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Marco Consoli ospite d’onore della 45^ “Perwoll Fashion Week” a Belgrado. È anche nel nuovo spot del Caffè Borbone

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Marco Consoli sarà ospite d’onore della 45^ edizione della “Perwoll Fashion Week”, la settimana della moda che si terrà a Belgrado dal 14 al 20 aprile: l’attore e modello trentino rappresenterà il Made in Italy in un Paese, la Serbia, a cui è molto legato e che considera la terra della sua rinascita professionale; è proprio a Belgrado il 27 di maggio 2017, infatti, che inizia la sua carriera di modello e di attore dopo un incontro in un bar con due fotografi.

Durante la Perwoll Fashion Week sono previste un gran numero di sfilate di designer indipendenti, giovani talenti, marchi e case di moda, mostre di accessori e fotografie d'arte. Ci sarà spazio anche per incontri sulla sostenibilità della moda e le tendenze della moderna industria della moda.
Gli ultimi tre giorni sono riservati agli shows al BELEXPO Center, dove presenteranno le loro collezioni originali stilisti importanti come Bosko Jakovljevic per Martini Vesto e Faktory, Ane Ljubinković, Budislave Keković, Jasmine Vujovic, Aleksandra Lalic, Svetlana Jaćović, Sonje Jocic e molti altri.
Marco Consoli è anche uno dei protagonisti del nuovo spot del “Caffè Borbone” (di cui Gerry Scotti è il testimonial d’eccezione), in onda da pochi giorni e fino al 20 aprile su tutte le maggiori reti nazionali: l’attore di origini siciliane lega così il suo volto ad un altro importante marchio nazionale e internazionale che punta a “crescere sempre di più e a diventare leader nel settore”.
Il 5 maggio partirà “Infiltration”, serie Tv in 30 episodi in cui Marco Consoli sarà protagonista e unico italiano nel cast e andrà in onda in prima mondiale su SBC Channel (Saudi Broadcasting Corporation), nuova tv pubblica dell’Arabia. Oltre che negli Emirati Arabi, a breve verrà distribuita in Europa e Stati Uniti.
La vita e la storia recente di Marco Consoli, top 10 tra i modelli over fifty più seguiti nel mondo con oltre 53 mila followers, è stata letteralmente stravolta negli ultimi 18 mesi: dopo trent’anni dedicati alla carriera di manager, produttore e promotore culturale, terminati bruscamente, Marco ha deciso di cambiare vita e di intraprendere la carriera come modello e attore. Da quel momento ha realizzato oltre 130 servizi fotografici (foto e video), ha partecipato a importanti campagne pubblicitarie internazionali (spot, cartelloni pubblicitari, riviste, e siti prestigiosi come Forbes) per i marchi Costa Crociere, Cos, Yamaha Europa, Melinda, Unieuro, Optika Stepinac, El Patron, Dan John, Koenig, Aeroporti di Roma, Iliad.


Padrona del tempo - ritratto di Isabella d Este, di e con Isabel Russinova, regia Rodolfo Martinelli Carraresi per ALMAS

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A. L .M .A .S, acronimo di arte, letteratura -musica - arti sceniche, ma che letto tutto intero è “anime” (in spagnolo) ad evocare le grandi anime dell’arte.
Protagonista la cultura, l’arte, la  letteratura , la  memoria  raccontata attraverso il teatro e la sua nuova drammaturgia percorsa in particolare attraverso il “femminile”

A.l.m.a.s -seconda edizione-

A.L.M.A.S è una  manifestazione che si vorrebbe ricorrente dedicata al grande patrimonio culturale del nostro paese, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo ma molte volte sottovalutato proprio da noi italiani. Il progetto vuole, attraverso il teatro, la drammaturgia, stimolare discussione intorno a questi temi e parlare di salvaguardia della cultura.

La prima edizione è stata incentrata sulla figura dei Anna Maria Luisa de Medici andata in scena nel giugno del 2018 presso la -Casa internazionale della donna- a Roma ha riscosso notevole successo. L’affermazione del progetto, sia nella proposta

del convegno – incontro  che  soprattutto  dello spettacolo su testo originale in prima assoluta, ora in pubblicazione da Curcio Editore e  programmato nella stagione teatrale 2018/19 presso il teatro Arcobaleno, Stabile del Classico  e promosso nei circuiti teatrali, ha dimostrato l’attenzione che la tematica e la proposta artistica ha suscitato presso il pubblico e media.  

A.l.m.a.s, che vuole guardare alla conoscenza , memoria e salvaguardia degli inestimabili beni culturali del nostro paese attraverso il femminile, per la sua seconda edizione vuole proporre e portare alla luce un altro personaggio femminile della

nostra storia di grande importanza: Isabella d’ Este. Immensa figura di donna del nostro Rinascimento, “ primadonna del mondo” così veniva descritta nel suo tempo, grande mecenate ,  protettrice  dell’arte e della cultura, fine stratega  , il suo gusto,la sua personalità hanno influenzato l’ Europa e le corti del tempo.

Le sue preziosissime collezioni, protette nella grotta del suo castello, le opere che ha sostenuto e voluto erigere, proteggere , ampliare sono ora tesori inestimabili, come lo è l’impulso che seppe dare alla letteratura, alla pittura: sostenne l’ opera del Tasso, dell’ Ariosto, a lei si deve il capolavoro dell “Orlando Furioso”, protesse e sostenne pittori come Mantegna ,Costa,Tiziano, Leonardo, fu  grande signora della moda, influenzò gusti e tendenze, invento il toupet e la lingerie, creo modelli decorazioni e abbinamenti, sostenne la musica e fu fine musicista incantando con il liuto ed il flauto.

Isabella dedicò la sua vita a valorizzare la bellezza e lasciare un segno del suo passaggio.“che io viva dopo la morte”, questo il suo intento.

Isabella d’Este –Padrona del tempo – è una proposta che vuole pensare non soltanto agli amanti del teatro e della storia ,   ma vuole indirizzarsi ad un pubblico giovane,   sono loro a dover conoscere e traghettare la nostra memoria.  

Collaborazione con Università Roma tre, Conservatorio di Santa Cecilia e Università telematica ecampus.

L’ intera manifestazione sarà divulgata su scala nazionale/internazionale.

Breve scheda dello spettacolo:

-Padrona del tempo- ritratto di Isabella d Este.

di e con Isabel Russinova
musica dal vivo Alessandra Prozzo
Scene e costumi -Wilma Lo Gatto
fotografo scena Sergio Battista
Ufficio stampa Cecilia Brizzi
regia Rodolfo Martinelli Carraresi
Università e campus – incontro / convegno
– Isabella d’ Este , potere, arte e bellezza , ieri e oggi il femminile a confronto .

Con la partecipazione di Isabel Russinova , ideatrice dell’ iniziativa ed autrice del testo   “ Padrona del tempo”   -ritratto di Isabella d ‘Este   .
Tra i Relatori il Prof . G Bartalotta direttore tetro e cinema contemporaneo, Ester Campese pittrice
Luoghi e date  

Roma 16 aprile – incontro /convegno – Università e campus ore – ore 18.00 via Matera 18

Roma 17 aprile – Casa internazionale delle donne – via della Lungara 19 Sala Tosi ore 18.30

ingresso euro 5,00

Elisa Santucci: si diventa Bookblogger solo con la passione, la serietà e professionalità. L'intervista

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Intervista di Andrea Giostra

