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Maurizio Nichetti, il 12 ottobre esce il libro “Parola al mimo” dedicato al Maestro del Cinema Italiano

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Sarà presentato sabato 12 ottobre alle ore 14:00, all’interno del Festival Stranimondi di Milano, il libro “Parola al Mimo” primo volume della collana Voci di Dentro, dedicato al Maestro del Cinema Italiano, Maurizio Nichetti, anch’esso presente all’incontro con il pubblico.

Il libro, edito da Asylum Press Editor e Imp[O]ssible Book, è un viaggio fatto di racconti, cinema, riflessioni, studi e immagini su uno dei registi più surreali del nostro cinema, innovatore e precursore dei tempi, capace di sperimentare e segnare indelebilmente il cinema di animazione italiano e non solo.

“Parola al Mimo” è un volume denso di significato, all’interno del quale una lunga chiacchierata con il Maestro milanese ci consente di ripercorrere non solamente il suo cinema e lo sviluppo delle tecnologie che hanno segnato gli ultimi 40 anni, ma soprattutto di contestualizzare un cinema all’interno dell’evoluzione sociale del nostro paese. Dai primi esperimenti di animazioni presso lo studio Bozzetto, agli sviluppi e alle idee condivise con Guido Manuli, passando per le stravaganze televisive di Quo Vadiz? e in Pista!, e a quell’intervista a Silvio Berlusconi mai andata in onda.

Maurizio Nichetti ha ridisegnato le intenzioni cinematografiche di un genere in progressivo sviluppo sfidando pellicole come Fantasia e Chi ha incastrato Roger Rabbit, arrivando a ridefinire il senso intero dell’accezione animazione. 

All’interno del volume, curato da Claudio Miani e Gian Lorenzo Masedu, sono presenti tre saggi tecnici, un’intervista al Regista, fotografie e disegni inediti, alcuni dei quali firmati tra gli altri da Giorgio Cavazzano, Leo Ortolani, Furio Scarpelli. 

Leopardi, 200 anni d'infinito

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Poesia e pittura nel bicentenario dell’idillio leopardiano, in un libro di Intermedia Edizioni

Duecento anni fa il ventunenne Giacomo Leopardi completava “L’infinito”, quindici endecasillabi sciolti destinati a diventare tra i brani più celebri della letteratura italiana. A distanza di due secoli, quarantasette poeti e quattordici artisti contemporanei, da ogni parte d’Italia, ne hanno rielaborato, ciascuno a proprio modo, le suggestioni, rendendo omaggio al canto leopardiano sulla pagina e sulla tela, attraverso poesie e quadri.
È nato così “Duecento anni d’Infinito. 1819-2019”, antologia curata da Cinzia Baldazzi, critico letterario, e Maurizio Pochesci, curatore d’arte, e pubblicato da Intermedia Edizioni di Orvieto (pp. 150, € 12). Il volume, di circa 150 pagine, è aperto da un saggio di Cinzia Baldazzi, scrittrice e critico letterario, e da una cronologia essenziale curata da Claudio Camerini. Il corpo centrale è costituito dalle 94 poesie, due per ciascun autore, e da un inserto a colori con le riproduzioni di 14 quadri e disegni. In copertina la litografia “Il tempo infinito” di Maurizio Pochesci.

“Duecento anni d’infinito” verrà presentato sabato 12 ottobre a Roma, alle 17.00, presso la Biblioteca Villa Leopardi, con l’intervento di poetesse e poeti, pittrici e pittori partecipanti al libro. Presenti l’editrice Isabella Gambini e i curatori Cinzia Baldazzi e Maurizio Pochesci. Conduce l’evento Alessandro Ristori.

«Niente come un verso o un’immagine riescono a condurre oltre i confini dello spazio e del tempo», spiega Isabella Gambini di Intermedia Edizioni: «La potenza della parola è immensa, così come lo è il sentimento che essa è in grado di rappresentare e trascendere. Consapevole di questo, da editrice, ho sempre creduto e continuo a credere nella poesia, per far scoprire e riscoprire il gusto della scrittura e della lettura anche a coloro che se ne sono dimenticati o non l’hanno ancora coltivato».

La prima uscita ufficiale del libro è avvenuta a Torino, alla 32^ edizione del Salone Internazionale del Libro (9-13 maggio), nello stand espositivo della Regione Umbria. È stato poi presentato il 18 maggio a Lugnano in Teverina all’interno della manifestazione “Fili diVersi e Infiniti”, realizzata nell’ambito del Maggio dei Libri, curata della locale amministrazione comunale e dal Premio Letterario Città di Lugnano, in collaborazione con Intermedia Edizioni. Il libro è stato presente al Menotti Art Festival - Art in the City (Spoleto, 27-30 settembre) e alla manifestazione Umbria Libri (Perugia, 4-6 ottobre). 

Il volume contiene i versi di Elvio ANGELETTI, Sandro ANGELUCCI, Saveria BALBI, Maria Luisa BANDIERA, Roberto BENATTI, Donatella CALÌ, Nunzio CAMMARIERE, Fiammetta CAMPIONE, Paola CAPOCELLI, Annalena CIMINO, Alessandra COSTANZO, Gianfranco CURABBA, Antonio DAMIANO, Alessandra DE MICHELE, Giorgio DELLO, Umberto Donato DI PIETRO, Simona FABBRIZIO, Alexandra FIRITA, Nicola FOTI, Cinzia GARGIULO, Graziano GISMONDI, Giuseppe GUIDOLIN, Rita LAGANÀ e Domenico SACCO, Andrea LEPONE, Nicolò LUCCARDI, Angelo MANCINI, MAPI, Roberto MASSARO, Maurizio MINNITI, Terry OLIVI, Nadia PASCUCCI, Maurizio POCHESCI, Patrizia PORTOGHESE, Pasquale REA MARTINO, Alessandro RISTORI, Rosanna SABATINI, Rosetta SACCHI, Carmelo SALVAGGIO, Concezio SALVI, Salvatore Armando SANTORO, Nando SCARMOZZINO, Otello SEMITI, Lorenzo SPURIO, Carla STAFFIERI, Mario Pino TOSCANO, Fabrizio TRAINITO, Daniela VIGLIANO.

Le immagini riportate nel volume sono opere degli Artisti Mariarosaria ABBATE, Rossana BARTOLOZZI, Giampaolo BERTO, Donatella CALÌ, Mauro CAMPONESCHI, Alessandra DE MICHELE, Cesare ESPOSITO, Luciano FABBRIZIO, Patrick PASSINI, Simona PICONE, Maurizio POCHESCI, Flavia POLVERINI, Marisa TAFI, Luciana ZACCARINI
Nota introduttiva

Duecento anni orsono, forse in primavera, il ventunenne Giacomo Leopardi completava “L’infinito”, quindici endecasillabi sciolti destinati a diventare tra i brani più celebri della letteratura italiana. I versi scritti a Recanati avanzano dunque da due secoli tra l’immaginario collettivo per giungere intatti ai giorni nostri, lontani dall’oblio, mai sfiorati dall’ovvio, imparati a memoria, tradotti nelle maggiori lingue del pianeta. Mai la critica letteraria ha trascurato esegesi dotte e commenti puntuali, sempre il mondo della cultura ne ha coltivato la memoria, ininterrottamente le istituzioni scolastiche li hanno collocati in posizione di primo piano. Persino i mezzi di comunicazione di massa, l’industria culturale e la pubblicità li hanno accolti in forme parafrasate, a volte distorte, ma con un fondo di trasporto e rispetto.

Oggi, a distanza di molti anni, quarantasette poeti e quattordici artisti contemporanei, da ogni parte d’Italia, hanno rielaborato, ciascuno a proprio modo, le suggestioni del “L’Infinito”, rendendo omaggio al canto leopardiano sulla pagina e sulla tela, in poesia e in pittura. Alcuni hanno tratto ispirazione dalla struttura del lessico, dall’impronta biografica dell’autore, dai luoghi originari e dall’incontro di essi con la fantasia di un hic et nunc a se stante; altri hanno reso tributo al grande recanatese scovando echi e risonanze di quel sublime mondo interiore; l’attenzione alla scrittura ha accomunato le composizioni in metri classici e l’utilizzo del verso libero; la potenza del canto ha nutrito estrose sfumature figurative e ispirato complesse tracce astratte.

Testimonianze tutte, in ogni caso, della vitalità e della potenza, della passione e dell’eleganza, di un “infinito” oggi più che mai “presente”: e non solo perché non ha termine, ma soprattutto in quanto è sempre lì a iniziare di nuovo, senza sosta. 
(c.b., m.p.)

Alessandra Nicita, uscito il nuovo singolo della cantautrice pugliese "PER NESSUN MOTIVO AL MONDO"

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disponibile nelle radio, sulle piattaforme digitali e negli store "PER NESSUN MOTIVO AL MONDO" (prodotto da PopArt e distribuito da Azzurra Music) il nuovo singolo di ALESSANDRA NICITA, in finale per il Premio "Mia Martini 2019".

