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Katia Ferrante, modella e blogger, dalle passerelle alla professione di Influencer. L'intervista

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Intervista di Andrea Giostra

Ciao Katia, benvenuta per questa chiacchierata sul tuo lavoro e su questa nuova professione che ha preso il sopravvento nel mondo del web planetario. Tu hai fatto una bellissima carriera da modella, hai lavorato per le più importanti riviste di moda e di life style quali GQ, Playboy, Formen, MensHealth, Instagram Story. Poi hai aperto un tuo Blog che oggi è di grandissimo successo con centinaia di migliaia di follower. Un Blog tutto al femminile il tuo, arricchito da un bel libro sulla seduzione che hai pubblicato nel 2016, dal titolo “Seduzione sesto senso” edito da BookSprint Edizioni, dove tratti, da donna esperta e di classe quale sei, l’arte della seduzione ai giorni nostri soprattutto all’interno del mondo del quale fai parte. Il successivo passo per diventare la nota influencer che sei oggi sui social e sulle varie piattaforme internet, lavorando per i più importanti Brand del mercato italiano, è stato breve ed efficace. Detto questo, Katia, per iniziare la nostra conversazione, vorrei che fossi tu a presentarti ai nostri lettori. Chi è la modella e influencer Katia Ferrante?
Ciao Andrea, sono Katia, nasco come modella per lingerie e costumi, passo poi qualche anno in TV prima su Rai2 e poi su Italia1, non abbandonando mai il mio mondo, quello della fotografia che amo molto, sia come fotomodella da fotografare che come fotografa. Da queste mie esperienze professionali nasce poi il mio Blog e il mio canale Instagram


Puoi spiegarci Katia, in poche parole, chi è oggi quello che viene definito Influencer dei più importanti Brand del lusso e della moda in genere? 
Una persona ben seguita e stimata dai suoi follower online… è certamente meglio se queste persone appartengono al target del brand che rappresento… L’Influencer può già essere un Brand Ambassador. Io quando ho iniziato questa professione, sono stata reclutata da diversi brand proprio come Brand Ambassador, ovvero una figura rappresentativa che con la sua immagine pubblica dà visibilità social a quel particolare brand. Nel tempo si può anche diventare icona di style grazie a delle belle foto, sempre mantenendo un tema preciso, con outfit sempre ricercatissimi e locationda sogno... La professione di Influencer penso che non sia un lavoro per tutti … Quello che si vede è soltanto una minima parte del lavoro che c'è dietro le quinte.

Quali sono secondo te le qualità e le competenze che deve possedere una persona che volesse fare la professione di influencer? 
Ovviamente ottime competenze relazionali on e off line Moltissime sono anche le competenze tecniche, del così detto dietro le quinte. Non è solo un lavoro figo a vedersi, ma c’è bisogno di avere moltissime competenze e informazioni sempre aggiornate sui cambiamenti e gli algoritmi di ogni singolo Social… sono tutte cose che cambiano molto velocemente. Oggi i canali social, internet, hanno davvero cambiato il nostro modo di vivere e di relazionarci. Da questa evoluzione incessante io cerco sempre di trarne vantaggi e mai svantaggi.

Ci racconti qualcuna delle tue esperienze di lavoro concreto perché il lettore si renda conto di quello che è questa professione? Come funziona il lavoro di influencer e come si sviluppa per chi ha centinaia di migliaia di follower? Quali sono i più importanti brand con i quali lavori?

Lo sviluppo e la crescita professionali sono dati dalla mia costanza. Io ho iniziato a fare questo nel 2012, e sono ancora sul mercato ad alti livelli. Se sono lavoro ancora è perché sono sempre stata costante e determinata. Lavoro con tantissimi brand Wellness, soprattutto stranieri. Succede poi che molti nuovi brand che ancora non conosco, mi scrivano una e-mail, mi fanno i complimenti, mi scrivono che il mio profilo è in linea con la loro azienda, mi chiedono di fare una Story che li racconti in qualche modo utilizzando la mia creatività… poi può succedere che rimangano stregati, così mi scrivono che sono piaciuta e da lì parte tutto quello che poi diventerà lavoro vero, con un contratto e tutto il resto… Molte proposte ovviamente devo anche scartarle. Non sono tutte proposte di lavoro serie e professionali. Ecco perché questo non è un lavoro che possono fare tutti. I pericoli online esistono se non li vedi, se non hai l’esperienza di vederli in anticipo. Devi possedere anche esperienza sul campo, devi capire chi c’è dall’altra parte senza averlo mai visto in faccia. È un mondo dove ci sono persone per bene, ma anche pieno di tantissimi ciarlatani. Io ho imparato a selezionare tutte le proposte che ricevo, e riesco sempre a fare le scelte migliori. È chiaro che oggi ho molta più esperienza di quando iniziai sei anni fa. Questo mi aiuta moltissimo. Competenza ed esperienza sono le qualità che un buon Influencer deve possedere


Secondo te Katia, quali sono i punti di forza per avere successo nella professione di Influencer?
Essere ben organizzata. Poi serve essere supportata, non solo dai tuoi utenti-follower che ti seguono su Instagram e che ti leggono sul blog. Servono persone capaci, competenti, un piccolo team di collaboratori, che ti aiutino nel tuo lavoro, perché altrimenti da sola non puoi farcela a fare tutto. Vai agli eventi che ti interessano di più, che sono in linea con il tuo argomento e target, poi scatti foto, post, produci gli scatti migliori, li posti, e scrivi il testo… tutto questo quando magari devi anche curare le public relation e non puoi certo farlo con un pc e uno smartphone in mano e con il collo ripiegato per la stanchezza e la tensione… Il rapporto personale è un aspetto a cui io tengo moltissimo. Spesso davanti a una foto in più o un post in più, preferisco essere presente all’evento e parlare anche con le persone dal vivo. 
I punti di debolezza invece? 
Se non ti tieni costantemente aggiornata e al passo i cambiamenti e con l’evoluzione delle tecnologie, rischi di ritrovarti sotterrata… (sorride) 
Com’è che hai iniziato a fare questo lavoro? Quando hai iniziato e come è scattata la molla? 
Appena diciassettenne partecipai alle selezioni per Miss Italia. Come ho detto all’inizio della nostra chiacchierata, nasco come valletta TV di Rai2, appena ventenne, poi da lì è nato tutto… È successo che alcuni giornali hanno iniziato a parlare di me, poi c’è stata l'uscita del mio libro, diversi servizi fotografici importanti, è così creai il mio primo blog… e poi tante partecipazioni ad eventi vari, anche a livello internazionali. 
Oggi chi si rivolge all’Influencer? Chi sono i brand che reclutano Influencer? E quali i loro reali obiettivi?
L’obiettivo del brand è quello di divulgare al massimo il loro slogan, che rappresenta l’identità del loro brand, della loro casa…  e vogliono che diventi conosciuto in rete, sui social… soprattutto fra i Brand Ambassador e i micro influencer… e di conseguenza spingere la comunicazione attraverso gli Influencer fino ad arrivare a migliorare la vendita dei loro prodotti. L’obiettivo è chiaramente quello di incrementare le vendite sul mercato. 
Chi sono invece le persone che chiedono agli Influencer consigli per le loro scelte? Dalla tua esperienza ovviamente. 
Gli utenti-follower ti scrivono in privato e vogliono sapere tutto di te. Ti chiedono anche cose personali, a volte sperano di trovare un’amica con cui sfogarsi e non parlare solo di vestiti, orecchini, profumi, viaggi, ma anche di tutto il resto… Sono persone comuni, persone normali… 
Chi sono secondo te gli Influencer italiani più importanti e perché queste persone hanno successo?
Mariano Di Vaio, Chiara Ferragni, Chiara Biasi. Sono Influencer che si distinguono da tutti gli altri, uno per la bellezza, una per la famigliarità con cui ci mostra i suoi passaggi di vita, l’altra per la semplicità con cui sorprende e incanta il pubblico. 
Quelli internazionali invece?
Durante l’ultima Fashion Week milanese mi hanno scattato diverse foto per strada con alcune di loro, ma sono davvero tantissimi, anzi, all’estero sono ancora di più. Se guardi sul mio profilo Instagram mi vedi in alcune foto che passeggio con una di loro che è davvero famosissima… 
Se una adolescente ti chiedesse cosa secondo te dovrebbe fare per diventare una influencer di successo, cosa le consiglieresti? 
Di studiare i nuovi media, di crearsi un notevole bagaglio culturale di settore, perché è necessario essere sempre preparati e sempre più preparati. Quello che sapevo io, quando ho iniziato nel 2012, oggi è già obsoleto, non serve più… Bisogna continuamente studiare, imparare, e non fermarsi mai. Lo dimostra il fatto che dopo 10 anni di abbandono degli studi universitari, li ho ripresi da poco… ho tanta voglia di imparare, di fare, di crescere e di migliorarmi, non voglio restare appesa ad aspettare l’occasione giusta che arrivi dall’alto. Le occasioni della vita bisogna crearsele giorno dopo giorno, con costanza e determinazione… (sorride)
Dove possono seguirti i tuoi fan e i lettori di questo magazine? Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti sul web?
Quasi ogni giorno io sono su Instagram e racconto le mie novità quotidiane. Sono quelli i miei appuntamenti. Il resto, chi lo sa? Si vedrà… questa è una società che ruota velocissima, non ti dà garanzie di nessun genere, solo il tempo che corre via è una certezza… quindi bisogna imparare ad impegnarlo al meglio senza perderlo! (sorride).
Posso dire un’ultima cosa Andrea? Voglio dire che questa bella intervista la dedico a chi mi ha sempre supportata, aiutata e a tutti coloro che mi stimano… ma anche a tutti coloro che mi hanno fatto perdere tempo prezioso… (sorride) Come vedi Andrea, sono sempre molto positiva, credo nel KARMA. Grazie per questa bella chiacchierata.

