La vita come un’estate infinita, stagione del cambiamento e della rinascita ma anche della leggerezza.
È questo il nucleo sul quale ruota la trama di Non si può fermare l’estate (Mursia, pagine 256 euro 17) di Anton Emilio Krogh, avvocato napoletano che torna in libreria con un nuovo romanzo dopo il successo di Come me non c’è nessuno (9 edizioni, Premio speciale Amici del Premio Elsa Morante). Protagonisti della storia sono Carlo, Ferdinando e Luca, diversi tra loro eppure uniti da un’amicizia indissolubile nata sui banchi del liceo dopo le notti magiche del 1990, l’anno dei Mondiali. Luca è quello «strano» che si veste in modo bizzarro e che preferisce la compagnia dei ragazzi; Carlo è quello che «tutti vorrebbero essere», Ferdinando, spettatore spaventato della vita, seduto all’ultimo banco vorrebbe solo essere «invisibile»: tra i tre ragazzi scatta l’alchimia dell’amicizia, quella granitica della giovinezza che li difende come uno scudo mentre definiscono le loro identità e decidono il loro futuro. Un futuro che, alle soglie dei quarant’anni, improvvisamente si ritrovano addosso come un vestito troppo stretto. Che fare allora? L’estate è arrivata, è l’occasione per allontanarsi e partire. Napoli, Cuba, Mykonos e l’incanto di scoprire che si può tornare a essere leggeri come a vent’anni, con la stessa voglia di rischiare e rimettersi in gioco. «Essere leggeri per abbandonarci a correnti ascensionali che non importa dove conducano» fa dire Krogh a uno dei suoi personaggi. Ed è il senso di Non si può fermare l’estate, una storia che «canta» il potere salvifico della leggerezza e dell’amicizia e celebra la rivincita delle «cicale», di chi coglie il presente senza preoccuparsi di quello che sarà. La vita è qui, adesso, dice Krogh attraverso i tre amici che affrontano la vita al grido dumasiano di «uno per tutti, tutti per uno» e scoprono così che la felicità è una scelta, da fare a cuor leggero e magari a passo di danza. Anton Emilio Krogh nasce a Padova, ma cresce tra Napoli e la Sicilia da cui assorbe tutto il calore e la passione del Sud. Avvocato penalista con un’incontenibile vocazione alla comunicazione, di tanto in tanto organizza spettacolari feste-evento. Ha esordito nella narrativa con il romanzo autobiografico Come me non c’è nessuno(Mursia), Premio Speciale Amici Elsa Morante 2017. La scrittura è il suo modo di celebrare la vita e le sue sorprendenti risorse.↧
Anton Emilio Krogh, in libreria il nuovo romanzo “Non si può fermare l’estate”
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I 10 FOOD BLOGGER ITALIANI PIÙ COINVOLGENTI: svetta Benedetta Rossi
Dall’analisi svolta da Blogmeter si afferma con largo margine Benedetta Rossi - forte di oltre 9 mln di interazioni sui social media - seguita da Valeria Ciccotti e dal trio gli “Chef in camicia”.
Quello dei Food Blogging è un fenomeno consolidato anche in Italia, un trend che ormai sforna e accredita nuovi personaggi quasi ogni giorno. Ma da noi chi sono i migliori Food Blogger da seguire? Blogmeter ha provato a rispondere a questo interrogativo stilando la classifica dei 10 Food Blogger italiani più coinvolgenti sui social media. In particolare, facendo leva sugli strumenti della nuova Blogmeter Suite, ha elaborato una classifica per Total Engagement, analizzando i principali profili social su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube (ove presenti), prendendo come riferimento temporale il periodo dall’ 1/9 al 1/11 2018.
Al primo posto della Top 10 si classifica Benedetta Rossi, la fondatrice e il volto di Fatto in casa da Benedetta. Con un total engagement da capogiro che ammonta ad oltre 9 milioni di interazioni e 5,6 milioni di follower totali, Benedetta è senza alcun dubbio la Food Blogger d'Italia. Le interazioni totalizzate sui canali social targati "Fatto in casa da Benedetta" si distribuiscono in modo piuttosto equo: il 43% proviene da Facebook (dove sono stati pubblicati la maggioranza dei contenuti), il 34% proviene da YouTube e il 23% da Instagram. Al secondo posto si attesta Valeria Ciccotti, meglio conosciuta come Vale cucina e fantasia che, con la pubblicazione di oltre 4 mila post sui suoi profili social durante i due mesi analizzati, raccoglie quasi 1 milione di interazioni totali.
Al terzo posto, con un total engagement che supera le 950 mila interazioni, si piazzano gli Chef in camicia, ovvero i tre fondatori del format omonimo, Nicolò, Lello e Andrea. Nonostante la maggior parte dei fan degli Chef in camicia si concentrino sul canale Facebook, è su Instagram che viene raccolto oltre l'85% delle interazioni totali del periodo di riferimento.
Al quarto e al quinto posto si classificano rispettivamente Valentina Boccia, fondatrice del blog Ho voglia di dolce, e Antonia Distasi, conosciuta sui social come uccia3000. Valentina, specializzata in ricette dolci, vanta oltre 1,7 milioni di fan sui suoi canali social e grazie a loro guadagna un total engagement pari a 941 mila interazioni. Antonia, invece, grazie soprattutto alle video-ricette pubblicate sul suo canale YouTube, ottiene 919 mila interazioni totali.
Sesto posto per la celebre food blogger, Chiara Maci, che tra foto di deliziose ricette e ritratti dei suoi splendidi bambini conquista i social e guadagna oltre 762 mila interazioni totali. Oltre il 96% dell'engagement di Chiara in pentola proviene dal suo canale Instagram, dove gli hashtag #vitamia e #neverstop e #family sono diventati la firma della giudice di Cuochi e Fiamme. Al settimo e ottavo posto si classificano rispettivamente Enrica Panariello, alias Chiarapassion, e Marco Bianchi. La prima totalizza oltre 714 mila interazioni, grazie principalmente al suo canale Instagram, dove si concentra la maggior parte del suo seguito social (ben il 76% dei suoi fan); il secondo, invece, grazie alla sua esperienza condivisa da divulgatore scientifico e food mentor, guadagna 672 mila interazioni totali sui suoi canali social, prevalentemente tramite Instagram che raccoglie l'85% del total engagement.
Sonia Peronaci, fondatrice del blog Giallo Zafferano, si attesta al nono posto con un engagement pari a 614 mila interazioni, per il 98% provenienti dal solo canale Instagram. Tra i contenuti più engaging a sorpresa non compaiono ricette golose ma post intimi, dedicati ad esperienze della vita privata di Sonia, a dimostrazione del fatto che sui social la genuinità e la normalità premiano sempre. Decimo posto per 55Winston55, ovvero i foodblogger siciliani Mauro e Antonio, che conquistano i loro fan con il loro bellissimo vlog di ricette su YouTube, canale su cui si raccoglie il 64% delle 526 mila interazioni totali.
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“Così fan tutte” da Mozart e Da Ponte ai Tre Barba, Teatro Studio Uno dal 22 al 25 novembre in prima assoluta
Debutta in prima assoluta al Teatro Studio Uno dal 22 al 25 novembre 2018 “Così fan tutte” spettacolo ispirato alla lirica di Mozart e Da Ponte, prima parte di un progetto originale e coraggioso de “I Tre Barba”: Lorenzo De Liberato, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo che portano in scena attraverso la prosa, i libretti di due tra le più celebri opere liriche del settecento (“Così Fan tutte” e “Il barbiere di Siviglia” 14-17 febbraio 2019).
L’opera lirica viene spesso tenuta a distanza, soprattutto dai giovani, spesso per motivi puramente economici oppure perché ritenuta una forma d’arte-spettacolo lontana, superata e datata; in verità la lirica rappresenta un mondo eccezionale, fondamentale per la nostra tradizione artistica e culturale, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
Recitando i grandi libretti delle opere di Mozart e Rossini, “I Tre Barba” si propongono di far conoscere ad un pubblico popolare la lirica e opere che ai giorni nostri sono perlopiù sconosciute o soltanto sommariamente apprezzate.
Attraverso una scena minimale, tre sgabelli e pochi e significativi oggetti di scena, Lorenzo De Liberato, Alessio Esposito e Lorenzo Garufo recitano fedelmente e quasi del tutto integralmente i libretti, alternando alla recitazione intermezzi musicali, arrangiando le arie più celebri delle due opere, eseguiti rigorosamente in coro, a cappella, senza l’ausilio di alcuno strumento musicale.
“Così fan tutte” è uno spettacolo di intrattenimento puro, divertente ed ironico che sfocia in una vera e propria parodia giocosa dell’opera lirica senza svilirne mai, al contempo, la purezza e la grandezza che la contraddistingue.
