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JOANA SERRAT, in Italia la folk singer spagnola per la presentazione del 4° album DRIPPING SPRINGS

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RADAR Concerti presenta Joana Serrat. La folk singer spagnola dall’enorme talento che ha saputo conquistare la critica di tutto il mondo con il suo sound raffinato e sensuale finalmente in italia per presentare il suo quarto album DRIPPING SPRINGS,  in un’unica data italiana  il 16 gennaio in Unplugged in Monti, nello splendido scenario del rione più antico di Roma.

Costellato di importanti collaborazioni, Dripping Springs è il quarto lavoro in studio in soli cinque anni. Per registrarlo, Joana è volata dalla sua residenza in Vic, Barcellona, fino al territorio texano di Austin. Li si è incontrata con Israel Nash ed ha dato inizio alle registrazioni nel Plum Creek Sound studio, sito nei pressi della cittadina di Dripping Springs. All’affiatato duo si sono quindi aggiunti Joey & Aaron McClellan, (Midlake, BNQT, John Grant, Israel Nash), Eric Swanson e Josh Fleischmann (Israele Nash), Dave Simonett (Trampled By Turtles) e Dennis Love (Futurebirds), oltre allo stesso Nash che regala una chitarra aggiuntiva e suoni di contorno. Israel Nash ha prodotto l'album in combutta con Ted Young (premio Grammy per i Rolling Stones) nel ruolo di ingegnere del suono.

Definita dalla stampa spagnola e mondiale un talento indiscusso e fuori dal comune, con una voce genuina e morbida capace di aprire nuovi orizzonti (RollingStone), Joana arriverà finalmente in Italia il prossimo 16 gennaio, ospitata da uno dei format più affascinanti della capitale italiana.

ROBERTO CASALINO, il 12 gennaio 2018 esce il nuovo disco ERRORI DI FELICITÀ

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Da venerdì 12 gennaio 2018 sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming “Errori di Felicità” (distr. Artist First), il nuovo disco del cantautore ed autore pop Roberto Casalino.

«Nella ricerca della felicità procediamo per tentativi, che chiamiamo “errori” quando ci facciamo male. - commenta Roberto Casalino - In realtà sono esperienze che è necessario attraversare. E allora l’errore non viene più vissuto come un fallimento, ma come un’opportunità di crescita. Umana. Emotiva. Interiore.»
Errori di Felicità” rivela la sorgente da cui arriva la passionalità di brani di successo del calibro di “Non ti scordar mai di me”, “Cercavo amore” e “L’essenziale”. Roberto Casalino in questo disco si mette a nudo e inanella dieci brani pieni di emotività e melodie sferzanti su cui si poggiano testi mai scontati e basati su un continuo dialogo con sé stesso. Ogni brano non manca di aprirsi ad ogni ritornello lasciando emergere ogni sentimento che il cantautore riversa nella sua musica. Il suono del disco è insieme distorto e acustico e colora soluzioni armoniche che affondano le proprie radici direttamente dal rock anni ‘90 di Nirvana, Smashing Pumpkins e Placebo. Non c’è una nota che non sia suonata e cantata direttamente dal cuore del cantautore.

Roberto Casalino nasce il 9 giugno 1979 ad Avellino, si trasferisce a Roma all'età di un anno e mezzo e successivamente nel 1989 a Geilenkirchen in Germania, con la sua famiglia dove resta sino al 1993. Si avvicina alla chitarra all'età di 7 anni, mentre nel 1989 è al suo esordio come cantante. Rientra in Italia nel 1993, a Latina, dove comincia a frequentare gli ambienti musicali entrando a far parte nel 1996 del coro Gospel Vibration Gospel Choir e facendo parte di una piccola band, comincia a esibirsi nei locali della zona. Nel 1999 nasce la sua band, gli Equilibriolabile che l'accompagnano in tutte le occasioni. Durante tutto il 2002 accompagna Tiziano Ferro nel suo Rosso Relativo Tour nelle vesti di corista. Nel 2007 si posiziona tra i quaranta finalisti di SanremoLab, mentre giunge tra i settantadue finalisti di “Sanremo Nuova Generazione” e si esibisce davanti la Commissione Artistica. Nel 2008, dopo aver firmato per Giusy Ferreri i singoli di successo “Non ti scordar mai di me” e “Novembre”, colleziona in breve tempo una dozzina di pezzi in classifica scrivendo per gli artisti più amati del momento tra cui “Cercavo amore” di Emma Marrone, “Diamante Lei e Luce lui” per Annalisa, “Distratto” cantata da Francesca Michielin “Sul ciglio senza far rumore” per Alessandra Amoroso. Di particolare rilievo anche le sue collaborazioni conTiziano Ferro, Elisa Toffoli e Antonello Venditti (con quest’ultimo firma il singolo “L’ultimo giorno rubato”), oltre a quelle con artisti della scena rap italiana come Guè Pequeno e Fedez (con il quale firma le hit “Magnifico” feat. Francesca Michielin e “Piccole cose” feat. Alessandra Amoroso per il disco di J-Ax&Fedez)Vanta, sempre in qualità di autore, una serie di partecipazioni al Festival di Sanremo con Giusy Ferreri, Nina Zilli, Francesco Renga, Moreno, Alessio Bernabei Marco Mengoni, che nel 2013 gli vale la vittoria finale con “L’essenziale”Dal 2010 è autore in esclusiva per Universal Music Italia e ha all’attivo due album: “L’atmosfera nascosta” (2009) e “E questo è quanto” (2014).

CINEBUS, il 1° festival cinematografico in movimento: tappe nelle piazze della Campania

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SOCIAL WORLD FILM FESTIVAL ORGANIZZA UN CINEBUS: il primo festival cinematografico in movimento: tappe nelle piazze della Campania. Proiezioni, dibattiti, incontri, casting e workshop all’interno di un truck che farà tappa nelle piazze di Benevento, Salerno (30 dicembre) e Napoli (31 dicembre) 
Un tour dedicato al cinema con proiezioni, dibattiti, incontri, casting e workshop. Questo è Cinebus, evento si che sviluppa all’interno di un truck, munito di tutte le tecnologie e confort, che porterà nelle maggiori piazze campane le attività targate Social World Film Festival. «Questo innovativo format consentirà a tutti di avvicinarsi alla settima arte – così il regista Giuseppe Alessio Nuzzo – e allo stesso modo darà grande visibilità ai giovani talenti del nostro territorio». 
CineBus arriverà sabato 30 dicembre a Benevento in Piazza Risorgimento dalle 10 alle 13 e a Salerno in Piazza Mazzini dalle 18 alle 21. Tappa conclusiva domenica 31 dicembre a Napoli in Piazza Garibaldi dalle 10 alle 16. 
Verranno proiettate le opere vincitrici dell’ultima edizione del Social World Film Festival, alla presenza di regista e cast, che saranno valutate da una giuria di giovani studenti dell’Università del Cinema che attribuirà il Premio CineBus alle categorie lungometraggio, documentario e cortometraggio. Spazio a workshop di regia, fotografia e recitazione, e a street casting a cura di PM5 Talent e Paradise Pictures alla ricerca di nuovi volti. Verranno inoltre presentati i libri “Lettere a mia madre” e “Maritè non morde” che pongono l’accento su Alzheimer e disabilità. 


