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Flaviana Pier Elena Fusi: "il mio romanzo è una lettera d’amore a mia figlia". L'intervista

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Flaviana Pier Elena Fusi, scrittrice e manager, presenta il suo romanzo “Le Rivelazioni della stella Bianca” «È un libro che parla del potere della Verità. Più siamo veri con noi stessi, più la vita premia riportandoci le risposte che andiamo cercando.» Intervista di Andrea Giostra.

Ciao Flaviana, benvenuta. Grazie per avere accettato l’invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori? Chi è Flaviana scrittrice e chi Flaviana manager?
R. Buongiorno Andrea, è un piacere per me. Grazie per le opportunità che mi offri, non solo di essere qui ora, ma per avermi affidato una rubrica: manna per il mio spirito, un ricambio energetico incredibile tra Mobmagazine e la sottoscritta.
Scrivo per passione e per diletto, ma soprattutto per esigenza personale. Al foglio che ho davanti rimando le mie sensazioni e la penna scorre così impetuosa, che a volte fatico a trattenerla. Attraverso la scrittura posso guardare meglio dentro me, scoprire lati reconditi che sommessamente restano sopiti nel quotidiano esistere. La scrittura è panacea per parecchi mali: la consiglio a tutti.
Un lapis ed una pagina bianca possono sortire miracoli e trasformare una vita: a me è accaduto. È stata magica rivelazione! Chiunque può scrivere, pertanto alla tua domanda do una semplice risposta, mi ritengo persona che lavora, scrive e che ha la fortuna di avere un pubblico che legge ciò che racconta, tutto qui. Le emozioni che mi rimandano i lettori sono pura meraviglia. Vivo di loro e con loro ed è con questo entusiasmo che mi trasporto nel lavoro. Senza freni dettati dalla ragione mi lascio condurre dalle esperienze che la vita mi offre, inventandomi dal nulla, creando imprese che guido personalmente; se questo vuol dire essere manager, allora si, lo sono.
Invece Flaviana nella sua quotidianità, al di fuori del lavoro e della scrittura?
Profondamente mamma, un ruolo che sento fino in fondo all’animo da sempre e per sempre. Fin da bambina mi immaginavo madre. Mia figlia è arrivata nel momento in cui avevo raggiunto quella maturità necessaria a prendermi cura di un’altra persona in modo pieno e consapevole. Mi sono permessa il lusso di regalarle la mia parte migliore. Nessun sacrificio per lei, ma una lei in me completamente. La sua vita è diventata la mia, le sue attività organizzano le mie giornate, i suoi orari stabiliscono i miei. Potrei definire fortuna questa mia condizione, ma lo è solo in apparenza, in realtà l’ho fortemente voluta. Tutte le mie scelte di vita si sono basate su questo: diventare la madre che desideravo essere.
Qual è la tua formazione letteraria e professionale? Ci racconti il percorso che ti ha portato a svolgere ciò che fai oggi?
Come ho detto è stata solo passione e il caso che caso non è, ha fatto il resto. Il titolo emblematico della mia rubrica parla proprio di questo “Quando nulla viene per caso”.
In realtà abbiamo sempre una responsabilità e un merito per trovarci in un momento determinato, in un luogo determinato. Nulla giunge casualmente, per spiegarlo meglio ci vorrebbe un altro libro ed è qui con te che assolutamente ne vorrò parlare quando questo accadrà. Un caso fra tanti arrivò tramite Linkedin, mettendomi in collegamento con il gruppo Tourist, rendendo possibile il connubio tra viaggio e scrittura. Divenni una tourist reviewer occupandomi di recensire strutture alberghiere. E il caso continua...
Sono psicomotricista ed ho lavorato parecchi anni nelle mie palestre. Gestivo e impartivo personalmente corsi di vario genere e grado, riuscendo così ad incrementare gli studi su più livelli, portando avanti un programma particolare relativo all’utilizzo della psicomotricità come supporto nella cura dei disturbi del comportamento alimentare. Fui antesignana perché la disciplina in questione, relativamente nuova, è stata sottovalutata. Nata in Francia intorno al novecento, veniva utilizzata in Italia, solo come sostegno nei casi di handicap motori e quasi esclusivamente rivolta a bambini, invece, potrebbe avere largo impiego anche con individui normodotati come ho potuto dimostrare, nella preparazione atletica dei miei clienti sia in palestra che nel mio studio privato.
Da buona ‘Gemelli’ ho bisogno di stimoli sempre nuovi che inseguo come un segugio. Le tracce sono le occasioni che la vita mi offre e che raramente mi lascio sfuggire. Sono sempre affamata di vita.
Come nasce la tua passione con la scrittura? Ci racconti come hai iniziato e quando hai capito che amavi scrivere?
Posso dire che fin dalle elementari si intuiva l’attitudine alla scrittura. Accadeva che la maestra leggesse i miei temi alla classe, ricordo che mi assalivano emozioni contrastanti: mi vergognavo, ma ero anche fiera di me. I compagni sorridevano e rimandandomi il loro compiacimento mi rendevano felice.
Attimi indelebili nella mia memoria che ancora mi inteneriscono. Ho sempre agito d’istinto nella vita e non distante dalla vita. L’impulso arriva ed io lo rincorro, così le occasioni di lavorare e di scrivere si sono inseguite parallelamente nel corso degli anni, talvolta incrociandosi magicamente. Già in passato mi affidarono una rubrica e presi al volo l’occasione senza farmelo ripetere due volte.
Ci parli del tuo libro “Le rivelazioni della stella Bianca”, come nasce, qual è il messaggio che desideri arrivi al lettore, quale la storia che racconti senza ovviamente fare spoiler?
Le rivelazioni della stella Biancaè libro nato senza coscienza di scrivere per un pubblico: non ne avevo proprio intenzione. Volevo semplicemente lasciare una lettera d’amore a mia figlia Bianca, che in quel momento si trovava in vacanza lontana da me. L’impellente desiderio di spiegarle quanto grande fosse il mio amore per lei, mi spinse a prendere una penna fra le dita. Il suo viso stampato davanti, occhi negli occhi, pagliuzze dorate che rifulgevano d’immenso. Mi persi in quella visione e cominciai a scrivere. La mano procedeva sola, dolorante, traendo da me il succo di vita. Il ruolo di madre si sovrappose a quello mio di figlia, come matriosche, noi femmine incastrate l’una nell’altra, ci raccontavamo la storia. Mi imbattei nell’amore, quell’energia che tutto travolge, sconvolge e che della vita stessa fa miracolo. Compresi come fossi la somma di tutti quei sentimenti trattenuti giù, in fondo all’anima, durante il mio incedere nel mondo. Pensai agli uomini che avevo amato e a quelle emozioni che credevo perdute; volli fortemente recuperarle, mi necessitavano come acqua. Volevo dissetarmi di loro. Scoprii che l’amore che mi ero faticosamente guadagnato e che avevo pagato a caro prezzo, era intonso dove lo avevo lasciato. Di questo ho narrato e di altro ancora, ma la cosa più incredibile è che mi accorsi da subito, che qualsiasi variazione apportata alla storia per renderla più accattivante, in realtà non funzionava, anzi, rendeva tutto stucchevole e insignificante. Cambiando anche solo un particolare, inesorabilmente la storia perdeva magia. Compresi come nessuna fantasia fosse più fantastica della realtà che accade.
Un’autobiografia in cui menziono i nomi reali dei personaggi, amici e amori vengono citati con loro licenza, per comprendere meglio come l’esistenza ci parli in modo palese. Un sottile velo ci separa da quell’oltre che non vogliamo vedere.
Andando a ritroso nel tempo ho ripercorso le mie vite precedenti, ritrovando quelle memorie antiche utilissime per capire di me e della mia vita di ora. I luoghi mi richiamano come magneti per ripescare pezzi d’anima rimasti lì intrappolati. Tutto fu rivelazione che mi permise di comprendere molto di più di quanto potessi immaginare. Ho scoperto l’amore universale che restituisce la pace del cuore. Auspico questo ai miei lettori: ritrovare la meritata pace è il mio messaggio per loro.
Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre lo scrivevi?
L’unica per cui ho scritto è stata mia figlia, ma i destinatari sono tutti coloro che desiderano ritrovare la dimensione del proprio animo.
Una domanda difficile Flaviana Pier Elena: perché i nostri lettori dovrebbero comprare “le rivelazioni della stella Bianca”? Prova ad incuriosirli in modo che vadano in libreria e sui portali on line per comprarlo.
È un libro che parla del potere della Verità. Più siamo veri con noi stessi, più la vita premia riportandoci le risposte che andiamo cercando. Tratta del bene e del male in chiave diversa: è il ruolo che insegna a distinguere un’anima pura. La chiave del riscatto per ciascuno è il ruolo che ci eleva spiritualmente. La realtà è lì davanti a noi in modo così evidente da non riuscire a scorgerla, questo libro può aiutarne la visione. Tutto è riconducibile alle sorti dell’anima e tutto si trasforma, se letto nel giusto modo, in incommensurabile pace.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare, che ti ha aiutata a realizzare quest’opera. letteraria? Chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?
Paradossalmente devo ringraziare tutte le persone che hanno inferto colpi durissimi al mio vissuto: senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Grazie davvero!
Charles Bukowski, grandissimo poeta e scrittore del novecento, artista tanto geniale quanto dissacratore, a proposito dell’arte dello scrivere diceva. “Non mi preoccupo di cosa sia o meno una poesia, di cosa sia un romanzo. Li scrivo e basta…I casi sono due: o funzionano o non funzionano. Non sono preoccupato con: questa è una poesia, questo è un romanzo, questa è una scarpa, questo è un guanto. Lo butto giù e questo è quanto. Io la penso così.” (Ben Pleasants, The Free Press Symposium: conversations with Charles Bukowski Los Angeles Free Press” October 31 November 6 1975, pp 14-16). Secondo te perché un romanzo, un libro, una raccolta di poesie abbia successo è più importante la storia (quello che si narra) o come è scritta (il linguaggio utilizzato più o meno originale e accattivante per chi legge?), volendo rimanere nel concetto di Bukowski?
Come Bukowski non mi preoccupo di indagare come e perché scriverò. Non mi sono mai piaciute le poesie, eppure scrivo il mio ‘bollettino meteo ai naviganti’ addirittura in rima. Partito per gioco sull’onda di un momento social, ha riscosso da subito, l’entusiasmo di un nutrito gruppo di amici, che lo hanno accolto così bene da divenire quotidiano appuntamento. Ogni giorno scrivevo sul mio diario facebook una sorta di filastrocca che misurava le emozioni della giornata. Senza quelle persone che puntualmente mi rimandavano la loro impressione, tale ‘bollettino’ non sarebbe nemmeno nato. Recentemente e per varie ragioni, l’ho trasferito su un canale radio, precisamente sulle onde di RADIO CRT, dove mi trovate tutti i lunedì. Presento il nuovo ‘Bollettino radio meteo’ inserito nel programma ‘Blaterando’ ideato e condotto dalla responsabile della testata giornalistica Anna Maria ESPOSITO, in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13. In prossima uscita il libro cartaceo di quanto pubblicato su facebook, compresi i commenti degli amici. È il mio modo di ringraziarli e tenerli sempre vicini al cuore. Non potrei mai allontanarmi da questo gruppo che ormai considero come la mia famiglia.
Gli autori e i libri che secondo te andrebbero letti assolutamente, quali sono? Consiglia ai nostri lettori almeno tre libri e tre autori da leggere quest’estate, spiegando il motivo del tuo consiglio.
Luigi Pirandello per il relativismo psicologico a lui connesso. Attraverso le sue opere è possibile indagare la vita e la forma che ne vogliamo dare, attraverso la relazione con noi stessi prima e con gli altri dopo. Ricordo ancora il suo ‘ Uno nessuno centomila’ che vado qui a proporre.
Il secondo autore che mi piace citare è Hans Christian Andersen, che con le sue fiabe è rimasto nell’immaginario collettivo per insegnarci gli incantesimi esistenziali. ‘La piccola fiammiferaia’ è quella a cui rivolgo i miei pensieri ogni volta che la vita m’intrappola nell’immobilità che il divenire fa statico, perché legato alla dimensione materiale: una fiaba che rimanda speranza e pace.
L’ultima proposta è Carlos Castaneda col suo ‘Viaggio a Ixtlan’. Non aggiungo altro. La sola citazione per incuriosire coloro che vogliono andare oltre, un semplice invito fatto agli uomini di buona volontà.
Tre film da vedere assolutamente? Perché proprio questi?
Don Chisciotte della Mancia: una parodia della realtà che per il periodo storico di oscurantismo medievale, deve necessariamente trovare un codice segreto per bypassare importantissimi messaggi iniziatici legati alla tradizione ebraica e alla spiritualità tutta.
Mary Poppins perché ci insegna che la creatività è l’essenza dell’esistere. Basta cambiare la prospettiva per vedere il vissuto come una fantastica avventura. Quando ciò accade la realtà supera ogni strabiliante fantasia.
Sliding doors: è la porta scorrevole, quel particolare evento che accadendo in un dato momento, permette di vedere le nostre potenzialità e di scoprire ciò che possiamo veramente diventare. Ci dirige sulla giusta strada.
Quali sono i tuoi prossimi progetti e prossimi appuntamenti che desideri condividere con i nostri lettori?
Ho parecchie sorprese per loro, il primo è l’imminente uscita di un librosaggio, scritto a quattro mani con il Dr. Edoardo FLACCOMIO.

Un libro, un saggio, è librosaggio.

Traspare sulle pagine chiare, ciò che il tempo vuole raccontare. Venti vite incantate che da un accadimento vengono trasformate, immortalate in un momento che le fa volare sulle ali del vento. Dentro una vibrazione, giù intensamente, nel profondo di una missione.
Una ripartenza, un riavvolgimento che porta con sé la forza del cambiamento.
Tutto spiegato e cesellato in maniera sincera, da diventare d'ispirazione e fantastica istruzione.
Un percorso spirituale di grandezza celestiale. Leggi antiche, che tramandano il MODELLO ASSOLUTO; a tutti i lettori può venire in aiuto. Leggere per entrare in un mondo particolare, per imparare come ciascuno tenga con sé il lascia passare.
Sull'onda di una sinfonia la vita di ognuno può diventare alchimia. Rimandare il piacere di essere artefici del proprio potere. È librosaggio, uno strumento per affrontare il viaggio: la VITA.                                     Sempre grata
Flaviana Pier Elena FUSI

Alla scoperta delle bellezze d’Italia pedalando in Val D’Orcia

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Un viaggio in bicicletta alla scoperta di alcune delle meraviglie artistiche, paesaggistiche e culturali della nostra penisola, raggiungibili e visitabili questa estate: secondo appuntamento domenicale 26 luglio ore 20:30 sul canale web "All’Ora di Amadeus"  per rilanciare la bellezza del nostro Paese, stimolando il turismo di e la valorizzazione dei beni culturali.

