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Catania, 9 e 10 novembre XII Congresso Provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori

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Due giornate di lavori a Catania - 9 e 10 novembre c.c. - con la partecipazione delle massime autorità istituzionali territoriali, in vista del prossimo Congresso Nazionale del MCL in programma a gennaio 2019.

Sarà la presentazione del libro "TROPPI DIRITTI" di Alessandro Barbano, direttore del «Mattino» di Napoli - venerdì 9 novembre c.a. alle ore 18:00 presso l'Hotel Mercure Excelsior, Piazza G.Verga, CT - ad aprire i lavori del XII Congresso Provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) di Catania. 
Il volume di Alessandro Barbano, di recente pubblicazione e alla sua terza presentazione nazionale, verte sulla crisi del sistema politico e sociale in Italia. Quello di Barbano «è un viaggio nel pensiero di un Paese tradito dalla libertà, in cui nessuna èlite ha più il coraggio di dire il vero e dI fare i conti con minoranze organizzate sotto la bandiera dei diritti acquisiti». Un'analisi approfondita del cambiamento del ruolo e della natura della politica nell'odierna società italiana.
Dopo il saluto del Sindaco di Catania Salvo Pogliese, in presenza dell'autore, sugli argomenti politici richiamati dal libro interverranno il Presidente Regionale MCL On. Fortunato Romano, il Componente Presidenza regionale Avv. Michele Cutolo, il Presidente MCL della Provincia di Catania Avv. Piergiuseppe De Luca e l'Assessore al Comune di Catania Dr. Alessandro Porto.

Sabato 10 novembre alle ore 9,00, presso il CAMPUS DON BOSCO di Largo Pitagora (zona Via Carnazza - Canalicchio - Tremestieri Etneo - Ct), avrà formalmente inizio alle ore 9,00 il XII Congresso Provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) di Catania. 
Interverranno l'Arcivescovo etneo Monsignore Salvatore Gristina,, il Presidente della Regione Sicilia On. Nello Musumeci, l'Avvocato Michele Cutolo di Napoli, l'Onorevole Giovanni La Via,  l'Onorevole Luca Sammartino e l'Onorevole Giuseppe Castiglione. Presenti anche i presidenti provinciali di ACLI e Confcooperative.
Al dibattito seguiranno le votazioni dei nuovi rappresentanti locali, per  concludere i lavori alle ore 13,00 con una colazione pranzo per gli intervenuti.

MOVIMENTO CRISTIANO DEI LAVORATORI - CATANIA
Sede legale: Via Benedetto Guzzardi N 20, Catania.
Mail: mclcatania@libero.it ; sito internet: www.mcl.it


PREMIO LETTERARIO “KAOS” EDIZIONE 2018: IL BANDO PER PARTECIPARE ALLE SEZIONI DI NARRATIVA, POESIA E RACCONTI

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Il premio è articolato in tre sezioni. Sezione A - Narrativa: Possono concorrere al premio gli autori, direttamente o tramite le case editrici, con opere pubblicate dal 1° gennaio 2016 al 30 novembre 2018, attraverso l’invio di n° 3 copie, che trattino storie, personaggi e/o luoghi siciliani.

Il Comitato dei Lettori, appositamente costituito, selezionerà le cinque opere finaliste e potrà assegnare premi speciali in coerenza con le finalità del Festival.

Alle opere finaliste l’organizzazione dedicherà specifiche attività promozionali, con recensioni e interviste, sui siti e pagine web collegati a “Kaos” e sul giornale online nazionale www.fattitaliani.it, media partner del Festival; gli autori saranno ospiti dell’organizzazione nelle giornate del Festival e usufruiranno di appositi spazi espositivi nell’ambito della Fiera del Libro e della comunicazione promossa da Kaos.

Il vincitore del premio verrà decretato dalla giuria di qualità, composta da quattro personalità del mondo della cultura e il Presidente che in caso di ex aequo potrà esprimere due voti.

La proclamazione avverrà nel corso della serata conclusiva di Kaos - Festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana, che si svolgerà in data da destinarsi, nel mese di dicembre 2018, presso la sede dell’Associazione Culturale Athena, Palazzo Lombardo - La Lomia Canicattì. L’opera vincitrice verrà segnalata all’Istituto di Scuola Superiore aderente all’iniziativa per l’adozione come testo di narrativa e per la promozione di attività successive al festival, di approfondimento e promozione dell’opera stessa con la partecipazione degli studenti e dell’autore.

Le date delle varie fasi del concorso verranno comunicate con largo anticipo tramite mail.
Il giudizio del Comitato dei Lettori e della giuria di qualità è insindacabile. I volumi inviati non saranno restituiti.

La partecipazione per la sezione A è gratuita.

Le opere dovranno pervenire entro il 30 novembre 2018 presso:

Direzione artistica 
Premio “KAOS” 
Via Fontanelle 7 - 92010 - Siculiana AG 

Sezione B - Poesia: gli autori possono partecipare con un componimento poetico inedito, in lingua italiana o in dialetto siciliano, della lunghezza non superiore ai 40 versi.

Sezione C - Racconti: gli autori possono partecipare con un racconto edito o inedito, della lunghezza massima di cinque cartelle, intendendo con cartella una pagina word di 2000 caratteri, spazi inclusi.

Anche gli elaborati delle sezioni B e C dovranno avere come argomento storie, personaggi e/o luoghi siciliani.

Per le sezioni B e C sarà costituito un apposito comitato di lettura e di valutazione che effettuerà la selezione delle tre opere finaliste.

Nel corso della serata conclusiva del Festival KAOS avverrà la votazione finale per la proclamazione dei vincitori.

La partecipazione per le sezioni B e C è gratuita.

Per partecipare alle sezioni B e C del concorso, è necessario l’invio via e-mail, entro il 30 novembre 2018, all'indirizzo di posta elettronica: premiokaos@gmail.com.

I componimenti verranno trasmessi alla giuria in forma anonima.

Per tutte e tre le sezioni va compilata e allegata all'opera la scheda di adesione acclusa al presente bando.
Premi: alle opere finaliste di tutte le sezioni del concorso saranno consegnati oggetti d’arte realizzati dall’Accademia BB AA Michelangelo di Agrigento, targhe e/o attestati.

Le opere vincitrici, le finaliste e quelle eventualmente segnalate dalla giuria delle sezioni B e C saranno raccolte e pubblicate in un’antologia a cura della casa editrice Medinova.

Le comunicazioni agli autori avverranno tramite e-mail.

Per ulteriori chiarimenti scrivere a premiokaos@gmail.com organizzazione a cura della Top Stage.

PREMIO “ KAOS” 2018
scheda di adesione 



La/il sottoscritta/o ...…………………….......................................................................................

Nata/o a ..........................……………...................... il ....................................................................

Residente a .................................................. ……..Via…………………………………..………..

Casa editrice (solo per la narrativa edita) ….................................................................................

Tel.............................................................................................................. …….

E-mail: .............……………………………........................................................

CHIEDE 



di partecipare alla Edizione 2018 del Concorso Letterario “ Kaos” 

Per la sezione _______

con l’opera

titolo_______________________________________________________________________

___________________________________________________________________________

Partecipando alle sezioni B o C, la/il sottoscritta/o dichiara la paternità dell'opera presentata e autorizza l’eventuale utilizzo per la realizzazione di un’antologia delle opere in concorso a cura della casa editrice Medinova.

La/il sottoscritta/o dichiara di aver preso visione del regolamento del concorso e autorizza l’organizzazione, ai sensi della legge 675/96, di utilizzare a fini promozionali i dati dell’autore in concorso.







 Firma
 ___________________________________

                                                      

Bruxelles, Fattitaliani incontra il direttore d'orchestra Michael Boder: "Dobbiamo creare opere nuove"

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L'ultima opera del compositore Ceco Leos Janacek si basa sul romanzo semi-autobiografico di Dostoievski Ricordi dalla casa morta, che vi descrive le condizioni di vita inumane in una campo di lavoro siberiano a partire delle sue esperienze e testimonianze dei suoi compagni di prigionia.
La partitura infiammata e quasi incandescente è affidata alle mani esperte del direttore d'orchestra tedesco Michael Boder, che abbiamo incontrato.....

Clicca qui per accedere all'audiointervista al maestro Michael Boder: "Dobbiamo creare opere nuove!"




