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"Strada facendo", un libro di Stefania Perna tra preghiera e poesia. L'intervista

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È un cammino a metà tra poesia e preghiera il libro “Strada Facendo” di Stefania Perna, professoressa liceale con dottorato in letteratura cristiana antica. Edito da Cantagalli, il volume è una raccolta di riflessioni sulla vita quotidiana che diventano spontaneamente preghiere. “L’autrice ci aiuta a ricominciare umilmente ogni giorno - scrive don Ugo Borghello nella prefazione - traendo spunto da ciò che ci succede, dentro e fuori, nel quotidiano e agganciandolo alla Parola, ai Salmi, al Vangelo: la preghiera profonda in fondo non è altro!”. Il titolo prende spunto dal passo del Vangelo di Matteo: “E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino”. Ascoltiamo Stefania Perna al microfono di Elvira Ragosta: 
R. – Credo che contenga proprio il senso profondo di tutto il Vangelo in due sole frasi. La prima è “strada facendo”: una metafora della nostra vita, che è come un cammino e quindi, in quanto tale, non raggiunge mai la pace totale di chi è arrivato, anche se si dice spesso di qualcuno che “è arrivato!” in senso sociale o economico. Invece è un cammino e quindi, come tale, ha sempre qualcosa di precario: infatti “preghiera” e “precario” hanno la stessa radice, perché solo chi si sente precario prega profondamente. E inoltre, camminando, si incontrano sempre nuovi orizzonti. Soprattutto se si cammina in montagna ci si rende subito conto che ad ogni curva c’è uno scenario nuovo e così anche nella vita. Che c’entra con la fede tutto questo? Lo spiega la seconda parte della frase: “Dite a tutti che è vicino il regno”. Secondo me, questa è l’unica differenza tra chi crede e chi non crede: sapere che il nostro cammino e il nostro “strada facendo” è accompagnato da un Dio vicino che si è incarnato per dirci che ci è vicino, che cammina al nostro fianco. E quindi, con la sua stessa presenza, ci permette di salvare ogni momento del nostro viaggio.
D. – Il libro è una serie di riflessioni sulla vita di tutti i giorni; riflessioni che si trasformano poi in preghiere. Dunque, chiunque può riconoscersi nei temi trattati?
R. – Sì, questa è proprio una delle scoperte che ho fatto scrivendo. Ci sono delle esperienze personali, ovviamente diverse. Ma in fondo siamo tutti guidati dagli stessi bisogni profondi ed emergono le stesse paure. Quindi, a livello profondo, siamo proprio fraterni. Questo è un tema che ho sviluppato soprattutto nel mio ultimo libro, “Il diario di Elena”, uscito a fine maggio, che – appunto – essendo un diario, racconta un’esperienza personale particolare. Ma poi leggendolo si nota come, anche se ci sentiamo unici e soli, le nostre esperienze sono spesso comuni: sono come quelle degli altri. E ci si sente davvero amici.
D. – Leggendo ci si imbatte in citazioni di autori, Santi, Papi e delle Sacre Scritture: come ha tessuto questa trama?
R. – Direi che non l’ho mai tessuta, me la sono un po’ ritrovata tra le mani. Questo si può forse spiegare con la genesi del libro, che è nato da un percorso che ho fatto anni fa. Ho iniziato a pormi una serie di domande esistenziali per vari motivi, anche personali. Ho percorso tre strade – anche se ancora sono in cammino, perché non si arriva mai, è sempre uno “strada facendo” – e le mie tre strade sono innanzitutto il dialogo con persone credenti, di vari cammini. Infatti nel libro ci sono citazioni di Luigi Giussani, Chiara Lubich, Sant'Escrivá: ho scoperto infatti che ci sono risposte che accomunano – per così dire – i credenti di tutti i cammini, e questo è molto bello. La seconda strada è stata la frequentazione di varie catechesi, tra le quali citerei senz’altro quella di don Rosini, che mi ha aperto il mondo della Scrittura. E la terza strada è stata la meditazione: l’approfondimento personale. Perché – effettivamente – ci sono tanti libri che, se letti con attenzione, permettono di incontrare l’anima di chi scrive. Ho inserito citazioni, perché ho trovato espresso in questi libri e in questi autori quello che io cercavo di dire.
D. – Professoressa, c’è qualcuna di queste citazioni a cui lei si sente particolarmente legata?
R. – Questa è una domanda difficile, perché in realtà tutte le citazioni che ho raccolto sono quelle che hanno detto qualcosa di importante alla mia vita, in momenti magari diversi. La citazione di partenza è stata quella del Vangelo, ossia “Strada facendo”: una frase semplice che usiamo spesso, anche senza rifletterci. Però, letteralmente, rifletterci, analizzare bene questa frase. Per esempio, è importante capire che tante volte le situazioni non si risolvono perché uno le ha capite razionalmente oppure perché ha pianificato le soluzioni, ma hanno bisogno di tempo, di camminare. A volte la soluzione è solo capire che camminando si apre il cammino o si aprono cammini nuovi, impensati.
D. – Secondo lei, quanto è importante la preghiera in un mondo in cui si è sempre più di corsa e sempre più esposti alla globalizzazione, anche mediatica?
R. – Direi che la preghiera è importante proprio perché andiamo sempre di corsa e viviamo nel mondo globale. Infatti la preghiera ci impedisce di ridurci a queste due sole dimensioni. Ne costituisce “l’antidoto”: alla corsa infatti oppone momenti di calma e alla globalizzazione la riflessione su se stessi, quindi quanto di più particolare e personale esista.
D. – Il sottotitolo del volume è una domanda che chiede: “Tutti sogni o tutti segni?”: qual è la sua risposta?
R. – Qui direi che, più che la mia risposta, conterà quella a cui arriva il lettore. Io vorrei che chi legge il mio libro si sentisse invogliato a riflettere e a pregare, provandoci; perché la preghiera è un po’ come tutte quelle attività che si imparano non tanto leggendo libri, ma facendola. Penso che tutte queste cose – leggere la Scrittura, meditare – hanno alla fine proprio questo scopo: farci capire che viviamo, camminiamo “strada facendo”, tra sogni e segni. È una realtà che è naturale ma al tempo stesso è anche soprannaturale. E la fede mantiene aperti sempre i sogni, no? Elvira Ragosta, Radio Vaticana, Radiogiornale del 24 luglio 2016.

Taverna Flavia, una cena coi piatti recuperati dal naufragio dell'Andrea Doria

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Una serata per tornare indietro nel tempo al 15 giugno del 1951, il varo dell'Andrea Doria.
Nel tempio romano della dolce vita la Taverna Flavia una cena che grazie alla collezione privata di Roberto Prili Di Rado ha emozionato gli ospiti. Mangiare sui piatti recuperati dopo il naufragio del transatlantico non capita a tutti. Una collezione firmata Ginori utilizzata per gli ospiti della prima classe. Ai tavoli accolti da Franca, Roberta Foffo e dall'autore televisivo Alfonso Stagno ecco l'attrice  Laura Lattuada con il marito Domenico, la comica "Moglie Modello" di Colorado Annalisa Aglioti, l'illusionista Mago Mancini, l'ex gieffino Andrea Cocco impegnato ora sul Canale tv Marco Polo, Pino Quartullo con la moglie Margherita e Antonio Natali.
A fare da cornice all'allestimento l'abito originale utilizzato nella campagna pubblicitaria dell'Andrea Doria.

Dog Byron pubblica Lovesong, il grunge Made in Ita che piace in Europa

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Oltre 10.000 km percorsi attraverso 5 nazioni tra Italia, Germania, Olanda, Francia e Belgio toccando 15 città (Roma, Torino, Brescia, Bologna, Amburgo, Berlino, Colonia, Francoforte, Monaco, Amsterdam, La Louvière, Sedan, Osnabruck, Jena e Heidelberg).
Questi i numeri del tour appena concluso della band Dog Byron capitanata dal musicista romano Max Trani. Tra date da headliner e aperture a Turin Brakes e Everlast, il trio ha solcato le strade d'Europa proponendo i brani dell'ultimo cd Eleven Crates, ma, anche una versione del tutto personale del celebre brano Lovesong dei Cure. I Dog Byron che spaziano da dal grunge al desert blues attraverso un alternative rock che strizza l'occhio alle sonorità acustiche, hanno registrato una versione assolutamente intimista del brano che durante il tour ha riscosso sempre un notevole apprezzamento dal pubblico internazionale. Un arrangiamento scarno vede l'alternarsi della chitarra acustica alle distorsioni sature dell'elettrica e degli arpeggi cristallini, su una ritmica lineare. Nel videoclip scorrono le immagini dei locali, del pubblico, delle stazioni, degli aeroporti e delle tante strade attraversate, ma, anche i compagni di palco che hanno accompagnato Max dal vivo come in studio: Marco De Ritis, Vieri Baiocchi e Tommaso Calamita. Durante il tour hanno anche preso forma i nuovi brani che andranno a comporre il nuovo album, la cui uscita è prevista per il 2017, la cover dei Cure molto probabilmente farà parte della tracklist. Il tour che riprenderà ad ottobre, farà tappa anche a Amsterdam, Eindhoven e Parigi.