"PER NESSUN MOTIVO AL MONDO" commenta la cantautrice: "E' un grido di speranza, un inno alla vita e alla voglia di non arrendersi mai". Le note, la melodia e il ritmo ricordano un approccio malinconico ma al tempo stesso vivo e poetico in stile cantautorale.
Chi ha avuto la fortuna di conoscere Alessandra Nicita comprende il talento e l'umiltà di una cantautrice forse d'altri tempi. Un'artista poliedrica, che sa passare da brani leggeri seppur impegnati socialmente, come il suo singolo "Carolina Carolina", a brani di maggiore profondità come questo che la vede tra i finalisti del Premio Mia Martini.
Il testo scorre veloce e aiuta a pensare che nella vita non ci si deve arrendere e si deve restare sempre se stessi. Un testo che Alessandra ha scritto quasi di getto, come spesso capita ad un artista ispirato.
Il brano "PER NESSUN MOTIVO AL MONDO" è stato realizzato con la direzione artistica di Mauro D'Angelo.
Alessandra Nicita nasce il 5 febbraio a Nardò (Lecce). È scrittrice, cantautrice e poeta. Vive e lavora a Bologna. Nel corso della sua carriera artistica ha ricevuto, tra gli altri, una targa d'argento al "Mare Festival - Premio Troisi" e un riconoscimento per la miglior colonna sonora del film "Credo in un solo padre" per la regia di Luca Guardabascio. L’incontro con Lucio Dalla ha rappresentato un passaggio fondamentale per la cantautrice, perché ha segnato il suo percorso artistico, come lei stessa ha più volte affermato. Ad agosto 2019 all’interno della rassegna Lungo il Tevere tenutasi a Roma, moderata dal regista del Ruggito del Coniglio di Rai Radio 2, Paolo Restuccia, si è esibita con alcuni suoi brani. Con il brano "Per nessun motivo al mondo" è tra i finalisti della XXV edizione del Premio Mia Martini, prestigioso riconoscimento musicale nato 25 anni fa per volontà del regista Nino Romeo a Bagnara Calabra, città natale di Mia Martini e diventato uno degli appuntamenti artistici più importanti d'Europa.



Opera, Salome Jicia è Giovanna d'Arco: mai cantato un ruolo così difficile. L'intervista di Fattitaliani

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Alla Monnaie di Bruxelles sabato 12 e mercoledì 16 ottobre arriva "Giovanna d'Arco," settima opera di Giuseppe Verdi in versione concerto: nel ruolo del personaggio c'è la soprano georgiana Salome Jicia che Fattitaliani ha intervistato. Il cast.

Rispetto alla messa in scena completa, un'opera in concerto quali vantaggi e svantaggi potrebbe presentare?

Come ruolo è abbastanza complesso: si chiede tanto alla cantante, dunque è difficile -rimanendo ferma- trasmettere quelle emozioni, quel carattere deciso e semplice allo stesso tempo. Stare in scena fra scenografia e costumi sicuramente aiuta moltissimo. Per me è un debutto e sono preoccupata (ride, ndr).
Non potrebbe costituire anche un vantaggio il fatto di essere concentrata solo sul canto...?
Certo, anche. Sto provando da un mese con la pianista: non ho mai cantato un ruolo così difficile. Ci sono veramente tanti punti in cui Verdi ha messo in difficoltà il cantante.
Una bella sfida...
Sì.
Dal punto di vista storico cosa pensa di Giovanna d'Arco?
Rispetto alla donna Elvira che ho interpretato a Roma devo dire è un personaggio completamente diverso: se la prima è molto isterica, Giovanna è una donna eroica, nobile, guerriera.
Secondo Lei, Giuseppe Verdi cosa voleva rappresentare di Giovanna d'Arco?
Voleva un personaggio abbastanza sensibile e allo stesso momento molto forte: mantenere queste due linee non è questione di professionalismo o esperienza. Quando ha scritto l'opera lui era ancora giovane e si vede che lui cerca ancora il modo di esprimersi per poi diventare il Verdi che conosciamo.
La Monnaie nel presentare l'opera ha scelto la frase "Va' sul campo di battaglia": a lei è stato mai detto?
No, (ride, ndr): già il lavoro di cantante ha questo significato. Noi cantanti siamo messi così. I cantanti devono conquistare il pubblico, saper gestire il tempo, controllare la scena, la possibilità di far vedere cosa possiamo fare.
C'è stato un punto della sua carriera in cui Lei ha detto a sé stessa "ce l'ho fatta!"?
Ci sono stati i momenti dove c'erano i dubbi, ma penso che sia normale, fa parte della crescita e del cambiamento; anzi, direi che è necessario per chi fa musica.
Secondo Lei, la storia verso le donne è stata giusta?
No, certo che no: le donne sono state trattate molto male nel periodo di Giovanna d'Arco. Adesso cominciano ad avere peso, e far capire che hanno potere e non rappresentano più il "sesso debole". Possiamo fare tutto: prima la donna era schiava e forse ancora oggi nel mio Paese la donna è ancora trattata così.
È ancora così?
Ci sono piccole città dove la gente non ha allargato il proprio punto di vista e la pensano così: dobbiamo lavorare ancora tanto.
Torna spesso nel suo Paese?
Sí, io abito in Georgia e mi sposto da lì. Mantenere forte il legame con le mie origini mi aiuta tantissimo. Per me avere il supporto della famiglia è importante: penso sempre a quando mia madre mi diceva e incoraggiava a fare le cose che forse nemmeno io pensavo fossi in grado di fare. Giovanni Zambito.



La7, cucina e salute insieme ne "L’ingrediente Perfetto" con Capua-Mech dal 13 ottobre

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Arriva L’ingrediente Perfetto, il nuovo programma settimanale di cucina in onda dal 13 ottobre, tutte le domeniche, alle 11.00, su La7, condotto da Roberta Capua con la partecipazione dell’esperto di alimentazione Gianluca Mech. Qual è l’ingrediente perfetto? La salute ed il benessere nei nostri piatti. Ogni domenica, nella splendida cornice di una serra immersa nel verde della campagna romana, l’elegante Roberta Capua ci aprirà le porte della sua cucina per svelarci, di volta in volta, i suoi “ingredienti perfetti” per la preparazione di piatti semplici, gustosi e naturalmente sani, perché la salute inizia a tavola.  Ogni “ingrediente perfetto” sarà introdotto da un breve servizio filmato sul territorio che ne racconterà la storia, la filiera produttiva e qualche piccola curiosità. Il “benessere” e la “salute a tavola” saranno il fil rouge del programma che avrà al suo interno un focus di approfondimento con il guru della dieta chetogenica Gianluca Mech. In questa rubrica, Roberta e Gianluca, partendo sempre dalla presentazione di un “ingrediente perfetto”, si cimenteranno nella preparazione a quattro mani della vera “ricetta della salute”, raccontando di ogni ingrediente le virtù benefiche.
“Il nostro non è il classico programma di cucina, perché oltre a preparare i vari piatti cercheremo di offrire delle valide informazioni sui prodotti utilizzati in un’atmosfera armoniosa” dichiara entusiasta Roberta Capua. Le fa eco Gianluca Mech, che aggiunge: “Mi piacerebbe, attraverso questa mia partecipazione al programma, riuscire a far capire ai telespettatori che cucina e salute possono andare di pari passo. Un buon piatto, infatti, può diventare non solo un piacere per il palato ma anche un efficace antidoto per mantenersi in forma”. 
L’ingrediente perfetto un programma di Elio Bonsignore prodotto in esclusiva per La7 dalla Me production.  

Mary Poppins il Musical, regia di Federico Bellone dal 17 ottobre al Sistina

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Al Teatro Sistina dal 17 ottobre al 6 gennaio 2020 “Mary Poppins Il Musical” con Giulia Fabbri nel ruolo della protagonista e con Davide Sammartano, Alessandro Parise, Alice Mistroni, Floriana Monici, Claudio Pignotti, Giulietta Rebeggiani, Margherita Rebeggiani, Riccardo Antonaci, Federico Coccia, Stefano De luca. Simona Patitucci, Donatella Pandimiglio, Antonela Morea, Roberto Tarsi, Lucrezia Zoroddu Bianco, Andrea Spina. Regia di Federico Bellone..
Per la prima volta in Italia e in lingua italiana con un’orchestra dal vivo composta da tredici elementi e diretta da Andrea Calandrini. Porterà l’italianità all’estero.
Piparo “Non facciamo più apprendistato dagli stranieri”. Sarà lo spettacolo con il quale festeggeremo il Capodanno
La sera della prima ci sarà un’inaugurazione in grande stile, degna del Sistina.
Nasce nel 2005 da due produttori Disney: Cameron Mackintosh e da Thomas Schumacher per Disney Theatrical Production.
La produzione italiana è curata da WEC – Word Entertainment Company.
Alessandro Padovan in loro rappresentanza “Con Mary Poppins riusciamo ad emozionarci e a guardare anche oltre.
Roma è una città difficile ma da maggio ad oggi, abbiamo già venduto ventimila biglietti.
Mary Poppins fa sì che i bambini siano amati in famiglia.
Il copione è stato scritto basandosi sul Film ma anche su tutti i libri scritti.
Sono state mantenute tutte le canzoni che il pubblico conosce.
La traduzione e l’adattamento del libretto è stato curato da Alice Mistroni.
Coreografie di Gillian Bruce.

Federico Bellone: il Cast ha uno spettro di età molto ampio ed è una cosa meravigliosa perché c’è uno scambio di opinioni che serve moltissimo ad andare avanti e fa crescere lo spettacolo.
Simona Patitucci (MRS. CORRY):
Abbiamo giocato con il personaggio, trovando una chiave di lettura. E’ un cammeo ma non pensavo acchiappasse così tanto il pubblico. Abbiamo creato un linguaggio che affonda nel nostro Teatro italiano.
Donatella Pandimiglio (Vecchietta dei Piccioni) : Anche se è un piccolo ruolo, sento la responsabilità. Ci metterò tutta me stessa e il mio cuore per il Teatro e le cose emozionanti e belle che ho fatto nella mia carriera.

