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CLAUDIA GERINI il 20 luglio SU STUDIO UNIVERSAL PER IL NUOVO PROGRAMMA TV MY STUDIO

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Su Studio Universal (Mediaset Premium DT), mercoledì 20 Luglio alle 21.00, in onda il primo appuntamento di “MyStudio”, il programma TV che nasce da un evento live in cui attori, cantanti, musicisti e altre personalità del mondo dello spettacolo, cultura e scienza, intervistati dalla giornalista Claudia Catalli, raccontano alle telecamere del Canale qual è il loro film americano preferito.

L’ospite della prima puntata è Claudia Gerini che ha parlato del perché Flashdance è stato il suo film del cuore e come ha influito sulla sua vita.
Claudia Gerini
Considerazioni sul film che ha scelto per parlare a My Studio:
“Flashdance l’ho visto la prima volta con mia sorella e mi sono detta: “Voglio fare questo”.
La protagonista è una Cenerentola moderna, lei è una “diversa”. Il film è una piccola favola con la realizzazione di un sogno. Devo dire che il suo spirito ribelle mi ha influenzato tantissimo, questa sfida di essere un brutto anatroccolo che però grazie al talento e alla determinazione ce l’ha fatta, mi ha ispirato davvero.
Un’altra cosa che mi faceva impazzire era la moda: i capelli cotonati, la felpa grigia e le scarpe rosse.
La mia scena preferita era quella dell’esame di ballo, la rivalsa davanti a quella commissione così di cattivissimi che la guardano malissimo ma che poi si devono ricredere.
Il film lo avrò visto almeno una decina di volte ed ho anche comprato il dvd a mia figlia affinché lo vedesse, io avevo più o meno la sua età quando sono andata al cinema per vederlo.”

La sua carriera e la sua vita:
“Il genere che mi piace interpretare è soprattutto la commedia perché fa passare messaggi belli, positivi, io sono una persona molto ironica alla quale piace prendere la vita con un sorriso.
Sono una persona molto “fisica”, mi piace ballare, ho fatto tanti anni danza che tra l’altro adesso ho ripreso. In generale lo sport ha caratterizzato molto la mia vita, ci credo tanto. Ad esempio quando una volta in palestra, ho incontrato un preparatore atletico di taekwondo che mi ha mostrato delle tecniche di difesa personali, rimasi subito affascinata dalle mosse, l’agilità dei movimenti di saltare, dare calci e ricadere a terra. Da lì iniziai a prendere lezioni, ero appena diventata mamma e l’idea di non essere attaccabile e completamente indifesa mi piaceva. E’ stato un percorso lungo ma sono arrivata fino all’esame in federazione per la cintura nera. Mi ricordo che ero insieme a tutte ragazzine e io ero la “tardona”.
Mi piacciono le discipline sportive,  penso che aiutino molto nel lavoro di attore”, dove devi avere un grande controllo del tuo corpo, saper stare sul palcoscenico richiede anche una certa fisicità e tra l’altro per me se sei fisicamente preparato riesci anche ad entrare più facilmente nei panni di qualcun altro.
Se dovessi pensare a qualcosa che mi manca, a questo punto della mia carriera, credo che vorrei interpretare ruoli d’azione forti magari una poliziotta ma non mi dispiacerebbe neanche il ruolo di un personaggio storico.
Ci sono anche diversi registi con i quali mi piacerebbe lavorare ad esempio con Virzì e Martone.”



Flashdance di Adrian Lyne con Jennifer Beals e Michael Nouri sulle note diGiorgio Moroder.Il brano portante della pellicola, Flashdance... What A Feeling, vinse l’Oscar come miglior canzone oltre a due Golden Globes per miglior canzone e miglior colonna sonora.Un film non apprezzato dalla critica ma molto amato dal pubblico di tutto il mondo che segna l’esordio dell’attrice protagonista Jennifer Beals nei panni della diciottenne Alex Owens, operaia di giorno e ballerina in un locale, di notte. Alex coltiva il sogno di entrare all’Accademia di Danza di Pittsburgh. Si allena senza sosta, ma quando si reca alla scuola per iscriversi a un’audizione, si fa prendere dallo scoraggiamento e rinuncia. Una notte, nel locale dove si esibisce incontra Nick Hurley, suo capo in fabbrica. I due si piacciono, ma Alex non ritiene corretto iniziare una relazione col proprio capo. Nei giorni successivi un equivoco personaggio, Carlos, cerca di convincere Alex e la sua amica Gloria ad andare a lavorare nel suo night club. Le ragazze rifiutano, ma solo l’intervento di Nick farà desistere Carlos, ormai passato alle minacce. Così Alex inizia a frequentare Nick e di lì a breve i due si trovano legati in un’appassionata storia d’amore. Nel frattempo, Alex apprende di essere stata ammessa ad un’audizione dell’Accademia di Danza. Tra mille dubbi si presenta al provino. E anche se l’emozione le fa sbagliare il primo passo, con coraggio ricomincia e si lancia nella sua trascinante coreografia: un insieme di danza classica, moderna e breakdance che le permette di conseguire l’ammissione.

ROMA, Il 20 LUGLIO "SUMMER FASHION PARTY" - IL COCKTAIL ESTIVO DE "LE SALON DE LA MODE"

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Ai fashion victims più sofisticati e a tutti coloro che amano la moda e sono attenti alle ultime tendenze made in Italy è dedicato “Summer Shopping Party”, l’appuntamento ad inviti che precede la pausa estiva de “Le Salon de la Mode” ideato da Gabriella Ghiarappa.
L’incontro si tiene Mercoledì 20 Luglio 2016 - dalle ore 19.00 alle ore 22.00 - presso i suggestivi spazi immersi nel verde capitolino de La Limonaia di Villa Torlonia - Via Lazzaro Spallanzani 1/A.
Nel fashion cocktail per scoprire le ultime novità dell'estate 2016” – spiega l’organizzatrice – “l’ospite viene a contatto con i produttori e i designer che espongono. Il percorso prevede installazioni statiche e allestimenti di nuovi brand selezionati: abiti, borse e accessori sono presentati da stylist esperti pronti a suggerire la scelta più adatta, l’abbinamento più cool con un gradevole sottofondo musicale di Dj set lounge e chill out.

Il Summer Shopping Party è studiato appositamente, non solo per raccontare la Moda e le sue suggestioni, ma per poter offrire l’opportunità ai brand di qualità di promuoversi nella Capitle e per gli aspiranti acquirenti di acquistare a condizioni di - Special Price. Tra i brand presenti: la nota stilista Tunisina Zina Couture con le sue nuove creazioni accessori, N’ella di Daniela Vitale un concetto nuovo di stile unico e ricercato, Stybelaccessori moda per un’eleganza senza tempo, Brutta Spose fantasia e stile si fondono per realizzare un sogno indimenticabile, xmestile con le preziose borse in plexiglass e My creative shoes l’arte nella scarpa, Giorgia Marescio GioielliSeangolare di Cinzia Dell’Omo Costumi Oltreoceano.

Workshop “Come Scrivere una Web Serie”, il 19 luglio con i The Pills e i 100 Autori grazie al Roma Web Fest

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Martedì 19 luglio, dalle ore 10:00 alle ore 17:00, presso l’aula A della Facoltà di Lettere e Filosofia (ingresso Via Dei Volsci, 122) de La sapienza si terrà il workshop gratuito “Scrivere una web serie” realizzato con il sostegno di SIAE -Società Italiana degli Autori ed Editori e in collaborazione con l’associazione “I 100autori”. L’ingresso è libero.

Le Web serie sono attualmente i prodotti più interessanti nel settore della produzione audiovisiva,
ottenendo l'attenzione della tv, del cinema e delle aziende che intravedono nel web un target ben delineato. Come scrivere una web serie? Il workshop andrà a spiegare nei dettagli le fasi della scrittura di una web serie partendo dalla serialità televisiva fino al format più breve, apprezzato dal web. In Italia mediamente si producono 200 web serie ogni anno, nonostante questo numero così elevato sono pochissimi i filmmaker che riescono a emergere tra i tanti prodotti lanciati nella rete. Andremo a delineare le linee guida per costruire un progetto di serialità webnativa di successo.
Durante la giornata verranno evidenziati gli strumenti creativi e di marketing necessari per scrivere,
realizzare e promuovere una serie webIl workshop sarà introdotto dalla fondatrice e direttrice del Roma Web Fest, Janet De Nardis. Interverranno come relatori: Nicola Lusuardi, regista e sceneggiatore, e Luca Vecchi, filmmaker e attore dei “The Pills”. Questa giornata è il primo appuntamento di tre che si svolgeranno durante il Roma Web Fest e che vedranno protagonisti filmmaker italiani e stranieri per lavorare alla scrittura di una web serie che possa avere un linguaggio universale.
L'appuntamento con il Roma Web Fest è dal 30 settembre al 2 ottobre al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo dove sono ad attenderci molte novità riguardanti il futuro dello storytelling e di un’economia digitale che incalza modificando gli equilibri del mercato cinematografico e televisivo. Infatti, oltre alle attività dedicate alla creatività, saranno molti gli incontri tecnici per approfondire dati e contenuti inerenti il nuovo modello produttivo legato all’audiovisivo.

Salvatore Coccoluto, “Pino Daniele. Una storia di blues, libertà e sentimento”: presentazione a Sperlonga il 29 luglio

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Il giornalista e scrittore Salvatore Coccoluto il 29 luglio presenterà il suo libro “Pino Daniele. Una storia di blues, libertà e sentimento” (Imprimatur) a Sperlonga, nella splendida location di Torre Truglia.

L'autore parlerà del libro insieme al giornalista Antonio Di Trento.  La Quizas Acoustic Band, invece, si occuperà degli intermezzi musicali, proponendo brani del repertorio di Pino.

La serata inizierà alle 21.30.

Ingresso gratuito

Il Libro (Collana Saggi, € 16)
Si è spento il 4 gennaio 2015, in un momento bello e intenso della sua carriera. Come già per il suo grande amico Massimo Troisi vent'anni prima, è stato il cuore a tradirlo. Quel cuore che ha battuto per la musica, per la famiglia, per Napoli e tutti i Sud del mondo. Dai primi successi che l'hanno consacrato leader del Naples power alle collaborazioni internazionali con grandi artisti come Eric Clapton, Chick Corea, Pat Metheny, Gato Barbieri e tantissimi altri, il suo è un percorso contrassegnato dalla ricerca continua di nuovi linguaggi, senza mai inseguire il successo facile. Un artista che si è speso con una generosità e una dedizione costanti - portate anche sul palco, in quei live sempre diversi, unici - e che ha vissuto lontano dalla mondanità, ma vicino alla gente. Nonostante il cuore malandato, Pino Daniele ha saputo mantenere una eccezionale freschezza di ragazzo che conquistava. Un musicista vero, più che un uomo di spettacolo, uno che fino all'ultimo giorno della sua vita ha continuato a svegliarsi la mattina per studiare la chitarra.


