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Progetto Prooftop, uscito "The Proof" il primo album

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Il progetto Prooftop nasce a Roma nel 2015 dalla collaborazione dell’mc e producer Danny Beatz e dall’mc Whisky The Ripper. Prooftop si propone come un combo rap/hip hop dal respiro di matrice electro.
Il disco è a tratti introspettivo, anche con toni seri, ma, distante dal conscious rap; altre volte si raccontano storie con una certa leggerezza. Il nuovo album dal titolo “The Proof“, è disponibile dal 24 febbraio in tutti i digital store (https://itun.es/it/dWL1hb), nel cd molti ospiti come Deal Pacino, Suarez, Johnny Roy, Duke Montana, Dj Don Plemo e William Pascal. Le produzioni classiche e attuali sono interamente curate da Danny Beatz e i numerosi featuring conferisco varietà e completezza a tutto il lavoro. Danny Beatz ha scelto di lavorare a tutte le basi secondo gusti e sfaccettature musicali di ogni artista chiamato a partecipare, ma, con l’intento di provare a creare un singolo potente per ogni traccia. Il cd esce con il primo video Chiama Dio, curato da Alternative Productions di Matteo Montagna.

Videoclip Chiama Dio
https://youtu.be/C72Nw4CNIuk

Ballo Opera di Vienna, l'Italia rappresentata dalla studentessa romana Carolina Salomoni

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Il 23 febbraio si è tenuta l'80° edizione e, come da tradizione, anche quest’anno una coppia italiana ha preso parte a questo Evento nato nel ‘700 ma che tuttora conserva inalterato il suo  fascino.

A rappresentare l'Italia alla cerimonia d'apertura del prestigioso Opernball di Vienna di quest’anno è stata Carolina Salomoni, vincitrice della X edizione del Gran Ballo Viennese di Roma. Carolina è una studentessa romana iscritta alla facoltà di Biologia di Tor Vergata accompagnata in questa occasione da Thomas Kirchberger, un affascinante giovane austriaco che aspira alla carriera diplomatica. È grazie al connubio e alla collaborazione nata tra Elvia Venosa, ideatrice dell’edizione italiana, l’Ambasciata d’Austria e la Città di Vienna, che ogni anno una giovane coppia ha il grande privilegio di partecipare al celebre “Ballo Dell'Opera di Vienna” che va in scena ogni anno nella capitale austriaca nella sera del giovedì grasso.
Serata unica nel suo genere, ancora oggi in tutto il mondo è considerato il “Ballo dei Balli” per eccellenza e, come ogni anno, la magia prende vita e l’incanto si ripete identico, per il pubblico in sala e per quello che segue l’evento in diretta (quasi due milioni di spettatori) in mondovisione.
Lo spettacolo ha inizio: la fanfara saluta le alte cariche dello Stato e i suoi ospiti, le oltre 140 coppie di debuttanti fanno il loro ingresso in sala, sfilando sulle note dell’orchestra sinfonica, le ragazze in abito bianco, con coroncina Swarovski sui capelli, i ragazzi in frac. Il design della tiara è ispirato all’intramontabile valzer “Danubio Blu”, la danza d’apertura del Ballo dell’Opera composta da Johann Strauss II e che celebrerà il suo 150° anniversario a febbraio 2017 ed è facilmente riconducibile nelle curve e nelle pietre blu intenso.

Molti figli e figlie di famiglie che contano, ma anche giovani qualunque da tutte le regioni dell’Austria e anche dall’estero (provenienti da ogni parte del mondo). Presenti le massime cariche dello Stato, compreso il presidente della Repubblica che siede nel palco che un tempo era dell’Imperatore, in sala ovviamente non manca mai tutta l’Austria che conta: dalla finanza, alla cultura, allo sport, alla politica. Dei 7000 biglietti messi a disposizione per il pubblico ogni anno circa la metà viene acquistato all’estero a dimostrazione di quanto questo evento mondano sia amato e riconosciuto nel mondo. Per chi non avesse mai visto lo spettacolo del Teatro dell’Opera di Vienna durante questa magica serata c’è da restare senza fiato. Il Gran Ballo Viennese di Roma è l'unico ballo Italiano gemellato con il Ballo dell'Opera di Vienna, nato nel 2007 ha il compito di rappresentare l'antica tradizione dei balli Viennesi nel mondo dando a tante giovani ragazze di età compresa tra i 15 e i 24 anni la possibilità di riassaporare i valori e le tradizioni dei balli viennesi e di vivere le magiche atmosfere dei balli Asburgici. 

Teatro Delfino, dal 9 al 12 marzo Marco Berry con "Mindshock - nessuna scelta è libera"

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Arriva per la prima volta a Milano Mindshock - Nessuna scelta è libera, il One Man Show di Marco Berry, in scena al Teatro Delfino dal 9 al 12 marzo 2017.

Mindshock è un viaggio alla scoperta dei meccanismi della psiche e della possibilità di influenzare i comportamenti, i gusti e perfino i pensieri attraverso le strategie e le tecniche della comunicazione: uno spettacolo divertente e coinvolgente in cui il pubblico può sperimentare direttamente “dal vivo” gli effetti dei messaggi subliminali e della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e verificare come sia facile lasciarsi condizionare, se non manipolare, dalle campagne pubblicitarie, dagli slogan e dalle suggestioni dei “consigli per gli acquisti” che creano bisogni e desideri.

Lo spettacolo è il risultato dell’esperienza che Marco Berry ha maturato lavorando in grandi aziende che tuttora lo chiamano per affinare le tecniche di comunicazione dei dipendenti. Sono le stesse strategie, gli stessi mezzi e le stesse armi utilizzate dagli anni '50 ad oggi, dai più grandi comunicatori al mondo per condizionare una scelta, inserite in uno show indimenticabile e coinvolgente sui meccanismi della mente.

«Dopo oltre dieci anni di studi e ricerche» racconta Marco Berry «con l'aiuto di un'equipe di psicologi, neuropsichiatri, formatori e esperti di comunicazione, ho messo a punto Mindshock, che è la spettacolarizzazione di tutte le tecniche, i sistemi e le armi utilizzate dai pubblicitari, dai grandi venditori, dalle sette religiose, dai politici e dalle grandi multinazionali per condizionare una scelta».
Esistono delle armi che permettono a chi ne è in possesso di condizionare le scelte altrui: Pnl, linguaggio non verbale, negoziazione, messaggi subliminali, trance ipnotica, illusioni sensoriali e tante altre.

Attraverso una serie di esperimenti, in cui il pubblico è sempre coinvolto, sia dalla platea che sul palco, Marco Berry dimostra come sia possibile ottenere dei risultati incredibili utilizzando tutte le armi della comunicazione. Ogni più piccola e segreta debolezza è utilizzata durante questa performance per influenzare e manipolare la mente e il comportamento di chi assiste.
Questo spettacolo ha bisogno di persone che si meraviglino davanti ai meccanismi della mente.