Infine, un brindisi di fine anno con l’attrice Cristina Donadio, invitata a ritirare il Premio Cinema Campania 2017, l’attore Fabrizio Nevola, reduce dal successo televisivo con “Sotto copertura - La cattura di Zagaria”, e tanti operatori del settore o semplici appassionati. 
L’ingresso a tutte le attività proposte per il CineBus è totalmente gratuito e libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili salvo per i workshop che, seppur totalmente gratuiti, è necessario prenotarsi inviando una mail a workshop@cinebus.it (programma completo su www.cinebus.it). 
L’evento è organizzato dall’Ente Social World Film Festival nell’ambito delle attività del progetto La Mostra Internazionale del Cinema in Campania e nel Mondo sostenuto dalla Regione Campania per il Piano Cinema 2017, con l’adesione della Film Commission Regione Campania, Comune di Benevento, Comune di Napoli, Comuna di Salerno e la collaborazione di Rai Cinema Channel, Paradise Pictures, Università del Cinema, Sabox - Formaperta. 
Le attività istituzionali hanno ricevuto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, il riconoscimento del Presidente della Repubblica, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati; il patrocinio della Fondazione Pubblicità Progresso, Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani – Premi Nastri d’Argento, Città di Vico Equense, Università degli Studi di Salerno e le Università di Napoli Suor Orsola Benincasa e L'Orientale. L’Ente è, tra l’altro, fondatore e membro attivo del Coordinamento Festival Cinematografici della Regione Campania e partecipa ai lavori del Clarcc – Coordinamento Lavoratori Regione Campania Cinema e Audiovisivi. 
In nove anni di storia, il Social World Film Festival, che annovera come presidente onorario l’attrice Claudia Cardinale, ha organizzato 480 giornate di attività cinematografica in Campania e nell’intera nazione, 36 eventi internazionali che hanno toccato 27 città dei cinque continenti da New York a Sydney passando per Tokyo, Los Angeles, Rio de Janeiro, Tunisi e Londra, coinvolgendo migliaia di spettatori e centinaia di protagonisti della cinematografia mondiale. 

SCOPRI IL PROGRAMMA COMPLETO DEI CINEBUS

Parigi, dialoghi e controversie attorno al Caravaggio il 9 gennaio all'IIC

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Gli incontri che parlano di artisti eccezionali, come, per esempio, Caravaggio, sono incontri che richiedono di essere eccezionali.
L’Istituto Italiano di Cultura e l’AHAI (Association des historiens de l’art italien) organizzano insieme un dibattito tra specialisti caravaggeschi sulle scoperte, ma anche sulle controversie che riguardano i lavori di questo sublime artista. Un dipinto scoperto recentemente in Francia (un Giuditta e Oloferne) potrebbe forse essere attribuito alla mano di Caravaggio. Presentata di recente alla Pinacoteca di Brera, l’opera e la sua autenticità sono oggetto di un vivo dibattito tra specialisti. In che modo la biografia del Caravaggio ci permette di capire la sua opera? In che modo i suoi disegni ci aiutano a capire la sua tecnica pittorica? Come spiegare il fatto che l’arte del Caravaggio, per i suoi temi, il suo stile e la sua filosofia, abbia fatto scuola, rientri in risonanza con la sensibilità contemporanea e tocchi il pubblico ancora oggi? Queste questioni saranno discusse da Rossella Vodret, commissario della mostra “Dentro Caravaggio” (attualmente in corso al Palazzo Reale di Milano), e dagli storici dell’arte e conservatori Arnauld Brejon de Lavergnée, Giovanni Careri, Jean-Pierre Cuzin, Alessandro Zuccari. L’incontro sarà animato da Stéphane Loire, conservatore al Musée du Louvre.

Informazioni
Data: Mar 9 Gen 2018
Orario: Alle 18:30
Ingresso : Libero
Prenotare qui

BATTISTOLOGY 2 - GLI OTTO VIZI CAPITALI, lunedì 1° gennaio alle 21.00 su Comedy Central terza puntata dello show di Maurizio Battista

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La programmazione del prime time del primo giorno dell’anno su Comedy Central (in esclusiva su Sky canale 124) si apre con un nuovo appuntamento con Maurizio Battista e il suo “BATTISTOLOGY 2 - GLI OTTO VIZI CAPITALI”, la produzione originale del canale di Viacom Italia dedicato all’intrattenimento e alla comicitàche fonde in maniera innovativa i monologhi comici dell’artista romano con i reportage scomodi condotti dallo stesso Maurizio per le strade della sua amatissima Roma.


Lunedì 1° gennaio alle 21.00, infatti, su Comedy Central (canale 124 di Sky) andrà in onda la terza puntata inedita dello show di grande successo di Maurizio Battista in cui il comico romano, in occasione dei festeggiamenti di Capodanno, approfondirà proprio il peccato della LUSSURIA. Il vizio più divertente di sicuro! Quali sono i modi che gli italiani preferiscono per manifestare la propria lussuria? Maurizio lo scopre per noi visitando un sexy shop.

In questa stagione, infatti, Battista, come un Dante redivivo della Divina Commedia, affronta i peccati che ci accomunano per poi purificarci con una risata redentrice. 8 puntate, in onda ogni lunedì alle 21.00, che affronteranno 7 vizi capitali, più uno…a sorpresa, che verrà cercato durante le puntate e svelato solo nell’ultimo appuntamento con “Battistology 2 – Gli otto vizi capitali”! Un’ora di showdal multiforme umorismo, un’ora di viaggio attraverso i peccati analizzati meticolosamente dalla comicità leggera ma pungente, spassosa e verace di Maurizio Battista.

Il successo di “Battistology”, oltre al talento di Maurizio Battista, è dovuto al fatto di essere uno show innovativo che unisce la comicità live del teatro con quella on the road, la stand up con la visual comedy: monologhi comici live, storytelling, interviste per strada agli italiani e tanto tanto altro! Il risultato è uno show fatto da e per coloro che vivono nel Belpaese.

Anche quest’anno, infatti, Battista alterna i propri monologhi ad esterne in cui approfondisce e verifica sul campo il tema trattato in puntata, tra novità e conferme rispetto alla scorsa edizione: torna, per esempio, la rubrica “Dillo in doppia fila” dove in una piccola location filmata da una telecamera, le persone che passano, provenienti da tutta Italia, vengono interpellate sul vizio protagonista della puntata. Novità di quest’anno, invece, sono le visite di Maurizio dallo psicologo, dove il comico cerca di farsi spiegare da un punto di vista scientifico l’origine del vizio protagonista della puntata.

“Battistology 2 – Gli otto vizi capitali” è un format originale, pensato da Comedy Central Italia, scritto da Maurizio Battista con Paola Tiziana Cruciani, Marcello Conte e Giuseppe Colella.
La regia è di Claudio Bozzatello e lo show è prodotto da VERVE MEDIA COMPANY.
Il programma è realizzato presso i teatri di Cinecittà Worldil parco divertimenti del cinema e della Tv www.cinecittaworld.it.

Segui e commenta la serie sui portali web social ufficiali di Comedy Central: www.comedycentral.itFacebook.com/ComedyItalia,Twitter@COMEDYITALIA e Instagram @ComedyItalia.

Antonio Grosso in "Miseria e nobiltà 2.0" una modernizzazione del testo ai giorni nostri: l'intervista di Fattitaliani

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Al Teatro Ghione fino al 7 gennaio “Miseria e Nobiltà 2.0" di Eduardo Scarpetta, riscrittura di Giuseppe Miale Di Mauro che cura anche la Regia e Antonio Guerrieri. Com Antonio Grosso nel ruolo di Pasquale e Francesco Procopio in quello di Felice e con: Francesca Annunziata, Philippe Boa, Maria Chiara Centorami, Antonio friello, Maria Lauria, Stefano Mglio, Luana Pantaleo, Antonello Pascale, Federica Pizzzutillo, Alfredo Procopio, Andrea Vellotti. Scene di Luigi Ferrigno, Costumi Giovanna Napolitano, Luci di Luca Palmieri.


Partendo da una frase di Eduardo “Se un’idea non ha significato e utilità sociale non interessa lavorarci sopra”, hanno riscritto e riadattato con cura il testo originale riportandolo ai nostri giorni. Un testo ricco di spunti e riflessioni fin dall’inizio e che ben si adatta a revisioni. Hanno tenuto presente solo le varie messinscene teatrali, evitando quella cinematografica fatta da Totò.

La forza dei classici è quella di attraversare il tempo, restando sempre molto attuali. 
La fame che affliggeva centotrent’anni fa quando non si riusciva a portare in tavola neanche un piatto di pasta, è stata sostituita da beni consumistici come l’ultimo modello di cellulare o di Televisore al plasma. Ai tempi d’oggi, non si paga l’affitto per sfamarsi ma per avere l’ultimo apparecchio tecnologico.
Pasquale e Felice sono amici di vecchia data, quando Pasquale perde tutto al gioco, Felice gli propone di andare a vivere con lui e la sua famiglia e di dividere le spese. Pur essendo molto amici, sono molto diversi. Pasquale è altruista e Felice è opportunista. Come andrà la forzata convivenza dettata dal bidogno di entrambi? 
La scenografia è essenziale, un grande tavolo troneggia al centro della scena, un televisore all’ultimo grido emette sigle di programmi televisivi per la maggior parte trash, il tempo passa e parlando del più e del meno si aspetta l’arrivo del capofamiglia.

