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Teatro Trastevere, il 18 dicembre lo speciale natalizio del Social Comedy Club

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Per il sesto anno consecutivo torna a Roma lo speciale natalizio del Social Comedy Club, il moderno format di varietà delle “arti performative votate alla comicità”. Definito come “L’appuntamento più esilarante e intelligente della scena romana”, il Social Comedy Club è uno show teatrale all’insegna dell’intrattenimento in ogni possibile declinazione.

Stand up Comedy, StreetArt, Clownerie, Puppet, Monologhi, Poesia, Letteratura e molto ancora!con Daniele Fabbri, Velia Lalli, Daniele Parisi, Giulia Vanni, Chiara Becchimanzi,  i Progetto Lodomaccanto, il Nano Egidio, Cecilia d’Amico e Gigia Mazzucato.
La squadra del Social Comedy Club, domenica 18 dicembre, si prepara ancora una volta per lo speciale “ALTRONATALE”, per affrontare insieme le ansie del cenone, le paranoie sui parenti e l'ipocrisia del “siamo tutti più buoni”, all’insegna di un sano, imperdibile e “Sarcastico Natale”.
Lo show del 18 Dicembre sarà infatti uno spettacolo interamente dedicato alle feste, in cui, tra puppet, stand up comedy, monologhi, psicopatici, visionari e poeti, il Natale verrà raccontato dal punto di vista dei migliori talenti comici del teatro romano: Daniele Fabbri, capocomico del Social Comedy Club, Velia Lalli, Daniele Parisi, Giulia Vanni, Chiara Becchimanzi, il duo circense ChenBarbùMalRasé, i Progetto Lodomaccanto, il Nano Egidio e i suoi puppet, Cecilia d’Amico e Giorgia Gigia Mazzucato.
Un team di 14 artisti per intrattenere con l’arte della risata e tutti i suoi linguaggi (Stand up Comedy, StreetArt, Clownerie, Puppet, Monologhi, Poesia, Letteratura e chi più ne ha più ne metta) in grado di contaminarsi e giocare, cimentandosi nella sfida più difficile che ci sia: far ridere e divertire in maniera diversa e sorprendente…cosa a cui la televisione ha da tempo disabituato il pubblico italiano.

Social Comedy Club SPECIALE “ALTRONATALE”
diretto da Daniele Fabbri
18 Dicembre 2016 ore 21
Teatro Trastevere
Via Via Jacopa de’ Settesoli 3
Per info 339.20.39.687 (solo WhatsApp) – socialcomedyclub@gmail.com
Ingresso 5.00 euro

Palermo, il Museo Geologico Gemmellaro è il più ricco di reperti classificati d'Europa e con lo Squalo più grande del pianeta

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Pochissimi in Italia sanno che il Museo Geologico Gemmellaro è uno dei più importanti musei geopaleontologici d'Europa ed è, al contempo, il più ricco di reperti paleontologici recuperati da scavi effettuati in Sicilia in oltre 200 anni di studi e ricerche. Il patrimonio del museo è costituito da oltre seicentomila reperti classificati, tra fossili e rocce, rappresentativi delle Quattro Ere Geologiche: 1) Precambriano; 2) Paleozoico (vita antica); 3) Mesozoico (vita intermedia); 4) Cenozoico (vita recente).


La maggior parte dei reperti sono frutto dei lavori di scavi che si sono susseguiti in circa 200 anni di attività degli studiosi dell’Ateneo palermitano. Il Museo Gemmellaro è di proprietà dell'Università degli Studi di Palermo e costituisce una sezione del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare, e "racconta", con i suoi preziosi reperti esposti, una storia geologica lunga circa 300 milioni di anni.
Il percorso espositivo, che si snoda su un’area di quasi 1000 m2, consente di ammirare rocce e fossili che, integrati da numerosi diorami e ricostruzioni paleo-ambientali, illustrano la storia geologica della Sicilia, partendo dai più antichi fossili: il Permiano della valle del Sosio, circa 270 milioni di anni fa; le Ammoniti mesozoiche; i Cristalli delle Zolfare siciliane; gli “elefanti” che popolavano la Sicilia circa 200.000 anni fa.
Il Museo Geologico Gemmellaro ha una lunga e interessantissima storia, che per certi versi è parte integrante della storia della cultura del nostro Paese, l'Italia.
Il Museo Geologico venne fondato nel 1861 da Gaetano Giorgio Gemmellaro, che fu il primo professore di geologia e mineralogia dell’Ateneo palermotano, così si chiamava allora.
Gaetano Giorgio Gemmellaro nacque nel 1832 ed era figlio di Carlo, Professore di storia naturale all'Università di Catania e profondo conoscitore dell’Etna. 
Grazie al padre, Gaetano Giorgio divenne presto un promettente geologo, in contatto con i principali studiosi dell’epoca, tra cui l’inglese Charles Lyell, considerato il padre della moderna geologia; grazie proprio all'amicizia con Lyell, oltre che alla sua profonda conoscenza della geologia in ambiente vulcanico, il giovane Gaetano Giorgio ricevette dal Governo Britannico, nel 1860, l'incarico di effettuare rilevamenti geologici nelle Isole Canarie
Tuttavia, mentre si trovava a Marsiglia per imbarcarsi per le Canarie, appresa la notizia dello sbarco garibaldino in Sicilia. Gaetano Giorgio Gemmellaro decise allora di ritornare nell'isola e, aggregatosi ai Mille di Garibaldi, prese parte ai combattimenti per la presa di Catania.
Grazie alle sue benemerenze garibaldine, oltre che alla sua fama di studioso, venne subito nominato professore di geologia e mineralogia presso l’Università di Palermo dal Prodittatore della Sicilia, Antonio Mordini. 
Gemmellaro fu un docente di chiara fama e un ricercatore conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, soprattutto per i suoi studi sulle Ammoniti; durante il suo lungo magistero fu anche Rettore dell'Ateneo di Palermo, dal 1874 al 1876, e poi dal 1881 al 1883, e nel 1892, vene nominato Senatore del Regno d'Italia
Oggi il Museo Geologico Gemmellaro dell’Università degli Studi di Palermo è diretto dal Geologo Prof. Valerio Agnesi. Nel quadro di una ristrutturazione del museo e dell’ampliamento e dell’ammodernamento dei saloni espositivi, il 6 febbraio 2015 sono state inaugurate tre Installazioni Virtuali e di Cultura ad Impatto Aumentato. L'Opera è stata realizzata grazie al contributo, in co-finanziamento, della Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali con l’utilizzo in parte di Fondi Comunitari, che ha reso il Museo Gemmellaro molto più attrattivo, dinamico, interessante e con visite che risultano immersive ed interattive per il visitatore. Le tre installazioni virtuali sono visibili in un brevissimo promo-video che troverete alla fine di questo articolo: è un video scientifico della durata di 1 minuto e presenta il museo e le installazioni di cultura ad impatto aumentato.
Le installazioni virtuali e di cultura ad impatto aumentato prevedono:
1)           una visita immersiva all’interno di un vulcano in eruzione;
2)          la ricostruzione della storia dei primi abitanti di Sicilia dei quali il ritrovamento dello scheletro di Thea, vissuta circa 15000 anni fa, che rappresenta la donna più antica dell’Isola;
2)          una proiezione all’interno della mandibola ricostruita di Carcharodon megalodon, squalo vissuto tra i 50 e i 2 milioni di anni fa, che le stime scientifiche hanno calcolato 20 volte più grande dell'attuale Squalo Balena che oggi risulta essere lo squalo più grande vivente. La ricostruzione della mandibola dello squalo preistorico del Museo Gemmellaro rappresenta, di fatto, quella più grande al mondo, ricostruita sulla base della dentatura completa ritrovata in Sicilia dai ricercatori del Museo.
Andrea Giostra
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Per informazioni e prenotazioni per le visite guidate al Museo Geologico Gemmellaro di Palermo, basta rivolgersi ai seguenti recapiti:
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Prof. Valerio Agnesi (Direttore del Museo Geologico Gemmellaro):
Corso Tukory n. 131 - 90134 Palermo (PA) ;
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Per ulteriori informazioni sul Museo Geologico Gemmellaro di Palermo, si possono consultare i link posti a seguire:
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Pagina Facebook Ufficiale:
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Museo Geologico Gemmellaro – pagina dedicata al Museo da “Arcadeisuoni” della Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali:
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Pagina Wikipedia:

Dati idealo, Natale: in Italia 9 milioni gli acquirenti online, 80% dei regali sono per i figli

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Arriva Natale e con lui l’immancabile corsa al regalo. Ciò che cambia rispetto a qualche anno fa è che questa maratona non è più solo appannaggio dei negozi fisici, anzi: il numero di utenti che scelgono di acquistare online i propri regali di Natale continua a crescere in modo costante nel corso degli ultimi quattro anni.
Nel 2014 ha coinvolto 7,4 milioni di individui, mentre nel 2015 quasi 9 milioni. Il tasso di crescita legato al periodo natalizio è superiore a quello degli acquirenti online in generale e lo conferma anche la diciannovesima edizione della Xmas Survey 2016 pubblicata da Deloitte, secondo cui in Italia la quota di consumatori intenzionati ad effettuare online i propri acquisti natalizi è ormai in linea con quella degli altri Paesi Europei (38% in Italia contro il 40% nel resto d’Europa).
idealo - il portale di comparazione prezzi che fornisce ai propri utenti possibilità di risparmio per i propri acquisti digitali – ha indagato la tematica legata agli acquisti natalizi online riuscendo a fornire interessanti dati sul fenomeno ed un identikit dell’acquirente medio.

Secondo l’ultima indagine idealo, infatti, i settori più rilevanti per gli utenti italiani in vista del Natale saranno: 
Settore hi-tech (con particolare attenzione per smartphone, smartwatch, TV e tablet) 
Gaming (Giocattoli, Videogame, Accessori Gaming,  Console di gioco)
Articoli sportivi (inclusi smartband e fitness tracker) 
Profumi e cosmetici
Piccoli elettrodomestici

In Italia, almeno nel segmento web, la spesa online per le festività natalizie si caratterizza per una maggiore enfasi sul “Natale dei figli” rispetto agli altri paesi europei. Tra le prime 20 categorie di prodotti interessate dagli incrementi di traffico maggiori nel periodo prenatalizio, l’80% è costituita da giocattoli e videogame (contro il 40% della Germania, il 35% della Francia, il 20% del Regno Unito e il 10% della Spagna). In particolare, nell’ambito dei giocattoli, gli Italiani tendono a valorizzare il carattere educativo e innovativo dei regali, acquistando tablet per bambini, set di costruzioni e giocattoli elettronici.