Così fan tutte – sinossi
Napoli 1700
In una bottega di caffè, i giovani ufficiali Ferrando e Guglielmo lodano la fedeltà delle loro fidanzate, rispettivamente Dorabella e Fiordiligi. Il loro amico, lo scapolo Don Alfonso, negando l'esistenza della fedeltà femminile propone loro una scommessa: dopo aver finto di partire per una guerra improvvisa i due giovani, travestiti da nobili albanesi, dovranno corteggiare insistentemente ognuno la fidanzata dell'altro. Guglielmo e Ferrando accettano di buon grado la scommessa ma, dopo un'iniziale resistenza da parte delle due ragazze, i giovani militari saranno costretti a ricredersi, dando così ragione alle parole di Don Alfonso “Così fan tutte”.
“Così fan tutte” 22-25 novembre 2018
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).
Ingr. 12 euro. Tessera associativa gratuita
Giov – Sab ore 21.00, Dom. ore 18.00
Prenotazioni
https://urly.it/3s6k
Per info: 3494356219- 3298027943
www.teatrostuiouno.com – info.teatrostudiouno@gmail.com
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Miur, presentato il progetto “Rossini va a scuola” con un concerto al Palladium di Roma
di Ester Campese - Nell’ambito della celebrazione del 150° anniversario della morte del compositore Gioachino si è svolta lo scorso 13 novembre al teatro Palladium Università Roma Tre la manifestazione per presentare il progetto MIUR “Rossini va a scuola” ovvero far entrare la figura di Rossini nelle scuole come materia anche didattica. Un intenso programma con previsto anche il concerto lirico di musiche rossiniane con giovani musicisti provenienti da diverse accademie italiane ed internazionali.
In particolare si sono particolarmente distinti un gruppo di giovani, esibitisi in un ensemble strumentale, e provenienti da Salerno, dalla scuola Monterisi, ed il gruppo METIS un quintetto di giovani musicisti dell’Uzbekistan. I ragazzi Uzbeki hanno tra l’altro suonato antichi strumenti con una maestria che ha più volte suscitato applausi e la standing ovation finale.
Il discorso introduttivo è stato declarato dal prof Luigi Berlinguer, ex Ministro della Pubblica Istruzione, e dalla Prof. Annalisa rivoltesi alle autorità presenti per l’occasione.
Rossini dunque come testimonial della bellezza italiana nel mondo che riesce a rivolgersi attraverso la musica, ma non solo, ad un pubblico amplissimo.
Artefice dei contatti Italia Uzbekistan la vulcanica Aida Abdullaeva impegnata da tempo in campo artistico e culturale e che promuove con tante iniziative l’amicizia ed il dialogo tra Italia ed Uzbekistan. Tra gli ospiti di riguardo infatti vi era anche l’Ambasciatore dell’Uzbekistan sua Eccellenza Otabek Akbarov che ha portato i suoi saluti agli ospiti e autorità italiane, omaggiando tra l’altro Aida di un meraviglioso bouquet di rose rosse.
Intervenuti anche del Direttore Generale USR Lazio dott. Gino De Angelis, il Presidente della fondazione Università Roma Tre, prof Luca Aversano, nonché del Magnifico Rettore dell’Università Roma Tre prof Luca Pietromarchi.
Tra gli ospiti presenti in sala il giornalista Giulietto Chiesa, la soprano Teresa Sparaco, la dott.ssa Dildora A. Djamalova promotrice della cultura della Repubblica dell’Uzbekistan, nonchè docente di pedagogia, il produttore Riccardo Bramante, la pittrice Ester Campese.
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GENAZZANO, IL NATALE DA FAVOLA TORNA IL 17 e 18 NOVEMBRE 2018
Migliaia i visitatori accorsi a Genazzano nel primo week end di apertura del Castello Colonna: sabato 17 e domenica 18 novembre tornano gli spettacoli per bambini, la casa di Babbo Natale e, grande novità, spettacoli di magia per tutta la famiglia!
Nel caratteristico borgo medioevale di Genazzano, in provincia di Roma lo scorso week end di sabato 10 e domenica 11 novembre si sono accese le luminarie e si sono aperte le porte del Castello Colonna. Oltre 5.000 visitatori hanno preso d'assalto la cittadina laziale, in provincia di Roma, mèta di visitatori provenienti da tutto il centro Italia.
Soddisfatti i volti di tutti i bambini, che all'interno del castello hanno potuto ammirare la casa di Babbo Natale, l'ufficio postale, gli elfi e i personaggi delle favole, per allietare grandi e piccoli.
L'intera città, già nota per l'Infiorata che richiama annualmente migliaia di turisti da ogni parte d'Italia e del mondo, si è vestita già a festa portando allegria, colori e l'atmosfera tipica delle feste natalizie in ogni piazza, nelle vie del centro storico e dentro il castello.
L'evento, promosso dall'amministrazione comunale e dalla Pro Loco, in collaborazione con Ford Car Service Colleferro e MoViTer Genazzano, proporrà momenti di intrattenimento e animazione per tutta la famiglia, e promuoverà eventi per tutto il periodo fino al 6 gennaio, ogni sabato e domenica.
IL PROGRAMMA DEGLI SPETTACOLI E.. NOVITA', LA MAGIA!- Si riparte nel prossimo week end con gli spettacoli per bambini: ecco "Grinch" (il 17 novembre), "Frozen" (il 18) con una cadenza di 5 repliche al giorno per ogni singola rappresentazione in diversi orari: 11,30, 12,30, 15,30, 17,00 e 18,30. Da questo week end ci saranno all'interno del castello anche degli spettacoli di magìa per grandi e piccoli, giochi con le carte e intrattenimenti vari.
Il calendario completo degli spettacoli, che proseguiranno anche a dicembre, è sulla pagina facebook Natale a Genazzano e sul sito internet www.nataleagenazzano.it.
L'ingresso al Castello rimane gratuito per i bambini fino a 3 anni, ridotto a 5 euro fino ai 12 anni, mentre 10 euro è il costo dei biglietti interi per adulti e bambini sopra i 12 anni.
In alcune aree della città sarà possibile lasciare la macchina per raggiungere il Castello a piedi o con delle navette bus, che faciliteranno così l'affluenza dei visitatori.
Per arrivare a Genazzano, città che dista 45 km da Roma e poco più di 50 da Frosinone, è facilmente raggiungibile percorrendo l'autostrada Roma-Napoli: si può uscire a Valmontone e seguire poi le indicazioni per Cave-Genazzano, e in 10 minuti dal casello si arriva a destinazione.
Per contatti:
Pagina Facebook: Natale a Genazzano
Sito Internet: www.nataleagenazzano.it
Infoline: 350.5873298 - 350.5873407
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L'agenzia Barbara Zorzi Communication & Marketing pluripremiata all'OpenArtAward Internazionale
L'agenzia Barbara Zorzi Communication & Marketing pluripremiata all'OpenArtAward Internazionale nelle categorie " Integrate Communication e Marketing" e categoria "No Profit".
Arrivare è l'obiettivo di ogni agenzia.
Rimanerci per il secondo anno consecutivo (ns. è il secondo anno che partecipa) tra le migliori realtà del settore è oltre che una grande soddisfazione anche una conferma e una prerogativa delle grandi imprese.Nella splendida cornice del' Istitut Francais Grenoble in una Napoli dal "sapore" ancora estivo, sabato 10 novembre si è svolta la serata di gala e di premiazione, presentata dall'attrice Kiara Tomaselli, dal Presidente di OpenArtAward Federico Donatelli e dalla moglie Mariella Fittipaldi suo braccio destro.
OpenArtAward International Advertising Award è l'unico premio dedicato alla comunicazione e al marketing in Italia di altissimo livello ad avere una valenza istituzionalmente riconosciuta con i patrocini di Commissione Europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Campania, Comune di Napoli, Camera di Commercio, AssoCom e UniCom e con la Concessione della Medaglia del Presidente della Repubblica (2014).
A dare ulteriore spessore al concorso la sua continua crescita a livello di partecipazione e di qualità, quest'anno 131 le agenzie in gara italiane ed estere ( Spagna, Inghilterra, Francia, Malta, Austria tanto per citarne alcune), 1.018 artworks in rappresentanza di 675 brand.
Una visibilmente emozionata, ma radiosa Barbara Zorzi - Barbara Zorzi Communication & Marketing (www.barbarazorzi-communication.it).
Viene premiata nella categoria "Integrate Communication e Marketing" con la targa d' argento. Customer: Carraro Falegnameria Ristrutturazioni - Tetti e Solai - Case in Legno. (www.carrarofalegnameria.it)
La giuria ha definito artworks: "Un progetto di comunicazione integrata impegnativo, che si occupa di promuovere un'azienda partendo dall'immagine coordinata fino alla realizzazione del sito web e di tutta la parte social.
L'immagine è molto ben costruita e perfettamente esplicativa e coerente su tutti i media utilizzati ".
E nuovamente premiata nella categoria "No Profit" con targa d'argento. Customer: Oidesh International Onlus Italia con la campagna di sensibilizzazione sociale " Diritto allo Studio No Analfabetismo " in bi lingua, con il progetto per la Costa d'Avorio la " Scuola di ChiccoCa'" Presidente Italia Mirco Dott. Cecchinato.
La giuria ha definito artworks: Un progetto con un messaggio semplice ed efficace. Le immagini demandate a fare da elemento di comunicazione principale con un head molto esplicativo, ma volutamente piccolo, quasi a non voler distrarre troppo dagli splendidi sorrisi dei bambini.