Katia Ferrante

Katia Ferrante, “Seduzione Sesto Senso”, BookSprint Ed., Romagnano al Monte (SA), 2016.

Articolo con riferimenti bibliografici sulla figura dell’Influencer:

Andrea Giostra
https://andreagiostrafilm.blogspot.it
https://business.facebook.com/AndreaGiostraFilm/


I SOLISTI AQUILANI ALL'ESTERO CON JOHN MALKOVICH ED EGBERTO GISMONTI

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Il 24 agosto a Bratislava, al "Viva Musica! Festival", con una delle più grandi star hollywoodiane, John Malkovich,  il 28 agosto al Festival di Ljubljana e il 30  agosto  a Merano con Egberto Gismonti, leggendario chitarrista, nell'ambito delle Settimane Musicali Meranesi.
Sono questi i prestigiosi appuntamenti estivi dei Solisti Aquilani reduci da un tour tutto abruzzese, “Musica e Territorio”, che ha toccato decine di comuni, coniugando musica, arte e natura. Si conferma, pertanto, la rete di relazioni nazionali e internazionali messe in campo dai Solisti Aquilani, guidati dal direttore artistico Maurizio Cocciolito.  Una rete che ha consentito all'ensemble abruzzese, in primo luogo, di misurarsi - e con successo - con grandissimi artisti, oltre che diventare sempre più uno dei più prestigiosi complessi cameristici dell'attuale panorama musicale.
A Bratislava presso la Old City Market Hall ore 20.00, I Solisti Aquilani accompagneranno, per il secondo anno consecutivo, Malkovich, attore, regista, produttore di vino, designer di moda; l’unico al mondo ad aver recitato il ruolo di se stesso in un film incentrato proprio sull’essere lui stesso: John Malkovich. Il grande artista statunitense, volto del Visconte Sébastien di Valmontnelle Relazioni Pericolose di Stephen Frears, di Port Moresby nelTè nel deserto di Bernardo Bertolucci, e di un’altra manciata di personaggi nella novantina di film in cui ha recitato e diretto in carriera,sarà il protagonista di Report on the blind, monologo tratto dal testo dello scrittore argentino Ernesto Sabat, Sopra eroi e tombe, sulle note del Concerto per pianoforte del compositore russo Alfred Schnittke, eseguito da AnastasyaTerenkova e dall’orchestra I Solisti Aquilani. 
La direzione è affidata ad Alvise Casellati. "Sabato, ricorda Malkovich,  è considerato un attivista per i diritti umani, e nel suo racconto la presa di potere della setta dei ciechi può essere letta come una metafora della dittatura. Metaforicamente si potrebbe discutere a lungo sul fatto che i ciechi controllino il mondo. E con “ciechi” non mi riferisco certo a coloro che non possiedono la vista, ma a coloro che si rifiutano di vedere. Immagino che questa fosse la sua idea quando scrisse il testo, e che, naturalmente, fosse ispirato dai tanti governi dittatoriali che si sono susseguiti in Argentina, sia prima che dopo la pubblicazione del suo libro, nel 1961".Il concerto vedrà anche la partecipazione di Massimo Mercelli, flautista di spicco del panorama musicale internazionale, che eseguirà “Contrafactus” per flauto e archi di Giovanni Sollima, partner dei Solisti Aquilani in molteplici occasioni. Completerà il programma la “Kammersimphonie op.110 per archi” di Dimitri Shostakovich.
Il 28 agosto a Ljubljana (SlovenianPhilharmonic Hallore 20.00– Festival di Ljubljana) e il 30 agosto  a Merano (Kursaal ore 20.00 -Settimane Musicali Meranesi) I Solisti Aquilani, diretti da Luis Gorelik, si esibiranno con Egberto Gismonti, polistrumentista e compositore che chiunque dovrebbe ascoltare una volta nella vita, possibilmente dal vivo. Più grande di molti grandi e contemporaneamente uno dei più apprezzati ambasciatori del Brasile e delle sue contaminazioni musicali, Gismonti è praticamente una loop station umana.Percussionismo puro su chitarra (11 corde) ma non solo. Grande esempio di generi disparati, giungono dai suoi pezzi insieme choro, classica, samba e il ritmo dei richiami. La chitarra è qui il terreno di sperimentazione di tutta lamusicalità brasiliana. Nato musicista classico, da padre libanese e madre italiana, al pianoforte unì ben presto l’amore per la chitarra materna. La sua vita potrebbe essere definita come un lungo apprendistato prima della grande scoperta, la sola che avesse valore, quell’anima brasiliana che incessantemente Gismonti ha cercato  tra le pieghe della classica e del jazz, da Maurice Ravel ai valzer viennesi, tra i ritmi popolari dei creoli e degli indios. E il concerto narrerà questo percorso. 

ALAN SPICY, Frammenti è il 1° album della band di Poggio Bustone

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L'album FRAMMENTI degli Alan Spicy è uscito il 23 Luglio 2018 in tutti gli store digitali per MarinaStella Label.
La band è di Poggio Bustone (RI) ed è molto attiva sul territorio. Nell’album traspare la ruvidezza delle emozioni, la spensieratezza di quando siamo piccoli e di come tutto, crescendo, ci sfugge di mano, la voglia di correre per assaporare la vita in ogni sua sfaccettatura con la consapevolezza che potremmo perdere tutto in un attimo, ma anche con la semplicità nell’amare tutto ciò che ci circonda.

CREDITI DISCO
- FRAMMENTI è uscito il 23 Luglio 2018 per MarinaStella Label in tutti gli store digitali.
- Registrazione, Mixing e Mastering: ANDREA MACERONI presso SlamStudio di Rieti
- Ufficio Stampa: Beng! Press & LFD Press

Gli ALAN SPICY sono:
ROCCO MOSCATIELLO - Voce e Batteria in piedi;
MICHELE SANTORI - Chitarra Elettrica e Controcanti;
DANIELE STAZI - Basso Elettrico.

LINK ALAN SPICY:

L'ATTORE PALERMITANO MARCO IANNITELLO RIPARTE DA I PHOTOGENICI

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Marco Iannitello riparte da Youtube: quest'anno l'attore palermitano, oltre alle tante produzioni nel cinema indipendente e nella tv di qualità, ha deciso di sperimentare anche il linguaggio della rete.
E insieme al collega Michele Abbondanza ha dato vita a "I Photogenici", interessante sodalizio che tenta di cavalcare tutte le sfumature della nuova comicità sul web, fatta di sketch montati come film, battute veloci e satira leggera.

I loro video stanno già riscontrando un grande successo, tra gli utenti più giovani e non solo.

I Photogenici” riserveranno non poche sorprese anche con l'arrivo dell'autunno, quindi il consiglio è di seguire il loro canale YouTube!

Altri progetti in corso per Marco Iannitello: ha appena finito di girare il cortometraggio “Sturling”, per la regia di Rodolfo Gusmeroli, dove ha recitato al fianco di Vincent Riotta.

A dicembre sarà invece in Sicilia, sul set di “Zagara”, cortometraggio diretto da Elisa Possenti (conosciuta in occasione del Premio Vincenzo Crocitti, ricevuto da entrambi lo scorso anno), che lo vede coinvolto sia come attore che come produttore.


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Frosinone, il 22 agosto "Showkezze" con Claudia Campagnola, Lallo Circosta e Riccardo Graziosi

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Il 22 agosto, alle 21,15 a Frosinone, in piazza Valchera, "Showkezze" con Claudia Campagnola, Lallo Circosta e Riccardo Graziosi. Con la partecipazione di Angelo Di Palma. Regia di Claudio “Greg Gregori”. 

