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Caldo in città, come tutelare il proprio animale da compagnia

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Le alte temperature e l’umidità mettono particolarmente a rischio la salute degli animali domestici; i cani in particolar modo sono esposti a possibili shock, colpi di calore, fino ad arrivare a situazioni di collasso. In questo periodo particolarmente caldo è dunque fondamentale che il nostro amico a quattro zampe abbia sempre la possibilità di abbeverarsi, e l’opportunità di trovare riparo e spazi freschi durante le ore più calde della giornata.

A dare alcuni preziosi consigli sono gli esperti di Ca’ Zampa, il primo gruppo di centri che offrono servizi veterinari e, in un strutture adiacenti, tutti i servizi complementari per il benessere a tuttotondo degli animali da compagnia: dalla toelettatura, all’educazione, all’asilo e alla parafarmacia. “Tutelarli dal caldo non è solo una questione logica, ma un vero e proprio meccanismo fisiologico – spiega Marco Maggi, Coordinatore dei servizi veterinari di Ca’ Zampa - Il cane, a differenza dell’uomo, non suda e quindi non può ridurre il calore corporeo attraverso le ghiandole sudoripare, ma può abbassare la temperatura corporea ansimando a bocca aperta”.
Per difendere Fido dal caldo è fondamentale una corretta idratazione. “Non esiste, come per l’uomo, un’indicazione di massima su quanto un cane debba bere in media al giorno, nemmeno in base alla sua taglia. Esso deve gestire singolarmente la quantità di acqua necessaria per abbeverarsi, e di conseguenza il padrone deve garantirgli l’opportunità di bere in qualsiasi momento.” Esistono comunque dei sintomi che indicano il rischio di disidratazione per il nostro pet. “Quando ha sete, il cane va subito in iperventilazione, si ferma, cerca di abbeverarsi ed eliminare il calore arieggiando dalla bocca. E’ importante da parte del padrone prevenire e accorgersi prima di eventuali segnali corporei: per esempio nel gioco, ogni 15-20 minuti dobbiamo far fare una pausa al nostro cane che, preso dalla voglia di divertirsi, è poco attento ai segnali del proprio organismo, rischiando anche di collassare improvvisamente.”
Secondo gli esperti per Fido idratarsi è più importante di mangiare. “Un cane può restare tranquillamente anche senza cibo per diverse ore – prosegue Marco Maggi - ma non può fare a meno dell’acqua, soprattutto durante le ore più calde della giornata. Inoltre occorre assicurarsi che mangi durante le ore fresche, al mattino o la sera quando tramonta il sole; a volte è il cane stesso che sceglie le ore meno calde per mangiare.”
Asfalto rovente in estate? Secondo gli esperti non è un vero pericolo per i nostri animali da compagnia. “La natura ha dotato i cani di suole e scarpe naturali: sulle zampe il cane ha polpastrelli caratterizzati da un tessuto di granulazione molto resistente, elastico e fatto apposta per attutire gli urti, capaci di farlo camminare su diversi tipi di superficie senza problemi. Tuttavia, al proprietario viene chiesto di avere una cura del polpastrello, assicurandosi che esso sia sempre ben pulito e idratato. Esistono delle pomate apposite per prevenire eventuali screpolature e tagli.”



LUNA, mostra "Oltre la Terra a 50 anni dall'allunaggio" dal 4 luglio Spazio Mil, Sesto San Giovanni

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Simulazioni 3D in realtà virtuale, proiezioni immersive su grandi cupole geodetiche e planetario, modelli in scala di razzi vettori, tute spaziali e memorabilia raccontano l'allunaggio a 50 anni dallo storico sbarco sulla Luna.

Il 20 luglio 1969 l’Uomo compiva quello che è stato definito “un piccolo passo per un uomo ma un grande balzo per l’Umanità”, ossia metteva piede per la prima volta sulla Luna conquistando quella che fino ad allora sembrava essere rimasta l’unica frontiera inesplorabile. Tutto il mondo assistette col fiato sospeso alla diretta televisiva che dagli Stati Uniti mostrava gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin allunare portando a compimento la missione dell’Apollo 11: naturale che un evento di tale portata culturale e scientifica abbia lasciato un segno profondo nell’immaginario di chi quell’evento l’ha vissuto in diretta ma anche delle generazioni future che lo hanno solo sentito raccontare da nonni e genitori. A cinquant’anni da quella storica giornata, il Comune di Sesto San Giovanni ed Eclipse Events celebrano l’anniversario allestendo la mostra “Oltre la Terra” (visitabile dal 4 luglio al 28 luglio presso lo Spazio MIL a Sesto San Giovanni di Via Granelli), un articolato percorso espositivo che su 1500 metri quadri porta i visitatori alla scoperta dei segreti dell’Apollo 11, dei suoi astronauti e soprattutto della Luna grazie a installazioni multimediali, proiezioni 3D, documenti, memorabilia, modellini e ricostruzioni davvero uniche. Per tutta la durata della mostra si terranno incontri con importanti esponenti del mondo spaziale italiano tra cui l’astronauta Umberto Guidoni. “Con questo evento – ha commentato l'Assessore al Marketing Territoriale Maurizio Torresani – vogliamo celebrare uno dei momenti più alti della capacità dell'Uomo di esplorare l'ignoto. Voglio ringraziare Eclipse Events per l'impegno nell'organizzazione della mostra e tutti gli sponsor che l'hanno resa possibile”.
La mostra “Oltre la Terra” celebra i cinquanta anni dall’allunaggio con un percorso che porta per mano il visitatore a rivivere i momenti più suggestivi di quel fatidico evento ma anche a scoprire i lati più affascinanti dei viaggi spaziali.  Si comincia quindi con un corridoio spazio-temporale che, attraverso infografiche, aiuta i meno esperti a ripercorrere le tappe salienti della storia dell’astronautica mondiale presentando una breve cronistoria dagli albori dei programmi spaziali ai primi astronauti con biografie dei pionieri dell’esplorazione dello Spazio, cioè di coloro che sono considerati universalmente dei veri e propri “visionari”, come Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij, Hermann Julius Oberth e Robert H. Goddard, che con lungimiranza, spirito d’iniziativa e solide teorie scientifiche gettarono le basi per lo sviluppo dei programmi spaziali che hanno portato l’uomo fin sulla Luna e le sonde automatiche fino ai confini del nostro sistema solare ed oltre. Seguendo l’evoluzione della corsa allo Spazio tra USA ed URSS, il visitatore potrà rendersi conto di quali fossero le dinamiche in gioco tra le due superpotenze dell’epoca nella competizione per la supremazia tecnologica dell’esplorazione di questa nuova frontiera che rappresentava il campo di battaglia mediatico a livello mondiale per eccellenza. Infine, il percorso introduttivo metterà in evidenza i primi importanti risultati raggiunti dalle parti in gioco in un susseguirsi pieno di colpi di scena ed imprevisti che porteranno personaggi quali Juri Gagarin ad essere il primo uomo nello Spazio ad orbitare intorno alla Terra, Andrej Leonov ad essere il primo uomo ad aver realizzato una passeggiata spaziale e Valentina Tereskova ad essere la prima donna cosmonauta della storia.
Giunto nel cuore della mostra, proprio al centro dello spazio espositivo, il visitatore avrà accesso a tre distinte installazioni multimediali che gli permetteranno di sperimentare non solo la visione di filmati immersivi a 360° e 180° all’interno di cupole geodetiche rispettivamente da 11 ed 8 metri di diametro, ma anche di ammirare pianeti, stelle e costellazioni all’interno di un planetario di nuova generazione. La cupola geodetica da 11 metri di diametro è dotata di un sistema di proiezione multimediale full-dome ad alta definizione e garantisce una resa spettacolare che stupisce il visitatore per nitidezza dell’immagine, colori vividi ed immersione a 360° del proprio campo visivo nell’ambiente proiettato, secondo tecniche di prospettiva che ne garantiscono un realismo 3D inebriante. IN questa incredibile struttura verranno proiettate le fasi di lancio, crociera e discesa dei rover marziani della NASA e dell’ESA, le ambientazioni del suolo marziano cosi come registrate dai rover NASA Spirit, Opportunity e Curiosity, le simulazioni del sito di atterraggio del rover ESA ExoMars e molto altro ancora …
Seguendo il percorso della mostra si giungerà all’area dedicata ai primi programmi spaziali quali Gemini e Mercury, dove a supporto delle infografiche verranno esposti oggetti attinenti al periodo storico quali il cibo degli astronauti risalente agli anni ’60 e la tuta spaziale usata nelle missioni Gemini, precursore del programma Apollo che portò l’uomo sulla Luna.
La riproduzione in scala 1:24 di un vettore Saturn V della lunghezza di oltre 5 metri darà al visitatore una visione dettagliata degli enormi e potenti razzi che portarono le navicelle Apollo in orbita, lanciandole verso la Luna con a bordo i vari equipaggi, tra cui quelli di Apollo 11 che sbarcarono per primi sul nostro satellite e quelli di Apollo 13, missione che fu definita come il più famoso “fallimento di successo” della storia.
L’esposizione di una collezione completa delle prime pagine dei giornali nazionali dell’epoca che riportavano la notizia dello sbarco dell’uomo sulla Luna metterà in risalto quale fosse l’atmosfera che si respirava a quei tempi e quale sia stato il rimbalzo mediatico a livello mondiale di questa impresa storica. Alla collezione delle prime pagine dei giornali sarà abbinata l’esposizione filatelica delle stampe a commemorazione dell’evento in cui sarà possibile visionare francobolli dell’epoca provenienti da tutto il mondo. In esposizione il raro primo francobollo stampato in USA nel 1969, disegnato nel 1969 da Paul Calle, che per un errore di stampa entrò in circolazione con poche copie senza la bandiera americana sulla spalla dell'astronauta (l'Astronauta ignoto diventò il simbolo della conquista della Luna da parte dell'Umanità, senza bandiere). Molto rare anche le "Insurance covers":  poiché nessuna Assicurazione avrebbe coperto con una polizza un astronauta, perché era ritenuto un mestiere troppo pericoloso, i piloti dell’Apollo 11 si inventarono queste Insurance cover, delle buste firmate che lasciarono ai loro familiari da vendere a caro prezzo ai collezionisti in caso qualcosa fosse andato storto. La tradizione si protrasse per tutto il programma Apollo. Inutile dire che acquistarono presto un grande valore, anche se fortunatamente non dovettero mai essere usate per lo scopo per cui erano state inventate. Molto ambite dai collezionisti anche le cosiddette “buste volate” con le missioni Apollo: in esposizione una “busta volata” portata dall’Apollo 15 sulla superficie della Luna (fu poi al centro di uno scandalo a seguito del quale tutto l’equipaggio dell’Apollo 15 fu radiato dalla NASA).

Un’area riservata alla realtà virtuale dotata di otto postazioni opportunamente attrezzate con visori VR di ultima generazione ad alta definizione, permetterà a tutti i visitatori di sperimentare in prima persona emozioni e sensazioni simili a quelle provate degli astronauti nelle missioni Mercury ed Apollo, sia durante i rientri sulla Terra, sia durante l’allunaggio o di provare l’ebrezza di una passeggiata spaziale come quella di Andrej Leonov.  
Chiuderà il percorso della mostra il “Joe Scalise International Airport”, un diorama (plastico) di 32 mq (4 x 8 metri) di un aeroporto internazionale riprodotto nei minimi dettagli con oltre 200 modelli di aerei di linea e che riproduce fedelmente attrezzature, luci e suoni di un’aerostazione, frutto dello straordinario lavoro del modellista Giuseppe Scalise.

Durante il periodo di apertura della mostra saranno organizzati eventi con cadenza settimanale che vedranno la partecipazione di personaggi noti quali:

Giovedì 4 luglio, ore 11:00
Paolo D’Angelo giornalista e collaboratore dell’ufficio stampa dell’Agenzia Spaziale Italiana e il curatore della mostra.

Venerdì 12 luglio, ore 19:00
Umberto Guidoni: primo astronauta Europeo sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS)

Giovedì 18 o sabato  20 Luglio (da confermare), ore 19:00
Paolo Attivissimo: divulgatore scientifico, blogger, scrittore e conduttore radiofonico.

Giovedì 27 luglio, ore 19:00
Adrian Fartade: divulgatore scientifico, blogger e scrittore.