L'autore
Illusionista, prestidigitatore ed escapologo (esperto nell’arte di liberarsi dalle costrizioni fisiche come corde e catene), Marco Berry inizia la sua carriera di mago da giovanissimo: a 8 anni compare accanto all’attrice Isabella Biagini nel programma Sim Sala Bin, presentato dal mago Silvan. Catturato e divertito dall’esibizione a cui assiste scopre la sua vera passione: la magia. Inizia a studiare e già a 11 anni mette in scena i primi spettacoli. Ma l’incontro che cambia la vita di Marco è quello con Harry Houdini, il padre dell’escapologia. Marco replica i numeri più spettacolari del suo maestro spirituale, riuscendo a liberarsi da corde e catene immerso in una vasca d’acqua o da una cassa sotto terra.
Televisione
Marco è autore e conduttore di programmi televisivi. L’esordio è nel 1987 con la trasmissione per ragazzi Bim Bum Bam e le collaborazioni a La sai l’ultima? Domenica a casa nostra . In seguito collabora alla sceneggiatura e alla preparazione degli sketch diScherzi a Parte . La popolarità arriva nel 1997, quando Italia 1 lancia un nuovo programma di inchiesta e intrattenimento dallo stile irriverente: Le Iene . Marco è uno degli inviati. Con due edizioni di Danger Marco porta l’arte dell’escapologia in televisione. Con Invisibili racconta le storie personali di vagabondi e senzatetto. Con Vivo per Miracolo racconta storie spettacolari di persone che, in situazioni estreme, sono riuscite a sopravvivere. In Cash Taxi è il conducente conduttore di un taxi che porta a destinazione i passeggeri mettendo in palio 1000 euro a corsa. In Uno su Tutti entra nei centri commerciali italiani con un innovativo quiz show. Con Invincibili si cala nelle storie di chi, pur con la difficoltà di un handicap fisico, ha imparato a vivere una vita piena e straordinaria. In veste di inviato di Mistero indaga su casi irrisolti, fenomeni paranormali e leggende misteriose. In BauBoys è alla guida di un gruppo di giovanissimi in missione speciale per salvare animali in difficoltà.
E’ terminata da poco la messa in onda su Rete4 del suo ultimo programma Hello Goodbye, storie di arrivi e partenze, di lacrime e sorrisi, di abbracci ed addii, incrociate in aeroporto tra un check-in e l'altro.


Orario spettacoli Teatro Delfino: da giovedì a sabato ore 21.00; domenica ore 16.00

VENDITA BIGLIETTI ON LINE: www.teatrodelfino.it o www.vivaticket.it
La biglietteria del teatro apre i giorni di spettacolo secondo il seguente orario: dal giovedì al sabato alle ore 18.00 e la domenica alle ore 14.00.

Prezzi Biglietti
Intero: 20,00€
Ridotto over 60/Under 25/Studenti: 15,00€
Convenzioni e cittadini quartiere: 12,00€

Teatro Delfino – Piazza Piero Carnelli, Milano
Gestito per la Stagione Teatrale da ASS. IL MECENATE
tel. 333 573 0340 (da lunedì a venerdì ore 14-19)

Come arrivare con i mezzi pubblici:
Tram 27, Tram 12, Bus 45, Bus 175 | Fermata Ovidio

Come arrivare in macchina:
La zona è munita di parcheggio gratuito
Uscita tangenziale est: Mecenate/Forlanini

RAI1: A 'DOMENICA IN' OSPITI BIANCA GUACCERO, NINO E TONI D'ANGELO E PAOLA TURCI

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Paola Turci, con la grinta e il cuore di sempre, sarà ospite della puntata di “Domenica in” di domenica 26 febbraio e ripercorrerà con l’amico e conduttore Pippo Baudo i momenti più importanti della sua carriera artistica e i dolori, fino al ritorno dopo 16 anni sul palco di Sanremo e al suo rilancio artistico, in onda alle 17.05, su Rai1.
La bella e brava Bianca Guaccero, uno dei volti più amati della tv, intratterrà il pubblico parlando dei suoi numerosi programmi e show di successo mentre Nino D’Angelo presenterà, insieme al figlio Toni,  il film “Falchi”, di cui padre e figlio hanno curato rispettivamente colonna sonora e regia. Nino D’Angelo racconterà inoltre le tappe salienti della sua lunga carriera.In studio la Big Band diretta dal Maestro Bruno Biriaco, i balletti e le canzoni della showgirl Manuela Zero.

ERMAL META, "VIETATO MORIRE" al 1° posto della classifica FIMI: è il disco più venduto

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VIETATO MORIRE, la title track dell’album più venduto in Italia questa settimana, è la canzone che ERMAL META ha presentato alla 67esima edizione del Festival di Sanremo e che si è aggiudicata podio e Premio della Critica Mia Martini.

Nella serata delle cover, Ermal Meta ha inoltre affascinato il pubblico in sala, quello eurovisivo e la sala stampa che gli ha tributato applausi a scena aperta e una standing ovation, grazie ad un’incredibile versione di Amara Terra Mia di Domenico Modugno, eseguita con un’inedita doppia voce talmente bella che è stata premiata come la miglior rivisitazione.

VIETATO MORIRE è un doppio CD​
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distribuito da Artist First in vendita al prezzo di un album singolo che contiene anche Umano, l’esordio da solista presentato nella precedente edizione del Festival, che certifica questo percorso artistico e permette a chi ancora non l’ha fatto di conoscere il lavoro integrale di  Ermal Meta; 9 brani inclusi in Umano e 9 nuove canzoni per VIETATO MORIRE, tra le quali 2 featuring che impreziosiscono il progetto: Elisa in Piccola Anima e Luca “Vicio” Vicini (Subsonica) ne La Vita Migliore.


I PRIMI DUE PRESTIGIOSI APPUNTAMENTI LIVE:

07 Maggio: ALCATRAZ / MILANO
16 Maggio: AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA – SALA SINOPOLI / ROMA

“ITALIA’S GOT TALENT”, 1 MILIONE 651 MILA SPETTATORI MEDI E 6% DI SHARE PER LA PRIMA PUNTATA

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Ottimo debutto per la prima puntata della nuova edizione di “Italia’s Got Talent”: sono stati complessivamente oltre 1 milione 651 mila gli spettatori medi che hanno seguito ieri la puntata su TV8 (al tasto 8 del telecomando) e Sky Uno HD con una share complessiva del 6%.

Italia's got talent si conferma il grande show di TV8 che cresce sul canale del +18% rispetto alla puntata di esordio dello scorso anno con oltre 1 milione di spettatori e una share di 4,2%, facendo di TV8 la sesta rete nazionale durante la messa in onda del programma.
Italia's Got Talent é stato anche il secondo programma più commentato dell serata, e l’hashtag #IGT ha ottenuto 5.854 mention.

La serata si è aperta con un flash mob dei Summertime Choir, una crew di ben 110 concorrenti, che ha invaso palco e platea sorprendendo e dando il benvenuto a giudici e pubblico. Tra le altre performance della puntata ricordiamo l’ingegnere di Parma Antonio Pompò che ha cantato, al contrario, ‘Come mai’ degli 883 riuscendo a portarsi a casa 3 si e l’emozionante esibizione di Tatan e Willy due acrobati colombiani che ha messo d’accordo tutti e 4 i giudici.

Teatro Vascello, "Il Libro della giungla" dal 25 febbraio al 9 aprile: prima assoluta

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I giovani attori del Teatro Vascello propongono ancora una volta un divertentissimo lavoro, partendo in questa occasione dalla famosa opera letteraria Il Libro della Giungla di Rudyard Kipling, giovanissimo premio Nobel per la Letteratura nel 1907.
Grazie a un allegro e talentuoso team creativo, le famiglie verranno catapultate nel mondo del piccolo cucciolo d'uomo: canti dal vivo e coreografie evocheranno atmosfere tipicamente indiane, con costumi e maschere fatte a mano dalla talentuosa Clelia Catalano che coloreranno ulteriormente la scena lasciando indubbiamente gli spettatori piccoli e grandi senza parole! E, attraverso l'arte, in maniera gioiosa e leggera, verranno affrontati anche temi importanti, come quelli dell'amicizia e dell'ecologia.