Elisabetta Ruffolo

REALIZE NETWORKS LANCIA REALIZE ACADEMY

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Una nuova e importante realtà si va ad aggiungere al mondo di  Realize Networks, l’agenzia di comunicazione per brand e  management di talent, unica in Italia dedicata alle celebrities  del mondo del food fondata 10 anni fa da Pasquale Arria, attuale CEO. Forti dell’esperienza maturata nella comunicazione digitale,  il team di Realize Networks ha ideato e creato un nuovo strumento in cui il know how e le passioni dei talent si incontrano con l’interesse e i sogni dei loro follower. Nasce infatti  Realize Academy, una vera e propria accademia votata al mondo digitale, che raccoglie una serie di masterclass di formazione di alto profilo, per tutti coloro che intendono acquisire competenze tecniche non solo sulla comunicazione legata al food & beverage, ma anche per chi vuole ampliare le proprie conoscenze su tutte le più specifiche competenze dai talent di Realize, che metteranno a disposizione degli utenti le loro abilità per contribuire ad ampliare  le strategie di crescita degli utenti nei propri settori di riferimento. Un “polo” di alta formazione professionale, grazie all’opera e all’esperienza dei talent che fanno parte dell’agenzia milanese, oramai vere e proprie web stars, che avranno il compito di dare una mano a chi vuole rafforzare la propria expertise.
 
SI PARTE CON IL FOOD AI TEMPI DEI SOCIAL: MARCO BIANCHI
 
Come si comunica il cibo raccontando una storia ed emozionando le persone? Quali sono le piattaforme social vincenti e come devono essere integrate in un piano editoriale? In che modo i video e le stories sono e saranno sempre di più strumenti di visual storytelling premianti? Di tutto questo e delle nuove frontiere del Food Social Media Marketing si parlerà durante il corso che inaugura  Realize Academy, il prossimo 16 Novembre 2019.
Sarà Marco Bianchi, - Food Mentor e divulgatore scientifico per Fondazione Veronesi –  il protagonista  della prima Masterclass “Comunicare il cibo sui social network: le nuove frontiere del visual marketing”. Marco Bianchi spiegherà le tecniche più efficaci per orientarsi nel settore della comunicazione e dei social dando le giuste indicazioni per raccontare al meglio il proprio potenziale. Si parlerà di nuovi trend del marketing e dello storytelling applicato al settore del Food & Beverage. La Masterclass è rivolta a tutti coloro che operano a vario titolo nell’industria del Food: produttori, distributori, ristoratori, chef, food blogger, food event manager.
L’obiettivo di questa prima Masterclass è di illustrare le strategie del Food Social Media Marketing - che stanno cambiando e cambieranno il modo di fare marketing nel Food & Beverage - le tecniche per produrre contenuti visual di qualità e di trasferire il know how necessario per utilizzare al meglio tutti gli strumenti messi a disposizione dalle piattaforme social. Un passo fondamentale per farsi conoscere da un pubblico più ampio, emozionare i follower e rendere efficace la comunicazione per le aziende, i ristoranti o i blog, aumentando sempre di più la fan base.
Al fianco di Marco Bianchi ci saranno Gianluca Mottola, Client Solution Manager di Facebook Italia - Omar Rashid, Regista, produttore e designer - Sara Porro, Giornalista e scrittrice.
 
Per informazioni sulla partecipazione: academy@realizenetworks.com
 

Cosa c'è dietro un piatto di meatballs

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Una tv italiana realizza un programma per cercare gli ‘italiani puri’ partendo dalla scelta di piatti. Il risultato? Supponenza, arroganza e scarsa conoscenza. di Letizia Airos Soria *

Non sono riuscita a guardarlo tutto. Probabilmente non capiterà la stessa cosa ad altri. Soprattutto in Italia. Tutto sommato New York tira ancora, qualsiasi cosa si racconti di lei. Ma i miei 25 anni negli Stati Uniti si ribellano, chiedono giustizia, si indignano. Parlo di quel programma italiano dove un ristoratore diventa il conduttore,  si auto proclama ‘guru del gusto italiano’ e quindi della cultura culinaria italiana Il format non ha niente di nuovo. Si tratta di una di quelle gare, ormai trite e ritrite, che vengono proposte in maniera insistente negli ultimi anni. Lo scopo apparente è quello di assegnare il premio/titolo al miglior ristorante italiano nel mondo fuori dall’Italia. Lo scopo vero, forse, è semplicemente quello di seguire quel filone che comunica urlando, provocando, usando male i social, senza troppa fatica. Basta andare su YouTube e vedere con che volgarità viene poi commentata una concorrente, Rossella Rago. Questo solo perché colpevole di aver portato all'attenzione un piatto italo-americano. Questo il format. Tre concorrenti e anche giudici, scelti sul luogo, si sfidano in ogni puntata, accompagnando il conduttore nel ristorante preferito. Così mangiando commentano, si raccontano, votano i piatti. La puntata di cui vi voglio parlare è la prima (ma immagino non sarà l’ultima) girata a New York. Sono fuori Manhattan. Impossibile quindi non affrontare il tema della cucina italo-americana. Dico affrontare e non usarlo per i propri scopi, come accade nel programma di cui vi parlo.

Il tono di superiorità, paternalistico, da grande sapiente ma neanche tanto professionale e quindi non convincente, del conduttore, non promette bene fin dalle prime battute della puntata. Non è proprio simpatico. Tanto meno autorevole. Il ristoratore e ‘guru autoeletto’ cerca, in qualche modo, di copiare l’atteggiamento degli chef di Masterchef, ma proprio non lo sa indossare.  E’ lui il portavoce e il rappresentante di una sorta di autenticità dei piatti, dunque, secondo lui, di italianità. Lo fa con atteggiamento di superiorità incalzante e banale.

Dunque tutto gira intorno al voto sull’italianità che viene dato ai ristoranti, ma anche agli stessi giudici. Voto su quella che il guru-conduttore del programma ha deciso essere la vera cucina italiana. “La parmigiana, un grande classico. Ma non si possono mettere le melanzane nel piatto vicino alla pasta!”. “Hai scelto come piatto preferito il pollo al marsala?” Dirà rimproverando Rossella Rago, giovane italo americana. Lei risponde con la grinta di chi sa cosa vuol dire vivere le proprie radici lontana dall'Italia, risponde con il cuore: “L’ho scelto perché racconta la storia italo-americana”.

Prendersela solo con il conduttore certo è sbagliato. Nella scrittura di questo programma ci sono veramente dei problemi se le domande che si fanno per giudicare se si è veramente italiani sono del tipo: “Chi conduce la trasmissione Amici? Non lo sai, ma è una famosissima star italiana! Dunque non sei abbastanza italiana!". Il tono generale dunque è quasi sprezzante e, in un certo senso, razzista.  C'è grande superficialità, per esprimermi in maniera gentile, ma andrebbe detto grande ignoranza.
Lo so, non tutti hanno vissuto 25 anni a New York, non tutti hanno al proprio attivo un periodo di collaborazione intensa all'interno del John D. Calandra Italian American Institute. Ho avuto la fortuna di approcciare la cultura italo-americana. Per questo devo ringraziare il Dean Anthony Tamburri, lo studioso di tradizioni popolari, Joseph Sciorra e molti altri. Ho ancora tanto da imparare, tantissimo. Ci vuole umiltà quando si entra in un mondo non nostro. Mi sono stupita tante volte, ho riflettutto sulla mia stessa italianità, e per questo arricchita.

La diaspora italiana è qualcosa di molto delicato, sempre così poco conosciuta, ha a che fare con l’identità ed un rapporto molto complesso con le proprie radici che molti, per una sorta di integrazione forzata, hanno dovuto nascondere. Nella cucina, spesso era celato il desiderio inconscio di essere ancora legati a quelle radici. Sarebbe dunque, secondo me, opportuno che le TV che, mettono in mano ai loro scrittori tematiche delicate, provassero a chiedere consulenze, se non a studiare direttamente. In ogni caso facessero un semplice esercizio di umiltà.

Esiste poi un’etica nella comunicazione, anche se mi rendo conto che il confine tra onesta  informazione, poi comunicazione e spettacolo, ormai la televisione, non solo italiana, lo ha confuso da tempo. Sono comunque tematiche delicate. Non riguardano solo un piatto di meatballs o di fettuccine Alfredo, ma tutta la cultura della nostra Italia fuori dall’Italia. Indirettamente direi tutte le culture.

L’immagine dell’italianità all’estero ormai è schizofrenica. Usata quando serve, fraintesa, piena di stereotipi. Che si tratti dei così detti expat di oggi, che si tratti degli italo-americani di diverse generazioni fa, che si tratti dei giovanissimi di origine italiana, dunque oggi americani. Non è questo l'articolo dove argomentare e spiegare la storia, il valore della cucina americana, e neanche per cercare le differenze con quella che oggi sarebbe l’alta cucina italiana. Non è neanche il luogo per schierarsi da una parte o dall’altra, come se si trattasse di due squadre di calcio.

A chiedere giustizia dovrebbe invece essere non solo la cultura culinaria italo-americana, studiata a fondo, anche da accademici italiani e non solo americani.  A chiedere giustizia dovrebbe essere la stessa cucina popolare italiana, inconfutabilmente all’origine della cucina italo-americana. Era una cucina non povera, poverissima, visto che gli autentici ingredienti italiani non esistevano in America. La cucina delle donne di allora che si adattavano, parlando spesso solo il dialetto, ad un mondo nuovo. Si doveva sfamare una famiglia, cercando di ricordare i piatti di origine, mangiando insieme, magari in un basement.

