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Parola di Beppe Grillo

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Ieri lo spread ha toccato quota 340 (poi per fortuna è sceso un po'). Leggo che quando, anni fa, toccò 339, Beppe Grillo scrisse preoccupatissimo al Presidente della Repubblica:

“Spettabile presidente, quasi tutto ci divide, tranne il fatto di essere italiani e la preoccupazione per il futuro della nostra Nazione. L’Italia è vicina al default, i titoli di Stato, l’ossigeno (meglio sarebbe dire l’anidride carbonica) che mantiene in vita la nostra economia, che permette di pagare pensioni e stipendi pubblici e di garantire i servizi essenziali, richiedono un interesse sempre più alto per essere venduti sui mercati. Interesse che non saremo in grado di pagare senza aumentare le tasse, già molto elevate, tagliare la spesa sociale falcidiata da anni e avviare nuove privatizzazioni.”
E allora Mi chiedo: era vero allora, ma è diventata una bugia oggi solo perché chi era all'opposizione adesso è al governo? Possono le verità diventare bugie, e le bugie verità secondo chi le dice?
Più vedo, ricordo, confronto e ragiono, e più mi sento preso in giro.

Cercasi disperatamente politico di cui potersi fidare.
Carlo Barbieri
Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, Ultima Voce e Malgrado Tutto, testata a cui hanno collaborato Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha pubblicato fra l’altro le raccolte di racconti “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non” e "Uno sì e Uno no" (D. Flaccovio Editore); i gialli “La pietra al collo” (ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco 2015), ambedue con Todaro Editore ; "Il marchio sulle labbra" (premiato al Giallo Garda), "Assassinio alla Targa Florio" e "La difesa del bufalo, tutti e tre con D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati al Premio Internazionale Città di Cattolica, al Premio di letteratura umoristica Umberto Domina, al Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.


ZENA LA NUDA, ROMANZO DELLA SCRITTRICE LUCCHESE MARIA PIA MICHELINI, UN VIAGGIO ALLA (RI)SCOPERTA DI NOI STESSI

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Un viaggio alla (ri)scoperta di noi stessi, per ascoltare la parte vera, spesso nascosta, di ognuno di noi, un invito a liberarsi e a essere chi siamo realmente. Queste le tematiche affrontate in “Zena la nuda”, romanzo d’esordio di Maria Pia Michelini, insegnante lucchese con la passione per la scrittura e socia fondatrice dell’associazione “Nati per scrivere”.

Appena arrivato in libreria, “Zena la nuda”, edito da Panesi Edizioni, più che un romanzo è un invito ad amare e ad amarsi un po’ di più, rivolto a tutta l’umanità. Maria Pia Michelini ama infatti scrivere storie in cui ci siano le persone al centro della trama, dando vita a personaggi che la prendono per mano e la portano nelle loro vite imprevedibili, perché tutte le vite sono importanti. Così fa Zena, una donna che ha imparato a essere indipendente e a contare sulle proprie forze, una donna che ha amato più di quanto sia stata amata. Una donna che ha imparato ad ascoltare la sua versione nuda, troppo a lungo celata. Una donna come potrebbero essercene tante.

L’autrice ne parlerà con i lettori in un ciclo di presentazioni che la porteranno in giro per la Toscana, e non solo: sabato 27 ottobre, alle 18.30, sarà al Caffè Why not?, in Via Aurelia nord 129 a Viareggio, per un aperitivo letterario; venerdì 16 novembre, alle 17, sarà alla Bibliocoop all’interno del Centro commerciale “I borghi” a Navacchio (PI), sabato 1 dicembre sarà al Mercatino di Natale a Sestri Levante (GE). Incontri continui per conoscere i lettori e scoprire nuove storie.

Le presentazioni sono organizzate dall’associazione culturale “Nati per scrivere”, impegnata da anni nella promozione della cultura del libro e nella valorizzazione degli scrittori locali che, con la loro arte e il loro talento, rendono vivo e vitale il territorio.

Per informazioni:

Associazione culturale Nati per scrivere

Piazza Diaz 10, 55041, Camaiore (LU)

Riceviamo solo su appuntamento

Sito: www.natiperscrivere.webnode.it

Pagina Facebook Nati per scrivere: https://www.facebook.com/natiperscrivere/

Record d’ascolti per Grand Tour d’Italia che sfiora il 7% di share

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Continua il grande successo del programma di Rete4 “Grand Tour d’Italia”, che nella puntata andata in onda ieri, 19 ottobre, ha ottenuto un eccellente risultato in termini di ascolti: 6.9% di share.
Tra i momenti più belli della puntata dedicata alla Capitale: le interviste della padrona di casa Lucilla Agosti al conduttore Filippo Bisciglia, all’attore Kaspar Capparoni e alla cantautrice Sara Galimberti, che per l’occasione ha reinterpretato impeccabilmente un brano di Antonello Venditti “Roma capoccia”. Fiore all’occhiello, l’intervista del conduttore Cataldo Calabretta ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo. Un risultato importante, in termini d’ascolto, per la rete Mediaset diretta da Sebastiano Lombardi che grazie a Grand Tour d’Italia è stata tra le più seguite nella seconda serata. Intanto, cresce l’attesa per l’ultima puntata di venerdì prossimo dedicata a Palermo.

L'attore Fabrizio Ferracane a Fattitaliani: Ogni personaggio entra a far parte della mia vita. L'intervista

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Fra le canzoni del Festival di Sanremo 2017 "Portami via" di Fabrizio Moro è sicuramente quella che resterà più nella memoria discografica per la sua intensità a livello di arrangiamento che di testo. Il video, diretto da Andrea Folino e Corrado Perria, è un piccolo capolavoro grazie soprattutto all'interpretazione del protagonista, l'attore Fabrizio Ferracane, che interpreta un uomo maturo che sta per uscire dal carcere dopo tanti anni. Gli occhi e i movimenti dell'attore sono molto più eloquenti di qualsiasi parola. Fattitaliani lo ha intervistato per la rubrica "Te Video".

Fabrizio, come riassumeresti la tua personalità ai nostri lettori in poche righe?
Sono testardo, pignolo e curioso verso il mondo. Sono sensibile... forse troppo. Amo le cose semplici e con radici solide come la mia famiglia, i miei amici e Yuri il mio cane che da 14 anni segue ogni mio passo. Cosa odio? Il finto perbenismo. Sono diretto e sincero, preferisco sempre la verità.

E come attore?

