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RAI YOYO - REGAL ACADEMY, da domenica 11 settembre la serie ispirata alla favole più conosciute

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Regal Academy la nuova serie di animazione nata dalla matita di Iginio Straffi torna su Rai YoYo. I primi 13 episodi della serie, prodotta da Rainbow in collaborazione con Rai Fiction, saranno proposti a partire da domenica 11 settembre, tutti i giorni, alle ore 19.10.

La nuova serie di Rainbow dai toni molto ironici e divertenti, ispirata alle favole più amate di sempre, appassionerà i piccoli e grandi telespettatori. Questo nuovo lavoro di Iginio Straffi, frutto di molti anni di ricerca creativa, rivisita in chiave estremamente originale le fiabe classiche, focalizzandosi sulle avventure di Rose Cenerentola.

Rose è la giovane studentessa della Regal Academy, la scuola fondata dai grandi eroi delle favole che, ormai invecchiati, hanno deciso di riunirsi e creare un’accademia per futuri eroi. È qui che Rose scoprirà, con grande sorpresa, di essere la nipote di Cenerentola ed entrerà a far parte di una terra di meraviglie, magie, draghi, principi e principesse.

Riuscirà Rose, insieme ai suoi nuovi amici, anch’essi nipoti dei grandi eroi delle fiabe- Hawk Biancaneve, Astoria Raperonzolo, Travis La Bestia e Joy Ranocchio - a fermare i cattivi delle favole, esiliati da tempo sulla Terra, che ora stanno cercando il modo di tornare nella Terra delle Favole per mettere in atto piani malefici?

LADY GAGA, da oggi nelle radio di tutto il mondo il nuovo singolo “PERFECT ILLUSION”

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LADY GAGA è tornata.

Da questa mattina le radio di tutto il mondo suonano “PERFECT ILLUSION”, il nuovo singolo di Miss Germanotta prodotto da Mark Ronson, Lady Gaga, Kevin Parker e BloodPop.

Il brano, disponibile in tutti gli store digitali sia per la vendita che per lo streaming, è già salito al #1 postodella classifica singoli di iTunes.




RAI GULP, IL TRAGUARDO DI PATRIZIA: domenica 11 settembre il cortometraggio sull'integrazione patrocinato dall'UNICEF

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“Il traguardo di Patrizia” è il titolo del cortometraggio di animazione che Rai Gulp propone per domenica 11 settembre, alle ore 12.05, in esclusiva e in prima visione. Si tratta di un’opera che ha ottenuto due importanti riconoscimenti, il Premio Unicef e la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana.

Patrizia (doppiata dall’attrice Isabella Ragonese) è nata in Sicilia da genitori bengalesi in possesso di regolare permesso di soggiorno. Ha un nome da italiana e così si sente, malgrado la sua pelle ambrata. Ha molti amici, va a scuola ed è una promessa dell’atletica leggera. Corre veloce e salta gli ostacoli come nessuna, ma proprio quando gli osservatori della Federazione la selezionano per partecipare ai Campionati Europei, la ragazza scopre con incredulità di non essere italiana e di non poter quindi partecipare alle gare. Per Patrizia inizia allora un viaggio nella sua condizione di “straniera in patria”, alla scoperta dei suoi diritti e doveri e in definitiva anche di se stessa, che la porterà a conoscere l'amicizia e la solidarietà dei suoi amici e del cane Ciro, ad apprezzare le sue origini e a... vincere! Otterrà infine un permesso speciale della Federazione per poter correre da italiana, con cui potrà farsi valere ai campionati e anche difendere i diritti di tutti i bambini nati in Italia da genitori stranieri.

“Il traguardo di Patrizia” è scritto da Alba Maria Calicchio, Alessandra Viola, Rosalba Vitellaro, per la regia di Rosalba Vitellara. L’opera è prodotta da Rai Fiction,  Larcadarte, e Filmcommission Regione Sicilia, con il patrocinio di Unicef Italia e del Garante per l'infanzia e l'adolescenza.

CELEBRITY MASTERCHEF, IL CAST DEL NUOVISSIMO SPIN-OFF DEL COOKING SHOW PIÙ AMATO DELLA TV

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Il cooking show culinario più popolare della TV vara per la prima volta in Italia un nuovo, imperdibile spin-off: CELEBRITY MASTERCHEF, che arriverà su Sky Uno HD la prossima primavera, prodotto da Endemol Shine Italy.

A contendersi il titolo di Celebrity MasterChef italiano non saranno i cuochi amatoriali più temerari della penisola, ma 12 personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e del giornalismo, che hanno in comune la passione per la cucina e il talento ai fornelli.
Il cast di Celebrity MasterChef, di cui sono appena iniziate le riprese a Milano, vede schierati nella cucina della MasterClass Alex Britti, l’astrologo Antonio Capitani, Maria Grazia Cucinotta, Roberta Capua, Elena Di Cioccio, la protagonista della serie “I delitti del Barlume” Enrica Guidi, la “spalla” di Fiorello e voce del tennis Stefano Meloccaro, Filippo Magnini, Mara Maionchi, Nesli, Marisa Passera e l’attrice turca Serra Yilmaz.
Dai volti del grande e piccolo schermo, ai campioni dello sport fino alle voci radiofoniche, tutti i concorrenti dovranno affrontare la stessa pressione e le stesse sfide degli aspiranti MasterChef. Nessuno “sconto” o differenza nelle prove rispetto alle versioni classiche del format: Mystery Box, Invention Test, il temutissimo Pressure Test ed anche le prove in esterna.
Ognuno dei protagonisti ha una storia che lo lega alla cucina e alla propria tradizione culinaria, ma come sempre dovranno dimostrare talento, creatività e molta tenacia per stupire la temutissima giuria -  nell’inedita formazione a tre composta da Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo.

Per seguire tutti gli aggiornamenti su MasterChef
Sito web ufficialemasterchef.sky.it

Twitter: #CelebrityMasterChefIt

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LEONCINO D'ORO AGISCUOLA E SEGNALAZIONE CINEMA FOR UNICEF: "NA MLIJEČNOM PUTU" e "PARADISE"

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Si è svolta alle 17 nella Sala degli Stucchi dell'Hotel Excelsior al Lido di Venezia, la consegna del Leoncino d'Oro Agiscuola, giunto quest'anno alla sua XXVIII edizione e della 37° Segnalazione "Cinema for Unicef".
Di seguito i vincitori e, in allegato, le motivazioni

Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema
alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia
al film NA MLIJEČNOM PUTU (On the Milky Road) di Emir Kusturica

- Segnalazione Cinema for UNICEF 
alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia

al film PARADISE di Andrei Konchalovsky

Il Premio Leoncino d’Oro di AGISCUOLA 
Il premio “Leoncino d’Oro” istituito da Agiscuola nel 1989 è divenuto nel tempo uno dei premi collaterali più significativi della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Ad assegnarlo è una giuria di 22 giovani appena maggiorenni, provenienti da tutte le regioni d’Italia, tutti accomunati dalla grande passione per il cinema. 
La segnalazione Cinema for UNICEF 
I giovani giurati – in seguito ad un accordo siglato nove anni fa con il Comitato Italiano per l’UNICEF - assegneranno anche il prestigioso premio Segnalazione Cinema For Unicef al film “che meglio trasmetta i valori e gli ideali dell’UNICEF, dando voce e volto ai diritti dell’infanzia”. La Segnalazione Cinema for UNICEF, il riconoscimento istituito dal Comitato Italiano per l’UNICEF e accolto alla Mostra fin dal 1980.

NICCOLÒ BOSSINI, esce l'album "KALEIDOS" con il nuovo singolo "TU MI LASCERESTI ANCHE MORIRE"

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Oggi, venerdì 9 settembre, uscirà “KALEIDOS (distribuito da Believe Digital), il nuovo album d’inediti di NICCOLÒ BOSSINI che sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e sulle piattaforme streaming. L’album conterrà, tra gli altri anche il brano “TU MI LASCERESTI ANCHE MORIRE”, secondo singolo estratto in rotazione radiofonica sempre da oggi.

«“Tu mi lasceresti anche morire” è un  brano più intimista rispetto al primo singolo “La vita adesso” – racconta Niccolò Bossini - ma mantiene una vena pop che fa da filo conduttore all’intero album. Il brano è un lungo racconto della nascita di un amore attraverso la metafora di una partita di Risiko con dadi e carrarmati da tirare, "Kamchatke personali" in cui nascondersi, mosse e contromosse dei due protagonisti che non vogliono rischiare di doversi innamorare. La musica è passionale e fresca, a tratti sognante e a tratti da ballare tutta la notte.»

Kaleidos” è suddiviso in una serie di colori, diversi ma sempre in equilibrio tra loro che il cantautore ha voluto associare ad ogni brano contenuto nel disco per creare un percorso omogeneo e ben preciso. L’album è stato anticipato in radio dal singolo “La vita adesso”, il cui video, diretto da Valerio Marano ed Elena Mannocci è visibile su YouTube al seguente link:https://www.youtube.com/watch?v=djpxnbp-KC8

Questa la tracklist di “Kaleidos”: “Le nostre canzoni”, “La vita adesso”, “ Il tuo orizzonte”, “Piloti e supereroi”, “Un altro po’”, “Fallo con amore”, “Ti hanno parlato di me”, “Tu mi lasceresti anche morire”, “Un giorno bellissimo”, “Tutto così perfetto”.

Dopo l’uscita dell’album, Niccolò Bossini lo presenterà live il 17 settembre con #ACASAMIA2016 - "KALEIDOS" Release Party, un grande festa al Circolo Arci Kaleidos di Poviglio (Reggio Emilia - Via Bologna – inizio concerto: ore 20.30 – per info biglietti: www.boocket.com) dove incanterà e farà ballare il pubblico sulle note dei brani contenuti in Kaleidos.

