Quantcast
Channel: Fattitaliani.it
Viewing all 37430 articles
Browse latest View live

NORMAL, esce il 3 gennaio "GEISHA" il nuovo singolo della cantante veneta

$
0
0

 Da venerdì 3 gennaio in radio, sulle piattaforme digitali e negli store “Geisha” il nuovo singolo di Normal. Il brano è stato creato partendo dalla scala discendente del ritornello che ricorda una melodia asiatica, e dalla sperimentazione con i suoni dell’erhu. Tutta la canzone è incentrata sulle sensazioni di benesserestordimento ed euforia che l’amore produce attraverso metafore che fanno riferimento a diverse immagini legate al Giappone.
A proposito del singolo, la cantautrice veneta commenta: “Geisha parla dell’amore interrazziale in modo leggero e senza pretese. Racconta di un amore giocoso, di un tipo di amore che si prova spesso solamente nell’adolescenza, quando si vuole scoprire l’altra persona in maniera innocentemente maliziosa. Il brano è una ventata di freschezza in un mondo in cui spesso si vede l’amore solamente come sofferenza, come un sentimento altissimo e sublimato, o pura sessualità.”- continua – “Questa canzone  racchiude il desiderio di provare un amore travolgente come lo si prova da ragazzini ed esprime la mia idea di sensualità della donna, spogliata di ogni volgarità, seppur comunque esplicita. La bellezza dell’amore si esplicita attraverso il voler immergersi completamente nella cultura dell’altra persona, con pura curiosità e leggerezza. La geisha inoltre, al contrario dell’immaginario comune, era un’artista e il suo nome significa proprio “persona versata nelle arti”, perciò il significato secondario della canzone rimanda al desiderio di dedicarsi completamente, anima e corpo, alla musica”.

“Geisha” è accompagnato da un video per la regia di Tommaso Puleo ed Elia Menon, che dichiarano: “Volevamo iniziare la clip mostrando chi era la vera Geisha nel passato, ovvero una ragazza colta e volta alle arti. Le immagini estemporanee di questa geisha mentre suona e accarezza il violino, come se ne fosse innamorata, sottolineano che l’amore per l’arte è sublime e resisterà sempre nel tempo.” – proseguono – “La storia principale è ambientata in un futuro distopico in cui le persone sono serie e rigide e cercano lo svago in una realtà virtuale alla quale si accede attraverso un visore. In questa realtà alternativa le persone sono libere di divertirsi e vivere nuove esperienze, ed è proprio in questo contesto che si sviluppa l’attrazione tra le due protagoniste di diversa etnia.” – concludono -  “Nel senso più letterale questa storia racconta di un amore interrazziale e giocoso ma il vero significato del video è che in un mondo senza arte sentiremmo il bisogno di evadere e inevitabilmente ci innamoreremmo di essa”.

NORMAL è Jessica Passilongo, classe 1992. Si appassiona alla musica fin da piccola. Inizia infatti a 10 anni un lungo percorso di formazione approcciandosi inizialmente alla chitarra, per poi orientarsi definitivamente al canto e alla tecnica vocale conseguendo la certificazione all'insegnamento presso l'Accademia Superiore di Canto di Verona diretta da Karin Mensah. Durante il lungo e intenso percorso di studi, che sostiene parallelamente a quelli che la porteranno nel 2016 al conseguimento della laurea magistrale in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica, consolida la propensione alla composizione dando vita, fin dagli inizi, ad alcuni brani originali in italiano e in inglese. Da sempre alla ricerca della propria personale espressione musicale, in veste di turnista e di compositrice svolge frequenti sessioni di registrazione a servizio di djs e produttori, unitamente a numerose esperienze live che la vedono sia in qualità di protagonista con un proprio progetto orientato al pubblico dei clubs e di molte manifestazioni locali, sia in veste di corista in un bellissimo tour della cantante inglese Teni Tinks, al fianco di  alcuni musicisti di eccellenza del panorama italiano (Phil Mer, Gianluca Mosole, Mattia Dalla Pozza, Sam Lorenzini). Sentendo il bisogno di esprimere, sempre di più, la propria e matura personalità artistica, in cui la sonorità della propria voce solista si intreccia spesso e volentieri alla pari con le armonizzazioni e gli arrangiamenti vocali che lei stessa sovraincide, dà vita a NORMAL, realizzando alcuni inediti fra cui Uranio, che è il singolo d'esordio del suo progetto pubblicato il 10 maggio 2019 ed “Helium” disponibile dal 4 ottobre negli store e sulle piattaforme digitali. Lo pseudonimo NORMAL vuole rappresentare la naturalezza di un percorso musicale che arriva a contaminare la canzone in lingua italiana con le sonorità del panorama pop internazionale.


https://www.facebook.com/NormalJessicaOfficial/  
https://www.instagram.com/normalmusic_/





comunicazione e promozione

CALVI DELL’UMBRIA, IL 1° COMUNE DELLA REGIONE A STRINGERE UN GEMELLAGGIO CON UN PAESE ISRAELIANO, YESSUD HAMA’ ALAH

$
0
0
CALVI  DELL’UMBRIA -  Una giornata storica per Calvi dell’Umbria (Terni) che  sta primeggiando nella propria regione di appartenenza per risultati e unicità.
Giovedì 19 dicembre 2019  è stato sancito un gemellaggio con un paese d’Israele, Yessud  HaMa’alah (nella Galilea) con il quale si avvierà un programma di relazioni ed interscambi culturali e di amicizia. Calvi, infatti, dopo il primato nel settore della salvaguardia dell’Ambiente, risulta essere il primo Comune umbro a stringere un gemellaggio con un paese israeliano. Alla cerimonia erano presenti l’Ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar il Consigliere per gli Affari Pubblici Ariel Bercovich e il sindaco del paese gemellato Ilan Orr, il sindaco calvese Guido Grillini, i consiglieri Francesco Verdinelli (assessorato alla Cultura ed al Turismo) e Sandro Spaccasassi (assessorato all’Ambiente), vari consiglieri comunali, le autorità militari del paese, alcuni rappresentanti delle associazioni cittadine fra cui  il presidente degli ‘Sbandieratori Carbium’ Vincenzo Mazzucconi. Fra il pubblico era presente anche una cospicua rappresentanza degli istituti scolastici in quanto si prospettano proficue collaborazioni fra gli studenti dei due paesi. A fare da tramite all’iniziativa e promotrice è stata l’archeologa Victoria Mesistrano che vive da dieci anni in Italia, alla quale sono andati i sentiti ringraziamenti delle autorità presenti per il suo notevole contributo al progetto ora divenuto realtà.  
Il patto di gemellaggio, con data 19 dicembre 2019, e firmato dai due sindaci Grillini/Orr, sancisce il desiderio di ampliare la reciproca conoscenza e cultura e perseguire un obiettivo comune  nell’interesse della pace e nello spirito di cooperazione. Uno scambio di idee e di relazioni che riguarderanno i settori della cultura, dello sport, della istruzione, dell’agricoltura, del  turismo e della gastronomia. Il patto prevede dei programmi specifici di cooperazione compreso lo scambio specifico di delegazioni.
L’Ambasciatore d’Israele a Roma, Dror Eydar, che per la prima volta si è recato a Calvi dell’Umbria, nel suo intervento ha esordito: Sono lieto di partecipare a un evento così bello.
Niente effetti speciali, ma il gemellaggio fra due città, piccole e bellissime, con una tradizione storica e culturale importante. Questo evento è simbolico; è espressione del rapporto profondo e di lunga data, tra Israele e Italia, e tra il popolo italiano e quello israeliano”.

L’Ambasciatore Eydar ha poi sottolineato dei particolari storici: “So, che già nel XII secolo, questo era un centro abitato, vivace e dinamico. Qui nelle vicinanze, si trovano i resti della città romana di Ocriculum, che serviva da luogo di vacanza per la nobiltà patrizia. Oggi non solo nobili, ma molti italiani di ogni estrazione sociale, vengono qui in vacanza. Spero che da oggi, possano arrivare numerosi anche gli israeliani. La storia qui, vive per le strade, sui muri di case e ponti. So, che ci sono anche frammenti di manoscritti ebraici, a testimonianza di una comunità, presente qui nel Medioevo. Ma oltre la storia, ci sono qui oggi persone di buona volontà, che hanno desiderio di avere un legame con noi in Israele, per mezzo di Yessud HaMa'alàh, città della Galilea. Yessud HaMa'alah è un luogo geograficamente piccolo, ma enorme in termini di significato storico, per la nuova era del popolo ebraico”. L’Ambasciatore Eydar ha sottolineato:“La creazione di questo legame, fra Calvi dell’Umbria e Yessud HaMa'alah, è un simbolo dello spirito umano, alla ricerca di amici di valore in tutto il mondo. È un inno al calore e all’amicizia dei piccoli centri, che non hanno ceduto, alla alienazione e alla solitudine, diffusi ormai nelle grandi città.” Ha concluso:  “Auguro a questa amicizia, di crescere e prosperare, e di produrre frutti meravigliosi, per il bene di tutti noi”.