"Due premi che mi riempiono di gioia, soddisfazione e orgoglio, non solo per la mia figura professionale ma anche e soprattutto per tutti i miei clienti che da oltre 26 anni, ripongono in me e nel mio team fiducia e stima, ogni rapporto che si instaura con ogni uno di loro è per me un grande traguardo, i loro obiettivi diventano i miei come pure i loro successi".
"Essere premiata per il secondo anno consecutivo è un traguardo importantissimo che conferma quanto di "buono" ho fatto e che desidero continuare a fare, non fermandomi o pensare di essere arrivata ma di crescere sempre di più'…
ridendo afferma: L'ho sempre detto: Respiro Marketing e mi nutro di Comunicazione da che ho memoria, Amo svisceratamente la mia professione che definisco la mia passione più grande e ambita".
"Non posso però dimenticare chi mi ha insegnato a rialzarmi ogniqualvolta cadevo fin da piccola, chi ha sempre creduto in me e mi ha lasciato libera di scegliere di fare ciò che desideravo, anche se in giovane età mi ha portato spesso lontana da casa, mio papa'! Dedico a Lui, che anche se non c'è più, sento presente nella mia vita, I miei premi a Lui, a mia mamma Malvina, a mio fratello Marco e mio figlio Niccolò che sta seguendo le mie "orme" e che sopporta i miei orari assurdi e le mie assenze.
Un grazie a tutto lo staff di OpenArtAward, al mio team, alla nuova entrata Ilaria, e alle mie amiche che mi "sopportano" Ornella P. e Lara R.
Crediti fotografici: Barbara Zorzi Communication & Marketing
Ufficio stampa: Laura Dott.sa Gorini
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MAX DEDO, online video del singolo “INVERNO MALEDETTO”, con la partecipazione straordinaria di ASIA ARGENTO E MAX GAZZÉ
È online il video di “INVERNO MALEDETTO”, il nuovo singolo di MAX DEDO. Il video, diretto da Slim Dogs, vede la partecipazione di Max Gazzè e Asia Argento in veste di attori ed è visibile al seguente link:http://www.youtube.com/watch? v=j71-_gI2KAc.
Il brano, già in rotazione radiofonica e disponibile in digital download e su tutte le principali piattaforme streaming, anticipa il nuovo disco di inediti “UN POSTO VERO”, in uscita il 7 dicembre (Astralmusic/Universal Music).
Inoltre, il 5 gennaio 2019 il cantautore presenterà l’album al pubblico con un concerto all'Auditorium Parco della Musica di Roma,alle ore 21.00. I biglietti per la data sono già disponibili sul circuito TicketOne (https://www.ticketone.it/ tickets.html?affiliate=FMR& doc=erdetaila&fun=erdetail& erid=2313494).
“INVERNO MALEDETTO” è un brano leggero e ritmato, ma allo stesso tempo malinconico che racconta di una donna ormai lontana: il pensiero fisso dell’autore, che viaggia nei ricordi di un amore finito con la speranza che esso dopo “l’inverno”, dopo un periodo duro, possa tornare.
Le immagini del video, che raccontano di azzardo, soldi, donne e vizi, riflettono perfettamente il mood pulp del singolo, che trova la sua massima espressione nel finale, ispitato ai migliori film di Sergio Corbucci e Quentin Tarantino, i miti cinematografici di Max Dedo.
«Ho scelto Asia perché incarna l’immagine dello stile del brano – racconta il cantautore – La considero l’attrice più “pulp” che abbiamo in Italia, con la sua capacità di interpretare personaggi esagerati e esasperati. Invece per quanto riguarda Gazzé – continua Dedo – considero la sua partecipazione al video un po’ il regalo di Max a Max, in nome della nostra liaison artistica».
Max Dedo è un cantautore e polistrumentista, che ha alle spalle una lunga e prestigiosa carriera di collaborazioni con numerosi artisti italiani tra cui: Max Gazzè, Carmen Consoli, Elio e le Storie Tese, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Nicola Piovani, Nomadi, Mario Venuti, Arisa, Cristiano De Andrè, Fabrizio Moro e Bandabardò. Come componente dell’orchestra RAI del Festival di Sanremo e di numerosi altri programmi televisivi nazionali, ha accompagnato artisti del calibro di Sting, George Benson, James Taylor, Michael Bublè e Caetano Veloso. Proviene da una formazione classica, agli inizi di carriera ha lavorato insieme a orchestre di tradizione, per poi passare alla musica leggera, all’esperienza dei musical, alla tv, alla professione di session man sia in studio che in tour, fino alla più recente vita artistica da cantautore. Ha all’attivo due album, col nome di Dedo & the Megaphones nel 2014 incide “Best Master Vol. 1” e nel 2016 solo come Dedo incide “Cuore Elettroacustico”.
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FERDINANDO ARNÒ & JOAN AS POLICE WOMAN, online il video del brano “DREAM ON ME”, il nuovo singolo
È online il video di “DREAM ON ME”, il singolo, già in rotazione radiofonica e disponibile in digital download e su tutte le principali piattaforme streaming (https://believe.lnk.to/ DreamonMe), scritto a quattro mani da FERDINANDO ARNÒ e dalla cantautrice newyorkese JOAN AS POLICE WOMAN, che ne è anche l’interprete.
Il video del brano è visibile al seguente link: www.youtube.com/watch?v=v- SdPHtXJMM.
L'ipnotizzante e seducente "pop gem"è il frutto della collaborazione "transatlantica" tra l'artista-produttore italiano Ferdinando Arnò e la cantautrice newyorkese Joan As Police Woman. “Dream On Me” rappresenta il perfect match tra le elettrizzanti sensibilità musicali dei due artisti: pulsanti ritmiche da club, atmosfere cinematiche e un avveniristico sound indie pop sono gli ingredienti di questa slow burn track, resa ancora più unica dalla passionalità dell'interpretazione di Joan Wasser.
Accompagna il brano un intrigante short movie in bianco e nero, che amplifica e potenzia la sexy vibration di “Dream On Me”. Tre minuti di "dreamy dancing" in cui s'intrecciano sensuali ondeggiamenti di capelli e sofisticate movenze erotiche. Protagoniste del videoclip, diretto dall'iconico fotografo italiano Jacopo Benassi, l'esotica modella Luna Tsou e la danzatrice contemporanea Anita Lorusso.
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Adversus, torna il rap del Colle der Fomento con lo sguardo al passato e la mente al futuro
Adversusèil titolo del nuovo lavoro della storica formazione rap romana Colle der Fomento.
Disponibile da venerdì 16 novembre nei negozi di dischi e negli store digitali, l'album è composto da quattordici tracce con la produzione quasi totale di DJ Craim, eccetto Little Tony Negri e Bassi Maestro su due tracce, e featuring di Kaos e Roy Pacy. Un viaggio nella musica, dove il rap incontra il rock, il blues, il jazz e la musica italiana contaminandosi in modo adulto senza snaturarsi. Adversus significa andare contro, pensare in modo contrario, essere in guerra. E la guerra è su tre fronti: contro il nemico che c’è fuori, la società e quello che non ci piace del mondo contemporaneo; la guerra contro ilnemico che abbiamo dentro, le paure e l’insicurezza, la depressione; la guerra contro il tempo che passa inesorabile e ci ammala portandoci via affetti e certezze. Un viaggio non solo musicale ma anche umano: quando la maschera si rompe, sotto non ci sono solo due MC, ma due persone con i loro sentimenti, i loro ricordi e i loro sogni: oltre Danno e Masito ci sono Simone e Massimiliano. DJ Craim ha lavorato all’album creando un suono Hip-Hop adulto, che dialoga con altri generi musicali. Utilizzando i sample senza ricalcare la vecchia formula del boom bap Anni '90, ma, evolvendo il concetto stesso di musica campionata, Craim ha creato un vero e proprio film sonoro per la band passando da suoni più acidi e hardcore a vere e proprie ballate dal sapore blues. Rispetto alla discografia del passato, Adversus è il disco più personale del Colle, i testi raccontano momenti di vita vissuta, attimi d'introspezione e momenti di confronto. Senza troppi tecnicismi o giochi di parole, una finestra aperta verso il mondo circostante. L'uscita è accompagnata dalla pubblicazione del doppio videoclip Storia di una lunga guerra / Eppure sono qui realizzati da YouNuts! & The ProudAction. L'ambientazione della prima parte descrive uno scenario di guerra, un "fronte di resistenza" all'interno del bosco di Santa Maria Galeria nella periferia di Roma. Nella seconda, invece, l'ambiente diventa una fabbrica abbandonata, dove il trio accompagnato da DJ Craim continua la sua metaforica "guerra" in tenuta militare. La scelta del doppio video da parte della band, è dettata dalla volontà di condividere col pubblico un contenuto più completo del comune standard videoclip. Un accompagnamento visuale che possa coinvolgere al massimo l'ascoltatore accompagnando rime e suoni. Adversus è pubblicato in collaborazione con TAK production e Tuff Kong Records.foto Daniele Peruzzi
VIDEOCLIP UFFICIALE PER EMBED DA YOUTUBE
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Davinci, uscito "Ora" il nuovo singolo di Francesco Sorrentino
Uscito il nuovo singolo del cantautore davinci, all’anagrafe Francesco Sorrentino. Il pezzo, prodotto da Massimo D’Ambra e caratterizzato da un sound trap-soul, anticipa l’uscita di un EP di sei tracce inedite, tre in italiano e tre in dialetto napoletano.