NICCOLÒ BOSSINI è un chitarrista, cantante e autore emiliano. Da febbraio 2005 fa parte della band di Luciano Ligabue, registrando con lui gli album “Nome e Cognome”, “Arrivederci, Mostro!” e “Mondovisione” e ha preso parte a tutte le tournée del rocker correggese, da Campovolo 2005 a Campovolo 2015.  Nel 2012 esce “QBNB”, suo primo disco solista, che debutta alla posizione numero 37 della classifica Fimi. Nel 2013 il secondo singolo estratto da QBNB, “Paul”, arriva alla posizione numero 15 dei brani italiani più trasmessi dalle radio. Sempre nel 2013 esce #SecondoLavoro che viene supportato da #Acasatour, fortunata tournée che Niccolò, nel 2014, porta direttamente a casa dei suoi fan in tutta Italia.

SPIRIT DE MILAN, sabato 17 e domenica 18 settembre festeggiamenti del 50° anniversario del beat italiano! 1966-2016… ANCORA BEAT

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Sabato 17 e domenica 18 settembre appuntamento unico allo SPIRIT DE MILAN (via Bovisasca 59 - ingresso €15 senza consumazione), che ospiterà le celebrazioni del 50° anniversario del beat italiano, il movimento che ha rivoluzionato l’Italia sia culturalmente che socialmente. Durante il weekend alcuni dei più importanti gruppi dell’epoca si daranno appuntamento nello spazio nato nella gloriosa struttura delle Cristallerie Fratelli Livellara, per dare vita a “1966-2016…ANCORA BEAT”, un evento musicale e di costume in cui “riportare in vita” i caratteri beat e il life style dell’epoca.


A partire dalle ore 17.00 di sabato 17 settembre, presentati da Bob Scotti e Alberto “Tricheco” Travella, si alterneranno sul palco dello Spirit de Milan The Five FourThe MadsThe Pretty FaceFranco SerenaGian PierettiGli Uragani, i New Dada e I Corvi. A seguire, Dj Henry continuerà a far ballare il pubblico con un dj set in puro “mood ‘60”.
Domenica 18, l’appuntamento è con il brunch dalle ore 13.00. Dopo le presentazioni dei libri “Ma Che Cover Abbiamo Noi” (di Claudio Scarpa) e “Batti Un Colpo” (di Gianni dall’Aglio), dalle ore 16.00 continuerà la buona musica dal vivo insieme a altre band storiche del calibro di The Re-BeatThe Beat CircusI Rudii CombosGli Avvoltoi con Gene Guglielmi, i Tubi Lungimiranti, i FuggiaschiSantino RocchettiThe Rokes (Bobby e Mike) e i RibelliLa due giorni dedicata al beat si concluderà con l’incontro-dibattito delle ore 18.00 "COS'E' ANCORA (IL) BEAT?", a cui parteciperanno i giornalisti Roberto Caselli, Giordano Casiraghi, Enzo Gentile, Matteo Guarnaccia, Luca Pollini e Claudio Scarpa.

Oltre all’ottima musica dal vivo, alle risate e al ballo, allo SPIRIT DE MILAN vengono accontentati anche gli amanti della buona tavola: dall’orario dell’aperitivo a notte fonda, è possibile gustare il meglio dei piatti della cucina milanese “della nonna” circondati dall’atmosfera sincera da “vecchia Milano”.

Da quest’anno, Spirit de Milan è diventata un’associazione di promozione sociale e per accedere agli spazi interni della gloriosa fornace è necessario essere soci: la tessera annuale (valida fino al 31 dicembre) prevede un contributo di 5.00€.

Questa la programmazione completa del mese di settembre.
Le porte aprono alle 19.30, i concerti iniziano intorno alle 22.00.
Tutti i sabati l’ingresso per i tesserati è di 5€ entro le 21.30/10€ consumazione compresa; per i non tesserati e di 10€ entro le 21.30/15€ consumazione compresa.

Martedì 20 settembre            TACCHI, DATTERI E DADI                                                            ingresso gratuito
Mercoledì 21 settembre        CRISTAL/MILONGA AL AIRE LIBRE                                             5€ entro le 21.30/10€ dopo
Giovedì 22 settembre                       BARBERA & CHAMPAGNE con Lorenzo Castelluccio   ingresso gratuito
Venerdì 23 settembre                      BANDIERA GIALLA con Sciallo Band (a seguire Damn Spring)            ingresso gratuito
Sabato 24 settembre                        HOLY SWING NIGHT con Benny Goodman Remembering                                                                                                                                                  10€ per i tesserati/15€ per i non tesserati
Domenica 25 settembre       CI VUOLE ORECCHIO con Downtown                                         ingresso gratuito
Martedì 27 settembre            TACCHI, DATTERI E DADI                                                            ingresso gratuito
Mercoledì 28 settembre        CRISTAL/MILONGA AL AIRE LIBRE                                             5€ entro le 21.30/10€ dopo
Giovedì 29 settembre                       BARBERA & CHAMPAGNE con I Duperdu                                             ingresso gratuito
Venerdì 30 settembre                      BANDIERA GIALLA con The Shout (Beatles Cover Band)                      ingresso gratuito


KLAXON srl, già ideatrice del festival SWING N MILAN, giunto con grande successo alla sua terza edizione, dà vita anche al progetto SPIRIT DE MILAN. Klaxon srl nasce nel 2000 come studio di progettazione che opera nel campo dell’exhibition design. Tra i suoi obiettivi principali c’è quello di creare eventi che diventano una macchina multimediale in grado di creare emozione a chi vi partecipa.


Per info e dettagli sugli eventi http://spiritdemilan.com/

FESTIVAL TORINODANZA, IL 10 SETTEMBRE APPROVA LA DANZA AEREA DI MATHURIN BOLZE

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“La Francia in scena” è la stagione artistica dell'Institut français Italia ed è costruita grazie aldialogo serrato con le più importanti istituzioni culturali italiane e con le principali reti artistiche della penisola nella prospettiva di una sempre più fertile attività di cooperazione bilaterale.

Tra queste, preziosa è la collaborazione con il Festival Torinodanza, nato nel 1987 diretto da Gigi Cristoforetti e organizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale. Un Festival che si conferma ancora una volta uno tra i più importanti appuntamenti internazionali dedicati  alla danza contemporanea, capace di trasformare Torino in un unico grande palcoscenico offrendo occasioni imperdibili al pubblico per accostarsi a proposte artistiche originali, innovative e di grande valore : 15 spettacoli, 27 rappresentazioni, 10 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie ospitate provenienti da 7 diverse nazioni (Canada, Belgio, Francia, Italia, Israele, Giappone, Spagna), 1 Défilé con 150 danzatori e 50 musicisti.
Assolutamente imperdibili saranno i due spettacoli, ispirati al Barone Rampante, di Mathurin Bolze, figura unica e geniale di acrobata-danzatore nel panorama del circo contemporaneo:Fenêtres (10 - 11 settembre, Fonderie Limone Moncalieri), uno spettacolo sospeso fra circo e danza capace di sfidare letteralmente le leggi della gravità e Barons Perchés (dal 15 al 18 settembre, Fonderie Limone Moncalieri), dove la danza aerea, la levitazione e la leggerezza di Mathurin Bolze dialogherà con quella di Karim Messaoudi conquistando non solo per la bellezza del gesto, ma anche per le visioni che si aprono.
A Torino, in Piemonte e in Europa il festival ricerca continuamente punti di incontro per sviluppare iniziative transdisciplinari e socialmente rilevanti, spesso accompagnando la vocazione internazionale della città lungo i principali assi geografici. Ed ecco in quest’ambito, dopo il successo del Défilé 2014, si rinnova la collaborazione con la Biennale de la Danse de Lyon per ilDéfilé 2016. La parata a Torino è programmata il 24 settembre, alle ore 16.00, con partenza da Piazza Palazzo di Città.
Altro appuntamento sarà lo spettacolo dell’irriverente Olivier Dubois che proporrà in prima italiana il 30 settembre - 1 ottobre presso le Fonderie Limone Moncalieri, Auguri: una partitura con 22 danzatori in cui l’invenzione crea immagini coerenti anche al di fuori della scrittura coreografica; presagi ancestrali da svelare con atti divinatori fra futuro radioso e minacce terrifiche.
Dopo il grande successo del Défilé 2014 alla biennale della danza di Lione, Denis Plassard torna con una prima italiana, il 15 ottobre presso la Lavanderia a Vapore di Collegno, con una composizione coreografica contemporanea per tre marionette, tre danzatori manipolatori e tre voci dall’abisso, dal titolo A.H.C Albertine, Helctor et Charles. Albertine, Hector e Charles si risvegliano all’inferno imprigionati in marionette senza vita. Scoprono presto di essere tre anime dannate e condannate. In loro soccorso accorrono tre demoni solerti ed efficienti, pronti a fare loro da guida.
Il 28 e 29 ottobre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, il Festival proporrà Annonciation e altri pezzi: una serata di composizioni del maestro del contemporaneo diventato classico, Angelin Preljocaj. Due estratti creati per il New York City Ballet: Spectral Evidence del 2013 in cui quattro donne e quattro uomini abitano un paesaggio geometrico e pulsante, contrastato e disarticolato sulla musica di John Cage e La Stravaganza del 1997, danza virtuosa e sontuosa in cui due gruppi confrontano le loro culture fino a mescolarsi senza perdere ricordi e origini, come nella storia dell’immigrazione americana; il duetto finale di Snow White creato nel 2008 per il Ballet Preljocaj, balletto romantico e contemporaneo sulla forza universale dei simboli nella fiaba di Biancaneve. Nella seconda parte verrà presentato Annonciation, duetto del 1995. Immortalato dall’arte pittorica ma ignorato da quella coreutica, dove l’incontro fra la Vergine Maria e l’Arcangelo Gabriele cambia la storia. 
La Francia in Scena conta oltre 80 spettacoli, 3 grandi appuntamenti con l’arte contemporanea,10 incontri fra conservatori italiani e francesi, eventi speciali in occasione del 60°anniversario del gemellaggio Roma-Parigi e di Mantova Capitale della Cultura 2016, i protagonisti dell’architettura del padiglione francese alla Biennale di Venezia: un totale di 150 date - quasi tutte prime in Italia - in 30 città italiane per 6 mesi, da maggio a novembre, ospitano tutta la vitalità, la varietà e il dinamismo della scena artistica francese.
Musica, danza, teatro, nuovo circo, performance, fotografia, design, architettura, arte contemporanea, street art, spettacoli per ragazzi: una programmazione ricchissima che percorre l’Italia da nord a sud senza dimenticare le isole maggiori.
Una grande occasione per conoscere meglio lo straordinario panorama dello spettacolo e di tutta la creazione contemporanea francese con particolare attenzione ai linguaggi multidisciplinari, alle contaminazioni fra generi, alle estetiche ibride e alle opere multimediali che rinnovano la creatività attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare i progetti che stabiliscono una continua relazione fra musica elettronica e video. Tutto all’insegna del sostegno ai giovani artisti e ai talenti emergenti dell’universo performativo d’oltralpe.
“La Francia in scena” è realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell'Institut français e del Ministère de la Culture et de la Communication, dellaFondazione Nuovi Mecenati, della Sacem Copie Privée, della Commissione Europea (Creative Europe) e del Ministero dell'Istruzione italiano dell'Università e della Ricerca - Afam (MIUR - Afam).
Sito  Ufficiale TorinoDanza:
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RAI 2: dal 12 settembre PECHINO EXPRESS, LE CIVILTÀ PERDUTE. L'itinerario e le 8 coppie concorrenti