Campagnola, Circosta e Graziosi un trio affiatato e lo dimostra ampiamente sul palcoscenico. Perfetti i tempi, perfetta l’intesa. Tre personaggi e una messinscena, basata non sulle battute ma su una performance creata dalle situazioni che scaturiscono all’interno della piéce. Una commedia di stile americano che ricorda molto quelle di Frank Capra. 
Uno spettacolo in divenire, come un work in progress. 

Showkezze era già stato fatto al Marconi ma senza Claudia Campagnola, a cosa è dovuto il suo ingresso? Abbiamo deciso di inserire una donna per dare un plusvalore allo spettacolo ed abbiamo chiamato lei.
Claudia come nasce il tuo personaggio? Abbiamo lavorato sugli sketch che avevano pensato loro. Volevamo fare un contrasto sul paradosso che l’attrice quando recita è un po’ cagna e nella vita è tutta impostata. Noi veniamo dall’esperienza dell’Accendino Magico che avevamo fatto insieme a Greg e da lì siamo partiti verso una direzione che si sposta anche un po’ sul surreale e la sperimentiamo. Per alimentare un po’ il gioco, abbiamo immaginato un personaggio che potesse giocare sulle due direzioni.
Immagino quindi che tu non abbia portato nulla di tuo nel personaggio a parte il tuo talento artistico o sbaglio? Ho usato solo l’essere un po’ svampita.
Riccardo e Lallo cosa avete portato nei vostri personaggi? Noi siamo l’antitesi perché Riccardo viene dal Teatro classico ed io dal Cabaret, portiamo le nostre esperienze culturali, diametralmente opposte, per dare forma allo spettacolo che forse e dico forse, non si farà mai proprio per i nostri modi di vedere completamente diversi. Per tornare alla domanda sull’ingresso di Claudia nello spettacolo, nell’Accendino magico ci siamo piaciuti. Lei è un’attrice brillante, bella e brava ma soprattutto sveglia ed abbiamo pensato a lei. E’ stato quasi il realizzarsi di un desiderio che era comune a tutti, prima per l’amicizia e poi per il rapporto lavorativo. 
Qual è il filo conduttore? E’ una messa in scena dello spettacolo, la Compagnia non ha soldi e Lallo decide di chiamare Claudia ed io la devo provinare. Siccome Claudia porta i soldi, decidiamo comunque di prenderla. Non svelo altro perché non avrebbe senso… E’ uno spettacolo creato da situazioni.
Pur essendo uno spettacolo divertente, mette a nudo falsità, ipocrisie e cattiverie bonarie che accadono da sempre nel mondo dello spettacolo. E’ una combinazione tra il vero e l’inventato o cosa? Graziosi: Nulla è inventato ma è tutto vero, alcuni racconti sono nostri, per altri abbiamo attinto ad esperienze di altri colleghi. Portiamo in scena la realtà. Nella vita io e Lallo litighiamo spesso e quindi abbiamo messo insieme quello che siamo noi ed il divertimento nasce da là perché si racconta la vita. Il mondo dell’attore è quello fatto di ipocrisie, di falsità, non è tutto rose e fiori come spesso s’immagina. Abbiamo solo raccontato in maniera ironica e divertente il nostro mondo. 
Mi sembra di capire che il vostro sia un duo collaudato. A quale duo del passato vi paragonate? Lallo Circosta: Cochi e Renato intercambiando i ruoli a seconda del momento. A volte uno è il comico e l’altro è spalla.
L’importanza della spalla per un comico? Riccardo Graziosi: Il comico senza la spalla è come se gli mancasse l’altra gamba. La spalla è come Giano bifronte.
Quanto vi ha aiutato la Regia di Greg? Greg ha portato una dose di surreale, ci sono alcune sue cose che sono veramente geniali. Le sue regie sono pennellate, dà due o tre chicche e poi lascia che gli attori vivano la scena. Tutti quelli che hanno collaborato allo spettacolo hanno fatto sì che venisse fuori. 
Lo spettacolo è in continua evoluzione, può darsi che tra un anno sarà diverso. Come nelle migliori commedie dell’Arte.
Un collega ha definito lo spettacolo “un avanspettacolo 2.0. rivisto e corretto”.  Cosa ne pensate?  Claudia Campagnola: Ci fa molto piacere. Si parte da una base classica per avere poi un testo moderno. Non può che essere nel bagaglio di ogni attore. Se c’è l’avanspettacolo, vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro compito. 
Lallo Circosta: Ho letto la definizione e mi inorgoglisce molto. Io voglio definirlo “avanspettacolo 3.0 perché siamo io, Claudia e Riccardo”. 

Elisabetta Ruffolo

Altavilla Milicia, MOSTRA “MEMORIE SUBACQUEE”, UN VIAGGIO ARTISTICO TRA I MARI

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La mostra fa parte del Blu Fest patrocinato dal Comune di Altavilla Milicia, il vernissage sarà giovedì 23 agosto alle ore 18 all'interno della villa confiscata alla mafia Cambio Rotta. Nei locali adiacenti, la mostra sarà fruibile durante gli orari di apertura e si avvale di strumenti multimediali e visori 3D, visitabile fino al 2 settembre con ingresso gratuito
All'interno della villa confiscata alla mafia Cambio Rotta, si estende il più grande museo multimediale dedicato al mare in SicIlia. Nell'ambito del progetto NEMO, co-finanziato da Fondazione CON IL SUD, mostreremo i nostri ritratti e video subacquei realizzati sin dal 2013.

Abbiamo ritratto modelli non professionisti, turisti, cantanti, coppie, amanti dell'acqua immersi sia nel Mediterraneo che nel lontano e colorato Oceano Indiano, dove i fondali parlano della storia che li attraversa e di come interagiscono con gli esseri umani.

Il ritorno alla sorgente è un processo che segue il flusso inverso della vita.
Nasciamo dall'acqua, lì apprendiamo le lettere che hanno scritto un capitolo unico nella storia dell'universo, dove i minerali hanno preso forma, si sono uniti, hanno cominciato a crescere per formare un qualcosa di resiliente.

Tornare alla sorgente è il modo più diretto per conoscere la creazione, immergi la tua storia e leggi tra le righe, ci sono lettere che svaniranno, altre saranno scritte e si mescoleranno, la trasformazione e l'adattamento del copione è un processo di scrittura e sovrascrittura, dna impazzito che punta solo a una cosa: vivere, sopravvivere, crescere.
L'acqua è un essere vivente fatto delle coscienze di ogni essere vivente che è mai stato creato e che lo sarà, lì risiede la saggezza e ogni cosa può rinascere, immutata nella forma, arricchita nella sua densità.

Si apre in questo modo il percorso multimediale della mostra di Underwater Memories - Feelings in art dimension esposto in questa sala.

L’acqua è un elemento noto nell’universo e presente come composizione di idrogeno e ossigeno, piegato in una forma mistica, adatta a intrappolare in sé memorie, racconti e voci di ciò che attraversa. Da qui è nata l’idea di espandere la percezione artistica visiva e renderla un’esperienza completamente nuova, immersiva e onirica, in grado di dare nuova profondità ai colori e alle immagini immortalate nei mari scelti come set fotografici naturali.

