2020|| Milano @ Stadio San Siro
Venerdì 19 giugno 2020 || Milano @ Stadio San Siro – SOLD OUT
Sabato 4 luglio 2020 || Pescara @ Stadio Adriatico – Giovanni Cornacchia
Domenica 19 luglio 2020 || Roma @ Circo Massimo – SOLD OUT

NOTE BIOGRAFICHE
Niccolò Moriconi, in arte ULTIMO, classe 1996, è nato a Roma. Determinato e pieno di sogni, a 8 anni inizia a studiare al conservatorio di Santa Cecilia a Roma e da quel momento non ha mai abbandonato la passione per la musica. Niccolò ha scritto le sue prime canzoni a 14 anni, elaborando con il tempo uno stile molto personale. Nel 2016 vince il contest più importante per gruppi e solisti emergenti di musica hip hop italiana promosso da Honiro, iniziando così una collaborazione con l’etichetta, e a marzo 2017 pubblica il singolo d'esordio “Chiave”. A maggio apre il concerto di Fabrizio Moro al Palazzo dello Sport di Roma, mentre a settembre si esibisce al MACRO - Museo di Arte Contemporanea di Roma - durante l'Honiro Label Party. A ottobre 2017 debutta con l’album d’esordio “Pianeti” (doppiodisco di platino) e l'omonimo singolo ottiene la tripla certificazione platino. Il 9 febbraio 2018 è uscito ilprogetto discografico intitolato “Peter Pan” (HoniroLabel) certificato quadruplo disco di platino, che ha esordito ai vertici della classifica ufficiale FIMI/Gfk e, ad oggi, è ancora l'album più venduto fra gli artisti che hanno partecipato alla 68° edizione del Festival di Sanremo. Il disco contiene “Il Ballo delle incertezze”, brano vincitore della sezione Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2018, certificato triplo platino, che ha superato 54milioni di visualizzazioni su YouTube. Dallo stesso album sono estratti i brani “Poesia senza veli”, certificato doppio platino, e “Cascare nei tuoi occhi”, certificato triplo platino
A maggio 2018 parte il Peter Pan tour che lo vede esibirsi nei principali club italiani a cui sono seguite 3 date speciali nei palazzetti di Roma (1 e 2 novembre) e Milano (4 novembre) tutte sold out. Il 14 dicembre 2018 è uscito il singolo “Ti dedico il silenzio” certificato doppio disco di platino.A febbraio 2019 partecipa alla 69° edizione del Festival di Sanremo con il brano “I tuoi particolari” (triplo disco di platino) disponibile dal 6 febbraio, che anticipa l’album “Colpa delle favole”, uscito il 5 aprile e già certificato triplodisco di platino, che debutta alla posizione #1 della classifica ufficiale FIMI/Gfk dei dischi più venduti in Italia, mantenendo la posizione per cinque settimane consecutive. Adaprile 2019inizia il “Colpa delle favole tour”, tournée interamente sold out in 19 palazzetti italiani,che si chiude con “La Favola”, una speciale data evento il 4 luglio 2019 che lo ha visto protagonista all’Olimpico di Roma.Il 2019 è anche l’anno che lo consacra artista italiano più ascoltato su Spotify. Il 13 dicembre 2019 esce il nuovo singolo di Ultimo “Tutto questo sei tu”, che debutta al #1 della classifica FIMI/Gfk. Il cantautore tornerà live nell’estate 2020 con il suo primo tour negli stadi, che lo consacra più giovane artista italiano di sempre ad esibirsi nelle grandi arene italiane.

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La Rimbamband in "Il Sol ci ha dato alla testa" al Teatro Delfino dal 17 gennaio

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Arriva per la prima volta a Milano Il sol ci ha dato alla testa spettacolo con la Rimbamband in scena al Teatro Delfino dal 17 al 19 gennaio 2020, di Raffaello Tullo che firma anche la regia.

La Rimbamband è un gruppo comico e teatral-musicale pugliese formatosi nel 2006 e composto da: Raffaello Tullo alla voce, Renato Ciardo alla batteria, Pasquale Maglione alla chitarra, Vittorio Bruno al contrabbasso e Nicolò Pantaleo ai sassofoni, cinque attori e musicisti che mixano sul palcoscenico tutti i linguaggi possibili dell’arte e dello spettacolo: clown, tip tap, rumorismo e parodie, con grande energia e ritmo.