L’importanza crescente in Italia di fenomeni come il Black Friday e il Cyber Monday si ripercuote anche sulla corsa agli acquisti: le spese natalizie degli utenti italiani, infatti, diventano sempre più influenzate dalle promozioni e dagli sconti di fine novembre. idealo ha calcolato quest’anno un’impennata del 53,02% legata al Black Friday 2016 rispetto a quello dell’anno precedente, mentre il Cyber Monday ha seguito un andamento simile a quello del 2015. I prodotti maggiormente cercati su idealo tra il Black Friday e il Cyber Monday sono stati tutti relativi al settore hi-tech e, nello storico scontro tra Apple e Samsung, hanno visto trionfare Huawei.1
Ma solo la promessa di una scontistica imponente può far smuovere prima del tempo l’utente italiano. Infatti, un’ulteriore tendenza rilevata negli ultimi anni su idealo, mette in luce un comportamento d'acquisto "last minute" legato ai regali di Natale. Il picco di traffico si registra tra la prima e la seconda settimana di dicembre, con valori del 30% superiori alla media del trimestre. Le settimane decisive per la corsa ai regali di Natale online sono le due che precedono il 25 Dicembre, durante le quali - però - il numero di offerte degli shop on-line tende a diminuire del 26,57% rispetto alla media delle quattro settimane precedenti con un relativo incremento dei prezzi medi.
Date tali premesse, Paolo Primi, Web Marketing Manager di idealo, ha proposto l’identikit dell’acquirente italiano a caccia di regali di Natale: “Secondo i dati demografici da noi analizzati, abbiamo riscontrato che l’utente italiano che compra online nel periodo natalizio è nella maggior parte dei casi un uomo, tra i 35 e i 44 anni che vive in una grande città, principalmente Roma o Milano, sposato con figli e che – incentivato da consegne lampo entro le 24 ore – procrastina i suoi acquisti il più possibile… segno che il mondo fisico ed il mondo digital hanno ancora tanto in comune e che gli acquisti di Natale restano in parte una corsa al last minute ‘guilty’ gift!”.
Fino al 19 dicembre, è possibile partecipare al contest natalizio di idealo e vedere realizzata la propria wish list (in palio, 500 euro in regali). Per saperne di più e partecipare: http://www.idealo.it/blog/18588-il-tuo-natale-con-idealo-partecipa-al-concorso-e-vinci-la-tua-lista-dei-desideri/


A questo link, l’infografica con i 24 regali più ricercati per Natale: http://www.idealo.it/blog/wp-content/uploads/sites/9/2016/11/Weihnachtsbaum_Grafik_IT.jpg

idealo
idealo è un comparatore prezzi con oltre 66,3 milioni di offerte e più di 12.800 negozi online. Nel corso dei suoi primi 15 anni di attività ha ricevuto eccellenti recensioni e ha vinto numerosi test condotti da enti autorevoli e indipendenti impegnati nella tutela dei consumatori. Nel 2014, ha ottenuto dall’ente di certificazione tedesco TÜV Saarland il marchio di "comparatore certificato" per la qualità delle informazioni reperibili sul portale e le misure a protezione dei dati degli utenti. idealo mette a disposizione dei propri utenti centinaia di test sui prodotti e opinioni di altri utenti, non limitandosi ad offrire un servizio di comparazione per individuare i prezzi più convenienti, ma ponendosi anche come una guida autorevole e imparziale allo shopping on-line con schede tecniche, filtri di ricerca avanzati e recensioni di esperti. Per ulteriori dettagli: www.idealo.it

Il 1° Presepio Emozionale: Frate indovino regala il modellino in scala a tutti i bambini

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Nella chiesa monumentale di San Francesco a Gualdo Tadino, grande successo per il Presepio Emozionale di Frate Indovino con 10.000 visitatori ad oggi, famiglie con bambini e soprattutto tanti giovani.

Frate Indovino invita a visitare il Primo Presepio Emozionale a grandezza “bambini”,  che occupa l’intera navata con oltre 200 metri quadri di strutture in legno e cartone dipinto che riproducono fedelmente un borgo medievale dell’Appennino umbro con botteghe, casette, viuzze, personaggi vari e dove naturalmente spicca la capanna della Natività. 
Un messaggio di “rinascita” del territorio voluto fortemente dalla città di Gualdo Tadino (non colpita dal sisma) che coinvolge anche i bambini delle zone terremotate – Amatrice e comuni limitrofi – impossibilitati a vivere il presepio nelle case e nelle chiese. Saranno infatti organizzate appositamente trasferte e visite al Presepio Emozionale, affinchè anche loro possano vivere la magica atmosfera del Natale.
Frate Indovino ha pensato anche di coccolare tutti  i visitatori offrendo loro bevande calde, le rinomate Tisane di Frate Indovino, servite in tazze di ceramica create appositamente per l’evento, presso bar, alberghi e ristoranti  identificabili da una vetrofania apposta all’ingresso.
Un appuntamento emozionante da non perdere!
A TUTTI I BAMBINI CHE NON POSSONO  RECARSI A GUALDO TADINO FRATE INDOVINO 
REGALERA’ UN MODELLINO IN SCALA DEL PRESEPIO EMOZIONALE
Basterà farne richiesta attraverso il sito  WWW.PRESEPIOEMOZIONALE.IT
Con un contributo per spese di spedizione di € 6,00, si riceverà direttamente a casa l
a scatola di montaggio del Presepio ed il calendario 2017 di Frate Indovino. 

ROMAVIDEOCLIP 2016 - XIV edizione: Musica, cinema e sociale: Il cinema incontra la musica

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È stata una grande serata di musica e cinema la Premiazione della XIV edizione del Premio Roma videoclip-il cinema incontra la musica

Ideata e diretta da Francesca Piggianelli in collaborazione con Luce Cinecittà ed il supporto di Roma Lazio Film Commission, Roma Videoclip è la più importante kermesse nazionale dedicata al magico connubio fra musica e cinema. “Un sogno che si realizza ogni anno, questa è la quattordicesima edizione e che nasce e si nutre totalmente di passione.”
Come ogni anno il Roma Videoclip non è dedicato solo al cinema e alla musica ma anche al sociale. L’importante “Premio web radio tv dell’anno” è stato consegnato, infatti a Teleradio Amatrice seguita dalla proiezione del video “Piacere,sono TeleRadio Amatrice” alla presenza del Sindaco di Amatrice SERGIO PIROZZI e di alcuni componenti della Radio.
Numerosissimi i premi assegnati: PIERO PELU’ è stato premiato come “Artista Maschile dell’Anno” per il suo ruolo di protagonista e compositore della colonna sonora del film breve “Tu non c’eri” di Cosimo Damiano Damato, scritto da Erri De Luca. Il “Premio international” è stato conferito a RAF per la sua carriera e per il videoclip “Arcobaleni” che ha visto il debutto alla regia della figlia BIANCA RIEFOLI che ha ricevuto il premio come “Regista Rivelazione”.
FIORELLA MANNOIA ha ricevuto il premio come “Miglior Artista Femminile” dell’anno per il videoclip del film “Perfetti Sconosciuti” di PAOLO GENOVESE che ha ricevuto anche lui un premio,  e per il toccante ruolo nel film “7 minuti” di Michele Placido. A ritirare il Premio della MANNOIA è stata la produttrice della Goldenart Production e artista FEDERICA VINCENTI che, a sua volta, è stata premiata per il suo connubio tra cinema e musica.
“Premio Videoclip dell’anno” a “Un mondo migliore” di VASCO ROSSI. Ha ritirato il premio il regista del videoclip Pepsy Romanoff e l’attore VINICIO MARCHIONI che ha ritirato anche il “Premio Miglior attore dell’anno”.
“Miglior Produttore dell’anno Antonio Giampaolo” per i videoclip  “Vivere a colori” di Alessandra Amoroso ed “Assenzio” di Fedez, J-Ax ft. Stash e Levante.
“Premio Compositore dell’anno” a PAOLO BUONVINO per la sua lunga carriera e per aver firmato le musiche del film “7 minuti” di Michele Placido.
Menzione Speciale anche per PAOLO VIVALDI come “Compositore rivelazione” per il film “Non essere cattivo” di Claudio Calligari,
Il “Premio Speciale Cinema e Musica” ad ORCHESTRACCIA per “None” alla presenza del regista  Claudio Piccolotto insieme con Lillo, Marco Conidi, Giorgio Caputo, Luca Angeletti e il manager Karl Zinny.
“Special Award” al videoclip dei NEGRAMARO  “Tutto qui Accade” alla presenza del regista  Marco De Giorgi. “Premio Speciale Cinema e musica” anche per “HID & LENNY” che ha visto la presenza dell’autore Piero Salvatori e del regista del videoclip Toni Trupia.
I MOTELNOIRE hanno ricevuto il premio “Special Band Rivelazione” per il video “Welcome to my life” diretto da Carlo Roberti.
“Brano Rivelazione” è andato a “SEX IS LAW” di LE MURA tratto dal film “Il Ministro”. Ha ritirato un premio anche la distributrice del film Lucy De Crescenzo.
“Premio Rivelazione Serie Web Tv” a “LA SPES” di Susy Laude con Dino Abbrescia e Giampietro Preziosa.
“Premio Videoclip rivelazione Indie” a “CHEMICAL”. Hanno ritirato il premio Pagliaccio e il regista Federico Malafronte.
Special Award anche a: ZERO ASSOLUTO per il videoclip “Di me e di te”, “Cinque petali di rosa” di ALEX BRITTI con la regia di Giampiero Alicchio e “Potremmo ritornare” di Tiziano Ferro diretto da Andrea Jako Giacomini.
Infine, è stato annunciato il gemellaggio Roma videoclip con “Soundies Awards”(Casa Sanremo) alla presenza di Giuseppe Marco Albano e Angelo Troiano.

Natale, 7 italiani su 10 chiedono più emozioni e affetto. Il parere degli esperti

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Sempre tesi per il lavoro (86%) e la famiglia (75%), costantemente in ansia per le scadenze da portate a termine (81%) e attenti a proseguire per la propria strada senza farsi intralciare da altri (63%). Un italiano su 2 ammette di vivere la propria vita senza troppi slanci emotivi (52%), mostrando e ricevendo pochi gesti d’affetto da chi gli sta vicino (75%).
Una vita apparentemente ‘arida’ causata da ritmi accelerati e tanti impegni da sbrigare. Arriva però un momento in cui l’allarme si fa sentire con maggiore forza e, in coincidenza con il Natale, 7 italiani su 10 chiedono di poter tornare a vivere la quotidianità con maggiore affetto ed emozioni (68%). Per una volta quindi, pare che l’importanza del regalo materiale venga meno rispetto al desiderio, sempre più sentito, di essere ‘beneficiari’ di un sincero gesto d’affetto con cui riscaldarsi il cuore e lo spirito. Un abbraccio (54%), un bacio (46%), un sorriso amichevole da chi meno te lo aspetti (41%) o anche la sola presenza fisica delle persone care (40%): la lista dei desideri è composta da questi gesti con cui manifestare emozioni positive, come gioia (43%), amore (41%), divertimento (39%) all’insegna di un festeggiamento delle festività semplice ma sentito (76%). A dimostrare quanto faccia bene tutto questo sono anche studi internazionali: come quello del Professor Kory Floyd dell’Hugh Downs School of Communication dell’Arizona State University che ha condotto un’analisi su 509 adulti studiando gli effetti della mancanza di affetto. I risultati? Le persone carenti d’affetto sono maggiormente soggette a infelicità, depressione e stress e in generale cattiva salute. La soluzione? Anche solo mettere giù il cellulare e condividere un momento affettuoso con qualcuno di persona è la migliore cura.