Il sindaco di Calvi dell’Umbria Guido Grillini, onorato per questo evento, ha aperto la cerimonia spiegando l’inizio di questo rapporto che ha portato al gemellaggio con Yessud HaMa’alah, “una città conosciuto che aveva intenzione come noi di  avere rapporti con un paese italiano”.
Il sindaco ha ricordato che Calvi è già gemellato con due città europee (una della Germania e l’altra della Francia) e che giovedì si è proceduto a suggellare “questo atto di amicizia con una città di un paese non europeo. “Lo scorso anno, grazie alla signora Mesistrano, è stato organizzato un evento dal titolo ‘Le catene della vita’  in cui abbiamo iniziato a conoscere Israele ed in cui è stato ospite il Consigliere Ariel Bercovich che ci ha portato per mano a questo gemellaggio.  Era presente anche la nipote di Gino Bartali, Gioia Bartali, il quale riuscì a salvare più  di 800 ebrei. In quella occasione abbiamo avuto modo di conoscere la cultura ebrea e di Israele con una mostra fotografica concessa dalla Ambasciata di Israele. E questo è stato il primo approccio che ci ha portato alla giornata di oggiDopo un rapporto epistolare con il sindaco Ilan Orr, abbiamo visto subito le differenza ma anche le stesse similitudini: un paese non grande, il numero di abitanti molto simili, e le nostre origini antiche. E casualmente i nonni del sindaco sono originari italiani, di Livorno”.
Ilan Orr, sindaco di Yessud HaMa’ala, nel suo interventoha spiegato le caratteristiche della cittadina che rappresenta, della prevalenza di numerose varietà di alberi da frutto  e delle attività che si sono sviluppate e specializzate, cercando “di mettere insieme l’agricoltura tradizionale con la tradizione moderna”. Ha citato aziende che si occupano di  tabacco e di microalghe e addirittura di produzione ovvero di estrazione dell’acqua dall’aria. Ha invitato tutti a visitare Yessud HaMa’alah esprimendo la sua felicità nel poter lavorare insieme sui temi proposti dal patto. Il sindaco Orr ha concluso: “Saremmo molto lieti di ricevere altre proposte ed altre idee. Inoltre, aprirò una scuola per imparare l’italiano”.
Durante la giornata gli illustri ospiti hanno visitato il Museo del Monastero delle Orsoline in cui sono conservate  le preziose opere della collezione Chiomenti Vassalli e il Presepio Monumentale. Si è respirato un clima di fraterna amicizia con un emblematico ed emozionante abbraccio finale fra i due sindaci, con scambio reciproco dei doni rappresentativi del proprio paese.

Nella foto: Il consigliere Bercovich, l'ambasciatore Eydar, i sindaci Guido Grillini e Ilan Orr e Victoria Mesistrano

MARILÙ MANZINI AL “CAPRI HOLLYWOOD” CON “IL QUADERNO NERO DELL’AMORE”

$
0
0
La scrittrice ha partecipato alla manifestazione internazionale con il suo primo film da regista.

Marilù S. Manzini è una scrittrice di successo, pittrice, scultrice, fotografa e recentemente regista di un film, in uscita nei prossimi mesi, tratto da un suo noto libro: “Il Quaderno Nero dell’Amore” della Rizzoli. Un caso letterario questo grazie a più di 100.000 copie vendute, come pure “Io Non Chiedo Permesso”. Il film che la vede dietro la macchina da presa s’intitola proprio “Il Quaderno Nero dell’Amore”, oltre al soggetto, la Manzini ha curato la sceneggiatura.  
Il percorso di Marilù è in continua ascesa, dopo l’esposizione delle sue opere a New York a ottobre e novembre e a Miami durante l’ Art Basel, la prestigiosa fiera d’arte moderna, ha partecipato alla manifestazione cinematografica internazionale “Capri Hollywood” appena conclusa. Il suo film prodotto dalla Pointmedia con la collaborazione di Roberto Bessi, è stato proiettato in anteprima mondiale alla presenza di artisti internazionali. Al “Capri Hollywood” hanno presenziato anche premi Oscar come Steven Zallian, Nick Vallelonga e Michael Radford.
Dopo l’uscita di quest’anno del suo quinto libro “La Cura della Vergogna” edizioni Bietti, c’è molta attesa per questo film, “Il Quaderno Nero dell’ Amore” che ha ripercorso la trama del successo del libro della Rizzoli evidenziando in modo insolito l’intimità dei protagonisti della storia.

Bricklane, uscito “California Maki” 1° disco in italiano della band genovese

$
0
0
Anno nuovo, disco nuovo per la band genovese che si presenta nel 2020 con “California Maki”: otto tracce interamente in italiano, incentrate sull’essere trentenni (ma non solo)

Genova - Anticipato dai tre singoli “Porta Nuova”, “Le Nevrosi di Virginia” e “L’Amore ai Tempi del Muro”, è finalmente uscito per Genova Records “California Maki”, il nuovo disco della band genovese Bricklane, il primo interamente in italiano. Uno dei temi preponderanti dell’album è il giro di boa dei trent’anni, vissuto tra ricordi, disagi e speranze. Al disco ha collaborato il cantautore e performer Alberto Argentesi aka Pernazza, già fondatore di band come Ex-Otago e Magellano: due i featuring del cantante genovese, su “Le Nevrosi di Virginia” e sul rock-melanconico “Cattolica”, pezzo che apre l’album.

La tracklist prosegue con “Il Terzino di Gavardo”, che il frontman Matteo Milazzi ha scritto ispirandosi alla triste vicenda del calciatore del Brescia Edoardo Bortolotti (che si tolse la vita a soli 25 anni), “Porta Nuova”, “Intorno ai Trenta” (saltellante inno all’ingresso nell’età adulta), i già citati “Le Nevrosi di Virginia” e “L’Amore ai Tempi del Muro”, “Le Amiche della Mia Ragazza” (un ritratto delle trentenni di oggi). “Un Rivolo di Sangue sul Cuscino” chiude l’album.

“Questo è il nostro primo album in italiano” spiega Matteo Milazzi, “ed è anche quello più ‘sentito’ e autobiografico. Abbiamo tutti superato i trent’anni e siamo stati catapultati nell’età adulta, tra bollette da pagare e raccomandate in giacenza. Vorrei ringraziare Emanuele Cioncoloni dello studio Elfish, dove hanno preso forma le canzoni, Giovanni Versari (famoso per avere masterizzato i Muse e altri giganti) per il mastering e Monica Pallanca per le grafiche del disco”.


Qui il link Spotify di “California Maki”:



In allegato alcune immagini della band, la copertina del nuovo disco “California Maki”, il comunicato stampa in word.

CHI SONO I BRICKLANE
Nati nel 2009 a Genova, i Bricklane si distinguono per sonorità indie-pop con richiami al britpop. Hanno pubblicato alcuni singoli e due album in lingua inglese (l’ultimo in ordine di tempo è Dropped Cinema Popcorn, disponibile su Spotify) prima di passare all’italiano. La formazione attuale comprende Matteo Milazzi (chitarra, synth, voce), Eugenio Ruocco (batteria, percussioni, cori), Gabriele Pallanca (basso, chitarre, synth, cori), Alfredo Cantelli (chitarra).

Questo il link alla loro pagina Facebook: https://www.facebook.com/brick.pop12/


LINKS:

Sergio Leone “da mangiare” il 4 e 5 gennaio 2020 con gli appuntamenti enogastronomici nel segno degli Spaghetti Western

$
0
0
A chiusura dell’iniziativa 30 giorni da Leone, ricordando Sergio “Città dell’Altra Economia - Sala Convegni”

Dopo la “video-maratona” di 16 ore di filmati di Sergio Leone, il quale il 3 gennaio avrebbe compiuto 91 anni, le iniziative in ricordo del regista proseguono a Roma con due appuntamenti che ne faranno scoprire un inedito lato “enogastronomico”, con cene e degustazioni di piatti della tradizione italiana - e non solo - da lui amati, insieme a ricette divenute vere e proprie protagoniste dei suoi film. Il tutto accompagnato da racconti e aneddoti narrati da colleghi e compagni d’avventura del grande regista romano.