Ciao Elisa, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Sei una Book Blogger conosciuta nei vari social, come ti vuoi presentare ai nostri lettori?
Sono semplicemente una donna che ama la cultura, i salotti letterari, l’arte e tutto ciò che proviene dal talento artistico. E partendo da questo presupposto ho voluto creare una pagina culturale virtuale che con tanto lavoro e cercando di essere professionale pian piano ha preso la sua strada. È diventata un punto di riferimento per tanti lettori, autori e case editrici, che continuano giorno dopo giorno ad onorarmi della loro fiducia. I sogni quando sono perseguiti con tenacia, professionalità e serietà, lavorando con tanta passione, a volte si realizzano e di questo devo ringraziare anche le mie sei collaboratrici, donne che hanno abbracciato il mio progetto ed insieme abbiamo creato una squadra tutta al femminile, che lavora in armonia e considera la cultura un bene irrinunciabile nella vita.
Chi è secondo te questa nuova figura del cosiddetto Book Blogger? Una sorta di Influencer del mondo letterario. Che veste assume nei social, cosa fa e come si diventa Book Blogger?
Si diventa Bookblogger solo con la passione, la serietà e professionalità. Si diventa influencer solo se riesci ad uscire fuori dalla massa, se dimostri personalità, ti tieni lontana da qualsiasi forma di competizione e vai dritta per la tua strada, rispettando il lavoro altrui, usando sempre il garbo in ogni articolo e con il contatto con i lettori. Ma queste sono tutti fattori di contorno, si diventa influencer solo se i tuoi articoli sono di qualità, curati nei particolari se fai recensioni attente, circostanziate, critiche e sincere; se fai interviste dopo aver letto i lavori dell’autore che vai ad intervistare, se riesci a dare qualità, solo in tal caso i lettori ti premiano. Nei social assume un ruolo importantissimo per la promozioni di autori emergenti, che pubblicano con piccole case editrici. Il web è l’unico canale di promozione a loro disposizione, in quanto le piccole case editrici pubblicano ma poi un po’ li abbandonano a loro stessi. 
Qual è il percorso che tu hai seguito per arrivare ad avere così tanti lettori virtuali?
Lavoro, tanto lavoro. Sono partita da zero io da sola, lettrice appassionata ho deciso di aprire un piccolo blog, dove scrivere le mie impressioni sui libri letti, pubblicare le poesie che amo, e al contempo ho aperto una pagina ed un gruppo correlati al blog. Partendo dal gruppo pian piano cominciano ad arrivare le visualizzazioni e soprattutto le richieste di recensioni da autori emergenti presenti nel gruppo “Gli amici del mondo incantato dei libri”, a quel punto il lavoro cresce e quindi ho deciso di farmi affiancare da qualche collaboratrice, ragazze scelte con molta attenzione conoscendo già le loro capacità di scrittura e critica. Una collaboratrice dopo l’altra siamo arrivate in sette a leggere, recensire, fare articoli e siamo arrivate dove siamo, mantenendo comunque il mio ruolo di guida, decisionale e amministrazione del blog, con una linea ben definita da seguire. Ma alla fine il segreto del nostro successo è dovuto a tantissimo lavoro, serietà e professionalità, tantissimo entusiasmo, insieme ci divertiamo molto e elemento per me importantissimo è stata la scelta di persone validissime e fidate, che mi camminano accanto.
Due estati fa ho scritto un breve articolo sulla nuova figura professionale dell’Influencer del ventunesimo secolo. Secondo me, l’aspetto più interessante e originale di questa nuova figura professionale è quello che ho descritto con queste parole: «L’Influencer di successo, non si limita a scrivere e postare le sue foto e i suoi scritti. Intrattiene con i suoi follower un vero e proprio confronto virtuale fatto di consigli, di scambi di opinioni, di recensioni sul prodotto acquistato e provato, di tutti quelli che sono e sono stati i vantaggi e gli svantaggi dell’esperienza commerciale, professionale, amatoriale del prodotto acquistato o da acquistare (per prodotto si intende sia quello materiale che quello immateriale). Questo interessante elemento di confronto diretto, in realtà, è la componente che fa la differenza con la pubblicità tradizionale unidirezionale: “ti dico io cosa acquistare perché quello che promuovo è il meglio per te che esiste sul mercato!” Nell’incontro virtuale tra l’Influencer e il suo follower, il rapporto evolve in:“decidiamo insieme cosa devi acquistare in base ai tuoi peculiari bisogni perché quello di cui discuteremo alla fine sarà il meglio che potrai trovare sul mercato!”» Qual è la tua posizione quale “Influencer-Book Blogger” rispetto a quello che descrivo a proposito del mondo della letteratura? Come ci si relazione con i propri follower che vogliono essere consigliati su quali libri acquistare e su quali autori sconosciuti al grande pubblico leggere?
La serietà, l’autorevolezza, la conoscenza dell’argomento, devi avere una cultura letteraria, devi essere in grado di consigliare libri, e soprattutto averli letti, a partire dai classici, i contemporanei fino agli emergenti. Il contatto giornaliero nel gruppo con i tuoi lettori o follower come preferiamo chiamarli, i commenti agli articoli, il pubblicare articoli per tutti i gusti e tutti i generi letterari, allargarsi verso l’arte, il cinema, la musica, gli editoriali che attirano grande interesse. Ma la cosa più importante è il garbo e la conoscenza di ciò di cui vai a parlare. Noi trattiamo autori emergenti, ma anche libri famosi, libri classici, facciamo conoscere gli autori attraverso le interviste e soprattutto facciamo tanti contest, giochi letterari per rendere protagonisti i nostri lettori. Siamo sempre in fermento con nuove idee, con nuovi argomenti da offrire ai nostri lettori. Il mio blog è un blog letterario ma che si sparge intorno a tutto ciò che è arte. 
Quali sono secondo te le caratteristiche, le qualità, il talento, che deve possedere chi scrive per essere definito un vero scrittore? E perché proprio quelle? 
Un vero scrittore è colui che riesce a creare empatia con il lettore, che ha qualcosa da raccontare di originale di suo senza seguire le mode, le storie nascono dal talento, dall’immaginazione e dalla capacità di raccontarle coinvolgendo il lettore, ma anche avere le conoscenze lessicali e dialettiche per riuscire a farlo bene. Ma per me la base è conoscere le regole basilari della struttura di un romanzo, un saggio o ciò che si vuole scrivere. Perché proprio queste? Un lettore se non lo conquisti nelle prime venti pagine lo hai perso, magari il libro rimarrà sul comodino per tempo immemorabile; avere qualcosa da raccontare perché l’argomento, la storia, sono fondamentali. Uno scrittore valido incolla il lettore alle pagine del libro, devi esser capace di sorprendere e soprattutto uscire dalla massa, considerato che in Italia ci sono più scrittori che lettori, allora il passaparola ti porterà lontano, nessuno legge le recensioni dei critici ma molti prima di acquistare un libro leggono i commenti dei lettori; inultimo se nonconosci la struttura del romanzo e non sei padrone della lingua, la sintassi e non riesci a rendere scorrevole e piacevole la lettura non andrai lontano. Resterai sempre sul web a spammare nei gruppi e nelle pagine che lo consentono. Un libro deve avvilupparti portarti con te in mondi sconosciuti, farti partecipare agli eventi che racconta, farti indignare, arrabbiare, sorridere e soprattutto deve smuovere e cambiare qualcosa dentro di te, ma i libri capaci di fare tutto ciò sono pochissimi… 
Perché secondo te oggi è importante scrivere, raccontare con la scrittura?
Io penso che per molti scrivere è terapeutico, a volte la scrittura ha il potere di scacciare i tuoi demoni, li metti sulla carta e sembra che si allontanino da te. Ma molti lo fanno solo perché con le stamperie a pagamento (le case editrici a pagamento) manco ti leggono e giudicano, paghi e sei pubblicato, oppure con l’autopubblicazione. Io in questi anni di attività ho letto libri di emergenti ad altissimo livello con case editrici piccole ma serie, di alcuni di loro sono certa ne sentiremo parlare in futuro; ma ho letto anche cose scritte male, senza idee, ed ho avuto tantissima difficoltà a superare le prime 30 pagine. Non a caso in Italia ci sono più scrittori che lettori.
In Italia si pubblicano ogni anno circa 70 mila nuovi titoli, la media ponderata di vendita di ogni nuovo titolo è di circa 50 copie, mentre chi legge effettivamente l’opera letteraria acquistata non supera il 10%, il che vuol dire che delle 50 copia vendute solo 5 copie vengono effettivamente lette da chi acquista in libreria o nei distributori online. Partendo da questo dato numerico, che per certi versi fa impressione e ci dice chiaramente che in Italia non si legge o si legge pochissimo, secondo te cosa si dovrebbe fare per migliorare questa situazione? Cosa dovrebbero fare gli editori, gli autori e le nuove figure quali quelle dei Book Blogger come te per far aumentare il numero dei lettori e degli appassionati ai racconti e alle storie da leggere?
Gli editori dovrebbero investire di più e seguire gli autori che pubblicano, dovrebbero organizzargli eventi, presentazioni, dovrebbero pubblicare molto meno, ma prodotti di qualità e soprattutto per gli autori emergenti non abbandonarli a sé stessi dopo la prima settimana di pubblicazione. Gli editori blasonati dovrebbero fare attività di scouting e non andare sul sicuro con nomi famosi che si fanno scrivere i libri oppure libri seriali a richiesta quasi come una catena di montaggio; questo personaggio funziona sfruttiamolo fino all’osso. Dovrebbero rischiare in quanto i buoni libri si leggono ma quanti ce ne sono? Il discorso dei book blogger è più ampio: ce ne sono tantissimi e non tutti con contenuti di qualità, molti, te lo assicuro, recensiscono senza leggere i libri. I book blogger devono offrire qualità, operare delle scelte, a volte anche difficili e crearsi una propria identità. Solo in questo modo il pubblico ti segue, ti legge, segue le tue indicazioni, se c’è onestà nel recensire, se riesci a tenerti lontano dai libri degli amici ahahahah, in fondo la recensione è un’opinione ma va espressa con classe, onestà, e conoscenza della materia. Non è un caso che io i libri li divido secondo i gusti e le predisposizioni di ogni collaboratrice, se leggi per piacere e non dovere nella recensione si sente la differenza. Alla fine l’onestà paga sempre. Un book blogger che riesce a creare une rete di lettori è già sulla buona strada, ma lo scopo primario dovrebbe essere quello di avvicinare alla lettura chi non lo fa per abitudine, devi essere accattivante, devi attirare l’attenzione e da qui nasce la mia scelta di allargarmi verso la musica, l’arte, il cinema.
Quali sono gli autori che ami di più, che hai letto da ragazza, che ti hanno formato e che leggi ancora oggi?
Io nella mia vita ho letto di tutto, leggo fin da bambina, ero attirata da libri ai tempi definiti “maschili” come Salgari, I ragazzi della via Pal, L’isola del tesoro, poi come tutte negli anni dell’adolescenza volevo sognare con le storie d’amore ed ho letto i classici della letteratura d’amore. Ma quello che ho amato di più ed ancora leggo sono i libri che ci raccontano la storia. Tre titoli dicevi? La storia di Elsa Morante, La famiglia Karnowski di Joshua Singer, Il tempo migliore della nostra vita di Antonio Scurati, Lessico famigliare di Natalia Gizburg, ma potrei continuare all’infinito. Ho letto troppi libri meravigliosi per sceglierne tre.
Vuoi segnalare ai nostri lettori qualcuno degli autori contemporanei che vale la pena di leggere? 
I libri iniziali di Isabel Allende, Ian McEwan, i legal thriller di Gianrico Carofiglio, la passione e la sicilianità di Susanna Agnello D’Hornby, Lia Levi, Sandra Petrignani, la prosa poetica di Wanda Marasco, Zafon, Kent Haruf mi fermo perché ti riempio una pagina. 
Chi sono secondo te tre autori ancora sconosciuti al grande pubblico di cui sentiremo parlare nei prossimi anni? 
Attraverso il blog ho avuto il piacere di conoscere moltissimi autori emergenti veramente bravi, che se manterranno le promesse dei loro lavori iniziali per me faranno tanta strada. Ma mi perdonerai se preferisco non scegliere, ce lo dirà il tempo. 
A cosa stai lavorando adesso?
Ho tantissimi progetti e sogni nel cassetto, ma il primo a cui stiamo cominciando a lavorare ed anzi abbiamo già con i primi incontri collaudato, è il portare il blog fuori dal web, tra la gente, sul territorio attraverso eventi e presentazioni degli autori, e ti dirò i primi eventi ci hanno dato ottime risposte, ma si lavora per renderlo un tratto distintivo del nostro blog, che va sul territorio a raccogliere lettori. Una cosa importante che vorrei ribadire è che i nostri servizi sono tutti offerti a titolo gratuito.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti? Dove potranno seguirti i nostri lettori? 
I nostri lettori possono seguirci ovviamente sul blog  https://ilmondoincantatodeilibri.altervista.org/ , La nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/Ilmondoincantatodeilibri/; Sul nostro gruppo https://www.facebook.com/groups/ilmondoincantatodeilibri/ ; Di seguirci perché abbiamo tanti libri ed interviste da offrire, e partecipate ai nostri eventi reali a Napoli, Messina e Palermo. In pagina ci sono tutti gli eventi man mano che creiamo nuove date. Abbiamo patrocinato un’antologia per beneficenza sostenendo dalla sua costituzione l’associazione Giovannino Vive, che attraverso la cultura e concorsi letterari, vuole ricordare Giovannino e tutte le vittime della malasanità. Questa è la pagina di riferimento dove troverete il bando di concorso che troverete anche nel blog  il mondo incantato dei libri https://www.facebook.com/GiovanninoVive/.  Siamo sempre in movimento per realizzare importanti progetti. Stiamo avendo tante soddisfazioni muovendoci su tre città. Napoli e Palermo ci ha dato risposte lusinghiere, prossimamente Messina presenterà Marco Lupis, un corrispondente di guerra. Insomma cerchiamo sempre di metterci alla prova in cose inedite e nuove per noi. Il progetto che al momento più mi preme è unire il virtuale al reale con varie iniziative, ma per ora sono in divenire quindi per scaramanzia taccio.
Un’ultima domanda Elisa. Immaginiamo che tu sia stata inviata in una scuola media superiore a tenere una conferenza sulla scrittura e sulla narrativa in generale, alla quale partecipano tutti gli alunni di quella scuola. Lo scopo è quello di interessare e intrigare quegli adolescenti all’arte dello scrivere e alla lettura. Cosa diresti loro per appassionarli a quest’arte e catturare la loro attenzione? E quali le tre cose più importanti che secondo te andrebbero dette ai ragazzi di oggi sulla lettura e sulla scrittura?
La prima cosa che direi è che la lettura ti fa viaggiare, ti fa vivere mille vite, ti permette di conoscere te stesso attraverso le vite degli altri narrate nelle pagine di un libro, allontana la tristezza, ti aiuta a combattere i tuoi demoni interiori e soprattutto ti insegna a pensare con la tua testa ed a non seguire il branco. Direi di studiare con passione i grandi autori del passato, che li accompagneranno sempre nella scelta dei loro talenti e perché no anche la scrittura se hanno qualcosa da dire, ma non è importante solo scrivere per pubblicare, ma scrivere per se stessi, per imparare ad usare la lingua scritta e leggere leggere ed ancora leggere, per diventare uomini e donne giusti, onesti e soprattutto indipendenti intellettualmente che è il bene più grosso che ci sosterrà in tutta la nostra vita.

Elisa Santucci

Andrea Giostra
https://andreagiostrafilm.blogspot.it
https://business.facebook.com/AndreaGiostraFilm/

Gianluca Mech tra i vip presenti alla prima del musical Peter Pan al Teatro Sistina di Roma

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Parata di celebrità, ieri sera, martedì 9 aprile, nell’incantevole cornice del Teatro Sistina di Roma per l’attesissima prima del musical Peter Pan, che dal 2006 continua a conquistare migliaia di spettatori e che nel corso degli anni è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti come il Premio Gassman e il Biglietto d’Oro.
Tra i vip particolarmente apprezzati al photocall c’era anche Gianluca Mech, il guru delle diete che attualmente, oltre a continuare a ottenere un grande successo con la sua Tisanoreica sta raccogliendo altrettante soddisfazioni nelle vesti di personaggio televisivo. Ogni sabato, su La7, Belli dentro belli fuori, la trasmissione che conduce con Roberta Capua e Margherita De Bac, raggiunge alti ascolti e prossimamente tornerà anche su Rete4, con Davide Mengacci e Anna Moroni, con il programma Ricette all’Italiana. Tra gli altri vip presenti alla prima di "Peter Pan": Serena Autieri, Gloria Guida, Alda D'eusanio, Fanny Cadeo, Alberto Matano, Michele La Ginestra e il direttore di Rai3 Stefano Coletta.

Femminicidio, una tavola rotonda sul tema a Palermo presso Palazzo Ziino

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Due ore di confronto intense ieri in occasione della prima tavola rotonda della settimana della disabilità organizzata da unalottaxlavita onlus, l'associazione presieduta da Gabriele Montera.