Festival Segreti d’Autore: Pio d’Emilia racconta i suoi 3 anni di reportage sulla centrale nucleare di Fukushima

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Il secondo appuntamento del FestivalSegreti d’Autoreracchiude in sé la magia di Serramezzana, il più piccolo comune del Cilento storico, e l’importanza di un argomento quale Il Nucleare. Il 26 luglio, nella caratteristica Piazza XX Settembre,Pio d’Emilia, corrispondente SkyTG24 in Giappone e premio giornalista dell’anno 2016, racconta i suoi tre anni di reportage sulla centrale nucleare di Fukushima.

Era l’11 marzo 2011 quando il terremoto di Sendai di magnitudo 9,0 con epicentro in mare, e il successivo tsunami, colpirono il Giappone settentrionale al largo della costa della regione di Tohoku. A tutt'oggi si tratta del sisma più potente mai misurato in Giapponee il settimo a livello mondiale. Terremoto e tsunami furono anche la causa dell’incidente nucleare di Fukushima, il più grave mai registrato dopo quello di Cernobyl. Un incidente per molti versi tutt’ora in corso.
Il racconto del giornalista Pio d’Emilia, l'unico ad essere arrivato davanti ai cancelli della centrale nucleare di Fukushima, si alterna allo sguardo dell’uomo nel tentativo di delineare le prospettive di un paese interamente da ricostruire e minacciato da un altro possibile "tsunami", quello nucleare i cui danni sono tutt’ora imprevedibili.
Dopo l’incontro con il giornalista seguirà la proiezione deldocufilm Fukushima: A nuclear story, Christine Reinhold e Matteo Gagliardi uniscono in questo documentario - risultato di tre anni di ricerche - la storia di un giornalista, Pio d'Emilia, che non ha abbandonato il suo lavoro nel momento di maggior pericolo nucleare, i dubbi e i timori di un uomo nei giorni seguenti la triplice tragedia di Fukushima e la ricerca di ciò che è veramente accaduto nella centrale nucleare di Fukushima Daichii. In una intervista inedita l’ex Primo Ministro Naoto Kan rivelerà come Tokyo, e probabilmente il Giappone, si siano salvati per un caso fortuito da una catastrofe ben più grande. 

Fukushima: A Nuclear Story offre un punto di vista totalmente inedito della tragedia, narrata dalla voce di Massimo Dapporto. Pio d’Emilia, corrispondente di Sky TG24 che vive in Giappone da più di trent’anni e il primo giornalista straniero ad essere entrato nella cosiddetta “zona proibita” e a raggiungere la centrale nucleare, ripercorre i primi giorni della triplice tragedia che ha colpito Fukushima.
Fukushima: A nuclear story, vincitore di numerosi premi tra cui il Dig Awards di Rimini, è prodotto da Teatro Primo Studio - Film Beyond, diretto e montato da Matteo Gagliardi, scritto da Christine Reinhold, Matteo Gagliardi e Pio d’Emilia, ha esordito in prima tv l’11 Marzo sui canali Sky Tg24 e su Sky Cinema Cult (la voce narrante nella versione italiana è di Massimo Dapporto, in quella internazionale è di Willem Dafoe).
Durante la settimana del quinto anniversario dello Tsunami, Fukushima: A Nuclear Storyè stato trasmesso in 3 continenti. In Italia Sky TG24e Sky Cinema Cult HDlo hanno messo in onda l’11 marzo. Tra le reti che hanno acquistato Fukushima: A Nuclear Storytroviamo Al Jazeera America, 24Doc(Russia), NRK(Norvegia), RTVE(Spagna), CBC(Canada), TSR(Svizzera), UR(Svezia), DR(Danimarca), Rialto Channel(Nuova Zelanda), TV3(Spagna), Planete TV(Francia).
Fukushima: A Nuclear Story è stato presentato per la prima voltain Giappone - Tokyo il 10 Maggio all’Istituto Italiano di Cultura e il 16 Maggio al Foreign Correspondent's Club of Japan, mentre il 26 Aprile in Polonia - Danzica - Première polacca - all’Europejskie Centrum Solidarnosci. Il film ha vinto il premio come Best Documentary Feature all'URANIUM FILM FESTIVAL di Rio de Janeiro e il premio DIG Award nella sezione Long Reportagea Riccione. È stato selezionato al festival CinemAmbiente di Torino e ha partecipato fuori concorsoal18TH FAR EAST FILM FESTIVALe al Pesaro Doc Fest.
Fukushima: A Nuclear Story è visibile suVimeo On Demand:



Estratto dalla bio di Pio d’Emilia fonte

Pio d'Emilia, giornalista e yamatologo
Vivo e lavoro in Asia, soprattutto in Giappone, da oltre trent’anni. Ci sono arrivato come giovane procuratore legale, con una borsa di studio per studiare la procedura penale comparata, il mio sogno era di fare l’avvocato penalista in qualche grosso studio legale internazionale. Ma il Giappone, cui mi ero avvicinato dopo aver letto i libri di Fosco Maraini, Roland Barthes e Jon Hallyday mi ha “stregato” e ho finito per restarci. Oltre a scrivere per varie testate italiane e straniere (Espresso, Manifesto, Tokyo Shinbun, Japan Focus) ho fatto un po’ di tutto, dal traduttore al consigliere politico e ghostwriter di uomini politici, tra i quali l’ex premier Naoto Kan.
Da alcuni anni lavoro per Sky Tg24 ma la televisione non mi basta. Mi piace scrivere, raccontare, condividere quello che, giorno dopo giorno, mi capita di vedere. Come ho fatto in occasione della tragedia di Fukushima, esperienza che mi ha profondamente segnato e sulla quale ho scritto un libro, Tsunami Nucleare.
La serata sarà introdotta da Elisabetta Nepitelli Alegiani.


L’ingresso agli eventi è gratuito.

CREDITS & INFO Regia: Matteo Gagliardi Sceneggiatura: Christine Reinhold, Matteo Gagliardi, Pio d’Emilia Riprese: Pio d’Emilia, Guillaume Bression Liberamente tratto dal libro “Tsunami Nucleare” di Pio d’Emilia Produzione: Teatro Primo Studio – Film Beyond Produttori esecutivi: Christine Reinhold, René Bourdages, Matteo Gagliardi Supervisore alla post produzione: Matteo Gagliardi Assistente di produzione: Marta Gara Voce narrante: Willem Dafoe (versione internazionale), Massimo Dapporto (versione italiana) Manga Artwork: Ilaria Gelli, Nicola Ronci (Accademia Europea Di Manga) Musiche: Fabrizio Campanelli Musiche addizionali: Enrico Goldoni Musica eseguita da: Budapest Symphony Orchestra diretta da Enrico Goldoni Effetti speciali: Xavier Corbeau, Francesco Surace, G. De Laurentis, Leonardo Paolini, A. Pepe Fotografie: Pierpaolo Mittica, Kenji Higuchi Advisor Scientifico: Marco Casolino Distribuzione internazionale: Films Transit Durata: 84’

“Social Life” di Michele Cosentini. L'intervista di Fattitaliani: "il virtuale si sta mangiando il reale"

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I Social si sono evoluti ed il Mondo è cambiato. Le persone più fragili sia adolescenti che adulti, fondono il virtuale con il reale. Nasce il problema di dipendenza dai Social. La propria Autostima dipende dai Social. I “Mi piace” diventano una specie di droga dei Tempi moderni. Con essi compensiamo tutto ciò che ci manca nella vita reale, gesti, abbracci, altre forme di comunicazione non verbale. L’ebbrezza virtuale ha vita breve, tutto il resto dura per sempre. È su queste nuove forme di comunicazione, da FB a quelle meno note che indaga “Social Life” scritto da Michele Cosentinisu materiale e testimonianze raccolte con un lungo lavoro di documentazione, musiche di Astor Piazzolla, ai Giardini della Filarmonica Romana, il 26 luglio.