Una versione 2.0 di un classico della Commedia napoletana, perché? 
L’idea l’ha avuta Giuseppe Miale di Mauro il regista, insieme ad Antonio Guerrieri che ha curato l’adattamento teatrale. Nasce dall’idea di portare avanti un discorso di una visione antica di Teatro anche se drammaturgicamente Miseria e Nobiltà è molto attuale. Entrambi analizzando bene il testo originale, sono riusciti ad adattarlo ai nostri giorni. 

Rispetto alle edizioni precedenti che si sono susseguite nel corso degli anni, com’è cambiato il rapporto familiare? 
Io e Francesco abbiamo cercato di lavorare su quella che era un’amicizia fondata su vecchie radici, in cui un uomo, Felice, interpretato da Francesco viene da me che ho perso la casa per il gioco e mi dice che posso andare a vivere con la mia famiglia a casa sua e dividiamo l’affitto. Mettersi delle persone dentro casa è un grande gesto d’amicizia. Francesco è più opportunista mentre io sono più altruista. La vicenda mi porta ad una depressione e sono costretto a prendere delle gocce antidepressive. Invece Felice è più furbetto, più cattivello, ha lasciato la moglie portando con sé il figlio ma lo tratta male. Pensa solo ai soldi e mi sfrutta. Il mio personaggio invece è un buono. Proveniamo da due estrazioni sociali diverse, Felice da un basso ceto, io invece da un ceto medio borghese. La scelta di andare a vivere a casa sua la faccio soprattutto per il bene di mia figlia. Quella di Felice è una famiglia esigente, mangia carne argentina, la figlia va spesso al centro estetico, a casa hanno la più moderna tecnologia. La classica famiglia napoletana dove non hanno soldi ma si riempiono di debiti per stare al passo con la tecnologia. 
2.0 può catturare maggior pubblico giovanile, com’è andata la matinée che avete fatto? 
Hanno accolto molto bene il personaggio di Antonello, l’influencer che usa un linguaggio rap. La cui idea è nata durante le prove. 2.0 non vuole essere un continuo ma una modernizzazione del testo ai giorni nostri. Abbiamo la speranza che i giovani possano venire al Teatro. 
Le persone di una certa età come reagiscono? 
Bene, quandovengono in camerino dicono che li abbiamo fatti ridere. In fondo non ci siamo allontanati molto da quello che è il meccanismo comico. 
Progetti per il futuro? 
A gennaio riprendo la tournée di “Minchia Signor Tenente” e “Due preti di troppo”. L’anno prossimo porteremo a Teatro “I soliti Ignoti” dal Film di Mario Monicelli. Sto lavorando alla drammaturgia e insieme allo sceneggiatore Pierpaolo Piciarelli anche l’adattamento teatrale.
Elisabetta Ruffolo
Leggi qui gli articoli di Elisabetta Ruffolo

Siddhartha Prestinari a Fattitaliani: un attore archivia situazioni, ricordi, posture, emozioni che propone nei suoi personaggi. L'intervista

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Al Teatro Marconi di Roma - fino al 7 gennaio - Testimone di Nozze con Siddhartha Prestinari, Felice della Corte, Maria Vittoria Argenti, Massimo Ceccovecchi. Regia e adattamento di Felice Della Corte e Siddharta Prestinari. Aiuto Regia: Rebecca Righetti. Scene: Giulia Colombo. Costumi: Lucia Mirabile.

È Siddhartha Prestinari a prestare voce e volto al personaggio di Lilly, fidanzata con Benny (Felice della Corte)  e prossima alle nozze. La commedia mette in risalto la caducità della coppia e dell’amore ed è ricca di colpi di scena. Il tema è stato trattato spesso al cinema ed in televisione ma in questa commedia offre maggiori spunti di riflessione, indagando maggiormente sui sentimenti e su ciò che rende fragili uomini e donne nel rapporto di coppia. 
Nella Commedia “Testimone di nozze” di Jean-Luc Lemoin interpreti Lilly, che personaggio è? 
Sono la futura sposa, sono fidanzata con Benny da ben dodici anni e dopo aver rodato il nostro rapporto abbiamo deciso di convolare a nozze. Pur essendo una coppia matura decidiamo di fare il grande passo.

Perché perdi le staffe quando Benny decide di invitare a cena Luca (Massimo Ceccovecchi) il testimone di nozze con Elynea la fidanzata (Maria Vittoria Argenti)? 
Mi arrabbio perché non sapevo che lui fosse fidanzato di nuovo. Prima uscivamo in quattro con la sua precedente fidanzata che era una mia carissima amica. Si erano lasciati due anni prima della cena e lui aveva agito in malo modo, l’aveva fatta molto soffrire. Questa cosa la tollero con grande fatica perché trovo che sia una persona molto scorretta, impulsiva e poco sincera. Questo è il preambolo e quando vengo a scoprire che è addirittura fidanzato e si presenta con questa bellissima ragazza che potrebbe essere quasi la figlia, lì non ci vedo più. Perdo totalmente il senso della ragione.
La tua carriera parte con la danza, sei figlia d’arte e hai studiato mimo con Marcel Marceau che ricordi hai di quell’esperienza? 
Ho un ricordo molto bello, avevo dieci anni. Mia madre aveva organizzato questo seminario e con lui c’era anche Lindsay Kemp che faceva uno spettacolo a Montepulciano. L’avevo già conosciuto molto prima perché mia madre era una sua allieva. Con me era molto tenero e in quell’occasione quando ho studiato con lui aveva un particolare affetto nei miei confronti perché ero abbastanza portata per l’arte del mimo e per lui da bravo “nonno” vedere un giovane talento così curioso lo inorgogliva. Quando andavo a vedere i suoi spettacoli ero sempre in estasi. Ho imparato l’arte del silenzio anche grazie a lui.
La prima regola per un attore è la naturalezza e la capacità di comunicare emozioni anche senza l’ausilio della parola. Che ne pensi? 
È la mia regola di base, l’ho imparata da mia madre, da Maestri americani, da spettatrice, lavorando come coach, quando insegno a giovani artisti o colleghi che si vogliono preparare. A mio avviso la parola è bellissima ma se non è sostenuta dall’emozione è soltanto indicativa. Riuscire a recitare un'emozione, la tensione, la gioia, il piacere, l’erotismo, il silenzio, la comunicazione corporea, per l’attore è una grandissima possibilità.

“L’ho imparato da spettatrice”. Non pensi che il pubblico sia abbastanza indisciplinato? 
È vero, il pubblico è molto indisciplinato nel seguire la storia, i personaggi, nell’arrivare in ritardo a teatro. Spesso noi attori ci ritroviamo dietro le quinte ad aspettare gruppi che stanno cercando parcheggio. È un’indisciplina che rasenta il paradosso. Credo moltissimo nel teatro come specchio della società in cui si può ridere, si può ragionare, si può semplicemente evadere. È un contesto molto utile per crescere, per divertirsi e per confrontarsi. Diamo forza al Teatro.
Nel 1999 hai messo in scena “La voce umana” di Jean Cocteau. Com’è nata l’idea? 
L’idea è nata da mia madre che mi ha diretto in questo testo che lei ha amato moltissimo. Stavo sperimentando in maniera molto intensa tutto il lavoro del metodo che avevo fatto, è nato un po’ per gioco e come il libro di cui porto il nome “Siddhartha” sono quelle occasioni che ogni tanto nella vita ti si ripropongono e che mi piace riconsiderare. L’abbandono di un amore a venti anni ha una forza, a quaranta ne ha un’altra e probabilmente a sessanta, settanta ne ha un’altra ancora. È nato come esperimento ed anche di quello ne ho un bellissimo ricordo. 
Di recente hai condotto una Master Class con il Metodo Strasberg. Cosa consiglieresti a dei giovani che volessero intraprendere la tua carriera?  Fortunatamente io lavoro tanto con Master Class con attori giovani e colleghi. Il consiglio che posso dare a prescindere dalle tante scuole che ci sono e non necessariamente la scuola che propongo io che ho imparato da mia madre e da questi maestri americani, non è necessariamente il verbo. Quello che dico sempre io è che un attore deve essere curioso, deve essere una spugna, deve rubare. Ecco perché dico da spettatrice perché io stessa lo sono tutti i giorni, nella metropolitana, alla fermata dell’autobus, quando vado a teatro, quando sono alla Posta per pagare le bollette. Ognuno di noi racconta delle cose ed ognuno di noi ha il dovere di carpire tanti piccoli segmenti delle persone che gli stanno accanto. Archiviare situazioni, ricordi, posture, emozioni, per poi proporle nei suoi personaggi.  
Foto di Valerio Faccini