I due appuntamenti che chiudono la mostra “30 giorni da Leone, ricordando Sergio” si svolgeranno il 4 e 5 gennaio 2020 con “Un pranzo da Leone” presso il ristorante “Checco er carettiere” (Via Benedetta 10-13 - Trastevere), dove andava a mangiare Sergio Leone, accompagnati dagli aneddoti raccontati dalle proprietarie; “Una cena da Leone” presso “La botticella” Via di Monte Testaccio 25, dove si cenerà con proiezione di tre filmati su Sergio Leone, inframezzati da canzoni romane che amava ascoltare il grande regista romano; “Spaghettata western”, presso il Bar “Boario” adiacente alla mostra su Sergio Leone presso la Sala Convegni della “Città dell’Altra Economia” (ex Mattatoio di Testaccio, Largo Dino Frisullo).

Un pranzo e una cena “da Leone”, insieme a una “spaghettata western”, per chiudere un 2019 che ha visto Sergio Leone al centro dei festeggiamenti della sua città, Roma e dei suoi quartieri, Trastevere e Testaccio.

Alla Città dell’Altra Economia, infine, rush finale della mostra "30 giorni da Leone, ricordando Sergio”: il 4 gennaio alle ore 18.30 con l'incontro con Roberto Donati, autore di 3 libri su Sergio Leone, insieme ad altri collaboratori ed amici del grande regista romano, domenica 5 gennaio alle ore 15.30 con la “scazzottata western” nel Campo Boario, alle ore 16.00 con la presentazione del modellino del Colosso di Rodi, con dedica a Sergio Leone, un divertente cinema di Sergio Leone rappresentato con  soldatini e, in esclusiva, le foto dei sopralluoghi per "L'assedio di Leningrado”. Chiusura ore 17.30 con concerto della Western Orchestra "Dollaro d’onore".

La mostra “30 giorni da Leone, ricordando Sergio”, ideata e curata da Maurizio Graziosi, è organizzata e prodotta dall’Associazione “AMICA – Arte Musica Incontri Cinema & Altro” di Roma, con la collaborazione di Marco Capitelli, Alessandro Denti e Claudio Piacentini.

Info e prenotazioni: cell. 3280925075; e-mail: chiara-maurizio@libero.it, cerreoni.francesca@hotmail.it

Foto di Luca Perazzolo

L'Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi fino al 26 gennaio al Museo Carlo Maria Martini di Milano

$
0
0
Introduce al silenzio della contemplazione spirituale l’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi
La tela di imponenti dimensioni, 310 x 206 cm, conservata nella cattedrale di Pozzuoli è stata scelta quest’anno dal Museo Diocesano di Milano come protagonista dell’iniziativa “Un capolavoro per Milano”, giunta alla dodicesima edizione. Fino al prossimo 26 gennaio l’opera è esposta al Museo Carlo Maria Martini, avvolgendo il visitatore nello spazio dipinto.
La sfida di Artemisia
Il quadro realizzato in occasione del soggiorno napoletano di Artemisia, su invito del viceré Fernando Enriquez Afàn de Ribera, è parte di un ciclo commissionato dal vescovo spagnolo di Pozzuoli, Martín de Léon y Cárdenas, per la cattedrale dopo il 1631, anno dell’eruzione del Vesuvio che risparmiò la città. Furono tre le tele affidate alla pittrice, eseguite tra il 1635 e il 1637: rappresentarono la prima importante commissione pubblica e il massimo riconoscimento alla carriera di un’artista che incontrò non poche difficoltà nel vedersi riconosciuto un talento in un mestiere all’epoca prettamente maschile. Tenacia e caparbietà la accompagnarono sempre, tanto da farle conseguire, prima donna nella storia, l’ammissione all’Accademia delle Arti del disegno. 
Gioco di sguardi
É il gioco di sguardi e una teatralità fatta di luci ed ombre a colpire chi si sofferma sull’Adorazione dei Magi di Pozzuoli. Quello di Maria – spiega Nadia Righi, direttrice del Museo Carlo Maria Martini -  è un ritratto,  un volto non stereotipato”:  un viso che ha un sapore mediterraneo, partenopeo, dove sembra che Artemisia abbia voluto incarnare le parole dell’evangelista Luca quando ci ricorda che Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore. Il volto della Madonna, seduta su un promontorio roccioso che evoca il paesaggio puteolano, esprime amore, serenità e profezia, preludendo alla sofferenza della Passione: sta  offrendo il figlio con un gesto che è liturgico e ricorda quello dell’offerta eucaristica sull’altare e quindi  è come se si vedesse una Vergine Maria con la consapevolezza del sacrificio del Figlio. Artemisia aveva perso tra l’altro dei bambini molto piccoli. Quindi è come se partecipasse del dolore della Madre di Dio.
Stupore e riverenza
Un’eleganza regale caratterizza le figure dei magi: sfarzoso, nell’abbigliamento alla moda spagnola-napoletana del Seicento, il più giovane si inchina con la grazia che si deve ad un sovrano. Inginocchiato in primo piano c’è un re anziano che sembra essere sul punto di cadere. É prostrato con una delle due mani a terra e l’altra, nell’atto di ricevere un dono, rivolta verso il piede del bambino. Di fronte a questa figura i visitatori partecipano dello stupore impresso nel volto di Giuseppe, ritratto secondo la tradizione evangelica, defilato sullo sfondo.  “L’attenzione dei visitatori - aggiunge Nadia Righi - è catalizzata da questo volto che trasmette stupore. Il re sgrana gli occhi, aggrotta la fronte e schiude leggermente le labbra: esprime lo stupore dei sapienti venuti da lontano. Colui che cercavano, seguendo la stella, non è un re come lo immaginavano, ma un bambino, umile, fragile, segno dell’intervento di Dio”.  In alto Artemisia dipinge il volto del terzo mago: il moro. Un incendio del secolo scorso ne ha compromesso la leggibilità e oggi appare come assorbito dal fondo bruno della tela e avvolto dal mistero.
La prostrazione
La pittrice cattura il culmine del viaggio: il momento che l’evangelista Matteo affida al versetto “videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono”.  Il gesto della prostrazione, secondo la tradizione pagana si tributava solo agli dei o agli imperatori. Il re entrando nella casa non è più re. Poggia la corona per terra e contempla il vero re.
Teatralità e coinvolgimento
In alto brilla la stella, la cui luce crea un effetto di chiaroscuro e favorisce la preghiera e la contemplazione. “Artemisia gioca con una regia di luci che potremmo definire teatrale. La sensazione è quella di un fotogramma dove il tempo sembra rimanere sospeso al cospetto di un avvenimento straordinario.  Immaginiamo - prosegue la Righi - quale dovesse essere il coinvolgimento degli spettatori nel 1635 quando Artemisia dipinse quest’opera. I devoti che entravano nella cattedrale di Pozzuoli forse venivano coinvolti ancora di più di noi oggi. I personaggi sono infatti vestiti secondo la moda del tempo come in una Sacra Rappresentazione. Lo scopo era far partecipare i devoti, non farli sentire distanti”.
Una pittrice caravaggesca
Colpiscono i dettagli sui quali si concentra il pennello di Artemisia dai vestiti agli oggetti.  La cronaca ci racconta la passione della donna per le stoffe pregiate con le quali vestiva i suoi modelli: "É una pittrice caravaggesca: dipinge le cose come sono. La luce fa rifulgere le sete con degli effetti cangianti, di broccato. Oppure i ricami sulle camicie bianche, o il collo di ermellino del re più anziano. Sicuramente c’è un’attenzione al dato naturale e alla bellezza degli oggetti. Lo scrigno che contiene il dono del re anziano è la riproduzione dal vero di un oggetto di oreficeria napoletana del Seicento. A me piace immaginare Artemisia che va negli armadi delle sagrestie a cercare l’oggetto più bello da poter ritrarre e sul quale il pennello indugia con un’attenzione meravigliosa per rendere gli sbalzi dell’argento”.
La Bellezza che salva
“Il quadro di Artemisia – scrive l’arcivescovo di Milano Mario Delpini – addolcendo la drammaticità di matrice caravaggesca, ci offre l’occasione anche in questo Natale di contemplare la Bellezza che salva, oggi più necessaria che mai”. “Il linguaggio del bello – auspica da parte sua il vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella – sia sempre un’opportunità importante per l’evangelizzazione. La bellezza non ha confini, ha un respiro universale”. L’iniziativa “Un capolavoro per Milano”, nata nel 2001, ha proprio questo scopo: restituire all’opera d’arte sacra la sua vocazione evangelizzatrice. Chi contempla l’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi non può non sentirsi interpellato dal mistero della fede impresso sulla tela. 
Paolo Ondarza - Città del Vaticano, Vatican News, 03 gennaio 2020.

Empedocle, la nuova rubrica di Fattitaliani su Aria, Terra, Acqua, Fuoco

$
0
0
Il filosofo Empedocle spiega con questa teoria la trasformazione della realtà: l'uomo è costituito dagli stessi quattro elementi con cui sono costituiti tutti gli altri esseri viventi e tutte le cose del mondo, vale a dire Aria, Acqua, Terra e Fuoco.

