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PRESADIRETTA (Rai3), domani 5 settembre “IL PIANETA DEI ROBOT”, "PFAS INQUINAMENTO DI MASSA" e "CASE CHIUSE"

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Nella seconda puntata PresaDiretta in onda lunedì 5 settembre alle 21.10 su Rai3 si entra nel mondo del lavoro con un’inchiesta piena di sorprese:  IL PIANETA DEI ROBOT
La concorrenza delle macchine, che lavorano di più e meglio di noi, è sempre più spietata. E i nostri posti di lavoro, sono a rischio? E poi, cosa accade quando l’inquinamento dell’acqua potabile mette in pericolo l’ambiente e la salute umana? Infine un viaggio nell’Europa del sesso a pagamento.
IL PIANETA DEI ROBOT.  Robot e computer prenderanno il nostro posto praticamente in tutti i settori professionali. Non è solo il futuro, accade già. I robot possono essere medici, operai, segretarie, cuochi, giornalisti, traduttori. A PresaDiretta un viaggio tra Italia, Europa e  Stati Uniti alla ricerca delle applicazioni più sorprendenti nel mondo dei robot.
5 milioni di posti di lavoro persi, questo sarà l’effetto della diffusione dei robot e dell’intelligenza artificiale secondo un rapporto diffuso dal World Economic Forum quest’anno. Anche un recentissimo studio della Bank of  England sul futuro dell’occupazione ci dice che digitalizzazione, automazione ed informatizzazione dei processi metteranno a rischio complessivamente, un terzo dei posti di lavoro.Cambiano i modelli produttivi, ieri la tecnologia sostituiva le tute blu, oggi i colletti bianchi. E domani? A PresaDiretta un’attenta riflessione sulle contromisure necessarie per non fermare il progresso e trovare  soluzioni praticabili per il futuro di tutti. Come l’idea di garantire a ogni cittadino un reddito annuale in modo incondizionato: una strada allo studio di economisti ed esperti di tutto il mondo. Ma dove trovare i soldi?

PFAS INQUINAMENTO DI MASSA. La storia di un inquinamento di massa che ha coinvolto un pezzo del nord Italia.  L’inquinante si chiama PFAS, è entrato nella falda e poi nell’acqua potabile e ha messo a rischio l’ambiente e la salute di chi vive nelle province di Verona, Padova e Vicenza.
Di chi è la responsabilità? E adesso chi pagherà la bonifica?

CASE CHIUSE. Un’inchiesta che entra nel cuore di un business che muove nel mondo quasi 190 miliardi di dollari l’anno: la prostituzione.  PresaDiretta è andata in Germania a vedere se il modello di legalizzazione della prostituzione, a dieci anni dalla nascita, funziona oppure no. Un viaggio nel mondo dei locali hard  e dei bordelli legali tedeschi dove se paghi, puoi fare di tutto. Anche il tour “all you can fuck”. Quelle che vengono definite “sex workers” in Germania sono davvero più libere e hanno più diritti delle lucciole sui marciapiedi italiani?  E quali sono le condizioni di lavoro nei bordelli legalizzati? E poi la Svezia,  che ha scelto la repressione e dove la legge punisce i clienti. Cosa è cambiato nella società, nella cultura e, soprattutto nella mente degli uomini?

“IL PIANETA DEI ROBOT” “PFAS INQUINAMENTO DI MASSA” e “CASE CHIUSE” sono un racconto di Riccardo Iacona con Lisa Iotti, Giuseppe Laganà, Elena Stramentinoli, Massimiliano Torchia, Andrea Vignali e la collaborazione di Elena Marzano e Raffaella Notariale.

Venezia, presentata l'ottava edizione del Bifest: a Bari dal 22 al 29 aprile 2017

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Il Bif&st 2017, ottava edizione (e mezza, se si tien conto dell’edizione pilota del 2009) del Bari International Film Festival si terrà - sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica - da sabato 22 a sabato 29 aprile 2017, promosso dallaRegione Puglia, con la collaborazione del Comune di Bari, prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission, con il sostegno della Società Italiana degli Autori ed Editori
Le date di fine maggio a suo tempo annunciate sono state modificate in ragione delle date rese note dal Festival di Cannes che terminerà il 27 maggio 2017.                                                           
Presidente onorario del Bif&st è Ettore Scola, ideatore e direttore Felice Laudadio. Il Comitato di direzione è composto da Angelo CeglieEnrico MagrelliMarco Spagnoli.

         Questo il programma di massima in preparazione:

Le Anteprime internazionali

In questa sezione non competitiva il Teatro Petruzzelli ospiterà alle 21.00 otto grandi film in anteprima italiana assoluta o in anteprima mondiale.

Panorama internazionale

Verranno presentati in concorso 12 film provenienti da tutto il mondo e presentati al Bif&st in anteprima italiana o internazionale. I film italiani avranno a Bari la loro anteprima mondiale.

Una giuria del pubblico, composta da 30 spettatori selezionati e presieduta da una personalità del cinema - italiana o straniera, attribuirà i seguenti riconoscimenti:

·         Bif&st 8½  International Award per il miglior regista
·         Bif&st 8½  International Award per il miglior attore protagonista
·         Bif&st 8½  International Award per la migliore attrice protagonista.


Lezioni di cinema e “Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence”

Otto prestigiose personalità del cinema (registi, attori, attrici sia italiani che stranieri) terranno ogni mattina al Teatro Petruzzelli intorno alle 11.00, al termine di un film da loro diretto o interpretato, una Lezione di cinema. A ciascuna delle personalità invitate sarà dedicato il giorno precedente un minitributo di 3 film e verrà conferito – in serata di gala al Petruzzelli - il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence, riproduzione in platino del celebre profilo di Fellini disegnato da Ettore Scola, realizzato da Monile e Mario Mossa Gioielliere, che costituisce il logo del Bif&st.

Al grande attore, regista e produttore francese Jacques Perrin verrà conferito il Premio Fellini del Bif&st 8½ che gli dedicherà un vasto tributo per il ciclo “Cinema & Scienza” (vedi capitolo più avanti).

           ItaliaFilmFest

La giuria stabile del Bif&st composta da 9 critici aderenti al SNCCI (Sindacato nazionale critici cinematografici italiani) – Valerio Caprara (Il Mattino), Paolo D’Agostini (La Repubblica), Fabio Ferzetti (Il Messaggero), Francesco Gallo (ANSA), Alessandra Levantesi Kezich (La Stampa), Paolo Mereghetti (Corriere della Sera), Franco Montini (presidente SNCCI), Federico Pontiggia (Il Fatto Quotidiano e La Rivista del Cinematografo), Silvana Silvestri (Il Manifesto) – attribuirà i seguenti riconoscimenti scegliendo fra i migliori 20 film italiani dell’anno selezionati dal direttore del festival e passati nelle sale o nei festival internazionali da maggio 2016 a marzo 2017, ovvero ancora inediti:

Premio Mario Monicelli per il miglior regista; Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore; Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto; Premio Luciano Vincenzoni per la migliore sceneggiatura; Premio Anna Magnaniper la migliore attrice protagonista; Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista; Premio Alida Valliper la migliore attrice non protagonista; Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista; Premio Ennio Morricone per il miglior compositore delle musiche; Premio Giuseppe Rotunno per il miglior direttore della fotografia; Premio Dante Ferretti per la migliore scenografia; Premio Roberto Perpignani per il miglior montaggio;Premio Piero Tosi per i migliori costumi.

Focus su...

I premi verranno consegnati una sera dopo l’altra dal 22 al 29 aprile al Teatro Petruzzelli dopo la proiezione al Multicinema Galleria dei film premiati. I vincitori parteciperanno ad un Focus su... quotidianamente condotto daFranco Montini.

ItaliaFilmFest – Opere prime e seconde

Una giuria del pubblico, composta da 30 spettatori selezionati e presieduta da una personalità del cinema, attribuirà i seguenti riconoscimenti ai 10-12 film selezionati in concorso prescelti fra le migliori opere prime e seconde dell’anno uscite in sala o passate nei festival internazionali entro marzo 2017, ovvero ancora inediti:

·         Premio Ettore Scola per il regista della migliore opera prima o seconda
·         Premio Mariangela Melato per il cinema per la migliore attrice protagonista
·         Premio Gabriele Ferzetti per il miglior attore protagonista

Cinema & Scienza

In occasione del tributo dedicato al grande attore, regista e produttore Jacques Perrin verranno presentati alcuni film da lui diretti e/o prodotti legati al tema dell’ambiente e della natura che hanno riscosso enorme successo, un successo permanente dovuto alla larghissima diffusione via tv, DVD, Blu-ray. Al termine di ciascuna proiezione si avrà un incontro con alcuni scienziati e grandi divulgatori scientifici:

·         LE PEUPLE SINGE di Gérard Vienne, voce narrante di Michel Piccoli, 1989
·         MICROCOSMOS: LE PEUPLE DE L’HERBE di Claude Nurisdany e Marie Pérennou, 1996
·         LE PEUPLE MIGRATEUR di Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, 2001
·         OCÉANS di Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, 2011
·         LES SAISONS di Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, 2015
·         L’EMPIRE DU MILIEU DU SUD di Jacques Perrin e Eric Deroo, 2010

Verranno inoltre presentati alcuni lungometraggi interpretati da Jacques Perrin, fra i quali “Il deserto dei Tartari” di Valerio Zurlini, da lui anche prodotto, “La ragazza con la valigia” di Valerio Zurlini, “Zeta, l’orgia del potere” di Costa-Gavras, “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore.

E’ allo studio un’iniziativa collegata alla gigantesca questione delle migrazioni dei popoli affrontata in chiave scientifica.

LABORATORIO GIOVANI AUTORI
Dopo la positiva esperienza degli innumerevoli laboratori svoltisi negli 8 anni passati verranno organizzati – con la collaborazione determinante di SIAE-Società Italiana degli Autori ed Editori – un laboratorio di scrittura creativa per il cinema e un laboratorio di critica cinematografica con la partecipazione di 30 giovani condotti da sceneggiatori e registi presenti al Bif&st con i loro film e da noti critici.


La storia, la memoria – Retrospettiva

Festival Vittorio Gassman-Dino Risi

Bif&st e Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale – con la collaborazione di RAI Teche e Istituto Luce Cinecittà – cureranno un Tributo dedicato a Vittorio Gassman Dino Risi che si svolgerà nell’ambito del “Bif&st 8½” dal 22 al 29 aprile 2017.