Il sol ci ha dato alla testa racconta la storia di cinque musicisti: un sassofonista rubato alla banda del paese, un contrabbassista stralunato, un pianista virtuoso, un batterista rompiscatole, un capobanda. Cinque musicisti, un po’ suonati, ma straordinari, che incantano, creano, illudono, emozionano provocano e giocano. 

Uno spettacolo che si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà. 
E grazie alla musica i cinque “suonattori” incontrano durante il loro viaggio tanti maestri, da Buscaglione a Carosone ed Arigliano, di cui hanno arrangiato i brani rendendo attuali artisti spesso dimenticati.

La Rimbamband gioca con la musica e con gli strumenti trasformando a tratti l’esibizione in pura commedia per la regia di Raffaello Tullo. Il pubblico si diverte con le loro gag e allo stesso rimane incantato dalla grande abilità dei cinque strumentisti.

La Rimbamband, oltre alla sua attività dal vivo che l'ha portata in tutta Italia, ha partecipato negli anni a molte trasmissioni televisive e radiofoniche. Fra le altre ricordiamo: Maurizio Costanzo Show, Stella con Maurizio Costanzo (SKY vivo); 610 (Sei uno zero) con Lillo & Greg (Radio 2); Barbareschi Sciock (La 7) - in veste di band residente per 12 puntate; Zelig off (Italia 1); Italia coast2coast (Rai 2).

Biografia
Uno è Raffaello Tullo: ha la capa pelata, balla il tip tap, suona, canta. Chiamatelo capobanda.
Poi c’è Renato Ciardo: suona una strana batteria, ha una testa enorme, uno spiccato accento barese ed una storia d’amore segreta (mica tanto) con Tony Dallara.
E che dire di Vittorio Bruno? Suona il contrabbasso ma non ha ancora ben capito chi è e da dove viene. Anima swing come poche, stralunato a volte, osservatore raffinatissimo altre.
C’è anche un sassofonista: pensate che è ancora convinto di suonare nella banda di Capurso. È Nicolò Pantaleo, anima talentuosa, gentile, matematica, quadrata.
E poi c’è “il rosso”, Francesco Pagliarulo: anima delicata, fragile e onesta, con il ragtime nelle vene. Il pianista virtuoso, “cocco” del capo.

Interpreti
Raffaello Tullo - voce, percussioni 
Renato Ciardo - batteria
Vittorio Bruno - contrabbasso
Nicolò Pantaleo – sax, bombardino, tromba 
Francesco Pagliarulo - pianoforte
Regia: Raffaello Tullo
Musiche: Autori Vari
Costumi: Rimbamband, Lucrezia Tritone, Tina Manicone

Sito Ufficiale: www.rimbamband.it

Teatro Delfino – Piazza Piero Carnelli, Milano
Gestito per la Stagione Teatrale da ASS. IL MECENATE
Tel. 02 87281266; cell. 333 573 0340
I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro ogni venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00, i giorni di spettacolo dalle ore 18 e la domenica dalle 15, oppure online sul sito vivaticket.it
Prezzi: intero 20 euro, ridotto 15 euro

Sul sito del Teatro Delfino www.teatrodelfino.it tutte le informazioni sulla stagione. 

Daniela Gambino: fra Libri, chiacchiere e degustazione al Perbacco di Agrigento, presentazione del saggio "Conto i giorni felici"

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Giovedì 9 gennaio una presentazione e un buffet, con annessa degustazione di vini gentilmente offerti da Grottarossa, perché le chiacchiere, il bere e il mangiare bene, fanno parte del percorso di felicità.
Introduce il volume, insieme all’autrice, il giornalista Luigi Roberto Mula.
Sarà presente anche Claudia Greco, di Grottarossa Winery.

Farsi delle domande sulla felicità potrebbe sembrare pretenzioso, eppure non è forse vero che tutti ce le poniamo? Non è detto, però, che ciascuno di noi sia in grado di darsi risposte con la profondità riflessiva e l’arguzia narrativa che si deve riconoscere all’autrice di questo volume. In un flusso nel quale si mescolano armoniosa-mente esperienze personali, riflessioni spontanee e ricerca quasi scientifica,si indaga su dove si trovi la felicità (nel denaro, nel sesso? Nell’amore e nei progetti di famiglia?), se mai sia possibile conseguirla e, soprattutto, ci si chiede se per una donna di oggi tutto ciò debba avvenire in una chiave differente e particolare

"Felicità non è solo resistere agli attacchi della vita, ma cucinare piatti sublimi con gli avanzi emotivi. Mentre balliamo aspettando la fiction preferita, ci ripariamo dai torti subiti con piccole attenzioni verso noi stessi."

