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ASCOLTA, ISRAELE al TEATRO COMETA OFF 25-26 GENNAIO, la grande storia raccontata ai ragazzi

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Torna al Teatro Cometa Off il 25 e 26 gennaio "ProjectScuola-III Edizione" la rassegna teatrale dedicata agli studenti, a cura dell’Associazione Ariadne -Compagnia Teatro A. Due matinée che vedranno in scena lo spettacolo per ragazzi “Ascolta, Israele” proposto in occasione del Giorno della memoria.

In scena Guido Del Vento, Antonio De Stefano, Giacomo De Rose, Agnese Toneguzzo e Cristina Colonnetti. La regia è diretta da Valeria Freiberg.

Ascolta, Israele è una narrazione documentaristica, un tentativo artistico di trovare un’identificazione della realtà scenica con la realtà storica.

Sulla scena spoglia gli attori narrano le testimonianze dei prigionieri del campo di concentramento di Bolzano con spaventata e dolorosa intensità, senza retorica perché le storie come queste non hanno bisogno di enfasi, ma di voci, corpi, occhi per lasciare un segno. I destini, le tragedie dei protagonisti sono accompagnati dall’antico lamento, da preghiere e canti del popolo ebraico.

Le battute degli interpreti sono tratte da brani di lettere e messaggi dei prigionieri, le testimonianze e i ricordi di uno dei momenti più neri della nostra storia. 

Afferma Valeria Freiberg: “Sull'Olocausto, sulla Shoah sembra che tutti concordino eppure in questi ultimi anni abbiamo scoperto che esistono i revisionisti, le persone che mettono in dubbio l'orrore accaduto in Europa durante l'ultimo conflitto mondiale. Appare davvero indispensabile analizzare i fatti in modo più obiettivo, richiamandosi a fonti e documenti. Tanto più in un’epoca come la nostra che vede il risveglio di nazionalismi e antisemitismo. Bisogna riflettere sugli eventi rifacendosi ai fatti”. Come diceva Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.


TEATRO COMETA OFF
25-26 gennaio 2018
ore 10 e in replica ore 11.45

TEATRO COMETA OFF
Via Luca della Robbia, 47
Orario del botteghino: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 a inizio spettacolo.
Cellulare: 348.6952550
E-mail: associazioneariadne@gmail.com
Il prezzo del biglietto: 10 euro intero - 8 euro ridotto


Libri, Silvia Brindisi a Fattitaliani: anche lo scrittore è un artista. L'intervista

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di Laura Gorini - Si intitola “Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore”, il nuovo ed emozionante romanzo della scrittrice ed educatrice professionale Silvia Brindisi. Con lei abbiamo parlato di arte, di scrittura e della figura dell’artista a 360 gradi…

Silvia, educatrice professionale e scrittrice. Esiste - a tuo avviso - un sottile filo rosso che lega entrambe le mansioni?
Sì, perché sono legate dalla sensibilità e all’empatia che ha una persona e vengono manifestate in modi diversi ma sempre costruttivi per se stessi e per gli altri. 
Fare la scrittrice oggi può essere considerato un vero lavoro?
Per me è una gran bella passione che continuo a coltivare sempre più, ma se diventasse un vero lavoro ne potrei essere solo che felice.
Perché - secondo te - un artista è ancora considerato come uno “scansafatiche” che non ha voglia di lavorare?
Per me non è così e chi pensa ciò deve prima conoscere e capire chi coltiva una forma  d'arte. È troppo facile giudicare o criticare ciò che non si conosce. Un'artista è una persona che ci mette tutto se stessa e la sua passione per condividere con gli altri la sua forma d’arte che può andare dalla fotografia,  alla pittura, alla scrittura o alla scultura. 
A proposito, ma anche lo scrittore si può considerare un artista?
Sì, perché mette le sue emozioni e pensieri in ciò che scrive e che vuole comunicare. Non è  indubbiamente facile farlo. 
Quando si riconosce in una persona un vero e autentico artista?
In questo caso molto sta da chi apprezza le varie opere, da chi le pubblica o fa conoscere. 
E soprattutto quando si può definire un’opera - di qualunque natura essa sia - artistica?
Un' opera è artistica qua coinvolge,  trasmette emozioni,  pensieri ed è originale. Non è così facile ma l’importante è credere in ciò che si fa.
Ritieni che oggigiorno tale aggettivo e la definizione di arte stessa siano estremamente sopravvalutati e nel contempo sottovalutati?
Secondo me non è facile essere artisti e soprattutto non è per nulla semplice emergere. Tuttavia è bene non mollare! 
In particolare a livello meramente letterario, quali sono i criteri da applicare per etichettare un testo come ben fatto e/o di ottima foggia?
Sicuramente è molto importante capire e leggere la trama di un libro e i vari messaggi che l’autore vuole trasmettere con il suo scritto. 
Rileggendo ora il tuo primo saggio e i tuoi primi romanzi, apporteresti qualche modifica? Se sì quale e per quale motivo?
Non cambierei nulla di ciò che ho fatto dal momento che  tutto fa parte di me. Inoltre  col tempo ho capito sempre più cosa voglio, cosa migliorare e in che direzione andare. Sono fiera di me e di dove sono arrivata, ma non mi fermo qui!
Foto Massimiliano Rocchi, trucco Francesca Caddeu