Il loro aggregarsi e disgregarsi - a seconda del prevalere di due forze cosmiche opposte, l’Amore e l’Odio - determina il nascere e il perire delle cose. Ogni ente è quindi variamente composto dagli stessi quattro elementi. A partire da ciò prende forma la sua originale teoria della conoscenza.
Prendendo spunto da tale teoria, Fattitaliani in questo nuovo spazio affronterà argomenti e intervisterà personaggi legati in qualche maniera e sotto diversi punti di vista ai quattro elementi. 

Silvia Siravo ne “La cena delle belve” al Teatro Carcano di Milano dal 9 al 19 gennaio

$
0
0
Silvia Siravo sarà in scena a Milano al Teatro Carcano dal 9 al 19 gennaio con “La cena delle belve” di Vahè Katcha, elaborazione drammaturgica di Julien Sibre, versione italiana di Vincenzo Ceramì, regia associata di Julien Sibre e Virginia Acqua.
Il pluripremiato spettacolo teatrale francese “Le Repas des fauves”, tra i maggiori successi dell’ultime 5 stagioni parigine e coronato ai Molières 2011 come migliore spettacolo privato, migliore adattamento e messa in scena arriva anche in Italia con cast che vede appunto tra i protagonisti Silvia Siravo – nel ruolo di Francesca - che regala una delle interpretazioni più intense ed appassionanti della sua carriera.
La vicenda presenta la storia di sette amici che, nell’Italia del 1943 durante l’occupazione tedesca, si trovano per festeggiare il compleanno del loro ospite. Una serata diversa, per staccare un attimo dalle tragedie e paure della guerra e dalle privazioni che questa porta con sé. Quella stessa sera però vengono uccisi due ufficiali tedeschi ai piedi della loro palazzina e per rappresaglia la Gestapo decide di prendere due ostaggi per ogni appartamento. Il comandante tedesco dell’operazione riconosce però nel proprietario dell’appartamento dove si trovano i sette amici, il libraio dal quale spesso compra delle opere, e per mantenere un singolare rapporto di cortesia avverte che passerà a prendere gli ostaggi al momento del dessert, lasciando loro la scelta dei due ostaggi. Qui comincia “La cena della belve” con tutto quello che può far presagire un quadro del genere. Ognuno cercherà salvare la propria pelle e davanti alla paura della morte l’amicizia cade tirando fuori il peggio di ogni persona. Il testo di grande qualità alterna momenti di alta tensione a momenti di risate e divertimento, lo humor nero è così ben miscelato da impreziosire l’opera, tanto l’assurdità crudele di una tale scelta possa spesso prestarsi al sorriso. Uno spettacolo che prende per mano lo spettatore e lo coinvolge emotivamente fino all’inaspettato finale, costretto ad identificarsi in ciascuno dei sette personaggi; il libraio e sua moglie che organizzano la cena, il medico che non nasconde il suo interesse per l’occupante tedesco; un reduce di guerra con sguardo gioioso sulla vita, una giovane vedova tentata dalla Resistenza; un omosessuale cinico e un affarista collaborazionista; fino a domandarsi: Cosa farei al loro posto?  Il genio di Katchà ci dipinge senza compiacimento la natura umana, con un realismo crudo in cui l’ironia non è mai assente. Di fronte all’orrore affrontato con derisione, lo spettatore ride molto di questi piccoli personaggi disegnati con profonda sapienza tridimensionale.  
In scena con Silvia Siravo, Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Ruben Rigillo.

Inoltre dall’11 gennaio al 2 febbraio 2020 presso lo spazio espositivo del Passante Ferroviario di Porta Vittoria a Milano in Viale Molise, Silvia Siravo esporrà i suoi disegni, ricoprendo il ruolo che lei definisce di “disegnattrice”. Silvia Siravo afferma: “Recito sul serio e disegno per gioco. I pochi tratti o graffi si possono ispirare a personaggi da interpretare o a parole trovate fortuitamente. I miei sono mostri che compaiono o sul treno o sul copione o tra i camerini, nascono per caso, irriverenti e dolenti, dalla mia anima bambina” La mostra sarà inaugurata IL 18 GENNAIO 2020 ore 16,30

Silvia Siravo si è diplomata all’Accademia Nazionale D’arte Drammatica Silvio D’Amico e da allora ha recitato con le maggiori compagnie italiane. Tra i tanti lavori ricordiamo “Amleto” con Alessandro Preziosi e “La Dodicesima notte” con Luca De Filippo per la regia di Armando Pugliese, “Questa sera si recita a soggetto ed “Erano tutti i miei figli” con Mariano Rigillo per la regia di Giuseppe Dipasquale.  Quest’anno oltre la tournée de “La cena delle belve”, in scena a Milano al teatro Carcano dal 9 al 19 gennaio, Silvia Siravo interpreterà il ruolo di Elena, dal 5 all’8 marzo al Teatro Palladium di Roma con Lo spettacolo “Le Troiane” di Seneca, con la traduzione e la drammaturgia di Fabrizio Sinisi, diretta da Alessandro Machia, con Paolo Bonacelli, Edoardo Siravo, Alessandra Fallucchi, Cecilia Zingaro, Marcella Favilla, Gabriella Casali. Poi dal 27 marzo al 5 aprile al Teatro Biondo di Palermo e dal 16 aprile al 3 maggio al Teatro Brancati di Catania sarà in scena con lo spettacolo “Erano Tutti miei figli” con la regia di Giuseppe Dipasquale, con Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Barbara Gallo. Inoltre a febbraio sarà al Teatro Ciak a Roma con lo spettacolo La scala a chiocciola. In fine, per tutta la stagione 2019/ 2020, Silvia è ospite fissa nella trasmissione di Gigi Marzullo, Milleeunlibro, nella quale legge brani tratti dai libri presentati in puntata.

Gea Martire ne "Il motore di Roselena" regia di Nadia Baldi al Teatro della Cometa dal 15 al 26 gennaio

$
0
0
Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 15 al 26 gennaio, IL MOTORE DI ROSELENA, da un’idea di Gea Martire, drammaturgia di Antonio Pascale e Gea Martire. Protagonista una travolgente Gea Martire, diretta da Nadia Baldi. I costumi sono di Carlo Poggioli.

Storia in forma monologata dell’emancipazione di Roselena, nata e cresciuta dietro al Vesuvio. Il tono è tragicomico, come lei. Roselena è infiammata da una grande passione per le macchine. Una donna! C’è chi si sogna in abito da sposa, chi in tailleur manageriale, lei in tuta da pilota. L’importante nella vita è avere un motore e lei ce l’ha in testa come un chiodo fisso. Fin da piccola. Con molta meraviglia la madre si rende conto che il rumore dei motori delle macchine l’acquieta come nessuna ninna nanna e la mette di buon umore. Crescendo, il suo linguaggio dialettale, spesso sgrammaticato, colorito e poco forbito, diventa adeguato, calzante, perfetto se si ritrova a parlare di motori, carburatori, testate, pistoni, aerodinamicità. Le reazioni di chi la conosce passano dallo stupore alla perplessità allo scherno. Perché le persone intorno a lei sono fossi pieni d’acqua dentro i quali il suo motore si affoga. La bloccano, la mandano in avarìa. Ma Roselena sa aggiustare i motori scassati e truccarli a dovere, e ogni volta mette insieme i pezzi e riparte. Riuscirà ad arrivare alla meta e battere ogni record? O prenderà altre direzioni, condotta da quella macchina che tutti chiamano destino e che procede ignorando i nostri comandi? In ogni caso Roselena avrà vinto perché ha sfidato, combattuto e, di sicuro, non si è annoiata. 