Macerata, Aperitivi culturali: frontiera di ricerca sul melodramma e contaminazione di generi al Festival OFF

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MACERATA - Grande anniversario per una delle iniziative più acclamate del “Festival OFF”: gli “Aperitivi Culturali” compiono 10 anni.
Organizzati con il sostegno del Comune dall’Associazione Sferisterio Cultura, curati da Cinzia Maroni, dal 2006 gli incontri cercano di contaminare il melodramma con altri approcci culturali alla ricerca di un pubblico sempre più ampio e variegato, con l’obiettivo di ottenere una comprensione più profonda del crogiolo di arti che è il teatro lirico. Il format 2016 segue il modello degli anni passati: prima l’appuntamento culturale con gli esperti per analizzare in modo originale le opere in cartellone e il tema del festival; poi l’aperitivo offerto dai locali del centro storico e dalle varie cantine della provincia.
“Un grazie sincero al Comune di Macerata che sostiene in maniera significativa la realizzazione degli Aperitivi Culturali - afferma la curatrice Cinzia Maroni - . Grazie anche all’Accademia di Belle Arti ed al prof. Matteo Catani,  che con i suoi studenti ha allestito gli Antichi Forni, ed al Festival Off che come sempre ci ha dato una grande mano. La nostra iniziativa, che compie dieci anni, è un vero e proprio festival nel festival e ci vantiamo di costituire la frontiera di ricerca culturale sul melodramma.  I protagonisti degli aperitivi, qualunque sia la loro provenienza culturale, sono costretti a misurarsi con le opere in cartellone e con il tema del festival in forma nuova ed originale. Un vera e propria contaminazione tra generi e discipline con la quale abbiamo dimostrato come l’opera lirica sia in grado di parlare al cuore ed alla mente dei contemporanei. Il cartellone degli aperitivi culturali di quest’anno ha cercato di tirare un fil rouge tra le tre opere: i nostri ospiti parleranno delle tristi vicende che vi sono raccontate con un occhio al presente ed allo scontro per la civiltà che si svolge nel nostro Mediterraneo.  L’appuntamento con Goran  Bregovic di domenica 24 luglio, alle 18, costituirà un punto saliente di questo percorso”.

"Un ringraziamento speciale per i 10 anni degli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura: a loro il merito di aver scoperto nella città di Macerata uno spazio culturale originale, il mezzogiorno dei fine settimana di luglio e agosto. - afferma Stefania Monteverde, assessore alla Cultura del Comune. - E' sempre una bella sorpresa vedere ogni volta 80-90 persone ragionare del Macerata Opera Festival con intellettuali di qualità, per poi scoprire le nostre tipicità enogastonomiche con i produttori che sponsorizzano gli aperitivi e i locali del centro del centro. E' Macerata, città della cultura e del buon vivere".

Tutti i venerdì, sabato e domenica del Festival, alle ore 12, si mette in scena questo intreccio culturale nei locali degli Antichi Forni. In linea con il tema di “Mediterraneo”, gli “Aperitivi Culturali” si concentrano sulla figura dello straniero e sugli infelici amori tra ‘diversi’ per cultura ed estrazione sociale. Nelle mattinate delle prime (22, 23 e 31 luglio), i registi dei tre allestimenti in programma - Paco Azorin per “Otello”, Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi per “Norma” e Francesco Negrin per “Il trovatore” – si affiancano rispettivamente ai critici musicali delle maggiori testate nazionali Angelo Folletto, Enrico Girardi e Carla Moreni per parlare al pubblico dei temi principi dei tre spettacoli.

Il 30 luglio, il filosofo Umberto Curi, che allo “straniero” ha dedicato uno dei suoi più fortunati lavori, considerando che Otello è un moro e Desdemona una nobildonna veneziana, Manrico è uno “zingaro” e Leonora una dama di corte, Norma è una sacerdotessa druida e Pollione un proconsole romano, analizza le relazioni tra questi personaggi così diversi al fine di verificare se esiste un modo univoco di affrontarli. I rapporti tra stranieri non riguardano soltanto le coppie, ma coinvolgono anche altre relazioni, come quelle tra Jago ed il suo comandante Otello e tra loro e Desmedona, che è al centro della lettura di Dostoevskij e Shakespeare dei filosofi Andrea Panzavolta e Cesare Catà, rispettivamente il 5 e 12 agosto. Il romanista Antonello Calore, il 7 agosto, allarga l’orizzonte e si occupa, propria in ossequio al tema del festival “Mediterrano”, dei rapporti tra popoli stranieri all’interno dell’impero romano, partendo proprio dalla relazione tra la sacerdotessa Norma e l’“invasore” Pollione. Invece, l’aperitivo del 6 agosto della filosofa Monia Andreani e del giornalista Lucio Turchetta si concentra sul rapporto madre-figli nella cultura dei gitani e in quella dei druidi, sul “perverso” rapporto di Azucena con il figlio, sul richiamo a Medea che uccide i suoi figli come vorrebbe fare Norma.

Evento d’eccezione l’incontro con Goran Bregovic il 24 luglio alle ore 18. Il tema del suo intervento “La musica unisce i popoli” è il degno corollario per il Mediterraneo, capace di aggregare e coinvolgere popoli diversi. Infine in chiusura l’intervento del direttore artistico Francesco Micheli “Mare Nostrum”, sui bilanci e le prospettive del Festival. “Siamo orgogliosi di essere diventati un punto di riferimento per l’indagine e l’approfondimento della storia del melodramma e del monumento che la ospita e ci auguriamo di continuar ancora per tanti anni a svolgere questo compito - dichiara la presidente di Sferisterio Cultura, Marilena Sparapani - . Un forte grazie ai numerosi sponsor tecnici che tutti i giorni allieteranno gli aperitivi con le loro prelibatezze ed alle cantine maceratesi per i brindisi. Un modo lieve di fare cultura, che è stato capace in questi anni di attirare un grande e variegato pubblico”.

Tra i locali cha aderiscono agli incontri culturali, deliziando il pubblico con aperitivi da leccarsi i baffi, ricordiamo: Il Contadino, Sigi, Marangoni, Di Gusto Italiano, q.b, Verde Caffè, Cartechini, Centrale.eat, Antica Gastronomia, Doppiozero, Il Forno di Matteo, MagaCacao e Coldiretti. Un grazie dovuto anche ai fornitori ufficiali Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Roana e  a TV Macerata.

Nella foto Francesco Micheli e Cinzia Maroni agli aperitivi 2015

Università del Salento: per Luigi NIBIO, giovane mesagnese, il quarto titolo di laurea

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Luigi Nibio ha deciso di far esplodere il nostro petto già colmo di orgoglio per lui, conseguendo la Laurea Specialistica in Scienze della Politica presso l’Università del Salento, il 14 luglio 2016.
Ha discusso una tesi in Informatica Giuridica (E-Learning come strumento socio-educativo: il focus della disabilità) che completa il suo precedente corso triennale in Scienze Politiche per l’Area Mediterranea. È il suo quarto titolo in pochi anni, cioè un’altra tappa che testimonia un successo strepitoso. Infatti, Luigi vanta anche una laurea triennale in Comunicazione Linguistica Interculturale, a cui ha fatto seguito il relativo corso magistrale in Lingue Moderne per la Comunicazione Internazionale.
Un ragazzo fantastico, una mente eccelsa, arguta e naturalmente portata a socializzare, di certo spinta da una forza d’animo enorme che trasuda passione per la cultura e per la ricerca. Il suo impegno quotidiano presso l’ISBEM non lo ha né frenato né distolto dal perseguire i suoi obiettivi accademici: ancora oggi, dopo parecchi anni, aggiorna con dedizione il ROIS (Registro Osteoporosi Ionico Salentino), contribuendo attivamente a combattere questa malattia subdola e ancora purtroppo sottovalutata. Il suo impegno è un dono per la nostra comunità e non solo: già prima di contribuire al progetto PROF (Prevenzione Osteoporosi Fratture) vantava numerose esperienze nel volontariato internazionale, attuando percorsi utili a far crescere il Mezzogiorno. Un suo sogno costante!
Luigi Nibio è un ciclone di energie che, oltre ad essere d’esempio per chi è immobile di fronte alla vita, attira nel suo vortice tutto il nostro affetto. A lui e alla sua famiglia, che lo sostiene nei suoi percorsi di vita, di studio e di lavoro, vanno i nostri più sinceri auguri! Con un vivo ringraziamento anche ai Ricercatori dell’ISBEM e ai Docenti dell’UNISALENTO con cui ha interagito per fare della qualità e dell’altruismo un carattere specifico del suo operare, quotidiano e lungimirante.

Marco Carniti e "La voce (in)umana" inaugurano la rassegna "I solisti del teatro". L'intervista di Fattitaliani