E’ quanto emerge da un’indagine di Baci Perugina in occasione del Natale e dell’iniziativa #regalaunemozione di cui l’istallazione Boule de Neige in centro a Milano è manifesto; condotta su circa 2500 italiani, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) e su un panel di 30 esperti tra psichiatri e psicologi, attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community, per scoprire quali sono le emozioni che gli italiani vorrebbero rivivere in occasione del Natale.

Costantemente in bilico tra doveri famigliari e lavorativi, perennemente di corsa nel traffico cittadino, schiacchiati dagli obblighi e scadenze da rispettare, abituati a misurare un rapporto da gesti materiali (59%) e attenti a non farsi raggirare dagli altri (54%), 1 italiano su 2 si lamenta della propria quotidianità che sarebbe, a detta loro, ‘arida’ (48%) e senza slanci emotivi (52%). Una vita dai ritmi accellerrati che rendono difficile vivere le emozioni e condividere momenti sereni senza pensieri (64%).
E se il lavoro e gli impegni famigliari pare essere la scusante principale, c’è chi ammette che a impedire di vivere le emozioni con intensità sia l’utilizzo massiccio di social network (28%). Postare foto e aggiungere ‘like’ a pensieri e frasi altrui, pare essere la soluzione più facile ma meno coinvolgente. 

“Non siamo social se stiamo sui social: quello è un palcoscenico per il nostro narcisismo e autocentratura. Non viviamo nulla di emozionante lì, ma subiamo la condivisione come must, come compulsione – afferma lo Psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano –. Per di più il mondo negli ultimi 15 anni ha fatto abbuffate e indigestione di consumismo e materialismo. Ora paghiamo un prezzo: ci sentiamo soli, confusi, spaventati e  ci mancano le capacità base per socializzare e trovare conforto nell'altro. E come se stessimo un po’ andando contro la nostra natura di animale sociale. Per questo a Natale è più evidente il bisogno di attenzioni e di emozioni. Sono le persone di una certa età che riescono a rendersene conto più facilmente perché hanno avuto tempo per disilludersi circa la mera felicità e gratificazione materiale. È importante trovare il tempo nella routine per ri-abituarci ad essere animali sociali: ascoltare l'altro autenticamente e attivamente è la parola chiave”.

E se gli esperti chiariscono che vivere senza emozioni genera ‘ansia’ (58%) e un forte stress (53%), anche gli italiani ammettono di sentire l’esigenza di riscoprire i propri sentimenti (47%) e vivere seguendo le proprie emozioni, senza soffocarle o reprimerle (39%). Per 8 esperti su 10 (79%) condivere emozioni aiuta a vivere meglio.Gli effetti positivi?
Nel 74% dei casi, ricevere un bacio, un abbraccio o un sorriso aumenta l’affetto tra le persone, generando una situazione di gioia e amore. Oltre a questo, il contatto tra le due persone provoca una situazione di benessere emotivo (63%), che permette a uomini e donne di sentirsi più sicuri di se stessi e fiduciosi nei confronti del prossimo, sia nella coppia che nei rapporti d’amicizia e nei rapporti con i propri famigliari.
E proprio il Natale è il momento in cui pare che la maggior parte degli italiani desidera vivere tutto questo: il 45% sostiene che il periodo di festa permetta di vivere con minore frenesia, seguiti da coloro che pensano che sia questo il periodo dell’anno in cui sia più facile condividere sentimenti ed emozioni positive con i propri affetti (43%).

Non solo benessere emotivo; secondo recenti studi, la presenza di affetto ed emozioni nella vita delle persone, allunga la vita e favorisce benefici fisiologici. Una ricerca, durata 10 anni, condotta dal Professor Andrew Steptoe dell’University College di Londra su 6.500 cittadini britannici over 50, ha dimostrato che le persone con più carenza di affetto e socialmente più isolati hanno avuto una probabilità di ammalarsi del 26% in più rispetto agli altri. “L’affetto e il contatto sociale può avere effetti fisiologici profondi. La vicinanza di persone care abbassa la pressione sanguigna e riduce il dolore ad esempio”. Gli studi dimostrano che la mancanza di contatto fisico affettuoso è associata a più alti livelli di ormoni dello stress e dell’infiammazione. “Il contatto e l’affetto possono avere conseguenze biologiche specifiche che sono importanti per il buon mantenimento della salute” scrivono gli autori. Lo studio suggerisce alle persone di non isolarsi e di coltivare gli affetti. Tutto ciò che serve è una passeggiata o un pranzo o anche un abbraccio.
Quest’anno, quindi, gli italiani chiedono nella ‘lettera di Babbo Natale’ meno regali materiali, e più gesti d’affetto. Basterebbe un abbraccio (54%), un bacio (46%) un sorriso amichevole (41%) o anche la sola presenza fisica delle persone care (40%). E se la maggior parte delle donne pare abbia bisogno di maggiori momenti di gioia (43%), di amore (41%) con il proprio partner, ma anche con figli (39%) e famigliari (37%), gli uomini chiedono più divertimento (39%) e voglia di festeggiare (76%) insieme ad amici e parenti senza troppi pensieri, tornare a ‘sorridere’ (69%) e sognare (63%) nuovi obiettivi da raggiungere o posti e situazioni stimolanti che si desiderano vivere nel futuro (54%).

Ma quali sono gli effetti dei diversi sentimenti che gli italiani desiderano provare sotto l’albero? 
Secondo gli esperti, sorridere trasferisce una giusta dose di ottimismo con cui affrontare le difficoltà quotidiane, in amore come al lavoro (74%). Sognare aiuta a vincere le delusioni e l’amarezza di aver subito una sconfitta (65%), metre il divertimento è sinonimo di abbattimento di freni inibitori con cui sonfiggere lo stress e la stanchezza (59%). Un atteggiamento questo che si completa nell’atto del festeggiare, inteso come momento in cui staccare la spina che porta a lasciarsi trasportare mentalmente senza pensare alle incombenze quotidiane (52%).
Amare (53%) è invece sinonimo di passione sincera e viscerale con cui vivere in maniera piena la vita e, come sostengono gli esperti, superare qualsiasi cortina di diffidenza e ostilità. 

LE 5 REGOLE D’ORO PER VIVERE CON EMOZIONE LA VITA

1)NON FARTI TRASPORTARE DALLA QUOTIDIANITÀ
Ogni giorno deve essere vissuto come un’avventura: momenti difficili devono alternarsi a momenti gioiosi e divertenti. L’importanza è viverli con personalità, senza diventare un soggetto passivo e lasciarsi trasportare dagli eventi.

2) IL MATTINO HA IL SORRISO IN BOCCA
Oltre ad avere l’oro in bocca, il mattino deve avere anche il sorriso sulle labbra. Iniziare in questo modo, aiuta a vivere con la giusta dose di ottimismo con cui arrivare fino alla sera senza farsi vincere dagli ostacoli che si incontrano lungo il percorso.

3) NON TRASCURARE I MOMENTI DI FESTA
Il segreto per essere sempre carichi durante il lavoro e in famiglia? Concedersi qualche sana ora di puro divertimento: senza eccessi ma con la giusta dose di spensieratezza aiuta a riprendersi dalle fatiche quotidiane recuperando energie e positività.

4) AMA E SARAI AMATO
Amare significa vivere con passione e senza remore ogni momento della vita: il proprio lavoro, il proprio partner e la propria famiglia. È bene non soffocare le proprie emozioni e lasciarle trasparire in modo da non avere rimpianti.

5) I SOGNI SONO DESIDERI
Per poter vivere con entusiasmo senza farsi schiacciare dai doveri è bene non smettere di sognare. Da piccoli come da grandi è importante non smettere di desiderare di vivere nuove storie più avvincenti.

Worldhotel Ripa Roma, il 17 dicembre convegno “IL NUOVO ORDINE MONDIALE nuova occasione per l’umanità?”

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Sabato 17 dicembre dalle ore 15:00 alle ore 21:00 presso la Sala Marinetti del Worldhotel Ripa Roma, in Via degli Orti di Trastevere 3, avrà luogo il convegno dal titolo “IL NUOVO ORDINE MONDIALE nuova occasione per l’umanità?”. Presiederanno la pièce Isabella Pilenga e Francesco Ciocci.
L’evento, fortemente voluto dall’accademia Associazione Filomati, in sinergia con Faciviltà Roma, vuol spaziare i temi e i problemi che vertono intorno alla questione dell’Nwo non in maniera populista, bensì scientifica. In effetti, interverranno tutti docenti ed esperti delle più ampie branche del sapere. Interverranno all’evento: Massimo Lanzaro, già Primario e Lecturer al Royal Free Hospital Londra, Medico, Psichiatra, Psicoterapeuta (tratterà il tema “Medicina, psichiatria e mass media nel nuovo millennio: informazione, disinformazione e pseudoinformazione scientifica”); Stefania Schipani, Presidentessa di Rifare l’Europa; Danilo Campanella, filosofo e politologo; Stefano Rossano, vaticanista, con un tema dal titolo “Il ruolo della Chiesa cattolica all'interno del nuovo Ordine geopolitico internazionale”; Massimo Fratini, ufologo e saggista (“Il Cover-Up su Nibiru da parte del NWO”); Vincenzo Paolo Longo, Economista e Pastore evangelico; Luciano Visco, Economista, Dottore Commercialista; Eliseo Palazzo, filosofo e politico (“Il nuovo ordine mondiale c’è e si vede”); Simone Caminada, blogger, esperto in mass media (“L’illusione del reale in un mondo virtuale”); Mahat Cerasuolo, presidente del PMT; Nino Galloni, economista (“Dopo la fine dell’ordine mondiale proposto da Kissinger cosa?”); Gennaro Francione, giudice, drammaturgo (“Nuovo disordine mondiale, Cyberanarchia e Democrazia Liquida"); Francesco Passeretti, presidente CIR centro italiano ricerche (“Gli antagonisti negativi del terzo millennio”); Daniele Monteleone, Informatico e ispettore della Philomates Association; Giovanni Fabiano, Editore della David and Matthaus; Antonella Vilasi Colonna, autrice, analista, docente universitaria (“Intelligence e democrazia”). Al termine dell’evento degustazioni gratuite.

Teatro Trastevere, dal 5 all'8 gennaio 2017 “Tensione Superficiale” di Jean Paul Sneider

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Il Teatro Trastevere ha il piacere di ospitare lo Spettacolo Evento “Tensione Superficiale” di Jean Paul Sneider, autore eclettico ed originale che ne ha curato anche la regia.

“La messa in scena di questo spettacolo nasce dalla necessità di una catarsi rispetto al sentirsi fuori luogo in un mondo che sembra correre alla cieca verso l’autodistruzione.
La realizzazione dello spettacolo è collegata ad una doppia direzione del testo: man mano che gli attori hanno fatto proprie le tensioni interne e le dinamiche dei rapporti, il testo stesso è cresciuto con loro, affinchè potessero  esprimersi e rimanere coerenti nella lucida follia che li contraddistingue.
Il documentario “Titicut Follies” di Wiseman è stato fonte di ispirazione: basta un piccolo passo verso la follia per trasformare un rapporto o una conversazione in un vero nonsense,  pur mantenendo una ferrea coerenza interna al discorso.”