FROM THE HOUSE OF THE DEAD UIT EEN DODENHUIS / DE LA MAISON DES MORTS 

Leoš Janáček 

Opera in drie bedrijven / Opéra en trois actes 

Libretto van de componist naar de roman Zapiski iz myortvogo doma [ Aantekeningen uit een dodenhuis ] van Fjodor Michailovitsj Dostojevski 

Livret du compositeur d’après le roman Zapiski iz myortvogo doma  [ Souvenirs de la maison des morts ] de Fiodor Mikhaïlovitch Dostoïevski


Muzikale leiding / Direction musicale MICHAEL BODER 

Regie / Mise en scène KRZYSZTOF WARLIKOWSKI 

Decors en kostuums  / Décors et costumes MAŁGORZATA SZCZĘŚNIAK 

Belichting / Éclairages FELICE ROSS 

Video / Vidéo DENIS GUÉGUIN 

Choreografie / Chorégraphie CLAUDE BARDOUIL 

Dramaturgie CHRISTIAN LONGCHAMP 

Koorleider / Chef des chœurs MARTINO FAGGIANI 

Alexandr Petrovič Gorjančikov SIR WILLARD WHITE 
Aljeja PASCAL CHARBONNEAU 
Filka Morozov (Luka Kuzmič) ŠTEFAN MARGITA 
Vězeň vysoký  NICKY SPENCE [de grote gevangene / le grand prisonnier]  Vězeň s orlem NICKY SPENCE [de gevangene met de arend /  le prisonnier à l’aigle] (Nikita) Vězeň malý [de kleine gevangene / IVAN LUDLOW le petit prisonnier]  Placmajor [de commandant / le commandant] ALEXANDER VASSILIEVStarý vězeň GRAHAM CLARK [de oude gevangene / le vieux prisonnier] Skuratov LADISLAV ELGR Čekunov IVAN LUDLOW Opilý vězeň  JEFFREY LLOYD-ROBERTS [de dronken gevangene / le prisonnier ivre]  Kuchař (vězeň) IVAN LUDLOW  [de kok, gevangene / le cuisinier, prisonnier]  Kovář (vězeň) ALEŠ JENIS 
 [de smid, gevangene / le forgeron, prisonnier]  Duchovní [de pope / le pope] PAVLO HUNKA Mladý vězeň FLORIAN HOFFMANN  [de jonge gevangene / le jeune prisonnier]  Pobehlice [de prostituée / la prostituée] NATASCHA PETRINSKY Vězeň / Don Juan / Brahmán ALEŠ JENIS  [een gevangene / Don Juan / Brahmaan /  un prisonnier / Don Juan / Brahmin]  Kedril JOHN GRAHAM-HALL Šapkin PETER HOARE Šiškov PAVLO HUNKA Čerevin ALEXANDER KRAVETS Strážný [een wachter / un gardien] ALEJANDRO FONTE Hlas (zpoza scény) MAXIME MELNIK [stem (achter de scène) / voix (en coulisses)]
SYMFONIEORKEST & HERENKOOR VAN DE MUNT / ORCHESTRE SYMPHONIQUE & CHŒUR D’HOMMES DE LA MONNAIE Konzertmeister NANA KAWAMURA


Agenda
06.11.2018 – 17.11.2018

Lieu
La Monnaie

Durée
environ 1h40 (sans entracte)

Langue
Chanté en tchèque 
Surtitré en français et néerlandais

Présentation
Introductions 30’ avant les spectacles

Streaming
streaming sur
www.lamonnaie.be/fr/streaming

28.11 > 18.12.2018

Lavoro, per il 34% dei recruiter l’intelligenza emotiva è la chiave del successo: ecco i 4 ambiti su cui lavorare per svilupparla

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Inserita tra le prime 10 competenze richieste entro il 2020 dal World Economic Forum, ricercata dai recruiter e incoraggiata dagli imprenditori: l’intelligenza emotiva riveste sempre più importanza nel mondo del lavoro.
A dimostrarlo è lo studio Workplace Trend 2018 realizzato dal Gruppo Sodexo, dal quale emerge non solo che il 34% degli headhunter danno molta importanza a questa qualità nelle selezioni, ma anche che creare un ambiente di lavoro in grado di stimolare l’intelligenza emotiva è il trend del momento. Secondo gli esperti questa qualità è vitale per la carriera ed esserne dotati è addirittura più importante rispetto a possedere un alto quoziente intellettivo: la maggior parte delle persone di successo infatti possiede un buon livello di IE. Ma che cos’è l’intelligenza emotiva? Lo psicologo di fama mondiale Daniel Goleman la definisce come la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e di saper gestire le emozioni in modo efficace. Una qualità più rara di quanto si possa pensare e di difficile valutazione, dato che secondo un team di studiosi della Yale University viene sovrastimata dall’80% delle persone. La quotidianità è costellata di esperienze emotive: se ne vivono oltre 500 al giorno, ma si è coscienti solo di una piccola frazione. Tuttavia, esse danno un tono a ogni interazione: questa consapevolezza porta a capire la necessità di esplorare le emozioni sul posto di lavoro, motivo per cui l’intelligenza emotiva è diventata un’abilità chiave di aziende e leader che, se coltivata attraverso programmi ad hoc, può migliorare anche del 70%.

Un’importanza sottolineata anche dai protagonisti del mondo delle imprese: “Da decenni s’indaga sull’intelligenza emotiva, che oggi rappresenta un elemento imprescindibile per districarsi in un mondo in continuo mutamento, caratterizzato da un’economia globale e da cambiamenti demografici che rendono sempre più diversificate le tipologie di clienti – afferma Stefano Biaggi, Amministratore Delegato di Sodexo Italia  – L’ambiente di lavoro e le relazioni che si instaurano giocano un ruolo importante nel permettere alle persone di esprimere lo spettro completo delle emozioni. Esistono tecniche per comprendere e misurare le emozioni. Personix™ è lo strumento creato da Sodexo per capire al meglio i dipendenti in azienda: attraverso i dati psicografici raccolti con la metodologia di Personix™ è possibile delineare le motivazioni dominanti tra i dipendenti dell’azienda, relative ad attitudini, stile di vita, personalità e valori. In questo modo, Sodexo è in grado di cogliere le aspettative dei dipendenti legate all’erogazione di servizi. Personix™ aiuta a definire un’ampia gamma di soluzioni, dal design degli ambienti ai servizi di ristorazione, le pulizie, la sostenibilità, i servizi ricreativi e molto altro. Il processo permette anche di ottimizzare fattori quali i livelli di personalizzazione del servizio, la digitalizzazione, le scelte e i controlli, in base alle necessità.”



Per il prof. Cary Cooper della Manchester Business School, noto docente esperto in psicologia organizzativa e della salute, la recessione ha segnato un prima e un dopo nel mondo lavorativo. Meno persone svolgono più lavoro, di conseguenza sono più incerte rispetto all’occupazione e si sentono meno valorizzate, ma come uscire da questa impasse valorizzando le risorse più dotate d’intelligenza emotiva? “La base dell’IE nelle organizzazioni è avere dei manager in grado di tradurre le loro forti competenze sociali e interpersonali in comportamenti e strategie di leadership – ha rivelato il prof. Cooper – Questo crea le adeguate condizioni psicologiche e fisiche per far sentire i collaboratori motivati, apprezzati e degni di fiducia”.

Secondo lo psicologo Goleman, inoltre, oggi si tende a essere meno pazienti nei confronti dei leader ritenuti “cattivi capi”, ovvero coloro che non sono capaci di ascoltare, guidare e condividere i meriti. Questo è vero soprattutto per Millennials e Generazione Z, parte della forza lavoro in rapida crescita. Ma a chi si devono affidare le aziende per migliorare? “Decenni di studi hanno dimostrato che i leader e i team migliori sono quelli con elevate capacità emotive e sociali, tra cui padronanza di sé, resilienza sotto stress, empatia, influenza e lavoro di squadra – ha affermato il dott. Goleman – Queste sono le competenze che contraddistinguono i migliori performer del ventunesimo secolo”.

Per creare un ambiente di lavoro emotional-friendly innanzitutto occorre aumentare l’intelligenza emotiva all’interno delle organizzazioni assumendo talenti con maggiori competenze di IE. Inoltre, pratiche come l’experience design possono aiutare a scoprire i bisogni e le motivazioni dei lavoratori e a capire come migliorare la loro esperienza lavorativa. Negli ambienti incentrati sulla persona i collaboratori si sentono più apprezzati e connessi all’organizzazione e sono incoraggiati a esprimere e condividere le proprie emozioni e possono, conseguentemente, dare il meglio al lavoro a beneficio delle persone, del team e dell’intera organizzazione. Creare spazi dove le persone possano lavorare in privato o prendere una pausa sono, per esempio, caratteristiche di un ambiente emotivamente intelligente.



Per valorizzare al meglio l’intelligenza emotiva in azienda, ecco i 4 ambiti che compongono il modello delle competenze dell’intelligenza emotiva e sociale realizzato da Richard Boyatzis, professore di economia alla Case Western Reserve University e da Daniel Goleman, che analizza il punto di vista dei lavoratori e delle aziende:



1)    Autoconsapevolezza (sapere cosa sento e perché lo sento)

- Dal punto di vista del lavoratore: è segno di maggiori possibilità di successo.

- Dal punto di vista dell’azienda: le imprese con più collaboratori autoconsapevoli hanno performance migliori delle altre.



2)    Autogestione (gestire le emozioni stressanti e individuare le emozioni positive)

- Dal punto di vista del lavoratore: le persone che gestiscono efficacemente le proprie emozioni subiscono meno lo stress correlato al lavoro.

- Dal punto di vista dell’azienda: i leader che gestiscono bene le emozioni ottengono risultati migliori.



3)    Consapevolezza sociale (riconoscere ed empatizzare con le emozioni altrui)

- Dal punto di vista del lavoratore: l’80% degli impiegati pensa che l’empatia sul lavoro debba aumentare.

- Dal punto di vista dell’azienda: l’abilità dei leader di essere empatici è correlata a maggiori profitti e produttività.



4)    Gestione delle relazioni (lavorare efficacemente con gli altri, risolvere i conflitti, ispirare e motivare)

- Dal punto di vista del lavoratore: il 46% dei professionisti crede che le amicizie sul lavoro siano importanti per essere felici.

-  Dal punto di vista dell’azienda: per il 77% dei lavoratori è importante essere in buoni rapporti con i colleghi.