Elisabetta Ruffolo
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Norbert Nagy, uscito "The Christmas night - live concert" il 1° cd live

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In attesa del primo inedito "Maree", brano che uscirà a Gennaio 2018, ecco "The Christmas night - live concert", il primo cd live di Norbert Nagy è disponibile dal 20 Dicembre in tutti gli store digitali, un album live che contiene 12 canzoni natalizie, reinterpretate dal tenore romeno. Registrato al Boston Opera House con la Boston Symphony Orchestra, l'album è stato successivamente mixato al DDA Studio Recording da Marco Della Bona.



Biografia:

NORBERT NAGY è nato a Satu Mare (Romania) nel 1987.  
Ha completato gli studi di canto lirico presso l’Accademia di Musica “G. Dima” di Cluj-Napoca nel 2010. Si è trasferito in Italia, dove nel 2012 ha conseguito il diploma accademico di II livello in canto a indirizzo solistico presso il Conservatorio “G.Puccini” di La Spezia. Nel periodo 2009/2010 ha frequentato i corsi di canto tenuti da Antonella Banaudi nell’ambito dei “Laboratori di ricerca e di perfezionamento musicale” di Lizzano in Belvedere (Bologna). Nel suo Paese ha tenuto molti concerti lirici e nel 2010 ha debuttato con l’opera“Rigoletto” di Verdi nel ruolo del Duca di Mantova. Nel 2011 ha interpretato il ruolo di Ruiz ne “Il Trovatore” di Verdi andato in scena presso i teatri di Busseto e Fidenza in una produzione del teatro Regio di Parma. Nello stesso anno ha cantato come solista nella “Messa dell’incoronazione” di Mozart. Recentemente ha cantato nell’opera “Amahl and the Night Visitors” di Menotti, andata in scena presso il teatro civico della Spezia e il teatro “Chiabrera” di Savona nel ruolo di Kaspar. Nel Giugno di quest’anno ha interpretato, come solista, la “Missa criolla”di Ramirez, in un applaudito concerto presso la sala Dante di La Spezia. Dal 2011 ha partecipato a numerosi concerti e galà lirici in varie città italiane.  È risultato idoneo all’audizione per il coro dell’Opera di Montecarlo, nonché per il coro del “Festival Puccini” di Torre del Lago, dove ha lavorato nelle stagioni estive 2012 e 2013 e 2014 partecipando a tutte le produzioni. Il 20 Ottobre 2013 ha partecipato al 1° concorso internazionale Richard Wagner indetto dal Conservatorio di La Spezia dove si è classificato al 3° posto. In estate con il Teatro di Salerno ha  interpretato l' Opera Carmen in Cina all' Opera House Guangzhou e nel 2014 ha seguito una Masterclass con il famoso tenore Andrea Bocelli.

Dal 2014 è insegnante di canto al Liceo Artistico Musicale F. Palma di Massa,e dal 2015 ha lanciato un album pop-lirica che si chiama "La voce delle emozioni". Nel 2016 è stato coinvolto in una produzione di Simon Boccanegra G.Verdi, ai teatri di Pisa, Luca e Livorno e nel 2016 ha debuttato con l’opera Gianni Schicchi nel ruolo di Rinuccio.


Nidaa Badwan, dal 22 gennaio la mostra fotografica “Cento giorni di solitudine” a Palazzo Patrizi di Siena

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Una mostra che ha girato e sta girando il mondo, approda a Siena. Dal 22 Gennaio al 2 Febbraio 2018 la Galleria “Cesare Olmastroni” a Palazzo Patrizi ospiterà, grazie alla collaborazione tra la Compagnia MOTUS, il Comune di Siena e l’Unicoop Firenze, Sezione soci di Siena, la mostra “Cento giorni di solitudine” di Nidaa Badwan, fotografa emiratina con cittadinanza palestinese, di grande fama internazionale.

La mostra fotografica, che è già stata presentata a Gerusalemme, Kolding, Berlino, New York , Miami,  Dubai, San Marino e in alcune città italiane tra cui Ravenna e Forte dei Marmi, nasce dall’esilio autoimposto dell’artista, che il 19 novembre del 2013 si chiuse in una stanza, la sua piccola e colorata camera da letto di soli nove metri quadrati, e ci rimase venti mesi per protestare contro il conflitto Fatah–Hamas che da anni imperversa in Palestina e nella Striscia di Gaza e per le minacce ricevute da Hamas. 
Alcuni miliziani l’avevano infatti fermata per strada, durante l’organizzazione di un evento artistico, contestandole il mancato uso del velo. Rientrata a casa, dopo 8 giorni di prigionia e di violenze, Nidaa si rinchiuse in un auto-esilio volontario dalla propria comunità, per rimanere nell’unico spazio dove poteva essere libera come donna e come artista. Un esilio vissuto allo scopo di denunciare la condizione di isolamento e di mancanza di libertà che caratterizzano la vita quotidiana della popolazione, in particolare di quella femminile, all’interno di un territorio fortemente militarizzato, dove l’esercizio dei diritti individuali diventa una sfida che si rinnova ogni giorno.
Nei venti mesi trascorsi nella sua stanza, Nidaa ha prodotto gli splendidi autoritratti fotografici che compongono la mostra: opere che secondo alcuni critici d’arte ricordano le nature morte di Jean-Baptiste-Siméon Chardin, i chiaroscuri di Caravaggio, le scene teatralizzate di Jacques-Louis David.

La mostra segna l’inizio delle manifestazioni culturali connesse alla decima edizione di Move Off, rassegna internazionale di danza contemporanea, organizzata dalla Compagnia MOTUS nell’ambito della stagione teatrale del Teatro dei Rinnovati di Siena dal 31 Gennaio al 2 Febbraio 2018. 
La Rassegna ospita compagnie e giovani coreografi provenienti da tutto il mondo (Germania, Regno Unito, Albania, Korea) e, nella serata finale, organizzata dal Comune di Siena in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo, “DIS-CRIMINE” l’ultima produzione degli stessi MOTUS. 
Tra gli eventi, anche il Convegno “Rigener-arti” presso l’Università per Stranieri di Siena nel quale si affronta il tema della cultura come volano per lo sviluppo e la crescita dei cittadini.

Sky Arte HD, dal 1° gennaio in prima tv assoluta "Wilde Salomè" di e con Al Pacino

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La Salomé di Oscar Wilde, dramma in atto unico scritto nel 1891 in francese e tradotto tre anni dopo in inglese, è uno dei maggiori capolavori del teatro e della letteratura mondiale. L’attore e regista premio Oscar Al Pacino nel 2011 ne fa un film: WILDE SALOMÈ, vincitore del premio Queer Lion durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia, che arriva per la prima volta in TV su Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky) lunedì 1° gennaio alle 21.15.

Pacino è affascinato dalla figura di un autore ribelle e pronto a pagare di persona le proprie scelte anticonformiste come Wilde. La vicenda della passione fatale di Erode per la giovane figlia della moglie Erodiade, Salomé, profetizza infatti in modo inquietante le sorti del suo geniale autore, Oscar Wilde.

«Wilde Salomé è l’esplorazione di una pièce teatrale che mi ha impegnato per molto tempo – ha dichiarato Al Pacino - Ho spogliato l’opera di tutti i suoi costumi e scenari complessi, presentandola e analizzandola nella sua essenza. Jessica Chastain è sensazionale nel ruolo di Salomé e mi ha aiutato molto nella mia personale scoperta del mondo di Oscar Wilde. Wilde Salomé – ha concluso - non è un film narrativo tradizionale, né un documentario. È sperimentale,  l’emancipazione di un’opera che continua a vivere».