Durata 1 ora e 20 minuti
Mettetvi comodi e seguite la Cometa, vi aspettiamo nella nostra casa, nel Salotto Buono di Roma. #seguilacometa #teatrocometa #ilsalottobuonodiroma #nonditechenonveloavevodetto #mettetevicomodi

Teatro della Cometa  - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
Orario prenotazioni, vendita biglietti e info per apericena:  dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono: 06.6784380
Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.
Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA, QUARTA PARETE, IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO
Teatro Della Cometa
15-26 gennaio 2020
IL MOTORE DI ROSELENA
un’idea di Gea Martire 
drammaturgia Antonio Pascale 
con Gea Martire 
regia Nadia Baldi 
costumi Carlo Poggioli 
spazio scenico Rossana Giugliano 
progetto luci Nadia Baldi 
produzione Teatro Segreto srl 

Foto di Salvatore Pastore

PROMETEO - Tragicommedia, regia di Ferrante/De Grandi al Teatro Arcobaleno di Roma dal 31 gennaio al 9 febbraio 2020

$
0
0
La compagnia siciliana Banned Theatre, diretta dal duo di registe Ferrante/De Grandi, presenta lo spettacolo “PROMETEO - Tragicommedia” in scena al Teatro Arcobaleno di Roma, dal 31 gennaio al 9 febbraio 2020.
Nella riscrittura di Valentina Ferrante, la pièce racconta in una moderna chiave grottesca le vicende del titano Prometeo (un nomen omen, letteralmente “colui che pensa prima”) che rubò il fuoco a Zeus per donarlo agli uomini e fu vittima dello stesso tiranno che lo incatenò ad una rupe e lo fece sprofondare nel Tartaro. E' così che Prometeo diventa, nell'immaginario collettivo, l'avversario per antonomasia e al tempo stesso la vittima dello strapotere di Zeus alla cui legge si ribella, simbolo della lotta per il progresso e per la libertà. Eroe solitario, poeta incompreso, libero artista, portatore di civiltà e di conoscenza, che non si rassegna a rimanere servo del potere e che sopporta la sua sorte con pazienza, poiché sa che i tiranni di oggi sono inevitabilmente destinati a cadere domani.
In questa singolare versione del mito c'è un sottotitolo: tragicommedia. Perché vogliamo ridere dei nostri idoli e dei nostri carnefici che ad una mente illuminata appaiono come abili cabarettisti e al tempo stesso commedianti da quattro soldi. “La commedia è quando un illusionista diverte il popolo, la tragedia è quando diventa il suo capo.” Grazie all'espediente del riso la tragedia si tinge di colori diversi, allegri, meno cupi, più surreali e vicini ai nostri tempi chiassosi dove ogni fatto, anche quello più turpe e indegno, diventa spettacolo. Resta un solo dubbio sul finale della nostra commedia: il “dio immortale Prometeo”, perennemente divorato dalla sua aquila/coscienza, indosserà anch'egli giacca e cravatta per unirsi al banchetto dei potenti? Oppure sarà il “poeta Prometeo”, che attraverso il suo sacrificio, rimanendo in catene, si consacrerà immortale? Aspettiamoci di tutto perché troppo labile è il confine tra onestà e tradimento.

Info e botteghino: 06.4402719 – info@teatroarcobaleno.it
Acquisto biglietti online: www.liveticket.it/teatroarcobalenoroma
Il Teatro Arcobaleno aderisce a: 18app, Carta del docente, Per tutti 2019/20, Iostudio, Lazio YOUth Card, Bauadvisor

PROMETEO – Tragicommedia
Di Valentina Ferrante da Eschilo
Regia: Ferrante/De Grandi
Con Adriano Aiello, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante, Federico 
Fiorenza Voce fuori campo Angelo Tosto
Musiche Luca Mauceri
Paesaggi sonori Alessandro Aiello
Costumi Nunzia Capano
Elementi di scena Michele De Grandi
Aiutoregia Roberta Andronico

©Vota la Cover: Grande Grande Grande di Mina. Al via la nuova rubrica di Fattitaliani

$
0
0


Prima puntata di una rubrica musicale, idea originale di Fattitaliani.
Una canzone, un classico della nostra canzone, sarà riproposto in tante versioni, tutte presenti su YouTube.
Ai lettori il giudizio che decreterà la più bella, la più riuscita fra tutte. Spazio ai commenti degli ascoltatori sulla pagina Facebook della rubrica: non verranno pubblicati i commenti contenenti attacchi violenti, insulti, odio. 
La serie delle cover qui presentate potrebbe in un secondo tempo essere accompagnata dalle proposte realizzate da chiunque volesse cimentarsi nella cover del brano proposto. Basta inviare un file mp3 con la propria foto a Fattitaliani@gmail.com: ne realizzerà un breve video da pubblicare sul canale You Tube.
A inaugurare ©Vota la Cover lei, Mina con "Grande Grande Grande", il secondo singolo estratto dall'album Mina: il testo è di Alberto Testa, mentre la musica è di Tony Renis e Newell e l'arrangiamento di Pino Presti. I lettori possono eventualmente altre cover da sottoporre. 
Buon ascolto:
0. L'originale di Mina: si tratta di un'esibizione live dalla trasmissione "Amico flauto", andato in onda l'8 febbraio 1972. Qui la versione spagnola. (fuori gara).

1. Lara Fabian, versione live dal minuto 1.

2. Simona Molinari: dalla trasmissione "Celebration"

3. Federica Carta: da Amici 16

4. Claudio Villa, versione live

5. Rettore, dal programma tv "Buona domenica"

6. Lo stesso autore della musica Tony Renis, dal minuto 0:35

7. Versione jazz di Chiara Civello

8. Erlend Øye live session at Sudestudio

9. Vikki Carr, dal minuto 0:43

10. Shirley Bassey, 1987 Live in Berlin

11. Duetto di Céline Dion e Luciano Pavarotti, dal minuto 1


LEOPOLI E LA SUA REGIONE, UCRAINA DA SCOPRIRE

$
0
0
4.000 monumenti storici, 5 siti Unesco, 10 castelli medioevali, 90 fortezze antiche, 200 sorgenti termali, 7 Resort-vacanze, 5 stazioni sciistiche.

La bellezza dell’Ucraina si esprime particolarmente nella Regione di Lviv, il territorio che fa capo a Leopoli, città della cultura e patrimonio Unesco dal 1998. La città è un mix di tradizioni architettoniche e artistiche con influenze italiane e dell’Europa orientale. Molti architetti italiani hanno contribuito al suo sviluppo conferendole un’impronta di tipo rinascimentale e più in generale a carattere tipicamente europeo.
La piccola Parigi dell’Est, fondata nel 1256, ha saputo salvaguardare e mantenere intatto tutto il suo fascino, così la capitale culturale dell’Ucraina offre un percorso turistico unico, a partire dalla Ploshcha Rynok, l’antica piazza del mercato cuore pulsante della città. Edifici in stile Belle Époque padroneggiano per tutto il centro storico, primo fra tutti il Teatro dell’Opera, un vero gioiello architettonico in stile neo-rinascimentale, tra i teatri più belli d'Europa.
Leopoli non è solo un museo a cielo aperto ma è anche la città dei musei, ce ne sono più di 60, fra cui il museo etnografico e artistico, che possiede una delle collezioni più antiche d’Ucraina, da non perdere è il Museo Nazionale “Andriy Sheptytskyi”, dove si conserva una collezione straordinaria di icone monumentali e iconostasi.
Fra i legami con l’Italia spiccano quello con Roberto Bandinelli, il mercante fiorentino, che nel 1629 aprì a Leopoli la prima posta dove veniva gestita la corrispondenza in arrivo da tutta Europa - oggi il Palazzo Bandinelli è un dipartimento del Museo Storico di Leopoli - e con Antonio Massari, il Console Veneziano che alla fine del XVI secolo inaugurò la sede consolare della Repubblica di Venezia a Leopoli, in Piazza Rynok, sullo splendido edificio dove è ancora possibile ammirare il leone alato di san Marco, simbolo della repubblica della Serenissima.
Capitale culturale, capitale delle arti, della musica e dei festival, Leopoli è anche la capitale del caffè, antica tradizione che ha fatto nascere nelle piazze e nelle vie del centro centinaia di locali, inclusi alcuni splendidi caffè storici e pasticcerie dove assaporare caffè, torte e cioccolato, altra tradizione cittadina.
Ma se Leopoli, fra le grandi città europee, è una meta da non mancare, è anche il luogo da cui partire per una serie di visite ed escursioni nel ricco territorio della Regione di Lviv, che conta 4.000 monumenti storici, 5 siti Unesco, 10 castelli medioevali, 90 fortezze antiche, 200 sorgenti termali, 7 Resort-vacanze, 5 stazioni sciistiche.

Una delle prime mete è Truskavets, la città della salute e del benessere, una delle città termali più antiche d’Europa, che si trova nella splendida valle dei Carpazi occidentali a 350 metri d’altitudine. La città, dalla particolare bellezza, dall’aria pulita e cristallina è la più bella località termale dell’Ucraina. Le proprietà curative delle acque di Truskavets furono descritte per la prima volta dal medico reale Wojciech Oczko nel 1578, e durante l’impero austro-ungarico Truskavets divenne una città Resort al pari di Wiesbaden. Il centro della città è costituito dallo stabilimento termale dove, dal 1827, si possono bere gratuitamente le acque della salute. La più famosa fra tutte è la “Naftusya”. La città termale, che eccelle anche nel settore della bellezza possiede 24 cliniche termali (chiamate “Sanatorium”: hotel con centro medico e medico-estetico) e 60 alberghi, di cui la maggior parte con SPA. I prezzi per i trattamenti sono significativamente accessibili, anche negli Hotel a 5 stelle che hanno all’interno cliniche di bellezza ed estetica all’avanguardia.