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Torna la più grande avventura di viaggio della tv: da Bogotà a Città del Messico, otto coppie in un percorso on the road, alla scoperta di Colombia, Guatemala e Messico. L’appuntamento con la quinta edizione dell’adventure game di Rai2 è dal 12 settembre, ogni lunedì alle ore 21.10, per dieci puntate

Dalla Colombia al Messico, per migliaia di chilometri, muovendosi solo in autostop e contando sull’accoglienza delle popolazioni locale. Parte il nuovo viaggio di “Pechino Express” - l’adventure game prodotto da Magnolia per Rai2, in onda da lunedì 12 settembre alle 21.10 che quest’anno ha per tema“Le civiltà perdute”. Al timone del programma, che si snoda in dieci puntate, sempre Costantino della Gherardesca. Con la sua consueta ironia e con quel tocco di sarcasmo che ha reso “Pechino Express” uno dei programmi più amati dalla critica televisiva e dal pubblico dei social network, Costantino condurrà le nuove coppie di concorrenti in un lungo percorso attraverso la Colombia, il Guatemala e il Messico, i Paesi protagonisti dell’edizione 2016. Un itinerario ricco di difficoltà che metterà a dura prova la resistenza psico-fisica dei partecipanti. Tante sorprese anche tra concorrenti selezionati per questa edizione di “Pechino Express” che, nei dieci appuntamenti in programma, si metteranno completamente in gioco, mostrando lati insoliti e bizzarri della loro personalità.In questa edizione le otto coppie in gara partono da Bogotá, in Colombia, dove l’antica civiltà “muisca” si è fusa con la cultura spagnola dei conquistadores e quella creola dei Caraibi. I partecipanti attraversano successivamente il Guatemala, la terra dei Maya per poi arrivare in Messico, culla delle civiltà azteche e tolteche. Il traguardo finale è Città del Messico, l’area urbana più grande del mondo.
PECHINO EXPRESS - ITINERARIO 2016
Tre gli Stati protagonisti di questa quinta edizione di Pechino Express, nell’ordine: Colombia, Guatemalae Messico. Questo l’itinerario, puntata per puntata:

COLOMBIA

Bogotá / Filandia / Santa Rosa de Cabal

Manizales / Santa Fe’ de Antioquia / Medellín

Santa Rosa de Osos / Planeta Rica / Santiago de Tolú

Santiago de Tolú / Cartagena de Indias / Santa Marta


GUATEMALA

Tikal / Rio Dulce / Quiriguá

Quiriguá / Antigua Guatemala / Chichicastenango

Chichicastenango / San Juan La Laguna / Huehuetenango


MESSICO

Orizaba / Zapotitlán Salinas / Puebla

Puebla / San Pedro Cholula / Tepoztlán

Tepoztlán / Città del Messico / Tula


IL CONDUTTORE

Costantino della Gherardesca nasce a Roma nel 1977, ma trascorre tutta l’età scolare all’estero, sino a laurearsi in filosofia in Gran Bretagna. Il suo debutto televisivo avviene per caso, nel 2001, grazie ad un’ospitata nel programma di Piero Chiambretti c’è su Raidue. In quell’occasione ha avuto inizio quella che potremmo definire la più lunga gavetta nella storia della televisione italiana.
Ha lavorato anche in radio: verso la fine degli anni 2000 ha condotto l’ultima stagione del programma di culto di Radio2 Dispenser e dal settembre del 2014 è ogni giorno in onda, sempre su Radio2, con Acapulco, mentre dall’autunno 2015 condurrà, sempre su Radio2 la striscia quotidiana Pagoda.
In qualità di esperto di musica e di televisione ha collaborato con varie riviste, tra cui Black Flag, GQ, Rolling Stone, Vice, Vogue.
Considera il sito ingranforma.com – ormai dismesso – la cosa migliore che abbia mai fatto. Le cose che ama di più sono la televisione e la musica folk.
LE OTTO COPPIE IN GARA
Lory Del Santo (57 anni) e Marco Cucolo (24)
GLI #INNAMORATI
Lei è “la creatura più vicina a una rockstar che la cultura italiana abbia mai prodotto” (parola di Costantino), lui è il suo innamoratissimo compagno da quasi due anni. Loredana “Lory” Del Santo ha esordito nel mondo dello spettacolo appena diciassettenne nel 1975, è diventata una vera icona della tv italiana negli Anni 80 e ha saputo conquistare anche le ultime generazioni grazie alla regia della web serie di culto “The Lady”. Sogna di “essere rapita da un principe indiano con il volto coperto e gli occhi truccati”, ma dovrà “accontentarsi” del suo Marco, giovane aspirante attore napoletano.
Tina Cipollari (N.D.) e Simone Di Matteo (32)
GLI #SPOSTATI
Lei è “una regina, una diva assoluta” (Costantino dixit), lui, scrittore, editore e autore televisivo, è il suo biografo ufficiale e uno dei suoi più cari amici. Corteggiatrice, prima, e tronista, poi, Tina Cipollari è da 15 anni protagonista di “Uomini e donne”. Della sua avventura a “Pechino Express” la preoccupa soprattutto la sua cronica mancanza di pazienza. Una dote che, invece, non manca al suo compagno di viaggio Simone. I due sono coautori della autobiografia ufficiale di Tina: “No Maria, Io esco!”.
Benedetta Mazza (26) e Raffaella Modugno (28)
LE #NATURALI
Oggi va di moda chiamarle “curvy”, una volta si diceva più semplicemente che sono due belle ragazze come mamma le ha fatte. Benedetta è bionda, sempre calmissima ma testarda; è nata a Parma e affianca la carriera di modella con quella di attrice e conduttrice televisiva (è un volto di Rai Gulp). Raffaella è un vulcano di ricci castani, intraprendente e istintiva; è nata ad Ariano Irpino (AV), ha posato per grandi testate internazionali e per le campagne pubblicitarie dei più importanti brand della moda. Per loro, trovare un passaggio in autostop potrebbe non essere un problema…
Francesco Sarcina (39) e Clizia Incorvaia (31)
I #CONIUGI
Lui è cantante e chitarrista, già frontman della band “Le Vibrazioni”, lei è una fashion blogger di origine siciliana. Si sono conosciuti qualche anno fa nel locale milanese di Francesco. Lei andava lì con il suo ex e lui ha cercato di rimorchiarla al bancone. Dopo due anni lei è tornata single, ha invitato Francesco alla sua festa di compleanno e... è scoppiato l’amore. Sono sposati da un anno e hanno una bimba. Per loro Pechino Express sarà il viaggio di nozze che non hanno ancora fatto. E promettono che sarà una luna di miele decisamente rock’n’roll!
Diego Passoni (39) e Cristina Bugatty (N.D.)
I #CONTRIBUENTI
Lui è un conduttore radiofonico (a Radio DeeJay) e televisivo, nonché ballerino. Lei ha lavorato tanto in teatro e poi in tv e da due anni ha aperto il suo canale web TeleBugatty. Per Diego e Cristina essere buoni cittadini vuol dire essere prima di tutto buoni contribuenti. Infatti, non vi è traccia dei loro nomi nella sterminata lista dei personaggi dello show business mondiale coinvolti nei Panama Papers. Partecipano a Pechino Express per mettersi alla prova: Cristina per combattere le sue mille fobie, Diego per attenuare la sua estrema competitività. Riusciranno nell’impresa?
Alessandro Tenace (25) e Alessio Stigliano (25)
I #SOCIALISTI
Poteva forse mancare nel programma più social della tv una coppia nata ed esplosa in Rete? Ecco i theShow, il duo che pubblica sul proprio canale YouTube esilaranti candid camera che divertono oltre un milione di iscritti. Alessandro (quello alto) è quasi ingegnere e Alessio (quello basso) è quasi architetto. Si conoscono da quando erano bambini, da quando ai giardinetti Alessio ha morso Alessandro perché gli aveva preso il suo pupazzetto dei Power Rangers. E da allora non si sono più lasciati. Perché partecipano a Pechino Express? “Quando ci ricapita di fare un viaggio così bello gratis?”.
Ruichi Xu (28) e Carlos Kamizele Kahunga (28) GLI #EMILIANI
Xu e Carlos sono tra i fondatori degli Mnai’s, una delle compagnie di hip hop più famose e premiate d’Italia. Xu è originario della Cina e Carlos della Repubblica Democratica del Congo. Vivono in Italia da circa 20 anni e a farli incontrare è stata la comune passione per la danza. Si conoscono a un camp di ballerini in Sicilia, ma è a Bologna che diventano amici. Lì Carlos entra nella crew hip hop di Xu: gli Mnai’s. Ballano insieme, si frequentano molto e le loro carriere decollano. Si esibiscono in spettacoli, concerti e anche in tv. Sperano che Pechino Express possa diventare il loro trampolino di lancio verso una brillante carriera come Veline.
Silvia Farina (33) e Marco Cubeddu (29)
GLI #ESTRANEI
In tutta la storia di Pechino Express una coppia così non si era mai vista. Silvia e Marco, infatti, non si conoscono e si incontreranno per la prima volta solo quando incomincerà il viaggio. Lei è una make up artist e beauty consultant, lui è uno scrittore, nonché direttore della rivista letteraria “Nuovi Argomenti”. Marco, inoltre, durante gli studi ha lavorato per dieci anni in una caserma dei pompieri. Volete saperne di più? Costantino li ha già inquadrati: “Silvia è una ragazza meravigliosa, originale, genuina. Lui è un intellettuale e dovrà riuscire nell’ardua impresa di domarla”.
I NUMERI DELLE CINQUE EDIZIONI DI PECHINO EXPRESS
Più di 100 i viaggiatori che hanno finora partecipato
2i continenti (Asia e America) attraversati dai concorrenti
17 Paesi
3oceani (Pacifico, Atlantico e Indiano)
+49°in India e -10°in Perù, le temperature massime e minime percepite
38.800i chilometri percorsi
Più di15.000le persone ringraziate per i passaggi ricevuti
Più di 500 le persone ringraziate per l’ospitalità nelle loro case
Almeno 6 le religioni conosciute: buddista, induista, musulmana, cattolica, maya, taoista.