IV Edizione del Premio Virna Lisi, Claudia Gerini “Attrice dell’anno 2018”

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di Riccardo Bramante - Con grande successo di pubblico si è tenuta ieri all’Auditorium Parco della Musica la quarta edizione del “Premio Virna Lisi”, evento fortemente sostenuto dalla Fondazione Virna Lisi in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma e CityFest, per ricordare la una eccezionale interprete del cinema italiano e non solo, avendo lavorato anche ad Hollywood in film con Frank Sinatra, Tony Curtis e Jack Lemmon.

Vincitrice di quattro David di Donatello, sette Nastri d’Argento, Premio Bianchi a Venezia, Prix d’interpretation feminine al Festival di Cannes, Virna Lisi rimane ancora l’attrice che ha fatto sognare una intera generazione con la sua immagine solare e nello stesso tempo estremamente sensuale.

E dunque dopo Margherita Buy, Paola Cortellesi e Monica Bellucci quest’anno il premio è andato a Claudia Gerini come “Attrice dell’anno 2018” che ha ricevuto dalle mani di Massimo Ghini e Carlo Verdone il prezioso omaggio di un fiore stilizzato opera del maestro Ferdinando Codognotto. Un altro premio, il “Premio Giovani”, è andato alla effervescente Ilenia Pastorelli che dopo essersi messa in mostra in Jeeg Robot ha interpretato l’ultimo film di Carlo Verdone “Benedetta follia”.

Un premio speciale sarebbe dovuto andare anche a Gina Lollobrigida, che peraltro non ha potuto partecipare all’evento, apertosi con la partecipazione straordinaria di Ron che, introdotto da Massimo Ghini (il “presentattore”, come lui stesso si è definito) ha cantato alcuni brani di Lucio Dalla tra cui l’emozionante “Tu non mi basti mai”.

Per ricordare Virna Lisi donna è intervenuto sul palcoscenico anche il figlio Corrado Pesci insieme alla splendida moglie Veronica e ai figli Franco, Federico e Riccardo. Né poteva mancare Laura Delli Colli, della Fondazione Musica per Roma, che ha improvvisato un simpatico duetto con Massimo Ghini ricordando aneddoti e piccole storie riguardanti la Lisi.

All’evento, che si è chiuso con la proiezione di spezzoni di film aventi come interpreti Virna Lisi e Gina Lollobrigida, hanno partecipato numerosi operatori del cinema e della televisione, come Fabrizio Del Noce, Fernando Brachetti Peretti, Enrico Vanzina, Eleonora Sergio e tanti altri.

I GENI FUORI, GLI ZERI DENTRO

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Se ne parla poco perché tutti impegnati  in altro:  si parla poco delle migliaia di giovani  che ogni anno lasciano l’Italia per andare a cercare possibilità di realizzazione  al di là delle Alpi, disfatta e colpa imperdonabili dello Stato: tra questi in particolare i  ‘cervelli’, la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’! cioè del sale di una comunità, dell’aria necessaria al progresso.
Sono attivi nelle università e negli atenei, nei centri di ricerca, nei musei, nelle accademie, nelle multinazionali, negli istituti d’arte di ogni tipo: cioè ovunque nel mondo si pratichi la scienza e l’eccellenza. Da soli, senza appoggi, senza leccamenti. Desolante costatare che in patria nulla e niente, fattivamente e seriamente, segua e si occupi di questi figli emigrati all’estero, non solo dei ‘cervelli’ dunque.   
Dei giovani studiosi fuggiti via, ne voglio ricordare solo quattro del nostro territorio e più esattamente originari di Cassino. Nel rispetto della loro individualità e riservatezza, non cito i nomi, confermo solamente che si tratta di figli di Cassino, genitrice indegna a mio avviso e, ancora peggio, inconsapevole, vista la sua inerzia ed abulia.
Iniziamo col titolare della cattedra di Diritto Internazionale Pubblico nella Università di Parigi più antica. Dopo il diploma di maturità, superate tutte le formalità  si immatricolò in giurisprudenza alla Univ. di Aix-en-Provence in Francia: a dispetto delle iniziali difficoltà linguistiche ed ambientali, il nuovo contesto e il nuovo mondo furono così stimolanti e invoglianti che alla fine del primo anno risultò il primo del suo corso, con la lode!  il secondo anno di nuovo primo e col massimo dei voti nelle varie discipline e titolo onorifico: i docenti  ne sollecitano  il proseguimento degli studi a Parigi.  Il nostro giovane cassinate si trasferisce a Parigi  -i genitori pronti a tutto!-  e a Parigi, in una università prestigiosa per nome e qualità dell’insegnamento, anche al terzo anno primo del corso, lo stesso al quarto anno! Poi un anno di specializzazione: ancora primo!  L’Università gli  affida  un  corso di insegnamento, quindi inizia anche a guadagnare! Si prepara per il dottorato: alla discussione della tesi dopo tre anni, di nuovo giudizio primario, con pubblicazione del lavoro,  vari titoli onorifici  e anche una somma di danaro. L’anno successivo partecipa al concorso nazionale  per professore universitario: nuovamente primo, con tutti i vantaggi previsti dalla legislazione di questo grande Paese: l’orgoglio nazionale però impone che il primo diventi secondo e così avvenne. Quindi a 27 anni professore di ruolo, certamente il più giovane della Francia, un italiano, un ciociaro. Sono trascorsi circa quindici anni.  
L’altro figlio di Cassino è un matematico, un luminare, di quelli veramente e raramente geniali, già sui banchi della secondaria: quelli che gli sono stati vicini lo ricordano con entusiasmo ed ammirazione. Un capolavoro di intelligenza e di diligenza. Intraprende gli studi universitari a Roma, superando con successo tutte le tappe previste; successivamente, dopo la laurea, inizia a percorrere  i primi gradini della carriera accademica: l’entusiasmo e la volontà ma soprattutto la consapevolezza delle proprie non comuni qualità sono perfino imperativi per la strada da percorrere: si avvede che a Roma  non si profilano un avvenire e una opportunità e di conseguenza, purtroppo per l’Italia, abbandona il Paese ed emigra negli Stati Uniti! Il suo curriculum e le sue prove qui sono parecchio apprezzate e quindi  gli si aprono numerose porte e possibilità. Dopo pochissimi anni e esperienze in vari atenei, oggi è professore titolare di ricerca in una delle due o tre università più antiche e, altresì, più prestigiose del Paese per gli studi scientifici e la ricerca!
C’è una donna, anche lei scienziata, questa volta in fisica, destinata ad essere  premio Nobel a mio avviso. Hanno, questi tre dotti e scienziati, tutti la medesima età e la medesima volizione e capacità  unite a grande modestia,  i medesimi ideali e speranze e un talento fine come una lama di rasoio. Si è laureata  alla Univ. di Pisa. Questo genio di donna resta poco in Italia perché anche lei ha bisogno di altri spazi e di orizzonti vasti che in patria non rinviene:  vive diverse esperienze accademiche in varie università e centri di ricerca sia americani sia europei, tutti ricettivi a tale personalità. L’anno scorso è diventata celebre nel contesto scientifico internazionale grazie a delle sue scoperte e deduzioni nell’ambito delle  ‘onde gravitazionali’. Oggi il nostro genio femminile, sommo onore, dirige la sezione di Potsdam, a Berlino, dell’organismo scientifico più consolidato e stimato del mondo e allo stesso tempo è professore universitaria. Un genio! Quale perdita per l’Italia! 
L’altro geniaccio  questa volta è un medico, di  pochi anni più giovane dei tre citati. E’ vice primario del suo reparto in un grande ospedale di Parigi; è direttore dell’istituto nazionale  per la procreazione assistita, è titolare di cattedra  nella Università di Medicina n.1 Descartes di Parigi. La sua specialità lo mette in condizione da parecchi anni di essere presente quale referente nei congressi di medicina specializzati letteralmente in tutto il mondo: il suo nome nei contesti scientifici medici si pronuncia con stima e rispetto in Australia, nel Maghreb, a Taiwan, negli Stati Uniti, in Brasile, anche in certe città italiane e altrove in Europa. 
Mai sentito dire che Cassino o la Università o qualche scuola o altra istituzione, a parte la solita probabile sceneggiata della medaglia e del discorsetto e della pergamena, onorino e profittino della presenza di questi personaggi in  maniera intelligente e soprattutto programmatica, a vantaggio e a gratificazione e a insegnamento e a modello  della comunità,  soprattutto dei giovani. 
Queste sono le Eccellenze, gli zeri sono notoriamente gli uomini politici della zona, da sempre.    
Michele Santulli                                                                                                              

Jonathan Cilia Faro, nuovo singolo "Passione" dal 9 novembre in radio anche in Italia

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(video) La scelta di Jonathan Cilia Faro, tenore di fama internazionale,  di vivere all’estero non è da leggersi come l’ennesima fuga di cervelli dal nostro Bel Paese bensì come scelta ponderata e difficile di oltrepassare l’oceano per promuovere la musica italiana.
L’artista di origine siciliana, che ha pubblicato nel mese scorso il suo ultimo singolo “Passione” è diventato ancor più famoso negli ultimi tempi grazie a un videoclip, trasmesso in anteprima da un prestigioso quotidiano online, ispirato a una scena del film “To Rome with love” di Woody Allen. Jonathan è stato inoltre lo scorso 7 ottobre, giudice del Festival della musica italiana a New York aiutando il presidente di giuria, Arisa, nella valutazione degli artisti, italiani e stranieri, che si sono esibiti sul palco della prestigiosa location del Master Theater Millennium di Brooklyn.
L’evento ha visto, per la prima volta, dopo 40 anni di condivisione di musica tra America e Italia, il gemellaggio del Festival newyorkese con il premio Lumezia proprio grazie a Jonathan e alla sua passione profusa in tutti questi anni per raggiungere l’obiettivo.