TEATRO VASCELLO PRIMA ASSOLUTA
VASCELLO DEI PICCOLI
NUOVO ASSOLUTO
25-26 febbraio, 4 e 5 marzo, 25 e 26 marzo, 1 e 2 aprile, 8 e 9 aprile solo i fine settimana:
sabato h 17 e domenica h 15
matinee venerdì 7 aprile 2017 h 10.30
IL LIBRO DELLA GIUNGLA
da Rudyard Kipling
diretto da La compagnia dei Giovani del Teatro Vascello
interpretato da Valentina Bonci, Isabella Carle, Matteo Di Girolamo, Marco Ferrari, Chiara Mancuso, Valerio Russo, Pierfrancesco Scannavino
musiche Claudio Corona Belgrave
costumi e scene Clelia Catalano e Silvia Colafrancesco
illustrazione Clelia Catalano
produzione La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello 
video proiezioni Paride Donatelli
IL VASCELLO DEI PICCOLI
Biglietteria:
Posto unico 10,00 €
Servizio di prenotazione 1,00 € a biglietto
Abbonamento : 5 spettacoli a scelta 40,00 € prenotati subito a promozione@teatrovascello.it 065898031 - 065881021

Teatro Menotti, SYRIA torna martedì 28 febbraio con le canzoni di “Bellissime”

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Divinazione Milano riserva a tutti gli interessati 1 biglietto al prezzo speciale di € 16,50 (invece che al prezzo originario di € 26,50) per lo spettacolo "Bellissime" con Syria, uno spettacolo musicale inserito nella rassegna "Talkin’ Menotti", un festival tra narrazioni e contaminazioni, spettacolo, musica, reading, prosa, teatro canzone e comicità.

Syria torna a teatro con le canzoni di “Bellissime”: una serata tutta dedicata alle cantanti italiane e che sarà per una sola data al Teatro Menotti, il 28 Febbraio (h. 20.30).

Dal 2015 “Bellissime” è il nome del nuovo progetto che vede Syria tornare a teatro nove anni dopo l’esperienza con Paolo Rossi.
Nato da un’idea di Syria e Luca De Gennaro (direttore artistico di MTV Italia, deejay, scrittore e dal 2016 direttore di VH1 Italia) con i testi di Bruno Pasini, questo spettacolo di teatro-canzone ripercorre la musica italiana attraverso l’interpretazione di brani delle eccellenze al femminile della nostra scena musicale legate in lungo percorso che parte dagli anni ‘50 con Nilla Pizzi fino ad arrivare al contemporaneo con Malika Ayane.
In un’atmosfera intima e acustica, accompagnata dalle chitarre di Tony Canto e Massimo Germini, Syria interpreta le canzoni che più ama trascinando il pubblico in un intenso ed emozionante viaggio ripassando e riscoprendo insieme alcune tra le più belle canzoni italiane.
Potrete usufruire della promozione presentandovi alla cassa del teatro con la mail promozionale oppure prenotando allo 02.36592544, sempre specificando di aver ricevuto la nostra mail.

Milano Art Gallery, dall'8 marzo mostra collettiva "L'Arte è donna" in omaggio a Margherita Hack

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Lo storico spazio milanese della MAG  - Milano Art Gallery ospiterà a breve la mostra collettiva "L'Arte è donna", organizzata  in omaggio all'esimia scienziata e astrofisica Margherita Hack.
L'esposizione sarà inaugurata mercoledì 8 marzo alle ore 18.00 e resterà aperta al pubblico fino al 5 aprile 2017. La MAG - Milano Art Gallery di Milano si trova  in via Alessi 11, in posizione centralissima, nel cuore della città. La Galleria vanta una lunga e prestigiosa tradizione, iniziata quasi cinquant’anni fa. Nel corso del tempo, ha ospitato mostre di livello, con protagonisti maestri dell’arte contemporanea del calibro di Mario Schifano, Renato Guttuso, Sandro Chia, Fausto Pirandello, Gillo Dorfles, Pier Paolo Pasolini, Gino De Dominicis, José Dalì, Amanda Lear e l'indimenticabile premio Nobel Dario Fo. Per diversi anni è stata inoltre la galleria di riferimento del celebre programma televisivo “Maurizio Costanzo Show”, dove un Vittorio Sgarbi ancora agli esordi della carriera regalava consigli per gli acquisti di opere d’arte e teneva le sue prime coinvolgenti "arringhe dialettiche", conquistandosi la notorietà al grande pubblico "Margherita Hack, di cui tutti noi conserviamo un ricordo indelebile, è stata più volte ospite della MAG – Milano Art Gallery. Era diventata ormai di casa in galleria, che frequentava spesso e volentieri. Abbiamo voluto questa mostra in suo onore, scegliendo di inaugurarla proprio il giorno della festa della donna, per mantenere sempre viva la memoria di un’esimia scienziata e di una donna straordinaria , dalla personalità forte e al tempo stesso profondamente sensibile, dal sapere e dalla conoscenza smisurati. Con i suoi studi e le sue ricerche, Margherita Hack ci ha lasciato in dono un'eredità inestimabile, un patrimonio prezioso di scoperte fondamentali, portando avanti con coraggioso slancio il suo pensiero, spesso andando in controtendenza”. "Le opere selezionate per l’esposizione    sono di talentuosi artisti contemporanei, italiani e stranieri e sono liberamente ispirate al ricordo della Hack. Il nostro motto è ‘L’arte è di tutti. L’arte è per tutti’. Proprio come Margherita Hack ha sempre sostenuto e difeso nel campo delle scienze, che ha sempre cercato di rendere accessibili e comprensibili anche ai non addetti ai lavori".

Teatro Agorà 80, "E SE LA COPPIA SCOPPIA?" di Laura Jacobbi dal 7 al 12 Marzo

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Dal 7 al 12 marzo 2017 andrà in scena al Teatro Agorà “E se la coppia scoppia?” una commedia di Laura Jacobbi, autrice e regista dello spettacolo.

Immaginate un uomo e una donna adulti. Una coppia in crisi che tenta un esperimento antico: uscire dalle convenzioni della fedeltà.
Immaginate che, ora l'uno ora l’altra, si trovino in situazioni imbarazzanti e paradossali. Immaginate che a un certo punto trovino una soluzione.
Questa è, banalmente, la trama.
Ma questo Non è lo spettacolo.
Immaginate che l'uomo sia interpretato da tre attori diversi e che la donna invece sia interpretata da sei attrici che raccontano in modi diversi ed improvvisi lo stesso personaggio.
Immaginate che nulla sia scontato o normale, nemmeno il suono del telefono o la composizione dei mobili di casa.
Immaginate un ritmo forsennato, un'ironia tagliente, un costante gioco di teatro nel teatro.
Immaginate di farvi un sacco di risate.
E poi smettete di immaginare e lasciatevi sorprendere da questa adorabile folle commedia.


Laura Jacobbi

Nata a Roma, ha debuttato giovanissima, all'età di cinque anni, come attrice al fianco di Luigi De Filippo.
Ha studiato all'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" e ha recitato con Roberto Herlitzka, Lorenzo Salveti, Walter Pagliaro, fra gli altri.
Come regista ha messo in scena più di trenta spettacoli (Durrenmatt, Majakovski, Franca Rame, Cechov, Poe e molti altri ancora), spesso avvalendosi di rielaborazioni drammaturgiche originali o di testi interamente scritti da lei (è autrice Siae dal 1995).
Ha collaborato come autrice e speaker in molti programmi radiofonici (Rai, RTL) e insegna teatro dal 1993 in svariate Accademie.

