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Cobalto, 2° singolo “Tommy è la star” tra riff di chitarra Wha e anni 70

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Potente, diretto, elettrico. “Tommy è la star” è il secondo singolo dei COBALTO, band indie biellese.

I Cobalto continuano il percorso iniziato con il primo singolo “Fuorigioco”, bandendo dalla loro musica tutto ciò che non è “strumento vero”.

Tommy è la star è un brano costruito tra riff di chitarra Wha e sonorità tipiche degli anni 70, che rimarcano l'identità della band e delineano un progetto in netta controtendenza con i suoni modaioli del momento.

I COBALTO, con questo brano, confermano di occupare un proprio spazio, definito e ben identificabile, nel contesto della scena indie attuale. 

La canzone racconta la storia di due ragazzi come tanti, vissuta fra mille ostacoli e difficoltà: Tommy è un musicista squattrinato, Giulia serve da bere al bar dove lui si esibisce. Grazie alla fantasia ed all’immaginazione i due riescono a evadere temporaneamente dalla realtà, a sognare un futuro diverso e a provare ad essere felici insieme. Ma i sogni, si sa, finiscono all'alba.



https://www.instagram.com/cobalto_laband/

Come combattere il caldo estivo, i consigli dell’esperto

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L’estate è arrivata e caldo, afa e umidità sono fattori che possono mettere a dura prova corpo, umore e cervello.
Con le temperature più elevate di questi giorni aumenta la sudorazione corporea e la conseguente perdita di liquidi e sali minerali preziosi per il corretto funzionamento dell’organismo. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista presso  l’Università Campus Biomedico di Roma, intervistato da In a Bottle (www.inabottle.it) in occasione di un focus sul rapporto tra salute e corretta idratazione, fornisce alcuni consigli utili per affrontare al meglio la calura estiva.
La parola d’ordine, anche in estate, è bere molto per reintegrare i liquidi persi. “La disidratazione del corpo comporta un aumento della traspirazione, della sudorazione e della dispersione del calore anche attraverso il respiro – spiega Piretta - Questo fa sì che l’organismo abbia bisogno di assumere liquidi in quantità maggiore rispetto a quanto se ne assume durante una giornata invernale.” Oltre al semplice bicchiere d’acqua, sono molti i modi in cui ci si può idratare. “Diversi alimenti contengono tantissima acqua: basti pensare ad alcuni tipi di frutta come il melone e l’anguria o a verdure come i cetrioli. Mangiare cibi ricchi di acqua è una strategia da mettere in atto soprattutto per gli anziani, i quali con l’avanzare dell’età perdono il senso della sete.”
L’eccessiva perdita di liquidi è un rischio da non sottovalutare, soprattutto in estate. “Quando ci disidratiamo, andiamo incontro alla carenza di diversi nutrienti indispensabili, in particolare di sali minerali come potassio e magnesio che svolgono delle funzioni essenziali per la conduzione degli impulsi nervosi, per la contrazione muscolare come quella del cuore e per la funzionalità delle nostre cellule. Il potassio, inoltre, è importante per garantire un ph stabile del sangue: piccole variazioni possono avere effetti nocivi per l’organismo. Per questo motivo acqua e sali minerali garantiscono non solo un corretto apporto idroelettrolitico, ma anche una corretta acidità del sangue, facilitando tra le altre cose la funzionalità renale e quindi lo smaltimento di tossine ed elementi di scarto del metabolismo cellulare”.
Durante i mesi estivi c’è un altro problema che riguarda l’eccessiva calura ed è legato alla mancanza d’appetito e, di conseguenza, alla riduzione del corretto apporto idrico nell’organismo.  “E’ giusto mangiare meno in estate – conclude Piretta - ma non troppo poco: occorre sempre agire con buon senso e garantire il giusto reintegro di nutrienti essenziali come zuccheri, grassi e proteine.” Oltre ad una corretta idratazione e al mangiare i cibi giusti, ci sono altri rimedi pratici che possono allievare gli effetti del caldo estivo: gli esperti consigliano in particolare di indossare indumenti leggeri, uscire di casa nelle ore meno calde, lavarsi con acqua tiepida, mantenere gli ambienti di casa e lavorativi sempre freschi. 

SOCIAL, I 10 ATLETI ITALIANI DI SPORT INVERNALI E DEL GHIACCIO PIÙ ENGAGING

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Dall’indagine svolta da Blogmeter emerge un podio tutto rosa. Gli sponsor più citati dagli sportivi sono Falconeri, Audi e Rossignol 

Per celebrare la vittoria di Milano-Cortina per le Olimpiadi Invernali 2026, Blogmeter - società italiana di social intelligence - grazie a dati e insight provenienti dalla Blogmeter Suite, ha redatto una classifica che incorona i 10 atleti italiani di sport invernali e del ghiaccio che più coinvolgono i propri fan sui social. Prendendo come riferimento temporale il trimestre 1° marzo - 1° giugno 2019, sono stati analizzati i profili Facebook, Instagram e Twitter dei principali atleti italiani ed è stata creata una Top 10 per total engagement. 
La medaglia d’oro va a Dorothea Wierer, che il 24 marzo scorso è diventata la prima atleta italiana a vincere la Coppa del Mondo generale di biathlon. Con un engagement che si avvicina al milione di interazioni (936 mila per l’esattezza) e quasi 600 mila tra follower e fan, la Wierer stacca notevolmente gli “sfidanti” di questa classifica. Tra i contenuti più coinvolgenti pubblicati dalla biatleta di Brunico spiccano quelli dedicati alla sua recente vittoria, in cui compaiono gli sponsor che l’hanno resa possibile, tra cui Rossignol e Audi. 
Medaglia d’argento, con oltre 390 mila interazioni, per la sciatrice alpina Sofia Goggia. Tra 121 post pubblicati nel periodo di analisi, la Goggia non manca di mostrare ai follower anche momenti della sua vita privata, in vacanza o in compagnia della sua cagnolina Belle, oltre a foto che la ritraggono sugli sci e in cui cita brand quali Falconeri e Red Bull Italia, suoi main sponsor.
Medaglia di bronzo per la pattinatrice artistica su ghiaccio più famosa d’Italia: Carolina Kostner. Con oltre 284 mila interazioni e un totale di 471 mila tra fan e follower, la Kostner sale sul podio della Top 10. Tra i contenuti più apprezzati pubblicati dalla pattinatrice altoatesina ci sono ovviamente quelli che la ritraggono sulla pista di pattinaggio, oltre a quelli in collaborazione con Suzuki Italia, principale sponsor di Carolina assieme a Pompadour.
Dal quarto al decimo posto si classificano, nell’ordine: Federica Brignone, Christof Innerhofer, Alba De Silvestro, Ralph Welponer, Raffaella Brutto, Marta Bassino e Federico Pellegrino.  
Tra i canali social utilizzati dagli atleti-influencer Facebook risulta essere il più sfruttato ma è Instagram a fare da padrone per quanto riguarda il tasso di coinvolgimento degli utenti. Grazie alla comunicazione per immagini, Instagram si rivela il social perfetto per mostrare suggestive istantanee dalle piste, oltre che momenti di vita privata. 
Come accade per i social influencer, anche gli atleti che utilizzano questi canali per condividere le proprie vite con supporter e fan non mancano di citare brand ed aziende con cui collaborano e che di frequente sono sponsor degli stessi. Tra i più citati dagli atleti analizzati per questa Blogmeter Top 10, compaiono di frequente Falconeri, Audi e Rossignol, ma anche Banca Generali, Dainese, Salomon e Tissot. 

Per consultare tutti i numeri della Top 10 e avere accesso a molti altri social insight visitate il sito www.blogmeter.it

Dile, nel singolo "Giganti" la sofferenza diventa una risorsa

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Giganti” è il nuovo singolo di dile disponibile da oggi 28 giugno su Spotify e tutte le piattaforme streaming.

Francesco Di Lello, in arte dile, è un cantautore originario dell’Abruzzo. Giovanissimo, inizia a comporre i primi pezzi, mosso da un’esigenza impattante che, intorno alla maggiore età, lo spinge a dedicarsi completamente alla sua musica. “Perdersi”, il suo singolo d’esordio, uscito il 29 gennaio 2019 sotto la produzione di Federico Nardelli, ha riscosso subito grande successo, arrivando a contare più di 190.000 streams in pochissimo tempo ed entrando nella playlist di Spotify Viral 50. Il 5 aprile 2019 esce il secondo singolo, “Rewind”, dove emerge nuovamente la voglia di raccontarsi dell’artista, che, anche al secondo colpo, ottiene un ottimo riscontro da parte degli ascoltatori.

La scrittura di dile, così come il suo cantato, cela un duplice temperamento: da un lato intima, fragile, delicata, dall’altro diretta e pungente. La necessità di raccontare un vissuto travagliato, un passato che torna a bussare alla porta, rimane comunque una costante e questo è ben evidente in “Giganti”, una ballata all’interno di cui dile riesce a trasformare la sofferenza in una risorsa con cui esprimersi per arrivare dritto al cuore delle persone senza alcun filtro, quasi fosse un’arma.
«“Adesso parliamo e zitta” è la frase che forse in tanti avrebbero voluto dire e che invece non hanno detto e chissà che con quelle quattro parole non si sarebbe risolto tutto e invece si finisce a fare la guerra. Servono spalle giganti per portarsi in giro tutte le cazzate fatte."»

Il brano è stato scritto da Francesco Di Lello e Francesco Rigon e prodotto da Francesco Rigon. 

La5, “Ricci & Capricci” nuova situation comedy dal 2 luglio

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Partirà martedì 2 luglio, in seconda serata su La5, “Ricci & Capricci”, la nuova attesissima situation comedy prodotta dalla Sunshine Production di Bruno Frustaci e Alessandro Carpigo.

La serie, che vede protagonisti Andrea Dianetti, Gabriele Carbotti, Crisula Stafida ed Emy Bergamo, andrà in onda subito dopo la replica di Temptation Island, sulla rete diretta da Marco Costa. Il progetto è composto da 10 puntate, ognuna della durata di circa sei minuti. Le dieci puntate, inoltre, saranno proposte anche la domenica, in replica, su La5 alle ore 16:40; su Mediaset Extra all'1 di notte; su Premium Stories tutti i giorni dall'8 luglio alle 19.40; su Premium Cinema Comedy alle 8.30 e alle 23; su Mediaset Italia dal 21 luglio la domenica e il lunedì.
Tra le guest-star che hanno partecipato con entusiasmo al progetto: Maurizio Mattioli, Enzo Salvi, Justine Mattera, Valeria Altobelli, Marco Milano, Salvatore Misticone, Vania della Bidia, Leonardo Bocci, Monica Bertini e Maria Del Monte.
La sit-com ruota attorno a “Ricci & Capricci”, un moderno salone da parrucchiere, un luogo di ritrovo oltre che di bellezza, dove ragazze tatuate, si mischiano alle signore dell’alta borghesia e alle turiste. Il locale stesso è uno dei protagonisti di questa storia. Come ogni personaggio che si rispetti nasconde lati solari ed altri più oscuri.
I quattro protagonisti di “Ricci & Capricci”, attualmente, sono impegnati in Trentino con le riprese di “Din Don 2”, sequel del film di grande successo della Sunshine Production, trasmesso a Natale su Italia1 e che vedeva già nel cast Andrea Dianetti, Gabriele Carbotti ed Emy Bergamo, a cui si è aggiunta Crisula Stafida.