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La voce (in)umana apre la rassegna “I solisti del teatro” diretta da Carmen Pignataro che è giunta con molte difficoltà alla sua 23° edizione e si protrae fino al 7 settembre.
È una rassegna storica dell’Estate Romana che ospita moltissimi protagonisti del Teatro e che rappresentano degli spettacoli meravigliosi. Il Teatro è denuncia. In la Voce (In)umana una donna precipita dall’amore nel vuoto dell’abbandono perché il suo uomo l’ha lasciata. Risalta l’isteria ossessionata dai mezzi di comunicazione che interferiscono all’interno delle nostre relazioni personali e fanno aumentare quel senso di solitudine e di vuoto che non apparteneva alle generazioni che avevano solo il telefono a gettoni o a quelle precedenti che non avevano neanche quello. E’ venuto a mancare il focolare domestico ma anche la piazza (l’agorà greca) in cui ci si riuniva per discutere di temi politici e di altro. Per Marco Carniti, la piazza è il Teatro, un mezzo sociale che è anche un atto d’amore. I mezzi di comunicazione sono un grande mostro da saper gestire ma bisogna comunque cercare di mantenere il contatto umano.
Cos’è la Voce (in)umana? Una versione riletta da Jean Cocteau? 
La voce umana è un esperimento che ho voluto fare da un classico del novecento e che ho ritoccato dal punto di vista della modernità. E’ lo stesso testo interpretato da Anna Magnani, da Ingrid Bergman e da tante altre e l’intento è quello di voler restituire l’essenza moderna, la follia del quotidiano, Così che lo spettatore possa identificarsi nella telefonata della donna che vuole suicidarsi perché abbandonata dal suo uomo e nello stesso tempo ci fa vedere anche il lato ironico dei nostri atteggiamenti di fronte alla follia dell’amore, come accade nel cinema di Pedro Almodovar o di Woody Allen, dove la nevrosi amorosa diventa qualcosa d’ironico nell’osservatore. Il fatto di togliere la voce umana dal dramma di una donna che si toglierà la vita si avvicina a ciò che accade nel Film “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” che è una specie di meditazione della voce umana, ci troviamo di fronte a qualcosa di simile in cui l’isteria unita alla modernizzazione dei mezzi di comunicazione, di come i cellulari, internet, Skype e tutti i social, interferiscano all’interno delle nostre relazioni personali e ciò fa aumentare la nevrosi oltre ad aumentare quel senso di solitudine e di vuoto. Ricordiamo che il testo narra di una telefonata di una donna negli anni 30 che vuole suicidarsi, per trasportarla nella modernità ho rotto il filo che la lega al telefono. L’ho tolta dal letto e l’ho messa in una stanza, dove c’è un Totem di lavatrici e lei presa dalla sua follia, continua a lavare e rilavare gli stessi indumenti dell’amore che l’ha abbandonata. Lei è una donna disperata e ci fa capire di come l’essere umano di fronte all’amore possa diventare fragile. Voglio dedicare questa pièce a Shakespeare, visto che siamo nel quattrocentesimo anniversario della sua morte e lui per primo ci ammonisce contro l’amore, dicendo che l’innamorato è come un pazzo che ha solo bisogno di una stanza dove essere frustato. Il problema è che chi dovrebbe frustarlo è a sua volta innamorato. Ciò per farci capire che l’essere umano di fronte all’amore cade ma poi si guarda e si accorge che il filo tra la drammaticità ed il comico è molto sottile. Le altre interpreti che hanno preceduto Carmen Giardina avevano caratteristiche diverse ad iniziare dalla voce cupa da tragedia greca, mentre questa pur avendo una grande presenza scenica conserva un certo brio ed una certa vocalità. Quindi questo mi ha aiutato a modernizzare il personaggio con questa folle ironia con la quale questa donna cerca di metabolizzare il dolore. L’abbandono è il vuoto, Cocteau non fa certo un discorso sociale, entra quasi in un cliché chiedendosi che cos’è l’amore e cosa succede nel momento dell’abbandono. L’essere umano di fronte all’abbandono si perde ed in questa messinscena perde il contatto fisico abbandonandosi ai mezzi di comunicazione che sono solo illusioni. Ciò fa sentire ancora più distaccati dal contatto umano e ci fa cadere nel buio, nel vuoto, nell’isolamento. Non è un testo noioso in cui vai ad ascoltare una donna che piange per cinquanta minuti, ma ti fa entrare nella modernità e di come l’uomo si scontri con essa e naturalmente soccomba perché siamo più fragili.
La donna si rifugia in una stanza in cui ci sono tantissime lavatrici a formare un Totem? Perché le lavatrici e possiamo dire che il Totem sia sacrificale? Perché è stata abbandonata ed in quella casa ci sono non solo i suoi vestiti ma anche quelli di chi l’ha abbandonata. Deve preparare la valigia per restituirli ma si ostina a lavarli e rilavarli in un tentativo disperato di trattenerli ed anche di dissolvere l’odore di quest’uomo. La stanza è iperrealista e lei da innamorata è folle e disperata. Da Regista entro in questa casa e guardo tutto dal buco della serratura come una specie di Grande fratello. Noi non ci vergogniamo delle nostre reazioni se sappiamo che nessuno ci guarda. La donna è incastrata in questa macchina infernale che contiene gli oggetti di lui. Sul finale cita Sara Kane una delle più importanti drammaturghe inglesi che si è tolta la vita giovanissima. E’ diventata un po’ un simbolo perché ha scritto un testo che si chiama 4.48 Psicosi in cui racconta perché lei si sarebbe suicidata, la malattia dell’animo che l’ha portata al suicidio e che in una delle sue pièce fa una grande dichiarazione d’amore che si sente nel finale del nostro spettacolo come se lui gli avesse mandato un messaggio. Un dialogo dell’amore che parte da Shakespeare, passa da Cocteau fino ad arrivare a Sara Kane. Di fronte all’abbandono, l’animo non regge.
Secondo lei le donne di oggi, si riconoscono in questo spettacolo? Ho fatto delle prove aperte e mi sono accorto di come le donne escano spesso traumatizzate perché per molte di loro il rapporto con l’altro sesso è fatto di piccole bugie, la donna oggi sta denunciando un’altra realtà e si riconoscono drammaticamente nei meccanismi dello spettacolo. Gli uomini pur essendo quelli che ridono di più, hanno una reazione strana rispetto alle donne che in alcune parti riconoscono il loro vissuto. Tuttavia continuiamo a credere nell’amore perché rimaniamo dei grandi romantici. Oggi la donna ha raggiunto la parità con l’uomo in tutti i sensi. Non bisogna guardare ad essa come una vittima perché donna. La voce che io chiamo (in)umana rappresenta quella voce che parla al cuore dell’uomo e che in realtà può essere sia maschile che femminile.
Cosa le ha lasciato il Maestro Giorgio Strehler?
Strehler mi ha fatto capire come si fa e soprattutto che il Teatro non è solo una cosa intellettuale scritta su un foglio. La cosa più importante che mi ha lasciato è l’educazione alla cultura che posso paragonare a quando la mamma ti insegna le regole per stare a tavola. Mi ha lasciato anche il senso critico del Teatro, di vederlo non solo come rappresentazione della realtà ma anche di guardarlo da esterno. Partendo dalla danza e poi dalla Musica, con il Teatro mi sono in qualche modo completato.

Elisabetta Ruffolo

MONICA SANNINO, “CON ME TI PORTERÒ” È IL NUOVO SINGOLO DELLA CANTANTE CHE HA SPOPOLATO AD X-FACTOR ROMANIA

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Con me ti porterò” è il primo inedito di Monica Sannino estratto da un lavoro durato un anno dove la tradizione musicale italiana ed il rap della West Coast americana si uniscono nella composizione di 30 brani che hanno il presupposto di diventare presto un vero e proprio progetto discografico. Le tracce che comporranno il disco rappresenteranno a pieno il carisma artistico dell’artista mettendo in luce una grande potenza canora e uno spiccato senso del ritmo.
 
Il videoclip di genere comedy aggiunge valore al messaggio della canzone ed inneggia ai buoni sentimenti strizzando l’occhio alla simpatia.
 
Guarda il clip su YouTube
 
 
BIO
Monica Sannino nasce a Bucarest il 17/04/1994 e viene adottata all’età di 6 mesi, da una famiglia napoletana. All’età di 17 anni inizia a studiare canto e a scrivere canzoni, fa molta esperienza di sala con musicisti partenopei, registra provini e si esibisce nei club e nelle piazze.
Nel 2013 partecipa alle audizioni di X Factor 7 ed arriva alla fase dei bootcampdove fa ballare i giudici sui banchi cantando Sex Machine di James Brown, ma non riuscirà ad essere selezionata. Nel 2014 partecipa ad X Factor Romania come concorrente, in pochi mesi impara il rumeno, ottenendo un momento di successo e visibilità come cantante. In quei mesi a Bucarest l’attenzione di Monica è rivolta maggiormente al ritrovamento della madre naturale, che conoscerà dopo 20 anni in diretta in uno show televisivo rumeno.
Pur mantenendo dei rapporti lavorativi con l’estero decide di tornare in Italia, mossa dal desiderio di scrivere in italiano e di provare a costruire una carriera nel paese che riconosce come casa sua.
Dal 2015 ad oggi ha all’ attivo 40 inediti mai pubblicati, su cui lavora per produrre un album, non disdegnando collaborazioni con altri cantanti è spesso entusiasta nel cimentarsi nella scrittura di pezzi per altri.
 
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Segreti d’Autore, dal 25 luglio al 14 agosto il festival diretto da Ruggero Cappuccio

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Un Festival tra gli affascinanti borghi storici del Cilento che apre un’indagine sull’ambiente, sulla legalità, sulle scienze e sulle arti.
Una manifestazione aperta gratuitamente al pubblico che coinvolge le bellezze paesaggistiche di otto comuni: Sessa Cilento, Serramezzana, Stella Cilento, Castellabate, Omignano, S. Mauro Cilento, Montecorice, Torchiara. Anche quest’anno Segreti d’Autore - dal 25 luglio al 14 agosto 2016 - si propone come osservatorio civile dei rapporti tra il patrimonio culturale italiano e studiosi, scrittori, associazioni, musicisti, attori impegnati per la sensibilizzazione del connubio uomo – territorio. Il Festival della Legalità, dell’Ambiente, delle Scienze e delle Arti, inaugurerà la sesta edizione nel mese di luglio. Il 25, a Valle/Sessa Cilento Cilento, Il lavoro dell’attore, Ruggero Cappuccio dialoga con Luca Zingaretti sulla sua esperienza di attore teatrale, cinematografico e televisivo. A Zingaretti sarà conferito il Premio Segreti d’Autore 2016, opera realizzata da Mimmo Paladino. Tra gli appuntamenti più significativi del Festival si segnalano: il 4 agosto nel Castello di Castellabate, La signora della scena, incontro dialogato tra il direttore artistico Ruggero Cappuccio e Isa Danieli; Il contrario della paura, in scena il 5 a Serramezzana, sarà il tema affrontato dal Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. Nella sezione musica il 7 agosto, sempre a Serramezzana, Peppe Servillo e i Solis String Quartet; il 9, a S. Mango/Sessa Cilento, nella splendida cornice delle mura quattrocentesche di S. Maria degli Eremiti, il concerto di Enzo Avitabile e i Bottari; il 10, a Ortodonico/Montecorice, nella storica piazza Amoresano, il Trio Servillo, Mangalavite, Girotto; l’11, presso il settecentesco Palazzo de Conciliis di Torchiara, James Senese in concerto. Il festival si chiuderà il 14 agosto a Serramezzana con un incontro sul tema della creatività tecnologica: Un mito italiano. Storia della Ferrari, che segna il dialogo con l’ingegnere progettista Nicola Materazzi al centro delle attività storiche della nota industria automobilistica.