Il turista per caso è Lorenzo Caravella, scrittore e appassionato di viaggi, ha visitato la Val d’Orcia, Abbazia di Sant’Antimo, Abbazia di Monte Oliveto Maggiore e Bagno Vignoni.

Lorenzo ha pedalato tra i Castelli medievali, colline sinuose, borghi antichi, bellissimi agriturismo, casali isolati, viali di cipressi, favolosi vigneti ed oliveti, e campi di grano color dell'oro: sono solo alcuni degli elementi che formano i fantastici ed armoniosi paesaggi della Valdorcia. Attraversata dal fiume Orcia, dal quale la valle prende il nome, questa splendida regione a sud della Toscana.

Breve sosta nell’ Abbazia Sant’Antimo che è un’antichissima Abbazia abitata nei secoli dai monaci benedettini. La Chiesa attuale è stata edificata all’inizio del XII secolo, ma le origini dell’Abbazia sono molto più antiche. La leggenda fa risalire la fondazione di Sant’Antimo al IX secolo, all’epoca del Sacro Romano Impero, guidato dall’imperatore Carlo Magno, ritenuto il fondatore di una cappella, detta Cappella Carolingia, corrispondente all’attuale sagrestia. Certamente l’Abbazia esisteva nell’anno 814 quando l’imperatore Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, emana un diploma che la arricchisce di beni e privilegi. Il grande cantiere per l’edificazione della chiesa attuale prende avvio nel XII secolo, come testimoniato dalla Charta Lapidaria, un’iscrizione collocata nei gradini dell’altare maggiore che ricorda la donazione elargita all’abbazia dalla famiglia degli Ardengheschi nel 1118. Questo anno segna l’inizio del periodo di maggiore splendore di Sant’Antimo che diviene uno dei più ricchi e importanti monasteri della regione dal quale dipendono numerose pievi, castelli e poderi.

Ha pedalato fino alla Abbazia di Monte Oliveto Maggiore che è ancora oggi abitata dai monaci olivetani, ed è possibile visitare la meravigliosa chiesa, il grande chiostro con il celeberrimo ciclo affrescato con le storie di San Benedetto (XV-XVI secolo, iniziato da Luca Signorelli e portato a termine da Antonio Bazzi detto il Sodoma), la preziosa farmacia, la ricca biblioteca, il refettorio e un sorprendente, piccolo museo.

All’interno di questo sono esposte alcune importanti opere d’arte, alcuni acquerelli del ‘700 con le vedute dell’Abbazia, ed anche una tela donata ai monaci dall’Artista Luigi Mussini, insegnante di Amos Cassioli.

Immergendosi nel relax di Bagno Vignoni  è uno di quei posti in Toscana molto famosi nonostante le sue dimensioni non siano paragonabili a quelle di una cittadina. Perchè? Naturalmente, il motivo risiede nel suo fascino d'altri tempi, ma non solo...è dovuto, anche, alla presenza delle terme! Per questo ti consiglio di aggiungere una tappa al tuo itinerario e di fermarti a Bagno Vignoni, anche per godere dei magnifici e famosi panorami della Val d'Orcia, tra cui la Rocca di Tentennano a Castiglione d'Orcia.

La rubrica è a cura di Paola De Nisco e Lorenzo Caravella.

L’horror anni ’80 esplode in dvd con Supermarket horror, Spookies e Sola… in quella casa

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Spaghetti Pictures Italia è lieta di annunciare che saranno disponibili in dvd, a partire dal 7 Settembre 2020, Supermarket horror, Spookies e Sola... in quella casa, tutti sotto etichetta Serendipity.

Tre cult del mitico cinema horror americano anni ‘80 che, lontani dall’effettistica digitale e dal sempre più stanco abuso di jump scare, ci riportano ai tempi in cui i film di paura abbondavano in trucco prostetico ed elaborate creature realizzate da autentici maestri del settore.

Prodotto nientemeno che dalla Concorde pictures del Re dei b-movie Roger Corman, Supermarket horror (1986) di Jim Wynorski si svolge all’interno di un grande centro commerciale in cui i giovani lavoranti, desiderosi di dedicarsi ad una nottata di baldoria a base di sesso e super alcolici, decidono di organizzare un party con tanto di poco vestite ragazze... senza immaginare, però, che, a causa di un cortocircuito, le modernissime e armate guardie robot addette alla sicurezza siano diventate incontrollabili assassini.

Una notte di inesorabile terrore è anche quella posta al centro di Spookies (1986), co-diretto da Genie Joseph, Thomas Doran e Brendan Faulkner, il cui protagonista è un tredicenne che, fuggito di casa dopo che i suoi genitori si sono dimenticati del suo compleanno, si avventura nei boschi, dove si trova anche la villa di uno stregone, destinata ad accogliere malcapitati ospiti costretti a vedersela con zombi, uomini gatto e altre malvagie mostruosità.

A firma del Tibor Takács autore del famoso dittico Non aprite quel cancello, Sola… in quella casa (1989), invece, si concentra sulla giovane bibliotecaria Virginia, appassionata di letteratura dell’orrore e che, imbattutasi in un romanzo realizzato da un defunto scrittore malato di mente e riguardante un folle dottore impegnato ad uccidere donne per cercare di ricreare il volto della deceduta moglie utilizzando parti anatomiche delle vittime, comincia a vedere morire i propri amici proprio dopo aver cominciato a leggere il testo.

I dvd di Supermarket horror, Spookies e Sola... in quella casa sono già preordinabili e saranno acquistabili in esclusiva su https://www.spaghettihorror.it/prodotto/spaghetti-horror-video-pack-promo/.
Le prime cento copie dei tre titoli sono al prezzo promozionale di 34.90 euro comprese spese di spedizione, anziché 49.70 euro escluse spese di spedizione.

R.Estate in Scena a Terracina dal 1° al 31 agosto spettacoli, teatro e musica della scena contemporanea

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Dal  al 31 agosto, il teatro, con le sue storie, i suoi personaggi, le sue melodie, approda nell’affascinante cornice della città di  Terracina con la rassegna R.Estate in Scena, organizzata dall’Associazione Ka.st in collaborazione con Fondazione Città di Terracina e Parco Oasi.

Un mese di imperdibili appuntamenti in cui si susseguiranno spettacoli inediti e non, monologhi, reading pensati e studiati appositamente per l’occasione, concerti e musica dal vivo, con importanti nomi della scena teatrale italiana, giovani compagnie e musicisti, i quali andranno ad abitare la meravigliosa cornice del comune pontino, creando occasioni di incontro, confronto, riflessione e spensieratezza.
Pièce  molto differenti per stile e genere, dalla commedia al dramma, dalla poesia al musical, dal varietà al teatro off. Tanti volti per tanti occhi. Tante voci per tante orecchie. Ognuna con il proprio background e il proprio gusto.
Storie, personaggi, idee, note, emozioni da vivere all’aperto, due programmi differenti per due location speciali individuate per l’occasione: il Tempio di Giove Anxur e il Parco Oasi.
R.ESTATE IN SCENA AL TEMPIO DI GIOVE ANXUR
Lo storico e suggestivo Tempio affacciato sul mare, simbolo della città, ispirato alla grande architettura scenografica ellenistica e dedicato a Giove, è pronto ad ospitare una programmazione ideata per esaltare la poesia e la magia del luogo con reading inediti e spettacoli dal forte impatto emotivo, che spaziano dal mito, alla letteratura, alla drammaturgia contemporanea,  con protagonisti noti della scena teatrale attuale.
Da Daniele Pecci con “La Morte della Pizia”, una rilettura laica, sottile, dissacratoria e divertente del mito ed in particolare del mito di Edipo( il 19 agosto) , alla raffinata Elena Arvigo che il 30 agosto proporrà  Soliloqui poetici del mito “le altre eroine”, tratto da “Quarta dimensione” di Ghiannis Ritsos, una mise en space tratta dedicata alle grandi eroine tragiche ( Elena, La sonata al Chiaro di Luna, Crisotemi).
Dall’ attore e regista Giovanni Arezzo, accompagnato dalla chitarra di Giuseppe Senia e la batteria di Emanuele Senia, con il reading “Ciaula scopre la luna e altre storie” ( 20 agosto), un racconto intimo e vibrante, tra musica, parole e affascinanti storie notturne, che trae spunto da diversi autori riletti in chiave poetica e originale, con inserti di modernità e originalità accentuati dall’accompagnamento musicale e da canzoni inedite dello stesso Arezzo, anche rapper e slammer con il nome di Soulcè, a Maria Carolina Salomè ( 10 agosto), che con “Mimì per me” offre un omaggio all’indimenticabile Mia Martini attraverso le canzoni più importanti della sua discografia,  dagli anni dei primi grandi successi, passando per gli anni bui della superstizione, fino alle ultime perle musicali.
 Da Giorgio Sales e Lorenzo Parrotto con “Sete”, un meccanismo “scellerato” che coinvolge un intero caleidoscopio di personaggi, in una sorta di gioco al rilancio in cui vince chi riesce ad aumentare di più il valore di un bene primo come l’acqua, trasformandolo in un’icona del lusso (25 agosto), a Giorgia Filanti con “4.48 Performing”, performance fisica ispirata a 4:48 Psycosis della drammaturga Sarah Kane (5-6 agosto).
R.ESTATE IN SCENA AL PARCO OASI
Nella cornice del centralissimo Parco Oasi spazio, invece,  a una programmazione dedicata alla musica, all’intrattenimento, alla commedia, al teatro-canzone.
Si parte il 1 agosto con “Note dall’oceano”, libero adattamento di Novecento di Baricco, con Gilberto Cavagna accompagnato al Piano del Maestro Michele Della Valentina, e  con la compagnia Le Chat Noir, che il 2 agosto propone “Shakespeare in plexiglass”: due attrici, Annabella Calabrese e Giovanna Cappuccio, una parete di plexiglass e un intero repertorio Shakespeariano da mettere in scena mantenendo la distanza di sicurezza.
A seguire il 3 e il 4 agosto Giovanna Lombardi con “Nannarella”, una vera e propria dedica alla grande Anna Magnani, uno dei simboli, una delle figure più popolari della romanità, vista attraverso la storia del cinema del nostro Paese. Dramma e ironia in un cocktail di emozioni senza tempo.
Si prosegue con la commedia “Grisù, Giuseppe e Maria” ( 7-9 agosto), dove in una sagrestia di provincia a metà degli anni '50, un solerte sacerdote, Don Ciro, cercherà di risolvere una delicata questione che coinvolge due sorelle, e con “Storie del genere umano” ( dall’11 al 14 agosto), sei storie di esseri umani si susseguono, sei umani diversi tra loro. Sono uomini, donne, giusti, sbagliati, fragili, impauriti, a tratti inconsapevolmente comici, a tratti struggenti. Storie di umani che hanno paura di guardarsi dentro, di scovare il proprio demone.
A Ferragosto evento speciale dedicato alla moda, con una sfilata curvy style, e al canto, con giovani talenti esordienti del panorama musicale.
Il 17 agosto è la volta de “I sette Re di Roma”, liberamente tratto dal celebre musical che Gigi Proietti presentò per la prima volta al teatro Sistina nel 1989: un excursus divertente e brillante, ma anche storicamente veritiero delle vicende della Roma monarchica.  Il 18 agosto, invece, in scena “Au Revoir “con Viviana Falco nei panni di Claudia, attrice pluripremiata e diva dello star system, all' apice della sua carriera, messa a dura prova da una serie di disavventure, che la porteranno ad una scelta cruciale.
Dal 21 al 23 agosto Alessandro Cau con la sua ironia trascinerà il pubblico nello show “Volevo solo essere famoso”, monologo brillante e romantico di un disperato contemporaneo, mentre si cambia registro il 24 agosto, con il  debutto assoluto di  “Storie di Spie” con la regia di Germano Rubbi e le musiche di Francesco Verdinelli, uno spettacolo in cui i tre personaggi realmente esistiti, raccontano loro stessi svelando una parte di storia contemporanea spesso tenuta nascosta.
Nei giorni successivi, il 25 e il 26 agosto,  si sorriderà con  la commedia “Il Pomo della discordia” di Salvatore Riggi. Equivoci, situazioni farsesche, aneddoti quotidiani e colpi di scena che animano la vita di quattro amici.
Ultimi eventi dedicati al teatro- canzone, il 27 agosto con “Sola Andata- Musica e Parole”, Lorenzo Parrotto e Giorgio Sales, accompagnati al piano dal Maestro Daniele Vitali, un excursus tra canzoni e testi di Gaber e Iannacci, autori romani e napoletani, che hanno fatto la storia della musica e del cantautorato italiano, poesie e monologhi, da De Filippo a Proietti, Trilussa; e il 28 agosto con  “L’Amore è una scusa-In concerto”, spettacolo musicale in cui Maria Carolina Salomè, Alessandro Molinari e Federico Scribani, ripercorreranno i trent’anni di amicizia che li lega finendo inevitabilmente a parlare della gioventù, di ricordi, di sentimenti, di donne, di uomini, di visione maschile e femminile dell’amore, toccando attraverso le canzoni le varie tappe di una storia d’amore, dai suoi felici momenti iniziali, al suo struggente tramonto, in un’atmosfera ironica e delicata.
In chiusura il 29 agosto concerto tributo a Rino Gaetano.  Daniele Savelli con Paolo Persico, Umberto De Santis, Roberto Petruccio, ripercorrerà i più grandi successi del cantautore romano, da “Gianna” a “Ma il cielo è sempre più blu”, da “A mano a Mano” ad “Aida”, in una festa di suoni e colori.  Il 31 agosto, per finire, A piedi nudi nel parco, la celebre commedia di Neil Simon, diretta da Dario De Francesco, il quale costruisce un divertente, quanto profondo, racconto dell’amore e tutte le difficoltà che questo porta con sé.
R.Estate in Scena: un’occasione per riscoprire luoghi e paesaggi  e per trascorrere la stagione estiva in compagnia dall’arte.
 NFO:
R.ESTATE IN SCENA AL TEMPIO DI GIOVE ANXUR
Piazzale Loffredo, Terracina
Orario spettacoli: 21:30
Biglietti: 15 euro

R.ESTATE IN SCENA AL PARCO OASI
Via Appia Nuova 42, Terracina
Orario spettacoli: 21:30
Biglietti: offerta libera a partire da 10 euro
Per info, prenotazioni e prevendita biglietti: tel.329 8136968; mail caterinaguida1985@gmail.com
Tutti gli eventi si svolgono nel rispetto delle norme anti Covid

Nella ristorazione l'umiltà dell'esperienza a fronte della presunzione di chi non ne ha

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C’è un locale dove si passa dal gusto, alla cultura e all’arte, saltando ora di qua ora di là, sia che si tratti di opere di cucina, che di pittura o di altra creatività ? Sì, al bianco Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro (come in foto).