-Avviso ai Soci-

Teatro dei Conciatori, dal 28 febbraio al 5 marzo "EXILE LONELIDAYS #2" testo e regia di Lorenzo De Liberato

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Sarà in scena al Teatro dei Conciatori dal 28 febbraio al 5 marzo, EXILE LONELIDAYS #2, testo e regia di Lorenzo De Liberato. Protagonisti: Marco Quaglia, Barbara Folchitto, Emanuel Caserio, Michela De Rossi

In un surreale, silenzioso e tedioso motel esiliato dal resto del mondo, la tranquillità e la routine di un concierge e di una giovane cameriera vengono sconvolti dalla presenza di due misteriosi ospiti: un’elegantissima coppia arrivata per la notte con soltanto una valigia piena zeppa di banconote.
I due, chiusi nella propria camera, per sconfiggere la noia del loro amore e cercare di non annegare all’interno di un lentissimo ed innaturale scorrere del tempo, danno vita ad una serie di bizzarri giochi di ruolo che coinvolgeranno, inesorabilmente, il personale dell’ albergo, in un susseguirsi di situazioni al limite, tra il grottesco e il sadico...
Fino a che punto si è disposti a spingersi pur di sentirsi vivi?
Cosa succede ad una coppia di quarantenni quando entrambi si rendono conto che il loro amore si è lentamente trasformato in abitudine? La paura di invecchiare, la paura di stancarsi, di "sopportarsi" si è insinuata talmente in Sally che non riesce più a desiderare Paul come una volta, come quando erano giovani... Come quando aveva un estremo bisogno di lui. Adesso il desiderio ha fatto posto alla noia; l'entusiasmo, la sorpresa si sono assopiti gettando il loro rapporto in un susseguirsi di giorni sempre uguali.
Eppure il cambiamento, il rinnovarsi, appaiono agli occhi dei due come ostacoli insormontabili, un percorso talmente complesso da seguire che preferiscono nascondersi, conservarsi ed esiliarsi, fingendo che l'aridità del loro amore sia soltanto una parentesi, e come per tutte le parentesi sia possibile semplicemente aspettare che passi.
TEATRO DEI CONCIATORI
C.U.T. – Contemporary Urban Theatre - 100% TAGLIO CONTEMPORANEO
28 febbraio | 5 marzo 2017
EXILE LONELIDAYS #2
Testo e regia
Lorenzo De Liberato
Con
Marco Quaglia, Barbara Folchitto, Emanuel Caserio, Michela De Rossi
Scenografia Laura Giusti
Costumi Giuseppe D’Andrea
Disegno luci Matteo Ziglio
Assistente alla regia Luisa Belviso


TEATRO DEI CONCIATORI - Via dei conciatori, 5 – 00154 ROMA
Tel. 06.45448982 – 06.45470031 - info@teatrodeiconciatori.it - http://www.teatrodeiconciatori.it/
TIPOLOGIA BIGLIETTI: € 18,00  + tessera obbligatoria di 2 €
ORARIO SPETTACOLI: dal martedì al sabato ore 21,00 domenica ore 18,00
RIDUZIONI PER I LETTORI DI PERSINSALA, SALTINARIA, GUFETTO, MEDIA&SIPARIO

“Piena di Grazia”, dal 27 febbraio al cinema il film di Andrew Hyatt sugli ultimi giorni terreni di Maria

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Esce lunedì nelle sale italiane il film del regista americano Andrew Hyatt “Piena di Grazia”: gli ultimi giorni della vita terrena di Maria, la Madre di Gesù, nel ricordo del Figlio e per sostenere gli Apostoli. Un film piccolo ma di grande spiritualità, con una intensa protagonista. Il servizio di Luca Pellegrini: 

“Ave Maria, Piena di Grazia, il Signore è con te…”.
Crede fermamente che “Piena di Grazia” sia un film diverso. Andrew Hyatt lo ha girato in soli dieci giorni. Ma per lui e tutto il cast sono stati intensissimi. «Perché - confessa - è più come guardare una preghiera e meno come guardare un altro film "basato sulla fede". Vedere Maria come una madre sofferente, Pietro come un leader pieno di dubbi e la Chiesa originaria piena di bellezza e di dolore, in tutta la loro umanità, mostrerà la fede e la Chiesa in un modo che speriamo il pubblico non abbia mai sperimentato prima». La sceneggiatura si concentra sugli ultimi giorni di vita di Maria e i suoi colloqui con Pietro, cui si aggiungono alcuni degli Apostoli in cerca di una guida e di un senso. Maria ricorda anche il suo incontro con l’angelo, da ragazza:

“Non avere paura. Tu hai il favore del Signore. Lo Spirito Santo scenderà su di te. Su di te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Elisabetta ha concepito un figlio nella sua vecchiaia, perché nulla è impossibile a Dio…”.

I dialoghi sono bellissimi. Pietro è preso dall'ansia: "La Chiesa non può riposare, non ora", dice. A dieci anni dalla morte di Gesù l’embrione degli accesi dibattiti cristologici dei secoli a venire, le prime divisioni, sono già all'orizzonte. Maria gli parla e lo rincuora con sapienza.

(Pietro) “Signore, sai che ti amo. Signore, tu che conosci ogni cosa, sai che ti amo”.

(Maria) “Tu stai dubitando di te stesso, Pietro. E ti stai chiedendo se sei in grado di assumere la guida. La risposta è: ‘No, non lo sei. Ma devi sapere che non sei solo; Lui è al tuo fianco, ti ha preceduto mostrandoti il cammino. La via è già stata tracciata. Va con lui, cercalo in ogni cosa. E fallire, per te, sarà impossibile”.

Maria è interpretata con misura e intensità dall'attrice algerina Bahia Haifi. Poco prima di spegnersi, ricorda agli Apostoli una verità d'amore, pensando al Figlio: "Il suo cuore ha battuto insieme al mio per nove mesi, ora il vostro cuore batte col suo per l'eternità". L'Assunzione è appena accennata, con Pietro che, dopo averla adagiata in un sepolcro, guarda subito in alto, verso il cielo. Prima, con un gesto di pietà filiale, le aveva baciato, delicatamente, una mano. Luca Pellegrini, Radio Vaticana, Radiogiornale del 26 febbraio 2017.

LA LA LAND: film e colonna sonora agli OSCAR con ben 14 nomination e oltre 170 milioni di stream su SPOTIFY

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“LA LA LAND” arriva alla vigilia degli OSCAR 2017 con le sue 14 nomination e il successo internazionale che la pellicola e la colonna sonora hanno ottenuto in tutto il mondo.

Secondo SPOTIFY la colonna sonora, che è arrivata al primo posto delle classifiche di vendita in USA e in Italia, è stata ascoltata più di 170 milioni di volte.
Ma non è tutto, Spotify infatti rivela che gli Stati Uniti sono al primo posto tra i fan della colonna sonora del musical new-age diretto da Damien Chazelle, seguiti da UK, Messico, Spagna e Brasile (Italia al nono posto) e che “City of Stars”  si è confermata la canzone più ascoltata globalmente, con quasi 21 milioni di streaming.

Le tracce che compongono la colonna sonora sono state scritte da Justin Hurwitz, Benj Pasek e Justin Paul, e prodotte da Justin Hurwitz, Marius de Vries e Steven Gizicki.

Scritto e diretto dal regista Damien Chazelle (nominato all’Oscar® per il capolavoro del 2014 “Whiplash”), “LA LA LAND” è stato accolto con grande entusiasmo e profonda ammirazione al Festival del Cinema di Venezia e già durante le anteprime di Los Angeles e New York dello scorso anno ha convinto pubblico e critica diventando in breve tempo il film di cui tutti parlano.

L’elenco dei premi  ottenuti dal film si allunga di giorno in giorno: 3 CRITICS’ CHOICE AWARDS come BEST PICTURE, BEST SONG per “City of Stars” e BEST SCORE, I CRITICS CIRCLE AWARDS come BEST FILM, 7 GOLDEN GLOBE come Best Motion Picture – Musical or Comedy: “La La Land”, Best Performance by an Actress in a Motion Picture – Musical or Comedy: Emma Stone – “La La Land”, Best Director – Motion Picture: Damien Chazelle – “La La Land”, Best Performance by an Actor in a Motion Picture – Musical or Comedy: Ryan Gosling – “La La Land”, Best Screenplay: “La La Land”, Best Original Score – Motion Picture: Justin Hurwitz – “La La Land”, Best Original Song – Motion Picture: “City of Stars” – “La La Land”.
LA LA LAND ha conquistato anche altri prestigiosi riconoscimenti internazionali: la Coppa Volpi per Emma Stone al Festival di Venezia 2016, il Premio del pubblico al Toronto International Film Festival e 11 nomination ai BAFTA (è il film che ha ottenuto il maggior numero di nomination) tra cui quella per BEST ORIGINAL MUSIC.Queste tutte le nomination: Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Attore, Migliore attrice, Miglior Sceneggiatura originale, Miglior Fotografia, Miglior Montaggio, Migliori Costumi, Migliore scenografia, Migliore Colonna Sonora, Miglior Sonoro.