Il femminicidio, l’importanza di curare le relazioni  umane già dalla tenera età per evitarlo, l'intervento manchevole dello Stato: questi i temi caldi ieri, martedì 9 aprile a partire dalle  ore 16.30 in occasione della prima tavola rotonda della settimana della disabilità a Palazzo Ziino organizzata da unalottaxlavita onlus.                    
La poetessa Maria Concetta Ucciardi ha aperto la tavola rotonda recitando una poesia sul tema trattato. A moderare l’incontro è stata la dottoressa Claudia Tripi psicologa psicoterapeuta, nonché vicepresidente nazionale di unalottaxlavita onlus. Partendo da alcune tele raffiguranti la donna è stato trattato il tema del femminicidio. Presente il vicequestore di Palermo, la dottoressa Rosaria Maida, anche in qualità di componente della rete antiviolenza Palermo. Interventi del presidente nazionale di unalottaxlavita onlus Gabriele Montera e del Maestro Filippo Lo Iacono. A relazionare il vicepresidente dell’associazione A.F.I.Pre.S. dottoressa Viviana Cutaia, la dottoressa Daniela Dioguardi responsabile archivio U.D.I. Palermo, la dottoressa Valeria  Ajovalasit presidente nazionale di Arcidonna, la dottoressa Valentina Schirò biologa nutrizionista,  l’avvocato Antonella Giotti comandante della Legione Giovanna D’arco del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani, Alessandro Potenzano presidente ASDC Self Defence Academy, Pietro Imbornone referente Sicilia Italia dei Diritti e l’attrice, modella e showgirl Jessica Tornabene.          
Molto sentito e condiviso il pensiero della dottoressa Ajovalasit: “Come Arcidonna ci siamo sempre interrogati  sulle relazioni umane mutate, perché il  soggetto femminile è mutato mentre il maschile ha avuto un processo più lento, da qui l'importanza di una buona relazione fra i soggetti maschili e quelli femminili nelle giovani generazioni sin dalla piccolissima età. Negli altri paesi europei – ha continuato – si punta molto all'educazione sentimentale,  in Italia invece giochiamo e non affrontiamo i problemi strutturali di questo paese”. 

Skaosss, "Bionda" nuovo singolo e videoclip dal 1° album "Ci trovi sulla Playa"

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Il nuovo singolo e videoclip da mercoledì 10 aprile sul canale YouTube della band prima anticipazione dall'album d’esordio "Ci trovi sulla Playa". Gli Skaosss suonano ska e rock’n’roll e arrivano dalla Sardegna.
La band è composta da Skarritzu (ex Skaccomatto - voce), Puccio (batteria), Pierlo (basso), Mauro Ska (chitarra) e Skano (tastiere). Muovono i primi passi come cover band di vecchie canzoni beat anni 60/70 italiane e non, riarrangiate in stile Skaosss. Il primo anno di attività è molto intenso e da subito si ritagliano un posto importante nei migliori festival musicali della scena sarda. Dopo aver collezionato quasi un centinaio di live in un anno e aver condiviso il palco con artisti come Jarabe de Palo, The Toasters, Vallanzaska, Piotta, Danilo Sacco, Statuto e molti altri, la band decide di iniziare a scrivere canzoni inedite. Sul finire del 2018 si chiudono negli studi di IndieBox Music Hall a Brescia e registrano il primo album ufficiale. "Ci trovi sulla Playa” uscirà il 19 aprile 2019, anticipato dal singolo e videoclip di “Bionda”, da mercoledì 10 aprile su YouTube. Bionda è un inno alla spensieratezza estiva, agli incontri sulla “Playa”, alle tresche e ai colpi di fulmine che non si dimenticano. Una canna, una birra, prendi il coraggio, cerchi di sconfiggere la timidezza e rompi il ghiaccio buttandoti, o la va, o la spacca. A chi non è mai successo? Beh, sembra che agli Skaosss accada spesso, perchè le estati in Sardegna sono molto lunghe e loro se le vivono dal primo all'ultimo giorno.

GUARDA IL VIDEO
STREAMING
Spotify dal 12/04/19

Regia: Skaosss
Riprese: VideoVision production
Starring: Valeria “Bonnie”
Distr. digitale: IndieBox Music / Artist First
Press: IndieBox Music

LIVE.

Da sempre attivissimi sul fronte live, sabato 20 aprile gli Skaosss  
presenteranno ufficialmente il loro primo disco “Ci Trovi sulla Playa” dal  
palco del  Black Out RC di Iglesias.

Di seguito le prime date annunciate:
14/04 Thiesi – Tattoo Convention
20/04 Iglesias - Black Out RC
24/04 Bonnannaro – Piazza Cavour
05/05 Ittiri – Motoraduno
10/05 La Caletta Siniscola – Piazza
11/05 San Sperate – Vitamina B-eer
18/05 Ortueri – Piazza
19/05 Mogoro – Piazza
*more TBA

Gli Skaosss sono:
Skarritzu – Voce / Puccio – Batteria / Pierlo – Basso/Cori / Mauro Ska –  
Chitarra / Skano – Tastiere


Linna Carter, regista e attrice hollywoodiana: Amo raccontare storie uniche e personali, che fanno ridere ma anche pensare. L'intervista

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Questa intervista la puoi leggere sia in italiano (IT) che in inglese (EN).
Intervista di Andrea Giostra

Ciao Linna, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Se volessi presentarti ai nostri lettori cosa racconteresti di te quale artista della settima arte?
Ciao! Oh wow… direi che sono un’appassionata di arti visive. Amo raccontare storie uniche e personali, che fanno ridere ma anche pensare, storie empatiche, che ti fanno sentire connessi l'uno con l'altro, e anche qualcosa di ancora più grande. Sono un’attrice qualificata e membro del SAG-AFTRA dell'Unione degli attori di Hollywood. Per molti anni ho fatto spettacoli teatrali, film, pubblicità e TV. Ho scoperto di avere tante storie personali da raccontare e che adesso sono costretta narrare, così ho iniziato a scrivere, produrre e dirigere anche i miei progetti cinematografici. 
Qual è stato il percorso artistico che hai fatto e che ti ha condotto dove sei oggi?
Ero molto giovane quando ho detto a mia madre che volevo fare l'attrice. Lei, invece di scoraggiarmi, ha fatto il contrario, incoraggiandomi a guardare vecchi film classici, e mi diceva che se volevo diventare un’attrice, dovevo studiare il lavoro dei grandi attori e dei grandi registi. Ho adorato i vecchi film in bianco e nero: “The Philadelphia Story” “Meet John Doe” “His Girl Friday” “Imitation of Life” “Some Like it Hot” “Cinderfella” and old musicals: “Seven Brides for Seven Brothers”, “On the Town”, “Gentlemen Prefer Blondes”, “Carmen Jones”, “Summer Stock.” Potrei andare avanti all'infinito su quegli attori… o con una triplice minaccia di quei ballerini e cantanti. Ho studiato come ballerina e cantante a partire dal 1 ° o 2 ° grado della scuola americana. Nella mia giovinezza ho fatto balletti, opere teatrali e musical e mi sono preparata con maestri di recitazione privati in tutte le scuole che ho fatto, dalle elementari, alle superiori, all'universitarie e non solo. Ho iniziato a fare pubblicità al liceo e piccoli film già al college. Ogni ruolo che ho fatto mi ha aperto opportunità per il prossimo e per il prossimo ancora. E tutto questo ci porta ad oggi. 
Come definiresti il tuo stile recitativo? C’è qualche attrice o attore al quale ti ispiri?
Non so se ho uno stile, sono solo sincera con il personaggio che devo interpretare. Molti sono gli attori che mi ispirano, più di recente: Olivia Colman, Issa Rae, Benicio Del Toro, Lennie James, Yvette Nicole Brown, Elisabeth Moss, Lucy Punch, Robert Duvall, Delroy Lindo, Idris Elba, Ben Foster, Robin Wright, Sandra Oh.
Quali i tuoi registi preferiti e perché?
In questo momento sono un fan delle serie televisive quali: Game of Thrones, This Is Us, Killing Eve, Big Little Lies, Series of Unfortunate Events. I registi: Ava DuVernay, Spike Lee, Shonda Rhimes, Bradley Cooper. 
«Ho sempre detto che i due registi che meritano di essere studiati son Charlie Chaplin e Orson Welles che rappresentano i due approcci più diversi di regia. Charlie Chaplin in modo grezzo e semplice, probabilmente non aveva il minimo interesse per la cinematografia. Si limita a schiaffare l’immagine sullo schermo, e basta: è il contenuto dell’inquadratura che importa. Invece Welles, al proprio meglio, è uno degli stilisti più barocchi nello stile tradizionale del racconto filmico.» (Conversazione con Stanley Kubrick su 2001 di Maurice Rapf, 1969). Cosa è più importante dal tuo punto di vista, l'inquadratura di Chaplin o la narrazione di Welles? Come si è evoluto il cinema da allora?
Hmm... quello che mi interessa di più è il punto di vista del regista e come sceglie di raccontare la sua storia; cosa vuole dire... sia Chaplin che Welles erano maestri narratori, ognuno con il proprio e distinto punto di vista, ognuno di loro desiderava stimolare risposte diverse sul proprio pubblico, ciascuno con gli strumenti a sua disposizione che erano essenzialmente diversi. Chaplin ha realizzato i suoi film classici negli anni '20 - '40, il Citizen Kane di Welles era del 1941. Mi sono molto commossa per il film di Bradley Cooper "A Star Is Born", quel film mi ha distrutto. È molto intimo e ti invita in un posto molto privato. Ciò che amo oggi è che la produzione cinematografica e televisiva è molto più accessibile di un tempo. Abbiamo attori / sceneggiatori / registi come Issa Rae, Donald Glover e altri che stanno creando dei prodotti molto interessanti e molto personali, a volte partendo da una piattaforma come YouTube o Vimeo, e riescono a far crescere il loro progetto in qualcosa di più grande. Ci sono così tanti servizi in streaming che adesso hanno bisogno di contenuti originali, c'è tanto lavoro là fuori. È il momento in cui queste storie diverse, queste storie personali, queste storie che non avresti mai visto prima in televisione, stanno trovando posto su piattaforme in streaming come Hulu, Netflix e Amazon. È un momento emozionante.
Perché secondo te oggi il cinema è importante?
Perché le persone hanno ancora bisogno di sognare, di fuggire, di riflettere e di esplorare le loro vite e le loro convinzioni, e il cinema lo fa in un modo davvero unico. Film e TV educano e divertono più che mai perché tantissime persone che guardano film e prodotti televisivi in diversi luoghi come mai accaduto prima. Le voci degli artisti originali oggi vengono celebrate in un modo che non ho mai visto in passato. Le consolidate formule di film e TV del passato stanno a poco a poco scomparendo. Il pubblico di oggi è più veloce e ha un livello di concentrazione molto più breve che nel passato. Si aspettano molto dai film e dalle serie televisive che vedono, quindi devi catturarli in fretta e devi mantenere il loro interesse.
Ci parli dei tuoi ultimi lavori e dei lavori in corso di realizzazione? A cosa stai lavorando in questo momento?
In questo momento sto lavorando a una serie web con mio marito italiano che esplora le stravaganti avventure culturali e le sfide del nostro recente matrimonio.
Cosa pensi del cinema italiano di oggi? Cosa pensano ad Hollywood delle produzioni del mio Paese?
Non ci sono molti film italiani che arrivano negli Stati Uniti in versione integrale. Penso che gli americani, in generale, siano interessati a vedere film provenienti dall'Italia, ma è molto difficile per le realtà emergenti e per i lungimiranti registi italiani entrare nel nostro mercato, perché noi siamo esposti solo a film con grandi produzioni, con grandi budget e importanti distribuzioni. Io con mio marito ho guardato alcuni film italiani che lui mi ha consigliato, film davvero fantastici quali: "Il Marchese di Grillo", "La Grande Bellezza", "Divorzio all'italiana", "Bellissima", "Cronaca di un amore". Ne ho visto uno, del quale non ricordo il titolo, che parlava di una donna italiana che lavorava in una fabbrica milanese per tantissime ore, per sostenere sé stessa, i suoi figli e l'intera famiglia del marito perché tutti avevano una "disabilità" e non potevano lavorare. Un giorno è crollata sul posto di lavoro ed è stata mandata in montagna per riprendersi. Lì ha trascorso un po' di tempo libero, gomito a gomito con personaggi ricchi e famosi e si è innamorata di un altro uomo. A quel punto si è trovata di fronte ad una scelta: lasciare alle sue spalle la sua vecchia vita o iniziare qualcosa di fresco e nuovo? Mi è piaciuto il personaggio interpretato dall'attrice protagonista, un lavoro davvero bello.
Con quale regista italiano ti piacerebbe lavorare?
Sfortunatamente non ho molta familiarità con gli attuali registi italiani, quando posso cerco di guardare il cinema italiano contemporaneo e mi godo il loro lavoro. In passato ho apprezzato "La vita è bella" di Benigni, i western di Sergio Leone, "Romeo and Juliet" di Zeffirelli e "L'ultimo imperatore" di Bertolucci.
Immagina una convention all’americana, Linna, tenuta in un teatro americano, con qualche migliaio di adolescenti appassionati di cinema. Sei invitata ad aprire il simposio con una tua introduzione di quindici minuti. Cosa diresti a tutti quei ragazzi per appassionarli al mondo della recitazione e della settima arte? Quali secondo te le tre cose più importanti da raccontare loro sulla tua arte?
1. Studia e impara molto.
2. Lascia che l'unicità della tua voce, delle tue esperienze brillino.
3. Non arrenderti. Nulla è facile e nulla succede in una notte sola. Devi starci dentro fino alla fine a quello che vuoi fare, per tutto il tempo che è necessario.
4. Non preoccuparti di ciò che sta facendo qualcun altro. Il tuo percorso è tuo, non paragonarlo a quello degli altri.
5. Sii aperto nel creare e raccontare le tue storie. Non pensare che devi aspettare che qualcun altro che ti dia il lavoro. Crea tu il tuo lavoro.