La Trama è semplice ed intrigante:
“...in un prossimo dispotico futuro nei centri di igiene mentale vengono internate tutte quelle persone non conformi ai nuovi standard morali. Gli educati, gli onesti e gli altruisti non hanno più spazio nel nuovo ordine sociale. Ordine calibrato per un diverso tipo di popolazione, essi dunque devono essere curati per permetter loro di conformarsi. Un nuovo internato, che per praticità burocratiche verrà chiamato Pinco, si troverà a confrontarsi con personale e pazienti che dietro a maschere ridicole e buffe nascondono un umanità repressa in cerca di un nascondiglio o di un conforto. Con lui rinchiusi ci sono: Panco, pragmatico, ma irrimediabilmente innamorato; Pinco detto Folgorato altruista fino al grottesco; e Pinco detto Ligio solerte e pignolo nel rispettare ogni regola e legge. Nel frattempo la Direttrice vive in un mare di paradossi e contraddizioni rendendo vano ogni confronto, la Dottoressa convertita al nuovo ordine si nasconde dietro un muro di razionalizzazione. Pinco, incapace di accettare il cambiamento, ha un solo pensiero fisso: la fuga. Una lotta contro il tempo tra il suo desiderio di libertà e la rieducazione in atto da parte della struttura...”

Dunque uno spettacolo da scoprire. Vi aspettiamo a Teatro.

L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
“Tensione Superficiale”
dal 5 all'8 gennaio 2017
Testo e Regia:
Jean Paul Sneider

Cast :
Pinco: Lorenzo Garufo
Direttrice: Giulia Pera
Dottoressa: Eleonora Mancini
Panco: Guglielmo Lello
Ligio: Jacopo Cinque
Folgorato: Jean Paul Sneider

Teatro Trastevere
h 21.00, domenica h 17:30
contatti: 06-5814004
via Jacopa de'Settesoli 3 00153 Roma
www.teatrotrastevere.it

MARIANTONIA CASTALDO, “IO SONO LIBERA” È IL BRANO-DENUNCIA DELLA CANTANTE CAMPANA

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Il 25 novembre è diventato il giorno simbolo della lotta contro il femminicidio. “Io sono libera”, canzone vestita della migliore tradizione melodica italiana, omaggia questa importante ricorrenza mettendo a disposizione di un messaggio così importante, musica e parole.

Guarda qui il videoclip:  

«Questa canzone è il grido di liberazione di una donna che è stanca di subire abusi fisici ed emotivi. È il messaggio di una donna che rappresenta una categoria di persone che giorno dopo giorno, subiscono discriminazioni e umiliazioni da parte di altre persone che sicuramente non sanno cosa voglia dire amare. Il testo si cala nel dettaglio di un giorno "ordinario" di abuso su una donna che ha paura di ribellarsi ma che nonostante tutto ha tanta voglia di riscattarsi e afferrare la sua vita, che è una e va vissuta fino in fondo». Mariantonia Castaldo

Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 2 dicembre 2016.

Etichetta: Highlights

BIO
Mariantonia Castaldo nasce a Casalnuovo di Napoli. Ha da sempre avuto una fervida attività concertistica, oltre che aver partecipato a svariati concorsi a livello regionale tra cui il Festival internazionale di Airola dove vince con punteggio 100/100.  Nell’anno 2016 partecipa al concorso "Una voce per Sanremo" tenuto al teatro Ariston di Sanremo, vincendo il 1° posto su 120 concorrenti. Sempre nell'anno 2016 arriva in semifinale al Festival di Castrocaro. Qui conosce il musicista, compositore e produttore musicale Francesco Comunale col quale si avvia subito una collaborazione che sfocia nella realizzazione del brano contenuto nella colonna sonora del film "Smile Factor" con Massimo Ceccherini. Il brano, dal nome "Hello Hello" scritto da Francesco Comunale, è un’esplosione di musica che trasmette buon umore. La collaborazione con Comunale procede anche per la produzione del nuovo brano “Io sono libera”.
Contatti e social
Fb https://www.facebook.com/mariantoniacastaldoofficial/?fref=ts

ANDREA SETTEMBRE, “#SELFIE” È IL SINGOLO IN USCITA DEL GIOVANISSIMO YOUTUBER

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Scritto, ideato ed arrangiato da Nando Misuraca con la partecipazione dello stesso artista e prodotto dall'etichetta indipendente Suono Libero Music, il progetto #Selfie ha due caratteristiche di spicco: un sound molto accattivante e moderno da una parte e una valenza tematica sociologica dall’altra.
#Selfie è un invito (in salsa pop) ad un corretto utilizzo dei social, che talvolta, si esprime nella voglia di condividere ogni istante della propria vita rischiando di "spersonalizzare" le nostre esistenze.
Musicalmente il brano richiama un pop che si contamina di r&b e pop-rock dal piglio molto fresco, ispiratosi al sound di matrice anglo-americana degli ultimi anni (Justin Bieber, Rihanna etc.), pur conservando lo stile di scrittura tipico della canzone d'autore pop all'italiana. 

Guarda qui il videoclip:
Andrea, reduce dal successo dell’inedito "Pur Sapendo" inciso nel febbraio 2016 (su etichetta Suono Libero Music, singolo suonato da oltre 300 radio e con più 160.000 click su Youtube), sarà quindi testimonial di quest'opera di sensibilizzazione verso i giovani per invitarli ad un uso sano e consapevole dei social.
Label:SUONO LIBERO MUSIC

BIO
Andrea Settembrenasce a Napoli il 9 ottobre 2001. La sua “operatività” nel settore artistico prende banco fin da subito con le partecipazioni al Musical “Grease” presso il teatro Politeama di Napoli.Collabora inoltre in veste di responsabile e speaker con “Radio Immaginaria” (l’unica radio formata da adolescenti in Italia), e prende parte alla serie televisiva “Se stasera sono qui” condotto da Teresa Mannino su La 7, e al Concerto di Natale XX Edizione presso il Teatro della Conciliazione in Roma trasmesso su Rai Due. Qui duetta con i Modà. Il 2013 si distingue per partecipazione alla trasmissione di Canale 5 “Io Canto 4”, che lo renderà noto al grande pubblico. Qui contribuisce in maniera sostanziale a portare in finale la sua squadra capitanata da Claudio Cecchetto, che lo aveva voluto nel suo team, ed ha l’occasione di duettare con un artista del calibro di Nek. Anche il 2014 sarà un anno ricco di soddisfazioni per il giovane talento: ricordiamo infatti la vittoria al concorso “Una voce un sogno” con i giudici M.Luca Pitteri, F.Palma e Scalise, e la vittoria del Concorso S.Teresa Aminei gemellato con il Movimento Rock Cristiano organizzato dal tenore M.Lupoli e il soprano O.De Maio del Teatro San Carlo di Napoli. Seguiranno l’incisione di un inedito (“Lasciami cadere”)per la casa discografica RTI, e le partecipazioni televisive al reality “Fattore Umano” trasmesso da Italia 1, ed alla trasmissione “I Fatti vostri” condotto da Giancarlo Magalli ed in onda su Rai 2.
Andrea Settembre è inoltre uno youtuber di grande seguito, i suoi video e le sue cover di grandi artisti (Justin Bieber, Sam Smith, One Direction…) contano migliaia di visualizzazioni sul suo canale YouTube.

Contatti e social

MAXXI, dal 21 dicembre la mostra DESIGN PER ARTSHOP E BOOKSHOP. I migliori prototipi e prodotti realizzati da giovani designer italiani

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Lo Spazio D del Museo MAXXI di Roma accoglie, dal 21 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, i lavori più meritevoli tra quanti hanno preso parte a DAB7 - Design per Artshop e Bookshop, bando di concorso lanciato dall’ Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena, promosso dal GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e Direzione Generale Musei.

In mostra i migliori 24 prototipi e prodotti destinati alla commercializzazione all’interno di artshop e bookshop dei musei italiani, frutto dell’intuizione di creativi di età compresa fra i 18 e i 35 anni. Eterogenea la natura dei lavori presentati, che spaziano da gadget e strumenti per cancelleria fino a prodotti gastronomici, passando per abiti e accessori tra i più disparati, offrendo una panoramica quanto mai ampia e articolata delle infinite declinazioni che il design sa assumere.

I designer chiamati ad esporre sono: Adriano Alfaro, Gaetano Mirko Vatiero e Iorio Antonio, Alessandra Barbato, Milena Boni, Brignetti Longoni Design Studio di Laura Brignetti e Edoardo Thomas Longoni, Maddalena Camera e Marta Garaventa, Romina Cesta, Ju’n’ko Architetti di Mauro Coppini e Elisabetta Giusti, Enea Design di Violetta Barba e Davide Bianchi, Alessandra Guttagliere, Francesco Ippolito, Giorgia Luppi, Mali Weil + Materia Critica, Millim Studio Di Edoardo Giammarioli e Chiara Pellicano, Valeria Michetti, Carla Pisano, Barbara Rizzo, Orsetta Rocchetto, Orsetta Rocchetto e Giorgio Sinapi, Valeria Russo, Scuola Ipsia F.Lli Taddia Di Cento (Fe): Jonada Gijorlaku, Valentina Pasca e Lorenzo Breveglieri, Giovanni Tomasini, Fabio Valvassori.

A determinare la selezione una giuria composta da Michele Zini - architetto e designer dello Studio ZPZ Partners di Modena, in qualità di Presidente; Francesca Condò - Direzione Generale Musei, MiBACT; Luigi Ratclif - Segretario Associazione GAI.

La commissione ha inoltre definito i seguenti premi in denaro assegnati nell’ambito di DAB7. 
Il Premio Speciale MiBACT Sezione Contemporaneo, del valore di 2.000 euro, è andato a Carla Pisano per il progetto Pigmento che propone un set di pigmenti commestibili, ottenuti dalla macinazione di spezie ed erbe, per ‘dipingere’ gli alimenti preparati a casa propria come fossero un’opera d’arte.
Il Premio Speciale MIBACT Patrimonio Culturale, del valore complessivo di 2.000 euro, dedicato ai lavori ispirati alla ricchezza del panorama storico-artistico italiano, è stata invece assegnato a Francesco Ippolito per il progetto Museum: un contenitore in legno le cui divisorie interne formano le lettere dell’acronimo del nome del museo, un modo semplice ed efficace di collegare identità e memoria di un luogo del patrimonio culturale a un oggetto di uso comune.

La commissione ha assegnato inoltre un totale di 7.000 euro ad altri sei creativi, in forma di sostegno alla realizzazione dei loro progetti: Valeria Russo (ReMy, 2.000 euro), Milena Bony (Moody gioco sonoro interattivo, 2.000 euro), Junko Architetti (Gioielli di Architettura, 1.000 euro), Alessandra Barbato (Aggiungi un posto a tavola 1.000 euro), Carla Pisano (Pigmento, 500 euro), Francesco Ippolito (Museum, 500 euro).