Di particolare interesse storico artistico sono le ville antiche in legno, in città ce ne sono 16 e creano un percorso tutto da visitare. Truskavets è una città piacevolmente allegra e vivace, la piazza principale è molto movimentata, ed è il luogo ideale dove fermarsi per ascoltare musica dal vivo, bere un caffè nei tanti locali, fare shopping. 

La Regione di Lviv presenta molti altri tesori, come la città rinascimentale di Zhovkva, patrimonio Unesco, e alcuni fra i più bei castelli d’Ucraina, il castello di Olesko, le cui fondamenta datano 1327; il Castello di Pidhirtsi, una combinazione di architettura rinascimentale unita a bastioni fortificati e costruito fra il 1635 e il 1640;  il Castello di Zolochiv, costruito in soli due anni dal 1634 al 1636 e oggi anche museo e il Castello di Svirzh anch’esso del sedicesimo secolo.
Ai castelli si aggiungono altri siti Unesco da visitare, come la città di Potelych,  che attrae i turisti per le sue architetture in legno, in particolare la Chiesa del Santo Spirito del 1502; anche il Villaggio di Matkiv è nella lista Unesco, anche qui i turisti sono attratti particolarmente dalle chiese e dalle architetture in legno, tipiche della Regione, come la Chiesa di San Demetrio e la Chiesa della Trinità.
La cultura medioevale si manifesta in particolare nella fortezza di Tustan, costruita nel complesso di una monumentale rocca che risale a 55 milioni di anni fa! Si tratta di un sito storico, archeologico e architettonico unico che nel IX-XVI divenne un centro militare-amministrativo e luogo di frontiera. In tutta Europa non esistono esempi di costruzioni similari. Qui tutti gli anni ad agosto si tiene uno spettacolare festival medioevale.

La ricchezza della Regione di Lviv si esprime anche nei spazi dedicati alla natura. La riserva naturale di Roztochchia, ad esempio, è unica al mondo, solo in questa foresta naturale convivono naturalmente pini, querce, faggi, abeti, abeti rossi, sicomori, carpine, aceri, olmi, tigli, la riserva è conosciuta per i suoi percorsi di trekking, bike e percorsi a cavallo. Anche lo Skole Beskydy National Nature Park ha sviluppato un considerevole progetto di “green tourism” intorno alle attrazioni della riserva: la Parashka Mountain, il lago di Zhuravlyne e le cascate Hurkalo e Kamianka, nel parco vi sono anche numerose sorgenti di acqua minerale “Naftusya” particolarmente curativa. Il parco negli ultimi anni ha significativamente incrementato la popolazione di bisonti europei, che oggi conta 30 capi,, nei programmi di visita del parco, dedicati ai turisti sono previste una serie di attività di osservazione e interazione con i bisonti accompagnati dalle guardie del parco che accompagnano i visitatori anche nel percorso di avvistamento dei caprioli e dei cervi.
Altrettanto affascinante, per chi ama gli animali selvatici, è il Domazhyr Bear Sanctuary a soli 15 chilometri da Leopoli nel Villaggio di Zhornyska nel distretto di Yavoriv. Questo casa speciale per gli orsi bruni è nata nel 2017 in collaborazione con Four Paws, con l’intento di tutelare il benessere degli orsi bruni salvati da condizioni spaventose. Il parco offre visite guidate volte a educare i visitatori sull'ambiente e sugli orsi in particolare.
Fra le tante attrazioni della Regione di Lviv ci sono le stazioni sciistiche come la città di Slavske, a 600 metri di altitudine nei Carpazi, che rappresenta una fra le più grandi stazioni sciistiche d’Ucraina. Ricca di infrastrutture, hotels, resort, ski-lift, piste per ogni difficoltà, ski-rental, ruota intorno al Monte Trostian.


Fra le città più conosciute in Ucraina, sempre nella Regione di Lviv, si trova Drohobych, dove visitare la grande Sinagoga grande corale che, dismessa dai tempi della seconda guerra mondiale e usata come magazzino durante il periodo sovietico, è stata restituita alla proprietà della comunità ebraica nel 1993. L'edificio è stato sottoposto dal 2014 a importanti lavori di restauro.  Drohobych è famosa, inoltre, per la splendida Chiesa lignea di san Giorgio, Patrimonio Unesco, una delle chiese in legno più antiche e meglio conservate della Galizia, fu costruita la fine del XV e gli inizi del XVI secolo. Pochi sanno che Drohobych  è la città di Bruno Schulz, lo scrittore, pittore e critico letterario polacco, nato in questa parte della Galizia da una famiglia di ebrei. Schulz è considerato uno dei più grandi scrittori di lingua polacca del XX secolo. Purtroppo molti dei suoi lavori si sono perduti durante l’occupazione nazista. Schulz fu ucciso da un ufficiale tedesco della Gestapo mentre ritornava a casa.

Alcuni indirizzi: a Leopoli, Hotel Leopolis (https://leopolis-lviv.hotel-rn.com/); a Truskavets, Mirotel Resort & Spa (https://mirotel.ua/en), nei Carpazi, Hotel Resort Taor (https://taor.com.ua/); a Vezha Vedmezha, un Hotel/Ristorante/Museo (https://vv-hotel.com/en/).

Dall’Italia è consigliabile volare con Ukrainian Arlines che ha voli diretti giornalieri da Venezia, Roma, Milano, per Kyiv e Leopoli (Lviv) a prezzi competitivi e con un ottimo servizio a bordo (https://www.flyuia.com/it/it/home).

Musical, grande successo per “La fabbrica dei sogni” con Sal da Vinci. La recensione

$
0
0
Grande successo di pubblico per il nuovo spettacolo del cantautore napoletano Sal da Vinci, figlio d’arte (di Mario da Vinci) e padre d’arte (con lui in scena c’è sempre anche il figlio Francesco da Vinci) intitolato “La fabbrica dei sogni”, il cui slogan è “Io non credo nei sogni, vivo nei sogni”.

Come annunciato dal protagonista, essendo questo un musical scritto e allestito in stile americano, lo show inizia ogni sera già all’esterno del Teatro Augusteo di Napoli, dove lo spettacolo resterà in cartellone ancora fino al prossimo 12 gennaio, quando alcuni personaggi improbabili accolgono il pubblico con canzoni e movenze fiabesche… fino ad accompagnare gli ospiti ad accomodarsi in sala, come in Inghilterra e in Francia già si fa.
La fabbrica dei sogniè rappresentata da un vecchio manicomio abbandonato e fatiscente ancora abitato, però, da oltre una trentina di “pazzi”, capitanati dall’artista sognatore Salvatore, che soffre per amore e non ha intenzione di misurarsi con il mondo esterno, almeno fin quando non avrà ripreso possesso della sua anima, donata all’amore della sua vita che, in quel posto in cui vivono da sempre, ancora riesce a vedere e a sentire nonostante la sua presenza non sia reale.
Ieri sera in prima fila c’era nel pubblico anche un altro grande personaggio napoletano, Fabio Cannavaro, ex calciatore molto amato nel capoluogo partenopeo, che è salito sul paco a fine spettacolo, poco dopo le presentazioni di rito da parte del padrone di casa, che ha molto creduto in questo spettacolo, che narra di un progetto folle accompagnato da bellissimi momenti di danza, acrobazie e canzoni dolcissime, cioè quello di trasformare un vecchio ospedale psichiatrico in un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli “ospiti” di quel vecchio manicomio: i “pazzi”. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni…
in un teatro anziché in una casa di accoglienza per immigrati, come previsto. Questo finale fiabesco è possibile dall’arrivo in scena del carabiniere interpretato da  Ciro Villano, co-autore dello spettacolo insieme a Sal da Vinci, che si lascia coinvolgere dall’anima sognatrice del suo ex compagno di scuola e boicotta il suo capitano, incaricato di demolire il palazzo abitato dai “matti”. 
Altro ruolo fondamentale è quello della bravissima Fatima Trotta, segretamente innamorata del cantautore oramai dimenticato dal mondo, che dopo tanto tempo riuscirà a fargli dimenticare il fantasma del suo vecchio amore, riconnettendolo alla realtà e facendogli vivere una nuova vita.  
Questo progetto inorgoglisce molto Sal da Vinci, perché è riuscito a mettere insieme quasi sessanta attori, di cui fanno parte una trentina di ragazzi dell’Accademia del teatro Cilea, che co-produce lo spettacolo, con Nando Mormone - direttore artistico del Cilea di Napoli.
Roberta Mazzacane

La Reggia Designer Outlet, boom di presenze per il primo giorno di saldi “griffati”. Attesa per oltre 90.000 presenze per il ponte lungo dell’Epifania