La performer, musicista e attrice ventriloqua Ava Loiacono con “Non Solo Napoli” al Roma Fringe Festival 2020

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All’interno del contesto della nuova edizione del Roma Fringe Festival 2020 la performer, musicista e attrice ventriloqua Ava Loiacono sarà ospite con il suo spettacolo itinerante “Non Solo Napoli” (trailer).

Lo spettacolo nasce da un progetto della compagnia Il Funambolo: “Se la gente non va a teatro, allora il teatro va alla gente”. Filumena – emigrata napoletana in Svizzera e amata interprete di “Voci d’Altre Terre”, “I viaggi di Gwendolyn” e “C’era una volta Broadway” – dopo una vita di sacrifici per la famiglia “a fare la serva di casa, per tutta la famiglia, nipoti compresi, come una vaiassa” riprende in mano la sua passione per la musica e il “cabbaretto”. Decide di dedicarli a chi non può andare a teatro. Iniziano così le sue visite nelle comunità, negli ospedali, nei centri per anziani e dai malati di Alzheimer. Durante questi incontri si racconta e dialoga con il pubblico, affrontando temi come la solitudine, le dipendenze, i diritti delle donne, sempre con leggerezza ed ironia. È così che cattura il pubblico, anche quello apparentemente più “distante”. È accompagnata da Ava, l’attrice ventriloqua, (che un poco le assomiglia) e con la quale ha spesso discussioni appassionate. Questo progetto si è sviluppato come una nuova forma di commedia dell’Arte; uno spettacolo nello spettacolo, a cui si sono aggiunti altri complici di scena. Tra un dialogo e l’altro, si snodano canzoni napoletane, sketches, momenti di coinvolgimento del pubblico nel canto. Ancora una volta l’illusione viene creata dal ventriloquismo, da quest’arte misteriosa che risale al 2000 avanti Cristo, all’oracolo di Delfi…                              

In programmazione per Giovedì 16 – ore 20,00 – PALCO B e Venerdì 17 – ore 21,00 – PALCO B presso La Pelanda,  splendido esempio di architettura industriale di fine '800 situata nel complesso dell'Ex Mattatoio, nel cuore del quartiere Testaccio.

Acquista il tuo biglietto qui:
http://www.2tickets.it/SelectTitolo.aspx?idt=1946163&set=T&ide=2158

Consulenza registica: Diego Willy Corna
Pupazzi sono a cura di: Alejandro Corral

UN POSTO AL SOLE PER L'ATTORE FAUSTO ACERNESE

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Il suo nome è Fausto, nella vita reale e per copione.

E' uno dei volti storici della soap, da tanti anni il cameriere di caffè Vulcano, teatro delle vicende della serie partenopea: Fausto Acernese è l'interprete di Fausto, che il pubblico di Rai 3 conosce bene.
Il ragazzo interagisce spesso con tutti i protagonisti della longeva soap opera ma poco si sa su di lui.
Acernese è laureato in cinema, e interpreta Fausto dal 2014. Ha 34 anni ed è sposato. Insieme alla moglie, Fausto Acernese gestisce una SPA con centro sportivo annesso, ed è papà della piccola Maila. 
L'attore è un patito dello sport: pratica palestra, step, nuoto, spinning. 
Ed ha anche una seconda laurea in scienze della nutrizione. 

I TANTI PROGETTI DI GIANLUCA RAMAZZOTTI

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Un grande anno attende l'attore romano Gianluca Ramazzotti, impegnato in tre spettacoli teatrali, come produttore e in due come interprete.

Da febbraio ad aprile, sarà tra i protagonisti della commedia Se devi dire una bugia, dilla grossa con Antonio Catania, Paola Barale e Paola Quattrini. La ripresa della celebre piece di successo sarà in giro per l'Italia e anche al Teatro Manzoni di Milano.

Nel frattempo, Gianluca  terminerà anche la tournèe dello spettacolo La cena delle Belve, sempre come attore con Marianella Bargilli e Maurizio Donadoni. 

Ma intanto, con la Ginevra Media  Production, Ramazzotti avrà anche in scena Sherlock Holmes alla Sala Umberto di Roma con Giorgio Lupano e Rocio Munoz Morales. 

Il successo di Gianluca Ramazzotti viene da una lunga formazione teatrale, sino al  fortunato ingresso nella compagnia del Bagaglino di Pingitore: e da lì ha partecipato ai varietà satirici, agli spettacoli teatrali e ad alcune fiction dirette dallo stesso Pingitore. 