Mi piace studiare a fondo il personaggio, studio ogni piccola sfaccettatura del ruolo che devo interpretare e mi faccio guidare dal regista ascoltando le sue richieste. Ecco... so ascoltare. Credo che sia fondamentale e affascinante guardare gli attori mentre non stanno parlando. Ogni personaggio entra comunque a far parte della mia vita. 
Nel video di "Portami via" rientri a incarnare perfettamente il personaggio negli sguardi e nei movimenti: complimenti. In che cosa cambia la preparazione per un ruolo così breve ma intenso rispetto al teatro o alla fiction?
Nulla perché in ogni scena l'attore deve saper sorprendere. Non è una semplice questione di "tempo", bisogna solo essere credibili.
Come sei stato coinvolto nel progetto di Fabrizio Moro?
Avevo fatto con la 5e6 una produzione di Brescia il corto di Marco Santi "L'attrazione gravitazionale del professor D" un corto presentato alla Giornata Giovani Autori al Festival del Cinema di Venezia 74 e la stessa produzione realizzò il video di Moro. Mi dissero che avevano proposto me e che Fabrizio Moro fu subito contento della proposta e che se avessi preso parte sarebbe stato più contento. E così ...
Grazie al trucco, nel video sembri quasi un sessantenne, quando invece hai solo 43 anni. Quanto ti piace lo straniamento che la recitazione provoca e calarti in un personaggio lontano da te?  
Beh, 60 mi sembrano un po' tanti 😂 sicuramente qualcosa in più ... in quel periodo giravo il film su Emanuela Loi ed io interpretavo il giudice Paolo Borsellino e dissi alla produzione che non potevo togliere i baffi ... loro furono contenti lo stesso. Lo straniamento è fondamentale e figurati che io sono parecchio miope mi mancano -4 a sx e -3 a dx quindi mi estraneo ancora di più ma sempre presente e vigile ... è un semplice di fatto di stare presenti dentro una bolla creativa che ti permette di andare in potenza in presenza....poi l'allontanamento viene da sé: lo raggiungi ma senza pensarci.
In che modo la tua Sicilia rientra nel tuo approccio alla recitazione?
A teatro con Rino lavoriamo spesso in dialetto e affrontiamo personaggi vicini molto vicini a noi ... nel senso che sono "essere" che troviamo nelle nostre strade ... ma è talmente universale il teatro che scrive Rino Marino che sono sicuro che Taddarita e Malafesta si possano trovare in Turchia, in Russia... ovunque.
Ci parli un po' della tua compagnia teatrale? che significato assume fondarne una in un periodo di crisi continua?
Anni fa vidi Scabbia uno spettacolo di Rino Marino e me ne innamorai... andai da lui e gli chiesi di lavorare insieme. Rino è di Castelvetrano come me, ci conoscevamo ma non tantissimo, c'era una profonda stima. Da allora abbiamo messo in scena Ferrovecchio, OraProNobis, La Malafesta. Abbiamo uno spazio nostro a Castelvetrano, creiamo lì i nostri personaggi e spesso mi capita di tenere dei laboratori al mio paese. Sono molto felice di avere conosciuto Rino e che da circa 6 anni lavoriamo insieme... ho trovato diciamo il mio drammaturgo: amo potentemente i testi di Rino perché parlano degli ultimi dei pazzi ma in un modo decisamente interessante senza nessuna forma di pietismo ... sono ironici, brillanti ma poi arriva il colpo di grazia. Lavoro anche con altri registi ma con Rino ho trovato un modo e mondo che voglio ancora scavare, facendo anche uso di un siciliano arcaico.
In una battuta come potrebbe essere riassunto il motivo del successo del film "Anime nere"?
È una tragedia familiare senza nessuna spettacolarizzazione di armi e droghe nonostante il film graviti in un ambiente malavitoso.
Fra i tuoi prossimi progetti c'è la messa in scena di "Tito": ce ne parli?
Sì, l'anno scorso ho fatto un incontro importante nel mio percorso: Gabriele Russo, uomo d'altri tempi, emotivo, umile, visionario, timido... ci siamo riconosciuti. Tramite Gabriele ho conosciuto Michele Santeramo, l'autore della riscrittura del Tito con cui stiamo progettando un prossimo lavoro tratto dal Cappotto di Gogol... con il Tito saremo in tournée e toccheremo Bologna,  Cesenatico e a Roma in uno dei teatri dove ho sempre desiderato recitare, l'Argentina.
E per il cinema?
Sarò Pippo Calò, il cassiere della mafia, per il nuovo film di Marco Bellocchio. Tommaso Buscetta sarà interpretato da Pierfrancesco Favino. Luigi Lo Cascio sarà Contorno, Giovanni Calcagno Badalamenti. Finalmente ho l'occasione di lavorare con il regista italiano che ho sempre inseguito: ricordo i quattro provini che feci per Vincere il film di Bellocchio sulla figura di Mussolini.
In quell'occasione non andò bene lui prese un altro attore ma lo misi seriamente in difficoltà e mi bastò, fui lo stesso contento di aver avuto le occasioni. Qui finalmente mi sta dirigendo: sento il suo occhio su di me e dopo un ciak è straordinario vederlo avvicinare per dirmi qualcosa o vederlo contento di come ho fatto un'azione o detto una battuta. Ho raggiunto un altro obiettivo importante nella mia carriera. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata
Qui le altre puntate di Te Video
SCHEDA del video "Portami via"

Regia di Andrea Folino e Corrado Perria

Produzione: Lebonski s.r.l.s. e Cinquesei S.r.l.
Produttore Esecutivo: Sebastiano Pisciottu
Soggetto: YouNuts!
Organizzatore generale: Chiara Budano e Graziano Chiscuzzu
Direttore di produzione: Tania Gualeni
Assistente di produzione: Alessandro Fucà, Francesco Coppola
Direttore della fotografia: Gianluca Ceresoli
Operatore: Gianluca Palma
Assistente operatore: Valerio Coccoli
Colorist: Alessio Zanardi
Costumi: Noemi Intino
Trucco: Elisa Goethals
Con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Ferracane

GIANLUIGI NUZZI, OSPITE DEL SALOTTO LETTERARIO DEL C.C. LAZIO IL GIORNALISTA E AUTORE DI BEST SELLER

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Tutto esaurito sulla terrazza del Circolo, l’autore ha guidato il pubblico attraverso i segreti ed i casi irrisolti che hanno coinvolto il Vaticano dal caso “Emanuela Orlandi” al motivo delle “dimissioni forzate” di Papa Ratzinger

Il Salotto letterario del Circolo Canottieri Lazio ha ospitato mercoledì sera Gianluigi Nuzzi, giornalista, conduttore televisivo e autore della trilogia "Vaticano SpA", “Sua Santità” e "Via Crucis", ha parlato del suo ultimo bestseller "Peccato originale".
 Al tavolo con l’autore il Presidente del Circolo Paolo Sbordoni, Il Segretario agli Affari Generali Giovanni Meliadò, il Consigliere agli Eventi Marco Carosielli, e i giornalisti: Francesco Boezi (collaboratore de Il Giornale.it e autore del libro “Ratzinger, la rivoluzione interrotta”), Marino Collacciani (ex caporedattore e firma storica de “Il Tempo”), Gianpiero Gamaleri (sociologo e docente di Scienze della comunicazione in università laiche ed ecclesiastiche e membro del Cda del Centro Televisivo Vaticano, segue da tempo Papa Bergoglio durante le celebrazioni mattutine e ad esse ha dedicato un volume intitolato “Santa Marta – Omelie”). A moderare la giornalista Savina Confaloni. Tra gli ospiti intervenuti anche l'economista Paola Tommasi che ha raccontato l'incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Papa Francesco. Tutto esaurito sulla terrazza del Circolo con Gianluigi Nuzzi che ha guidato gli ospiti attraverso un viaggio nel suo lungo lavoro di indagine ricomponendo, attraverso documenti inediti, carte riservate dall’archivio Ior e testimonianze sorprendenti, i tre fili rossi – quello del sangue, dei soldi e del sesso – che collegano e spiegano la fitta trama di scandali, dal pontificato di Paolo VI fino a oggi. In un dibattito fatto di domande e risposte non solo con i giornalisti al tavolo, ma con il pubblico presente in sala, l’autore ha ricostruito nel suo ultimo libro molte verità che mancavano, a cominciare dal mistero della morte di papa Luciani e il suo incontro finora mai divulgato con Marcinkus; la trattativa riservata tra Vaticano e procura di Roma per chiudere il caso Emanuela Orlandi; i conti di cardinali, attori, politici presso lo Ior, tra operazioni milionarie, lingotti d’oro, fiumi di dollari e trame che portano al traffico internazionale di droga; l’evidenza di una lobby gay che condiziona pesantemente le scelte del Vaticano, tra violenze e pressioni perpetrate nei sacri palazzi e qui per la prima volta documentate.
«Ratzinger - spiega Nuzzi - è stato costretto alle dimissioni aprendo però la strada a Bergoglio». Ecco il “fuori scena” di un blocco di potere per certi aspetti criminale, ramificato, che continua ad agire impunito, più forte di qualsiasi papa, sempre capace di rigenerarsi, che ostacola con la forza del ricatto e dei privilegi ogni tentativo di riforma. Al temine di questa lunga chiacchierata tutti gli ospiti del Circolo Canottieri Lazio hanno partecipato, insieme al giornalista Gianluigi Nuzzi al cocktail e alla cena buffet servita nell’area ristorante del Circolo.