Conteneva sicuramente tanta italianità, quel senso di appartenenza che molti in Italia non sanno cosa sia. Un'italianità che raggiungeva e raggiunge il suo culmine a Natale, quando si festeggia in ricchezza, mettendo in tavola ben 7 pesci. Un rito che stupisce molto noi italiani che vivono in Italia. E ricordo con tenerezza, poi, gli occhi illuminati di mia madre, di origine siciliana. Era emozionata, ferma davanti ad una vetrina di Boston, nel corso di un viaggio per venirmi a trovare. In una pasticceria, i dolci erano confezionati nello stesso modo in cui, lei ricordava, veniva fatto a Caltanissetta, quando era bambina!

Dunque la cucina italo-americana, nata da un esercizio di memoria ed adattamento alla cucina locale, ha poi cercato certo la sua strada, una strada più che dignitosa. Oggi raccoglie un vero patrimonio culturale da preservare. Da questo lato dell’oceano, dopo aver lavorato da anni come giornalista sul concetto di mediazione culturale, con i-Italy, e fondato la società di comunicazione Your Italian Hub (http://iitaly.org/magazine/focus-in-italiano/fatti-e-storie/article/nasce-your-italian-hub-la-nuova-comunicazione) che nella mediazione culturale ha il suo punto di forza, provo a concludere con delle mie mie riflessioni.
Il tono paternalistico e autoreferenziale di questo programma è forse la chiave per capire dove e come si sbaglia. E’ un errore che possono fare tutti. Non solo gli italiani, ma tutti quando si trincerano dietro certezze, senza studiare. Il mondo cambia ogni microsecondo, i giovani non riescono neanche a toccarlo il presente, figurati il passato! La risposta ad un programma così credo sia in un atteggiamento aperto, anche se con un certo scandalo,  che guardi alle ragioni degli errori degli altri. C’è molto di più di un ‘attacco’ alla cucina italo-americana in una puntata così.

E' una riflessione che deve essere fatta con attenzione, in una sorta di ping pong culturale che aiuti le diverse Italie a conoscersi. E vi lascio con due considerazioni non mie. Da un articolo sulla Voce di New York del professor Stefano Albertini, italianissimo come me, direttore della Casa Italiana Zerilli Marimò. (NYU) Scrive:

“L’idea subdola che sembra far passare il programma è che gli italiani che emigrano, diventano in qualche misura, meno italiani, italiani di serie B a cui gli italiani-italiani devono costantemente insegnare cosa vuol dire essere italiani, cominciando con l’eliminare gli spaghetti con le polpettine. E io, apposta, me li mangio e me li godo, perché altri emigrati italiani, come me e prima di me, hanno combinato l’elemento base della loro dieta con la carne che qui in America si trovava a prezzi accessibili. Paisà, non preoccupatevi: siamo italiani almeno quanto i fighetti che mangiano il branzino al sale.”

Da una mia intervista a Mauro Porcini, Chief Design Officer di PepsiCo, anche lui italianissimo. Gli avevo chiesto  gli errori, che secondo lui, di solito fanno gli italiani nell’approcciare la cultura americana.

"Viviamo in tempi molto complessi, dobbiamo imparare a dialogare con tutte le altre realtà. Dobbiamo capire che noi non abbiamo qualcosa che gli altri non hanno, che è necessariamente migliore. Occorre meno arroganza e maggiore rispetto"
Perché partendo da un piatto di meatballs si può parlare di molto altro...

Un chiarimento finale. Questo articolo è stato scritto da una persona che sa perfettamente cosa sia il 'Made in Italy 'e quanto sia importante farlo conoscere nel mondo. Però lontano da me il pensare che la cucina italo-americana, ma anche altre,  possano inquinare. Inquinare cosa?

* direttore responsabile del network i-Italy.org




ANDREA CANIATO, "COSÌ È LA VITA AMICO MIO" nuovo disco: un’odissea, una forte emozione e una grande fatica

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Da domani, venerdì 11 ottobre, sarà disponibile in digital download e in streaming “Così è la vita amico mio” (2A Records), il nuovo disco del cantautore piemontese Andrea Caniato, che si ripresenta al pubblico in una nuova pelle dopo le precedenti esperienze discografiche con i Node.
Il lavoro, composto da nove brani tra blues e rock e anticipato dai singoli “Lo sai” e “Il più bello dei sette”, è stato interamente composto da Andrea Caniato, con la precisa intenzione di poterlo riproporre live nella dimensione della one mand band. I testi, che Andrea ha scritto a quattro mani con Elia Rossi, trattano temi di denuncia sociale, in tono amaro e malinconico.
«Posso dire con tutta sincerità che è questo nuovo disco è stata un’odissea, una forte emozione  e una grande fatica – racconta Andrea Caniato – Tutto è nato dall’esigenza di tirare fuori emozioni e sensazioni. Tutto è partito dalla nascita di mia figlia. Qualcosa si è mosso dentro di me, una splendida compagna di vita, una figlia in arrivo, eppure dovevo dire qualcosa. E’ una coincidenza ma a distanza di 20 anni dalla scomparsa di mia madre ho sentito l’esigenza di raccontarlo e guardarlo con ottica positiva il mio vissuto degli ultimi venti anni e tutto questo grazie alla mia famiglia. Con Elia Rossi, con il quale ho scritto i testi, è partito un percorso fatto di dialoghi, conversazioni, risate, considerazioni amare e leggere, risate e riflessioni. Il titolo del disco rappresenta proprio questo lavoro a quattro mani, ci siamo completati a vicenda per poter concludere degnamente sotto tutti gli aspetti questo lavoro.

Ecco la tracklist di “Così è la vita amico mio”
Lo sai

Il più bello dei sette

Miracolo a Milano

E80

La notte è bella ma non passa

Il rigore di Zaza

Canti amari

Mare

10 agosto


“Così’ è la vita amico mio” è stato scritto da Elia Rossi e Andrea Caniato, che ne ha anche composto la musica. Mix e mastering a cura di Larsen Premoli presso Reclab Studios (Milano). Ha suonato: Andrea Caniato (voce, chitarre, percussioni e basso).


Andrea Caniato si diploma al CPM nel 2008/09 e nel 2014 alla Lizard con master professionale. Dal 2012 è direttore della scuola di musica Lizard Novara. Esordio musicale con i Torquemada, band thrash metal di Novara con cui ha inciso un disco nell’estate 2009. Dal 2009 è in formazione dei Node con cui ha inciso ed arrangiato l’album “In the end everythingis a gag” e preso parte al tour live di promozione dell’album. Nel 2011 ha ideato un progetto con ETB Operazione Kino per la realizzazione della colonna sonora in tempo reale e semi-improvvisato del film Baraka effettuando la prima alla serata conclusiva del Cinefestival di Novara a Novembre 2011. Compositore di colonne sonore per il regista Roberto Miali. Nel 2014 incide un EP con la band ETB. Nell’ottobre 2014 collabora con la tribute band King of Pop facendo date a Varese, Roma e Bucarest. In occasione del concerto di Roma suona con Jennifer Batten, la chitarrista ufficiale di Michael Jackson. Nel novembre 2014 apre il concerto dei TWINESCAPES band formata da musicisti internazionali insieme al trio strumentale Exatuna. Dal 2015 inizia una carriera solista come one man band prima con cover e poi con  la realizzazione di inediti. Il 28 giugno 2019 pubblica il nuovo singolo “Lo sai”, al quale segue “Il più bello dei sette” uscito il 13 settembre 2019. L’11 ottobre delle stesso anno pubblica il disco “Così è la vita amico mio”.

FB: https://www.facebook.com/pg/andreacaniato.onemanband

IG: https://www.instagram.com/andrea_caniato_one_man_band/

MattO, in anteprima su Fattitaliani il video del nuovo singolo "What's There To Learn"

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ANTEPRIMA VIDEO
Arriva il nuovo singolo di MattO in radio e sui digital store. Il brano cerca di rispondere a diverse domande: perché facciamo quello che facciamo? Perché prendiamo le decisioni - spesso sbagliate - anche se siamo bravi e rispettiamo le regole della società in cui viviamo? E' questa la tematica del brano intitolato What’s There To Learn” - dichiara MattO - Un uomo come tanti si trova in tribunale, accusato di qualche reato o misfatto. Viene assolto, per poco, da una giuria, ma la domanda non lo fa dormire: perché ha fatto quel che ha fatto? Si saprà mai la verità? Se avesse la possibilità di vivere un’altra volta, cosa cambierebbe e si chiede: che cosa c’è da imparare da questa storia?


Anche questo brano è stato registrato negli studi Lakehouse Music a Asbury Park, nel New Jersey, luogo noto per essere il centro della musica e meta di artisti del calibro di Bruce Springsteen, Bon Jovi, South Side Johnny e  Stevie van Zandt.

MattO si divide tra la Svizzera tedesca e gli Stati Uniti. É musicistaparoliere e produttore discografico. Dopo aver ottenuto una fama internazionale come autore di svariati brani, ha deciso di intraprendere la carriera di cantautore. Il suo ultimo album “The Future of Your Past”, infatti, è frutto di anni di lavoro, di studio e come dice lo stesso artista, “non sarebbe stato possibile realizzare questo album se non avessi incontrato nel mio percorso tanti  giovani talenti che mi hanno ispirato verso nuove sonorità”.


GUARDA IL VIDEO




LORD, uscito il nuovo singolo "You Never Know"

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You Never Know” è il quarto singolo dei LORD. Fin dal primo ascolto colpiscono la qualità e la raffinatezza della scrittura dei due producer Luca Rustici e Osvaldo Di Dio, fondatori e membri del gruppo con Dj Val S. 

Il brano si apre con il suono di una chitarra elettrica ambient che porta immediatamente l’ascoltatore all’interno della Guitar Dance Music, il nuovo genere musicale sviluppato dalla band. L’hook di voce “You Never Know” è al tempo stesso intrigante e trascinante: chiave di lettura di un brano dance con forti connotati soul e pop.