DeAKids (Sky, 601), dal 10 settembre arriva il nuovo format Undergames di Libero Produzioni Televisive

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Da domani, sabato 10 settembre su DeAKids (Sky, 601), il canale per ragazzi del gruppo De Agostini Editore, debutta Undergames il nuovo format di Libero Produzioni prodotto e realizzato in collaborazione con DeAKids e Trentino Film Commision. 

Sei puntate in onda il sabato alle ore 11. Un adventure game che attraversa diverse epoche storiche come il Medioevo, il Rinascimento, i primi del 900. Una serie di sfide che vedranno i piccoli protagonisti mettersi alle prova tra le fantastiche e suggestive ambientazioni del Trentino. Undergames è condotto da Christian "Kang" Bachini con la partecipazione di Massimiliano Loizzi nel ruolo del Master.

DISCOVERY, TORNA LA "PORSCHE CARRERA CUP ITALIA 2016" il 10 settembre su Eurosport e l'11 settembre su DMAX

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Motori di nuovo accesi per la quinta tappa della “PORSCHE CARRERA CUP ITALIA 2016”, il monomarca riservato alla 911 GT3 giunta alla decima edizione.

Doppio appuntamento sabato 10 e domenica 11 settembre all’Autodromo di Vallelunga: sabato alle 11.20 e alle 18.15 con le Gare Sprint su Eurosport 2 (Sky canale 201; Mediaset Premium canale 373) edomenica alle 11.55 su DMAX (canale 52) per la Mini Endurance.
La tappa precedente della “PORSCHE CARRERA CUP ITALIA 2016” ha visto la tripletta di Come Ledogaral Mugello. Nonostante una penalizzazione inflittagli, che ha messo fino all’ultimo in dubbio la sua vittoria, il francese estende così il suo primato nella classifica assoluta del monomarca tricolore inseguito da Alessio Rovera in svantaggio di 27 punti.

LA CLASSIFICA PROVVISORIA: Ledogar (139 punti); Rovera (112 punti); Drudi (107 punti); Fulgenzi (90 punti); Scalvini (79 punti); Di Amato (75 punti); Grenier (74 punti);  Gaidai (68 punti); Iaquinta (59 punti); De Giacomi (45 punti); Cairoli (43 punti); Cassarà (41 punti); Quaresmini (32 punti); Giovesi (30 punti); Zanini (30 punti); Torta (24 punti); Pellegrini (23 punti); Solieri (16 punti); Giraudi (14 punti); Ben (14 punti); Koller (6 punti).

La “PORSCHE CARRERA CUP ITALIA 2016” prevede come di consueto doppi appuntamenti: il sabato con 2 gare della durata di 25 minuti + 1 giro (Gara 1 e Gara 2), la domenica con la Mini-Endurance da 45 minuti + 1 giro. Inoltre ogni vettura potrà essere formata da equipaggi di due piloti che conseguiranno punteggi separati nelle Gare Sprint e cumulativi nella Mini Endurance.

Le competizioni sono commentate dallo storico telecronista di Formula 1, Guido Schittone, con gli approfondimenti di Mauro Gentile direttamente dai box.

Gli appassionati potranno anche seguire i weekend di gare in streaming on line suwww.carreracupitalia.it, il sito dedicato al Campionato dove sono scaricabili i regolamenti tecnici e sportivi.

Il calendario della “PORSCHE CARRERA CUP ITALIA 2016”:
Sabato 10 e domenica 11 settembre                                        Autodromo di Vallelunga
Sabato 24 e domenica 25 settembre                                          Autodromo di Imola
Sabato 15 e domenica 16 ottobre                                               Autodromo del Mugello         

Ascoli Piceno, “Nuovi Spazi Musicali” diretto da Ada Gentile, dal 6 al 20 ottobre al Teatro Ventidio Basso

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ASCOLI PICENO - Ancora un’edizione del Festival “Nuovi Spazi Musicali”, prestigiosa rassegna di Musica contemporanea organizzata e diretta, da 37 anni, dalla compositrice Ada Gentile.
Cinque concerti, ciascuno un evento, una tessera di quel mosaico che da oltre un trentennio, dapprima a Romae da qualche anno ad Ascoli Piceno, narra armoniosamente le meraviglie musicali più significative e brillanti della contemporaneità, proponendo grandi artisti, italiani e stranieri, o giovani talenti. Un’impresa che anche quest’anno regala sorprese, rinnovando quel dono che la passione e l’ingegno di Ada Gentile regalano alla cultura e al mondo musicale italiano.
Il concerto inaugurale il 6 ottobre, nel foyer del Teatro “Ventidio Basso”, stupenda bomboniera in uno dei più suggestivi centri storici d’Italia. Ascoli,infatti, è città di straordinaria bellezza. Coniuga superbe architetture che illustrano bellezze di due millenni e oltre. Sempre arriso dal successo e dal gradimento del pubblico, il Festival è diventata un’imperdibile opportunità culturale, una “ottobrata picena” intrigante per gli appassionati di musica contemporanea. D’altronde, il prestigio di Ada Gentile, musicista d’origine abruzzese - è nata ad Avezzano -, vera e propria globetrotter nei cinque continenti, perennemente impegnata tra comunicazioni nelle università, conferenze, prime di sue opere, e nei concerti che tiene, non può che essere cifra di qualità, d’innovazione, di singolari sinestesie tra le varie espressioni d’arte e cultura. Abbiamo chiesto alla compositrice Ada Gentile, direttrice artistica del Festival, di illustrarci brevemente gli appuntamenti in programma.  
                                  
Anche quest’anno, pur tra mille difficoltà, - esordisce Ada Gentile- sono riuscita ad organizzare la mia rassegna giunta alla sua 37^ edizione, che si articola in cinque concerti. Proseguendo nella strada intrapresa con successo tre anni fa, ho commissionato per il concerto di apertura del Festival due nuove “operine tascabili” ai compositori Stefano Tagliettie Mario Berlinguer, che hanno utilizzato dei testi divertenti scritti per loro rispettivamente da Luis Gabriel Santiagoe da Francesca Fornario. L’opera di Taglietti, in particolare, dal titolo “Brancalione”, si ispira alla figura di “Brancaleone alle crociate” creata dal grande Mario Monicellinel film che fu presentato proprio cinquant’anni fa. Il secondo concerto sarà affidato al Trio Zodiacformato da esecutori di diverse nazionalità - la violinista francese Vanessa Mollard, la pianista giapponese Riko Higumaed il clarinettista russo Kliment Kryvlovskij- con un programma vario ed interessante.”

Il terzo appuntamento - prosegue la direttrice artistica - è con la pianista svizzera Esther Fluckigerche presenta un suo originale progetto studiato per la sua Associazione “Suono Donne” dal titolo “Sull’eco di Leonardo”, con brani di Debussy e Ravel nonché di tre compositrici contemporanee - Silvia Bianchera, Beatrice Campodonicoe Carla Magnan- che hanno utilizzato testi di tre poetesse ascolane - Ivana Manni, Franca Maronied Enrica Loggi- ispirati al grande scienziato di Vinci. Il quarto concerto sarà dedicato alla musica klezmerun genere musicale di tradizione ebraica che ha avuto origine 400 anni fa nell’Europa orientale. Due virtuosi, il sassofonista Massimo Mazzonied il fisarmonicista Cristian Riganelli, faranno ascoltare opere di vari autori tra cui, in prima assoluta, due brani scritti per l’occasione da Italo Vescovoe Paolo Rosato.”