4 - 28 LUGLIO 2019

SPAZIO MIL
Via Granelli 1  – Sesto San Giovanni (Milano)

Orari: domenica-giovedì dalle 15.00 alle 23.00 – venerdì e sabato dalle 16.20 alle 24.00 
Ingresso unico 5 euro – Info: marketing@sestosg.net

LA CITTÀ INCANTATA 2019, QUINTO MEETING INTERNAZIONALE DEI DISEGNATORI CHE SALVANO IL MONDO

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Al via venerdì 28 giugno la nuova edizione de “La Città Incantata - quinto Meeting Internazionale dei disegnatori che salvano il mondo”, la tre giorni dedicata al mondo del fumetto e dell’animazione, promossa dalla Regione Lazio-Progetti Speciali ABC con LAZIOcrea, ATCL, Roma Lazio Film Commssion, Arsial e con la direzione artistica di Luca Raffaelli.

Per la prima volta sarà il Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio e gestito da LAZIOcrea, affacciato sul mare e sospeso tra leggenda e realtà, ad ospitare la manifestazione con un programma ricco di incontri, rassegne, proiezioni, esposizioni e workshop, tutti a ingresso gratuito.
Questo luogo magico verrà abitato da animatori, disegnatori, fumettisti, illustratori, street artist e artisti visivi, che incontreranno il pubblico per raccontare il proprio lavoro, il proprio stile, le proprie tecniche, la propria creatività.
L’immagine di questa edizione 2019 è stata realizzata grande artista Giuseppe Camuncoli, disegnatore di Batman, Spider-Man e di romanzi a fumetti e anticipa il tema del Meeting: i Supereroi.
I disegnatori insieme ai partecipanti saranno, infatti, chiamati all’impegno civico: azioni, disegni, parole, idee per “salvare il mondo”, proprio come nello spirito del Meeting.
Due gli appuntamenti su grandi tematiche di attualità:
Uno il sabato 29 alle ore 18 con l’iniziativa “Anche i Supereroi contro le mafie” con Attilio Bolzoni, Franco La Torre, Alessandra Viola, Gianpiero Cioffredi, Manfridi Giffone, Giacomo Bendotti, Riccardo Corbò.
L’altro domenica 30 giugno “I fumetti contro ogni MURO”. Confronto sui muri (concreti o immaginari) che dividono i popoli e le culture. Per unire e promuovere l’accoglienza e la solidarietà. A raccontare le loro esperienze disegnatori, autori di fumetti e graphic novel contro i “Muri”: Alessandra Viola, Annalisa Corsi, Sara Colaone, Renato Chiocca con Luca Del Re, giornalista de LA7 TV, Giovanni Visone, InterSOS. Interverrà Mimmo LUCANO. A concludere l’incontro il Presidente della Regione Lazio Nicola ZINGARETTI.
Saranno presenti e interverranno durante la tre giorni: Alessandra Sartore, Assessore Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio, Albino Ruberti, Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione Lazio, Pietro Tidei, Sindaco di Santa Marinella (RM), Giovanna Pugliese, Responsabile Progetti Speciali della Regione Lazio, Luca Fornari, AD ATCL – Associazione Teatrale Comuni del Lazio, Luciano Sovena, Presidente Roma Lazio Film Commission, Cristina Priarone, Direttore Roma Lazio Film Commission, Antonio Rosati, Presidente Arsial,  e vari rappresentanti istituzionali, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.
Una parte del programma sarà dedicata agli “Incontri ravvicinati” appuntamenti in esclusiva, con:
Gabriele Pennacchioli, “da Diabolik a Love, Death & Robots”, i successi e i segreti di un artista internazionale.
IGORT, “Il vagabondo del Manga”. Incontro ravvicinato con il suo personale racconto e i suoi magnifici lavori
Rita Petruccioli con Mauro Uzzeo in un incontro dal titolo “Tu hai mai visto due che vissero felici e contenti?”, un faccia a faccia ricco di spunti interessanti.
ZeroCalcare, "L'animazionaccia tua!", che “dopo aver mietuto un ininterrotto successo editoriale, si vuole buttare sull'animazione?” Ripercorreremo la sua carriera dagli esordi e arrivando a questa nuova sfida che ha intrapreso.
Prevista anche la presenza di artisti internazionali tra cui Konstantin Komardin, Konstantin Bronzit e molti altri.
Due grandi serate dedicate ai grandi film d’animazione e non solo con l’ARENA SOTTO LE STELLE, aperti al pubblico e ad ingresso gratuito
Si comincia venerdì 28 alle 21:30  con PONYO SULLA SCOGLIERA di Hayao Miyazaki e a seguire SPIDERMAN: UN NUOVO UNIVERSO di  Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman

Sabato 29 sempre a partire dalle 21:30 con due recenti successi del magico mondo “DISNEY”  DUMBO di Tim Burton e a seguire  ALADDIN di Guy Ritchie.

ISCHIA, DAL 27 AL 29 LUGLIO A FORIO LA 1° EDIZIONE DI LIBRIDAMARE

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Si svolgerà a Forio (Isola d’Ischia, Napoli) la prima edizione del Festival Letterario “LIBRIDAMARE”: dal 27 al 29 luglio, la kermesse - la cui direzione artistica è affidata a Rosa Gargiulo (scrittrice e agente letteraria) e Vincenzo Grimaldi (Direttore editoriale della libreria Ubik di Nocera Inferiore), con il prezioso contributo per il coordinamento organizzativo di Rita Citarella (“Eventi Unici - Arte e Cultura”) - ospiterà autori di spicco del panorama editoriale italiano.

Proprio la Ubik ha sostenuto l’iniziativa, favorendo la partecipazione di Sara Bilotti, Piera Carlomagno, Nunzia Gargano, Angelo Petrella, Maurizio De Giovanni – che chiuderà la rassegna, il 29 luglio.

Il Festival nasce con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Forio, grazie al sostegno del sindaco Francesco Del Deo e dell’assessore Angela Albano, che ha creduto alla validità culturale della manifestazione e ha caldeggiato la realizzazione del progetto.

Le tre serate si svolgeranno in altrettante location della splendida Forio: si comincia il 27 luglio a piazza San Gaetano, con Nunzia Gargano – giornalista e foodblogger, per proseguire con Piera Carlomagno – giornalista e scrittrice.

Il 28 luglio, sul centralissimo corso Francesco Regine, Sara Bilotti e Angelo Petrella animeranno la serata con un’intervista doppia.

Chiusura affidata a Maurizio De Giovanni, il 29 luglio alla Chiesa del Soccorso.

Ad arricchire ulteriormente il programma, le performance teatrali di Francesco Rivieccio, giovane e talentuoso attore, accompagnato alla chitarra da Lucio De Filippis.

La conduzione delle serate del 28 e 29 luglio sarà affidata a Federica Peluffo.

Il progetto “LIBRIDAMARE” è il risultato della sinergia tra Ubik libreria di Nocera Inferiore, Contrappunto House Of Books – agenzia letteraria, e Eventi Unici – arte e cultura.

Andrea Cegna, uscito “Por la vida y la libertad” il libro sulle nuove dinamiche sociali e politiche del Messico

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È in tutte le librerie “Por la vida y la libertad” (Agenzia X), il nuovo libro del giornalista e scrittore Andrea Cegna, che approfondisce le nuove dinamiche sociali e politiche del Messico guidato dal Presidente Andrés Manuel Lopez Obrador (Amlo) tra le diverse resistenze all’interno del paese e il sistema economico capitalista.

Alla guida di una coalizione di centrosinistra e supportato da alcuni movimenti sociali, Andrés Manuel López Obrador, detto Amlo, è il vincitore delle ultime presidenziali in Messico, un’elezione che ha suscitato molte speranze, anche se le riforme proposte non sono molto diverse da quelle di chi lo ha preceduto.
“Por la vida y la libertad” (Agenzia X) è una visione caleidoscopica del Messico di oggi e una tesi, ovvero che nulla come l’insurrezione zapatista e la firma del Nafta, entrambi nel 1994, hanno determinato una radicale trasformazione del paese. Due fronti opposti per un conflitto che ha molto da insegnare anche a noi.
Il 2019 è un anno cruciale per capire i nuovi rapporti di forza che si stanno sviluppando tra il potere costituito e l’Ezln, tra Obrador e tutte quelle voci fuori dal coro che non hanno alcuna intenzione di illudersi. In questi anni l’autore ha collezionato numerosi viaggi nel paese centroamericano, le opinioni qui raccolte rappresentano alcuni punti di vista critici, un insieme di riflessioni da diversi profili intellettuali, artistici e militanti che garantiscono al lettore una straordinaria immersione nella contemporaneità messicana.

Andrea Cegna agitatore sociale, giornalista e organizzatore di concerti, è redattore di Radio Onda d’Urto, collaboratore di Radio Popolare e “il manifesto”. Ha pubblicato “20zln. Vent’anni di zapatismo e liberazione”, “Strade strappate. Storia rappata dell’hip hop italiano” ed “Elogio alle tag. Arte, writing, decoro e spazio pubblico”.

http://www.agenziax.it/cegna/;