            I film diretti da Dino Risi e interpretati da Vittorio Gassman in rassegna al Bif&st 2017
·         IL MATTATORE di Dino Risi, 1960
·         IL SORPASSO di Dino Risi, 1962
·         LA MARCIA SU ROMA di Dino Risi, 1963
·         I MOSTRI di Dino Risi, 1963
·         IL GAUCHO di Dino Risi, 1965
·         IL TIGRE di Dino Risi, 1967
·         IN NOME DEL POPOLO ITALIANO di Dino Risi, 1972
·         PROFUMO DI DONNA di Dino Risi, 1974
·         TELEFONI BIANCHI di Dino Risi, 1976
·         ANIMA PERSA di Dino Risi, 1977
·         CARO PAPÀ di Dino Risi, 1979
·         TOLGO IL DISTURBO di Dino Risi, 1990

            Gli altri film in rassegna interpretati (e alcuni diretti) da Vittorio Gassman

·         RISO AMARO di Giuseppe De Santis, 1949                                                                         
·         ANNA di Alberto Lattuada, 1951
·         MAMBO di Robert Rossen, 1954
·         KEAN. GENIO E SREGOLATEZZA di Vittorio Gassman con Francesco Rosi, 1957
·         I SOLITI IGNOTI di Mario Monicelli, 1958
·         LA GRANDE GUERRA di Mario Monicelli, 1959
·         CRIMEN di Mario Camerini, 1961
·         SLALOM di Luciano Salce, 1965
·         LA CONGIUNTURA di Ettore Scola, 1965
·         L’ARMATA BRANCALEONE di Mario Monicelli, 1966
·         L’ARCIDIAVOLO di Ettore Scola, 1966
·         LO SCATENATO di Franco Indovina, 1967
·         QUESTI FANTASMI di Renato Castellani, 1967
·         L’ALIBI di Vittorio Gassman, Adolfo Celi, Luciano Lucignani, 1968
·         SENZA FAMIGLIA, NULLATENENTI CERCANO AFFETTO di Vittorio Gassman, 1972
·         IL DESERTO DEI TARTARI di Valerio Zurlini, 1976
·         QUINTET di Robert Altman, 1979
·         DUE PEZZI DI PANE di Sergio Citti,  1979
·         CAMERA D’ALBERGO di Mario Monicelli, 1981
·         LA VITA È UN ROMANZO di Alain Resnais, 1983
·         BENVENUTA di André Delvaux, 1984
·         MORTACCI di Sergio Citti, 1989
·         LO ZIO INDEGNO di Franco Brusati, 1989
·         I DIVERTIMENTI DELLA VITA PRIVATA di Cristina Comencini, 1990
·         LA CENA di Ettore Scola, 1998

NOTA – Abbiamo escluso da questa rassegna alcuni film interpretati da Gassman già presentati al Bif&st 2016 in occasione dei Tributi dedicati a Marcello Mastroianni e Ettore Scola (fra gli  altri: Fantasmi a Roma, C’eravamo tanto amati, La terrazza, La famiglia).

Materiali di documentazione RAI Teche, Istituto Luce-Cinecittà, Mediaset

Verranno inoltre selezionati materiali audiovisivi di documentazione di, su, con Vittorio Gassman provenienti dagli Archivi di RAI Teche, dell’Istituto Luce e di Mediaset.

           Gassman in TV

·         IL MATTATORE, 1959 (10 puntate)
·         IL MATTATORE. CORSO ACCELERATO DI PICCOLE VERITÀ, 1999 (5 puntate)
·         GASSMAN LEGGE DANTE – 40 puntate, Rai 1, Fondazione Gassman, regia Rubino Rubini
·         GASSMAN INCONTRA DANTE  - 4 special, Rai 1, regia Rubino Rubini
·         CAMMIN LEGGENDO -10 puntate, Canale 5/Mediaset, regia Rubino Rubini
·         LUI di e con Vittorio Gassman, Canale 5/Mediaset, trasmesso il 23.12.1998

            Sceneggiati televisivi

·         IL CONTE TACCHIA, 1983
·         IL GIUDICE ISTRUTTORE,1990
·         ABRAMO, 1993                                                                                                                 
      Teatro in TV
·         EDIPO RE di Sofocle, regia Vittorio Gassman/Franco Enriquez, trasmesso il 13.5.1955
·         AMLETO di William Shakespeare, regia Vittorio Gassman/Claudio Fino, trasmesso l’1.11.1955
·         OTELLO di William Shakespeare, regia Vittorio Gassman/Claudio Fino, trasmesso il 15.3.1957
·         ORESTE di Vittorio Alfieri, regia Vittorio Gassman/Silverio Blasi, trasmesso il 30.6.1958
·         ADELCHI di Alessandro Manzoni, regia Vittorio Gassman/Carla Ragionieri, trasmesso 3.3.1961
·         MEMORIE DEL SOTTOSUOLO, regia Vittorio Gassman/Maurizio Scaparro trasmesso il 3.12.1970.
·         L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA, regia Maurizio Scaparro, trasmesso 10.12.1970
·         ULISSE E LA BALENA BIANCA, da Herman Melville e altri autori, riduzione e regia Vittorio Gassman, trasmesso il 14, il 21, e il 28.5.1993
·         CAMPER di Vittorio Gassman, regia Vittorio Gassman, trasmesso 2.12.1995

           Readings

Si sta studiando la possibilità di chiedere ad alcuni attori italiani di prestarsi a leggere – nelle serate immaginate per il Fortino, dalle 21.30 in poi, a cura di Francesco Giuffré – alcuni testi di Vittorio Gassman o da lui interpretati. Non delle messe in scena ma dei veri e propri readings, magari con più attori per i vari testi. Testi possibili:

·         Cesare o nessuno di Vittorio Gassman
·         Memorie del sottoscala di Vittorio Gassman
·         Camper di Vittorio Gassman
·         Ulisse e la balena bianca di Vittorio Gassman
·         Kean, genio e sregolatezza di Dumas-Sartre, trascritta da Gassman e Luciano Salce
·         Il trasloco di AA.VV. (Alberti, Borges, Brecht, Corso, Dostoevski, Eliot, Ferlinghetti, Flaiano, Natalia Ginzburg, Kafka, Jarry, Melville ecc.)
·         I tromboni di Federico Zardi
·         Don Jack di Luciano Salce

            Le “pillole” dell’Istituto Luce

Una ventina di “pillole” da un minuto circa ciascuna verranno selezionate fra i materiali d’archivio del Luce e presentate al Teatro Petruzzelli prima dell’inizio dei film in programma.

            Documentari su Gassman e Risi

            Verranno inoltre presentati, quali Eventi speciali:

·         DI PADRE IN FIGLIO di Alessandro Gassmann e Vittorio Gassman, 1982
·         VITTORIO RACCONTA GASSMAN – UNA VITA DA MATTATORE di Giancarlo Scarchilli, 2010
·         MAESTRO PER CASO -  Incontro con Dino Risi, di Marco Risi, 2001
·         UNA BELLA VACANZA di Francesca Molteni con Fabrizio Corallo, 2006

            Incontri su Gassman e Risi alla Libreria La Feltrinelli

In collaborazione con la libreria La Feltrinelli si svolgeranno alle ore 17 dal 22 al 29 aprile otto incontri dedicati alla figura e al lavoro di Vittorio Gassman e Dino Risi coordinati dal critico francese Jean Gili, fra i massimi esperti del cinema italiano. E’ prevista la partecipazione di registi, attori e attrci che con Gassman e Risi hanno lavorato e di autori di libri e documentari sui due cineasti.

           Mostra fotografica su Vittorio Gassman

Sul modello della straordinaria mostra fotografica allestita in Piazza del Ferrarese per Marcello Mastroianni in occasione del Bif&st 2016, la Fototeca della Cineteca Nazionale metterà a disposizione del Bif&st 2017 sessanta fotografie scattate sui set dei film interpretati e/o diretti da Vittorio Gassman.

Venezia, "The Young Pope" dal 21 ottobre su Sky: il Papa è "perfetto" ma senza cuore

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Sono stati presentati alla Mostra del Cinema di Venezia i primi due episodi di una serie di dieci girati da Paolo Sorrentino e di cui è protagonista Pio XIII. Si tratta di "The Young Pope", che sarà trasmessa dalla piattaforma Sky a partire dal 21 ottobre. Una confezione di grande pregio formale, una regia visionaria densa di contrasti, con alcuni interessanti spunti di riflessione, ma lontana dalla vita della Chiesa oggi, della quale non richiama il modello e la realtà. Il servizio di Luca Pellegrini: 

"I sogni, è utile farne per vederli fallire e perché il loro fallimento ci serva d’insegnamento": così Proust, scavando nell'anima dello scrittore Bergotte. Anche il neo-eletto Pio XIII - Lenny Belardo, di appena 47 anni, americano - inizia il suo pontificato con un sogno: vestito di bianco, emerge da una distesa di neonati in Piazza San Marco. Poi, dalla Loggia che domina Piazza San Pietro, dopo aver compiuto un miracolo - il sole che appare dalla tempesta quando lui appare - tiene il suo primo discorso, eversivo sui fronti della dottrina morale della Chiesa. Madido di sudore, si sveglia, il Papa, e quel sogno innesca, come reazione, le prime decisioni del suo Pontificato, che già si prospetta, nelle due puntate della serie The Young Pope di Paolo Sorrentino - Jude Law protagonista - come un coacervo di contraddizioni, legate ad una personalità complessa e sfuggente, contornata da una Curia vaticana con i suoi riti, i suoi misteri e i suoi principi di corruzione, che oggi incuriosiscono assai meno forse anche il pubblico televisivo.
Tutto è contraddizione nella fede - confessa il Papa: l'unità nella Trinità, la Madre che è Vergine, l'uomo miscuglio di bene e di male. Lui è lo specchio immanente e vivente di queste contraddizioni: "Sono intransigente, vendicativo e dalla memoria di ferro". E' solo un bel Papa, questo televisivo: irritante, spietato, gran fumatore, conservatore allo spasimo, beffardo, però anche irreprensibile. Che induce il confessore addirittura a raccontare i peccati dei Cardinali, ma che ha però un passato moralmente adamantino, ed è incorruttibile. Che ripristina i simboli di un potere temporale ormai scomparso, ma sprona la Curia a purificarsi, nomina la suora che lo aveva accolto nell'orfanotrofio suo segretario particolare e a tutti chiede obbedienza cieca a lui ma anche a lei, e in un mondo che costruisce, in modo perverso, sul potere dei media l'identità di un ruolo o di una istituzione, lui si pone come prima meta quella di sparire, di diventare invisibile, perché, come esorta con foga nel corso del suo primo discorso ai fedeli, il primato è quello di Dio e solo dopo aver incontrato Lui si potrà incontrare il Papa. Sono sfide e provocazioni estreme che, è vero, potrebbero toccare il variegato e vitale mondo dei cattolici e che non sfuggono certo a Sorrentino, il quale si assume però anche, inopinatamente, il ruolo di pedagogo.
Forse tutto questo avrebbe avuto un senso in altri tempi, ma non in questi, anche se otto puntate ancora mancano per scoprire chi è davvero Pio XIII. Mentre lui alza il tiro opponendosi come unica trincea a quel dubbio che fa parte, invece, del cammino di una fede sincera, e rivela il volto di un Papato che non potrà più esistere, ponendosi fuori dalla storia - la Chiesa camminando nella storia - nella vera Piazza San Pietro Papa Francesco canonizza Madre Teresa. Pio XIII non è il Papa dell'accoglienza e della misericordia, ma frutto soltanto di una fantasia assai ben sceneggiata. Mentre Sorrentino, giocando pur sapientemente sull'equilibrio dei contrasti, ancora sbeffeggia i cardinali come corrotti e corruttori, dimenticando che la Chiesa nasce sulle spalle di chi per primo e per tre volte ha tradito Cristo. Scaltra operazione di marketing, tra le pieghe, proprio quella che Papa Belardo rinnega e rifiuta fin dall'inizio. E oggi la Chiesa di Papa Francesco è diametralmente e fortunatamente opposta alla sua. La confezione del film è come sempre con Sorrentino visivamente splendida, la scrittura una alternanza ponderatissima di serio e comico, sacro e profano, una ricostruzione sontuosa come quella della Corte che l'antipatico Pio vuole ripristinare. Con l'ausilio di una aneddotica per raccontare quei problemi, sfide, cadute, pericoli, scandali che la Chiesa vera non rifiuta più, oggi, di affrontare. Luca Pellegrini, Radio Vaticana, Radiogiornale del 4 settembre 2016.