Con i social il Mondo è cambiato radicalmente, ormai tutti sono esposti. Cosa ne pensi? 
In realtà siamo tutti meno connessi di quanto non sembri. Siamo connessi da un punto di vista virtuale e questo riguarda soprattutto gli adolescenti perché lo spettacolo si incentra sul loro rapporto con i social, in realtà siamo tutti incapaci di comunicare nella vita reale per quanto logorroici siamo nei social. E’ una finta connessione e questo credo sia l’aspetto più inquietante dei social che non sono negativi di per sé ma spesso acquisiscono questa connotazione negativa o in alcuni casi anche patologica, soprattutto in quei social che sono “più pericolosi o riconosciuti come tali” tipo ASK al quale lo scorso anno sono stati attribuiti diversi casi di suicidio o istigazione al suicidio. Siamo connessi ma nello stesso tempo siamo sconnessi.
Nel senso che ne facciamo un cattivo uso? 
Ne fanno un uso negativo gli adolescenti che sono soggetti fragili ed anche alcuni adulti che sono anche loro fragili. Questo per certi aspetti è veramente drammatico perché non stiamo parlando delle vecchie chat viste semplicemente come rifugiarsi semplicemente in un ruolo virtuale ma purtroppo i Social invadono la vita reale. Prima facevo un esempio sicuramente estremo dell’istigazione al suicidio ma è una cosa presente e molto più frequente di quanto uno possa immaginare, soprattutto gli stessi genitori possano immaginare. Non sanno che nell’altra stanza del loro appartamento c’è una figlia vittima di bullismo o esposta a sguardi o frasi indiscrete da parte di marpioni dall’età sconosciuta. È molto importante questa cosa perché si tende a considerarla come una cosa estrema che leggiamo sul giornale ed invece non è così o anche quando non è una cosa eclatante, tanto che ci si chiede come mai ragazzi tra i 12 ed i 14 anni, non vadano a fare una sana passeggiata con gli amici invece di farsi una chattata con Periscope o rispondendo a domande imbarazzanti o a richieste altrettanto imbarazzanti.
Hai parlato delle vecchie chat, passare da quelle agli odierni Social Network è stato come passare dal buio assoluto alla vetrina. È un bene o un male?
Secondo me è un male perché prima c’era un controllo assoluto. Le chat si aggiungevano alla vita reale anche in forma tragicomica se vogliamo. C’era l’innamoramento di una persona di cui non si vede il volto, di cui addirittura non si sente la voce ma era una cosa più circoscritta. Adesso il virtuale si sta veramente mangiando il reale. Paradossalmente penso ai gruppi whatsapp di compagni di scuola, dove si comunica con persone di cui si conosce il nome, si conosce l’identità e scatena quell’afasia di cui parlavo prima. Una delle ragazze che ho sentito nelle testimonianze per lo spettacolo che diceva “mi capita spesso di ricevere messaggi whatsapp da compagni con i quali a scuola neanche ci si saluta”. È una cosa assolutamente quotidiana ma rafforza l’incomunicabilità. Paradossalmente più siamo connessi, meno comunichiamo guardandoci negli occhi. Quindi anche il “Ti amo” o il “Vai al diavolo”, lo diciamo con tastiera e non più a voce. Secondo me da questo punto di vista la cosa è ampiamente peggiorata, aggiungo anche che le vecchie chat erano un fenomeno nuovo, per cui essendo un fenomeno nuovo e sconosciuto c’era anche un’attenzione maggiore. Adesso sui social ci siamo tutti, ragazzini, genitori, insegnanti e spesso si tende a sottovalutare il potenziale di distruzione psicologica a cui può portare il mezzo se usato negativamente.
Cosa mette in scena Social Life? 
Otto storie rielaborate drammaturgicamente ma tratte da vicende e conversazioni reali incastrate tra di loro e quindi esplorano i vari Social (Facebook, Tumblr, Periscope) e sono quasi tutte vicende tragicomiche, nel senso che purtroppo ogni tragedia nasconde un elemento d’involontaria comicità e la cosa inquietante è che appunto le storie non riguardano non solo i ragazzini ma anche gli adulti, i quali sentendosi più maturi e potenzialmente più immuni al fascino del Social, in realtà spesso ci cadono perché sentendosi forti non hanno difese. Il tutto su musiche di Astor Piazzolla. E’ una precisa scelta musicale quella di utilizzare il tango che è una musica che ha della passione, dell’irruenza in positivo ed in negativo e questo è un lavoro di recitazione su musica. Quattro attori utilizzano la musica non come sottofondo ma come uno spartito sul quale si incastrano le loro voci e le loro battute. Spero che sia abbastanza interessante.
Si parla come se magna”. Cosa vuol dire? 
Molto spesso per il fatto che non ci si conosce, fa sì che ci sentiamo senza freni. Il che può essere una cosa più onesta, più vera ma non è sempre così. Si scrive come si magna perché in realtà non si parla. È un’estemporaneità che molto spesso non trova riscontro nella vita reale.
Lo spettacolo contiene anche elementi grotteschi ed esorcizzanti. Come sono rappresentati? 
Con l’assenza volontaria sulla scena di Computer e Smartphone o meglio sono utilizzati in maniera molto particolare e danno una connotazione grottesca al tutto. Tutto è estremamente naturale perché sono storie reali. Ho volutamente preso delle vicende vere ma al tempo stesso purtroppo o per fortuna, la vita ha degli elementi grotteschi, esorcizzanti perché speriamo con questo spettacolo di mettere gli spettatori di fronte ad uno specchio. Siamo talmente tanto tutti connessi che ad un certo punto, spesso non ci rendiamo conto non solo dei pericoli ma anche del comico che questa cosa presenta. Ci sono spesso genitori e figli che comunicano via Watsapp in casa. Ciò che ci auguriamo che anche in maniera divertente, vera, ci si ponga qualche domanda su come e quanto usiamo i Social ed in particolar modo gli adulti si pongano qualche domanda sull’uso che i figli fanno dei social. Nel momento in cui c’è il controllo su FB non solo di genitori sui figli ma anche verso altri amici, si creano dei guasti allucinanti, si creano equivoci ed incomprensioni, si creano delle situazioni paradossali, di cui parliamo abbastanza nello spettacolo. La vigilanza dovrebbe avvenire in altra forma. I pericoli sono molto più diffusi di quanto non sembri. FB è lo specchio della vita reale. Su FB c’è di tutto. Profili privati e pubblici, litigate sulla politica e sulla cucina. Essendoci di tutto, a maggior ragione un occhio andrebbe dato ma basterebbe semplicemente parlare di più con i propri figli, cercare di rendersi conto se ci sono delle forme di solitudine particolarmente marcate e cercare di far capire che queste solitudini possano essere affrontate anche con gli amici. Sono rimasto scioccato da Periscope, tra l’altro acquistata da Twitter e questo le dà una maggiore credibilità ed un’affidabilità che purtroppo non è sempre reale. Ci sono delle ragazze che stanno in Chat con delle facce depresse e se chiedi loro che libri gli piaccia leggere, ti rispondono che non leggono libri, non gli va. Parlano del nulla ed è veramente sconfortante. Se prima si parlava con i genitori o con gli amici, adesso lo si fa su queste life-chat aberranti, dove c’è una persona che parla e gli altri mettono dei cuoricini. E’ veramente triste. Se prima con i Computer potevi dire a tuo figlio “Vai a dormire che sono le tre di notte” adesso con gli smartphone diventa tutto più complicato. Non si può limitare nulla ma vedo poca consapevolezza, rispetto al potenziale di pericolosità che hanno questi mezzi.
Hai anche un Blog molto divertente, di cosa ti occupi? 
Purtroppo è un Blog che ho aperto tempo fa ma non è più aggiornato da tempo. Gli interventi sono di carattere politico e socio-politico su svariati argomenti. E’ una della mie passioni che tiro fuori scrivendo articoli che poi molto spesso sono ripresi da Post che scrivo su FB. Cerco anche temi “tosti” ed impegnati e cerco di trattarli in maniera satirica.
Con “Liberté” hai vinto 5 Premi al Festival di Montecorvino Pugliano, cos’è cambiato dopo? 
Per quello che mi riguarda, da quel momento in poi ho portato avanti tutta una serie di tematiche come i Diritti Umani, la Censura e che ho cercato di portare avanti in maniera diversa nel corso degli anni. Dal punto di vista Direttorico, devo dire purtroppo molto poco se non in peggio. Cambiano gli attori della scena nazionale o internazionale, cambiano le violazioni dei diritti ma la sostanza rimane immutata. Questo è un buon motivo per continuare a parlarne ed a “lottare” da questo punto di vista.

Elisabetta Ruffolo

A Baubeach® BIOCENTRICI SI NASCE: 5-6 agosto un libro, una mostra fotografica e una esposizione d’arte

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Non una conferenza stampa ma un incontro e scambio di emozioni all’interno dello “Spazio Biocentrico” proposto dalBaubeach®, la prima spiaggia per cani liberi e felici d’Italia, in programma, in forma ininterrotta, il 5 e 6 agosto p.v.: per i partecipanti, soci, giornalisti, amici, una occasione di varcare la soglia dei box mentali e immergersi in un'inedita dimensione di rispetto e consapevolezza.
A partire dalla tarda mattinata, nell'area allestita su una pedana sull'acqua dove normalmente si praticano le attività olistiche della spiaggia, si verrà introdotti ad un percorso emozionale ed interattivo, con pannelli da leggere e da scrivere, una “Stanza Emozionale”  dove entrare ed essere sorpresi da una installazione,  lo slide show della  mostra fotografica di Claudia Candido  "Uomini e altri animali - verso una coesistenza possibile" e un’esposizione artistica con le opere luminose di Karen Thomas del ciclo “Terra e Mare”.
L’iniziativa parte dal concetto di Biocentrismo espresso dal nuovissimo libro, il quarto, di Patrizia Daffinà, ideatrice del Baubeach®, dal titolo BIOCENTRICI SI NASCE!, un percorso con assaggi di Etologia Relazionale®, che ha il preciso intento di muovere nella coscienza di ogni lettore un dubbio, una domanda, un proposito di cambiamento.