Esiste un luogo dove l’arte dell’accoglienza trova il perfetto connubio con l’arte visuale e creativa: è l’Alexander Museum Palace Hotel, unico nel suo genere per il suo valore artistico.

Solo all’Alexander Museum si può vivere una vacanza nell’arte, raffinata ed elegante fatta di cultura immerso in un suggestivo scenario con il mare a pochi passi.

L’Alexander Museum Palace èl'unica struttura italiana nella top 10 dei più prestigiosi hotel europei di design ed è stata dichiarata “Opera non trasportabile” alla Biennale di Venezia del 2011.

Orbene, il suo proprietario, il conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina, in arte Nani, eclettico imprenditore, artista, operatore turistico e chi più ne ha più ne metta, che ha creato il primo hotel-museo aperto del mondo, offrendo spazi per un susseguirsi di mostre d’arte e eventi tutto l’anno di cui bisognerebbe fare tanti articoli a parte, in questi giorni ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla situazione che si sta vivendo nel settore alberghiero e della ristorazione e in generale.

Io parlo cicero pro domo sua – riferisce il conte che in genere non le manda a dire - parlo di una cosa che mi tocca personalmente, perché ho sei ristoranti con tantissimi collaboratori e il viceministro (Laura Castelli) ha dato il consiglio favoloso ai ristoratori di “cambiar mestiere”. Io ho approfondito, ho sentito tutte le sue interviste, ho letto tutti i giornali, e anche se alcuni per difenderla, obiettano che ha detto altro, basterebbero già solo queste due parole per screditare anche tutto il resto. Quando ero assistente all’università, un professore aveva sentito una studentessa che aveva detto una castroneria paurosa e l’aveva mandata via dicendole che neanche se restava lì un mese per cercare di recuperare avrebbe potuto riporvi rimedio a quello che aveva detto. L’ha detta talmente grossa che basta quello che ha detto per dimostrare che non ha capito nulla”.

Intanto si nota la presunzione: una giovane ragazza che dà un consiglio a centinaia di migliaia di ristoratori in Italia, che devono cambiare lavoro, a quale titolo lo dà, “chi è lei?” dice Nani.

Un consiglio poi dato a ristoratori di cui molti sono nel settore da quaranta/cinquanta anni e sono anche famosi. Ben il 14% del pil è dato dalla ristorazione in Italia – ricorda – ed è un punto importante del turismo italiano, visto che si viene Italia per le bellezze e per la gastronomia.

Intanto secondo il conte, non è vero che le abitudini siano cambiate, è una cosa contingente, dovuta ai tre mesi di chiusura e alla conseguente crisi, per cui la gente non esce ancora per come dovrebbe, alcuni hanno ancora paura, altri non hanno i soldi ed è ovvio quindi che vi sia una grande crisi della ristorazione, ma non è che questa non ha futuro.

Finito questo momento, la gente per forza di cose tornerà nei ristoranti, perché si tratta di un modo di vita di secoli, in tutto il mondo.

È un modo conviviale per incontrarsi, per parlare, per stare insieme, quindi il ristorante è una cosa importantissima.

Inoltre fa osservare, che in casa diminuisce il numero di quelli che cucinano, e quindi il ristorante diventa sempre più importante. “Le giovani non sono come le vecchie nonne che stavano giorni in cucina a fare i manicaretti, e allora prendono al massimo le scatolette o i surgelati e li mettono nel fornetto, ma quando uno ha voglia di mangiare qualcosa di buono va al ristorante e ci andrà sempre, quindi cosa doveva fare un governo in questo momento di crisi, doveva cercare di aiutare i ristoratori a fare il contrario, non a chiudere e cambiar mestiere, ma a sopravvivere, a resistere a questa pandemia anche sociale, anche economica, dandogli degli sgravi fiscali, dei contributi, in modo che poi si possano riprendere quanto prima”.

Che poi i ristoratori, si adattino ai tempi è logico, sono persone che hanno un’esperienza enorme “non come lei, facciamo il mio caso, ero famoso per i buffet, ero sempre pieno per i buffet, ora sono proibiti, mi sono inventato dei lunch o dinner box, in modo che con una spesa minima riesca a dare il massimo della qualità. Ho un rapporto qualità/prezzo favoloso, mi dicono, e questo lo riferisco per dire che ci siamo adeguati, adesso faccio questi box che sono come negli aerei di prima classe, con prodotti locali cucinati dai miei chef, in cui c’è un primo, un secondo con contorno e un dolce o una frutta, che cambiano ogni giorno e c’è uno di pesce ed uno di carne, uno freddo ed uno caldo”.

Ma ci sono tante altre novità inventate dal geniale conte, che non stiamo a dire. Ora poi ha reso disponibile per le consumazioni ai tavoli, anche la terrazza panoramica dell’hotel, a circa 25 metri di altezza, vista mare, con un panorama mozzafiato da Rimini ad Ancona, al monte Conero e perfino alla Dalmazia, un sogno tra cielo e mare, all’insegna del benessere.

E continuando Nani dice:”In questo modo avevo sopratutto l’interesse di non licenziare il mio personale. Lo stato aveva promesso la cassa integrazione in deroga, non l’ha data, l’abbiamo data noi datori per cui i ristoratori andrebbero encomiati non perseguitati o invitati a cambiar mestiere” .

Inoltre quando si dice cambiate mestiere, non si tiene conto dei diritti dei lavoratori, di cui ci si riempie la bocca soltanto, ma poi al dunque, dei lavoratori, evidentemente, non gliene importa niente a nessuno.

Vi immaginate, pensano di chiudere i ristoranti, ma se chiudono, vuol dire milioni di lavoratori a spasso. Ci sono i cuochi, un cuoco dopo tanti anni di lavoro cosa va a fare? il calzolaio? Ci sono gli aiutocuochi, i pizzaioli, i lavapiatti, i camerieri, le donne delle pulizie e poi tutto l’indotto, i manutentori, le lavanderie e così via, allora come si fa a dire una cosa così sciocca ed infantile, cioè che devono cambiare lavoro ?!”
Vito Piepoli

Rosy Shoshanna Bonfiglio: IL PROCESSO CREATIVO È FIGLIO DI UNA COSTANTE RISPOSTA AL CAMBIAMENTO

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L'artista e coach Rosy Shoshanna Bonfiglio ci ha raccontato come il suo primo libro di poesie, NEI GIARDINI DELL'EREBO, recentemente pubblicato, sia diventato un progetto di creazione, educazione e riflessione collettive.

Da NEI GIARDINI DELL'EREBO ai FIORI NELL'EREBO. Di cosa si tratta esattamente? 
L'osservazione della nostra esperienza è sempre il punto di partenza e l'apprendimento più fertile per sviluppare nuove proposte. Come Coach è un allenamento costante, che fai su te stesso per poter aiutare gli altri a fare altrettanto. Ho quindi osservato il mio "comportamento artistico" nel processo creativo che mi ha portato dalla pubblicazione del libro alla sua trasformazione in POESIE SONORE, e ho capito che ci sia un filo conduttore che lega questa mia modalità a tutti i lavori che ho scritto: dal momento in cui un'opera nasce, per me inizia un nuovo movimento creativo, volto a tenere viva, in evoluzione, la materia di cui quell'atto artistico sia composto, che siano parole o movimenti, uno spettacolo, una performance o per l'appunto anche un libro! Non appena l'opera metta piede nel mondo assumendo una dimensione "pubblica", è come se entrasse a far parte del ciclo naturale della vita, come un neonato, e quindi, al pari degli esseri viventi, continua il suo sviluppo, rinnovandosi in forme ulteriori. Questa riflessione mi ha stimolato un'altra associazione, che pure fa parte di una mia costante ricerca e di un rinnovato desiderio che accompagna le mie attività: favorire un movimento di incontri e contaminazioni, connessioni, legami, tra persone, ambienti, contesti, ambiti tra loro sconosciuti, talvolta distanti o poco frequentati. Mi piace vedere nascere e fiorire qualcosa che prima non c'era, attraverso la sinergia che si può attivare tra menti e sensibilità. Penso sia la più bella pratica per stimolare l'inclusione, lo scambio, la valorizzazione della diversità.
Così ho pensato di passare il testimone del mio libro ad altre persone, in questa fase nello specifico ad altri artisti, che potessero essere i primi anelli di una lunga catena creativa che da un atto individuale, come la scrittura e pubblicazione di un libro, generi una grande rete collettiva di confronto, ispirazione, crescita.
Ecco che in questo modo alcuni componimenti della raccolta hanno assunto le sembianze di una coreografia, o di una musica, di un quadro o di uno scatto, etc., attraversando la materia umana, il filtro personale di ogni artista coinvolto. Pubblico settimanalmente questi contributi sui miei canali social, e ogni mercoledì intervisto gli autori delle creazioni, sviluppando insieme una riflessione sul processo creativo che li abbia condotti a trasformare la poesia nella loro arte di competenza, e su come la creatività possa diventare pratica di vita a più livelli per tutti gli esseri umani e non solo per chi lavori con l'Arte. 
La scorsa estate avevi realizzato un primo esperimento di rubrica estiva dal nome "Casa Shoshanna - la rubrica", in cui pure parlavi di arte, chiedendo agli ascoltatori e agli intervistati una definizione di artista. Cos'ha in comune con questo nuovo progetto? 
Direi che in tempi non sospetti la questione del valore e dello spazio che l'Arte occupi nella nostra coscienza collettiva, come popolo e società oltre che come individui, mi avesse attivato spesso e con esiti ed esperimenti differenti. Lo scorso anno non c'era il Covid a sottolineare le deficienze del settore artistico nel nostro Paese, ma le manifestazioni sintomatiche di questa malattia culturale direi che siano da sempre evidenti. Casa Shoshanna - La Rubrica era nata proprio da un moto anche polemico direi, che provocatoriamente metteva in circolo la domanda "che cos'è un artista", ironizzando sui tanti fraintendimenti, sulla cattiva informazione, sulla dis-educazione all'arte. Mi rammarica molto osservare che un Paese come il nostro, culla di Arte senza eguali, cada nella trappola frequente di dare per scontata la ricchezza di cui disponga. È un rischio molto umano, lo facciamo spesso, anche nelle relazioni. Mi sono chiesta se non sia questo il primo problema: la mancanza genera il bisogno e in Italia di Arte ne abbiamo così tanta da non vederla nemmeno. Avrei voluto portare avanti quella rubrica ma poi mi sono resa conto che avessi bisogno di riflettere meglio e ulteriormente sul tema. A marzo ci siamo ritrovati chiusi in casa e pian piano nuovi tasselli si sono aggiunti al mio ragionamento. Mi piace immaginare un mondo in cui non siano gli artisti a esigere uno spazio maggiore per la loro attività, ma siano le persone a scendere in strada perché non le si privi dell'arte, come del pane. È il loro bisogno che guida, non il nostro, di artisti, di esprimerci. Lo slancio polemico della scorsa estate si è mutato in una riflessione più matura e lucida, e in una scelta di occuparmi attivamente della rieducazione delle persone all'Arte, che si fondi sull'osservazione, la riflessione e l'esperienza. Osservazione quindi dei contributi di questi artisti nel progetto I FIORI NELL'EREBO, riflessione condivisa attraverso le interviste, e infine esperienza come terza fase futura a cui sto già lavorando. Si tratta quindi di mettere in circolo degli spunti che rendano l'Arte non fine a se stessa ma metafora di altro, anche perché personalmente è così che la concepisco, come un veicolo, una potente e inesauribile metafora della vita, e come tale fondamentale per noi tutti, per il nostro sviluppo interiore, per la coltivazione del nostro giardino intellettuale, spirituale, emotivo e, non di meno, comportamentale. 
Da qualche tempo sei andata ben oltre i confini della recitazione in senso stretto, aggiungendo alle attività come attrice anche la regia, la scrittura, la musica, il coaching. Dunque per te un artista che cos'è 
Un angelo. In senso etimologico intendo, quindi un messaggero. Messaggero che si interpone tra qualcos'altro e le persone, la vita, le cose. Ognuno può declinare questo qualcos'altro in mille modi diversi, personalmente la vivo come una connessione al divino, alla spiritualità, intesa come terza dimensione dell'essere, insieme al corpo e alla mente. L'Artista veicola questo allineamento tra le tre dimensioni di cui siamo composti, incarnando questa sintesi nel suo tradurre un'ispirazione, uno pneuma per dirla sempre con gli amatissimi greci, in una materia concreta, visibile, condivisibile di esperienza, qualsiasi forma essa assuma. Per questo ripeto sovente che anche il coaching abbia per me un significato molto simile a ciò che faccio come artista. Si tratta anche in quel caso di educare, di trarre fuori, di stimolare la vita negli altri attraverso il dialogo, laddove nell'Arte si adoperi il linguaggio del segno e della rappresentazione. Tra l'altro uso tantissimo l'arte anche nel coaching, proprio perché la stimolazione che avviene attraverso questo canale è più potente di quella puramente logica e razionale. La forza del pensiero associativo ci dà accesso a guizzi di coscienza e consapevolezza molto più ampi di quelli che non ci consenta il pensiero analitico. L'ideale sarebbe imparare a valorizzare al massimo l'efficacia di entrambi, facendoli lavorare dentro di noi in sinergia. 
Perché la società di oggi dovrebbe aver bisogno di arte? 
Non sono certa che l'Arte soddisfi un bisogno: penso che fornisca un'esperienza capace di colmare delle mancanze umane inevitabili. Poco altro a mio avviso è capace di fare questo, di riconnettere l'uomo con la sua integrità, con il corpo, la mente, lo spirito e con l'universo, la vita tutta. Lo riporta a se stesso e al contempo agli altri, all'incontro, nella misura in cui attraverso una certa opera, sia essa "incarnata" nelle arti performative, o oggettivata in quelle figurative, mostra uno sguardo, un altro punto di vista, un altro essere umano con il proprio mondo e i propri occhi. Non è molto diverso da ciò che accade quando entriamo in relazione gli uni con gli altri, ma ha il vantaggio di ricorrere a un linguaggio altro, meno compromesso della vita reale, in cui comunichiamo attraverso filtri che distorcono costantemente l'autenticità degli incontri. È una zona franca, libera proprio perché altra, in cui ci si parli attraverso qualcosa che sembra non riguardarci direttamente, e questo ci fa sentire più protetti e di conseguenza più disponibili, ma al contempo ci somiglia in modo spaventoso e affascinante, risuona con noi, con qualcosa che il più delle volte non sappiamo bene neanche cosa e dove sia, eppure c'è. È un promemoria forse. Una possibilità di ricordarci cosa siamo e di quale impalpabile complessa materia siamo composti, laddove la quotidianità ci spinga ad appiattire la nostra tridimensionalità, piantando in noi l'invisibile eppur pericolosissima convinzione di essere molto meno di ciò che siamo. Se ci riappropriassimo della bellezza che ci abita, saremmo molto più capaci di metterla in atto ed esprimerla in comportamenti e azioni di valore, volte al bene, alla condivisione, alla crescita. In questo senso vedo nell'Arte una possibilità di rifondazione valoriale della società. E a questo voglio dedicare personalmente le mie energie.