MOSTRA VENEZIA, presentato "David Lynch: The Art Life", al cinema a gennaio e IN PRIMA TV a marzo 2017 su Sky Arte HD

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David Lynch accompagna lo spettatore in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontando gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, le tappe del percorso che ha portato Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo.
Originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, DAVID LYNCH THE ART LIFE illumina gli oscuri meandri del suo mondo visionario, offrendo la possibilità di comprendere sia l’artista sia l’uomo.
È lo stesso Lynch ad ammettere: “Penso che ogni volta in cui creiamo qualcosa, un dipinto così come un film, si parta sempre con tante idee, ma è quasi sempre il nostro passato che le reinventa e le trasforma. Anche se si tratta di nuove idee, il nostro passato le influenza inevitabilmente”. 
Il documentario ha avuto una genesi lunga e particolare, iniziata nel 2004 durante le riprese del film INLAND EMPIRE. Da allora, il trio formato da Rick Barnes, Jon Nguyen, Olivia Neergaard-Holm ha seguito Lynch nei suoi studi, nelle gallerie d’arte, nei laboratori di scultura e pittura: nei luoghi dove il regista americano da ormai diversi anni dà sfogo alla sua potente e affascinante carica artistica. 
Nel febbraio del 2012 il progetto è stato ammesso sul famoso sito di crowdfunding kickstarter, con l’obbiettivo di raccogliere 30.000 dollari per continuare le riprese di un documentario che anno dopo anno stava diventando sempre più grande e impegnativo da gestire. I fan di Lynch su internet hanno risposto con entusiasmo, e dopo soli due mesi la cifra raggiunta era di quasi 180.000 euro.
DAVID LYNCH THE ART LIFE ritrae Lynch nel suo studio sulle colline sopra Hollywood, mentre racconta aneddoti dal proprio passato, come fossero scene da un suo film. Strani personaggi emergono come ombre dalle pieghe del tempo, ma solo per scomparire ancora di nuovo, lasciando un segno indelebile sull’artista e sullo spettatore. 
DAVID LYNCH THE ART LIFE mette anche in luce le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Appare così evidente che già da giovane Lynch vedesse il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo. 
Questo film è dedicato alla più giovane figlia di Lynch ed è concepito come un diario privato da padre a figlia. Scostando il velo dall’icona, svela l’uomo David Lynch. 

DAVID LYNCHTHE ART LIFE

Un documentario diretto da
Rick Barnes . Jon Nguyen . Olivia Neergaard-Holm

Prodotto da
Jon Nguyen .  Jason Scheunemann . Sabrina Sutherland

Co-prodotto da
Marina Girard-Muttelet

In uscita al cinema a GENNAIO 2017 distribuito da


E in onda su Sky Arte (canale 120 e 400 di Sky) in prima visione a marzo 2017



VENEZIA .73 - VENEZIA CLASSICI/DOCUMENTARI
Proiezione stampa / pubblico: domenica 4 settembre ore 17:00 SALA CASINÒ
replica: martedì 6 settembre ore 9:00 SALA VOLPI

Fiera Internazionale della Musica, venerdì 9 settembre showcase della banda rock milanese VIII Strada

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Venerdì 9 settembre al FIM - Fiera Internazionale della Musica - nuovo showcase degli VIII Strada! La rock band milanese presenterà dal vivo alle ore 16.00 al Main Stage, il nuovo disco Babylon, apprezzato dalla stampa rock italiana e straniera: il concerto degli VIII Strada aprirà la tre giorni del FIM dove saranno presenti tantissimi artisti: Giovanni Caccamo, Steve Hackett, Eugenio Finardi, PattyPravo,Tiromancino, Franco Mussida, ecc... 
Il concerto degli VIII Strada si svolgerà in un giorno molto speciale per la Fiera, le celebrazioni e gli approfondimenti dedicati alla rock band Genesis, pionieri di un prog-rock ammaliante e visionario. Gli VIII Strada aderiscono al genere prog, ma lo modulano rendendolo “ascoltabile anche da chi non è un appassionato del genere: la melodia, la chiarezza dei fraseggi dimostrano che non siamo circoscritti al solo ambito prog, ma riusciamo a spaziare anche in altri generi. Inoltre cantiamo in italiano e il nostro uso di tempi dispari non interferisce con la scorrevolezza della musica, anzi… sembra quasi che non esistano, ma in realtà arricchiscono senza invadere". 

A sei anni dal debutto La leggenda della grande porta e dopo numerosi concerti, alcuni anche con la partecipazione di Patrizio Fariselli degli Area, gli VIII Strada sono tornati con l'ambizioso Babylon, che segna l'ingresso del chitarrista Davide Zigliani e del bassista Sergio MerlinoBabylon è un concept anomalo, nel quale ogni brano ha una sua autonomia: "è un viaggio nella mente del protagonista che, calato in un tempo-senza-tempo, racconta sentimenti e pulsioni dell'animo umano; è la storia di una coppia tra conflitti, confronti, passioni e progetti. La title-track funge da brano simbolo e descrive il disagio e la solitudine di un malato di mente o di chiunque viva una condizione di diversità e disadattamento". Rispetto al disco d'esordio, Babylon ha maggiore omogeneità e nasce da un'intenzione progettuale e narrativa, ma la differenza principale riguarda il sound: "Pur conservando in alcuni momenti la prestanza del metal progBabylon mostra un ampliamento degli orizzonti sonori che liberamente sconfinano nel jazz prog, talvolta anche con colori blues-rock e questo non è solo dovuto a una scelta a priori, ma anche alla presenza dei due nuovi musicisti che hanno portato il proprio personale contributo".
 


VIII Strada:
Tito Vizzuso - voce
Davide Zigliani - chitarre
Silvano Negrinelli - piano e tastiere
Sergio Merlino - basso
Riccardo Preda - batteria


Info:

VIII Strada:

FIM:

Ufficio Stampa Synpress44:

Livio Doctos, chef di Trattoria Moderna: i clienti antipatici non li faccio manco sedere. L'intervista

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Food & the City. La seconda puntata romana di "Food & the City" fa tappa nel cuore della capitale, a due passi da Campo de' Fiori dove primeggia l'imponente statua di Giordano Bruno: al vicolo de' Chiodaroli c'è la Trattoria Moderna con le sue specialità tipiche di Roma con tanto di modifiche e invenzioni ad opera dello chef Livio Doctos, 38 anni, big Livio per gli amici e quindi anche per noi e ci dedica dei gustosissimi Tonnarelli alla cacio e pepe accompagnati dall'ottimo nero d'avola Marabino.

Big Livio non è romano, non è italiano, ma romeno. E che ci fa in una trattoria italiana? "Sono in Italia da vent'anni - ci dice - e quando sono arrivato lo confesso non sapevo nemmeno preparare due uova al tegamino". 
Quale è stato il tuo percorso che ti ha condotto fin qui? 
Devo tutto a un mio connazionale che stava in Italia da quarant'anni lavorando come guida turistica e d'allora ho svolto seimila lavori. Prima di Roma ho vissuto a Como e a Milano: due città che ho lasciato volentieri, perchè fredda la prima e frenetica la seconda... Dopo un anno sono subentrato a un cuoco e non mi sono più fermato imparando dagli abruzzesi l'amore per la cucina e la scelta di un prodotto di qualità. 
Oggi come s'impara l'arte della cucina? 
Oggi non s'impara più a Roma e se prima i giovani avevano la possibilità di apprendere ogni cosa anche nelle piccole cucine, adesso è possibile solo in quelle grandi e non sempre però si può mantenere un contatto umano con i propri clienti. 


E dove lo si può garantire? 
Nelle piccole realtà come la nostra per esempio dove si può andare direttamente a fare la spesa nel mercato, non sempre però a Campo de' Fiori, quasi un "Bulgari" della categoria. Persino i rapporti fra commercianti sono buoni... 
Quindi, anche in una medesima città ci sono differenze in tal senso? 
Certamente. Ho lavorato pure in Piazza di Spagna ed è tutta un'altra realtà: Via Margutta è diventata oramai solo una strada di vip e attori. Tutto frenetico e veloce... 
Ci parli un po' delle specialità della Trattoria Moderna? 
C'è l'antipasto "Torre di melanzane con zucchine, ricotta fresca, menta e pomodori": un'invenzione casuale nata dalla grande quantità a disposizione dei prodotti, gradita da tutti quelli che la provano. C'è pure l'insalata con finocchio, arancio e calamaro grigliato. Da provare la dadolata di tonno all'aceto balsamico... 
E piatti tradizionali modificati? 
Anche quelli: basti citare il "saltimbocca di rombo", quello tradizionale alla romana è con la carne di vitello. Ho la fortuna di lavorare con dei clienti che hanno la voglia di provare sempre nuovi piatti. 
Il cambiamento della cucina rispecchia quello della società? 


Sicuramente: e soprattutto nella mania di fare in fretta e sbrigarsi senza gustare ci che si vive o si mangia e capire l'importanza di un prodotto rispetto ad altri. 
E a livello economico? 
Anche lì ci sono stati cambiamenti: i clienti sono più attenti a quanto devono e possono spendere; perfino con le cucine aziendali adesso ci sono parecchie restrizioni di budget, ma questo non mi impedisce di dedicarmi con cura al mio lavoro e di sorridere ai clienti. 
Sorridi spesso perchè deve farlo? 
Mai. Se i clienti sono antipatici non li faccio manco sedere e non cerco di risultare simpatico a tutti i costi solo per guadagnare qualcosa in più. In un ristorante è giusto aspettarsi uno scambio di esperienze e servizi da entrambe le parti. Mangiare è una cosa seria. 
Ricordi delle persone che ti hanno accompagnato nel tuo cammino lavorativo? 
Sì e con piacere: Nunzio di Afragola che cucinava divinamente gli spaghetti alla chitarra e mi ha insegnato ad essere preciso nella quantità e nei tempi. Nello che sapeva fare di tutto e lavorava 24 ore su 24, sette giorni a settimana. Luciana di Velletri, un'artista. Luigi, un 72enne che non voleva starsene a casa e mi collaborava. 
Tra i personaggi pubblici, invece, parliamo di Fini e Berlusconi che sono ormai ai ferri corti. Quale piatto metteresti loro davanti per farli riconciliare? 
Farei mangiare loro la pasta con i lupini: non avrebbero nemmeno il tempo di parlare perchè i lupini vanno mangiati ad uno ad uno... Giovanni Zambito (intervista del 24 aprile 2010). 