Il libro parte con un reportage magnifico, a firma della fotografa naturalista Claudia Candido, che riempie le prime pagine di immagini tratte dai suoi viaggi in giro per il mondo, a toccare l'anima del rapporto che i cani riescono ad instaurare con le più diverse culture umane, e le accompagna da parole dettate da una profonda coscienza animalista.
Il discorso viene continuato dalle intuizioni dell'autrice, fondendo emozioni, esperienze, studi etologici: tutto quello che nel corso degli ultimi dieci anni ha costruito una certezza, da alcuni avvertita come mancanza di elasticità, da lei ribadita come coerenza: la nostra pace e la nostra salute dipendono in modo equazionale dal rispetto che restituiamo alle altre specie. Non c'è compromesso che tenga: dalla alimentazione, che non deve includere la morte e la sofferenza di altri esseri, al modo di vestirsi, di scegliere, la filosofia “vegan friendly”, divenuta essa stessa un business, è quella che rispecchia il termine biocentrico in misura maggiore.

Per entrare in contatto con questo discorso – afferma l’autrice - si dovrà oltrepassare una porta  blu e calarsi nel mondo del Rispetto e della Consapevolezza, farsi carezzare i capelli da centinaia di cuori bianchi sospesi da corde, che portano con sé le parole dei grandi pensatori del mondo a difesa di chi non ha voce.  Si potrà assistere, infilandosi in una camera allestita con tele blu, alla magia delle immagini scattate nei vari Paesi del mondo agli altri animali. Ci si potrà sedere e leggere una pagina del libro, per poi esprimere con una sola parola, in un pannello gigante, la propria emozione al cospetto di questa parola: Biocentrismo. Una parola non molto usata, di cui il significato a volte viene confuso: una vera e propria filosofia che si ritiene appartenere agli anni Settanta secondo la quale l'uomo è tenuto a rispettare tutte le altre forme di vita e a vivere in armonia con animali e con la natura tutta, che in realtà appartiene al pensiero e alla vita di poeti, scienziati, scrittori e celebrità di ogni tempo, sempre soffocata dal più arrogante antropocentrismo, dettato dalle leggi di mercato che l'uomo ha voluto imporre. Che ha trasformato gli "Animali minori" in macchine al servizio dell'umana specie, in cibo, in oggetti per la moda, in cavie, zimbelli, trofei da esibire, capri espiatori, oggetti di consumo.

Il saggio della Daffinà ingloba anche il libro Baubeach, storia e storie della prima spiaggia per cani italiana, pubblicazione datata 2005 ed edita da Leconte ora fuori catalogo, recuperata dall'autrice e ristampata in questa ultima versione.

Il percorso condurrà alla Baia del Colibrì, dove è collocato il Totem in cui si può leggere la favola africana ad esso ispirata e in un tunnel di canne di bamboo sarà possibile entrare con il proprio cane e ascoltare il rumore del mare. Tutto sarà volto alla necessità di un dialogo empatico tra gli umani e gli altri animali, urgente misura alla quale ispirarsi per recuperare un profondo senso di appartenenza e di amore. E ascoltarlo, seduti accanto al proprio cane, guardando il mare, sarà come tornare all'emozione della prima notte dei tempi in cui questo straordinario rapporto ancestrale è nato. 



Per maggiori informazioni: www.baubeach.net
Facebook (Gruppo): Amici del Baubeach https://www.facebook.com/groups/53525178480/?fref=ts
Facebook(Pagina): BaubeachVillageASDMaccarese   https://www.facebook.com/Baubeach/?fref=ts

Cristina Meschia, il 9 settembre esce il 1° disco "Intra" tra folk e jazz

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“Intra” è il nuovo progetto discografico, in uscita il 9 settembre, di Cristina Meschia: un album, tra folk e jazz, tra l’italiano e il dialetto piemontese (“amo le tradizioni e cantare in dialetto mi ha fatto sentire sincera e vera, il dialetto mi ha trasmesso una sensibilità maggiore e inaspettata”, racconta Cristina), che nasce tra i fiumi verbanesi di San Bernardino e di San Giovanni. 
“Intra” raccoglie dodici tracce in cui la cantautrice piemontese mette in musica e arrangia, insieme a Riccardo Zegnapoesie popolari, canti eseguiti da cori, canti eseguiti nelle osterie e nelle valli del suo territorio (Cristina Meschia è originaria del Verbano Cusio Ossola), attraverso un lungo lavoro di ricerca delle tradizioni storiche, di testimonianze e memorie, di recupero di spartiti e libretti con i vecchi brani.
Tra gli ospiti dell'album il contrabbassista Luca Alemanno, il batterista Nicola Angelucci, il contrabbassista Gabriele Evangelista, il chitarrista Alessandro Di Virgilio, il flautista Dario Terzuolo, il sassofonista Jacopo Albini, il quartetto d’archi Aether Quartet e il cantautore Federico Sirianni.
Il lavoro – nato con la collaborazione del pianista Riccardo Zegna che ha suonato e curato gli arrangiamenti – ha avuto il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia del VCO, Comune di Stresa, Comune di Verbania Comune di Ghiffa, Parco Nazionale Val Grande, Museo dell’Arte e del Cappello, rete museale dell'alto verbano.

Il disco verrà presentato lo stesso 9 settembre al Teatro del Chiostro (Vb), ospiti Roberto Mattei, Massimiliano Salina, Riccardo Zegna, Alessandro Chiappetta. Queste le altre date di live di presentazione di “Intra”: il 17 settembre alla bottega Epoque di Stresa; il 23 settembre presso Evolvo Libri (Gravellona Toce) con Mirko Zullo; il 25 settembre alla libreria altroQuando di Roma; il 30 settembre presso La Rusnenta (Torino); il 7 ottobre  presso Libreria Alberti di Intra; il 14 ottobre live in occasione al della manifestazione Ghiffa in musica presso la Chiesa di S. Maurizio di Intra con Riccardo Zegna al pianoforte. Tutti gli altri appuntamenti sono segnalati sul Facebook di Cristina Meschia

Cristina Meschia è nata a Verbania nel 1990. Si avvicina alla musica con lo studio del clarinetto all'Ente Musicale di Verbania, poi si appassiona al canto alla scuola di musica Arturo Toscanini di Verbania, Vocal Classes di Luca Jurman e successivamente all'Accademia del Suono di Milano con Paola Folli, Francesco Rapaccioli e Vera Calacoci. Nel 2010 si iscrive al Conservatorio Federico Ghedini di Cuneo dove ha seguito la specializzazione di Pop Music. Dal 2012 affina la tecnica vocale seguendo lezioni di canto posturale dell’insegnante Beatrice Sarti a Bologna. Da segnalare in particolare i lavori svolti conPaul Jeffrey, Aura Rully, Bob Stoloff, Massimo Moriconi, Danila Satragno, Luca Jurman, Riccardo Fioravanti, Riccardo Zegna, Stefano Bagnoli, Patrizia Laquidara, Beatrice Sarti, Francesco Gazzè, Franco Fussi, Fabrizio Spadea, Roberto Olzer, Stefano Zenni.
Nel 2015 è tra i selezionati di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio di alta formazione del teatro, della canzone, delle arti multimediali, grazie al quale ha studiato con Rossana Casale, Tosca Donati, Piero Fabrizi, Ilaria Patassini (Pilar), Gabriella Scalise, Rudy Marra, Joe Barbieri e molti altri e Masterclass con il comitato scientifico composto da: Samuele Bersani, Francesco De Gregori, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Roberto Angelini, Gino Castaldo e Ernesto Assante.
Si è esibita live in teatri, club, biblioteche, collabora con il pittore Gian Luca Lapetina negli spettacoli di Performance Art “Dalle note alla tela”, ed è insegnante di canto in diverse realtà didattiche del verbanese.