LORD non finiscono di stupire, con un singolo al mese stanno preparando il repertorio per portare la loro musica dal vivo in tutta Europa

LUCA RUSTICI - Produttore, autore, arrangiatore, chitarrista, sound engineer, che nella sua carriera ha venduto più di 10 milioni di dischi, muove i primi passi nel mondo musicale nei primi anni ’80. Nel percorso della sua carriera, da all’ora  ai giorni nostri, Luca Rustici può vantare la collaborazione con una serie di artisti di fama internazionale: Andrea Bocelli, Zucchero, Mina, Celentano, Claudio Baglioni, Marco Mengoni, Gio Sada, Massimo Di Cataldo, Negramaro, Rino De Maria, Piero Pelù, Laura Trent, Juri Magliolo, Mark Cucchelli, Gianni Morandi, Gazosa, Komminuet, Alessandro Safina, Francesco Renga, Jose Luis Perales, Aranza, Paulina Rubio, Alejandra Guzman, Lorca, Tisuby e Georgina, Malanga, Duo Dinamico,  Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Nino Buonocore, James Senese, Gianna Nannini, Loredana Berte', Rita, Noa, Mietta, Andrea Mingardi, Antonino, Lina Sastri, Enzo Gragnaniello, Edoardo Bennato, Nana Vasconcelos, Gianluigi Di Franco, Yaire, Antonio Hidalgo, Ivana Spagna, Nino D'Angelo, Gigi D'Alessio, Pietra Montecorvino, Roberto Murolo, I Muvrini, Antonio Onorato, Gigi Finizio, Serena Autieri, Marcello Pieri, Audio 2, Articolo 31, D.J.Flash, Kay Bianco, Cafe' Latino, Kingstone Club, Jerome Stocks, Clio & Key. Nel 2004 fonda la L’n’R Productions (Label e Publishing) producendo e portando al successo vari artisti tra cui Ania, vincitrice della 59° edizione del Festival di Sanremo, nella sezione Giovani. Nel 2010 pubblica l’album “A Flower Into The Power” con la partecipazione dell’Orchestra San Carlo.

OSVALDO DI DIO -Musicista e produttore di successo, è stato in tour con Franco Battiato, Eros Ramazzotti, Cristiano De André, Alice, Mario Venuti, Lorenzo Fragola, Paolo Vallesi e tanti altri. Nel corso della sua carriera ha suonato con Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni, Gianna Nannini, Biagio Antonacci, Elisa, Ornella Vanoni, Giorgia, Mauro Pagani, Nina Zilli, Alessandra Amoroso, Tullio De Piscopo, Emma Marrone, Giuliano Sangiorgi, Cher, Paolo Fresu, Sergio Sylvestre, Paola Turci, Luca Carboni. Collabora in qualità di arrangiatore, songwriter e chitarrista con gli Sphere Studios di Los Angeles. Ha pubblicato tre album a suo nome: Better Days (2015), ODD Live! (2017), Tex Mex Sex (2018). Quest'ultimo vede la partecipazione di Chris Kimsey, produttore e fonico di Rolling Stones, Led Zeppelin, B.B.King ed è stato n.1 nelle classifiche di iTunes e Amazon.

DJ VAL S. - Disk Jokey e produttore, inizia la sua carriera nel 1994 ispirandosi a DJ come Kool Herc, Grandmaster Flash, Grand Wizard Theodore, Frankie Knuckles, David Morales. Da quest’ultimo la passione per la realizzazione dei remix, da James Brown ai più recenti Adele, Coldplay, Drake, Ed Sheeran, Nicki Minaj Justin Bieber, DJ Khaled trasmessi sulle radio nazionali. Programmatore storico musicale di Hip Hop TV e docente al Sae di Milano. Ha lavorato nei locali più prestigiosi d’Italia e anche all’estero. Attualmente lavora all’Hollywood di Milano e collabora con i format Hip Hop più importanti d'Italia, tra cui “OneTwoOneTwo” di Radio DeeJay.



Festival della Visione, per un'immersione nei colori di Van Gogh e Monet

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Nell’ambito di Video Città (ex Caserma Guido Reni) dal 9 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020 è stata inaugurata la seconda edizione del Festival della Visione ideato da Francesco Rutelli con la direzione artistica di Francesco Dobrovich.

Van Gogh e Monet, i due giganti della pittura più amati di sempre. Arte Virtuale che ci conduce in uno straordinario viaggio nel tempo. 
Grazie alla tecnologia VR il visitatore sarà immerso a 360° nei paesaggi, nei colori, nelle atmosfere, ai tempi di Arles e Giverny  come se vivesse all’interno del quadro.
Un’esperienza da provare non solo per la bellezza dell’arte ma anche per le sensazioni e soprattutto le emozioni che si provano nel farla. 
Non dimentichiamo che “le piccole emozioni costituiscono il grande capitale della nostra vita”.  
La Mostra prodotta e distribuita da Next Exhibition è composta da quattro momenti:
Claude Monet: dal colore vibrante del rosso de “I papaveri” al giallo de “I covoni”. Dal paesaggio innevato de “La Gazza” al guizzo dell’acqua del Tamigi del Parlamento di Londra al tramonto. Una serie di quadri che l’Artista ha continuato a ritrarre fino al 1904 anche se non era più a Londra. 
Uscendo dall’esperienza virtuale e passando dal ponte ai fiori che evoca il Giardino a Giverny (dipinto ad olio nel 1900 e conservato nel Museo d’Orsay a Parigi) si arriva allo spazio dedicato a Vincent van Gogh con l’approccio alla sua personalità e alle varie fasi della sua vita. 
Dall’esordio di pittura contadina delle classi più povere al periodo parigino quando incontra i lavori degli impressionisti di Monet e ne rimane deluso.
Il periodo di Arles con il rapporto amore/odio con Gauguin fino all’isolamento a Saint-Remy- de Provence.
L’arrivo ad Auverse-sur-Oise dove la follia ha il sopravvento e l’Artista si suicida. 
Con l’oculus rift il visitatore vede e sente come Van Gogh viva dall’alba al tramonto nel villaggio di Arles in Francia.
La passeggiata immersiva ruota intorno ad alcune opere di Van Gogh:
La Camera da letto di Van Gogh, La Casa Bianca, La Siesta, Campo di grano con i corvi, Campo di grani con cipressi.
La Notte stellata sul Rodano e il ritorno nella Camera da letto dell’Artista.   
Si percepisce l’essenza di Van Gogh e la sua personale interpretazione di ciò che ha visto o sentito e anche il suo tormento esistenziale.
“Sarà sicuramente un viaggio entusiasmante per la sua originalità capace di stupire ed emozionare un pubblico eterogeneo, da appassionati d’arte a giovani studenti”. 
Elisabetta Ruffolo

An To, “Ridevano tutti di me” l’ultimo singolo del cantautore abruzzese

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Si intitola “Ridevano tutti di me” l’ultimo singolo del cantautore abruzzese An To (Antonio Tagliafierro) nonché title track dell’album contenente dieci brani ed uscito con la Raimoon Edizioni Musicali.
Un brano importante, con al centro un tema delicato e di grande attualità come il bullismo, che l’artista ha vissuto sulla propria pelle e ha voluto raccontare per far sentire meno soli i ragazzi che si trovano a subire tutti i giorni angherie di ogni tipo.
Un messaggio sociale particolarmente sentito, che è anche frutto della fitta collaborazione di An To con l’associazione Mede@ Onlus, impegnata da anni nella lotta e nel contrasto alle violenze.
Ad accompagnare il brano, arricchito dal featuring di Massimiliano Ciurlino in arte Massi, un ragazzo autistico, un videoclip prodotto da Le Brì Production e diretto da Marco D’Andragora.
Con il videoclip intendiamo lanciare un messaggio di sensibilizzazione. Il testo della canzone lascia chiaramente trasparire la sofferenza, il senso di alienazione, insicurezza e paura di chi subisce prepotenza e prevaricazione. Sicuramente la migliore strategia per combattere il bullismo è la prevenzione attraverso la diffusione di un clima culturale, sociale ed emotivo che possa scoraggiare sul nascere certi comportamenti. La scuola è ovviamente il primo luogo di relazioni sociali per i bambini e ha la responsabilità di farsi portavoce, insieme alla famiglia, di valori che possono aiutare a prevenire il bullismo, come favorire la conoscenza reciproca e il senso di autostima, insegnare l'apertura verso la diversità e il rispetto degli altri”.

Marco Sanchioni, "LA PACE ELETTRICA", il nuovo album del cantautore marchigiano

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Esce venerdì 11 ottobre su tutte le piattaforme digitali “LA PACE ELETTRICA”, il nuovo album del cantautore MARCO SANCHIONI. Il disco è stato anticipato dal singolo “CHIUSO IN CASA”, in rotazione radiofonica dal 27 settembre.

“La Pace Elettrica” è la silente tensione fra due persone in una situazione di gruppo, la guerra fredda e l’orgoglio che si consumano tra esseri umani che non si chiamano e non si parlano da una vita, è anche l’energia, la parte invisibile, la luce che permea il tutto, anche noi stessi. Come diceva Tiziano Terzani “Credo ci sia una vita unica, che ho sentito così forte seduto sui contrafforti dell'Himalaya. La vedevo in un maggiolino, nelle formiche, nei fili d'erba, negli stupendi alberi di deodar”. Ecco, questa è la pace elettrica.