A conclusione della rassegna ho voluto invitare nuovamente, a seguito di numerose richieste, il magnifico pianista armeno Hayk Melikyanche già nell’edizione del 2013 si è esibito ad Ascoli ottenendo un successo clamoroso. Anche questa volta ci proporrà all’ascolto opere di autori del suo Paese, che celebra il venticinquennale della sua indipendenza, insieme a brani di Stravinsky, Gorecki e dell’italiano Andrea Mannucci. Mi sembra così di aver offerto all’affezionato pubblico ascolano - annota infine Ada Gentile- spettacoli di altissimo livello. Il mio ringraziamento va a tutti gli sponsor ed in particolare al sindaco di Ascoli, Guido Castelli, che mi spinge ad andare avanti nella programmazione del Festival.”
 
Anche quest’anno il Festival sarà accompagnato da “Guide all’ascolto” dei cinque concerti, che si terranno tutte alle ore 17:30 presso l’Istituto Musicale Spontini. Questo il programma degli incontri: il 5 ottobre, con Stefano Taglietti, Mario Berlinguer, Annalisa Di Ciccio, Stefano Stella e Ada Gentile; il 10 ottobre con il Trio Zodiac, Marina Esposito, Eleonora Gagliardi e Dario Marchetti; il 12 ottobre con Esther Fluckiger, Carla Magnan, Silvia Bianchera, Ivana Manni. Franca Maroni ed Enrica Loggi; il 19 ottobre con Hayk Melikyan, Isa Girardi, Claudia Canzian e Gianluca Giani. Insomma, ancora una volta il Festival stupirà il pubblico, non tradendo le attese, come puntualmente hanno confermato le 36 edizioni precedenti e la passione incrollabile del suo direttore artistico.

Goffredo Palmerini


Samuel, in radio e digitale “LA RISPOSTA” il nuovo singolo: "racconta le mie paure"

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#ildiscodisamuel: è così che Samuel conclude ogni suo post sui social network, dove sta raccontando passo dopo passo la realizzazione del suo primo atteso disco da solista, dopo 20 anni di successi con i Subsonica, una della band più amate e trasversali del panorama musicale italiano.

Ma è "La risposta", nuovo singolo in radio e disponibile in tutti gli store digitali da venerdì 9 settembre la vera anticipazione del progetto discografico, che continua a prendere forma negli studi del produttore Michele Canova a Los Angeles.
Il brano è scritto da Samuel, musica e testo, che così lo racconta: “'La risposta'è una canzone che ho scritto in un momento di forte necessità espressiva. Porsi delle domande credo sia fondamentale per la naturale crescita di ogni uomo. Smettere di cercare risposte, smettere di aver curiosità, smettere di sentirsi come un bambino che impara a camminare è la fine di tutto. 'La risposta' racconta queste mie paure. Era giusto cominciare una nuova strada con questa canzone, perché è quella che maggiormente dipinge questi ultimi anni della mia vita musicale".

“La risposta” esaudisce la domanda di chi attende un brano diverso, originale, che cattura al primo ascolto, con la voce unica e inconfondibile di Samuel e le sonorità dell’estro creativo pluripremiato di Michele Canova.

12 settembre del 1943 - La liberazione di Mussolini al Gran Sasso, una storia da rivedere

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Per molti anni nei banchi di scuola ho letto che il 12 settembre del 1943 i tedeschi compirono una grande impresa al Gran Sasso e liberarono Mussolini. Fin d'allora mi sono chiesto come fosse possibile ....e poi senza morti e feriti. Sono trascorsi poi anni  e anni, molti, ma la storia ripetuta nei manuali storici è sempre la stessa.

Per tale ragione e vista l'imminenza della ricorrenza della data del 12 settembre, ove appunto esattamente 4 giorno dopo l'armistizio dell' 8 settembre del 1943 i tedeschi liberarono Mussolini al Gran Sasso vorrei segnalarvi la seguente revisione storica. C'è infatti una nuova verità storica nascosta"sull'Operazione Quercia del 12 settembre 1943": " un accordo sottobanco tra il governo Italiano e i tedeschi ".

Fu proprio quell’ incauto accordo sottobanco tra il governo Italiano e i tedeschi  la causa principale della cruenta lotta interna tra gli stessi italiani. 
L' otto settembre del 1943 l’Italia annunciò l’armistizio con le Forze Alleate.   C’era però un altro tavolo, quello non ufficiale, dove il governo Badoglio continuò a collaborare con il vecchio amico tedesco e l’illustre prigioniero Mussolini veniva così sottratto agli Alleati e consegnato ai tedeschi il 12 settembre a Campo Imperatore. 

Una nuova verità storica quella che ho raccontata nel libro “ L’ultimo segreto di Mussolini ” ed . Il Cerchio; ( in inglese : The Last Secret of Mussolini – From Campo Imperatore to the Italian Social Republic: a story to be rewritten ). 

Tra inediti e nuove testimonianze, l’agente Nelio Pannuti - addetto alla sorveglianza personale di Mussolini al Gran Sasso -  in una dichiarazione scritta rilasciata  di suo pugno proprio a me, personalmente, affermò senza mezzi termini che quell’incursione dei tedeschi “sembrava proprio un’azione concordata, tant’è che, una volta liberato il Duce, ci fu un momento conviviale tra soldati italiani e tedeschi nella sala dello stesso albergo, tutti con le armi in spalla pacificamente”.
Per non parlare dell’azione italiana di governo nel riaggiustamento storico. Il comandante dei carabinieri al Gran Sasso Alberto Faiola fu pure encomiato nel suo foglio matricolare, quando al contrario questi non solo non predispose alcuna misura cautelativa, ma venne anche meno ai suoi doveri – dove peraltro ci fu anche un’ azione giudiziaria  volta a smentire il tutto – invitando alcuni suoi amici proprio in quei giorni all’albergo di Campo Imperatore
Una tesi storica revisionista che è raccontata sin dagli inizi grazie anche alla testimonianza – sconosciuta a molti – di Karl Radl, l’aiutante di colui che erroneamente è stato sempre considerato il vero artefice dell’“Operazione Quercia”: il capitano Otto Skorzeny. Proprio Radl -  in netta contraddizione con la testimonianza del generale Soleti, l’ostaggio Italiano che fu caricato su un aliante -  dichiarò: " che a Campo Imperatore era tenuto prigioniero lo sapevano tutti ; persino i bambini  ne erano a conoscenza” . Addirittura ci fu  un pastorello di tredici anni che trafugò gli alianti tedeschi impossessandosi di alcuni armamentari.  Alla resa dei conti si trattò di un accordo tra gli italiani e i tedeschi  e il prezzo più caro l’ha pagato proprio la storia 

Vincenzo Di Michele   

Francesco Guadagnuolo, 15 anni fa l’attentato dell’11 Settembre: l’Arte commemora

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L’arte commemora la giornata del ricordo, perché il mondo non vuole né può non ricordarsi dell'11 settembre di 15 anni fa, quando l’America fu dissestata dall'aggressione terroristica. La giornata del ricordo per gli Stati Uniti e il mondo è diventata un’occasione per rievocare la ricorrenza, con sofferenza e inquietudine, per le tante vittime e il tragico avvenimento che ha trasformato la nostra storia contemporanea e la vita stessa dell’umanità.

Nel volume monografico Metamorfosi dell’iconografia nell’arte di Francesco Guadagnuolo a cura di Antonio Gasbarrini e Renato Mammucari - Angelus Novus Edizioni e Edizioni Tra 8 & 9, in uno dei capitoli sono state riprodotte, con le opere originali del Maestro Guadagnuolo, il dramma e le vicissitudini che hanno portato a quel doloroso evento che ha inorridito il mondo.
Un grande evento per l’arte internazionale contemporanea, a quindici anni del grave attentato, la nota mostra-istallazione di Francesco Guadagnuolo itinerante nel mondo commemora l’attentato alle Torri gemelle, rivivendo il prima e il dopo-America di quegli anni, sino ad arrivare all’America di oggi, quella di Obama. Le opere di Guadagnuolo propongono la cultura della Pace, accompagnate dai versi del poeta Vito Riviello.
Il Maestro Guadagnuolo, sempre sensibile agli equilibri di pace nel mondo, è un reale difensore da quando è stato artista al Senato dell’Intergruppo Parlamentare del Giubileo realizzando opere come “Il Debito Estero”– verso una nuova solidarietà mondiale esposta permanentemente nella Sala dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York e “Pace in Terra Santa” nata da un incontro con il Presidente Yasser Arafat in Palestina, è per questo che è stato insignito nel 2010 dal Presidente IIFWP-UPF Italia Prof. Giuseppe Calì del titolo di Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation - ONG accreditata con “Special Consultative Status” presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite..
Oggi l’artista ripropone quest’importante iniziativa nel descrivere la vita americana prima (before) e dopo (afterwards) l’11 settembre 2001 con le sue icone e i suoi simboli, incidendo per non dimenticare, il tremendo dramma vissuto dai Newyorchesi e dal mondo intero all’abbattimento delle torri gemelle. Son passati quindici anni da quel tragico evento che ha portato guerre, distruzioni e crisi economica. Dice Guadagnuolo: «spero che ci sia un cambiamento di rotta e alla cultura della morte possa essere sostituita la cultura della vita. Solo così il genere umano potrà essere salvato. A questo, spero, che si aggiunga la cultura per la difesa ambientale perché è un altro reale pericolo al quale l’umanità deve porre veri e seri rimedi».