Per informazioni SITO - FACEBOOK  - TWITTER – INSTAGRAM

Teatri di Pietra Lazio, il 28 luglio ERODIADE diretto e interpretato da IAIA FORTE chiude la rassegna

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L’ultimo appuntamento con la rassegna Teatri di Pietra Lazio presso l’area Archeologica di Malborghetto è con Erodiade, interpretato e diretto da Iaia Forte.
Uno spettacolo che ha raccolto grandi consensi di critica e pubblico, grazie all’interpretazione "intensa e trasfigurante" della Forte, riproposto in esclusiva per l'estate 2016.
A colpire Giovanni Testori nella vicenda dell’uccisione di Giovanni Battista, è soprattutto la figura di Erodiade, madre di Salomé. Nella scrittura di Testori, è stata lei stessa a spingere la figlia Salomè tra le braccia di Erode e a chiederle la testa di Giovanni, colpevole di aver rifiutato il suo amore. Completamente identificata nella sua passione impossibile, Erodiade sfida il Dio carnale di Giovanni e cerca la morte in scena. I motivi di fascino di "Erodiade" sono racchiusi nel testo, che contiene già in sé non solo la letteratura ma il teatro stesso. La lingua di Testori, profondamente "materica", fatta di odori e colori, misteriosa e musicale, ha bisogno di essere interpretata non soltanto attraverso la parola, ma anche attraverso il corpo, con passione e lucidità. Questa lingua ha inoltre il merito di disegnare un personaggio femminile complesso e a volte contraddittorio, potente e "virile", innocente e corrotto al tempo stesso: un'occasione rara nel panorama drammaturgico italiano che non si poteva non cogliere. Alla fisicità prorompente di Iaia Forte e alla sua capacità espressiva spetta ora il compito di raccontare quello che Testori definisce un personaggio "a metà fra un Dio astratto e quello incarnato", in un continuo incontro-scontro con se stesso, con il divino, con l'amore e con il senso della vita.



Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo

Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale
Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l'Area Archeologica Centrale di Roma
Regione Lazio – Assessorato alla Cultura
Comune diRoma - XV Municipio
Città di Sutri


TEATRI DI PIETRA LAZIO 2016


Ideazione e Realizzazione
Pentagono Produzioni Associate e Circuito Danza Lazio
nell’ambito della Rete Teatrale dei Teatri di Pietra


Area Archeologica, Arco di Malborghetto
Via Flaminia km 19,4 in direzione Terni, altezza stazione RomaNord/Sacrofano


Ingresso 12 euro
Ridotto 10 euro: convenzionati/associazioni/studenti



Info & Prenotazioni:

teatridipietra@gmail.com / whatsapp 333 709 7449//

FB teatridipietra / teatridipietra.blogspot.it/


biglietti online: www.bigliettoveloce.it/

Agosto ad Alassio: i Giardini di Villa della Pergola tra mare, ninfee e fiori di loto

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I mesi estivi sono il periodo migliore per visitare i giardini di Villa della Pergola ad Alassio (realizzati alla fine del XIX secolo rappresentano uno dei rari esempi di giardino inglese in Italia e, grazie all’attento restauro curato dall’architetto paesaggista Paolo Pejrone, uniscono sapientemente la tipica vegetazione mediterranea con piante rare della flora esotica), che offrono un’occasione unica per passeggiare immersi tra i colori della macchia mediterranea e della vegetazione tropicale al massimo del loro splendore.

Ad agosto si possono ammirare le ultime fioriture dei fiori di loto (prima metà del mese), considerati fiori sacri nel Buddhismo e nell’Induismo e simbolo dell’illuminazione e delle rigenerazione spirituale: queste piante vivono infatti nelle zone stagnanti, con le radici ben salde ed ancorate alla paludi, eppure, nonostante questo, riescono a mantenersi pulite, facendo sbocciare fiori bellissimi.
Nel giardino di Villa della Pergola, i Loti sono coltivati nelle vasche recuperate dalle antiche cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua piovana destinata all’irrigazione del parco, sapientemente restaurate nel 2006 e rese di nuovo operative come tutta la rete idrica del giardino.

Molto suggestive anche le fioriture nelle fontane e nei laghetti rocciosi delle ninfeepiante acquatiche galleggianti tra le più note, il cui diametro può arrivare fino a 120-140 centimetri. Le Ninfee, nella mitologia greca, erano considerate il simbolo dell’amore non corrisposto, ma anche dell’amore platonico.

Al suo massimo splendore nel mese di agosto è la macchia mediterranea che adorna e avvolge i giardini.

In Agosto e settembre, poi, i giardini di Villa della Pergola vengono arricchiti dalle fioriture delle lantane, i cui fiori tendono a cambiare colore nell’arco della fioritura, degli oleandri, arbusti sempreverdi dalla fioritura rigogliosa, delle buccinatorie, piante rampicanti dai fiori a forma di trombetta, delle bignonie, piante rampicanti vigorose e rigogliose che possono raggiungere anche i 10 metri d'altezza, dei solanum a fiore viola, dei coloratissimi ibischi di origine africana e americana, delle plumbago azzurre.


    Le visite guidate si tengono tutti i sabati e le domeniche - fino a fine ottobre - con visite guidate su prenotazione (9.30, 11.30, 15.00 e 17.00).

    Il biglietto d'ingresso è acquistabile sul posto ed è comprensivo di accompagnamento guidato.
    Singolo: 12 euro
    Soci FAI: 10 euro
    Ragazzi da 6 a 14 anni: 6 euro, gratuito per i bambini fino ai 6 anni accompagnati da un adulto.
    Scolaresche (visita parco): 6 euro.
    Agibilità: i Giardini sono visitabili in gran parte anche da persone disabili. Solo alcune zone non sono accessibili a causa della morfologia del terreno e per la presenza di brevi scale in pietra.
    Gli animali non possono entrare.
   

A Villa della Pergola è possibile poi fermarsi al nuovo ristorante, Nove, diretto dallo chef Giorgio Servetto.  Qualità della materia prima, ricerca di prodotti del territorio e importanza della stagionalità sono le caratteristiche che contraddistinguono il ristorante. Vengono utilizzati prodotti a Km Zero: agrumi, erbe aromatiche e fiori eduli infatti provengono direttamente dai giardini e dall'orto di Villa della Pergola. La cucina di Giorgio Servetto è fatta di sapori che ricordano la sua infanzia, legata a una forte tradizione di cucina ligure con influenze piemontesi e francesi, rivisitata in chiave moderna.


Per informazioni e prenotazioni:
Villa della Pergola, via Privata Montagu 9, 17021 Alassio (Savona)

Parigi, immancabile appuntamento di Dialma Brown a Maison & Objet

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Dialma Brown, come di consueto, partecipa all’edizione di settembre di Maison & Objeta Parigi, l’importante Salone Internazionale dedicato all’interior design, alla decorazione e al lifestyle.
La kermesse, che quest’anno ha per tema il concetto di “House of game”, presenta le idee più innovative, le soluzioni più creative e tutto ciò che impreziosisce e personalizza il proprio spazio domestico, dai complementi ai tessuti, per presentarli, in questa edizione, nel loro aspetto più “ludico”.
L’appuntamento è dal 2 al 6 settembre e Dialma Brown presso il Padiglione 1 (stand G12) espone tantissime novità attraverso ambientazioni suggestive caratterizzate dalla combinazione di atmosfere e linguaggi dal fascino familiare o esotico. Un percorso espositivo pensato per accogliere il visitatore alla scoperta di linee materiche, di tagli old style e dell’originalità dei volumi e dei dettagli. Un mix di stili affascinanti che spaziano dall’industrial al romanticismo francese, dal country al vintage.
Maison & Objet è un’importante manifestazione di business esclusiva ed internazionale, dove si delineano e si lanciano le nuove tendenze di mercato, un’occasione per incontrare buyer, interior designer e operatori provenienti da tutto il mondo. Dialma Brown, azienda italiana da sempre attenta ai mercati stranieri e consapevole dell’importanza dell’export, non poteva quindi mancare all’appuntamento.

DIALMA BROWN

Via A.Moro 1/3/5 - 26030 Cicognolo (CR) - Tel 0372.87240 - www.dialmabrown.it

MAX GAZZÈ, disco d'oro per "Ti sembra normale": superate le 25 mila copie vendute

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Max Gazzè festeggia un importante riconoscimento assegnato dalla Federazione Industria Musicale Italiana. “Ti sembra normale” terzo estratto dall'album “Maximilian” (Universal Music), già Disco d'Oro (Fimi/GfK Italia) - è stato certificato Disco d'Oro per le oltre 25 mila copie vendute.

Il brano, uno dei più trasmessi dalle radio quest’estate (classifica Earone), segue il tormentone “La vita com’è”, hit nel 2015 (che ha superato 23 milioni di visualizzazioni su Youtube, traccia certificata Disco di Platino) e “Mille volta ancora”.
Un successo dietro l’altro. Il 2016 per Max Gazzè è decisamente un anno importanteDopo aver suonato ovunque, macinato sold out, ora Maximilian è protagonista di una lunga tournée mondiale - prodotta da Francesco Barbaro perOTRlive - partita l’8 luglio da Udine, Castello!