Cheese 2019: e che Naturale sia! Formaggi naturali a Bra dal 20 al 23 settembre

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«A Cheese 2019 mettiamo in scena la nostra idea di un futuro possibile, fatta di pascoli, di benessere animale, di biodiversità e tutela del territorio».
Così Silvia de Paulis, esponente del Comitato esecutivo di Slow Food Italia, presenta la XII edizione della manifestazione. Dopo le battaglie contro l’utilizzo del latte in polvere, quest’anno Cheese 2019 - il cui programma è stato presentato oggi ed è disponibile sul sito dell'evento - ha deciso di alzare l’asticella: il tema della manifestazione, Naturale è possibile, costituisce idealmente una tappa del percorso che, partendo dalla battaglia a favore del latte crudo, approda ai formaggi naturali.
«Ovvero quelli a latte crudo prodotti senza fermenti selezionati o con fermenti autoprodotti, che esaltano la biodiversità che rende unica ogni forma. Vogliamo così riconsegnare ogni prodotto alla propria storia e al proprio territorio, che siano formaggi, ma anche salumi e pani a cui dedichiamo una fetta di mercato e molti momenti di approfondimento», conclude Silvia de Paulis.
Dietro un formaggio naturale non ci sono solo latte, caglio e sale, c’è un intero mondo fatto di biodiversità, di animali alimentati a erba e fieno, di casari che si prendono cura dell’ambiente in cui vivono. «Fondamentale è infatti partire dal tipo di alimentazione degli animali. Nei formaggi da erba ritroviamo la ricchezza della biodiversità dei pascoli di cui gli animali si sono nutriti: solo nelle Alpi occidentali ci sono 90 tipi diversi di pascolo. Ritroviamo la cura con cui i casari si sono occupati dei loro capi e l’attenzione con cui ogni giorno tutelano l’ambiente in cui vivono. Tutto questo si trasforma in formaggi di grande qualità dalla complessità organolettica notevole», spiega Andrea Cavallero, già professore di Alpicoltura al dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. «Fino a 20 anni fa era normale che gli animali erbivori si cibassero di erba, mentre oggi sembra una grande novità da reintrodurre. Non dimentichiamoci che un pascolo ben curato, frutto di una corretta gestione, è un importante elemento di valorizzazione dell’unicità delle Alpi e dell’Appennino settentrionale e una risposta all’abbandono. Inoltre, il sistema del pascolo ha notevoli benefici ambientali in termini di conservazione del paesaggio, di contrasto al rischio idrogeologico, di mantenimento della biodiversità di flora e fauna ma anche in termini di assorbimento della CO2 presente in atmosfera, contribuendo quindi a contrastare il cambiamento climatico», conclude Cavallero.
Spesso sulle etichette dei formaggi, che riportano come ingredienti latte, caglio e sale, non si mettono in dovuto rilievo le caratteristiche nutrizionali. Ad approfondire questo tema Andrea Pezzana, FF Struttura Complessa Nutrizione Clinica ASL Città di Torino: «Il formaggio è uno di quegli alimenti che ci aiutano a capire come la natura faccia molto da sola, ma sembra che noi ce ne siamo dimenticati e spesso ci intromettiamo aggiungendo elementi inutili o addirittura dannosi». Partiamo quindi da un concetto apparentemente banale quanto fondamentale: ciò che è buono per gli animali lo è anche per la salute di chi si nutre del cibo che da essi deriva. Ecco perché è così importante sapere come sono state allevate vacche, pecore e capre, nel caso dei formaggi. «Un cibo davvero buono e sostenibile parte proprio dall’attenzione a un’alimentazione sana per gli animali, che ha riscontri positivi anche sulla salute dell’uomo» dichiara Pezzana. «Nel caso dei formaggi, alimento per cui comunque è consigliabile un consumo programmato e non quotidiano, allora la qualità fa davvero la differenza per godere appieno di vantaggi nutrizionali e organolettici. Capire cosa c’è dietro ognuno di questi formaggi ci permette di apprezzarne le caratteristiche sensoriali e dietetico-nutrizionali, ma anche il percorso produttivo sicuramente più favorevole alla tutela dei territori e di cui il consumatore va informato.
La composizione del latte è influenzata da ciò che l’animale ha mangiato e da come ha vissuto: se quindi gli animali sono nutriti principalmente a erba, fieno o, in assenza dei primi due, granaglie intere germinabili, ritroveremo, nei formaggi, un migliore bilanciamento tra acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6. Quindi naturale in questo caso significa avere un occhio al passato e uno al futuro per riuscire a godere di cibi sani per comunità sane e ambienti sani», conclude Pezzana.
Alla presentazione ha portato il suo saluto Alberto Cirio, neo presidente della Regione Piemonte, che ha ricordato come da albese abbia sempre vissuto Cheese con molto affetto, un evento che ha meritato questa fama mondiale e permesso a tutto il Piemonte di crescere e farsi conoscere. Nell’edizione 2019 la Regione Piemonte è protagonista con lo spazio Terre Alte, montagne e colline che indicano una via possibile per una agricoltura viva e sostenibile, capace di produrre reddito e speranza, per un turismo nuovo e capace di rispetto e desideroso di autentica conoscenza. Tramite le storie di quei giovani che decidono di tornare si raccontano i pascoli d’alta quota ricchi di biodiversità, alcune tradizioni casearie tra le più antiche d’Europa, i vigneti eroici su paesaggi terrazzati di incomparabile bellezza, i mestieri antichi che rinascono in forme nuove: insomma, la rinascita di luoghi davvero unici e di inestimabile valore.
«Come neo sindaco di Bra, voglio ringraziare tutti gli amministratori che mi hanno preceduto e tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato con il Comune di Bra e con Slow Food per far si che oggi, ventidue anni dopo la prima volta, presentiamo una nuova edizione di un evento unico che porta un pezzo di mondo a Bra e la città di Bra nel mondo - ha aggiunto Gianni Fogliato, sindaco della Città di Bra, organizzatrice dell’evento con Slow Food -. Cheese trasforma per quattro giorni Bra in una simbolica capitale della filiera lattiero-casearia locale e globale coniugando in modo peculiare aspetti ludici, gastronomici, di piacere e di festa con temi culturali, sociali, politici ed economici di stringente attualità su scala internazionale».
Tra le grandi novità di questa edizione, la nuova area dedicata ai produttori fermier: piccole, a volte piccolissime aziende agricole che trasformano solo il latte dei propri animali, praticano prevalentemente il pascolo e producono formaggi senza fermenti selezionati o con fermenti autoprodotti. Inediti sono anche i due appuntamenti di formazione sulle tecniche di produzione dei formaggi naturali e dei fermenti autoprodotti rivolti agli espositori della manifestazione, sia italiani che internazionali, in programma nell’anteprima di giovedì 19 settembre. Cheese 2019 amplia la finestra sulle produzioni eccellenti di salumi senza nitriti e nitrati e di pani a lievitazione naturale, destinando loro una piccola fetta del mercato. Troviamo i caci naturali in degustazione nella Gran sala dei Formaggi, mentre l’Enoteca, tra le 600 etichette proposte dai sommelier Fisar, annovera anche una selezione delle migliori Triple A, che raggruppa produttori biologici e biodinamici di tutto il mondo. Sui formaggi, salumi e pani naturali e sul loro contraltare industriale sono incentrate tre Conferenze in programma. Mentre a Slow Food è assegnato il ruolo educativo principale, sempre a partire dal piacere di conoscere attraverso il cibo, con il percorso per L’erba che vorrei, dedicato alle famiglie in visita e agli studenti delle scuole. Ma le novità non finiscono qui. Debutta a Cheese la Fucina Pizza Pane e Pasticceria, uno spazio didattico gastronomico sulle connessioni tra lievitazioni e latticini, realizzato in collaborazione con Agugiaro&Figna Molini, con 12 appuntamenti principalmente al femminile in un ambito, quello dell’arte bianca, storicamente maschile. Passiamo poi al grande Mercato italiano e internazionale con oltre 300 espositori e alla Via degli affinatori che sempre di più riconoscono in Cheese l’evento in cui non solo incontrarsi e fare rete, ma anche affari. Tra l’altro, proprio dal dialogo con questa rete internazionale di affinatori, nella scorsa edizione è nata l’idea di creare un Master dedicato ai formaggi a latte crudo all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che sarà presentato ufficialmente proprio a Cheese.
Come sempre a Cheese non mancano le Cucine di strada e i Food truck, la Piazza della Birra e i Chioschi regionali, la Piazza del Gelato e la Casa Libera del Burro…Insomma, tutto quello che è necessario per stare insieme all’insegna del cibo buono, pulito e giusto!

Libri, Tony Di Corcia: Armani esempio di perfezionismo e di meticolosità. L'intervista di Fattitaliani

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Fresco di stampa, è uscito il settimo libro di Tony Di Corcia"Giorgio Armani. Il Re della moda italiana" (Cairo editore) in cui ripercorre la vita e la straordinaria carriera dello stilista anche attraverso le parole delle attrici Isabella Rossellini, Sonia Bergamasco e Isabella Ferrari, le giornaliste Natalia Aspesi, Gisella Borioli, Giusi Ferré, Adriana Mulassano e Serena Tibaldi, i fotografi Gian Paolo Barbieri e Aldo Fallai le cui immagini illustrano il volume, le top model Antonia Dell'Atte, Nadège Dubospertus, Lara Harris e Valeria Mazza, lo storico del costume Quirino Conti, la produttrice Marina Cicogna, gli stilisti Angelos Bratis, Nino Cerruti (che firma la prefazione), Rocco Iannone e Claudio La Viola, gli artisti Flavio Lucchini e Marcello Jori, il dj Matteo Ceccarini, il modello Christophe Bouquin. Fattitaliani ha intervistato Tony Di Corcia.
Com'è nato il tutto?
Grazie a una proposta di Marco Garavaglia, direttore editoriale di Cairo: sapeva dei miei libri su Versace, Valentino, Burberry, e mi ha chiesto se volessi occuparmi di Armani. Non potevo rifiutare: quella di Armani è una storia affascinante, incarna tutta l’intraprendenza e la creatività che hanno portato alla nascita e all’affermazione della moda italiana. 
Appena ti sei messo al lavoro sapevi già da dove iniziare oppure la mole delle cose da raccontare era tale da inibirti?
Inizialmente mi sarebbe piaciuto seguire il Signor Armani nella sua vita quotidiana, per raccontarne l’organizzazione professionale e il privato, ma la mia proposta è stata comprensibilmente rifiutata: la sua agenda è fittissima, c’è sempre lui dietro ogni dettaglio che riguarda la sua azienda, sarei stato davvero di troppo. Quindi ho deciso di affidarmi ai ricordi di amici e colleghi che lo hanno conosciuto bene, concentrandomi soprattutto sugli inizi, su quella intuizione iniziale che gli ha permesso di vestire le donne e gli uomini della fine del Novecento assecondandone le esigenze, le nuove attitudini, gli atteggiamenti.
Che cosa hai voluto esaltare in modo particolare di Giorgio Armani?
La totale dedizione al suo progetto. La vita di Armani ruota ancora tutta intorno al suo lavoro, che resta la sua occupazione preferita. In tempi così approssimativi, in cui chiunque si improvvisa senza ritegno, mi è sembrato necessario mostrare questo esempio di perfezionismo e di meticolosità: non si diventa un personaggio celebre a livello internazionale delegando o risparmiandosi.
Quale lato umano insospettato ha sorpreso te per primo? 
La sua malinconia, la sua emotività. Siamo abituati a vedere la sua immagine vincente, perfetta, inappuntabile, ma sembra proprio che nel privato sappia essere molto diverso. E lui stesso, in alcune interviste, fa eccezione alla sua regola di riservatezza e si rivela più umano, più fragile. Amo i personaggi capaci di mostrare contrasti così accentuati, raccontarli è più appassionante.
Qual è la stata la più grande coerenza del professionista Armani?
Non cedere mai alle pressioni della stampa o alle involuzioni del mercato. Armani ha sempre mantenuto chiara la sua visione, e non ha mai tradito il suo progetto iniziale. Questo si traduce in un’assenza di sorprese sulla sua passerella, in una sorta di prevedibilità che fa storcere il muso alla stampa di moda sempre assetata di esagerazioni, ma consolida la relazione di fiducia tra lui e chi veste le sue creazioni: è un rifugio sicuro, la moda di Armani.
Secondo te, in giro si vede qualche stilista degno di essere accreditato come suo erede?
Il mondo è profondamente cambiato, e anche il sistema della moda muta a una velocità impressionante. Chi fa moda oggi deve saper gestire linguaggi inimmaginabili ai tempi in cui hanno iniziato Versace e Armani. Mi limito a dire che apprezzo molto il lavoro che sua nipote Silvana compie all’interno dell’azienda, e mi piace la sua storia: non le è stato risparmiato alcun gradino della gavetta, e si è guadagnata la sua posizione grazie al talento e all’impegno: si è dimostrata una perfetta erede di suo zio, in questo senso.
A livello di scrittura che tono hai cercato e mantenuto?
Volevo raccontare quella di Armani come una storia, con la s minuscola, nella Storia, con la maiuscola. Il momento in cui lui e molti suoi colleghi hanno debuttato era intensissimo: violenze, scontri, rivoluzioni, che rendevano Milano una città incandescente. Eppure, in quella stessa città si muovevano questi artisti così determinati da riuscire a inventarsi un prêt-à-porter italiano capace di superare in pochissimi anni quello parigino, che prima di quel momento era la moda per eccellenza. Il tono è quello tipico del racconto: vorrei che chiunque, leggendo il mio libro, si sentisse trasportato in quelle vicende, per viverle o riviverle. Spero di esserci riuscito. Giovanni Zambito.

Marco Liviero, intervista al professore italiano all'Eton College, la scuola più antica al mondo

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Video intervistadi London One Radio al prof. Marco Liviero, che insegna all'Eton College, la scuola più antica al mondo che risale al 1440. 

di Maria Vittoria Bognetti - Nel Berkshire, vicino a Windsor, c’è il college più prestigioso al mondo. Fu fondato per il volere del Re Enrico VI nel 1440 come scuola caritativa per fornire un’educazione a settanta bambini poveri.

La tradizione in sei secoli ha seguito il fluire del tempo per giungere fino ai giorni nostri, con quel rigore accademico che ancora oggi ne delinea i tratti antichi.

Eton aveva anche la funzione di creare un’ideale continuità tra il passaggio dalla scuola all’università, ed in particolare per i 70 college di Oxford e Cambridge.
Per la prima volta delle telecamere italiane, quelle del team di LondonOneRadio production, sono entrate in questo unico college per catturare l’essenza di cosa lo rende così unico tramite la voce del Dr. Marco Liviero, un italiano anglofilo e amante del teatro e di Shakespeare, che da ormai 19 anni insegna letteratura inglese alla crème de la crème della società britannica.
“Quello che è bello delle scuole come questa è che a parte dai risultati accademici si guarda al ragazzo ‘in toto’, cerchiamo di farli crescere come persone, non solo dal punto di vista accademico, ma anche dal punto di vista caratteriale, e umano.” sottolinea il Dr. Marco Liviero.

Infatti, Eton College è molto di piú di un liceo: la loro unicità e forza che li ha caratterizzati come educatori è quella di formare degli individui ‘completi’ da tutti i punti di vista.

Le attività extracurricolari spaziano dagli sport al teatro e la musica, in modo tale che gli studenti sviluppino delle passioni, e soprattutto la voglia e determinazione di investire tempo e impegno per farle crescere.

Non è per caso che molti attori di successo sono passati proprio dal teatro di Eton, il Farrer Theatre, cuore creativo del collegio, come il protagonista del Dottor House, Hugh Laurie, e Eddie Radmayne, che ha recentemente vinto il premio oscar, diventando il primo ragazzo nato nel 1980 a vincerlo, per il film sulla vita di Stephen Hawking La Teoria del Tutto.