Wilde Salomè, diretto e interpretato da Al Pacino, con Jessica Chastain, Kevin Anderson, Roxanne Hart, Estelle Parsons è un progetto teatrale-cinematografico-biografico dell’attore e regista che nel 2006 aveva portato a teatro un suo allestimento della Salomé di Wilde, il film alterna le riprese della produzione teatrale con le sue riflessioni sulla tragedia e sul suo autore.

AL TRIESTE FILM FESTIVAL I PREMI DEI CRITICI DEL SNCCI AI MIGLIORI FILM DEL 2017

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Prosegue la collaborazione tra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e il Trieste Film Festival, in programma dal 19 al 28 gennaio 2018, ancora una volta uniti per premiare all'inizio dell'anno nuovo i migliori titoli usciti nelle sale italiane nell'anno appena trascorso.

Due i riconoscimenti, al miglior film italiano e al miglior film internazionale, che saranno assegnati domenica 21 gennaio.
Tra gli italiani, a "imporsi" - dopo il successo al Festival di Cannes - è stato A Ciambra di Jonas Carpignano: il film è infatti risultato il più votato nel referendum promosso dal Sindacato tra tutti i propri soci.

Elle di Paul Verhoeven è invece il il miglior film in assoluto fra tutti quelli distribuiti in sala nel nostro Paese nel corso del 2017. In questo caso a votare è stata la commissione incaricata di segnalare i Film della Critica, composta da Enrico Azzano, Massimo Causo, Adriano De Grandis, Piera Detassis, Francesco Di Pace, Nicola Falcinella, Fabio Ferzetti, Beatrice Fiorentino, Federico Gironi, Roberto Manassero, Raffaele Meale, Paolo Mereghetti, Franco Montini, Giona A. Nazzaro, Federico Pontiggia e Giulio Sangiorgio.

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Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l'edizione "zero"è datata 1987), il Trieste Film Festival - diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo - è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell'Europa centro-orientale, che continua a essere da trent'anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell'Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.

GIUSEPPE CEDERNA, dal 10 gennaio al TEATRO INDIA di Roma riparte "MOZART": "è tornato a trovarmi"

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Giuseppe Cederna ritorna in tournèe da mercoledì 10 gennaio, alle ore 20.00, al Teatro India di Roma (fino al 21 gennaio - ingresso 22 euro - lun riposo dom h 17.00 - www.vivaticket.it) con lo spettacolo “MOZART il sogno di un clown”, musiche di Wolfgang Amadeus Mozart eseguite dal vivo dal pianista M° Sandro D’Onofrio.
Da venerdì 12 gennaio sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming “Mozart – Ritratto di un genio”, il nuovo disco di Sandro D’Onofrio, il pianista classico protagonista dello spettacolo di Giuseppe Cederna.
Questi i primi appuntamenti della tournée: Teatro India, Roma  dal 10 al 21 gennaio; Teatro Faraggiana, Novara - 8-9 febbraio; Teatro Civico, La Spezia  19 febbraio; Teatro Comunale, Marmirolo - 17 marzo; Teatro Biondo, Palermo - dal 23 marzo all’8 aprile; Teatro Miela, Trieste - dal 2 al 4 maggio. "MOZART il sogno di un clown"è una co-produzione Art Up Art e Teatro Franco Parenti.

«Dopo quasi trent’anni Wolfgang Amadè è tornato a trovarmi. - commenta Giuseppe Cederna - Mi ha chiesto di aiutarlo a ritrovare sé stesso. Di provarci almeno. Di raccontare la mia e la sua storia. Di tornare, per amore suo, a fare il clown come una volta. Ed eccomi qui.»

“MOZART il sogno di un clown” è un monologo originale, un viaggio impervio ed esilarante tra la vita del genio e il miracolo della sua musica. Il testo, scritto da Giuseppe Cederna, é ispirato alla biografia “Mozart” di Wolfgang Hildesheimer. A dar corpo e voce a Mozart, un attore e un pianista, l’uno alter ego dell’altro in un continuo gioco di trasformazioni e specchi. Ecco quindi l'enfant prodige perennemente in tournée per le strade dissestate d'Europa; ecco le acrobazie e il talento per la comicità fecale tramandatagli dalla mamma; ecco il virtuoso, l'impareggiabile buffone, il Flauto Magico e il Don Giovanni. Le umiliazioni, i successi, gli amori e i dolori che hanno segnato la fulminante esistenza di quello che Wolfgang Hildesheimer ha definito: «uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato per l'umanità nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, ad ogni modo mai più ripetuto, capolavoro.»


GIUSEPPE CEDERNA debutta nel 1977 a Piazza Navona come clown di strada. Nel ’78 fonda con Memo Dini la compagnia Anfeclown dove si metterà in luce per una comicità surreale e principalmente fisica. Conclusa la vena autarchica, in teatro lo ricordiamo nel “Sogno di una notte d’estate” del Teatro dell’Elfo, regia di Gabriele Salvatores; in “Amadeus” di P. Shaffer a fianco di Umberto Orsini regia di Mario Missiroli; ne “Il giardino dei ciliegi” di A. Cechov regia di Gabriele Lavia; in “Puntila e il suo servo Matti” di B. Brecht regia di Pino Micol; ne “La Febbre” di W. Shawn regia di Giorgio Gallione; ne “Il grande viaggio” di Giuseppe Cederna e Francesco Niccolini; dal 2015 ne “L’Ultima Estate dell’Europa”, spettacolo sulla Prima Guerra Mondiale di Giuseppe Cederna e Augusto Golin, regia di Ruggero Cara. Dal 2017 anche in “Da questa parte del mare” di Gianmaria Testa, regia di Giorgio Gallione. Al suo impegno teatrale alterna, dagli esordi, un’interessante attività cinematografica. Premio Oscar con il film “Mediterraneo” di G. Salvatores nel 1991 nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con Scola, Bellocchio, Comencini, Monicelli, i fratelli Taviani, Soldini, Brizzi e Rob Marshall. Ha pubblicato con Feltrinelli “Il Grande Viaggio”, un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange; “Piano Americano”, lezioni di sopravvivenza nella giungla dorata di un set Hollywoodiano e, con il fotografo Carlo Cerchioli, “Ticino, le voci del Fiume - Excelsior 1881”.


EMMA ritorna con "ESSERE QUI", nuovo album il 26 GENNAIO. Dal 5 GENNAIO in radio e in digital download il 1° singolo "L'ISOLA"

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Oggi, lunedì 1 gennaio, EMMA ha annunciato a sorpresa sui social il suo ritorno discografico, a distanza di due anni, con “ESSERE QUI”, titolo del sesto album di inediti in uscita venerdì 26 GENNAIO su etichetta Universal Music.

La copertina di “ESSERE QUI, che è stata svelata stanotte allo scoccare del 2018 sui social network dell’artista insieme alla data diuscita dell’album, è un’immagine che ritrae Emma per le strade di New York in uno scatto della fotografa internazionale Kat Irlin.

«Mi sono presa il tempo necessario, il mio tempo – racconta EMMA - Il tempo di fare e di disfare, di suonare e di risuonare, di cantare e di ricantare, il tempo per capire. Il tempo per essere felice. […] ESSERE QUI. Si chiama così questo nuovo album. Perché è già tantissimo esistere e fare ciò che amo di più. ESSERE QUI e avere la possibilità di raccontarmi e di raccontare ed essere scelta e amata da così tante persone, talmente tante che un cuore solo non le può contenere. ESSERE QUI e mostrarlo più che dimostrarlo. ESSERE QUI dove sono sempre stata, su un palco o per la strada seduta su un marciapiede qualunque in un giorno qualunque, guardo l’orizzonte dove tutto inizia per me, senza mai una fine.
ESSERE QUI adesso è vostro. In ogni canzone ho messo una parte di me…spero la migliore! Grazie da sempre e per sempre».

Ma le sorprese non finiscono qui, “ESSERE QUI” sarà anticipato dal nuovo attesissimo primo singolo “L’ISOLA”: in tutte le radio, sulle piattaforme streaming e nei digital store da venerdì 5 gennaio.