Bianca & Bianca, in "È Giulia” di Lighea la storia di una ragazza introversa

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BIANCA & BIANCA è un duo composto da due ragazze: Camilla Bilotti e Francesca Murgia.

A luglio 2018 è uscito il loro primo singolo “Vieni con me” su tutte le piattaforme digitali ed il relativo videoclip musicale che ha avuto un discreto successo di classifica e nelle radio.
A distanza di circa un anno esce il nuovo singolo "È Giulia”, che reca sempre la firma di Lighea, arrangiato dal M° Umberto Iervolino, un brano che racconta la storia di una giovane ragazza introversa che fa fatica ad esprimere le sue emozioni ed i suoi sentimenti. Vive una situazione di disagio sociale e familiare dove l’aggressività e la scarsa attenzione la fanno da padroni e la portano a chiudersi sempre di più nel suo mondo di tristezza e depressione che cerca di colmare con musica e fumetti. È incredibile che nell’era dei social network dilaghi la solitudine più profonda. In Italia sono quasi 500 i ragazzi che muoiono ogni anno togliendosi la vita a causa del male di vivere e tra i 1000 e i 1500 vengono salvati da questo tentativo perché qualcuno se ne accorge in tempo. “É Giulia” vuole dare voce a questa realtà.
La ragazza della nostra storia per fortuna fa una scelta diversa sognando che in qualche parte nel mondo ci sia un posto migliore dove poter ricominciare tutto in maniera diversa, e decide di partire confidando questo segreto solo alle sue due amiche. Ma anche da questa storia si crea un allarme. -Cosa può succedere ad una giovanissima e fragile ragazza con nel cuore solitudine e senso di abbandono?-. Produzione esecutiva discografia e management: Anteros Produzioni s.r.l.


Biografie

Camilla Bilotti, classe '96 nata a Prato, spinta dalla passione per il canto e trasmessa dal padre, comincia a cantare a
12 anni, prendendo lezioni di canto da insegnanti del posto dove vive. A Prato registra giovanissima la sua prima cover “un piccolo amore”. A 13 anni partecipa al talent Miss Teenager nella categoria canto, giungendo alle finali nazionali di Assisi; nel 2012 partecipa di nuovo al talent Miss Teenager, conquistando all’età di 16 anni il primo posto assoluto per la categoria canto. Conoscendo il maestro Nazzareno Carusi durante la finale del festival di Solarolo (dove conquista la 3° posizione) gli viene indicata la vocal coach Danila Satragno, quindi si sposta a Milano dove studia con lei canto nella scuola vocal care (la casa dei Pooh). Nel 2015 e 2016 insieme a vari artisti tra cui Dj Samuel Kimko e Edward Sanchez registrano due brani Latin Disco, il più importante “Toca Loca” conquistando alcune classifiche internazionali e riscuotendo un grande successo su youtube (vantando circa 3.000.000 di visualizzazioni), nel solito anno partecipa a grandi eventi sul territorio nazionale tra cui una grossa serata con Radio cuore in compagnia di grandissimi artisti: Nek, Max Pezzali, Patty Bravo, Francesca Michelin, Paola Turci ecc.).

Francesca Murgia, classe '96 di Prato, muove i primi passi musicali all’età di 12 anni con il maestro Valentino Simon ed
essendo sempre stata affascinata dalla musica pop, registra una compilation di 12 cover dei classici anni ‘60.
A 17 anni pubblica con la Top Record, distribuito da Mondadori, un album di 10 brani scritti da Luca Maris, con la collaborazione su uno di questi, di Tony Esposito, vengono vendute 5.000 copie. A 18 viene pubblica ma sul canale Youtube un brano dal titolo lo stesso pensiero, sempre scritto da Luca Maris e prodotto dalla MD Produzioni. A 19 con il maestro Valentino Simon registra 12 tracce cover di brani anni 60. Si e’ esibita in varie occasioni dal vivo, la più importante MEMORIAL MINO REITANO presso teatro CILEA a Reggio Calabria, dietro invito di Gege’ Reitano. Con il duo BIANCA & BIANCA ha partecipa ad AREA SANREMO TOUR ED. 2017 giungendo alle finali nazionali. Attualmente è impegnata nella produzione del primo EP del duo composto da 6 inediti prodotta da ANTEROS e scritti da LIGHEA.

LIRICA, PROSA, DANZA, CONCERTI: APPUNTAMENTI PER TUTTI I GUSTI AL TEATRO VERDI DI PISA

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Com’è ormai tradizione da anni, a fine giugno la Fondazione Teatro di Pisa ha presentato alla città le prossime Stagioni in programma al Teatro Verdi a partire dal mese di ottobre, in una affollata iniziativa pubblica che ha visto intervenire la Presidente della Fondazione Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni, la Presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus Beatrice Magnolfi e i direttori artistici delle Stagioni: Stefano Vizioli (intervista) per la Stagione Lirica, Silvano Patacca per la Stagione di Prosa e la Stagione di Danza e Carlo Boccadoro per la Stagione “I Concerti della Normale”.  

In apertura la Presidente del Teatro ha letto un messaggio del Sindaco di Pisa Michele Conti: “Il Teatro Verdi di Pisa è riconosciuto come uno dei più bei teatri di tradizione italiani, offrendo da sempre ai cittadini pisani e toscani degli spettacoli di assoluta qualità. Questo riconoscimento non deve essere dato per scontato, ma mantenuto con impegno e dedizione, elementi che, ne sono certo, non mancheranno con la guida autorevole della Presidente Patrizia Paoletti Tangheroni. Per quanto riguarda le stagioni 2019-2020, so che esse sono in linea con la visione di apertura del teatro alla città. Il teatro Verdi è il salotto buono di una città di cultura e di arte come Pisa, per questo deve essere sempre più aperto a tutti. La nostra amministrazione è vicina al Teatro, lo dimostrano gli impegni assunti in bilancio e un mandato preciso alla Presidente, cioè quello di garantire una programmazione di qualità unitamente a una gestione virtuosa del bilancio della Fondazione Teatro Verdi di Pisa. Formulo pertanto i migliori auguri al Presidente, ai direttori artistici e a tutti gli operatori culturali del Teatro per una stagione di lirica, prosa e danza ricca di successi”.
Patrizia Paoletti Tangheroni si è in particolare soffermata sulla natura composita e complessa di una città come Pisa: una città di formazione dove molto forte è la presenza degli studenti universitari, una città di ricerca dove altrettanto forte è la presenza dei ricercatori, una città di notevole spessore culturale che richiede risposte raffinate, una città di famiglie, da sempre abituate a proposte che coniughino un’alta qualità con la piacevolezza e una certa lievità.  Ha infine accennato ad alcune novità che vuole sviluppare, come i feedback periodici con gli spettatori e le associazioni.
Beatrice Magnolfi ha ricordato come le stagioni del Verdi, nel loro insieme, siano un progetto culturale a tutto tondo, con una capacità di intersezione fra le proposte che è mirabile. Per quanto riguarda la Stagione di Prosa ricorda come si fondi su una esperienza ormai consolidata, premiata dai numeri in termini di abbonamenti e biglietti, a testimonianza di una città che partecipa e che gradisce ciò che viene offerto, una città che ha un legame profondo con il proprio teatro. 

A caratterizzare i programmi, com’è del resto nella cifra del Teatro di Pisa, si conferma la scelta di proporre nomi e titoli più noti intrecciati con proposte in grado di suscitare curiosità, allargare gli orizzonti e, perché no, provocare discussione, con in più alcuni fil rouge che mettono in connessione i diversi cartelloni.
  
La prima ad iniziare sarà la Stagione Lirica, la terza firmata dal direttore artistico Stefano Vizioli. Il 12 ottobre (seconda recita il 13) il sipario si alzerà su un capolavoro del 1669, L’Empio punito di Alessandro Melani, ovvero la prima opera in assoluto sul più celebre libertino di tutti i tempi, Don Giovanni. Proposto in una nuova coproduzione del Teatro di Pisa e del Teatro Manzoni di Pistoia, L’Empio Punito vede sul podio di Auser Musici Carlo Ipata; firma la regia  Jacopo Spirei, già  allievo e assistente di Graham Vick ed oggi annoverato a livello internazionale fra i più talentuosi e innovativi registi d’opera; scene e costumi sono di Mauro Tinti; nei ruoli principali  Raffaele Pe, Raffaella Milanesi, Roberta Invernizzi, Giorgio Celenza e  Alberto Allegrezza, affiancati  da  giovani cantanti appositamente selezionati attraverso il bando “Accademia barocca”.  
Il cartellone prosegue poi con due titoli amatissimi dal pubblico: Tosca di Puccini, in scena il 15 e 17 novembre nella coproduzione fra i tre teatro toscani (Lucca, Livorno e Pisa), regia, scene e costumi di Ivan Stefanutti, sul podio dell’Orchestra della Toscana Marco Guidarini, nei tre ruoli principali Dara Masiero, Enrique Ferrer e Francesco Landolfi, ed Ernani, in scena  il 13 e 15 dicembre, melodramma romantico, ricco di passioni violente e contrasti netti che rappresentò un punto di svolta nella produzione giovanile di Giuseppe Verdi e godette di grande popolarità. Assente dalle scene pisane dal 1977 e quindi attesissimo, Ernani è proposto nella coproduzione del Teatro Coccia di Novara e del Teatro di Pisa per la regia di Pierfrancesco Maestrini; sul podio dell’Orchestra Fondazione Teatro Coccia il M° Matteo Beltrami, nei ruoli principali Migran Agadzhanian, Courtney Ann Mills e Alexandra Rosa  Zabala che si alterneranno nel ruolo di Elvira, Massimo Cavalletti e  Simon Orfila.
Se la prima declinazione del mito di Don Giovanni ad opera del Melani ha aperto la stagione, ecco ora il Don Giovanni più celebre e celebrato, quello dell’intramontabile capolavoro mozartiano, in scena il 24 e 26 gennaio in una nuova coproduzione che vede insieme al Teatro di Pisa la Fondazione Stiftung Haydn di Bolzano e Trento, il Teatro Goldoni di Livorno e il Teatro del Giglio di Lucca e che ha alla guida due artiste, Erina Yashima sul podio orchestrale e Cristina Pezzoli alla regia. Due sensibilità femminili di notevole potenza la cui chiave interpretativa del grande libertino non potrà che essere innovativa e interessante. Interpreti Daniele Antonangeli (Don Giovanni), Paolo Pecchioli (il Commendatore), Sonia Ciani (Donna Anna), Diego Godoy (Don Ottavio), Laura Verrecchia (Donna Elvira), Nicola Ziccardi (Leporello), Francesco Vultaggio (Masetto) e Federica Livi (Zerlina). Scene e costumi sono di Giacomo Andrico, coreografie di Arianna Benedetti; con l’Orchestra Arché, il Coro Ars Lyrica e, corpo di ballo, il Nuovo Balletto di Toscana.
Due anni fa la Stagione si aprì con un grande Concerto di Gala per il 150° del Teatro Verdi, concerto la cui seconda parte fu interamente incentrata su brani del Guglielmo Tell di Rossini, l’opera che , nella sua versione italiana (quella di Callisto Bassi, approvata dal compositore), il 12 novembre del 1867 segnò proprio l’inaugurazione del teatro.  È quindi con grande piacere che oggi la Stagione propone il Guglielmo Tell nella sua intierezza, grazie ad una nuova coproduzione nata dal Circuito Lirico Lombardo. Ultimo capolavoro operistico di Rossini , il Tell è opera avveniristica, visionaria e difficilissima, raramente rappresentata, tanto che anche a Pisa è assente dall’ormai lontanissimo 1968. C’è quindi molta emozione e molta attesa in città per questo titolo, in scena il 22 e 23 febbraio. Dirige Carlo Goldstein, alla guida dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, la regia è di Arnaud Bernard, scene di Virgile Koering, costumi di Carla Galleri. Nei ruoli principali si alternano Gezim Myshketa e Michele Patti (Tell), Giulio Pelligra e Matteo Falcier (Arnoldo), Marigona Qerkezi – acclamatissima Lucia nella Lucia di Lammermoor della scorsa stagione – e Clarissa Costanzo (Matilde), mentre Gessler è interpretato in entrambe le recite da Rocco Cavalluzzi.
Chiude la Stagione il nuovo frutto del Progetto LTL Opera Sudio, la consolidata fucina di giovani cantanti e maestri collaboratori, punto di forza fra le attività dei tre teatri di tradizione toscani. In scena, il 28 e 29 marzo, un titolo quanto mai adatto ai giovani partecipanti al progetto, West Side Story, capolavoro di Leonard Bernstein che seppe trasporre magistralmente la tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta nella New York del XX secolo,  fra  gang di quartiere divise dall’odio razziale.  Un’opera/musical di grande equilibrio tra azione teatrale e musica, resa celeberrima in tutte le sue trasposizioni, teatrale, cinematografia e discografica.  Dirige Stephen Lloyd, alla guida dell’Orchestra Giovanile Toscana, regia di Eugenio Contenti, coreografie originali di Jerome Robbins riprese da Fabrizio Angelini.