Ma Ramazzotti ha un lungo curriculum costellato di successi e ruoli determinanti per la sua carriera di attore, come il personaggio di Bojetto in Rugantino, il film tv Il Papa Buono di Ricky Tognazi, e ancora  l'esperienza a teatro con tanti colleghi popolari e di spessore come Anna Mazzamauro e Gianluca Guidi, e firme della storia del teatro come Garinei e Giovannini. 

SARAH FALANGA DAL TEATRO ALLA TV CON GOMORRA E L'AMICA GENIALE 2

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Un momento d'oro per l'attrice campana Sarah Falanga. 

L'interprete teatrale di tanti spettacoli sarà ancora tra i protagonisti della fiction L'amica Geniale, la seconda stagione della serie cult tratta dai romanzi di Elena Ferrante e diretta da Saverio Costanzo. Vestirà ancora i panni di Maria Carracci.
Le prime due puntate andranno in anteprima al cinema come evento speciale dal 27 al 29 gennaio sul grande schermo.
E poi L'Amica Geniale 2 sarà in tv su Rai 1 da febbraio, dopo la settimana sanremese.
Ma la Falanga è molto popolare anche per Gomorra 4: ha infatti recitato in un'altra serie cult, già andata in onda su Sky, e prossimamente in chiaro sulle reti Rai, nel ruolo di Nella. 
Questo momento appare come il coronamento di un lungo percorso lavorativo e formativo. 
Sarah è attrice teatrale e cinematografica, cantante, performer da musical e doppiatrice. Fonda nel 2006 l'Accademia Magna Graecia del Parco Archeologico di Paestum, riconosciuta dal MiBACT, perseguendo il progetto ArcheoTeatro: le origini della storia...una storia per il teatro! Regista ed autrice di numerosi spettacoli prodotti per la valorizzazione dei beni archeologici, riceve numerosi riconoscimenti di critica e pubblico. Allieva di Andrea Camilleri, Vittorio Gassman, Turi Ferro, Massimo Ranieri, Tonino Conte, Gabriele Lavia, Tato Russo, Marco Sciaccaluga, Francesca de Sapio, (testimoniai del metodo Stanislavsky - Strasberg in Italia), Franco Carmelo Greco, Claudia Contin (sulla commedia dell'Arte), Lucia Allocca, Ruggiero Cappuccio, Lello Ferrara, Antonio Ferrante, Livio Galassi, Dario Fo. Si specializza studiando il metodo Strasberg, presso l'Actor's Studio di New York. Didatta di tecniche teatrali, collabora con scuole di ogni ordine e grado, oltre a curare la direzione artistica dell'Accademia Magna Graecia, stretta da un accordo di valorizzazione esclusivo con il Parco Archeologico di Paestum. Tra i ruoli teatrali si distingue per l'intepretazione di: Medea, Yerma, Perpetua (ne «I Promessi Sposi—Musical» di Tato Russo), Filumena Marturano ecc. Come doppiatrice, la ricordiamo come voce cantante di Marge Simpson e come attrice cinematografica/televisiva ne «I bastardi di Pizzofalcone», «ll peccato e la vergogna», «Gomorra 4», «Un posto al sole», «La squadra» ecc. 

FATTORIA (Liberi di essere Schiavi) liberamente ispirato a “Animal Farm” di Orwell, Cometa Off dal 15 al 19 gennaio

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Dopo il successo riscosso nell’anteprima al Premio Dante Cappelletti di dicembre 2019, la CompagniaSofia Amendolea sarà in scena alla Cometa Off - in prima nazionale - dal 15 al 19 gennaio, con lo spettacolo FATTORIA(Liberi di essere Schiavi),scritto e diretto da Paolo Alessandri,liberamente ispirato a “Animal Farm” di G. Orwell. Protagonisti:Sophia Angelozzi, Ilaria Arcangeli, Alessandra Barbonetti, Selena Bellussi, Lucrezia Coletti, Daniele Flamini, Gabriele Namio, Vincenzo Paolicelli.

Lo spettacolo è una produzione Compagnia Sofia Amendolea in collaborazione con Legge 180 Teatro.