La formazione che accompagna Max in tour è composta da Giorgio Baldi alle chitarre, Clemente Ferrari alle tastiere, Cristiano Micalizzi alla batteria e Max 'Dedo' De Domenico agli strumenti a fiato.


Tendenze social: #Maximilian #MaxGazze
Condividi ora sui tuoi social! @MaxGazze @umitalia @Daniele Mignardi Promopressagency
Guarda ed ascolta sui canali ufficiali di YouTube: “Max Gazzè”

L’AMORE AL TEMPO DEI SOCIAL: 4° FASHION FILM CONTEST ORGANIZZATO DAL ROMA WEB FEST CON L’ACCADEMIA DEL LUSSO

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Giunto alla sua 4ˆ edizione, il Fashion Film Contest 2016 vede in competizione sette fashion film che saranno proiettati il 1° ottobre alle 18:00 al MAXXI -Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, nell’ambito delle tre giornate del Roma Web Fest.
Il più meritevole sarà premiato da una giuria composta da importanti stilisti e influencer del mondo della moda. A presiedere la giuria ci sarà la stilista Anna Fendi.
Il tema del contest di quest’anno, voluto dal Direttore Artistico Janet De Nardis, è “L’amore al tempo dei social” e i protagonisti dei fashion film sono otto blogger/fashion blogger italiani (Giada Desideri, Martina Corradetti, Valentina Salviati, Riccardo China, Barbie Xanax, Kevin Ruiz, Diana De Lorenzi, Giada Albani), vestiti da famosi brand come Martino Midali e Antonio Martino, ripresi da sette filmmaker talentuosi, con la collaborazione di stylist emergenti e addetti alla comunicazione dell’Accademia del Lusso.
I sette fashion film, realizzati con il coordinamento di Paola Rotella, in location come Lo Spazio 2.0 e The Yellow Bar, hanno avuto come partner d’eccezione l’Accademia L’Oreal e The Top Influencer con Ida Galati. I capelli sono stati curati da ContestarockHair e il trucco da Romeur Academy.
Il connubio fashion blogger/filmmaker risulta fruttuoso e vincente in quanto il regista attraverso la realizzazione di un'opera audiovisiva è in grado di veicolare l’immagine di stile e di eleganza tipica del fashion blogger in maniera artistica e dal forte impatto comunicativo.
La comunicazione di un brand, di un prodotto o di un messaggio assumono dunque un significato ancora più forte grazie a un buon fashion film.
Trailer
www.romawebfest.it                                   Twitter:  @Roma_Web_Fest                     Facebook: Roma Web Fest

Segreti D'Autore, il 27 luglio "Il Sangue Matto" con la scrittrice Lucrezia Lerro

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Il 27 luglio, a Valle Cilento, il suggestivo fascino del settecentesco Palazzo Coppola farà da scenografia naturale a IlSangue Matto, un appuntamento all’insegna della letteratura nel teatro.
Elisabetta Nepitelli Alegiani dialogherà con la scrittriceLucrezia Lerro analizzando il percorso di adattamento teatrale del suo romanzo Il Sangue Matto, edizioni Mondadori. Seguirà, in prima nazionale per il Festival Segreti d’Autore, l’omonimo spettacolo, tratto dal romanzo, con la regia di Nadia Baldi, che ha come interpreti: Antonella Ippolito, Marina Sorrenti, Piera Russo, Rossella Pugliese e Francesca Morgante.
Il Sangue Mattoè una storia al femminile. Voci di donne diverse che si passano il testimone ed echeggiano una nell'altra, perché nella profondità del corpo tutte si somigliano, e a ciascuna tocca affrontare ogni nuovo giorno con la sua spietatezza, secondo il ritmo ineludibile della luna. Il sangue mattoè l'ossessione per ogni pensiero distruttivo che assale in quei giorni che anticipano il mestruo. È la paura di perdere il controllo, all'improvviso, sugli incontri buoni e cattivi della vita. Di sragionare di punto in bianco in casa, sul lavoro o per strada. Il sangue matto porta alla ribalta la voce sommersa di tante donne diverse per età, provenienza, sogni e desideri. È un'impronunciabile verità che finalmente trova una via poetica per rivelarsi nella comprensione che il solo rimedio al sangue mattoè l'amore.
La serata sarà introdotta da Elisabetta Nepitelli Alegiani.

Per l’intera durata del Festival, Palazzo Coppola ospiterà tre mostre: L’arte della scena, disegni e progetti dello scenografo Carlo Savi; Storie e Segreti, scatti di Armando Cerzosimo; Ritratti, dipinti di Romeo Civilli.

L’ingresso agli eventi è gratuito.


Festival Segreti D'Autore, il 29 luglio "Bella, Gabriella!" concerto spettacolo con Giulia Ananìa

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L’appuntamento con Segreti d’Autoredel 29 lugliosi terrà nel suggestivo teatro all’aperto di Piazza XX Settembre, nel cuore di Serramezzana. Il Festival dell’Ambiente, delle Scienze e delle Arti ospiteràl’incontro coni giornalisti di GeaPressMarcella Porpora eGiovanni Guadagna dal titoloControllo del territorio e criminalità. Traffici di fauna selvatica e corse di cavalli a Palermo, incentratosu un fenomeno purtroppo ancora presente in molti centri del sud Italia.

Seguirà il concerto spettacoloBella, Gabriella! conGiulia Ananìa,una dedica emozionale alla grande Gabriella Ferri e alla sua Roma di ieri e di oggi. Un progetto nato dall’amore smisurato che la cantautrice, poetessa e paroliera Giulia Ananìanutre per la nota interprete di canzoni popolari romane. Il concerto sarà per la prima volta in Cilento con una versione acustica d’eccezione: Giulia Ananìa (chitarra, voce e synt), Felice Zaccheo (mandolino), Andrea Ruggiero (violino) e con lo straordinario talento dei due attori Lilith Primavera e Tony Allotta.
Le canzoni di Gabriella Ferri che raccontano una Roma spontanea, ingenua, poetica e ribelle si uniscono ai racconti della Roma metropolitana di oggi, un parallelo coinvolgente tra musica, street poetry e teatro.
Sul palco due attori, tra le canzoni della grande Ferri e i suoi testi, intonano le poesie scritte per lei da Pasolini e dai grandi poeti del suo tempo e quelle delle nuove generazioni che ne hanno raccolto il testimone.
Lo spettacolo, nato tre anni fa, ha in breve conquistato l’Italia andando in scena e registrando il tutto esaurito in alcuni dei festival e teatri più importanti con concerti-evento profondamente partecipati dal pubblico.
Giulia Ananìaè una paroliera, cantautrice e poetessa.
La passione musicale di Giulia nasce da un amore smisurato per la voce e lo spirito di Gabriella Ferri, per la musica popolare italiana ma anche per la scena new folk indipendente internazionale.
Nel 2005 pubblica il libro di poesia "Nessuno Bussa" (Zone ed. - Premio Camaiore 2006). Vince premi prestigiosi letterari e alcune sue poesie vengono tradotte e pubblicate in importanti antologie in Messico e Spagna.
Dal 2007 realizza oltre 500 concerti in tutta Italia nei migliori club e teatri di Italia, in network nazionali radiofonici e televisivi.
Con la sua musica inoltre sostiene spazi culturali liberati, iniziative sociali, radio libere.
Tra il 2008 e il 2013 realizza cinque tour tra Francia e Spagna suonando anche per la prestigiosa rete televisiva “France 3”.
Negli anni ha diviso il palco e collaborato con artisti italiani come: Ascanio Celestini, Giorgio Tirabassi, Zerocalcare, Poeti der Trullo, Niccolò Fabi, Cristina Donà, Nada, Banco del Mutuo Soccorso e aperto concerti di artisti internazionali come James Morrison e Kaki King.
Nel 2010 firma il contratto di esclusiva editoriale con Warner Chappell.
Grazie alla Warner inizia il suo percorso da autrice come prosegue tuttora, il suo amore per la parola la porta a specializzarsi come paroliera.
Nascono così importanti collaborazioni con alcuni dei più prestigiosi autori italiani e grandi hit per il panorama pop nazionale.
Scrive per Emma Marrone, Malika Ayane, Annalisa Scarrone senza mai dimenticare il panorama indipendente da cui proviene, continuando a collaborare con artisti della scena indie e hip hop e a supportare con la sua direzione artistica progetti "giovani" di qualità.
Nel Febbraio 2012 partecipa al 62° Festival di Sanremo Giovani con il brano “La mail che non ti ho scritto”. In contemporanea esce l’album omonimo (Universal Music) che entra direttamente nella top 50 della classifica dei dischi più venduti ottenendo ottimi riscontri di critica e di pubblico, che presenta in tutta Italia con un lungo tour promozionale. Dopo una pausa dedicata allo studio e a nuovi ascolti in Irlanda, tornata a Roma nel 2013 crea il progetto Bella, Gabriella! una dedica emozionale alla grande Gabriella Ferri ma anche una riflessione artistica sulla sua città di ieri e di oggi. Bella, Gabriella! fonde tradizione con nuove sonorità e nuovi linguaggi, il teatro incontro la canzone che incontra le arti visive e la poesia metroromantica. Bella, Gabriella! diventa uno straordinario successo con cui Giulia gira l'Italia, la Francia e il Belgio accompagnata da uno straordinario ensamble di musicisti e attori e coinvolge nello spettacolo artisti del calibro di Zerocalcare, Lucilla Galeazzi, Poeti der Trullo. Sta lavorando al suo secondo album.

