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A sorpresa Laura Pausini e Biagio Antonacci oggi in Piazza di Spagna a Roma

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Alle ore 18.40 di oggi, martedì 14 maggio, l’inarrestabile coppia del pop Laura Pausini e Biagio Antonacci ha incantato Piazza di Spagna a Roma con un evento a sorpresa!

Ancora una volta LAURA e BIAGIO hanno sorpreso tutti, mettendosi in gioco davanti a centinaia di fan e passanti che si sono fermati nella celebre piazza incuriositi ed emozionati.
Lui, travestito da Vincent Van Gogh nel famoso autoritratto del 1889; lei, nei panni della Ragazza con l’Orecchino di Perla di Jan Vermeer. Hanno sceso, quasi irriconoscibili, la scalinata di Piazza di Spagna sulle note del nuovo singolo “IN QUESTA NOSTRA CASA NUOVA” (Sony Music) dando così un assaggio di quella che sarà una delle scenografie dell’imperdibile tour negli Stadi, la cui regia è curata da Luca Tommasini!
Laura e Biagio, infatti, hanno da sempre una passione per la storia dell’arte (Laura Pausini è diplomata alla Scuola d’Arte con una tesi su Van Gogh) e stanno preparando molte sorprese per il loro attesissimo tour.

Mentre le due icone della musica pop si mettevano in posa, portando al volto le cornici, i fan hanno intonato anche il brano “Tra te e il mare”.

Appuntamento quindi ai concerti di “LAURA BIAGIO STADI 2019” (prodotti e organizzato da Friends & Partners): il 26 giugno allo Stadio San Nicola di Bari, il 29 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, il 4 e il 5 luglio allo Stadio di San Siro di Milano, l’8 luglio allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, il 12 luglio allo Stadio Dall’Ara di Bologna, il 17 luglio allo Stadio Olimpico di Torino, il 20 luglio allo Stadio Euganeo di Padova, il 23 luglio allo Stadio Adriatico di Pescara, il 27 luglio allo Stadio San Filippo di Messina e l’1 agosto alla Fiera di Cagliari.
Foto di Marco Rossi

PREMIO “LA VOCE DEI POETI” 2019, IV EDIZIONE: VINCITORI E INSIGNITI

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di Goffredo Palmerini - ROMA - Si terrà il 31 maggio dalle ore 16:30 a Roma, nella splendida Sala del Primaticcio di Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri, la cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio internazionaleLa Voce dei Poeti”, quest’anno dedicato al tema della Giustizia, promosso ed organizzato dall’Associazione culturale VerbumlandiArt.
La manifestazione, inserita nel progetto “La Catena della Pace”, ha ormai ampiamente superato i confini nazionali ed europei. Il progetto, che ha coinvolto poeti, scrittori, artisti, giornalisti e musicisti di tutto il mondo nel trattare in senso creativo le problematiche attuali, ha scopi culturali, educativi e sociali per costruire una catena senza fine che sensibilizzi l’opinione pubblica e le istituzioni.

Il progetto, con la comunicazione letteraria e artistica, come con altre discipline, intende parlare a più voci a tanti interlocutori, in particolare ai giovani, per costruire un’attitudine al dialogo interculturale e valorizzare i temi della Pace, della Giustizia, dell’Ambiente, approfondendo l’essenza delle problematicità attuali in una visione priva di barriere e logiche nazionali. L’associazione VerbumlandiArt sta consolidando il progetto, ogni anno sempre di più, con la Poesia, l’Arte, la Scrittura, la Musica, il Teatro, il Cinema, il Giornalismo, per unire poeti, artisti, giornalisti, musicisti, attori e registi, per costruire una civiltà del dialogo e della valorizzazione delle culture, nella solidarietà e nel rispetto reciproco.

VerbumlandiArt ha utilizzato come strumento di promozione e diffusione, a partire dal 2015, le sue numerose attività culturali, realizzando incontri, reading, raccolte tematiche e mostre con la partecipazione di poeti, scrittori e artisti nazionali ed internazionali. L’anno 2019 ha inaugurato la terza tappa del percorso progettuale con il tema della Giustizia, nei suoi diversi aspetti. C’è un grande desiderio, nelle società, di superare le ingiustizie, di vivere nella concordia, che si realizza quando la verità non sia offuscata dalla menzogna e quando ciascun cittadino può rendere il suo contributo al bene comune nella pienezza dei diritti e dei doveri. Questa IV edizione del Premio è dunque dedicata al tema della Giustizia ed ha visto una straordinaria partecipazione di voci poetiche dall’Italia e dal mondo (Serbia, Montenegro, Romania, Germania, Kosovo, Israele, Egitto, Iraq, Kenia, Messico, Turchia, India, Russia, Pakistan, Filippine).

Prestigiosa la Giuria del Premio, composta da Massimo Enrico Milone, direttore di Rai Vaticano (Presidente onorario), Tiziana Grassi, giornalista e scrittrice (Presidente), Pierfranco Bruni, scrittore e giornalista, Annella Prisco, scrittrice, Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, Fiorella Franchini, giornalista e scrittrice, Cosimo Lorè, giurista e docente universitario, Franco Roberti, già Procuratore nazionale antimafia, Salvatore Mattia Giraldi, presidente della Federiciana Università Popolare di Cosenza, Mirjana Dobrilla, scrittrice e traduttrice, Antonietta Vaglio, traduttrice, Annalena Cimino, poetessa, Regina Resta, poetessa e presidente VerbumlandiArt.

Saranno Ospiti d’onore e riceveranno la Targa alla carriera Cinzia Baldazzi, scrittrice e critico letterario, Doriana Martini, avvocato penalista a Milano, Francesco Sidoti, criminologo e docente Università dell’Aquila, Gianni Maritati, giornalista Rai, Giuseppe Trieste, presidente Fiaba Onlus, Graziano Perria, vice questore Polizia di Stato, Maria De Giovanni, giornalista e presidente Sunrise Onlus di Lecce,  Otabek Akbarov, Ambasciatore Repubblica dell’Uzbekistan, Paolo Pagliaro, editore Telerama e presidente  Cuoreamico Onlus, Serafino Liberati, Gen. C.A. CC, direttore Centro Studi Alta Formazione per la Sicurezza, Sergio Camellini, poeta e psicoterapeuta.

Il Premio La Voce dei Poeti è stato e continua ad essere il veicolo portante dei valori di Pace e Giustizia nel mondo”, dichiara Regina Resta, presidente dell’associazione VerbumlandiArt. “Poeti, scrittori, artisti, attraverso la produzione di video-poesie, foto-poesie, opere d’arte unite a poesie, hanno avuto e continuano ad avere un ruolo significativo nello sensibilizzare i cittadini del mondo a vigilare sulla Pace e sull'Ambiente in cui vivono, perché il problema è di tutto il pianeta. Per raggiungere la Pace globale– aggiunge la presidente Restal’umanità deve riuscire a scardinare l’indifferenza dei più e deve superare la filosofia del “carpe diem”, impegnandosi a scuotere le coscienze affinché non vi siano mai più emergenze e l'uomo impari a convivere in armonia con la terra in cui vive senza danneggiarla, ma valorizzandone ogni suo aspetto.VerbumlandiArt, con l’ausilio di esperti prestigiosi, ha realizzato la IV edizione del Premio a Roma, concentrando forze, intelletti e artisti, provenienti da tutta Italia e da molti Paesi del mondo, in un contesto prestigioso come la sede centrale della Società Dante Alighieri. Non solo poesia dunque, ma una sinergia e sinestesia tra arte, pittura, fotografia, musica, tutte espressioni che rappresentano emozioni dell'anima, sentimento, che si compendiano vicendevolmente: parola e immagine insomma. L'artista parla di sé con le sue opere, la poesia interpreta con la sua libertà di espressione, narrando tutto ciò che riesce a vedere nelle immagini. Voglio infine esprimere gratitudine alla Dante – conclude Regina Resta– per averci dato accoglienza e l’onore di tenere la cerimonia di premiazione nella splendida Sala del Primaticcio. Un grazie di cuore al Segretario Generale della Dante, Alessandro Masi, e al Presidente Andrea Riccardi”.

Di grande qualità gli elaborati in concorso - un numero assai rilevante - che hanno impegnato la Giuria in un immane lavoro per selezionare le opere vincitrici, destinate al podio nelle varie sezioni del Premio (in lingua italiana: Video-poesia, Foto-poesia, Poesia, Racconto, Saggio, Libri editi, Libri editi stranieri in italiano; in lingua straniera: Poesia, Video-poesia, Foto-poesia, Racconto), come pure quelle da insignire con riconoscimenti speciali e menzioni d’onore. Qui di seguito, per le diverse sezioni del Premio, i primi tre classificati, gli insigniti di riconoscimenti speciali e le menzioni d’onore.

***

VINCITORI ED INSIGNITI DEL PREMIO “LA VOCE DEI POETI” 2019

VIDEOPOESIA SEZ.A
PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA: Io sono un bambino libero - CESARE NATALE e DANIELA LELLI

PODIO
1. ALFONSO GARGANO- Sposa bambina; 2. LORIS AVELLA - Perdono; 3. DOMENICO RUGGIERO - Contro le disuguaglianze.

FOTOPOESIA SEZ.B
PODIO
1. LAURA MARGHERITA VOLANTEDonna; 2. ELVIO ANGELETTIStracci di Natale; 3. VINCENZO ROSSANODov’è mio figlio.

MENZIONE D’ONORE
ROBERTO ROSSI- Sia la pace la nostra stella; MARCO PERNA - Vorrei saper sognare; RICCARDO TIBERI - Notte infinita; PASQUINA FILOMENA - Nude emozioni;  

POESIA IN LINGUA ITALIANA SEZ.C
PODIO
1. ROBERTA MENICONZILa pace è; 2. MARCO VAIRAVeste rossa; 3. ROSARIA LO BONOAnima bianca.

PREMIO DELLA CRITICA
ESTELA SOAMIE noi; VALERIO DI PAOLO - 27 Gennaio.

PREMIO VERBUMLANDIART
ANNAMARIA DEODATOBacha-baziLIDIA APALa stessa stella; VITO ADAMOEssere umani.

PREMIO DEL PRESIDENTE DI GIURIA
MARIA ANTONIETTA SANSALONE- Ad ogni tempo un passo; MANUELA DI MARTINOSogno di un soldato; NADIA PASCUCCILa storia siamo noi.

MENZIONE D’ONORE
ALFONSO OTTOMANAGiustizia; ANTONIO CORBOSperanzaAUGUSTA TOMASSINIGocce di luce; FAUSTO MARSEGLIA – Tu… terrorista; FRANCA MUCCIANTEPartita a scacchi; FRANCESCO EPICOCOLe ingiustizie del mondo e…; GIOVANNA AZZARONEGiustizia; GIOVANNI MALAMBRÌL’alba dei papaveri rossi; GIUSEPPE MILELLAInnocenza violata; MICHELEIZZOLa fragilità della bellezza; TINA FERRERI - Douma, 7 aprile 2018. Siria che muori; RITA MUSCARDINTrema il mare sul cuore dei morti; SILVANA STREMIZ & ROBERTO COLONNELLINon c’è pace senza giustizia; UMBERTO COROApi senza ali;
VITTORIA CASOFratelli.

RACCONTO SEZ. D
PREMIO ASSOLUTO
MARIKA STAPANEPrendimi per mano

PODIO
1. CARLO SIMONELLI Viaggio a Bodrum; 2. BRUNO PEZZELLAZoppo; 3. PIETRO CASELLADue sillabe; Ex-aequo ESMERALDA CUSTODEStoria di ordinaria quotidianità.