Gianluigi Nuzzi, milanese, è autore di diverse inchieste e scoop che hanno avuto vasta eco, anche internazionale. Nel 2009 “Vaticano Spa” rivela, grazie alle carte segrete di monsignor Renato Dardozzi, gli scandali finanziari e politici dei sacri palazzi, accelerando le dimissioni del presidente dello Ior Angelo Caloia, in carica da vent’anni. Nel 2012 “Sua Santità” rende pubbliche le carte riservate del papa, stravolgendo gli equilibri di potere vaticani e facendo scoppiare una crisi che contribuirà alle dimissioni di Ratzinger nel 2013. Nel 2015 “Via Crucis” racconta la lotta di papa Bergoglio per una chiesa più trasparente e cristiana svelando nuovi documenti segreti. Per questo l’autore sarà processato e poi prosciolto. Nuzzi ha anche ideato e condotto la trasmissione “Gli intoccabili” su La7 e attualmente conduce su Rete4 “Quarto grado”, incentrata sui grandi casi di cronaca che appassionano e dividono l’opinione pubblica.

Ether, Dinner dopo la proiezione del film a Casa Coppelle: fra i presenti il regista Krzysztof Zanussi

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Dopo la prima del film Ether alla Festa del Cinema di Roma, cena di stelle a Casa Coppelle, l'elegantissimo locale di atmosfera d’antan italo-francese nel cuore della Capitale a due passi dal Pantheon. 

Ospiti del produttore Giuseppe Lepore nel dinner organizzato dal press agent Emilio Sturla Furnò, erano presenti il regista del film Krzysztof Zanussi, Leone d'oro per il film L'anno del quieto sole (1984),  Paolo Spina - co-produttore Italia di Ether assieme a Lepore -  Simone Petralia e Sara Cardinaletti, Gianni Rosato, Mauro Capece e Corinna Coroneo Angelo Braidotti, Olstap Vakulyuk, Karolina Porcari, Martina Valentini Marinaz, Fanny Cadeo, Ludovico Fremont con la moglie Simona, Stefano Manca (di Pino e gli anticorpi/Colorado Cafè)
Sotto l'occhio attento dell'art director del locale Rachelle Guenot, al lungo tavolo imperiale illuminato da luci soffuse, tra quadri antichi e preziose tappezzerie, si è brindato alla successo della prima del film ambientato durante la prima guerra mondiale, che racconta la storia di un medico militare dell'esercito imperiale asburgico che conduce esperimenti per arrivare a controllare le persone.  
Lungo scambio di opinioni tra il regista Zanussi e Fremont, mentre Stefano Manca racconta il suo ultimo impegno televisivo a Fanny Cadeo, in procinto di ripartire con il tour teatrale "Mamma, ieri mi sposo" dove  in scena con Sandra Milo.
Apprezzatissimi gli gnocchetti con ragù di coniglio e il trittico di dolci alla frutta e tiramisù.

Festa Cinema Roma, Ti Presento Sofia con Fabio De Luigi e Micaela Ramazzotti

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Si apre la 13° edizione della festa del cinema di Roma, ed uno dei film accolti dal pubblico con applausi e risate, è un film italiano, dimostra che la comicità made in Italy produce ancora talenti da vedere e da promuovere.
Ti Presento Sofia (qui il trailer ufficiale), è un adattamento/remake di Se Permetti Non Parlarmi di Bambini! (2015), film in lingua spagnola dal grande successo commerciale. Questa volta, a vestire i panni dei protagonisti, sono gli attori Fabio De Luigi, Micaela Ramazzotti e per la prima volta sul grande schermo la piccola Caterina Sbaraglia, Andrea Pisani, Caterina Guzzanti, Shel Shapiro, Chiara Spoletini e Bob Messini. 
Gabriele (De Luigi), ex rocker reinventatosi negoziante di strumenti musicali, è l’amorevole papà divorziato di Sofia (Sbaraglia), dieci anni. Il suo mondo è Sofia-centrico, non ha più avuto una relazione da quando Adriana (Guzzanti) lo ha lasciato e l’unica altra persona che accetta in famiglia è suo fratello Chicco (Pisani), mentre ha escluso completamente la scapestrata presenza paterna di Oscar (Shapiro).
Ma un giorno nella vita di Gabriele ripiomba Mara (Ramazzotti), un’amica che non vede da anni e che nel frattempo è diventata una dinamica fotografa freelance. Tra i due si riaccende quella passione sempre celata, ma c’è un problema: Mara non solo non vuole avere figli, ma odia i bambini. Così l’uomo si trova costretto a mentire sulla presenza di Sofia, negando ad entrambe la reciproca esistenza: ma il castello di bugie costruito dall’uomo è fragile e destinato a crollare in pochissimo tempo.
Un film per tutta la famiglia, da non perdere. Voto 8