Extra cartelloni, il Teatro di Pisa ha anche già programmato, con largo anticipo,  lo spettacolo per la sera di San Silvestro: il 31 dicembre la fine del 2019 verrà salutata in teatro con uno dei titoli più popolari dell’operetta, La Vedova allegra di Franz Lehár, con la Compagnia di Operette  Corrado Abbati.

Con un grande classico goldoniano, La Locandiera, si apre il 2 novembre (replica il 3) la Stagione di Prosa, frutto dello stretto e consolidato rapporto di partnership fra il Teatro di Pisa, e il suo direttore artistico per la prosa e la danza Silvano Patacca, e Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Un titolo inaugurale di stampo toscano, a partire dalla compagnia Arca Azzurra Teatro (che lo coproduce insieme al Teatro Stabile di Verona) e dalla felicissima Mirandolina di Amanda Sandrelli. Adattamento e drammaturgia sono di Francesco Niccolini, che firma anche la regia insieme con Paolo Valerio. Uno spettacolo di gran ritmo e ottima fattura, salutato da un grande successo di critica e di pubblico, che coniuga una impostazione moderna del personaggio – una Mirandolina priva della abusate incrostazioni della femmina tutto brio per essere piuttosto una donna ‘toscanamente’ autoritaria, sempre pronta a lottare per affermare la propria forza e la propria dignità – con una messa in scena coerente e rispettosa dei canoni scenici dell’epoca goldoniana.
Il 30 novembre (replica il 1° dicembre) toccherà a un altro grande classico, questa volta della letteratura, Il Maestro e Margherita di Bulgakov, nella riscrittura di Letizia Russo per la regia di Andrea Baracco, protagonista Michele Riondino. Uno spettacolo di grande impatto dove basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime.
Chi non ricorda Victor/Victoria, il celebre film di Blake Edwards, protagonista Julie Andrews, ambientato nella Berlino degli anni ’30, all’epoca della grande crisi che portò alla caduta della Repubblica di Weimar?  Quel film riprendeva un’altra celebre pellicola del 1933 di Reinhold Schünzel Ruodolf il cui plot è uno spettacolo teatrale: Viktor und Viktoria, protagonista applauditissima Veronica Pivetti, capace di trasformarsi con notevole bravura da svagata cantante disoccupata a Viktor, stella acclamata delle platee berlinesi, e lo fa con eleganza, classe e grandi doti di interprete musicale delle canzoni d’epoca. La regia è di Emanuele Gamba, musiche originali e arrangiamenti di Maurizio Abeni. In scena il 21 e 22 dicembre.
Fuori abbonamento, la sera dell’Epifania, lunedì 6 gennaio, un musical adatto al clima delle festività natalizie: A Christmas Carol, dalla intramontabile fiaba dickensiana sull’avarissimo Ebenezer Scrooge, interpretato qui da un beniamino delle platee televisive e cinematografiche, Roberto Ciufoli. Pluripremiato musical americano di Mike Okrent sulle musiche di Alan Menken che, fin dal debutto a Broadway nel 1994, ha riscosso enormi successi, lo scorso anno è stato proposto in versione italiana dalla Compagnia dell’Alba per la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini in una applaudita tournée ripresa anche in questa stagione.  
L’ironia di Ale & Franz, beniamini del pubblico televisivo e non solo, e un cast di consumati attori di teatro, tra cui Eugenio Allegri, nell’ormai storico Romeo & Giulietta, Nati sotto contraria stella, l’esilarante rivisitazione shakespeariana firmata da Leo Muscato, sono in cartellone l’11 e 12 gennaio. Sette vecchi comici girovaghi si presentano al pubblico per interpretare “La dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo”… e prende così vita uno spettacolo esilarante, poetico e grottesco. Un omaggio straordinario al genio di Shakespeare. 
Tra i grandi autori contemporanei del noir italiano, e non solo del noir, il napoletano Maurizio De Giovanni è fra i più amati e apprezzati anche a livello internazionale. Ora l’autore della serie del Commissario Ricciardi e dei bastardi di Pizzofalcone debutta con una sua commedia, Il silenzio grande,  che Alessandro Gassmann ha scelto di mettere in scena come regista, forte del suo rapporto con lo stesso De Giovanni (Gassmann è stato i protagonista della serie televisiva dei bastardi di Pizzofalcone) e affascinato dal tema della commedia,  incentrata sui rapporti famigliari e in particolare sulla casa come luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni. Uno spettacolo che, attraverso momenti drammatici, ma anche risate, soprese e misteri, racconta di noi tutti, di come siamo o di quello che avremmo potuto essere, alla continua ricerca della verità. Il silenzio grande ha debuttato pochi giorni fa a Napoli; a Pisa sarà in scena l’1 e 2 febbraio.
Torniamo ai grandi classici della letteratura con Don Chisciotte, nell’adattamento, ancora una volta, di Francesco Niccolini liberamente ispirato al capolavoro di Cervantes, protagonisti Alessio Boni e Serra Yilmaz, regia di Alessio Boni, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, in scena il 15 e 16 febbraio. Uno spettacolo salutato nella recente tournée da un unanime consenso di pubblico e di critica, ricco di trovate bellissime, immagini oniriche, giocoso e incantato, appassionato e appassionante, capace di rendere al meglio le tinte e le sottigliezze cervantesiane e di incantare così gli spettatori.  
All’insegna della migliore napoletanità, quella più caustica e disincantata, gli ultimi due titoli in cartellone. 
Il 14 e 15 marzo torna sulle tavole pisane Lello Arena, questa volta protagonista di Parenti serpenti di Carmine Amoroso, regia e ideazione scenica di Luciano Melchionna, uno spettacolo che non è l’adattamento del celeberrimo film di Monicelli del ’92, ma propone proprio la commedia originale da cui il film fu tratto. Un titolo che ha al centro i rapporti familiari, declinati nella loro china più crudele. Una commedia che passa dai toni esilaranti per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che da umani si trasformeranno in  pericolosi e subdoli serpenti. Una delle migliori prove d’attore di Lello Arena, divertente e commovente come non mai.
Chiude la stagione, il 21 e 22 marzo, Geppy Gleijeses con Marisa Laurito e Benedetto Casillo, protagonisti di Così parlò Bellavista, regia e adattamento teatrale dello stesso Gleijeses dal libro e dal film di Luciano De Crescenzo. Un grande affresco corale sugli “uomini d’amore” e “gli uomini di libertà”, di cui è arduo raccontare una trama dove abbondano le occasioni per mettere alla prova le più singolari doti degli attori – ben quattordici –, tutti espressivi nei loro molteplici ruoli. Un omaggio al noto autore-filosofo, nato proprio per celebrare il suo 90° compleanno. 