Firenze, gli orologi di Palazzo Pitti dal XVII al XX secolo: dal 13 settembre la mostra "Tempo Reale e tempo della realtà"

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La mostra Tempo Reale e tempo della realtà è nata dal desiderio di richiamare per la prima volta l’attenzione del pubblico sull’importante collezione di orologi conservata nei prestigiosi ambienti di Palazzo Pitti, attraverso una significativa scelta di tali oggetti d’arte (circa sessanta orologi selezionati da un patrimonio totale di oltre 200 esemplari, la maggior parte storicamente legati al Palazzo oppure acquisiti in seguito a donazioni per le collezioni museali), selezionati in base alla forma e destinazione d’uso ed ambientati in una suggestiva scenografia di arredi e dipinti coevi.

La monumentale figura marmorea di Kronos di Gherardo Silvani ci accoglierà per l'occasione nel cortile del Palazzo, per indicarci  il percorso espositivo - allestito in alcune sale dell’Appartamento della Duchessa d’Aosta - alla scoperta delle molteplici forme che il tempoassunse nelle varie epoche in cui la Reggia fiorentina fu residenza di tre diverse dinastie: medicea, lorenese e sabauda.
Studiati per lo più come parte dell’immenso patrimonio di arredi ed opere d’arte del palazzo, gli orologi, testimoni (quasi) silenziosi dello scorrere degli eventi, furono importanti per poter regolare i ritmi della vita a corte, oltre che simboli di prestigio per chi li possedeva. Questo studio ha inoltre consentito di apprezzare, sotto le diverse forme di realizzazione, la straordinaria qualità degli orologi sia dal punto di vista tecnico scientifico che da quello storico artistico.
Questo strumento, dal valore già altamente simbolico per la sua funzione, diviene in quest’ottica l’unione di due poli solo all’apparenza opposti, la scienza e l’arte. L’insieme di due anime dunque: da una parte l’orologio vero e proprio, composto di meccanismi sempre più sofisticati e complessi, dall’altra la cassa che, nata per proteggere il delicato contenuto, si è andata trasformando in vero oggetto d’arte, dotato di un proprio valore autonomo. Per non tralasciare la parte più nascostadi tale manufatto, si è ritenuto utile per la comprensione fare introdurre la mostra da un filmato che ci fa entrare nella parte viva e pulsante degli orologi, il loro meccanismo. "Apprezzati anche a Firenze non solo come oggetti d’arte, spesso di lusso e pregio inaudito, ma anche per il fatto di essere automi meravigliosi – come si sa dalle fonti fin dai tempi di Lorenzo il Magnifico – gli orologi delle collezioni medicee e lorenesi ci restituiscono l’immagine di una corte dove le competenze meccaniche e tecniche erano ammirate non meno delle doti creative degli orafi che inserivano i meccanismi entro complesse decorazioni (molto spesso popolate di allegorie sul Tempo) e dove addirittura si stipendiava un orologiaio per mantenere in ordine i delicati meccanismi di questi oggetti preziosi." (E. D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi).
Prima che l’orologio meccanico fosse messo a punto e perfezionato, la ricerca degli scienziati si servì dei mezzi il cui funzionamento era basato sulla lettura degli astri, principale punto di riferimento legato al naturale passare delle ore e dall’alternarsi del sole e della luna. Vedremo quindi esposta una ampia panoramica di strumenti scientifici, comela replica del Giovilabio di Galileo o diversiesemplari di orologio solare, utilizzati per misurare il tempo prima della nascita dell’orologio e provenienti da altri musei fiorentini quali ilMuseo Galileo e il Museo Stibbert.

L’arte orologiaia affascinava i nobili abitanti della Reggia, che si servirono dei migliori maestri attivi in Italia, e non solo, invitandoli presso la propria corte per la creazione di importanti pendole. Esempio di questo particolare rapporto è un orologio da mensola realizzato dall’ingleseIgnazio Hugfordnei primi anni del Settecento per Cosimo III. Inseriti in un suggestivo e spettacolare allestimento, i segnatempo in mostra documentano stili di epoche diverse, ed i gusti di coloro che si successero sul trono del Granducato di Toscana: dalla sobria eleganza della religieusedecorata con lo stemma mediceo e con la mostra sorretta dalla figura alata e barbuta, allegoria del tempo, all’orologio raffigurante una maestosa Aurora, ogni pezzo ci dimostra quanto fosse importante dare al tempouna materializzazione simbolica. Il quadrante diviene così il centro di una composizione che avvolge l’incessante girare delle lancette; principali fonti di ispirazione per gli artigiani che decoravano questi manufatti furono le divinità mitologiche, personificazione di idee astratte legate allo scorrere delle ore, ma anche animali dal significato metaforico, come nell’esemplare di orologio da mensola allocato sul dorso di un elefante, simbolo di pazienza e longevità.

I segnatempo saranno affiancati a dipinti in cui, fra i ricchi fondali scenografici, è possibile ammirare orologi simili a quelli in mostra, permettendoci così di immaginare come dovevano apparire inseriti nel loro contesto originario. E’ questo il caso del grande Ritratto di Maria Luisa di Parma di Laurent Pécheux in cui appare una mostra d’ orologio in tutto simile allo strumento  che qui si espone, ma sostenuto da un rinoceronte anziché da un elefante. O ancora, potremo osservare opere concettualmente significative, come accade nel capolavoro Le tre età dell’uomo di Giorgione, in cui l’idea del trascorrere del tempo viene affidata ad una enigmatica lezione di canto, testimoniando una volta di più lo stretto rapporto del passaggio del tempo con la musica.

Accompagnati dal ticchettio degli orologi, e suggestionati dall’idea di udire gli stessi suoni che echeggiavano nelle sale di Palazzo Pitti quando era ancora Reggia, si arriverà quindi alla sezione dedicata al rapporto fra tempo e musica. Se nella teoria musicale il concetto di tempo indica l’andamento, ovvero la velocità di esecuzione della composizione, altrettanto importante è stata l’applicazione di congegni sonori al meccanismo dell’orologioin modo da farlo suonare allo scoccare di ogni ora, o ancor più spessoQuesta consuetudine portò a sorprendenti risultati attraverso l’utilizzo dei segnatempo per il miglior funzionamento degli strumenti musicali. Superbo esempio ne è l’Orchestrionesposto nella Sala della Musica, congegno in grado di suonare come un’orchestra, regolato dall’orologio a lira posto sulla sua sommità. Inoltre, la creazione di orologi musicali fu spesso associata all’uso di automatismi, come nel caso dell’orologio da mensola a forma di voliera con uccellini meccanici colorati, in un intreccio fra tecniche di orologeria e meccanica dagli esiti sicuramente meravigliosi per gli spettatori dell’epoca.

Il corpus di segnatempo di Palazzo Pitti trova un perfetto completamento nelle donazioni da parte di collezionisti di importanti gruppi di orologi da persona, pervenute al Museo del Tesoro dei Granduchi a partire dal 1929. Esposta una selezione in mostra, questa tipologia di orologi si impose in maniera significativa a partire dai primi anni dell’Ottocento, per divenire sinonimo di eleganza sia maschile che femminile; anche in questa sezione gli orologi saranno accostati a dipinti così da poter osservare come si indossavano tali accessori. Verranno poi esposti anche veri e propri abiti, rimembranza dell’abitudine a vestire, secondo un preciso “galateo”, la misegiusta rispetto al momento della giornata. Oggetto funzionale, ma allo stesso tempo ornamento prezioso, l’orologio da indossare è un accessorio che muta di pari passo con il cambiamento sociale in atto alla fine del XIX secolo e che giunge alla sua metamorfosi definitiva con l’orologio da polso, così fondamentale per i nuovi, frenetici ritmi della vita nell’epoca moderna.

Il tempo Reale, tradotto nelle forme dei preziosi orologi delle Collezioni Granducali e Reali di Palazzo Pitti, si conclude simbolicamente con l’opera di Piero BernardiniLa partenza del Granduca Leopoldo II da Firenze nel 1859, momento in cui le sorti della Toscana e dell’intera penisola viravano verso la realizzazione dell’unità nazionale. Il palazzo avrebbe di lì a poco cambiato il suo ruolo, divenendo spazio per il tempo della realtà, perdendo la funzione di reggia per acquisire quella di museo.

A fare da anello di congiunzione fra Ottocento e Novecento, una serie di preziosissimi gioielli contemporanei ispirati al tempo, come l’anello di Fausto Maria Franchi Ore perdute, o la collana d’ispirazione surrealistaL’eterno ritorno di Virginia Tentindò, oggetti dall’importante contenuto concettuale che ci mostrano forme inedite per rappresentare il tempo. Questo piccolo approfondimento ci introdurrà all’ultima, sezione della mostra, dedicata al Novecento e allestita presso ilSaloncino delle Statue all’interno del percorso della Galleria d’arte moderna. In questa sala saranno esaminati alcuni aspetti delnuovo modo di percepire il tempo nel XX secolo: un tempo straniante, come può essere quello racchiuso nella figura delloStraniero di Felice Casorati, o veloce e meccanico, come testimonia ilLibro imbullonatodi Fortunato Depero; oppure oggetto di ossessiva attenzione, come nell’opera lirica Il diavolo nel campanile, della quale viene esposto un' interessante interpretazione scenica di Dino Buzzati. Accezioni queste, di un tempo reale e di una concezione moderna che oramai ha preso il posto del tempo Reale, con la lettera maiuscola, tuttavia ancora presente nelle stanze di Palazzo Pitti grazie al suono dei suoi orologi.

La mostra a cura, come il catalogo edito da Sillabe, di Enrico Colle e Simonella Condemi, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con le Gallerie degli Uffizi e Firenze Musei.

Libri, arriva oggi 5 settembre "Sole e mare" di Fuad Aziz, primo titolo di Matilda Editrice

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Scritto e illustrato da Fuad Aziz, il primo libro del nuovo marchio editoriale di Donatella Caione affronta con delicatezza il tema della guerra vista attraverso gli occhi di una bambina, Amina, che cerca, e trova, tra le macerie, un motivo per aggrapparsi alla fiducia, alla vita.