GUERRIERE di e con Giorgia Mazzucato al Teatro Stabile di Roma® 26-28 gennaio ore 21


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Lo spettacolo è patrocinato dalla Presidenza del Consiglio per la programmazione ufficiale delle commemorazioni del centenario della prima guerra mondiale. 

“Per una pagina di storia conosciuta, ce ne sono dieci di sconosciute: il mio obiettivo è quello di raccontarne almeno una, tra queste dieci dimenticate. Guerriere, per me, è questo.” Giorgia Mazzucato 

Per quello che abbiamo letto e studiato le donne dell’epoca della Grande Guerra, con ogni probabilità, le immaginiamo delle povere anime rimaste sole, costrette a prendersi cura di casa e figli, mentre, fuori dalla finestra, ruggisce la guerra. I drammatici anni del ’15-’18, però, non sono stati questo: quella della donna, è tutta un’altra storia. 
Pagine celate scardinano lo stereotipo, portando alla luce una diversa figura femminile che, fra coraggio e rivoluzione, non si limita ad aspettare il marito dal fronte ma prende sulle spalle il peso della guerra, del presente e del futuro. Lo spettacolo mostra e intreccia la vita di tre donne diverse, che, scoppiato il 
conflitto mondiale, reagiscono da eroine. 

“Guerriere” vanta un inizio leggero, divertente, e si addentra con grazia nei drammi dei personaggi e delle diverse situazioni che vivono nel comune contesto di guerra. Angela, una ragazza che si traveste da uomo per andare a combattere; Eva, un’albergatrice benestante che ha come due miti la Regina crocerossina Elena di Savoia e la rivoluzionaria Coco Chanel; Franca, una donna socialista, compagna di 
partito di Mussolini, dalla forte identità veneta, che, per rivedere sporadicamente il marito al fronte, diventa una portatrice carnica e, per mantenere i figli a casa, trova due lavori, uno dei quali come operaia in una fabbrica di armi. Un ricamo di racconti, un affresco di storie che, intrecciandosi, dipingono poco a poco un panorama sconosciuto. Nella sua semplicità, il testo ha ambiziose finalità artistiche e formative: narrata dalla parte delle donne, questa, tra le tante pagine del passato, può forse regalare un punto di vista, un approccio alla memoria storica, a favore delle generazioni che la vedono a cento anni di distanza. 

“Guerriere” è inoltre finalista Miglior Spettacolo e Miglior spettacolo per il pubblico al Roma Fringe Festival 2015.
Teatro Stabile di Roma® - La SITI®
presenta

GUERRIERE
di e con Giorgia Mazzucato

Teatro Stabile di Roma®
Dal 26 al 28 gennaio ore 21



Testi e regia Giorgia Mazzucato 
Supervisione storica Aldo Cazzullo 
Musiche Mario Di Marco

Luci Simone Stocco

Costumi Irene Tortora 
Produzione Teatro Stabile di Roma® - La SITI®
Spettacolo di interesse storico civile.
I personaggi sono stati scritti sulla base di documenti e testi originali di donne dell’epoca.

TEATRO STABILE DI ROMA
Via Assisi, 33 Roma
Info 0692919708
info@teatrostabilediroma.it

BIGLIETTI 
Intero: 15€

Ridotto: 12€ - prenotando via mail a biglietti@lasiti.it - 

BOZAR, Festival ITALIA IN DOC: al via giovedì 1° febbraio con "Ibi" e "Lievito madre"