“Forse li abituiamo troppo bene da certi punti di vista” conclude il il Dr Liviero, che definisce Eton come la buona scuola perché capace di capire i differenti talenti dei ragazzi, riferendosi ad una frase di Quintiliano, dipinta su un affresco scoperto per caso durante il rinnovo della Head Master Chamber, quello che era lo studio del rettore di Eton nel 1400-1500.

La Ciociaria e l'Europa

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Accostare dei termini apparentemente discordanti  forse perfino inconciliabili, a certi occhi può rappresentare invece motivo di riflessione e forse anche di apprendimento e di resipiscenza. I rapporti e relazioni e anche  gli apporti della regione storica che oggi identifichiamo con ‘Ciociaria’  rispetto all’Europa,  iniziano con Roma antica e perdurano ancora più intensi fino ad oggi.  

Se si entra nel Municipio di Basilea, la ricca metropoli elvetica, nel cortile ti viene incontro   una imponente scultura di un soldato romano nel suo paludamento di generale:  illustra il personaggio fondatore della città, Lucio Munazio Planco che effettivamente alle ultime decadi della Repubblica Romana, all’epoca di Cesare, gettò le fondamenta  di quella che diverrà poi la città svizzera;  questo stesso personaggio nei medesimi  anni, poserà la prima pietra anche di quella che poi nei secoli crescerà fino a diventare la metropoli di oggi cioè Lione in Francia: egli era di Atina. Più verso Sud, nella regione della  Provenza,  si ammira un acquedotto quasi perfettamente conservato che dopo un percorso di 50 Km dalla sorgente, sopra e sotto terra, portava acqua alla odierna  Nîmes: fu fatto costruire da Marco Vipsanio Agrippa,  cognato di  Augusto, al quale pure si deve il Pantheon di Roma: era di Arpino.  Questa opera, l’acquedotto del Gard, da sempre riscuote ammirazione e  meraviglia non tanto per la mole di certi tratti quali un ponte lungo circa 275 m composto di tre arcate per un’altezza di 49 m,  quanto per il fatto che  gli enormi massi che lo compongono sono semplicemente giustapposti l’uno sull’altro  senza cementi o malte e tenuti fermi da staffe di ferro: la costruzione   attira da allora   l’attenzione durante tutto l’anno non solo di curiosi e di turisti ma soprattutto di studenti e studiosi: tanto significativo che l’UNESCO l’ha dichiarato patrimonio della umanità:  percorrendo l’autostrada che porta verso la Provenza ad un certo punto la mole gigantesca del ponte si  staglia alla vista del viaggiatore  e vale la pena arrestarsi e andare sul sito ben attrezzato turisticamente. 
Altra impresa di afflato europeo fu la conquista dell’isola britannica nel 43 dopo Cristo, imperatore Claudio, a opera di Aulo Plauzio da Atina, comandante supremo dell’esercito di cui  una delle quattro legioni che si aggiungevano ai ventimila ausiliari, era comandata dal console Gneo Senzio Saturnino pure di Atina.  
Innocenzo III nel Sacro Speco a Subiaco
Nel VI secolo, nell’anno 500 dunque, una luce abbagliante si accende nella terra dei Volsci e degli Ernici,  nel Latium Novum  dei Romani, la luce di San Benedetto da Norcia, a Subiaco prima e a Montecassino dopo.  E nasce l’Europa moderna a seguito del cosiddetto monachesimo occidentale. Già nell’anno 1000 si levavano  in tutta Europa oltre  mille conventi benedettini, senza contare quelli per le benedettine,  ai quali pochi anni dopo vanno ad aggiungersi i cenobi cistercensi e certosini, originari dalla medesima radice: molti sono attivi anche oggi  dovunque in Europa. E la guida per tutti era la Regola scritta da San Benedetto che è, sembra incredibile, anche oggi uno strumento di consultazione specie a certi livelli. Il monachesimo apportò insegnamenti dirompenti:  per la prima volta si parlò di democrazia cioè di un capo di comunità eletto dalla maggioranza, di rispetto e obbedienza all’autorità prescelta, si predicò e documentò il ruolo significativo della lettura e della scrittura e quindi della cultura, la prima volta nella storia;  si illustrò e predicò il ruolo  del lavoro individuale  di ognuno quale non solo mezzo di  sussistenza ma anche quale contributo sociale al benessere comune  e allo stesso tempo  prova della benevolenza del Creatore: era la prima volta nella storia dell’uomo che si affrontava tale attività umana con parole nuove mai espresse prima: fino ad allora il lavoro era inteso come schiavitù e violenza ed oppressione, una maledizione dunque, ora grazie all’umile monaco di Montecassino si adoperavano altri linguaggi e si mettevano in essere altre funzioni e maniere di realizzarsi: una autentica rivoluzione sociale  che ha dato la sua impronta all’Europa.  “Cruce, aratro et libro” così veniva sintetizzato tale nuovo insegnamento  che più tardi qualche esperto dialettico sintetizzò nella celebre formula:  “ora, labora et lege”.
Negli stessi anni e cioè 1100 e 1200 San Tommaso d’Aquino irradiava il suo messaggio alla Sorbona di Parigi e nei suoi scritti; l’architettura gotica arrivata a Fossanova e a Casamari dalla Borgogna, ripartiva in maniera  incisiva  e più elaborata verso l’Europa dove costituirà il punto di avvio scientifico delle grandi cattedrali che ancora oggi arricchiscono il paesaggio europeo. Sempre in tale periodo e grazie ai  papi ciociari Innocenzo III, Gregorio  IX, Alessandro IV, Bonifacio VIII furono per la prima volta introdotti concetti e realtà  che letteralmente squassarono l’Europa: la lotta per le investiture, la scoperta dell’’eresia’,  la lotta spietata ai dissidenti o ‘eretici’,  la carneficina dei Catari o Albigesi, la istituzione della Inquisizione, del Ghetto, il concetto di cesarepapismo e di teocrazia, la fine della dinastia sveva… 
Si tornerà nelle prossime settimane su tale pagina di storia comune di civiltà e progresso. 
Michele Santulli

in copertina: l’abbazia benedettina di Ettal, in Baviera

Lorenzo Giovenga, “Daitona, un lungo e impegnativo progetto che sbarca sul grande schermo”. L'intervista di Fattitaliani

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Dopo un lungo lavoro fatto di passione, caparbietà e impegno, oggi, 27 giugno, arriva al cinema “Daitona”, il nuovo film diretto da Lorenzo Giovenga. Per l’occasione, Fattitaliani.it ha intervistato il giovane regista a produttore.

Daitona non è solo un film ma un vero e proprio progetto: ce lo racconti?
Daitona è un film, un personaggio, un libro, un'esperienza crossmediale... Abbiamo esteso il mondo e l'immaginario di Daitona oltre al film fin dalla fase di sceneggiatura per cercare il nostro pubblico e capire le sfaccettature del personaggio. Un esperimento durato 3anni che ci ha dato grandi soddisfazioni e che dimostra sempre più come il cinema debba interagire con gli altri media per creare nuove esperienze spettatoriali.
Qual è il tuo duplice ruolo all’interno di Daitona?
Altro che duplice! Tutti noi abbiamo lavorato tantissimo coprendo svariati ruoli. Nel caso mio sono stato produttore, regista e co-sceneggiatore insieme a Valentina Signorelli.
Come nasce il coinvolgimento di Ornella Muti, un’icona del nostro cinema?
Avevamo scritto questo ruolo pensato per una guest star. Qualche tempo prima avevo parlato con Roberto Fazioli, uno degli attori del film, che mi raccontò di aver lavorato con la Muti e di esserci in buoni rapporti. A quel punto mi si è accesa la lampadina e ho pensato che avrei potuto provarci. Qualche tempo dopo Ornella mi ricevette a casa sua e l'incontro fu molto positivo!
C’è stato un complimento su Daitona che ti ha fatto particolarmente piacere?
La cosa che mi fa più piacere è quando le persone restano meravigliate, mi guardano e mi dicono "siete dei pazzi!". In molti non si aspettano che il film sia così sopra le righe e coraggioso e questo mi rende molto felice. Il mio obiettivo primario era creare qualcosa di personale e originale, che avesse una sua identità, a costo di non piacere a un pubblico generalista. Con questo film parlo a un pubblico che ha voglia ancora di meravigliarsi e di scoprire qualcosa di diverso dal cinema mainstream. È il bello di essere indipendenti e totalmente liberi!
Il film ha già ottenuto diversi riconoscimenti. A quale sei più affezionato?
I premi che porto nel cuore sono quelli che ci hanno dato al festival di Palma de Mallorca, ovvero miglior montaggio e miglior attore. Per me che sono il regista, che ho passato mesi a fare le prove con Lorenzo Lazzarini e altrettanti mesi in sala di montaggio, questi premi mi ripagano di tutta quella piacevole fatica! Quando li vincemmo sembrava che fossimo alla premiazione degli Oscar: eravamo su di giri, incredibilmente felici! Meraviglioso!
Nuovi progetti all’orizzonte?
Ho da poco finito le riprese di un ambizioso progetto targato One More Pictures e Rai Cinema: il cortometraggio "Happy birthday" che rappresenta il primo progetto transmediale targato Rai. Ho avuto l'opportunità di lavorare con un attore del calibro di Fortunato Cerlino e con la giovane e talentuosa Jenny De Nucci. Ancora non posso dire molto ma ne sentirete parlare!

Jose Nunes, il cantante portoghese innamorato di Milano "un cuore che pulsa, frenetico, di arte, cultura vita e poetica nostalgia"

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“Te lo digo bailando” è il titolo del nuovo brano del cantante portoghese (italiano di adozione) Jose Nunesin uscita il 28 giugno in radio e in digital download.
Nel singolo, che sarà accompagnato dal videoclip, sono impresse le origini di Josefiglio dell'incontro fra Oriente (madre africana, nonni arabi) e Occidente (padre portoghese), di due diverse culture e religioni, quella cristiana e quella musulmana. Il brano è scritto e composto da Jose Nunes, con la partecipazione di Michele Clivati di Next3 Studio per la parte musicale, e arrangiato da Roberto Vernetti di Next3 Studio.

Questo brano è il suo inno alla musica, alla danza, alle sue origini multietniche. È estratto dal suo EP d’esordio che lui dichiara essere “come un ying yang”, un incontro delle sue due anime, opposte ma allo stesso tempo complementari. Questo lavoro è caratterizzato dalla sua parte più audace e selvaggia e quella estremamente fragile e malinconica: si passa dai ritmi etnici e funk, alle contaminazioni gospel e del fado portoghese. Il bianco ed il nero, l'oriente e l'occidente s'incontrano in una storia ed un vissuto che si traducono in musica.

“Sono figlio del mondo e credo che in fondo lo siamo tutti - racconta Jose -. Mia madre è di origine africane, nata in Marocco e i suoi i genitori e i nonni hanno radici arabe, etiopi e spagnole. Mio padre invece è per metà portoghese e per metà inglese. Io sono nato in Portogallo, e l'Italia è il paese che mi ha adottato. Sono arrivato in Italia con la mia famiglia che avevo quasi due anni. I miei si separarono poco dopo il nostro arrivo e mio padre sparì nel nulla, da quel giorno non avemmo più sue notizie. Sono cresciuto in Italia, in un quartiere di periferia in provincia di Milano. Qui ho trovato la musica, la mia casa. Sono cresciuto imparando a convivere col senso di ‘mancanza’, mia madre dovette ripartire da zero, a quarant'anni, con tre figli di mantenere, in un paese di cui non conosceva nemmeno la lingua. Abbiamo vissuto in un appartamento di 35 metri quadri per diversi anni. Questa condizione mi ha permesso di trovare la mia casa nella fantasia, nell'arte. Tutto ciò che non potevo avere, lo inventavo”.