La storia prende ispirazione da una serie di foto scattate da Nada Jaffal tra le macerie di Gaza che ha fatto il giro del mondo. Un vero e proprio racconto, uno squarcio di umanità in mezzo alla tragedia. Forse la ricorderete: una bimba vestita di verde, occhi scuri, capelli neri rovista tra la polvere e i detriti e mette in salvo, con un sorriso, dei libri.

Sole e mare racconta con garbo e rispetto, a voce bassa, emozioni contrastanti che è possibile approfondire, indagare, accarezzare, sfiorare e svelare per dare ai nostri bambini e bambine le parole “giuste” per descriverle. Senza chiudere gli occhi, aprendo il cuore.
Dice Donatella Caione, responsabile della Casa Editrice: “È un nome che parla di letteratura per l'infanzia, di bambine protagoniste, di genitorialità non solo biologica, di amore per i libri e per le biblioteche, del bisogno di non uniformarsi. Ma parla anche di famiglie imperfette e di insegnanti appassionate. Matilda è libertà, è anticonformismo, è intelligenza, è l'emblema di quello che dovrebbe rappresentare la cultura: il mezzo per allargare i propri orizzonti e non lasciarsi sopraffare dalla grettezza.

E, oltre al senso, contiene le parole: Multicultura Accoglienza Tenacia Identità Lettura Diversità Affettività. Parole che raccontano perfettamente le motivazioni, gli interessi e l'approccio mio e di chi lavora con me, compresa la tenacia, qualità indispensabile per chi crede nel lavorare nell'editoria.”

I nuovi libri da settembre 2016 in poi saranno pubblicati da Matilda Editrice ma i libri della Casa Editrice Mammeonline continueranno a esserci perché rappresentano il bellissimo passato. Accompagneranno i nuovi, aiuteranno questa bambina a crescere.

Sole e mare
testo e illustrazioni di Fuad Aziz


In libreria dal 5 settembre 2016
Albo illustrato
32 pagine, 16 euro
Formato: 23x23

Quirinetta, dal 12 settembre. RISCARTI, Festival Internazionale di Riciclo Creativo. Arte, Musica, Teatro, Workshop e Buone Pratiche

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Il riciclo declinato in ogni sua possibile forma: design, arte visiva, musica, quotidianità.
È questo RISCARTI Festival Internazionale di Riciclo creativo, che si svolgerà dal 12 al 18 settembre al Quirinetta Caffè Concerto di Roma con una speciale anteprima il 9, 10 e 11 settembre a Villa Ada Roma Incontra il Mondo: 10 giorni per immergersi con gioia nell'etica e della buona pratica del riciclo per scoprire le mille vite che possono nascere da oggetti di scarto, riportati a nuova vita attraverso l'originalità e la creatività dei tanti maker e artisti italiani e non solo. Dieci giorni e 2 location (Villa Ada e il Quirinetta) per trovare una soluzione etica ed estetica all’ingombrante accumulo dei rifiuti, per sostenere l'arte di trasformare quegli oggetti che possono ancora essere riscattati come beni.
 
Dall’intrattenimento con l’eco-musica, cioè suonata con gli strumenti riciclati, agli incontri con gli esperti nel ramo della ricerca e dell’innovazione legati al mondo delle Università, giunto alla sua quarta edizione, RIscARTI offrirà inedite mostre di oggetti d’arte e design, insieme ad appuntamenti musicali, teatrali e workshop, trasformandosi in un luogo di incontro e piattaforma a tutto campo per chi ha a cuore il green.
 
RISCARTI ARTE. Dopo il concorso dei sedili usati della metropolitana - e divenuti allestimento all'interno di Villa Ada Roma Incontra il Mondo - ceduti a RiscARTI da Atac, con l’obiettivo di educare, sensibilizzare e promuovere forme di collaborazioni che abbiano cara la sostenibilità ambientale, dal 12 al 18 settembre  presso il Quirinetta Caffè Concerto di Roma verranno esposte opere come I Moai di Sergio Scarcelli, artista che raccoglie i materiali pericolosi per l'ambiente, soprattutto sulle coste, tuffandosi in mare e trasformandoli in opere che si stagliano come protettrici della terra; il Mercurio di Patrick Alò, una delle 2 sculture monumentali in ferro, nate da materiale recuperato nei territori abbandonati dalla mareggiata postindustriale, in vecchi capannoni, in fabbriche abbandonate. Mostra visibile tutti i giorni dalle 17.00 alle 22. ore tutti i giorni e domenica 18 dalle 10.00 alle 23.00.
 
 
RISCARTI MUSICA. Dal riuso possono nascere inediti strumenti musicali così, al festival RISCARTI, il 10 settembre, in collaborazione con Roma Sotterranea, arriverà Rotadefero, un duo di sperimentazione caratterizzato da percussioni con ferro, catene, bidoni e timpani rielaborati live con effetti sonori, in grado di creare atmosfere dal gusto post-industriale. Il 16 settembre, al Quirinetta Caffè Concerto, sarà poi la volta di Capone Djunk Set, versione “live set” della Capone Bungtbangt, una band nata dall’idea del riciclo creativo, accompagnata da musica e natura.
 
RISCARTI TEATRO. La quarta edizione di Riscarti vedrà importanti novità e anche dal punto di vista teatrale con lacollaborazione con il festival Quartieri dell’arte di Viterbo e il Fashion for Theatre, che associa il lavoro di prestigiosi brand e stilisti europei a quello di eccezionali artisti del teatro internazionale, in programma martedì 13 Settembre con lo spettacolo  “Tempolibero” di Gian Maria Cervo. A costituire la scenografia della piece “il dissidente” realizzato dall’artista Alessandro Ciafardini.
 
RISCARTI INCONTRI E WORKSHOP. All’interno degli incontri con i professionisti denominati “esperienze artistiche”, il 13 settembre al Quirinetta l’Arch. Dario del Bufalo proporrà la storia del riuso del marmo dalla Roma pagana alla Roma cristiana, mentre l’artista Maria Cristina Finucci presenta il “Garbage Patch”: un progetto artistico transmediale che affronta il problema delle immense chiazze di rifiuti plastici dispersi negli oceani, che costituirebbero uno stato federale dell’arte. Con la consulenza della Link Campus Univeristy, un altro appuntamento da mettere in agenda sarà il 14 settembre con ilworkshop di codesign per co-progettare e prototipare prodotti e servizi che aiutino a ridurre gli sprechi alimentari, sfruttando le potenzialità e gli strumenti della sharing e della circular economy.
 
“Enfatizzando il legame di ogni opera d’arte con la sfera spirituale” dichiara Marlene Scalise, direttrice artistica di Riscarti,“parlando provocatoriamente di A.m.m.e.n - acronimo che individua il focus di questa edizione - le opere in mostra saranno perentoriamente realizzate a partire da materiali usati, riciclati e rigenerati e le stesse si delineeranno come sorta di totem del riciclo, dove l’uso sapiente dei materiali riciclati funge da guida morale per credere in un mondo migliore”.
 
Supportato da Regione Lazio, I Municipio e Agenzia Mobilità di Roma, RISCARTI è partner dell’European Mobility week, condividendone gli obiettivi che quest’anno viaggiano sotto il tema “Smart Mobility. Strong Economy”. 
 
RISCARTI Festival Internazionale di Riciclo creativo, si svolgerà dal 12 al 18 settembre presso il Quirinetta Caffè Concerto di Roma, con un'anteprima il 9, 10 e 11 settembre a Villa Ada Roma Incontra il Mondo.
 
Tutto il programma su www.riscarti.com e www.quirinetta.com

Cristina Meschia: il 9 settembre esce "Intra", nuovo album tra folk e jazz, fra italiano e dialetto piemontese

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“Intra” è il nuovo progetto discografico, in uscita in digital download a partire da venerdì 9 settembre, di Cristina Meschia: un album, tra folk e jazz, tra l’italiano e il dialetto piemontese (“amo le tradizioni e cantare in dialetto mi ha fatto sentire sincera e vera, il dialetto mi ha trasmesso una sensibilità maggiore e inaspettata”, racconta Cristina), che nasce tra i fiumi verbanesi di San Bernardino e di San Giovanni.
 “Intra” raccoglie dodici tracce in cui la cantautrice piemontese mette in musica e arrangia, insieme a Riccardo Zegnapoesie popolari, canti eseguiti da cori, canti eseguiti nelle osterie e nelle valli del suo territorio (Cristina Meschia è originaria del Verbano Cusio Ossola), attraverso un lungo lavoro di ricerca delle tradizioni storiche, di testimonianze e memorie, di recupero di spartiti e libretti con i vecchi brani.

Tra gli ospiti dell'album (distribuito da IRD) il contrabbassista Luca Alemanno, il batterista Nicola Angelucci, il contrabbassista Gabriele Evangelista, il chitarrista Alessandro Di Virgilio, il flautista Dario Terzuolo, il sassofonista Jacopo Albini, il quartetto d’archi Aether Quartet e il cantautore Federico Sirianni.
Il lavoro – nato con la collaborazione del pianista Riccardo Zegna che ha suonato e curato gli arrangiamenti – ha avuto il patrocinio della Regione Piemonte, Provincia del VCO, Comune di Stresa, Comune di Verbania Comune di Ghiffa, Parco Nazionale Val Grande, Museo dell’Arte e del Cappello, rete museale dell'alto verbano.

Il disco verrà presentato lo stesso 9 settembre al Teatro del Chiostro (Vb), ospiti Roberto Mattei, Massimiliano Salina, Riccardo Zegna, Alessandro Chiappetta. Queste le altre date di live di presentazione di “Intra”: il 17 settembre alla bottega Epoque di Stresa; il 23 settembre presso Evolvo Libri (Gravellona Toce) con Mirko Zullo; il 25 settembre alla libreria altroQuando di Roma; il 30 settembre presso La Rusnenta (Torino); il 7 ottobre  presso Libreria Alberti di Intra; l’8 ottobreall'interno della giornata di scrittura creativa e contest fotografico, organizzato con Baiettini 18 e Mirko Zullo in Via Baiettini (storica Via di Intra); il 9 ottobre a Calizzano (Savona) con Riccardo Zegna e amici della musica; il 14 ottobre live in occasione al della manifestazione Ghiffa in musica presso la Chiesa di S. Maurizio di Intra con Riccardo Zegna al pianoforte; il 5 novembre presso l’Associazione Factory 28 e Caffè Rosmini nell'ambito della rassegna SATURDART (via Rosmini 27 – Domodossola). Tutti gli altri appuntamenti sono segnalati sulla pagina Facebook di Cristina Meschia.

Tracklist: “Fioca”, “Pulè”, “intra”, “Marcà”, “Val Grande”, “E la più bella stagion dell’anno”, “Sera”, “Un cappello da Ghiffa”, “Estate Inverno”, “La chitarrina”, “Spazzacamino”, “Arrivederci Stresa”, “Fa la nana”, “Fa la nana (strumentale), “Fioca”.