Alla lunga lista di premi si aggiungono le 14 nomination agli OSCAR: Best Motion Picture – La La Land, Actor in a Leading Role – Ryan Gosling, Actress in a Leading Role – Emma Stone, Cinematography - Linus Sandgren, Costume Design – Mary Zophres, Directing – Damien Chazelle, Film Editing – Tom Cross, Original Score – Justin Hurwitz, Original Song –"Audition (The Fools Who Dream)" from "La La Land", Music by Justin Hurwitz; Lyric by Benj Pasek and Justin Paul, Original Song –"City Of Stars" from "La La Land", Music by Justin Hurwitz; Lyric by Benj Pasek and Justin Paul, Production Design - David Wasco; Set Decoration: Sandy Reynolds-Wasco, Sound Editing -  Ai-Ling Lee and Mildred Iatrou Morgan, Sound Mixing -  Andy Nelson, Ai-Ling Lee and Steve A. Morrow, Original Screenplay – Damien Chazelle.

Questa la TRACKLIST  completa del disco:
1. "Another Day Of Sun” (La La Land Cast)
2. Someone In The Crowd" (Emma Stone, Callie Hernandez, Sonoya Mizuno, Jessica Rothe)
3. "Mia & Sebastian’s Theme” (Justin Hurwitz)
4. "A Lovely Night” (Ryan Gosling, Emma Stone)
5. "Herman’s Habit” (Justin Hurwitz)
6. "City of Stars” (Ryan Gosling)
7. "Planetarium” (Justin Hurwitz)
8. "Summer Montage / Madeline” (Justin Hurwitz)
9. "City of Stars” (Ryan Gosling, Emma Stone)
10. "Start A Fire” (John Legend)
11. "Engagement Party” (Justin Hurwitz)
12. “Audition (The Fools Who Dream)” (Emma Stone)
13. "Epilogue" (Justin Hurwitz)
14. “The End” (Justin Hurtwitz)
15. "City of Stars (Humming)”  (Justin Hurwitz featuring Emma Stone)

LA LA LAND è un sorprendente musical moderno che racconta un’intensa e burrascosa storia d’amore tra un’attrice e un musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna.
Mia (Emma Stone) è un’aspirante attrice che, tra un provino e l’altro, serve cappuccini alle star del cinema. Sebastian (Ryan Gosling) è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar.
Dopo alcuni incontri casuali, fra Mia e Sebastian esplode una travolgente passione nutrita dalla condivisione di aspirazioni comuni, da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e sostegno reciproco.  Ma quando iniziano ad arrivare i primi successi , i due si dovranno confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto.
La minaccia più grande sarà rappresentata proprio dai sogni che condividono e dalle loro ambizioni professionali.
 Dopo il successo di Whiplash, candidato agli Academy Awards come Miglior Film e Miglior Sceneggiatura non originale e vincitore di 3 Oscar (Miglior Montaggio, Miglior Sonoro e Miglior Attore Non Protagonista), il regista e sceneggiatore rivelazione Damien Chazelle ha scritto e diretto un film che è una lettera d’amore alla magia della vecchia Hollywood raccontata da un punto di vista giovane e contemporaneo.
La La Land è un’esclusiva per l’Italia di Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 26 Gennaio 2017 da 01 Distribution. 

Complesso del Vittoriano, dal 4 marzo mostra GIOVANNI BOLDINI con oltre 150 opere, fra oli e pastelli

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Dedicata a Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 - Parigi, 1931) la mostra, che dal 4 marzo al 16 luglio apre a Roma al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, si presenta come una delle più ricche e spettacolari esposizioni antologiche degli ultimi decenni, con oltre 150 opere rappresentative della produzione di Boldini e dei più importanti artisti del suo tempo.

Il fascino femminile, gli abiti sontuosi e fruscianti, la Belle Époque, i salotti, l’attimo fuggente: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria.

Le opere provengono dai principali musei internazionali quali il Musée d’Orsay di Parigi, l’Alte Nationalgalerie di Berlino, il Musée des Beaux-Arts di Marsiglia, gli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e da prestigiose collezioni private difficilmente accessibili.
Sessanta diversi prestatori sono stati sapientemente coordinati in quattro anni (questo il tempo di preparazione della mostra) da Tiziano Panconi – autore del catalogo ragionato di Boldini del 2002 – con la collaborazione di Sergio Gaddi, per portare in mostra anche 30 opere di artisti contemporanei a Boldini, quali Cristiano Banti, Vittorio Matteo Corcos, Giuseppe De Nittis, Antonio de La Gandara, Paul-César Helleu, Telemaco Signorini, James Tissot, Ettore Tito, Federigo Zandomeneghi.

“Ospite d’eccezione” al Vittoriano anche il capolavoro simbolo della Belle Époque e della Palermo felicissima: la grande tela dedicata a Donna Franca Florio (1901-1924).

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande retrospettiva è organizzata e prodotta dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale ed è curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi.

La mostra vede come sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Dimensione Suono Due.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Arthemisia/Skira.

Collezione Peggy Guggenheim, fino al 26 giugno 2017 "Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti" a cura di Gražina Subelytė

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Presentata la mostra in focus Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti, a cura di Gražina Subelytė, Curatorial Assistant del museo, allestita nelle “Project Rooms” della Collezione Peggy Guggenheim dal 25 febbraio al 26 giugno 2017. 

Alla presenza dei giornalisti, il direttore del museo Philip Rylands ha introdotto al pubblico l’esposizione, intima e preziosa, cogliendo l’occasione per presentare anche le due nuove sale espositive della Collezione in cui è allestita, le “Project Rooms”, destinate ad ospitare progetti espositivi finalizzati ad approfondire il lavoro di un artista, o specifiche tematiche legate alla produzione di un determinato interprete del XX secolo, legato alla collezione di Peggy. La giovane curatrice della mostra, Gražina Subelytė, studiosa e ricercatrice, è poi entrata nel cuore vivo del progetto da lei curato, spiegando “la personale di Rita Kernn-Larsen presentata nella galleria londinese di Peggy, la Guggenheim Jeune, nel maggio del 1938, è diventa una pietra miliare nella carriera di entrambe: il culmine del percorso artistico della Kernn-Larsen e l’inizio dell’amore e del mecenatismo di Peggy nei confronti del Surrealismo, che sarebbero durati una vita intera. È giusto quindi oggi scegliere questa mostra per inaugurare le due nuove sale espositive della Collezione, quasi a segnare un nuovo inizio per il museo”. Oltre metà delle opere esposte oggi a Palazzo Venier dei Leoni sono apparse nella personale organizzata da Peggy nel 1938, “sono opere pervase di “sur-realtà” come diceva André Breton, critico e teorico del Surrealismo, per il loro raggiungimento di uno stato conoscitivo "oltre" la realtà”.   