Cinque grandi titoli nella Stagione di Danza, realizzata anch’essa insieme con Fondazione Toscana Spettacolo onlus,  con altrettanti grandi protagonisti, tra tradizione e contemporaneità. Inaugurazione il 9 novembre con la prima nazionale del nuovo spettacolo di Luciano Padovani per la sua compagnia Naturalis Labor: Cinderella Tango. Una Cenerentola dal sapore dickensiano dove il tango e la danza irrompono con la loro forza e vitalità e un formidabile cast di dodici danzatori. Una creazione unica nel suo genere, di raffinata eleganza, fatta di passione, complicità, amore, musica e tango, sulle musiche originali di Carlo Carcano.
Il 19 dicembre è la volta di un grande classico, Il lago dei Cigni sulle musiche di Čajkovskij, il più affascinante e misterioso balletto romantico proposto in una rivisitazione di successo firmata da Fredy Franzutti per il Balletto del Sud. Ambientata nella Baviera fin de siècle di Ludwig II, che proprio negli anni della composizione fu dichiarato pazzo e deposto, questa coreografia è interamente pervasa da uno spirito romantico che proviene da tutto un filone della letteratura mitteleuropea e che Franzutti fa proprio con citazioni disseminate nella drammaturgia del balletto.
In pendant con la stagione di Prosa, anche la Stagione di danza guarda a Cervantes con la nuova creazione di Fabrizio Monteverde per il Balletto di Roma: Io, Don Chisciotte, 8 febbraio. In questa nuova elaborazione di uno fra i più applauditi coreografi italiani, che debutterà a Roma nel luglio prossimo, la danza testimonia le caratteristiche bizzarre di un protagonista spavaldo e allo stesso tempo valoroso e la lettura di un mondo che, esattamente come la scena, è sempre diverso in base al punto di vista da cui lo guardiamo e in cui la verità si manifesta solo nella libertà di muoversi al suo interno.
Sarà il trionfo della più sfrenata, colorata, fantasmagorica fantasia lo spettacolo in programma il 12 marzo: approda infatti a Pisa la tournée dell’ucraino Theatre Circus Elysium con il suo immaginifico Alice in Wonderland, un evento artistico sofisticato ed elegante capace di raccontare l’onirico intrecciando ginnastica acrobatica, recitazione, danza, sullo sfondo di rutilanti suggestioni in 3D. La leggendaria fiaba di Lewis Carrol reinterpretata da un cast di trenta fra atleti acrobati, ballerini, artisti circensi.  Per sognare ancora una volta con Alice, il Cappellaio Matto, il Coniglio bianco, il gatto del Cheshire, la Regina Nera e tutti i personaggi che animano una fiaba intramontabile.
Chiude la stagione, il 4 aprile, Virgilio Sieni con La Natura delle Cose, una creazione basata sul poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio, De rerum natura, per la cui drammaturgia Sieni si è avvalso della prestigiosa collaborazione di Giorgio Agamben, tra i più importanti e originali filosofi del nostro tempo. La musica è una creazione originale di Francesco Giomi, compositore e direttore del centro Tempo Reale Firenze, mentre la voce registrata che legge i brani del poema è quella della cantante Nada. Protagonisti cinque danzatori che attraversano le tre scene dando vita a un compatto quartetto di uomini e a una figura femminile metamorfica e sempre presente, come la Venere-dea dell'atto generativo evocata da Lucrezio all'inizio del suo poema, sempre in bilico tra nascita e morte, delizia e orrore. La danza come strumento di indagine e come manifesto per una riflessione sull'oggi. 
Non mancherà anche quest’anno, infine, il consueto appuntamento con la serata eXpLo: il 2 aprile, nella Chiesa di Sant’Andrea, alcuni giovanissimi artisti, selezionati fra i partecipanti alla vetrina della Giovane Danza d’Autore del Network Anticorpi XL, di cui fanno parte anche il Teatro di Pisa e Fondazione Toscana Spettacolo, avranno la possibilità di presentare le proprie creazioni al pubblico, accomunate dall’originalità del linguaggio e dall’innovazione della ricerca stilistica.


Qualche accenno, infine alla prossima Stagione dei Concerti della Normale, la terza firmata dal direttore artistico Carlo Boccadoro, che verrà come sempre presentata in conferenza stampa a settembre e che si aprirà come da tradizione il 18 ottobre, data in cui cade l’anniversario del Decreto di Fondazione della Scuola. La Stagione, come annota Carlo Boccadoro, vedrà artisti diversi provenienti da esperienze musicali molto differenti tra loro. Non mancheranno i grandi classici, con pagine imprescindibili del repertorio di Mozart, Schubert, Schumann Vivaldi e molti altri, che dialogheranno con pagine della contemporaneità (tra cui un'importante lavoro appositamente commissionato a uno dei maggiori autori viventi) e del Novecento storico. Proseguirà l'apertura verso il mondo dell'improvvisazione e, per la prima volta, verso il patrimonio popolare italiano, ricco di veri e proprio gioielli musicali che non sempre riescono ad ottenere l'attenzione che meriterebbero. Ancora una volta, artisti di grande esperienza si alterneranno con esecutori più giovani, in un continuo confronto tra generazioni e vi sarà, infine, anche una iniziativa pensata apposta per il pubblico dei bambini.


Per quanto riguarda Lirica, prosa e Danza, diverse novità sul piano degli abbonamenti e dei biglietti, fra cui spicca l’introduzione di un mini pacchetto trasversale alle stagioni.
Queste le tempistiche per le campagne abbonamenti: da ora fino al 19 luglio per le riconferme e le promozionali di Circoli e Associazioni in rapporto organizzato con il Teatro; dal 3 al 13 settembre le riconferme dei vecchi abbonati, dal 18 al 27 settembre i nuovi abbonamenti.
Infine, ricordiamo che anche per questa stagione, Fondazione Toscana Spettacolo, per festeggiare il suo trentennale (che ricorre nell’autunno del 2019), propone iniziative rivolte al pubblico per offrire sempre nuove occasioni di vivere lo spettacolo dal vivo e di raccontare l’esperienza a teatro: Carta dello spettatore FTS, biglietto sospeso, biglietto futuro, buon compleanno a teatro, carta dello Studente della Toscana, diventa storyteller. Proposte per il pubblico di oggi e di domani, per una partecipazione ancora più inclusiva. Per informazioni visita il sito toscanaspettacolo.it
 Per maggiori informazioni tel 050 941 111 www.teatrodipisa.pi.it

Andrea Caniato, il singolo "Lo sai" efficace e cristallino come la perdita della pazienza!

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Da ieri disponibile in digital download, in streaming e in rotazione radiofonica “Lo sai” (2A Records), il nuovo singolo del cantautore piemontese Andrea Caniato, che si ripresenta al pubblico in una nuova pelle dopo le precedenti esperienze discografiche con i Node.
Il brano, accompagnato da un lyrics video disponibile lo stesso giorno su YouTube, è caratterizzato da groove e ritmo incalzante, sonorità blusy e un riff di chitarra di ispirazione rock. La scelta degli arrangiamenti è dettata dalla possibilità di usare solo una chitarra e ogni forma di effettistica replicabile in live con una loop station a tre canali, per rendere il brano adattabile alla formula live della “one man band”, con la quale Andrea Caniato si esibisce dal vivo.
Poi mai avresti pensato
di perdere il tuo mantra
Saranno certi incontri che fai
La vita era un giardino
Ma il traffico e il vicino
Son figli di Caino

«“Lo sai” è stato scritto di getto mentre mi recavo in studio e avevo perso la pazienza durante il tragitto. - racconta Andrea Caniato -  Diversamente dal resto del disco il brano non è stato scritto partendo dalle musiche e poi completato dal testo ma bensì insieme. Mi era chiaro immediatamente il messaggio che volevo lanciare attraverso la composizione della musica. D'altra parte l'argomento del nervosismo e del trasalire in un attimo voleva essere raccontato in maniera ironica e spensierata. Dopo una prima stesura io ed Elia abbiamo limato gli spigoli del testo e della struttura per renderlo efficace e cristallino proprio come la perdita della pazienza! L'assenza dell'assolo è stata una scelta proprio perché è un attimo perdere la pazienza e magari in un attimo vola via . In live invece preferisco allungare le parti e lasciare spazio all'improvvisazione per far perdurare la sensazione del momento di vita reale.»
“Lo sai” è stata scritta da Elia Rossi e Andrea Caniato, che ne ha anche composto la musica. Mix e mastering a cura di Larsen Premoli presso Reclab Studios (Milano). Ha suonato: Andrea Caniato (voce, chitarre, percussioni e basso).

Andrea Caniato si diploma al CPM nel 2008/09 e nel 2014 alla Lizard con master professionale. Dal 2012 è direttore della scuola di musica Lizard Novara. Esordio musicale con i Torquemada, band thrash metal di Novara con cui ha inciso un disco nell’estate 2009. Dal 2009 è in formazione dei Node con cui ha inciso ed arrangiato l’album “In the end everythingis a gag” e preso parte al tour live di promozione dell’album. Nel 2011 ha ideato un progetto con ETB Operazione Kino per la realizzazione della colonna sonora in tempo reale e semi-improvvisato del film Baraka effettuando la prima alla serata conclusiva del Cinefestival di Novara a Novembre 2011. Compositore di colonne sonore per il regista Roberto Miali. Nel 2014 incide un EP con la band ETB. Nell’ottobre 2014 collabora con la tribute band King of Pop facendo date a Varese, Roma e Bucarest. In occasione del concerto di Roma suona con Jennifer Batten, la chitarrista ufficiale di Michael Jackson. Nel novembre 2014 apre il concerto dei TWINESCAPES band formata da musicisti internazionali insieme al trio strumentale Exatuna. Dal 2015 inizia una carriera solista come one man band prima con cover e poi con  la realizzazione di inediti. Il 28 giugno 2019 pubblica il nuovo singolo “Lo sai”.

FB: https://www.facebook.com/pg/andreacaniato.onemanband

IG: https://www.instagram.com/andrea_caniato_one_man_band/

Elena Ballerini, “Che emozione quell’ospitata a Porta a porta”. L'intervista

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È una conduttrice in forte ascesa, Elena Ballerini. Dopo aver fatto parte, per diversi anni, del cast del programma Mezzogiorno in famiglia, di recente è stata ospite a Porta a porta, dove, protagonista di puntata del prestigioso programma di Raiuno condotto da Bruno Vespa, ha presentato la sua ultima fatica letteraria “Come non darla vinta”. 

Elena, come stai trascorrendo le tue vacanze?
Quest’anno sono vacanze speciali perché per la prima volta siamo in tre. Al mio piccolo Emanuele voglio far vivere appieno il mare. Attualmente ci dividiamo fra Roma , in vista di nuovi progetti e la Liguria. Siccome il bimbo é ancora molto piccolo e abbiamo la fortuna di abitare al mare resteremo in Liguria principalmente a ponente dove c’è il mio paese Loano e la spiaggia cui sono più affezionata del mio amico Jury , ma spesso ci godiamo anche la riviera di levante fra Santa Margherita e Rapallo dove abbiamo una casa. Inoltre io quest’estate presento diversi eventi e spettacoli nella mia terra natia. Ad agosto andremo un po’ in montagna per stare un po’ al fresco. 
A quali progetti ti stai dedicando?
Principalmente due progetti televisivi : uno riguarda il mondo animale cui sono molto legata e uno invece il mondo dei viaggi e dell’Italia in movimento. A settembre potrò dire qualcosa in più. Di sicuro per me sarà un luglio infuocato da questo punto di vista. 
Quali ricordi conservi di Mezzogiorno in famiglia?
Dopo 4 intensi anni fa inviata ho dovuto lasciare il programma per dedicarmi alla nascita di mio figlio Alberto Emanuele. Tuttavia solo dopo due mesi dalla sua nascita ho potuto continuare la mia avventura a mezzogiorno in famiglia per diverse puntate tornando in studio come madrina della squadra Tagliolo Monferrato . Michele Guardí e gli autori mi hanno dato la grande possibilità di esibirmi finalmente come cantante interpretando brani impegnativi del genere pop lirico come “Con te partirò “, “Grande amore” e “Memory”. Ogni settimana mi preparavo moltissimo per dare il massimo e il mio piccolo era il mio primo spettatore. 
Di recente ti abbiamo vista, nelle prestigiose vesti di ospite di puntata, a Porta a porta. Una bella soddisfazione...
Quando ho ricevuto la chiamata da Bruno Vespa, non ci potevo credere di poter prendere parte al sipario più importante della nostra tv, dove si avvicendano le fasi più importanti della politica italiana e della storia contemporanea del nostro Paese. 
Ho accolto con grande gioia l’invito a intervenire sul tema delle avances portando il mio libro “Come non darla vinta” che è stato presentato dal Dott Vespa durante la puntata. Ammetto di essere stata emozionata, ma l’orgoglio di esserci riuscita ha prevalso e mi ha consentito di vivere quest’esperienza incredibile con grande tranquillità. In studio mi hanno accompagnata il mio ufficio stampa Tommaso Martinelli e il mio grande amico l’avvocato Cataldo Calabretta. Avere dei veri amici al proprio fianco nella vita è sempre un grande vantaggio 
Conduttrice e scrittrice, cantante.  In passato, però, hai avuto esperienze d’attrice: capitolo chiuso?
Credo che ad un certo punto ciascuno di noi debba fare delle scelte e la mia é caduta sul costante impegno a dedicarmi alla carriera televisiva, che porto avanti anche dopo la maternità , certo con qualche difficoltà logistica in più, ma anche con una maggiore carica di felicità grazie al mio bimbo. 
Come riesci a conciliare la sfera professionale con quella privata?
Cerco di organizzare gli impegni di lavoro  in maniera molto calibrata e ho la fortuna di avere un marito meraviglioso che mi sostiene e supporta sempre, prendendosi cura in modo impeccabile del bimbo quando sono costretta ad allontanarmi. Spostandoci fra la Liguria e Roma in modo assiduo cerchiamo di viaggiare di sera e al mattino presto per non esporre il piccolo a inutili ondate di calore. 
Quali altri traguardi, in futuro, ti piacerebbe raggiungere?
Vorrei condurre un programma tutto mio: ideato da me e condotto da me su un tema a me caro.  Ci sarò vicina ? Lo spero tanto!