Palermo, Amalfitano ne canta "calore, meusa, bellezza, nottate, amore"

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È iniziata lo scorso 10 luglio con l’uscita del singolo “Ti amo piano bar” che in una settimana ha superato i 20.000 stream su Spotify, la carriera da solista di AMALFITANO, già voce della band romana Joe VictorVenerdì 24 luglio su tutte le piattaforme streaming esce “Palermo” (Flamingo Management/Sugar Music Publishing), secondo singolo che anticipa l’album Ah!, in uscita in autunno, il primo in italiano del cantautore romano. Il singolo è un atto d’amore verso Palermo, dove il disco è stato interamente registrato e città alla quale Amalfitano è molto legato. 
“Palermo mi ha chiamato ogni anno per tornare da lei, sempre per motivi diversi, mi riempiva di calore, meusa, bellezza, nottate, amore, poi mi faceva scappare via veloce – ricorda Amalfitano – Mi ha spaventato ogni volta e ogni volta meravigliato. C'è tutto a Palermo. Il primo, il secondo e il terzo mondo fanno in girotondo. Lì mi sono innamorato e sono tornato adolescente, ho rischiato la vita, ho corteggiato tutto e tutti, sono cresciuto, e non l'ho mai afferrata, né capita. Poi ho scritto questa canzone per la mamma di mio figlio. Ma dopo qualche anno mi sono accorto che parlavo anche di lei, di Palermo, e le chiedevo che cosa le costasse dirmi: Gabriele, mi manchi”.
La copertina di "Palermo". Una foto scattata di fronte alla Taverna Azzurra
 
Le canzoni di Amalfitano giocano con il calembour e l’ironia, appropriandosi della migliore tradizione della musica leggera italiana. L’immaginario che descrivono ricorda il primo Venditti, con una narrativa importante alla Battiato e tutta l’ironia di Ivan Graziani o Rino Gaetano. 

Credits
Autore e compositore: Gabriele Mencacci Amalfitano
Prodotto, registrato e mixato da Fabio Rizzo e Donato Di Trapani presso Indigo Studios, Palermo
Masterizzato da Stabber
Edizione: Sugar Music Publishing
Etichetta e Management: Flamingo Management
Foto: Valentino Bianchi

 

LE DODICI STELLE DI SHAKESPEARE, il saggio di Enrico Petronio sul Bardo e l'astrologia

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L’epoca di Shakespeare è segnata dalla frattura definitiva fra mondo antico e moderno, un segnale di tormento umano ed esistenziale su cui si riflettono i suoi lavori, spesso condizionati dal contesto sociale, ma ancor più spesso da... "altro".
La complessità dei sentimenti e delle azioni nei personaggi ritratti dal Bardo, secondo uno studiato allineamento astrologico naturalis che ipotizzava nel Cinquecento proprio uno stretto e intenso rapporto fra universo ed esseri viventi, è alla base del primo saggio scritto da Enrico Petronio "Le dodici stelle di Shakespeare", pubblicato da "Emersioni", marchio di Lit Edizioni, disponibile da ora in libreria.
Costruito come un diario di bordo, esattamente come tutto il senso della ricerca che da anni compie col suo blog "Lo Zio Willy", l'autore parte proprio dalla sua autobiografia esplorativa per analizzare le tappe di un processo che vede collimare le dodici tappe connesse ai segni zodiacali, con i caratteri psicologici di alcuni dei personaggi shakespeariani più significativi, secondo l’ordine della Natura sulla ruota del Tempo.
"Da sempre considero William Shakespeare come uno straniero sconosciuto, a cui ho raccontato la vita - afferma Petronio - ma gradualmente è diventato il mio confidente più vicino nel raccontarmi, attraverso le sue opere, un mondo pervaso di uomini e donne con i loro inespugnabili misteri. Si è sempre detto che il nostro autore si sia occupato di tutta la gamma dell'umanità ed è sempre passato come un genio illuminato, ma nessuno si è mai chiesto come abbia fatto a padroneggiare una così vasta area di psicologie umane. Studiando quella che era l'astrologia ai suoi tempi, che poi è la stessa trattata da molti astrologi contemporanei, ho ipotizzato che Shakespeare abbia costruito i suoi personaggi più famosi assegnando ad ognuno, prima di descriverli, il segno zodiacale più consono. Romeo doveva quindi essere dell'Ariete perché, a mio avviso, possiede le specifiche caratteristiche di quel segno, così come Amleto non può che essere dei Pesci, il segno più complesso e tormentato che corrisponde al dodicesimo stadio dell'evoluzione umana, quella che alcuni definiscono dell'"ultraumano". Secondo questo concetto, quindi, lo scrittore sarebbe stato un vero e proprio artigiano, concependo per ogni opera una struttura chiara e razionale, assolutamente premeditata e in linea con gli schemi dell'astrologia."
Dal Sonetto 14 attraverso il mistero di "Tutto è bene", fino all’analisi approfondita di "Romeo e Giulietta", il racconto offre spunti per una teoria nuova e rivoluzionaria nella comprensione del pensiero shakespeariano. Un saggio decisamente originale che vuole essere anche uno specchio riflesso tra l'analisi testuale delle opere del Bardo e le continue ricerche che Petronio compie da anni sull'argomento e che sono sfociate in alcuni casi in vere e proprie conferenze-spettacolo su varie e molteplici tematiche connesse.

TITOLO: LE DODICI STELLE DI SHAKESPEARE
AUTORE: Enrico Petronio
I edizione: luglio 2020
© 2020 Lit Edizioni s.a.s.

ISBN 9788831924634
PAGINE: 216 p.
DORSO: 16 mm.
PREZZO: € 20,50 

ENRICO PETRONIO
Si diploma attore prima nel Regno Unito alla Richmond Drama School, poi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano con Giorgio Strehler. Successivamente si diploma in regia con Luca Ronconi per il quale lavora come assistente. È assistente alla regia anche per Cesare Lievi e Laura Pasetti. Debutta come regista con I due gentiluomini di Verona di Shakespeare al Teatro Vittoriale (Gardone Riviera). Di Shakespeare dirige ancora Tutto è bene quel che finisce bene e Romeo e Giulietta. Crea il festival Scene dal parco della luna a Villa Nicolaj (in provincia di Bologna) dove, oltre a testi originali propri, dirige grandi classici (Cechov, Pirandello e Garcia Lorca) e ancora Shakespeare con Nudo, ovvero Sogno di una notte di mezza estate. Nel 2016 crea Lo zio Willy, portale sul web di cultura shakespeariana pop.


Claudio Del Falco è il nuovo eroe dell’action made in Italy

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È attualmente in post-produzione Karate man, ritorno dietro la macchina da presa per Claudio Fragasso (autore di Palermo Milano solo andata e Milano Palermo Il ritorno), che vede protagonista il campione di arti marziali Claudio Del Falco.

Dopo Tradito a morte, Rabbia in pugno e MMA – Love never dies, quindi, Del Falco torna sul grande schermo per ricoprire stavolta il ruolo quasi autobiografico un karateka che trova fin da bambino la forza per combattere tramite lo sport il diabete mellito di primo grado, da cui è affetto.

 Un lungometraggio ricco di azione che, prodotto da Ipnotica Produzioni di Alberto De Venezia, sceneggiato dallo stesso Fragasso insieme a Rossella Drudi e comprendente nel cast il vero campione del mondo di karate Stefano Maniscalco, Franco Nero, Stefano e Niccolò Calvagna, inizierà il proprio percorso distributivo subito dopo l’estate 2020.

Ma Karate man non sarà l’unica nuova fatica sul set per Del Falco, le cui doti atletiche e prestazioni fisiche lo hanno reso unico degno erede di quel machismo reaganiano da schermo che negli anni Ottanta individuò le proprie figure di spicco in Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger.

Sotto la produzione della Stemo Production di Claudio Bucci, infatti, è imminente il primo ciak di Fight 4 life di Dario Germani, nuovo film che lo calerà ancora una volta nel ruolo dell’eroe d’azione di cui l’umanità sembra sentire sempre più il bisogno.

E sono in arrivo nuove notizie per quanto riguarda novità cinematografiche attraverso cui Claudio Del Falco si sta rivelando l’unico action man made in Italy in un periodo storico che, dopo la mitica era della celluloide di genere tricolore, ha visto il nostro paese puntare in maniera quasi esclusiva sulle commedie e i drammi a sfondo sociale.

Noto, nasce il Parco dell'anima: sviluppo sostenibile, cultura e arte contemporanea "en plein air"

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Una sconfinata campagna mediterranea, tra antichi agrumeti, alberi di ulivo, mandorli secolari e carrubi, in uno degli angoli più suggestivi dell’intera Sicilia.
E’ il Parco dell’anima, il cui progetto verrà presentato mercoledì 5 agosto,attraverso una performance di arte moda e cibo, nei terreni storicamente a vocazione agricola dello Zahir Countryhouseuniti a quelli dell’Antica Masseria Corte del Sole, oggi trasformati in un’oasi agro culturale dal sogno di Alessia Montani, avvocato, appassionata d’arte e fondatrice di M’AMA.SEEDS. 
Start up innovativa per la valorizzazione delle antiche colture e culture del Mediterraneo, M’AMA.SEEDS riunisce, con il progetto di fondare un consorzio, tutti i protagonisti della filiera che a vario titolo custodiscono e valorizzano un immenso patrimonio materiale: quello degli antichi semi autoctoni.

Ideato su progetto dell’architetto Fernando Miglietta, tra i più noti protagonisti della cultura e della ricerca artistica e architettonica italiana, il Parco dell’anima non vuole essere un semplice salotto di intrattenimento en plein air, ma un progetto costruttivo di cultura civiltà e salute, un veicolo di rilancio per l’economia del territorio rivolto a mutare l’orizzonte dei processi produttivi nel segno dell’innovazione, del benessere accessibile, della salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità vegetale e animale. 

In quest’ottica gli antichi semi, accanto alla riscoperta delle colture dismesse, costituiscono gli elementi connotativi e ispiratori del progetto del Parco, ideato tra natura e artificio come luogo simbolico dell’interazione e della produzione creativa, in cui si coltivano, come in un orto della mente, gli elementi identitari della nuova bellezza, in un rapporto intenso tra arte, architettura e ambiente dove semi, segni e sogni si intrecciano.

A testimonianza di questa visione, sono numerose le iniziative già intraprese da M’AMA.SEEDS nel segno di una stretta cooperazione tra arte e vita quotidiana, e a sostegno di un turismo culturale, come per esempio, l’intervento di Michelangelo Pistoletto che lo scorso anno ha inaugurato il celebre segno del suo Terzo Paradiso tra le spighe di uno speciale grano antico chiamato “russello”. 

L’opera è la prima installata in modo permanente nel Parco, con l’idea di espandersi anche nei terreni di altri affiliati, come nel caso di Donna Coraly Country Boutique Hotel che dedicherà una parte delle sue splendide campagne al progetto del Parco, in sinergia con M’AMA SEEDS.

Mercoledì 5 agosto un’intera giornata sarà dedicata alla scoperta del Parco dell’anima con un seminario multidisciplinare che dalle ore 10.30 riunirà presso il CUMO, Consorzio Universitario del Mediterraneo Orientale,docenti universitari, liberi professionisti, rappresentanti delle istituzioni e della filiera produttiva, attorno al celebre tavolo-opera d’arte di Michelagelo Pistoletto, Love Difference, per una mattinata di approfondimento e scambio sul tema “tradizioni secolari, colture e culture del Mediterraneo”.

La stessa sera allo Zahir Countryhouse dalle 20,30 alle 22.00 saranno gli artisti Chicco Margaroli, Silvia Giovanardi, Domenico Pellegrino, e il coreografo Jaime Urciuoli a presentare l’idea progettuale del Parco con una performance dai linguaggi multidisciplinari -moda arte e cibo- caratterizzata dalle contaminazioni fra i generi, che riunisce artisti proveniente da diversi ambiti, in dialogo con il contesto paesaggistico. A conferma della vocazione all’innovazione e alla salvaguardia dell’ambiente di M’AMA. SEEDS, tutti gli artisti sono stati scelti per avere fatto dei temi della sostenibilità ambientale il centro della propria ricerca, e insieme restituiranno, ognuno dal proprio punto di vista, uno sguardo privilegiato sul concetto chiave di sviluppo sostenibile, dal quale nascono tutte le azioni che possono essere messe in campo da istituzioni, aziende, singole persone.

Un gruppo di otto ballerini, accompagnati dalla voce narrante di Giuseppe Spicuglia, danzerà sulle coreografie di Jaime Urciuoli, dando vita agli abiti scultura di Silvia Giovanardi, stilista, pittrice e fotografa che ha sposato la filosofia del tessile sostenibile, promuovendo un’idea di moda legata al suo significato primigenio: un modus vivendi rispettoso della natura e dei suoi ritmi. 

Chicco Margaroli, artista valdostana che si è distinta nel panorama contemporaneo per realizzazione di opere d’arte organica, installazioni in 3D e trompe l’œils caratterizzati dal forte legame con la natura,  presenterà RTW (Reminders To Wear): una composizione d’arte costituita da tre outfit, in cui i materiali organici,  stabilizzati secondo l’antica tecnica egizia, le innovative tessere in bioresina e calzature ecofriendly contestualizzano l’impellente chiamata alla sostenibilità. Mentre, Domenico Pellegrino, artista noto anche internazionalmente per aver portato in giro per il mondo le figure e i simboli della storia millenaria della Sicilia e del Mediterraneo svelerà al pubblico un’anticipazione di Triticum, l’opera che entro la fine di agosto sarà installata permanentemente nel Parco: una gigantesca spiga di grano di sei metri per tre, fatta di luminarie siciliane- tra i segni distintivi dello stile dell’autore- distesa accanto al Terzo Paradiso Rebirth di Michelangelo Pistoletto.