SAGGIO SEZ. E
PREMIO ASSOLUTO
ANITA NAPOLITANO- L'infanticidio: breve excursus s’un crimine antico.

LIBRI EDITI SEZ. F
PODIO
1. MONICA FLORIOAcque torbide (Elison Publishing); 2. SALVATORE LA MOGLIEHanno rapito Moro (Ed. Macabor); 3. ALESSANDRO PUGIL’origine del male (Ctleditore Livorno).

MENZIONE D’ONORE
ANTONELLA TAMIANOCome frammenti di stelle (Ed.CentoAutori); UMBERTO DONATO DI PIETROIl senso della vita Giulia (Yucaprint); FABIO SQUEOI poeti navigano sul viale (Ed. Le Mezzelane).

LIBRI EDITI – STRANIERI, IN ITALIANO
PREMIO SPECIALE AUTORI STRANIERI IN ITALIANO.
POESIA: HILAL KARAHANAngoli della notte (Traduzione di Claudia Piccinno, Ed.Il Cuscino di Stelle);  
PROSA: MISK HAMIDL’albero del Popolo (Libellula Edizioni)

PREMIO SPECIALE DELLA CRITICA: Per l’impegno, l’attività e la testimonianza autentica con lo sguardo profondo all’impegno civile.
ANNA SILVIA ANGELINILa violenza declinata (Ed. Bertoni); PAOLO MIGGIANONAK13314 Le strade della Méhari di Giancarlo Siani (Alessandro Polidoro Editore).

PREMIO VERBUMLANDIART: Per la ricerca della verità e della giustizia negli infernali meccanismi burocratici e corporativi, al limite della legalità, della Giustizia stessa.
MARIA VITTORIA PICHICome una lama (Ventura Edizioni); FRANCESCO GEMITOLa rabbia e l’amore (Il Quaderno Edizioni);
GRAZIA BUSCAGLIARosso come la neve (L’Infernale Edizioni).


SEZIONE AUTORI STRANIERI

SERBIA
POESIA - POEZIJA
1. MILOŠ MARJANOVIĆČovek sam; 2. LJUBODRAG OBRADOVIĆJasnoca; 3.LJILJANA FILIPOVIĆOKIČIĆ-
Nemoj; ex aequo3.JASNA KOSANOVIĆ – Moralne sramote.

ATTESTATO DI MERITO PER LA PRODUZIONE LETTERARIA
IBRAHIM DŽEMAILBogovi na lomaci; KEMAL LJEVAKOVIĆVjeruj; RUŽICA KIŠUR ČRLENECZabluda; SLAĐANA VULINLazni covece; SNEŽANA BIHLERDijagnoza; VESNA FOJKAR ĆIRIĆOna; VESNA MIŠKOVIĆJa sam talas kojeg nisi ubio; VLASTIMIR STANISAVLJEVIĆDrvo pokraj groba; ZORICA ĐUĐIĆ MITIĆKad pravda progovori.

FOTOPOESIA - FOTOPOEZIJA
1. MILOŠ IVETIĆMiholjdan; 2. LJILJANA KARANOVIĆSarajevski Romeo i Julija; 3. NEDA ĆULETASanjam bolji svijet.

ATTESTATO PER MERITO POETICO - DIPLOMA ZA POETSKU ZASLUGU
1. ZANA BOŠKOVIĆ COVENIstina

VIDEOPOESIA - VIDEOPOEZIJA
1. STEFAN LAZAREVIĆAd adamo; 2. RADA NESTOROVOsmi dan; 3. VELIKA TOMIĆNocu te ne sanjam

RACCONTO – PRIČA
1. DIJANA TOŠIĆNe ruzi me majko; 2. MILE LISICAMajka; 3. LJILJANA CRNIĆNovi momak


MONTENEGRO
GORDANA SARIC

ROMANIA
1.LILIANA LICIUDestarare; 2.ANGI MELANIA CRISTEAInfanzia; 3. CORINA JUNGHIATUIl rituale di un’alba

GERMANIA
SATIS SHROFF – The Promise 1945

KOSOVO
TYRAN PRIZREN SPAHIUMyanmars around the World!

ISRAELE 
MARIANA QUNBARPoezijom kao macem

EGITTO
GEORGE ONSYQuando scrivo in italiano

IRAQ
SABAH AL-ZUBEIDISvece za nastradale nevine; HUSSEIN NHABAPeace of the flover girl;

KENIA
HILLARY MAINGANo justice

MÉSSICO
MIGUEL ANGEL ACOSTA LARAComo una rosa en el desierto

TURCHIA
SERPIL DEVRIMLo stesso

INDIA
JERNAIL SINGH ANAND – Religion Mongering; SUNIL SHARMA – Death to the female

RUSSIA
VYACHESLAV KUPRIYANOV - Appel

PAKISTAN
MUHAMMAD SHANAZAR – Silence weeps and wails

FILIPPINE
CAROLINE NAZARENOMortifico (A tribute to a killed innocent)

Valeria Bilello sul set di Made in Italy con Liam Neeson

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Acclamata dal cinema italiano e internazionale Valeria Bilello (One Chance, Sense8) sta girando Made In Italy in coppia con Liam Neeson nel debutto alla regia di James D'Arcy. Le riprese sono iniziate a Londra e proseguiranno in Toscana nelle prossime sei settimane.

Made In Italy è una commedia commovente ambientata nella gloriosa Toscana sull'artista bohémien londinese Robert (Neeson), che torna in Italia con il figlio per fare una rapida vendita della casa che hanno ereditato dalla defunta moglie. Non si aspetta di trovare la villa, una volta bellissima, in un tale stato di rovina... Nel film Valeria Bilello interpreta Natalia una giovane chef che rigenera il corpo e l'anima con le delizie della sua trattoria frequentata dal figlio di Liam Neeson interpretato da Micheál Richardson.

I lavori di ristrutturazione vanno male, con padre e figlio che si ritrovano presto in disaccordo. La frequentazione della trattoria di Valeria fa nascere qualcosa di molto profondo tra lei e Richardson rapporto però che viene messo in pericolo dall'ex marito geloso e minaccioso di Natalia.

Mentre Robert e Jack restaurano accuratamente la villa alla gloria precedente, iniziano anche a riparare la loro relazione. Il futuro potrebbe sembrare molto diverso e sorprenderli entrambi.

D'Arcy che è regista e sceneggiatore è riconosciuto per la sua interpretazione in film come Dunkirk e Cloud Atlas e il suo debutto alla regia, il popolare cortometraggio Chicken / Egg con Hayley Atwell e Nikolaj Coster-Waldau, proiettato al 2017 a Edimburgo Festival Internazionale del Cinema.

Vedremo Valeria Bilello in tv dal 9 giugno nella nuova serie di Canale5 Lontano da te accanto ad Alessandro Tiberi per la regia di Ivan Silvestrini una coproduzione Mediaset Espana e Cross Productions.

Manuel Aspidi, da oggi disponibile in streaming e in digital il nuovo EP LIBERO (I'm free)

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E' durato più di un anno il lavoro che ha portato Manuel Aspidi, definito il “ragazzo dall’ugola d’oro” per le sue grandissime capacità di estensione vocale, al lancio del suo Ep dal titolo “Libero (I'm free).

Si tratta della concretizzazione di un progetto di respiro internazionale, abbracciato a 360 gradi da nomi prestigiosissimi come Phil Palmer (Dire Straits, chitarrista, arrangiatore e produttore di fama mondiale), Alan Clark(tastierista e arrangiatore storico dei Dire Straits), Mickey Feat e Julian V. Hinton (autore, arrangiatore e produttore britannico che ha collaborato con nomi del calibro di Trevor Horn, Seal ecc..)
L’Ep (Genialsong – Music Promotion for Artists di Thomas Aspidi con la co-produzionedi Angelo Valsiglio) è stato realizzato sotto la direzione artistica di Numa Palmer, che è anche autrice dei testi, ed è stato registrato tra Londra e il Biscuits Studio di Max Minoia a Roma.
Il brano “Libero (I’m free)“, secondo singolo estratto dall’omonimo Ep, sta scalando la Classifica Airplay Indipendenti, ha superato 17 mila streaming su Spotify e ha registrato, in poco più di una settimana, 250 mila visualizzazioni su Youtube, con il videoclip che porta la firma di Luca Bizzi.
“Libero (I'm free)” racconta di una rinascita. Di un desiderio di gioia e condivisione che è frutto di una importante presa di coscienza: quella di sentirsi creatori e fautori del proprio destino.
 L’Ep è molto orientato su sonorità anni ‘80.  Abbiamo scelto per Manuel un mondo musicale che porti energia positiva e leggerezza mantenendo una qualità altissima” - dichiara la direttrice artistica Numa Palmer.
 Si evince lo stile anglosassone di Palmer, Clark e Hinton con un immancabile sferzata rock nei brani “Libero“, “Questo è il momento” e “Oh Yeah”. Mentre possiamo riconoscere il tocco classico e poetico di Julian Hinton in un “Angelo per me“ e “Let out this light”. Un altro brano decisamente fuori dal coro e di grande classe è “E si va”, dove emerge il background blues/country rock dei due musicisti Palmer e Feat ed un tocco gospel.
Abbiamoinvitato i bravissimi coristi Valentina Ducros e Cristiano Turrini per la loro grande esperienza e attitudine verso questo genere musicale” – conclude la direttrice artistica.

A suonare dal vivo nell'Ep sono state le mani esperte dei tre compositori al piano, tastiere e chitarre, mentre basso, batteria e programmazione sono state affidate al polistrumentista Max Minoia.

Qui la tracklist:
“Un Angelo Per Me”
“Oh Yeah!”
“Libero (I’m free)”,
“E si va”
“Questo è il momento”
“Let Out This Light”

Sono state le esperienze come concorrente nei talent di “Amici” di Maria De Filippi (2006/2007) e The Voice of Italy (2016) a far conoscere e apprezzare le straordinarie qualità vocali di Manuel al grande pubblico, che ha continuato a seguirlo costantemente sui social, dove l'artista riceve numerosi consensi. Ed è proprio pensando ai suoi fan che è nato L'Ep “Libero (I'm free)”.
Sono molto soddisfatto di questo Ep– dichiara Manuel - perché è frutto di un grande e meticoloso lavoro di squadra. I brani che lo compongono parlano di me, infatti sono sicuro che, ascoltandoli, il pubblico potrà conoscere qualcosa di più di Manuel. In questi anni sono maturato e cresciuto, anche artisticamente; l'Ep rappresenta la sintesi di questa crescita e mi vede protagonista al fianco di artisti del panorama mondiale come Phil Palmer, Alan Clark, Julian Hinton: chi, meglio di loro, può dare delle sonorità così internazionali al disco”.
“Cantare “Let out this light”, un brano che Julian Hinton aveva da 20 anni nel cassetto, è stato un grande onore; il pezzo completa un disco che è anche una sfida perché “fuori dal coro” rispetto a quello che adesso circola in Italia”.
“Sono quindi felicissimo – conclude Manuel - e spero di trasmettere al pubblico le stesse emozioni che ho vissuto io quando ho realizzato l'Ep. Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato con me a partire dalla mia produzione, la Genialsong. E ovviamente tutti i miei fan”.

Fabio2U tra i giudici di "All Together Now"

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"All Together Now" si tinge di blu!