Shire Music Festival 2019, V edizione: il 14 settembre l'“One Day Festival” più cool del Nord Italia

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Dopo il grande successo della scorsa stagione torna anche quest’anno l’irrinunciabile appuntamento con Shire Music Festival 2019 che giunge alla sua quinta edizione consecutiva confermandosi come uno degli eventi musicali più caldi e attesi del Nord Italia che chiudono la stagione estiva.
La kermesse musicale si svolgerà il prossimo 14 Settembre sempre nella splendida cornice del Podere Ombrianello alle porte dell’autentica città di Crema.
Lo Shire Music Festival è la prima manifestazione, nel suo genere, ad essere realizzata a Crema e provincia classificandosi come il Festival «One Day» di musica elettronica e non solo più grande della Lombardia, nonchè uno tra i più importanti e belli del Nord d'Italia nella formula del "One day" Festival in grado di attirare migliaia di spettatori. La finalità della manifestazione consiste nell'utilizzare la musica non solo come schietto intrattenimento ma come strumento e momento di condivisione in grado di unire persone di tutte le età e provenienza, creando forti legami tra il pubblico proveniente da tutta Italia e dall'estero (Francia, Germania, Svizzera) e il territorio ospitante.
La nuova edizione dello SMF si prospetta davvero in grande stile. Assoluta protagonista sarà la musica a 360 gradi. Due grandi palchi per oltre 12 ore di musica non stop, dalle primissime ore del pomeriggio e fino alla mezzanotte. Il Mainstage sarà interamente dedicato alla musica EDM, DANCE ed ELETTRONICA per forti emozioni allo stato puro con i dj nazionali ed internazionali più famosi del pianeta che ci faranno ballare fino alle prime luci del mattino.
Fra i primi nomi che comporranno la line up del Mainstage DA TWEEKAZ, tra i dj più richiesti, acclamati e influenti del momento e ben presente nella top 100 dj Mag, a BROHUG e  NEXTARS, le sorprese che completeranno la line up si preannunciano esplosive e verranno prossimamente annunciate.
Il secondo stage sarà invece dedicato alla musica Hip Hop contemporanea più amata  dell’ultimo periodo. Ad alternarsi sul palco dell“’Hip hop stage” tra i primi nomi confermati ci saranno Tedua, Jake La Furia e Tormento. Questo palco si presenterà in una veste completamente rinnovata rispetto allo scorso anno e avrà le dimensioni quasi del Mainstage.
Attivo dal 2015 durante lo Shire Music Festival per la sezione Edm si sono esibiti nei precedenti anni Nervo, R3Hab, Brennan Heart, Vini Vici, D.O.D, Badklaat, Gentlemens Club, Curbi e molti altri. Artisiti di fama mondiale, molti dei quali per la prima volta in Italia grazie allo Shire, che hanno suonato in tutti i migliori Festival del mondo come Il Tomorroland e L’Ultra Music Festival.
Per la sezione hip hop sono invece passati dallo Shire nelle scorse edizioni da Ghali, a Shade sino ad Achillle Lauro e Samuel Heron, solo per citarne alcuni.

EMOZIONE, IMPEGNO, ENTUSIASMO, PASSIONE sono solo alcuni degli ingredienti e dei valori chiave fondamentali che guidano lo sviluppo dell’intera manifestazione organizzata e prodotta da Meg Events Organizing & Consulting che nella figura di Marco Gruppi trova il suo founder storico.

“Shire Music Festival – dichiara Marco Gruppi - è una realtà che unisce la grande passione per la musica di giovani professionisti rigorosamente under 30 con un ottimo bagaglio culturale e professionale alle spalle. La kermesse non vuole essere solo una manifestazione musicale di alta qualità ma si configura a pieno titolo come un volano per lo sviluppo turistico, artistico e culturale dell’intero territorio circostante”.

I biglietti per l’edizione 2019 dello Shire Music Festival sono disponibili online sul sito dell’evento http://www.shiremusicfestival.com/.

Fino al 14 Agosto sarà possibile acquistare il biglietto Early Ticket a 20 €, l’ingresso sarà poi disponibile in prevendita a 22 € fino al 13 Settembre. Il giorno dell’evento sarà comunque possibile accedere ai concerti previsti in cartellone dallo Shire al costo di 25 €.

La Comfort Vip Zone con delle aree rialzate fronte palco, bagni e accesso al festival riservati, sarà invece disponibile a 35€.

Jake La Furia, ritmo esplosivo e coinvolgente, testo spensierato e drop nel brano "6 del mattino" con Brancar

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Uscito ieri in radio e su tutte le piattaforme digitali, il suo nuovo singolo di Jake La Furia, “6 DEL MATTINO” (Sony Music). Il brano vede la partecipazione di Brancar, la biondissima cantante del trio "Il Pagante".

“6 DEL MATTINO” è un brano che ha tutti gli ingredienti per contendersi il titolo di canzone dell’estate 2019: ritmo esplosivo e coinvolgente, testo spensierato e drop che ti entra in testa e non ti abbandona più. La produzione è affidata ad uno dei produttori più affermati della musica italiana, Big Fish.

Bio 
Francesco Vigorelli, classe 1979, in arte Jake La Furia, è membro e fondatore dei Club Dogo, gruppo di riferimento della scena rap italiana. Il gruppo ha all’attivo 7 album in studio, ha conquistato 4 dischi d’oro e 1 platino, calcato centinaia di palchi e dato vita a due docu reality per la televisione: “Un giorno da cani” (DeeJay Tv) e “Club Privè” (Mtv). Nel 2013 esce il primo album da solista “Musica Commerciale”, anticipato dal singolo “Inno Nazionale” e composto da 15 tracce tra cui «Gli Anni d'Oro» omaggio e rivisitazione della hit “Gli Anni” degli 883 di Max Pezzali, “Proprio come lei” feat. J-Ax con il campione de “La Mia Moto” di Jovanotti, mentre il sample di un classico da ballare di metà anni 2000 come “Keep On Rising” di Ian Carey dà vita a “Più forte”. Ma anche brani più intensi come “Ninna Nanna”, una dedica commovente a chi è scomparso troppo presto o testi dove si racconta come in «Se avessi un cuore» e “Fino a sanguinare”.  L’album debutta alla seconda posizione della classifica italiana degli album e viene certificato disco d'oro per aver raggiunto la soglia delle 25.000 copie vendute. Il 22 aprile 2016 viene pubblicato il secondo album solista “Fuori da qui” anticipato dallo street single “El Chapo”. Jake, per il primo singolo ufficiale che dà il titolo all’album, sceglie di condividere il brano con un cantautore che lo ha accompagnato negli anni della crescita personale e musicale, Luca Carboni. Il singolo di maggior successo dell’album è “Me Gusta” che diventa hit estiva grazie alle sonorità reggaeton.

Nel 2017 vive un anno ricco di esperienze televisive e radiofoniche: è parte del cast fisso di “Quelli Che Il Calcio” (Rai2), conduce “Jake Hit Up” su Radio 105 (tutt’ora in onda), ospita a “Carpool Karaoke” su Italia 1 i più grandi Artisti della musica italiana ed è giudice di Stafactor (Sky Uno) al fianco di Elio e Drusilla Foer.

Il 9 giugno 2017 esce “El Party”, il brano si consacra come uno dei “tormentoni” estivi dell’estate, raggiunge lo status di triplo singolo di platino, il videoclip su Vevo ha superato gli 39 mln di views e il brano su Spotify ha superato i 46 mln di stream. Nel 2019 esce per Sony Music “Bandita” singolo estivo che raggiunge ottimi risultati (12 mln di stream su Spotify e 29 mln di views su Vevo). Lo stesso anno prosegue l’esperienza con “Jake Hit Up” su Radio 105 e lo vediamo nelle vesti di conduttore anche in tv su Sky Sport Serie A con “Goal Deejay”.

Giacomo Lariccia, sonorità africane nel nuovo singolo "La mano di un vecchio”

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La mano di un vecchio (video) è il nuovo singolo di Giacomo Lariccia. Il brano è prodotto da Marco Locurcio per l’etichetta indipendente Cello Label.

Con questo brano il cantautore romano, di base ormai da anni a Bruxelles, riparte dall’Africa, dalle percussioni, dal ritmo, dalle radici della musica e della nostra vita sulla Terra per affrontare una questione intima e profonda: “Dentro di noi rivivono le gioie e i dolori di chi ci ha preceduto e spesso, come riflessi incondizionati, determinano la nostra vita” spiega Giacomo Lariccia. “È il grande fiume della vita, accettalo, figlio mio” come canta il coro in Lingala, una lingua del Congo, all’interno della canzone.

L’immagine a cui rimanda il titolo del brano emerge già nella prima strofa: un bambino afferra la mano di un anziano e, insieme, camminano nella stessa direzione. “Presente, passato e futuro, nello stesso istante. Tutto quello che è stato e ciò che sarà”.

Con l’uscita di La mano di un vecchio si chiude il cerchio attorno al disco Ricostruire, pubblicato da Lariccia nel 2017 ma in realtà - forse per simbiosi col titolo che gli è stato dato - sempre al centro di un lavoro di taglia e cuci con cui il cantautore ha dato nuova vita, riarrangiandoli a turno, ai brani più riusciti dell’album. Era già accaduto lo scorso autunno con Senza farci del male, singolo riproposto con un arrangiamento fresco e moderno, e succede nuovamente oggi, con questa nuova versione dalle influenze africane di La mano di un vecchio.