Sul versante del food, protagonista sarà Bonetta dell’Oglio, Chef dello Zahir Country House, ambasciatrice della sua terra nel mondo e paladina della difesa dei grani antichi siciliani e della biodiversità. Per la serata la chef prenderà parte alla performance pittorico-culinaria di Silvia Giovanardi, ispirata al bento il celebre portapranzo giapponese entrato anche nel nostro utilizzo quotidiano. Il risultato dell’azione performativa live saranno cento Bento-rnato box, dipinte dall’artista e contenenti le deliziose tapas a base degli stessi ingredienti provenienti dal patrimonio della biodiversità, con cui Silvia Giovanardi realizza e dipinge i suoi abiti: (lino, canapa, soia, mais, latte, curcuma, bacche di gardenia, semi di papavero, castagna, mimosa, legno campeggio, legno del brasile, quebracho). Le bentornato-box, rigorosamente numerate, saranno donate dai ballerini performer agli ospiti, che potranno così assaggiare, metabolizzare e diffondere i valori sottesi alla performance, facendosene a loro volta messaggeri. Un’esperienza en plein air che racconta la storia di un inestimabile patrimonio materiale, ma anche immateriale, fatto di tradizioni millenarie che rendono questo angolo della Sicilia un meraviglioso laboratorio a cielo aperto, catalizzatore permanente di cultura.

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M’AMA.SEEDS | E’ la Start Up innovativa nata dall’idea dalla sua fondatrice Alessia Montani, di valorizzare le antiche colture e culture nate in Italia, luogo della Storia. Il progetto, che ambisce a innervare tutta l’area del Mediterraneo, sogna di recuperare quanto di più prezioso ha l’uomo – la memoria – in tutte le sue forme. Il cibo, in esse, è nutrimento di vita e di cultura, e la semina e il raccolto ne hanno scandito il tempo. L’idea, condivisa con un gruppo di amici, si è concretizzata nella volontà di creare una nuova filiera alimentare, per il contenimento dell’erosione genetica e per la tutela della conservazione della biodiversità vegetale e animale, nonché dai prodotti da essi derivati.
M’AMA.SEEDS si avvale della partnership di Quasar Institute for advanced design; Abitacolo -Architettura, Arte e Ambiente, Istituto Internazionale di ricerca; CUMO- Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale; Excellence, CNR.

Suoi soci: Lucia Pascarelli, Stefano Carta, Annalisa Luciani, Nicola Fraddosio, Stefano Crisci e Flaminia Barachini.

IL TERRITORIO | Noto, perla del barocco con le sue spiagge della riserva naturale di Vendicari, i laghetti di Cava Grande del Cassibile, la zona archeologica di Pantalica, la Villa romana del Tellaro, e il borgo di Marzamemi. La città di Noto antica, piccolo gioiello dell’arte e della cultura siciliana, con il suo centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è negli ultimi anni divenuta una delle più visitate città d'arte in Italia, meta di un turismo italiano e internazionale sempre crescente. Il sud est siciliano, baciato da un sole costante che tinge di oro i palazzi elegantemente barocchi, le rigogliose campagne dove il paesaggio si fa cornice di cultura è il luogo privilegiato da M’AMA.SEEDS come palcoscenico per tutte le sue multiformi attività.

Valerio Bartolomeo e l'importanza del binomio dieta-allenamento. L'intervista di Fattitaliani

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Valerio come nasce la tua passione per il mondo dello sport?

È nata circa 6 anni fa, grazie ad una persona, tuttora il mio maestro e preparatore. Sono sempre stato uno sportivo soprattutto nell’ambito dello sci. 
Che studi hai conseguito per l'importante percorso che ti vede oggi protagonista della Nutrizione?
Nel 2019 ho conseguito la laurea triennale in Scienze dell’Alimentazione e Gastronomia presso l’universita di Roma san Raffaele. Al momento frequento il corso di laurea magistrale in Scienze della Nutrizione Umana presso la medesima universita. Il passo finale sarà quello di entrare nell’albo dei biologi nutrizionisti, previo esame di stato, e specializzarmi nella nutrizione sportiva e patologica.
Quali sono i tuoi obbiettivi? 
Portare un nuovo concezione di alimentazione e della cucina: piatti più ricchi di nutrienti, “diete” equilibrate e ricche di alimenti, l’importanza del binomio dieta/allenamento volto alla prevenzione delle patologie e al benessere fisico.
Nutrizione e Fitness un binomio perfetto. 
Da sempre l’uomo è stato concepito per svolgere attività fisica quotidiana e introdurre una quantità di alimenti necessari per nutrirsi e non accumulare eccessivo grasso corporeo. Questa è la chiave per mantenersi in salute, prevenire le patologie e migliorare la qualità della vita.
Spesso sentiamo parlare di esperti che, nonostante l'assenza di titoli e riconoscimenti, vantano professionalità nel settore che tu stesso svolgi, come identifichi questo fenomeno ormai diffuso su larga scala e, come pensi si possa risolvere?
La critica non è il mio forte... sono i risultati a parlare e sono le persone che poi riescono a capire chi sa fare il suo lavoro e chi no.... svolgere il lavoro in modo professionale, etico e trasparente è, secondo me, la chiave per il successo. Non dimentichiamoci che oltre alla professionalità ci vuole passione e amore per quello che si fa.
Promuovi da tempo prodotti legati alla sana nutrizione per il mondo del Fitness ma la tua più grande sfida è legata alla promozione del Made in Italy in questo settore... 
Da sempre solo legato ai prodotti italiani, prodotti legati alla nostra terra e alla buona qualità di quello che produciamo. Nel campo alimentare invito sempre a consumare prodotti italiani, materie prime di ottima qualità, che offrono alti standard di sicurezza alimentare.
Una nuova avventura legata alla vendita on line di prodotti salutari, ce ne vuoi parlare.. 
Da poco ho intrapreso una nuova avventura legata alla vendita di integratori sportivi, cibi salutari e integratori per il benessere psico-fisico. Questa idea è nata dal fatto che, lavorando in questo settore ormai da anni, ho trovati l’ambito dell’integrazione molto  confusionario, sopratutto per chi ci si appresta per la prima volta. Mi spiego meglio, chi lavora nel settore dell’integrazione è spesso coinvolto economicamente in ciò che vende, ciò comporta la vendita di prodotti spesso inutili per chi deve iniziare un cammino legato alla perdita di grasso o all’acquisto di massa muscolare. un’altro problema riguarda il fatto che, spesso, chi vende integratori non ha le conoscenze di base per farlo. In più in cliente andrebbe accompagnato nella scelta di questi prodotti. Terza cosa vige troppo il “fai da te”. C’è chi studia queste cose, quindi perché non utilizzare le capacità intellettuali per consigliare gli integratori? Questo è uno dei tanti progetti che sto intraprendendo per aiutare chi ha bisogno di migliore la proprio vita sia nel campo alimentiate che sportivo.
Dove possiamo ritrovare tutto ciò?
Il mio sito si chiama HEALTHYLIFE, dove è possibile trovare molti prodotti, ma anche un blog dove settimanalmente verranno pubblicati articoli nell’ambito culinario, sportivo, nutrizionale e sull’integrazione.

GIORNATE DEGLI AUTORI, 2-12 settembre 2020 la 17ma edizione "Le Giornate del coraggio"

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Si svolgerà come da tradizione da mercoledì 2 settembre (giorno d’apertura della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia) a sabato 12 settembre la XVII edizione delle Giornate degli Autori, presieduta da Andrea Purgatori e di cui Giorgio Gosetti è il Delegato Generale. Molte le novità previste per quest’anno da Gaia Furrer, che per la prima volta firma come responsabile artistica la selezione ufficiale della sezione autonoma e indipendente promossa dalle associazioni italiane degli autori, ANAC e 100autori.

La prima riguarda il carattere generale del programma, improntato al tema del coraggio e concepito come una risposta alla difficile stagione del cinema mondiale che proprio a Venezia vuole riaffermare la forza della creatività e degli autori posti di fronte a una tragedia collettiva senza precedenti.
La seconda sta nell’idea di una collaborazione tra voci diverse che si riuniscono insieme in nome di una comune visione del valore del cinema, dell’impegno culturale, della volontà di reagire. Così si motiva la collaborazione con Bookciak, Azione! (ormai un appuntamento fisso alla vigilia della Mostra insieme a SNGCI), quella con Laguna Sud, che porta l’esperienza delle Giornate degli Autori e di ZaLab a Chioggia aspettando la Mostra “fuori dal palazzo” sotto le stelle d’agosto, quella del progetto Miu Miu Women’s Tales che conferma una speciale attenzione alla creatività femminile nell’ambito delle Giornate. E da quest’anno si realizza il progetto comune con Edipo Re (che da anni realizza l’evento Isola Edipo al Lido) per creare insieme un programma di incontri, visioni e iniziative sociali che si completa con lo spostamento delle Notti Veneziane alla nuovissima Isola degli Autori, con una scelta condivisa delle opere nel segno di un “cinema dell’inclusione” e del dialogo tra le arti che è da sempre l’elemento distintivo di Isola Edipo.  
La terza novità consiste nell’assetto stesso delle Giornate degli Autori in cui il Delegato Generale continua a garantire la struttura operativa della rassegna a Venezia ma si impegna, insieme agli autori, in un più vasto disegno culturale nel corso dell’anno, mentre la selezione artistica trova una guida rinnovata e ringiovanita, grazie al lavoro di Gaia Furrer, affiancata da un comitato di selezione e da una importante squadra di consulenti e visionatori, giustificata dall’importante numero di film proposti, oltre 1.000 quest’anno.

“In un anno oggettivamente difficile e che rimarrà irripetibile anche nella storia della Mostra del Cinema – dice Andrea Purgatori – le Giornate avviano un percorso di rinnovamento e crescita che ci proietta nel futuro. In questa prospettiva vogliamo rilanciare anche la nostra vocazione originaria che non si limita alla vetrina degli autori in mostra, ma si articola in un progetto permanente di ricerca e dibattito come è nelle aspettative degli autori. Anche per questo abbiamo deciso, unanimemente, di ricordare quest’anno il centenario di un grande creatore di storie come Ugo Pirro che sarà protagonista naturale della fascia di incontri a cui affidiamo un valore importante per la prossima edizione”.  

“Insieme a Laguna Sud prima e a Isola Edipo durante la Mostra – dice Giorgio Gosetti – abbiamo ridisegnato il profilo del nostro coinvolgimento sul territorio, associandoci a due realtà altrettanto giovani e capaci di portare contenuti di qualità. La conferma delle Notti Veneziane (selezionate da Gaia Furrer insieme a Silvia Jop) indica una strada importante nel segno della collegialità. D’altro canto, la preziosa collaborazione con il Premio LUX del Parlamento europeo con il progetto “27 Times Cinema” e la scelta di un giovane maestro come Nadav Lapid a Presidente della nostra giuria confermano una vocazione internazionale che trova riscontro nelle molte nazionalità presenti nella selezione ufficiale e fa del brand delle Giornate un marchio forte e riconosciuto che porta i nostri film in tutto il mondo”.

L’immagine 2020 delle Giornate – firmata da PIZZETTIePARTNER – raffigura il tuffo di una donna. Il suo è un tuffo a bomba, fiducioso e vitale, ma anche sospeso e onirico. E rappresenta molto bene il nostro stato d’animo pronto a una nuova sfida.

Sono 10 i film in concorso di cui 5 opere prime, 4 gli eventi speciali e 11 titoli selezionati nelle rinnovate Notti Veneziane – L’isola degli Autori per un totale di 26 nazionalità rappresentate e 11 donne dietro la macchina da presa (comprese le registe dei “Miu Miu Women’s Tales”). Il film di chiusura è firmato con il consueto stile spiazzante e irriverente da un regista di casa alle Giornate degli Autori come Bruce LaBruce. 
Per il terzo anno consecutivo, le Giornate degli Autori, in collaborazione con Isola Edipo, presentano “Il cinema dell’inclusione - Omaggio ai maestri e alle maestre del cinema internazionale” che quest’anno verrà dedicato alla regista Liliana Cavani.
Come da tradizione, i film della selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s Award assegnato dalla giuria ufficiale delle Giornate. Sono inoltre considerati per i premi collaterali della Mostra e per il Leone del Futuro riservato alle opere prime presenti in tutte le sezioni del festival.

A rendere possibili le Giornate degli Autori sono anche quest’anno la Direzione Cinema del MiBACT, il Main sponsor BNL – Gruppo BNP Paribas, cui si affiancano Miu Miu per le giornate di “Women’s Tales” e la SIAE con il suo riconoscimento alla carriera; la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il LUX Film Prize e il progetto “27 Times Cinema”; la piattaforma digitale MYmovies, i media partner e i nostri tradizionali technical partner; la Regione Veneto e il Comune di Chioggia per “Laguna Sud”. Oltre, naturalmente, alla Fondazione La Biennale di Venezia e alla Direzione della Mostra del Cinema.

THE STORY OF LIFE, GLI ULTIMI GIORNI DI JIMI HENDRIX, il nuovo libro di ENZO GENTILE e ROBERTO CREMA

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Da oggi, giovedì 23 luglio, è in libreria e in digitale “THE STORY OF LIFE”- GLI ULTIMI GIORNI DI JIMI HENDRIX, il nuovo libro del giornalista e critico musicale ENZO GENTILE, scritto insieme a ROBERTO CREMA, dedicato all’ultimo mese di vita di Jimi Hendrix (scomparso a Londra il 18 settembre 1970). La prefazione del volume è firmata da LEON HENDRIX, fratello minore del leggendario chitarrista.

Nel libro “THE STORY OF LIFE” (Baldini+Castoldi/La nave di Teseo, pp. 336, euro 20.00 cartaceo, euro 9.99 in digitale), per capire e sondare la parabola di Jimi Hendrix nell'ultimo periodo della sua vita, ENZO GENTILE e ROBERTO CREMA si sono affidati alle fonti più attendibili: documenti, riviste, giornali dell'epoca, selezionando le interviste più interessanti rilasciate in quei giorni e ascoltando le persone che ne avevano condiviso il palco, le trasferte ma anche il tempo libero. Ne esce un racconto che vuole ricostruire, minuziosamente, gli spostamenti, gli incontri, i viaggi, le esibizioni, la quotidianità privata e quella professionale di un artista magistrale, il massimo innovatore nel campo della chitarra rock.
Oltre alle voci di chi lo aveva frequentato, il libro - impreziosito da un ricco inserto fotografico di 40 pagine, con alcuni scatti inediti - comprende un ampio resoconto sulla battaglia legale per l'eredità, per chiudersi con una serie di contributi e testimonianze di personaggi che hanno da raccontare, in esclusiva, il loro punto di vista “hendrixiano”: George Benson, Eric Burdon, Paolo Fresu, Pat Metheny, Franco Mussida, Beppe Severgnini, Fabio Treves, Carlo Verdone.