ALLA GROTTA DI SAN FRANCO, l'eremita del Gran Sasso

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di Giuseppe Lalli - Nel quadro dei festeggiamenti dell’Assunta, il 16 agosto, tre giorni dopo l’immancabile gita all’Acqua di San Franco, come si usa da qualche anno a questa parte, si è svolta ad Assergi un’escursione con meta la grotta di San Franco, il luogo dove, secondo la tradizione, il santo eremita del Gran Sasso trascorse i suoi ultimi quindici anni di vita e dove morì, la notte tra il 4 e il 5 giugno di un anno imprecisato tra il 1220 e il 1230.
Si racconta che quella notte gli abitanti di Assergi furono svegliati dalle campane della chiesa, che suonarono a distesa, ad annunciare più una festa che una morte, mentre dalla grotta rifulse un grande straordinario chiarore.
Non lontana dal tragitto c’è un’altra grotta legata alla memoria del santo, più piccola, e accessibile solo con l’aiuto di una corda assicurata ad un gancio fissato nella roccia : quella dei “Peschioli” , località non lontana dalla stazione intermedia della funivia che porta a Campo Imperatore. 
La piccola comitiva (in tutto meno di venti persone, assergesi ma non solo), diretta dall’assergese Leandro Giannangeli, guida esperta e simpatica, ha preso le mosse dal piazzale della stazione della funivia del Gran Sasso. Il percorso, lungo ed impervio e a tratti insidioso per l’erba resa scivolosa dalle piogge dei giorni precedenti, ha messo a dura prova i polpacci e l’equilibrio, ma la fatica non ha spento il clima festoso dell’ascensione. Una breve sosta a metà cammino per un piccolo panino e un sorso d’acqua, e su..su fino all’affascinante spelonca, lunga e stretta,  poco distante dai rilievi rocciosi di Pizzo Cefalone. La fatica è stata ripagata da una vista mozzafiato. Poco sotto, un piccolo mare di verde, quello del bosco di “Macchia grande” ; più in basso, dove la campagna si confonde con la valle, il borgo di Assergi, con le sue case in pendìo e le sue antiche mura di cinta da poco restaurate : uno spettacolo che lo sguardo accarezza a lungo, insieme al verde della ridente valle del Raiale, che da lassù appare ancor più dolce e piena di magìa. Viene da pensare che questi uomini di Dio erano anche dei grandi esteti.
Franco, nativo di Roio, monaco benedettino fin da giovane nel convento di Collimento di Lucoli, sentendo nel suo cuore una chiamata più radicale, assetato di solitudine, e rivestito del solo nudo Vangelo, non aveva esitato a prendere congedo dai suoi confratelli, e aveva girovagato a lungo nelle montagne circostanti prima di stabilirsi negli orridi e irraggiungibili anfratti del Gran Sasso.
La mente stenta a credere, alle sole viste umane, come l’anacoreta abbia potuto vivere da solo in questa grotta angusta e umida, considerati i rigidi inverni delle nostre montagne. Forse un altro prodigio, in aggiunta ai tanti attribuiti al santo in vita e dopo la morte.  E’ lecito ipotizzare, comunque, che l’eremita, di tanto in tanto, scendesse per ascoltare la messa, e accettasse volentieri, al ritorno, di dare consigli a chi gliene chiedesse : ai pastori, che volentieri avranno ricambiato con del buon pecorino o con un pezzo di carne appena arrostita ; e ai suoi confratelli del convento di Assergi, che forse gli davano ricetto nei periodi invernali più rigidi.
Del resto, era destino dei solitari dello spirito – sarà così anche per Pietro Celestino – che più si ritraessero dalla vita associata e più la gente li cercasse. San Franco, come l’eremita del Morrone portatore sano di una lucida follia che quasi gli invidiamo, ha molto da dire a noi uomini moderni “ equilibrati” ed insani, che spesso ci scopriamo soli e sperduti anche nelle piazze più affollate.
In questi luoghi di silenzio, lontano dal fragore della quotidianità, l’anima è più disposta a cantare. Per pochi minuti ci siamo raccolti per recitare una preghiera molto bella ( di seguito trascritta ), riprodotta ed incorniciata in un rudimentale quadretto consunto dai venti e dalle piogge : parole inusitate, di un’altra grammatica, di un altro mondo.
Poco dopo è iniziata la discesa, che ha richiesto pari impegno della salita, con la guida alpina a sorvegliare i passi di ciascuno, come fa un buon cane pastore abruzzese con le pecore che gli sono state affidate. 
Alla fine dell’impresa la giusta ricompensa : un buon pasto, predisposto dalla generosità degli organizzatori della festa nei locali polifunzionali attigui alla chiesa parrocchiale, consumato in allegria e con la promessa  di rivedersi il prossimo anno,...a Dio piacendo.


PREGHIERA A SAN FRANCO

O San Franco d’Assergi, 
eroico eremita del Gran Sasso !
Tu lasciasti tutto nel modo,
per ritrovare tutto in Dio.
Ti allontanasti dagli uomini
per avvicinarti al Signore.
Rinunciasti alla terra
per acquistare il Cielo.
Sulle cime dei monti,
immensi altari della natura,
offristi al Creatore l’omaggio 
della tua vita innocente 
e penitente: pura come il cielo,
vergine come l’acqua che sgorgò,
per tua preghiera, dalla roccia;
dura come i denti del lupo 
che ammansisti,
difficile come i dirupi impervi
che praticasti.
Oh, la bellezza della tua 
vita solitaria, nascosta 
con Cristo, in Dio.
O caro Santo, noi siamo ancora
troppo legati alla terra:
Ottienici dal Signore
il distacco dalle cose,
e avviaci per il sentiero
delle vette dello spirito:
Fa’ che non abbiamo paura 
di salire.
Salire di virtù in virtù.
Dacci coraggio: tu fosti scalatore !
Tu sei una guida ! Facci trovare
le fresche sorgenti della Grazia,
che sono i Sacramenti:
con Cristo nell’anima
raggiungeremo la meta del Cielo.
Verremo con te: vedremo il Signore :
godremo per sempre. Amen. 

IIC Londra, giovedì 23 agosto proiezione "La leggenda del pianista sull’oceano" di Tornatore

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Ingresso libero. Prenota qui.

Director: Giuseppe Tornatore

Writer: Alessandro Baricco (monologue Novecento)

Cast: Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Bill Nunn

Music composed by: Ennio Morricone

Drama, Music, Romance| 2h 45min | 1998

Awards: Golden Globe Award for Best Original Score 2000; David di Donatello Awards 1999, Best Director, Best Cinematography, Best Production Design, Best Costume Design


A baby boy, discovered in 1900 on an ocean liner, grows into a musical prodigy, never setting foot on land.

Informazioni
Data: Gio 23 Ago 2018

Orario: Alle 19:00

Organizzato da : Italian Cultural Institute

Ingresso : Libero

Triennale di Milano, dal 6 settembre Furla Series #02 Haegue Yang: Tightrope Walking And Its Wordless Shadow

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È con la prima personale di Haegue Yang in un’istituzione italiana, che il 6 settembre prossimo si aprirà alla Triennale di Milano la mostra “Tightrope Walking and Its Wordless Shadow” che espone alcune produzioni cruciali dell’artista dal 2000 fino a oggi.

La mostra è stata curata da Bruna Roccasalva ed è promossa dalla Fondazione Furla e dalla stessa Triennale di Milano.

Nell’exibition l’artista Haegue Yang dimostra e conferma la vastità delle possibilità espressive da lui utilizzate come il collage, i video, le sculture fino alle grandi installazioni, consentendogli agevolmente sia un’indagine storica che l’espressione del vissuto personale non disgiunto da quello sociale e collettivo, facendolo attraverso fantasiose ed evocative immagini di grande potenza.

Il percorso della mostra si apre con due lavori dell’artista esposti raramente in passato:134.9 m3 che è una barriera quasi invisibile costituita da fili di cotone rosso e 81 m2, una sequenza di linee rette disegnate a gesso rosso che si confondono con i fili, creando un effetto ottico. Le opere appartengono alle serie “Thread Installation” e “Chalk Line Drawings”.

La mostra si snoda in suggestivo percorso che prosegue in tre ambienti che sottolineano gli elementi ricorsivi e di interesse esplorativo per Haegue Yang: l’astrazione e la geometria e la spazialità ambivalente, concettuale e percettiva, accessibile e inarrivabile di incomunicabilità; il movimento ed il rapporto tra “piegare/dispiegare”.

Haegue Yang riesce ad esprimersi artisticamente in un equilibrio perfetto come quello di un acrobata, che ha l’impellenza di esprimere l’indefinibile con una tensione che ci riporta ad emozioni e percezioni.

Sorprende continuamente il suo osservatore, questo artista, non essendo mai scontato o convenzionale, come nell’opera Mirror Series – Back  (uno specchio rivolto verso la parete) alludendo ad una negazione e alla figura umana senza pur non essendo mai presente nelle sue opere.

Non si risparmia, Haegue Yang, ma offre al suo osservatore, attraverso questa mostra l’insieme degli estremi in cui si muove tutta la sua inarrestabile sperimentazione.

In un altro ambiente della mostra, è allestita una specie di sala da ballo in cui sono disposti come un murales alcune opere della serie dei Trustworthies, in cui Haegue Yang usa ed include materiali grafici come buste, stampati, rielaborazioni della carta millimetrata, olografie e vinili o immagini che Yang unisce in dei collage come in un caleidoscopio.

Nell’ultima parte della mostra una fastosa esuberanza con cui Haegue Yang trasferisce emozioni e narrazioni inaspettate e dove la negazione del sapere acquisito suggerisce l’apertura verso nuove prospettive e profondità.

La mostra sarà visitabile fino al 04 novembre 2018.

Articolo di Ester M. Campese

Blog: https://campeyblog.wordpress.com/

Libri, "Avrei voluto parlarti di me" di Daniela Trovato. La recensione

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di Cristina Pace - La Sicilia, una terra piena di contraddizioni, perennemente in bilico tra passato e futuro, dove certi retaggi non passano mai di moda: qui si svolgono le vicende di Zaira.