FABIO2U, il cantante K-POP italiano che ha all’attivo una collaborazione con l’idolo statunitense Snoop Dogg e il rapper filippino Bassilyo, farà parte del cosiddetto “muro dei 100” giudici di “All Together Now”, il nuovo game show musicale con Michelle Hunziker e J-Ax che andrà in onda dal 16 maggio in prima serata su Canale 5, con la regia e direzione artistica di Roberto Cenci.
Lo scopo dei cantanti che parteciperanno è quello di coinvolgere i 100 giudici che sono posizionati nel “muro“- composto da cantanti, producer, discografici, dj, vocal coach, musicisti ed esperti del settore - facendoli cantare e ballare insieme a loro. Più persone si alzeranno, più alto sarà il punteggio. Chi riuscirà a conquistare tutti e 100 i giudici andrà direttamente in finale.
L’esperienza a “All Together Now” si aggiunge al già ricco curriculum artistico di FABIO2U, il primo cantante italiano di musica K-POP ad essere riconosciuto a livello internazionale, che sta riscontrando successo proprio in Asia, continente dove è partito questo genere fresco ed innovativo.
Il 2013 segna l’inizio della carriera musicale di FABIO2U: scrive, incide e gira a Taiwan il video del suo primo singolo “Eternity”. Nel 2015 promuove la sua musica attraverso una serie di concerti nelle Filippine, dove riscuote un grande successo grazie all’uscita del secondo singolo “Online Shopping Addicted”.
Ritornato dal tour promozionale nelle Filippine, partecipa ad uno dei programmi televisivi italiani più amati “Tu si Que Vales” e viene invitato a partecipare come giudice a “The Voice Pinoy in Italy”, per la comunità filippina presente in Italia.
Nel 2016 produce il singolo “Oh Oh Let Me Go”, scritto in inglese, collaborando con due artisti stimati a livello mondiale: Snoop Dogg e la star del rap filippino Bassilyo. Il 2018 inizia con la pubblicazione delle cover filippine “Dahil Sa’Yo” e “Pangako Sa’Yo”, che faranno da apripista al singolo estivo “Does Confusion Lie?”. Seguono numerosi live in giro per le Filippine, durante i quali avrà come ospite fisso il rapper Bassilyo.
Il 4 aprile è uscita la nuova hit “International Me”, un brano che porta con sé un messaggio chiaro: l’obiettivo di FABIO2U è di diffondere energia e positività in tutto il mondo attraverso la sua musica. Il video, girato tra Santorini e Marocco, vede la partecipazione dell’attore Andrea Dianetti, che con ironia descrive l'invasione a macchia d'olio del blu di FABIO2U nel mondo.

“Lo schermo e la mente” di Massimo Lanzaro

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di Andrea Giostra.

Arriva in libreria (e sulle principali piattaforme digitali) “Lo schermo e la mente. Note di cinema, psicologia e psichiatria per studenti e operatori della salute mentale” di Massimo Lanzaro (Mimesis Editore, 14,00 euro). Lo psichiatra e scrittore parte da un film per raccontare le tante tematiche della psiche ed esemplificare il processo diagnostico, un lavoro degno di nota per gli addetti ai lavori e, al tempo stesso, interessante e di facile lettura per chi si affaccia per la prima volta alla materia e per i familiari dei pazienti con disturbi psichiatrici. In più, sono pagine ricche di spunti insoliti per gli appassionati di cinema. È un libro da sfogliare tutto d’un fiato o da consultare all’occorrenza, visto che, come scrive Gilberto di Petta nella Presentazione, “nelle sue centocinquanta pagine non trascura veramente alcun angolo della psicopatologia”.

Biografia
Gia Primario del Royal Free Hospital di Londra, Massimo Lanzaro è responsabile del Settore Prevenzione del Dipartimento di Salute Mentale Asl Na 2 Nord. È autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche a livello nazionale ed internazionale.

dalla Prefazione
Quando e come mi sono appassionato di cinema? Come molti fin dai tempi dell’adolescenza. C’è tuttavia un momento che ricordo particolarmente: quando ho visto per la prima volta il film “Ricomincio da capo” (“Groundhog Day”) nel lontano 1993. Mi colpì il fotogramma in cui c’è̀ Phil Connors (Bill Murray), il protagonista, che ha lo stesso nome della marmotta, cioe Phil. Pensai che forse poteva essere una coincidenza, però visto che la tradizione dice che la marmotta deve vedere la sua ombra per predire futuri giorni d’inverno o meno, mi venne in mente il costruttto di “ombra” secondo Jung e, mi dissi, la storia ha in fondo a che vedere con un narcisista che ignora (non vede) la sua “ombra”. Per diletto allora sviluppai questa idea e scrissi un pezzo sulla Carl Gustav Jung Page di San Francisco, intitolato “sull’archetipo dell’ombra nel film Groundhog Day”. Le mie osservazioni furono inaspettatamente riprese con un certo entusiasmo da uno sceneggiatore americano, Scott Meyers, che scrisse sul suo blog personale della mia analisi: sebbene un po’ overblown, un po’ pretenziosa, esagerata, in conclusione avvalorava la mia “tesi”, perché “Phil il protagonista e Phil la marmotta intenzionalmente o no hanno lo stesso nome e questa probabilmente non è una coincidenza”. Questa sorta di conferma mi incoraggiò non poco, ma ancor di più mi colpì l’intervista con il regista del film, Harold Ramis che a quanto pare, venni a sapere, non era a digiuno di psicologia analitica. In essa (facilmente reperibile su Youtube) dice una cosa interessantissima: che moltissimi gruppi di persone si sono “rispecchiati nel suo film”: buddhisti, cristiani, ebrei, persino gli psicoanalisti avrebbero detto che “il film è una metafora della loro disciplina”. Quindi forse il suo costrutto ha qualcosa di universale, come gli archetipi intesi in senso “Junghiano”; un costrutto in cui tante ideologie diverse si erano comunque univocamente identificate.

Beatrice Picariello, regista e attrice di teatro… «L'Arte è l'alibi per diventare persone migliori!»

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Intervista di Andrea Giostra.

Beatrice Picariello, regista e attrice di teatro… «L'Arte è l'alibi per diventare persone migliori!»

Ciao Beatrice, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Se volessi presentarti ai nostri lettori cosa racconteresti di te quale attrice di teatro?
Grazie a te e al magazine per l'opportunità. Ho individuato il desiderio più profondo che avevo e gli ho dato la sua espressione artistica

Qual è il percorso artistico che ti ha condotto dove sei ora?
I primi anni dopo il liceo è stato un po' come brancolare nel buio, quando arrivò l'incontro con la mia ancora attuale mentore Natascia Bonacci e la sua illuminata complice Carmen Rizzello, in quel momento ho piantato le mie radici e iniziato una crescita lunga quanto tutto il tempo che la vita stessa mi concederà. La determinazione ha giocato una buona fetta della partita e anche le soddisfazioni sono arrivate, è nata una produzione la MCR Art's Factory e a seguire la Compagnia Teatrale: La Maieutica. Sicuramente l'impegno paga.

Come definiresti il tuo stile recitativo? C’è qualche attore o attrice ai quali ti ispiri?
Definire è sempre una sorta di chiusura in una qualche forma, preferisco invece lasciare il mio "stile" sempre aperto a un miglioramento variegato e continuamente rinnovato. Posso dire quello che ricerco in ogni interpretazione: verità e originalità. Mi piace studiare su modelli da Bette Davis ad Anna Magnani, Sofia Loren, Eva Green, Charlize Theron...

Chi sono secondo te i più bravi attori teatrali nel panorama nazionale? E con chi di loro vorresti lavorare e perché?
Da campana mi risuona lampante un cast come quello di Gomorra, potrebbe essere stimolante lavorarci insieme.

E i registi teatrali? Chi sono i più importati secondo te e con chi vorresti lavorare?
Come tanti talenti che purtroppo ancora non hanno trovato voce, ci saranno tanti registi, oltre quelli noti, di cui non sappiamo il nome, ma magari capacissimi. Io spero sempre di poter collaborare con anime empatiche e amorevoli verso il lavoro.

«L’essenza della forma drammatica è lasciare che l’idea arrivi allo spettatore senza essere formulata con troppa nettezza. Una cosa detta in modo diretto non ha la stessa forza di ciò che le persone sono costrette a scoprire da sole.» (tratto da “Il più grande azzardo di Kubrick: Barry Lyndon”, di Marta Duffy e Richard Schickel, pubblicato su Time, 15 dicembre 1975). Cosa ne pensi di questa frase di Kubrick? Nel teatro secondo te come va innescata la forza della drammaticità di una rappresentazione?

Charles Bukowski, grandissimo poeta e scrittore del Novecento, artista tanto geniale quanto dissacratore, in una bella intervista del 1967 disse… «A cosa serve l’Arte se non ad aiutare gli uomini a vivere?» (Intervista a Michael Perkins, Charles Bukowski: the Angry Poet, “In New York”, New York, vol 1, n. 17, 1967, pp. 15-18). Tu cosa ne pensi in proposito. Secondo te a cosa serve l’Arte della recitazione e del teatro?
Potrei rafforzare con un'altra massima: «L'Arte è l'alibi per diventare persone migliori!» Vorrei non rispondere e invitare tutti il 24 Maggio 2019 al Teatro Ghione di Roma, allo spettacolo KaliYuga, parleremo proprio di questo: "perché l'Arte!"Ognuno ha le sue motivazioni, catarsi, felicità, espressione, cura, soluzione, svago, tutti hanno diritto e dovere di fare arte.

Perché secondo te oggi il teatro è importante e va seguito?
Per fiducia, perché di spettacoli che valgono la pena in giro ce ne sono e perché non dobbiamo chiuderci nell'unica realtà che ci impongono di vivere.

Ci parli dei tuoi ultimi lavori e dei lavori in corso di realizzazione? A cosa stai lavorando in questo momento?
Stiamo lavorando con la Compagnia La Maieutica serratamente da febbraio a tre spettacoli: Ti Ammazzo e Senza Lividi già andati in scena e l'ultimo, working progress, di cui sopra: KaliYuga. Direi la famiglia che ho scelto, oltre quella di nascita, viverci costantemente è sempre molto costruttivo ed entusiasmante, lavorare insieme per ottenere un unico grande risultato è ciò che ci tiene uniti.

I tuoi prossimi progetti? Cosa ti aspetta nel tuo futuro professionale che vuoi raccontarci?
Per il futuro amo le sorprese, darle e riceverle, quindi non svelo e mi auguro un "ad maiora semper".

Immagina una convention all’americana, Beatrice, tenuta in un teatro italiano, con qualche migliaio di adolescenti appassionati di teatro e di cinema. Sei invitata ad aprire il simposio con una tua introduzione di quindici minuti. Cosa diresti a tutti quei ragazzi per appassionarli al mondo della recitazione, del teatro e della settima arte in generale? Quali secondo te le tre cose più importanti da raccontare loro sulla tua arte?
Provare l'arte come se fosse un nuovo piatto da assaggiare, mal che vada non lo mangi più, ma se dovesse diventare il tuo piatto preferito?

Dove potranno seguirti i nostri lettori e i tuoi fan?
É nella lista delle cose da imparare: gestire social! Per il momento Facebooke Instagram sono quelli sui quali mi muovo meglio. (Beatrice sorride)

Beatrice Picariello

Andrea Giostra

Dieci piccoli gialli, Carlo Barbieri racconta storie con audacia dolcezza e sensibilità. La recensione

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Sera signori lettori, lo so che vi ho abituati bene, tra fantasy, romance, thrillers, ma mentre mamma e papà si beano nelle loro letture, i piccini li copiano e leggono…ed in attesa di letture complesse, bisogna dare loro qualcosa di bello e intuitivo.