Frosinone, APPELLO AL NUOVO PREFETTO

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La superstrada Sora-FR-casello autostrada,  solo da qualche mese  è stata fornita delle targhe chilometriche  di Legge: limite di 90 Km: per venti-trentanni la velocità era di 80, consigliata.
Ma la peculiarità, oggi più che mai, è un’altra: alle rampe di ingresso si legge, da sempre: "SR ex SS 214, Tipo C, art 2 CdS”. Il lettore curioso che va a leggere questo art.2 tipo C del Codice della Strada,  trova scritto: “strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine”  e crede di avere le traveggole: infatti si sta descrivendo   una strada normale quale la Mària o la Casilina o la superstrada Sora-Atina- Cassino,  ad una sola carreggiata e con due sensi di marcia, laddove la strada Sora-FR-casello autostrada,  ha tutte le caratteristiche del tipo B cioè di una  “strada  a carreggiate indipendenti o separata da spartitraffico invalicabile con almeno due corsie di marcia….” e il limite di velocità è di Km/h 110 per la B e di Km/h 90  per la C, quindi ci si chiede:  come mai, per esempio, la superstrada Aurelia  -che evidenzia intersezioni a raso, non ha la rete di protezione lungo il percorso… -  prevede  110 Km/h e quella Sora-FR-casello autostrada, le cui intersezioni sono regolari e cioè non a raso e con la rete di protezione lungo tutto il percorso …registra un limite di 90? Chi mai ha scritto che va equiparata assurdamente al tipo C? Anche in tale illogica situazione nessuno è mai intervenuto: certamente la ragione non può essere perché il percorso è spesso accidentato  a causa dei giunti sfasati e sgangherati sui viadotti o a causa del sovente degradato  manto stradale o a causa dei selvaggi che gettano i loro sacchetti di immondizia in giro, senza menzionare la vegetazione spontanea che inizia ad invadere la sede stradale  in più tratti.
Sempre in merito, il Signor Prefetto è chiamato anche ad intervenire sulla effettiva e fattiva percorribilità  almeno del tratto della superstrada Atina-Cassino che evidenzia, incredibile,  uno spartitraffico a doppia linea dagli inizi alla fine.  E tale soluzione  è tutt’altro che  risolutiva degli incidenti: lo è solo, di sicuro, al fine della facilità dell’elevazione di eventuali multe da parte di pattuglie in agguato! Perché non realizzare dei sensi di marcia, alternati, a tre corsie? A che cosa servono quelle banchine inutilizzate ed inutilizzabili? Si ricorda che la analoga superstrada Venafro-Isernia connota, da sempre, a tratti, tre sensi di marcia,  con soddisfazione di tutti gli automobilisti  e soprattutto per veritiera maggior sicurezza. 
Abbiamo più volte sollecitato il Prefetto a prendere posizione sui due decreti prefettizi del 2.8.2007 e del 20.11.2013 concernenti la istituzione dei cosiddetti autovelox in provincia e ne abbiamo evidenziato la difformità dalle Leggi istitutive. Nel frattempo ne sono stati eliminati molti, restandone in funzione cinque o sei che hanno la sola funzione incontrovertibile e incontestabile e difforme dallo spirito del Legislatore, di arricchire le rispettive amministrazioni comunali e di diseducare vieppiù gli automobilisti,  per i quali trasgredire ai limiti diventa normale e perfino gratificante una volta evitata la trappola dell’autovelox! In particolare abbiamo attirato l’attenzione sui due autovelox di Belmonte Castello, sostanzialmente fuori Legge  -hanno reso miliardi in lire, oggi milioni in Euro-  ma che godono, inspiegabilmente, stando ai fatti, a nostro avviso, di particolare attenzione da parte dei controllori. 
La Prefettura in ogni provincia rappresenta la solennità dello Stato, in ogni aspetto e come tale ha la diretta e piena  responsabilità di tutti gli accadimenti e situazioni: alludiamo essenzialmente, passando ad altro argomento,  al rispetto dell'art. 51 della Costituzione laddove prescrive: “Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro”, ciò significa che le cariche pubbliche (senatori, deputati, consiglieri ecc.) possono essere occupate solo da cittadini  impegnati professionalmente e attivamente  i quali per un certo periodo limitato, vogliono dedicarsi al bene pubblico, magari gratuitamente: cioè, sempre se la lingua italiana è uguale per tutti, che alle cariche pubbliche non hanno diritto di accedere galoppini di partito e portaborse,  figli di papà, sfaccendati,  eterni studenti,  avventurieri, veri e propri falliti, disoccupati,  nullafacenti, ecc. Infatti “funzioni elettive” e “posto di lavoro” sono un tutt’uno, sono imprescindibili, l’una è la condizione dell’altra!! Di conseguenza non è previsto il politico di professione,  quindi non è previsto vitalizio,  buonuscita,  privilegi vari, ecc. una volta terminato per propria decisione l’impegno politico. Si assiste, al contrario, perfino  alla presenza di mantenute e amiche di autentici capibastone, alla presenza di avventurieri, nullafacenti, assaltatori  della pubblica diligenza, soprattutto nei Comuni, nella Regione, e altre pubbliche amministrazioni e i risultati sono le malversazioni, la corruzione,  i disastri amministrativi, ambientali, paesaggistici, morali, senza menzionare gli incredibili privilegi che di comune accordo si riconoscono e si concedono, a beffa della comunità: nefasto il degrado amministrativo. È in questo momento della divaricazione  tra il dettato costituzionale e la perniciosa realtà, senza ricordare la ‘disciplina’ e l’onore’ di cui pure la Costituzione parla, che si innesta il punto critico: chi è abilitato a verificare che le candidature alle cariche elettive rispondano ai requisiti di Legge? Come è stato possibile che col tempo la carica elettiva sia divenuta normale appannaggio  di autentici predoni e malversatori o di semplici parassiti? Chi è venuto meno alla verifica e al controllo preliminari, con enorme e irreversibile danno per la collettività? La Prefettura è l’Ultima istanza, cioè quella definitiva e determinante, lo scaricabarile  non è previsto. Guardandosi attorno si deduce che fino ad oggi  l’occhio dello Stato, la Prefettura, è stato affetto  da cataratta.
Michele Santulli 


Michael Moore: le persone devono godere del cinema come forma d'arte e arricchimento personale

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Il regista di Fahrenheit 9/11, film documentario del 2004 che ha vinto la Palma d'Oro al festival di Cannes, si presenta al pubblico romano enfatizzando le vicende politiche americane con Trump Presidente e richiamando l'attenzione anche sui leader italiani come Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, guadagnandosi una stand ovation dalla platea della Sala Sinopoli della festa del cinema.

di Emanuela Del Zompo - "Sono preoccupato della condizione del cinema di oggi, afferma Michael Moore. In America è diventato raro vedere film stranieri (come quelli italiani) provenienti dal resto del mondo, e non sono d'accordo con questo modo di pensare perché ho realizzato che le persone devono godere del cinema come forma d'arte e come arricchimento personale. Il cinema in questo senso deve essere salvaguardato e protetto. Sono cresciuto in una città che viveva di fabbriche ma ho avuto la possibilità di vedere opere cinematografiche straniere che mi hanno sicuramente gratificato dal punto di vista culturale. Oggi questo non è più possibile e se non si ha la possibilità di conoscere altre culture attraverso il cinema, il Paese ed il popolo vive nell'ignoranza. Il cinema è una porta verso il mondo, va salvata e promossa. Io sto creando nella mia città questo tipo di realtà, un cinema che provenga da altri paesi, ma voi dovete impegnarvi a produrre film di valore".
Che ne pensa della politica Americana?
"Considero Bush responsabile di crimini di guerra, l'attuale Presidente Trump purtroppo sembra piacere alla stampa che enfatizza il personaggio, (lo chiamano il DONALD). I media sono innamorati di Trump: loro credono alle bugie e alle storie raccontate dai politici. Oggi i 2/3 delle persone che votano in America è costituito da persone di colore, donne e giovani. Questo dato porterà un cambiamento nelle prossime votazioni. Ma del resto la cattiva gestione della politica non è solo una questione che riguarda l'America, ma anche l'Italia ha avuto e ha i suoi problemi con politici come Berlusconi e Salvini. Sono tre giorni che sono in Italia, guardo la vostra Tv (ride). La Nazione è stata resa stupida dalla tv e di conseguenza la cattiva politica ha preso il sopravvento."
Come definisce Trump nel suo documentario? E il nostro attuale governo?
"Hitler è Trump, siamo in un'epoca dove la democrazia viene a mancare.
Ho fatto diversi film di critica contro l'America, mi rendo conto che siamo in un periodo storico davvero disastroso a livello mondiale, dove dilaga il fascismo. Per quanto riguarda l'Italia, Salvini è bigotto e razzista, ma anche da noi c'è molto razzismo ed abbiamo un presidente razzista.
Purtroppo la tv italiana offre al pubblico solo intrattenimento ecco perché Salvini e Di Maio sono così popolari, colpa soprattutto della sinistra che perde sia in Italia così come in America.
Mio padre era un operaio alla sua epoca votava Kennedy perché era una persona sicuramente più istruita, in grado di cambiare il Paese."
Il film-documentario Fahrenheit 9/11 sarà trasmesso in esclusiva in Italia su La7.

MUSICULTURA 2019, aperte iscrizioni per il 30° Festival della Canzone Popolare e d’Autore

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Musicultura festeggia 30 anni di vita e di canzoni col taglio del nastro dell’edizione 2019. Era il 1990 quando Fabrizio De André e il poeta Giorgio Caproni furono i primi firmatari del Comitato Artistico di Garanzia del concorso. Da allora autorevoli personalità della musica, della letteratura, della poesia e del cinema - a titolo gratuito e in libertà di coscienza - hanno fatto e continuano a fare parte  di quel Comitato, dando il loro fondamentale contributo nella selezione dei vincitori del concorso. 

“Come membro del comitato artistico, - ha dichiarato Dario Brunori -  mi piace l’idea che ci siano dei contesti come Musicultura in cui si dia valore a un certo tipo di racconto, di sguardo all’esistenza, all’idea che in fondo con le canzoni si cerca di raccontare l’essere umano”.
Tra i nuovi giurati della XXX edizione la regista e sceneggiatrice Francesca  Archibugi, il poeta e scrittore Guido Catalano e il rapper Willie Peyote che si uniscono agli storici membri del Comitato: Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Paolo Benvegnù, Brunori Sas, Luca Carboni, Andrea Carrera, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Giorgia, Alessandro Mannarino, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Sandro Veronesi, Federico Zampaglione. 
“Di Musicultura amo la missione appassionata legata alla ricerca e al sostegno dei giovani musicisti facendo a meno di meccanismi da talent show, insomma a Musicultura si respira un’aria vera – ha dichiarato Guido Catalano -, l’idea di avere un ruolo nella selezione delle canzoni mi mette un po’ di ansia e mi rende anche piuttosto orgoglioso. Amo la canzone non meno della poesia e spero di poter dare un contributo, seppur piccolo a questa avventura di musica e parole”. 