$
0
0
Trend più che positivo per la prima giornata di saldi a La Reggia Designer Outlet.
I dati raccolti al Centro McArthurGlen di Marcianise (CE) nella prima parte della giornata lasciano prevedere una chiusura con 30.000 presenze e una tendenza di oltre 90.000 presenze per il ponte lungo dell’Epifania. “I dati analizzati nelle prime quatto ore della giornata ci pongono in linea con lo storico – dichiara Fabio Rinaldi, Centre Manager La Reggia Designer Outlet –. Lo scorso anno abbiamo ospitato 30.000 persone il primo giorno di saldi. Contiamo di chiudere la giornata intorno a questa cifra, che sarebbe un risultato eccezionale, considerando che lo scorso anno il week end di saldi si è esaurito in due giorni e quest’anno abbiamo il vantaggio del calendario, che ci porta in dote lunedì 6 gennaio, un festivo tradizionalmente molto forte”. Grande afflusso, dunque, nei 140 negozi del Centro, quindi, dove i saldi "griffati" dal -30% al -70%, diventano attesa occasione di shopping a La Reggia Designer Outlet, sempre più punto di riferimento per gli acquisti in Campania. A tutela del consumatore, importante il controllo sulla politica dei prezzi. “Abbiamo un controllo 12 mesi l’anno sui singoli negozi, sia rispetto alle politiche di prezzo contrattuali, sia rispetto ai prezzi praticati all’esterno del nostro Centro – prosegue Rinaldi –. Ovviamente i controlli vengono intensificati nei periodi di picco, quali possono essere i saldi o promozioni particolari, come il Black Friday”. La Reggia Designer Outlet, nel periodo dei saldi, resta la meta di shopping privilegiata per i campani, ma diventa anche la destinazione di chi arriva da altre città alla ricerca dell’occasione da non perdere. Da Caserta a Firenze, c’è chi decide di approfittare dei saldi in due Centri McArthurGlen nella stessa giornata, arrivando da Bari e aggiungendo al percorso già fatto ben 450 km. “Dopo La Reggia Designer Outlet raggiungeremo Barberino Outlet – racconta una signora –. Abbiamo fatto un giro appena arrivati e ora abbiamo le idee chiare. Acquistiamo e ripartiamo per raggiungere Firenze, felici e con tante buste!”. Da Cosenza, un ragazzo felice mostra le sue buste: “Veniamo qui con tutta la famiglia per fare acquisti in grande. Paga papà!”. Mariti pazienti attendono lo shopping delle mogli e affrontano l’attesa con filosofia: “Siamo qua dalle 9 e ci resteremo almeno fino alle 14. Poi domani è un altro giorno, altri saldi…”. Tra i viali, due amiche scelgono La Reggia Outlet “per le grandi firme”. Una signora, in compagnia della figlia, racconta: “vengo sempre qui, dove trovo cose molto carine a prezzi convenienti e i saldi diventano un’occasione assolutamente da non perdere. Non abbiamo una meta precisa, cercheremo qualcosa di carino e conveniente per mia figlia”. Non manca chi arriva con le idee chiare: “Ho trovato quello che cercavo, d’altra parte all’Outlet c’è una vasta scelta e quindi è facile accontentare tutti i gusti”.

“DEAL WITH IT - STAI AL GIOCO” PRIME TIME EDITION: DAL 5 GENNAIO OGNI DOMENICA ALLE 21:25 SUL NOVE

$
0
0
Dopo il grande successo di ascolti registrato nell’access prime time (con un record di 770.000 telespettatori e il 2,9% di share), GABRIELE CORSI approda in prima serata con cinque puntate inedite di “DEAL WITH IT - STAI AL GIOCO”: l’esilarante combinazione tra candid camera e game show, prodotto da Banijay Italia, andrà in onda nella sua versione da prima serata dal 5 gennaio ogni domenica alle 21:25 sul NOVE.

Il meccanismo non cambia: Gabriele, insieme a complici vip, sceglierà una coppia di clienti all’interno di un locale pubblico (un ristorante, una trattoria, una caffettaria, un pub), disseminato di telecamere nascoste. Uno dei due verrà portato all’interno di una regia nascosta dove riceverà la proposta di partecipare a un gioco che gli permetterà di vincere fino a 2.000 Euro. Per guadagnarli il concorrente dovrà accettare di indossare un auricolare, tornare in sala ed eseguire gli ordini impartiti dalla regia, all’insaputa del partner. Ogni volta che il concorrente riuscirà a portare a termine la bizzarra sfida suggerita vedrà crescere il suo montepremi.
Ad affiancare Gabriele Corsi in prima serata ci saranno Gabriele Bonci, Francesco Facchinetti, Sergio Friscia, Giorgio Mastrota, Lucia Ocone, Marisa Passera, Scintilla, il Trio Medusa, i The Show e Debora Villa. Faranno di tutto per mettere in difficoltà e in imbarazzo il concorrente. I vip potranno interagire in tre diverse modalità: come suggeritori (l’ospite affianca il conduttore nella regia e dà indicazioni al concorrente); come complice (l’ospite va in scena e diventa complice dello scherzo); come concorrente (l’ospite coinvolge un suo parente o amico a sua insaputa e i soldi vinti vanno in beneficienza)
Il concorrente dovrà affrontare 5 prove, sempre più difficili e sempre più imbarazzanti. Superato ogni step, accumulerà una somma di denaro. Al quarto step potrà decidere se rischiare e cercare di portare a termine la sfida vincendo i 2.000 euro o fermarsi ai 1.000 euro accumulati. Ma una cosa è fondamentale ai fini della vincita: il concorrente non deve mai farsi scoprire dall'altra persona al tavolo.
“DEAL WITH IT – STAI AL GIOCO”, prodotto da Banijay Italia per Discovery Italia, sarà disponibile anche su Dplay (sul sito www.it.dplay.com – o scarica l’app su App Store o Google Play).

Giornata mondiale del braille: strumento essenziale per milioni di non vedenti

$
0
0
Per il secondo anno l’Onu celebra il 4 gennaio la Giornata mondiale del braille per sottolineare l’importanza che questo metodo ha avuto nella piena realizzazione dei diritti fondamentali delle persone non vedenti o ipovedenti.

Nel mondo sono 36 milioni i non vedenti
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità si stima che nel mondo siano 36 milioni le persone cieche e 216 milioni quelle con disabilità visive da moderate a gravi. L’Onu sottolinea che le persone con disabilità visiva sono più a rischio delle altre di finire in povertà. La perdita della vista, infatti, può causare una vita di disuguaglianze, cattiva salute e difficoltà di accedere all’istruzione e a una vera occupazione. La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall’Onu nel 2006, ha posto l’accento sul benessere delle persone con problemi visivi e considera, appunto, il braille un elemento essenziale per l’istruzione, la libertà di espressione e di opinione, l’accesso all’informazione e l’inclusione sociale.
Il metodo di Louis Braille che garantisce anche ai non vedenti l’accesso ai libri
Inventato dal francese Louis Braille nella prima metà dell’Ottocento questo sistema di scrittura tattile, in cui ciascuna lettera, cifra o simbolo musicale è rappresentato da una combinazione di sei puntini, garantisce anche ai non vedenti l’accesso ai libri. Figlio di un sellaio, Louis Braille all’età di tre anni si infortunò all’occhio sinistro nell’officina paterna. A causa dell’estendersi dell’infezione perse la vista anche all’occhio destro e divenne cieco. A 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles (“Istituto per giovani ciechi”) a Parigi. Qui i ragazzi non vedenti apprendevano diversi mestieri (come ad esempio impagliatore di sedie), e veniva insegnato loro a leggere con il metodo di Valentin Haüy che consisteva nel leggere attraverso il tatto i caratteri della stampa in nero, ma messi in risalto da un filo di rame posto sull’altro lato del foglio. Questo metodo però non permetteva alle persone di scrivere. Nel 1827 divenuto docente della scuola dove aveva studiato, Braille ispirato da un metodo usato dai militari per scrivere i dispacci, inventò il suo metodo basato sull’intreccio di sei puntini. Morto nel 1852, Braille è sepolto presso il Pantheon a Parigi.
L’uso del linguaggio scritto essenziale per garantire i diritti umani
Dedicando al braille una Giornata mondiale, con la risoluzione votata dall'Assemblea generale del novembre 2018 che riconosce  l’uso del linguaggio scritto come  essenziale per la piena realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e che il 4 gennaio di ogni anno  prevede una serie di iniziative di sensibilizzazione, l’Onu vuole inoltre ricordare come l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015, si impegna a garantire che nessuno sia lasciato indietro che tutti gli esseri umani vivano una vita prospera e appagante.
Anna Lisa Antonucci – Città del Vaticano, Vatican News, 4 gennaio 2020.

TV8, dal 6 gennaio le nuove puntate di GUESS MY AGE con Enrico Papi

$
0
0
Torna dal 6 gennaio il game show Guess My Age – Indovina l’età, condotto come sempre da Enrico Papi, con nuove puntate che avranno come protagonisti dei volti noti.