"Zaira è una donna coraggiosa perché desidera una vita normale che non le viene concessa: non può amare, non può dedicarsi con libertà alla musica né tantomeno alle sue passioni. Tutto deve rientrare nell'equilibrio della famiglia di don Ciccio Lanteri, suo padre, il boss. Iniziare a mettere in discussione il sistema in cui si trova immersa, fatto d'illegalità, significa emanciparsi dal mondo con cui deve convivere, ma non è possibile. Per questo progetta il suo futuro e fugge lontano alla ricerca di una ricostruzione della propria vita, ma per quanto all'inizio potrebbe sembrare semplice, alla fine tutto si rivela molto più complesso del previsto".

Una storia come poche, una di quelle che pensi che capitino solo agli altri, una storia di sofferenza e di riscatto, la voglia di evadere da un destino che continua sempre a trovarti, per quanto lontano tu possa o voglia andare…

Zaira è una di noi con i suoi pregi e difetti, con la voglia di vivere e di ricominciare, di solito non importa chi sei o come fai di cognome, certi marchi ti rimangono addosso e niente e nessuno può evitarlo. Zaira è una figlia che ha rinnegato il suo passato, una donna che vuole ricominciare, che  vuole lasciarsi la sua zavorra emotiva alle spalle. Tutto sembra semplice, tutto sembra perfetto, tutto spontaneo. Due persone che si incontrano si piacciono, si innamorano, la magia del primo incontro che si trasforma in un quotidiano, fatto di parole, amore e gesti semplici. Niente grandi eventi, se non la pura gioia di conoscersi scoprirsi e volersi. Perdere i vecchi ricordi e crearne di nuovi. Via la tristezza, niente più momenti bui...una roba semplice, come ogni storia dovrebbe essere. 
"Avrei voluto parlarti di me" colpisce per l'energia che l'autrice riesce a trasmettere, non sembra una storia inventata, bensì un racconto in prima persona, come se lei stessa fosse stata la protagonista. Una storia fatta di sofferenza , passione, ma anche di gioia ritrovata e di attimi perduti.
La trama intensa ti stravolge e ti porta a confrontarti con temi che conosci e forse anche con sentimenti che almeno una volta abbiamo provato.
Una storia che parla della gioia di vivere, nonostante i le difficoltà.
Avrei voluto parlarti di me, dirti chi ero, ma mi avresti accettata? mi avresti ancora voluto nella tua vita, o qualcosa tra noi sarebbe cambiata?
Secondo me Zaira si è posta questa domanda tante volte, forse troppe, secondo me, tutto sarebbe rimasto immutato. Tutti abbiamo le nostre storie alle spalle il nostro bagaglio emozionale, famigliare, poi iniziamo una nuova storia, la vogliamo cominciare in serenità senza dover per forza dover aprire gli " X Files", perché per noi quel passato non conta...conta il presente il momento, se non fosse che noi contiamo sempre per il passato...e lui è uno che non molla facilmente…

Laura Luchetti è l’unica regista italiana al Toronto film festival

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Laura Luchettiè l’unica regista italiana a partecipare al Toronto film festival. Fiore Gemello il secondo lungometraggio che racconta la storia d’amore tra due adolescenti: Lui un immigrato africano clandestino lei la figlia di un trafficante di migranti, sarà presentato in anteprima mondiale nella sezione Discovery domenica 8 settembre.
La Luchetti spicca in una rosa di grandi registi italiani tra Garrone, De Angelis, Sorrentino e Minervini.  il copione e film è stato selezionato all' Atelier del Festival di Cannes e al Sundance Screenwriters Lab.  Con l’opportunità di essere presentato al festival di Toronto con Laura si chiude un trio di registe italiane su cui il cinema internazionale pone molta aspettativa dopo Laura Bispuri a Berlino  e Alice Rohrwacher a Cannes.

"Fiore Gemello"è la storia due adolescenti, Anna e Basim. Lei scappa dal suo passato, lui rincorre il proprio futuro.

Un immigrato africano clandestino e la figlia di un trafficante di migranti. Non parlano la stessa lingua, vengono da mondi lontanissimi, entrambi in fuga da un passato che vogliono dimenticare. Tutte le circostanze gli sono avverse.

Insieme intraprendono un pericoloso viaggio attraverso le terre desrte, i paesi, i boschi e i paesaggi misteriosi e bellissimi della Sardegna. All'inseguimento di Anna c'è Manfredi, il trafficante di immigrati per cui suo padre lavorava. Dovunque Anna fugga Manfredi è alle sue spalle. Anna e Basim hanno solo l'un l'altro al mondo. Il loro amore diventa la loro unica forza. La loro odissea giungerà al termine in un atto disperato che finalmente li renderà liberi di camminare insieme verso il proprio futuro senza più guardarsi alle spalle. Girato in Sardegna con il supporto della regione e prodotto  da Picture Show in associazione con Donkadillo interenational sales Fandango. "Volevo raccontare la storia di un amore disperato fra due persone assai diverse tra loro ma che condividono lo stesso destino. I ragazzi che ho usato nel film sono "veri". Kallil Kone era sceso da un barcone proveniente dalla Libia pochi mesi prima che iniziassimo le riprese.Fuggito a piedi dalla Costa d'Avorio era arrivato fino in Libia dove si era imbarcato per l'Italia a bordo di uno dei tanti gommoni che spesso non ce la fanno ad arrivare a destinazione. Arrivare in Italia. Quello il suo unico sogno. Lo guardavo muoversi e recitare durante il provino. E' un dono il suo. Un talento ruvido. Uno sguardo che si porta dietro un orrore che noi non possiamo nemmeno immaginare."

Laura Luchetti negli anni ha girato cortometraggi premiati in vari Festival Internazionali, video musicali, e pubblicità. Ha scritto e diretto due opere teatrali legate al mondo della musica classica (“Il Giardino del Maestro” con Alessio Boni e l’adattamento di “Histoire du Soldat” con Andrea Bosca). Ha diretto e prodotto un documentario per Channel Four e Miramax sul regista inglese Anthony Minghella. Nel 2014 negli Stati Uniti ha fatto parte del progetto Consenses Art International Exhbition con la sua prima Video Installazione "Searching". Il suo primo lungometraggio “Febbre da Fieno” e’ stato selezionato  e premiato in importanti Festival internazionali. "Fiore Gemello" il suo secondo lungometraggio, è stato selezionato all'Atelier del Festival di Cannes 2015 e al Sundance Screenwriters Lab 2015.

Il suo primo progetto in animazione a passo uno "Bagni"è entrato nella Cinquina dei Nastri D'Argento 2016 ed è stato selezionato in concorso in numerosi festival internazionali ricevendo numerosi premi.

"SUGARLOVE" il suo ultimo progetto in animazione a passo uno sarà presente al Festival di Venezia come Evento Speciale della Settimana della Critica.
Foto di Daniele Cruciani

IL COMPORTAMENTO SOCIOLOGICO DEI CONIGLI

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Questo è un titolo che trovo calzante perché non tutti, ma, avendo studiato anche sociologia, il comportamento maschile sta scemando inesorabilmente.

Incontro a giugno un uomo. Un artista. Io visto che è due anni che non faccio un giorno di vacanze, avevo programmato le mie prima d'incontrarlo. 42 anni, artista in ascesa, iniziamo a conoscerci. Non esiste uomo più  narciso degli artisti. Ma io ho il carattere giusto per  comprenderli. La situazione diviene seria. Continui dialoghi su lui, lui, lui e su donne che lo vogliono. Ha incontrato la persona giusta. Tutto mi scivola perché io con tutti i miei difetti sono sicura di me. Quando sostengo "donne siate forti" lo dimostro.
Quest'uomo insiste perché io lasci il mio programma e stia con lui. Mi parla di personaggi famosi come io parlo del mio vicino di casa.
La mia razionalità s'illumina con un campanello che non voglio ascoltare.
Rimaniamo d'accordo che appena tornerò da vacanze già programmate ci vedremo. Mi parla di attori, registi, Maldive, viaggi.  Insomma sono la donna che ha sempre cercato. Cosa gravissima mi chiama moglie e mi dice che vuole sposarmi. Io specifico che non m'importa della sua posizione perchè é vera.  Voglio un uomo come lui perché io sono indipendente. Non amo il divismo. 
Ed ecco che appena mi lascio andare ed inizio a credere, lui mi strappa il cuore.
Mi occupo di moda, mi trovo a Forte dei Marmi. Vedo un abito che sarà un must per il prossimo inverno. Fine. Lui mi dice "Sara corri subito in negozio e compriamolo. Io ora sono all'Hotel de Russie (extra luxury Roma)" . Io rispondo che è troppo, anche se l'abito non è costoso, ma lui insiste. Così faccio. Tempo due ore mi richiama sostenendo che non mi dona, che i soldi non contano,che c'è qualcosa nel giro vita che non gli piace, e che ha visto degli stivali da 1300 euro stupendi. L'abito che ho scelto io è lontanissimo da 1300 euro. Io rimango stranita e il campanello che sentivo, diventa la campana di una chiesa.  Intanto io sono sicura del mio e non esiste capo o calzatura che non abbia avuto successo. Mi manda le immagini delle scarpe. Terribili! 
Avete presente i russi che indossano il Made in Italy con il nome della maison a caratteri cubitali? Da lì io rifiuto il suo dono e rifiuto che mi regali l'abito.
Capirete che è solo una scusa. 
Vedete le foto.
Ma sociologicamente il comportamento maschile è questo. Ma io non sono russa ecc... non sono cretina, e non cerco soldi ma onestà perché sono una donna che vive del proprio lavoro.
Sono rimasta basita. È arrivato un velo di tristezza. Ma io credo non nelle donne che pur di vivere bene abbassano il capo.  Io credo nel potere delle donne.
Quindi non voglio farmi rovinare una vacanza guadagnata e il vestito l'ho comprato Io! Vedete voi le immagini. Non solo ma è un quattro stagioni e l'inverno prossimo lo abbinerò ad un'ecopelliccia rosa e stivali altissimi. 
L'uomo scomparso ma prima massacrato. Con tutta umiltà credo di saper fare il mio lavoro!