Modena, dicembre 2016

Roma, dal 21 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017
DAB – Design per Artshop e Bookshop
MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
Corner Spazio D – via Guido Reni 4/a
Ingresso libero
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica 11.00-19.00, sabato 11.00-22.00; lunedì chiuso 
Ingresso gratuito
Info: www.fondazionemaxxi.it | www.comune.modena.it/gioarte | giovanidarte@comune.modena.it

DE.MO. - sostegno al nuovo design per art shop e bookshop e alla mobilità internazionale dei giovani artisti italiani è un programma di lavoro biennale  a cura del MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E DEL TURISMO – DG AAP Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane - DG M Direzione Generale Musei -  DG S Direzione Generale  Spettacolo e GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. Scopo del progetto è potenziare azioni già consolidate e proporre nuove attività, in una prospettiva di sviluppo della mobilità artistica e della creatività giovanile attraverso il sostegno alla formazione, alla ricerca, alla produzione, al confronto con realtà internazionali e alla qualificazione professionale.

Ufficio Stampa
POMILIO BLUMM – Irene Guzman, tel. 349 1250956
irene.guzman@comune.modena.it

Torre del Lago Puccini, fino al 22 dicembre la mostra/documento “Giacomo Puccini, la Musica e il Lago”

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Inserita nel “MESE PUCCINIANO 2016”, si sta tenendo - con termine il 22 dicembre 2016 nel Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini in Torre del Lago Puccini (Lucca) - Via delle Torbiere - la mostra/documento “Giacomo Puccini, la Musica e il Lago” a cura di Lodovico Gierut e Marilena Cheli Tomei, organizzata dal Comitato Archivio artistico-documentario Gierut di concerto con l'Associazione Amici del Festival Pucciniano e con la Fondazione Festival Pucciniano.

L'esposizione, a ingresso libero, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 11,00 alle 17,00, nonché durante gli orari di spettacolo, comprende dipinti, disegni, sculture e fotografie di quasi cento autori di cui al presente elenco: Ernesto Altemura, Roberto Altmann, Giovanna Ambrogi, Giancarlo Baglini, Giampiero Baldazzi, Giovanni Balderi, Susie Barrow, Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi, Marcello Bertini, Gianfranco Bianchi, Marco Bianchi, Alberto Bongini, Roberto Braida, Adastro Brilli, Loretta Brizzi, Caterina Bruno, Joanna Brzescinska-Riccio, Marcello Buffa, Giovanni Cabras, Guido Cagetti, Sigifredo Camacho B., Agostino Cancogni, Giancarlo Cannas, Laura Canova, Mauro Capitani, Gianni Carretti, Maurizio Caruso, Emiliano Chiti Vertax, Anna Chromy, Marzio Cialdi, Lorenzo Cinquini, Paola Colleoni, Ferdinando Coppola, Cristiana Cravanzola, Franco Del Sarto, Lukas den Svarte, Bruno Di Maio, Enzo Fabbiano, Massimo Facheris, Luigi Falai, Umberto Falchini, Carlo Ferrari, Franco Estuardo Figueroa Castillo, Silvana Franco, Renato Frosali, Franca Giannecchini, Marta Gierut, Fabrizio Giorgi, Gian Paolo Giovannetti, Ana Gontero, Paolo Grigò, Paolo Gubinelli, Amedeo Lanci, Paolo Lapi, Paolo Lazzerini, Grazia Leoncini, Arturo Lini, Giuseppe Lippi, Raffaella Rosa Lorenzo, Riccardo Luchini, Renzo Maggi, Clara Mallegni, Annamaria Maremmi, Fabio Mattolini, Sergio Mazzanti, Ivano Mazzucchi, Riccardo Miozzo, Marco Montaño Lozano, Eros Giorgio Morandini, Mara Moschini, Giacomo Mozzi, Tito Mucci, Bruna Nizzola, Gianfranco Pacini, Ermanno Palla, Roberto Panichi, Marco Paola, Stefano Paolicchi, Amerigo Pelosini, Stefano Pierotti, Maria Luisa Pisani, Simone Rossi, Cinzia Rossi Ghion, Gabriele Rovai, Stefano Sabella, Franz T. Sartori, Marcello Scarselli, Fabio Sciortino, Liudmila Sidorkevich, Maura Spagnuolo, Sandra Stanzione Landi, Roberto Valcamonici, Paola Vallini, Laura Venturi, Gabriele Vicari, Maria Rita Vita.
I lavori di “Giacomo Puccini, la Musica e il Lago” provengono in buona parte dalla Collezione del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut (sorto in memoria di Marta Gierut, con fini artistico-culturali e socio-umanitari), mentre alcuni sono stati realizzati appositamente da altri seri artisti invitati da Lodovico Gierut (nella foto) “tutti motivatissimi” - come ha affermato lo stesso - “che ben conoscono e apprezzano l'universo pucciniano”.
Data la portata prettamente culturale dell'evento, è opportuno sapere che verrà ripetuto, con sostanziali modifiche, nel corso del 2017.

E' in preparazione una pubblicazione cartacea.
Foto di Giacomo Mozzi
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Titolo: Giacomo Puccini, la Musica e il Lago.
Cura artistica: Lodovico Gierut, Marilena Cheli Tomei.
Luogo: Foyer del Gran Teatro Giacomo Puccini, Torre del Lago Puccini (Lucca). Via delle Torbiere.
Sino al 22 dicembre 2016. Da lunedì a venerdì dalle 11,00 alle 17,00, nonché durante gli orari di spettacolo. Ingresso libero.
Lodovico Gierut è su facebook


Per approfondimenti sulle iniziative del Mese Pucciniano 2016-XLV Premio Puccini: www.puccinifestival.it

Cinema, “Captain Fantastic” di Matt Ross dalla sceneggiatura bellissima ed inquietante insieme. La recensione di Fattitaliani

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Ho visto “Captain Fantastic” ieri, e poi, come è mio solito fare, avendo già un’idea precisa di quello che ho provato nell’assaporare questo film di Matt Ross, ho letto alcune recensioni. Ebbene, non ne ho trovata una, dico una!, che avesse ben capito l’originalità e la genialità di questa produzione!

In genere le recensioni sono scritte per non essere comprese dallo spettatore medio: nel senso di chi va al cinema per distrarsi e per divertirsi, per sognare e per proiettarsi identificandosi con i protagonisti e vivere quelle emozione finzionali come se fossero le sue: Immedesimazione? Empatia? Identificazione proiettiva? Che importanza ha? Basta che il film riesca a trasportare la mente in un mondo nuovo, diverso, liberatorio, che è quello dello sceneggiatore, del regista, del produttore, di chi ha scritto la storia! È tutto lì il “trucco”! Non c’è altro in un film da capire o da scoprire!

La sceneggiatura di Matt Ross, che al contempo dirige il film, è bellissima ed inquietante insieme. Ma è quella inquietudine che lo spettatore prova quando viene coinvolto in una storia bellissima che capisce già, dai primi fotogrammi, che è “too good to be true!”.
Sì, proprio così, come Freud ne “Un disturbo di memoria sull’Acropoli”, un piccolo saggio del 1936 che lasciamo al nostro lettore recuperare per gustarsi l’analogia emotiva che arditamente segnalo con questo fantastico film.

I temi trattati da Matt Ross, che ha forgiato nella narrazione un cast di attori straordinariamente bravi, che hanno saputo vestire la loro parte in un modo sorprendentemente reale, sono temi attuali, moderni, dei nostri giorni insomma.
Non tutti sanno che quasi il 20% della popolazione occidentale soffre di depressione (nelle sue varie forme e declinazioni cliniche!). Non tutti sanno che sono più di 350 milioni le persone occidentali che soffrono di questo disturbo. Non tutti sanno che ogni anno muoiono di depressione, molto spesso suicide, poco meno di un milione di persone! Ed ecco allora che coraggiosamente Matt Ross, con la sua sceneggiatura e la sua regia, mette al centro della sua storia fantastica, con disarmante schiettezza ed umanità, uno dei peggiori drammi psichiatrici della storia dell’uomo di tutti i tempi, meglio noto clinicamente come “disturbo bipolare”, un tempo clinicamente definito come “psicosi maniaco-depressiva”, che alterna momenti maniacali a momenti fortemente down.
La storia ruota attorno a questo devastante fenomeno del XX e del XXI Secolo, vissuto dalla razza umana come un tabù, perché dire di essere depressi e come dire di essere “lebbrosi”, e quindi il rischio è la contaminazione del proprio simile!
Per provare a sconfiggere questo male, Ben, la moglie e i sei figli, decidono di allontanarsi drasticamente dello stile di vita del mondo occidentale, che è spesso la causa e la genesi di questa malattia mentale, isolandosi nelle foreste del Pacifico nord-occidentale dove vivono in simbiosi con la natura più vera e più cruda. Non si usano armi da fuoco per uccidere animali selvatici per nutrirsi, e si vive tutti insieme allenando il corpo e la mente quotidianamente, così come consigliavano gli antichi romani all’inizio del primo millennio dalla nascita di Cristo, raccomandando di vivere secondo il principio: «Mens sana in corpore sano». Vita sana, cibi sani, letture sane, confronti dialettici intelligenti e stimolanti per la mente, vivendo del necessario e lasciando agli “occidentali-consumatori-seriali-ossessivi” il superfluo e il pleonastico.
Tutto il resto, che erroneamente viene messo al centro della storia da alcuni critici professionisti, è solo la cornice della narrazione cinematografica di Matt Ross che si avvale di un Cast di attori straordinari, con un Viggo Mortensen che brilla come la “superluna” di questi giorni che ha sedotto e affascinato miliardi di persone in tutto il mondo.
La cultura, l’educazione, il rapporto genitori-figli, la religione, il passaggio nell’al di là come doloroso o gioioso a seconda delle diverse prospettive di culto, sono solo temi accessori che qualche volta rischiano di distrarre lo spettatore dal vero fulcro della storia che è la capacità dell’essere umano del XXI Secolo di adattarsi allo stile di vita contemporaneo che è incompatibile con l’attuale evoluzione del corpo e della mente dell’“Homo sapiens”, o meglio, dell’”Homo Technologicus”. 
Questa incapacità di adattamento, che invece nei milioni di anni trascorsi hanno caratterizzato la natura umana, oggi, a causa dell’evoluzione straordinariamente veloce della tecnologia e dell’attenzione ad elementi esogeni ma al contempo futili, pongono l’Homo Technologicus in una condizione di fragilità emotivo-relazionale che spesso lo conduce all’estraneamento e alla depersonalizzazione, quindi spesso alla depressione!
Ma il film, alla fine, tiene conto della realtà dei giorni nostri, ed è allora che “Captain Fantastic” Viggo Mortensen, a seguito di un grave ed imprevedibile incidente che colpisce una delle sue figlie, viene illuminato dalla consapevolezza che è impossibile che l’Uomo Occidentale oggi viva la sua vita come gli indigeni delle tribù sperdute della Foresta Amazzonica.
La scelta più saggia è quella di “adattarsi” alla vita dei nostri giorni, alla vita di noi occidentali che abbiamo perduto irreversibilmente tutto quello di più sano e vitale che nei secoli hanno costruito i nostri avi. “Too good to be trou!”! Infatti la realtà oggi è un’altra, e nostro malgrado dobbiamo viverla adattandoci darwinianamente per quello che è!
Andrea Giostra

BRUNO SACCO, INTERVISTA AL 2° CLASSIFICATO SEZIONE POESIA PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI CASTELLO

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Da quando ha iniziato a scrivere? 