In questi 30 anni Musicultura ha rappresentato un banco di prova, una vetrina e un trampolino di lancio per giovani autori/interpreti che esplorano le espressioni artistiche della canzone popolare e d’autore italiana, mossi dall’urgenza di misurarsi con sensazioni e pensieri che sembrano non avere diritto di cittadinanza nei format musicali seriali. Sono tanti gli artisti che il concorso ha tenuto a battesimo, tra i primi Gian Maria Testa, Avion Travel, Patrizia Laquidara, Povia, Pacifico e poi Simone Cristicchi, Mannarino, Pier Cortese, Momo, Maldestro, Artù, Flo, l’Orage, I Gatti Mezzi, Roberta Giallo, Erica Mou, Giua, Fabio Ilacqua, Giuseppe Anastasi, Paolo Simoni, Margherita Vicario, Blindur, fino ad arrivare a Chiara Dello Iacovo, Renzo Rubino, Mirkoeilcane… 





Dopo il successo crossmediale della scorsa edizione, che ha superato i 4 milioni di spettatori coinvolgendo il pubblico di Rai 3, Rai 1, Radio 1 Rai, RaiPlay, RaiPlayradio Facebook, Youtube, Musicultura riparte con la ricerca di belle e credibili canzoni lanciando la XXX edizione del concorso. Per iscriversi c’è tempo fino al 6 novembre, occorre essere autori o coautori dei brani di cui si è interpreti ed avere compiuto 18 anni.

“Una canzone è teatro, film, romanzo, idea, slogan, atto di fede, danza, festa, lutto, canto d’amore, arma, prodotto deperibile… ha detto il Direttore Artistico di Musicultura Piero Cesanelli - Il resto ci aspettiamo che a raccontarlo siano i partecipanti alla XXX edizione”.

La selezione prevede un percorso lungo e articolato, che assicura a tutti una risposta scritta con un’ampia scheda di commento e apre agli artisti più interessanti un orizzonte crescente di esibizioni live, davanti a platee via via sempre più ampie, fino a quelle dell’Arena Sferisterio, l’affascinante teatro neoclassico all’aperto di Macerata. Lì i 7.500 spettatori decretano il Vincitore assoluto, al quale vanno in premio 20.000 €, al termine di tre serate raccontate da Rai Radio 1 – storico media partner di Musicultura e dai canali televisivi Rai. La cospicua dotazione di premi in denaro che contraddistingue il concorso, complessivamente di 42.000 €, è tesa a proteggere l’indipendenza artistica di giovani talenti ad inizio carriera e comprende 15.000 euro per la realizzazione una tournée (grazie ai fondi Art. 7 del Bando Nuovo Imaie) Il regolamento del concorso e la domanda di partecipazione sono disponibili su www.musicultura.it  
Foto: Brunori Sas

Comitato Artistico di Garanzia 2019
Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Giorgia, Enzo Avitabile, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, Paolo Benvegnù, Brunori Sas, Luca Carboni, Andrea Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Alessandro Mannarino, Francesca Archibugi, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Enrico Ruggeri, Paola Turci, Sandro Veronesi, Willie Peyote, Federico Zampaglione

JurijGami, "Tra il tedio e il dolore"è il nuovo singolo del cantautore e chitarrista comasco

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Uscito il videoclip di Tra il tedio e il dolore, il nuovo singolo di JurijGami disponibile dal 12 ottobre su tute le piattaforme digitali. Il brano, pubblicato dall’etichetta indipendente Cello Label, anticipa l’Ep di esordio del cantautore in uscita a novembre.

Il titolo del brano è ispirato alla celebre frase del filosofo Arthur Schopenhauer, secondo cui “la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il tedio e il dolore, passando attraverso l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia”.

“La visione pessimistica della realtà - spiega JurijGami - aveva portato Schopenhauer alla consapevolezza che l’unica via di uscita da una perenne condizione di sofferenza nella vita fosse la rinuncia alla “volontà di vivere”. Ecco, in questo brano ho voluto prendere di mira con ironia proprio l’atteggiamento vittimistico delle persone che preferiscono focalizzarsi sui propri problemi, al punto da sentirsi schiacciati da essi, piuttosto che investire le proprie energie per pensare alle possibili soluzioni.” 

Tra il tedio e il dolore è il secondo brano che anticipa l’uscita dell’Ep d'esordio di JurijGami, dopo la pubblicazione lo scorso giugno del fortunato singolo Christian De Sica ispirato ironicamente alle gesta dall’attore italiano (guarda il video: https://youtu.be/k3409o3kc7E).

JurijGami è un cantautore e chitarrista comasco. A dieci anni trova una chitarra classica abbandonata nella cantina dei nonni e inizia a cercare le prime note imitando il padre, musicista di professione. Cresce a “pane e musica” seguendo il papà tra backstage e palchi di tutta Europa.

A sedici anni si iscrive al CPM di Milano, colleziona concerti sia in Italia che all’estero e inizia a scrivere decine di brani. Cinque di questi andranno a comporre il primo Ep ufficiale di JurijGami, in uscita a novembre 2018 per Cello Label, etichetta indipendente con sede a Bruxelles.

Dall’Ep sono stati estratti al momento due singoli: Christian De Sica pubblicato l’8 giugno 2018 e Tra il tedio e il dolore in uscita il 12 ottobre 2018.

ROME ART WEEK 2018, DAL 22 AL 27 OTTOBRE LA SETTIMANA DELL'ARTE CAPITOLINA

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Da lunedì 22 a sabato 27 ottobre 2018 prenderà il via Rome Art Week 2018 che raggiunge anche per questa terza edizione numeri considerevoli: 154 tra Gallerie, Fondazioni, Istituti di Cultura ed Accademie, 322 Artisti, 30 curatori, 430 eventi. Tutti i partecipanti apriranno gratuitamente i propri spazi proponendo mostre, eventi, open studio o progetti, dando così mostra di quanto il mondo artistico contemporaneo capitolino sia fertile e articolato. 

RAW è una manifestazione a cadenza annuale che si pone l’ambizioso obiettivo di fornire un impulso nuovo alla promozione, produzione e al mercato dell'arte contemporanea della Capitale, proiettandola nei circuiti internazionali, puntando alla costruzione di una rete tra strutture espositive, artisti, critici e curatori d’arte. 

Per guidare il pubblico nella moltitudine di eventi fruibili, noti critici, curatori e operatori del settore - Alberto Dambruoso, Angelo Bellobono, Claudio Strinati, Daniela Fonti, Giovanni Albanese, Helia Hamedani, Maria Giovanna Musso, Micol Di Veroli, Paolo Balmas, Raffaele Gavarro, Roberto Gramiccia, Saverio Verini, Silvano Manganaro, Tiziana D'Acchille, Valentino Catricalà, Wonderlust - forniranno il loro punto di vista sui partecipanti e sugli eventi delineando dei percorsi ed evidenziando le eccellenze della manifestazione. 

I punti di vista anche quest’anno saranno affiancati dalle visite guidate di RAW totalmente gratuite. Le visite guidate si svolgeranno durante tutto l’arco della manifestazione in orari e percorsi differenti ed attraverseranno tutta la città anche con appuntamenti serali.

Sul sito web romeartweek.com sono pubblicate tutte le schede dei partecipanti, il calendario degli appuntamenti divisi per giorno, la mappa interattiva dei partecipanti, il programma di tutte le visite guidate gratuite e i percorsi suggeriti dai Punti di vista.

Giovedì 25 ottobre 2018 si svolgerà la mostra di Rome Art Week 2018 “Dove l’acqua riposa” presso lo spazio T24 (in Via della Tribuna Campitelli, 24 - Roma) il progetto, che rende omaggio a Paolo Aita, è stato rivolto ai giovani artisti suggeriti dai punti di vista di RAW. La mostra è stata curata in collaborazione con Pensiero Meridiano di Fabrizio Pizzuto e grazie agli spazi offerti della Comunità di Santa Maria in Campitelli in Portico. 

