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Juventus e Milan dal Papa: parlano Allegri, Brocchi, Chiellini, Malagò

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Dopo l’udienza con Papa Francesco, emozionati allenatori, dirigenti e giocatori di Juventus e Milan, alla vigilia della finale di Coppa Italia in programma domani allo Stadio Olimpico di Roma. Il servizio di Giancarlo La Vella

Il clima è stato quello delle partite di cartello, l’emozione pari a quella di ricevere un trofeo importante che dà senso a tutta una carriera. Questo il commento dei due allenatori di Milan e Juventus, Christian Brocchi e Massimo Allegri:
“Bellissimo, stupendo ed emozionante, anche perché ti guarda con uno sguardo che comprende quello che noi viviamo, quello che noi siamo, perché essendo un amante del calcio, riesce bene a far trasparire il suo pensiero. Quindi siamo molto emozionati e contenti di avere avuto questa occasione”.
R. – E’ stata un’emozione fantastica, un’esperienza unica: quindi c’è solo da ringraziarlo, anzitutto per quello che sta facendo per il mondo.
D. – Riuscire a prendere un gruppo partito male, quest’anno, per poi portarlo a rivincere lo scudetto, rispecchia un po’ i consigli di Papa Francesco: “Giochiamo per l’attacco, giochiamo per vincere, mai per difenderci...”
R. – E’ sempre così: bisogna giocare in attacco perché è il miglior modo per difendersi.
Per Giorgio Chellini, colonna dei bianconeri e della Nazionale, l’incontro con Francesco responsabilizza in modo particolare nei confronti dei giovani che guardano come modelli ai calciatori di successo:
“Credo che queste giornate servano anche per pensare, far prendere maggiormente coscienza del fatto che tramite le nostre persone, le nostre figure, educhiamo migliaia di ragazzi che incominciano a giocare e si stanno affacciando alla vita. Dovremmo pensarci più spesso: magari da giornate come questa possiamo anche uscirne noi, accresciuti, per regalare anche un futuro migliore a tanti bambini”.
Significativa emozione anche nelle parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò:
“Ci ha dimostrato quanto lo sport sia oggi al centro dell’agenda proprio per i valori che deve trasmettere, per l’aspetto dell’inclusione sociale e quindi anche quello che sta succedendo con i migranti, perché lo sport non ha differenziazioni sociali e questo è stato molto apprezzato sia dai giocatori della Juve e del Milan e da tutte le delegazioni”.
E domani tutti allo Stadio Olimpico per assistere alla finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan, una partita che sicuramente dopo l’incontro con Papa Francesco avrà un sapore diverso. Giancarlo La Vella, Radio Vaticana, Radiogiornale del 20 maggio 2016.

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