Sette le prime teatrali nazionali ospitate dal Festival. Nel settecentesco Palazzo Coppola di Valle Cilento: Sangue matto, in scena il 27 luglio, lettura spettacolo con la regia di Nadia Baldi tratta dall’omonimo romanzo di Lucrezia Lerro, Edizioni Mondadori; il 28, L’Agnello di Dio, di e con Angelo Colosimo; il 30, I funeracconti, performance di Gea Martire tratta dal libro di Benedetta Palmieri, Feltrinelli Editore; l’1 agosto, L’arte italiana del furto, uno spettacolo di e con Ruggero Cappuccio, che indaga sulla sparizione della Natività di Caravaggio avvenuta a Palermo nel 1969. La suggestiva piazza XX Settembre di Serramezzana ospita invece, il 31 luglio, Suoni lontani dalle città fantasma, spettacolo di e con Claudio Di Palma, ispirato alle Città invisibili di Calvino. S. Mauro Cilento, l’8 agosto, è la location di Teresa zum zum, un monologo brillante con Franca Abategiovanni su testo di Cesare Belsito.

Legambiente, Addiopizzo, Lipu, associazioni di studiosi ed esperti di natura, archeologia, legalità, letteratura e editoria, completano il quadro del Festival che si articola nei comuni del Cilento storico, tra i borghi antichi di Omignano e Stella Cilento.  

Durante l’intero arco della manifestazione saranno proposti percorsi naturalistici, passeggiate guidate nella natura: La Valle dei Mulini, a cura del professor Antonio Malatesta; Passeggiate botaniche per conoscere le erbe e le piante del Cilento, a cura della professoressa Dionisia De Santis. Tra le iniziative collaterali: due laboratori teatrali condotti da Nadia Baldi; il seminario di kundalini yoga, Natura selvaggia Mito e Realtà, a cura di Hansmukh Kaur; tre mostre, all’interno di Palazzo Coppola, L’arte della scena, disegni e progetti dello scenografo Carlo Savi, Ritratti, dipinti di Romeo Civilli e Storie e Segreti, fotografie di Armando Cerzosimo.

Le serate saranno introdotte da Elisabetta Nepitelli Alegiani.

L’ingresso agli spettacoli, ai percorsi naturalistici e ai seminari è gratuito.
Foto di Armando Cerzosimo

Informazioni:
 www.festivalsegretidautore.it.

Pescara, dal 25 luglio il XXI FESTIVAL MUSICARTE NEL PARCO. Il programma

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PESCARA - Torna dal 25 Luglio fino al 12 Settembre 2016 MUSICARTE NEL PARCO, il Festival promosso e diretto dalla feconda iniziativa della musicista Maria Gabriella Castiglione.
Alla sua XXI edizione, la manifestazione culturale e musicale presenta grandissimi spunti d’interesse e può vantare, come poche, il riconoscimento della Presidenza della Repubblica. I concerti si terranno nella Sala Flaiano dell’AURUM. Ben 17 serate-evento con musicisti e gruppi affermati o di giovani talenti della musica sottolineano questa edizione del Festival che, tra mille difficoltà, ogni anno quasi per miracolo espone le sue gemme, grazie alla passione, all’impegno e alla sensibilità culturale del direttore artistico, Maria Gabriella Castiglione, che ne è stata anima e motore sin dalla prima edizione. L’ingresso ai concerti con biglietto dal simbolico importo di 2 euro. L’inaugurazione del Festival alle 21:15 di lunedì 25 luglio. Qui di seguito il dettaglio della rassegna musicale.

25 LUGLIO - Lunedì
MARATONA IN MUSICA "DI TUTTO........ UN PO'!". Gruppo corale "HARMONIA MUNDI" diretto dal M. Elisabetta Fusco e Coro "Francesco Paolo Tosti" diretto dal M. Loretta D'Intino e "L'Ensemble Musicale" Flauti: Loretta D'Intino, Roberto Di Virgilio, Caterina Lupo. Piano: M. Elisabetta Fusco, Soprano solista: Patrizia Starinieri.

26 LUGLIO – Martedì
“FAIRY CONSORT” – ensemble di musica barocca Luca Dragani – flauti dolci e viola da gamba, Luca Matani – violino barocco, Walter D’Arcangelo – clavicembalo, Antonio Larcinese – tiorba. Con la partecipazione di Mariusz  Szymanski – baritono.

27 LUGLIO – Mercoledì
Maratona “PIANO NIGHT” - Esibizione di giovani allievi dell’Associazione Musicarte. In conclusione “Omaggio a F. CHOPIN”, Gaia Ciferni – pianoforte.

31 LUGLIO – Domenica
“WIND ORCHESTRA”, Festival Suoni d’Abruzzo. I FIATI, direttore Leontino Iezzi

2 AGOSTO – Martedì
I PARTE – REBIS DUO: Luca Dragani- flauti, Eugenio Caronna – chitarra classica
II PARTE – “EMIGRATION DE UN AMOR”: Silvia Tieri – soprano, Fabio Di Michele - chitarra

4 AGOSTO - Giovedì
Spettacolo di danza Classica a cura di Centrostudi ArteDanza di Pescara presenta:
I PARTE – ETUDES : Musica H. Risalger da C. Czerny
Coreografia: Rossana Raducci Vantaggio
II PARTE – PAQUITA (Grand Pas): Musica Lèon Minkus
Coreografia Marius Petipa, riprodotta da Rossana Raducci Vantaggio. Costumi Attilio Carota con la partecipazione straordinaria di Erica Raia, Simone Pergola, Lucrezia Serafini, Monica Verì.

5 AGOSTO – Venerdì
Ensemble Vocale “MAGELLENSIS”, direttore M° Francesco Colombaro. Musica Antica Rinascimentale in costume originale. Presentazione del loro ultimo cd. 

7 AGOSTO – Domenica
ORCHESTRA SINFONICA “Festival Suoni d’Abruzzo”. Direttore Leontino Iezzi – 50 elementi.
18 AGOSTO - Giovedì
Spettacolo a cura di Ateneo Abruzzo Danza.
“IL GIRO DEL MONDO IN 90 GIORNI” -  Direzione e coreografie di Agnese Passeri

26 AGOSTO - Venerdì
LA BELLA ADDORMENTATA - Celebre balletto classico. Musica P. Tchaikovsky - Coreografie e direzione: Michela Sartorelli. Danzano i Corsi professionali della scuola PROFESSIONE DANZA

29 AGOSTO – Lunedi
“Invito alla lirica - SOGNO”. Paolo Zinno – tenore, Alfredo Santavenere – pianoforte.

30 AGOSTO – Martedi 
Solo piano new age “ATMOSPHERE”: Maria Gabriella Castiglione – pianoforte

31 AGOSTO – Mercoledì
Serata in trio - PERSORSI DEL 900
Aurora Merciaro – pianoforte, Valeria Vignola e Francesco D'Astolfo – sassofoni

1 SETTEMBRE – Giovedì
Coro “Colline verdi teatine”. Spettacolo di musica popolare e canzoni classiche:
Diana Baboro – fisarmonica, Giuliano Di Berardino – tenore solista e direttore.

2 SETTEMBRE – Venerdì
“Come d’in…canto” - Un viaggio sonoro nelle tradizioni folcloristiche italiane
Coro polifonico “Incanto teatino” di Torrevecchia Teatina. M° Anna Tilde D’Anastasio – direttore, Aurora Merciaro – pianoforte

3 SETTEMBRE – Sabato
Spettacolo TEATRO DANZA “Suite: Mozart-Cipollino”
A cura di L’Ecole de dance diretta da Regina Salvatore

12 SETTEMBRE – Lunedì
“Teate Clarinet Ensemble”: Rocco Masci – Mariano Aquilano – Ricky Orlando – Leontino Iezzi – clarinetti,
Roberto Desiderio – percussioni.  Con la partecipazione del baritono Concezio Leonzi.

Castellabate, il 23 luglio PREMIO PIO ALFERANO - Quinta Edizione

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Sabato 23 luglio 2016, a Castellabate (Salerno), avrà luogo la quinta edizione del Premio Pio Alferano, organizzata dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, in collaborazione con il Comune di Castellabate.

La serata, condotta dal giornalista Nicola Porro, avrà inizio a partire dalle ore 21,30 con la consegna, da parte di Vittorio Sgarbi, direttore artistico della Fondazione, del Premio Pio Alferano 2016. La cerimonia si svolgerà alla presenza di Costabile Spinelli, Sindaco di Castellabate, Jean Savio e Giorgio Cancellieri, Presidenti Onorari della Fondazione.
Ogni anno la Fondazione conferisce il Premio a personalità che, in ambiti diversi, si sono impegnate a valorizzare e tutelare l’arte, la cultura, la tradizione e l’ambiente, nel rispetto della bellezza intesa come valore estetico, morale e sociale. Quest’anno il premio sarà rappresentato simbolicamente dalla scultura Il ritorno del maestro Antonio Nocera e con esso saranno insignite, secondo quanto deciso dal Consiglio della Fondazione, le sette personalità e il Comune italiano prescelti per l’edizione 2016.
Seguirà l’inaugurazione delle due esposizioni allestite all’interno delle sale del Castello dell’Abate, visitabili sino al 31 agosto 2016. Nella mostra “Genius loci” vengono esposte le opere del concorso indetto dalla Fondazione.
20 artisti, uno per ciascuna regione, sono stati selezionati per reinterpretare a seconda del proprio stile, della propria poetica e del proprio linguaggio, uno spaccato delle bellezze dei luoghi, dei paesaggi e dei volti che costituiscono il nostro patrimonio ambientale e culturale.
I partecipanti sono: Massimiliano Alioto, Andrea Barin, Ubaldo Bartolini, Gotthard Bonell, Mariano Chelo, Antonella Cinelli, Vania Comoretti, Vanni Cuoghi, Domenico Dell’Osso, Antonio Finelli, Alex Folla, Marco Jaccond, Enrico Lombardi, Matteo Massagrande, Giuseppe Modica, Tommaso Ottieri, Mauro Reggio, Alessandro Russo, Desiderio Sanzi, Piero Vignozzi.
Il catalogo di “Genius loci” contiene i testi di Vittorio SgarbiFiorello Primi presidente dell’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” e l’architetta Renata Cristina Mazzantini.
La mostra “Oltre il limite” a cura di Sabrina Colle, è un omaggio alla figura di Vittorio Sgarbi. L’insieme delle opere, 74 per la precisione eseguite da 56 artisti, testimoniano il rapporto del critico con l’arte e con gli artisti, buona parte di esse rappresentano Sgarbi e le persone a lui più care, le sue attitudini e i suoi modi di dire, mentre altre, facenti parte della sua collezione, documentano il suo legame personale con artisti importanti.
È un percorso attraverso la vita, gli affetti e le vicissitudini di un personaggio dei nostri tempi che si rivela, nonostante la grande esposizione mediatica, nella sua dimensione più intima.
Gli artisti in mostra sono: Agostino Arrivabene, Giorgio Balboni, Giuseppe Bergomi, Bertozzi & Casoni, Botero, Maurizio Bottoni, Brancaleone Cugusi da Romana, Sandra Brunetti, Aurelio Bulzatti, Dante Carpigiani, Tullio Cattaneo, Antonio Ciccone, Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Aron Demetz, Filippo Dobrilla, Giuseppe Ducrot, Franco Dugo, Emmanuele Facchiano Santagata, Andrea Facchini, Roberto Ferri, Lino Frongia, Anna Gardu, Giovanni Gasparro, Rinaldo Geleng, Cristina Ghergo, Sante Ghinassi, Carmelo Giallo, Gaetano Giuffrè, Carlo Guarienti, Cesare Inzerillo, Alessandro Kokocinski, Marco Lodola- Giovanna Fra, Raimondo Lorenzetti, Riccardo Mannelli, Adelchi Riccardo Mantovani, Andrea Martinelli, Fatima Messana, Nicolò Morales, Stefano Mosena, Pino Navedoro, Antonio Nocera, Rocco Normanno, Gaetano Pesce, Tullio Pericoli, Antonio Pasquale Prima, Enrico Robusti, Livio Scarpella, Luigi Serafini, Giampaolo Talani, Ivan Theimer, Natalia Tsarkova –Alexander Sergeeff, Wainer Vaccari, Luciano Ventrone, Giancarlo Vitali, Helmut Newton.
Il catalogo di “Oltre il limite” contiene l’introduzione del Presidente dellaFondazione Pio Alferano e Virginia IppolitoSantino Carta, i testi diVittorio SgarbiSabrina Colle e Camillo Langone.
Il Castello dell’Abate resterà aperto nei seguenti orari: dal lunedì alla domenica, 9.30-12.30, 18.30-24.00.
La Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito è intitolata al Generale dei Carabinieri e alla sua consorte. Durante la sua carriera, il Generale Alferano si è distinto per l’impegno a tutela della legalità e dell’arte e ha svolto un ruolo determinante al comando del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. Sotto la sua guida e grazie alla sua attività investigativa, negli anni Settanta, furono ritrovate opere d’arte di inestimabile valore che erano state illecitamente sottratte. 
Obiettivo della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito è promuovere la cultura del rispetto per la natura e per l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, offrire visibilità a giovani artisti, dare risalto a scoperte storiche e archeologiche, collaborare attivamente alla tutela di monumenti e risorse naturali a rischio di degrado o di scomparsa.