“A volte la gente mi chiede: ‘Torni mai nel tuo paese?’ Ecco, questa penso sia la domanda che probabilmente riesce più a mettermi in difficoltà - prosegue Jose -. Come reagirebbero gli altri se dicessi che il mio paese è qui e allo stesso tempo ovunque? La prima canzone che ho scritto s' intitola ‘Rough Hands’, che tradotto vuol dire ‘Ruvide mani’, parla delle mani di mia madre, logorate dal lavoro. Quando penso a lei, mi appaiono le sue mani e il ricordo di quando mi accarezzavano e allo stesso tempo mi graffiavano in viso. In quel gesto potevo sentire tutto il suo amore e tutta la mia sofferenza. Due emozioni che paradossalmente tendiamo a separare. Eppure credo che non esista vero amore se questo non riesce a convivere col dolore. Se l'amore si potesse disegnare? io disegnerei le mani di mia madre.  Se prima o poi tutti sentiamo il richiamo della nostra terra, dove abbiamo fondato le nostre radici, io tornerò sempre in Italia, perchè è il paese che si è preso cura di me, mi ha arricchito di tutta la sua bellezza e riesco a sentire addosso tutte le sue ferite. Io credo che sia la distanza a rivelare i veri legami. Se dovessi attribuire un significato alla parola padre io direi: Milano. Nella città di Milano ho inciso i miei ricordi e scritto la mia storia. Io mi sento Milano, sento il suo abbraccio, riesco a percepire la sua anima, una città dalle mille sfumature, che accoglie e fa del diverso la propria forza. È un cuore che pulsa, frenetico, di arte, cultura vita e poetica nostalgia. Milano è una grande fabbrica di sogni, è come un cuore innamorato, che non si ferma mai.

Jose Nunes nasce in Portogallo ed arriva in Italia con la famiglia all'età di due anni. In casa sua hanno sempre suonato costantemente tutti i generi musicali, cantanti francesi come Aznavour e Jacques Brel, il rock deiRadiohead e dei Nirvana, il cantautorato italiano di De Andrè e De Gregori, fino ad arrivare alla musica black soul/r'nb/hip-hop, sua vera passione. Scrive il suo primo brano su una vecchia tastiera usata, regalata dal fratello, solo all'età di 23 anni e da totale autodidatta compone "Rough Hands", che parla delle mani della madre, logorate dal lavoro. Grazie a questo brano trova l'input per scrivere altre canzoni, così nasce anche "Blind Heart", di cui realizza un videoclip, grazie al quale ottiene il suo primo contratto discografico con Universal Music Italia. Nel 2012 canta sul palco di Elisa in occasione di un suo concerto al Viper Club di Firenze e comincia a portare la propria musica su diversi palchi, Festivals e concorsi, accompagnato da una semplice chitarra ed un pianoforte. Entra successivamente in contatto col produttore Roberto Vernetti, con cui inizia a costruire il proprio sound. Nel 2017 Jose Nunes viene selezionato fra i finalisti di "Sarà Sanremo" diretto da Claudio Baglioni e nell'estate del 2018 pubblica il suo primo singolo "Va bene così" con Universal Music Italia. A settembre 2018 Jose Nunes decide di intraprendere un nuovo percorso in maniera indipendente ed inizia a lavorare ad un Ep, di cui segue tutta la direzione creativa ed artistica. Forte dell'esperienza maturata lavorando con il teatro ed il cinema, sue grandi passioni, realizza una serie di puntate, nelle quali si racconta e dà sfogo alla propria natura trasformista, dando una vera e propria svolta alla sua immagine. Le sue influenze musicali sono Antony and the JohnsonsBen HarperNina SimoneMichael JacksonJeff Buckley, Sia, Stromae, Pharrel Williams, Yma Sumac, Rosalia.

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CORRADO RUSTICI & PEPPINO D’AGOSTINO, l’incontro di due menti provenienti da mondi diversi

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Domani, venerdì 28 giugno, esce “FOR THE BEAUTY OF THIS WICKED WORLD” (Corrado Rustici/A-train entertainment), l’album che segna la collaborazione tra il chitarrista e produttore musicale CORRADO RUSTICI e il chitarrista PEPPINO D’AGOSTINO, per la prima volta insieme in un progetto artistico. Il disco è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e sulle principali piattaforme streaming.

Prodotto da Corrado Rustici, “FOR THE BEAUTY OF THIS WICKED WORLD” nasce dall’incontro degli universi artistici di due virtuosi della chitarra che, pur appartenendo a contesti musicali differenti, condividono radici culturali, intuizioni compositive e prospettive sonore. Il risultato è quello di un album composto da 7 brani che si aprono a orizzonti musicali che spaziano dal rock progressivo alla musica ambient, dal jazz all’elettronica.

«Fra la melodia più sublime e la libertà da tutte le melodie, c'è un abisso che ogni musicista serio deve attraversare - afferma Corrado Rustici - Per me, questa è stata la direttiva alla base del progetto. Una delle nostre premesse è stata quella di non basare il lavoro su quello che già apparteneva al nostro lessico musicale, ma di usare quest’occasione per aprirci ad orizzonti che non appartenevano necessariamente a nessuno dei due».

«Questa nostra collaborazione è nata in maniera molto organica - prosegue Peppino D’Agostino - “For the Beauty of this Wicked World” rappresenta l’incontro di due menti provenienti da mondi diversi, due compositori assorbiti dall’idea di scrivere insieme e fare scaturire possibilmente qualcosa di nuovo, toccante e musicalmente rilevante».

“FOR THE BEAUTY OF THIS WICKED WORLD” è più di un semplice album strumentale: contiene due brani con testi scritti e cantati da Corrado Rustici, la title-track “For The Beauty Of This Wicked World” “For The Knife of Love”Entrambe le canzoni affrontano tematiche legate all’esistenza dell’uomo e alla crisi che l’ha reso incapace di sentimenti come la tolleranza, l’empatia e il rispetto. La foto di copertina dell’album, scattata da Olivier Jobard, rappresenta un invito a superare le complessità, le ingiustizie e le contraddizioni della vita attraverso l’immaginazione e la creatività.

A proposito del progetto, Zucchero Sugar Fornaciari, di cui Corrado Rustici ha prodotto 8 album in 17 anni di collaborazione, ha detto che «È un disco importante» in cui i due chitarristi e compositori han messo «l’anima e il cuore completamente a nudo: liberi. Suoni, fraseggi, voli che si inseguono, duelli, armonie e melodie nuove mai scontate, corse, salti, guerra di note e note di pace».

Questa la tracklist dell’album: “Oumuamua”, “The knife of love”, “XXVI – 118/120”, “For the beauty of this wicked world”, “3-2-1... A tribute...”, “Ice sculptures”, “Ocean planets”.

Originario di Napoli, CORRADO RUSTICI si divide da sempre tra la carriera di musicista e quella di produttore. Destreggiandosi tra chitarra e studio di registrazione, Rustici è diventato uno dei produttori più apprezzati nel mondo, nonché l’uomo che ha saputo portare il sound e l’approccio americano nel mercato discografico italiano. Ha lavorato con nomi del calibro di Herbie HancockWhitney HoustonAretha FranklinGeorge Benson ed Elton John, ed è stato produttore per artisti come ZuccheroFrancesco De GregoriLigabue,Claudio Baglioni, ElisaAndrea BocelliNegramaro e Francesco Renga, contribuendo alla vendita di più di 20 milioni di dischi. Parallelamente, oltre a essere stato il fondatore di due band rock prog italiane diventate poi leggenda, i Cervello e i Nova, ha pubblicato anche 3 dischi da solista (2 in studio e 1 live).

Nato a Messina, PEPPINO D’AGOSTINO ha ricevuto riconoscimenti internazionali come chitarrista sin da quando si è trasferito in America nel 1985. Si è esibito in 31 Nazioni, condividendo il palco con artisti del calibro di Tommy EmmanuelLeo KottkeMartin Taylor e Sergio Assad. Il suo album “Every Step of the Way” (2002) è stato premiato con la medaglia di bronzo come “Miglior Album Acustico Di Tutti I Tempi dalla rivista Acoustic Guitar Magazine. Nel 2007 i lettori della rivista musicale Guitar Player lo hanno votato come “Miglior Chitarrista Acustico” e nel 2017 è entrato nella classifica dei 50 chitarristi più importanti mai esistiti. Ha pubblicato 18 album di cui l’ultimo è “Penumbra”, uscito nel 2014.

foto di Joe Messina

Animali, Campagna contro abbandono Roma Capitale di Terrazze Teatro Festival

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Anche quest’anno, in vista dell’estate, torna la campagna contro l’abbandono degli animali domestici di Roma Capitale, che per il secondo anno consecutivo condivide anche quella lanciata da “Le Terrazze Teatro Festival di Roma”.
Questa mattina sono state presentate entrambe le iniziative alla presenza della Sindaca, Virginia Raggi, del Presidente della Commissione Capitolina all’Ambiente, Daniele Diaco, e del direttore artistico della kermesse teatrale, Achille Mellini. Entrambe  con  lo scopo di prevenire e contenere il fenomeno estivo dell’abbandono di animali di proprietà puntando  a favorire l’adozione responsabile degli ospiti dei canili di Roma Capitale: Muratella e Ponte Marconi. Nel primo caso a fare da testimonial, con lo slogan “Se abbandoni, sei complice!”, l’attore romano Stefano Fresi (non presente  per motivi di lavoro) che, gratuitamente,  ha dato la propria adesione comparendo su oltre 1000 manifesti affissi sul territorio di Roma, nei punti strategici, per sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini. Con lui nella foto il cagnolino Benji e sullo sfondo la statua dedicata ad Angelo, il cane torturato e ucciso a Sangineto in Calabria,  posta a Largo Ravizza nel quartiere Monteverde. Oltre ai manifesti, la campagna, coordinata da Roma Capitale, Commissione Ambiente e Dipartimento Tutela Ambientale, in collaborazione con il Dipartimento Comunicazione,  prevede anche la realizzazione di retrobus e spot radiofonici trasmessi su RadioRomaCapitale.  A sostenere, invece, l’iniziativa  ideata da “Le Terrazze Teatro Festival”, dal 5 luglio al 3 agosto al Palazzo dei Congressi, realizzata da Aurora Produzioni, una squadra di comici, protagonisti in cartellone: Cinzia Leone, Enzo Salvi, Pablo & Pedro, Dado, Antonello Costa, Massimo Bagnato e Carmine Faraco, I Centouno, i comici di S.C.Q.R. e il Premio Persefone Comicus, presieduto da Maurizio Costanzo e diretto da Francesco Bellomo. Tutti uniti nel lanciare un messaggio importante ogni sera dal palco: "Si recita a teatro non in famiglia. Io potrei essere nella tua. Se mi adotti sei da applausi". Lo scopo è quello di far comprendere che la scelta di accogliere un animale in casa implica un insieme di attenzioni e cure quotidiane, un dono per la vita e non un desiderio temporaneo. Per questo è importante anche condividere gli spazi comuni con i propri animali, oggi entrati a pieno titolo nel concetto di nucleo familiare, e quindi sollecitare le varie strutture pubbliche a valutare la possibilità di ammetterli, ovviamente rispettando apposite regole. Durante ogni serata saranno poi diffuse le foto di cani e gatti in cerca di una famiglia, attualmente ospiti presso i canili comunali. “L’estate è il periodo in cui, a Roma ma non solo, registriamo il maggior numero di abbandoni: un vero e proprio disastro per i nostri amici a quattro zampe che, come amministrazione, stiamo cercando di combattere in tutti i modi. Proprio per questo - ha spiegato in conferenza la Sindaca Raggi -  ogni anno promuoviamo questa campagna di sensibilizzazione che mette al centro i diritti degli animali. Da gennaio ad oggi abbiamo accolto più di 810 animali nei due canili comunali di Muratella e Ponte Marconi. Negli stessi mesi, ben 513 esemplari sono stati adottati. Circa 210 cani sono stati ricongiunti ai loro proprietari ed altri smistati in rifugi convenzionati. Ma questi dati non bastano: vogliamo incentivare ancora di più le adozioni e fornire assistenza a chi desidera aiutare un animale”.  La tutela degli animali resta uno degli obiettivi fondamentali dell’Amministrazione che punta ad evitare l’abbandono, incentivare l’adozione e combattere ogni tipo di maltrattamento. “Nei canili o nei rifugi ci sono tantissimi amici a quattro zampe che aspettano solo di essere adottati e amati", afferma il Presidente della Commissione Capitolina all’Ambiente Daniele Diaco. Sul sito  www.canilidiroma.it, sono disponibili i contatti per la richiesta di affido e anche le foto, con relativa scheda informativa, di ciascun animale. 