Dietro la “Passione” di questa potente voce, c’è infatti un uomo con un cuore immenso che ha deciso di dedicare la sua vita alla musica non solo per professione ma anche per veicolare profondi messaggi di speranza nelle nuove generazioni nelle quali crede molto.

“Anche ascoltando il mio singolo Passione” - commenta il tenore - “si può comprendere a tutto tondo il mio pensiero. Attraverso le parole cerco di spiegare, principalmente ai giovani, come sia fondamentale rincorrere sempre i propri sogni e non lasciarsi mai condizionare da eventuali insuccessi. Cerco anche di infondere positività e metto sempre in guardia da facili conquiste”.

La Passione per Jonathan Cilia Faro, è in effetti il motore del mondo. “In ogni cosa che facciamo quotidianamente”- commenta il Tenore - ”mettiamo passione ed è la passione stessa che, tenendoci ancorati alla nostre motivazioni, ci accompagna verso l’inevitabile successo”. L’artista, per meglio spiegare il suo pensiero, spesso cita “l’euforia del sogno faustiano”, tema tanto caro al filosofo tedesco Hans Jonas, sottolineando che la condizione di potere e il desiderio di raggiungimento di obiettivi, attraverso metodi poco consoni, possono minare seriamente la scalata alla meta prefissata.
Solo la passione e l’entusiasmo possono, di contro, permettere il raggiungimento di qualsivoglia obiettivo.
Forte di questa sua convinzione e determinato a dialogare con i giovani distratti da una società artefatta, legati a un mondo virtuale e abbandonati alla giungla della solitudine dei web, Jonathan Cilia Faro, non a caso, ha scelto di inserire nel videoclip di “Passione” i destinatari principali del suo insegnamento: i ragazzi del terzo millennio.


Arrivati oggi in Italia i tre ragazzi siciliani andati a Pechino con il pandino

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Più di 30mila chilometri percorsi in 4 mesi di viaggio: dalla Puglia alla Grecia, dalla Turchiaalla Georgia, passando per l’Azerbaigian, il Kazakistan, l’Uzbekistan, il Kirghizistan, la Russia, la Mongolia ed, infine, la Cina. Un viaggio-impresa testimoniato sui social network che, con la pagina Instagram“A Pechino col Pandino”, ha abbattuto il muro degli 80mila followers anche grazie ad un video, diventato virale, relativo ad una telefonata all’Ambasciata cinese.

Un’avventura talmente particolare cheEurop Assistance, vista l’importanza del progetto, ha deciso di premiarli come migliore iniziativa travel 2018.

 

E’ la storia di tre giovani siciliani ed una “pazza” idea: raggiungere la capitale della Cina, da Palermo, a bordo di una Fiat Panda, attraversando parte dell’Europa e dell’Asia. Accomunati dalla voglia di compiere un viaggio “diverso dal solito”, hanno attraversato numerose nazioni, incontrato moltissime persone e approcciato diverse culture. E proprio oggi, sabato 10 novembresono tornati in Italia, a Perugia, accolti dal sindaco Andrea Romizi,  in occasione della Festa della Rete, per raccontare la loro esperienza di vita in un incontro dal titolo “Da Pechino col Pandino: fine di un viaggio”.  

 

“Io, Francesco Ponzio e Silvia Calcavecchio– commenta Giovanni Cipolla - Ci siamo conosciuti al bar Taverna Azzurra, ritrovo nello storico quartiere della Vucciria di Palermo e, dopo aver scoperto questa nostra passione, abbiamo deciso di organizzare un viaggio avventuroso in una delle località più lontane raggiungibili: la Cina, nello specifico Pechino. La parola d’ordine è sempre stata ‘umiltà’: noi, ragazzi come tanti, uniti da una grande voglia di viaggiare, con questa impresa abbiamo voluto dimostrare che tutti, con il giusto entusiasmo ed energia, sono in grado di farlo. Abbiamo deciso di viaggiare con una Fiat Panda, un mezzo umile e molto comune, cercando di portarlo dall’altra parte del mondo”.

 

“Ne abbiamo trovata una – continua Cipolla - abbandonatain un magazzino nei pressi di Messina, che ci è stata regalata in quanto aveva diversi problemi. Non avendo molti fondi per poterla aggiustare, abbiamo deciso di parlare con il proprietario della Taverna Azzurra spiegandogli la situazione dell’auto e in cosa consisteva il nostro progetto. E’ stato il primo e l’unico a rendersi disponibile nel finanziamento: la Pandaè stata messa a posto e tinta di biancoe azzurro, i colori del bar. All’avventura si è poi aggiunta Silvia, un’altra amante dei viaggi: decidemmo così di partire in tre, anche se lei è tornata in Italia prima per motivi di lavoro. Con la creazione delle pagine social, grazie anche al nostro video diventato virale, siamo stati contattati da giornali e radio: prima i locali e poi quelli nazionali, a cui sono seguite le offerte degli sponsor, utili per affrontare le spese di viaggio”.

 

“Il giorno della partenza, il 30 luglio, abbiamo cominciato a fare le prime tappe – aggiunge Giovanni Cipolla - Dalla Pugliaci siamo diretti verso la Grecia in traghetto, per poi arrivare in Turchiaed in Georgia. Fin dall’inizio, comunque, abbiamo fatto capire a chi ci seguiva chenon volevamo raggiungere Pechino il prima possibile, ma che l’unica cosa importante era il viaggio; più a lungo durava, più bello sarebbe stato. Dalla Georgia ci siamo spostati in Azerbaigian: l’intento era di raggiungere il Turkmenistan, ma non ce l’abbiamo fatta a causa delle numerose difficoltà nell’ottenere i visti per l’ingresso nel territorio. Siamo così passati per il Kazakistan e poi abbiamo attraversato Uzbekistan, Kirghizistan, di nuovo Kazakistan, Russia e Mongolia. Nel frattempo, dopo Silvia, anche Francesco ha deciso di tornare in Italia e quindi ho continuato il mio viaggio in solitaria fino ad arrivare a destinazione. Il Pandino, sfortunatamente, è stato fermato al confine, per una questione burocratica: non siamo riusciti a produrre per intero la documentazione necessaria all’importazione del veicolo in Cina. Io, però, in quanto persona fisica, sono stato fatto entrare e ho raggiunto Pechino, dove ho incontrato un conoscente, fermandomi per recuperare le forze. Proprio lì dovevo capire che cosa fare con la macchina: l’idea iniziale era di spedirla via nave dalla Cina all’Italia, ma decisi invece di tornare indietro, passando per la Russia ed accorciare il viaggio”.

 

Durante questa esperienza ci sono stati momenti di sconforto, soprattutto quando sono rimasto solo. Non tanto per la solitudine, ma per le Nazioni che dovevo attraversare. Sia il Kazakistan che la Mongolia sono enormi e completamente disabitate: le strade, inoltre, erano parecchio dissestate e le paure erano legate alle condizioni dell’auto. Una mattina, dormendo all’interno della Panda, mi sono svegliato sotto una copiosa nevicata e ho fatto fatica a metterla in moto: ero isolato da tutto e da tutti e non sapevo che cosa fare. Per fortuna, poi, sono riuscito a farla partire e, con qualche difficoltà, sono sceso a valle, dove ho ripreso il viaggio. Un’altra volta, infine, mi sono trovato a dover guadare un fiume a bordo del Pandino”.

 

L’ingresso in Mongolia è stato uno dei momenti che più mi sono rimasti impressi: era un mio obiettivo, volevo raggiungerla ed attraversarla, dato che mi ha sempre affascinato. Ricordo di aver provato una gioia immensa. L’arrivo in Cina, poi, è stato allo stesso tempo concitato ed emozionante”.

 

Il supporto proveniente da tutte le persone incontrate durante il viaggio è stato fondamentale. Ci hanno sempre confortato e fornito aiuto, come quando ho forato una gomma e non avevo il crick per alzare la macchina. Il primo passante si è fermato di sua spontanea volontà e mi ha dato una mano senza battere ciglio. La gente, poi, è stata sempre disponibile nel fornirci cibo e rifugio: se non fosse stato per loro, non sarei mai arrivato alla fine, è stata una cosa che ci ha lasciato a bocca aperta e che non ci saremmo mai immaginati. Anche i messaggi che ci sono arrivati tramite Instagramsono stati di supporto: alcuni erano davvero toccanti, ci ringraziavano per le emozioni che siamo stati in grado di trasmettere tramite i nostri video”.

 

LUCE ALLE AUDIZIONI DI SANREMO GIOVANI CON IL BRANO “UGUALE A TE”

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Luce,artista di Ondesonore Records, è pronta per affrontare lunedì 12 novembre le audizioni di Sanremo Giovani. È infatti tra i 69 nomi scelti (su ben 677) dalla Commissione Artistica del Festival di Sanremo presieduta da Claudio Baglioni.
Quindi la cantautrice napoletana, con il brano “Uguale a te”, cercherà di aggiudicarsi uno dei 24 posti disponibili per il 20 e il 21 dicembre, quando le luci del Teatro del Casinò di Sanremo si accenderanno per i giovani artisti che si contenderanno i due pass da big per Sanremo 2019.