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L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles presenta ITALIA IN DOC, festival dedicato al documentario italiano.
Proiezioni e incontri per scoprire il genere cinematografico che negli ultimi anni ha dato espressione alle energie più vivacemente critiche e creative del cinema italiano. Due le sezioni previste: una competitiva e una retrospettiva. 
Le proiezioni dei film in concorso si svolgono nella sala cinematografica dell’Istituto, mentre la retrospettiva e la premiazione si tengono al Palais des Beaux-Arts (Bozar).
✪ Proiezione in presenza del regista
Ore 19.00
Ibi di Andrea Segre ✪ (IT, 2016, 64’, IT/ST: EN)
Ibi è nata in Benin nel 1960, ha avuto tre figli e nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di prendere un grande rischio per cercare di dare loro un futuro migliore. Li ha lasciati con sua madre e ha accettato di trasportare della droga dalla Nigeria all'Italia. Ma non ce l’ha fatta. 3 anni di carcere, a Napoli. Una volta uscita, Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a filmarsi. Racconta sé stessa, la sua casa a Castel Volturno, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza. Dalle immagini che Ibi ha realizzato è nato questo film.
Locarno Festival 2017: Fuori Concorso
Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà 2017: Fuori concorso
Sarà presente il regista


Ore 20.30
Lievito madre di Esmeralda CalabriaConcita De Gregorio ✪ (IT, 2017, 60’, IT/ST: FR)
Le domande delle ragazze del nostro tempo trovano risposta nelle parole delle ragazze del secolo scorso: Lievito madre è un racconto che intreccia tre generazioni e mescola la storia delle autrici del film a quella delle protagoniste. Dalle interviste a grandi protagoniste del nostro tempo, celebri e ano- nime, dai nostri filmini di famiglia - noi, le nostre madri, le nostre nonne - dalle parole delle giovanissime intervistate a far da colonna sonora emerge una storia che racconta la nostra, una sola voce fatta da molte voci: il lievito madre che ci ha generati.
La Biennale di Venezia 2017: Proiezioni Speciali
Saranno presenti le registe

Informazioni

Data: Gio 1 Feb 2018
Orario: Dalle 19:00 alle 22:30
Organizzato da : Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles
In collaborazione con : BOZAR
Ingresso : a pagamento

Alessio Bondì, tour europeo del cantautore siciliano con l'album "Sfardo". Il 27 gennaio a Bruxelles da Piola

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Partito il tour europeo di Alessio Bondì il cantautore siciliano che porterà il suo “Sfardo” (Malintenti Dischi e 800A Records) in giro per i palchi di tutta Europa. Prima tappa in Germania, ad Amburgo e Berlino, poi Bruxelles (il 27 gennaio Libreria Piola alle 19) e in Spagna a Zamora e Madrid.

Il tour, le cui date sono in continuo aggiornamento, segue l’uscita all’estero in 10 Paesi (Spagna, Germania, Austria, Belgio, Brasile, Olanda, Francia, Lussemburgo, Svizzera e UK) di “Sfardo”, il fortunato album di esordio di Alessio Bondì, accompagnato anche dal videoclip di “Di cu sì” (diretto da Carlo Loforti e Alessandro Albanese), disponibile su YouTube: https://youtu.be/-dxImy8toBU.
I testi contenuti nel booklet del cd sono stati tradotti in 5 lingue, inglese, francese, spagnolo, tedesco e portoghese e, per l’occasione, uscirà anche l’edizione speciale in vinile con tutte le traduzioni incluse all’interno.
Con “Sfardo”, Alessio Bondì ha conquistato pubblico e stampa italiana, come testimoniano il gran numero di concerti (oltre 100) che in questi due anni hanno tenuto impegnato il cantautore siciliano in giro per l’Italia e questi stralci di recensioni di “Sfardo”:
La distribuzione e la promozione all’estero è realizzata con il supporto del MiBACT - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - e SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura”.


Alessio Bondì è un cantautore palermitano classe ’88, finalista al Premio Tenco 2015 con il suo album “Sfardo”, pubblicato ad aprile 2016 (Malintenti Dischi – 800A Records). Alessio Bondì è un autore di razza, la sua scrittura è meticcia: nasce da radici folk e si mescola con i ritmi contemporanei e il suono esotico della lingua natìa, il dialetto palermitano. Un autore dal sangue misto, insomma, che non a caso è stato definito una via di mezzo tra Rosa Balistreri e Jeff Buckley. Tra i temi più ricorrenti del suo lavoro ci sono l’infanzia, il racconto della terra lontana, la nostalgia. La sua scrittura, autentica per il linguaggio scelto, fa di Bondì un musicista atipico, artisticamente apolide, con alle spalle una ricca esperienza di concerti; si è già esibito in giro per l’Europa (Berlino, Parigi, Barcellona), in Georgia, ha militato in progetti paralleli “bilingue” con artisti d’oltreoceano (il duo “A Santa” con la cantautrice brasiliana Nega Lucas). Inoltre, ha già ricevuto importanti riconoscimenti sul territorio nazionale con il Premio De Andrè e la Targa Siae al Premio Andrea Parodi. Alessio Bondì è un artista ambizioso, che ha cercato a lungo la forma adatta per le sue canzoni e che, per paradosso, l’ha trovata solo dopo averle spogliate di ogni fronzolo.