Mi risulta difficile individuare un tempo preciso. Ricordo che alla Scuola Media, evidentemente suggestionato dalla lettura dei poemi omerici, composi una sorta di maldestro poemetto in ottave intitolato Troilo. Siamo dunque intorno ai dodici-tredici anni (notte dei tempi…!).
Cosa significa per lei scrivere? 
La scrittura - come pure la lettura - non sono per me delle attività, ma delle realtà che sento connaturate al mio essere. Senza di esse probabilmente farei fatica a pensarmi come esistente.
Perché ha scritto "Segreti"? 
E’ una raccolta di liriche. Ogni poesia ha, a mio giudizio, una duplice valenza: si pone come sufficiente a se stessa ma nel contempo si aggancia ad altre, passate o future, contribuendo a definire un percorso esistenziale. Mi interessava dare una forma tangibile a quel percorso.
Cosa l'ha portato a diventare scrittore? 
Nulla in particolare. Forse solo il piacere di farlo: un piacere non solo spirituale e intellettuale, ma perfino fisico.
Chi è il suo scrittore di riferimento? 
Se parliamo di poesia, come credo, dico Guido Gozzano. Poeta originalissimo, ha inventato un nuovo linguaggio poetico, sussurrato, quasi suggerito all’orecchio, procedendo in punta di piedi, in un’epoca dominata dai reboanti fulgori dannunziani.
Corrente letteraria preferita? 
Nessuna in particolare. Sono i poeti a fare le correnti e non viceversa.
Romanzo preferito?
Tra i classici, I Promessi Sposi per gl’italiani e Anna Karenina per la letteratura straniera. Tra i “moderni” amo gli iberici e ibero-americani (Zafòn, Perez Reverte, Coelho, Amado, Isabel Allende ecc.). Una lettura indimenticabile è stata per me Dona Flor e i suoi due mariti di Jorge Amado.
Cosa c'è di autobiografico in ciò che scrive? 
La poesia lirica è sempre autobiografica, anche quando l’autore sembra non parlare di sé. Nella poesia si individua se stessi, e questo vale sia per l’autore sia per il fruitore.
Cosa consiglia a tutti i giovani che aspirano a diventare scrittori come Lei?
Leggere i grandi classici, tanto della prosa che della poesia. Oggi lo si fa sempre di meno. Molti si illudono di potersi improvvisare scrittori senza un retroterra culturale adeguato. I classici insegnano a non barare con il lettore.
Cosa vuol dire aver vinto il premio letterario Città di Castello?
Era la mia prima partecipazione a una manifestazione di questo genere e non nego che è stata una grande soddisfazione. È un concorso importante, organizzato con serietà e competenza e gestito con trasparenza. 

MARIA TERESA SIVIERI, 2° classificata al Premio Letterario Città di Castello sezione saggistica: scrivere mi arricchisce

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II classificato al Premio Letterario Città di Castello Maria Teresa Sivieri, Alfonso Ceccarelli. La tragica fine del falsario umbro, dispensatore di gloria e nobiltà.

Al centro del saggio la vita, la produzione e la tragica fine di un grande falsario umbro del XVI secolo: Alfonso Ceccarelli. Mai capace di accontentarsi di poco e mai soddisfatto dell’ottenuto, il Ceccarelli si spinse a imbrogliare, con opere basate su fonti del tutto inventate, molte nobili famiglie dell’epoca. Se non fu certo il primo falsario del suo tempo, fu sicuramente il più imprudente; l’unico ad essere condannato al patibolo.

Due parole  della  scrittrice.  
Stando ai miei ricordi io ho sempre, fin dalle elementari, tenuto un diario, raccontavo i miei dispiaceri, i miei desideri e inventavo storie. Per me scrivere era un'esigenza, mi isolavo e scavavo dentro di me. Piangevo e ridevo. Diventata insegnante di lettere, fu un'occasione buona per approfondire argomenti e fatti storici che anche per me per la loro natura erano complicati, pertanto preparavo per i miei alunni approfondimenti, schede, riassunti, tesine per fissare meglio nozioni di storia e di letteratura. Dallo scrivere tutto ciò e dal desiderio di pubblicare sono passati diversi anni. Ma, sistemati casa, figli e famiglia e arrivata alla pensione ho cominciato a dare corpo alle mie ricerche storiche e ambientali affidandole a una casa editrice. Tutti i miei libri hanno questa impronta: storia e ambiente naturale. 
Si diventa scrittori se ci si dedica con passione all'argomento scelto che ci sta particolarmente a cuore, ci si deve credere e quello che si scrive deve piacere e convincere innanzi tutto lo scrittore stesso. Inutile confidare in un giudizio altrui.
Io amo gli scrittori che non sono prolissi, che sono veloci, ma scorrevoli e incisivi e che trattano argomenti storici e biografie, ma con sensibilità e approfondimento psicologico. 
Lo scrittore in assoluto che preferisco è l'austriaco Stefan Zweig. 
Per me scrivere è un passatempo meraviglioso perché mi pare di arricchirmi, mi pare che la mia mente si allarghi e ne ricavo tanta soddisfazione.
L'autobiografia nei miei libri, in uno di più, in uno di meno, c'è eccome! Io credo che alcuni episodi della nostra vita entrino quasi inconsapevolmente e più o meno prepotentemente nelle pagine di tutti gli scrittori, non possiamo ignorarci.
Ai giovani che avvertono l'inclinazione allo scrivere, dico di leggere tanto, si impara lo stile e tanti piccoli trucchi.
Finora ho pubblicato dieci libri, due sono stati premiati a Città di Castello. Aver vinto a Città di Castello per me è stato un grande onore perché ho un'infinita fiducia nella competenza della giuria e nella serietà della casa editrice. Mi sono imbattuta nel personaggio di quest'ultimo libro, Alfonso Ceccarelli, quasi per caso, ma mi ha tanto affascinato perché è poliedrico, un grande falsario, ma una figura patetica, tormentato dalla sua fantasia ma incauto, ingordo perché intromettendosi negli affari della Chiesa e del papa del momento ci rimise la testa. In quei tempi non c'era da scherzare. Per confezionare la sua figura ho disturbato vari docenti universitari perché non potevo rimanere con dei dubbi. Per me scrivere confrontando vari testi è essenziale.

FRANCESCO VENIER 1° CLASSIFICATO PREMIO CITTÀ DI CASTELLO SEZIONE SAGGISTICA CON "ESSERE"

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I classificato: Francesco Venier, “Essere” un essere umano”.

Un “saggio di umanità” in senso lato, sagace e intelligente, ricco di considerazioni e riflessioni di una vita professionale e non solo, sul nostro “esistere” come esseri umani. 
Un discorso capace di abbracciare l’umanità in ogni sua manifestazione, passando per la consapevolezza di operare in un campo influenzato da forze non solo psicologiche e biologiche, ma anche socio-culturali, economiche e spirituali.

Da quando ha iniziato a scrivere? 

Io ho iniziato a scrivere nel 2010. Tuttavia, la mia attrazione per le materie letterarie risale all'infanzia e direi che ebbe inizio con i fumetti. Purtroppo, durante la scuola media questo mio interesse non venne riconosciuto e gli adulti, con i suggerimenti di una psicologa dell'orientamento, si convinsero che avessi una predisposizione per le materie matematiche e mi fecero frequentare una scuola tecnica. In seguito, durante gli anni delle superiori, giusto per mettere il dito sulla piaga, incontrai dei professori di lettere insensibili e pieni di sé, che rinforzarono ulteriormente il mio senso di incapacitazione letteraria. Tuttavia non mi arresi e con la maggiore età scelsi un percorso universitario di tipo umanistico, quindi mi iscrissi a Psicologia. Nel 2010 il cerchio si chiuse, e ciò che era nella mia natura prese forma. Proprio in quell'anno scrissi il mio primo romanzo e arrivai decimo al Premio Letterario Città di Castello. Poi scrissi altri racconti e partecipai a diversi premi letterari in cui ottenni menzioni di merito o mi classificavo tra i primi dieci concorrenti.
Cosa significa per lei scrivere ? 
Per me la scrittura è ricerca disciplinata. È una riflessione costante sul come trovare quel giusto equilibrio che consenta alla parola di dispiegarsi nel suo intrinseco valore. La parola è comunicazione, è relazione. Ed è proprio perché ne riconosco il valore, sia come mezzo di relazione che di comunicazione, che ne misuro il peso, e credo che nella scrittura si realizzi appieno il suo senso. Nella scrittura, a differenza del parlato, la parola viene pensata, confrontata, soppesata, misurata. Non subisce quel processo inflattivo tipico del nostro tempo, in cui si dice di tutto per non dire niente.
Perché ha scritto questo libro ?
In primis, come esercizio di coscienza globale che mi consentisse di dare coerenza interna alle contraddizioni dell'esistenza. 
Poi, per il desiderio di comunicare qualcosa che potesse aiutare il lettore a riflettere su di sé ed anche a migliorare. Proprio a questo proposito, qualche giorno fa mi è arrivato un sms da una persona che non vedevo e sentivo da diversi anni (come psicoterapeuta) e mi scriveva così: “Dopo qualche anno capisco gli strumenti che mi ha dato. Li uso per diventare un uomo migliore.... e volevo ringraziarla”. In questo messaggio è sintetizzata in modo splendido la mia risposta. In sostanza, con quel libro ho voluto gettare un sasso nell'acqua, nella certezza che le onde provocate dall'impatto creeranno cerchi concentrici che si espanderanno verso l'esterno, anche se il sasso sarà oramai scomparso alla vista. 
Infine, e non perché questa sia l'ultima motivazione, per il semplice e potente desiderio della condivisione.
Cosa l'ha portato a diventare scrittore ? 
Il fascino nei confronti della parola e di tutti quegli autori che hanno saputo raccontare l’essere umano. 
Tramite la parola il viaggio è assicurato, anche per chi fosse impossibilitato a muoversi. Leggendo o scrivendo (attività intimamente legate), non serve che ci si muova fisicamente, perché utilizzando la parola la nostra mente esplora l’infinito. Noi, in solitudine, incontriamo tutta l’umanità e con essa dialoghiamo. 
Un libro non è mai finito di leggere, quando si sfoglia l’ultima pagina, siamo soltanto all’inizio del nostro viaggio.
Chi è il suo scrittore di riferimento ? 
A 19 anni era Luigi Pirandello, ora ho appena finito di leggere la trilogia dell'Islandese Jòn Kalman Stefànsson e ne sono stato affascinato. Se devo proprio dire la verità, non mi attacco  in modo esclusivo ad un autore perché sento che da tutti posso imparare qualcosa. Prima di leggere, però mi informo, perché devono essere autori che percepisco in contatto con se stessi e che siano in grado di far vibrare le corde emotive o quelle dell’intelletto. Non importa a quale genere letterario si riferiscano, perché in fin dei conti leggo di tutto (ad esempio da adolescente non mi perdevo nessun romanzo della serie di fantascienza Urania). Trovo che sia alquanto affascinante esplorare tutte le realtà, anche quelle oniriche e del tutto fantastiche.
Cosa consiglia a tutti i giovani che aspirano a diventare scrittori come Lei?
Il nostro è un mondo difficile per chiunque voglia essere coerente con se stesso. La coerenza richiede una grande forza interiore per contrastare le avversità che tendono a disintegrarla. Nel nostro tempo il valore della coerenza con se stessi è diventato sicuramente secondario all’accumulo del denaro. Però, nonostante questo valore abbia perso il suo fascino, se mai lo abbia avuto, ci potrebbe ancora aiutare ad essere noi stessi per scelta, e non per impulso o condizionamento. Quindi, diviene importante riconoscere ciò che può riempire di senso la nostra esistenza ed essere coerenti con la via da noi intrapresa. Per cui, se la scrittura sgorga dalla passione deve essere alimentata, indipendentemente dal fatto che poi se ne possa trarre un qualche profitto. La scrittura è un'arte e come diceva San Francesco: “Chi lavora con le mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista”. Quindi, io consiglierei di seguire la via del cuore, poi sarà la vita a darci una risposta.
Cos'è che La spinge a scrivere? 
Lo scrivere è solo una delle possibilità dell’esistenza, infatti, sono molte le volte in cui mi sono chiesto che cos’altro avrei potuto fare. Ma quando le azioni nascono dai luoghi dell’anima devono essere portate a termine. Finché queste hanno un senso nel divenire della persona devono essere svolte, al di là di un qualsiasi perché. Il porci troppe domande sulle motivazioni di azioni significative svilisce la potenza delle stesse azioni. Potrei individuare mille motivi su ciò che mi spinge a scrivere, ma ognuno di essi sarebbe contemporaneamente sia vero che falso. La verità è che bisogna dare fiducia incondizionata alle voci più profonde e intime della nostra coscienza, lasciare che si manifestino e accettare che si concludano naturalmente. Un giorno potrei anche smettere di scrivere, ma a quel punto il senso della scrittura sarebbe compiuto.
Cosa vuol dire aver vinto il premio letterario Città di Castello?
Considerando la serietà dell’organizzazione e la competenza della giuria, direi che è un grande onore averlo vinto, oltre al fatto che Città di Castello sia una bellissima città. Poi, c’è anche qualcosa di più sottile che mi lega emotivamente al premio. Quando nel 2010 ho iniziato a scrivere, sono arrivato decimo nella sezione narrativa e, in qualche modo, quel premio ha aperto la strada a questa passione che, essendo ancora fragile, necessitava di un riconoscimento. Di nuovo, nel 2016 (la seconda volta che ho partecipato), nel momento in cui delle vicissitudini personali hanno messo in crisi il mio desiderio di continuare a scrivere, ho avuto da questo premio il massimo riconoscimento. Sembra proprio che nella mia vita questo premio mi esorti a continuare a scrivere. 