«Devo ammettere che non me l'aspettavo, anche perché i concorrenti erano tanti (solo dalla mia Regione, la Campania, erano 70) e molti già noti, magari reduci da un talent.
Quindi, quando mi ha chiamata il mio discografico Francesco Altobelli per dirmi che ce l'avevo fatta, ci ho messo un po' per rendermi conto che era tutto vero!» - racconta Luce - «Credo che il Festival di Sanremo sia il sogno per qualunque artista e mi fa impressione pensare che ora mi trovo a gareggiare per avere un posto tra i Giovani, dove lo scorso anno ha vinto Ultimo, che è uno dei miei idoli».

Su “Uguale a te”, pezzo arrangiato dal maestro Gaetano Campagnoli,dice: «L'ho scritta qualche tempo fa, in un periodo particolare della mia vita, in cui ero triste ma volevo in qualche modo manifestarlo».

Come vivrà le audizioni? «Sono emozionata, ma anche determinata. Sono un tipo competitivo, ma prima di tutto voglio divertirmi sul palco».

CHI E' LUCE
Luce, nome d'arte di Lucia Scognamiglio, nasce a Torre del Greco (in provincia di Napoli) il 28 aprile del 2000. Fin da bambina sviluppa un carattere espansivo e creativo, legandosi particolarmente al mondo del suono e della musica.
Una passione che in realtà le viene tramandata dalla famiglia e dal mito del nonno paternoAniello, cantante lirico, purtroppo venuto a mancare prima che Lucia nascesse. Cresciuta con l'appellativo di “erede del nonno” nella sua famiglia, sviluppa un vero e proprio amore per la musica che non si ferma nonostante i primi giudizi negativi, che per un periodo l'ha dirottata verso lo sport.
A dodici anni canta
“Caruso” di Lucio Dalla durante una recita scolastica e il pubblico ne rimane così incantato che i genitori decidono di iscriverla all'Accademia Cuore di Annamaria Nazzaro (Torre del greco) dove Lucia imparerà in quattro anni le basi del canto e crescerà artisticamente e umanamente. Al termine di questo percorso decide di impegnarsi ulteriormente e studiare più approfonditamente, così si iscrive alla Let's go school di Afragola, dove ancora oggi è allieva del maestro Gaetano Campagnoli.

Impara a suonare la chitarra da autodidatta verso i 14 anni e a strimpellare il pianoforte da più grande e, con i primi suoni, inizia anche a scrivere testi suoi e piccole canzoni.
Ad oggi il suo obiettivo è quello di esprimersi attraverso la musica senza filtri e di trasmettere alle persone il suo piccolo mondo interiore attraverso le storie che racconta nelle sue canzoni, che assumono uno stile cantautorale ma moderno e si ispirano ai suoi cantanti preferiti più e meno recenti.
Contemporaneamente a questi studi, Luce vince un concorso scolastico in collaborazione con il Giffoni Film Festival di Vallepiana dove, insieme ad un suo compagno di classe, scrive il testo di una canzone inedita che appunto li porterà a vincere il primo premio e tutt'una serie di riconoscimenti.
Luce si è anche diplomata al Liceo artistico Giorgio de Chirico di Torre annunziata (con il risultato di 97/100simi), essendo una grande appassionata di pittura e arte.

SALA UNO FINO AL 18 NOVEMBRE "GENERAZIONE XX" DI ANTONGIULIO CALENDA

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Al Teatro Sala Uno di Roma il debuttoromano di GENERAZIONE XX, di Anton Giulio Calenda. Con un cast di giovanissimi composto da Stefano Bramini, Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Giulia Fiume, Federico Galante, Laura Pannia, Lida Ricci e Bruna Sdao, regia di Alessandro Di Murro. musicheEnea Chisci, scene Domenico Franchi, costumi Laura Giannisi,  luci Marco Macrini, direttore di produzione Pino Le Pera. Una produzione Gruppo della Creta | Fattore K | Golden Show srl – Impresa sociale, in collaborazione con Todi Festival. GENERAZIONE XX sarà in scena l’8, 9, 10, 11, 16, 17 novembre alle ore 21.00 e il 18 novembre alle ore 18.00.

Lo spettacolo è una ricerca sulla comprensione delle dinamiche post-moderne di produzione di immagini e stereotipi comportamentali che plasmano l’esistenza delle nuove generazioni. GENERAZIONE XX è il risultato della riflessione fatta da una giovane compagnia teatrale che intende indagare e comprendere la propria identità storica e il proprio essere nel mondo contemporaneo.Il tutto conuno sguardo stupito e attento sulla società, dal privilegiato punto di vista della gioventù. 

GENERAZIONE XX è la storia d’amore di Linda e Giacomo, “due giovani fidanzati gravati dal peso della vita”. Le crudeltà che a questi due personaggi verranno inflitte e che loro stessi si troveranno obbligati a infliggersi reciprocamente non costituiscono altro che una lente di ingrandimento volta ad analizzare il paesaggio distopico ove la trama si svolge: la “Nazione”. “Con la N maiuscola”: ci terrà a precisare Nero con cinico e beffardo scrupolo (perchécommettere errori in questo carosello surreale e ipertecnologizzato non è consentito, benché la sorte di ognuno sia già scritta in maniera grottescamente prevedibile al pari dei canovacci televisivi su cui da anni si assiste incessantemente al sorgere di personaggi privi di qualsiasi sfumatura di talento). La Nazione, territorio immaginario dove l’azione si svolge, è un evidente non-luogo, eppure un altrettanto chiaro rimando alla storia politica e sociale dell’Italia degli anni settanta, quando la classe politica, in nome della salvaguardia della Democrazia, si trovò a risolvere urgenti dilemmi morali attraverso decisioni di cui ancora oggi sentiamo l’effetto ma che già allora rischiavano di risultare un mezzo così pesante da giustificare a stento il fine.

 

TEATRO SALA UNO

Piazza di Porta San Giovanni10

Info e prenotazioni 3487722472

Biglietti: intero euro 15, ridotto euro 10

Lo spettacolo sarà in scena l’8, 9, 10, 11, 16, 17 novembre alle ore 21.00 e 18 novembre alle ore 18.00

DIOPLUTO di Jurij Ferrini tratto dal Pluto di Aristofane al teatro Vittoria dal 20 novembre al 2 dicembre

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In scena una commedia grottesca, satirica e graffiante. Uno spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Jurij Ferrini.
Il titolo di questa riscrittura della celebre commedia di Aristofane prende il nome dal dio greco della ricchezza, Pluto, ed è incentrata sulla diseguale distribuzione tra gli uomini del denaro, movente principale delle azioni umane oggi, come, evidentemente 2.400 anni fa...quando fu composta.
I protagonisti sono due cittadini ateniesi: Cremilo - e il suo “tuttofare” Carione - si recano a Delfi per chiedere al celebre oracolo se sarà bene educare il figlio all’onestà, con il rischio che si impoverisca, oppure indirizzarlo verso la disonestà per farlo diventare ricco. L’oracolo impone a Cremilo di seguire la prima persona che incontrerà all'uscita dal tempio. Quando Cremilo e Carione escono, incontrano uno straccione cieco... e ben presto scoprono che il cieco è Pluto, dio della ricchezza. Convinti che la diseguale distribuzione della ricchezza derivi dalla cecità del dio, Cremilo si offre allora di ridargli la vista, in modo che Pluto possa distinguere tra onesti e disonesti e premiare solo i primi. La Povertà in persona tenta di dissuaderli dai loro propositi, avvertendoli che la ricchezza non deve essere distribuita equamente perché è proprio la necessità, infatti, che spinge gli uomini a lavorare ed impegnarsi, mentre da ricchi essi diventano molli e fannulloni. Cremilo e Carione però non intendono ascoltarla e riescono a far recuperare la vista a Pluto grazie all'intervento miracoloso di un improbabile medico-santone.
Le conseguenze capovolgeranno il mondo senza risolvere minimamente il problema.
La commedia, agile e divertente è degna del miglior Aristofane e con una riscrittura (o rilettura) in chiave allegorica offre divertentissimi spunti di riflessione sulla situazione economica, del nostro paese, del continente e del pianeta intero. Si ride fino alle lacrime.
DIOPLUTO


 

Per un cuore più sano addio SIGARETTE e più sesso

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L’Italia rischia di detenere un triste primato, ovvero quello del più alto indice di malattie cardiovascolari che rappresentano la principale causa di morte di tutti i decessi.
Le raccomandazioni più frequenti riguardano un’attenzione particolare da porre al regime alimentare e allo stile di vita, che deve essere improntato ad una maggiore attività fisica e all’eliminazione di pratiche poco salutari come l’alcol e il fumo. Di questo si è parlato all’incontro “Bacco, Tabacco ed Eros: un cocktail letale o un elisir di lunga vita?” tenuto all’interno della XV edizione di Romacuore, importante manifestazione dedicata ai progressi della medicina cardiologica.
 