SINOSSI: Ascesa e Declino di una Democrazia Contemporanea

Otto animali, diversi per carattere e razza, si trovano a vivere in stato di SCHIAVITU’ (Capitolo 1). Sottoposti al comando del fattore, disprezzati e abusati, decidono di unirsi per dare vita alla RIVOLUZIONE (Capitolo 2), con l’intento di conquistare la LIBERTA’ (Capitolo 3). Riuscendo nel loro intento si troveranno a sperimentare la DEMOCRAZIA (Capitolo 4), fino ad allora perfetta sconosciuta.  Si rende necessario darsi delle regole. Ma la gestione malsana della fattoria “democratica”, che vede emergere la figura del maiale come leader intellettuale, li trasformerà nuovamente in vittime. Da qui l’umanizzazione, vista come vera e propria traslazione negativa, degli inconsapevoli protagonisti.  L'EVOLUZIONE (Capitolo 5) porterà i nostri personaggi a dover prendere drastiche soluzioni ai problemi che intanto continuano a sorgere: violando le regole della Rivoluzione, uccidendo, giustiziando. Si insinua lentamente la presa di coscienza del fallimento, che genererà SENSO DI COLPA (Capitolo 6) verso gli eroi della Rivoluzione e verso sé stessi. Ormai tutto è cambiato, ma al contempo tutto tornerà ad essere come prima della Rivoluzione. I maiali, forti della loro intelligenza, hanno vinto sui compagni più deboli, rendendo gli altri liberi, sì, ma per la precisione LIBERI DI ESSERE SCHIAVI (Capitolo 7).

NOTE DI REGIA: Le piantagioni di cotone incontrano la fattoria di Orwell

“Per rendere sin da subito chiara la condizione di schiavitù dei protagonisti, che si ritrovano a vivere una realtà che li costringe al lavoro ed alla privazione di qualsiasi diritto, il cast ha lavorato sullo stato emotivo e fisico degli afroamericani schiavi nei campi di cotone - o condannati ai lavori forzati negli istituti detentivi del Nord America -  che per farsi forza e non cedere alle crudeltà a cui erano sottoposti intonavano "a cuore aperto" le Negro Prison Songs (documentate da Alan Lomax nel 1940 presso il tristemente noto Penitenziario Statale 'Parchman Farm’).Lo spettacolo parte proprio da qui: dagli attori che, con posture animali, intonano gli stessi canti per sopravvivere alla 'Fattoria', e da mesi di scrittura scenica basata su improvvisazioni corporee e verbali, ispirate al romanzo di G. Orwell ANIMAL FARM, pubblicato il 17 Agosto del 1945. Una lungimirante opera letteraria che sfrutta il parallelo “Essere Umano // Essere Animale” per smascherare le miserie e le crudeltà di coloro che, una volta raggiunta la libertà, cedono alla corruzione del potere. Questa “Corruzione”, che in Orwell diventa crudele Satira Sociale, è il cuore centrale dello Spettacolo. Tramite un uso audace di corpi, suoni, voci ed immagini, che rimandano a concreti “animali umanizzati”, "FATTORIA" mostra al pubblico uno scenario suggestivo, drammatico, emozionante: dando corpo e voce ai ruoli antagonistici di 'Essere Umano' ed 'Essere Animale’. Ruoli che, dapprima contrapposti, finiscono col venire fusi, dando alla luce una nuova, spaventosa Creatura: Il LIBERO SCHIAVO. Ovvero quel cittadino libero che, ormai assuefatto alla democrazia, cede pezzi della propria libertà in cambio di 'rassicurazione'.
Perché riscoprire Orwell oggi?  Il dramma metaforico del dopoguerra Orwelliano e le nuove fragilità della Democrazia Contemporanea.
La risposta che la 'Compagnia' propone a questa domanda trova in "FATTORIA" risvolti originali, radicati nelle cronache recenti del terzo millennio.   L’intento dello spettacolo è mettere in risalto la lotta per la libertà e la corruzione della democrazia, contestualizzando l'azione scenica all'interno del panorama mondiale attuale, in cui le democrazie europee ed extra-europee tendono sempre più al Nazionalismo ed al Totalitarismo, tanto odiato e combattuto in passato. Le proposte di costruire nuovi muri e di consolidare confini culturalie geografici esaltano l’esclusione del diverso, dell'estraneo, dello straniero. “Fattoria” porta in scena una società che si affaccia pericolosamente su nuovi panorami 'di esclusione'.  La riscrittura di un classico della letteratura inglese, riattualizzato e messo in scena sotto forma di pièce teatrale, vuole creare un link a "contenuti passati" che rischiano, se prestiamo attenzione alle recenti cronache, di tornare tristemente attuali”.
Paolo Alessandri

durata dello spettacolo 75 minuti.