Contatti:
Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito
Facebook – Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito
Youtube – Fondazione Pio Alferano
Ufficio Turistico del Comune di Castellabate
Telefono +39 0974 960853

Cerimonia di premiazione e inaugurazione delle mostre “Oltre il limite” e “Genius loci”
23 luglio 2016 dalle ore 21:30
Quinta edizione
Promosso da:
Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito
Con il patrocinio di:
Presidenza del Consiglio dei MinistriPalazzo Chigi Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismoComune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.
Ideazione e coordinamento, Santino Carta; Direttore artistico, Vittorio Sgarbi; Conduttore della Cerimonia di premiazione: Nicola Porro.
Premiati:
Città di Castelsardo, in rappresentanza della sua città il Sindaco Franco Cuccureddu
Michele Ainis, giurista e costituzionalista
Bianca Berlinguer, giornalista e direttrice del TG3
Pasquale d’Amicis, Generale dei Carabinieri
Arnauld Brejon de Lavergnée, storico dell’arte
Moni Ovadia, attore e cantante
Giuseppe Pagano, imprenditore cilentano
Tony Renis, cantante e produttore

“Finalmente è per tutti”, Valerio Fumanti il volto dello spot sulle unioni civili

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Valerio Fumanti è il volto della prima campagna Gay Wedding in Italia “Finalmente è per tutti”.
Lo spot che celebra le unioni civili in Italia ha il volto dell’attore Valerio Fumanti. Lo spot, della durata di 45 secondi ci prende per mano e ci accompagna nel giorno più bello delle nuove coppie.
Una interpretazione delicata e commovente quella dell’attore che è da sempre impegnato in prima linea nella lotta contro le discriminazioni per orientamento sessuale.
Attore e fotomodello, Valerio Fumanti, inizia il suo percorso sperimentando dapprima il mondo della moda e proseguendo poi la sua formazione come attore. 
Protagonista di numerosi spettacoli teatrali e di progetti televisivi, ha frequentato i migliori actor trainer, studiando con Beatrice Bracco, Bernard Hiller e Michael Margotta.

“E’ un onore per me essere stato scelto come testimonial della prima campagna pubblicitaria sulle unioni civili in Italia. Con l'avanzare del tempo penso siano stati fatti enormi passi avanti su un tema così delicato e tanto discusso.
Quello che è importante per me, come attore, è il riuscire a far emozionare gli spettatori, che si tratti di uno spettacolo teatrale, di uno spot o di una foto. Spero, con questo lavoro, che arrivi  a dritto al cuore di chi ha aspettato anni per coronare un sogno il messaggio d'amore che vi è dietro a questa campagna pubblicitaria, smuovendo inoltre  il cuore di chi, per anni, ha combattuto contro le unioni civili ”.

Gay Wedding ospiterà è il primo salone evento dedicata alle unioni civili, che si svolgerà dal 21 al 23 ottobre a Roma.
A questa campagna si affianca uno spot pubblicitario che celebra il raggiungimento di un traguardo così importante come le unioni civili

“Io non so mai chi sono”, Fattitaliani intervista Grazia Di Michele: Amici, i social network, lo spettacolo con Platinette

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In occasione della seconda serata del festival “I SOLISTI DEL TEATRO”, Platinette e Grazia Di Michele con “Io non so mai chi sono”, originale recital con alle spalle già tre sold out nelle date romane.

Canzoni e monologhi, duetti e dialoghi compongono la struttura su cui fioriscono momenti esilaranti e di grande poesia, tutto condito dall'irriverenza di Platinette.
Io non so mai chi sono nelle precedenti date romane ha conquistato già tre sold out. Vi aspettate lo stesso risultato anche stasera? 
Speriamo perché noi abbiamo fatto tre spettacoli di prova per vedere se lo spettacolo ci convinceva e se avrebbe avuto un futuro. Dopo questa esperienza positiva, abbiamo deciso di investirci in energia. L’identità è un tema che la gente segue con molto interesse.
Lo spettacolo nasce dall’inciso della canzone “Io non sono una finestra”. Com’è nata l’idea? 
E’ stato abbastanza naturale perché il testo della canzone racconta brevemente una storia, ci sembrava interessante sviluppare i vari temi che vanno dal tradimento al mascheramento e tutto ciò che c’è dietro, in uno spettacolo teatrale.
Le donne sono sempre alla conquista del proprio essere, come mai? 
Credo tutti in assoluto, il lavoro sull’identità si fa quando si è piccoli, quando si cresce, in relazione alle persone, alla famiglia, alla società, a se stessi. L’accettazione di se stessi passa attraverso tanti piccoli passi.
E’ così difficile accettarsi? 
Dipende dalle proiezioni che gli altri hanno su di te ed anche da quelle che ognuno di noi ha su se stesso. Dipende da quello che immagini sia la tua realtà e che poi magari la gente non accetta. In generale c’è un pregiudizio sull’identità di genere che può essere sulla Razza, sulla Religione.
La canzone parla delle difficoltà di chi è costretto a vivere nel pregiudizio. Riusciremo a sconfiggerlo? 
E’ un discorso molto lungo però comincia ad esserci un pochino di apertura almeno nella nostra società. Altrove è molto più complesso.
Agli inizi della carriera ha fondato “Ape di vetro” un gruppo d’ispirazione politica con canzoni impegnate su temi scottanti e di attualità. Perché oggi i giovani hanno sempre meno interesse per i temi politici? 
Credo che sia cambiato l’assetto sociale. Quando ero a scuola, la politica faceva parte del nostro lavoro di studio quotidiano. Oggi non è più così. Si è un po’ più “superficiali” e meno interessati a quello che succede intorno.
E’ stata insegnante di Amici che poi ha lasciato non con un addio ma con un arrivederci. A quando il ritorno? 
Non lo so ancora perché sono in una fase diversa di progettazione. E’ un grande impegno Amici, perché assorbe molto.
E’ stata una bella esperienza rapportarsi con i ragazzi? 
Meravigliosa che continuo a fare perché insegno in Italia, in tantissime Scuole, Università, Conservatori. E’ una cosa che ancora mi appartiene.
In “Le ragazze di Gauguin” parla delle donne. In quale di essa si riconosce? 
In tutti quei quadri, in tutte quelle fotografie come succede ad ogni donna di riconoscere i propri momentidi luce ed i propri momenti di ombra.
Se io fossi un uomo” cosa farebbe? 
Mah! Sarei un uomo che conosce la sensibilità femminile.
La finestra come forma di comunicazione che rappresenta la vicinanza, la comprensione, l’empatia. Quanto i social network e qualsiasi altra forma di comunicazione moderna ci lascia in solitudine? 
Dipende da come si vive e si utilizzano queste possibilità. Ci sono persone che allargano i loro orizzonti relazionali e ci sono persone che invece si chiudono dietro ad uno schermo. Dipende dalle persone, per molti è una valvola di sfogo ma è anche un momento di interazione con gli altri e credo che sia una meravigliosa compagnia poter comunicare con tutti.
Indossiamo tante maschere per proteggere quell’io che riteniamo fragile”. Lo facciamo per mostrarlo oppure perché abbiamo paura del giudizio degli altri? 
Tutti e due, il giudizio degli altri ci frega sempre. La paura dell’accettazione e di quello che gli altri vedono in noi. Molte volte dipende anche dalla paura di mostrare chi veramente siamo. Pochi lo fanno, non è una cosa così scontata.