Venerdì 26 ottobre 2018 dalle 20:00 all’1:30, presso Borgo Ripa, si terrà la festa di Rome Art Week RAW Night! Con la partecipazione del Miami New Media Festival 2018, in proiezione le opere vincenti del festival e con l’inaugurazione della mostra Floating - arte sospesa, a cura di Valentina Ferrari (l’ingresso è gratuito senza prenotazione). 

Al termine della manifestazione verrà pubblicato un catalogo cartaceo non legato agli eventi della manifestazione, sarà una Directory valida fino all’autunno 2019 funzionale a fornire una sintesi dello “stato di fatto” degli operatori del settore artistico attivi nella città di Roma che hanno partecipato alla manifestazione.

Rome Art Week è promossa da KOU – Associazione no profit per la promozione delle Arti visive. 

L'iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2018 promossa da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE. 

Si avvale dei patrocini di: Regione Lazio, Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’Arte in Roma, Sapienza Università di Roma, CIU – Confederazione di Unione delle Professioni intellettuali, Confesercenti Roma, Assoturismo Federazione Italiana del Turismo, AssoHotel, a dimostrazione dell’importanza artistica e culturale della manifestazione per la città di Roma.

RAW 2018 si avvale della collaborazione di Menexa; dei media partner Exibart, art a part of cult(ure) remove background noise, Romeing, Wanted in Rome, Zero, Prima Pagina News; dei partner Share’ngo, Sala da Feltre, Il Cigno GG edizioni, Digitalialab; dei sostenitori Gondrand, Engel & Volkers; e del supporto amichevole di Pensiero Meridiano. 

Rokas, esce oggi “Nemico del cuore” il 1° album del rapper

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“Nemico del cuore” è l’album d’esordio di ROKAS, disponibile da oggi 22 ottobre su Spotify, Apple Music e tutte le principali piattaforme streaming per Digitale 2000.

ROKAS è un rapper di Sarzana (SP) di base a Milano. Classe ’92, Alberto Sanlazzaro aspetta 19 anni prima di trasferirsi nel capoluogo lombardo, portando con sé la passione musicale trasferitagli dai genitori, due disk jockey di radio locali. 
ROKAS è un progetto che nasce dal desiderio di dare spazio alle proprie parole e ai propri pensieri, di raccontare con sincerità la vita, gli amori, le amicizie. Un percorso indispensabile per un “poeta di strada”.

 “Nemico del cuore” è un album che parla d’amore, un argomento da cui l’arte ha storicamente sempre attinto. In questo caso però, ROKAS lo fa in una chiave strettamente personale: raccontando le proprie esperienze attraverso un linguaggio moderno, sincero e diretto ci rende partecipi della sua storia nella quale tutti noi possiamo trovare pezzi della nostra vita. 

All’interno di “Nemico del cuore” compaiono featuring con I Miei Migliori Complimenti e l’interessante promessa indie-rap testacoda.

“Nemico del cuore non l’ho scritto, era già lì. È la tipa che ti piace da un sacco ma con cui non ci provi mai. Quindi esci con altre dieci, cento tipe, solo per imparare come comportati con quella che ti piace davvero. Nemico del cuore è tutta roba vissuta. Tranne il T-Max.” 

Tutti i brani sono stati scritti da ROKAS. Le produzioni sono state curate da diversi producer quali  Rayless, Luke Giordano, Abathingboi, Manfree e Kanesh. Registrazione, mix e master a cura di Icaro Tealdi presso Icarus Studio Recordings.

Arista: Rokas
Album: Nemico del Cuore
Etichetta: Digitale 2000
Promozione: RC Waves

Francesca Magni a Fattitaliani: il giornalismo è un buon modo per lavorare con la scrittura. L'intervista

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di Laura GoriniGiornalista, direttrice di Casa Facile, scrittrice e mamma. Francesca Magni, è una donna piena di risorse e dagli svariati interessi. Ecco che cosa ci ha raccontato della sua persona e del suo lavoro.

Francesca, quando e come ti sei avvicinata alla scrittura?
Scrivo da sempre, da quando ero bambina. La scrittura è il modo che mi viene più naturale per esprimermi.

Dei tuoi inizi come giornalista che cosa ci vuoi raccontare?
Dopo la laurea in Lettere Moderne sono entrata all’Istituto per la Formazione al Giornalismo Carlo De Martino di Milano. Il giornalismo mi sembrava un buon modo per lavorare con la scrittura, e rispondeva a un bisogno di “conoscere e decifrare il mondo”.

Da cosa nasce in particolare la scelta di scrivere il libro "Il bambino che disegnava parole"?
Quando aveva 12 anni, e dopo aver frainteso tutti gli indizi, abbiamo scoperto che nostro figlio è dislessico. La scoperta ha spalancato la porta a nuove conoscenze sulle neurovarietà, ovvero sul modo in cui funziona il cervello di ognuno di noi. È stato faticoso emotivamente – la scoperta ha avuto una difficile gestione familiare – ma è stato anche esaltante. “Il bambino che disegnava parole” è la storia di una famiglia, la nostra, alle prese con una scoperta che ritengo importantissima per tutti: la dislessia non capita provoca infinite e inutili sofferenze; la dislessia deve (può) rendere migliore la scuola ma anche il nostro modo di rapportarci agli altri.
Dislessici si nasce e si resta per tutta la vita: spesso il dislessico è il collega un po’ bizzarro che potremmo capire meglio e invece giudichiamo con ignoranza.

Francesca, a carattere più generale, che cosa può portare una persona alla necessità di scrivere e quindi di volersi in qualche modo “raccontare”, seppure senza per forza che si tratti di autobiografia?
La scrittura è un’inclinazione personale. Poi la necessità nasce quando si ha una storia da raccontare.

Torniamo ora a parlare di te come giornalista. Come sei approdata alla rivista Casa Facile che ora dirigi?
Come giornalista ho lavorato per 18 anni a Donna Moderna, occupandomi soprattutto di attualità e libri, che sono la mia grande passione (dal 2010 ho un blog di libri www.lettofranoi.it). Ma ho sempre coltivato anche un’altra passione: quella per la casa, l’arredo e il design. Così a un certo punto mi sono chiesta: perché non far coincidere questa passione con il mio lavoro? Ho scritto a Giusi Silighini, allora direttore di Casa Facile, e le ho chiesto di poter lavorare con lei… Così è iniziata una nuova storia e una nuova fase della mia vita che, cinque anni dopo, mi ha portata qui, alla direzione di Casa Facile.

Con quali  parole la descriveresti?
Casa Facileè da molti anni un punto di riferimento per chi ama l’arredo e il design e vuole condividere la propria passione con una community di altri appassionati, tutti legati da questo magazine, che non è semplicemente un giornale ma un punto di riferimento: autorevole ma amichevole al tempo stesso. Quando sono arrivata a Casa Facile ho capito che si trattava prima di tutto di una ‘famiglia’, un luogo fatto di persone vere: quelle che ci lavorano più la comunità dei lettori.

La tua rivista a quale “target” può dirsi che si rivolga in particolare?
Il target  della rivista è l’appassionato di casa che cerca ispirazioni ma anche idee da copiare, che si riconosce in una varietà di stili che vanno dal nordico-scandinavo al boho allo shabby. Ci compra chi cerca idee per la sua casa ma anche chi cerca semplicemente ‘bellezza da sfogliare’, case che fanno sognare.

Da direttrice di questa testata, credi che la giusta creatività possa essere insita nell’individuo in maniera scevra dai titoli di studio?
Be, certo! Non ci si laurea in creatività…

Ovvero, si dice che per fare arte non serve per forza essere artisti, allo stesso modo si può dire che per essere dei designer creativi non serva per forza avere una laurea in Architettura o aver studiato in prestigiose Università?
Esistono i talenti naturali e le strade per coltivarli. Il massimo risultato si raggiunge unendo le due cose, inclinazione più ‘studio’.