Ludwig Mirak, esce oggi "Aramintha (Dove sei?)” nuovo singolo del cantautore italo-marocchino

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In uscita il 23 Agosto"Aramintha (Dove sei?)per Karmanoise Musicil nuovo singolo del cantautore italo-marocchino Ludwig Mirak.

La canzone tratta della relazione fra un ragazzo di 20 anni ed una donna molto più matura di lui.
Si conoscono, intrecciano una relazione intima, ma quella che sembrava solamente un'avventura, diventa qualcosa di più grande..."fino a farsi male".

Il videoclip è curato dalla regia di Davide Bulgarellied è impreziosito da una straordinaria Bianca Bianconi, nel ruolo di ristoratrice di un bizzarro ristorante di provincia. VIDEO:https://youtu.be/s7NJM7xsktQ

BIOGRAFIA:

Mi chiamo Paolo Karim Gozzo e sono un cantautore di sangue siciliano e marocchino, nato nel cuore della Brianza il 23 Marzo 1989, 

vivo da qualche anno a Modena.

Scrivo canzoni da sempre e da sempre sto cercando di presentare le mie composizioni al pubblico.

Nel 2009 ho partecipato ai provini di X Factor, arrivando alla selezione finale della squadra di Morgan ed uscendo contro Marco Mengoni.

Successivamente mi avvicino alla scena hip hop della mia zona collaborando ad album e mixtape di diversi artisti.

Insieme alla Dislout Clan comincio a frequentare i club della Lombardia, 

aprendo diversi concerti di artisti più o meno noti.

Nel 2012 ho prodotto con Kikko Palmosi (Modà, Emma, Annalisa, ecc.) un singolo "Buongiorno Mondo”, ma che privo di strategia e promozione non ha avuto fortuna discografica, nonostante il videoclip sia stato curato dall’allora emergente Andrea Vetralla (Jovanotti, Nannini, Carboni, ecc.).

Ad Aprile 2013 partecipo al Bungaro Stage, un’intensa esperienza di songwriting tenuta dal cantautore ed autore Bungaro.

Decido così di fare dei passi indietro iniziando a lavorare su me stesso e sull’identità sonora che non avevo ancora trovato.

Con la complicità dell'amore, ho lasciato la famiglia, gli amici, cambiato città e mestiere, abbandonato i progetti di musica mainstream e sono ripartito da zero, affrontando la gavetta (quella vera!).

A Carpi (Mo) lavoro come buyer per una nota azienda dell’alta moda e studio chitarra seguendo il metodo di Massimo Varini.

Nel 2017 dopo aver pre-prodotto le nuove canzoni con Enrico Mescoli (in lizza per la targa Tenco 2014 con i Na Isna), conosco Federico Truzzi che diventerà produttore del mio primo disco.

Tra le influenze musicali toccate in questo nuovo progetto si possono trovare  in primis la scuola cantautorale emiliana e l’alternative rock americano.

Il punto di partenza sono state ovviamente le canzoni, le mie storie, la mia identità.

Provo a raccontare il bisogno di attenzione, l’incertezza e le paranoie di un giovane nel 2018, in una società dove “il niente ha preso tutto, anche me che sono niente”.

Quindi ho assolutamente voluto limitare l’utilizzo dell’elettronica, per dare più spazio all’interpretazione dei miei musicisti, passando dalla “cattiveria” delle chitarre distorte e della batteria tagliente in stile grunge-rock anni 90, fino ad arrivare a strumenti “più sensibili” come violoncello, violino, tromba e fisarmonica.

A Modena posso dire di essere stato fortunato e di aver trovato la mia “America”. 

Dopo molti anni conditi per lo più da insuccessi e porte chiuse in faccia, sono riuscito a fare quello che volevo fare: un disco al 100% indipendente.


Il 23 Agosto 2018 esce in radio ed in digital download il singolo 

“Aramintha (Dove sei?)”, che anticipa l’album “E’ quasi l’alba”.

Seguirà un fitto calendario di concerti.

KARMANOISE MUSIC

https://www.facebook.com/ludwigmirak/


https://www.instagram.com/ludwig_mirak/


Libri, "Aqua" scorrevole e dinamico romanzo di Daniela Trovato. La recensione

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Non sempre si può scegliere chi amare, frase fatta...forse...ma è la verità, se potessimo scegliere probabilmente ci eviteremmo un sacco di problemi, sofferenze, pianti e chiamate disperate.
Non staremmo ore  farci interrogativi marzulliani, non strapazzeremmo le orecchie delle amiche a suon di che ne pensi...secondo te perché...e che ho fatto di male per…

Ma dato che non possiamo scegliere…

Daniela Trovato vi racconta di Awa e Malika, madre e figlia, in fuga da guerra fame e disperazione , approdano in Italia come tanti altri, ma la loro storia non è come tante altre, è il racconto delle loro scelte coraggiose, della speranza che le guidava, di un amore perduto, di un legame spezzato e di uno che invece vorrebbe essere ricucito.

L'amore di una madre disposta a tutto pur di salvaguardare il futuro della figlia. Malika nata da una relazione finita troppo presto ed in malo modo, un'infanzia bruciata la sua, che le ha lasciato fin troppe domande e nessuna risposta, tutto comincia da una foto senza nome, di uomo bello e abbronzato, in un paese straniero. Un incontro felice quello tra tra Awa e Giorgio, lei vedeva in lui la luce del cambiamento una speranza, la vita che avrebbe sempre voluto, un amico, un amante premuroso, che un giorno si rivela per ciò che è, lasciando solo terra bruciata alle sue spalle.

Comincia così il viaggio di Malika, alla scoperta delle sue origini, per riscattare sua madre e per fare pace col suo cuore.

Aqua è dolce, intenso, profondo, colpisce per la tenerezza dei sentimenti, per la delicatezza con cui temi difficili come immigrazione, adozione e violenza vengono magistralmente trattati. Scorrevole e dinamico, leggi e ti ritrovi coinvolta nelle vicende dei personaggi, provi empatia per loro, vorresti risolvere i loro guai ma non puoi... perché non sempre si può rimediare ai propri torti o a quelli altrui...ma credo che come minimo si debba tentare se non altro per poter andare avanti, crescere e vivere…

Cristina Pace

https://www.facebook.com/KrillipseDixit/

perchelodicekrilli.wordpress.com

Mettiti la giacca buona di Mariella Di Mauro, romanzo dalla trama solida. La recensione

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Mettiti la giacca buona ... mi ha ricordato molto mia madre, quando ho qualche appuntamento importante e mi chiede che look ho scelto... sarà che l'abito non fa il monaco...ma vuoi mettere fare bella figura con chi incontriamo, anziché sembrare usciti da un manicomio criminale?

Comincia così il meraviglioso romanzo di Mariella Di Mauro ambientato in un Sicilia di altri tempi, dove il lavoro manuale contava come essere il Ceo di una grande azienda, dove non ci si conosceva su Facebook, ma ci si incontrava alle fontane nella pausa pranzo, dove tutto era più semplice, persino i matrimoni, papà e mamma sceglievano per te, niente stress da look, niente ansia da prestazione, niente flirt sms o wa mai letti, loro sceglievano ed era fatta. Ti piaceva lui o lei, era stupendo oppure una cozza, non importava si trattava di business, di acquisire terreni proprietà e di avere meno bocche in casa da sfamare...ah l'amour... beh quella era un'altra storia, se avevi fortuna sbocciava, già era tanto se non ti pestava nel tempo libero, poi vabbè dovevi figliare poco importava ed era fatta... vissero infelici e scontenti per sempre...come nelle migliori storie del 2018... non ci sconvolgiamo giusto?