Dal testo autobiografico si evince una personalità complessa e passionale dell’autore che, dopo crisi d’identità, sofferenze, sbalzi d’umore e tanti errori, riesce a redimersi e a riconciliarsi con se stesso solo grazie ad un grande amore, perduto e poi ritrovato.
“Finalmente parlo nelle mie canzoni della mia vita – racconta Francesco - delle turbolenze che si affrontano durante il cammino, degli amori e dell’importanza del perdono. Nessuno di noi è una macchina perfetta ma nella vita c’è chi sceglie di migliorarsi e chi invece si lascia andare.”
Il video-clip, diretto da Alessandro Raimo, vede come protagonisti Stefania Autuori e Antonio Coppola che interpretano una storia d’amore fatta di alti e bassi, carezze e litigi. Molto di questo brano, però, prende sicuramente spunto dal particolare momento che l’artista sta vivendo con l’emozionante nascita di suo figlio, cui sono dedicate, infatti, le dolci e affettuose parole del ritornello: “Ora so cosa farò, mi sveglio e tu sei accanto a me, ho solo un motivo in più per credere in me”.
Facebook: @davinci
Instagram: @davinciofficial
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MARIAN TRAPASSI, online "SOLO UNA PAROLA" nuovo singolo della cantautrice
È disponibile online in digitale e su tutte le piattaforme streaming “Solo una parola”(www.open.spotify.com/track/ 2na/www.itunes.apple.com/it/ album/solo-una-parola-single), il nuovo singolo di Marian Trapassi che anticipa l’album di inediti di prossima uscita.
Dopo “Futuro”, “Solo una parola”, dal testo e dal ritmo giocoso, nasconde un significato profondo. Il brano è infatti dedicato alle parole e in particolare alla parola “papà”, nascosta nell’ambiguità del ritornello.
«L’idea di questo brano – racconta Marian – è nata dall’esigenza di esorcizzare il valore che ha per me la parola Papà. Una parola densa e complessa ma in realtà semplicissima e che contiene infinite storie. Storie di presenze e di assenze, storie diverse per ognuno di noi».
Martedì 20 novembre Marian Trapassi sarà in concerto a Milano allo Spirit De Milan (via Bovisasca, 59 – ore 21:00 – ingresso libero) in occasione della Milano Music Week. Sul palco si esibiranno insieme a Marian: Antonio Magrini alle chitarre, Andrea Viti al basso, Fabio Zagoalla batteria e Giovanni Bergamini alle tastiere.
Durante la serata, organizzata da Adesiva Discografica di Paolo Iafelice, si alterneranno sul palco gli artisti dell’etichetta: oltre a Marian Trapassi, suoneranno anche Michele Anelli e Fabio Mercuri.
Giovedì 22 novembre, invece, la cantautrice si esibirà presso il Recicli Bikes & Caffè (Corso Luigi Manusardi, 3 – ore 21:30 – ingresso libero), in occasione della serata “Il giovedì Inedito”.
Entrambe le serate saranno occasioni per presentare live alcuni brani inediti, come “Futuro” e “Solo una parola”.
Marian Trapassi, siciliana d'origine e cittadina del mondo per scelta, si è ritagliata negli anni uno spazio importante nel panorama della musica italiana. Il suo album di esordio "Sogno Verde" esce nel 2002 e viene accolto con interesse ed entusiasmo dalla critica. Con il secondo album “Marian Trapassi” nel 2004 vince il Premio Ciampi come miglior artista emergente. Il suo terzo album “Vi chiamerò per nome” (2008) porta Luca De Gennaro a sostenere che Marian è “la migliore cantautrice italiana che non avete mai sentito nominare…qui ci troviamo di fronte a una cantautrice vera" (Rolling Stone). L'esperienza di Marian passa anche dalla contaminazione di territori non solo musicali: ne sono una testimonianza gli spettacoli “Vago e Torno" (2006) e “Vi Chiamerò per nome”, già concept del suo terzo album, con il quale partecipa al FEST - Festival di arte Scenica di Siviglia (2009). In più occasioni partecipa al Mantova Music Festival (2007 – 2008) e al Salone del Libro di Torino (2009); collabora alla realizzazione dello spettacolo/tributo a Nick Drake “Le cose dietro il sole” (2006) e presta la sua voce per il progetto di Ashley Hutchings – Fairport Convention, “My land is your land” (2008). Alcuni anni di silenzio, nei quali scelte di vita e di percorso portano Marian anche lontano dall'Italia ma non dalla musica, sono stati utili, se non necessari, alla realizzazione del nuovo album: “Bellavita, l'arancia e altri viaggi”, che viene pubblicato ad ottobre 2014 per AdesivaDiscografica con la produzione artistica di Paolo Iafelice ed è il risultato di un lavoro lungo un anno passato a Siviglia. Il disco ottiene ottime recensioni da parte della critica e si aggiudica la candidatura al premio Tenco 2015. A Febbraio 2016 Marian è protagonista di un radio tour a Madrid con interviste e contributi live in diverse emittenti spagnole, per la promozione in particolare di un brano inserito nell'album in lingua di castigliana. Da questo lavoro discografico nasce anche lo spettacolo di teatro canzone,"Bellavita e altri viaggi", con testi teatrali e regia di Alessandra Faiella, che è approdato anche sul palco dello Zelig, lo storico teatro di Milano dedicato alla comicità. Nell’ultimo anno Marian è stata coinvolta nel progetto “Vita da cantautrice: quattro artiste per un concerto”, un tour che l’ha vista sul palco assieme a Roberta Carrieri, Sara Velardo e Pellegatta, per uno spettacolo in cui le quattro artiste hanno raccontato se stesse attraverso la propria musica.
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Anna Marcello, attrice italiana che vive e lavora tra Roma e Londra, ci parla della sua arte. L'intervista
di Andrea Giostra - Ciao Anna, benvenuta e grazie per la tua disponibilità. Se volessi presentarti ai nostri lettori cosa racconteresti di te quale artista? Qual è stato il tuo percorso artistico che ti ha condotto dove sei ora?
Ciao Andrea, grazie a te. Se dovessi immaginarmi in una vita passata mi identificherei come una Giovanna D’Arco. Sono molto determinata, testarda, lotto senza tregua per raggiungere ciò che voglio, ma anche generosa e sensibile verso il genere umano. Sono curiosa, mi piace confrontarmi con le altre persone e apprendere nuovi insegnamenti. Sono molto attratta dall’intelligenza, dal genio e dalla cordialità. Amo l'arte in tutte le sue forme. Essere artista non è facile per nessuno, Il mio percorso è stato ed è tortuoso, ma grazie a questo oggi sono quella che avrei sperato di essere. Ho avuto tanta forza di volontà e non ho mai smesso di studiare. Ho cercato sempre di avere rispetto e considerazione per le persone con le quali ho lavorato.
Nel 2019 ti vedremo nelle sale italiane, protagonista femminile di “Credo in un solo Padre”, un film prodotto dall'Araund Culture s.r.l., scritto dal bravissimo regista Luca Guardabascio a quattro mani con Michele Ferruccio Tuozzo autore del libro Senza far rumore. Ci racconti qualche anticipazione?
Il film è basato su storie realmente accadute di violenza sulle donne. Una tematica forte e coraggiosa da affrontare. Al mio fianco il bravissimo Massimo Bonetti, Giordano Petri, nel ruolo di mio marito è stato impeccabile, e nulla togliere al brillante attore Marc Fiorini. Sul set poi ho ritrovato anche il genio Luca Lionello con il quale avevo già condiviso il set di Nerobifamiliare e tanti altri strepitosi colleghi che con la loro professionalità hanno dato il loro contributo e sostegno a questa grande causa. Una tematica crudele, ambientata in un luogo imprecisato del sud Italia, una delle tante storie che ogni giorno accadono nel nostro territorio. Io interpreto Maria, una donna che subisce abusi psicologici e fisici, che da sola deve lottare anche contro l'omertà della gente. Immedesimarsi in un ruolo del genere per me è stata una grande sfida, che tuttavia grazie al sostegno che il regista Luca Guardabascio mi ha fatto ricevere sul set della psicologa dott. Elena Fattorusso e alle testimonianze indicatemi da lei di donne vittime di violenza ho potuto interpretare questo ruolo. Dietro al progetto c'è stato tanto lavoro, il regista Luca Guardabascio, insieme a Tuozzo Michele Ferruccio, ha lavorato più di un anno per raccogliere quante più dichiarazioni possibili per poi portarle nel suo progetto. Alcune delle donne vittime sono state assunte sul set dalla produzione del film Araund Culture s.r.l.