La mostra, che si apre domani alla Collezione Peggy Guggenheim, è la prima esposizione di rilievo dedicata alle opere del periodo surrealista della Kernn-Larsen mai organizzata dai tempi della mostra alla Guggenheim Jeune, oltre i confini scandinavi. Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti rivela come la Kernn-Larsen sia stata tra le artiste che ha ricoperto un ruolo determinante nell'ambito del movimento surrealista danese e internazionale. Nei primi anni ‘30 la Kernn-Larsen studia con Fernand Léger a Parigi, diventando una delle sue migliori studentesse. Nel 1934 si unisce al gruppo surrealista danese e viene soprannominata dalla critica “la Picasso danese”. Continua ad esporre con i surrealisti, affermandosi come figura cardine all’interno del gruppo stesso, e partecipa nel corso degli anni ’30 ad alcune importanti mostre internazionali in città come Copenhagen, Oslo, Lund, Londra, tra cui spicca l’Exposition Internationale du Surréalisme, alla Galerie Beaux-Arts di Parigi nel 1938, poco prima della sua personale alla Guggenheim Jeune. In questa occasione lo storico dell'arte amico di Peggy, Herbert Read, scrive dell’opera dell’artista: “L'immaginazione è un punto focale inserito entro quel campo vago che è l'inconscio […]. Queste immagini sono personaggi fiabeschi, fantasmi delle oscure roccaforti nordiche che popolano la nostra mente […] e rivelano un po' del terrore e tutta la fascinazione dei loro antenati mitici” (London Bulletin, giugno 1938). Nello stesso anno la Kernn-Larsen partecipa anche a due collettive presentate alla Guggenheim Jeune: Exhibition of Contemporary Painting e Sculpture ed Exhibition of Collages, Papiers-collés, and Photo-montages.

In mostra si può osservare come la Kernn-Larsen riunisca, secondo la sua vena surrealista, sogni e memorie attraverso la tecnica dell'automatismo per far emergere, direttamente dall'inconscio, un flusso di immagini. “Parto da qualcosa di reale e l'inconscio poi fa il resto” spiega l'artista, “Il risultato spesso mi sorprende […] per alcuni collegamenti con la sfera ‘psicanalitica’”. Tra le opere esposte anche il dipinto che la Kernn-Larsen considerò “uno dei miei migliori quadri”, il suo capolavoro Danza e controdanza (1936), nel quale vari ritmi legati all'automatismo pulsano gli uni contro gli altri.

L’esposizione veneziana mette inoltre in luce come la pittrice sia stata influenzata dal lavoro del belga Paul Delvaux, il cui dipinto L'aurora (1937), alla Collezione Peggy Guggenheim, ritrae delle donne-albero. L'identificazione dell'artista-donna surrealista con la natura fertile ritorna in diverse opere dell’artista danese, tra cui il suo singolare Autoritratto (Conosci te stesso) (1937), acquisito dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim nel 2013 grazie a Penny Borda, Lewis e Laura Kruger e il Guggenheim Circle. Sebbene nei suoi ultimi anni Rita Kernn-Larsen si sia allontanata dal Surrealismo per avvicinarsi a un'arte fondata sull'astrazione e la natura, nel 1967 afferma che “Il periodo surrealista fu straordinario […] il periodo migliore della mia vita d'artista”. Tre sue opere, incluso l'autoritratto, furono esposte alla Biennale di Venezia del 1986, selezionate dallo storico dell’arte e curatore Arturo Schwarz, e oggi, dopo oltre trent'anni, ritornano a Venezia.

La mostra riunisce un’importante selezione di dipinti provenienti da collezioni danesi pubbliche e private, tra cui la National Gallery of Denmark di Copenhagen, il Kunstmuseet di Tønder, e il Kunsten Museum of Modern Art di Aalborg. In mostra anche fotografie e documenti inerenti la sua personale alla Guggenheim Jeune, e una video-intervista fatta all’artista in occasione della sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1986. 

Rita Kernn-Larsen. Dipinti surrealisti è accompagnata da un catalogo illustrato, edito in italiano e inglese, con saggi della curatrice Gražina Subelytė e dello storico del’arte danese Johan Zimsen.
Foto di Matteo de Fina

Premi Oscar 2017, i vincitori. Miglior film "Moonlight", attori Emma Stone e Casey Affleck

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Ecco  i vincitori degli Oscar 2017. Finale con sorpresa alla Notte degli Oscar. Warren Beatty annuncia che è La La Land il vincitore della categoria Miglior film. Applausi e lacrime, tutto il cast sul palco, i produttori ringraziano con la statuetta in mano, ma qualcuno segnala l'errore. Il vincitore non è il musical di Damien Chazelle, che fino a questo momento ha comunque conquistato 6 statuette, bensì Moonlight di Barry Jenkins. Beatty ha ricevuto la busta sbagliata, quella precedente, con l'annuncio della migliore attrice sulla quale c'era scritto "Emma Stone, La La Land". 

Miglior film
Moonlight, prodotto da Adele Romanski, Dede Gardner e Jeremy Kleiner
Miglior regia
Damien Chazelle - La La Land
Miglior attore protagonista
Casey Affleck - Manchester by the Sea
Miglior attrice protagonista
Emma Stone - La La Land
Emma Stone
Miglior attore non protagonista
Mahershala Ali - Moonlight
Miglior attrice non protagonista
Viola Davis - Barriere (Fences)
Migliore sceneggiatura originale
Kenneth Lonergan - Manchester by the Sea
Migliore sceneggiatura non originale
Barry Jenkins e Tarell McCraney - Moonlight
Miglior film straniero
Il cliente (Forushandeh), regia di Asghar Farhadi (Iran)
Miglior film d'animazione
Zootropolis (Zootopia), regia di Rich Moore e Byron Howard
Miglior fotografia
Linus Sandgren - La La Land
Miglior scenografia
Sandy Reynolds-Wasco e David Wasco - La La Land
Miglior montaggio
John Gilbert - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Miglior colonna sonora
Justin Hurwitz - La La Land
Miglior canzone
City of Stars (Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul) - La La Land
Migliori effetti speciali
Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones, Dan Lemmon - Il libro della giungla (The Jungle Book)
Miglior sonoro
Kevin O'Connell, Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace - La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge)
Miglior montaggio sonoro
Sylvain Bellemare - Arrival
Migliori costumi
Colleen Atwood - Animali fantastici e dove trovarli (Fantastic Beasts and Where to Find Them)
Miglior trucco e acconciatura
Alessandro Bertolazzi, Giorgio Gregorini e Christopher Nelson - Suicide Squad
Miglior documentario
O.J.: Made in America, regia di Ezra Edelman
Miglior cortometraggio documentario
The White Helmets, regia di Orlando von Einsiedel e Joanna Natasegara
Miglior cortometraggio
Sing, regia di Kristóf Deák e Anna Udvardy
Miglior cortometraggio d'animazione
Piper, regia di Alan Barillaro

Teatro Quirino, dal 7 marzo "Quei due" di Charles Dyer con Massimo Dapporto e Tullio Solenghi

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Una splendida commedia sull’amore. 