Enzo Gentile, milanese, giornalista professionista, hendrixiano da sempre, si occupa di musica e musiche da più fronti. Ha collaborato a un centinaio di testate, quotidiani e di ogni periodicità, pubblicato una ventina di libri, organizzato mostre e convegni, curato la direzione artistica di vari festival, operato per radio e televisioni; è docente all’Università Cattolica (Master in comunicazione). Dopo Jimi Hendrix (1990), Jimi santo subito! (2010), Hendrix ’68 –The Italian Experience (2018, con Roberto Crema), questo è il quarto volume dedicato all’artista che più ama.

Roberto Crema, collezionista hendrixiano dal 1970, è curatore dal 2008 del blog Jimihendrixitalia.blogspot.it e presidente dell’omonima associazione che promuove vari eventi (concerti, festival, mostre) dedicati al genio mancino di Seattle. Ha collaborato con radio e televisioni a programmi musicali dedicati a Jimi Hendrix. Nel 2014 ha prodotto il documentario Jimi Hendrix, Bologna 26 maggio 1968, presentato al Biografilm Festival. Nel corso degli anni ha collaborato alla stesura di testi dedicati a Jimi sia in Europa che negli Stati Uniti. Tra i suoi libri Jimi Hendrix in Italia 1968 (2010, con Caesar Glebbeek) e Hendrix ’68 – The Italian Experience (2018, con Enzo Gentile).

Proscenio, Sara Favarò a Fattitaliani: il teatro aiuta a vivere. L'intervista

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Oggi l’attrice e scrittrice Sara Favarò riceverà il “Premio Speciale per l’attività teatrale”, presso il Complesso Monumentale della Spasimo di Palermo sito in via dello spasimo n. 10, nel corso del Premio Internazionale Universo Donna. Per l'occasione reciterà un monologo teatrale in siciliano tratto dal suo lavoro teatrale “Viva Palermo e Santa Rosalia”, che l’artista porta in giro da tre anni con la compagnia teatrale Gruppo Arte Sikelia. Ne parla a Fattitaliani nell'intervista per la rubrica Proscenio.

In che cosa "Viva Palermo e Santa Rosalia" si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?
VIVA PALERMO E SANTA ROSALIA è, contemporaneamente, un poema in italiano che racconta la storia della Santa, anche alla luce di moderne scoperte, è un cantastorie siciliano scritto secondo la metrica popolare, è trascrizione delle partiture musicali delle canzoni che fanno parte dello spettacolo e, nella parte finale, è testo teatrale. Il tutto arricchito dalle illustrazioni di Tiziana Crivello. È quindi, poesia, narrativa, illustrazione, canto e teatro, tutto in un solo testo.
Quale linea di continuità, invece, porta avanti (se c'è)?
Porta avanti il discorso sulla rivalutazione del ruolo femminile nella storia. Rosalia Sinibaldi è una giovanissima donna che, a soli 12 anni, così come era uso farsi allora, venne promessa in sposa, ma che a 14 anni si ribellò ad un destino da altri pensato per lei e che se ne andò via da casa. Rosalia è una antesignana della ribellione femminile al maschilismo. Ella rifiutò colui che era stato designato come suo fidanzato dal padre e dal Re. Questi l’aveva promessa in sposa in seguito ad un suo atto di eroismo del giovane che, durante una battuta di caccia, lo aveva salvato dalle fauci di una belva. Rosalia non accettò di essere merce di scambio e decise di andare via da casa. A guidare i suoi passi è la sua conversione alla religione. Prima si rifugiò in un convento, ma decise di andare via. Lei voleva essere libera da schemi, mura e imposizioni. Decise di diventare eremita!
Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro? Racconti..
È avvenuto fin da piccolissima. Avevo 7 anni quando mi ritrovai protagonista di uno spettacolo dove oltre a cantare, recitavo scenette comiche. Poi c'è stata la scuola con le sue recite e non solo. Sono cresciuta con l'amore per il teatro. Nel 1976, con alcuni amici, abbiamo dato vita ad una compagnia teatrale che si esibiva costantemente in un locale di Mondello, "La Sirenetta". Incominciai a scrivere i primi monologhi,  testi poetici per melologo, e a recitare con diverse compagnie di teatro dialettale siciliano. Alla fine degli anni '70  ebbe inizio la mia lunga collaborazione con artisti come Ignazio Buttitta, Ciccio Busacca, Rosa Balistreri. Andavamo a recitare testi poetici e a cantare nei teatri, nelle scuole e nelle piazze siciliane e calabresi. Nel 1980 fondai una compagnia teatrale e musicale il cui nome, originariamente, era “Un Cori Tuttu u munnu” e che poi prese il nome di “Gruppo SIKELIA”. Con la mia compagnia ho recitato e cantato in Italia, Germania, Francia, Australia, Canada. Sono, anche, stata diverse volte ospite di trasmissione radiofoniche e televisive nazionali.
Quando scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?
No. È più facile che prendano le sembianze della gente comune a cui una storia può fare riferimento. Quando ho scritto “Dal Ventre della Terra”, ispirato alla canzone “Vitti ‘na crozza”, che di fatto è un canto di protesta dei minatori ai quali la Chiesa, in caso di morte in miniera, vietava le funzioni funebri e finanche il suono delle campane a morto, è chiaro che il mio pensiero è andato subito ai corpi curvi dei minatori, ai volti emaciati dei “carusi”, che hanno svolto quel ruolo nella vita.
È successo anche che un incontro casuale ha messo in moto l'ispirazione e la scrittura?
Sì. La vita è fatta di sincronicità. Mi viene in mente un testo che ho tanto amato: “La profezia di celestino” di James Redfield, con le sue “illuminazioni”. “La Prima Illuminazione avviene quando ci rendiamo conto delle coincidenze che si presentano nella nostra vita.” Spesso sono proprio gli incontri casuali che aprono la strada a nuovi orizzonti, nuove conoscenze, e perché no? a nuove ispirazioni.
Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona?
Niente timori e tanta curiosità. Quando un testo si consegna al pubblico o ad un regista, non si può pretendere che mi byabbiano il nostro stesso sentire, ed anzi è proprio il confronto che fa crescere.
Quando si porta in scena un proprio testo, ci si accorge di alcune sfumature "sfuggite" durante la scrittura?
Sì. A me è capitato.
Quanto è d'accordo con la seguente citazione e perché? "Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita" di Edoardo De Filippo.
La prima parte mi trova d'accordo, ma non la seconda. Nella vita reale ci sono anche tanti bravi attori.
Lei come spiegherebbe il Teatro per convincere chi non ha mai visto uno spettacolo?
Semplicemente dicendo che il teatro aiuta a vivere.
Possibile descrivere le emozioni di una prima?
Sono tante le emozioni, talvolta simili ed altre contrastanti che si riesce a provare, anche se possono distinguersi fasi diverse. Quella precedente la rappresentazione, quella durante, quella a sipario chiuso, e quella dell’indomani. Prima di andare in scena a dominare è il nervosismo mentre  nel petto scalpita un cavallo impazzito. Quando il piede attraversa la quinta e si poggia sul palco legnoso, segue la calma assoluta. Quello è il momento in cui si avvera la magia del dolce contatto tra l’attore e il suo mondo, mentre una impercettibile polvere si solleva al contatto, non vista da chi non sa guardare oltre il visibile. A conclusione e durante lo spettacolo a dominare è l’ebbrezza del suono distinto degli applausi che si fanno armonia che tutto concerta. Poi segue la fase post rappresentazione, che si concretizza nella ricerca di errori, dimenticanze e che si concretizza nella voglia, sempre crescente, di migliorarsi.
L'ultimo spettacolo visto a teatro? 
La splendida esibizione di un gruppo di danzatori Russi, a febbraio al Teatro al Massimo di Palermo.
Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?
Due grandi attori siciliani scomparsi: Rosina Anselmi e Angelo Musco.
Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
Non ho un testo che in assoluto posso indicare come il mio preferito. Ce ne sono tanti e di genere diverso. Amo molto il musical che mette in scena ciò che amo: recita e canto. Penso ad "Aggiungi un posto a tavola", "Romeo e Giulietta", "Cats", " Il gobbo di Notre Dame", "Jesus Christ Superstar", amo alcuni testi dialettali di Giovanni Girgenti, Nino Martoglio e non solo, e ancora come non amare il teatro verista, ma anche quello d’avanguardia. Purtroppo non ho un testo o un genere che amo in assoluto.
La migliore critica che vorrebbe ricevere?
Riuscire a compenetrarsi nell'anima di un fatto, un evento, un sentimento che da singolo si fa plurale, ossia mezzo di trasmissione comune di pensiero collettivo positivo.
La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
Di non suscitare emozioni.
Dopo la visione dello spettacolo, che Le piacerebbe che il pubblico portasse con sé a casa?
La soddisfazione di avere scavato dentro una storia, una situazione, ma anche dentro se stessi, stimolando la voglia di porsi domande.
C'è un passaggio, una scena che potrebbe sintetizzare in sé il significato e la storia di “Viva Palermo e Santa Rosalia”?
Il bisogno del popolo di ricorrere alla fede, come panacea ai mali che da solo non riesce a sconfiggere, e non come bisogno dell'anima.  Nel Seicento erano altre le Sante patrone di Palermo, ma poiché la peste perdurava, il popolo non si fece scrupolo a metterle da parte per acclamare Rosalia, Santa Patrona di Palermo, prima ancora che la Chiesa e il Senato la proclamasse tale. Il popolo, come cantato alla fine dello spettacolo, resta grato alla sua Santuzza e le riserva festeggiamenti annuali che hanno il loro punto focale nella storica frase che si eleva dalla voce entusiasta del Sindaco che, in coro con la cittadinanza, esclama: Viva Palermo e Santa Rosalia! Giovanni Zambito.

Delitti all’ombra dell’ultimo sole, il nuovo romanzo giallo di Erica Arosio e Giorgio Maimone

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Erica Arosio Giorgio Maimone sono tornati nelle librerie (fisiche e digitali) con un nuovo romanzo giallo dal titolo “Delitti all'ombra dell'ultimo sole” (Frilli Editore).

I due autori, dopo aver appassionato i lettori con la serie dell’avvocato Greta Morandi e del detective Marlon, ambientata nella Milano degli anni'60, si spostano in Liguria per raccontare un nuovo caso complesso, con nuovi personaggi che si muovono intorno a un locale dal nome suggestivo, esplicito omaggio alla canzone di Fabrizio De André
«Dopo Greta e Marlon, due protagonisti che indagano nel passato in storie spesso torbide che avevano bisogno di romanzi corposi, abbiamo avuto voglia di cambiare: ci siamo spostati nella Riviera di Levante che tutti e due conosciamo bene e in epoca attuale. Ai due protagonisti abbiamo sostituto una banda di venti persone anche se ovviamente non tutti collaborano in maniera uguale alla soluzione del caso. I cambiamenti non si fermano qui, il nuovo giallo è più svelto, solo 200 pagine e il tono molto più leggero, un libro in sintonia con l’estate che speriamo, ma questo non era premeditato, distragga dall’ansia di isolamento e mascherine».

LA TRAMA
Davide, filmaker ciondolante; Marco, padre di Davide e produttore di Albarola; Laura, anatomopatologa innamorata; Sergio, proprietario di un pub ristorante; Ettore, culturista, padrone di una palestra; Nanni di Rienzo, bluesman napoletano cieco; Ayew, chitarrista nero albino; Stecco, cuoco; Enrico, barista; Filippo, Attila, Adele, Agnese, Orsetta, Andrea, Gaia, fino al commissario Ortensia Ferraris e gli agenti Bacci, Cafiero e Caruso. Cosa hanno in comune tutti questi personaggi? Un locale: All'ombra dell'ultimo sole, una rotonda sul mare dove bere, mangiare e ascoltare musica, costruita lungo l'antico terrapieno ferroviario, tra Levanto e Bonassola. Una sera, sulla piccola spiaggia di sassi antistante, viene ritrovato il corpo senza vita di una bellissima donna. L'ha davvero portata il mare? O è stata volutamente abbandonata lì? È il primo di una serie di delitti che ruoteranno tutti attorno al locale. Un giallo in soggettiva, dove ogni singolo personaggio racconta la sua personale visione dei fatti: un protagonista collettivo fatto di 20 corpi e 20 teste.

GLI AUTORI
Erica Arosio e Giorgio Maimone, due milanesi doc che, dopo anni di giornalismo (lei tra Radio Popolare e “Gioia”, lui tra Canale 96 e “Il Sole 24 Ore”), si sono dedicati a tempo pieno alla narrativa.
Insieme hanno pubblicato “Vertigine”, “Non mi dire chi sei”, “Cinemascope”, “Juke-Box” e un racconto nella raccolta “Ritratto dell’investigatore da piccolo”, che fanno parte della fortunata serie ambientata negli anni'60 a Milano con protagonisti l’avvocato Greta Morandi e il detective Marlon.
Ma non solo di giallo si tingono le loro pagine: in coppia hanno infatti pubblicato anche “L'amour gourmet” , sulla Milano degli anni 80 e “A rincorrere il vento”, un memoire sul ‘68

Lucio Battisti Rarities in uscita il 25 settembre: singoli, versioni alternative, rarità e B sides

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Il 25 settembre uscirà “LUCIO BATTISTI - Rarities”, una raccolta di piccole grandi perle dello straordinario artista, distribuite nel corso degli anni in vari supporti: singoli, versioni alternative, rarità e B sides, che trovano in questo speciale cofanetto il giusto prestigio.

Da oggi, venerdì 24 luglio, Rarities” è disponibile in pre-order: https://SMI.lnk.to/LucioBattistiRarities

Rarities” sarà disponibile in due versioni, versione CD e versione LP, entrambe accompagnate da un commento traccia per traccia.

Lucio Battisti, musicista dal genio assoluto, dimostra inconsapevolmente di essere ancora una volta precursore dei tempi, perché in un momento storico dove il concetto di single track è tornato prepotentemente di moda, grazie alla fruizione in streaming della musica e sta nuovamente caratterizzando il mercato discografico italiano ed internazionale, lui lo avrebbe di certo intuito in anticipo, accorciando i tempi e bruciando la concorrenza.