Ma quali  caratteristiche dovrebbe avere secondo te un buon progettista di interni/esterni di un’abitazione o di un qualsiasi altro tipo di spazio?
Parlo spesso con architetti e interior designer e mi dicono: “Il nostro lavoro è fare anche lo psicologo”. Alla competenza tecnica, alla visione, devono unire il ‘sapere fare per un committente’. La casa è espressione profonda di noi, chi progetta case deve tener conto della personalità e dei desideri di chi la abiterà.

Il tuo stile architettonico o artistico preferito in assoluto?
Mi appassiona tutto. Amo le case di epoca Liberty quanto il Modernismo.

E prima di salutarci, ci riveli se haiqualche altro progetto imminente di cui vuoi parlarci, ovviamente senza spoiler?
Al momento in mio progetto più grande è Casa Facile: sta uscendo il “mio” secondo numero, quello di novembre, ed è un ‘fine tuning’ continuo, una ricerca continua di miglioramento… Poi un giorno spero di avere ancora il tempo di scrivere.

Timeless Elegance, a Palazzo Brancaccio evento glamour tra moda, teatro, musica e intrattenimento

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Palazzo Brancaccio, la splendida dimora storica di fine Ottocento, al centro di Roma a due passi dal Colosseo ha organizzato l’evento glamour  “Timeless Elegance”.
In un viaggio onirico tra moda, teatro, musica e intrattenimento, spettacolarizzazione dalla direzione artistica di Luca Di Nicolantonio assistito da Gianpaolo Quarta, gli ospiti si sono ritrovati prima nel parco di alberi secolari e poi nei sontuosi saloni vivendo un’esperienza “dove l’eleganza non ha tempo”.
Un dinner party gourmet concepito e realizzato dagli Chef di Le Voilà Banqueting ha accompagnato nella serata tanti  ospiti illustri 
del mondo della comunicazione, cinema, tv e imprenditoria accolti dal padrone di casa Andrea Azzarone. Tanti volti del cinema e TV si sono alternati sul photocall posizionato all’ingresso, da Manila Nazzaro, Barbara Foria, Valeria Graci, Eleonora Ivone e Angelo Longoni, Elisabetta Pellini, Roberta Morise, Francesca Rettondini, Pamela Camassa, Martina Pinto, Giuseppe Maggio, Nina Fotaras, Luca Cesa, Ariadna Romero, Simona Molinari, Lucianna de Falco, Samuel Peron e Valeria Marini.
Foto di  Alessandro Bachiorri

Chapeau!, AL TEATRO LO SPAZIO DAL 23 AL 28 OTTOBRE 2018 LO SPETTACOLO MUSICALE DIRETTO E INTERPRETATO DA GIANNI DE FEO

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Al Teatro Lo Spazio da martedì 23 a domenica 28 ottobre torna a grande richiesta  il   nuovo spettacolo musicale diretto e interpretato da Gianni De Feo “CHAPEAU!” di Roberto Russo, musiche originali di Francesco Verdinelli, voce off di Edoardo Siravo. Con il sostegno di Florian Metateatro.

Accompagnamento registrato al pianoforte Adriano D’Amico, alla fisarmonica Marcello
Fiorini, scene e costumi Roberto Rinaldi, montaggio video Maurizio Della Volpe, assistente alla regia Jolanda D’Amico, speaker tedesca Katja Reichert, voce Kapò Adriano D’Amico, luci e fonica Alessio Pascale, foto e grafica Manuela Giusto, organizzazione Giuseppe Giorgio.
CHAPEAU! racconta la (semi)surreale vicenda del Civis 2Barra4 abitante in una immaginifica Società / Alveare dove controllo e repressione sulle vite, sulle coscienze e soprattutto sulle emozioni degli individui, vengono esercitati in maniera sempre più autoritaria.
In un mondo iperrazionale e fondato su concetti di opportunità ed utilità, calderone di rimandi kafkiani ed orwelliani, qualsiasi forma di Istinto è considerata Reato!
La cartina tornasole dalla quale il Potere evince possibili comportamenti sovversivi ed anti sociali, consiste nell’assoluto rispetto e conoscenza delle formule matematiche. Da quelle più elementari a quelle più complesse.
Ebbene, gli involontari errori di Calcoli Matematici da parte del protagonista diventeranno, agli occhi delle Autorità, pericolose manifestazioni di devianza da stroncare, senza pietà!
2Barra4 soffre di una dislessia aritmetica che lo induce, cosa gravissima, a collegare la Realtà al Sogno e che lo condurrà, in un finale liberatorio, a rivendicare questo suo “handicap” come vera e propria espressione di Libertà.
Attraverso una narrazione frenetica, grottesca e a tratti “sgangherata”, il nostro Civis 2Barra4, dalla cella del suo Alveare, giunge ad evocare due momenti di puro istinto. Epici, ognuno a proprio modo: Il gesto di Orfeo che, voltandosi, al di là di ogni cautela, perde
Euridice, ed il gesto di Zidane che durante la finale dei Mondiali di calcio del 2006, nella sua ultima partita, al di là di ogni razionalità, colpisce un avversario con una testata, facendosi espellere. Gesti inconsulti ed istintivi che, nella loro evidente natura autolesionista, si pongono, liricamente, al di fuori di ogni calcolo.
Ed allora, in un mondo nel quale si tende ad annacquare ogni forma di Istinto, Chapeau! 
A chi, provocatoriamente, non mortifica la propria Natura ma la perpetua andando in “Direzione ostinata e contraria”.
Lo spettacolo, basandosi su atmosfere decadenti, da festa finita o mai iniziata, tali da rimandare a Weimar, evoca suggestioni sonore fortemente Mitteleuropee che partono dal taglio crudo e ironico del Kabarett Berlinese per sfociare infine in un catartico e poetico Fabrizio De André.
Accompagnamento registrato al pianoforte Adriano D’Amico, alla fisarmonica Marcello Fiorini, scene e costumi Roberto Rinaldi, montaggio video Maurizio Della Volpe, assistente alla regia Jolanda D’Amico, speaker tedesca Katja Reichert, voce Kapò Adriano D’Amico, luci e fonica Alessio Pascale, foto e grafica Manuela Giusto.

TEATRO LO SPAZIO
via Locri, 42/44 Roma (traversa di via Sannio, San Giovanni Metro A)
Dal martedì al sabato ore 20.30
ufficio stampa: brizzi comunicazione- Monica Brizzi 3345210057-0639030347
biglietto intero: 12 euro - ridotto: 9 euro - tessera semestrale: 3 euro

Foto di Manuela Giusto

Pablo Picasso scultore, mostra a Roma dal 23 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019

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di Riccardo Bramante - Pablo Picasso è noto soprattutto per i suoi dipinti che hanno rivoluzionato il concetto di arte e introdotto nuovi valori di riferimento; meno conosciuta è, invece, la sua produzione come scultore.

Questa lacuna intende colmare la mostra che si aprirà il 23 ottobre nelle sale della Galleria Borghese a Roma, la prima in Italia dopo i successi riscossi da analoghe esibizioni tenutesi a New York e a Parigi nel 2016. Curata da Anna Coliva, direttore della Galleria Borghese, in collaborazione con Diana Widmaier-Picasso, nipote del celebre artista, la mostra presenta oltre 50 lavori realizzati da Picasso tra il 1902 ed il 1964 insieme a fotografie di atelier inedite e video che ne descrivono l’ideazione e la successiva realizzazione.

La prima ispirazione il maestro la ebbe senza dubbio in occasione di un suo viaggio a Roma e a Napoli nel 1917, quando ebbe modo di confrontarsi con le sculture dell’antichità romana e del Rinascimento, anche se già dall’età di cinque anni (come dice Diana Widmaier-Picasso) realizzava figure in carta in cui era possibile vedere la sua ricerca dei volumi.