Capitoli artistici che vanno ad arricchire ulteriormente il percorso che Lariccia ha compiuto negli ultimi anni, pubblicando quattro dischi (due dei quali finalisti al Premio Tenco) e suonando in tutta in Europa, in Sud America e in Medio Oriente. Attualmente il cantautore è impegnato negli ultimi concerti della sua tournée europea e sta registrando il nuovo disco che uscirà il prossimo anno, con tanto di presentazione già fissata all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 marzo 2020.
Giacomo Lariccia è un cantautore che lascia l’Italia e trova l’America… in Europa.
Dopo aver percorso in autostop le autostrade d’Europa, chitarra in spalla, Giacomo Lariccia si innamora di Bruxelles. Pianta le tende, si diploma in chitarra jazz e pubblica il suo primo disco da chitarrista (Spellbound/Label Travers).
Un giorno, dopo anni passati a suonare in festival di jazz in giro per il mondo, scopre la potenza della parola, inizia a scrivere canzoni e in sei anni pubblica tre dischi come cantautore (Colpo di sole nel 2012, Sempre avanti nel 2014 e Ricostruire nel 2017).
Due volte fra i cinque finalisti del Premio Tenco, il più importante riconoscimento italiano per chi scrive e canta le proprie canzoni, Lariccia ha cantato in teatri e centri culturali in Francia, Belgio, Germania, Italia, Svizzera, Medio Oriente e Sud America.
CREDITS

Giacomo Lariccia: chitarra e voce
Ange Nawasadio, Silvye Nawasadio: cori
Honoré Kauadio: percussioni
Marco Locurcio: chitarra, basso, organo, tromba e produzione artistica
Nicolas Kummert: sax
Fabio Locurcio: batteria

Registrato negli Artwin Studios di Carnière da Mika e Greg Chainis, negli Jati Studios e negli Leay Studios di Bruxelles.

Educare con l'arte, 8 bambini su 10 migliorano il rendimento scolastico grazie alla pittura

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“In ogni bambino c’è un artista”, scriveva Picasso sostenendo come i bambini siano per loro natura inclini all’arte e alla creatività. Affermazione condivisa da un’indagine americana condotta dalla Oxford University su un campione di oltre 1000 bambini tra i 5 e i 12 anni, e pubblicata su Fox News, secondo cui l’82% ha registrato un miglioramento del proprio rendimento scolastico, soprattutto nelle materie scientifiche.
E ancora, secondo una ricerca di Psychology Today la partecipazione a laboratori e atelier creativi all’aria aperta stimola la fantasia dei bambini, mettendosi in gioco e favorendo la possibilità di avviare un’attività imprenditoriale da adulti. Ed è proprio allo scopo di consentire ai più piccoli di vivere un’esperienza unica e non convenzionale a pieno contatto con la natura e le bellezze delle opere d’arte, che il Baby College di Monza ha organizzato venerdì 27 giugno al Rossini Art Site di Briosco il laboratorio creativo “La Pelle dell’arte”. Iniziativa ludico-didattica che rientra nel terzo Art Day del programma scolastico e che ha consentito a oltre 50 bambini di cimentarsi nella riscoperta del frottage, tecnica di disegno e pittura basata sul principio dello sfregamento e già conosciuta nell’antica Cina e nella Grecia classica. 

“La valorizzazione della creatività in tutte le sue forme ed espressioni permette di stimolare le capacità cognitive e motorie dei più piccoli sin dalla tenera età ed è per questo che rappresenta uno dei capisaldi dell’intera nostra progettazione didattica – spiega Eva Balducchi, co-fondatrice del Baby College – La scelta del parco-museo ci è sembrata ottimale per via della sua dimensione in grado di conciliare una giornata al museo con un’attività all’aria aperta, perché contemplare un’opera d’arte significa prima di tutto entrare in dialogo con la stessa. Nello spazio aperto si verifica, inoltre, un processo neuronale che porta i più piccoli a prestare maggiore attenzione e ad apprendere con piacere, velocità e curiosità”.

Ma non è tutto, secondo un’indagine della BBC esprimersi con la pittura all’aria aperta migliora la coordinazione motoria e le capacità cognitive dei più piccoli. Sempre in occasione della giornata al parco-museo, infatti, i bambini hanno avuto la possibilità di scoprire un nucleo di opere d’arte open air esemplificative della storia della scultura della seconda metà del Novecento attraverso il lavoro di artisti di fama internazionale come Fausto Melotti, Giò Pomodoro, Bruno Munari, Grazia Varisco. Gli alunni sono stati dunque accompagnati in un vero e proprio tour per il parco che ha permesso loro di prendere coscienza del proprio spirito critico e di osservazione, apprendendo le storie sulle sculture che fanno parte dell’ampia collezione Rossini. L’attività didattica è stata coordinata da Silvia Frigerio e Mascia Arienti, qualificate da ABM, responsabili di Labo Gatto Meo, Metodo Bruno Munari.

“L’esperienza diretta e concreta con la natura è la modalità privilegiata d’apprendimento spontaneo dei più piccoli. L’attività outdoor favorisce infatti uno sviluppo psicofisico e cognitivo equilibrato e agevola il pensiero creativo – spiega Mariarosa Porro, pedagogista – Vivere all’aria aperta, interagendo con altri bambini e l’ambiente permette di scoprire le infinite potenzialità di questi elementi ritrovati in natura che possono essere assemblati, organizzati, catturati, pensati con differenti forme e linguaggi dei bambini. L’obiettivo è sviluppare l’empatia e rispetto verso l’ambiente che li ospita, immersi in un contesto artistico previlegiato per educare al senso del bello, incentivare cento modi di pensare, inventare e sognare”.

Ecco infine i benefici dei laboratori creativi per la crescita dei più piccoli secondo gli esperti:

-          Migliora la coordinazione motoria: tagliare e incollare, pitturare e disegnare sono attività che aiutano a sviluppare una migliore coordinazione e destrezza, oltre a stimolare le abilità visivo-spaziali.

-          Stimola la creatività e la fantasia: gli atelier creativi forniscono ai bambini degli input sensoriali sufficienti per stimolare la loro immaginazione e curiosità.

-          Aumenta la fiducia e l’autostima: decidere i materiali da utilizzare rappresenta la prima opportunità per i bambini di imparare a essere più responsabili. 

-          Favorisce la socializzazione: l’arte può facilitare la comunicazione e il legame tra i bambini anche se non si conoscono o non condividono molti interessi comuni. I laboratori creativi incoraggiano il comportamento cooperativo dei bambini, dando loro l'opportunità di mettere in pratica abilità sociali cruciali come la condivisione, il lavoro a turno e la collaborazione.

-          Migliora la sicurezza in se stessi: i laboratori artistici rappresentano il primo modo di concretizzare l’espressione di se in qualcosa di tangibile e definito. Con l’ausilio della pittura il bambino esprime i propri sentimenti e le proprie emozioni, comunicandole al mondo esterno attraverso un’esperienza concreta.

DROGA RAPPORTO MONDIALE ONU: 271 milioni di consumatori dichiarati (+30% rispetto 10 anni fa), 35 mln i problematici, 585.000 morti l’anno

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Il 26 maggio 2019, in occasione della giornata internazionale per la lotta contro l’abuso e il traffico illecito di droga, è stato presentato a Vienna il Rapporto Mondiale sulla Droga 2019 dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC). 

Marco Perduca, dell'Associazione Luca Coscioni e coordinatore di Science for Democracy, che con Guido Long ha seguito la presentazione, ha notato che "E’ un fenomeno culturale che interessa molte più persone dei 271 milioni dichiarati oggi e che rappresentano un aumento del 30% rispetto a dieci anni fa. Con l'aumento dell'uso di sostanze gestite da organizzazioni criminali, aumenta anche il consumo problematico che passa da 30.5 a 35 milioni a livello globale. Sale anche il numero delle morti, 585,000, anche se non è chiaro se legate a overdose o a concause”.

La sostanza più comune rimane la cannabis, con 188 milioni di consumatori. Impressionante l’aumento di utilizzatori di oppiacei, anche legali, superiore del 56% rispetto alla stima per il 2016. 

Non diminuisce purtroppo neanche la relazione tra stupefacenti e malattie ematiche: 1.4 milioni (su un totale di 11) di persone che iniettano droghe vivono con l’HIV, mentre 5.6 milioni con l’epatite C e 1.2 milioni con entrambe.

Prosegue Perduca, “Si continua a investire molto di più nella gestione dell'aspetto securitario e penitenziario che non in quello socio-sanitario. E questo malgrado l'aumento del consumo e di quello problematico in modo particolare. Eppure il Rapporto Mondiale conclude raccomandando la necessità di fornire aiuto a chi ne ha bisogno (solo una persona che ha bisogno di supporto su 7 lo riceve). Occorre che gli europei, sia individualmente che come UE, coordinino una risposta di buon senso che da una parte contenga il fronte poliziesco e punizionista cino-russo-arabo, e dall'altra non ostacoli la raccomandazione dell'OMS di riclassificare la Cannabis per le sue potenzialità terapeutiche".