Natale della Beach Volley Academy, Laura Freddi in campo contro la violenza sulle donne

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Non solo corsi, allenamenti e tornei sulla sabbia ma tanto impegno sociale contraddistinguono l’attività quotidiana della Beach Volley Academy. In occasione del tradizionale appuntamento natalizio per i beacher BVA, il Torneo di Natale 2016, l’attenzione si concentrerà sulla lotta alla violenza contro le donne grazie all’intervento dell’associazione GS Flames Gold, che ha deciso di sostenere l’evento sportivo. 

A sostenere la causa Laura Freddi, appassionata di beach volley e atleta BVA, madrina del Torneo di Natale 2016 BVA - No Violence against Women. “Il silenzio uccide la dignità delle donne” è lo slogan della campagna sposata dalla Beach Volley Academy. “Fedele alla BVA” dice Laura Freddi tra un match e l’altro “ma fedele soprattutto alla lotta contro la violenza sulle donne. Lo sport è fondamentale per comunicare questo messaggio in maniera più forte e decisa. Scendete in campo con noi!”.

Il torneo si svolge in 4 diverse giornate di gare e coinvolge tre dei centri sportivi dov’è presente la Beach Volley Academy: il Monteverde Club, Gli Ulivi Village e il FCO Beach Center di Fiumicino. In tutti i circoli coinvolti sono presenti info-point contro la violenza di genere. Centinaia gli atleti in campo tra bambini, giovani, adulti, amatori e professionisti. Insieme a un volto noto come Laura Freddi sulla sabbia anche l’azzurro Daniele Lupo, medaglia d’argento a Rio2016.
Al termine delle competizioni si terrà una grande festa conclusiva, prevista domenica 18 dicembre 2016. Molte le ragioni per festeggiare. L’anno che sta per concludersi per la Beach Volley Academy è stato memorabile. La prima scuola di beach volley italiana per numeri e storia in questa stagione è cresciuta ancora. La famiglia della BVA è diventata più numerosa, oltre mille i tesserati, e agli storici centri sportivi di Roma e Ostia - Monteverde Club, Ulivi Village, Eschilo1 e Hibiscus Beach – si sono aggiunti il FCO Beach Center di Fiumicino, il Villaggio Doria di Albano, lo stabilimento Arcobaleno di Bracciano e la Beach Arena di Parma. Oltre 10.000 gli atleti coinvolti nelle attività degli ultimi 12 mesi tra corsi, lezioni, tornei e beach stage in giro per il mondo e numerosissime le vittorie e le medaglie conquistate dai Pro sia in campo nazionale che internazionale. 

Fiction, Juan Diego Botto parla di "Good Behavior" e di sé: mio padre è uno dei desaparecidos della dittatura argentina

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Juan Diego Botto ha presentato al Roma Fiction Festival 2016 Good Behavior, un thriller seducente che racconta la storia di una ladra e artista della truffa, Letty Dobesh, interpretata da Michelle Dockery, e di un assassino interpretato dall'affascinante attore spagnolo.
Letty è una donna amante del rischio che nella vita ha fatto sempre le scelte sbagliate, appena uscita di prigione vorrebbe essere una persona migliore e riavvicinarsi al figlio di 10 anni, da sempre accudito da sua madre – interpretata da Lusia Strus (Wayward Pines, Cotton). A vigilare su di lei e sul suo reinserimento nella società ci sarà l’agente di sorveglianza Christian (Terry Kinney) il cui operato però non è del tutto chiaro.
Ovviamente non tutto andrà come previsto, Letty non riesce a stare a lungo lontana dai suoi “demoni” e proverà a rapinare i clienti di un hotel nella Carolina del Nord. Mentre si trova in una delle stanze dell’albergo per caso scopre che un serial killer (Juan Diego Botto) è stato assunto da un uomo per uccidere sua moglie. Dopo aver passato tutta la vita nella criminalità, Letty decide di voler fare qualcosa di buono e si intrometterà per far fallire il piano del killer. Tra i due inizierà presto una relazione intrigante e pericolosa.
Definita la migliore serie prodotta dalla TNT, la storia porta lo spettatore a restare incollato allo schermo per tutta la durata di questo thriller e Sembra che ci sia molto da scoprire sia sul personaggio di Juan Diego Botto che su quella di Michelle Dockery.
Good Behaviorè una serie TNT tratta dai romanzi di Blake Crouch.
La cosa interessante è il punto di partenza di questa serie, dove c'è un personaggio di donna appena uscita dal carcere con problemi di droga e alcool, che incontra un sicario e finiamo per affezionarci a questi due terribili personaggi da cui nella vita reale sicuramente scapperemmo. Mi è sembrato uno spunto affascinante per una serie. Nel mio personaggio si uniscono una premessa moralmente inaccettabile ed elementi di grande rigore morale. Come diceva il mio collega, il mistero dell’anima umana è sempre affascinante e quanto più oscuri sono questi misteri tanto più intrigante è la possibilità di interpretarli.
La dinamica tra i due protagonisti di Good Behavior ricorda un po’ quella in Out of Sight e Nikita, c’è stato un riferimento consapevole? 
Risponde Botto: Ho visto i film ma non li ho associati a questo progetto che ha origine da una serie di racconti di Blake Crouch sul personaggio di Michelle, Letti, mentre il mio appare appena all'inizio del primo racconto, è una creazione direttamente televisiva. Avevamo in mente altri riferimenti, questo progetto si muove su un terreno ambiguo, tra la commedia, il thriller e il dramma. Credo che l'alchimia tra di noi sia quello che sostiene la serie, questa tensione per cui vuoi che lei scappi e al tempo stesso che si metta con l'assassino vuol dire che funziona, è la storia di due personaggi marginali che cercano disperatamente di essere normali in un mondo che non li prevede.
Avere una fonte letteraria alle spalle aiuta? 
J.D. Botto: In genere è un aiuto perché ci sono informazioni che non sono presenti nella sceneggiatura, come in questo caso che molte parti del libro sono state tolte. Il pericolo è fare troppo riferimento a cose eliminate dal romanzo, che non sono nella storia e che lo spettatore non conosce. Servono come materiale di ricerca ma non è la materia prima che ti serve per costruire il personaggio. Bisogna essere scrupolosi nel farlo. 
Ma a sorpresa, Botto rivela il suo impegno e il suo tragico vissuto personale, commuovendo i presenti. Hijosè un'associazione creata a Buenos Aires negli anni Novanta dai figli dei desaparecidos della dittatura argentina tra il 1976 e il 198, io ne faccio parte perché mio padre è stato sequestrato e assassinato nel 1977. Quella che facciamo è una delle poche domande sociali che sono riuscite a ottenere una vittoria che poteva sembrare impensabile. È molto difficile in un processo storico che si prendano i responsabili di una dittatura, ma in Argentina si è riusciti a farlo, sono in corso processi civili e i colpevoli vanno in prigione, in ambito artistico ho scritto molti progetti che parlano di questo. Teatro per l'Identità è un progetto itinerante che affronta il problema dei molti figli nati in prigionia e affidati a persone amiche della dittatura, va in tutte le città dell’Argentina per far sì che vedendolo alcuni si chiedano se sono loro questi figli. Al momento se ne sono recuperati più di cento su 500 sequestrati. Io ho scritto cinque opere teatrali e tutte hanno a che fare con l'esilio e la dittatura argentina, l'ultima è stata premiata in Spagna e voglio farne un film entro due anni.
Emanuela Del Zompo

Cinema, “Sully” di Clint Eastwood. La recensione di Fattitaliani: il perché di un successo

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Anche l’ultimo Film di Clint Eastwood sta avendo un successo incredibile ma non prevedibile! Qual è il motivo? È la domanda che mi pongo sempre quando vedo dei Film che hanno un successo strepitoso e che mi appassionano così visceralmente.