Facebook: https://www.facebook.com/alessio.bondi.official.page/?ref=br_rs - sito: http://alessiobondi.com/

MARCELLA BELLA, parte il 22 marzo da Catania il Live tour

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Dopo il ritorno discografico di Marcella Bella con METÀ AMORE METÀ DOLORE prodotto da Mario Biondi, la cantante annuncia con entusiasmo le prime date del nuovo live tour.

Dopo la data zero del 16 febbraio, il via ufficiale sarà il 22 marzo al Teatro Metropolitan di Catania ore 21, città natale di Marcella, nella programmazione di PUNTOEACAPO LIVE, con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita.
“Finalmente abbiamo programmato le prime date del mio tour! Sono veramente felice di ricominciare a cantare dal vivo e soprattutto di riprendere il contatto con il mio pubblico. Avremo modo di rivivere insieme la mia e la vostra storia, attraverso le canzoni più belle di ieri e di oggi”, dice la cantante al suo pubblico.

IL TOUR
Lo show sarà una sorta viaggio che ripercorre la carrierala stessa Marcella sarà la voce narrante che accompagnerà il pubblico alla scoperta della sua storia in musica.
Uno spettacolo nello spettacolo in cui ascoltare i brani dell’ultimo disco "Metà amore metà dolore" e quelli storici che l'hanno portata ad essere una tra le voci più amate.
Racconti, storie, aneddoti: tutto sarà corroborato da video che contribuiranno a rendere ancora più avvincente la narrazione.
Ci saranno momenti toccanti dedicati a Gianni Bella, non solo fratello ma vero protagonista della canzone italiana e attore fondamentale della carriera di Marcella, per la quale ha scritto i più grandi successi senza tempo del suo repertorio.

Nella band suoneranno il fratello Rosario Bella (al pianoforte e alle sequenze) e un gruppo ‘al femminile’ con chitarra, sessione ritmica e cori.

Per l’ultima produzione discografica pubblicata nel 2017, Marcella si è lasciata trasportare con curiosità e naturalezza verso nuove sonorità, svelando ogni sfumatura della sua voce eclettica.
Le canzoni scritte per lei da Mario Biondi, Mogol, Max Greco, Stefano Pieroni e dai fratelli Gianni, Rosario e Antonio Bella, le hanno donato nuova linfa e hanno generato un inedito codice interpretativo da lei stessa definito ‘soul-pop’.  L’occasione del nuovo sodalizio con Mario Biondi ha generato un progetto raffinato e prezioso: META’ AMORE META’ DOLORE.
Ora l’icona della canzone italiana torna sul palco e porta con sé il meglio di oggi e di ieri, le canzoni che hanno segnato la storia degli ultimi decenni e i brani più recenti.
 PREVENDITE DISPONIBILI DA OGGI 24 GENNAIO SU
www.puntoeacapo.uno e nei circuiti abituali (ctbox.it – circuitoboxofficesicilia - ticketone)
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Fandom & Shipping finzione o realtà?

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Shippare o non shippare questo è il problema, se solo mille serie non mi avessero avvinghiato magari sarebbe stato più clemente con me il fato...

Bentrovati, oggi parliamo di curiosità social, avete presente quei paroloni che rimbalzano da Twitter a Facebook passando per Instagram, dove tutti sembriamo fighi, ma che nessuno sa cosa significhino? Bene! Non fatevene un cruccio c'è chi come me, che di domenica pomeriggio colta da una botta di pigrizia si è messa a smanettare e le sue scoperte vi intende raccontare...
Pronti? Oggi parliamo di Fandom e Shipping... che non sono due cocktail esotici senza olio di palma, ehm no, non sono neanche due nuovi stilisti...ma sono la gioia di milioni di esseri umani che come me leggono un botto e guardano le serie Tv nei grigi pomeriggi invernali come nelle assolate giornate estive. C'è anche chi ci chiama disadattati ma è tutta invidia credetemi.
Vi ricordate "Beatiful" la soap opera, quella che va in onda da tipo 30 anni no?
Ottimo perché Brooke e Ridge sono i genitori di Fandom e Shipping, nonne e mamme di tutti i tempi sono state membri dei Fandom e shippers senza saperlo, ma solo perché allora non esisteva Twitter...altrimenti...
(Penso che mia nonna si sarebbe flippata un sacco, altro che telefonate alle amiche...)

Ok ok basta preamboli promesso...