«Credo che ogni disco a suo singolare modo debba avere nella scelta dei brani un suo filo conduttore – racconta l’artista - e pur non comprendendo bene se ci fosse un fil rouge a unire veramente le 12 tracce, ho scelto di metterle sotto l’appellativo di “La pace elettrica”, titolo dalle lontane origini, quando negli anni ’80 venni a conoscenza di una cult band hard rock blues americana chiamata, per l’appunto, Electric peace».

Questa la tracklist: “L’alternativo è conformista”, “La felicità non può attendere”, “Pianeta meraviglioso”, “Amore sporco”, “Meglio il giullare del re”, “Chiuso in casa”, “Qualcosa che non ho”, “Presenza”, “Giovedì grasso”, “La terra trema”, “Fossili”, “Canzone dei miei silenzi”.

“Chiuso in casa” è il primo singolo estratto. Ad accompagnare il brano un videoclip diretto da Raffaele Filippetti e Mirco Cancellieri in cui un abitudinario vive le relazioni sociali e qualsiasi altra situazione rinchiuso nella “casa” della sua mente fino a che un giorno comprende che è lui stesso l’artefice di quella prigione e decide di liberarsene. Link: https://youtu.be/vrOXIP1RuYM


Biografia

Marco Sanchioni nasce a Fano (PU), cittadina marchigiana in cui trascorre la sua vita da musicista e collezionista di vinili. Nel 1986 fonda gli A number two, band ispirata dall’indie-rock americano e inglese, in cui militerà per circa 5 anni pubblicando due demo e un mini album per l’etichetta “High rise” di Roma. Nel 1991 Marco lascia il gruppo e comincia il suo percorso solista, producendo tre demo tape, arrivando a pubblicare il suo primo lavoro discografico nel 2002 dal titolo “Mite”, a cui faranno seguito “10 anni dopo” uscito nel 2012 e “Dolcemente gridando sul mondo” nel 2014, a cui si aggiungono apparizioni varie in compilation e tributi, con concerti in tutt’Italia. Il 27 settembre 2019 esce “Chiuso in casa”, singolo che anticipa il suo nuovo lavoro discografico dal titolo “La pace elettrica”, disponibile dall’11 ottobre.           

Newdress, “LEIcontroLEI” NUOVO ALBUM DELLA BAND ELETTRO-WAVE BRESCIANA

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“LEIcontroLEI”, preceduto da 3 e.p. e 3 l.p, è la settima uscita discografica dei Newdress e vedrà la luce il prossimo 11 ottobre per l’etichetta Discipline di Garbo e Luca Urbani, con la distribuzione di Believe Digital in tutti gli store digitali (Edizioni Discipline SNC).

Il sound florido e pungente del disco vive nel presente ma si fonda sui canoni della new wave brittanica e dell’elettronica anni 80 aprendosi alle contaminazioni più contemporanee. Si tratta di un concept che ruota attorno ad alcune figure femminili che hanno segnato la storia del mondo e dell’umanità mettendo in contrapposizione donne "positive" e "negative”: partendo da Eva e Lilith, dalla serial killer saponificatrice Leonarda Cianciullialla partigiana Joyce Lussu, passando per Amelia Earhart, prima donna a volare sull’Oceano Atlantico a bordo di un Fokker F.VII nel 1928,  Marilyn Monroe, Elizabeth Warrenpaladina del movimento LGBT americano candidata alle primarie statunitensi del 2020 contro Trump, arrivando a Greta Thunberg giovane adolescente svedese icona del movimento Fridays For Future. Il tutto senza escludere un confronto narrativo con le moderne vocazioni del gentil sesso. Dieci canzoni per un disco ambizioso il guanto di sfida dei Newdress ai contemporanei dischi usa e getta.

Il disco vanta alcune prestigiose collaborazioni:

Antonio Aiazzi storico tastierista e fondatore dei Litfiba si innamora di “Joyce” al primo ascolto tanto che  in 3 giorni rilascia un premix ai Newdress aggiungendo sintetizzatori e pianoforte a quanto già fatto dalla band, e invita i 4 bresciani a raggiungerlo al Dpot Recording Arts di Prato per mixare il brano insieme a lui , sotto la guida esperta di Fabrizio Simoncioni (già al lavoro fra gli altri con Litfiba, Ligabue, Negrita, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Grignani, Fabi, Silvestri e attuale tastierista dei Litfiba), il tutto con la supervisione di Andrea Ravasio l’ingegnere del suono dei Newdress.
Diego Galeri “il Michelangelo della batteria” (Timoria - Miura - Adam Carpet - Gentle Eyes In The Gloom) ha suonato la batteria in “Bolle di Sapone”.
Stefano Brandonidetto “Brando” ha suonato in “Pallida”; le sue chitarre sono il marchio di fabbrica di numerosi dischi e concerti mainstream italiani da Francesco Renga a Malika Ayane, Roberto Vecchioni, Nada Malanima, Giusy Ferreri, Dolcenera, Alberto Fortis, REZOPHONIC, The Giornalisti. Brando ha suonato anche in "Soldi" di Mahmood.

Le illustrazioni che compongono l’artwork del disco sono realizzate dall’artista bresciana Giulia Rosa, scelta non a caso in quanto già nota per il suo libro illustrato dedicato alla perfomer internazionale Marina Abramović e per i suoi provocanti lavori rivolti per lo più a tutte le sfumature dell’universo femminile. L’artwork vivace e variopinto, in netto contrasto con il bianco e nero del precedente album “Falso Negativo” sottolinea la scelta fatta per questo lavoro: sdrammatizzare con ironia e leggerezza tematiche pesanti e difficili da raccontare in canzoni.

Il disco verrà presentato in anteprima attraverso due Release Party: il primo a Brescia il 18 Ottobre al "LIO" di Via Togni, 43. Il secondo a Milano il 26 Ottobre al "TNT Club" di Via Tito Livio, 33.

TRACK BY TRACK

1.     VACANZA DARK
Una canzone accattivante che parla in modo ironico di una vacanza il cui protagonista è un personaggio del "mondo" da cui i Newdress e la loro musica attingono; il sole e il caldo inizia a dargli alla testa ma non demorde e non abbandona il suo look, vestito e bardato di nero caracolla sulla spiaggia ed inizia ad avere delle visioni, consuma una granita di sabbia, s'innamora di una sirena che sorseggia un the nero di seppia, brucia sotto il solleone, lui che voleva stare all'ombra, lui che voleva andare a Londra.

2.     OVERDOSING IN L.A.
L’ultima travagliata notte di Marilyn Monroe, l’ultima telefonata distorta da un fatale cocktail di barbiturici forse a Bob Kennedy, una comune richiesta d’aiuto della più straordinaria attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica, ricordata come una delle più grandi attrici nella storia del cinema statunitense.

3.     PALLIDA FEAT. (STEFANO BRANDONI) – Primo singolo
La canzone nasce in concomitanza con la candidatura della paladina LGBT Elizabeth Warren alle primarie statunitensi del 2020 contro Trump e dalla necessità di dare una scossa all’attuale clima che si respira in Italia in merito alla situazione di una realtà omosessuale ancora molto discriminata.

4.     FREELOVE DATING

Quale modo più comodo e veloce per trovare un nuovo amore se non un sito di dating? Lui spavaldo e sicuro, lei divina e scintillante calza le sue Chanel dalla sera alla mattina con disinvoltura ed eleganza.
Si conoscono, si cercano, si stuzzicano, lui s’invaghisce di lei, lei capisce di che pasta è fatto lui.
Scusa ma non sei il mio tipo, il due di picche è dietro la porta, ah no dietro la tastiera.
L’amore 2.0

5.     L’ALIENO E LA BAMBINA
Anno 2019 la terra è in preda ai cambiamenti climatici generati dalla sconclusionata gestione delle risorse perpetrata da pochi forti uomini, lui un alieno che torna sulla terra dopo 2000 anni dalla sua prima visita, la trova devastata e in fin di vita in contrasto coi ricordi di una terra verde e rigogliosa, incontra lei Greta Thunberg, paladina del movimento Fridays for Future, ed esorta tutti noi ad ascoltarla e seguirla nel suo impegno prima di fuggire per sempre da un mondo che non riconosce e di cui non vuol saper le sorti future.

6.     LEI CONTRO LEI
Il primordiale scontro fra donne, le due mogli di Adamo, Lilith ed Eva, l’una spavalda e rivoluzionaria l’altra remissiva e sottomessa. Chi vincerà? Quali donne moderne si rispecchiano in Lilith e quali in Eva? Madri, mogli, figlie, un legame forte le accomuna e le tiene unite nelle gioie e nei dolori ma per fortuna ognuna di esse ha sempre in borsa un fiero sorriso da mostrare anche nei momenti peggiori.

Joyce è una dolce corsa verso la salvezza, una preghiera notturna, il sacrificio di una donna per i suoi ideali. Joyce è un manto caldo di colori scuri che ti avvolge e rassicura con il suo beat down tempo.
Dedicata a Joyce Lussu partigiana, scrittrice, traduttrice e poetessa italiana, medaglia d'argento al valor militare, capitano nelle brigate Giustizia e Libertà e moglie in seconde nozze del politico e scrittore Emilio Lussu.

8.     IL RUMORE DI TE
Il sogno di volare, un sogno comune a molti ma realizzabile da pochi, lei Amelia Earhart nel 1937 è la prima donna a sorvolare l’Oceano Pacifico. L’indomabile voglia di scoperta di Amelia è messa in contrapposizione alla necessità di ognuno di noi di realizzare i propri sogni, di trovare uno scopo in terra da perseguire anche a costo della propria vita senza accorgersi che a volte il cielo è nella propria stanza, nella stessa vita che già ci siamo costruiti con impegno.