Linna Carter
Instagram: @linna_carter

Andrea Giostra

EN:
Linna Carter, a Hollywood film director and actress… «I love telling unique and personal stories that make people laugh and think…»
Interview by Andrea Giostra.

Ciao Linna, welcome and thanks for your availability. If you wanted to introduce yourself to our readers, what would you say about yourself as an artist of the seventh art?
Ciao! Oh wow, I would say that I’m passionate about visual arts. I love telling unique and personal stories that make people laugh and think and empathize and feel connected to one another and also to something greater than themselves. I am a trained actor and member of SAG-AFTRA the Actor’s Union. I’ve done plays, films, commercials, and tv for many years. It turns out I have several personal stories I am compelled to tell, so I started writing, producing and directing my own projects as well.

Which was your training and artistic path that brought you where you came today?
I was very young when I told my mother I wanted to be an actor. And instead of discouraging me, she did the opposite by encouraging me to watch old classic films telling me that if I wanted to be an actor, I needed to study the work of the great actors and great filmmakers. I loved old black and white movies: “The Philadelphia Story” “Meet John Doe” “His Girl Friday” “Imitation of Life” “Some Like it Hot” “Cinderfella” and old musicals: “Seven Brides for Seven Brothers” “On the Town” “Gentlemen Prefer Blondes” “Carmen Jones” “Summer Stock.” I could go on and on about those actors- triple threats as dancers and singers as well. I trained as a ballet dancer and singer starting in 1st or 2nd grade. I did ballets, plays, and musicals in my youth and trained with private acting coaches throughout elementary school, high school, college, and beyond. I started doing commercials in high school and films in college. Each role opened opportunities for the next role and the next. That brings us to today.

How would you define your style of acting? Is there any actress or actor you're inspired by?
I don’t know that I have a style, I just stay truthful to the character. Many actors inspire me, most recently: Olivia Colman, Issa Rae, Benicio Del Toro, Lennie James, Yvette Nicole Brown, Elisabeth Moss, Lucy Punch, Robert Duvall, Delroy Lindo, Idris Elba, Ben Foster, Robin Wright, Sandra Oh.

What are your favourite actors and film directors and why?
Right now, I’m a fan of the shows: Game of Thrones, This Is Us, Killing Eve, Big Little Lies, Series of Unfortunate Events. Directors: Ava DuVernay, Spike Lee, Shonda Rhimes, Bradley Cooper,

“I've always said that the two directors who deserve to be studied are Charlie Chaplin and Orson Welles who represent the two most different approaches of directing. Charlie Chaplin in a raw and simple way, probably had not the slightest interest in cinematography. It simply slaps the image on the screen, and that's it: it's the content of the frame that matters. Instead, Welles, at his best, is one of the most baroque stylists in the traditional style of the filmic tale.”(Conversation with Stanley Kubrick on 2001 by Maurice Rapf, 1969). What is more important from your point of view, the Chaplin framing or the Welles narrative? How has cinema evolved since then?
Hmm, what interests me most is a director’s point of view and how they choose to tell the story; what they want to say. Both Chaplin and Welles were master storytellers, each with their own distinct point of view, each wanting to elicit different responses from their audiences, each with essentially different tools at their disposal. Chaplin was making his classic movies in the 1920s-40s, Welles’ Citizen Kane was 1941. I was really moved by Bradley Cooper’s A Star Is Born, that movie just destroyed me. It was so intimate and invited you in to this very private place. What I love is that film and television production is so much more accessible than it used to be. We have actors/writers/directors like Issa Rae, Donald Glover, and others who are creating this very interesting, very personal content, sometimes starting on a platform like YouTube or Vimeo, and growing that project into something bigger. With so many streaming services now in need of original content, there is so much work out there. And now's the time when these different stories, personal stories, stories that you would never see on network television before, are finding homes on streaming platforms like Hulu, Netflix, and Amazon. It’s an exciting time.

Why do you think cinema is important today?
Because people still need to dream, and escape, and ponder and explore their lives and their beliefs and cinema does that in a very unique way. Movies & TV educate and entertain more than ever before because so many people are watching content in more places than ever before. Original voices are being celebrated in a way I have not seen in the past. The tried and true film & tv formulas are getting left behind. The audiences of today are faster and have shorter attention spans than ever before. They expect more from their films and tv shows, so you’ve got to get them quick and you’ve got to keep them interested.

Can you tell us about your latest work and work in progress? What are you working at right now?
Right now I am working on a webseries with my Italian husband exploring the quirky cultural adventures and challenges of our recent marriage.

What do you think of today's Italian cinema? What does Hollywood think about the productions of my country?
There are not many Italian films that come to the US in wide release. I feel American’s are very open to seeing movies from Italy, but it is very hard to be introduced to the up and coming, forward thinking Italian filmmakers since we are only exposed to the larger films with a large distribution budgets. But I have watched some films with my husband that he recommended which were great: “The Marquis of Grillo” “La Grande Bellezza” “Divorce Italian Style” “Belissimi” “Cronaca di un amore” There was one I don’t remember the name of about an Italian woman working in a factory in Milan very long hours to support herself, her kids, and her husband's entire family because everyone else had a “disability” and couldn’t work. She collapsed at work one day and was sent to the mountains to recuperate where she enjoyed some much needed time off, rubbed elbows with the rich and famous, and fell in love with another man and was faced with a choice to leave her old life behind or start something fresh and new. I enjoyed the character arc of the lead actress, really beautiful work.

With which Italian director would you like to work?
Unfortunately, I’m not too familiar with Italy’s current directors, but I seek out new Italian cinema when I can and enjoy their work. In the past, I have enjoyed Benigni’s “Life is Beautiful,” Sergio Leone’s westerns, Zeffirelli’s “Romeo and Juliet,” and  Bertolucci’s “The Last Emperor.”

Linna, imagine a convention held in an American theatre, with a few thousand teenagers passionate about cinema. You are invited to open the symposium with your introduction of fifteen minutes. What would you say to all those guys to get them excited about the world of acting and the seventh art? What do you think are the three most important things to tell them about your art?

1.      Study, get that training.
2.      Let the uniqueness of your voice, your ownexperiences shine through.
3.      Don’t give up. It’s not easy, it doesn't happen overnight. Be in it for the long haul, however long it takes you.
4.      Don’t worry about what anyone else is doing. Your path is your own, don’t compare yours to someone else’s.
5.      Be open to creating and telling your own stories. Don’t feel you have to wait for someone else to give you the job. Make your own work.

Instagram: @linna_carter

Andrea Giostra

Teatro, Debora Caprioglio zitella acida in "Otto donne e un mistero". L'intervista di Fattitaliani

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Otto donne e un mistero di Roberth Thomas, in scena fino al 14 aprile al Teatro Quirino di Roma.

Traduzione di Anna Galiena. Adattamento di Micaela Milano. Regia di Guglielmo Ferro. Con Paola Gassman, Anna Galiena, Caterina Murino, Claudia Campagnola (intervista), Antonella Piccolo, Giulia Fiume. Nel ruolo di Augustine una straordinaria Debora Caprioglio che abbiamo intervistato per fattitaliani.it


Augustine, algida, zitella e sorella di Gaby (Anna Galiena). Ipocondriaca, nevrotica, bruttina, gelosa della sorella, si finge malata di cuore, legge romanzi rosa.

Ha molte debolezze e racconta un sacco di bugie che ad un certo punto vengono smascherate, mettendo al muro ogni personaggio.
Uno scheletro nell’armadio e un segreto da raccontare…
Augustine è un’algida zitella, parliamo un po’ di questo personaggio...

Augustine apparentemente è una zitella acida che non ha mai avuto uomini né storie d’amore. Vive con la mamma di cui si è sempre occupata ma vorrebbe comunque avere un uomo, un fidanzato. Legge segretamente dei romanzi d’amore e ha delle passioni e delle pulsioni che vorrebbe tirar fuori. E' bloccata però dalla convivenza con la mamma. Ha poca autostima e non si è mai amata. È bacchettona soprattutto nel confronto con altre donne. In realtà è solo apparenza e alla fine si libera dell’armatura che indossa e sboccia come un fiore quando comprende che nella vita c’è anche altro.

8 donne ed un mistero ma i misteri sono più di uno...

Ognuno ha il suo. Io dico sempre, il cadavere vero non è quello che dovrebbe esserci dietro una porta ma è quello che ognuno di noi porta dentro di sé, i cosiddetti scheletri nell’armadio. La forza dello spettacolo non è l’omicidio o trovare l’assassino che è il plot iniziale ed il motivo per cui queste donne si svelano nella loro natura. Ognuna di noi ha un sogno che poi tira fuori, mano a mano che la vicenda si consuma, vengono fuori delle verità e delle realtà veramente molto inquietanti. Otto donne e un misteroè una commedia noir, che ha dei tratti sicuramente di giallo, dei piccoli tratti di commedia ma anche dei tratti di una crudezza incredibile. Succedono delle cose nel corso dello spettacolo che io stessa rimango stupita su come queste donne nascondano dei segreti.

Beh, forse solo le donne sanno nascondere dei segreti

Sì, noi siamo come le bambole russe. Oltre ad essere multitasking (questa è un’accezione positiva), siamo anche molto complesse quindi riusciamo a tenere dentro vari strati della nostra personalità, che a mano a mano vengono alla luce.

Cosa hai portato di tuo nel personaggio?

Beh, diciamo che non so cosa ho portato di mio in questo; l'incontro con questo personaggio però sicuramente è stato molto fortuito perché quello che viene visto nello spettacolo, l’ho portato subito, dal secondo giorno di prova, poi ovviamente ci ho lavorato, però certe caratteristiche sicuramente le ho colte subito come il suo senso di frustrazione. Ovviamente mi sono portata dietro delle cose fatte in precedenza, perché ogni attore ha nel suo baule qualche oggetto che al momento giusto possa tirar fuori.
Due anni fa avevo fatto “Lei è ricca la sposo e l’ammazzo”, anche lì una bruttina che poi si trasforma ma buona, invece questa è acida e cattiva. Di mio sicuramente ho portato la grinta. Ogni tanto mi piace trasformarmi, penso che il lavoro dell’attore sia proprio il sapersi camuffare. A me piace quando la gente mi dice “non ti avevo neanche riconosciuta”, è proprio quello il mio obiettivo, mi diverte molto.

Quanto ti ha spaventato il confronto con Isabelle Huppert che aveva interpretato il film?