Dicesi Fandom: un gruppo più o meno numeroso di essere umani, che sostengono in maniera più o meno audace e più o meno corretta un romanzo o una serie tv a discapito di tutte le altre. La loro missione è di portare i loro beniamini alla ribalta, facendoli conoscere e venerare, diffondendo la loro beltà la loro arte e il più delle volte la loro inutilità ma quella è un'altra storia...

I membri dei Fandom vivono sui social, scatenati come pochi creano teaser, video, fanfiction, twittano e litigano a colpi di emoticons volando su 140 caratteri.

Perché litigano? Ehm scusate...fanno baldoria? Perché o sei uno di loro o sei un miscredente, se ami una saga devi amarla tutta tutta, se ami una serie non è ammesso dissentire su una scena o dialogo che sia, pena l'esclusione dal club e l'ignoro collettivo ( gente adulta solo sulla carta eh...)

Se volete una versione più lunga beh cliccate qui

Fandom - Wikipedia
it.wikipedia.org
Il termine fandom indica una sottocultura formata dalla comunità di appassionati che condividono un interesse comune in un qualche fenomeno culturale, come un hobby ...

Lo "Shipping"è una sorta di sottocategoria dei Fandom, le shipper, siamo un po' più chirurgiche...

Dicesi shipper colui o colei che supporta una o più coppie di protagonisti coinvolti in relazioni romantiche, di una serie tv o di un romanzo, in pratica fanno un tifo sfegatato per i protagonisti, lottando contro ogni evento, sperano vivamente che non solo che l'autore alla fine della stagione le faccia contente facendo come dire "accoppiare" i due malcapitati ma se per caso le loro previsioni non si avverano a fine stagione, succede un fottuto delirio, ma anche questa è una lunga storia...

Tale fenomeno si manifesta di solito quando ci sono tanti galletti tante quante donzelle, dove la shipper si può sbizzarrire nello sperare che le sue aspettative non vengano palesemente deluse.

Vi accennavo al fattore chirurgico perché pur essendo amanti di una stessa serie io posso volere che Ridge sposi Brooke come che torni con Taylor...il che significherebbe la scanna fra le shipper delle varie correnti...anche perché le storie fra i personaggi si creano indipendentemente dal loro volere per cui a volte sono caxxi seri.

E poi mi chiedete perché studio i social...MUAHAHAHHA (risata maligna).

A voi potrebbe sembrare che io parli di aria fritta...ma in realtà vi sto condividendo i risultati della mia ricerca antropologica, altro che pomeriggio pigro!

Ma andiamo avanti perché fin qui niente di male no? Sto sui social butto una card dico quanto sono belli Oliver Queen and Laurel Lance invio un twittarello #arrow e boom arriva una rispostaccia stile troll di tale tipa, che inneggia ad Oliver and Felicity, che ti insulta come se non ci fosse un domani, ed è lì che capisci che a volte la gente sta male, perché  mentre tu cazzeggi in maniera sana, le squilibrate si riproducono senza controllo.

Nascono così per esempio parlando di queste due possibili coppie, coloro che tifano per i Lauriver ( Laurel + Oliver) o le Olicity ( Felicity+ Oliver).

Questa cosa della combinazione dei nomi tipo "I Brangelina" devo dirvelo mi intrippa un botto!

Come dicevo fino a qui niente di male, vi volete scannare sul web, fate pure...il vero problema nasce quando, in generale i membri dei Fandom non accettano che gli attori nella vita reale stiano con altre persone che non sono i rispettivi partner di scena.

Ebbene sì, perché centinaia di consorti, conviventi, fidanzati/e, sono stati malamente aggrediti e pesantemente minacciati sul web (ci sono cause legali in corso) nonché additati come usurpatori e distruttori delle fantasie di centinaia di ragazze dai cuori infranti e dai neuroni esauriti...dato che a molte sfugge il concetto di "Recitazione".

Il che negli anni ha creato dei veri e propri disagi a molti, perché parliamoci chiaro cazzeggiare è bello ma di qui a creare delle follie, fobie collettive ce ne vuole no? Poi apri le news e vedi che Ian Somerhalder (vampiro di The Vampire Diares) ha sposato Nikki Reed (Vampira di Twilight) e sorridi dicendo che il fato è curioso mentre la tua vicina sul bus impreca perché non ha scelto Nina Dobrev e allora pensi che il destino sia crudele, ouch la diversità dell'animo umano contro lo squilibrio imperante...che lotta impari.

Io tuttavia, continuo ad essere fortemente affascinata da queste dinamiche e a studiare i paroloni, dato che comunque il web offre una marea di spunti ricreativi e un pizzico accademici.

Voi che ne dite?