Antonio Gasbarrini nella Rivista trimestrale online ZRAlt! (Anno III N. 12 /2016)ha scritto un articolo dal titoloQundici terribili anni (2001-2016) d’idiota furia iconoclasta dei terroristi del terzo millennio: “…Francesco Guadagnuolo, nel ciclo dei dipinti transrealisti New York – New York, 11.09.2001: Afterwards (presentato in prima assoluta a L’Aquila nello spazio culturale Angelus Novus da me tuttora diretto), aveva incorporato on real time nella sue opere le più significative videate trasmesse dalla CNN o da altre testate televisive, trasfigurate da una indubbia quanto certificata maestria visionaria. Ho scritto, tra l’altro, a proposito di Guadagnuolo: «E quelle impeccabili finestre virtuali aperte sullo status symbol della mitogenia americana sono adesso realisticamente serrate a lutto, chiuse nel ristretto perimetro di un’opera ammutolita di fronte alla inenarrabilità dell’agghiacciante evento. Ma l’immagine può più della parola se la parola si trasmuta in immagine, e se la stessa scrittura di uno spartito musicale si fa “suono visivo” come si può percepire nel quadro “Ave verum op. 42” del Maestro Sergio Calligaris. Sono queste note a diffondersi negli spazi espositivi della itinerante mostra personale “ Omaggio a New York” concertata da poeti, musicisti e pittori idealmente presenti nel pacificante nome universale dell’arte e della cultura…» 


Concludiamo con uno scritto di Vito Riviello: “L’opera «iconica» su Obama di Francesco Guadagnuolo è un invito alla fraternità umana e un inno garbato e fermo all’attività politica come arte del riscatto dall’antica miseria, dai vieti pregiudizi e dai vincoli burocratici. Si potrebbe parafrasare Flaubert dichiarando. “Obama c’est moi”! Soprattutto il lavoro di Francesco Guadagnuolo è una rappresentazione libera della speranza, un sogno con un risveglio sognante”.

Rachele Risaliti, 21 anni, è Miss Italia 2016. La curvy Paola Torrente seconda

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Rachele Risaliti, 21 anni, è la nuova Miss Italia: la giovane fiorentina ha vinto la serata finale del concorso trasmessa da Jesolo su La7. Alta 1,77, capelli biondo cenere e occhi verdi. Diplomata al liceo scientifico, studia Fashion Marketing Management all'università. Vorrebbe laurearsi entro due anni e svolgere un master all'estero per diventare una Trend Forecaster. 

"Il mio sogno è diventato realtà", ha commentato a caldo. Poi la dedica: "Alla Toscana, ai miei genitori, ai nuovi compagni dei miei genitori, al mio fidanzato Federico e alle mie amiche Alice, Camilla e Lucrezia, che oggi sono arrivate a Jesolo a sorpresa per sostenermi". 
La novità dell'edizione 2016 arriva dal secondo posto di Paola Torrente, la curvy di Miss Italia Keyrà Campania, 22 anni, di Angri (Salerno), che è stata oggetto di una contestazione da parte della madre della pugliese Viviana Vogliacco, da lei eliminata nella sfida a due. Anche la Commissione tecnica non aveva apprezzato l'esclusione di Viviana, mentre il conduttore Francesco Facchinetti e la patron del concorso Patrizia Mirigliani avevano sottolineato l'importanza dell'abolizione di taglie e misure per definire i canoni della bellezza. 

PREMIO MODA “CITTÀ DEI SASSI” 2016, vince il duo Simone Bartolotta & Salvatore Martorana

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Grande successo per il Premio Moda “Città dei Sassi” dove sensualità, passione, originalità ed internazionalità hanno caratterizzato la ottava edizione del Concorso Internazionale per Stilisti dell’Alta Moda. Lo scopo del concorso è di individuare, valorizzare e premiare creativi, designers per scoprire stilisti emergenti e/o di professionisti nel campo della moda femminile e di valorizzarne il talento nella splendida  cornice dei  “Sassi” di Matera (Patrimonio Unesco dell’Umanità e Capitale Europea della Cultura 2019).

La manifestazione giunta alla 8^ edizione, organizzata dalla Publimusic.com di Sabrina Gallitto e Officina della Cultura con la direzione artistica di Enzo Centonze, direttore format Paolo Fumarulo,  Regia e coreografie di Stefania Coralluzzo, allestimento scenico Marianna Coretti, coordinatore tecnico Vincenzo Scasciamacchia, ufficio stampa  e pubbliche relazioni Nicola Altomonte, fitting Harscel Srl, casting Forme di Elena Brulli. segreteria organizzativa Lidia Lavecchia è stata presentata dalla conduttrice televisiva e showgirl Veronica Maya, coadiuvata per le interviste della giuria in platea dalla giornalista e conduttrice televisiva Mary De Gennaro che si è svolta nella splendida e suggestiva Piazza San Pietro Cavesoso di Matera.

Otto i concorrenti in gara: Rihad Boudaya, Simone Bartolotta & Salvatore Martorana (Esse Artistic Designers), Maria Renata Ippolito, Rossella Isoldi, Vincenza Lacava, Dalila Palumbo, Gaetano Ruisi, Antonella Verriello.

Vincitore della ottava edizione del Premio Moda “Città dei Sassi” è stato il duo siciliano Simone Bartolotta & Salvatore Martorana (Esse Artistic Designers) al quale è stato riconosciuto anche il Premio Moda al Cinema, dedicato questo all’attrice Marilyn Monroe icona del cinema e dello stile nel mondo.
Il duo vincitore saranno ospiti della Regione Lombardia, in collaborazione con Milano Unica e Piattaforma Sistema Formativo Moda, a “Magazzini Aperti” il prossimo 3 novembre a Mantova quest’anno Capitale Italiana della Cultura ciò rappresenta uno scambio ideale tra le due Capitali della Cultura attraverso la Moda.

Il Premio della Critica, Premio Moda “Matera 2019” è stato assegnata alla stilista calabrese Dalila Palumbo alla quale è stato anche riconosciuto il Premio Speciale “Book Magazine” consegnato dal direttore responsabile Cinzia Malvini con la motivazione “Poeticità, e passione animano la sua collezione. Una collezione che si nutre al ricordo di storie fiabesche con un sofisticato connubio tra sperimentazione e tradizione sartoriale. Capi dal grande potenziale creativo che denotano una forte identità. Molte apprezzate le decorazioni sui tessuti”.

Nel corso della serata sono stati assegnati altri premi:
Ha ricevuto il Premio alla Carriera il giornalista Attilio Romita fine insigne giornalista di alto profilo, per sopraggiunta impossibilità ad essere presente il premio è stato ritirato da Lucia Gernone Rinaldi.
Premio Speciale Giornalismo al giornalista, scrittore e docente universitario Gianluca Lo Vetro quale acuto osservatore della moda e delle sue evoluzioni, attento ai fenomeni di costume, grande cultore dello stile da 30 anni svolge la propria attività nel campo della moda con professionalità e passione.
Premio Excellent al Presidente Onorario Camera Italiana Buyer Moda Beppe Angiolini per l’impegno profuso nei progetti finalizzati ad accrescere la notorietà, il prestigio e l’immagine dei negozi multibrand italiani nel settore moda abbigliamento così come quello di incoraggiare il progresso della categoria nel campo sociale, economico, tecnico e culturale.
Premio Speciale alla Presidenza della Giunta Regionale della Basilicata – Ufficio Sistemi Culturali e Turistici consegnato alla dott.ssa Patrizia Minardi che con la sua azione e la sua progettazione contribuisce alla valorizzazione del territorio lucano e alla promozione delle sue eccellenze stimolando lo scambio delle migliori pratiche nel campo del patrimonio culturale e artistico
Premio Moda e Cultura è stato riconosciuto alla dott.ssa Rosalba Demetrio (capo delegazione FAI Matera) per l’attenzione, la passione,, la dedizione e l’impegno profuso per la bellezza e il suo contributo allo sviluppo della cultura e alla tutela e salvaguardia del patrimonio storico, artistico e ambientale della Basilicata attraverso il linguaggio della moda e design.

Una targa di riconoscimento alle maison Gai Mattiolo  che da 30 anni della sua fondazione rappresenta stabilmente un nome di eccellenza nel panorama dell’Alta Moda Italiana e del Prét à Porter, sinonimo di classe, eleganza, rappresentando nel mondo la vera preziosa unicità del Made in Italy e Addy van den Krommenacker per aver creato uno stile lussuoso e raffinato per diventare linguaggio moderno del suo gusto, della sua eleganza, della sua cultura, rappresentando nel mondo la vera preziosa unicità dell’Alta Moda.

A dare il via all’evento l’Orchestra Città dei Sassi composta da 28 elementi diretta dal direttore d’orchestra Giuseppe Salatino che ha eseguito il brano “I wanna be loved by you” colonna sonora del film di Billy Wilder “A qualcuno piace caldo” interpreto dall’indimenticabile attrice Marilyn Monroe. Durante l’esecuzione del brano è stato proiettato  un breve video dedicato all’attrice e a seguire una creazione dello stilista Paolo Fumarulo, che ha voluto interpretare l’immagine dell’indimenticabile attrice nella sua sensualità sexy e femminile.

Lo spazio poi è stato dedicato ai giovani stilisti con le sfilate dei primi concorrenti:  “KaftaNatural”  il tema della collezione di indagare il caftano nelle sue tante interpretazioni dalla sua origine di Rihad Boudaya, un viaggio attraverso le culture, i costumi e le tradizioni dei popoli che hanno abitato le nostre terre la collezione di Simone Bartolotta & Salvatore Martorana (Esse Artistic Designers),  si è ispirata alle macchie di Rorschach la stilista  Maria Renata Ippolito, la collezione ispirata a una donna moderna, dinamica, forte, ma anche sensuale ed elegante di Rossella Isoldi,  “Sculture tessili indossabili” la collezione composta da giacche, capispalla con una forma innovativa e double face di Vincenza Lacava,  collezione dedicate alle favole quella di Dalila Palumbo, “Le Femme” si è ispirato alla splendida Parigi e la sua magica Torre Eiffel lo stilista Gaetano Ruisi. A chiudere la gara Antonella Verriello con la sua collezione “Ecodea” ispirata  alle figure mitologiche.

A seguire ospiti della serata  lo stilista pugliese Massimo Orsini che ha presentato una collezione ispirata alle notti salentine a Dama Collezioni di Maria Roma e Davide Perretta con una collezione dedicata a Marilyn Monroe.