Marconi Teatro Festival, dal 4 luglio "TUTTI I COLORI DELL'ARTE" IV edizione

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Uno dei più grandi eventi estivi della Capitale, dedicati all'arte nella sua totalità, prende il via il prossimo 4 luglio. Dopo i successi delle passate edizioni, il sostegno del pubblico e la richiesta di tantissime compagnie nazionali, torna per il quarto anno consecutivo il Marconi Teatro Festival. Come negli anni scorsi, anche quest'estate la manifestazione diretta e voluta da Felice Della Corte offre al pubblico una molteplicità di eventi che spaziano dal teatro alla musica, passando per la danza e la letteratura. 

Il cartellone dell'estate 2019 propone spettacoli che accontentano tutti i gusti e lo fa servendosi di due differenti location: due palchi, uno interno e uno esterno, che ospitano, in quattro settimane, più di 60 spettacoli e 180 artisti, per un totale di 500 posti a sedere in uno dei pochi spazi romani che vanta la disponibilità di un grande parcheggio interno.

Prosa, commedia, musical, danza, performance musicali sono questi i punti cardine di una rassegna che conta oltre 140 ore di intrattenimento. Quest'anno il Marconi Teatro Festival si arricchisce e si rinnova con grandi novità. L'Aperitif D'autore: sette serate, curate da Tiziana Sensi, che vedono protagonisti grandi autori che incontrano il pubblico e presentano i loro lavori con reading e dibattiti. L'incontro e lo scambio di idee e conoscenze è al centro di questa nuova edizione. Non mancano infatti altri appuntamenti come quelli organizzati da Mariantonietta Della Corte e Diana Grosso dal titolo Perchè no. Al centro il dibattito Disabilità e Teatro. E poi ancora il Marconi Teatro Campus, che parte l'8 luglio, per i più piccoli che vogliono avvicinarsi al Teatro, o ancora Nativi Digitali. Relazioni Liquide a cura della psicologa Maria Grazia Aurilio e adattamento di Tiziana Sensi. Una conferenza teatralizzata, su come l’avvento di internet, in particolar modo i social networks, hanno creato una vera forma di dipendenza nei bambini e negli adolescenti.

“L'iniziativa è parte del programma dell'Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE”.

Si parte il 4 luglio, dunque, con uno dei Musical più longevi del nostro Paese. Forza Venite Gente, sulle tavole del palco interno. Un grande classico di e con Michele Paulicelli e la partecipazione straordinaria di Roberto D'Alessandro. Fino al 7 luglio. Nello stesso periodo sul palco esterno, invece, si alterneranno il 4 luglio SCQR (Sono Comici Questi Romani) - “DOPPIO COMICO”con Dario D’Angiolillo e Davide La Rosa. Il 5 luglio Il Cammello Che Sapeva Ballare uno spettacolo interattivo dedicato ai più piccoli direttamente dalla favole di Fedro. Il 6 luglio S’ignora di Fabio Massimo Franceschelli, diretto da Francesca Guercio con Francesca La Scala. Un'attrice alla soglia dei quarant’anni si racconta e lo fa in maniera divertente, cinica, ironica e politicamente scorretta. Il 7 luglio Le Prenom diretto da Susanna Cantelmo, con Fabrizio Nicoletti Gabriele Scarpata Marco Mancini Roberta Costantino Silvia Cox. Un grande classico della commedia francese, una pièce ricca di humor e battute irresistibili.

La seconda settimana inizia con Spoiler! di Luca Luongo, con Francesca Cannizzo, Riccardo Parravicini, Marco Patania. Tre giovani attori ci raccontano in maniera ironica la paura del futuro, una sorta di spoiler sulla vita. Sul palco interno sempre l'8 luglio in scena Gli Innamorati di Carlo Goldoni diretto da Massimiliano Milesi con Antonella Antonelli, Irene Antonucci, Maria Grazia Bordone, Gianpiero Cavalluzzi, Manuel Kilani, Marco Laudani, Pino Loreti, Angelo Moriconi, Giulio Tropea. Nel mondo di Goldoni c’è una leggerezza che contempla lo stupore, il tremore e la sorpresa che conduce al lieto fine. Lo spettacolo rende omaggio proprio a questi elementi.

Il 9 e 10 luglio sul palco esterno Antonio Grosso, Teresa Del Vecchio, Antonello Pascale e Noemi Giangrande con L’imparata di Roberto Iannucci, regia Felice Della Corte. 

Sul palco interno gli stessi giorni spazio alla danza con PIN-OCCHIO diretto da Paola Scoppettuolo e la Compagnia Aleph. Un'emozionante riscrittura di una favola sempre reale, o forse di una ingannevole realtà, o forse di un'umanità sempre attuale. Il 10 luglio, invece, spazio alla musica con Il Concerto Della Terra con Gaia Vazzoler al pianoforte, Oscar Bonelli alle percussioni, con la partecipazione straordinaria di Carlo Alberto Pratesi. 

Un concerto sulle leggi di Natura che somigliano e si coniugano alle leggi della Musica: entrambi i sistemi funzionano bene solo se le rispettiamo.

Secondo appuntamento l'11 luglio con SCQR (Sono Comici Questi Romani) - “DOPPIO COMICO” con Antonio Catalano – Sergio Viglianese. Per quattro sere sul palco interno, dall'11 al 14 luglio, torna una regia di Felice Della Corte con Tutto In Famiglia.Dall’autore de celebre “Tootsie”, Murray Schisgal, una divertente commedia nella più classica tradizione della drammaturgia brillante con Francesca Nunzi, Marco Simeoli, Felice Della Corte e Marco Della Vecchia. Il 12 luglio Patty Olgiati ci racconterà cosa significa essere single, donna, in Italia, e aver superato i 30 anni con Sex E Detriti 2.0 Amori e Altre Sventure. 

Il13 luglio tornano gli appuntamenti per i più piccoli con Un' Emozione Per Amica. 

I nostri sentimenti guida, a suon di bottoni, ricordi e palloncini colorati, accompagnano ogni momento della nostra vita.

Il 14 luglio nuovamente spazio alla musica con Duo Ciliento – Coviello In Concerto con Pietro Ciliento alla chitarra e Vittorio Coviello al flauto. Il 15 luglio The Samson Option diCamilla Ribechi, con Cesare Cesarini e Camilla Ribechi. Liberamente tratto dalla storia vera di Mordechai Vanunu e Cindy Hanin. 



Il 15 luglio Fino alle Stelle! Scalata in musica lungo lo stivale di e con Tiziano Caputo e Agnese Fallongo. Diretto da Raffaele Latagliata. In scena uno spettacolo musicale divertente e scoppiettante, dal ritmo inconfondibilmente nostrano. Un viaggio nelle viscere di una ‘Terra ca nun sente’. Il 16 luglio Papa’nonvoleva con Alex Di Rosa mentre sul palco interno D La Principessa Diana E La Palpebra Di Dio diCesare Catà, regia Luigi Moretti con Paola Giorgi e con Maria Chiara Orlando alla tromba jazz.Un ritratto dal sapore “neo-shakespeariano” che getta una luce originale e commossa su uno spaccato della recente storia inglese ed europea.

Il 17 luglio Con Il Naso All'in Su’ torna Antonio Grosso questa volta alla regia dello spettacolo che vede in scenaAndrea Zanacchi, anche autore del testo e le musiche dal vivo di Fabio Antonelli.Il giardinetto della nostra infanzia. Eccoci lì, piccoli spettatori di un mondo popolato di personaggi singolari, a volte cupi a volte bizzarri. Sul palco interno Le Belle Notti di Gianni Clementi. L'occupazione studentesca, al centro della storia, raffrontando un gruppo classe del 1968 ad uno degli anni 2000. 

Il 18 luglio, terzo appuntamento con SCQR (Sono Comici Questi Romani) - “DOPPIO COMICO” con Stefano Vigilante e Paolo Pesce Nanna. Sul palco interno Cara Kitty. Anna Frank e il rapporto tra uomo e letteratura: il primo può anche morire, ma se lascia qualcosa attraverso la seconda, il significato della sua vita, stampato sulle pagine del tempo, va ben oltre la sua morte corporale. Il 19 luglio, dopo il successo dello scorso anno, torna Paolo Triestino con una nuova lettura. Sul palco esterno L’isola Sconosciuta di Saramago, un reading emozionante e le musiche composte e eseguite da Pino Cangialosi. La stessa sera, sul palco interno Camicia Nera di Daniele Paesano diretto da Sabrina Balice in scena con Jacopo Cucurnia, Alessandro De Filippis, Massimiliano Calabrese, Daniele Paesano, Federica Preite. Possiamo scegliere, se essere dalla parte giusta o dalla parte sbagliata. Una folle corsa per proteggere un'amicizia e salvare delle vite.

Il 20 luglio ore 21.00 i bambini conosceranno Hercules uno dei più grandi eroi della mitologia tra risate, cavalli volanti e satiri saltellanti, senza scordare un pizzico di magia e due granelli di follia. Sul palco interno alle 21.30 Dobbiamo Parlare di Sergio Rubini, diretto da Gina Merulla con Ilario Crudetti, Alessandro Catalucci, Sabrina Biagioli e Patrizia Casagrande. Un divertente viaggio nel variegato universo della coppia in cui realtà e finzione si alternano senza sosta. Il 21 luglio Uomini Terra Terra di Giorgio Cardinali con Giorgio Cardinali e Piero Larotonda. A distanza di dieci anni da quel tragico 6aprile 2009 Cardinali ricorda il terremoto che distrusse L’Aquila e uccise 309 persone. Uno spettacolo che nasce dalla voglia di far conoscere la storia prima di quel 6 aprile. Sempre il21 luglio Dream Synthesis. La magia si fa spettacolo con Eugenio Dellanno e Antonella Bosco. 



Il 22 luglio in scena Mamma Napoli Mood di e con Emiliano Di Martino con Marco De Vincentiis, Valentina Proietto Scipioni. Le due facce della medaglia, il bianco e il nero: una Napoli esasperata raccontata e musicata. Sul palco internotorna la danza con E Tu.... L'accazzi!! con il Gruppo Danza Sottosopra e le Coreografie di Jessica Piersanti.Una performance di suoni parole e movimenti che rende il linguaggio movimento e il movimento linguaggio con una compenetrazione divertente e ironica. Il 23 luglio ore 19.00 NATIVI DIGITALI. RELAZIONI LIQUIDE a cura della psicologa Maria Grazia Aurilio. La relazione umana sta diventando sempre più liquida anche in quell’ambito protetto che dovrebbe essere la famiglia, dove internet, spesso, viene usato come baby-sitter, senza avere la consapevolezza reale del danno a livello cerebrale e la dipendenza che crea il mondo virtuale. Una conferenza che vuole essere anche confronto e dibattito per una maggiore consapevolezza che possa coinvolgere genitori, figli ed insegnanti. Il 23 luglio Una Casa Di Donne di Dacia Maraini per la regia Jacopo Squizzato con Ottavia Orticello. Manila è una ragazza romana, laureata in filosofia, che decide di fare la prostituta in una casa condivisa con due colleghe e amiche Marina ed Erica...una casa di donne. Sul palco interno GOD SAVE THE KING scritto e diretto da Luca Pizzurro. Freddie Mercury vive tra le pagine di un copione che ha come punto di partenza la volontà di raccontare un uomo, con le sue fragilità, le sue imperfezioni, le sue insicurezze, il suo bisogno di sentirsi vivo tra le braccia di qualcuno che lo ami per quello che è e non per ciò che rappresenta.

Il 24 luglio è la volta di E Ci Chiamano Matti di Luca Franco. Lo spettacolo è diretto da Monica Falconi con Germano Germani, Sabrina Sgarra, Eleonora Allegretti, Paolo Pioppini, Giuseppe Chianese, Silvia Vari, Monica Falconi, Sara Mazzei, Mauro Ballanti, Martina Galasso

Gli ospiti di una casa di cura mentale cercano di dimostrare ai dottori di non essere matti, ma di meritarsi la libertà. Un modo delicato e irresistibilmente comico di avvicinarsi al mondo della follia. Ancora musica il 24 e 25 luglio con Quello Si Che Era Un Ventennio. Stefano Ambrogi e il Quartetto Zeta. Andrea Tardioli al sax, Dario Pierini al piano, Flavia Ostini al contrabbasso, Antonio Donatone alla batteria, diretti da Marzia Verdecchi portano in scena una rivisitazione ironica del ventennio dal 1950 al 1970 – L’Italia e il resto del mondo.