Ditemi che vi ho aperto un mondo...MUAHAHAHHA

Cristina Pace

https://perchelodicekrilli.wordpress.com/
https://www.facebook.com/KrillipseDixit/

Fabrizio Borghese a Fattitaliani: la musica libera non esiste più. L'intervista canzonata

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Il cantante napoletano Fabrizio Borghese ha pubblicato il cd “Do di matto” che affonda le proprie radici nel blues, nella psichedelia anni ’70, nel progressive inglese e nel più recente mondo grunge. Non mancano riferimenti a band quali Led Zeppelin, Deep Purple e alle suite rock italiane i di gruppi quali BMS e PFM. I temi toccati ruotano intorno al concetto di amore analizzato in tutte le sue possibili dinamiche evolutive. Fattitaliani ne ha utilizzato i titoli delle canzoni per L'intervista canzonata.

Se tu dovessi riassumere la tua "Identità" musicale in poche battute cosa diresti?
La mia identità musicale è certamente derivante da ciò che sento. un mix di emozioni altalenanti che creano diverse sfumature. Inevitabilmente è frutto di ciò che si è.
Da che cosa si può riconoscere un "Maledetto amore"?
Un maledetto amore è un amore malato dove c'è uno squilibrio nella coppia. Un amore maldestro dove entrambi o la persona più debole soffre.
Facile per un artista vivere la musica e la vita in maniera "Libera"?
Purtroppo non lo è. Siamo sempre più diretti da mode e costumi. La musica libera non esiste più. Le mode sono sempre esistite ma prima era la musica che dettava la moda e non viceversa.
Hai incontrato spesso donne con "Occhi da megera"?
Ci sono molte donne con occhi di megera al mondo... io ne ho incontrate alcune. Occhi di megera parla di un amore tormentato tanto da arrivare a rinnegarlo per la propria libertà.
La "Pioggia" d'inverno che effetto ti fa? e d'estate?
La pioggia per me ha una connotazione positiva... è come se mi proteggesse dalle mie paure, sia d'inverno che d'estate. È come se creasse un muro tra me e le brutture della vita.
Hai visto di frequente "La rosea aurora"? 
La rosea aurora parla di un amore fragile e la paura di perderlo. La più bella aurora è quella della propria donna, della donna che ami.
Ti piacerebbe "Vivere in eterno"?
Vivrei in eterno solo se potessi conservare la facoltà di poter fare ciò che amo.... mi piacerebbe vivere vicino al mare circondato dall'affetto dei miei cari... ma si vive in eterno solo attraverso i ricordi e le proprie opere... nella memoria storica di ciò che si è fatto in vita.
Chi sono le persone destinate a "Vivere in eterno”?
Sono le persone che nel bene o nel male hanno lasciato un segno nella storia in qualsiasi campo.
Perché hai deciso di fare la cover di "Tu ca nun chiagne”?
Per omaggiare la mia terra, la canzone classica napoletana, il mio passato da tenore. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata

BIO

Il percorso di Fabrizio Borghese ha origini lontane, quando, ad appena 8 anni, su un barcone ormeggiato all’isola di Vulcano, comincia a cantare con impostazione da tenore. L’adolescenza lo portò poi verso il rockpsichedelico degli anni 70, cominciando a seguire i Pink Floyd, Led Zeppelin, tutto lo scenario del progressive inglese, e non disdegnando jazz, world music e blues.
Pubblica la raccolta di poesie, per la casa editrice “Europa edizioni” del gruppo “Albatros”, intitolata “DI' NOTTE”.