Credo in un solo padre, spero possa contribuire a far rumore per rompere quel silenzio di omertà che ancora troneggia nel mondo e con il mio contributo d'attrice, mi unisco a questo potente coro che condanna la violenza contro le donne.
Come definiresti il tuo stile recitativo? C’è qualche attrice italiana o straniera alla quale ti ispiri?
Sono camaleontica, ho uno stile reversibile. Sono un'attrice di pancia e cerco di avvicinarmi il più possibile alla verità. Per immedesimarmi nel ruolo di Maria ad esempio non mangiavo durante tutto il giorno fino a quando non finivo le riprese perché questo mi avvicinava alla sua sofferenza.
Mi piace sfidarmi sempre in nuovi personaggi. Ho studiato diverse tecniche da Stanislavkij a Strasberg, poi ho personalizzato lo stile seguita da alcuni coach italiani e americani come Francesca de Sapio e Doris Hicks. Lavoro con il metodo.
Sono tante le attrici che mi piacciono e stimo, ma non le imito. Da piccola mi sono ispirata molto ai miti del passato. Oggi preferisco essere concentrata su quello che posso fare io come attrice.
Quali sono secondo te le caratteristiche, le qualità, il talento, che deve possedere chi recita per essere definito un vero attore? E perché proprio quelle?
Alla base sicuramente ci deve essere un talento innato che va nutrito con uno studio costante, certo il carisma gioca una parte molto importante. Un attore deve sorprendere, essere un genio, folle, un incontro di intelligenza e creatività. Come dire… una follia controllata perché non credo negli artisti maledetti. Un bravo attore deve riuscire a far credere ogni cosa che prova il personaggio che sta interpretando, per riuscire in questo non è facile e se ci riesci allora forse vuol dire che sei un bravo attore. Ad esempio Christian Bale nel film Uomo senza volto perse 28 chili, in taxi driver De Niro guidò per molto tempo un taxi giorno e notte per tutta New York, etc.… Un bravo attore ci mette l’anima, è serio e lavora sodo.
Perché secondo te oggi il cinema, il teatro, sono importanti e vanno seguiti?
Sono gli unici luoghi dove si può andare ancora a sognare e senza essere disturbati. Li chiamerei dei sognatoi. Senza tempo ne spazio.
Qual è secondo te il ruolo che deve avere il critico cinematografico? Oggi la sua figura è ancora così importante per il cinema nell’era digitale e delle informazioni che volano velocissime sui social?
Secondo me un bravo critico è quello che senza sovrastrutture e filtri dovrebbe cogliere l'assenza effettiva del film mettendo in evidenza il buono o il cattivo operato all'interno di esso.
Il cinema non può morire e a sua volta neanche il critico.
Chi sono secondo te i più bravi registi viventi nel panorama internazionale? E perché secondo te sono i più bravi?
Oddio questa domanda mi manda sempre in crisi perché sono tanti sia italiani che internazionali. La lista sarebbe troppo lunga. Però ti posso dire che come attrice mi interessa e incuriosisce molto chi dirige in modo particolare il sesso femminile, uno di questi è Lars Von Trier.
A proposito dell’Arte, Charles Bukowski diceva… «A cosa serve l’Arte se non ad aiutare gli uomini a vivere?» (Intervista a Michael Perkins, Charles Bukowski: the Angry Poet, “In New York”, New York, vol 1, n. 17, 1967, pp. 15-18).Tu cosa ne pensi in proposito? Secondo te a cosa serve la Settima Arte nel ventunesimo secolo?
L'arte, in ogni sua manifestazione, è l'unico momento che permette all'uomo di esteriorizzare la propria interiorità, e come diceva Pasolini, l’arte e la bellezza salveranno il mondo.
Cosa consiglieresti a giovani donne che volessero cimentarsi nella tua professione? Tre cose da fare e tre cose da non fare?
Sì allo studio, alla disciplina, alla professionalità.
No all’arroganza, all’ego, alla presunzione.
Immagina una convention all’americana, Anna, tenuta in un teatro italiano, con qualche migliaio di adolescenti appassionati di teatro e cinema. Sei invitata ad aprire il simposio con una tua introduzione di quindici minuti. Cosa diresti a tutti quei ragazzi per appassionarli al mondo della recitazione, del teatro e della settima arte? Quale secondo te le tre cose più importanti da raccontare loro sulla tua arte?
È talmente individuale la passione che si può creare con la recitazione che inviterei uno ad uno a salire su palco e a sentire quello che provano.
Anna Marcello
Ph. Carlo Bellincapi
Andrea Giostra
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Bruxelles, al Kaaitheater "To come" di Mette Ingvartsen. La recensione di Fattitaliani
La libertà sessuale individuale e la sessualità come esperienza collettiva: ecco l'intreccio che esprime "To come" la nuova parte della serie di Mette Ingvartsen sulla sessualità e l'economia dell'esperienza.
Si tratta di una versione più estesa di una coreografia per cinque danzatori del 2005 - in cui quindici artisti danno corpo a una relazione tra una moltitudine di corpi anonimi e l'individualità di un singolo corpo nudo, esposta come un contrasto.
L'obiettivo centrale è quello di sfidare l'eccitazione e l'orgasmo - a volte sotto forma di sorprendente rallentatore, altre volte di accelerazione iper-dinamica.
I performers nella prima parte avvolti da un costume che li rende irriconoscibili mettono in scena una serie di movimenti e atti erotici: quando si fermano appaiono come figure di plastilina per poi riprendere dinamicità e sensualità.
Nella seconda parte, quasi in funzione contrastiva, rieccoli tutti nudi come madre natura li ha fatti: si muovono, interagiscono, ballano, simulano in maniera perfettamente sincronizzata una serie di orgasmi con fiche, cazzi, culi e tette al vento.
Anche con tanta prorompente fisicità, alla fine il messaggio rimane lo stesso: non riusciamo più a distinguere quando e quanto la sessualità appartiene e appartenga alla sfera personale oppure un qualcosa da sottomettere al giudizio e allo sguardo altrui.
Uno spettacolo ben concepito e realizzato andato in scena al Kaaitheater di Bruxelles il 16 e il 17 novembre. Giovanni Zambito.
concept & choreography Mette Ingvartsen
| performers Johanna Chemnitz, Katja Dreyer, Bruno Freire, Bambam Frost, Ghyslaine Gau, Elias Girod, Gemma Higginbotham, Dolores Hulan, Jacob Ingram-Dodd, Anni Koskinen, Olivier Muller, Calixto Neto, Danny Neyman, Norbert Pape, Hagar Tenenbaum
(replacements Alberto Franceschini, Manon Santkin, Maia Means) | light design Jens Sethzman
| musical-arrangementsAdrien Gentizon
| set design Mette Ingvartsen & Jens Sethzman
| blue suits Jennifer Defays
| dramaturgy Tom Engels
| Lindi hop teachers Jill De Muelenaere & Clinton Stringer | technical director Hans Meijer
| sound technician Adrien Gentizon
| assistants production Elisabeth Hirner & Manon Haase
| company management Kerstin Schroth | production Mette Ingvartsen/Great Investment | co-production Volksbühne Berlin, steirischer herbst festival, Kunstencentrum BUDA, Festival d’Automne , Les Spectacles vivants – Centre Pompidou, Dansehallerne, CCN2 - Centre chorégraphique national de Grenoble, Dansens Hus, SPRING Performing Arts Festival, NEXT, Le phénix scène nationale Valenciennes | funded by The Flemish Authorities & The Danish Arts Council
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RIFIUTI Regia di Gianni de Feo al Teatro lo Spazio dal 20 al 24 novembre
Un cumulo di rifiuti domina la scena invadendola con il suo gravoso insieme di pezzi, frammenti di una società occidentale infartuata.