Roma Cuore rappresenta un importantissimo momento di confronto e discussione sul mondo della cardiologia, soprattutto in virtù del fatto che proprio le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi– afferma il Dott. Giuseppe Germanò, Responsabile del Servizio Speciale di Semeiotica Medica V/Fisiopatologia del Ricambio Lipidico presso il Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Geriatriche e Nefrologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma– Uno stile di vita sano, attività sportiva costante e buona alimentazione possono aiutare il nostro organismo a ridurre il rischio di fare ammalare il nostro cuore così come eliminare i brutti vizi, come il consumo eccessivo di alcool e il fumo”.
 
Per attività fisica non bisogna necessariamente immaginare pesanti e prolungati sforzi atletici, specie se non si è abituati a sostenerli. Al contrario, può essere piacevole e più leggera come il sesso, la cui pratica, al pari di una camminata veloce o di una corsetta, aiuta a rinforzare il miocardio oltre che essere un mosaico di elementi – rilascio diendorfine, eccitazione mentale e fisica, tensione adrenalinica– che concorrono a fare dell’amore un momento davvero “speciale”, anche per la tenuta di coppia. Diversi studi hanno fotografato a più livelli anche la perdita di calorie durante un rapporto sessuale: la media generalmente convenuta è di 68 calorie per un’ora di baci; 238 calorie per mezz’ora di effusioni; 144 calorie per mezz’ora di prestazione vera e propria.
 
Nemico del cuore, invece, è il fumo, come spiega la Dottoressa Johan Rossi Mason: “Il fumo è senza dubbio una delle principali cause dell’insorgenza di malattie cardiovascolari, tuttavia, nonostante i danni di questa cattiva abitudine siano chiari ai più, il numero di fumatori in Italia è costante e pari a circa il 23% della popolazione. Sul territorio italiano sono dislocati 366 centri antifumo a cui si rivolgono 16 mila fumatori ogni anno con un tasso di successo del 45%. Calcolatrice alla mano smettono grazie a questo aiuto circa 8mila persone, mentre rimangono legati alle sigarette più di 12 milioni. Tutti gli altri provano con il ‘fai da te’ spesso ricadendo nella dipendenza.  Come giornalista medico-scientifica sono da anni interessata al tema, e nel libro “Senti chi fuma: la spinta gentile alla cessazione”, per la prima volta abbiamo affrontato il tema della cessazione ascoltando i diretti interessati: i fumatori. E ipotizzando che le attuali proposte non siano ‘ricevibili dai fumatori troppo spesso abbandonati a loro stessi con un problema che vivono come ambivalente, divisi come sono tra il piacere e la soddisfazione immediata e i rischi per la salute.”
 
Fermo restando che la scelta migliore è quella di smettere di fumare, tuttavia tra gli esperti si fa largo un approccio più pragmatico al problema. Prosegue il Dott. Germanò: “È chiaro che come medico sostengo fortemente che la scelta d’elezione della classe medica debba essere la cessazione, ma dobbiamo adottare un approccio pragmatico sul fumo, offrendo a quei fumatori adulti che altrimenti continuerebbero a fumare delle soluzioni alternative che, eliminando la combustione e quindi la gran parte dei composti nocivi delle sigarette, hanno il potenziale di ridurre il rischio di contrarre malattie fumo correlate.”

Battiti, rassegna di teatro di contaminazione al Teatro Furio Camillo dal 15 novembre al 2 dicembre

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Il Teatro Furio Camillo ospiterà per il sesto anno consecutivo BATTITI la rassegna di teatro di contaminazione, frutto dell'incontro tra le più alte tecniche circensi ed il lavoro d'attore.Dal 15 novembre al 02 dicembre 2018 la rassegna accoglierà spettacoli di compagnie, italiane ed estere, che utilizzano tecniche circensi differenti, raccontando una nuova realtà scenica contemporanea. La mostra fotografica di quest'anno In gioco - storia di una creazione, di Marco Bellucci, racconterà il percorso di creazione dello spettacolo May be empty della compagnia Materiaviva. Spazio verrà dato anche all'attività di formazione, con il workshop di giocoleria “Deep Juggling”, condotto da Stefan Sing.
Il 15 novembre aprirà la rassegna il C.A.B.A.R.È. Calderone Artistico Burlesco Anarchico Rigorosamente Eclettico, appuntamento fisso da ormai due anni, che riaprirà i battenti proprio all'interno della rassegna Battiti.
Venerdì 16 novembre le MaFalde presenteranno La gonna abitata.Una gonna, tre acrobate ed una musicista daranno vita ad un universo onirico dove la poesia si fonderà col non-sense in una trama di pizzi e mutandoni.
Sabato 17 e domenica 18 novembre Stefan Sing metterà in scena Entropia, uno spettacolo che include 92 palline, un giocoliere e un’atmosfera melanconica mescolata a barlumi di speranza.
Il 18 novembre alle ore 11.00 aprirà la sezione Piccoli Battiti Daniele Antonini con lo spettacolo Il circo delle emozioni.Attraverso la giocoleria, la magia, le bolle di sapone, ma soprattutto attraverso la condivisione delle emozioni, presenterà uno spettacolo unico nel suo genere e irripetibile.
Il 23 novembre andrà in scena Lascia il tempo che trovi– Primo Tempo,ovvero immagine mobile dell'eternità, un lavoro che si ispira ai moti celesti e al senso di eternità. Lo spettacolo è parte di un progetto più ampio che vede Teodora Grano e Chiara Lucisano impegnate non solo in una riflessione sul tempo, ma sulla ricerca di una scrittura coreografica per il circo.
Il 24 e 25 novembre la Compagnia Antitesi Teatropresenterà a grandi e piccoli lo spettacolo Imago, liberamente tratto da Sogno di una notte di mezza estatedi W. Shakespeare, raccontato attraverso il poetico connubio di acrobatica aerea e a terra, verticalismo, contorsionismo, canto e musica dal vivo.
Il 30 novembre la compagnia Circo Sottovuotopresenterà Che coppia!Rotty, una donna odiosamente austera e Andrè tipico tamarro suo fedele compagno si scambieranno affettuosi baci e sberle tra acrobazie in aria e non.
Sabato 01 e domenica 02 dicembre Carole Madella debutterà con May be empty, regia di Roberta Castelluzzo. Lo spettacolo si sviluppa in uno spazio vuoto. Poco alla volta le clave lo riempiono ridisegnandolo. Il vuoto stesso diviene metafora dello spazio mentale in cui avviene la creazione, in un flusso di pensieri e azioni che si sviluppano in maniera tanto irrazionale quanto intima, davanti allo spettatore chiamato ad assistere ad un atto creativo privato.
Chiuderà la sezione dei Piccoli Battiti la compagnia Materiaviva con Aereoclown. Due clown, due caratteri diversi, ma con la comune curiosità irrefrenabile per tutto ciò che è buffo, strano o, per loro, incomprensibile. Un gioco travolgente da guardare con il naso all’insù.
Teatro Furio Camillo via Camilla, 44 - 00181 Roma (Metro ‘A’ Furio Camillo)15 novembre – 02 dicembre 2018 giovedì -venerdì e sabato alle 21,00 - domenica alle 11,00 e alle 18,00Biglietto per singolo spettacolo € 13,00 Cabarè 5€Piccoli Battiti: adulti 10€ - bambini 8€Abbonamento a 6 spettacoli € 45,00Abbonamento a 3 spettacoli € 30,00Info e prenotazioni:
0697616026www.teatrofuriocamillo.it

Maria Monsè DAL GFVIP3 a inviata di Miss Europe Continental 2018

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Non smettono i colpi di scena per il parterre prestigioso di MISS EUROPE CONTINENTAL 2018 con davvero tanti nomi e tante sorprese dal mondo dello star system. La giuria della finalissima delle internazionali e prestigiose Olimpiadi della Bellezza, del patron Alberto Cerqua, che si terrà a Napoli il 24 novembre 2018 nella splendida cornice del Teatro Mediterraneo alla Mostra D’Oltremare, alla star di Una vita , l'attrice spagnola Anita Del Rey e al bello delle fiction Danilo Brugia,  Daniela Martani  e Massimiliano Varrese  si conferma dopo la sua grande partecipazione al Grande Fratello Vip, anche la bellissima Maria Monsè, che la vede nel ruolo di inviata.  Infatti,  il lanciatissimo volto popolare del piccolo schermo  afferma: " Sono felice, dopo la fantastica  esperienza del GFVIP3 di prendere parte alla finale europea a Napoli delle Olimpiadi della Bellezza che mi vedrà nelle vesti di inviata, vi aspetto tutti mi raccomando non mancate a questo prestigioso evento internazionale "  Questa sesta edizione di Miss Europe Continental 2018, sarà  presentata da Veronica Maya, Marco Senise e Gianluca Magni.. Il patron Cerqua ringrazia tutti i partner del concorso che permettono di realizzare un'edizione coi fiocchi:SAMSUNG, RAY BAN, AUDI, RED BULL, LEGEA, MASSIMO FIORDIPONTI COUTURE, MISSION BEAUTY, PIRAS’S PARRUCCHIERI.