LINK VIDEO TRAILER versione in lingua inglese




Spettacolo vincitore di 15 PREMI INTERNAZIONALI

MIGLIOR SPETTACOLO
FITUT- Festival Internazionale di Tangeri, Marocco

MIGLIOR SPETTACOLO - PREMIO DEL PUBBLICO
FIST - Festival Internazionale di Belgrado, Serbia

MIGLIOR SPETTACOLO - PREMIO DEL PUBBLICO - PREMIO DELLA CRITICA GIOVANE
SITFY - Festival Internazionale di Sharm El Sheik, Egitto

MIGLIOR REGIA - MIGLIOR DRAMMATURGIA - MIGLIORI COREOGRAFIE - MIGLIOR RICERCA VOCALE
FITUA - Festival Internazionale di Agadir, Marocco

MIGLIOR DRAMMATURGIA
Festival Internazionale di Teatro Universitario di Aix En Provence, Francia

MIGLIORE QUALITA' INTERPRETATIVA per l'intero Cast
FACES WITHOUT MASKS - Festival Internazionale di Skopje, Macedonia

MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA - PREMIO MIGLIOR ATTRICE
THEATRE FORUM - Festival Internazionale di Vilnius, Lituania

PREMIO DELLA CRITICA 
ITSELF - Festival Internazionale di Varsavia, Polonia




PAOLO ALESSANDRI - regista e drammaturgo

E' Fondatore e Direttore Artistico del ROMATEATROFESTIVAL e della Accademia Teatrale Di Roma Sofia Amendolea, nonchè fondatore e regista della COMPAGNIA GIOVANI Sofia Amendolea (Sofia Amendolea THEATRE COMPANY); studia presso il Laboratorio di Sperimentazione diretto da Mario Casale, per poi diplomarsi con Lode presso La Accademia di Belle Arti Di Roma con una tesi sperimentale su Teatro Dell’Assurdo e Pop Art. Come Interprete è protagonista in Teatri e Manifestazioni quali il Teatro Eliseo di Roma (Apostoli), La Biennale D’Arte D’Europa e Del Mediterraneo (Rapsofammigliah), La Biennale D’Arte di Porto Ercole (Gli Occhi Di Lotte), Il Festival Nazionale di Drammaturgia Contemporanea (Angelo Nero) e presso il Festival Mondiale Del Teatro di Praga (Inferno). Inizia il suo perscorso di Docente nel ’98 e, dal 2008, tiene corsi tematici e workshops intensivi di Espressione Corporea all’estero (Inghilterra, Polonia, Marocco).
Riconoscimenti. Firma oltre 30 regie e drammaturgie teatrali in Italia e all'Estero e ottiene premi e riconoscimenti presso prestigiosi Festival Internazionali in Europa, Africa e Medio Oriente, portando le sue Regie in Francia, Polonia, Romania, Moldavia, Lituania, Serbia, Repubblica Ceca, Macedonia, Marocco, Bahrain. Per i suoi ultimi spettacoli ‘THE FARM’, PINOCCHIO'S MACHINE e RICCARDO (Long Live The King) ottiene oltre 20 Premi Internazionali tra cui ricordiamo il Grand Prix Miglior Spettacolo al FIST di Belgrado, al FITUT di Tangeri ed al SITFY di Sharm El Sheik e presso l'AWAL Festival in Bahrain; il Premio Miglior Regia al FITUA di Agadir ed al FIESAD di Rabat,  il Premio Miglior Drammaturgia al RITUA di Aix En Provence; il Premio del Pubblico al FIST di Belgrado, al SITFY di Sharm El Sheik ed allo SZEKSZPIROVSKI di Danzica; la Menzione Speciale presso il THEATRE FORUM di Vilnius, nonché il Premio Della Critica presso il prestigioso ITSELF di Varsavia.

 15 | 19 gennaio 2019

Compagnia Sofia Amendolea presenta
COMETA OFF
Prima nazionale della versione in lingua italiana
FATTORIA
(Liberi di essere Schiavi)
scritto e diretto da Paolo Alessandri
liberamente ispirato a “Animal Farm” di G. Orwell
con Sophia Angelozzi, Ilaria Arcangeli, Alessandra Barbonetti, Selena Bellussi, Lucrezia Coletti, Daniele Flamini, Gabriele Namio, Vincenzo Paolicelli
costumi Monica Raponi
organizzazione Ramona Genna
produzione Compagnia Sofia Amendolea in collaborazione con Legge 180 Teatro