9.     TIPO BANALE
Potrai fare qualsiasi cosa di originale nella vita, potrai essere il più grande influencer, dj o seguire le mode più alternative, le diete più strane e frequentare i luoghi più cool, avrai anche l’autista, farai anche il giornalista, il musicista e avrai le relazioni più invidiate da tutti, ma in sostanza, alla fine, alla resa dei conti, per lei sei solo un tipo banale.

10.  BOLLE DI SAPONE (FEAT. DIEGO GALERI)
Luogo e data: Correggio (RE), 1939 – 1940. Corpi di reato: coltelli, ascia, treppiede. Una storia di credulità e magia, ignoranza e cupidigia, sentimenti e istinti primitivi, mortificazioni e dolore, ecco alcuni tra gli ingredienti di questa canzone emersi nel corso dell’indagine che portò a scoprire i crimini di Leonarda Cianciulli detta la saponificatrice di Correggio. È lei la protagonista di questa macabra canzone dalle atmosfere cupe e nebbiose, una donna cattiva e sprezzante del pericolo, perché sì esistono anche donne così e anche al giorno d’oggi.

Etichetta: Discipline di Garbo
Pubblicazione: 11 ottobre 2019


·         I Newdress sono attivi dal 2008 anno in cui risale “Alibi” (autoprodotto).
·         Nel 2010 esce EP “MODErne Tessiture Sonore” (Kandinsky Records) con la Produzione Artistica di Stefano Castagna (CCCP, Scisma).
·         Nel 2012esce il primo album ufficiale “Legami di Luce” preprodotto e arrangiato con Lele Battista (Morgan – La Sintesi), Kandinsky Records con i feat. dello stesso Battista e di Andy Fluon (Bluvertigo), il cui singolo “Bisogna Passare il Tempo” viene inserito nella compilation di XL di Repubblica, nulla è stato lasciato al caso in questo lavoro dei Newdress, soprattutto i testi, onirici ed evocativi fin dai titoli (“Al Tatto Nel Buio”, “Assorta”, “Dissolve”), ispirati dalla poesia di Jacques Prévert (“Bisogna Passare Il Tempo”), rigorosamente pervasi da uno spleen dall’esito positivo simboleggiato dai legàmi di luce del titolo fino alla conclusiva “Splendi” (il giusto finale: “quando c’è buio per vedere, basta uno spiraglio di luce”). Dieci brani realizzati interamente in analogico (quasi 60 canali del mixer occupati!), registrando dal vivo archi e sax ed utilizzando una speciale batteria artigianale priva di fusti. L’album è stato registrato e prodotto artisticamente presso lo Studio di Registrazione “Ritmo&Blu” di Pozzolengo (BS) da Stefano Castagna già in passato al fianco dei CCCP, Ligabue, Scisma.
·         Nel 2013 esce l’EP “Vernale” contenente il nuovo singolo “In questo inverno” prodotto con Cristian Piccinelli (già autore di remix per 883, Zucchero, Tiziano Ferro e Erasure).
Un sound più moderno e pop, ma allo stesso tempo intenso, per un brano che si pone come occasione di riflessione sull’inverno, e di rinascita, in contrasto ed equilibrio tra luce e buio.
 A completare Vernale una cover di Sister Europe dei Psychedelic Furs.
·         Nel 2015 l’EP “Novanta” (Vrec) omaggio agli anni 90 “italiani con i feat. di Garbo, Omar Pedrini, Lele Battista e Luca Urbani tutti artisti che partecipano come ospiti ai rifacimenti in versione “new wave” di classici come “Senza Vento” (Timoria), “Grandi Giorni” (Garbo), “I’am Happy” (il singolo più famoso dei Soerba) e “Nero” (LaSintesi). Impreziosisce l’EP un brano inedito dei Newdress intitolato “Sorride a tutti.

·         Nel 2016 vengono chiamati da Darkitalia per partecipare alla compilation Silent Age il tributo italiano ai 25 anni di “From The Lion’s Mouh” dei The Sound proponendo una rivisitazione elettronica di “Contact the Fact”.
·         Il 18 maggio 2017 giorno dell’anniversario della scomparsa di Ian Curtis dei Joy Division pubblicano “Falso Negativo” (Vrec/Audioglobe), il bianco e il nero, gli opposti, le decisioni e i cambiamenti estremi; diagnosticare le moderne patologie sociali consapevoli di non avere la cura giusta, a partire dal titolo che risulta erroneamente negativo. Un disco, un’istantanea che fissa nel tempo i moderni disturbi di personalità, raccontati ma non risolti in queste didascaliche canzoni.
·         Nel gennaio del 2018 partecipano alla compilation “Enjoy The Tribute” dedicata ai Depeche Mode e promossa dal Fan club dei “Devoti”, plasmando e aggiornando insieme a Luca Urbani la splendida  “Behind The Wheel”.

Nel corso degli anni la formazione ha subito alcune modifiche sempre ruotando attorno al nucleo dei due storici fondatori Stefano Marzoli e Jordan Vianello già uniti musicalmente dal 1995, l’attuale line-up vede Stefano alla voce, ai sintetizzatori e alle programmazioni elettroniche supportato in quest’ultime per questo nuovo album da Jordan che oltre a suonare la batteria scrive i testi delle canzoni; al basso c’è Andrea Zagna e alla chitarra Matteo Frigoli. La band ha calcato centinaia di palchi, nei club e nei festival più prestigiosi d’Italia facendo anche da supporto a band internazionali e artisti italiani fra i quali: Francesco Renga, Omar Pedrini, Alberto Fortis, Fluon, Lele Battista, Clan of Xymox, The Zen Circus, Gang of Four, Kirlian Camera, Sigue Sigue Sputnik, Whitout My Medicine.

Contatti e social

SITO   newdress.it
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BANDCAMP   newdress.bandcamp.com



Echo, uscito “Capire Adesso” 1° singolo della giovane cantautrice romana

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Da venerdì 11 ottobre esce in tutte le radio e nei Digital Store “Capire Adesso” (Ondesonore Records), il primo singolo della giovane cantautrice romana Giorgia Acchioni in arte ECHO.

Il brano affronta la tematica del crescere, del lasciare “il luogo sicuro”, la famiglia, passando da adolescente a donna. Il testo è stato scritto in collaborazione con la sua Vocal coach Silvia Gollini mentre l’autore della parte musicale è Marco Gollini. Il progetto ha visto l’intervento di musicisti quali Cristiano MicalizziPier Paolo RanieriDavide Pieralisi.
Con “Capire adesso” è stata finalista ad Aulla del Premio Lunezia 2019 sezione nuove proposte.
ECHO nasce il 17 luglio 1999 a Roma, si accosta al mondo della musica all’età di 12 anni con il suo maestro di chitarra Nicola di Già, chitarrista del Banco Del Mutuo Soccorso. Successivamente approfondisce gli studi di tecnica vocale specializzandosi, nel Voice Craft frequentando, “Professione Voce” il corso di canto ideato da Gabriella Scalise e conseguendo l'attestato di frequenza relativo a due livelli ufficiali Estill Voice Training ed un terzo livello specialistico.
Nel 2015 ricopre il ruolo di protagonista femminile nel musical “È sempre colpa dei grandi?”, per la regia di Mauro Mandolini e la direzione artistica di Davide Misiano, interpretando Micol. Il musical è andato in scena il 27 novembre 2015 al teatro Olimpico di Roma e, in replica, il 15 marzo 2016 al Teatro Italia di Roma.
Capire adesso” è il primo singolo di un progetto discografico ben delineato per la giovane cantautrice romana.
VIDEOCLIP "CAPIRE ADESSO": https://youtu.be/O9sV4L9WJUU

The Gold Fashion in Rome 2020: l’evento più glamour dell’autunno romano

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Domenica 13 ottobre, alle ore 19, sfileranno le creazioni di Mario Orfei, Reylu by Monica Bartolucci e Danile Hio.

La suggestiva cornice di Palazzo Cavalieri Lazzaroni domenica 13 ottobre farà da cornice alla sfilata-evento The Gold Fashion in Rome 2020. Appuntamento alle ore 19 con un evento unico – condotto da Antony Peth - che vedrà sfilare in passerella le creazioni di tre realtà nazionali molto importanti: Mario Orfei, Reylu by monica bartolucci e Daniel Hio.

Una donna solare, sexy e rock è la protagonista di Reylu by monica bartolucci, marchio che nasce dall’incontro tra due talenti: l’energia di una stilista piena di idee e creatività e la sensibilità di un teenager per il mondo fashion.

Daniel Hio è un marchio made in italy dell’omonimo designer di accessori moda che utilizza pellami e accessori di alta qualità. Le collezioni di borse - fashion ed eleganti ma contaminate da uno street style - sono riconoscibile per colore e design. Danile Hio presenterà la collezione SUPER, serie limitata, composta da 777 pezzi per ogni singolo modello.

Mario Orfei, poliedrico e creativo designer, un uragano travolgente di creatività, presenterà la collezione polvere di donna ss 20: spazio alla stampa in fiore, linee pulite, giochi di colore pastello che sposano il bianco e oro simbolo del glamour. Torna come protagonista la gonna e lo chiffon che valorizza la sensualità e innocenza di una donna sempre più alla ricerca di dettagli.

I temi delle collezioni che saranno presentati sono diversi proprio per celebrare e premiare la varietà dei linguaggi espressivi.

Una serata all’insegna della moda che vedrà come special guest Alice Trani e Davide Settembre. Hair Stylist a cura di Gruppo Spanò, make up a cura di Accademia Rey Roma.