Emiliana Cantone, "Voglio ancora a te” è il nuovo singolo

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"Voglio ancora a te” è il nuovo singolo capolavoro di Emiliana Cantone estratto dal fortunatissimo album NON È SEMPRE COLPA DELLE DONNE. Il video ha respiro internazionale in quanto girato in America per la regia di suo fratello Marco. Nel video scorrono le immagini suggestive della grande mela, si vedono Manhattan, Brooklyn e una New York felice e caotica che contrasta la solitudine e l’umore della Cantone. Da quando ha annunciato di girare il video oltreoceano, in occasione della sua ospitata al festival dell musica ITALIANA a New York e al Columbus Day, i fans hanno scatenato la loro curiosità e il desiderio di vederlo, tant’è vero che Emiliana ha anticipato la data di uscita del nuovo singolo. Insomma, un nuovo video destinato ad essere un altro successo e che rappresenta una tappa indelebile per la carriera di Emiliana, quel sogno americano diventato realtà, una cantante italiana, partenopea doc che ha rappresentato l' Italia in due eventi storici e importanti negli States importando la sua musica di grande qualità apprezzata tanto anche a livello internazionale. Insomma, un' artista determinata e tenace Emiliana, un orgoglio tutto italiano che diffonde la sua melodia oltre i confini nazionali.

INTERVISTA ALLA CANTAUTRICE MARA CACIA: la passione per la musica è nata con me

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Quando è nata la tua passione per la musica?
La passione per la musica come dico sempre è nata con me. Da piccolissima ho sempre cantato ed ascoltato tantissima musica; Ricordo che quando ero bambina prendevo di nascosto le audiocassette che mia sorella custodiva gelosamente e le ascoltavo giorno e notte fino a distruggerle! Le ascoltavo perché in quelle note ritrovavo me stessa e provavo delle forti emozioni. Dall’ascolto sono passata al canto e alla voglia sempre più di studiare. Cosi ho iniziato a studiare all’età di 13 anni.
Da cantante a Cantautrice cosa ti ha portato ad iniziare a scrivere i tuoi brani?
Da quando ho iniziato a cantare ho interpretato sempre cover che mi hanno (lo sottolineo) sempre emozionata e fatto provare sensazioni indescrivibili ma ad un certo punto ho avuto l’esigenza di cantare qualcosa che nascesse dal mio cuore.
Credo non ci sia emozione più grande di cantare le tue parole e poter lanciare attraverso la tua passione dei messaggi importanti.
E’ stupendo quando ricevo dei messaggi del tipo : grazie alle tue parole sto affrontando “un momento no” con più forza.
E’ davvero un regalo stupendo.
Qual è il brano che ha aperto la tua carriera da cantautrice?
Il brano è E ADESSO BUONA FORTUNA.
Un brano non autobiografico ma che tratta un argomento purtroppo sempre attuale: la fine di un amore.
Nel brano, ciò che prevale apparentemente è la rabbia, la stanchezza, l’amarezza, la delusione per la fine di una storia … ma in tutto questo traspare anche (ed è importantissimo)la tanta voglia di ricominciare senza rancore.
Il messaggio che vorrei passasse con questo brano è che dovremmo proteggere e difendere un po’ di più le cose “belle e vere” che la vita ci riserva.
Dovremmo usare molto meno “la testa e gli schemi” e dare molta più retta al cuore,alla spontaneità soprattutto quando non c’è tanto da ragionare ma solo da vivere.
E se una storia è destinata a NON ESSERE va conclusa comunque con un dialogo, con un perché, con un confrontarsi …mai con indifferenza e silenzio.
Nel tempo hai pubblicato anche un altro brano dal titolo “TANTO QUANTO NOI” vuoi parlarcene?
Tanto quanto noi è un brano che, come ho detto spesso, ogni volta che lo canto o lo ascolto mi da l’impressione di una “quiete dopo la tempesta” … nel senso che, come dicevo in precedenza nel mio primo brano ciò che si evince è un senso di rabbia … guerra … delusione per la fine di un amore.
Questo al contrario, nonostante parli anche d’amore e di una separazione , da l’impressione di una maturità, tranquillità, serenità nell’affrontare le cose.
Pensiamo alla frase “ accorciamo le distanze non ho più la forza di respingerti e lasciare che vinca la rabbia sono certa che anche tu vedi la stessa luce se guardiamo insieme la stessa direzione” .
Sogno nel cassetto ?
Concludere gli studi musicali intrapresi e realizzare un progetto musicale che ho nel cuore da bambina. In più scrivere, scrivere, scrivere…..
Brani nuovi?
Tra pochi giorni uscirà un brano che mi coinvolge particolarmente.
Un brano nato dal racconto di una conoscente.
Che sia ben chiaro “ogni brano che ho scritto” lo custodirò e amerò senza preferenze … “ogni brano nato ha un suo perchè” .
Ho sempre affermato che per un genitore tutti i figli sono importanti cosi tutte le canzoni sono “importanti e fondamentali” per un cantante.
Il nuovo brano tratterà un argomento delicatissimo ma sono certa che chiunque lo ascolterà “ per tutto quello che accade oggi” in quelle parole “chi più chi meno” potrà ritrovarsi e spero potrà vedere tutto sotto una luce diversa.

Mara Cacia nasce a Catanzaro nel 1991, con lei nasce la passione per la musica! Inizia ad avvicinarsi in modo serio ad essa alla tenera età di 13 anni, iniziando a studiare canto ed esibendosi in vari concorsi e manifestazioni canore regionali e nazionali.
Ricordiamo tra questi il FESTIVAL DI CASTROCARO.
La catanzarese nella TERRA DEL SOLE, tra centinaia di partecipanti, si aggiudica la semifinale, importante vetrina poiché il tutto si svolse su un meraviglioso palco della città di PARMA.
Nel 2012 entra a far parte del corso PROFESSIONE E VOCE dell’affermatissima insegnante di canto italo-americana GABRIELLA SCALISE.
Con lei studia il metodo Estill voice training conseguendone tutti e due i livelli.
Nel 2013 viene selezionata tra i partecipanti del PREMIO PINO COLAO stupenda kermesse musicale dedicata al cantautore catanzarese scomparso: Pino Colao.
In questa occasione con PRESIDENTE DI GIURIA IL MAESTRO TEDDY RENO Mara si aggiudica PRIMO PREMIO, PREMIO DELLA CRITICA e PREMIO SIMPATIA.
Questa importante vittoria da a Mara l’opportunità di esibirsi dopo pochi mesi nel teatro della città di ATRI.
Successivamente partecipa e supera le selezioni del CONCORSO FORZA CANZONE D’ITALIA NEL MONDO ideato da Teddy Reno e organizzato dalla Sylvia Pagni Music Center, che le permettono di esibirsi nella manifestazione finale svoltasi all’EXPO DI MILANO IL 05/09/2015 .
Qui la giovane cantante si aggiudica uno degli 8 premi consegnanti da Antonio Vandoni di Radio Italia.
Da qualche tempo Mara ha iniziato a scrivere brani.
Tra i vari brani, dopo mesi di intenso lavoro, a marzo del 2016 presenta il primo brano dal titolo: E adesso Buona Fortuna.
A giugno del 2016 con il suo brano partecipa al “Wave Music Awards Tour”aggiudicandosi la finale.

Nel 2017 partecipa al concorso “LA MILANO SANREMO della Canzone Italiana arrivando in finale e aggiudicandosi uno dei due premi consegnati (IL TROFEO GRADIMENTO POPOLARE) sul palco allestito in Piazza Colombo a Sanremo, nel pieno del Festival della Canzone italianacon più di 1.400 voti e 16.000 visualizzazioni del suo brano.


A marzo del 2018 pubblica il suo secondo brano inedito dal titolo “TANTO QUANTO NOI” .

A luglio 2018 decide di iscriversi al Conservatorio per ampliare le sue capacità artistiche.

Filarmonica Parigi, "Shell Shock, A Requiem of War": la parola alle vittime silenziose della guerra. La recensione di Fattitaliani

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Commemorazioni, cerimonie ufficiali, pubblicazioni, dibattiti si moltiplicano in occasione dei cent'anni trascorsi dalla fine della prima guerra mondiale. Però ci si sofferma poco ad analizzare in che maniera possa essere stato vissuto nelle diverse circostanze il dolore che il conflitto ha causato.

Oggi all'Arc de Triomphe a Parigi il ricordo con i capi di Stato, ma inviterei il lettore a recarsi stasera per la seconda rappresentazione di "Shell Shock, A Requiem of War" alla Filarmonica della città.
Si tratta di un'opera di Nicholas Lens composta su un libretto di Nick Cave, prodotta e realizzata dalla Monnaie di Bruxelles proprio in ricordo dell'evento storico.
In una versione rivista, lo spettacolo rientra nelle celebrazioni del fine settimana "Guerra e pace" e viene interpretato dall'Orchestre Philharmonique de Radio-France e dal Chœur de l’Opéra de Silésie.
L'impatto visivo, acustico ed emozionale è tanto devastante quanto magnifico: stupende le coreografie del belga Sidi Larbi Cherkaoui che, assieme ai vari canti dei protagonista, hanno saputo rendere al massimo tutte le angosce, le paure, le aspettative, le delusioni, le ferite inferte dalla Guerra. Gli interpreti hanno reso vicina ogni vicenda narrata, grazie alla continua interazione con le scenografie di Eugenio Szwarcere i danzatori. Da brividi gli interventi del coro e le musiche dirette dal maestro Bassem Akiki.
Le vittime silenziose del conflitto hanno qui tutte la possibilità di parlare ed esternare quanto vissuto sulla propria pelle: soldato coloniale, infermiera, disertore, sopravvissuto, disperso, milite ignoto, madre e orfano.
Partendo da qui, lo spettatore può farsi almeno un'idea della catastrofe umana portata da ogni guerra, di tutto ciò che comporta e non solo a livello di astrazione con dati e teorie: il resto di tutte le celebrazioni appare solo aria fritta.
Giovanni Zambito.