Siracusa, fino al 6 luglio "Lisistrata" di Aristofane con Pozzi, Solenghi, Lopez

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Una coppia di attori che ha fatto la storia del teatro e dello spettacolo italiano, Tullio Solenghi e Massimo Lopez, una primadonna come Elisabetta Pozzi nei panni della protagonista e un cast straordinario per una commedia esilarante, graffiante e con una bellissima sorpresa finale.
Dopo il grande successo ottenuto dalle tragedie Elena e Le Troiane, la Stagione 2019 al Teatro Greco di Siracusa prosegue con la commedia Lisistrata di Aristofane, uno degli spettacoli più attesi dell’anno, dal 28 giugno al 6 luglio.
Il testo, rappresentato per la prima volta ad Atene, alle Lenee del 411 avanti Cristo, ha come protagonista Lisistrata e la sua decisione di convocare le donne della Grecia convincendole a mettere in atto uno sciopero del sesso con l’obiettivo di costringere gli uomini a firmare la pace e smetterla con la guerra. La commedia è stata inserita per la seconda volta nel programma delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa dopo l’edizione del 2010. Con Lisistrata, la Fondazione Inda prosegue la sfida di rinnovare il codice e il linguaggio della commedia riannodando i fili del rapporto tra questo genere e il pubblico contemporaneo.
La regia è stata affidata a Tullio Solenghi, al suo debutto al Teatro Greco di Siracusa, sia come regista sia come attore. Interprete versatile, dalla verve comica sicura, formatosi al Teatro Stabile di Genova, diventato famoso grazie all’invenzione del Trio composto con Anna Marchesini e Massimo Lopez, amato da milioni di italiani anche in ragione delle incursioni televisive e soprattutto per una spassosa e originale parodia dei Promessi sposi. Non ha mai trascurato il teatro, Solenghi, tanto che è ritornato a calcare i palcoscenici di tutt’Italia, in queste ultime due stagioni, in coppia con Massimo Lopez, divertendosi e divertendoci in uno show tutto per loro e per noi. Lopez regalerà al pubblico del Teatro Greco un cameo interpretando Pedasta. 
“Lisistrata è la prima vera eroina dell’emancipazione femminile – sono le parole di Solenghi – mi riferisco all’occupazione dell’Acropoli da parte da parte delle donne, atta a confiscare i mezzi finanziari per proseguire la guerra, ma che di riflesso ci mostra un primo intrepido esempio di governo al femminile. Fatto assolutamente non trascurabile se collocato nella Grecia del V secolo a.C. quando lo Stato era organizzato con una netta distinzione di ruoli tra l’elemento maschile e quello femminile. Lisistrata è grande anche e soprattutto per questo, perché con la sua geniale risoluzione riesce a sovvertire, pur se temporaneamente, questo rigido establishment esibendo per la prima volta una sorta di salutare universo capovolto”. A interpretare questo meraviglioso personaggio è Elisabetta Pozzi, che vanta un lungo percorso all’interno della drammaturgia tragica antica ed è alla sua decima interpretazione al Teatro Greco di Siracusa. 
Nel cast della commedia oltre allo stesso Solenghi che sarà Cinesia, Federica Carruba Toscano (Cleonice), Giovanna Di Rauso (Mirrina), Viola Marietti (Lampitò), Vittorio Viviani (Dracete), Totò Onnis (Strimodoro), Mimmo Mancini (Filurgo), Tiziana Schiavarelli (Stratillide), Simonetta Cartia (Nicodice), Silvia Salvatori (Calice),  Federico Vanni (il commissario), Margherita Carudcci (una donna corinzia), Elisabetta Neri (una donna beota), Roberto Alinghieri (Didascalio) Giuliano Chiarello (ambasciatore spartano insieme a Gabriele Manfredi e Roberto Mulia), Franco Mirabella che oltre a essere l’interprete dell’oracolo e uno degli ambasciatori ateniesi insieme a Riccardo Livermore e Andrea Di Falco). In scena anche gli allievi dell’Accademia d’arte del dramma antico, sia della sezione Giusto Monaco che della Fernando Balestra. La traduzione del testo di Aristofane è di Giulio Guidorizzi, le scene e i costumi di Andrea Viotti, le coreografie di Paola Maffioletti, light designer è Pietro Sperduti, Marcello Cotugno è collaboratore alla regia e curatore musicale.


Premio Città di Soncino, AGENPARL intervista il Presidente Caterina Guttadauro La Brasca

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Ieri sera si è conclusa la tre giorni soncinese, dedicata all’Arte e alla Cultura, con un concerto nella Rocca Sforzesca della “ICHOS PERCUSSION” dinanzi ad un folto pubblico che ha ascoltato, in una sede insolita, arie di musica senza tempo.
L’inizio dell’evento è stato il 21, con una Mostra d’Arte nella Filanda, luogo storico, perfettamente restaurato. Hanno esposto Artisti di fama acclarata, con opere che sono state ampiamente presentate agli intervenuti e rimaste disponibili ai visitatori.

Il 22 la serata clou dell’Evento, che ha abbracciato la Letteratura con l’intervento di Poeti e Autori di Narrativa sia italiani che internazionali.
A seguire la ricca Premiazione delle Presenze eccellenti, spaziando dallo spettacolo alla Danza, dal Giornalismo allo Sport, dalla Moda alla Critica, alla Musica.
Ospite d’onore per la Cultura il Prof. Hafez Haidar, candidato al Premio Nobel per la pace nel 2017 e Gene Gnocchi, rappresentate della Cultura e dello Spettacolo.
Per lo Sport, ospite d’onore Oney Tapia, atleta paralimpico italiano e l’ASD A.C. Crema 1908 Calcio a 5 non vedenti. Incontriamo la Scrittrice Caterina Guttadauro La Brasca, in veste di Presidente e Madrina dell’evento.
D. Come si può, nell’arco di soli due anni, dare vita ad un evento artistico letterario di così ampio respiro?
R. Oggi abbondano le manifestazioni di pseudocultura, questo va a detrimento di quella vera e si corrono rischi maggiori se si vuole offrire una manifestazione di incontri culturali e artistici che ottengano il gusto sia del pubblico che degli addetti ai lavori. Determinanti sono poi le persone che gestiscono il tutto, nel Soncino io e Aldo Gallina, in arte Jona.
D. Perché Soncino?
R. Aldo è un Soncinese che ama il suo Borgo ed io subisco da sempre il fascino della Storia e di ciò che di essa rimane. Non a caso, tutti e tre i giorni, sono stati vissuti nella parte di Soncino più antica, cioè la Rocca Sforzesca e la Filanda.
D. Una sfida in un momento culturalmente e politicamente non facile. Quanto possono eventi di questo genere influire socialmente soprattutto sui giovani il cui interesse è concentrato sul WEB?
R. Io caratterialmente amo le sfide e mi piace vincerle. L’intento principale è proprio quello di sensibilizzare i giovani coinvolgendoli, avvicinandoli al passato che non va mai abiurato ma aggiornato e riproposto come ricchezza comune.
D. Quindi l’Arte non ha tempo?
R. No, è eterna e ce la raccontano, in questo caso, le mura di Soncino, i ciottoli del Borgo, che io e Jona abbiamo scelto come sfondo di questo evento che, per tre giorni, l’ha resa capitale dell’Arte e della Letteratura.
D. Pittori, Scultori, Poeti, Autori, Musica, Sport, Spettacolo, Personaggi della Georgia, Norvegia, Barcellona, perché?
R. A dimostrazione che l’Arte e la Cultura uniscono e non dividono, per abbattere barriere e dimostrare che la Pace non è solo assenza di guerra ma attenzione per l’altro, rispetto, non violenza, cura dell’ambiente e che lo stile, l’ispirazione, la Poesia, la Spiritualità sono valori di qualsiasi popolo e di qualsiasi uomo. Noi vogliamo che arrivi un giorno in cui la diversità sia celebrata e non tollerata e Soncino è una tappa nel cammino in questa direzione.
D. Avete infatti celebrato grandissimi atleti come Oney Tapia, atleta paralimpico, l’ASD A.C. Crema1908, Calcio a 5 non vedenti.
R. Si, come testimonianza che la diversità non distrugge i sogni se chi la vive convoglia le sue forze ed il suo coraggio in ciò che sa fare meglio. Dice Gregory Bateson: la saggezza è nel tollerare la differenza e non nel volerla eliminare.
D. Premiate tante Donne belle e talentuose in un momento che le vede vittime quasi quotidiane della violenza. La Cultura e l’Arte aiutano a cambiare qualcosa?
R. Certamente, abbiamo voluto premiare oltre al talento ciò che la Donna rappresenta ed il motivo per cui va rispettata e vista come elemento essenziale in tutto ciò che è fonte d’ispirazione. Quando un uomo esce da una stanza si lascia alle spalle tutto ciò che c’è dentro, una donna invece si porta appresso tutto quel che c’è avvenuto. Ecco la differenza tra uomo e donna che deve arricchire e non essere considerata una discriminante.
D. Si è parlato e si sono proiettate delle immagini per parlare di Pace mettendo al servizio di questo grande traguardo la Cultura e Soncino.
R. Certo, ho voluto che fisicamente fosse rappresentata da Hafez Haidar candidato nel 2017 al Nobel per la Pace, Uomo profondamente coinvolto in questo progetto che riguarda tutti, il futuro dei nostri figli, che ha saputo non dimenticare il Libano, sua terra d’origine ed amare l’Italia come suo paese. Insegna la Pace ai giovani nelle aule universitarie, ha tradotto tutto Gibran e la Fallaci, usa la Storia nei suoi Saggi come testimonianza senza puntare il dito contro nessuno e questo è il vero senso della Parola Pace.
D. Avete premiato Laura e Ruben Contreras, due grandi personalità argentine che hanno una valenza mondiale in questo capitolo.
R. Sì, ha ritirato il Sussurro per loro Aurora Marcillo, Ambasciatrice per un Mondo migliore. I Contreras hanno dato vita a la Cadena de la Paz, con un Congresso Internazionale che parla delle sfide per lo sviluppo della Pace e insegna come costruirla e mantenerla. Quest’anno, per l’Italia ho avuto l’onore di essere premiata ed insignita del titolo di Eslabones cioè Connettore della Pace.  
Si è svolto un grande Seminario sui Diritti Umani PRESSO IL Consolato dell’Equador e una Premiazione dei rappresentati degli Eslabones di tante Nazioni. E’ la pace che Laura e Ruben avvicinano a Noi, cerchiamo di collaborare dappertutto, anche nella nostra quotidianità.
Tutto ciò che allena alla vita va incoraggiato e diffuso.
D. Un premio dal valore simbolico ma anche artistico ed economico. Perché “Sussurro”?
R. Un’opera di Jona, prodotta in numero limitato, prestigiosa e di grande valore anche economico. Sussurro perché, a nostro parole i messaggi forti si possono dare ed ascoltare in modo garbato, intimo, che crei empatia tra l’Autore e chi ne fruisce il significato.   
D. Abbiamo visto nomi illustri del Giornalismo, del Teatro, del Cinema, del mondo della Critica.
R. Certo, sono tutte pagine dello stesso libro e noi abbiamo dato fattivamente prova che la Cultura ha tante facce. E’ importante capire e fare ciò in cui si crede al meglio.
D. Riassumendo cosa ha voluto dire il Soncino?
R. Che i migliori compagni di viaggio sono i colori, la musica, lo sport, le parole, i libri. Parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti, danno moltissimo senza chiedere nulla. 
D. Un successo sicuramente, ci rivediamo nel 2020?
R. Penso proprio di sì, mi lasci ringraziare il sig. Sindaco di Soncino, ‘Assessore alla Cultura e la Pro Loco per averci sostenuto. Dice Albert Camus: Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla. Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro.
Io credo che il Soncino stia dando un buon contributo.
Complimenti Presidente a Lei e al Direttore artistico per aver concretamente dimostrato come si possa fare una sana Cultura, valorizzare la Storia e non a caso a farlo è una Donna.
Grazie, sono felice di rappresentarle tutte.
 

DICHIARAZIONE DI ROBERTA TOSETTI
(Consigliere delegato alla Cultura del Comune di Soncino)
Nel passato week end il Borgo di Soncino ha vissuto tre giorni di arte e cultura con il secondo Incontro Letterario Internazionale Città di Soncino e il Premio Sussurro, i quali hanno assunto caratura di livello internazionale.

Dalla mostra d’arte, al meeting letterario, alla serata dedicata alla musica, tutte le persone intervenute hanno avuto modo di respirare cultura e pace e di questo ne sono molto felice e orgogliosa.

Ringrazio il Direttore Artistico Aldo Gallina in arte Jona e la Presidente Caterina Guttadauro La Brasca per aver intessuto un percorso culturale carico di contenuti e spunti interessanti.