LA FAMIGLIA ADDAMS con le voci di Raffaele, Bertè, Bova, Insegno dal 31 ottobre al cinema

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La dark family più strana ed esilarante del piccolo e del grande schermo sta per tornare al cinema con un film prodotto e distribuito in tutto il mondo dalla major MGM, che in Italia è distribuito da Eagle Pictures.

Un inedito cast di doppiatori è pronto a farvi tremare... dal ridere! Tra i protagonisti de La Famiglia Addams troveremo Virginia Raffaele e Pino Insegno nei panni di Morticia e Gomez. Eleonora Gaggero e Luciano Spinelli presteranno la loro voce ai figli Mercoledì e Pugsley. Nel ruolo di Zio Fester, incredibile ma vero, proprio Raoul Bova. Ma la vera novità è Loredana Bertè che per la prima volta presterà la sua inconfondibile voce a un personaggio cinematografico, interpretando la Nonna Addams!
Il film sarà presentato domenica 20 ottobre in anteprima ad Alice nella Città sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni ed uscirà nelle sale italiane, neanche a dirlo, il 31 ottobre, giorno di Halloween!
La Famiglia Addams è realizzato con una sofisticata grafica in stop motion animation, che ricorda molto lo spirito e i disegni delle storiche vignette del suo creatore Charles Addams. Diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan (il primo particolarmente noto per la regia di film come Shrek 2 e Madagascar 3 – Ricercati in Europa), La Famiglia Addams uscirà in Italia neanche a dirlo il 31 ottobre, giorno di Halloween!

SINOSSI
La famiglia Addams deve affrontare Margaux Needler, una subdola conduttrice di reality televisivi "consumata dal desiderio dell'assoluta perfezione color pastello della vita suburbana". Ciò accade mentre gli Addams si apprestano a ricevere i parenti per un'importante riunione di famiglia.

Pietro Genuardi un ex partigiano ed ex comunista molto figo ne "Il paradiso delle signore". L'intervista di Fattitaliani

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Ieri ho trascorso una meravigliosa giornata insieme a tanti colleghi, sul Set di “Il Paradiso delle signore- Daily”. Seconda Stagione. Una coproduzione RaiFiction - Aurora TV prodotta da Giannandrea Pecorelli per la regia di Isabella Leoni, Marco Maccaferri, Riccardo Mosca, Francesco Pavolini e con la Supervisione produttiva ed Artistica di Davide Carnacina. Il 17 maggio ha chiuso l’ultima puntata con il 17.2% di share. Dal 14 ottobre dal lunedì al venerdì alle 15,40. Grandi assenze e tante new entry.
Mancheranno Tina e Antonio Amato (Neva Leoni e Giulio Corso), Sandro Recalcati (Luca Capuano), Luca Spinelli (Francesco Maccarinelli). Nel conoscere i protagonisti e le new entry che si sono resi subito disponibili non solo per le interviste ma anche per le foto e con alcuni abbiamo piacevolmente chiacchierato anche di altri argomenti, guardando il loro affiatamento e conoscendo già la bravura di molti, ho pensato “È meglio l’assenza, piuttosto che la sostituzione con un altro attore pur di continuare la storia del personaggio” come a volte si usa fare soprattutto nelle soap opera. 
Ritorna l’eleganza e la classe delle Veneri del più frequentato tempio dell’Alta moda milanese. 
Le storie e gli intrecci dei protagonisti diventano lo specchio dell’Italia degli anni ’60, un Paese che è nel pieno boom economico e che guarda al futuro con lungimiranza. 
Vittorio e Marta sono prossimi al matrimonio. Le Veneri sono alle prese con nuovi batticuori. A casa Amato arriva il cugino Rocco. E ci saranno per ognuno tante novità.
Per fattitaliani.it: Pietro Genuardi
New entry del Paradiso delle signore, emozionato o cosa? 
Felice più che emozionato. Sono contentissimo di essere qua. Il personaggio di Armando Ferrari, come dicono quelli più attenti, è “molto fico”. E’ un ex partigiano, un ex comunista convinto. 
E’ un’icona! 
Assolutamente sì e non solo! E’ uno di quei sindacalisti che lavora per garantire la tutela ed i diritti dei lavoratori e non uno di questi sindacalisti ultima moda che devono appropriarsi solo di uno scranno al Parlamento. E’ uno che si rimbocca le maniche per i suoi simili. 
Come entra a far parte della fiction? 
E’ un vecchio amico di Luciano Cattaneo… Del ragioniere? Allora è veramente una persona seria! 
Luciano lo incontra casualmente in piazza, scortato da due carabinieri perché aveva fatto una piccola rimostranza sindacale nel posto in cui lavorava prima e che è stata perseguita dalle due forze dell’ordine. Per una serie di circostanze come avviene nelle soap opera ma soprattutto come avveniva negli anni ’60, il lavoro non era così difficile da trovare, viene a sapere che il Paradiso delle Signore ha bisogno di un magazziniere. Nei due anni di daytime, il magazzino era parte integrante del negozio. Con le linee narrative si era un po’ perso l’anno scorso ma quest’anno la produzione ha deciso di ripristinarlo. Per un grande magazzino è indispensabile e poi per una mia questione anagrafica, diventa il confessionale di tutti i giovani che gravitano all’interno del Paradiso e diventa molto piacevole.
Mi sa che deve raccontarci qualcos’altro? 
C’è un iniziale contrasto con Agnese (Antonella Attili), straordinaria come attrice e come personaggio. Abbarbicata nella sua religiosità e assolutamente ferrea e in contrasto con il forte ateismo che mi contraddistingue. Il conflitto è molto divertente. Lei riceve una mia dichiarazione diretta e Rocco Amato (Giancarlo Commare) e Agnese sono due grandi scoperte. Non avevo mai lavorato con Antonella ma sapevo della sua grande bravura e non mi sarei mai aspettato che Giancarlo un ragazzo di 27 anni fosse così dotato di talento e bravura. Rocco è un altro magazziniere, nipote di Agnese che viene da Partanna, ignorante nell’accezione etimologica del termine. Non ha studiato perché è cresciuto in un contesto rurale molto grezzo. Diventerò il suo mentore e gli permetterò di prendere una coscienza diversa nel luogo in cui si trova, Milano e non più in un piccolo paese. Questo lo aiuterà a crescere. 
Agnese ci ha anticipato che lavorerà. Lei hacompiuto un miracolo trasformando il ferro in burro? 
No! Credo che l’essere malleabile sia una caratteristica del personaggio di Agnese Amato. E’ solo lei ad avere i grandi meriti dell’ottenimento di tutti i suoi risvolti positivi all’interno di questa fiction. 
Altri progetti?  
Il Fim “Brave ragazze che ho fatto con Michela Andreozzi, Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Silvia D’Amico. Ho scritto il prossimo Film che Ronn Moss farà in Italia e stiamo trovando i finanziamenti. Per il Teatro, riprenderò Call Center di Roberto D’Alessandro se mi daranno il permesso di assentarmi qualche giorno dal Set e sarò al Teatro degli Audaci dal 19 al 22 marzo insieme a Franco Oppini, Milena Miconi, Luca Capuano, Karen Proia e Cecilia Taddei.    

Elisabetta Ruffolo

IL SILENZIO GRANDE uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN con MASSIMILIANO GALLO al Quirino dal 15 ottobre

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L’AUTORE - Scrittore napoletano di fama internazionale, Maurizio De Giovanni, autori di numerosi libri di successo dalla serie del “Il Commissario Ricciardi” fino ai “I bastardi di Pizzofalcone” è, per la prima volta, autore di un’inedita commedia in due atti dal titolo “il silenzio grande”.

NOTE DI REGIA
L'incontro con Maurizio De Giovanni è stato nella mia carriera recente, portatore di novità importanti e di progetti che mi hanno appassionato.
In "Qualcuno volo sul nido del cuculo" l'adattamento di Maurizio mi ha permesso di portare quella storia che trasuda umanità, in Italia nel 1982, conferendole una immediatezza ed una riconoscibilità ancora più efficaci per il nostro pubblico, regalando allo spettacolo un successo straordinario.
Ho poi approfondito la mia conoscenza delle umanità raccontate da De Giovanni, interpretando l'ispettore Lojacono nella fortunatissima serie televisiva, giunta alla seconda stagione, "I bastardi di Pizzofalcone”.
Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de “Il silenzio grande" vidi l'idea nascere lì in pochi minuti.
Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente.
Immagino uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano farvi riconoscere, dove,come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita.
Questa è una delle funzioni che il teatro può avere, quella di raccontarci come siamo, potremmo essere o anche quello che saremmo potuti essere. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo.
Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi. Sarà per me una grande gioia dirigerlo in un personaggio per lui ideale.
Questo facciamo a teatro, o almeno ci sforziamo di fare, cerchiamo disperatamente la verità, e confidiamo nella vostra voglia di crederci.
Buon divertimento e grazie per l’attenzione.
Alessandro Gassmann
15-27 ottobre
DIANA OR.I.S.
presenta
uno spettacolo di
ALESSANDRO GASSMANN
MASSIMILIANO GALLO
in
IL SILENZIO GRANDE
una commedia di Maurizio De Giovanni

con
STEFANIA ROCCA
MONICA NAPPO   
PAOLA SENATORE  
JACOPO SORBINI

regista assistente Emanuele Maria Basso
                                                  scene Gianluca Amodio
costumi Mariano Tufano
light designer Marco Palmieri
suono Paolo Cillerai
elaborazioni video Marco Schiavoni
musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi

personaggi e interpreti
Valerio Primic  Massimiliano Gallo
Rose   Stefania Rocca
Bettina   Monica Nappo
Adele   Paola Senatore
Massimiliano   Jacopo Sorbini

Lo spettacolo ha una durata di due ore più intervallo
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