Per cui Ladies and Gentleman, piccini e piccine a voi in anteprima, mister Carlo Barbieri, che con dolcezza audacia ma soprattutto sensibilità, racconta, dieci storie, dieci piccoli gialli, dieci storie di vita quotidiana, 10 racconti per scoprire il mondo dei ragazzi attraverso i loro occhi, ma soprattutto lezioni di vita che a volte ci sfuggono, perché ragazzini non siamo ormai più…
Francesco, il bambino che tutti chiamavano Ciccio perché in Sicilia è il diminutivo di Francesco, ma forse anche perché era un po’ cicciottello.

Comincia così ogni singolo racconto, che vedo Ciccio risolvere i guai, svelare misteri e aiutare gli amici a risolvere i propri problemi.
Francesco un ragazzino come tanti, che “da grande vuole fare il poliziotto anche forse l’ispettore in realtà, si ritrova “accidentalmente” a fare ciò che più ama, con una fiducia ed un interesse verso il prossimo che è davvero degno di pochi.
Ciccio un bambino come tanti o forse come pochi, perché la sua sensibilità unita ai suoi capricci da ragazzino plus un notevole arguzia, lo rendono un ragazzino decisamente fuori dal comune.
Una lettura decisamente consigliata, per i genitori che non amano le favolette, ma le storie vere che abbiano una morale e che possano lasciare qualcosa di buono ai propri figli, facendoli divertire senza appesantirli.
Se poi aggiungete lo stile impeccabile del Signor Barbieri, che è riuscito a scrivere come se lui stesso fosse un ragazzino, ma con la classe e l’eleganza che contraddistinguono un adulto 
Tutto questo è "Dieci piccoli Gialli” io come avrete capito l’ho già letto in anteprima, poteri da blogger, ma voi potete acquistarlo da oggi.

Vi lascio inoltre un approfondimento, un’intervista che vi narra i retroscena del libro e dello scrittore 


La Battaglia di Montecassino. 75 anni di pace nella terra di San Benedetto: convegno a Roma il 20 maggio

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Lunedì 20 maggio, alle ore 17 presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica in Roma (Piazza della Minerva, 38) avrà luogo il convegno “La battaglia di Montecassino. 75 anni di pace nella terra di San Benedetto” promosso dalla Fondazione Giuseppe Levi Pelloni in occasione del 75esimo anniversario del bombardamento che distrusse la città di Cassino e l'antica Abbazia benedettina.

Partecipano all'incontro di studio, ospitato dal Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, gli storici Pino Pelloni, Livio Cavallaro, Antimo Della Valle, l'archivista dell'Abbazia di Montecassino Dom Mariano Dell'Omo, l'onorevole Federico Mollicone, membro della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e Roberto Molle, presidente dell'Associazione Battaglia di Cassino.

Tra le 9,28 e le ore 13.00 del 15 febbraio 1944, 239 bombardieri angloamericani, decollati dagli aeroporti di Foggia e Napoli, sganciarono 453 tonnellate e mezza di bombe sull’Abbazia di Montecassino, radendo al suolo l’antico monastero fondato da San Benedetto da Norcia nell'anno 529. In un millennio e mezzo l’abbazia di Montecassino è stata distrutta ben quattro volte, tre per mano degli uomini ed una per cause naturali. La prima distruzione avvenne tra gli anni 577 e 589 ad opera dei Longobardi; la seconda distruzione nell’883 ad opera dei Saraceni; la terza distruzione nel 1349 a causa di un terremoto. La quarta tra il 15 e il 18 febbraio del 1944 che in tre ore la ridusse ad un ammasso di rovine.

Il monastero, poi, fu preso il 18 maggio dai soldati polacchi, dopo molti mesi di violento conflitto e una perdita immensa di vite umane. “Si è trattato di un vero e proprio crimine di guerra – sottolinea Pino Pelloni - e una tragedia per la popolazione civile costretta ad un esodo pieno di sofferenze. Nel bombardamento persero la vita molti civili che proprio nel luogo di culto avevano cercato riparo sperando che fosse un luogo sicuro. L'abate Diamare ed i monaci sopravvissuti fuggirono poi a Roma per salvarsi. Non furono trovati soldati tedeschi tra i caduti per il bombardamento.” Distrutto il monastero, le forze alleate presero la via per Roma dove giunsero, da liberatori, il 4 giugno.

Il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino, giustamente classificato dagli storici come crimine di guerra, è stato anche il peggior atto sacrilego verso la Cristianità del XX secolo soprattutto se si vanno a rileggere le parole espresse, dopo molti anni, dal Generale Alexander a giustificazione di tale atto: “Il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino era necessario più per l’effetto che avrebbe avuto sul morale degli attaccanti che per ragioni puramente materiali. Quando i soldati combattono per una causa giusta e sono pronti ad esporsi alla morte ed alle mutilazioni in questa lotta, mattoni e calce, per venerabili che siano, non possono prevalere sulle vite umane. Nel contesto generale della battaglia di Cassino come si poteva lasciare intatta una struttura che dominava il campo di battaglia”.

Avrei voluto essere Pantani con Daniele Tassi al Teatro Villa Pamphilj di Roma il 19 maggio

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Al Teatro Villa Pamphilj di Roma prosegue la rassegna Attracchi, con lo spettacolo Avrei voluto essere Pantani con Daniele Tassi e la partecipazione straordinaria di Alessandro Donati.

Attracchi, la nuova rassegna teatrale a cura di Valeriano Solfiti ed Effetto Joule, racconta storie normali, storie di resistenza, di orgoglio, di rivincita storie di follia o storie paradossali, messe in scena da Cinzia Villari e Lorenzo Profita, Carlotta Piraino, Giancarlo Fares, Emiliano Valente, Davide Tassi, Eleonora Turco e Alessandro Di Somma.
 “Attracchi” è il titolo scelto per la rassegna di prosa del Teatro Villa Pamphilj, incentrata su opere di drammaturgia contemporanea, scritture originali o ri-scritture, per uno o due attori. “Attracchi” perché il Teatro Villa Pamphilj, spazio insolito per collocazione e orari di apertura è un porto aperto, un presidio culturale nel parco, pronto a dare spazio ed evidenza a proposte che non sempre hanno facilità a trovarlo in altri circuiti. “Attracchi” perché il teatro in sé è porto sicuro e rifugio, occasione di comunità e scambio. “Attracchi” semplicemente perché è la condizione necessaria per incontrarsi e guardarsi negli occhi, riconoscersi, oppure no, stringere relazioni e lasciarsi andare e ripartire. Senza un attracco non esisterebbe il viaggio, senza lo spettacolo e l’incontro con il pubblico non esisterebbe il Teatro. Un viaggio ogni volta diverso da sé stesso. Effetto Joule


Domenica 19 maggio ore 18:30 - ingresso 7 euro

Rapsodie Production

AVREI VOLUTO ESSERE PANTANI

Di e con Davide Tassi

Regia Francesca Rizzi

Con la partecipazione straordinaria di Alessandro Donati 

Disegno Luci Paolo Russo

Aiuto regia Elena Stabile



Scritto e interpretato da Davide Tassi, con la partecipazione straordinaria di Alessandro Donati e la regia di Francesca Rizzi, lo spettacolo è un vero

e proprio atto di denuncia nei confronti del doping e del “Sistema” che da anni lo incentiva e lo protegge. Un sistema fatto da medici sportivi,

allenatori, Istituzioni sportive e multinazionali farmaceutiche che usano il doping e la salute dell’atleta per i propri interessi: le medaglie e le sponsorizzazioni. Marco Pantani è una delle vittime di questo sistema, una vittima eccellente, un eroe tragico che, dopo essere giunto a livelli di popolarità che vanno oltre il ciclismo e lo sport, viene usato dalla stampa e dalle Federazioni prima per mostrare i muscoli nei confronti di una fantomatica lotta al doping e poi per continuare a spremere l’immagine del pirata fino all’ultima goccia. Pantani, diversamente da tanti altri ciclisti, non riesce ad accettare di essere strumento, vorrebbe ribellarsi al sistema ma non ne ha la forza e si perde nel buio della depressione e della cocaina, fino ad annientarsi, fino a distruggere l’icona e con essa l’uomo. Davide Tassi conduce lo spettatore oltre l’apparenza, oltre quella miriade di libri, articoli e trasmissioni sportive che negli ultimi 11 anni hanno

cercato e cercano di distrarre l’enorme massa di appassionati e tifosi verso un complotto che, a loro dire, legherebbe la squalifica di Madonna di Campiglio del 1999 alla morte avvenuta a Rimini il 14 febbraio del 2004. Un complotto che continua a non fornire elementi su movente e colpevoli ma che riesce comunque ad evitare che si parli di una piaga che a molti fa comodo continuare a tacere: doping e corruzione del mondo dello sport, un business che fattura quanto quello della cocaina (a cui peraltro è strettamente legato). Accanto a Davide Tassi, in questo lungo viaggio, c’è Sandro Donati. Personaggio famosissimo, prima come allenatore della nazionale di atletica e oggi come vera e propria icona mondiale della lotta al doping, (attualmente è allenatore del marciatore Alex Schwazer) Donati ha collaborato alla stesura del testo e, nello spettacolo, interpreta se stesso in un passaggio cruciale.



Note di regia

Davide Tassi interpreta un ciclista. Uno tra i tanti incontrati e intervistati dall’autore e attore nel lungo cammino di studio e analisi del testo. Il protagonista (di cui non si svela mai il nome) ha corso insieme a Pantani fin dai tempi dei dilettanti ed ha condiviso con il campione romagnolo tutte le stagioni sportive che lo hanno visto prima trionfare e poi eclissarsi. Poco dopo la morte di Pantani ha smesso di correre. Oggi vive isolato, quasi emarginato; per molto tempo ha voluto ricordare solo i momenti esaltanti del ciclismo, le trasferte, le gare, i compagni e le grandi tappe del Giro d’Italia e del Tour de France, quelle in cui Pantani riusciva a riportare gli spettatori indietro nel tempo, al ciclismo più antico, più selvaggio, in cui divorava ogni centimetro di strada come fosse l’ultimo.

Per molto tempo ha cercato di nascondere prima di tutto a se stesso il problema del doping. Lo ha come cancellato dalla sua memoria: cercando di convincere gli altri è quasi riuscito a convincere se stesso. Ma dentro di se, nel suo subconscio, c’è una parte che non dimentica, che non si cancella e che fa rumore nella sua coscienza. È come uno squillo che lo sveglia dal torpore, che gli provoca dolore e un’enormità di dubbi: sullo sport che ha praticato, sulle sue reali capacità e sui segni che il doping potrebbe aver lasciato sul suo corpo, su quello che potrebbe accadergli da un momento all’altro. È un dolore che lo tormenta e che con il passare degli anni diviene insostenibile al punto da dover scegliere se ascoltarlo ed elaborarlo, come si fa con un lutto, o zittirlo per sempre, perché alcool

e droghe non bastano più ad alleviarne il peso. Durante questo suo cammino interiore, ripercorre la storia di Marco Pantani, la loro amicizia fin dai tempi dei dilettanti, le grandi imprese del pirata, il suo essere protagonista sempre, anche quando forse sarebbe convenuto rimanere nell’ombra, gli incidenti, le vittorie del 1998, la squalifica di Campiglio, il declino e la morte. Il cammino interiore del protagonista e la storia di Pantani sembrano non riuscire ad incrociarsi mai. Almeno fino all’incontro con Alessandro Donati.