Dopo oltre 50 dall'esordio di questo straordinario artista, possiamo ancora oggi apprezzare tutta la gamma delle sue produzioni, che vanno oltre i pezzi più conosciuti. In questa raccolta sono contenuti brani come la rara Extended Version di "Pensieri e Parole", “Le formiche” che fu scritto per Wilma Goich, “La farfalla impazzita” portato al Festival di Sanremo del 1968 dall’insolita coppia formata da Johnny Dorelli e Paul Anka e brani in lingua straniera.

Questa la tracklist completa di “RARITIES“Pensieri e parole” [Extended Version], “Per una lira”, “Vendo casa”, “Le formiche”, “La spada nel cuore”, “La folle corsa”,  “Perchè dovrei”, “La farfalla impazzita”, “Il mio bambino”, “Les jardines de Septembre”, “Toujours plus belle”, “Ma Chanson de libertè”, “La Colina de las Cerezas”, “Una Muchacha por Amigo”, “To Feel in Love”, “Only”.

CALVI FESTIVAL 2020, IN PROGRAMMA 33 EVENTI PER LA QUINTA EDIZIONE

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Calvi dell’Umbria si prepara ad offrire un mese ricco di eventi di qualità con il “Calvi Festival”. Giunta alla V edizione, la kermesse estiva, fiore all’occhiello del paese umbro in cui la qualità di vita è rinomata, vedrà ancora una volta la Cultura tornare protagonista attraverso le varie sezioni del Festival dedicate alla Danza, al Teatro, al Cinema, alla Musica, al Doppiaggio, all’Arte, agli Incontri.
Il direttore artistico Francesco Verdinelli  (compositore, musicista, regista) propone una programmazione fitta e ben articolata con un totale di trentatré eventi, ciascuno di particolare importanza. Tanti prestigiosi  artisti comeRicky Bonavita, Barbara De Rossi, Rita Marcotulli,Edoardo Siravo, Francesca Bianco, Carlo Emilio Lerici, Stefano Reali, Gaia Riposati, Massimo Di Leo, Martina Gatto, Nunzia De Stefano,contribuiranno a rendere il Calvi Festival ricco di contenuti. Quest’anno il Calvi Festival ha aggiunto una nuova sezione, l’Arte del Doppiaggio, che vedrà omaggiare alla carriera due grandi personalità del settore: il doppiatore, direttore del doppiaggio e attore Angelo Maggi e lo storico Gerardo Di Cola. Mentretornerà, per Calvi Cinema, la rassegna di eccellenza di cortometraggi che hanno partecipato al premio ‘Globo d’Oro’ della Stampa Estera in Italia.
 
Tutti gli eventi si svolgeranno nel suggestivo Giardino del Monastero delle Orsoline (ingresso da Piazzetta dei Martiri) mentre le due mostre di arte contemporanea saranno allestite all’interno, nell’Area Teatro. Il Calvi Festival si svolgerà nel rispetto delle vigenti regole di sicurezza anti-covid-19 perciò il numero di presenze fisiche sarà limitato e l’accesso sarà consentito soltanto previa prenotazione su vivaticket.com oppure direttamente presso il Punto Informazioni Turistiche in piazza Mazzini, 14 (telefono 3339615741).

Il Calvi Festival vuole portare emozioni e novità ed in questa quinta edizione vogliamo regalare dei bei momenti da ricordare. Grandi eventi e grandi artisti animerannol’estate calvese. I trentatré appuntamenti  in programma si svolgeranno nel rispetto delle norme vigenti in questo momento storico particolare -  afferma il direttore artistico Francesco Verdinelli–.  Calvi dellUmbria è un paese virtuoso che dedica grande attenzione alla cultura nelle forme più diverse, al rispetto della natura e delle regole. Il Calvi Festival ci offre l’opportunità anche quest’anno di far conoscere Calvi con le sue tradizioni, il suo paesaggio e la sua storia. L’Amministrazione comunale è fermamente convinta nel sostenere la cultura unita alla promozione del territorio e del turismo di qualità. Rivolgo un doveroso ringraziamento agli artisti e agli ospiti che interverranno e alle associazioni locali che hanno collaborato insieme all’Amministrazione comunale e all’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Calvi dell’Umbria”.

La cerimonia di inaugurazionedel Calvi Festival 2020avrà luogosabato 1 agosto alle ore 18.30 nei Giardini del Monastero delle Orsoline (con ingresso piazzetta dei Martiri) con la presentazione del programma da parte del direttore artistico M° Francesco Verdinelli. Al termine ci sarà un drink di benvenuto.
Successivamente (alle ore 19.30),come da tradizione, il Festival inizierà con la sezioneCalvi Danza  e sarà ancora una volta uno spettacolo firmato dal coreografo e registaRicky Bonavita dal titolo “Pulsazioni” (brani scelti) conla Compagnia Excursus/Pin Doc ad aprire l’intera kermesse. Coreografie  di Ricky Bonavita, musiche di Rachmaninov, Debussy, Schuberth, Saint Saens. Interpreti: Ricky Bonavita, Valerio De Vita, Enrica Felici, Yari Molinari, Emiliano Perazzini, Francesca Schipani. Nell’armonico narrarsi sulla scena, il movimento dei danzatori, vissuto tra incontri e relazioni, lascia il riverbero emotivo delle "pulsazioni dell'anima".

Di seguito, l’intero programma:

Domenica 2 agosto,alle 18.00 nell’Area Teatro del Monastero (al primo piano) per Calvi Arte: Mostra personale di pittura di Marco Marciani  a cura di Lorenzo Canova. La mostra rimarrà fruibile fino a sabato 8 agosto.
Mentre alle 19.15 per  Calvi Incontri” : Industrial design, light design, materiali e tecnologie innovativi si incontrano nella creazione di Ely Rozenberg.“Design come metodo di azione per risolvere problemi".

La programmazione prosegue da martedì 4 a giovedì 6 agosto ore 21.15, nel Giardino del Monastero, con la Rassegna cinematografica a cura dell’Associazione Viatores Umbro Sabini, per Calvi Cinema. In ordine cronologico:
-          “Tutta colpa di Freud” - di Paolo Genovese.
-          Nevia Prima assoluta con la partecipazione dell’attrice protagonista e della sceneggiatrice.
-          Pranzo di Ferragosto” -  di Gianni Di Gregorio.

Venerdì 7 agosto per la sezione  Calvi Teatroci saranno due eventi nel Giardino del Monastero.
Alle ore 18.00: "RiavviaItalia live. Walkabout-esplorazione partecipata radionomade” condotta da Carlo Infante (Urban Experience). Con Massimo di Leo e Gaia Riposati.
Alle ore 21.15 andrà in scena lo spettacolo “Diva Navi” di e con Gaia Riposati , Da un racconto di Alain Fleischer. Allestimento multimediale di Massimo Di Leo, musica di Marco Valabrega. allestimento multimediale di Massimo Di Leo, musica di Marco Valabrega.
Un battello, la sua navigazione, che si trasforma continuamente in una narrazione di avventure mirabolanti e visionarie. Uno spettacolo onirico che mette in gioco i linguaggi, in equilibrio sul filo della memoria proiettata, fra parola, immagine e note, fra teatro, arte e tecnologia, sul filo teso fra realtà e immaginazione, fra presenza e assenza pervasiva, fra la performance di Gaia Riposati sul palco nel cuore di Calvi e le note della viola e del violino in collegamento  On“Live” attraverso la rete.


Sabato 8 agosto alle ore 21.15, Calvi Teatro: “Il Diario di Adamo ed Eva”- recital a due voci (da Mark Twain). Con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti. Con i mimi Umberto Bianchi e Raffaella Zappalà. Regia di Francesco Branchetti. Mark Twain, attingendo al mito della Creazione narra come siano andate le cose tra l’uomo e la donna in chiave ironica e umoristica ma anche fiabesca e romantica e come possa essere nata l’attrazione tra i due sessi.

Domenica 9 agosto alle ore 19.00, Calvi Incontri:Nicola Fano (autore, regista e critico teatrale), ‘A cosa serve il teatro’, presentazione del libro Vite di ricambio. IntroducePino Milani.

Da lunedì 10 a mercoledì 12 agosto ore 21.15, Calvi Cinema. Sarà protagonista il Cinema con una rassegna deccellenza di cortometraggi che hanno partecipato al concorso  dellAssociazione della Stampa Estera in Italia,  il Globo d’Oro. Quest’anno una giuria professionale e il pubblico sceglieranno il migliore Cortometraggio. Fra di essi sarà presente anche un vincitore ai David di Donatello 2020.

Giovedì 13 agosto ore 21.15, Calvi Teatro:“Prometeo” (da Eschilo).
Con Edoardo Siravo, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Gabriella Casali. Adattamento e regia di Patrick Rossi Gastaldi. Prometeo non è un solo mito, è un modo d’essere dell’uomo nella storia di tutti i tempi. In scena l’attore Edoardo Siravo, vincitore, lo scorso 5 luglio, del prestigioso Premio Flaiano alla carriera.

Venerdì 14 agostoore 21.15per  Calvi Teatro: “OMAGGIO A Franca Valeri.Lina Battiferri,Condominio femminile”. Con Paola Lorenzoni e Nicola Buffa alla chitarra. Messa in scena a cura di Corrado Russo e Paola Lorenzoni. In questo spettacolo Paola Lorenzoni interpreterà le donne di Franca Valeri, prima donna autrice e attrice comica del dopoguerra.

Sabato 15 agostoore 21.15per la sezione Calvi Musica: Baraonna in concerto. Quattro voci e piano. Swing, mediterraneità, canzoni d'autore. In questa occasione il gruppo presenterà il suo nuovo lavoro discografico.

Domenica 16 agostoore 21.15, Calvi Teatro: “Il sogno di Ipazia” di Massimo Vincenzi. Con Francesca Bianco, Voce fuori campo: Stefano Molinari. Videografie: Giulia Amato. Regia di Carlo Emilio Lerici. Lo spettacolo ripercorre la storia di Ipazia, filosofa,astronoma e matematica pagana vissuta ad Alessandria d'Egitto fra il 300 e 400 d.C. . Donna-simbolo per generazioni, ha incarnato, in forme moderne, libertà e autonomia di pensiero.

Lunedì 17 agosto ore 21.15, Calvi Teatro: Ago, Capitano Silenzioso”, di e con Ariele Vincenti.
E' la storia di Agostino Di  Bartolomei e di un tempo che non c'è più, attraverso gli occhi di un ex Ultrà di Curva anni '80, cresciuto nella stessa borgata e amico d'infanzia di Ago.

Martedì 18 agosto ore 21.15, per la nuova sezione Calvi Arte del Doppiaggio: Serata Omaggio alla Carriera di Gerardo Di Cola e Angelo Maggi , a cura di Maria Rita Parroccini. Riflettori sull’Arte del Doppiaggio e la sua Storia. Cento anni dei miti del Cinema italiano, Federico Fellini e Alberto Sordi, analizzati dal punto di vista del doppiaggio dal Prof. Gerardo Di Cola.
-‘Il DoppiAttore, la Voce oltre il buio’: la pièce teatrale scritta, interpretata e diretta dall’attore, doppiatore e direttore di doppiaggio Angelo Maggi. Con proiezioni, interviste, aneddoti e momenti di doppiaggio dal vivo.

Mercoledì 19 agosto  ore 21.15, Calvi Incontri: Arch. Amedeo Fago (autore, regista e scenografo), “Le ceneri di Taranto”, presentazione del libro e video dello spettacolo.

Giovedì 20 agosto ore 21.15 per Calvi Incontri: Lia Francesca Morandini (costumista), “Fonti storiche per il mestiere di costumista”.

Venerdì 21 agosto ore 21.15, Calvi Teatro: “La Fine del Mondo - Concerto per Charles Aznavour” di Roberto Russo. Diretto e interpretato da Gianni De Feo. Al pianoforte Giovanni Monti. La musica e le canzoni di Charles Aznavour, interpretate da Gianni De Feo, con gli arrangiamenti di Giovanni Monti, si intrecciano abilmente con la trama drammaturgica in un racconto di Roberto Russo.

Sabato 22 agosto ore 21.15, sezione Calvi Teatro: “Cioccolato all’arancia” di e con Martina Gatto. Regia e supervisione drammaturgica di Dafne Rubini , direzione creativa Ivan Specchio,
suono Giulio Gaigher, luci Alessio Pascale, aiuto regia Federica Biondo.

Vincitore dei premi Miglior Spettacolo Miglior Attrice categoria One Wo(man) Show – concorso “Roma Comic Off”, V edizione. Vincitore del Primo Premio Premio del pubblico del concorso di corti teatrali “Autori nel cassetto, attori sul comò” XI Edizione – Teatro Lo Spazio, Roma.
Monologo comico della durata di 55 minuti.

Domenica 23 agosto ore 21.15: Calvi Memories: “C'era una volta ...Luoghi, Feste e Personaggi calvesi dei primi anni '80”.  Film - Documentario realizzato da Mauro Pacelli.

Martedì 25 agosto ore 21.15, Calvi Incontri:  Prof. Carlo Cereti (Università La Sapienza, Roma), “La missione archeologica italiana nel Kurdistan iracheno”

Giovedì 27 agosto ore 21.15, Calvi Incontri: Dott. Roberto Polillo (allergologo), “Intolleranze alimentari ai cereali. cosa c’è di vero”.

Venerdì 28 agosto ore 21.15, Calvi Teatro: “Storie di Spie” di Alberto Bassetti e Germano Rubbi. Con Fabrizio Bordignon, Martina Gatto, Paolo Pinelli, Germano Rubbi. Regia di G. Rubbi
Valerie Plame, ex agente della CIA, Fritz Kolbe diplomatico divenuto spia contro i nazisti e, per finire, un non meglio precisato agente del SIFAR dalle mille identità, svelano i retroscena delle loro doppie vite facendo emergere le dinamiche delle trame segrete che accompagnano la quotidianità delle ignare persone qualunque.

Sabato 29 agosto ore 21.15, Calvi Musica: “Omaggio a Morricone”. Attraverso i racconti di Stefano Reali, amico del geniale artista, ci addentriamo nel percorso musicale delle celebri composizioni. Con Flavia Astolfi (voce), Stefano Reali(piano e voce narrante), Stefano Nunzi (contrabbasso), Andrea Nunzi (percussioni), Gianni Oddi (sax e clarinetto).