L’uomo, seduto in cima ad una sorta di arca, pare dormire in una quiete irreale. La donna che gli si avvicina è gentile, formale, e la rassicurante buona educazione di Loise (questo è il suo nome), fa da contro altare ad un impianto scenico surreale. L’uomo, richiamato dalla donna, si sveglia ed il loro incontro ha l’incedere della commedia acida, secca e nervosa che strappa la risata e che, nello stesso tempo, inquieta. In questo scenario si palesano a tratti delle presenze minacciose: sono Ombre, anime perdute, che negano qualsiasi forma di riscatto e di Bellezza. Da quale mondo provengono questo attore, Jacco, dal carattere apparentemente cinico e scontroso e questa donna che pare essersi persa non si sa come e dove? Di quale realtà fanno parte? Lui, a prima vista, sembra un clochard che ha fatto la scelta di vivere al di fuori delle convenzioni…Ma è davvero così? Lei sembra solo un po’ confusa, una borghese un po’ snob ma concreta nel rivendicare le proprie origini e i propri luoghi di elezione…ma è davvero tale? Tutte le risposte si trovano nel luogo, nell’identificazione precisa di quel luogo che non è una creazione surreale, ma è drammaticamente reale, è la Napoli dei nostri giorni. La Napoli insozzata dai rifiuti che l’affogano, è la Napoli della terra avvelenata che non conosce più porti franchi, ma che è giunta anche nella nostra quotidianità. E’ la Napoli, la Campania, delle mille false promesse, dalle centomila speculazioni, dalle tante Camorre e da un Male culturale che serpeggia dovunque, dal salotto borghese, ai palazzi del Potere, fino ai vicoli bui. Siamo (e lo sveleranno i personaggi nello svolgersi del loro incontro-scontro) in una sorta di DayAfter: la città è stata abbandonata, nulla più vive, le stesse falde acquifere sono ormai avvelenate e i nostri due personaggi sono gli unici sopravvissuti. I motivi che li hanno spinti a restare sono molto diversi: la donna è talmente abituata al suo habitat da non voler né vedere, né comprendere quanto è accaduto e, nelle sue parole, pare riproporre un tentativo schizofrenico di “normalità”. L’uomo è rimasto per scelta. In lui c’è il tentativo di ricomporre una propria memoria, che poi è anche la memoria della città, attraverso degli scritti, delle poesie che, ormai libere dal confusionario ed approssimativo folklore, appaiono per ciò che sono: cuore, speranza, desiderio di ripartire da zero dalle parole dei poeti e dai veri sentimenti della gente. Il tesoro dell’uomo è fatto di frammenti, fogli custoditi in una scatola di legno e mandati a memoria, da recitare al Nulla ed al Tutto, alla Storia e alla Povera Cronaca. E’ il primo giorno della Creazione per una nuova Pompei, chiamata Napoli, travolta non dal Vulcano ma dalla propria stessa indifferenza.“Rifiuti” non è soltanto il cumulo che appare enorme e pressante sulla scena, è anche il “no” urlato ad una falsa società del benessere, è anche la chiusura ad ogni tipo di rapporto dopo tanto parlare a vanvera in nome di un’inesistente normalità. “Rifiuti”, e tutto ciò che è scarto, appare come essenza, monito e punto di arrivo.
DAL 20 AL 24 NOVEMBRE
ore 20.30
RIFIUTI
Di Roberto Russo
Regia di Gianni de Feo
Con Sergio di Paola, Imma Pagano, Ida De Rosa, Lorenzo Russo
Biglietto intero 12 euro
Biglietto ridotto 9 euro
Tessera semestrale 3 euro
Teatro Lo Spazio, Via Locri, 42 Roma 0677076486 0677204149
info@teatrolospazio.it
WWW.TEATROLOSPAZIO.IT
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Roma, in mostra le foto di “Scatti Liberi. L’Africa negli occhi dei bambini”: una mostra per scoprire l’Africa attraverso i bambini
“Le fotografie possono essere una salvezza per la gente: portano la nostra storia nel mondo, per fare capire che esiste”.
Così Sherren, 15 anni, racconta la sua esperienza come fotografo vissuta grazie ad un progetto, voluto dal cardinale Gianfranco Ravasi, che ha visto protagonisti ragazzi delle periferie di Bamako (Mali) e Nairobi (Kenia). L'iniziativa ha portato alla creazione di “Scatti Liberi. L’Africa negli occhi dei bambini”, la prima mostra fotografica interamente realizzata da giovani africani.L’ origine dell'iniziativa
Il progetto è stato realizzato grazie all'impegno del cardinale Ravasi che, dopo aver conosciuto la storia di Mohamed Keita, ha deciso di sostenere l’idea del giovane: realizzare un laboratorio fotografico in Africa. Così, nella primavera del 2018, alcuni ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, sono stati inseriti in un corso di fotografia e inviati come 'piccoli reporter' a immortalare scene di vita quotidiana, tra povertà e felicità.
La storia di Mohamed Keita
Mohamed, fotografo e ideatore del progetto, è un giovane ivoriano che, a soli 13 anni, è stato costretto ad abbandonare il suo Paese a causa della guerra civile. Giunto in Italia, dopo un lungo e drammatico viaggio, ha scoperto la sua passione per la fotografia. Dopo anni di studio, ha deciso di tornare in Africa e aprire il laboratorio “Kene” per mettere a disposizione dei bambini di Bamako le sue competenze.
I laboratori Kene e Nafasi
Il Cortile dei Gentili, oltre a sostenere il laboratorio di Keita, ha anche attivato "Nafasi". E' un progetto gemello realizzato in Kenya grazie alla collaborazione di Amref Health Africa-Italia e del fotografo Marco Pieroni. Secondo Chiara Natalini, membro Amref, i due progetti “sono uno stimolo per riportare i bambini alla vita e per promuovere un racconto del fenomeno migratorio che rifiuta l’Africa dei luoghi comuni, dei pregiudizi e delle strumentalizzazioni”.
La fotografia come riscatto sociale
“Sono felice di diventare fotografa perché è una cosa che un giorno potrà darmi soddisfazioni, è raro trovare una possibilità utile per il futuro” racconta Narama, bambina di 8 anni che ha preso parte all'iniziativa. Il progetto offre ai giovani un'opportunità lavorativa "permettendogli di evitare viaggi drammatici verso altri Paesi" come sottolinea l'onorevole Silvia Costa, sostenitrice dell'iniziativa.
'Adotta' una foto
La mostra sarà visitabile all’Auditorium Parco della Musica di Roma fino al 25 novembre. Tutte le fotografie potranno essere acquistate e l’intero ricavato sarà destinato ai laboratori fotografici per i ragazzi in Mali, Kenya e in altri Paesi africani.
Luisa Urbani, Vatican News del 17 novembre 2018.
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Il sindaco, terza puntata dei “Racconti brevi da leggere online” ambientata nelle isole Eolie
di Andrea Giostra - La terza puntata dei “Racconti brevi da leggere online”, presenta la Novella “Il sindaco” ambientata nello splendido arcipelago delle isole Eolie.
Chi fosse curioso di leggere le Novelle delle prime due puntate, potrà cliccare qui:
Note dell’autore:
«Quelle che leggerete sono delle novelle brevi, anzi, brevissime, di vita di Sicilia, di vita di siciliani, di vita vera e raccontata spontaneamente senza mediazioni linguistiche; che non vogliono rappresentare metafore o meta-significati. Sono delle piccole storie e rappresentano quello che dicono, quello che leggerete! Rappresentano la mia esperienza diretta, vissuta in prima persona e che ho scritto di getto con il mio vecchio Nokia E90, oggi da museo di archeologia informatica. Il senso, la morale, se c'è un senso o una morale da dare, li darà il lettore che le leggerà.»
“Il sindaco”, tratto da Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, StreetLib, Milano, 2017.
«Ascoltava immobile, seduto con la schiena resa curva dai tanti anni di faticosa politica attiva - come si vantava spesso - per amministrare quelle che riteneva le sue meravigliose isole vulcaniche al centro del mediterraneo.
Aveva i gomiti appoggiati al tavolino del bar “I Faraglioni”, pieno di turisti appena scesi dall'aliscafo, luccicanti di sudore e assetati che si godevano la granita di mandorle alla messinese con una morbida brioche profumata appena sfornata dal microonde.
Il suo sguardo fissava attento una piccola schiera di eleganti barche a vela e di piroscafi di lusso che ondeggiavano ritmicamente ormeggiate al molo Levante, a pochi passi dal bar che da circa un anno aveva lasciato gestire al figlio maggiore e prediletto che lo aveva reso orgoglioso sposando una bellissima e giovane bionda torinese di ottima famiglia, che gli aveva da poco regalato una bellissima nipotina che si distingueva per il colore della pelle olivastra e per gli inconfondibili tratti somatici siculi della famiglia che da cinque generazioni abitava quelle isole.
Il consigliere comunale si affannava a dare spiegazioni e a chiedergli insistentemente come mai da settimane non gli dava più confidenza, se avesse fatto qualcosa di cui non si era reso conto, se l'aveva offeso, o se gli aveva mancato di rispetto.
Parlava velocemente e quasi affannosamente guardandolo dritto negli occhi.
Il sindaco non si lasciava distrarre e continuava a fissare le barche ormeggiate al porto.
Il consigliere allora aumentò il ritmo e il volume della voce per attirare la sua attenzione.
Parlava in stretto e incomprensibile dialetto messinese che solo chi è nato e cresciuto in quella provincia avrebbe potuto comprendere.
Un orecchio distratto avrebbe invece potuto facilmente scambiare quella lingua per arabo o per una sconosciuta lingua nordafricana.
Gli aveva concesso già cinque minuti del suo tempo, guardò il Rolex d'acciaio per accertarsi dell'ora, e in quello stesso istante vide arrivare la giovane e bellissima nuora che gli s'avvicinava sorridente e con in braccio la nipotina che con gli occhi sgranati mostrava un sorriso ampio e gioioso che lasciava intravedere le piccole e rosee gengive ancora spoglie di dentini.
Fu a quel punto che la sua espressione mutò subitaneamente.
Si alzò di scatto, prese la paffutella manina della bimba, la baciò sulla fronte, le sorrise con tenerezza e con gli occhi lucidi di gioia.
Poi aggrottò le ciglia, si girò verso il consigliere comunale che intanto si era alzato accanto a lui, lo puntò negli occhi per un solo istante, e spedito si avviò verso l'uscita del bar.
Il consigliere comunale, senza esitare, lo seguì a ruota, spedito, tallonandolo da dietro senza mollarlo di un centimetro.