Teatro Villa Pamphilj

Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 - P.zza S. Pancrazio 9/a,  00152 ROMA

Orario segreteria: dal martedì alla domenica  dalle 10,00 alle 18,00

Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176  dal martedì alla domenica - promozione@teatrovillapamphilj.it


Matrioska, uscito il nuovo singolo "Anaffettivo" 3° singolo dall'album Bugie

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Anaffettivo è il terzo singolo dei Matrioska estratto dall'album Bugie.

Il pezzo è dedicato a tutti coloro che chiedono “ma sei sempre stato così?”, a chi crede che abbia valore solo quello che tutti sono in grado di vedere, masoprattutto a quelli che sanno che in realtà essere anaffettivi vuol dire solo saper tenere la giusta distanza prima di avvicinarsi definitivamente.
Il video che accompagna il brano è composto da frame presi quasi per caso, ed è stato girato e montato da Giulia Alli.
Matrioska nascono nel 1996 e da subito propongono, in un mix felice di pop, rock, punk e ska, musica ballabile con testi in italiano.
Da allora hanno fatto molta strada, calcando i maggiori palchi italiani e registrando nei più importanti studi.
Il 5 Maggio 2018 esce ufficialmente Bugie l'ultimo disco che viene presentato la sera stessa all' Alcatraz di Milano.
Ad anticipare il disco c'è il singolo 14 Gradi, uscito il 27 Aprile 2018 per Maninalto Records e accompagnato da un tour che ha visto la band nelle maggiori città italiane.
Nel 2019 vengono estratti dall'album anche i singoli Nera e Anaffettivo.


VIDEO

https://youtu.be/oZh-2nRMLpw

www.facebook.com/matrioskaband
www.facebook.com/sorrymom.it
www.sorrymom.it



BUGIE TOUR 2019

25/05 - T.B.A.
26/05 - FIUMICINO (FC) - GARDEN SPRITZ
21/06 - ARBIA SCALO (SI) - BIRRARBIA
04/07 - MONTE MARENZO (LC) SPIF
05/07 - MONTICELLI TERME (PR) M.IN FESTA
06/07 - CHIUSANI DI ROCCA SUSELLA (PV) AGRIFEST
14/07 - VARALLO POMBIA (NO) VARALLO POP
16/07 - SAN MAURO MARE (FC) POSEIDON
27/07 - T.B.A.
17/08 - CHAMPORCHER (AO) - LE FOYER DU FOND
31/10 - MENDRISIO (CH) - ENIGMA

Date in aggiornamento.

LA SERIE A sui SOCIAL: Juventus irraggiungibile, ma Milan e Inter si spartiscono i secondi posti

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Nell’indagine Top Brands, svolta da Blogmeter utilizzando la sua Suite integrata di social intelligence, i bianconeri stravincono con numeri impressionanti, seguiti dalle due milanesi e un passo più indietro, dalla Roma 

La Juventus di Allegri e Ronaldo è imbattibile anche sui Social, ma dietro è lotta, gomito a gomito, tra le due squadre milanesi che fanno meglio di Roma, Napoli e Sampdoria. E’ quanto emerge dall’indagine svolta da Blogmeter, che utilizzando la sua Suite integrata di social intelligence, ha monitorato ed analizzato le performance di tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube delle 20 squadre italiane che militano nel campionato di Serie A TIM. Delle 20 squadre prese in esame sono state create due classifiche: una con le 5 squadre risultate migliori per interazioni totali su Facebook, Instagram e Twitter e una riportante le 5 squadre migliori per engagement su YouTube, entrambe per il trimestre dal 1° gennaio al 31 marzo 2019.

Juve, engagement impressionante, stacca nettamente il Milan

Per quanto riguarda il primo rating, la Juventus stravince staccando tutti gli avversari con un total engagement impressionante, pari a 190 milioni di interazioni. Il team bianconero guadagna oltre 5 milioni di nuovi fan e follower nel trimestre di riferimento e si aggiudica anche i premi per il most liked post e per il most commented post, entrambi pubblicati su Instagram ed entrambi dedicati alla vittoria di Champions League contro l’Atletico Madrid del 12 marzo 2019.  Al secondo posto troviamo il Milan di Gattuso grazie ai circa 3.200 post che generano oltre 42 milioni di interazioni, principalmente provenienti dal profilo Instagram. Il post più apprezzato dai tifosi della squadra rossonera è quello che ritrae quattro storici giocatori del “grande” Milan (Gattuso, Pirlo, Maldini e Ambrosini) riunitisi a Liverpool per la partita di beneficienza contro le leggende del Liverpool Football Club. Dietro al Milan, con quasi 34 milioni di interazioni, si posizionano i “cugini” nerazzurri. Nonostante Instagram sia il canale sul quale l’Inter pubblica meno contenuti (rispetto a Facebook e Twitter), esso risulta essere il canale con più engaging e quindi più apprezzato dai suoi fan. Ad aggiudicarsi il premio di contenuto più apprezzato, tra quelli pubblicati dall’Inter nel periodo di riferimento, troviamo un post dedicato alla vittoria nel Derby milanese del 17 marzo ispirato alla famigerata serie tv, Game of Thrones. Fuori dal podio, segnaliamo il quarto posto della Roma che pubblicando ben 2.000 post distribuiti sui suoi canali Facebook, Twitter e Instagram guadagna oltre 300 mila nuovi fan e follower. In particolare svetta un post dedicato al ritorno dell’allenatore Claudio Ranieri, otto anni dopo la sua ultima esperienza sulla panchina giallorossa. In quinta posizione si attesta il Napoli che raccoglie oltre 10 milioni di interazioni, l’87% delle quali grazie al solo canale Instagram.

Su YouTube, dietro alla Juve, questa volta c’è l’Inter 

Se guardiamo invece alla classifica su YouTube, non cambia il vertice, ma assistiamo a un rimescolamento delle dirette inseguitrici. Prima, con un ampio margine sulla seconda, si conferma la Vecchia Signora che guadagna anche il premio per il most viewed content del periodo con il video dedicato agli highlights del match contro l’Atletico Madrid. Secondo posto per l’Inter, principalmente grazie al video dedicato alla partita amichevole tra le “leggende” dell’Inter e quelle del Tottenham Hotspur. Scala al terzo posto il Milan, mentre al quarto si posiziona nuovamente la squadra della capitale, la Roma. Il quinto posto infine, spetta, alla Sampdoria, con oltre 95 video pubblicati nel periodo di riferimento.

Per consultare tutti i numeri della Top Brands e avere accesso a molti altri contenuti esclusivi visitate il sito www.blogmeter.it



METODOLOGIA:

La Blogmeter Top Brands Calcio Serie A è stata realizzata a partire da un panel di profili/pagine corporate ufficiali delle 20 squadre che militano nel campionato italiano di Serie A 2018-2019.

Il valore "Total Interactions" rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio:

Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): likes e comments.

Mentre il valore "YouTube Engagement" rappresenta la somma delle interazioni come da dettaglio:

YouTube: views, likes, dislikes, comments.

Sonia Vinaccia, pittrice caprese: io dipingo la mia anima e quella è solo mia, non è simile a nessun'altra anima. L'intervista

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Intervista di Andrea Giostra -