Elisabetta Ruffolo

Figaro! OperaCamion, il più famoso dei barbieri va in giro nel Lazio con il camion-teatro

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Un camion, o per meglio dire un’automotrice che traina un container. Si arriva in una piazza, il camion si ferma, il container si spalanca: la parete lunga si apre e diventa una parte del palcoscenico.
Sulle altre pareti gli elementi di una scenografia: disegni, oggetti, video. Davanti, al livello del pubblico, l’orchestra col suo direttore. Sulla scena i cantanti, solo cinque di quelli previsti nell'originale, cioè tutti i personaggi principali, gli altri li interpretano attori o mimi. Gli spettatori portano le sedie da casa e si godono in piazza lo spettacolo, che è gratuito. Questo è, in poche righe, il progetto Figaro! OperaCamion. La scelta è caduta sul Barbiere di Siviglia, un lavoro popolare per eccellenza, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della prima esecuzione a Roma al Teatro Argentina. In questo caso è il Teatro che si muove per raggiungere chi non ci è mai stato o non ha mai visto un’opera.
Appuntamenti in piazza
Sabato 23 luglio             RIETI 
ore 21.30                          Piazza Vittorio Emanuele II

Domenica 24 luglio        TARQUINIA
ore 21.30                          Piazza San Martino

Mercoledì 27 luglio        FORMIA
ore 21.30                         Piazzale Porticciolo Caposele

MONDADORI EDUCATION: NOVITÀ DELL'AUTUNNO IN LIBRERIA

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Dominique Cardon

CHE COSA SOGNANO GLI ALGORITMI
Le nostre vite al tempo dei big data
Mondadori Università, collana Scienza e Filosofia diretta da Armando Massarenti, pp. 144
Google, Facebook, Amazon, ma anche le banche e le compagnie di assicurazioni: la raccolta di enormi masse di dati assegna un posto sempre più centrale agli algoritmi. Molti nei nostri gesti quotidiani – acquisti, spostamenti, decisioni personali o professionali – sono orientati da infrastrutture di calcoli, che permeano così intimamente la nostra vita da rendersi praticamente invisibili. In questo libro, Dominique Cardon si propone di comprendere ciò che sta facendo alle nostre società la rivoluzione dei calcoli apportata dai big data. Il risultato è una “radiografia critica” degli algoritmi, indispensabile per aprire una discussione pubblica sui calcoli che vogliamo e su quelli che non vogliamo, per controllarne l’agire e opporre loro calcoli alternativi.

Eddy Anselmi
BIANCA, ROSA E NERA
Cent’anni di storia d’Italia nella cronaca popolare
Le Monnier, collana Dentro la Storia diretta da Fulvio Cammarano, pp. 352
La cronaca bianca, rosa e nera che sia, è spesso strumento utile per misurare l’umore di una nazione. In quasi cent’anni, attraverso le colonne di quotidiani, settimanali illustrati e rotocalchi, dai fotogrammi dei cinegiornali e della televisione, per finire con le pagine di siti Internet, blog e social network, si snoda una storia d’Italia alternativa a quella ufficiale. Attravcerso il racconto – e la ricezione del pubblico –  di efferati crimini e inchieste, sportivi e artisti, teste coronate e pettegolezzi possono essere raccontati e compresi in una nuova chiave di lettura alcuni dei principali mutamenti di costume che trasformano profondamente la società, la famiglia, il lavoro e la politica italiana dall’inizio del XX secolo.

Ottobre 2016:

Sergio Giudici
FARE IL PUNTO: UNA STORIA DELLA GEO-LOCALIZZAZIONE
Mondadori Università, collana Scienza e Filosofia diretta da Armando Massarenti, pp. 224
I dispositivi basati su segnali satellitari e sulle reti di telefonia mobile consentono di determinare in tempo reale la posizione entro un errore di poche decine di centimetri. Come è stato possibile ottenere questa precisione? Lo si può capire smontando concettualmente il geo-localizzatore e isolando le idee che lo compongono. Allineando i vari ‘pezzi’, emerge anche la storia affascinante di come si affrontava in passato la domanda “dove siamo?”. Si incontrano la Geographia di Tolomeo, la questione della longitudine, gli orologi atomici e le concezioni einsteiniane di tempo, spazio e gravitazione.

Renzo Guolo
SOCIOLOGIA DELL’ISLAM
Mondadori Università, pp. 240
Le tensioni politiche e religiose che attraversano l’islam sono al centro del volume, che affronta, con uno sguardo decisamente puntato sulla contemporaneità, temi quali: l’autorità e la leadership; le fratture tra i diversi rami, sunnita e sciita, dell’Islam e la loro diversa organizzazione socioreligiosa; l’emergere dell’Islam politico, con le sue anime neotradizionalista e radicale; il tentativo di costruire, con diversi esiti e forme, uno “stato islamico” in ambito sia sciita sia sunnita; lo jihadismo di Al Qaeda e l’Is; il fenomeno dei combattenti provenienti dai Paesi occidentali, immigrati di seconda o terza generazione e convertiti, che militano in quelle organizzazioni.

Teresa Bertilotti
LETTERE AL PRESIDENTE (1946-1971)
Le Monnier, collana Dentro la Storia diretta da Fulvio Cammarano, pp. 288
Le lettere dei cittadini ai Presidenti della Repubblica raccontano le storie di uomini e donne che, presi dallo sconforto o da un sussulto patriottico, si rivolgono alla massima autorità dello Stato per avere un aiuto economico, un alloggio decoroso, per denunciare un'ingiustizia, ottenere riconoscimenti morali, coltivare il rapporto con la patria lontana. A partire da questi materiali, conservati presso l’Archivio della Presidenza della Repubblica, il volume indaga il rapporto dei cittadini con l'istituzione e quello che le istanze rivelano della società: i valori, le speranze e le paure di un Paese che non ha ancora smesso di fare i conti con l’eredità lasciata dalla guerra ed è già alle prese con i sogni, e i problemi, della ricostruzione e dei tempi moderni.


novembre 2016:

Richard J. Andrew, Lesley J. Rogers, Giorgio Vallortigara
CERVELLI DIVISI
La biologia e il comportamento delle asimmetrie del cervello
Mondadori Università, pp. 304
L’asimmetria del cervello e del comportamento (lateralizzazione) è stata tradizionalmente considerata caratteristica esclusiva degli esseri umani. Tuttavia, gli studi hanno mostrato che questo fenomeno è ampiamente diffuso nel regno dei vertebrati ed è riscontrabile persino in alcune specie invertebrate. Facendo il punto delle ricerche degli ultimi 20 anni, gli autori discutono la lateralizzazione secondo 4 prospettive – funzione, evoluzione, sviluppo e causalità – analizzando un’ampia quantità di specie animali, uomo incluso. Il volume rintraccia l’evoluzione della lateralizzazione a partire dalle più antiche origini, dai pesci e dai rettili fino agli uccelli e ai mammiferi, e discute sia i vantaggi di avere un «cervello diviso» sia l’influenza dell’esperienza nel suo sviluppo.

Laura Guazzone
STORIA DEL MONDO ARABO CONTEMPORANEO
Mondadori Università, pp. 448
Questo volume offre uno strumento indispensabile per la comprensione del mondo islamico in uno dei momenti più delicati dell’età contemporanea, analizzandolo in una doppia prospettiva: quella del sistema regionale arabo, con le sue interazioni con il resto del mondo, e quella dei singoli paesi con le loro specifiche traiettorie.



www.mondadorieducation.it

Castellabate, dal 23 luglio al 31 agosto 2016 la mostra “Oltre il limite” a cura di Sabrina Colle

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Si svolgerà nelle sale del Castello dell’Abate, a Castellabate (SA), dal 23 luglio al 31 agosto 2016 la mostra “Oltre il limite” a cura di Sabrina Colle, dedicata ai molti ritratti e alle opere che nel tempo numerosi artisti e fotografi hanno voluto dedicare a Vittorio Sgarbi.

La rassegna, composta da 74 opere di 56 artisti, promossa dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito è fra le iniziative proposte nell’ambito della quinta edizione del “Premio Pio Alferano”, il cui Direttore Artistico è Vittorio Sgarbi e che vedrà premiati, nell’attuale edizione, in una serata condotta dal giornalista Nicola Porro, le seguenti personalità e istituzioni: Città di Castelsardo, in rappresentanza della sua città il Sindaco Franco CuccuredduMichele Ainis, giurista e costituzionalista; Bianca Berlinguer, giornalista e direttrice del TG3; Pasquale d’Amicis, Generale dei Carabinieri; Arnauld Brejon de Lavergnée, storico dell’arte; Moni Ovadia, attore e cantante; Giuseppe Pagano, imprenditore cilentano; Tony Renis, cantante e produttore.
Il “Premio Pio Alferano” è patrocinato da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Associazione “I Borghi più belli d’Italia”.
LA MOSTRA
“Oltre il limite”, quale titolo più adatto per raccontare Vittorio Sgarbi? E’ la curatrice stessa, Sabrina Colle, a spiegare, innanzitutto, il titolo stesso della mostra, dedicata al suo Vittorio. Nel chiedere ai molti artisti di dare un’immagine dello studioso e del critico d’arte più famoso d’Italia, ha chiesto di “andare oltre il limite”, poiché Vittorio si rappresenta quotidianamente in modo illimitato.
E’ una mostra certamente singolare. Gli artisti hanno scelto liberamente come raffigurare uno degli uomini più visti e rivisti d’Italia. In principio furono il settimanale l’Espresso, nel 1993, con un Vittorio Sgarbi nudo in copertina, poi vennero i ritratti di Helmut Newton e di Tullio Pericoli, fra i tanti.
Oggi, l’ultimo nato è il duplice ritratto di Rocco Normanno, che ritrae Vittorio Sgarbi con l’immancabile smartphone in mano, la sua appendice fisica, il mezzo che gli consente di comunicare direttamente con il mondo, di lanciare proclami, di essere reporter di se stesso, di compiacersi sui social media del rumore che ogni sua dichiarazione o presenza provocano.
Volgendo l’occhio al passato appare quel ragazzo elegante, pallido, che sembrava uscito da un romanzo di Stendhal, poco confidenziale e facile allo scatto d’ira, finito per caso dentro il piccolo schermo dove, in un confronto esplosivo con un Federico Zeri, che comunicava il vecchio, l’elitario, il paludato, egli rappresentava il nuovo: il giovane intellettuale al passo con tempi che sapeva comunicare. Il successo televisivo e la popolarità, un crescendo rossiniano, uniti ad una cultura sconfinata e ad un carattere non semplice, ridondante, barocco, generoso, hanno creato il Vittorio Nazionale, amato, ammirato, discusso ma che, per certo, non ha mai suscitato indifferenza.
Famoso in ogni angolo d’Italia, famoso proprio perché ha visitato ogni angolo d’Italia, conosciuto per i suoi proclami, per le sue provocazioni, le sue lotte, i suoi credo, Vittorio Sgarbi può essere raffigurato secondo molteplici visioni: presente o assente, ritratto fedele o ritratto d’uomo, simbolo di se stesso e delle sue parole, alcune di queste diventate, decisamente, i tormentoni più conosciuti, e valga su tutti il “capra, capra, capra!”.
Con queste premesse è facile immaginare quante forme ha Vittorio Sgarbi in questa bella mostra curata da Sabrina Colle, un omaggio, possiamo dirlo, alla loro lunghissima relazione.
Antonio Pasquale Prima raffigura un interno deserto e asettico, una camicia di Vittorio, reliquia di un infortunio stradale. Altri, quali:  Lino Frongia, Gaetano Giuffré, Agostino Arrivabene, Fernando Botero, Stefano Mosena, Riccardo Mannelli, Wainer Vaccari, Livio Scarpella, Tullio Cattaneo, Bertozzi & Casoni, Gaetano Pesce, Filippo Dobrilla, Aron Demetz, Anna Gardu, Carmelo Giallo, Antonio Nocera, Giuseppe Ducrot, Roberto Ferri, Alessandro Kokocinski, Cesare Inzerillo, Ivan Theimer, Enzo Cucchi, Brancaleone Cugusi da Romana, Gino De Dominicis, hanno preferito rappresentare indirettamente Sgarbi.
Aurelio Bulzatti, Nicolò Morales e Cristina Ghergo hanno ritratto Sabrina Colle, nel pensare a Vittorio, hanno omaggiato colei che gli è accanto.
Maurizio Bottoni e Fatima Messana hanno dato figurazione e perfino personificazione al termine più identificativo fra quelli usciti dalla bocca del Nostro, l’ormai celeberrimo “capra”.
C’è chi ha preso il toro per le corna, come Luciano Ventrone, che ha trattato Vittorio come una delle sue celebri nature morte, dandogli l’effetto di una statua di cera, tutto il contrario della simultanea vitalità concentrata da Giancarlo Vitali. E ancora, il metafisico distacco di Carlo Guarienti, Sandra Brunetti, Giampaolo Talani, la visione dall’alto di Enrico Robusti, con l’antico e il moderno in complicata convivenza, l’allegoria di Giovanni Gasparro, nella quale le opere d’arte sembrano risucchiare il loro proprietario, illusionista, impenitente giocatore di prestigio, in mezzo a tante mani volanti; gli spunti di vita raccolti da Helmut Newton, Natalia Tsarkova, Antonio Ciccone, Rinaldo Geleng, il realismo modernizzato di Emanuele Facchiano Santagata, Andrea Facchini, Giorgio Balboni, i toni fra lo scherzoso e l’incantato di Dante Carpigiani, Giuseppe Bergomi, Pino Navedoro, Luigi Serafini, Andrea Martinelli, Marco Lodola – Giovanna Fra, Raimondo Lorenzetti, Riccardo Adelchi Mantovani, Tullio Pericoli, Franco Dugo, Sante Ghinassi.
“Oltre il limite” ma dentro uno schema, quello del personaggio, singolare e plurale di se stesso: Vittorio Sgarbi. Una mostra da vedere per conoscere l’iconografia di un uomo nell’arte contemporanea.
Il catalogo di “Oltre il limite” contiene l’introduzione del Presidente della Fondazione Pio Alferano e Virginia IppolitoSantino Carta, e i testi di Vittorio SgarbiSabrina Colle e Camillo Langone.
Il Castello dell’Abate resterà aperto nei seguenti orari: dal lunedì alla domenica, 9.30-12.30, 18.30-24.00.