Alla luce quindi di questi risultati e del grande successo ottenuto auspico una nuova edizione nel 2020.

Come amministrazione comunale confermiamo in toto il nostro sostegno affinché questa operazione culturale diventi, nel corso del tempo, un appuntamento fisso del periodo estivo.



Il corto Anna di Federica D'Ignoti al TaorminaFilmFest. Nel cast Valentina Lodovini e Pietro De Silva

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Non si arresta il successo del cortometraggio della regista siciliana Federica D’Ignoti dal titolo “Anna”, interpretato da Valentina Lodovini e Pietro De Silva, con la fotografia di Daniele Ciprì e prodotto da Freak Factory in coproduzione con Paimon Production e Studio Tanika di Andrea Pirri Ardizzone e Redigital Studio.
Dopo essere arrivato alla selezione finale ai Nastri D’Argento nella shortlist e aver vinto numerosi premi tra i quali Afrodite Shorts, MarteLive, Prato Film Festival, VoceSpettacolo  Film Festival e il Festival del Cinema Patologico, sarà proiettato lunedì 1 luglio durante il TaorminaFilmFest.
La storia del film parla di Anna, una giovane donna che per la prima volta prende forza e racconta ad uno sconosciuto il dolore provocatole da Andrea, l'amore della sua vita. La sua testimonianza sarà anche il suo riscatto, con un finale a sorpresa che lascerà il pubblico senza parole.

“Il corto racconta la vendetta di Anna che, dopo anni di silenzio, decide di svelare per la prima volta la sua storia, attraverso l’unica arma in suo possesso; la scrittura – spiega la regista -  questa storia è rivolta a chi ha provato il dolore di essere tradito, ma ha deciso di continuare ad amare nonostante tutto”. 

Mirko Casadei, un viaggio lungo l'Italia in un'estate bollente in "Solo per stare con te” scritto con Zibba

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Dopo aver realizzato la colonna sonora del film “Tutto Liscio” uscito al cinema ad aprile di quest’anno con Maria Grazia Cucinotta e Piero Maggiò, MIRKO CASADEI torna in radio con un nuovo singolo che ricorda le caldi notti estive.

Da oggi, venerdì 28 giugno, sarà in rotazione radiofonica e disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming “Solo per stare con te”, un brano scritto a 4 mani insieme al cantautore Zibba. Il testo racconta dei viaggi di ritorno a casa durante le calde notti estive, viaggi di lavoro che portano l’artista lontano da casa e dalla propria terra.
«"Solo per stare con te” parla di un viaggio lungo la penisola Italiana in un'estate bollente - racconta Mirko Casadei - attraversando le meraviglie del nostro bel paese, percorrendo l’autostrada che mi porta lontano dalla mia terra. Viaggiare è per me la scuola di vita più importante, incontrare tante persone meravigliose, fare nuove esperienze, vedere posti straordinari. Poi però la voglia di ripartire si fa sentire presto, conto le ore che mi separano da casa mia, per vedere il mio mare, la mia Romagna, ma prima di tutto voglio tornare al più presto da lei. Il riff ripete queste parole SOLO PER STARE CON TE…il mio grande amore, Noa la mia nipotina di 6 anni, è dedicata a lei questa canzone. Ho scritto questo testo insieme a Zibba, che ha anche curato la produzione in studio. Una bella persona e un grande professionista, un nuovo amico che ho incontrato nel mio viaggio musicale».
Continua il tour estivo di MIRKO CASADEI, alla guida della storica Orchestra Casadei. Oltre 30 concerti in tutte le più belle location estive della penisola italiana. Un tour unico che prevede in scaletta brani per la prima il nuovo singolo “Solo per stare con te”, oltre ai brani di repertorio che intrecciano suoni e sapori di generi musicali pop-folk di svariate provenienze (liscio, reggae, ska e taranta). 
L’esibizione del musicista romagnolo sarà impreziosita dalla fisarmonica mediterranea di Manuel Petti il giovane direttore musicale della band, dalla nuova figura femminile dell’Orchestra Valeria Magnani al violino e voce, poi la voce e la chitarra di Stefano Giugliarelli, il sax e il clarinetto in do di Marco Lazzarini, la simpatia contagiosa del brasiliano Gil Da Silva (tromba, voce e percussioni) e da tutta la carica di Enrico Montanaro (batteria).

Di seguito le date del tour di Mirko Casadei in continua aggiornamento:

Venerdì 5 luglio – San Mauro Mare (FC) – La Notte Rosa

Sabato 6 luglio – Riva Ligure (IM) – Festa di Piazza

Sabato 13 luglio – Fiumicello (UD) – Festa Delle Pesche

Venerdi 19 luglio – Fratticciola Selvatica (PG) – Festa di piazza

Sabato 20 luglio – Montese (MO) – Festa di Piazza

Giovedì 25 luglio – Rimini, PiadiNight -la Notte della Piadina

Venerdì 26 luglio – Alviano Scalo (TR)

Sabato 27 luglio – Alba Adriatica (TE) – Festa di Piazza

Venerdì 2 agosto – Fanano (MO) – Festa di Piazza

Sabato 3 agosto – Lido di Savio (RA) -Balamondo World Music Festival

Giovedì 8 agosto – Sanluri (CA) – Festa di Piazza

Sabato 10 agosto – Montescudo (RN) – Sagra della Patata

Domenica 11 agosto – Pegognaga (MN) – La fiera di San Lorenzo

Giovedì 15 agosto – Berchidda (SS) Time in Jazz Festival di Paolo Fresu

Venerdì 16 agosto – Cerro al Volturno (IS) – Festa di Piazza

Domenica 18 agosto – Gambara (BS) – Festa di Piazza

Martedì 20 agosto – Saprisi (SA) – Festival anni ’60.

Mercoledì 21 agosto – Reda Faenza (RA) – Sagra del Buon Gustaio

Giovedì 24 agosto – Giovinazzo (BA) – Festa di Piazza

Lunedì 2 settembre – Settimo Torinese (TO) – Festa di Piazza

Sabato 14 settembre – Borgosesia (VC) – Festa di Piazza

Foto di Maurizio Polverelli

MIRKO CASADEI musicista romagnolo, figlio de “Il re del liscio” Raoul Casadei, guida l’Orchestra da tanti anni con il progetto di portare avanti una tradizione fondata nel 1928, che appartiene a tutti gli italiani, con grande attenzione al ricambio generazionale. Con il suo pop-folk, Mirko Casadei ha infatti portato una ventata di novità, proponendo nuovi sound e contaminazioni musicali. Nel 2017 viene pubblicato il documentario, realizzato dal regista Giorgio Verdelli per Rai Due, “UNICI - la dinastia Casadei” (2017), fra gli intervistati spiccano i nomi di Paolo Fresu, Samuele Bersani, Eugenio Bennato. Durante lo stesso anno, Mirko Casadei realizza l’album “Sono Romagnolo”, che contiene 12 canzoni della tradizione Casadei riarrangiate in maniera ritmica e divertente. Dall’album nasce anche il progetto AD CHI SIT E FIOL? (tu di chi sei figlio?) con le scuole materne ed elementari dell’Emilia Romagna, che si pone come obiettivo quello di raccontare ai bambini della Dinastia Casadei parlando dei valori contenuti nelle canzoni di questa storia lunga 90 anni (1928-2018): amore, famiglia, l’importanza delle radici e l’amore per la terra, le tradizioni e il dialetto. Un progetto ambizioso che tutela l’importante patrimonio della musica popolare italiana. L’Orchestra Casadei sta festeggiando 90 anni di storia.

www.casadei.it

Rettore: io faccio musica moderna, non leggera. Bella intervista a "La mia passione" su Raitre

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Per fortuna non c'è stata la solita trita domanda "Ma perché non vuoi essere chiamata Donatella?": inizierei da qua per parlare bene de "La mia passione" trasmissione andata in onda ieri sera su Raitre dedicata a Rettore.

Solo un rettoriano come me può accorgersi del rispetto e dell'affetto che il bravo ed educato giornalista Marco Marra ha riversato nelle domande e nei frammenti che aveva preparato per parlare di e con Rettore.
Abbiamo con la cantautrice ripercorso momenti più o meno noti della sua carriera e della sua vita personale: dal successo clamoroso all'estero e al Festivalbar, ai 40 anni di Splendido splendente, all'episodio che ha originato Kobra, ai Festival di Sanremo, alle recenti apparizioni tv, all'incontro e alla vita con Claudio Rego, alla perdita del bambino, al suo carattere a volte impossibile da padroneggiare, alla sua infanzia, al rapporto coi genitori. 
Graditissimo e azzeccato il riferimento alla vena compositrice dell'artista che si vede in canzoni come "Konkiglia" e "Lamette" in cui si evidenzia una capacità sciolta e originale di mettere le parole l'una accanta all'altra in un inusitato modo.
E poi, come non restare piacevolmente spiazzati e sorpresi di fronte a certe affermazioni sincere di Rettore: "a Londra mi scatenavo, andavo a tutti i concerti, tornavo in Italia e mi deprimevo perché trovavo Toto Cutugno".
Rettore, hai ragione: in Italia c'è sempre stata e ci sarà un rifiuto a priori del guizzo inedito, della possibilità di uscire dai ranghi, dell'idea di non farte parte del gregge.
Bravo Marra, fantastica anzi Magnifica Rettore...
Giovanni Zambito


Bruxelles, "Il ratto dal Serraglio" inaugura il Festival Mozartiade, IV edizione

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Arriva l'estate e la città di Bruxelles non si ferma nella proposta di rassegne e iniziative frizzanti che terranno compagnia cittadini e turisti durante i mesi caldi. Oggi pomeriggio al Théâtre des Martyrs ha preso il via il Festival MidSummer Mozartiade, giunto alla sua quarta edizione: ad inaugurarlo la messa in scena di Eric Gobin de "Il ratto dal Serraglio" (Die Entführung aus dem Serail) di Mozart, libretto di Johann Gottlieb Stephanie le Jeune.

Una versione che seppur scenograficamente ridotta per ovvie ragioni di spazio, ha saputo offrire al pubblico numeroso uno spettacolo gradevole, dinamico, animato da un coro e un'orchestra notevole (l'Orchestre Royal de Chambre de Wallonie diretta dal M° David Miller e artisti giovani che hanno dato il massimo nella resa dei personaggi.
Gianna Cañete Gallo (Konstanze), Pierre Derhet (Belmonte), Dorine Mortelmans (Blonde), William Blake (Pedrillo), Shadi Torbey (Osmin), Parbet Chugh (Bassa Selim) sono stati bravi ad interpretare le parti dialogate e a cantare le arie, specialmente nei diversi duetti.
L'opera sarà riproposta il 2 e il 4 luglio alle 19.00 e domenica 7 luglio alle ore 15. 
Il Festival offre altri interessanti appuntamenti fino al 7 luglio: qui il programma. 
Foto di ©Hugo-Segers
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