Un amore che dura per tutta una vita. 
Un amore fatto di attenzioni, di cure reciproche, di affetto; e naturalmente di continui litigi, ripicche, dispetti e plateali scenate. 
Un vero amore. 
Un amore omosessuale. 
Protagonisti due uomini di mezza età, Charlie e Harry, di professione barbieri. 
Harry e Charlie sono una coppia di barbieri omosessuali “intrappolati” da circa trent’anni in una barberia londinese situata in un sottoscala dove hanno condiviso gran parte delle loro irrisolte vite; un sottoscala dagli echi dostoevskiani in cui i protagonisti si torturano reciprocamente senza sosta incapaci di risparmiarsi l’un l’altro fino allo sfinimento, in una quotidianità paralizzante e asfissiante come l’odore di gas che fuoriesce dalla vecchia caldaia e che appesta l’aria del loro negozio. 
Stanchi della solita routine e delle dinamiche ripetitive e frustranti che caratterizzano la loro vita e la loro relazione, i due uomini si dilaniano a vicenda con incessanti litigi, velenosi battibecchi, ingiurie crudeli e subdole ripicche, infliggendosi in tal modo inutili e continue sofferenze. Eppure Harry e Charlie sono legati indissolubilmente e disperatamente l’uno all’altro da decenni. È forse proprio quell’amore ormai lacero e stantio, ma ancora capace di accendersi e dispiegarsi con calore, l’unica cosa in grado di restituire un senso alla loro tragicomica parabola esistenziale. E così continuano, malgrado tutto, a prendersi teneramente cura l’uno dell’altro forse perché la solitudine è un abisso troppo oscuro e doloroso in cui sprofondare. 
Harry è una civetta effeminata e suscettibile che mal sopporta i segni impietosi impressi dal tempo sul suo corpo: incapace di accettare un’improvvisa e irreversibile calvizie, cerca di occultarla con un ridicolo turbante arrotolato intorno al capo. Per compensare un forte istinto materno inappagato e inappagabile, ricopre il compagno di amorevoli e soffocanti attenzioni accolte senza entusiasmo né gratitudine da quest’ultimo che, non si lascia mai sfuggire l’occasione per schernirlo e umiliarlo. 
D’altro canto Charlie è un pavone consumato dal narcisismo, un attore fallito che millanta di aver goduto di una certa fama nel mondo dello spettacolo, in un passato ormai lontano e che vive nell’anonimato, ormai da decenni, al fianco di Harry. Da giovane è stato sposato, probabilmente per tentare di sottrarsi al senso di inadeguatezza e di imbarazzo procurati da un’omosessualità accettata con fatica e per cui continua a provare vergogna, tanto da non riuscire ancora a confessarsi con la decrepita e disprezzata madre, abbandonata (assecondando un malcelato istinto punitivo) in un’orrenda casa di riposo. Sorte che non disdegnerebbe di riservare anche all’inferma madre di Harry la cui presenza incombe al piano di sopra. Ha inoltre una figlia mai conosciuta che sta per fargli visita.
Su tutta la commedia incombe l’ombra di un processo che Charlie dovrà affrontare per sospetto di omosessualità e per atti osceni in luogo pubblico. 
Quello di Harry e Charlie è un amore consumato clandestinamente in un oscuro “sottosuolo”, emblema di una felicità sacrificata, di un’esistenza votata alla dissimulazione e alla vergogna, sullo sfondo di una società omofoba, quella dell’Inghilterra degli anni sessanta, che sorveglia e punisce (per dirla con Foucault) gli omosessuali con pene severe. 
Una società inchiodata al giogo dell’oscurantismo, in cui essere omosessuale significava rischiare il carcere o la castrazione chimica. Una società intollerante e autoritaria che esercitava un coercitivo e arbitrario potere sui destini individuali, fissando lo scarto tra il bene e il male, intromettendosi con ingiustificabile violenza nella vita privata dei singoli, vagliandone i sentimenti, le pulsioni, i desideri e sentenziando sulla loro legittimità. 
Due esistenze castrate, mortificate e offese quelle di Harry e Charlie, come quelle di moltissimi altri omosessuali dell’epoca, perseguitati da una legge obsoleta che si perde nel tempo: il Buggery act adottata in Inghilterra per la prima volta nel 1533 e abolita soltanto nel 1967. 
(La stessa legge da cui fu perseguitato nel 1895 il celebre scrittore poeta e drammaturgo Oscar Wilde -processato e poi rinchiuso in carcere per due anni- divenuto poi l’emblema della lotta di liberazione degli omosessuali tanto da essere invocato da Charlie nel testo come una sorta di divinità propizia e protettrice. Quella stessa legge poi che non può non riportare alla memoria la tragica fine dello scienziato inglese Alan Turing, il quale, nonostante avesse contribuito con le sue invenzioni a determinare la sconfitta della Germania nazista nel secondo conflitto mondiale, dopo la guerra fu condannato per omosessualità nel suo paese e sottoposto ad una abietta castrazione chimica nel 1952 che lo spinse a togliersi la vita due anni più tardi.) 
Senza compromettere la dirompente e amara comicità della commedia, pubblicata nel 1966 e rappresentata per la prima volta nello stesso anno con la regia di Peter Hall, Dyer mostra anche un tetro spaccato della società inglese a lui contemporanea, affrontando tematiche allora scabrose e oggi ancora attualissime. 
In un esilarante e spietato confronto quei due nel giro di una notte si confesseranno per la prima volta in trent’anni. Con un’ironia pungente dal sapore amaro e crudele, si racconteranno sviscerando senza riserve il proprio doloroso vissuto, mostrandosi nudi in tutta la loro sincera, grottesca, fragile, arresa e sopraffatta umanità, per ritrovarsi infine, uniti nella consapevolezza di non poter sopravvivere in solitudine alle molteplici miserie che li tormentano. 
Roberto Valerio

prima martedì 7 marzo ore 21repliche fino al 19 marzo
Angelo Tumminelli per Star Dust Show Productions
MASSIMO DAPPORTO TULLIO SOLENGHI
QUEI DUE
Staircase - Il sottoscala
di Charles Dyer
adattamento Massimo Dapporto
scene Massimo Bellando Randone
costumi Moris Verdianimusiche Brentmontregia ROBERTO VALERIO

lo spettacolo ha una durata di 1 ora e 45 minuti
compreso intervallo

PREMIO AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA, LE 10 CANZONI SUI DIRITTI UMANI IN GARA

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“Niente rotte regolari solo porti alternativi, pronti a salpare”: la ripartenza del Premio Amnesty International Italia, giunto nel 2017 alla sua 15a edizione, si ricollega idealmente al brano vincitore del 2016, “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato.

Possiamo prendere in prestito queste sue parole, calandole in un contesto totalmente differente, per salutare la ripresa dei lavori che porteranno, tra il 20 e il 23 luglio 2017, alla 20a edizione del festival “Voci per la libertà”, che ospita il Premio, così come quello destinato agli emergenti. Sul sito della rassegna www.vociperlaliberta.it è da poco online il bando di concorso di quest'ultimo.
Sono “porti alternativi”, dicevamo, quelli toccati dalle 10 canzoni candidate al premio riservato ai big della musica italiana. Ecco, in rigoroso ardine alfabetico, i 10 brani che Amnesty International Italia e Voci per la Libertà hanno selezionato quest’anno:
Arisa con “Gaia”
Enzo Avitabile e Francesco De Gregori con “Attraverso l’acqua”
Irene Fornaciari con “Blu”
Litfiba con “Straniero”
Nada con "Ballata triste"
Noemi con “Amen”
Mannarino con “Apriti cielo”
Mau Mau con"Con chi fugge"
Perturbazione con “Dipende da te”
Punkreas con “Mediterraneo Coast to coast”
Il riconoscimento verrà assegnato, da una giuria specializzata, alla canzone che meglio di altre ha saputo promuovere gli argomenti cari ad Amnesty International.
Come detto, Amnesty International e Voci per la Libertà premiano non solo i volti noti della musica italiana, ma sono ogni anno alla ricerca del brano più rappresentativo delle tematiche legate ai diritti umani proveniente dalla scena emergente. Per questo motivo lanciano il bando di concorso che assegna il Premio Amnesty International Italia Emergenti. La scadenza del bando è il 22 aprile 2017 ma per tutti gli artisti che si iscriveranno entro l’11 marzo c’è l’opportunità in più del premio Web Social. Tutte le informazioni dettagliate su: http://www.vociperlaliberta.it/festival/premio-amnesty-emergenti
Per maggiori informazioni
www.vociperlaliberta.it

HYPER ROOM MILANO, al FASHION WOMAN SHOW VALERIA MARINI, NATASHA STEFANENKO e MANUELA ARCURI

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In occasione della Woman Fashion Week milanese si è svolto con grande successo l’esclusivo Woman Fashion Show F/W 17/18 & Special Cocktail Party di Hyper Room, l’innovativo e dinamico show room dinamico e multisettoriale che sorge nel pieno centro di Milano.