Cristina Meschia è nata a Verbania nel 1990. Si avvicina alla musica con lo studio del clarinetto all'Ente Musicale di Verbania, poi si appassiona al canto alla scuola di musica Arturo Toscanini di Verbania, Vocal Classes di Luca Jurman e successivamente all'Accademia del Suono di Milano con Paola Folli, Francesco Rapaccioli e Vera Calacoci. Nel 2010 si iscrive al Conservatorio Federico Ghedini di Cuneo dove ha seguito la specializzazione di Pop Music. Dal 2012 affina la tecnica vocale seguendo lezioni di canto posturale dell’insegnante Beatrice Sarti a Bologna. Da segnalare in particolare i lavori svolti con Paul Jeffrey, Aura Rully, Bob Stoloff, Massimo Moriconi, Danila Satragno, Luca Jurman, Riccardo Fioravanti, Riccardo Zegna, Stefano Bagnoli, Patrizia Laquidara, Beatrice Sarti, Francesco Gazzè, Franco Fussi, Fabrizio Spadea, Roberto Olzer, Stefano Zenni.
Nel 2015 è tra i selezionati di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio di alta formazione del teatro, della canzone, delle arti multimediali, grazie al quale ha studiato con Rossana Casale, Tosca Donati, Piero Fabrizi, Ilaria Patassini (Pilar), Gabriella Scalise, Rudy Marra, Joe Barbieri e molti altri e Masterclass con il comitato scientifico composto da: Samuele Bersani, Francesco De Gregori, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Roberto Angelini, Gino Castaldo e Ernesto Assante. Si è esibita live in teatri, club, biblioteche, collabora con diversi pittori e illstratori negli spettacoli di Performance Art “Dalle note alla tela”, ed è insegnante di canto in diverse realtà didattiche del verbanese.

Per informazioni SITO - FACEBOOK  - TWITTER – INSTAGRAM

SETTEMBRE IN PIAZZA DELLA PASSERA 2016, al via la rassegna "POETRY SLAM" e "PARLA CON I MURI"

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La rassegna Settembre in Piazza della Passera si apre per il terzo anno consecutivo con un’accesa gara di Poetry Slam. Genere di competizione il cui successo in Europa e in America è noto e ormai sempre più diffuso anche in Italia, lo Slam, è per il poeta Lello Voce “arte della performance, poesia sonora, vocale; lungi dall’essere un salto oltre la ‘critica’, è un invito pressante al pubblico a farsi esso stesso critica viva e dinamica”.
Un’arte che viene dalla strada, come il rap ai suoi inizi, e crea un legame tra la scrittura e la performance focalizzata sulla parola. Praticato nei luoghi pubblici e considerato una delle forme più vive e rivoluzionarie della poesia contemporanea, mette in arte l’espressione popolare e, lungi da scavalcare la critica, invita il pubblico a farsi esso stesso giudice, stabilendo così un nuovo rapporto tra questo e il poeta.
Il maestro di cerimonia, conduttore della gara e della serata, sarà Lello Voce, mentre sul palco si sfideranno, a suon di versi, Paolo Gentiluomo (Genova-Milano), Marcello Frixione (Genova), Francesca Genti (Torino-Milano), Marthia Carrozzo (Lecce-Firenze), Lidia Riviello (Roma), Simone Savogin (Como), Tiziana Cera Rosco (Milano) e Julian Zhara (Venezia).

Sempre per martedì 6 settembre atteso fuori-programma “Settembre-extra” con PARLA CON I MURI, una passeggiata urbana tra le opere di Clet, Blub, Exit Enter e le scritte del popolo dei muri, con Maria Paternostro in collaborazione con ScandaloSoBrio. Partenza da piazza Poggi, sotto la Torre San Niccolò, alle ore 18.30 (prenotazione obbligatoria, max. 30 persone, all’indirizzo mariapat@informacitta.neto al numero 348 2416549). Al termine della passeggiata proiezione di slide-show in Piazza della Passera.

SETTEMBRE IN PIAZZA DELLA PASSERA XVI edizione
6 - 9 settembre 2016

Martedì 6 settembre, ore 21.00
ingresso gratuito

PPPP_LaPasseraPoesia/PerformanceInPiazza
Primo festival di poesia&performance, anno terzo
a cura di Rosaria Lo Russo

POETRY SLAM
Gara poetica con giuria estratta dal pubblico, valida per il campionato L.I.P.S. Lega Italiana Poetry Slam 2016/17
MC (Maestro di cerimonia, conduttore della gara): Lello Voce
Partecipano: Paolo Gentiluomo (Genova-Milano), Marcello Frixione (Genova), Francesca Genti (Torino-Milano), Marthia Carrozzo (Lecce-Firenze), Lidia Riviello (Roma), Simone Savogin (Como), Tiziana Cera Rosco (Milano), Julian Zhara (Venezia)

Per informazioni: Associazione culturale In Piazza
Tel. 329 0058885 – email info@inpiazza.org

Pellegatta, il 7 ottobre esce "TRE MINUTI DI SBAGLI", l'album d'esordio della cantautrice e busker lombarda

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Da venerdì 7 ottobre sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e sulle principali piattaforme di streaming “TRE MINUTI DI SBAGLI” (Adesiva Discografica/SELF), l’album d’esordio della cantautrice, compositrice e busker lombarda PELLEGATTA. Il disco, prodotto da Paolo Iafelice (già al lavoro con Fabrizio De André, Ligabue, Fiorella Mannoia), è composto da dieci tracce con un sound pop-folk semplice, fresco e dinamico in cui l’artista lombarda fotografa la sua quotidianità e racconta di incontri voluti e inaspettati.

«Nella testa in tre minuti si possono rivivere istanti di vita, sono tre fermate di metro, in tre minuti puoi cercare le chiavi di casa e nel frattempo perdere il treno. In tre minuti ti puoi invaghire di qualcuno, dare un bacio e ripensarci - racconta PELLEGATTA - Dietro ad ogni canzone c'è una persona che ho voluto cristallizzare nella mia mente in qualche modo, scrivendo TRE MINUTI DI SBAGLI ho dato luce anche se in modo criptato a qualcosa che è successo».

Questa la tracklist di “TRE MINUTI DI SBAGLI: “Camera Mia”, “Mi Sono Persa”, “Tre Minuti di Sbagli”,Sesto Senso”, Primavera Apparente”, “Lontano Da Lei”, “Drinking Sea Water”, “Coincidenze”, “Ogni Venerdì”, “Vanny Fra Le Nuvole”.

PELLEGATTA, all’anagrafe Manuela Pellegatta, è una cantautrice e compositrice italiana. Nata a Garbagnate Milanese e cresciuta ad Arese, fin da piccola si avvicina alla musica iniziando a prendere lezioni di pianoforte e flauto traverso per poi avvicinarsi anche a chitarra, basso e armonica da autodidatta. A quindici anni inizia a suonare in alcuni gruppi giovanili. Nel 2002 frequenta la Scuola di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, ma l’attrazione irresistibile per il palcoscenico la conduce alla recitazione con la compagnia del Teatro Armadillo. Dopo un anno qualcosa si rompe: taglia con l’arte e la musica, si iscrive a Giurisprudenza, inizia a lavorare come commessa e si trasferisce a Milano. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, riparte di nuovo da zero e inizia a suonare nei locali e in strada, dimensione che considera ideale per la diffusione della sua musica.  Negli ultimi anni ha calcato palchi importanti ed ha preso parte a diversi festival (MTV Music Week, Ferrara Buskers Festival, Brianza Open Jazz Festival). Nel 2015 conosce il produttore Paolo Iafelice (già al lavoro con Fabrizio De André, Ligabue, Fiorella Mannoia), con cui registra il suo album d’esordio TRE MINUTI DI SBAGLI, in uscita per l’etichetta Adesiva Discografica il 7 ottobre 2016.

OTRANTO FILM FUND FESTIVAL, dal 15 al 18 settembre: presidente di giuria Stefania Rocca

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È STEFANIA ROCCA il Presidente di giuria dell’ottava edizione di OFFF - OTRANTO FILM FUND FESTIVAL: cinema e territori, in programma dal 15 al 18 settembre.

Ringrazio il Comune di Otranto, il direttore di OFFF Luciano Schito e Apulia Film Commission per avermi coinvolto in un progetto interessante e speciale in una terra che amo profondamente” – dichiara Stefania Rocca – “Raccontare il cinema Mediterraneo, con un focus quest'anno sulla produzione cinematografica all'interno della macro Regione Adriatico Ionica, non poteva che avere luogo in un territorio che ha sempre vissuto positivamente le molte contaminazioni. Presiedere una giuria di tale livello è un piacere oltre che un onore”.

La rassegna, dedicata alle produzioni cinematografiche realizzate con il sostegno dei Film Fund, è organizzata dal Comune di Otranto con la Fondazione Apulia Film Commissionpresieduta da Maurizio Sciarra, el'Istituto di Culture Mediterranee, diretta da Luciano Schito con il riconoscimento della Direzione Generale Cinema del MIBACT e UNISALENTO.

Come ogni anno, il programma si articola attorno alla competizione ufficiale di lungometraggi per l’assegnazione dell’Adriatic Ionian Movie, il Premio UniSalento e il Premio della critica.

Si rinnova anche l’appuntamento con il Focus dedicato al Cinema nella Regione Adriatico Ionica con l’obiettivo principale di sostenere, in una prospettiva d’integrazione europea, il consolidamento del sistema produttivo e distributivo comune tra le cinematografie della Regione Adriatico Ionica con un’apertura verso l’area balcanica per rendere più competitivi i territori, valorizzare la progettualità, attrarre nuovi investimenti in un settore strategico per lo sviluppo dell’area.

Continua, inoltre, fino al 7 settembre, il contest video “UN MARE DI CORTI” sul tema “Il mare si illumina di cinema”. Il miglior video sarà proiettato e premiato nel corso della serata finale, il 18 settembre 2016. Il regolamento del contest è scaricabile sul sito http://www.otrantofilmfundfestival.it/1/  insieme alla scheda di partecipazione.
Foto di Gianmarco Chieregato

Un medico in famiglia 10: Edoardo Purgatori fra cinema, teatro e fiction. L'intervista di Fattitaliani

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Edoardo Purgatori fa parte già da due edizioni della popolare serie tv Un medico in famiglia in onda il 7 e l’8 settembre su Raiuno in prima serata (a sinistra nella foto di P. Bruni) nel ruolo di un tatuatore dal carattere molto forte, fidanzata con Annuccia. Lo vedremo anche ne Il Confine, tv movie diretto da Carlo Carlei. Altro progetto televisivo in cui sarà la new entry è "Tutto può succedere 2" in onda in prima serata su Raiuno a inizio 2017 per la regia di Lucio Pellegrini. Fattitaliani lo ha intervistato: e l'attore ci parla di un progetto teatrale (La maratorna di New York) e cinematografico (Quando corre Nuvolari).