Mah guarda... ti confesso un segreto tanto per essere nel tema dei misteri: io il film non l’ho visto appositamente perché non volevo condizionami nell’interpretazione. Essendo un Film fatto da grandi attori, il rischio era l’emulazione e a teatro come al cinema non va bene. Ho voluto trovare questo personaggio dentro di me, cercando di non pensare a questa cosa. Nel senso che quando si adattano i film a teatro, inevitabilmente ci si va a confrontare con attori che l’hanno sicuramente interpretata in maniera egregia e questo è il motivo per cui è un film rimasto nella storia e tende a riproporsi a teatro. Secondo me è bene non farsi condizionare perché comunque ognuno di noi ha un modo per raggiungere il personaggio però amici che hanno visto il film mi dicono che c’è molta somiglianza tra le due Augustine soprattutto per l’impostazione del personaggio.

8 donne in scena, 8 donne insieme, 8 donne che fanno una tournée più o meno lunga. C’è sempre accordo o anche qualche screzio?

Allora diciamo che tra noi c’è un grande feeling, ogni tanto può succedere qualche piccola cosa, ma questo può succedere anche in  compagnie miste. Meglio che ci siano dei modi per confrontarsi ma devo dire che in linea di massima noi andiamo tutte molto d’accordo e se così non fosse sarebbe un grave problema per lo spettacolo che è un corpo unico che si muove, è corale però al tempo stesso è come se ognuna di noi facesse parte di un unico progetto, per cui se ci fosse una mancanza di stima, di amicizia e di feeling lo spettacolo sarebbe un disastro. Questa è la prova che lo spettacolo comunque sta andando molto bene perché tra di noi non c’è prevaricazione, anzi ognuna tifa perché la collega faccia bene. Il nostro è un vero e proprio gioco di squadra.

Progetti per il futuro, a parte la tournée che vi aspetta a novembre?

Per il momento questa, poi vedremo. Ho sempre la mia Callas d’incanto, un monologo che porto in giro come “gli spettacoli pensione” come diceva Gassman, perché è un testo che amo molto e mi sta dando diverse soddisfazioni. Quindi sicuramente quest’estate e anche nei buchi della tournée lo porterò in scena. Il resto è tutto ancora in divenire, siamo in primavera speriamo che sboccino tanti fiori.

                                                       Elisabetta Ruffolo






Felice Corticchia regista de “Le confessioni di un assassino perbene” di e con Marino Parodi. Debutto il 3 maggio all’Arciliuto - Roma

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di Ester Campese - Debutta il prossimo 3 maggio, all’Arciliuto, lo spettacolo teatrale “Le confessioni di un assassino perbene”. Un dramma in atto unico, scritto e interpretato dallo psicoterapeuta e ricercatore Marino Parodi che vede la regia a cura del noto regista e sceneggiatore Felice Maria Corticchia.

Si parla molto in questi tempi di femminicidio e questa opera è ispirata proprio ad uno dei tanti casi che Marino Parodi ha trattato da terapeuta.

Viene dunque proposto in scena, con la mirabile conduzione di Felice Corticchia, un suggestivo punto di vista che non prende in considerazione la sola e semplice narrazione tratta dalla cronaca, ma piuttosto trae spunto e presenta un punto di vista “diverso” ovvero quello della lettura della mente malata di chi si è macchiato di una simile efferatezza. Il racconto dell’assassino è ambientato all'interno di una cella del carcere ove si trova recluso.

Il partenope Marino Parodi oltre ad essere noto psicologo e terapeuta, è anche un eccellente scrittore, nonché sceneggiatore e conferenziere. Ha nel tempo  sviluppato un proprio filone creativo, approfondito anche attraverso studi sul potenziale della mente ed in particolare sul piano della guarigione spirituale.

Le sue ricerche sul campo sono sempre state affrontate con un approccio fortemente cristiano  e lo hanno condotto in vari Paesi del mondo.

Ha ricevuto l'onorificenza di "Ambassador for Peace" da parte della IFFWP (International Federation for World Peace).
Si unisce in questa occasione, a Felice Corticchia, sceneggiatore nonché regista di cinema e teatro che vanta collaborazioni anche in RAI tra cui “Le 5 giornate di Milano” di Carlo Lizzani con Giancarlo Giannini e Daniela Poggi. Formatosi alla Scuola Europea di Cinema, frequenta il Laboratorio del teatro comico di Milano/Navigli. Felice Corticchia ha ricevuto innumerevoli premi in carriera per la regia, per citarne solo alcuni, e stato insignito del “Premio speciale Anfora di Calliope sezione Arte e spettacolo” del “Premio Prestige per le Arti – Sezione Cinema e Spettacolo “ e del “Premio Ischia” per il teatro.

Premio Vasco da Gama “Arte Lisbona 2019”, 11-18 maggio 2019 Atelier Natalia Gromicho Lisbona

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La leggenda narra che la città fu fondata da Ulisse, quella stessa città che i Fenici chiamarono “Olissipo” il porto che incanta e alla quale invece i romani diedero l’appellativo di Felicitas Julia in onore di Giulio Cesare.
Ottocento anni di influenze culturali differenti che hanno dato vita ad una città dinamica, attenta alle moderne tendenze e stili di vita ma in grado di preservare il fascino della storia e della tradizione: Lisbona. È al Chiado, nel cuore di uno dei quartieri più tradizionali e caratteristici che si svolgerà la prima edizione del «Premio Vasco da Gama – “Arte Lisbona 2019”», in concomitanza con la fiera internazionale d’arte contemporanea Ar.co Lisboa. Dal 11 al 18 maggio 2019, un selezionato numero di artisti di chiara fama internazionale, valutati per l’occasione da ArtetrA e Prince Group, salperanno con la loro arte verso le coste lusitane per approdare presso l’Atelier Natalia Gromicho, ricordando con un premio le valorose gesta del navigatore ed esploratore Vasco Da Gama che partendo dalle affascinanti sponde salpò alla scoperta della rotta per l’India. Lisbona costituisce una delle tappe del Grand Tour che toccherà le maggiori capitali europee dell’Arte e della Cultura. Un viaggio di scoperta, di confronto, di ricerca sulla nave dell’audacia e della temerarietà, dove il coraggio è alimentato dal gusto per la conoscenza e il successo garantito da una legge universale e imprescindibile: “Da un viaggio non si torna mai come si è partiti”.



Tra gli artisti di fama internazionali selezionati dalla giuria del «Premio Vasco da Gama – “Arte Lisbona 2019”», c’è la pop artist italiana Francesca Falli, che dopo Amburgo viaggia adesso verso Lisbona. La Falli è entrata a far parte del mondo del collezionismo già dal lontano 1986, e lavora da sempre come pop artist avendo alle spalle tanti anni di studio nel campo artistico, la sua prima esposizione è datata infatti 1985, ed è per questo motivo che possiede una grande cultura artistica che la porta a giocare attraverso le sue opere e attraverso le sue parole con dei divertenti collage digitali rivolti all’ignoranza artistica… ignorante come un pollo! Il titolo dell’opera che esporrà a Lisbona è CHA-GALL IN PORTO-GALLO, un’opera dal sapore Pop che chiude il ciclo delle opere sul tema terremoto, che in quanto aquilana hanno condizionato la Falli negli ultimi suoi dieci anni di attività, così come gli anni passati dalla terribile calamità naturale che ha colpito L’Aquila (2009). L’artista aquilana ha inventato un nuovo stile comunicativo, sia nell’arte che nella comunicazione, ed oggi è diventata un simbolo di ispirazione per diversi artisti pop di arte contemporanea.


Link:

https://www.artetra.it/arte-lisbona-2019-premio-vasco-da-gama/



Francesca Falli

http://www.artetra.it/it/francesca-falli/

https://www.youtube.com/watch?v=suZprgmuLzI 

https://www.facebook.com/francesca.falli1 



Jim Jarmusch all'inaugurazione del Festival di Cannes 2019

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The Dead Do not Die, il nuovo film di Jim Jarmusch, sarà proiettato in occasione dell'apertura e in concorso - una prima mondiale!

Il 72 ° Festival di Cannes si aprirà con la proiezione del concorso del nuovo film di Jim Jarmusch, The Dead Do not Die. Martedì 14 maggio, sullo schermo del Grand Théâtre Lumière, il film del regista e sceneggiatore americano sarà la prima edizione del concorso per la Palma d'Oro di quest'anno.

Nella piccola città assonnata di Centreville, qualcosa non va bene. La luna è alta e bassa nel cielo, le ore di luce del giorno diventano imprevedibili e gli animali stanno iniziando a mostrare comportamenti insoliti. Nessuno sa bene perché. Le notizie sono spaventose e gli scienziati sono preoccupati. Ma nessuno prevede la ripercussione più strana e più pericolosa che presto inizierà a tormentare Centerville: I MORTI NON MUOVONO - si alzano dalle loro tombe e attaccano selvaggiamente e banchettano sui viventi - e i cittadini della città devono combattere per la loro sopravvivenza.

La nuova incursione del cineasta indipendente nel film di genere (dopo il western con Dead Man, Samurai / crime movie con Ghost Dog: The Way of the Samurai, e il suo film sui vampiri, Only Loveers Left Alive) promette di essere "il più grande cast di zombi mai smontato"": Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez, Iggy Pop, Selena Gomez, RZA, Sara Driver, Austin Butler, Luka Sabbat, Eszter Balint, Carol Kane e Tom aspetta. The Dead Do not Die riunisce anche Jarmusch con molti dei suoi frequenti collaboratori, tra cui il direttore della fotografia Frederick Elmes (Night on Earth, Paterson, Broken Flowers) e l'editore Affonso Gonçalves (Only Lovers Left Alive, Paterson). I morti non muoiono è il tredicesimo lungometraggio di Jim Jarmusch e rappresenta non solo una sovversione umoristica e talvolta spaventosa del genere (con un cenno al film di George Romero, Night of the Living Dead), ma anche un omaggio al cinema stesso.
Dal momento che Stranger Than Paradise, Caméra d'or, vincitore del Festival di Cannes nel 1984, che fu un punto di riferimento nella storia del nuovo cinema americano indipendente, Jim Jarmusch ha condiviso con noi i suoi universi artistici, soulful, colonne sonore ispirate, umorismo insolito, e i meandri dei suoi antieroi in un mondo sempre un po 'strano. A Cannes, il suo elegante cinema rock and roll, spesso presentando un'America alternativa, ha ricevuto quattro riconoscimenti, tra cui la Short Film Palme d'or nel 1993 per Coffee and Cigarettes: Somewhere in California e il Grand Prix nel 2005 per Broken Fiori.
Nel 2016, Jim Jarmusch ha avuto due film nella Selezione Ufficiale: Paterson con Golshifteh Farahani e Adam Driver, in Concorso, e Gimme Danger, il documentario musicale su Iggy e gli Stooges come parte delle Midnight Screenings.
Una presentazione di Focus Features prodotta da Joshua Astrachan e Carter Logan, The Dead Do not Die sarà distribuita da Focus Features e Universal Pictures International in tutto il mondo - insieme a Longride in Giappone.
Il film uscirà in Francia lo stesso giorno della sua proiezione a Cannes la sera del 14 maggio, negli Stati Uniti il ​​14 giugno 2019 e poi in tutto il mondo.

Teatro, Marco Fiorini è Ciancicagnocchi. L'intervista di Fattitaliani

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Ultime quattro repliche al Barnum Seminteatro per Ciancicagnocchi, interpretato da Marco Fiorini, scritto e diretto da Gabriele Mazzucco. Fiorini si cala nei panni di Ciancicagnocchi e lo fa in maniera straordinaria. Non perdetelo, ne vale veramente la pena.