A chiudere i protagonisti veterani dell’Alta Moda: lo stilista olandese Addy van den Krommenacker con la sua raffinata collezione dedicata al pittore Jheronimus Bosch, lo stilista Michele Miglionico con un’antologia delle sue collezioni total red come omaggio a Matera.  A chiudere la serata l’eleganza di Gai Mattiolo con la sua collezione “The Red Carpet”.

A decretare i vincitori una prestigiosa giuria internazionale di addetti ai lavori (giornalisti, stilisti, consulente d’immagini, associazioni di categoria ed istituzioni): La giuria composta dai creatori di moda: Gai Mattiolo, (stilista),  Addy van den Krommenacker (stilista), Michele Miglionico (stilista),  Paolo Fumarulo (stilista), dai giornalisti: Paola Cacianti (storica critica di moda, Rai1-Top Tutto quanto fa tendenza), Gianluca Lo Vetro (La Stampa), Luciana Boccardi (Il Gazzettino), Sonia Perfetti (Collezioni), Cinzia Malvini (LA7, Book Moda), Marzio Nocera (Fashion Channel),   Bea Spediacci (La7), Angela Accettura (Stylosophy.it), Michele Capolupo (Sassilive.it), Anna Giammetta (Giornalemio.it), Mariangela Lisanti (Il Quotidiano del Sud), Franco Martina (Ansa),  Rosita Stella Brienza (La Nuova Basilicata) e dalle associazioni di categoria: Beppe Angiolini (Presidente Onorario Camera Moda Buyer); Leo Montemurro (CNA-Federmoda), Vito Losito (Vicepresidente Apulia Fashion Makers), dalle istituzioni Patrizia Minardi (dirigente Ufficio Sistemi Culturali e Turistici, Presidenza della Giunta Regione Basilicata), e inoltre l’attore Nando Irene, Rosalba Stasolla (docente di storia del costume) e Gianni Santorsola (RMM eventi).
A rendere ancora più magica la serata è stata l’esibizione del ballerino Tommaso Palladino che rappresenta il Balletto di Matera e la Ballet School di Adriano di Trani, con una coreografia di modern jazz lirycal.
A completare il look delle modelle hair stylist: Estilo di Vincenzo Di Liddo, Classy Maison de Beautè di G. Montanaro, Adry Nicoletti, Disanto Parrucchieri di Pino Disanto, Elisabetta Barberio, Elen Style di Maddalena Ruggieri, Charme di Tommaso Bruneo, Tam i Parrucchieri/Michela Maranghino e Femme di Mario Sabatino mentre make up artist: Academy di Antonio Riccardo e Linea Gil Cagnè Art Director Pablo,  le fotografie sono di Paolo De Novi, Enzo Dell’Atti, Antonio Dimita e Brunella Armaiuoli.
Grande successo del Premio Moda Città dei Sassi 2016 anche grazie alla presentazione, nella chiesetta sconsacrata Malvinni Malvezzi all’interno di Palazzo Gattini Luxury Hotel, del libro Fellini e la moda, percorsi di stile da Casanova a Lady Gaga (Bruno Mondadori) di Gianluca Lo Vetro, giornalista e docente di Attualità della Moda presso l’Università di Bologna. 
Lo Vetro ha un progetto nel cassetto, che intende realizzare, ed è legato alla realizzazione del libro ”Cinemateramoda”. Un titolo che racchiude il rapporto con il cinema di Matera, ”set naturale”, e di ”Capitale Europea della Cultura 2019” ai i tanti spunti felliniani.
” Matera offre tante stimoli -ha detto Lo Vetro- e il rapporto tra la città, la cultura, il paesaggio e il cinema vanta tanti esempi che hanno portato qui grandi registi e produzioni, da Pasolini a Gibson. Il cinema è il nostro petrolio. Per il libro che mi piacerebbe realizzare ci aggiungerei anche del food, che era una delle passioni di Federico Fellini’‘.

Una soirée elegante da ricordare, uno di quegli eventi che incrociano il sortilegio di una serata unica a una scenografia naturale fuori dal comune. Questa è Matera!... narrata, sospirata, sognata... Terra nuda, vestita di segni, sogni, e speranze... luci dipinte, parole di pietra, profumi avvolgenti... un percorso emozionale condiviso con anime che ne hanno colto l'essenza... contaminazioni lucane, una nuova visione di Matera, pronta ad affrontare con la sua grande bellezza un nuovo e lungo viaggio e regalare nuove suggestioni anche attraverso il linguaggio  dell’alta moda.    
Foto di Antonio Dimita

Chiara Dello Iacovo a Fattitaliani: "studio e talento vanno di pari passo". L'intervista

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Fino ad oggi i giurati del Premio Tenco 2016 possono indicare fino a tre preferenze per ogni categoria: in lizza per la Targa Tenco come Miglior Opera Prima c'è anche "Appena sveglia" di Chiara Dello Iacovo, arrivata seconda fra i giovani al Festival di Sanremo 2016 con "Introverso". Fattitaliani l'ha intervistata.

Nel disco si può sentire una grandissima energia, sia nei brani allegri o ballabili, sia in quelli più leggeri e sognanti. Qual è il motore di questa energia, a parte, ovviamente, la passione per la musica?
Credo fosse una forte esigenza di alternativa alla realtà. Durante il periodo di stesura di questo album stavo finendo il liceo e mi sentivo costretta in dinamiche che non mi calzavano. Scrivendo trovavo il mio mondo ideale, dove le cose che percepivo ma non riuscivo a spiegare agli altri prendevano forma e consistenza.
Un disco veramente ricco, sia da un punto di vista musicale, sia da un punto di vista testuale. Quanto conta, secondo te, lo studio e quanto la passione o quello che potremmo chiamare talento?
Vanno di pari passo. Puoi avere tutto il talento che vuoi ma se non hai una buona dose di testardaggine, costanza, chiarezza e soprattutto non sai come mettere in pratica quello che hai in mente perché ti mancano le basi solide, non duri a lungo. Sembra una paternale fatta dal pulpito, ma in realtà è il mantra che ripeto a me stessa ogni giorno nel tentativo di arginare il mio disordine sconclusionato.
Nel disco si notano tante influenze, provenienti in particolare dal pop italiano. Su tutti sembra spiccare Gazzè che vedo presente anche nelle foto sui social. C'è qualche altro nome di riferimento che potremmo citare?
Parecchi. I miei riferimenti ovviamente sono in continua mutazione, ma nel periodo in cui ho scritto le canzoni di questo album, il che risale ad un paio di anno fa, sono stata sicuramente influenzata da Max Gazzè, Mannarino, Cremonini, De Andrè, Daniele Silvestri… ma in realtà ogni canzone ha subito un’influenza specifica, anche perché sono nate a parecchio tempo di distanza l’una dall’altra.
Quanto può influire su una carriera artistica un'esperienza come quella di Sanremo?
Non essendo più negli anni '90, in cui internet era solo agli albori, il Festival di sicuro non ha più il potere di svoltare o far decollare una carriera. È una finestra che ti permette di arrivare ad un pubblico tanto vasto quanto limitato (i miei coetanei tendenzialmente vanno a cercare la musica su internet, non a Sanremo).
Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza surreale: caotica, emozionante e se me lo si concede anche un po’ vintage. Il buffo di Sanremo è che cerca di stare al passo coi tempi e aggiornarsi, ma è così radicato all’interno di una tradizione decennale che in realtà al suo interno sembra tutto cristallizzato. È una parentesi fiabesca alla quale si deve stare attenti e non rimanere troppo affezionati, se no poi quando si torna nel mondo reale si rischia di fare difetto.
All'orizzonte (neanche troppo lontano) si intravede il Premio Tenco: il tuo nome e il tuo album d'esordio (Appena Sveglia) compaiono fra le nomination delle Targhe Tenco. Cosa hai da dirci a riguardo?
Io sono diffidente per natura nei confronti dei premi… il Premio Tenco però fa eccezione. Ne subisco il fascino del prestigio. Anche solo arrivare nella cinquina sarebbe una soddisfazione immensa.
Un particolare sogno nel cassetto da musicista?
Svuotare il cassetto, fargli prendere aria… poi mentre si fuma una sigaretta in tranquillità guardarlo dritto dritto nel pomello e domandargli: “Allora, adesso che abbiamo archiviato le vecchie cianfrusaglie, e ci troviamo di nuovo ad essere embrioni… dove VOGLIAMO andare?”. Giuseppe Vignanello.
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Sindrome da Hand-Phone, 7 italiani su 10 vittime dell’ossessione del telefono sempre in mano

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Appena svegli fin dalla prima mattina, fuori casa, a casa e persino in vacanza. Per gli italiani è davvero impossibile resistere all’utilizzo dello smartphone tanto da tenere sempre occupate le mani. Non solo il tempo libero, il lavoro, i viaggi. Oggi la tecnologia monopolizza letteralmente le mani di milioni di italiani.
Stando agli ultimi dati, il 77% degli italiani possiede infatti almeno uno degli 83 milioni di smartphone attivi nel Belpaese, utilizzati per navigare sui social e per le ‘tradizionali’ chiamate, che arrivano a 130 milioni ogni giorno. Circa 7 italiani su 10 (72%) hanno lo smartphone sempre in mano e lo utilizzato soprattutto sui mezzi pubblici (78%), nel luogo di lavoro (69%) e persino in vacanza (41%). Sono questi i numeri che rivelano come la tecnologia abbia letteralmente invaso la vita degli italiani, costringendoli a dedicare la maggior parte del loro tempo a WhatsApp e ai social network anche durante le classiche attività estive. Una dipendenza ribattezzata dagli esperti internazionali “Sindrome da Hand-Phone”, perché risulta capace di ipnotizzare le persone davanti ad uno schermo, tanto che sono obbligati ad utilizzare solo la mano libera pur di non staccarsi dal cellulare.