IL 25 luglio quarto appuntamento con SCQR (Sono Comici Questi Romani) - “DOPPIO COMICO”. In scena Katamura & Seguacio e Angela e Claudia. Il 26 luglio immancabile al Teatro Marconi, Claudio Boccaccini con La Foto Del Carabiniere un monologo esilarante e tragico, che prende spunto dall'omicidio di Salvo D'Acquisto, per ridere, piangere e riflettere. Il 26 luglio Tanti Auguri Amore. Scritto e diretto da Giorgio Conese, con Marco Pratesi, Marco Mancini, Francesca Cannizzo, Michela Vicinanza e Ornella Pratesi. Un anniversario d’amore alle soglie del 2020 con tutte le sue contraddizioni.

Il 27 luglio Il Mondo Di Oz. Chi non ha mai sorriso con il buffo spaventapasseri? O si è emozionato assieme all’uomo di latta e spaventato insieme al leone?

La manifestazione si conclude il 27 e 28 luglio con Via Col Tempo di Fabrizio Gaetani, Fabian Grutt e Roberto Fei. Una regia di Felice Della Corte. Cosa succederebbe se un quarantenne di oggi incontrasse un ventenne degli anni novanta? Due mondi diversi in un esilarante confronto che fa riflettere su come siamo cambiati in questi ultimi vent'anni.

L'APERITIF D'AUTORE a cura di Tiziana Sensi, vede come protagonisti autori, psicologi e giornalisti per un totale di sette appuntamenti che partono l'8 luglio con Paola Musa.

La scrittrice, sceneggiatrice, poetessa presenta L'Ora Meridiana. 

In una cornice contemporanea i demoni dell’accidia, quel “vorticare catatonici e depressi nella frenesia di un’esistenza votata infine all’effimero”, espressione di un vizio capitale ancora attualissimo. L'11 luglio è la volta di Stefano Mancini con Trilogia L’era Degli Eroi.

Direttore responsabile del bimestrale Il Lettore di Fantasia, Mancini racconta di un mondo fantastico popolato da elfi, nani, orchi, goblin e creature fatate, in cui un manipolo di improbabili avventurieri, coinvolti loro malgrado, si ritroverà a combattere per le sorti stesse del mondo di Mhur, tra epici duelli, scontri imprevisti e colpi di scena fino all’ultima pagina.

Il 15 luglio Tiziana Ragni con Parlami D’amore Meri Pop.

Giornalista e blogger racconta gli Amore e altri equivoci. L’amore è con noi ma la statistica no. Una serata con Meri Pop

Due giorni dopo, il 17 luglio Francesca Nunzi accompagnata da Marco Simeoli con Quei due nel mio orecchio.

Il18 luglio sul palco Roberto Franzoni Lezzi con “Oltre” lo psichiatra presenta il suo primo romanzo. Il 22 luglio Franca de Angelis presenta una trilogia al femminile Canterò per il Re, Laltra, La Parrucchiera dell’Imperatrice e poi ancora il 25 luglio il giornalista di Rai1 Angelo Angelastro presenta il suo ultimo romanzo Ottant’anni dopo gli eventi. Il bel tempo di Tripoli solleva più di un velo su una pagina trascurata della storia italiana.





MARCONI TEATRO FESTIVAL

Presso il Teatro Marconi 

viale Guglielmo Marconi 698 e

tel 065943554 info@teatromarconi.it

www.teatromarconi.it

Direzione Felice Della Corte





PREZZI

PER TUTTI GLI SPETTACOLI 

Intero: 16€; Ridotto: 13€


Forza Venite Gente: 

Intero: 24€- Ridotto: 20€

Tutto In famiglia: 

Intero 24€; Ridotto 20€

Gratuiti

Perchè No – Incontri sulla disabilità

Aperitif d'Autore

Leolandia: un'estate all'insegna di musica e divertimento in famiglia (Luglio 2019)

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In occasione del suo 48° compleanno Leolandia, il parco più amato d’Italia e il preferito dalle famiglie con bambini, festeggiaper tutto il mese di luglio con tanti contenuti e appuntamenti imperdibili.
E per celebrare questa importante ricorrenza, uno speciale regalo per tutti gli ospiti: chi andrà a Leolandia nel mese di luglio, con lo stesso biglietto potrà tornare gratuitamente al parco per vivere la magica atmosfera del Natale Incantato, dal 16 novembre al 6 gennaio 2020. A luglio saranno molte le occasioni per divertirsi, grazie ad eventi speciali e tante sorprese per un’estate all’insegna della musica. Tutti i sabati del mese le serate di Leolandia si illuminano con le Notti Magiche, gli eventi serali con spettacoli pirotecnici sulla scenografica Minitalia che prolungano il divertimento fino alle 22. Sabato 6, 13 e 27luglio sarà l’artista disco d’oro e di platino Cristina D’Avena a intrattenere il pubblico con 3 live speciali, mentre sabato 20 luglio sarà il turno delle Miracle Tunes, le 5 eroine della musica protagoniste dell’omonima serie TV che, dopo il grandissimo successo delle prime 2 date, torneranno a salire sul palco con un’esclusiva esibizione dal vivo e la possibilità, per i loro piccoli fan, di incontrarle e scattare un’esclusiva foto ricordo con loro. Dopo il grande successo della primavera, con migliaia di bambini accorsi da tutta Italia per poterli conoscere dal vivo, anche Bing e Flop, gli amatissimi personaggi della pluripremiata serie tv popolarissima tra i più piccoli, confermano a grande richiesta la loro presenza per tutta l’estate a Leolandia, dovefaranno divertire grandi e piccini con un mini live show e un incontro esclusivo. Per tutti i weekend di luglio, e per la prima volta in Italia, gli ospiti del parco potranno inoltre incontrare dal vivo la celebre Polly Pocket, divertirsi e cantare insieme a lei e infine scattare una foto ricordo.  Con l’arrivo dell’estate, non mancheranno le opportunità per divertirsi con l’acqua, prima fra tutte La Baia dei Piccoli Surfisti, la nuova area in stile beach dove giocare tra tante attrazioni, come il grande faro da cui scivolare fino a terra, il laghetto con tanti giochi, il playground con divertenti spruzzi d’acqua e il parco giochi con le pozzanghere elastiche. Tante inoltre le giostre acquatiche dove avventurarsi tra torrenti e distese mozzafiato, battaglie d’acqua e docce improvvise con le Rapide di Leonardo, il Gold River, Mediterranea e i Pirati alla Deriva. Ci si potrà anche divertire nell’area La Foresta di Masha e Orso, incontrare i personaggi diMiraculous™, le storie di Ladybug e Chat Noir, i supereroi mascherati PJ Masks –Superpigiamini e il Trenino Thomas, con cui fare il giro del parco. Leolandia aspetta grandi e piccini per un’estate ricca di sorprese! E a luglio, il divertimento vale triplo: oltre al rientro gratuito per un secondo giorno entro 60 giorni dalla prima visita, chi visita il parco nel mese di luglio potrà tornare gratuitamente una terza volta per vivere la magica atmosfera del Natale Incantato, dal 16 novembre al 6 gennaio 2020. Leolandia è il parco più amato d’Italia, al 1° posto nella classifica di TripAdvisor e l’unico parco italiano tra i 25 più apprezzati nel mondo. Immerso in un grande parco verde a 30 minuti da Milano, con diverse aree tematiche e tantissime attrazioni adatte a tutte le età, Leolandia è la meta ideale per trascorrere una giornata di divertimento in famiglia e il luogo dove i sogni dei bambini prendono vita. I piccoli potranno incontrare dal vivo i PJ Masks - Superpigiamini i supereroi mascherati più amati dai bambini, fare il giro del parco a bordo degli scintillanti vagoni blu del Trenino Thomas, divertirsi con la nuova area dei simpatici Masha e Orso e i personaggi della serie animata di successo a livello mondiale Miraculous™, le storie di Ladybug e Chat Noir, e assistere all’esclusivo mini-live show con protagonisti Bing e Flop, gli amatissimi personaggi della pluripremiata serie tv popolarissima tra i più piccoli. A far vivere grandi emozioni, gli originali spettacoli con ballerini e acrobati internazionali e ancora tante avventure da vivere tra pirati e cowboy, animazioni itineranti e giostre dove scatenarsi su spericolati vascelli pirata, pazzi trenini del west, adrenalinici cannoni e incredibili macchine volanti. Per gli amanti delle scoperte, si possono inoltre visitare la fattoria e la storica Minitalia, per un viaggio sulla nostra penisola tra 160 monumenti in miniatura perfettamente riprodotti. Su leolandia.it prima si acquista, meno si spende!

Musica, Vany C: in "Biondo" la spensieratezza della mia età

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È uscito su tutte le piattaforme streaming, in digital download e in radio Biondo”, il nuovo brano di VANY C.,. È online il video del brano al seguente link: youtu.be/7B626CGzB8c.

Biondo” è un pezzo pop caratterizzato da sonorità elettroniche e da ritmi esplosivi. Il testo, per metà in italiano e metà spagnolo, scritto interamente da Vany C., fa uso di slang e modi di dire comuni al mondo dei ragazzi e a chi utilizza i social network.
«In questo brano ho voluto raccontare la spensieratezza della mia età – racconta Vany C. – ho descritto la vita di tutti i miei coetanei e di come trascorriamo il nostro tempo libero, scrivendo un brano fresco e coinvolgente!»
Il video, regia di Ettore Squillaceè pieno di colori vivaci ed è ambientato nei luoghi più frequentati dai giovani durante l’estate, come le spiagge e i club. Protagonista delle immagini è un affascinante ragazzo dai capelli biondi, particolare oggetto di attenzioni di Vany C. e delle sue amiche.
«È stato molto divertente registrare il video musicale di “Biondo” e rappresentare l’armonia che si crea tra amiche – racconta la cantautrice -  Selfie, cocktail e spiagge tropicali diventano gli ingredienti perfetti di un’estate all’insegna del divertimento!»
Vany C., nome d’arte di Vanessa Caramma, è una cantautrice e musicista siciliana. Inizia ad avvicinarsi alla musica da giovanissima componendo le prime canzoni già all’età di 8 anni. Nel 2007 collabora con la compagnia teatrale di Antonella Arancio interpretando il ruolo della protagonista Sandy nel musical Grease. Nello stesso periodo inizia a frequentare accademie di canto, portando avanti la sua passione per la musica e lo spettacolo. All’età di 18 anni decide di intraprendere un percorso artistico e professionale con Costa Crociere, dove nel corso degli anni si esibisce con band, duo e trio sulla navi in giro per il mondo. Nel 2017 Vanessa inizia un nuovo percorso discografico collaborando con il maestro Vincenzo Sorrentino, direttore d’orchestra Rai Mediaset, pubblicando l’anno seguente i singoli “Questo tempo”, “Ricordati di me” e “Libera”. Nel 2018 Vanessa si esibisce come ospite durante la finale di iBand, talent show in onda su La5.

Foto di Phil Travis

Musica, Silvia Vavolo: in "Dante aveva ragione" critico chi non si espone per paura o comodità

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“Dante aveva ragione” è il nuovo singolo di Silvia Vavolo, in rotazione radiofonica e disponibile in digital download a partire da domani, estratto dall’ultimo disco della cantautrice toscana.

Il brano, con un cameo di Red Canzian, è una critica ironica verso le persone che non prendono posizione nella vita, che non si espongono per paura o comodità. - racconta Silvia - I cosiddetti “ignavi” che, nella Divina Commedia, Dante mette all’Inferno, anzi davanti alla porta dell’Inferno perché, per lui, non meritano neanche quello. La vita è scegliere. Siamo le nostre decisioni. Giuste o sbagliate, non importa. Questa canzone è un’esortazione a “buttarsi”, ad agire, a dire il proprio pensiero, a schierarsi.  Quando ho chiesto a Red, che avevo conosciuto nel 2014 nel corso della finale del Premio Lunezia e con cui ho instaurato un bellissimo rapporto professionale, se gli andava di fare un cameo nel disco gli ho detto: ‘Tu che sei la mia guida in questo disco, mi faresti da Virgilio?” e lui, entusiasta, mi ha detto si!”.

“Se fossimo in America Silvia Vavolo avrebbe il suo spazio e il suo pubblico già da un bel po’... - racconta Red Canzian - è un’artista sincera, attenta ai particolari che fanno la differenza e danno spessore, in un mondo in cui tutto conta ormai, tranne che andare in profondità delle cose. Ho visto nascere questo disco e ci sono “entrato” con un piccolo cameo... Spero davvero che Silvia abbia l’attenzione che questo suo generoso progetto merita”.