Nello scorsoweekendè stato un trionfo sia di pubblico che di colleghi che sono venuti a vederlo. Che ne pensi? 
Sono stato molto contento dell’affluenza che c’è stata e soprattutto del fatto che sia  piaciuto a tutti.
È la prima volta che lo fai? 
Quando Gabriele Mazzucco aveva scritto il testo, aveva previsto un certo numero di attori ma non l’aveva convinto. Un giorno me lo ha proposto, dicendomi “è un bellissimo testo ma non ha avuto l’esito che mi aspettavo e ho deciso di ridurlo in un monologo con una parte narrativa del protagonista che dovrà fare anche gli altri personaggi. Mi ha chiesto se avevo voglia di farlo. L’ho letto, era scritto bene e affrontava un periodo storico molto interessante. Ho pensato che fosse un’operazione bella e anche funzionale alla mia carriera. Una bella prova di attore e anche un modo per alzare l’asticella. Ho accettato di buon grado e sono stato felice di averlo fatto.
Chi è Ciancicagnocchi che come significato ha due accezioni, quello di Mangia gnocchi e quello di balbuziente?
A Roma, Ciancicagnocchi è quello che “zagaglia” cioè quello che balbetta. Diventa una figura un po’ più allargata rispetto al classico Ciancicagnocchi perché rappresenta l’uomo di strada, il burlone. Per usare un linguaggio moderno, diremmo che è uno che vive alla giornata, vive di espedienti, non ha famiglia perché cresce in un orfanotrofio, è un trovatello perché è stato abbandonato dal padre e dalla madre. Il suo vero nome è Luigi Proietti che a Roma è il cognome più usato per i trovatelli. È una figura un po’ stereotipata che prende il nome di Ciancicagnocchi perché balbetta soprattutto quando si agita. Vive nelle strade del quartiere dove è cresciuto, tutti lo conoscono, si nasconde sotto la protezione di quelli più potenti di lui, cosiddetti “banditelli” ai quali spesso si accoda. Come Rugantino è il tipico personaggio romano. 
Nella nostra storia ha un incontro fatale con due carbonari. Siamo nell’epoca della Repubblica romana, l’azione si svolge nel 1849, proprio alla soglia della Rivoluzione contro il Papa che porterà alla nascita della seconda Repubblica Romana. L’incontro con i due carbonari è fatale perché gli rivelano che le sue origini non sono affatto sconosciute ma ha origini nobili in quanto figlio di una contessa e dell’unico erede di un casato importante e anche molto ricco. Suo nonno è ancora in vita. In cambio loro, per raccogliere proseliti, gli chiedono di convincere il popolo romano a fare la rivoluzione. Cosa che gli riesce benissimo perché essendo conosciuto da tutti, accetta di reclutare persone ma in cambio vuole che loro lo aiutino a recuperare le sue origini nobili e le ricchezze che gli spettano di diritto. Il tutto è narrato in chiave ironica, divertente, commovente, con toni anche drammatici. Ovviamente la sua vita è romanzata, il personaggio è inventato da Gabriele Mazzucco ma ha dei riferimenti storici veri. È anche un bel modo per ripassare un pezzo di storia di Roma. È stata una delle poche rivoluzioni vere del popolo romano purtroppo finita male. Il popolo romano ha cercato di acquistare la sua libertà ma l’arrivo dei francesi ha tarpato le ali a questo anelito di libertà.
Fino a dove si può spingere il desiderio di cambiare vita? 
Secondo me dipende dall’individuo e deve essere coltivato se sente che la vita non è quella che avrebbe voluto. In questo caso, il desiderio di Ciancicagnocchi è giustissimo e dettato dalla fame e non dalla voglia di riscatto sociale. Se uno ha il desiderio di cambiare vita perché quella che sta vivendo non gli piace, credo che sia legittimato a farlo e in qualche modo dovrebbe essere aiutato anche dalla società. Faccio spesso il confronto con quanto succede all’estero perché è più facile cambiare lavoro. Quanto meno è più facile di quanto lo sia in Italia. 
In ogni parte del mondo esiste effettivamente il Welfare, in Italia esiste solo in teoria… 
Esatto! La vita è solo una. Ho letto una bellissima frase “Un giorno ti sveglierai e capirai che quello che volevi fare non sarà più possibile farlo. Quello che vuoi fare, fallo oggi”.


Elisabetta Ruffolo



Taormina, mostra-evento di Francesco Messina: 58 opere dello scultore originario di Linguaglossa

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È in corso in queste ore a Taormina, nelle sale di palazzo Ciampoli, l’allestimento della straordinaria mostra dedicata allo scultore Francesco Messina (Linguaglossa, CT 1900 - Milano 1995).
S’intitola “Arte Sicilia Contemporanea, Francesco Messina. Suggestioni ed echi dall’Antica Naxos”, raccolta di cinquantotto opere dell’artista siciliano, originario di Linguaglossa e milanese d’adozione - autore fra l’altro del celebre “Cavallo” icona della Rai - visitabili dal 15 aprile e fino al 15 giugno. Al lavoro, insieme alle maestranze, sono i curatori sono Vera Greco (Direttore del Parco Archeologico di Naxos Taormina), Maria Fratelli (Direttore dello Studio Museo Francesco Messina di Milano) e Diego Cavallaro, che per l’esposizione di Taormina ha curato concept, allestimenti e contenuti espositivi.
La mostra è dedicata a Sebastiano Tusa, l’insigne archeologo ed Assessore Regionale dei Beni Culturali – tragicamente disperso il 10 marzo scorso in un incidente aereo in Etiopia -  che avrebbe dovuto inaugurare l’evento nelle scorse settimane e sarà inaugurata lunedì 15 aprile, alle ore 17. Con il direttore del Parco di Naxos – Taormina, saranno l’Assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza, Carmelo Briguglio, capo della Segreteria dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, il sindaco di Taormina, Mario Bolognari, e i sindaci del territorio.
Si tratta della terza ed ultima tappa di un singolare progetto artistico nato dalla collaborazione fra i Parchi Archeologici di Naxos-Taormina ed Agrigento e lo “Studio Museo Francesco Messina” di Milano, dove un anno fa ha preso il via la narrazione comparata dello scultore siciliano – uno dei massimi protagonisti del Novecento, alla continua ricerca di una armonia formale classica – le cui opere sono state e saranno proposte alla lettura dei visitatori affiancate da reperti archeologici dei musei di Agrigento e, adesso, di Naxos. Articolata nella prestigiosa sede di Palazzo Ciampoli, la mostra rappresenta anche l’occasione per riaprire al pubblico uno dei gioielli più preziosi dell’architettura storica taorminese di proprietà della Regione Siciliana.

Cinquantotto le opere milanesi riunite a Taormina, grandi e piccoli bronzi che consentono di ripercorrere, nella luce mediterranea della sua terra d’origine, l’intero corpus dell’opera di Francesco Messina comparandola con reperti arcaici, classici e di età romana selezionati dall’archeologa del Parco Maria Grazia Vanaria. L’esposizione è articolata in sette sale. Fra i capolavori di Messina figurano i ritratti della moglie Bianca Fochessati Clerici e dell’amico e conterraneo, il premio Nobel Salvatore Quasimodo; la sala dei Nudi, elogio della giovinezza e del corpo femminile dove spicca Eva, monumentale bronzo del 1949 alto 190 cm; quindi i Pugili, le Ballerine (con le citazioni di grandi étoile della Scala di Milano, come Carla Fracci, Liliana Cosi e Aida Accolla); infine il ciclo dei Cavalli, con i modellini del Cavallo Morente, bronzo del 1958 realizzato da Messina per la sede Rai di Roma, e lo Stallone ferito, opera appartenente alla città di Catania (collocata nel verde di Piazza Galatea) che proprio vent’anni fa, nel 1999, dedicò a Messina la prima retrospettiva post mortem. La mostra di Francesco Messina a Palazzo Ciampoli di Taormina è visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 19.30 e con ingresso libero.

in copertina: FRANCESCO-MESSINA-Davide (bronzo 1944-64)
INFO

Titolo “Arte Sicilia Contemporanea, Francesco Messina. Suggestioni ed echi dall’Antica Naxos”

A cura di Vera Greco, Maria Fratelli, Diego Cavallaro

Sede Palazzo Ciampoli, via Messina, Salita Ciampoli 1, Taormina

Date 15 aprile – 15 giugno 2019

Orari tutti i giorni dalle 9 alle 19.30

Ingresso libero.

Ingresso disabili: via Fazello s.n. (è necessario prenotare al telefono visita e ingresso con carrozzina)

Inaugurazione lunedì 15 aprile, ore 17

Info pubblico 0942 51.001 – 0942 628.738

urp.parco.archeo.naxos@regione.sicilia.it; www.parconaxostaormina.com

Palermo, Ragazzi disabili organizzano sfilata di moda

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Sfilata di moda di ragazzi diversamente abili a Palermo, presso Palazzo Ziino, per ricordare che l'arte e l'amore sono sempre la “cura”: l'idea in occasione della settimana della disabilità, organizzata da unalottaxlavita onlus, che è partita giorno 8 aprile e si è conclusa ieri.

Una sfilata di moda organizzata da ragazzi disabili che hanno sfilato tra le tele del maestro Filippo Lo Iacono: non poteva concludersi meglio la cinque giorni dedicata ai diversamente abili a Palermo presso Palazzo Ziino. 
“Dalla tela alla cura" il sottotitolo scelto per l'iniziativa: perché dipingere ed esprimersi attraverso i colori non è solo un’arte ma anche un modo per conoscere se stessi e il disagio altrui.  “La mancanza di salute e la disabilità – ha detto Gabriele Montera, presidente di unalottaxlavita onlus - non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona; e la più grave privazione che le persone  subiscono non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore”
L'associazione unalottaxlavita onlus (www.unalottaxlavita.eu) è sempre più presente a Palermo, in continua crescita nei rapporti istituzionali nazionali, regionali e comunali, oggi vanta nel proprio direttivo, poiché fortemente determinati nel fare rete, anche presidenti di altre organizzazioni operanti sul territorio. Destinata ad allargarsi a macchia d’olio l'associazione unalottaxlavita onlus è presente in ben diciotto regioni su venticinque, ha sede legale in Calabria e segreteria operativa in Sicilia. L’associazione si occupa di problematiche socio assistenziali e socio sanitarie. 

XX International Tattoo Expo Roma: dal 3 al 5 maggio 400 tatuatori da tutto il mondo alla Nuova Fiera di Roma

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Dal 3 al 5 maggio 2019 gli aghi dei più grandi tatuatori mondiali arriveranno a tingere Roma con il loro inchiostro indelebile.