La serata sarà introdotta da Elisabetta Nepitelli Alegiani.

L’ingresso agli eventi è gratuito.

Si ringrazia il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per la collaborazione.


Informazioni:



Palermo, Vela: il 27 luglio al via il Campionato Italiano Assoluto d'Altura

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Ci siamo, l'attesa è finita, per organizzatori e partecipanti: la parola adesso è al mare e al vento di Palermo. Scatta domani, mercoledì 27 luglio, con lo skipper briefing delle ore 9 e con le prime regate sulle boe in programma dalle 13, il Campionato Italiano di Vela d’Altura Trofeo Diesse di Palermo 2016. Un'edizione molto attesa, come testimonia il numero record d’iscritti: il dato ufficiale è di 70 barche partecipanti, giunte da tutta Italia, mai così tante nell'intera storia del tricolore Altomare.

Ci sarà bagarre dunque da domani mattina, con le prime regate e i primi punti pesanti per la classifica. La partenza della prova di esordio è prevista per le ore 13 e le previsioni meteo parlano di tanto sole (ma caldo sopportabile), vento leggero a 6-8 nodi e mare calmo. La flotta di 70 barche è divisa in due categorie in base alla dimensione: Gruppo A (le più grandi) e Gruppo B. Previste due regate. Il campo di regata della giornata inaugurale sarà nel tratto di mare davanti alla città, mentre nei prossimi giorni sono previste regate a giorni alterni anche a largo del golfo di Mondello.
Molti i campioni della vela in regata: ex olimpici come Sandro Montefusco, Lorenzo Bodini, Gabriele Bruni, Matteo Ivaldi; specialisti della vela d'altura come Paolo Cian, Cesare Bressan, Matteo Polli; gli armatori più in vista delle ultime stagioni, a cominciare da Francesco Siculiana, presidente dell'UVAI (Unione Vela d'Altura Italiana, l'associazione degli armatori) con il suo Alvarosky, e poi Andrea Pietrolucci (Milù), Renzo Grottesi (Be Wild), Manuel Costantin (Canevel Spumanti) - questi ultimi guidano la nutritissima flotta arrivata dall'Adriatico - Maurizio Pavesi (Le Coq Hardi), Pino Stillitano (Nautilus XM), Alessandro Burzi (Globulo Rosso), Vincenzo De Blasio (Scugnizza), e tanti altri. Molto atteso anche il confronto tra barche, cantieri e filosofie progettuali. 
Per i quasi 1000 velisti partecipanti, poi, c'è un ampio programma di eventi collaterali a terra: spaghettate e degustazioni di prodotti tipici al rientro dalla regata nel villaggio sul porto a La Cala, Crew party, light dinner per gli armatori, premiazione finale sabato 30 alle ore 18. 
Insomma ci sarà tanto da dire intorno a questo Campionato Italiano di Vela d’Altura Trofeo Diesse, organizzato dal consorzio Circoli Velici Riuniti Palermo (formato da: Club Canottieri Roggero di Lauria, Circolo della Vela Sicilia, Società Canottieri Palermo, Centro Velico Siciliano, LNI Palermo, Yacht Club Mediterraneo) con la co-organizzazione dello stesso Comune di Palermo.
L'organizzazione è curata dal consorzio Circoli Velici Riuniti Palermo: Club Canottieri Roggero di Lauria, Circolo della Vela Sicilia, Società Canottieri Palermo, Centro Velico Siciliano, LNI Palermo, Yacht Club Mediterraneo, con la co-organizzazione dello stesso Comune di Palermo.
Partner istituzionali sono la Federazione Italiana Vela, l'UVAI (Unione Vela Altura Italiana, l'associazione che riunisce gli armatori di yacht d'altomare), l'ORC (Offshore Racing Congress, organismo internazionale di categoria), Guardia Costiera (il cui apporto al mondo delle regate è sempre determinante), l'Autorità Portuale Palermo, l'ERSU e Assonautica Palermo. A organizzatori e istituzioni si unisce il pool di Main Sponsor capeggiati da Diesse.


Firenze, dal 29 settembre 2016 la mostra "La Divina Commedia di Venturino Venturi" a Villa Bardini Peyron

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Una rilettura in chiave contemporanea della Divina Commedia per studenti e famiglie, un percorso interattivo di conoscenza dell’universo di Dante e la cornice del luogo più bello da dove ammirare Firenze, Villa Bardini: queste sono le caratteristiche del progetto culturale La Divina Commedia di Venturino Venturi, una mostra sostenuta e promossa da Generali Italia attraverso “Valore Cultura” - il programma con cui la Compagnia promuove la diffusione di attività culturali per renderle accessibili a un pubblico sempre più vasto e per creare valore per il territorio - e in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.

La mostra e l’ingresso alla villa saranno gratuiti per i cinque mesi del periodo dell’esposizione.
L’iniziativa consente di rileggere e ammirare i versi di Dante interpretati in chiave contemporanea dall’artista toscano Venturino Venturi (Loro Ciuffenna, 6 aprile 1918 – Terranuova Bracciolini, 28 gennaio 2002) che fu uno straordinario interprete della cultura del secondo Novecento. 
In mostra sono esposte per la prima volta 54 opere su carta disegnate dall’artista nei primi anni ‘80 e ideate insieme al raffinato poeta dell’ermetismo Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), in cui sono rappresentate alcune terzine della Divina Commedia destinate a comporre una edizione realizzata nel 1984 da Edizioni Pananti Firenze.

Novità assoluta, la visita della mostra – arricchita da innovative soluzioni tecnologiche – è anche un’esperienza “immersiva”: installazioni multimediali riproducono l’immaginario dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, partendo dalle illustrazioni di Botticelli del classico dantesco arrivando alle opere di Venturi.

La mostra La Divina Commedia di Venturino Venturi vede il patrocinio del Comune di Firenze e della Società Dantesca con la collaborazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è organizzata da Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron con il coordinamento di Arthemisia Group ed è promossa e sostenuta da Generali Italia.
L’esposizione ospitata dal 29 settembre 2016 al 26 febbraio 2017 a Villa Bardini Peyron a Firenze è curata da Lucia Fiaschi, direttrice dell’Archivio e del Museo Venturino Venturi.

In linea con le finalità di “Valore Cultura”, la mostra sarà accompagnata da un ricco e articolato programma di attività dedicate agli studenti: visite guidate e laboratori si aggiungono workshop e seminari di grafica e fotografia.
Info e prenotazioni
T. +39 055 20066206 (dal lunedì al venerdì, ore 9.30 – 17.30) | T. +39 055 2638599 (sabato e domenica, ore 10 – 19)
info@bardinipeyron.it | www.bardinipeyron.it

Noto, 6 e 7 agosto seconda edizione di GIACINTO - NATURE LGBT, festival diretto da Luigi Tabita

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Torna nella barocca città di Noto, tra le tante proposte che animeranno l’estate, la seconda edizione di GIACINTO - NATURE LGBT, un Festival dedicato alla cultura omosessuale, la cui Direzione artistica è affidata all’attore Luigi Tabita.
Tra gli ospiti protagonisti la madrina dell’evento EVA ROBIN’S, ANDREA PINNA (nella foto) e i giocatori della prima squadra di rugby gay inclusiva, che la rivista “Sportweek” aveva immortalato in un bacio provocatorio, racconteranno le fiabe gender!

TV8, da mercoledì 27 luglio la prima edizione di "Quattro Matrimoni in Italia"

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Da mercoledì 27 luglio alle 22.30 in chiaro su TV8 (canale 8 del digitale terrestre) la prima edizione dello show che ha rivoluzionato il giorno delle nozze: Quattro Matrimoni in Italia.