Curriculum artistico

2003 A 19 anni, partecipa a Sanremo Rock con il brano “Il tempo che corre”   
2004 Crea il gruppo rock “I TIRESIA”.
2010 Partecipa al “Festival diCastrocaro” con una cover di Zucchero (Miserere) arrivando in semifinale.
• Partecipa come corista all’opera “La Traviata” tenutasi nel Museo Diocesano in Napoli.
E’ tenore solista nella Messa di Mascagni con il coro della maestra Pia Ferrara, eseguita nel Duomo di Napoli nel Natale 2008.
Finalistaal concorso lirico internazionale “Valerio Gentile” a Bari anno 2009. 
Vincitore di borsa di studio nella XV edizione anno 2009 del concorso lirico internazionale “Ritorna Vincitor” (sezione canzone napoletana) e finalista nella sezione lirica.
Premiato come rivelazione dell’anno 2009 dall’associazione culturale “I COLORI DI NAPOLI” nell’ambito del Gran Galà svoltosi il 16 novembre 2009 al teatro Sannazzaro in Napoli col patrocinio della Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli e Unicef.
Tenore solista al per il capodanno tenutosi a Villa Vannucchi in San Giorgio a Cremano nel gennaio 2010, 2011, 2012, 2014 con il patrocinio del comune di San Giorgio a Cremano.
• Vincitore del “Premio speciale giovani talenti” durante il primo concorso lirico internazionale “Augusto Zabaroni” di Mercato San Severino.
• 2011 Finalista al concorso lirico Augusto Zabaioni.
• 2012 Finalista al concorso lirico Francesco Albanese.
• 2014 Partecipa ad AREA SANREMO.
Il 28 maggio 2014, in seguito alla candidatura sul web, tra circa mille partecipanti, viene convocato a Verona con altri 9 tenori, per la selezione finale per la partecipazione alla trasmissione Rai “UNA VOCE PER L'ARENA”.
• Partecipa alle selezioni di Italia's got talent, di x Factor, Videofestival live, Tour music fest,arrivando solo alle semifinali.
Nel 2017 produce il nuovo singolo “Identita” edito dalla ADVICE MUSIC.
. A settembe 2017 è prevista l’uscita dell’album dal titolo“Do di matto edito dalla ADVICE MUSIC.

Contatti e social

Schiffini, nuovo showroom a Londra al 21 di Duke Street

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Schiffini ha appena inaugurato un nuovo Flagship Store al 21 di Duke Street a pochi passi dalla nota Oxford Street nel centro di Londra, in una posizione commercialmente strategica.

All’interno dello spazio espositivo, che si sviluppa su due piani, Schiffini propone alcune tra le cucine di punta della sua produzione. Protagonista in primo piano è la nuova Lepic, progettata da Jasper Morrison, accanto all’iconica cucina Cinqueterre firmata dal designer simbolo dell’azienda Vico Magistretti e al modello Mesa disegnato da Alfredo Häberli.
Lepic è un progetto, frutto della collaborazione tra Schiffini e Jasper Morrison, lanciato dall’azienda nel 2016 che verrà proposto durante il corso del 2018 con nuove finiture e declinazioni di gamma per ampliarne la modularità e la funzionalità. Lo stile minimale accosta infatti diversi materiali ed elementi che possono dare vita ad infinite composizioni. Un progetto che riflette la filosofia creativa del designer Jasper Morrison basata sul concetto di super normal che in Lepic si traduce nella cura di ogni minimo dettaglio e nell’essenzialità del disegno.
Cinqueterre è l’espressione massima della collaborazione tra Schiffini e Vico Magistretti. Un progetto lanciato nel 2000 che riscuote ancora oggi grande successo e che continua a rappresentare l’innovazione nel settore. Cinqueterre è infatti la prima cucina realizzata interamente in alluminio. Un modello senza tempo come solo le vere icone sanno essere: un pezzo d’avanguardia pura nel panorama del design. 
Mesa, disegnata da Alfredo Häberli, è un progetto che rappresenta la cucina come un laboratorio, un ambiente da vivere che diventa l’anima della casa. Tutto ruota attorno all’isola multifunzionale centrale che esprime proprio questo concetto di convivialità. Linee essenziali per una cucina moderna che combina funzionalità e razionalità.
Questi sono solo alcuni dei modelli esposti nel nuovo showroom londinese che è una vetrina importante per l’azienda e che risponde ad una scelta strategica ben definita come sostiene Enrico Schiffini: “L'apertura del nuovo Flagship Store di Londra nel cuore della città rientra in un più vasto piano di marketing, che prevede la gestione diretta dell'azienda nei mercati che hanno un particolare significato strategico in quanto in grado di influenzare la conoscenza e lo sviluppo del brand a livello mondiale. Londra è sicuramente tra questi mercati per l'importanza che ha assunto negli ultimi anni come capitale del design contemporaneo nonché per il numero e la qualità degli studi di architettura e interior design che operano internazionalmente".
SHOWROOM SCHIFFINI - 21 Duke Street, London - Tel: +44 (0) 7818195394
london@schiffini.com - www.schiffini.com

Cinema, “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” è film davvero bello e molto ben fatto. La recensione di Fattitaliani

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Recensione di Andrea Giostra. “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” è film davvero bello e molto ben fatto. Un film nel quale sono le emozioni forti, il carattere determinato dei protagonisti, la sceneggiatura brillante e di una originalità veramente incisiva, un cast di attori bravissimi e di altissime capacità recitative nel saper vestire perfettamente i panni dei loro personaggi, a renderlo un vero capolavoro. Sono infatti questi gli ingredienti cinematografici privilegiati che McDonagh mette insieme con vera genialità. Tra tutti gli attori, una potente standing ovation va certamente a Woody Harrelson (Lo sceriffo Bill Willoughby), Sam Rockwell (L'Ufficiale Jason Dixon), Frances McDormand (Mildred Hayes).