Nella notte dei tempi rappresentava un rapporto rituale con il sacro, poi è diventato trasgressione, poi arte contemporanea, oggi la sua stessa creazione e incisione sulla pelle si fa perfomance e il suo possesso diventa simbolo di appartenenza a una tribù social e sociale. Dalla modella al professionista, dallo yuppie all’hippie, oggi tutti (o quasi) indossano un tatuaggio, una traccia unica e inconfondibile sulla pelle, e aziende, influencer, star tv e web, ne sfruttano l'enorme portata sociale e mediatica.
Quello del tattoo è un enorme movimento onnicomprensivo e le mille filosofie che animano e agitano questo universo si incontreranno in occasione del XX International Tattoo Expo Roma, il quinto più importante e grande al mondo, dal 3 al 5 maggio alla Nuova Fiera di Roma: più di 400 tatuatori da ogni parte del globo, tra old e new school, nuovi fenomeni e tendenze, brand, vip, espositori e tutta la cultura che gravita intorno alla decorazione pittorica corporale, un live stage dall’agenda serratissima con ospiti del calibro di Samuel dei Subsonica in uno speciale dj set ad hoc e una DRAGO Lounge pensata l’occasione.
Gli artisti della rotativa trasformeranno l'hangar della Nuova Fiera di Roma in un hub, un pianeta interamente ink-related, un labirinto di macchinette, aghi e pelle che si tingerà sotto il tocco degli esponenti dei migliori studi di fama mondiale per festeggiare il ventesimo anniversario di un evento che si fa al tempo stesso rituale, artistico, trendy e mondano con ospiti i più grandi tatuatori della scena. 
Ci saranno Sensei Honda, direttamente da Itoshima in Giappone, uno degli unici tre maestri giapponesi che ancora tatuano esclusivamente con tecnica Tebori senza mai usare la macchinetta; Calvin Ngo da Singapore, che propone uno stile giapponese estremamente rigoroso nella scelta dei soggetti e nella loro realizzazione; Dani Guiraone, freschissimo primo classificato a Siviglia con i suoi tatuaggi in black’n’gray, dalla Spagna; il britannico Jakub Hendrix e lo svedese Jimmy Jhonsson, che realizzeranno per il contest finale di domenica 5 maggio un tatuaggio a 2 mani creando una sorta di art fusion su pelle; John Paul Cheng da Singapore con il suo stile “fine line”; Chris Liang da Taiwan che mostrerà come sia possibile applicare la concezione europea del tatuaggio alla tradizione orientale creando soggetti che vestono il corpo come abiti su misura; Horikan, ormai stabilitosi in Olanda, che tatuerà secondo i canoni della tecnica giapponese Tebori, ossia esclusivamente con l’uso delle tradizionali bacchette giapponesi per la realizzazione del tatuaggio; Kimihito Kawahara, ormai anche lui residente ad Amsterdam, con la sua “New School” giapponese; Karol Rybakowsky, dalla Polonia, uno dei maggiori esponenti della ritrattistica a colori, un ospite fisso ormai da tre anni; Jemka da Sidney che proporrà i suoi tatuaggi “Watercolor”, uno stile che in Europa annovera un sempre crescente numero di fans; Damian Gorski, londinese d’adozione, imbarazzante come renda un effetto “fluo” nella campitura dei suoi tatuaggi grazie all’uso sapiente del contrastare i colori; Anders Isso e Henriette Blackbird norvegesi, da un paio d’anni ospiti fissi della manifestazione.
Fabio Onorini (stile tradizionale Americano, tatuatore di Fronte del Porto e Korpus Domini) e Michele Agostini (stile realistico, tatuatore di Tratto Nero e Korpus Domini), terranno per la prima volta un seminario ad hoc dalla storia del tatuaggio, all’esecuzione
Tante anche le donne del tatuaggio protagoniste: Jin O da Sidney con uno stile dai toni tenui e accattivanti che rendono fiabeschi i suoi tatuaggi; Elisheba Israel Mrozik, da Nashville, ex concorrente di Ink Mastered e Tattoo Artist of the Year nel 2015, pluripremiata tatuatrice in conventions in tutti gli Stati Uniti. L'arte di Elisheba è esposta nelle gallerie, nei murales e nel suo tattoo shop e galleria One Drop Ink. La sua body art è in tutto il mondo e può essere vista in tutti i continenti da clienti provenienti da Stati Uniti, Europa e Asia. Natasha “Animal”, con i suoi ritratti di animali dai contorni fiabeschi, dalla Russia; Eric Artistica da Singapore; Joa Antounm tatuatrice libanese in tour mondiale; Selina Colleye, sempre da Amsterdam, con il suo raffinato New Traditional occidentale; Maya Sapiga, tatuatrice, pittrice, illustratrice che usa i colori in modo stupefacente al di là del supporto usato, che sia carta o pelle il risultato delle sue opere è riconosciuto a livello mondiale; Carissa Lee, bostoniana perennemente in viaggio per proporre la sua personale rivisitazione dei temi classici dell’iconografia orientale.
Un percorso in ciò che rappresenta il tatuaggio oggi, che in tre giorni no-stop riunirà un fenomeno dall'ampio respiro che, non a caso, oggi coinvolge anche i brand. Un parterre d'eccezione per festeggiare i 20 anni della storica tattoo expo d'Italia, alla quale, nel 2019 si unisce la direzione artistica di Ritual The Club. Il 1999 e il 2000 furono, infatti anni storici per le sottoculture a Roma: nacquero l'International Tattoo Expo e il Ritual. Vent'anni in cui l'International Tattoo Expo Roma e il Ritual hanno apportato una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere gli stili di vita alternativi in Italia. Vent'anni che meritano di essere festeggiati nel migliore dei modi: con un nuovo grande progetto comune. Per l'occasione, International Tattoo Expo Roma e Ritual The Club uniranno le loro forze, le loro storie, i loro stili. Sul palco si esibiranno tutti e tre i giorni due grandi aerial performer della scuderia Torture Garden, il più grande fetish party al mondo con sede a Londra, rappresentato in Italia da Ritual The Club: Sasha Flexy e Skinny Red Head. Sabato sera ci sarà il dj set di un ospite speciale: Samuel dei Subsonica. Ogni giorno pole dance, bondage e dj set rock intratterranno il pubblico della manifestazione.
Non solo: durante i tre giorni della convention DRAGO allestirà una Lounge dedicata, uno spazio multifunzionale in cui si succederanno mostre, conferenze, celebrazioni, workshop e uno spazio esclusivo che racchiuderà le menti più energiche e propulsive di una scena inarrestabile e dedita all’arte, all’inchiostro e alla strada. Il progetto, ideato dall’editor ePaulo von Vacano e curato da Carlotta Vagnoli, prenderà trecento metri quadrati dell’Hangar numero uno della Nuova Fiera di Roma per raccontare i volti pitturati, le mani sporche, i denti scintillanti, la musica alta e il rumore delle motociclette. Gli ospiti che si alterneranno di giorno in giorno spaziano da artisti del calibro di Estevan Oriol, (fotografo storico e mostro sacro della West Coast e autore di This Is Los Angeles edito da DRAGO) a Paolo Cenciarelli, il brillante occhio che ha scattato e firmato l’ultima pubblicazione della casa editrice con il suo iconoclastico Vangelo. E ancora rappers, live painters, nuove scene del tatuaggio mondiale, street artists rinomati, crew dinamitarde e denti d’oro: un esercito che dalla strada abbraccia l’arte e le strizza l’occhio in segno di intesa.
"La prima edizione di quella che sarebbe diventata l’International Tattoo Expo Roma" spiega il direttore artistico Paolo Core "si tenne nel 2000 ed era poco più che una festa tra appassionati del tatuaggio. Il successo riscontrato da questa edizione a dir poco “casereccia” ha, però, acceso la fiamma della voglia di crescere e migliorare sebbene nessuno pensasse ancora di poterci paragonare ad altre manifestazioni sia nazionali che europee.
Ricordiamo con tenerezza i primi 50 tatuatori che presenziarono alla seconda edizione, specialmente adesso che ne proponiamo 400 da tutti i continenti.
L’International Tattoo Expo ha nel suo DNA la voglia di cambiare e di tracciare strade nuove nel mondo del tatuaggio ed è stato quindi naturale spostarci, quest’anno, nel padiglione n° 1 della Nuova Fiera di Roma anche per trovare fisicamentespazi adatti ad un’evento che in questa edizione propone veramente tanto”.
Per il 2019, l’appuntamento con il XX International Tattoo Expo Roma è alla Nuova Fiera di Roma dal 3 al 5 maggio, Via Portuense, 1645. Info e biglietti: http://www.internationaltattooexporoma.com/ 

Gnam, Orlando Furioso: percorso fra sculture e dipinti, performance di teatro, danza e musica domenica 14 aprile

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Per il ciclo della XII edizione di “Libro: che Spettacolo!” dell’AGIS domenica 14 aprile alle ore 11 dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma partirà una passeggiata artistica multiforme sotto la guida di un grande classico della letteratura che, come ci ricorda Italo Calvino, “è un libro che non ha finito di dire quello che ha da dire”.

I visitatori saranno infatti accompagnati dall’“Orlando furioso” lungo un percorso in cui, tra sculture e dipinti del Museo, si alterneranno brevi performances di teatro, danza e musica ispirate al poema epico dell’Ariosto.

Dal suo spettacolo “Orlando furioso”, in scena al teatro Arcobaleno dal 3 al 12 maggio, Vincenzo Zingaro riprenderà alcuni momenti per interagire con i danzatori del Teatro Golden che, diretti da Gianni Rosaci ed Ester Parisi e accompagnati dal violino di Alessandra Farro, creeranno quadri coreografici tratti dal balletto “Armonie e movimenti nell’Orlando furioso”, per la regia di Arturo Cannistrà dal progetto “Leggere per ballare” della FNASD di Rosanna Pasi.

Il dialogo fra le arti continua con i flashmob della scrittrice Michela Monferrini che racconterà il suo romanzo “Muri maestri”, leggendone alcuni brani e le poesie di Lié Larousse e di Gianluca Pavia, dai libri “.Lié.” e “Spietate speranze”, a disposizione degli interessati nel bookshop della Galleria.

La passeggiata, condotta da Maddalena Marchetti degli Amici dell’Arte moderna a Valle Giulia e Pier Paolo Pascali dell’AGIS, terminerà alle ore 12.30 con l’incontro fra gli artisti e il pubblico. Ingresso gratuito per chi porterà con sé e presenterà alla cassa un libro di un autore italiano


Domenica 14 aprile ore 11.00

GNAM (Via delle Belle Arti, 131 Tel. 06/32298221)

Le Rose, Masterclass a cura di Monica Nappo il 13 e 14 aprile a MaTeMù

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"They must have bread, but they must have roses, too"

Fino a maggio 2019, otto masterclass con artisti che amiamo moltissimo, del mondo del teatro, della musica, della danza, dell'hip hop, della narrazione. Gratuitamente a MaTeMù.

VOGLIAMO IL PANE, MA ANCHE LE ROSE!

Da otto anni MaTeMù propone musica / teatro / canto / rap / breaking, accanto alla scuola di italiano, al supporto scolastico, all'ascolto e al biliardino. L'idea da cui partimmo era "una scuola d'arte gratuita e popolare", dove l'attività artistica e culturale fosse accessibile a tutte/i. Da allora non c'è giorno che tutto non si ricominci a decidere a MaTeMù, come nelle vite dei ragazzi che passano di qua, come nelle vite di tutti, alla fine.

Così andiamo avanti da otto anni, sognando gli altri come ancora non sono, visto che "ciascuno cresce solo se sognato" (Danilo Dolci).

E adesso? Adesso le rose: LE ROSE - "They must have bread, but they must have roses too", fino a maggio 2019 otto masterclass gratuite a MaTeMù, con artisti che amiamo moltissimo, del mondo del teatro, della musica, della danza, dell'hip hop, della narrazione.



Prossimo appuntamento: Mastercalss a cura di Monica Nappo

Una MASTERCLASS GRATUITA con massimo 16 partecipanti che andrà ad esplorare alcune scene prese da “classici contemporanei“ quali Tennessee Williams o A.Miller e B.M.Koltes per analizzare e mettere in scena alcuni rapporti relazionali basici, sia di nuclei familiari che di relazioni interpersonali, oltre all'integrazione razziale.

Per la partecipazione alla masterclass verrà data precedenza agli under 25,

Sab 13 e dom 14 aprile 2019 | 14:00 - 20:00 MaTeMù - Via Vittorio Amedeo II, 14 (metro A Manzoni)


PROSSIMI APPUNTAMENTI

Roberto Gatto | Masterclass di batteria (4 e 5 maggio),

LIL G | Masterclass di breaking (11 e 12 maggio),

Monica Demuru | Masterclass di canto (18 e 19 maggio).


BIOGRAFIA MONICA NAPPO

Come attrice Monica ha partecipato a tournée europee, con produzioni italiane ed europee, alternando lavori con maggiore espressività fisica a quello con attori e registi come Carlo Cecchi ( sua aiuto-regista per “Sik-Sik e Le nozze), Mario Martone, Tony Servillo. Come performer e regista ha introdotto in Italia testi di drammaturgia contemporanea, ed è stata la prima in Italia ad interpretare lavori come “4;48 Psychosis” di Sarah Kane e “Quale droga fa per me” di Kai Hansel ed “East Coast” di Tony Kushner. E’ stata la prima donna a vincere il premio nazionale per comici “La zanzara d’oro.” Ha al suo attivo anche un album di poesia e musica elettronica “Kyo” progetto con Marco Messina, dei 99 Posse e l’attore M. Dalisi.

Progetto cofinanziato dalla fondazione Alta Mane Italia  

Dove?

A Roma, nello Spazio Giovani e Scuola d’Arte MaTeMù - Via Vittorio Amedeo II, 14 (metro A Manzoni)

MaTeMù è un punto di incontro, di crescita artistica e culturale, di ascolto, aiuto, e divertimento. È un incredibile incrocio di idee e futuri possibili. È un laboratorio di idee e iniziative completamente gratuito, a disposizione dei giovani e degli artisti. E’ l’unica scuola d’arte gratuita e popolare di Roma.

Leo Gullotta in "Minnazza Miti e pagine di Sicilia" di Fabio Grossi al Teatro Arcobaleno 26-28 aprile

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Dal 26 al 28 Aprile 2019, al Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) di Roma la Compagnia CASTALIA presenta Leo Gullotta in MINNAZZA - MITI E PAGINE DI SICILIA, uno spettacolo di Fabio Grossi.