Il programma – ispirato al format inglese di grande successo Four Weddings e prodotto da Magnolia per Fox International Channels Italy – in ogni episodio ha come protagoniste quattro agguerritissime spose che non si conoscono tra di loro e che, per aggiudicarsi un viaggio di nozze da sogno, decidono di mettersi in competizione l’una con l’altra. In qualità di giudici, infatti, parteciperanno ai rispettivi matrimoni e saranno chiamate a commentare e, soprattutto, a dare un voto su quattro categorie principali: la location, il cibo, l’abito e l’evento in generale.
Il giorno più importante della loro vita, quindi, si trasforma in una gara vera e propria, senza esclusione di colpi. Le quattro spose si differenziano tra loro per stili e gusti molto diversi, ma su un cosa sono tutte d’accordo: la convinzione che il proprio sia il matrimonio migliore. Vedremo spose tradizionali e spose moderne, spose che non baderanno a spese e si concederanno cerimonie sfarzose e spose che, invece, opteranno per un matrimonio semplice e informale. Si passerà dai matrimoni a tema western a quelli in spiaggia, a quelli in stile romantic rock, principesco o caraibico. Ci saranno anche gli sposi gay che, unitisi con rito civile in USA, festeggeranno in Italia con chi non ha potuto condividere il loro wedding day americano.
In ogni caso, le 4 sfidanti dovranno dimostrare creatività e originalità nell’organizzare il matrimonio più indimenticabile e per convincere le altre di meritarsi la corona di “sposa migliore” e la romantica luna di miele in palio.

Argentina, SUCCESSO DELLA MISSIONE DEL TEATRO ABRUZZESE a Rosario, Berazategui e Buenos Aires

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LANCIANO (Chieti) - Siamo rientrati da qualche giorno in Abruzzo, a Lanciano, dall’Argentina.
Quindici giorni a Rosario, l'Argentina profonda, autentica. Quindici giorni di teatro fatto con 250 ragazzi degli Istituti “Dante Alighieri” e “Edmondo De Amicis” impegnati in laboratori teatrali in italiano da 5-6 incontri l’uno, un lavoro certosino nelle scuole guidato e realizzato da Rossella Gesini.  E con gli adulti, 15 gli iscritti, in un "taller" di commedia dell'arte svoltosi presso i locali della “Famiglia Abruzzesa”. E finalmente con il pubblico a teatro, presso Plataforma Lavarden, il 2 luglio 2016, con 500 spettatori, per condividere la nostra ultima fatica di scena, "Tanos", lo spettacolo teatrale che abbiamo costruito sugli emigranti italiani in Argentina.
Quindici giorni di italianità, di cultura italiana, di incontri - conferenza sulla commedia dell’arte tenuta il 4 luglio 2016 presso la Società Italiana di Unione e Benevolenza - e di racconti. Quindici giorni accompagnati per mano dagli amici della "Famiglia Abruzzesa" sotto la guida del presidente, Cav. Marcelo Castello, che non finiremo mai di ringraziare. Quelli dell'Abruzzesa, assieme al Console Generale d'Italia Giuseppe D'Agosto, sono stati i veri motori delle nostre azioni. 
Ci siamo conosciuti qui in Argentina, esattamente un anno fa. Da subito abbiamo immaginato un progetto sulla diffusione della cultura teatrale. Il teatro come veicolo; consapevolezza, radici, memoria, "idioma", maschere italiane, cultura italiana. Dopo quindici giorni registriamo entusiasmo e vicinanza in ogni ambiente frequentato. Ed è la verità, fuori da ogni cerimoniale e senza toni trionfalistici. È la verità, gli argentini - italiani di origine e non - ci hanno spalancato, a tutti i livelli, le porte e i cuori. C'è fame e c'è sete, di confronto, di relazione. Potremmo fare mille esempi e raccontare mille episodi. 
Proviamo a svelare il "noccio", l'essenza, il centro di tanto interesse per l'Italia e la sua gente. Tutti vogliono capire e conoscere meglio l'Italia perché l'Italia è un pezzo d'Argentina. Un pezzo. I nostri emigranti sono diventati negli anni italoargentinos, sono entrati nella carne viva di questa nazione sudamericana. Decine e decine di migliaia. Gli italiani fanno parte di quel meraviglioso impasto che è l'Argentina. 
Tutti qui sono curiosi, non solo i "tanos", di comprendere meglio l'Italia e la sua cultura. Tutti vogliono sapere su quel pezzo di identità argentina che si chiama "Italia". E non è, ripetiamolo, un affare esclusivo per soli emigranti, con il carico di figli e nipoti, del nostro amato stivale. È oramai l'Italia ... un pezzo d'Argentina. L'italiano (persona), con il suo specifico, è entrato nella vita sociale e culturale del Paese "condizionando" in una certa misura l'identità nazionale. 
A Berazategui siamo stati ospiti con lo spettacolo “Tanos” presso il Circolo Ricreativo Abruzzese. Una serata memorabile, 200 spettatori in lacrime e felici, partecipazione e condivisione alle stelle. Infine a Buenos Aires siamo stati ospiti con “Tanos” presso il Circuito Teatrale Baracas – Teatro Comunitario Argentino, di cui è direttore artistico Ricardo Talento. Qui abbiamo registrato, con 150 spettatori, il grande favore del pubblico argentino in generale, non italiano di origine. Se possiamo trarne un giudizio, darne un conto oggettivo: grande apprezzamento per la storia e per lo specifico di cultura teatrale italiana che abbiamo rappresentato, con le maschere della Commedia dell’arte e con i Burattini d’arte. Vogliamo infine ringraziare la Regione Abruzzo e il CRAM, il Teatro Stabile d’Abruzzo, la Provincia di Chieti e il Comune di Lanciano. Infine, tutti gli Abruzzesi incontrati in Argentina.

Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini, responsabili del Progetto “Teatro in Argentina”, realizzato dal Teatro del Sangro e dal Teatro Studio di Lanciano.

TrentinoInJazz 2016, venerdì 29 luglio ospiti Antonella Ruggiero e il suo trio

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Venerdì 29 luglio: uno degli appuntamenti più attesi e prestigiosi del lungo e ricco programma del TrentinoInJazz 2016: Antonella Ruggiero! Una delle più amate, popolari e inimitabili voci del panorama italiano sarà ospite con il suo trio a Levico Terme (TN), con il quarto concerto del Valsugana Jazz Tour, la storica sezione del festival che coinvolge dal 2003 i comuni della Valsugana con il coordinamento di FaReJazz. Concerto all'aperto in Piazza Chiesa; in caso di maltempo al Palalevico. Info www.valsuganajazztour.it.

Antonella Ruggiero è stata la indimenticabile voce dei Matia Bazar, che fondò e rese famosi in Italia e nel mondo. Dall'uscita dal gruppo, alla fine del 1989, la Ruggiero ha esplorato nuove direzioni vocali e musicali, diventando così una delle personalità più originali e sofisticate della musica italiana e straniera, come testimoniano l'ampiezza stilistica della sua discografia, l'attività lirica e teatrale, le collaborazioni con nomi quali Battiato, Elio e le Storie Tese e PFM. Il concerto trentino la vedrà accompagnata da un eccellente trio: il fisarmonicista Renzo Ruggieri, il pianista Paolo Di Sabatino, il batterista Glauco Di Sabatino, talenti dotati di una notevole padronanza strumentale che consente esecuzioni di grande sensibilità ed eleganza; la loro discografia complessiva ammonta a centinaia di incisioni con collaborazioni straordinarie.

TrentinoInJazz 2016 si conferma come una delle rassegne musicali italiane più lunghe, articolate e originali, con un cartellone che copre tre stagioni all'insegna di un networking tra comuni, musicisti e addetti ai lavori. Nato nel 2011 come "federazione" di rassegne preesistenti nelle valli della provincia di Trento, TrentinoInJazz rafforza l'unitarietà organizzativa e la fisionomia artistica puntando sulle diverse espressioni del jazz contemporaneo, sia italiano che straniero. Dal 14 luglio è sceso in campo Enrico Merlin, direttore artistico della sezione Valli del Noce, come sempre con il focus sul jazz di frontiera italiano. Immancabile dall'8 agosto il Lagarina Jazz, sempre attento a proposte di rilievo internazionale, a cura del giornalista Giuseppe Segala. In agosto terminano gli appuntamenti di Ars Modi Jazz, ispirata al manifesto della musica catartica e alla diffusione della "buona musica contemporanea. La parte conclusiva arriva in autunno: Sonata Islands dedicata ai connubi sperimentali tra jazz, rock e musica colta, Brentonico Jazz nel teatro della cittadina ai piedi del Monte Baldo. 

Prossimo appuntamento:
Sabato 30 luglio
Levico: Gipsy Trio; Mirko Pedrotti Quintet;
Brentonico: Sonata Islands Meets Mahler.


Calendario completo 8 giugno-27 novembre:
http://www.synpress44.com/02Works.asp?id=3097&stc=3

TrentinoInJazz 2016 info:

Trentino Jazz:
www.trentinojazz.com
www.facebook.com/trentinoinjazz

Trentino Cultura:
www.cultura.trentino.it/Rassegne/Festival-Trentino-Jazz-2016

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Ufficio stampa:
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