Ebbene, qui la Storia narrata nel Film di Eastwood, è una storia realmente accaduta il 15 gennaio del 2009 a New York, quando l’espertissimo capitano di volo della US Airways, Chesley Sully Sullenberger, dopo che i due motori del suo aeromobile per il volo commerciale US Airways 1549, furono colpiti da uno stormo di uccelli causando la rottura di entrambi, in un lasso di tempo di 208 secondi, decise di fare un temerario ma calcolato atterraggio di emergenza sul gelido fiume di Hudson, riuscendo miracolosamente a salvare tutti i 155 passeggeri, compreso l’equipaggio intero; ma non a “salvare” l’aeromobile della US Airways che, pochi minuti dopo il salvataggio di tutte le persone, sprofondò inesorabilmente nelle acque glaciali di gennaio del fiume che divide Manhattan dalla terraferma.
La sceneggiatura di Todd Komarnicki è tratta dal best seller scritto da Chesley Sully Sullenberger in collaborazione col famoso giornalista statunitense del “The Wall Street Journal”, Jeffrey Zaslow, dal titolo “Highest Duty: My Search for What Really Matters.”, che tradotto in italiano ci dà immediatamente il senso del Film e della Storia accaduta: “Il dovere massimo: la mia ricerca di cosa conta realmente!”.
È la domanda che Eastwood e lo sceneggiatore Komarnicki, mutuandola da Sully, pongono sin dall’inizio allo spettatore. Come se narrando la storia volessero far viaggiare chi guarda il Film su due binari paralleli: da un lato far provare loro, nell’immedesimarsi con i protagonisti del Film, cosa si può provare nell’affrontare un incidente aereo che sarebbe potuto diventare una strage; dall’altro lato, invece, pongono lo spettatore nella prospettiva della compagnia aerea statunitense US Airways, che è quella di “salvare” l’aeromobile e… i passeggeri!
I due piloti di bordo, che per l’intero popolo statunitense al diffondersi della notizia divennero immediatamente degli straordinari eroi nazionali, vennero invece messi immediatamente sotto indagine dalla compagnia aerea attraverso il National Transportation Safety Board, perché il danno della perdita dell’aeromobile è un danno troppo grande, ed allora bisognava verificare capillarmente ed ossessivamente, con una commissione d’inchiesta composta da “tecnici” che si distinsero per arroganza e sbruffoneria, per supponenza e superficialità, se il “fattore umano” ebbe a causare la ”tragedia” non attenendosi pedissequamente al manuale di bordo seguendo il quale si sarebbe potuto evitare l’ammaraggio, e quindi la perdita dell’aeromobile… ed il “rischio” di perdite di vite umane.
Il Film è magnificamente incentrato su questo “dubbio” che innesca, negli stessi protagonisti della miracolosa storia, Chesley "Sully" Sullenberger e il suo co-pilota Jeffrey B. Skiles, domande, dubbi, incertezze, insicurezze, perplessità sull’azione di salvataggio che ebbero a compiere.
Ma alla fine la verità viene a galla, come sempre, e gli pseudo-inquisitori della National Transportation Safety Board, non poterono che prendere atto, davanti a tutta la nazione, che era stata fatta la cosa più giusta!
Tom Hanks
Le parole del co-pilota Skiles, il bravissimo Aaron Eckhart nel Film, quando tutta l’inverosimile inchiesta si concluse a loro favore, furono, e sono, straordinariamente significative: «La gente ci chiama eroi e vuole mettere in relazione la fortuna, l'intervento divino o l'eroismo. Ma il mio pensiero è sempre stato quello che ognuno di noi, l’equipaggio e tutti i passeggeri, abbiamo solo fatto il nostro dovere, il nostro lavoro, e i passeggeri si sono comportati come è stato detto loro di comportarsi!».
Il Film si ferma al riconoscimento dell’eroismo dei due piloti. Ma la realtà vera, ciò che allora accadde negli U.S.A. fu che il Senato approvò, il giorno dopo la mancata tragedia, una risoluzione per poter onorare ufficialmente Sullenberger, il suo co-pilota Skiles e tutto l'equipaggio, culminata il 22 gennaio con la Masters Medal consegnata loro il 22 gennaio dello stesso anno dalla Guild of Air Pilots and Air Navigators, onorando Sullenberg come eroe nazionale.
Qualche giorno prima, il 16 gennaio 2009, su iniziativa dell’allora neo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, Sullenberg fu invitato a presenziare la cerimonia di insediamento alla Casa Bianca nel nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Successivamente gli vennero consegnate le chiavi della città di Danville, in California, nella quale si era trasferito Sully; e poi gli fu conferita la nomina a ufficiale di polizia onorario.
A questo punto non ci resta che prendere in prestito le parole del piccolo saggio cinese di Supergulp: «Dice il saggio, tutto bene quel che finisce bene … e l’ultimo chiuda la porta!». Fine! Andrea Giostra.

“La Moda: A spasso col tempo 2016”, Kermesse di creazioni d’Alta Moda e Prêt-à-porter di stilisti sardi, ideata e diretta da Francesca Casula

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Grande successo di pubblico e di critica isolana per “La Moda: A spasso col tempo 2016”, lo Spettacolo-Glamour d’Alta Moda e Prêt-à-porter ideato e diretto da Francesca Casula, con la preziosa collaborazione di Maria Conte.
Sabato 10 dicembre scorso, come avevamo già anticipato nell’intervista alla bravissima Francesca Casula nel nostro Magazine, si è tenuta a Cagliari, nello spettacolare scenario dell’attico dell'Hotel Panorama, l’Evento d’Alta Moda e Prêt-à-porter “La Moda: A spasso col tempo 2016”, che si è caratterizzato per l’esclusiva presenza di artisti-stilisti sardi, di altissima creatività e professionalità: evento unico nel suo genere in Sardegna, proprio perché ha dato lustro e visibilità alla creatività e alla professionalità della sartoria sarda.
È infatti la prima volta che in Sardegna si organizza un Evento-Glamour d’Alta Moda e Prêt-à-porter dove l’esclusività è stata riservata ai Brand sardi e alla sartoria dell’isola, artigianato raffinato e di antichissima tradizione!
È chiaro che si organizzano e si sono organizzati centinaia di Eventi di moda in tutta la Sardegna, ma sono, e sono stati, Eventi di Moda “contaminati” da creazioni di stilisti e di creativi non isolani!
L’idea innovativa ed estremamente intelligente di Francesca Casula risiede proprio in questo: dara spazio, visibilità, promozione mediatica, cultura da far navigare oltre i confini dell’isola, ai “frutti prelibati” della sua terra, che nella fattispecie sono rappresentati magnificamente dall’Evento-Glamour “La Moda: A spasso col tempo 2016” che ha visto partecipare esclusivamente stilisti, creativi, professionisti, artigiani, sarti, dodici bellissime modelle-indossatrici, tecnici, pubblicitari, solo di origine e di matrice sarda.
L’idea di Francesca, che ha riscosso un successo straordinario e al di là delle migliori previsioni in tutta la Sardegna, è quella di valorizzare il prodotto Moda sardo, di esportarlo in Italia e nel Mondo attraverso Eventi che hanno avuto la prima tappa in Sardegna, ma che prevedono una interessante tournée in giro per l’Italia e in giro per il Mondo: solo secondo questa prospettiva un prodotto di alta qualità, frutto di creatività e di alta professionalità nel settore fashion, che predilige la cura nei minimi dettagli e nei minuziosi particolari dalle sarte e dai sarti dell’isola, può essere conosciuto ed può espandersi oltre i confini dell’isola e creare economia reale e lavoro per centinaia di giovani sardi appassionati di Moda e di Bellezza.
L’Evento-Glamour “La Moda: A spasso col tempo 2016” ha visto la partecipazione dei migliori Brand dell’isola, e nello specifico di otto stilisti d’Alta Moda e di Prêt-à-porter sardi, già molto conosciuti sia a livello nazionale che internazionale.
È chiaramente opportuno citarli tutti, proprio per il grande successo ottenuto dall’Evento che nasce sì dall’idea e dall’organizzazione messa a punto da Francesca Casula, ma se non avesse avuto la materia prima non avrebbe potuto costruire “Castelli Incantati”. Ed allora ecco la materia prima di Francesca, gli stilisti sardi che lei stessa ha scelto, uno per uno, e che hanno presentato le loro creazioni destando grande interesse mediatico e grande apprezzamento da parte del numeroso pubblico che ha partecipato da osservatore.
Eccoi nomi dei nostri protagonisti:
Maria Conte (Le sue creazioni non sono solo gioielli, frutto di passione e talento; Maria Conte che ha ricevuto, tempo fa, il Premio Exempole a Monaco di Baviera e il premio La Navicella D’Argento);
Laura Podda (“Atelier Sorelle Podda”, Abiti senza tempo, curati in ogni particolare, e come segno di distinzione il corallo ricamato su seta, tulle, broccato e orbace, fan sì che ogni abito sia un autentico gioiello);
Emma Ibba (Le sue creazioni si caratterizzano come l’abito che accarezza il corpo della Donna, un’idea che accompagna tutte le creazioni di Emma Ibba che concepisce le sue opere per una donna sensuale e morbida);
Daniele Sitzia (“Fucina Orafa”, già detentrice di diversi ed importantissimi riconoscimenti quali l’Attestato di Merito Artistico donato dalla Città di New York; e che si distingue per le creazioni di gioielli che donano a chi li indossa fascino quale deve possedere una Donna moderna);
Anna Maria Baldinu (“De Modè”, che ha una lunga tradizione di creazioni innovative e sontuose, frutto di elaborati innovativi, ispirati ai Costumi e agli Usi della sua terra, la Sardegna);
Marinella Staico (Le sue creazioni sono frutto delle luci e dei colori luminosi immaginati in un mondo incantato, dove la Donna è una Regina che deve indossare abiti che valorizzino la sua Bellezza e la sua Femminilità; una Donna che deve apparire elegante e preziosa come un diamante raro); 
Tiziana Cabboi (La sua genialità artistica è antropologica: dà nuova vita alla Sardegna con le sue stoffe, le sue ingegnose pieghe e i collarini caratteristici delle sue creazioni);
Angela Zuddas (La Donna che indossa “Zuddas” è una Donna moderna e antica al contempo, nel senso che i suoi abiti mischiano e si contaminano delle migliori tradizioni sarde del passato, traslando quella originaria e antica Bellezza ai giorni nostri. Gli abiti di Zuddas sono per le Donne che amano sognare, che anelano un ritorno all’infanzia e alle fantasie più incantevoli del sentirsi bambine nel “Paese delle Meraviglie”).

È stato tutto questo l’Evento-Glamour “La Moda: A spasso col tempo 2016” di Francesca Casula, che certamente vedremo ancora in altre città italiane e che vede un programma ambizioso ma necessario in quanto l’Evento “La Moda: A spasso col tempo 2016” verrà messo in scena nelle città più importanti del mondo della Moda contemporanea ed internazionale: da Parigi a New York, da Milano a Sydney, da Dubai a Tokio, da Doha a Città del Capo.
E noi, a questo punto, alla bravissima, intelligente e talentuosa Francesca Casula, non possiamo che dire… “Break a leg…”!
ANDREA GIOSTRA

Per sapere di più sull’Evento-Glamour “La Moda: A spasso col tempo 2016” di Francesca Casula, potrete visitare i link a seguire:
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Anna Maria Conte:
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Laura Podda:
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Emma Ibba:
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Daniele Sitzia:
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Marinella Staico:
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Tiziana Cabboi:
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A seguire invece la mia pagina Fb, per chi volesse conoscere meglio virtualmente l’autore dell’articolo:
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