Come ci si sente quando si torna su un set già conosciuto per girare nuovi episodi? 
Provo sempre una grande gioia nel ritrovare amici e colleghi! Si respira un’aria familiare che aiuta a bilanciare lo stress da ansia da prestazione. Poi c’è una grande curiosità nel capire come gli autori hanno deciso di raccontare i nuovi episodi, proseguire la storia e lo sviluppo del mio personaggio. Infine, c’è una grande voglia da parte di tutti di fare meglio della scorsa stagione!

Non è la prima volta che entri a far parte di una serie collaudata. Che cosa dici a te stesso prima di cominciare a conoscere il cast e a girare? 
Inizialmente mi accompagna un’insicurezza e una paura di essere giudicato o non essere all’altezza. Dopo questi istanti di crisi, ripenso al fatto che sono un professionista e che ho molto da dare. Quindi di essere aperto, umile e vulnerabile!

Il tuo personaggio di Un medico in famiglia vive un qualche cambiamento nella decima stagione? 
Questa decima stagione di “Un medico in Famiglia” partirà con la scomparsa di Emiliano. Dopo un breve periodo a Parigi in una clinica per tossicodipendenti, Emiliano decide di fuggire, e Anna e Lele perdono le sue tracce. Ritroviamo Emiliano a Roma in una comunità di recupero. Al suo fianco c’è una nuova ragazza, Ginevra. Nel corso di questa stagione, Emiliano dovrà fare una scelta importante: scegliere un passato irrisolto e pieno di sensi di colpa, oppure un nuovo inizio.. Chi sarà al suo fianco è tutto da scoprire!

Tu sei giovanissimo... la seguivi da piccolo? Sei praticamente cresciuto parallelamente agli altri giovani attori...
Da piccolo ricordo le prime stagioni con Elio Germano, Pietro Sermonti.. Era una serie che seguivo con piacere! Mi fa sorridere il fatto che ora ne faccio parte!

Ci dici qualcosa su La maratona di New York
Dal 6 al 18 dicembre 2016 sarò in scena con “Maratona di New York” di Edoardo Erba al Teatro Argôt di Roma. Un progetto ambizioso che portiamo avanti con la mia compagnia teatrale The Shape of Water. È prevista una tournée in Italia, Germania, Inghilterra e America. Reciteremo il pezzo in tre lingue diverse (italiano/tedesco/inglese) dipendentemente dal paese in cui ci troviamo. Il testo mi affascina molto e per certi versi mi ricorda "Aspettando Godot” di Samuel Beckett in versione più goliardica e fisica!

Per amore cosa faresti: una dieta ferrea, un tatuaggio o una maratona?
Per amore potrei fare tutte e tre le cose e tanto altro… in amore non ci sono limiti.
Foto di Michael Wharley

Che ruolo interpreti nel film «Quando corre Nuvolari»?
Nel film di Tonino Zangardi “Quando corre Nuvolari”, nei cinema dal 6 ottobre, sulla vita del famoso pilota mantovano Tazio Nuvolari, interpreto Achille Varzi (Brutius Selby). Varzi fu un suo caro amico e storico rivale. I due si sono dati battaglia per anni in pista. Erano due parti della stessa medaglia. Da un lato Nuvolari, fuoco, e dall’altro Varzi, ghiaccio. Nuvolari fu uno dei pochi ad aiutare Varzi, quando perse la testa per la moglie del suo compagno si squadra in Auto Union e in seguito iniziò una relazione clandestina sfociata poi in una grande dipendenza dalla morfina. Lavorare con Zangardi e interpretare Varzi è stata una delle esperienze più ricche e stimolanti della mia carriera. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata

TEN CUTS, il 1° disco della band palermitana NOISE DEMON. La recensione di Fattitaliani

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Il trio palermitano Noise Demon è composto dai fratelli Giorgio e Carlo Trombino (rispettivamente sax contralto e basso) e da Giulio Scavuzzo (Elevators to the Grateful Sky, Palmanana, Furious Georgie ecc.) alla batteria. I tre operano da molti anni nella scena indipendente palermitana e italiana con progetti come Haemophagus, Morbo, Undead Creep (death metal), The Smuggler Brothers (funk-jazz), Sergeant Hamster, Bigg Men (stoner/sludge/doom), Mezz Gacano (rock sperimentale) e via dicendo. È uscito il loro disco d'esordio "Ten Cuts" (registrato presso gli studi Zeit di Palermo), il cui titolo è ispirato a dieci "haiku compositivi" scritti da Giorgio sotto forma di frammenti verbali o semplici temi su pentagramma, utilizzati dal gruppo come canovacci improvvisativi. Fattitaliani lo ha ascoltato.

Quando il jazz o il funk jazz, incontra il death metal è inevitabile che il risultato sia un disco molto interessante e sperimentale. L'album in questione si chiama Ten Cuts ed è stato composto dai Noise Demon nelle circostanze che più si addicono  alla musica proposta dal disco: 4 ore filate di session in sala prove, avendo a disposizione soltanto dieci canovacci che le abili mani dei fratelli Trombino e di Giulio Scavuzzo hanno trasformato nei dieci brani presenti nel disco. Nomi già noti nell'ambiente musicale palermitano anche se, appunto, legati a generi nettamente differenti fra loro.
Il risultato è un'esperienza noise, catartica, della giusta durata e senza troppi eccessi, perché si sa, più carne metti sul fuoco, più rischi di bruciate tutto. I tre componenti del gruppo propongono basi di batteria tipicamente metal su cui si muove il sax contralto jazz, ma anche brani più soft in cui sono i fiati ad essere protagonisti lasciando un po' in secondo piano la sessione ritmica. 
Non mancano tracce dalla brevissima durata, sottili richiami alla musica orientale e medio-orientale, synth, e ambientazioni quasi spaziali, insomma tante le influenze per un'opera che alla fine risulta completa. È appunto il senso di completezza, di un prodotto generato e unito nella sua identità, che si avverte una volta ascoltato per intero il disco.
Foto di Cloud Martino
La traccia maggiormente degna di nota si può trovare a circa metà disco e si intitola Blobs of Blood. Quasi un manifesto di poetica che non supera neanche il minuto di durata e di cui è presente un video che riesce ad esprimere al meglio le intenzioni del disco e il chiaro messaggio sonoro che vuole trasmettere. I demoni, quindi, stanno già ballando sulle note prodotte dagli strumenti dei Noise Demon e non risparmieranno nessuno, vi prenderanno per mano e vi porteranno con loro all'interno di un'esperienza sonora, dimostrandovi quanto quest'ultima può essere cruda, violenta e spietata. Giuseppe Vignanello.
©Riproduzione riservata

Teatro degli Audaci, stagione 2016/17: “Condividere il Teatro è un bene per l’umanità”

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“Condividere il Teatro è un bene per l’umanità” questa la frase che quest’anno contraddistinguerà la stagione 2016/2017 del Teatro degli Audaci.
Il 12 settembre alle ore 19:00 presso lo stabile del Comune di Roma, sito in via Giuseppe De Santis, 29 il direttore Flavio De Paola, pluriennale esperienza nell’ambito del teatro, inaugurerà questa quarta stagione all’insegna del divertimento e del “buon” teatro.
Gli spettacoli spazieranno da grandi nomi come Cinzia Leone, Enrico Vanzina, Cinzia Berni, Milena Miconi, Laura Freddi, Grazia Scuccimarra e tanti altri, ad attori emergenti ma di altrettanto talento artistico e professionale.
Una stagione che assicurerà al suo affezionatissimo pubblico inaspettate sorprese e tante risate…ma la vera sorpresa è l’anteprima assoluta dello spettacolo “Il Nome della Rosa, ovvero sulla soglia del labirinto” di Umberto Eco, regia ed adattamento di Pablo Maximo Taddei, con Flavio De Paola, Danilo Zuliani, Emiliano Ottaviani che sarà in scena dal 06 al 23 ottobre, proprio per omaggiare il grande scrittore dell’omonimo racconto.
L’attore Flavio de Paola interpreterà Guglielmo e Adso (i protagonisti del racconto) e vivrà al centro di una serie di performance complesse, curiose e affascinanti, dove la vocalità sarà l’elemento base della musicalità dello spettacolo. Lo accompagneranno, in scena, altri due interpreti Dario Biancone e Emiliano Ottaviani, che moltiplicheranno le presenze con effetti di luce, apparizioni e, ovviamente, timbri vocali: tutti gli attori utilizzeranno, oltre a delle stupefacenti maschere, la tecnica degli “psicosuoni” che, per chi è riuscito a vederlo, è stato l’elemento caratterizzante dello spettacolo “Novecento”, grande successo, nonché famoso in tutta Italia per le sue repliche nei teatri più celebri italiani.

Invece dal 17 al 20 ottobre ci sarà una “Rassegna di improvvisazione”, dove ogni compagnia, attenendosi ad un tema specifico, si improvviserà sul palcoscenico, regalando momenti di vera ilarità e stupore al pubblico in sala!
Non mancherà, anche questa stagione, dopo il grande successo riportato lo scorso anno, la compagnia dei Saitta, direttamente dalla Sicilia, con due commedie esilaranti: “Pensaci Giacomino” di Luigi Pirandello e “L’aria nuova del Continente” di Nino Martoglio.

Inoltre, anche quest’anno il direttore artistico Flavio De Paola trascorrerà insieme al suo affezionatissimo pubblico il capodanno 2017 con uno spettacolo a sorpresa, proprio per finire in bellezza e concludere un anno ricco di emozioni!

Alla fine della presentazione del cartellone degli spettacoli 2016/2017 insieme agli attori, protagonisti di questa strepitosa stagione, si potrà degustare un gustosissimo buffet e brindare ad un anno da trascorrere insieme all’insegna della risata e del buon umore!


http://www.teatrodegliaudaci.it/

Disco rotto, 1° album di Andrea Tarquini "con la vita dentro". L'intervista di Fattitaliani

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Le Targhe Tenco 2016 verranno consegnate dal 20 al 22 ottobre nell’ambito della nuova edizione del Premio Tenco, in programma al Teatro Ariston di Sanremo. Per la categoria “Miglior opera prima” è candidato anche il cantautore Andrea Tarquini (biografia) per il suo "Disco rotto". Fattitaliani lo ha intervistato.

Dalle Targhe Tenco del 2013 alle Targhe Tenco del 2016: cosa è cambiato e cosa è rimasto uguale?
Nel processo di assegnazione delle Targhe, rispetto al 2013 c'è l'istituzione di una commissione che filtra e fa sì che i giurati debbano scegliere tra 50 titoli e non più tra un numero infinito di progetti. Io ho tre anni in più e sono stati tra anni di scrittura e per certi versi tre anni nei quali ho scoperto nuove cose di questo mestiere che prima non conoscevo. 