Lo straordinario Leo Gullotta ci fa rivivere le pagine più belle ed emozionanti della Letteratura Siciliana. Uno spettacolo per voce solista su prose e liriche siciliane, antiche e moderne.
Prendendo spunto dall’immagine antica della Madre Terra, “La Grande Madre”, MINNAZZA è un racconto sonoro che si snoda dalle origini della letteratura dell’Isola dei Ciclopi, fino ai nostri giorni. Un viaggio tra i Miti e il quotidiano, tra il sorriso e la denuncia civile.  
Leo Gullotta, accompagnato dalle musiche del maestro Germano Mazzocchetti e dai video realizzati da Mimmo Verdesca, ci guida in un percorso drammaturgico, curato da Fabio Grossi, attraverso gli scritti di Giovanni Meli, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Ignazio Buttitta, Andrea Camilleri e altri illustri scrittori. 
Un volo radente sulla letteratura italiana attraverso penne siciliane, che invita a pensieri critici sulla nostra società moderna, confrontandola con riflessioni di oggi e di ieri. Autori e Protagonisti, che con Coraggio hanno difeso le loro idee, prendono forma attraverso la vocalità di un Interprete di schietto atteggiamento e di chiari propositi.

Al TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) 
26 | 28 Aprile 2019
venerdì e sabato ore 21,00 - domenica ore 17,30
La Compagnia CASTALIA presenta
LEO GULLOTTA in
MINNAZZA - MITI E PAGINE DI SICILIA 
uno spettacolo di Fabio Grossi
tratto da Giovanni Meli, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Ignazio Buttitta, Andrea Camilleri.
musiche Germano Mazzocchetti 
video Mimmo Verdesca

TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico)
Via F. Redi 1/a - 00161 Roma - Tel./ Fax 06.44248154 – Tel. 06.4402719
e-mail: info@teatroarcobaleno.it - sito: www.teatroarcobaleno.it
Biglietti INTERO € 20,00 + prevendita € 1,00 - RIDOTTO € 16,00 + prevendita € 1,00 (CRAL, Associazioni, Feltrinelli, Bibliocard, RomaPass,Cartax2, Over 65), RIDOTTO STUDENTI € 13,00 + prevendita € 1,00.

Ferdinando di Annibale Ruccello al Teatro della Cometa dal 16 al 21 aprile. Regia di Nadia Baldi

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Nadia Baldi firma la regia di FERDINANDO, il testo forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28 febbraio 1986.
L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena.
Lo spettacolo, dopo il grande suuccesso della passata stagione, torna in scena al Teatro della Cometa dal 16 al 21 aprile 2019 con protagonisti: Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio, Francesco Roccasecca e i costumi di Carlo Poggioli.

Donna Clotilde (Gea Martire), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una cugina povera, Gesualda (Chiara Baffi), che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino (Fulvio Cauteruccio), un prete coinvolto in intrallazzi politici. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando (Francesco Roccasecca), un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.

“FERDINANDO contiene notevoli elementi espressivi per una realizzazione teatrale delle emozioni umane specchiandosi nella tagliente forza di una storia che attraverso il teatro ruoti intorno al disvelamento di una serie di segreti. FERDINANDO si concentra su quello che è forse il più insondabile mistero: la mente umana. Nasce così in me l’esigenza di indagare il possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante. Tutti i personaggi in una prima fase si presenteranno nel loro quotidiano per poi disvelare geniali strategie e stupefacenti mondi interiori.
Lo spettacolo si incentrerà su  un’indagine minuziosa, sul cogliere le sottigliezze dei gesti, degli sguardi, dei corpi in agguato. 
Racconterà la singolare dinamica attraverso la quale gli oggetti divengono padroni dei luoghi, mentre le fantasie interiori dei personaggi diventano padroni della loro esistenza fino a spingerla verso una dimensione surreale, comica, drammatica e imprevedibile: esiste sempre una connessione tra noi e i luoghi, tra noi e gli oggetti, tra noi e la memoria. 
Le follie e gli incroci amorosi contenuti nella trama emergeranno come elementi contemporanei e modernissimi che da sempre regolano la potenza dei sogni e degli affetti presenti nella storia dell’umanità. FERDINANDO mette in luce le connessioni esistenziali fra dramma e malinconia, comicità e solitudine, sottolineando tali contrasti attraverso un uso di una messinscena che mira a svelare gli opposti sentimentali disseminati in tutte le esistenze.”
                                                                                                                           Nadia Baldi

16 | 21 APRILE 2019
FERDINANDO
di Annibale Ruccello
con 
Donna Clotilde Gea Martire
Gesualda Chiara Baffi
Don Catellino Fulvio Cauteruccio
Ferdinando Francesco Roccasecca
Regia Nadia Baldi
Costumi Carlo Poggioli
Scenografia Luigi Ferrigno
consulenza musicale Marco Betta
aiuto regia Rossella Pugliese
organizzazione Sabrina Codato
Progetto luci Nadia Baldi
Foto in videoproiezione Davide Scognamiglio
Produzione Teatro Segreto srl

Link trailer spettacolo

Durata: 2 ore e 15’ – due atti

Mettetevi comodi e seguite la Cometa, vi aspettiamo nella nostra casa, nel Salotto Buono di Roma. #seguilacometa #teatrocometa


Teatro della Cometa  - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
Orario prenotazioni, vendita biglietti e info per apericena:  dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono: 06.6784380
Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.

Giacomo Cacciatore presenta il 7° romanzo "Piccola italiana". L'intervista di Fattitaliani

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“Piccola italiana” è il settimo romanzo dello scrittore Giacomo Cacciatore (incipit). Edito da Fernandel, il libro racconta la storia dell’amicizia tra due ragazzine, Agata e Virginia, entrambe ospiti, per ragioni diverse, di un collegio religioso in epoca fascista.

Agata, orfana e riottosa, sin da piccola metterà a durissima prova suore, insegnanti, compagne di scuola e persino un luminare della psichiatria, il dottor Marcus, chiamato a risolvere il “caso” dell’irredimibile ribelle. Virginia, calma e riservata, figlia di ebrei, sarà l’unica in grado di stabilire un rapporto con Agata. Ma quest’ultima ha in mente un obiettivo delirante e per giungere allo scopo non risparmierà nessuno. In attesa di una visita di Mussolini al collegio, e mentre la vigilatrice Itala Calcaterra vagheggia una storia d’amore con il Duce, il progetto di Agata prenderà forma, e alla fine farà Storia, quella con la S maiuscola. 
Il romanzo (pag. 134, euro 12) ha molti rimandi all’attualità politica e al clima sociale odierno. Si connota anche per un particolare uso del linguaggio del ventennio e della persuasione “di regime”. L'intervista di Fattitaliani a Giacomo Cacciatore.
C'è stato un evento, un personaggio, un articolo preciso che ti ha ispirato la storia?
Sì. I racconti di mia madre, che ha vissuto un’esperienza in un collegio del nord durante la seconda guerra mondiale. Quel periodo l’aveva talmente segnata (era una bambina) che di tanto in tanto tornava sull’argomento raccontando un’atmosfera, episodi carichi di tensione. Come lei li aveva introiettati, almeno. 
Quali elementi ti erano chiari sin dalle prime pagine e quali invece ti sono venuti incontro durante la narrazione come una sorpresa a te stesso?
Mi era chiara l’impostazione che avrei dato ad Agata. Sarebbe stata un’irriducibile, molto astuta, ma con una visione sfrenatamente fantasiosa della realtà. E con un lato oscuro: rivalsa, vendetta, spropositata immagine di sé. 
"Liberandosi del telo nero con una manina, offrì alla monaca il primo indizio del suo carattere...": quante volte questo primo indizio troverà conferma nella storia?
Più e più volte. In un crescendo inesorabile. Agata sarebbe stata inoffensiva soltanto se isolata dal consorzio umano. Condizione alla quale, tra l’altro, è naturalmente incline e di cui è segretamente consapevole. Tutto in Agata, al di là della naturale attrazione e curiosità verso il prossimo, si riconduce esclusivamente a se stessa. 
In te, autore, che sentimenti suscitano Agata, Virginia e gli altri personaggi...?
Agata è il mio lato contraddittorio, polemico, contro tutto e tutti. Virginia è la sensibilità fatta bambina: sarebbe diventata una grande donna, se… Invece Marcus è il mio alter ego razionale, ma talmente razionale da farsi trascinare dagli eventi imprevedibili, i più irrazionali. Zafferina mi dà pace: è una religiosa “contro” i conformismi e la stupidità, al pari di Agata, sebbene metta la propria sensibilità al servizio del prossimo e in contrasto con la follia dilagante del ventennio fascista. La vigilatrice Itala è una fanatica, irrisolta, frustrata; ma comprendo che nella sua condizione non avrebbe potuto fare altro che uniformarsi al fascismo e trarne ragione di vita, in una vita che poco di buono le ha riservato. Le scolare sono l’innocenza deturpata da un pensiero unico che ne plasma idee e linguaggio, facendole sentire l’una uguale all’altra e, quindi, al sicuro. Ogni tanto qualcuna trasgredisce. È la via di fuga quando si è bambini.      Dai riscontri avuti già dai lettori, hai registrato reazioni e impressioni inaspettate o diverse da quelle che tu stesso ha sentito?
Non mi aspettavo un riscontro così positivo. Chi ha letto il romanzo è “precipitato” nella storia. Ha familiarizzato coi personaggi. Un’insegnante di liceo ha portato il libro in classe e i ragazzini hanno presto cominciato a considerare Agata “una di loro”. È il segno, per me, che il romanzo funziona. Risultato che lo scrittore non può mai dare per scontato.  
Alla fine della storia, è stato facile lasciare andare la storia e i suoi protagonisti?
Sì. Di solito quando scrivo trascorro tanto tempo coi personaggi che non vedo l’ora che si defilino. E che mi lascino in pace… A quel punto, non sono più miei, ma di chi legge. 
La carica sentimentale del romanzo mi sembra importante: quanto sei stato attento alla scrittura e allo stile rispetto alla passione e alla spontaneità che una storia simile porta con sé? i due aspetti sono andati a braccetto oppure a volte facevano a cazzotti?
Ho lavorato molto sul linguaggio. È una storia sulle forme di comunicazione distorte, questa. Sulla lingua e i simboli della propaganda. Che fossero delle bambine a finire in questo tritacarne ideologico ed “educativo” ha giocato a favore dell’emotività. I bambini offrono una lettura spontanea, a volte crudele, ma sincera, della realtà adulta cui sono sottoposti. E noi tifiamo per loro. 
Ti piacerebbe che del libro rimanesse cosa in particolare?
Mi piacerebbe che restasse nelle librerie, a disposizione di chi lo cerca… per i prossimi cento anni! E oltre. Non ci sarò più io, ma i libri sì. E in questo pecco di ingenuità e di ottimismo, al pari delle bimbe del collegio. Non mi dispiacerebbe che se ne facesse un film. Quello con il cinema è un appuntamento che mi si ripropone in varie occasioni. Sono abbastanza convinto che, prima o poi, da questo romanzo (o da un altro dei miei) un buon regista trarrà qualcosa di valido.  
Agata e Virginia oggi chi potrebbero essere?
Oh. I concorrenti di un talent-show. Non vedo moltissima differenza tra questi “carnai” televisivi e le piccole italiane di Mussolini che si esibivano come da “copione”. Giovanni Zambito.
L'AUTORE
Giacomo Cacciatore è nato in Calabria nel 1967, ma vive da sempre a Palermo. Ha collaborato per una decina d’anni come narratore e corsivista con «la Repubblica». Ha pubblicato sei romanzi: L’uomo di spalle (Dario Flaccovio, 2005), Figlio di Vetro (Einaudi, 2007), Salina, la sabbia che resta (Dario Flaccovio, 2010, scritto con due coautori), La differenza (Meridiano Zero, 2014), Se tornasse Natale (Baldini&Castoldi, 2015), Uno sbirro non lo salva nessuno (Dario Flaccovio, 2017). Alcuni suoi libri sono stati tradotti in Francia, Germania e Spagna. Con il saggio Il terrorista dei generi - Tutto il cinema di Lucio Fulci, scritto con Paolo Albiero (Un mondo a parte, 2005; edizione ampliata Leima, 2015), ha vinto il Premio Efebo d’Oro speciale 2005 per il miglior libro di cinema.
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