Da oggi, inoltre, il brano è disponibile in pre-order su iTunes (https://umi.lnk.to/Lisola) e in pre-save su Spotify (www.umgitaly.com/lisola).

Cinema, “Bright” di David Ayer la più costosa produzione cinematografica di Netflix. La recensione di Fattitaliani

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Recensione di Andrea Giostra.

L’ultima produzione cinematografica di Netflix, si dice anche la più costosa finora con un costo di oltre 100 milioni di dollari, è “Bright” di David Ayer. Lo stesso regista di “End of Watch” (2012) e “Suicide Squad” (2016). Questa volta i protagonisti, di questo nuovo poliziesco fantasy, sono i bravissimi Will Smith, nei panni di Scott Ward un “poliziotto umano”, e Joel Edgerton, nei panni Nick Jakoby un “poliziotto orco”
Il genere è Azione, Fantasy, Fantascienza, Thriller, e certamente piacerà ai cineamatori che si appassionano a questi racconti. Non è un film per tutti, non lo è soprattutto per coloro che amano il cinema visto da una prospettiva realista. Di “realismo” qui ci sono le dinamiche tra culture, razze, tradizioni, costumi, usanze, appartenenze a clan e legami di sangue, le azioni frutto di fiducia e tradimenti, di amore per la giustizia e la viscerale cupidigia per il potere e il danaro, di volontà di dominare il mondo o di migliorarlo, di bonaccia al galleggiamento per sopravvivere o di rischio per il cambiamento… insomma, le cose che tutti viviamo e che tutti sogniamo quotidianamente, chi più chi meno… Sono tutte queste le componenti che riescono ad essere ben miscelate in questo interessante film che tratta dinamiche umane e sociali con leggerezza, con una buona dose di umorismo, e con un messaggio che riesce a lanciare solo allo spettatore attento che saprà coglierlo. Chi vedrà, forse, capirà!
È una storia che descrive una città turbolenta, una Losa Angeles di un futuro non troppo distante dai giorni nostri, travagliata, confusionaria, a più strati sociali e di potere, dove il caos primeggia sull’ordine. Una città popolata da umani, elfi, orchi, fate, e dove il potere assoluto è affidato alla magia, ad un trittico di bacchette magiche che solo una Bright potrà governare. La coppia di agenti Ward e Jakoby, durante un loro normale pattugliamento notturno, si renderanno protagonisti di un susseguissi di accadimenti che cambieranno le sorti del mondo, cercando di proteggere con la loro stessa vita una ragazza elfo di nome Tikka (Lucy Fry).
Scheda:
Titolo originale: “Bright”
Regia di David Ayer
Produzione Clubhouse Pictures, Overbrook Entertainment, Netflix
Distribuzione Netflix
Sceneggiatura Max Landis
Musiche di David Sardy
Con Will Smith, Joel Edgerton, Noomi Rapace, Kenneth Choi, Brad William Henke, Lucy Fry, Edgar Ramirez, Ike Barinholtz, Brandon Larracuente, Dawn Olivieri, Andrea Navedo, Alex Meraz, Chris Browning, Matt Gerald
ANDREA GIOSTRA

Teatro della Cometa, Michela Andreozzi dal 10 gennaio in MALEDETTO PETER PAN, regia Massimiliano Vado

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Sarà in scena al Teatro della Cometa, dal 10 al 28 gennaio, MALEDETTO PETER PAN di Michele Bernier e Marie Pascale Osterrieth. Lo spettacolo tratto dal fumetto “Le Demon de Midi” di F. Cestac - Ed. Dargaud, vede protagonista Michela Andreozzi e alla regia Massimiliano Vado.

“Maledetto Peter Pan” (in originale “Le Demon de Midi”) è un fortunato spettacolo francese, clamoroso successo di pubblico e critica, che finalmente debutta anche in Italia. Nasce come un fumetto della geniale Florence Cestac, diventato poi uno spettacolo teatrale grazie all'attrice comica Michele Bernier e alla regista Marie Pascale Osterrieth (e successivamente un film), è un progetto tutto femminile. Medesima fortuna ha avuto a Roma, dove, appena dopo tre settimane dal debutto al Teatro Sette, è stato notato dal Teatro Sala Umberto e messo in programmazione all'istante.
A metà tra una commedia, uno stand-up e un monologo, in cui l'attrice porta in scena tutti i personaggi, lo spettacolo nasce dall'idea di raccontare, ridendo fino alle lacrime, un dramma che tutti conoscono: le Corna. Ma non corna qualsiasi, piuttosto quelle generate dalla pericolosissima “Crisi di Mezza Età”, conosciuta anche come “Sindrome di Peter Pan”, una temibile patologia che colpisce gli uomini giunti alle soglie dell'età matura che male accolgono il cambiamento, vissuto più come l'inizio della fine. Come direbbe Piero Angela: “L'esemplare umano maschio, passata la quarantina, è solito abbandonare la sua compagna per rivolgersi verso nuovi pascoli, più verdi, al fine di rinvigorire la sua virilità”. A scapito delle mogli. "Tu sei la Donna Della Mia Vita, lei è un'altra cosa... è una Fatina!" - dice Lui candido, andandosene via proprio con la suddetta, giovanissima Fatina. E chi resta sul divano a fare i conti con la vita, i bilanci, il figlio e soprattutto la Realtà, è Lei: la Moglie, la Donna, la Cornuta che, come prima ipotesi, trova soddisfacente solo quella del suicidio. La voce (rotta, disperata, cattiva ma sempre esilarante) della protagonista, racconta tutte le fasi dell'Elaborazione del Lutto: la Depressione sul Divano, il Confronto con parenti ed amici (che naturalmente già sanno), la ricerca di un Ex Disponibile alla Consolazione, la feroce Autocritica che sfocia nella Flagellazione.
Mille le domande che la protagonista si pone, e noi con lei: cosa fa funzionare una Coppia? Perché alcuni restano insieme ed altri no? A che punto sono i rapporti tra uomo e donna? La Coppia continua a rimanere un mistero, un tema da aggiornare costantemente perché i ruoli, le abitudini e il linguaggio si evolvono. A tutti gli effetti, “Maledetto Peter Pan” è una istantanea della nostra società e sebbene sia ritratta dal punto di vista femminile, tuttavia non è mai contro il Maschio tout-court, anzi. Non ci sono vittime e carnefici, c'è la vita. E la vita non sa mai dove ci porta: è un viaggio che, comunque vada a finire – le ipotesi restano aperte! – ci regala sempre una nuova consapevolezza. Divertente, caldo, consolatorio e irriverente, “Maledetto Peter Pan” riguarda in ultima analisi ognuno di noi: tutti, in un momento o in un altro, ci siamo rotti i denti su quella meravigliosa, devastante, irrinunciabile avventura chiamata Amore. E lo faremo ancora.
Foto di Gabriele Gelsi
10 | 28 GENNAIO 2018
MALEDETTO PETER PAN
di Michele Bernier e Marie Pascale Osterrieth
(dal fumetto “Le Demon de Midi” di F. Cestac - Ed. Dargaud)
traduzione e adattamento Carlotta Clerici e Antonella Questa
con Michela Andreozzi
regia Massimiliano Vado

Teatro della Cometa  - Via del Teatro Marcello, 4 – 00186
Orario prenotazioni e vendita biglietti:  dal martedì al sabato, ore 10:00 -19:00 (lunedì riposto), domenica 14:30 – 17:00 - Telefono: 06.6784380
Orari spettacolo: dal martedì al venerdì ore 21.00. Sabato doppia replica ore 17,00 e ore 21,00. Domenica ore 17.00. Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.
Riduzioni per lettori di MEDIA&SIPARIO, CULTURAMENTE, SALTINARIA e GUFETTO           
e PER GLI ASCOLTATORI DI  Radio Italia


CICATRICI IPERTROFICHE E CHELOIDI, QUANDO I SEGNI DELLA PELLE SI CURANO CON IL LASER

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Accettare le imperfezioni del corpo o intervenire per limitare il difetto?
Esistono diverse scuole di pensiero a riguardo, ma quando si tratta di cicatrici il discorso cambia totalmente. Queste formazioni sono la conseguenza di un trauma che nasce da una ferita accidentale, da un’operazione chirurgica, in alcuni casi anche da un banale processo infiammatorio. Per capire se possiamo trattare con successo  una cicatrice è necessario uno studio non invasivo della sua struttura, ed anche la valutazione della sede e del tempo di insorgenza. Se la volontà è quella di operare, è importante sapere che è preferibile intervenire  quando la componente vascolare del tessuto cicatriziale è ancora attiva. Come riporta il National Center for Biotechnology Information (NCBI), ogni anno ben 100 milioni di persone sono vittime di cicatrici, come risultato di circa 80 milioni di operazioni. Per curare queste lesioni, le ultime novità nel campo della chirurgia estetica indicano il laser come soluzione ottimale e poco dolorosa. Questi trattamenti rappresentano quindi una preziosa possibilità di cura per le persone con cicatrici cutanee che in molti casi provocano conseguenze fisiche, estetiche, psicologiche e sociali.