In onda dal lunedì al venerdì in access prime time su TV8, Enrico Papi sarà di nuovo alla guida del divertente programma, prodotto da Banijay Italia, che ha una sola regola: indovinare l’età di 7 sconosciuti. Nelle prime puntate della nuova edizione, i concorrenti potranno contare sull’aiuto di personaggi vip, che si cimenteranno nell’arduo compito di indovinare l’età degli sconosciuti che, man mano, attraverseranno il noto tunnel luminoso.
Il concorrente, insieme al partner vip, dovrà difendere il montepremi iniziale di 100mila euro, cercando di indovinare l’anno di nascita di 7 persone sconosciute. Tra le guest star che affiancheranno i concorrenti: Orietta Berti, Selvaggia Lucarelli, Taylor Mega, Giucas Casella, Cicciolina, il Divino Otelma, Martina Stella, Alex Belli, Francesca De Andrè, Pippo Franco, Giulia De Lellis, Pamela Prati, Aida Yespica, Barbara Bouchet, Enrico Beruschi e Fabio Caressa.
Nelle prime 6 manches, i concorrenti hanno a disposizione altrettanti indizi utili ad indovinare l’età dei personaggi sconosciuti davanti a loro: una Canzone, in cui viene fatto sentire un brano musicale pubblicato nello stesso anno di nascita dello sconosciuto; il Vip, una foto di un personaggio famoso che ha la sua stessa età; il Ricordo, un racconto di un aneddoto della sua vita; la Cronaca, un fatto accaduto nello stesso anno di nascita dello sconosciuto; lo Spettacolo, in cui viene raccontato un evento del mondo dell’intrattenimento risalente alla stessa data; e lo Zoom, l’incontro ravvicinato con lo sconosciuto. Ogni anno di differenza tra la risposta data dai concorrenti e la reale età del personaggio sconosciuto dimezza di volta in volta il montepremi.
Al termine delle prime 6 manches, il concorrente si gioca il tutto per tutto nella sfida finale: per indovinare l’età del settimo sconosciuto, potrà contare su 4 indizi e tentativi, ma ad ogni errore il montepremi custodito sino a quel momento si dimezzerà inevitabilmente.
Guess my Age – Indovina l’età è un format Vivendi, prodotto da Banijay Italia per TV8, in onda anche in Francia, Germania, Austria, Slovacchia e Ungheria. Scritto da Paolo Cucco, Marco Elia e Pietro Gorini, regia di Alessio Pollacci, scenografie di Stefania Conti, direzione della fotografia di Franco Fratus.

Epifania, auguri a Epifanio Gilardi/Antonio Albanese

$
0
0
L'Epifania (nome completo: Epifania del Signore) è una festa cristiana celebrata dodici giorni dopo il Natale, ossia per le Chiese occidentali il 6 gennaio, giorno che per le Chiese orientali che seguono il calendario giuliano corrisponde al 19 gennaio del computo civile. 

La parola Epifania indica la manifestazione del Signore, il quale, come dice san Paolo nella seconda Lettura (cfr Ef 3,6), si rivela a tutte le genti, rappresentate oggi dai Magi. Si svela così la bellissima realtà di Dio venuto per tutti: ogni nazione, lingua e popolazione è da Lui accolta e amata. Simbolo di questo è la luce, che tutto raggiunge e illumina.
Vogliamo fare gli auguri di Buon Onomastico a Epifanio Gilardi, uno dei personaggi più celebri dell'attore Antonio Albanese, apparso per la prima volta sul palcoscenico televisivo di Su la testa. Di carattere timido e gentile, ingenuo ma profondo, Gilardi è anche il protagonista del film Uomo d’acqua dolce, diretto e interpretato da Albanese.
Nella trasmissione Mai dire gol Epifanio era l'assistente in studio di Peo Pericoli, sempre vestito con il suo cappotto pesante e la sciarpa. Salutava con la frase "un buongiorno a voi e un buongiorno a me..." e mandava baci agitando la mano. Sempre intento a battere a macchina non si sa cosa, a volte interveniva con domande del tipo: "Te fumi, te fumi, te fumi?" 

DENTE, "COSE DELL'ALTRO MONDO" il nuovo singolo del cantautore emiliano

$
0
0
Giovedì 9 gennaio esce sulle piattaforme streaming e in digital download COSE DELL’ALTRO MONDO (INRI/Artist First), il nuovo singolo di DENTE, il “piccolo principe” del nuovo cantautorato italiano che in più di 10 anni di carriera si è contraddistinto per la sua originalissima cifra pop, conquistando un pubblico sempre più affezionato e numeroso.

È possibile pre-ordinare il brano su Spotify al seguente link: dente.lnk.to/cdam_pre.

COSE DELL’ALTRO MONDOinsieme ai precedenti singoli “Adieu” “Anche se non voglio”anticipa l’atteso album di inediti di prossima uscita del cantautore emiliano.

Da marzo Dente, accompagnato dalla sua band, partirà per il nuovo tour in cui porterà sui palchi dei più importanti club italiani il meglio del suo repertorio, oltre ai brani inediti.

Queste le date ad oggi confermateprodotte da Massimo Levantini per Baobab Music & Ethics:

13 MARZO – Latteria Molloy – BRESCIA
14 MARZO – New Age – RONCADE (TV)
20 MARZO – Locomotiv Club – BOLOGNA
21 MARZO – Bronson Club – RAVENNA
27 MARZO – Casa delle Arti – COVERSANO (BA)
28 MARZO – Officine Cantelmo – LECCE
3 APRILE – Hall – PADOVA
17 APRILE – Teatro Alfieri – MONTEMARCIANO (AN)
18 APRILE 
– Common Ground – NAPOLI
25
 APRILE – Spazio 211 – TORINO

Per tutte le info e gli aggiornamenti di calendario: www.baobabmusic.it.
RADIO ZETA è partner ufficiale della tournée.

Giuseppe Peveri detto DENTE, nasce a Fidenza (PR) nel 1976. Poco più che adolescente, intraprende la sua avventura musicale come chitarrista dei Quic, passando per la band La Spina, con cui pubblica due album alla fine del secolo scorso, per poi intraprendere la carriera solista nel 2006. DENTE è uno dei più apprezzati cantautori italiani, un musicista che negli anni ha conquistato un pubblico sempre più numeroso e affezionato riuscendo a imporre il suo personalissimo linguaggio pop dai tratti essenziali e ricercati. Ad oggi ha pubblicato 6 album in studio, un Ep digitale e un libro. Ha collaborato con numerosissimi artisti del panorama italiano come Perturbazione, Arisa, Marco Mengoni, Le Luci della centrale Elettrica, Manuel Agnelli, Coez, Brunori s.a.s., Enrico Ruggeri e Selton.

Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi

L’AMORE È QUESTIONE DI NASO scritta e diretta da Chiara Gambino dal 16 al 19 gennaio 2020 al CineTeatro L’Aura

$
0
0
(trailer) Dal 16 al 19 gennaio 2020 al CineTeatro L’Aura la divertentissima commedia L’AMORE È QUESTIONE DI NASO scritta e diretta da Chiara Gambino.

Perché viviamo il sesso come un tabù? Cercando di rispondere a questa semplice, ma non banale, domanda Nora Odetti, giovane scrittrice e antropologa da strapazzo inizia agli albori del 2000 la sua personale ricerca sul progresso e l’emancipazione femminista e sul folle desiderio di trovare un uomo da amare. Per Nora l’amore è questione di naso, di ferormoni, di sensazioni… 
Tutto il contrario di sua sorella Patti, che non capisce la stravaganza della sorella e non riesce ad approcciarsi a certi argomenti con la stessa semplicità. il fragile equilibrio che le due sorelle cercano di tenere da anni non sopravviverà all’arrivo di un giovane insegnante di educazione fisica… cosa accadrà? 
Risate a crepapelle in questa commedia dai ritmi serrati che ha un cast di meravigliose giovani promesse Chiara Gambino, Benedetta Aiello e Claudio Pellerito. 
Uno spettacolo dal forte accento femminile, che racconta due donne che vogliono essere esattamente quello che sono, senza alcuna cesura emotiva o intellettuale. 
Avviso ai soci 
L’AMORE È QUESTIONE DI NASO 
Dal 16 al 19 gennaio 2020 
Dal giovedì al sabato ore 21, domenica ore 18 
Il costo del biglietto è 13 € biglietto intero / 10 € biglietto ridotto, più 2 € di tessera associativa obbligatoria. 
CineTeatro L'Aura Via Pietro Blaserna, 37 (Angolo Vicolo di Pietra Papa, 64) - 00146 Roma (zona Viale Marconi) Tel: 3464703609 oppure 0683777148 Mail: nuovoteatrolaura@gmail.com www.teatrolaura.org
Viewing all 37430 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>