Lo immaginai come un piccolo Yorkshire che affannosamente e con la lingua penzolante dalla bocca spalancata, sta cercando di tenere il passo della sua vanitosa, altezzosa e ricca padroncina che a passi svelti e spediti si riflette nelle vetrine di via Condotti guardando più che gli eleganti abiti firmati, quella che lei ritiene la sua meravigliosa immagine riflessa.
Lo Yorkshire, instancabile, tenacemente, continua a saltellare tallonandola da dietro, prima a dritta e poi a manca, nel non facile compito di leccarle velocemente la penzolante mano destra prima, e la mano sinistra poi che sorregge una piccola ma elegante e raffinata borsa firmata.
Ma com'è che ho potuto immaginare un minuscolo Yorkshire come il corpulento e rozzo nei modi e nelle fattezze consigliere comunale? ... e l'altezzosa e raffinata donna di buona borghesia torinese con il piccolo e baffuto omino - che Dostoevskij avrebbe descritto come un insignificante scrivano degli uffici delle tasse dello Zar - potente sindaco dell'arcipelago più noto del mediterraneo che da due lustri oramai si impegnava instancabilmente e generosamente a ricoprire la prestigiosa e rispettata carica istituzionale di primo cittadino?»
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MARIA BY CALLAS di Tom Volf IN DVD e BLU RAY
MARIA BY CALLAS segna il ritorno della Divina sulla scena. Attraverso un film prezioso Tom Volf racconta la storia della cantante d’opera più famosa di tutti i tempi.
Il regista ha viaggiato in ogni angolo del mondo alla ricerca dello straordinario materiale d'archivio, per la maggior parte inedito: filmini privati in Super8 o in 16mm, foto mai pubblicate, registrazioni pirata realizzate dai suoi ammiratori in occasione di alcune delle sue performance, lettere intime o interviste dimenticate.
Ci rivela un lato completamente sconosciuto della Callas, mostrandoci il conflitto tra due diverse personalità, l'una desiderosa di una vita semplice, l'altra alla continua ricerca della fama planetaria: Maria e la Callas.
Nel film scopriamo una Maria fragile, sola, contrapposta a 'la Callas' circondata da grandi personalità tra cui: Visconti, Pasolini, Onassis, Grace Kelly, il principe Ranieri, Franco Zeffirelli, Liz Taylor...
La colonna sonora è stata realizzata mettendo insieme registrazioni rare ed esclusive, ottenute da nastri rimasterizzati messi a disposizione da persone vicine alla Callas o da associazioni e club dei suoi fan.
Per far rinascere l'immagine di Maria Callas ed essere sicuri che questo documento incuriosisca tutte le generazioni - i giovani in particolare - il film è quasi interamente a colori. La vita della Callas viene vista sotto una nuova luce, colorata e vivace. La maggior parte del materiale d'archivio e delle foto ritrovate sono a colori. Tuttavia, parte di quello bianco e nero è stato colorato per renderlo nuovamente attuale.
MARIA BY CALLAS è disponibile in HV in tutti i negozi e nei digital store
Scheda tecnica Blu Ray
Video 1080p @24fps 1:33:1 BD 25
Audio Italiano DTS HD Master Audio 5.1; francese DTS HD Master Audio 5.1
Sottotitoli Italiano
Extra Trailer
Durata 120’
Scheda tecnica Dvd
Video 16/9 1:33:1 DVD 9
Audio Italiano 5.1 Dolby Digital; francese 5.1 Dolby Digital
Sottotitoli Italiano
Extra Trailer
Durata 115’
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ANTONELLA RUGGIERO, il 20 novembre esce la nuova opera discografica QUANDO FACEVO LA CANTANTE
Da martedì 20 novembre, in esclusiva su musicfirst.it, è disponibile “Quando facevo la cantante” (Libera/distr. Artist First), la nuova opera discografica di Antonella Ruggiero in sei dischi e centottanta pagine. È già disponibile il preorder del disco al link: http://bit.ly/AR-QFLC
«L’idea di raccogliere parte degli innumerevoli brani suonati e realizzati dal 1996, anno in cui ho ripreso la mia attività in veste di solista, al 2018, è venuta a Roberto Colombo. - commenta Antonella Ruggiero - Una sera mi dice: “senti, dobbiamo farci un regalo, sarebbe giusto realizzare una raccolta di brani di diversa natura che sia un racconto sonoro di ciò che è avvenuto.” Ci pensai un po’, e mi resi conto che le esperienze fatte in questi anni sono tali e tante e di natura così diversa che sarebbe stato giusto metterle a disposizione di chi ama la musica e ne ricerca le espressioni più disparate. Ho conosciuto Colombo nei primi anni ‘80 e da allora, da quando ho ascoltato per la prima volta i suoi arrangiamenti, in quel caso di “Tango” e “Aristocratica”, mi sono resa conto di quanta inventiva sia capace. Lui prende le parti musicali, le seziona, mescola i suoni, lavora sui dettagli, tagliando, aggiungendo, sovrapponendo, eliminando, assemblando, come un artista visuale. Senza limiti o confini stilistici.»
Centoquindici brani in cui l’interprete e autrice raccoglie il meglio delle sue registrazioni live dal 1996 ad oggi, insieme a brani, registrati sia in concerto che in studio, mai pubblicati finora. Un lungo viaggio attraverso le mille sfumature della ricerca musicale compiuta da Antonella Ruggiero nel corso della sua carriera solista.
“Quando facevo la cantante” è stato realizzato con la straordinaria partecipazione di: Frank Gambale, Mark Harris, Maurizio Colonna, Ramberto Ciammarughi, Riccardo Fioravanti, Bebo Ferra, Ivan Ciccarelli, Paolo Di Sabatino, Fabio Zeppetella, Francesco Buzzurro, Giuseppe Milici, Luca Colombo, Renzo Ruggieri, Andrea Bacchetti, Francesco Cafiso, Gabriele Mirabassi, Claudio Fasoli, Arkè String Quartet, Guitart, Banda Osiris, I Virtuosi Italiani, Hathor Plectrum Quartet, Banda Osiris, Palast Orchester, Ensemble Hyperion, Italian Saxophone Orchestra, Coro Sant’Ilario e Coro Valle dei Laghi, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Orchestra dell’Accademia Naonis di Pordenone, Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Sinfonica di Brescia, Orchestra Cantelli, I Pomeriggi Musicali e Polifonica Santa Cecilia.
www.antonellaruggiero.com
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Teatro, Fattitaliani intervista Paolo Roca Rey fra i protagonisti di "Zozòs"
Al Teatro Brancaccino di Roma, ultima replica di Zozòs scrittodaGiuseppe Manfridi e diretto da Claudio Boccaccini. Con Siddharta Prestinari, Riccardo Barberanel ruolo di un ginecologo bizzarro e maldestro e Paolo Roca Rey.
Ad Aprile ci saranno delle repliche al Teatro “Tor Bella Monaca”. Musiche di Massimiliano Pace. Aiuto Regia di Eleonora Di Fortunato. Produzione di Corte Arcana Isola Trovata. Due grandi Interpreti e la sorprendente rivelazione di Paolo Roca Rey altrettanto grande.
Chi è Paolo Roca Rey e come ha iniziato a calcare le tavole del palcoscenico?
Ha frequentato la Stage Academy di Patrick Rossi Gastaldi e anni dopo ha frequentato per un paio di mesi la scuola di Claudio Boccaccini.
Non ha mai lavorato nel Cinema. Ha partecipato con due pose a Killing Eve una serie televisiva britannica distribuita da Tim Vision. Lo si vede anche nel trailer della serie.
Il 29 novembre debutterà al Manzoni con “Confidenze pericolose” per la Regia di Diego Ruiz.
Gli spettatori si trovano davanti ad un sipario chiuso e sentono un uomo e una donna parlare di un incidente e di un paracadute. Cosa succede?
In realtà il paracadute viene dopo, loro sono rimasti incastrati durante un rapporto sessuale. Il paracadute è stato tirato fuori dopo, per coprirsi. Aspettano l’arrivo del padre di Tito che è ginecologo, per liberarli e per tentare di risolvere la situazione.
Chi è Tito?
Di lui non si sa moltissimo, è un ragazzo che è rimasto “Incastrato”, ha una passione per il paracadutismo, è cresciuto senza la mamma.
Cosa pensa il pubblico di questo spettacolo?
Si diverte e nota che nonostante l’argomento si presti a cadere nella volgarità o in una comicità un po’ becera, grazie ad un linguaggio molto forbito, non cede mai a questa tentazione.
La stampa estera ha definito questo spettacolo come la Commedia più divertente e trasgressiva mai vista. Cosa ne pensi?
Mi sarebbe piaciuto che lo avessero detto della nostra edizione. All’inizio non sempre uno è prontoad invitare gli amici, i familiari… in questo spettacolo sono molto felice di farlo.
Questo spettacolo va avanti dal 1997 e ovunque venga rappresentato, ha sempre delle recensioni entusiaste, a cosa è dovuto questo grande successo?