Ciao Sonia, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Ai nostri lettori che volessero conoscerti quale artista, cosa racconteresti di te? Qual è stato il tuo percorso artistico e professionale che ti ha portato ad essere un’artista molto apprezzata nel mondo dell’arte contemporanea italiana? 
Il mio percorso inizia dalla carta assorbente da cucina Scottex. Il mio primo album da colorare! Ai tempi non esisteva ancora la carta stampata a colori come adesso, ma c'erano dei disegnini non colorati. In quel periodo non c'erano tante possibilità economiche per potersi permettere album per colorare. Sono passata poi alle vignette che si trovavano sulla settimana enigmistica che il vicino di casa buttava per specializzarmi poi nelle tre pagine in bianco e nero dei fumetti (Topolino) intervallate da una sola pagina colorata. In quel periodo mio padre capì che la mia strada sarebbe stata l'arte. Così ho primeggiato alle elementari dove tutti volevano fare gruppo con me per i lavori in arte, stessa cosa alle medie. Di lì poi la scelta e il sacrificio dei miei genitori di mandarmi a studiare a Sorrento all'Istituto d'Arte, da Capri era la città più facilmente raggiungibile per noi capresi. In quella scuola mi sono distinta per le qualità artistiche che piano piano con la crescita e la maggior esperienza andavano sempre più a definirsi e per l'occasione fu istituita anche una borsa di studio che vedeva partecipe tutto l'istituto e che riuscì ad aggiudicarmi. Contemporaneamente prendevo anche lezioni di pianoforte che poi ho abbandonato dopo quattro anni perché lo studio e gli spostamenti tra Capri e Sorrento mi rubavano tanto tempo. Dopo il diploma si poneva il discorso università. Consigliatami dai professori la città di Urbinoper proseguire gli studi, ma l'adolescenza porta a fare scelte sbagliate che al momento ci sembrano buone dall'alto della nostra inesperienza, ma a 18 anni ci si sente super eroi, maturi e consapevoli, quindi decisi senza alcuna logica di iscrivermi ad architettura, dopo pochi mesi mi resi conto della scelta infelice e proseguendo nella non logica adolescenziale andai a prendere informazioni all'istituto di agraria. Nell'incertezza su quale facoltà scegliere, mi sono sposata. Il desiderio di famiglia era grande e dopo un anno arriva anche il primo figlio. Ovviamente per una donna artista la vita non è facile, ho lottato tanto, ho sofferto e continuo ancora oggi dopo 22 anni di lavoro a livello professionale a fare i salti mortali per riuscire a conciliare gli impegni familiari con il lavoro che come si sa richiede ore ed ore di dedizione. Questo impegno però comincia a darmi delle soddisfazioni, finalmente riesco ad avere dei seri riconoscimenti artistici in Italia, ma soprattutto in Europa, dove mi identificano come eccellenza italiana. In Italia purtroppo i percorsi artistici sono abbastanza inquinati dal potere economico, quindi non è scontato che un artista di talento abbia la risonanza che merita.
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Come è nata la tua passione per la pittura e per l’arte?
La passione per l'arte credo che sia nata il 25 maggio del 1979 quando mi furono dati i natali. Da ché ho ricordi la mia vita ha girato sempre intorno all'arte. 
Come definiresti il tuo stile pittorico? C’è qualche artista al quale ti ispiri? 
Il mio stile pittorico è tendenzialmente surrealista, questo mi permette di materializzare tramite immagini il messaggio che voglio comunicare senza appesantirlo, ho la possibilità di trattare tematiche importanti mantenendomi su composizioni leggere, a tratti anche ironiche e questo fa sì che i miei quadri trasmettano sempre positività ed ottimismo. Non mi ispiro a nessun artista, per me ogni persona è unica. Io dipingo la mia anima e quella è solo mia, non è simile a nessun'altra anima. Non bisogna mai essere la copia di nessuno! 
Chi sono stati i tuoi maestri? 
Il mio maestro è stato mio padre, uomo poliedrico che ha influito enormemente sul modo di rapportarmi all'arte, pur non essendone consapevole mi ha insegnato ad essere una persona versatile, capace di sbrigarsela in ogni situazione e questo ha fatto di me la persona e l'artista che sono.
Quali sono secondo te le qualità, i talenti, le abilità che deve possedere un artista per essere definito tale? In sostanza, chi è “Artista” oggi secondo te? 
Per essere definito tale, un artista deve possedere una dote molto importante: l'umiltà! Senza di essa può avere tutte le qualità di questo mondo e tutte le più alte conoscenze, ma non sarà mai una persona distinta, di quelle che fanno la differenza! Inoltre bisogna conoscere le tecniche pittoriche, bisogna studiare, lavorare tanto, fare tanta gavetta e non sentirsi mai arrivato. Cosa molto importante è anche la parte comunicativa, il messaggio che si vuole trasmettere, le emozioni da dare. Non basta essere abile tecnicamente se non si ha qualcosa da comunicare, come non basta aver qualcosa da comunicare e non saperlo fare perché non si hanno basi tecniche o semplicemente non si sa disegnare. L'una non può escludere l'altra per essere un artista.
«Le arti visive, la pittura, la scultura, l’architettura, sono linguaggi immobili, muti e materiali. Quindi il rapporto degli altri linguaggi con questo è difficile perché sono linguaggi molto diversi tra loro. Per cui c’è questa tendenza… non si capisce… si può capire il motivo perché probabilmente vogliono un po’ sentirsi tutti artisti, pittori, non si sa perché… L’arte visiva è vivente… l’oggetto d’arte visiva. Per cui paradossalmente non avrebbe bisogno neanche di essere visto. Mentre gli altri linguaggi devono essere visti, o sentiti, o ascoltati per esistere. Un’altra cosa nell’arte visiva caratteristica è che non si rivolge in particolare a nessuno spettatore, non c’è una gerarchia di spettatori, ma sono tutti alla stessa distanza dall’opera. Non ci sono gli esperti. Un giudizio di un bambino vale quello di un cosiddetto esperto, per l’artista. Non c’è nessun particolare… Anche perché non esistono gli esperti d’arte. Gli unici esperti, veramente, sono gli artisti. Gli altri percepiscono l’arte, ma non possono essere degli esperti altrimenti la farebbero, la saprebbero fare.»(Gino De Dominicis, Intervista a Canale 5 del 1994-95). Cosa ne pensi di queste parole di Gino De Dominicis? Qual è la tua posizione in merito?
Detta in questo modo ho capito ben poco, quindi non posso esprimermi al riguardo non avendone capito il senso. 
Sempre Gino de Dominicis, dei critici diceva … «…che hanno dei complessi di inferiorità rispetto agli artisti. Sono sempre invidiosi. È una cosa che è sempre successa. C’è poco da fare.»(Intervista a Canale 5 del 1994-95). Tu cosa ne pensi? Perché è importante per un artista il giudizio, l’opinione artistica di un critico?
Per l'artista il giudizio del critico è importante perché in teoria questa figura dovrebbe rappresentare la parte colta, quella preparata in questo campo nonché una speranza di visibilità, un divulgatore del nostro "genio". L'esperienza poi ci insegna che in realtà così non è, oggi intorno a questa figura girano forti interessi economici che ne inquinano il giudizio, in più non ci sono neanche più figure preparate; ma molti improvvisati. Oggi si è tutti critici d'arte e tutti artisti senza avere né arte né parte! 
Charles Bukowski, grandissimo poeta e scrittore del Novecento, artista tanto geniale quanto dissacratore, in una bella intervista del 1967 disse… «A cosa serve l’Arte se non ad aiutare gli uomini a vivere?»(Intervista a Michael Perkins, Charles Bukowski: the Angry Poet, “In New York”, New York, vol 1, n. 17, 1967, pp. 15-18). Tu cosa ne pensi in proposito? Da questa prospettiva, a cosa serve la tua arte, ovvero, le arti visive in genere? 
Quest'affermazione mi piace molto e ne condivido ogni angolo di pensiero. È per questo che io dipingo il bene, perché è quello il mio messaggio, divulgare amore, ottimismo. Sì! L'arte serve ad aiutare gli uomini ad essere persone migliori! 
Qual è secondo te lo stato di salute dell’arte contemporanea in Italia? 
Purtroppo tutto il mio ottimismo si ferma in questa domanda. Lo stato dell'arte contemporanea italiana subisce in questo momento la crisi ideologica e morale dell'essere umano. Ma l'arte è solo la conseguenza del degrado culturale visto che è lo specchio di ciò che siamo.
Quali sono i messaggi che vuoi lanciare con le tue opere?
Il messaggio che cerco di lanciare con le mie opere è un messaggio di amore, cerco di combattere la cattiveria che ha rubato una grande percentuale dell'animo umano, con messaggi positivi, non solo tramite l'arte, ma come stile di vita. È pur vero che bisogna nascere in un certo modo, ognuno ha un proprio carattere più o meno piacevole, quindi non è facile far cambiare visione della vita ad una persona abituata ad agire in modi non convenzionali, ma io farò di tutto per diffondere il mio messaggio. Ho bisogno di credere che i nostri nipoti possano vivere un mondo migliore di quello che abbiamo presentato ai nostri figli 
Un’ultima domanda Sonia, immaginiamo che hai di fronte una numerosa platea di adolescenti di una scuola media superiore della tua città. Il tema del simposio è l’arte figurativa e la pittura in particolare. Cosa diresti loro per catturare l’attenzione? Quali i tre temi principali che secondo te andrebbero affrontati per appassionare giovani menti all’arte, alla bellezza e alla cultura? 
Io direi ai ragazzi che l'arte non la si può definire, perché si rischierebbe di cadere nel banale con frasi retoriche. L'arte è uno stato d'animo, una percezione. Si può cercare di trovare delle parole per avvicinarsi al concetto, ma non troveremmo mai la parola giusta che ne determini la definizione esatta. Essa si prova e basta, come l'amore. Ha un valore etico e spirituale, nonché estetico perché espressa tramite la materia. Io direi ai ragazzi di entrare in un museo, di mettersi davanti ad un'opera d'arte, chiudere gli occhi e respirarla. Le emozioni che ne deriveranno è quella la definizione di arte. Mi vien la pelle d'oca solo ad immaginare la sensazione. Provateci!

Sonia Vinaccia

Contatti:

Andrea Giostra

Giuseppina Torre, la pianista e compositrice siciliana vince l'Akademia Executive Award 2019 categoria Ambient/Instrumental

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GIUSEPPINA TORRE (intervista) si esibirà a Milano sabato 18 maggio, nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco (inizio concerto ore 12.30 – ingresso libero), in occasione del festival di pianoforte PIANO CITY MILANO, sulla scia dell’ennesimo riconoscimento ottenuto oltreoceano. La pianista e compositrice siciliana ha vinto infatti l’edizione 2019 degli AKADEMIA EXECUTIVE AWARD (che si sono svolti in aprile con una cerimonia in diretta streaming da Los Angeles), nella categoria Ambient/Instrumental, per l’eccezionale creatività, abilità artistica e risultati professionali nel campo della musica.


«Sono onorata di ricevere questo Award - dichiara Giuseppina Torre – che è un alto riconoscimento riservato a chi negli anni ha già vinto gli Akademia Awards e si è distinto nella propria categoria musicale. Un riconoscimento che mi dà la carica per proseguire nel mio cammino artistico e professionale».

Giuseppina Torre sabato 18 maggio, nella sua esibizione per PIANO CITY MILANO, eseguirà al pianoforte le composizioni del suo repertorio e presenterà in anteprima live due composizioni inedite che fanno parte del suo nuovo album “LIFE BOOK”, in uscita a giugno.

«Sarà per me un’emozione unica esibirmi in una delle location più suggestive di Milano quale il Cortile della Rocchetta presso il Castello Sforzesco. Già l’anno scorso Piano City Milano mi ha accolta con un pubblico caloroso e attento - racconta Giuseppina Torre - quest’anno sarà tutto ancora più bello a poche settimane dall’uscita del mio nuovo album».

Giuseppina Torre nasce a Vittoria, in provincia di Ragusa. Dopo aver conseguito il Diploma in Pianoforte presso l'Istituto Musicale “V. Bellini” di Caltanissetta, sotto la guida del Maestro Sergio Carrubba si perfeziona con i Maestri Giuseppe Cultrera e Francesco Nicolosi. Dal 2000 si esibisce in diversi Teatri e Scuole di Alta Formazione Musicale, sia italiani che esteri. Nel 2005 partecipa come ospite d'onore all'International Feirenkurse Neue Musicalla George Bukner Skule a Darmstadt. Nel 2007 riceve il Diploma d'Onore alla Scuola di Alta Formazione Musicale presso il Conservatorio “Ion Vidu” di Timisoara. Nel 2010 viene selezionata per la categoria “composizione” alla 19° edizione dell'Ibla Grand Prize, posizionandosi nella rosa dei finalisti. A novembre 2012 vince due premi ai Los Angeles Music Awards come “International Artist of the Year” e “International Solo Performer of the Year”. Il 19 gennaio 2017 vince gli Akademia Awards of Los Angeles nella categoria “Ambiental/Instrumental” con la composizione “Il mio cielo”. Nel 2015 pubblica il suo primo album “Il silenzio delle stelle” (Bideri/Sony) e con il relativo tour, nell’estate 2017, tocca numerose location di prestigio. Nel 2018 Giuseppina Torre firma le musiche del documentario “Papa Francesco - La mia Idea di Arte”, un viaggio attraverso la galleria ideale del Pontefice tratto dall’omonimo libro scritto da Papa Francesco a cura della giornalista e scrittrice Tiziana Lupi. A giugno dello stesso anno è stata premiata negli Stati Uniti ai 5th Annual International Music and Entertainment Awards 2018, che seleziona e premia le eccellenze di tutto il mondo nel panorama della musica indipendente. Conquista le categorie “Classical Artist of the Year” “Classical Album of the Year” proprio con l’album “La mia idea di arte – Original Soundtrack dell’opera di Papa Francesco”.  Il suo nome è stato recentemente inserito all’interno del “Dizionario dei compositori di Sicilia”, opera del poeta e scrittore triestino Giovanni Tavčar. Nel mese di aprile 2019 vince l’Award degli Akademia Executive (Los Angeles) nella categoria Ambient/Instrumental.

Foto di Phil Travis


Wineowine e Foodie Experience: eccellenze made in Italy alla conquista dei mercati esteri

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L’enogastronomia è da sempre il fiore all’occhiello del made in Italy, apprezzata e invidiata in tutto il mondo.
E proprio inoccasione di Borgo DiVino, la manifestazione enologica organizzata da CastelliExperience in collaborazione con il Comune di Nemi (Nemi, 17-19 maggio 2019), si terrà la conferenza stampa di presentazione di due importanti ed ambiziosi progetti della Confesercenti di Roma  L’appuntamento è per venerdì 17 maggio, alle ore 17, presso la sala Minerva dello Stallone, per parlare di internazionalizzazione dell’enogastronomia locale con Wineowine e Foodie Experience. Il primo si pone come obiettivo quello di formare e supportare i piccoli imprenditori del settore vino nella vendita del proprio prodotto all’estero, con particolare riguardo per il vino del territorio laziale; il secondo, invece, è un progetto dedicato alle piccole imprese del settore turistico che sono sempre di maggior interesse per il turista straniero che intende vivere esperienze legate al territorio. Entrambi vogliono facilitare la creazione di sinergie tra le piccole e medie imprese del territorio per presidiare in modo efficace i mercati esteri. I due progetti si avvalgono del prezioso contributo della società romana di consulenza specializzata in internazionalizzazione delle PMI, Internex Agency, e apriranno la loro attività nella prestigiosa manifestazione Italie à Table, evento che si tiene a Nizza nella Promenade des Anglais, dal 7 all’11 giugno, dedicato alle eccellenze italiane. “Abbiamo scelto Borgo DiVino per presentare questi due progetti perché ci sembrava il perfetto palcoscenico. La manifestazione, infatti, in pochi anni è cresciuta moltissimo, diventando uno dei punti di riferimento del settore, ed è la dimostrazione di come, instaurando una rete di relazioni tra le imprese che operano sul territorio, si possano raggiungere risultati davvero importanti” ha commentato il CEO della Internex Agency Francesca Bianconiche opera da anni a fianco delle piccole aziende nell’ambito dell’internazionalizzazione. Per informazioni sulla manifestazione Borgo DiVino: https://www.castelliexperience.it/eventi/borgo-divino/

ATELIER 322 COUTURE: La nostra forza sta nella diversità. L'intervista

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Ci parlate del vostro team?