Bronte 1860, un amore imposto, due anime in pena, 4 amori mai sbocciati.
Sulla scia delle rivolte contadine che portarono a feriti e cambiamenti, 2 ragazzi e due ragazze sognano l'amore perfetto, mentre i loro genitori tentano di fare affari. Quattro destini incrociati, infami, tra fuitine...sotterfugi e piani falliti.
Quattro personaggi che volevano poco dalla vita se non essere felici, quattro caratteri spezzati dal volere altrui, 4 vite irrisolte in una Sicilia che non perdona, neanche se chiedi venia…
Lo stile di Mariella colpisce per il suo essere diretto, preciso quasi introspettivo, sembra che descriva dei fatti da lei vissuti e delle persone da lei realmente conosciute. Con ironia e un pizzico di sarcasmo narra le vicende accadute, facendotele vivere in maniera nitida.
>Un romanzo dalla trama solida che coinvolge noi lettori che vogliamo capire.., " che fini fanno sti picciotti" vorremmo vederli vivere e gioire...ma la vita è crudele lo sappiamo…
Potrei dirvi molto di più ma vi rovinerei il piacere di leggervelo...per cui fate come me leggetelo e lasciatevi conquistare...e comu viene si cunta!
Metti la giacca buona: https://www.amazon.it/Mettiti-giacca-buona-Mariella-Mauro/dp/8892635948/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1534953831&sr=1-2&keywords=mariella+di+mauro
Cristina Pace
https://www.facebook.com/KrillipseDixit/?ref=br_rs
perchelodicekrilli.wordpress.com

Rüti, sabato 25 agosto Workshop di danze del Sud Italia

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Workshop di tarantella e danze del Sud Italia presso il Gemeinschaftszentrum 31 di Rüti a cura del gruppo "Tarantella scalza" di Berlino.

Tauchen Sie ein in Stimmung, Ambiente und Lebensfreude der italienischen Kultur. Sie lernen Tarantella und Tänze aus verschiedenen Regionen Süditaliens wie die Pizzica aus Apulien, die Tammurriata aus Kampanien oder mitreißende Gruppentänze wie die Montemaranese. Die Choreografie der Tanzpartner entwickelt sich spielerisch und im Tanz kommunizieren Tänzer und Musiker mit- und untereinander. Dabei kann es um das gegenseitige Kräftemessen gehen, um Erotik und Leidenschaft oder einfach um den Spaß am Tanzen. Die Tänzer und Tänzerinnen werden in Italien besonders vom traditionellen Gesang und vom Tamburello, einer italienischen Rahmentrommel begleitet. Im Workshop spielt Margherita auch Tamburin.

Locandina

Costo del workshop: CHF 85.
Informazioni e iscrizioni: mail@tarantella-scalza.de
Tel. 0049 030-7022 1402

Dove e quando:
25.08.18 dalle 14.30 alle 18.00, Gemeinschaftszentrum 31, Werkstrasse 31, Rüti.

Informazioni
Data: Sab 25 Ago 2018

Orario: Dalle 14:30 alle 18:00

Organizzato da : Tarantella scalza

Ingresso : A pagamento

Luogo:Gemeinschaftszentrum 31, Werkstrasse 31, Rüti

IIC Londra, venerdì 24 agosto evento dedicato a "Un quaderno per l'inverno" di Armando Pirozzi

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Evento gratuito. Prenota qui.

A special evening dedicated to the play A Notebook for the Winter, by Armando Pirozzi, winner of the UBU Award 2017 for best Italian play.

Introduction by Valeria Orani, Director of Umanism LLC

Staged reading of an extract of the play, in English, by actors Stefano Patti and Marco Quaglia.

Followed by a conversation between the actors, Valeria Orani and Monica Capuani, curator of the theatre series Contemporary at the Italian Cultural Institute in London.

A Notebook for the Winter is a two-actor-piece which in three acts tells the story of an introvert professor of literature who finds a burglar on his way back home. During the entire night the two characters talk, exchange ideas, feelings, ask painful questions out of hope and desperation, in a completely new and unexpected atmosphere. They will meet again, years later, both affected by that night. Although their personal memory of that night is different, yet it may have triggered a change in both of them, by offering a further comprehension and awareness of each other. The key idea is based on the power of writing as a way to directly impact reality: the wonder resilience of poetry is not seen as a literary exercise, but rather as a vibrant force which affects life.


The Italian Playwrights Project, started in New York in 2017 thanks also to the support of the local Italian Cultural Institute, in the course of the first two editions has brought to NY some of the brightest, most innovative and engaging Italian playwrights, to develop their pieces through translation into English and public readings of the work. The project, also presented at the Teatro Vascello in Rome last year, is now coming to London with an event focussing on the award-winning new play by Armando Pirozzi.

Armando Pirozzi was born in Naples on the 4th of October 1973. He wrote and directed “Cronache da un Tempo Isterico” which obtained the special production award “Nuove Sensibilità 2008” and went onstage during the Turin Teatro a Corte Festival of 2009. His piece “La Prima della Sera” opened the Theatre Fringe Festival in Naples, Italy, in 2009. His following piece “Attraverso il Furore”, was written on Meister Eckhart and directed by Massimiliano Civica; it was premiered at the Armunia - Inequilibrio Festival of Castiglioncello in July 2011. “Soprattutto l’Anguria” was shortlisted at Premio Riccione of 2009 and then brought onstage by Massimiliano Civica during the Romaeuropa Festival. His 2013 work “Hard Times” was shortlisted at Premio Riccione. “Altamente Volatile” was written in 2015 for the school recital for the end of his third year at the Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. It was directed by Massimiliano Civica. Pirozzi wrote “Il Cielo in una Stanza”, with Emanuele Valenti in 2016, who brought it onstage with the troupe Punta Corsara at the Theatre Festival in Naples, Italy. His latest piece “Un Quaderno per l’Inverno” premiered at the Fabbricone theatre in Prato, under the direction of Massimiliano Civica, in March 2017. His last play "Bestie" also directed by Civica had its premiere at Teatro Metastasio in Prato on April 2018.

Stefano Patti graduated in acting from the Academy of Dramatic Arts at the Teatro Quirino in Rome. He earned national attention for his portrayal of Ernest in Antonio Latella’s acclaimed production of The Importance of Being Earnest. Stefano will soon be seen in the lead role of Marco Cassini’s new film La Porta Sul Buio.

Marco Quaglia, after graduating from Italy’s national drama school (Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico), Marco has enjoyed a varied career across theatre, television and film. Most recently, Marco can be seen in Tom Fontana’s TV series, Borgia, and Medici – Masters of Florence, directed by Sergio Mimica-Gezzan.

Valeria Orani founded in Italy 369gradi (2003) as a center for innovative services to promote and distribute Italian culture, par­ticularly contemporary art and the performing arts. In 2009, 369gradi turned to producing, working every year for about fifty Italian artists and technicians on productions staged throughout Italy and abroad. In 2014, Valeria Orani established a transoceanic pilot proj­ect which aimed to promote the work of professionals in the contemporary world of Italian arts and crafts in New York City. She founded Umanism LLC in 2015. “Umanism” is the crasis or com­bination of the Italian word “umanesimo” and the English word “humanism.” Valeria Orani is curator with Frank Hentschker, Director of The Martin E. Segal Theatre Center at the CUNY Graduate Center of The Italian Playwrights Project. This is an ambitious new translation , performance, and publishing initiative now at its second edition.On 2017 they also launched the American Playwrights Project, dedicated to promote American dramaturgy in Italy.

Monica Capuani is a freelance cultural journalist for important Italian magazines such as L’Espresso, L’Europeo, io Donna, Elle. She is also a literary translator from English and French, having translated more than seventy novels, and of English and American Drama, bringing several plays to the Italian stage, most recently The Pride by Alexi Kaye Campbell, directed and interpreted by Luca Zingaretti.