Credo sia dovuto innanzitutto dal fatto alla scrittura divina di Giuseppe Manfridi e alla magistrale regia di Claudio Boccaccini. Ogni volta vengono aggiunte altre battute senza mai stravolgere il testo.
Quando ti hanno proposto il ruolo cosa hai pensato?
“Speriamo facciano sul serio!” Sono molto fortunato e lusingato di farlo perché è uno spettacolo di altissimo livello.
Come ti vedi tra dieci anni?
Con la barba perché prima o poi crescerà e mi vedo a fare lo stesso mestiere in maniera più continuativa.
Elisabetta Ruffolo
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L’ASSOLUTA LIBERTÀ DEL FANTASTICO. Un viaggio nella fantasia da Omero a Calvino, in un libro di Lucilla Sergiacomo
di Goffredo Palmerini - L’AQUILA - Uscito nelle librerie il mese scorso, il saggio di Lucilla Sergiacomo “L’assoluta libertà del fantastico. Un viaggio nella fantasia da Omero a Calvino”, pubblicato da Odoya, è già un caso editoriale, tanto da meritare l’intera prima pagina della domenica, inserto culturale del Sole 24 Ore, con un corposo articolo di Luigi Sampietro uscito il 4 novembre scorso in recensione al volume.
Come pure grande attenzione al volume ha dedicato Rai3 in una recente puntata del programma Terza pagina. D’altronde la feconda scrittrice abruzzese, storica della letteratura, ci ha spesso intrigato con i suoi saggi su Ennio Flaiano, Carlo Emilio Gadda, Italo Svevo e su altri scrittori degli ultimi due secoli. Dunque già per questo, ma soprattutto per la singolarità d’un genere letterario raramente indagato, l’autrice merita tutta la nostra attenzione per il tema trattato in questo volume, ricco di 28 pagine di note. (L’assoluta libertà del fantastico. Un viaggio nella fantasia da Omero a Calvino, ed. Odoya, Bologna, 2018, 272 pagine, € 18). Nella trattazione del modo fantastico, nel suo recente saggio pubblicato dall’editore Odoya, attraverso l’accostamento tra testi fantastici della letteratura italiana e di altre nazionalità, appartenenti a secoli diversi, Lucilla Sergiacomo puntualmente argomenta per dimostrare come il fantastico in letteratura abbia conservato in ogni epoca le stesse caratteristiche di allontanamento da quel che inquadriamo nella “normalità”, da risultare pertanto irrazionale e irreale, destando sorpresa e paura. È quindi impossibile leggere ed interpretare la letteratura d’immaginazione continuando a seguire gli schemi formalisti, sanciti negli anni Settanta del secolo scorso, che ne disciplinano l’appartenenza di genere, le tematiche e le modalità espressive. Niente e nessuno, insomma, può porre limiti alla fantasia umana.
A corollario di questa verità Lucilla Sergiacomo sostiene, quindi, l’inutilità di imbrigliare in regole e casellari la letteratura fantastica, prestabilirne i modelli, relegarne la fioritura nell’arco cronologico che va dalla fine del Settecento al primo Novecento, legarne la nascita alla reazione degli scrittori contro la rivoluzione industriale. E di conseguenza continuare così ad escludere un’infinita produzione di opere di fantasia di differenti epoche. Nel percorso che prova questo assunto non potevano non avere un ruolo di primo piano i classici, che offrono un inesauribile repertorio di casi fantastici e, dopo la trattazione del meraviglioso cristiano e delle magiche avventure cortesi, la trattazione riparte dal Medioevo per scoprire il gioco del fantastico allusivo che avanti e indietro nei secoli si sviluppa intorno e dalla Commedia dantesca, il testo principe sulla rappresentazione dell’aldilà nel mondo occidentale.
«[…] Ha dunque ragione l’ottima Lucilla Sergiacomo – annota Luigi Sampietro nella richiamata recensione su Sole 24 Ore – a suggerire che limitare lo studio del fantastico all’800 e al ‘900, come fa la maggior parte dei commentatori, sia un modo di confessare la propria incapacità di leggere nella mappa della letteratura con strumenti che non siano quelli di un algoritmo approntato ad hoc, e probabilmente esemplato (questo lo aggiungo io) su di un modello di ricerca di carattere scientifico, cioè esasperatamente analitico e specialistico. La poesia e, per estensione, la grande letteratura – come ha scritto a suo tempo T.S. Eliot con parole non del tutto obsolete – è sempre e interamente contemporanea a chi scrive e a chi legge. Anche perché, con ogni probabilità avrebbe aggiunto J.L. Borges, i libri parlano tra di loro: se non sopra gli scaffali, nella testa di chi li apre e vi entra. […]»
Il Capitolo 4 in chiusura del libro è dedicato alla Luna, che da sempre ha alimentato le fantasie umane, e le paure e le speranze di rinascita, e un grande ruolo ha giocato sulle commistioni tra scienza e arte. Scrive Gino Ruozzi nella Prefazione al libro: «Il “modo” fantastico che Sergiacomo perlustra con amore e con perizia scava nella natura degli uomini, la stragrande maggioranza dei quali vive di fedi, simboli, allegorie, che non sono meno vere e decisive di quella che indichiamo superficialmente come realtà. […] Sergiacomo apre nuove prospettive critiche, estendendo persuasivamente eventuali confini di “genere” alla pluralità dei “modi” (oltre che dei mondi), mettendo in discussione parametri acquisiti e nello stesso tempo promuovendone di propri, con i quali d’ora in poi sarà utile e necessario confrontarsi».
«Questa profonda e ampia esplorazione di Lucilla Sergiacomo – aggiunge Ruozzi – riconoscente all’amato modello di Borges, spazia dall’antichità alla più recente contemporaneità. Sergiacomo presenta e commenta in un disegno organico un numero ragguardevole di testi, legandoli in un percorso convincente né gratuito né scontato, mettendo a frutto e coniugando i piaceri di appassionata lettrice con il rigore lenticolare della studiosa di rango. In questa maniera abbraccia epoche e autori differenti, temi e modelli ricorrenti, dai viaggi agli inferi a quelli sulla luna, in cui aldilà e aldiquà, lontano e vicino, sopra e sotto si mescolano di continuo, come richiedono la nostra mente e il desiderio di vita e di eternità. […]».
In definitiva, questo interessante saggio di Lucilla Sergiacomo, scritto in punta di penna con una prosa fluida e coinvolgente, tende a chiarire al lettore che c’è possibilità d’andare oltre le definizioni, non solo di taluni critici “crociani” ma anche quella fortemente schematica di Todorov, con un’ampia serie di esempi. Dunque uno scrigno, questo volume, di cose mirabili e stupefacenti, con un filo rosso che conduce ad un’asserzione poco scalfibile: che è un esercizio inane incasellare la letteratura, giacché essa è fantastica da quando esiste la scrittura. Mettendo infine in discussione parametri di giudizio e schemi di valutazione, Lucilla Sergiacomo apre alla critica letteraria nuove prospettive nello speculare la scrittura.
LUCILLA SERGIACOMO, docente di italiano e lingue classiche, si occupa di storia della letteratura, critica letteraria e didattica dell’italiano. Scrive sulle pagine culturali di quotidiani nazionali e locali e su riviste specialistiche. Ha pubblicato saggi in volume su Gadda, Flaiano e altri autori dell’Ottocento e del Novecento. Tra le sue opere ricordiamo Le donne dell’ingegnere (Medium, 1988), Lingua italiana. Guida all’ascolto (Mursia 1989), Narratori d’Abruzzo (Mursia 1992), La critica e Flaiano (Ediars, 1992), Invito alla lettura di Ennio Flaiano (Mursia 1996), Svevo (Paravia 1998), Testi comici e satirici (Paravia 1999), I volti della letteratura (Paravia 2007), Gadda, spregiator de le donne. Sublimazione, misoginia, femminicidio (Noubs 2014), Femminilità e femminismo nelle scrittrici italiane del Novecento (“Narrativa”, Presses Universitaires de Paris Ouest 2015). Riguardo I volti della letteratura, pubblicati tra il 2005 e il 2007 con l’editore Paravia di Torino, si tratta di una Storia della Letteratura italiana in 7 volumi, coordinata da Lucilla Sergiacomo, che è autrice del vol. I, Dalle origini all’età comunale, del vol. VI, La prima metà del Novecento, e degli Strumenti per l’analisi e per la scrittura. Nell’anno accademico 2009-2010 ha svolto il Corso Letteratura e Comunicazione, presso la Facoltà di Pedagogia dell’Università di Chieti. Dal 2003 al 2012 è stata Vicepresidente dei Premi Internazionali Flaiano, membro della Giuria dei Premi Internazionali Flaiano di Letteratura e Teatro, Vicepresidente dell’Istituto di Studi crociani e del Centro Studi dannunziani, membro della Giuria del Premio Poesia Gabriele d’Annunzio. E’ componente di Giuria in premi diversi letterari, quali Premio Eraldo Miscia di Lanciano, Premio Città di Teramo Racconto inedito, Premio di Letteratura Opera prima del Festival “Il dio di mio padre”, dedicato a John Fante a Torricella Peligna.
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