Domenica 30 agosto ore 21.15, Calvi Musica: Marcotulli-Varela Duo in concerto . Rita Marcotulli (pianoforte), Israel Varela (batteria-voce, live electronics).
Un viaggio avventuroso l'incontro di Rita Marcotulli e Israel Varela, un viaggio alla ricerca di quei suoni che sono alla base di tutta la storia del jazz passando per sonorità ritmiche del flamenco, arabo e della musica indiana. Rita Marcotulli è una artista che ha avuto riscontri più che positivi con Pat Metheny, Pino Daniele, Palle Danielson, e anche nel mondo del cinema (Ciak d’Oro, Nastro d’Argento e David di Donatello per la miglior colonna sonora di Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo). Israel Varela ha suonato con grandi della musica come Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, George Benson, Mike Stern, Victor Bailey, Pino Daniele, e anche nel flamenco con artisti come Diego Amador, Jorge Pardo, Antonio Canales, Joaquin Cortes.

Dal 28 al 29 agosto, avrà luogo un evento speciale calvese delle tradizioni calvesi: la XX Mostra Mercato “Tra Pomi e Fiori” (l’unico appuntamento che si svolgerà in piazza Mazzini dalle ore 10 alle 19) organizzato dalla Pro Loco. Florovivaismo, pittura, botanica, artigianato. A cura della Pro loco di Calvi dell’Umbria.

Da giovedì 3 a sabato 5 settembre (ore 18,30/20.30), Calvi Arte: Mostra personale diAntonio Valan.Presentazione di Nicola Fano“Omaggio a Valan”(Antonio Valentini). Calvi dell’Umbria rende omaggio all’artista recuperando il filo rosso della memoria del borgo calvese nelle sue opere.

Sabato 5 settembreore 21.00: Calvi Musica: il Gran Concerto Finale a chiusura della quinta edizione del Festival. A cura dell'associazione Amici della Musica in collaborazione con il Comune di Calvi dell' Umbria.

Inoltre l’Arch. Giovanna De Sanctis  Ricciardone, nel corso del Festival, presenterà le sue opere degli anni ’80, “Abbracci/amanti, fate l’amore, non fate la guerra”,  presso lo Spazio Vetrina in piazza Mazzini.

Per informazioni si può visitare il sito ufficiale www.calvifestival.itoppure contattare il Punto Informazioni Turistiche (3339615741).



La novella siciliana “La banda” di Andrea Giostra selezionata dalla Giuria del “Concorso Letterario nazionale” di “Cultora” e di “Histonica edizioni” di Cesena per l’Antologia “Racconti siciliani 2020”

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Pubblicata l’edizione 2020 dell’Antologia “Racconti siciliani” a cura dell’Associazione “Cultora” e della casa editrice “Histonica edizioni” di Cesena. 
Il 15 giugno 2020 la Giuria di esperti del Concorso letterario nazionale promosso dall’Associazione “Cultora” e dalla casa editrice “Histonica edizioni”, ha selezionato, tra le altre, la novella siciliana inedita “La banda” del palermitano Andrea Giostra quale novella di rilievo culturale e popolare da inserire nell’Antologia di Racconti siciliani 2020 pubblicata dalla stessa casa editrice Histonica Edizioni di Cesena, e in vendita e in distribuzione da oggi (24 luglio 2020).
La novella “La banda” è liberamente tratta dal capitolo iniziale del romanzo inedito che porta lo stesso titolo, “La banda” appunto, dello scrittore siciliano Andrea Giostra.

Per ascoltare gratuitamente online da YouTube o da Facebook la lettura e interpretazione della novella “La banda”, recitata dagli attori di teatro Giovanni Carta e Emanuela Trovato, clicca qui:
da YouTube | Leggono Emanuela Trovato e Giovanni Carta
da Facebook | Leggono Emanuela Trovato e Giovanni Carta

Sinossi de “La banda”
«“La banda” è un breve novella ambientata nella Sicilia occidentale, in un paesino di collina che si affaccia sul Golfo di Castellammare, Montedoro (che in realtà è Montelepre, paesino siciliano molto noto nel mondo per altre vicende) e che domina tutta la vallata che dà sul Tirreno. È la storia della banda musicale di questa cittadina di cinque mila anime, gloria musicale dai primi dell’Ottocento fino ai primi anni del Novecento quando venne sciolta a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Dopo oltre venticinque anni, alcuni volenterosi musicisti professionisti del paese, artisti di fama nazionale e internazionale, decidono di farla rinascere con oltre sessanta bambini tra i 6 e i 10 anni.»

L’Antologia “Racconti Siciliani 2020”, VOL. 1
«Sicilia: isola dai mille volti, intrisa di tradizione e cultura, meta di viaggiatori e artisti. «Una terra necessaria a vedersi e unica al mondo», così come la definisce Guy de Maupassant, densa di colori, profumi e storie che vale la pena di narrare. Ecco il motivo che ci ha spinto a realizzare questa antologia: il desiderio di dar voce a coloro i quali amano questa terra e la rendono viva e bella giorno dopo giorno e a quanti, invece, la custodiscono nei loro ricordi più preziosi.»

Info e contatti:
Pagina Facebook ufficiale Histonica edizioni:
Sito web ufficiale Associazione Cultora:
Andrea Giostra, “La banda”, in AA.VV., Racconti siciliani 2020”Histonica Edizioni, Cesena 2020
L’autore Andrea Giostra
Interviste ad Andrea Giostra:

Il duo AlterEgo a Fattitaliani: il modo di esprimerci e le idee che abbiamo si completano sempre. L'intervista

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Panico è il singolo che segna il debutto discografico del duo romano AlterEgo, composto da Asia Chanel Beniamina Gigli e Leonardo AlbaniUn brano che vuole trasferire in musica le sensazioni generate da un attacco di panico, un sentimento che parte dalla mente e si diffonde in tutto il corpo, fino ad arrivare al cuore, da qui la scelta della copertina che accompagna il singolo. L’esplosività del ritornello è un invito ad affrontare il problema, mentre la scelta di suoni elettronici su un tappeto di strumenti classici e tradizionali nasce dalla volontà di creare uno stile nuovo, moderno ed orecchiabile. L'intervista di Fattitaliani.
Un singolo come "Panico" non può non nascere da un'esperienza personale o comunque vissuta da vicino. È così? Come nasce il tutto?
Il panico è un qualcosa di molto diffuso tra le persone ma in pochi ne hanno parlato in una canzone, è un argomento che come hai detto nasce da un’esperienza personale perché anche Asia ne soffriva, così come molte persone vicine a noi.
Sono sensazioni spiacevoli, che partono dalla mente e arrivano fino al cuore, fase descritta anche dalla copertina.
La scelta di questo brano è nata appunto dalla voglia di trattare un argomento che tocca molti ma di cui pochi parlano, e di dire allo stesso tempo, tramite l’energia che c’è nel ritornello, che non bisogna abbattersi mai, ma bisogna continuare a lottare per superarlo.
Un brano così impegnativo rende più difficile un debutto discografico oppure è stato subito accolto favorevolmente dagli addetti ai lavori?
In realtà non abbiamo pensato alle difficoltà che avremmo potuto incontrare a livello discografico, abbiamo solo pensato al parlare di un qualcosa di importante, in cui le persone potessero trovare supporto e riflettere.
In ogni caso per ora è stato accolto molto bene! Anche se l’argomento non è dei più “semplici” i feedback ricevuti ci hanno fatto davvero molto piacere perché significa essere riusciti ad esprimere nel modo giusto quello che avevamo in mente.
Ci sono state reazioni e commenti che vi hanno particolarmente fatto piacere?
Ci hanno fatto diversi complimenti molto belli, ad esempio ci hanno detto che siamo particolari, che il nostro stile è innovativo e che il messaggio arriva in modo diretto.
Ci fa piacere perché trovare una nostra dimensione, un sound o un modo di esprimersi particolare e non riconducibile ad altro è molto importante per noi, così come arrivare in modo diretto alle persone tramite il messaggio che vogliamo esprimere.
Come duo che cosa vi lega di più e invece quale elemento vi 'separa'?
La cosa che ci lega di più è sicuramente la musica, ma in particolare il modo di vederla, il modo di esprimerci e le idee che abbiamo si completano sempre, siamo costantemente sulla stessa linea d’onda e questo è una cosa veramente speciale.
L’elemento che ci “separa” ancora non l’abbiamo trovato e speriamo di non doverlo trovare!
Questo inizio è il preludio di un progetto più ampio? Ce ne parlate?
L’obiettivo nel breve termine è quello di realizzare un altro singolo e successivamente un EP o un album.
Intanto cercheremo di partecipare a concorsi di musica per metterci alla prova insieme ad altri artisti, come abbiamo fatto l’anno scorso arrivando in finale del premio De André all’Auditorium di Roma.

Da settembre inoltre ricominceremo con i live e siamo certi che ci saranno tante situazioni molto interessanti in cui potrete ascoltarci e tante sorprese. Giovanni Zambito.

Cenni biografici
Asia Chanel Beniamina Gigli, pronipote del celebre tenore Beniamino Gigli, e Leonardo Albani sono gli AlterEgo. Due compagni universitari che dai banchi diurni de “La Sapienza” chiudono nel cassetto lo studio dell’ingegneria e nelle serate romane fanno vibrare all’unisono il loro AlterEgo musicale. Asia, pianista classica, laureata presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma; Leonardo, cantautore onemanband, suona la chitarra da autodidatta e si dedica alla scrittura di canzoni fin da quando è piccolo. Due anime antitetiche volte a un’unica passione, la musica, che decidono di fare loro dedicandosi alla composizione e alla scrittura di brani e testi propri. Unendo le proprie conoscenze artistiche e sperimentando continuamente nuove soluzioni danno vita a un genere fresco e originale in cui il pop cantautorale si fonde con suoni elettronici che fanno da sfondo alle armonie delle loro voci. Hanno all’attivo diversi concerti nei locali di Roma ma anche partecipazioni a importanti contest come il Tour Music Fest. Inoltre nel 2019 sono finalisti tra migliaia di partecipanti in tutta Italia del Premio Fabrizio De André 2019. A luglio 2020 pubblicano “Panico”, singolo che segna il loro esordio discografico.


Il progetto artistico “Al Tribeca” di Natalia Simonova visibile gratuitamente online

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“Al Tribeca” di Natalia Simonova con Gabriel Napoleone Elbano. Dal 28 luglio 2020 è visibile gratuitamente online su YouTube, Facebook e Instagram.
Per ascoltare il videoclip da YouTube Facebook clicca a seguire:

Dal 28 luglio 2020 è visibile gratuitamente online su YouTube, Facebook e Instagram il progetto artistico “Al Tribeca” di Natalia Simonova che nasce nei mesi di profonda solitudine che ha attraversato i nostri cuori nel difficile periodo da Pandemia da Covid-19“con la speranza di ritornare alla vita!”… Il testo teatrale è liberamente tratto dal racconto siciliano “Al Tribeca” di Andrea Giostra, che fa parte della raccolta inedita di novelle di Sicilia “Mastr’Antria e altri racconti”. Si parte con un video-collage-musicale e si prosegue con una sceneggiatura teatrale internazionale.
Natalia, regista, attrice e produttrice italo-russa che vive a lavora a Roma, si è innamorata di questo testo di Sicilia, lo ha prodotto e sceneggiato come progetto artistico internazionale in condivisione con Roma, Barcellona, Tbilisi Palermo«La produzione artistica “Al Tribeca” – dice Natalia Simonova - sarà proposta come spettacolo teatrale nei circuiti dei teatri in Russia, in Georgia, in Spagna. Durante i mesi di Lockdown dovuti alla Pandemia da Covid-19, nello spazio chiuso di una stanza di casa mia, ho cercato di trovato le energie spirituali e artistiche per creare in solitudine fisica qualcosa di speciale condividendolo online con artisti che stimo e con i quali ho avuto il piacere di collaborare in altri progetti artistici internazionali. È stato un lavoro artigianale fatto in casa durante i mesi di chiusura forzata a causa del Covid-19, utilizzando i pochi strumenti di cui disponevo, con la speranza di ritrovare le mie energie creative e di poter riprendere presto la mia vita artistica».
Sinossi:
La protagonista della storia, Maria, è una donna dei nostri tempi che vuole vivere intensamente e vive le sue passioni e i suoi amori visceralmente, che potremmo descrivere con queste parole tratte dal racconto: «Sì, viva! Perché vivere significava tutto quello per Maria. Non avrebbe vissuto se le fosse stata derubata la possibilità di amare. Non avrebbe vissuto se le fosse stata derubata la possibilità di sperimentare le sue passioni. Non avrebbe vissuto. Sarebbe stata un’altra donna. Una donna derubata delle sue pulsioni vitali. Una donna derubata della sua curiosità di vivere emozioni violente e devastanti. Una donna derubata della sua anima. Una donna morta.»
Enrico rappresenta l’uomo che malgrado le ferite subite, ama e desidera incondizionatamente la sua donna, Maria, e per tenerla a sé, le garantisce sicurezza, benessere, agiatezza, premurandola dei suoi sguardi, dei suoi abbracci, nella speranza di non vederla andare via per sempre.
“Al Tribeca” ha altri interessanti protagonisti che gli spettatori ascolteranno in anteprima streaming. La storia racconta uno spaccato della vita quotidiana tra Bologna e Palermo di fine Novecento dove dinamiche amorose e passionali arricchiscono di mistero e di fascino due delle città più belle d’Italia, la prima nella splendida Emilia-Romagna, la seconda capitale indiscussa d'arte e di cultura del Mediterraneo attraversata da millenni da storie travolgenti e uniche.

GLI ARTISTI:
Natalia Simonova è attrice internazionale, regista e produttrice teatrale di origini russe, ma che vive e lavora a Roma nei teatri più noti della capitale. Natalia è nota nel mondo del teatro italiano per le sue recite e regie nella interpretazione e rappresentazione teatrale delle grandi donne del Novecento.
Gabriel Napoleone Elbano è attore, scrittore, giornalista e autore italo-georgiano. Vive e lavora a Barcellona e si occupa di progetti artistici e culturali di rilievo internazionali. È corrispondente dalla Spagna per la principale TV georgiana.
Natia Maglakelidze, Nana Kurashvili e Tamar Maglakelidze sono musiciste della Georgia, violinista la prima, pianista la seconda, flautista la terza. Hanno realizzato centinaia di concerti, festival e performance musicali con diversi stili e produzioni (colonne sonore di film, jazz, musica georgiana, folk), e sono seguiti da decine di migliaia di follower della Georgia e di tutto il mondo.

Natalia Simonova:

Gabriel Napoleone Elbano:

Nati Maglakelidze:

Nana Kurashvili:


Andrea Giostra:
Interviste ad Andrea Giostra | Play List di YouTube

“Mastr’Antria e altri racconti”, raccolta di racconti siciliani inediti, pagina ufficiale Facebook:

Credit Ph. Di:
Francesco Bianchi, Gvantsa Maghlakelidze ,Roberto Granata, Lukan, Gisel Romero ,David Kopa , Kate G, Andres Maldonado , Ucha Abuladze.
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