La band. I componenti sono sempre gli stessi ? Com'è il vostro rapporto?
Alcuni cambiano, altri restano come capisaldi. Anchise Bolchi è un partner musicale e un amico da tantissimo tempo. Ci conosciamo da prima che iniziasse a suonare con Ligabue… Rino Garzia è un amico prima ancora che un compagno
di band e più passa il tempo e più mi accorgo che sta sempre più diventando uno dei migliori bassisti che conosco. Paolo Monesi è meno presente in questo disco, ma resta sempre una presenza costante quando suoniamo in formazione più acustica.

Influenze: Stefano Rosso, il folk americano e poi? C'è qualche nome, magari italiano, da citare? 
Beh, quando si dice "folk americano" si coinvolge una tale marea infinita di musica che già questo basterebbe a riempire molte pagine. E' l'amore per la filologia acustica di certa musica, per la ripresa microfonica… e per certi testi e certe atmosfere. Di Stefano Rosso ho parlato già molto e chissà che prima o poi non si faccia un REDS 2.In Italia i riferimenti sono quelli dei vecchi cantautori… per i maestri; che siano morti come De André e Dalla o che siano vivi come De Gregori e Conte, io credo che difficilmente ci si possa sottrarre a quell'influenza, ma la scommessa è sempre quella di percorrere "alcune strade comuni ma con occhi propri".

Com'è stato registrare “Disco Rotto”? C'è stato qualche incidente di percorso?
Uhhh. Incidenti ce ne sono sempre, così come ci sono sorprese… talvolta con Anchise abbiamo avuto divergenze ma siamo sempre andati dritti fino ad avere di fronte la scelta migliore. E' stata una faticaccia ma siamo contenti del risultato.

Da dove viene l'ispirazione per i testi di Andrea Tarquini?
Alcuni temi sono figli dell'ispirazione nel senso più profondo ed astratto del termine… altri sono più riflettuti. E' la vita che fai, ciò che osservi tutti i giorni a darti benzina per il tuo materiale, ciò che è pulito e sporco, scomodo e nobile, comune a tutti e singolare… insomma il quotidiano. I temi sono sempre quelli della vita, l'amore, il lavoro, la vita e la morte, i rapporti umani, i soldi che ci sono e non ci sono, la città… ciò che fa la differenza è sempre il punto di vista che scegli di avere e come lo sviluppi.

Tra poco il premio Tenco, dopo? Cosa c'è nel futuro artistico di Andrea Tarquini?
Beh, in un mestiere così quando si è al secondo disco si è ancora in una fase poco più che nascente… si cerca di dare forza e struttura ad un lavoro che di per sé è volatile e a volte volubile… quindi si cerca di suonare dal vivo il più possibile e nel  migliore dei modi possibile. Si cerca di promuovere nel modo più incisivo possibile e via dicendo… è un mestiere ciclico, che si ripete, dopo l'uscita di un disco si promuove e si fanno concerti, poi ci si ferma e si ricomincia a scrivere, poi un altro disco e così via…. anche per questo l'ho chiamato Disco Rotto, perché è qualcosa che si ripete… Ma oltre a questo mi piacerebbe riprendere una delle mie storiche attività, la musica strumentale, e fare una colonna sonora… vengo da una famiglia che si occupa di produzione cinematografica e televisiva e quindi questa sarebbe la chiusura di un cerchio… ma senza dubbio verranno altre canzoni… tutte quelle che non ho messo in questo disco. Giuseppe Vignanello.
©Riproduzione riservata

OD Fulmine, il 2° album "Lingua nera" esce il 9 settembre: "La verità" il primo singolo

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In attesa di Lingua Nera, il loro secondo album che uscirà venerdì 9 settembre per La Tempesta Dischi, gli OD Fulmine - band genovese che vede tra le sue fila membri di Meganoidi, Numero 6 ed Esmen - pubblicano il primo singolo, La Verità.

La Verità è per noi uno dei brani più significativi del disco.” racconta la band “Oltre a essere stato il più veloce a essere scritto, ci piace perché pur considerandolo singolo non ha una struttura tipica, con strofa e ritornello.

Ospite del brano è Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che se ne è innamorato da subito: “La verità è una canzone bellissima, memorabile per testo e musica. Quando Mattia Cominotto, cantante degli Od Fulmine e già produttore de "La seconda rivoluzione sessuale", il quinto lavoro in studio di Tre Allegri ragazzi morti, mi propose di partecipare al brano, mi sembrò naturale immaginare una doppia voce, come avevamo fatto per la canzone "Il mondo Prima" appunto dei Tre allegri registrata da Mattia al Green Foog di Genova . Io mi prendo la parte più bassa e Mattia i registri alti. Sono orgoglioso di come è venuta. L' emozione della canzone cresce con questa specie di mostro a due teste che la canta e sono sicuro porterà chi la ascolta a voler scoprire tutto il disco nuovo, e anche quello precedente degli Od Fulmine e il loro immaginario di pirati alla deriva, quali un poco tutti, di questi tempi, siamo. Gli Od Fulmine raccolgono l' eredità della musica genovese di questo secolo da poco cominciato, e alzano la bandiera di una scena indipendente sempre sorprendente. Io mi sono trovato in questi mesi a cantare "La Verità" a squarciagola, da solo, nel giro d' Italia del tour dei Tre allegri ragazzi morti. Da oggi sarà per tutti evidente il motivo.

Il video che accompagna il brano è stato girato da Stefano Poletti alla Castagnola, la fattoria di Stefano Piccardo, in una due giorni di riprese, cene e canzoni.
L'idea è una sorta di loop, una ripetizione con piccole variazioni man mano che il brano procede, senza per forza dover delineare una storia.

Lercara Friddi, il 9 settembre il soprano Felicia Bongiovanni ospite dell'evento “Contro il cancro mettici la testa"

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Venerdì 9 settembre, la Proloco di Lercara Friddi è lieta di presentare l'evento di beneficenza organizzato per la raccolta fondi a favore del progetto “Contro il cancro mettici la testa", che si terrà alle ore 20:00 presso Villa Gardner-Rose.
Lo spettacolo, in cui si esibiranno gli Elite String Quartet, avrà come ospite d’eccezione il soprano Felicia Bongiovanni, originaria di Lercara Friddi e già premiata nel 2015 con il riconoscimento Lercaresi nel Mondo in occasione del “The Voice” My Way Festival.

Il soprano si esibirà nelle arie d'opera: O mio babbino caro di Giacomo Puccini e laVergine degli Angeli di Giuseppe Verdi.

La sensibilità di Felicia Bongiovanni per il sociale l’ha già portata ad essere madrina della LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e ad esibirsi in innumerevoli esibizioni dedicate a cause umanitarie e filantropiche, tra cui quella all'Auditorium della Conciliazione di Roma a favore della ricerca pediatrica per l'Ospedale Bambino Gesù di Roma accanto a Mario Biondi e Serena Autieri, o la serata-evento trasmessa da RAI UNO al Teatro Sistina di Roma in occasione del Premio Louis Braille con Ron e Luca Barbarossa. Felicia Bongiovanni è stata inoltre testimonial di Telethon eambasciatrice della Nazionale Cantanti e consigliera del Club UNESCO di Forlì.

Il cuore della serata sarà dedicato al Bel Canto con il soprano di fama internazionaleFelicia Bongiovanni, che di recente si è esibita in Etiopia di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e ha partecipato all’edizione del CD "Pace a voi" (Edizioni Paoline, 2016), realizzato dalla Onlus Le Opere del Padre, l’associazione di Claudia Koll, e uscito in occasione dell’apertura del Giubileo a sostegno di alcune ragazze madri di Bujumbura (Burundi).
Quest’estate, Felicia Bongiovanni è stata inoltre chiamata a fare parte della giuria delquarto concorso per Voci Liriche Simone Alaimo, dimostrando la sua sensibilità e attenzione verso le nuove generazioni di cantanti. È anche reduce del successo per la sua interpretazione di “una strepitosa Berta” (come l’ha definita la critica) ne Il Barbiere di Siviglia sul palcoscenico dei Teatri di Fano e Ascoli nell’attuale stagione della coproduzione della Rete Lirica delle Marche. Testimonial di pace e del bel canto, ha spesso collaborato con il Ministero degli Affari Esteri per portare nel mondo la cultura italiana nella forma dell'opera lirica, in alcuni casi per la prima volta come in Angola edEtiopia. Negli Stati Uniti è stata invece scelta dall’Associazione dedicata a Maria Callas come testimonial della Divina in occasione dell’esposizione della mostra itinerante a lei dedicata.

Informazioni:
Urso Noemi
Responsabile Ufficio Stampa Proloco Lercara Friddi
0918252466

Biennale Enogastronomica, il 26 novembre a Firenze arriva "Ciliegiolo d'Italia"

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In occasione della V edizione della Biennale Enogastronomica (www.biennaleenogastronomica.it), organizzata e promossa da Confesercenti Firenze, con la direzione artistica del giornalista e critico enogastronomico Leonardo Romanelli, arriva a Firenze Ciliegiolo d'Italia (www.ciliegioloditalia.it), manifestazione ormai consolidata, che si svolge ogni anno anno in Umbria nell'antica città di Narni, nata per promuovere le aziende italiane che producono vini ciliegiolo.

Attraverso un evento ad essa dedicato Ciliegiolo d'Italia sarà la kermesse ospite della Biennale, che dal 10 al 27 novembre celebrerà a Firenze l'enogastronomia di eccellenza.
La manifestazione, in programma per sabato 26 novembre nelle accoglienti sale de I Cinque Sensi, ristorante fiorentino noto sia per la sua cucina, sia per gli eventi legati al vino che qui prendono spesso forma, vedrà in programmadalle ore 16 fino alle ore 19 una degustazione con banchi di assaggio presieduti da oltre una ventina di produttori di Ciliegiolo d'Italia che porteranno in assaggio non soltanto i loro Ciliegiolo, ma anche altre loro etichette.
Dalle ore 20 fino alle ore 23, invece, la manifestazione aprirà le porte anche al food: grazie all'esperienza del ristorante I Cinque Sensi il pubblico potrà non soltanto degustare i vini e conoscere i vignaioli presenti (sempre nella formula pomeridiana dei banchi di assaggio), ma anche sperimentare sfiziosi abbinamenti culinari attraverso una serie di finger food e piatti speciali, proposti a buffet, preparati per l'occasione.

Ciliegiolo d'Italia a Firenze è un evento organizzato da Studio Umami - agenzia con sede a Firenze specializzata, da oltre dieci anni, in comunicazione ed organizzazione di eventi enogastronomici - in collaborazione con il ristorante I Cinque Sensi.

Costo degustazione 10 euro - assaggi illimitati
Per maggiori informazioni ed accrediti stampa per la degustazione dalle 16 alle 19: info@studioumami.com – 329.9293459 

Costo degustazione ed abbinamento food 25 euro
Per prenotazioni degustazione ed abbinamenti gastronomici dalle 20 alle 23: 055 5000315
L'ingresso, in questa seconda fase dell'evento, sarà consentito, per chi non ha prenotato, fino ad esaurimento posti

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