È quanto emerge da uno studio realizzato coinvolgendo 4500 persone tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sui principali social network – Facebook, Twitter, YouTube – blog e community interattive, per il lancio della campagna ‘Coppa Libera Tutti’ di Coppa del Nonno. Lo studio ha visto anche la collaborazione di 50 esperti di sociologia e antropologia culturale, per stilare il decalogo “libera-mani” da utilizzare per tornare a godersi fino in fondo le cose belle che accadono ogni giorno.

Ma come è possibile liberare finalmente le proprie mani e tornare a “toccare” ciò che offre la vita quotidiana? Secondo 9 esperti su 10 (87%) il primo passo da fare è imparare a spegnere lo smartphone ed essere in grado di capire quando è il caso di “staccare”: per fare questo si può approfittare del tempo libero per fare diverse attività come leggere un libro (75%), fare una passeggiata in bici o sport in genere (63%) coltivare la passione per il pollice verde (61%), concedere un massaggio al proprio partner (57%), sperimentare in cucina (53%) gustare un gelato in compagnia(52%).

Quante sono le ore in un giorno dedicate al proprio smartphone? Se il 72% degli italiani è ossessionato dall’avere il cellulare sempre in mano a prescindere dal suo utilizzo, solo 2 italiani su 10 (19%) adoperano lo smartphone per circa 6 ore al giorno, percentuale che sale al 42% tra più giovani, mentre il 21% si attesta sulle 4 ore; la percentuale sale al 41% per chi si limita a 2 ore, mentre il 19% riesce a fare a meno del cellulare e lo utilizza meno di un’ora al giorno. Ma quali sono i luoghi dove ci si connette più spesso? Al primo posto i mezzi pubblici (78%), seguiti dal luogo di lavoro (69%), bar e locali (65%), a casa (54%), scuola e Università (47%) e pure in vacanza (41%). Dati che vengono confermati dallo studio condotto dall’Università di Bonn, in media le persone controllano lo smartphone 80 volte al giorno, una ogni 12 minuti, e dedicano solo 8 minuti al giorno alla classica conversazione. Ancora più pessimistici i risultati indicati dall’annuale Internet Trends Report di Klaunier Perkins Caufield & Byer’s, una delle principali società di venture capital della Silicon Valley che rivela come le persone controllino lo smartphone circa 150 volte al giorno.

Secondo il sociologo Francesco Mattioli, professore di scienze sociali all'Università di Roma “La Sapienza”: “Il problema non è quello di liberarsi completamente dalla tecnologia, ma quello di saper governare la tecnologia senza diventarne schiavi. La società di oggi, che è fondata su tecnologia e consumi, spesso mescola questi due ingredienti e crea ‘zombie incontinenti’. Non si tratta di disintossicarsi, ma di saper usare ciò che abbiamo intorno, a partire dalla nostra mente. Un consiglio pratico: non si tratta di gettare lo smartphone nel cestino dei rifiuti e nemmeno di castrare le potenzialità di comunicare con chiunque, visto che internet e la telefonia mobile hanno concretizzato la teoria dei 6 gradi di separazione di Stanley Milgram (ipotesi secondo la quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5 intermediari), ma di imparare ad usarlo, metaforicamente come si fa con un coltello, che si usa per tagliare il cibo ma non per farsi o fare del male. E’ necessario che l’interazione diretta, più difficile e complicata, non sia progressivamente sostituita da quella indiretta, meno impegnativa e compromettente”.

Ma qual è l’identikit dei mobile-dipendenti: sono più le donne (58%) che gli uomini (43%), provengono principalmente dalle fasce di età 18-24 (67%), 35-54 (56%) e 13-17 (31%).

Ma quali vantaggi porta la scelta di liberare le proprie mani dagli oggetti tecnologici mobili? Oltre ad aumentare notevolmente le possibilità di socializzazione e interazione con le altre persone (84%), per il 73% degli esperti diminuire drasticamente l’utilizzo dello smartphone aumenta la produttività sul luogo di lavoro, appiana le tensioni (71%), favorisce la serenità nei legami famigliari e sentimentali (67%) e dà la possibilità di scoprire nuove passioni e coltivare nuovi hobby avendo più tempo libero a disposizione (62%).



DECALOGO PER BATTERE LA “SINDROME DA HAND-PHONE” STILATO DAGLI ESPERTI:

1.     FARE ATTIVITÀ FISICA RILASSANDOSI
Andare in bicicletta o fare una passeggiata è sicuramente un’attività che ci permette di coltivare un benessere fisico e mentale. Il contatto reale con ciò che ci circonda - luoghi, paesaggi, persone - è fondamentale per staccare dal mondo virtuale.

2.     LA PAROLA D’ORDINE E’ RESISTERE
Resistere all’impulso di controllare ossessivamente lo smartphone causa un progressivo distacco da una realtà parallela: in questo modo sarà possibile dare spazio a nuove abitudini, ricablando le connessioni del nostro cervello.

3.   SU LA TESTA
Aprire gli occhi e alzare lo sguardo, incontrare l’altro senza filtri e lasciarsi trasportare dai sensi per riscoprire le emozioni reali. E’ necessario riscoprirsi osservatori, lasciare un po’ da parte il narcisismo per poter godere dello spettacolo della realtà.

4.     SFRUTTARE TUTTI I 5 SENSI
Lasciarsi emozionare dai colori, gli odori, vivere un’esperienza metropolitana che coinvolga tutti i sensi, tra cui anche il tatto può aiutare a rinunciare all’utilizzo dei dispositivi mobile e tornare ad assaporare la bellezza che ci circonda.

5.   GO OFFLINE
Concretamente è la soluzione che scioglie ogni residua difficoltà. Individuare i momenti in cui spegnere il cellulare per dedicarsi completamente all’ambiente e alle persone: a tavola, in spiaggia, con il partner o durante il lavoro.
    
6.     OLD BUT GOLD
A volte gli strumenti tradizionali aiutano a “liberare le mani” dalla tecnologia: ad esempio utilizzare un orologio da polso o una normale sveglia permette di evitare di dover continuamente affidarsi telefono per conoscere l’ora e alzarsi dal letto.

7.   INCONTRARSI EVITA BRUTTE SORPRESE
La relazione face-to-face è quella che struttura il rapporto sociale e consente di conoscere realmente l’altro ed evitare brutte sorprese; come quando si incontrano amici conosciuti online sui quali si erano fatte aspettative sovrastimate.
     
8.   UN OSTACOLO… PUO’ AIUTARE
Creare un vero e proprio percorso ad ostacoli può essere utile per scoraggiare un uso compulsivo dello smartphone. Ad esempio inserire un codice di sicurezza o eliminare le app che creano più dipendenza può aiutare a rompere le routine tecnologiche.

9. AFFIDARSI AL “BATCH PROCESSING”
    Se è necessario guardare il telefonino è possibile utilizzare “batch processing”, che consiste nel concentrare in un unico momento più attività, avendo più tempo a disposizione da dedicare alle altre mansioni o alle relazioni sociali.

10. MANGIARE UN GELATO IN COMPAGNIA E’ UN ‘ANTIVIRUS’
E’ importante crearsi dei momenti “antivirus”, da dedicare completamente ad attività che rendano possibili incontri reali come mangiare un gelato, le mani saranno libere di interagire con gli altri.

Mostra del Cinema di Venezia: Leone d’oro al filippino Lav Diaz. I premi

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Assegnati ieri sera, nel corso della cerimonia di chiusura in Sala Grande, i "Leoni" della Mostra del Cinema di Venezia. Verdetti che hanno premiato l'equilibrio tra cinema d'autore e quello più commerciale. Ma le sorprese più grandi sono giunte dalla sezione Orizzonti e dalla Settimana della Critica. Il servizio di Luca Pellegrini:
Nelle alchimie, sempre molto segrete prima e parzialmente rivelate poi, che guidano i verdetti di una giuria, ribollono spesso non solo gusti personali, ma prospettive di cinema. Per questo, probabilmente, il Leone d'oro a Venezia è stato assegnato ad un film filippino in bianco e nero di quattro ore, "The woman who left", che Lav Diaz ha filmato con un rigore straordinario e un afflato, pur se la vicenda non è per nulla serena, poetico. Di contro, per bilanciare, il cinema americano porta a casa la Coppa Volpi per la migliore attrice di Emma Stone - magnifica nel musical "La la land" - il Gran Premio della Giuria a Tom Ford con il suo raffinato, impeccabile "Nocturnal Animals" e il riconoscimento alla sceneggiatura di "Jackie" di Pablo Larraín, favorito e che meritava ben più. Poi vengono le scelte discutibili: "La región salvaje" di Escalante affiancata a "Paradise" di Konchalowsky per il Leone d'argento alla migliore regia: un guazzabuglio confuso il primo, un capolavoro il secondo. Ci si è anche dimenticati del magnifico "Frantz" di Ozon, un film sull'appassirsi dell'amore e il perdono all'indomani della Grande Guerra, ma almeno si riconosce meritatamente alla sua protagonista, Paula Beer, la migliore attrice emergente. Non emerge, anzi, sprofonda nel ridicolo l'aver premiato i cannibali di "The bad batch". Mentre la vita quotidiana di Padre Cataldo, esorcista siciliano, documentata in "Liberami" da Federica Di Giacomo, è giudicata il miglior film della sezione Orizzonti. E va alla Settimana della Critica il grossissimo merito di aver portato a Venezia "The last of us" del tunisino Ala Eddine Slim, visto da pochissimi, che ha vinto il Leone del Futuro per la miglior opera prima: la fuga di un clandestino dal suo paese che approda in un mondo primitivo diventa l'immagine dell'umanità che percorre i tempi ultimi in cui la parola scompare e il mondo entra nella dimensione dell'eterno. Una parabola quasi cristologica, da non perdere. Luca Pellegrini, Radio Vaticana, Radiogiornale dell'11 settembre 2016.
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