Atelier 322 Couture ha cinque anime. Siamo tutte arrivate alla creazione di moda attraverso percorsi differenti, animate però dalla comune determinazione di voler fare abiti. La nostra forza sta nella diversità,  perché  ciascuna rappresenta ed esprime un'anima dell'Atelier: Mariella è la purista - il taglio per lei non ha segreti, e neppure la sartoria; Valentina è giovane, visionaria e pragmatica: per lei il presente inizia, sempre, dal passatoIlaria amalgama lo spirito tomboy ad una femminilità  girlie:  con  un ruvido tweed e una mussola  a fiorellini fa meraviglie. Francesca è energia allo stato puro: non fai in tempo a pensare qualcosa, che lei lo ha già realizzatoIo, Giuliana, sono la donna che sussurra ai tessuti. Datemi un tessuto e vestirò il mondo. Insieme creiamo e ci divertiamo tanto. Siamo un Dream Team.
Da cosa traete maggiormente ispirazione per le vostre collezioni ?
Viviamo a Roma, ci bombardano  millenni di bellezza. Senz’altro la prima ispirazione ci arriva proprio da Roma: un museo, una mostra, una passeggiata, la campagna in primavera...
In secondo luogo, il  passato ci pungola anche nella moda: dai musei del costume ai grandi sarti è una fonte di ispirazione che manda la creatività alle stelle. Infine, per ultima ma non ultima: la nostra musa, la Donna con il suo spirito e le sue esigenze, la sua personalità e le sue debolezze, i suoi difettucci e i suoi grandi pregi
Hand made e Made in Italy,  sono la vostra forza,  cosa ci dite a proposito?
L’Italia da millenni  crea, inventa, interpreta, elabora e resta sempre un centro di riferimento mondiale, nonostante la limitatezza fisica e i tanti guai.  Noi ci sentiamo  molto, molto orgogliose della nostra eredità e, nel nostro piccolo, ci onora trasmette quel che abbiamo imparato a chi ci vive intorno e a chi verrà. L’ Hand  Made, dal canto suo, è  l’espressione diretta del  legame fra cervello e  mani: uno pensa, le alte fanno. Noi abbiamo la fortuna di seguire tutto il procedimento dal principio alla fine: ogni abito è pensato, disegnato, tagliato, cucito... ogni passaggio lo facciamo a mano, valutando, direi con cura scientifica, il perché e il percome di ogni singolo aspetto. Il perché di un taglio, piuttosto che la scelta fra due diverse cuciture, oppure l’opportunità   di una intelatura in Tundra invece che in organza... Potremmo parlarne per ore! Chiedete,  e risponderemo.
Come descrivereste  la “donna per cui disegnate”?
 Non abbiamo un “tipo” di donna. Diciamo che alla “nostra” donna piace raccontare di se’ attraverso il proprio vestito. Ci piace l’idea di vestire la sua personalità. È una donna che ama la sartoria perché si sente unica. Per una donna unica creiamo un capo unico. Per questo, la nostra donna è  sempre “bella”: se, poi, vuole nascondere qualcosa o evidenziarne un’altra, la sartoria ha tutti gli strumenti per farlo.
Avete disegnato e realizzato gli abiti di Luca Buttiglieri, colui che  è stato  definito il giudice bello di All together now, che differenza c’è fra vestire l’uomo e la donna? 
 Per noi sono due settori completamente diversi, con differenti esigenze e regole. Luca è bellissimo, elegante, stiloso e, soprattutto, sa interpretare quello che veste. Qualsiasi cosa  indossi, lui saprà sempre valorizzarla, e insieme valorizzarsi. Non è una capacità che hanno in molti. Quindi per noi vestirlo è stato stimolante; una sfida, perché ci siamo avventurate in un mondo che non è il nostro abituale, e ne siamo soddisfatte.
L’abbigliamento maschile ruota principalmente attorno alla giacca, che resta il capo base per ogni occasione:  attraente, complesso, accurato. Un vanto per chi lo cuce. Quando vesti una donna però, hai a disposizione il mondo: puoi viaggiare da un secolo ad un altro, da un continente ad un altro, fare incursioni  nei mondi degli uomini e di tutte le professioni immaginabili....  .
Diciamo che vestire una donna è tanto, tanto più divertente...
Che cosa è per voi la vera eleganza?
È sicuramente un fatto cerebrale prima che estetico. A costo di ripeterci,  per noi una donna è elegante quando indossa esattamente quello che la fa sentire a proprio agio. Qualsiasi cosa sia. L’eleganza è un attributo della persona, non dell’abito. D’altronde, è vero che una sarta nella fase di progettazione dispone di tanti segreti per aiutare una donna ad essere elegante: sappiamo che un taglio piuttosto che un altro, una stoffa piuttosto che un’altra, una cucitura strategicamente piazzata possono fare la differenza. 
Ma questa è un’altra storia.

IVAN GRANATINO & D-ROSS, "TUTTO APPOSTO" in radio e digital store per "il risveglio delle coscienze"

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Il singolo "Tutto apposto"è scritto dallo stesso Ivan Granatino, Rosario Castagnola e dal cantante dei Foja, Dario Sansone e prodotto da D- Ross.

"Tutto apposto"è un brano dalle sonorità urban trap, che si pone come obiettivo, il risveglio delle coscienze, ciò che può andare bene per noi non è detto che possa andare bene per chi vive dall’altra parte del mondo. "Tutto apposto" ricalca un gergo lessicale tipicamente napoletano, come da consuetudine per un artista che si nutre del suo territorio come Ivan, e lo proietta in un universo mondo di possibilità e di scelte che spesso anziché rendere le cose facili le peggiorano. Fingiamo che sia "tutto apposto" anche quando non lo è. Il brano è inserito nella quarta serie di Gomorra in onda su Sky Atlantic.
Per Ivan Granatino tornare a far parte della colonna sonora di Gomorra, dopo esserci stato nella prima serie con ‘A storia e Maria' brano con Franco Ricciardi, sancisce a poche settimane di distanza dal successo del singolo “Me llama“, l’entrata a pieno titolo nel panorama musicale italiano. Il videoclip, con la regia di Luciano Filangieri e la sceneggiatura di Luca Delgado. è stato girato a San Giovanni a Teduccio in via Taverna del Ferro, nel cosiddetto "bronx", davanti al murales di Jorit raffigurante Diego Armando Maradona, ed è dedicato al comitato di lotta "Taverna del ferro" che ha collaborato alle riprese. Link video;  www.youtube.com/watch?v=MFTkmTExPPQ  

Bio:

Ivan Granatino nasce a Caserta nel 1984. Il suo stile va dall’hip hop all’R&B, dalla musica dance al rock. Nel 2014 il grande palcoscenico di "The Voice of Italy" su Rai2 offre al giovane rapper la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico e farsi apprezzare dalla giuria nel team di J-Ax.  L’ultimo album di Ivan Granatino è "Ingranaggi" prodotto dalla sua stessa etichetta, Napule Allucca, da cui sono stati  estratti i  singoli "Annarè", remake della hit di Gigi D’Alessio, e "Vitamì". Nel 2019 con il singolo "Me llama" insieme a Bl4ir, raggiunge 2 milioni di visualizzazioni.

Instagram therealivangranatino  - Facebook ivangranatino- Twitter @ivan_granatino

Una Stella a Milano per Matera 2019

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MILANO. Città Silenti è la mostra di Michele Volpicella con il patrocinio di Matera 2019 Open Future a cura di Avangart di Sebastiano Pepe e Nicolò Giovine, esposta a Matera, presso la Fondazione Sassi, Via San Giovanni Vecchio 24. La mostra è un omaggio alla città di Matera in occasione del suo riconoscimento a Capitale Europea della Cultura 2019.
La mostra, inaugurata domenica 14 aprile 2019, resterà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2019.

Quella domenica, il professor Francesco Lenoci, docente Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha concluso il suo intervento con le seguenti parole:
“L’opera pittorica di Michele Volpicella crea linguaggi universali, fa poesia, produce bellezza.
Matera 2019 deve essere costruttore di bellezza, portatore sano di bellezza, per contagiare il mondo.
Ebbene, il silenzio che aleggia sui sassi dipinti da Michele Volpicella amplifica il suo messaggio pittorico, aumenta la valenza del suo messaggio pittorico e, quindi, i confini del contagio in termini di bellezza operato da Matera 2019”.

Ciò premesso, uno dei segni più eloquenti della cultura è quello dell’andare incontro. Al riguardo Avangart porterà in esclusiva una selezione di opere del maestro Volpicella che rendono omaggio a Matera 2019 anche a Milano, dal 23 maggio 2019, presso “Felix Lo Basso Restaurant”, il ristorante stellato che illumina Piazza Duomo.

Vernissage d’inaugurazione: giovedì 23 maggio 2019, ore 18:00.

Durante la serata il maestro Michele Volpicellae lo chef Felix Lo Bassointeragiranno fondendo l’arte pittorica con quella culinaria, proponendo delle originali creazioni. Nei piatti dello Chef molfettese, ma ormai conosciuto in tutto il mondo, si potranno ritrovare i colori delle eccellenze enogastronomiche pugliesi, rivisitate in una chiave moderna, al passo con i tempi. Un mix di colori, sapori e saperi da gustare prima con gli occhi poi con il palato. L’arte nel piatto, nel bicchiere e sulla tela in una prestigiosa location.
Il tutto sarà accompagnato dall’estro del barman Devis D’Ercole, che mixerà i colori delle bevande riproducendo le tonalità delle opere del maestro Volpicella.

CENNI BIOGRAFICI MICHELE VOLPICELLA
Michele Volpicella ha approfondito la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Ha frequentato le lezioni di Hector Saunier direttore dell’Atelier Contrepoint de Paris e del maestro cinese Zhang Huinan direttore del Beijing Chinese Character e del City Calligraphy Institute. Descritto dai critici come soggetto dotato di realistica e spiccata sensibilità cromatica, per cui le sue tele tendono a staccarsi dalla figurazione abituale, acquistando pregio nei colori come nelle stesse sceneggiature ricche di echi nordici, avvolte e sospese in un’atmosfera silente che potremmo definire metafisica. È presente in collezioni pubbliche e private.

Dal 2018, a cura di Avangart di Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe, ha iniziato un percorso per la realizzazione del progetto per Matera Capitale della Cultura 2019 dal titolo “Le Città Silenti - Racconti a Colori”.

La selezione di opere del maestro Volpicella raffigura il paesaggio materano nelle sue diverse sfaccettature cromatiche in chiave Neo Metafisica, con una particolare attenzione alla tecnica di lavorazione delle tele, trattate con polvere di tufo e di pietra e successivamente dipinte con accurata prospettiva geometrica ed un’armonia cromatica che caratterizza la loro peculiarità.

La cifra stilistica di Michele Volpicella è ormai diventata una firma inconfondibile: la sequenza quasi aritmetica dei tetti, la peculiare tavolozza cromatica, le finestre mute, l’assenza di figure umane, sono alcuni degli elementi che caratterizzano le sue opere, capaci di attirare un sempre maggior successo di pubblico e critica.