L’evento, nato dall’idea della fondatrice e fashion designer Chiara Carradori ha avuto lo scopo di presentare in particolare le collezioni dei nuovi brand di Fashion, Lifestyle e Accessori Moda Donna che hanno già aderito al concept dello Show Room, facendolo conoscere come nuova realtà dinamica in grado di creare continue sinergie produttive, comunicative e distributive tra i diversi partner aderenti.

Avvalendosi delle moderne tecnologie, la serata ha assunto il carattere di un vero e proprio show capitano e condotto dalla travolgente simpatia di Sara Ventura, una delle principali voci di RTL 102.5. Accanto a Sara ad animare la serata è stata anche Ania J, voce inconfondibile di Fashion Tv.

Nel corso dell’evento numerose sono state le aziende partner che hanno presentato le loro nuove collezioni attraverso un total look dedicato, rigorosamente made in Italy, per vestire la donna classica e contemporanea, sempre all’avanguardia e in continua evoluzione. Una donna raffinata, attenda ai trend e alla cura maniacale dei particolari, ma al tempo stesso una donna dinamica, trasversale e versatile in gradi di trasformarsi in ogni occasione.

Dalle collezioni di Bagalini in grado di fondere e incontrare perfettamente l’estetica del mondo Couture e la freschezza del Prèt à porter attraverso l’utilizzo di ricami fatti a mano e l’uso estremo di lussuosissimi tessuti di alta sartorialità, alla giubotteria in piuma d’oca di Hot Plume, brand dell’azienda Fashion product di Salvatore Pennetta sino a Paola T con le sue linee trasversali perfette per le giovani quanto per le donne, stile easy-chic preferito ai classici, non sono mancate le idee e soluzioni proposte da Prexsence, marchio prêt-à-Couture autorevole, innovativo e progressista, nato dall’estro e la passione di due giovani stilisti italiani Michele Spagnolo ed Elisabetta Atria.

Ad alternarsi sul palco per le collezioni Moda Donna sono state anche le collezioni di M’ in Town, azienda specializzata nella produzione di Maglieria interamente Made in Italy, contraddistinta da raffinate tecniche di filatura che veste sia il Dailywear che la sera e di STMC, brand che prende il nome dalle iniziali dei giovani stilisti Sara Tamburrini e Mattia Cantolacqua le cui creazioni sono il frutto di una ricerca continua che si avvale di un mix sorprendente di semplicità, oversize, unisex, total black e minimalismo.

Per quanto concerne gli accessori i riflettori sono stati puntati sulle nuovissime creazioni della designer Loredana Corbo che ha impreziosito gli abiti con pezzi unici lavorati a mano dall’artista.

Valeria Marini è stata grande protagonista dell’evento chiudendo in grande stile la sfilata attraverso la presentazione della sua straordinaria Special Collection “Baci Stellari” by Valeria Marini, una linea estremamente femminile, sensuale, preziosa ed elegante pensata per tutte le donne.

Special guest dj della serata sono stati i Vannelli Bros, al secolo Dave e Andrea, figli del celebre Joe T Vannelli, dj, producer, ideatore di one night e conduttore radiofonico, che hanno curato l’esclusivo dj set dello show, accendendo l’anima di tutti i presenti solo con la migliore musica del momento.

Il fashion show ha visto inoltre la presenza di numerosissimi imprenditori, celebrities e personalità dello spettacolo che sono intervenuti a vario titolo a sostegno dell’importanza del Made in Italy tra cui le bellissime Natasha Stefanenko e Manuela Arcuri, entrambe vestite dallo stilista Marco Bagalini.
Durante lo show non sono mancate le occasione per assaporare prodotti di Food & Beverage di selezionatissime realtà d’eccellenza italiana. Dagli storici liquori della Distilleria Varnelli, ai pluripremiati vini marchigiani dell’Azienda Agricola Cameli Irene sino alla vodka aromatizzata di produzione italiana Riviera Vodka e l’exclusive energy drink Gold 24 karat, in polvere oro alimentare e privo di sostanze dannose alla salute; è stato inoltre possibile assistere allo Showcooking di PizzaSi, pizza a lievitazione naturale di semola di grano duro rimacinato, cotta su forno a pietra.

In una prospettiva di crescita continua e creazione di network tra imprese, Hyper Room è il luogo ideale in cui s’incontra l’originalità, la qualità e il made in Italy nel fashion, food, Art & design e beauty.

Il progetto di Hyper Room è dunque finalizzato a mettere in evidenza le eccellenze del Made In Italy, in particolar modo di quelle aziende top level che hanno saputo rinnovarsi e differenziarsi nei particolari, investendo in tecnologia e innovazione, attraverso la ricerca, la selezione, “il rigore” e l’assoluta qualità delle materie prime utilizzate.

Sito ufficiale: http://www.hyper-room.com/
Facebook: www.facebook.com/HYPER.ROOM
Instagram: www.instagram.com/hyper_room/.

San Marco di Rossano Calabro, il 28 febbraio la commedia “Il monaco di Sarrapuno” diretta da Franca Lucisano

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Domani, martedì 28 febbraio, alle ore 21.00, al cinema teatro San Marco di Rossano Calabro - Cosenza (Via Aldo Moro 26) andrà in scena la commedia “Il monaco di Sarrapuno”, diretta da Franca Lucisano. L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà interamente devoluto al progetto “Io resto”, per finanziare delle borse di studio per gli alunni delle scuole superiori rossanesi.

La commedia, presentata dall' associazione Culturale Nuova Roscianum, è divisa in due atti ed è ambientata in un convento dove i frati eseguono le loro funzioni religiose in serenità. Un giorno l'anziano priore del convento, padre Lappo, si rende conto che le sue condizioni di salute si sono aggravate e che per dirigere il convento necessita di un aiuto. Per tale ragione viene inviato al convento un monaco appartenente all'ordine dei Sarrapuni,  una congregazione che non gode di gran fama, tant'è che su di lui corrono da subito strane voci. Sembra che il monaco si vanti di essere dotato di un grosso cordone che cinge il suo saio e che possiede il miracoloso dono di mettere incinta qualunque giovane donna lo tocchi. Ben presto però si rivelerà un impostore e si capirà che il suo unico scopo è quello di adescare le fanciulle che frequentano il convento.
La novella fa rivivere un personaggio mitico del passato. Il monaco di Sarrapuno, infatti, è una figura ancestrale che vive nella nostra memoria come immagine boccaccesca, un impostore un po’ cialtrone, che non esita a sfruttare la sacra immagine di un religioso, per esporre il suo cordone, evidente rappresentazione di un simbolo fallico, e soddisfare un'atavica fame di sesso.
La regista Franca Lucisano ha scelto di portare in scena un cantastorie (interpretato da Carlo Lucisano) che anticipi e sintetizzi le ilari vicende della commedia e che accompagni lo spettatore in un viaggio introspettivo. Il monaco di Sarrapuno, infatti, rappresenta l'archetipo del religioso impostore e menzognero, che approfitta dell'ingenuità di fedeli per i suoi loschi scopi. 
Ma, in fondo, un Sarrapuno si può nascondere in ogni uno di noi.
Il cast è composto da: Carlo Lucisano (Cantastorie), Alessandro Bevilacqua (Monaco di Sarrapuno), Antonello Lucisano (Padre Leppo), Francesco Patrizio (Frà Catonto), Mariarosa Scafarti (Sacrestana), Franca Lucisano (Contessa Taitù), Salvatore Levote (Frà Ciro), Damiano Viteritti (Frà Giustino), Rosamaria Spina (Rosinedda), Anastasia Rizzo Striano (Titinedda) Daniela Lucisano (Marietta) e Roberto Lucisano, autore delle canzoni della commedia.
https://www.facebook.com/Nuova.Roscianum/
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