Teatro Cometa Off- Via Luca della Robbia 47, 
Dal martedì al sabato ore 21:00 – domenica ore 18:00

Info e prenotazioni Tel. 0657284637
Biglietti: Prezzo intero 12,50 €
TESSERA ON LINE: sul sito http://associati.cometaoff.it/- Euro 2,50 / A TEATRO: almeno un'ora prima dello spettacolo - Euro 3,50

IIC Bruxelles, Giorno della Memoria: proiezione de "Il nemico fraterno" di Joseph Rochlitz il 27 gennaio

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L'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles celebra il Giorno della Memoria con la proiezione del documentario "Il nemico fraterno" di Joseph Rochlitz (1994).

Durante la seconda Guerra mondiale, mentre i nazisti e la maggior parte dei loro alleati deportavano e sterminavano gli ebrei d’Europa, circa 40.000 ebrei trovarono un improbabile rifugio: i territori occupati dall'esercito dell’Italia fascista in Francia, Croazia e Grecia.

Qui, contravvenendo agli ordini ricevuti, molti militari e diplomatici italiani si rifiutarono di collaborare alla "Soluzione Finale".

Il documentario “Il Nemico Fraterno” è l’inchiesta personale del regista, Joseph Rochlitz, il cui padre fu salvato dagli Italiani nella Croazia occupata. La prospettiva del film parte dall'episodio specifico per descrivere e analizzare, grazie anche a rare interviste e testimonianze, i tentativi italiani di soccorrere i rifugiati ebrei anche in Francia e Grecia fra il 1941 e il 1943.
Prenota qui

lun 27 gennaio 2020
19:00 – 23:00
Istituto Italiano di Cultura
38, rue de Livourne 1000 Bruxelles
1000 Brussel

Antonella Biscardi, scrittrice e produttrice, presenta VISION in onda su FOCUS e SKY. L'intervista

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«Vision è un programma di divulgazione scientifica che affronta il tema della visione in molte delle sue sfaccettature, partendo dall’organo principale cioè l’occhio fino ad arrivare ad argomenti più vasti come le distorsioni visive e la Street art» 

di Andrea Giostra 

Ciao Antonella, benvenuta e grazie per aver accettato il nostro invito in vista del tuo nuovo programma televisivo “Vision” in onda su FOCUS, digitale terrestre Canale 35, Sky Canale 414. 
Grazie, sono felicissima di scambiare con te quattro chiacchiere sull’altra parte di me, quella di autrice e produttrice di programmi Tv. Finora tu ed io abbiamo parlato di libri e ne parleremo ancora.
Ci racconti come è nato questo progetto? Quale l’idea di base che ti ha portato a realizzare questo programma? 
Cosa dovranno aspettarsi gli spettatori del tuo programma? 
Considerando che la rete è una rete specializzata nel campo dell’informazione scientifico-tecnologica, il programma rientra esattamente in questi temi. È un viaggio nella visione partendo dal dettaglio scientifico fino a quello delle nuove tecnologie, passando anche attraverso l’attualità, come l’occhiale e le nuove tendenze. Infatti, ad esempio, per i più curiosi trattiamo delle montature ecosostenibili (occhiali in legno, caffè, fico d’india…). Il tutto in modo dinamico e accattivante. 
A chi è destinato? Qual è il target che hai in mente? Se c’è un target specifico ovviamente. 
È destinato al target della rete che copre un po’ tutte le fasce d’età, dai 24 ai 60 anni, e poi aggiungerei ai più curiosi, a quelli che amano apprendere in maniera suggestiva le informazioni in questo campo. 
Come si articola il programma? In quante puntate e quali i contenuti e gli eventuali ospiti che hai previsto?
Questa è una puntata pilota che anticipa le quattro in programmazione nel mese di marzo, subito dopo la grande manifestazione del MIDOche coinvolge a livello internazionale il mondo della “Vision”. Sono previsti tantissimi ospiti, ognuno con la sua specifica professionalità. In questa puntata ci sono interviste dal medico oculista alla biologa nutrizionista, dal più famosi designer di occhiali al più grandi Street artist italiano nel mondo. Non faccio nomi perché: guardate il programma! 
Chi ha collaborato alla produzione e alla realizzazione di questo prodotto televisivo? Vuoi raccontarci qualcosa del tuo gruppo di lavoro, dei produttori e di tutti coloro che hanno fin dall’inizio creduto in questo progetto e lo hanno reso possibile?
Un elogio al mio gruppo di lavoro che è fantastico, ma prima di parlarvene voglio ringraziare il direttore della rete Marco Costa, che ha accolto con grande entusiasmo e partecipazione l’idea, e al suo gruppo di lavoro, che ci ha indirizzato nel modo giusto. Il programma è condotto da uno specialista del settore, il nostro divulgatore scientifico Paolo Baroni, con il quale ho elaborato i testi del programma, ed è stato prodotto da InMove Production srl con la regia di Claudio Stirlani e la produzione esecutiva di Carla Traficante. Ovviamente per chi mi conosce, non posso scrivere un programma senza farne parte in toto (metto bocca ovunque!) e quindi è un programma “a cura di Antonella Biscardi”. Inoltre, ringrazio i tantissimi ospiti che con le loro competenze lo hanno arricchito e reso completo.
Vuoi dire qualcosa ai nostri lettori a chiusura di questa breve chiacchierata? 
Certamente! È un programma che con leggerezza ed in punta di piedi fa conoscere un mondo così importante per noi. Come potremmo vivere senza la “Vision”? È per me un’esperienza formativa enorme, che mi porta a spaziare in altri mondi, sempre curiosa come sono di conoscere e di approfondire ciò che mi circonda.