Contatti:
Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito
Facebook – Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito - Youtube – Fondazione Pio Alferano

Ufficio Turistico del Comune di Castellabate
Telefono +39 0974 960853

Russia, Daniele Cametti Aspri in mostra a Gelendzhik dal 23 luglio al 13 agosto

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Dopo gli ottimi riscontri ottenuti all’ultima edizione del MIA Photo Fair di Milano e, recentemente, nei festival di fotografia italiani, tra cui Fotografia Europeae FotoLeggendo, Daniele Cametti Aspri (www.danielecamettiaspri.com) volge la sua attenzione oltre i confini del nostro Paese per partecipare, con il suo ultimo progetto, ad un’interessante iniziativa di confronto tra culture diverse.
Dal 23 luglio al 13 agosto 2016, infatti, i suoi lavori dedicati alla spiaggia di Capocotta, accomunati sotto il titolo “L’ultima spiaggia”, saranno esposti a Gelendzhik (Russia)nell’ambito del progetto di confronto fotografico internazionale “Riviera”.
Gelendzhik, città della Russia europea meridionale situata sulla costa settentrionale del Mar Nero, è uno dei centri turistici più importanti, favorito dalla posizione geografica e dal clima quasi mediterraneo. Queste peculiarità e la volontà di promuovere l'arte della fotografia e la vita artistica della città, hanno portato alla costruzione di un progetto fotografico di confronto tra culture diverse sul tema del vivere il mare.
Un progetto dal titolo “Riviera”che vuole mettere a confronto diretto due realtà geografiche (la costa russa e quella italiana) attraverso la visione soggettiva di sei grandi fotografi, tre italiani e tre russi, per evidenziare sì le diversità culturali e sociali, ma contemporaneamente sottolinearne i punti di contatto: un desiderio di vita che si esprime nella condivisione di un territorio e un rispetto dell’altro che sono comuni a tutte le nazionalità.
Il progetto sarà anche l’occasione per mostrare le ultime tendenze della fotografia contemporanea in un contesto internazionale.
Insieme a Daniele Cametti Aspri, saranno visibili in mostra anche i lavori di altri due autori italiani: Paolo Miserini e Mauro Quirini.

Daniele Cametti Aspri con “L’ultima spiaggia” racconta proprio la realtà di un tratto di costa italiana, quello di Capocotta, riserva naturale del litorale romano. “L’ultima spiaggia”è infatti il reportage intimo di un luogo che, da territorio personale, diventa simbolo di un ideale.
Negli anni Ottanta l’autore approda qui per la prima volta: quel giorno ne assapora subito il senso profondo, provando attrazione mista a timore dell’eccesso. Vent’anni dopo, il ritorno.
Cametti Aspri trova una Capocotta ridimensionata nei suoi eccessi, ma dall’essenza immutata.
La prima parte de “L’ultima spiaggia”è la testimonianza visiva di questo ritorno, nella quale l’autore, come un esploratore socio-culturale, trasferisce tutto il suo sentire. Si susseguono storie immerse nel rumore, in un luogo antropologico fatto di tolleranza e civiltà; una sorta di agoràdove i conflitti sociali, politici o economici non erano che un’eco lontana, persa nel rumore del chiacchiericcio e delle onde. Nel 2016 questa dimensione viene spazzata via, travolta dalla mala politica. Capocotta viene chiusa e l’accesso alla spiaggia viene negato. Inizia così la seconda parte del racconto: al centro non c’è più l’uomo, ma la sua assenza. La Comédie humainesvanisce e lascia il posto al catalogo dell’inanimato. La reazione della gente, però, non tarda a venire: azioni sui social media e voci indignate culminano presto in una grande manifestazione, “I love Capocotta” che lo scorso Aprile ha visto oltre duemila persone unite in un abbraccio simbolico. Cametti Aspri, da testimone sensibile di un luogo, passa in prima linea in una battaglia che ha il sapore della riappropriazione, sia di Capocotta da parte della gente, sia di una dimensione umana che sembra perdersi ogni giorno di più e che deve essere, invece, tutelata.

Questa importante occasione di partecipazione ad un progetto internazionale credo sia un ottimo spunto sia per raccontare qualcosa della fotografia italiana emergente al di fuori dei nostri confini,
sia per ragionare sulle differenze tra le culture, che alla fine trovano il loro punto di contatto proprio nell’uomo e nel suo grande desiderio vivere e condividere- commenta Daniele Cametti Aspri. - Così, come alla fine del mio racconto, Capocotta non perde del tutto la sua intrinseca dimensione umana, anzi diventa “l’ultima spiaggia” di una battaglia per la civiltà, allo stesso modo questo confronto fotografico a Gelendzhik spero potrà portare ad una riflessione nuova su temi come la condivisione e il rispetto delle diversità che ci devono qualificare come uomini nel nostro tempo.”


Riviera” - Un progetto fotografico congiunto Russia - Italia
Dal 23 Luglio (Vernissage) al 13 Agosto 2016
Exhibition Hall - 353460, st. Ostrowski 6, Gelendzhik - Regione di Krasnodar (Russia)
Telefono / Fax: (86141) 3-32-98, 3-34-95



Biografia Daniele Cametti Aspri

Daniele Cametti Aspri è nato a Roma nel 1968. Nel 1989, all’età di 19 anni, ha fondato la rivista cinematografica professionale Acting News, che dirige a tutt’oggi sul web ed è un punto di riferimento per l’informazione sulla produzione cinematografica in Italia. Vista l’inclinazione tecnica e creativa, nel 2000 fonda una società di Authoring che affianca all’attività giornalistica e tutt’oggi realizza DVD e Blu Ray per le maggiori case di distribuzione home-video.
Da sempre grande appassionato di comunicazione, grafica ed immagine sia cinematografica che fotografica, nel 2003 si avvicina alla fotografia con la nascita di suo figlio, ed inizia a frequentare workshop e corsi presso la struttura di Officine Fotografiche a Roma.
Da allora non ha più smesso. Ha esposto in numerose collettive e personali: nel 2012 al Festival Fotoleggendo con Gente di Capocotta; nel 2013 al Naked City Fest, American Dreame al Festival Fotografia di Roma con Unrelated; nel 2014 a Foiano Fotografia con Verde Contemporaneo; nel 2015 a 2NC Fest con Dark Cities/Verde Contemporaneo, presso The Mill con Dark Cities(solo exhibition), presso MIA FAIR con Dark Cities, all’Eutropia Festival di Roma con Dark Cities, nella collettiva dal titolo Niente da vedere presso Teatro Ambra alla Garbatella (Roma), con la mostra personale diDark Cities presso Photoshow Milano 2015, con la personale Extra-ordinario a km0 presso Spazio Tadini a Milano, con la collettiva Niente da vedere presso Spazio MRF Torino; nel 2016 presso Galleria Expowall, Mostra Personale, presso MIA Photo Fair con My American Dreame Il Mio Diario Per Te, a Fotografia Europea OFF con Verde Contemporaneo per la collettiva “Niente da vedere”; nel 2016 a Fotoleggendo con Il mio diario per te e L’Ora Blu.

Per maggiori informazioni su Daniele Cametti Aspri e su tutti i suoi progetti:



Per ulteriori informazioni:
6Glab - il laboratorio di idee di SEIGRADI / Barbara Gemma La MalfaVia G. Mameli 3 - 20129 Milano
Tel.
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“Lucio Dalla, immagini e suoni”, dal 22 luglio in mostra alla sala Zanardelli del Vittoriano

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Venerdì 22 luglio verrà inaugurata a Roma presso la sala Zanardelli del Vittoriano la prima mostra monografica italiana dedicata al genio artistico di Lucio Dalla, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.