“I disagi riferiti da persone che presentano cicatrici ipertrofiche o cheloidi riguardano l'aspetto estetico e funzionale della lesione – afferma il dott. Giovanni Cannarozzo, professore presso l’Università di Tor Vergata Roma e responsabile dell'ambulatorio di laserterapia del Policlinico di Tor Vergata  -. La chirurgia estetica è storicamente e culturalmente il riferimento dei pazienti che presentano esiti cicatriziali, ma in realtà per molte cicatrici la laserterapia offre soluzioni importanti. Il Dye laser 595 nm ha un’azione sul tessuto vascolare che sostiene ed alimenta la cicatrice ipertrofica vascolarizzata o il cheloide di recente formazione. In tali lesioni ridurre la componente vascolare significa far regredire parzialmente il tessuto esuberante con evidenti vantaggi sullo spessore, larghezza, colore e consistenza della cicatrice. Le conseguenze degli esiti cicatriziali riguardano, come detto, aspetti estetici, funzionali e naturalmente psicologici, in rapporto alle diverse sensibilità dei pazienti ed al tipo di vita lavorativa e sociale che hanno”.

Le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi sono la risposta della cute ad un trauma di varia natura: chimico, fisico, chirurgico, infettivo o di origine spontanea. Le cicatrici cheloidee raggiungono un volume importante e sono più invasive e fastidiose di altre. Tendono a non regredire facilmente rispetto alle ipertrofiche, sono più difficili da curare e possono insorgere progressivamente durante il processo di cicatrizzazione di una ferita. I siti più comuni dove si formano sono l' orecchio (padiglione auricolare) , il dorso, le spalle ed il torace (sede presternale). 

Molte pubblicazioni scientifiche sostengono la possibilità di trattare e migliorare parzialmente le cicatrici sia sotto l'aspetto estetico (riduzione del colore, spessore e larghezza) che sotto l'aspetto funzionale (riduzione della fibrosi e quindi della tensione). Tra i sistemi più innovativi per trattare questa problematica ci sono appunto i laser, in particolare il Dye laser 595 nm, già gold-standard per il trattamento di alcune anomalie vascolari (PWS o malformazione capillare pura). Questa lunghezza d'onda è fortemente assorbita dal tessuto vascolare (emoglobina ossigenata e ridotta) e ciò permette di trattare molti inestetismi e patologie che sono sostenute dalla presenza di questo tipo di tessuto. Ricordiamo a questo proposito il  trattamento dei capillari (teleangectasie) del volto, la gestione della fase di eritrosi stabile (arrossamento) della rosacea, la gestione degli angiomi rubino e degli angiomi stellari, la rimozione delle smagliature ancora in fase infiammatoria.

“La laserterapia segue diversi protocolli per il trattamento delle cicatrici – continua il dott. Cannarozzo. Si tratta di procedure ambulatoriali poco invasive da ripetere ciclicamente per periodi variabili di tempo,  di solito compresi fra i sei e i dodici mesi. Questi trattamenti hanno migliorato la prognosi degli esiti cicatriziali, anche se la diffusione di tali tecniche è ancora piuttosto limitata e spesso non applicata nelle condizioni più favorevoli. L'intervento con i sistemi laser dovrebbe essere piuttosto precoce per prevenire o ridurre comunque la formazione della cicatrice. Quasi sempre si interviene su esiti consolidati da tempo e ciò rende le procedure più lunghe e complesse. Il Dye laser oltre ad una azione sul tessuto vascolare svolge importanti azioni di controllo e regolazione su fattori di crescita implicati nello sviluppo e formazione della cicatrice. La cicatrice può quindi essere controllata nella sua evoluzione o successivamente rieducata (entro certi limiti di tempo) soprattutto se l'intervento è eseguito nelle fasi iniziali del processo di cicatrizzazione o comunque quando questo processo non si sia completamente consolidato.

La cicatrice è quindi il risultato del processo di guarigione di una ferita o in generale di un trauma della pelle. Purtroppo per alcune persone questo processo fisiologico di riparazione di un danno, si trasforma in un ricordo perpetuo dell’evento traumatico che lo ha provocato e si trasforma spesso in una problematica psicologica importante. Una ferita che segna il fisico e la mente: cicatrice e  psiche finiscono per influenzarsi negativamente. L’impatto psicologico può essere pesante, modificare la percezione di sé e diventare una preoccupazione costante.

In certi casi intervenire tempestivamente diventa essenziale, per evitare che il danno diventi più evidente con il passare degli anni. A dirlo è la dott.ssa Doris Day, professoressa di dermatologia presso il NYU Langone Medical Center, che mette in guardia soprattutto i giovani sulle conseguenze che si possono avere se si sottovaluta il problema. Non solo cicatrici ipertrofiche e cheloidee, molto spesso anche le cicatrici derivanti dall’acne hanno effetti negativi sulla psiche delle persone.

“L'informazione sulle possibilità della laserterapia nei riguardi delle cicatrici ha aumentato di molto le richieste di intervento con queste tecniche – conclude il dott. Cannarozzo -. Si tratta spesso di informazioni mediatiche che presentano ai pazienti soluzioni semplici e di immediata efficacia. Il percorso reale è spesso faticoso ed abbastanza prolungato. Il colloquio con il paziente ci porta quindi a valutazioni più precise sulle aspettative e ad una selezione vera delle lesioni da trattare. Il numero delle sedute varia caso per caso, ma la durata media del trattamento oscilla fra i sei ed i diciotto mesi. Per una valutazione prognostica precisa è inoltre necessario uno studio strumentale delle lesioni cicatriziali”.

Concerto di Capodanno con “Gerardo Di Lella Grand O’rchestra” e Roma Caput Musicae 2018

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Un successo annunciato per l’eclettico Maestro Gerardo di Lella e la sua “Gerardo Di Lella Grand O’rchestra” per il “ROMA CAPUT MUSICAE 2018” il concerto di Capodanno di Roma, che si è svolto, il 1° gennaio, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Giunto oramai alla sua quarta edizione, è divento un appuntamento imperdibile per i romani.