Si meraviglia l’occhio dell’ammiratore osservando le compiture, l’architettura patinata, le giravolte di luce proiettandosi, quasi di soppiatto, in quell’orizzonte tipicamente volpicelliano fatto di colori e sensi, di fiducia e amori d’abisso, di case e casette che parlano, salendo, le une sulle altre, da un fondo tinta universale verso l’immensità della volta celeste.

Sensibilità e pietas distinguono queste tele, come pure c’è misticismo e fede, quella dell’eternità e quella dell’arte. Ecco perché, ora, lo sguardo di chi ammira s’infila nei meandri delle case color del pane, color del mare, color del pettirosso.

Le case, le pareti, i tetti, ancora le giravolte, le porte, le finestre, gli angoli dipinti da Michele Volpicella sono così intrisi di umanità, che immediatamente lasciano percepire la presenza della comunità che contempla. È questa la forza dell’artista, di questo poeta dell’immagine, che sogna e dipinge con l’ispirazione di uno celestiale di coscienza.

CENNI BIOGRAFICI FELIX LO BASSO
Felice Lo Basso nasce a Molfetta nel 1973 e compie il suo apprendistato in grandi ristoranti gourmet in Italia e all’estero. Nel 2011 viene insignito della prestigiosa stella Michelin. Dotato di uno stile raffinato, sempre in gioco tra creatività e ricerca, fà della qualità e del rispetto delle materie prime il suo punto di partenza.
La sua cucina è nata al mare ed è cresciuta in montagna: il trait d’union è la ricerca dei prodotti di qualità, la voglia di sperimentare forme e colori, di mixare i gusti. Nel suo ristorante Felix Lo Basso offre una cucina di alto livello, sofisticata nell’elaborazione dei piatti ma con forti ancoraggi alla tradizione e alle materie prime italiane. Intuizione, fantasia, innovazione e creatività sono i pilastri della sua proposta enogastronomica.

FELIX LO BASSO RESTAURANT
Felix Lo Basso Restaurant è situato all’ultimo piano della Galleria Vittorio Emanuele II, che si affaccia sul simbolo per eccellenza della città di Milano: il Duomo.
Felix Lo Basso Restaurant incanta con una delle fotografie più magiche del capoluogo lombardo, avvolgendo in un’atmosfera creata per accogliere e stupire con finiture curate in ogni dettaglio.
Felix Lo Basso ha scelto questo luogo come casa per la sua cucina, che ospita 60 posti a sedere (35 interni, 25 in terrazza), proprio al fine di esaltarla con un’esperienza che coinvolga tutti i sensi.

La mostra è accompagnata da un catalogo monografico con un vasto repertorio di immagini e testi a cura di Francesco Lenoci, Fiorella Fiore, Maurizio Nocera, Enzo Quarto e Paolo Levi.


Leonardo Monteiro, uscito il nuovo singolo "Quel che voglio da te"

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Leonardo Monteiro farà parte della giuria di “All Togheter Now”, il nuovo talent televisivo condotto da Michelle Hunziker e J-Ax a partire dal 16 maggio su Canale 5 e, dal giorno successivo, in radio e su tutte le piattaforme digitali, arriverà “Quel che voglio da te”, la versione italiana riarrangiata del suo successo, “By Myself”, entrambi presenti nell’album “Il mio tempo” (Nar International).
“Ogni anno è un anno nuovo” dice Leonardo Monteiro “ma è l’estate il periodo della trasformazione, della positività, della determinazione e delle avventure. “Quel che voglio da te” versione italiana riarrangiata di “By Myself”, è la mia sfida per i prossimi mesi e la testimonianza della mia evoluzione”.

Leonardo Monteiro, nato a Roma nel 1990, coltiva sin da piccolo la sua passione verso la musica. Appena adolescente, infatti, studia danza alla Scala di Milano, esibendosi in numerosi teatri in Italia e all’estero, in particolare, nel corpo di ballo de “Lo Schiaccianoci”, insieme a Roberto Bolle, Eleonora Abbagnato e Sabrina Brazzo. Nel 2006, a soli 16 anni, lavora sotto la direzione di Gheorghe Iancu nella stagione estiva dello Sferisterio di Macerata, con una parte da solista. Nel 2008 partecipa ad “Amici” di Maria De Filippi nella categoria “Danza”. Tra il 2010 e il 2011 si trasferisce negli USA per lavorare con diverse compagnie di danza contemporanea. Durante la sua permanenza a New York si avvicina al gospel, cantando come solista in alcune chiese di Harlem. Rientrato in Italia, studia canto moderno, pianoforte e canto gospel presso la Scuola di Musica Cluster di Milano. Nel 2013 canta come solista per il coro Monday Gospel al Forum di Assago (Milano) e nel 2014 nello spettacolo “Motown Generation” al Blue Note di Milano. Nel 2016 partecipa al progetto di beneficenza Special Stage (una rassegna musicale dedicata ai pazienti dell’Istituto dei Tumori di Milano) insieme a Malika Ayane. Nel 2017 vince Area Sanremo e, scelto da Claudio Baglioni, nel 2018 partecipa al 68° Festival di Sanremo nella Categoria Nuove Proposte con il brano “Bianca”, per il quale gli viene conferito il Premio PMI “Valore alla musica”. Nello stesso anno partecipa su rai1 Telethon e Domenica In e si esibisce durante numerose manifestazioni, fra cui il tributo a Lucio Dalla, per l’omonima Fondazione, e il Premio “Mimì Sarà” presso il Teatro Nuovo di Milano. Il 23 novembre 2018 Leonardo pubblica il suo primo album dal titolo “Il Mio Tempo”.
Questa la track list completa dell’album: “Bianca”, “Fatto di te”, “By Myself”, “Tempo”, “Erano Giorni”, “Thank you”, “E Per Sempre”, “Come Pensi Tu”, “Come Si Fa”, “Quel Che Voglio Da Te”

 Promo Radio: RECmedia comuicazione e promozione

Musica, Soniko a Fattitaliani: vorrei essere un “artista inventore”. L'intervista

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“Rum & Reggaeton” (SNK records / Davvero Comunicazione, video), è il nuovo singolo del giovanissimo cantautore di Castelfranco Veneto (come la magnifica Rettore) SONIKO, scritto dallo stesso Soniko con Luca Bretta, che ha composto anche la musica del brano, e mixato da DJ Maxwell.

Il brano si contraddistingue per il suo sound molto particolare e innovativo. “RUM & REGGAETON” è, infatti, caratterizzato dal genere del MIX POP, inventato dallo stesso Soniko: una miscela esplosiva di vari generi musicali tra cui pop, rap, trap e dance. Ma questo inconsuento mix è anche molto di più: una canzone MIX POP può essere creata, infatti, fondendo tutti i generi musicali, in chiave commerciale, per sperimentare sound sempre più moderni e innovativi! 
«”Rum & Reggaeton” parla di esperienze che ho vissuto nell’ultimo anno -afferma Soniko – Dopo il mio primo singolo, “Kissa”, ho iniziato ad essere conosciuto, anche se solo nella mia zona. Ho avuto un piccolo assaggio della popolarità e ho capito quali sono i suoi aspetti sia positivi che negativi». L'intervista di Fattitaliani.
Da dove nasce il tuo nome d'arte?
Il nome Soniko deriva da un'idea che mi è venuta pensato ad un qualcosa di “forte” , “veloce” ... in autostrada, nel periodo in cui pensavo al nome, una macchina mi superò e non so perché ma io dissi “questa va a velocità supersonica” è da lì nasce il nome Soniko, la “K” è presente perché tutti mi hanno sempre chiamato Niko e la “k” sembra scontata (ride).
Come ti presenteresti al vasto pubblico come persona e come artista?
Sono una persona molto decisa, ma cerco sempre ti essere il più umile ed il più disponibile possibile con le persone.
Come artista mi definisco uno che non è mai contento di ciò che fa, che vuole sempre andare oltre il limite, non mi piace troppo l’idea di limitarmi a fare l’artista, vorrei essere un “artista inventore”.
In che cosa il nuovo singolo “Rum & Reggaeton” presenta punti di contatto coi precedenti singoli e in che cosa testimonia un avanzamento, un cambiamento? 
Rum e Reggaetonè un sequel di “Kissa”, brano in cui dicevo che la mia vita era cambiata dopo il dimagrimento di 35kg, poi il cambiamento è continuato anche grazie ai risultati di “Kissa” è da lì nasce “Rum e Reggaeton “
Parlando della popolarità, hai dichiarato di aver "capito quali sono i suoi aspetti sia positivi che negativi": ce li potresti riassumere?
Riassumerli tutti sarebbe abbastanza complicato, ma un esempio lampante è come molte persone si avvicinano soltanto perché credono che io sia importante perché mi vedono in tv o leggono le mie interviste. L’aspetto negativo è che a volte non ci si rende conto che queste persone sono opportuniste e ci si fida di loro.
Sei giovanissimo: da dove ti viene tutto questo equilibrio? Anche perché ci sono cantanti e artisti maturi che si comportano sempre in maniera infantile.
Non ho mai considerato la musica un hobby, ma un lavoro vero e proprio, e a me nel lavoro piace essere serio, sopratutto quando mi espongo, però lo ammetto, mi piace anche divertirmi “dietro le quinte”, e spesso, prima dei live mi diverto a far scherzi a collaboratori ed amici anche per scaricare la tensione, un equilibrio lo trovo dunque sfogandomi in momenti più opportuni.
Nel tuo "mix pop" rientrano diversi generi musicali. Hai dei capisaldi, punti di riferimento per ogni genere musicale?
Sì ho diversi idoli, sia nel pop, nell’hip hop come Shade, ma anche nel rock, che è il genere che in realtà ascolto di più quando svesto i panni di Soniko e torno ad essere Niccolò. Il Mix Pop è un'idea che mi è venuta perché oltre al rock mi piacevano sempre più anche altri generi, e il Mix Pop, per l’appunto mi permette di poterli fondere tra loro divertendomi a sentire cosa poi ne viene fuori  ma non ho rinunciato al commerciale, dato che mi piace! Specifico che Mix sta per “miscela (di generi)” e pop per “commerciale”
Quale obiettivo ti poni a breve e a lungo termine?
Il mio obbiettivo, come quelli di quasi tutti i cantanti è quello di far successo, ma nel mio caso, se dovessi aver la fortuna di arrivarci, mi piacerebbe poterla condividere con altre persone, e vivere la mia popolarità insieme ad amici, ma, aggiungo, che mi piacerebbe molto poter andare da ragazzi e ragazze che si sentono emarginati e poterli far star meglio anche solo condividendo dei momenti insieme a loro. Giovanni Zambito.

Niccolò Cervellin, in arte Soniko, è un giovanissimo cantautore pop – rock nato Cittadella (PD) nel 2001. Nonostante la sua giovanissima età, ha già all’attivo due singoli “Kissa” e “Amare l’amore, entrambi rimasti in classifica radio indie e emergenti per svariate settimane raggiungente posizioni molto elevate. Spinto da sempre da un’incredibile curiosità e voglia di sperimentare nuovi generi musicali, ha creato il MIX POP: un sound inedito che racchiude più generi musicali in un solo brano (pop, trap, dance, rock).
Appassionato della musica in tutte le sue forme, le sue principali fonti di ispirazione sono molteplici e variegate: si va dai Queen fino ad arrivare a Gianluca Grignani passando per Nek e perfino gli 883.

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