Informazioni
Data: Ven 24 Ago 2018

Orario: Dalle 19:00 alle 20:30

Organizzato da : ICI London

In collaborazione con : Italian Playwrights Project

Ingresso : Libero

LE TOP MODELS E LA TERRA DELLE MODELLE

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La professione ben nota in particolare delle cosiddette top models della nostra epoca trova la sua origine  e nascita nei primi anni del 1800 a Roma, e non come modelle di moda bensì come modelle di artista,   con riferimento ai rapporti e relazioni che i pittori dell’epoca,  nella totalità transalpini, iniziarono a intrattenere con la umanità ciociara  in giro per le strade cittadine, attratti dapprima  dalle sgargianti vestiture  e poi, gradualmente,  dalle fisionomie e dalle forme.
Si rammenti che Roma sin dai secoli precedenti  era meta quasi irrinunciabile  dei giovani artisti europei che volevano dedicarsi alla pittura principalmente o alla scultura  e di conseguenza  in ogni giorno dell’anno se ne registrava una ricca presenza,  centinaia,  qualche ricercatore  parla perfino di cinquecento.  A contatto coi ciociari sempre più numerosi immigrati nell’Urbe, inizialmente l’attenzione  fu attratta  dalle vestiture multicolori indossate  e il risultato quasi miracoloso  fu l’apparizione  sul mercato artistico europeo di quello che diverrà il costume ciociaro, il più celebrato e più illustrato; gradualmente furono la forma e il corpo della modella e del modello, anche essi non comuni agli occhi dei giovani artisti, che  presero il posto dei primitivi interessi: ne scaturì un’attività e un fervore che si trasformarono nella occupazione  tra le più ricercate dalle ragazze soprattutto ma anche dagli uomini. Il dinamismo e il coinvolgimento  erano tali che gli artisti iniziarono la progressiva ricerca anche nei paesi di origine e  le modelle e modelli intrapresero la dislocazione  nei luoghi medesimi  di provenienza degli artisti e quindi ad un certo momento li incontriamo in grande quantità specie a Parigi e poi a Londra. La modella dunque all’origine era una modella di artista, successivamente  modella negli studi fotografici, poi negli studi pubblicitari e dopo ancora, a partire all’incirca dal secondo dopoguerra,  la moda cominciò ad aprirsi a quelle che poi diverranno le top models: si rammenti che tra le più note fino a pochi anni addietro era anche Linda Evangelista, ciociara canadese originaria del Cassinate.
Browning W.Pen: davanti allo specchio, prop. priv.
Due sorelle originarie di Sonnino, imparentate o mogli di briganti del luogo, in quel momento  -primi anni del 1800-  a Roma perché deportate e segregate  a seguito di provvedimenti di polizia contro il brigantaggio, in verità particolarmente acclamate e apprezzate dagli artisti anche grazie a quest’aura di mistero che le circondava, le circostanze della storia vogliono che divenissero le prime modelle di successo: stiamo parlando di Teresina e di Maria Grazia che assieme a Giustina, sorella  di Gasbarrone, re dei briganti di Sonnino e della zona,  sono da considerare le prime modelle professioniste della storia della pittura occidentale: uno sguardo al libro “MODELLE E  MODELLI CIOCIARI A ROMA, PARIGI E LONDRA NEL 1800-1900” certamente arricchirà le informazioni su tale affascinante pagina della storia dell’arte. 
La scena originaria dei modelli ciociari si svolge in alcuni paesetti appollaiati soprattutto sulle cime dei Monti delle Mainarde o alle pendici molisane,  ai piedi del Monte  Meta, all’insegna della miseria, del sovrappopolamento, della vessazione:  da qui già nelle ultime decadi del 1700,   l’esodo traumatico, permanente, verso le Paludi Pontine, verso Roma e al di là delle Alpi. 
Di queste umili creature  voglio ricordare  quell’angelo che fu Maria Pasqua, la bimba di Gallinaro eternata nelle opere di innumerevoli  pittori, dal padre letteralmente venduta, decenne, a una nobildonna inglese, alla stregua di un pollo o di un agnello; quel Cesidio Pignatelli e quelle tre sorelle Apruzzese pure di Gallinaro il cui corpo  e le cui espressioni sono letteralmente eternati nel bronzo e nel marmo di Rodin; quella Carmela Caira che si ribattezzò Carmen,  di Gallinaro, immortalata da Whistler e da Pascin e ancora di più  in uno sfolgorante nudo da Matisse; quella Rosalia Tobia legata a Picinisco  passata alla storia non  tanto per le  sembianze giunoniche di cui  in non poche opere di Bouguereau, bensì soprattutto grazie al piccolo ristorante da lei gestito per oltre ventanni a Montparnasse dove solevano sedere -e bere!- Utrillo, Modigliani, Picasso e tutta la crema artistica dell’epoca. A Parigi incontriamo anche un altro modello ciociaro, questa volta di Casalattico, che lo fu per almeno sessantanni, Libero Nardone. A Londra  modelli quasi tutti di Picinisco ai quali dobbiamo, incredibile che possa sembrare, le sculture pubbliche  più celebrate e più conosciute a partire da quell’Eros che svetta etereo nel centro della fontana di Piccadilly Circus, dal Peter Pan che si leva  nei Giardini di Kensington, da quel fenomenale Physical Energy di Hyde Park, dallo Sluggard della Tate Britain e da tante sculture nella chiesa  di Westminster e nei Musei.  Dei modelli ciociari  chi ne è da considerare la stella e il simbolo fu Agostina Segatori originaria di un paesino dei Simbruini, il simbolo certamente e l’epitome della figura del modello d’artista nell’ambito della storia dell’arte occidentale e della Cultura, basti dire che posò per Manet, per Corot, per Renoir e perfino per due capolavori di Van Gogh. Una targa in un viale di Montmartre ne ricorda la memoria al passante.
  Michele Santulli

Copertina: Jalabert J.F. Maria Pasqua, Museo di Nîmes, Francia

Aldo Sarracco, il viaggio di un’anima crepuscolare nella raccolta di poesie "Anima"

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Per lui il sole è “stanco” e “amaro”, è la luna la sua fedele compagna, meglio la “falce di luna”, ed è questa l’immagine che consegna nella copertina del suo libro “Anima” (Morano editore) il poeta Aldo Sarracco avvertendo quasi il lettore del viaggio che sta per intraprendere.
Il viaggio di un’anima crepuscolare che ama i “colori” della natura ma che sente assordante il peso della caducità della vita. Luna e fragilità dell’esistenza sono echi leopardiani che si portano dietro un pessimismo a tratti individuale, carico di rimpianti e rimorsi, a tratti cosmico, connaturato nella natura. Ma a prevalere è il primo. Nelle liriche si avverte il peso di un’anima sconfitta e vinta da possibilità inespresse e perse. Un’anima che avrebbe voluto esprimersi e realizzarsi diversamente e non sentire il peso di percorsi tutti in salita. Sente che gli è stato strappato e negato ciò che desidera. Il riflesso di questi sentimenti è nel suo continuo osservare il paesaggio. Iris, farnie, girasoli, scogliere, lucciole, vigne nel loro mostrarsi rispecchiano stati d’animo di volta in volta carichi di nostalgia o di solitudine. Aldo Sarracco è un’anima eremita di un paesino del Sannio - Fragneto Monforte, in provincia di Benevento -. Nel corso della sua vita si è rifugiato nella poesia per dare sfogo alle sue malinconie. Avvertendo poi “il vile rimpianto di non aver saputo essere furibondo, totale, soltanto poeta”, ha dato alle stampe, ormai già canuto, una cinquantina di quei versi.
O. Petrucci

ANDREA CASTA, IL 25 AGOSTO IL VIOLINISTA ELETTRICO INTERNAZIONALE AL MAMAELI DI SANGINETO

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Andrea Casta, il violinista elettrico premiato come Best Performer all’ultimo Dance Music Awards, riconoscimento che celebra i protagonisti della scena dance mondiale e della musica elettronica italiana, dopo il sold out della tappa di Soverato, sabato 25 agosto approda nuovamente in Calabria per la prima volta al Mamaeli di Sangineto, tempio della movida della costa tirrenica cosentina.

L’artista ha appena pubblicato Double Sun, il primo brano del concept album The Space Violin Project che, tra musica e fantascienza, sta appassionando la comunità dei suoi fan ottenendo grandi numeri su tutte le piattaforme digitali, ed è reduce da recenti successi internazionali a Dubai, a Miami, in Croazia.

Il Mamaeli lo ospiterà insieme a Willy Ragosta, dj e producer emerso dalla scena napoletana, molto conosciuto in zona per i suoi dj set ecclettici e ricchi di bootleg e produzioni originali.

Cantante e violinista, Casta ha maturato una visione musicale e un’esperienza artistica unica grazie ad un utilizzo del violino elettrico molto personale e contemporaneo. Negli ultimi anni ha intensificato le sue collaborazioni con i dj, diventando uno dei performer più richiesti in tutto il mondo e che più ha appassionato il mondo social avvicinando le nuove generazioni e il pubblico internazionale allo strumento violino; ad oggi conta 80mila follower su Instagram (instagram.com/andreacasta) e più di 22mila su Facebook (facebook.com/officialandreacasta)

Durante la serata del 25 agosto al Mamaeli ci sarà anche un tributo ad Avicii, il dj e produttore svedese scomparso recentemente ma che, grazie ai suoi successi, continua a vivere nei dancefloor di tutto il mondo.
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