Ben settantuno i musicisti professionisti che hanno composto quest’anno l’orchestra per l’evento sostenuto e patrocinato dalla Camera di Commercio di Roma e Assemblea Capitolina e dalla Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma e Assemblea Capitolina. Un omaggio interamente rivolto alla musica del cinema italiano con quelle più belle che lo hanno reso eterno e famoso nel mondo.
Il taglio di nastro ed il via al concerto di Gerardo di Lella è avvenuto sulle musiche dell’Inno Nazionale Italiano con la standing ovation degli ospiti che lo hanno anche cantato insieme ai componenti dell’orchestra. Subito dopo un omaggio al Maestro Bacalov, da poco scomparso, con le musiche de “Il postino” per cui fu premiato con l’Oscar.
Tantissimi gli ospiti Vip che hanno affollato il parterre dell'Auditorium, tra cui Franco Nero a cui il maestro ha dedicato un pezzo in cui proprio l’attore era protagonista, ovvero Django, film diretto nel 1966 da Sergio Corbucci  e che rese Franco Nero noto a livello internazionale. In Platea nelle prime file anche Pippo Franco, Corrado Augias, Lando Buzzanca, Dario Salvatori, Adriana Russo, Nicola Pietrangeli, Gloria Paul, moglie del maestro Piero Piccioni ed il figlio Jason Piccioni, cui Di Lella ha dedicato una parte del concerto ricordando, non senza emozione, come fu proprio Piero Piccioni che lo avvicinò al mondo della musica del cinema. In sala tantissimi altri nomi noti della movida romana tra cui la giornalista ‎Marlene Loredana Filoni, Riccardo Bramante, la gallerista Sabina Tamara Fattibene e la pittrice Ester Campese e molti altri ancora.
Nel proseguo del concerto Gerardo Di Lella ha fatto gustare al gremitissimo auditorium le musiche composte per i film italiani da Nino Rota tra cui alcuni brani tratti da “La strada” film del 1954 diretto da Federico Fellini, ma anche dal Padrino per il capolavoro di Francis Ford Coppola con Marlon Brando, e alcuni  brani tratti da Amarcord di Fellini. Omaggio a Trovajoli ma anche una parte ampiamente dedicata al maestro Morricone con brani tratti da Malena, da “The Mission Main” con il bellissimo "Tema per oboe" e ancora “C’era una volta il west”, “Il clan dei Siciliani” e “Nuovo Cinema Paradiso”.
Per Piovani tra i brani che il maestro Di Lella ha scelto per il concerto di capodanno anche “La vita è bella” film del 1997 diretto e interpretato da Roberto Benigni. Stupenda anche la musica di More tratta dal film “Mondo Cane” del maestro Riz Ortolani. L’omaggio di Gerardo Di Lella per il maestro Stelvio Cipriani, che avrebbe dovuto essere presente in sala, ma che non ha potuto presenziare per motivi di salute, è stato con le musiche realizzate per il film “Anonimo Veneziano”.
Un ampio omaggio a Piero Piccioni con le musiche che hanno sottolineato anche tante interpretazioni di Sordi tra cui “Il Prof. Dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste” o “Un italiano in America” con il brano Amore, amore, amore, dal film Fumo di Londra “Breve Amore”, “Finché c’è guerra c’è speranza”, “Il Tassinaro”. Infine anche il brano della romanità intera di Alberto Sordi “E và E và”, scritta da Mattone e Migliacci e che Sordi portò al successo cantandola ad un Sanremo, quello del 1981 esattamente, ai più è forse più nota come  “Te c’hanno mai mannato a quel paese”.
In chiusura l’ottimo Gerardo di Lella ha presentato ad uno ad uno tutti i componenti dell’orchestra e si è poi intrattenuto affabilmente con tutti coloro che si accalcavano per salutarlo e dargli gli auguri.
Ester Campese

PIAGHE di e con Arianna Porcelli Safonov in scena al Teatro lo Spazio dal 4 al 7 gennaio

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Sono piccole cose, niente di grave. O forse si. Sono messaggi subliminali spacciati per avveniristici, pensieri morali che non puoi contraddire altrimenti sei anacronistico. E poi negozi dove vieni telecomandato a comprare senza scelta personale oppure tendenze e professioni che l’universo ha decretato essere cool e tu non puoi dissentire. Sono stili di vita ai quali, se vuoi essere accettato, non puoi sottrarti. Queste sono le nostre Piaghe: castighi che pensavamo fossero divini e che invece la nostra società si autoinfligge, senza dirselo. Meccanismi culturali che inaridiscono, frustrano, immiseriscono il nostro genere. E mentre il mondo le chiama, appunto, tendenze, noi sentiamo una vocina nello stomaco che le chiama col loro nome proprio: problemi sociali,Piaghe.
DAL 4 AL 7 GENNAIO
dal giovedì al sabato ore 20.30
domenica ore 17.00
PIAGHE
Testi di Arianna Porcelli Safonov
Con: Arianna Porcelli Safonov 

VIDEO-TAVOLE di Steve Magnani 

Biglietto intero 12 euro
Biglietto ridotto 9 euro
Tessera semestrale 3 euro

Teatro Lo Spazio, Via Locri, 42 Roma  0677076486  0677204149


Fresi, Pasotti, Placido e Ruffini nel "Sogno di una notte di mezza estate" firmato da Massimiliano Bruno: Teatro Eliseo 9 - 28 gennaio 2018

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Un vero e proprio teorema sull'amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni. Mito, fiaba e quotidianità si intersecano continuamente senza soluzione di continuità all'interno di questa originale versione del noto testo shakespeariano.

Quello che voglio da questo Sogno è tirare fuori la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. Puntellare con l'acciaio la dimensione razionale imprigionata nelle regole e nei doveri bigotti e rendere più libera possibile quella onirica, anarchica e grottesca. E così il nostro bosco sarà foresta, Patria randagia di zingari circensi e ambivalenti creature giocherellone, Puck diventerà un violinista che non sa suonare, Bottom un pagliaccio senza palcoscenico, Oberon un antesignano cripto-gay e Titania una ammaestratrice di bestie selvagge. L'intenzione è essere affettivi senza essere affettuosi, ferire per suscitare una reazione, divertire per far riflettere, vivere nella verità del sogno tralasciando la ragione asettica e conformista. Un “Sogno di una notte di mezza estate” che diventa apolide e senza linguaggio codificato, semplici suoni e immagini che sono meravigliose memorie senza mai essere ricordi.
 
 Sogno di una notte di mezza estate 
di William Shakespeare 
Adattamento di Massimiliano Bruno e Francesco Bellomo
 
e con 
Claudia Tosoni | Dario Tacconelli | Rosario Petix
Zep Ragone | Maurizio Lops | Tiziana Scrocca 
(compagnia formata da 14 attori)
 
Coreografie Annalisa Aglioti
 
Regia Massimiliano Bruno
 
Produzione L'ISOLA TROVATA
 
Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia ... noi altro non v'offrimmo che un sogno


PRIMA NAZIONALE 
Verona Teatro Romano - 26 luglio 2017

Durata: 2 atti - 2 ore e 15 minuti (intervallo compreso)
TEATRO ELISEO
Da martedì 9 a domenica 28 gennaio 2018

Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
Primo sabato di programmazione doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00

Biglietteria tel 0683510216
Giorni e orari: lun. 13 - 19, da martedì a sab 10.00 - 19.00, dom 10 - 16 
Biglietteria on-line: www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
 
Prezzi da 20€ a 40€

CLAUDIO BAGLIONI, annuncio social "un album riempito di nuove canzoni”

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Ieri sera CLAUDIO BAGLIONI ha postato sul proprio profilo Facebook il seguente messaggio di auguri ai suoi fan, annunciando “Alla fine dei mesi d’estate / un album riempito di nuove canzoni”.


Guardo l’anno che inizia
come si guarda un orizzonte lontano
dalla cima di un colle
pensando che il futuro è sempre
nel richiamo di una distanza
laggiù da colmare.
Nel fascino di qualcosa a cui dare forma.
Perché il tempo senza di noi
è un orologio senza lancette.
Un calendario senza foglietti.
Non è che una scatola vuota.
Sta a ciascuno di noi
riempirla di cose.
In questo prossimo anno
farò 50 anni di questo mestiere
che mi ha dato la vita
e che al centro della mia vita
è rimasto finora.
Tra un po’ più di un mese
finirò il mio lavoro
iniziato di corsa ad ottobre
di architettare un Festival di Sanremo
con le parole e la musica
che siano il centro
intorno al quale orbitare.
Alla fine dei mesi d’estate
un album riempito di nuove canzoni
con i suoni e i silenzi dell’emozione
che s’incontrano al centro del cuore.
In autunno un giro di grandi concerti
con la scena ed il palco
nel centro delle arene coperte
e in mezzo a quanti vorranno venire
per percorrere insieme
cinquant’anni di storie.
Per dare un senso e un valore
al balletto delle memorie
di quello che è stato
e di quello che ancora sarà.
Ed è questo il mio augurio per tutti:
colmare questa distanza
con i nostri passi migliori
e dare ai giorni che ci si fanno davanti
lo svolgimento più bello
che riusciremo ad immaginare.
Così questo 2018
sarà davvero un anno nuovo
e non soltanto un nuovo anno.
Così ci potremo augurare e augurarci
buon anno perché sia un anno buono.
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