Inizialmente le opere scultoree di Picasso, soprattutto su legno, si rifecero alla cosiddetta arte “negra” in cui erano presenti figure ed idoli africani e dell’Oceania per poi passare alla realizzazione di costruzioni in metallo e legno assemblati con altri materiali che possono ben rappresentare la prosecuzione, in campo scultoreo, delle sperimentazioni cubiste in cui si stava contemporaneamente cimentando nell’ambito della pittura.

Come detto, diversi sono stati i materiali utilizzati da Picasso, dal legno al metallo, dal cartone al bronzo ma mai ha fatto ricorso alla plastica (quasi un antesignano dei moderni ecologisti) e solo in un periodo successivo si rapporta al marmo di cui anzi si può ammirare nella mostra una sua scultura di donna seduta che dialoga con la Paolina Borghese del Canova e una “Donna con bambino” posta in relazione con l’”Apollo e Dafne” del Bernini.

Sicuramente da vedere questa mostra data anche l’estrema rarità di opere scultoree di Picasso visibili in collezioni private in quanto, come scrisse il suo biografo ed organizzatore di eventi Werner Spies, “le amava come i suoi figli e come non permise mai di vendere i quadri che rappresentavano i figli, le compagne e le mogli, Picasso non ha mai voluto separarsi dalle sue sculture”.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 3 febbraio 2019.

Silvia Salemi torna alla guida di "Piccole luci", dal 22 ottobre su Rete4

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Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, torna da lunedì 22 ottobre, intorno alle ore 00.30 su Rete4, il programma Piccole luci condotto da Silvia Salemi.
Al centro delle dieci puntate della seconda stagione, storie complesse di persone che sono tornate a vedere la luce in fondo al tunnel, dopo aver affrontato e superato problemi che sembravano insormontabili, diventando dei veri e propri eroi della quotidianità. Confermata alla guida del programma, Silvia Salemi, che negli ultimi anni, alla sua attività di cantautrice e scrittrice, ha affiancato quella di conduttrice televisiva ottenendo ottimi riscontri sia sulle reti Mediaset che in Rai. "Piccole luci è una trasmissione per tutti, perché lancia numerosi spunti di riflessione. In particolare, vorrei che la vedessero tutte quelle persone che cercano di ripartire, di trovare una speranza in un momento complicato della propria esistenza"- racconta la Salemi, aggiungendo- "Ma spero che queste nuove puntate le guardi anche chi ha voglia di una tv capace di raccontare verità e le emozioni della gente comune, riconducibili a eventi  e racconti universalmente validi per tutti".

Nella prima puntata verrà raccontata la storia di Arturo, un ragazzo nato senza una gamba, ma con un’inarrestabile vitalità e voglia di realizzare tutti i suoi sogni. Arturo oggi ha 25 anni e, nonostante tutto, continua ad affrontare la vita con un sorriso dopo aver raggiunto importanti traguardi. Come quando a 14 anni ha capito che la protesi che portava sin da bambino gli andava troppo stretta, e il primo giorno di liceo ha deciso di mostrarsi al mondo semplicemente com’era, con una gamba sola. Quel momento è stato certamente difficile, ma Arturo lo ricorda come la prima di tante vittorie. Dopo il Liceo Scientifico si è iscritto alla facoltà di Scienze della Comunicazione, all’Università La Sapienza di Roma, dove è ormai vicino alla laurea. Lavora come dj in una web radio e ha già scritto due libri: “Nato così” e "Vita nova”. Arturo, nel corso degli anni, ha ottenuto numerose soddisfazioni anche sul fronte sportivo, giocando come titolare nella Nazionale di calcio “Amputati”, arrivando a disputare i Mondiali in Messico.

Piccole luci è prodotto dalla Sunshine Production di Bruno Frustaci e Alessandro Carpigo. Il programma è diretto da Peppe Toia ed è scritto da Renata Avidano e Diana Lorefice.

COSTA CROCIERE SALPA DA SAVONA CON A BORDO OLTRE 40 MISS, OSPITI E PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO

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In occasione della finale nazionale di Miss stella del Mare 2018, sabato 20 ottobre da Savona a bordo di Costa Crociere, 40 stelline provenienti da tutta Italia con un bagaglio pieno di sogni e speranze, durante la crociera parteciperanno all'accademia di bordo e si contenderanno la prestigiosa corona. 

Oltre alle ragazze saranno presenti personaggi dello spettacolo e della televisione, i quali dispenseranno consigli e competenza nel ruolo di coach per l’accademia di bordo ed accompagnare le Stelline alla finale di Sabato 27 ottobre. 

Un Cast eccezionale per le coreografie con Giampiero Gencarelli coreografo della Rai in collaborazione con Antonio Fiore noto coreografo e ballerino; in veste di Presidente della giuria ci sarà Daniel Mc Vicar attore americano ammirato in tantissime produzioni di successo, lo ricordiamo sopratutto nel ruolo di Clark nella regina delle fiction mondiali, tutt'oggi in onda su tutti i maggiori canali tv “Beautiful”.

Sono presenti anche la modella, showgirl e attrice cubana Ariadna Romero, Pierpaolo Petrelli di Striscia la Notizia e la cantante, scrittrice, poeta e attrice Alessandra Nicita; inoltre in giuria troveremo anche Stephanie Bellarte Miss Stella del Mare 2017 che sabato prossimo dovrà cedere la corona.

La presentatrice ufficiale selezionata da Filippo Russo ed il suo staff è Ariadna Romero attrice e modella con lei sul palco il carismatico Filippo Ferraro di RDS.

Potete seguire gli aggiornamenti giorno per giorno seguendo il nostro Facebook!

Bruxelles, il 23 ottobre presentazione libro "Gnomeide. Salvate le mamme e i papà" di Sonia Montegiove e Gilberto Santucci

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L’Associazione degli Umbri a Bruxelles è orgogliosa di invitarvi alla presentazione del libro, rivelazione dell’anno, Gnomeide. Salvate le mamme e i papà di Sonia Montegiove e Gilberto Santucci che si terrà il 23 ottobre alle ore 18.00  presso il ristorante -libreria Se m'ami, alla presenza degli autori.

Il mondo visto dagli occhi di due bambini (gli gnomi, appunto) che osservano tutto con ironia e lucidità, non risparmiando nulla e nessuno. Un viaggio alla riscoperta della semplicità e dell'importanza dell'ascolto dei figli fin dalla più tenera età. Una raccolta di battute fulminanti pubblicate nel corso di quasi dieci anni dai genitori sui social, ma anche una riflessione, grazie ai contributi di dieci esperti, sull'uso consapevole dei nuovi media per aiutare i propri figli nella sfida della costruzione (e salvaguardia) della propria identità digitale. Fin da quando si è gnomi.
Un libro per tutti, per coloro che vi si ritrovano come genitori e per gli adulti che guardano i genitori a distanza, per gli adolescenti e per i più piccoli che sapranno riscoprirsi nella naturalezza di essere....gnomi.
“I nostri figli ci hanno insegnato che il miglior regalo che si possa possa fargli è il tempo trascorso con loro. Se potessero, sarebbero disposti a comprarlo, magari lavorando un po’ al posto nostro”, così si legge in uno dei passaggi della prefazione del libro edito da Tau e distribuito da San Paolo, il cui ricavato della vendita é destinato all’Associazione Italiana per la lotta contro il retinoblastoma infantile.  
Vi aspettiamo il 23 ottobre per interagire con gli autori del libro e per sottolineare la sensibilità della comunità italiana a Bruxelles al sostegno della ricerca contro le malattie infantili.

Sonia Montegiove e Gilberto Santucci, entrambi giornalisti umbri, sono sposati e risiedono a Todi. Appassionati di tecnologie e social media, sono genitori di due figli alla prese con i loro primi approcci digitali, esperienza che li ha portati a scrivere “Gnomeide: salvate le mamme e i papà”, libro alla sua quarta edizione.
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