Il mondo musicale di Silvia Vavolo è influenzato dal pianoforte del padre che suonava George Gershwing eDuke Ellington, e quello della madre che le faceva ascoltare Chopin“A casa mia circolavano vinili di Barbra Streisand, Joan Baez, i grandi musical di Bernstein, Lucio Battisti, alternati alle arie d’opera di Puccini e alle sinfonie di Mozart. Presi una sbandata liceale per il soul dei Doobie brothers, Aretha Frenklin, i Toto, ho ascoltato come mantra il rock psichedelico dei Doors e del primo David Bowie (forse l’artista che amo di più in assoluto),  l’elettronica dei Depeche Mode, gli anni 80 dei Duran Duran e degli Wham, ma é quando ho sentito il connubio perfetto tra musica e parole di Bob Dylan, Spriensting, Tenco, De André, Lucio Battisti, che ho sentito l'esigenza di scrivere canzoni”.

Il disco, uscito nel 2019 e registrato al Q Recording di Milano, con la produzione artistica del musicista Phil Mer e la supervisione artistica di Red Canzian (la copertina dell’album vanta la firma del prestigioso fumettista Sergio Staino), da cui è estratto questo primo brano: “è un album ‘libero’ e ‘colorato’ - spiega Silvia - un cantautorato che a livello di suoni arrangiamento tenesse conto della contemporaneità e dell’epoca in cui viviamo, un disco non ancorato ad un suono retrò o storicizzato. L’idea è di un lavoro intimista ed introspettivo però colorato e ricco di suoni, una fusione tra sonorità acustici ed intramontabili e sperimentazione legata a campionamenti e synth”.


SILVIA VAVOLO nasce a Firenze, in una famiglia di musicisti. Respira musica fin da piccola, studia violoncello e pianoforte al Conservatorio Cherubini di Firenze. Nel 2001 è 1°classificata al Festival della canzone del Chianti2004 – Finalista Festival di Castrocaro con il brano “Imprigionata e Libera” testo e musica di Silvia. Nel 2005 esce il primo singolo “Fuochi Artificiali” con la produzione di Paolo Di Orazio (Latte e i suoi Derivati Lillo&Greg) presso gli studi Larione 10 di Firenze. Nel 2007 riceve il Premio miglior testo al Festival LiveSong di Vince Tempera, il Premio Miglior Brano Radiofonico al Premio Battisti di Poggio Bustone e il Premio SIAE al Festival di Biella 2007 di Demo Radio Rai 1. Nel 2008/2009 è finalista del Premio Bianca D’Aponte, finalista alFestival di Amnesty 2009 con il brano “Romanì”, finalista al Festival di Brescia 2009 e unica rappresentante toscana al Diacetum Festival di Radio Toscana 2009. Nel 2009 è selezionata per il progetto Radar, di Franco Zanetti e Massimo Cotto, in collaborazione con Radio Italia. Silvia è tra i 10 prescelti e si esibisce all’ auditorium di Radio Italia su canale Videoitalia di Sky, iniziando a collaborare con alcune major discografiche e case editrici.Nel 2010 esce il suo primo disco “Irreality Show” arrangiato insieme a Paolo Di Orazio e prodotto dal musicistaIngo Schwartz, presso gli studi della DingoLab a Roma, uscito su Itunes e tutti i principali digital store, accompagnato dal videoclip ufficiale del primo singolo “Irreality” (una denuncia ironica sul mondo frivolo dei reality in tv) Tra il 2010 e il 2011 collabora con il cantautore italo-olandese Tenedle,  prestando la propria voce per 3 brani contenuti nel disco di Tenedle “GRANCASSA” uscito l’8 dicembre 2010 con etichetta UDU Records. Il 2011 la vede ospite fissa tour europeo di Tenedle, tra cui anche il concerto di presentazione ufficiale all’”Ostade Teather” di Amsterdam. Nel 2012, inizia a collaborare con alcune realtà del cinema indipendente e scrive le musiche per i cortometraggi “Il Divano” “Radici” “Pollo, insalatina e una tazzina di caffè” e il film “Grande Sud” per la casa di produzione Cribarifilm. Realizza le musiche per il docu-film “Variabili Femminili” dell’attrice e regista Barbara Enrichi. (Vincitore del Premio Fìmmina Tv Epizephiry International Film Festival 2012)Ad ottobre registra il brano “Sara e Francesca” prodotto e arrangiato da Diego Calvetti ed edito Warner Chappell,con cui arriva alle semifinali ad Area Sanremo 2013. Con lo stesso brano, si classifica 2° al Premio Lunezia 2014ritirando la prestigiosa targa Lunezia, premio al valore musicale-letterario della canzone italiana. Durante il festival si esibisce accanto a nomi importanti della musica italiana, tra cui Elisa, Mario Biondi, Tiromancino, Andrea Mingardi e Max Pezzali. Nel settembre 2014 è ospite (in diretta skype) da Red Ronnie che la intervista durante la sua trasmissione Barone Rosso, mandando in onda il videoclip di “Sara e Francesca”. Nel 2015, frutto della collaborazione come autrice con Warner Chappell, esce per Universal Music il brano “L’anima in una lacrima”nell’album di Dolcenera “Le stelle non tremano”, brano firmato da Silvia e Dolcenera. Nel 2017 scrive la canzone colonna sonora e le musiche di “Ora non ricordo il nome” di Michele Coppini uscito in dvd per Cecchi Gori Entertainment. Ad ottobre viene selezionata tra i 12 finalisti di “Genova Per Voi”, concorso per autori organizzato da Universal Publishing e dopo una settimana di writing session si esibisce al Teatro della Tosse di Genova. Dà vita al Borghetto Studio a Siena, studio di registrazione e produzione musicale, intraprendendo alcune collaborazioni con importanti autori e produttori del panorama musicale italiano. Nel 2018 firma il singolo inedito “Fatti Viva” di Lisa, vincitrice del format televisivo RAI “Ora o mai più”. Il singolo è presente nella compilation della trasmissione ed esce in edicola con Tv Sorrisi e Canzoni.

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XXXIIII Edizione del Todi Festival dal 24 agosto al 1° settembre 2019

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Al suo timone per il IV anno consecutivo, Eugenio Guarducci, affiancato dalla Direttrice Generale, Daniela De Paolis.

Ad ospitare la Conferenza stampa è stato l’Off/Off Theatre nella persona del Direttore Artistico, Silvano Spada che ha voluto così sottolineare il forte legame con la città umbra e con il Festival.

Presente anche il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, felice che grazie al festival,  la città sia protagonista della scena nazionale con un programma che coniuga il teatro giovane con i classici e con la musica. Ha ringraziato Silvano Spada che prima di Guarducci era Direttore Artistico del Festival e che oggi guida l’Off/Off Theatre, paragonandolo quasi a Re Mida, perché ogni cosa che tocca la rende glamour. Bisogna fare incursioni non solo nei Teatri storici ma anche nelle piccole sale. L’offerta del Todi Festival è ampia e variegata e anche quest’anno non prevede repliche dello spettacolo ma ogni sera uno spettacolo diverso.
Ad aprire il Festival, il 24 agosto al Teatro Comunale alle 21, Via di e con Simone Savogin  al debutto nazionale. Il poeta slammer conosciuto anche per la sua sbalorditiva performance ad Italia’s Got Talent.Un fiume in piena di poesie scandiscono il viaggio del protagonista con una passeggera invisibile, fino al colpo di scena finale che metterà in discussione ogni singolo elemento della storia.
Il 25 agosto alla stessa ora e al debutto Nazionale Lezione da Sarah Bernhardt per la drammaturgia di Pino Tierno e la Regia di Ferdinando Ceriani.  
Galatea Renzi sarà Sara e Martina Galletta sarà Marie, un’attrice giovane pronta a tutto pur di dimostrare che può stare su quel palcoscenico. A giudicarla sarà Sarah Bernhardt nel pieno della sua attività artistica. Uno spettacolo molto particolare.
Anche quest’anno con la rassegna Around Todi, il Festival si apre alle frazioni del circondario. Tutti gli spettacoli saranno gratuiti con prenotazione obbligatoria. 
Come evento collaterale, dal 24 agosto al 9 settembre, presso la Sala del Torcularium del complesso del Nido dell’Aquila a Todi, la Mostra Ayrton Senna alla velocità delcuore. Un omaggio della fotografa Paola Ghirotti al Campione brasiliano morto il 1° maggio del 1994, durante il Gran Premio di San Marino. 

Per tutti gli altri eventi consultare:
www.todifestival.it 
Facebook, Twitter, Instagram:@TodiFestival
YouTube:www.todifestival/youtube



 Elisabetta Ruffolo

Giornate del Cinema Lucano a Maratea, Joe Pantoliano aprirà l'XI edizione

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Avrà un respiro sempre più internazionale l’undicesima edizione de “Le Giornate del Cinema Lucano a Maratea – Premio Internazionale Basilicata 2019”.

 Dal 22 al 27 luglio, la perla del Tirreno ospiterà la prestigiosa kermesse caratterizzata da illustri personaggi, dibattiti, proiezioni e workshop. Tra gli ospiti più attesi della manifestazione, oltre a Richard Gere, ci sarà un suo celebre collega e connazionale che, grazie al suo talento poliedrico, nel corso degli anni ha conquistato una fascia sempre più vasta di pubblico: Joe Pantoliano. Nato a Hoboken, cittadina degli Stati Uniti d’America, sessantasette anni fa, Pantoliano è noto per aver preso parte a diversi film che hanno contribuito a scrivere la storia del cinema mondiale, come “Matrix”, “I Goonies” e “Bad Boys”. Notevole, inoltre, la sua presenza sul piccolo schermo, grazie all’applaudita partecipazione a serie televisive di successo come “The Sopranos”, “Highlander” e “NYPD – New York Police Department”. Nel suo curriculum professionale, infine, spicca anche una lunga esperienza come doppiatore di cartoon del calibro di “The Simpson”, “Godzilla”, “Hercules” e “SpongeBob”. Joe Pantoliano a “Le Giornate del Cinema Lucano a Maratea – Premio Internazionale Basilicata 2019”, sarà il protagonista della prima serata della kermesse, durante la quale verrà proiettato in anteprima assoluta il suo ultimo film “From the wine”, diretto da Sean Cisterna e prodotto da Ken Cancellara (entrambi presenti a Maratea), che è stato girato ad Acerenza, in provincia di Potenza.

Ulteriori dettagli verranno svelati nei prossimi giorni, assieme al resto dei nomi del cast artistico che, di anno in anno, continua a crescere. 

Musica, Etta: in "Lucidalabbra" l'amicizia di due donne contro le negatività

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ETTA, arriva in radio “LUCIDALABBRA” il nuovo singolo della giovanissima cantante napoletana, terzo estratto dall’album d’esordio “DIVƎRƧO”.

Etta canta da quando aveva 4 anni e nasce artisticamente nel 2015 ed inizia a collaborare con diverse band spaziando dal Jazz al R’n’B. Nel 2017 firma un contratto discografico con la B Music Records, che segna la sua svolta pop.
Divertimento, voglia di condividere delle belle serate con i propri amici, musica fino a tarda notte, feste in spiaggia e nuove esperienze: è questo il mix energetico e allegro che fa fremere chiunque ascolti LUCIDALABBRA. Il brano è in soggettiva sul mondo femminile: due amiche molto diverse, l’una più riservata e romantica, l’altra più esuberante e sfrontata, riscoprono nella loro amicizia, durante una calda notte d’estate, un legame così forte da essere in grado di scacciare via ogni forma di negatività. Due opposti che inevitabilmente si attraggono.

Il brano è tratto dal progetto discografico intitolato DIVƎRƧO. Ma non si tratta solo di un disco quanto invece di un modo di essere, qualcosa da custodire, da apprezzare, che non può essere giusto o sbagliato. DIVƎRƧO cambia il modo di vedere le cose, rende tutto straordinario pur rimanendo così ordinario. 

La produzione artistica è stata curata da Enzo Russo, che ha registrato, mixato e masterizzato il disco al B music studio di Napoli.

Etichetta: B MUSIC RECORDS

Radio date: 28 giugno 2019

Pubblicazione album: 18 gennaio 2019
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