Antonella Biscardi

Andrea Giostra

Europa: parole non fatti

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Si viene oggi a sottolineare che nella coalizione anti ISIS ha fatto parte anche l’Iran. Sorge spontanea l’irritazione nel chiedersi se per questo motivo la presenza del generale Soleimani a Baghdad, significasse una garanzia per le truppe NATO nella piena riuscita della guerra contro il terrorismo mussulmano.
Il pupillo di Khamenei era a capo delle forze Hezbollah e stringeva accordi con Hamas. Entrambe forze riconosciute di un grande terrorismo arabo organizzato, capaci di riorganizzarsi e di scagliare centinaia di razzi contro Israele. Ne testimoniano le presenze di loro capi durante i funerali del generale, mentre le bandiere di USA e Israele vengono bruciate, accompagnate dalla rabbia di centinaia di migliaia di persone.

Ancora una volta l’Europa tace, non reagisce. Israele viene visto solo come un puntino nello scacchiere mediorientale, mai come avamposto della democrazia cui l’Europa si vanta. L’Iraq governato dagli sciiti ha aperto le porte all’esercito iraniano, permettendo che si infiltri in Siria, pronto ad attaccare Israele. L’Europa col paraocchi si difende accusando Trump di non essere stata informata. Fa comodo ai politici nostrani pensarla così. Sembra strano che almeno i paesi che contano: Germania, Francia ed Inghilterra, non ne fossero a conoscenza e pur ipotizzando che solo la Gran Bretagna, quale grande alleata degli Stati Uniti, avesse ricevuto poco prima le direttive di Trump, il non aver diffuso l’informativa – facendo UK ancora parte della UE oltre che della Nato – significherebbe un tradimento bello e buono.

Ma la Gran Bretagna ha seri problemi con l’affluenza araba sul suo territorio, che per i benefici dati dallo Stato per ogni nascituro, si ritroverà presto sommersa. In Germania l’affluenza turcomanna costituisce da decenni una forte percentuale della popolazione, mentre durante le commemorazioni degli attacchi terroristici subiti, la Francia si trova imprigionata in questioni economico-sociali interne, che sviano l’interesse verso quella costola dell’Europa chiamata Israele.

Noi italiani restiamo schiavi del petrolio e della politica velatamente antisemita/antisionista/anti israeliana che da un lato all’altro dello stivale politico invoca non soltanto l’avvicinamento ai paesi arabi ma pretende in contemporanea l’opposizione ad Israele. Contiamo poco in Europa, conteremo di meno nel Mediterraneo. I giovani ebrei si stanno allontanando dalle loro recenti radici europee e non si può dar loro contro per questo. Se dobbiamo vivere dove si fa poco per conoscere quanto gli ebrei facciano parte della storia europea – non bastano il Giorno della Memoria e la Giornata della Cultura -, eccezione fatta di una manifestazione  francese o del forte grido della Senatrice Segre, dovremo subire ancora questa politica che per ignoranza ed opportunismo calpesta parti della nostra storia comune.

Nella foto di "ABEF - Archivio Baumann e Fischer", sembra non sia cambiato nulla dagli anni '70: l'antisemitismo è presente da ogni parte. Unica grande differenza è che allora anche in Italia si facevano delle manifestazioni per contrastarlo

Alan Davìd Baumann

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