DISTRIBUTION

Musique de Nicholas Lens
Texte de Nick Cave


Mise en scène et chorégraphie de Sidi Larbi Cherkaoui
Direction musicale Bassem Akiki

Scénographie Eugenio Szwarcer
Costumes Khanh Le Thanh,Emmanuelle Erhart
Lumières Willy Cessa

Compagnie Eastman
Orchestre Philharmonique de Radio France

Choeur de l'Opéra de Silésie
Solistes du Trinity Boys Choir

Laurence Servaes soprano
Sara Fulgoni mezzo-soprano
Magid El-Bushra contre-ténor
Sébastien Droy ténor
Mark S. Doss basse


INFORMATION GÉNÉRALE

REPRÉSENTATIONS
10 et 11 novembre 2018

Spectacles presentés par la Philharmonie de Paris et la Mission du Centenaire de la Première Guerre Mondiale dans le cadre du Centenaire de l'Armistice du 11 novembre 1918 - Avec le soutien de la mutuelle Unéo - Avec le soutien de la Fondation BNP Paribas, du Conseil des Arts Flamands et du Tax-Shelter belge

Diffusion le 13 décembre 2018 à minuit sur France Musique
INFO & BILLETS
Philharmonie de Paris
221, Avenue Jean Jaurès
F-75019 Paris
www.philharmoniedeparis.fr

PRIX 
De 50 € à 100 €
 

Riccardo Guglielmi tra i 25 vincitori di Area Sanremo

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Riccardo Guglielmi, cantante classe 97 nato a Portoferraio, residente a Porto Azzurro (Elba), è tra i vincitori di Area Sanremo 2018 e si esibirà davanti a Claudio Baglioni per aggiudicarsi uno dei 6 posti disponibili per Sanremo Giovani.

Il brano che ha presentato al Teatro del Casinò di Sanremo si intitola "I miei giorni con te", brano scritto dallo stesso Guglielmi (arrangiamento di Alessio Parisi) dedicato al nonno, che farà parte di un album in fase di realizzazione.
La giuria di Area Saremo che ha scelto i vincitori è stata presieduta da Antonio Vandoni, Direttore artistico e musicale di Radio Italia, e composta da Sergio Cerruti, Presidente dell’AFI, M° Enzo Campagnoli, Direttore d’orchestra, M° Colonnello Leonardo Laserra Ingrossa, Direttore della Banda della Guardia di Finanza, M° Gianni Testa, produttore e vocal coach, Monia Russo, cantante, e Maurilio Giordana, (in qualità di supplente) DJ radiofonico.
Formatosi all’Accademia Le Muse di Piombino con i maestri Marco Vito, Fioretta Mari, Fio Zanotti, ha frequentato stage con Vittorio Matteucci, Matteo Setti e Matteo Ratti presso Le Muse di Gianna Martorella, nota imitatrice, per molti anni in Rai ed attualmente anche manager del cantante elbano.
Tutte le news sulla pagina ufficiale Fb dell' Associazione Culturale "Le Muse".


I Syndone a teatro con "Mysoginia" 25 novembre al Teatro Piccolo Regio di Torino

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Mysoginia, l'ultimo album dei Syndone (pubblicato da Maracash Records), è diventato uno spettacolo multimediale che debutterà il 25 novembre al Teatro Piccolo Regio di Torino, nell’ambito della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Organizzata dalla Regione Piemonte, Assessorato alle Pari Opportunità e ai Diritti civili, la serata sarà incentrata sull’esibizione della band torinese, massima rappresentante della scena progressive italiana, che al tema della misoginia ha voluto dedicare il suo ultimo lavoro.
Introdotta dalle testimonianze dirette di donne, rappresentanti delle Associazioni e dei Centri antiviolenza, la performance dei Syndone proporrà interventi di attrici, coreografie, immagini di videoarte sul maxischermo alle spalle dei musicisti durante e tra i singoli brani, tutti dedicati alla figura della donna nella storia e nella contemporaneità. Un luogo dell’inconscio all’interno del quale tornano le eroine del passato, la violenza dei loro drammi e dove si vuole sognare e provare una catarsi, un’evoluzione della misoginia stessa nascosta in ognuno di noi. La potenza della musica e la forza delle immagini saranno al servizio del messaggio che la Giornata vuole trasmettere.
Lo spettacolo si aprirà e si chiuderà con il video di un'attrice, una sorta di collegamento esterno con “la donna” che potrebbe essere la comune coscienza femminile, ma anche rappresentare un ponte tra la storia e il mondo di oggi.
Dopo l’esibizione torinese il concerto-spettacolo dei Syndone sarà destinato ad altri teatri italiani e stranieri nel corso del prossimo anno.


SYNDONE
Nik Comoglio (kbds, composition)
Riccardo Ruggeri (vocal, lyrics)
Marta Caldara (vibraphone, kbds)
Gigi Rivetti (piano, kbds)
Martino Malacrida (drums)
Federico Marchesano (bass)

Fabrizio Argiolas (sound engineer)

Strings
Federico Marchesano (bass, double bass, fretless)
Cecilia Bacci (vln.)
Ivana Nicoletta (vln.)
Martina Anselmo (vla.)
Claudia Ravetto (cello)

Crew
Laura Scaringella (dancer, choreographer)
Elena Perosino (drawings, paintings)
Michela Perotti (actress)
Alice Lussiana Parente (actress)
Roberto Rorato (audio service, light mixer)
Davide Bretti (photos, mixer video)
Andrea Carlotto (video design)

Management
Luisa De Santis
Franco Vassia
Riccardo Caldara

Organization
Regione Piemonte


VEDIAMOCICHIARA, i dati del sondaggio sulla violenza visibile e invisibile sulle donne

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Nell’ambito dell’incontro NON SI MUORE PER AMORE, destinato a sensibilizzare pubblico e stampa sul tema della violenza visibile e invisibile nei confronti delle donne svoltosi  il 9 novembre presso il Teatro Palladium di Roma, il portale VEDIAMOCICHIARA.IT ha presentato i dati di un sondaggio mirato a comprendere il sentimento e la consapevolezza delle donne su questo argomento.

Il sondaggio, che ha coinvolto oltre 2800 utenti in 10 giorni, con un’età che oscilla tra 25 e 55 anni e un’equa divisione sul territorio nazionale, ha evidenziato che nei grandi centri c’è maggiore consapevolezza del rischio di una violenza visibile e invisibile da parte del partner oltre il 58%. Nei centri più piccoli, invece, sembra esserci più fiducia, o forse dovrei dire “ingenuità”. Anche se questo dato può derivare dal fatto che nei piccoli centri ci si conosce più o meno tutti e che può esserci un maggior controllo sociale o un maggior timore di essere giudicati.

In generale c’è fiducia nelle forze dell’ordine 59%, ma talvolta sono segnalate alcune criticità quali difficoltà nel trovare immediata comprensione e lentezze burocratiche.

La violenza fisica è percepita come pericolosa, soprattutto per le over 40 oltre il 95%, mentre coloro che sono al di sotto di questa età sembrano esserne meno convinte o forse è l’effetto “50 sfumature di grigio”: il dato è attorno al 84%.

Per la maggior parte delle utenti che ha risposto al sondaggio l’insulto verbale non è considerato violenza 78%; ma alla domanda “tu insulteresti il tuo compagno nello stesso modo?” la risposta per oltre il 90% è “No”. Curiosa contraddizione…

La gelosia è percepita come generalmente positiva. Sono solo la metà coloro che distinguono tra una gelosia “sana e affettuosa” e una “malata e pericolosa”.

Il 40% delle utenti ha indicato almeno un’esperienza potenzialmente a rischio di violenza nella propria esistenza, ma oltre il 90% si è risolta da sé. Un 10%, invece, ha avuto varie vicissitudini con conseguenti cambi di numero telefonico e abitudini o addirittura domicilio, per oltre la metà e ricorso ad aiuto esterno per la rimanente parte.

Oltre il 30% delle partecipanti confessa di aver temuto per l’incolumità di un’amica, di una conoscente o di una parente, e la maggior parte dichiara di aver tentato almeno di parlare per segnalare all’amica, parente o conoscente eventuali rischi.

Il report completo del sondaggio sarà disponibile a breve sul sito Vediamocichiara.it

Questi dati indicano abbastanza chiaramente una sottovalutazione dei rischi derivanti dalla violenza invisibile da parte del partner, ma anche molta confusione su cosa considerare violenza e cosa no. Ed è per questo che come VediamociChiara invito tutto il mondo dei blog e dei forum dedicati alle donne a creare una sorta di rete di vigilanza su questi temi e una carta dei comportamenti e degli atteggiamenti che noi donne dovremmo cominciare a guardare sotto un’altra luce.


VediamociChiara è un portale dedicato alla salute e al benessere delle donne che nel corso di quest’anno ha già superato 5milioni di utenti ed ha quasi 250mila utenti iscritte alla newsletter mensile.
Come spazio dedicato alla salute e al benessere delle donne VediamociChiara ha un focus sull’apparato riproduttivo e su tutte le patologie tipicamente femminili, ma anche su quelle di tutta la famiglia, data la condizione prevalentemente femminile di family caregiver.
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malu@vediamocichiara.it

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