La mostra dal titolo “Lucio Dalla, immagini e suoni” (aperta fino al 2 ottobre), a cura di Ernesto Assante, vuole offrire un vero e proprio percorso narrativo monografico dedicato all’artista bolognese, a quasi cinque anni dalla sua scomparsa. A caratterizzare l’esposizione, non solo i sensazionali scatti dei grandi fotografi Giovanni Canitano, Guido Harari, Fabio Lovino, Carlo Massarini, Fausto Ristori e Luciano Viti, ma anche una studiata colonna sonora con alcuni dei più grandi successi dell’artista e la proiezione di “Senza Lucio” , il film documentario di Mario Sesti. Le foto esposte nella mostra  raccontano aspetti privati, personali, meno spettacolari, ma non meno eloquenti dell’universo Dalla.

A seguire il grande sassofonista Stefano Di Battista renderà omaggio a Dalla intonando alcune delle sue canzoni di repertorio. Dalle 21 si procede poi con il quarto appuntamento della rassegna “Jazz al Vittoriano” durante il quale insieme al suo Quartet, Di Battista propone al Vittoriano il suo ultimo album dedicato alle grandi melodie della canzone italiana.

Sky Arte HD, al via MASTER OF PHOTOGRAPHY, il 1° talent show sulla fotografia

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MASTER OF PHOTOGRAPHY, il primo talent show sul mondo della fotografia, debutterà in tv dal 21 luglio, tutti i giovedì alle 21.10 su Sky Arte HD in contemporanea in 5 Paesi (Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria). Si tratta di una produzione internazionale firmata Sky Arts Production Hub, il polo di produzione europeo per la realizzazione di programmi sull’arte distribuiti in tutti i Paesi in cui opera Sky, per una platea potenziale di 21 milioni di famiglie abbonate.

Un talent show europeo in 8 puntate prodotto da Sky Arts Production Hub e riservato a fotografi amatoriali e professionisti provenienti da tutto il mondo. 2 mesi di riprese in tutta Europa, le telecamere di Master Of Photography, il cui studio è stato allestito a Roma, hanno varcato il confine di Inghilterra, Germania, Spagna, Grecia, Francia, Svezia, Romania e Irlanda. A condurre questa sfida all’ultimo scatto, una donna che ha passato gran parte della sua vita di fronte all’obiettivo: Isabella Rossellini. Il destino di 12 concorrenti è nelle mani di una giuria composta da tre fotografi professionisti di fama internazionale: Oliviero Toscani, Rut Blees Luxemburg e Simon Frederick. A loro l’arduo compito di decretare chi tra i 12 concorrenti si aggiudicherà ilpremio di 150.000 euro e il titolo di primo Master of Photography d’Europa.  

8 puntate per 8 sfide all’ultimo scatto, in ogni episodio un ospite d’eccezione scelto tra i migliori fotografi di fama mondiale, metterà il proprio talento al servizio dei concorrenti, dispensando consigli ciascuno secondo la propria specializzazione. Le special guest star sono: Alex Webb, Bruce Gilden, Elina Brotherus, Jason Bell, Lois Greenfield, Franco Fontana, Jonny Briggs, David Lachapelle.

12 concorrenti di differenti nazionalità sono: Dragica Carlin (Croazia), Rupert Frere (Gran Bretagna), Neal Gruer (Gran Bretagna), Marta Lallana Garcia (Spagna), Gabriele Micalizzi (Italia), Lanka Perren (Francia), Yan Revazov (Russia), Sebastian Siebel (Germania), Gina Soden (Gran Bretagna), Chiara Stampacchia (Italia), Hongwei Tang (Austria), Laura Zalenga (Germania).



Dal 21 luglio, per 8 giovedì, alle 21.10 su Sky Arte HD:

21 luglio          Ep. 01: ROMA - LA GRANDE BELLEZZA         
28 luglio          Ep. 02: BERLINO - NIGHTLIFE                      
4 agosto          Ep. 03: IL NUDO                                             
11 agosto         Ep. 04: RITRATTO D’ATTORE                       
18 agosto         Ep. 05: LONDRA - BACKSTAGE                     
25 agosto         Ep. 06: NATURA E PAESAGGIO                     
1 settembre      Ep. 07: CASA DOLCE CASA                          
8 settembre      Ep. 08: VIAGGIO IN EUROPA                        

Teatro, dal 30 luglio al 7 agosto “Altilia Samnium Festival. Shakespearando, e non solo!”

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In occasione dei 400 anni della morte di William Shakespeare, la spettacolare cornice degli scavi archeologici di Altilia a Sepino sarà lo scenario di un festival interamente dedicato alla figura e all'arte del più grande drammaturgo di tutti i tempi.
Dal 30 luglio al 7 agosto il Teatro del Loto e la Fondazione Molise Cultura, in collaborazione con la Soprintendenza per Beni archeologici del Molise, la Cineteca Nazionale e l'Associazione MEMO, propongono “Altilia Samnium Festival. Shakespearando, e non solo!”, rassegna italiana sul teatro elisabettiano mirata a valorizzare tanto la produzione teatrale del periodo quanto il patrimonio archeologico e turistico del Molise e dei territori annessi.
Altilia, posta alle pendici del Matese, sembra rappresentare in pieno la poetica “da sogno” shakespeariana, con i suoi impareggiabili panorami che corrono dall’età sannita a quella romana, da quella medievale e pastorale fino al Settecento. Il suo teatro, dotato di case coloniche settecentesche poste a raggiera sopra la cavea romana, richiama in modo straordinario il Globe Theatre quasi ne fosse una sua reinvenzione in pietra.
Il programma che avrà luogo in tale ambientazione prevede il debutto assoluto del “Re Lear” proposto dalla Compagnia del Loto, diretto e interpretato da Stefano Sabelli e che si avvale  della nuovissima traduzione di Alessandro Serpieri. 
Altri appuntamenti, dedicati soprattutto alla scrittura più poetica e intima di Shakespeare, saranno “Lo Stupro di Lucrezia”, tratto dal poemetto omonimo messo in scena e interpretato in forma di concerto da Valter Matosti, e “Dichiaro Guerra al tempo” tratto dai Sonetti, con Manuela Kustermann e Melania Giglio, a cura di Daniele Salvo e con le musiche di Pink Floyd, David Bowie, Queen e Rolling Stones.
Altro progetto del festival, tutto musicale, è il concerto per piano solo che Simone Sala dedicherà alle colonne sonore di film e opere shakespeariane, quali la colonna sonora di “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli e del “Sogno di una notte di mezz’estate” di Felix Mendelssohn.
Presente anche il cinema con la proiezione della versione restaurata di un capolavoro assoluto come “Othello” di Orson Welles, messo a disposizione dalla Cineteca Nazionale: una scelta decisamente consona all’ambientazione, dal momento che il film fu girato in alcuni dei più suggestivi siti storici e archeologici italiani.
In collaborazione con l’Associazione Memo, il Teatro del Loto proporrà inoltre un programma d’animazione dedicato al pubblico dei più piccoli, “Shakespeare in the box”, ispirato ai più famosi personaggi del Bardo interpretati dagli stessi bambini, ed un ciclo di passeggiate archeologiche negli scavi, al tramonto, con aperitivo prima dell’inizio degli spettacoli.
Fuori programma, a conclusione della rassegna, sarà allestita “La locandiera”, per la regia di Sabelli, che vede protagonisti Silvia Gallerano e Claudio Botosso: una produzione della Compagnia Teatri Molisani che ha recentemente riscosso numerosi consensi al Festival Asti Teatro.


Il programma

Sabato 30 luglio ore 21
Teatro romano 
Manuela Kustermann - Melania Giglio
DICHIARO GUERRA AL TEMPO
da I Sonetti di William Shakespeare
traduzione e adattamento Manuela Kustermann
costumi Daniele Gelsi - fonico  Stefano Recchia
regia Daniele Salvo
produzione: Festival La Versiliana, La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello

Lunedì 1 e Martedì 2 agosto ore 21
Teatro romano - Basilica Foro
Stefano Sabelli
RE LEAR 
di William Shakespeare 
studio attivo itinerante 
tradotto da Alessandro Serpieri 
prima assoluta
e con in o.a.
Pasquale Arteritano, Marco Caldoro, Piero Grant, Giulio Maroncelli, Michele Manocchio,
Lorenzo Massa, Bianca Mastromonaco, Michela Ronci, Fabrizio Russo, Eva Sabelli, Gianluca Vicari
adattamento e regia Stefano Sabelli
musiche dal vivo Bukurosh Balkan Orchestra di Riserva MOAC
scene Michelangelo Tomaro – costumi Marisa Vecchiarelli
produzione: Libero Opificio Teatrale Occidentale di TeatriMolisani soc.coop.

Mercoledì 3 agosto ore 21
Basilica Foro 
Valter Malosti
LO STUPRO DI  LUCREZIA 
di W. Shakespeare
suono e programmazione luci G.u.p. Alcaro
costumi Federica Genovesi 
produzione: Teatro di Dioniso col sostegno del Sistema Teatro Torino.

Venerdì 5 agosto ore 21
Teatro romano 
Simone Sala 
SALA plays SHAKESPEARE
con la partecipazione di Stefano Sabelli
a seguire 
La Cineteca Nazionale 
presenta la versione restaurata di
OTHELLO 
di Orson Welles

Sabato 6 e Domenica 7 agosto ore 21
Teatro romano 
Silvia Gallerano  
LA LOCANDIERA 
o l’Arte per Vincere
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Stefano Sabelli
con in o. a.
Claudio Botosso - Giorgio Careccia - Chiara Cavalieri 
Diego Florio - Giulio Maroncelli - Andrea Ortis - Eva Sabelli
musiche in scena Piero Ricci 
scene Lara Carissimi - Michelangelo Tomaro
costumi Martina Eschini - disegno luci Daniele Passeri
produzione: Libero Opificio Teatrale Occidentale di TeatriMolisani soc.coop
In collaborazione con ASTI TEATRO 38

I pomeriggi del festival:
Area archeologica  
dalle 18 – su prenotazione 
SHAKESPEARE IN THE BOX 
Shakespeare visto dai bambini
laboratori attivi coi personaggi shakespeariani 

dalle 19 – su prenotazione 
SHAKESPEARE APERITIVE
Passeggiate archeologiche al tramonto con aperitivo prima degli spettacoli
a cura di MEMO Cantieri culturali e Teatro del LOTO
info prenotazioni +39 329 4593123 – memosepino@gmail.com

biglietti spettacoli 
interi € 15 – ridotti € 10

Maggiori informazioni su: http://www.teatrodelloto.it/

Teatro del Loto
P.zza Spensieri 17 . Ferrazzano (CB)
cell: +39 335 454456  +39 333 3300850
segreteria +39 335 454456  +39 339 7766634
direzioneartistica@teatrodelloto.it - amateatro@yahoo.it - info@teatrodelloto.it

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 06 3225044 - +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it
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