Il film tratta temi difficili, ma al contempo contemporanei, colorati di sofferenza, dolore, perdita, abbandono, vendetta, paura, razzismo, altruismo, amore, perdono, comprensione… Tutti maneggiati con una classe narrativa e recitativa sorprendenti.
Basterebbero queste parole per definire “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” una bellissima “commedia nera”, un eccellente western dei nostri giorni, di quelli che non si vedevano nelle sale cinematografiche da secoli.
Il merito, non ci sono dubbi, è tutto del suo principale artefice, Martin McDonagh, produttore, sceneggiatore, regista di questa produzione. Le recentissime 7 nomination agli Oscar, dicono tutto quello che non scriveremo qui: miglior film, migliore attrice protagonista, due nomination come migliore attore non protagonista, migliore sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior colonna sonora.


Mildred Hayes è una madre di una piccola cittadina del Missouri, Ebbing, alla quale hanno ucciso la figlia. Dopo sette mesi dal delitto, la polizia locale non è riuscita a trovare nessun colpevole, non è riuscita ad eseguire nessun arresto. Disperata, per richiamare l’attenzione dei media e delle autorità locali, Mildred decide di acquistare tre spazi pubblicitari, proprio in prossimità di dove è avvenuto il delitto, facendo scrivere, in nero su rosso, tre frasi: “Come va, Sceriffo Willoughby?”, “Ancora nessun arresto?”, “Violentata mentre moriva”.
Il seguito è da vedere nelle sale cinematografiche.
 Leggi qui gli articoli di Andrea Giostra
Scheda:
Titolo originale: “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”
Regia di Martin McDonagh
Produzione Graham Broadbent, Peter Czernin, Martin McDonagh, Diarmuid McKeown, Bergen Swanson
Distribuzione 20th Century Fox
Sceneggiatura Martin McDonagh
Musiche di Carter Burwell
Con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, Lucas Hedges, Zeljko Ivanek, Caleb Landry Jones, Clarke Peters, Samara Weaving, John Hawkes, Peter Dinklage, Kathryn Newton, Kerry Condon

ANDREA GIOSTRA

IIC, Concerto gratuito per voce e chitarra "The Divan of Moses-Ibn-Ezr" di Mario Castelnuovo-Tedesco

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In occasione della Giornata Mondiale della Memoria, l’annuale commemorazione che ricorda le vittime della Shoah, l’Istituto Italiano di Cultura organizza il concerto per chitarra e voce The Divan of Moses-Ibn-Ezr, del compositore italiano di origini ebraiche Mario Castelnuovo -Tedesco (Firenze 1895 - Beverly Hills 1968)

Con Angelo Colone, chitarra e Mirko Guadagnini, tenore.

The Divan of Moses-Ibn-Ezra, è un concerto che traduce in musica la raccolta di poesie (“Diwan” significa “Canzoniere”) di Moses-Ibn-Ezra (1055-1135), poeta spagnolo di origine ebraiche. L’opera nasce dall'affinità che Castelnuovo-Tedesco sente per il poeta vissuto quasi mille anni prima: entrambi furono costretti ad abbandonare la propria terra d’origine: il primo in seguito alle legge razziali del periodo del nazi-fascismo, il secondo allontanato dalla famiglia. In questa composizione la musica di Castelnuovo-Tedesco abbandona il carattere sereno e spensierato, che costituisce un vero e proprio "marchio di fabbrica" della sua arte, per colorarsi di tinte più fosche.

Prenotazione obbligatoria qui

Informazioni
Data: Gio 25 Gen 2018

Orario: Dalle 19:00 alle 21:00

Organizzato da : Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

Ingresso : Libero

Luogo:Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

Raffaello e l’Eco del mito, a Bergamo la mostra dal 27 gennaio

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Con il progetto ideato dalla Fondazione Accademia Carrara di Bergamo, Raffaello è il protagonista della mostra a lui dedicata dal titolo “Raffaello e l’eco del mito” allestita proprio all’Accademia Carrara con opening previsto il 27 gennaio.

Oltre 60 le opere che compongono il percorso espositivo tra queste un’accurata ricerca dei curatori, Maria Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra e Giacinto Di Pietrantonio, che hanno scelto le più significative di Raffaello con un excursus sul percorso artistico del geniale maestro di Urbino che offrirà il modo, ai visitatori, di apprezzare sia un giovane Raffaello ma anche la sua evoluzione fino alla soglia della sua maturità.
Le opere provengono dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali: dalla Gallerie degli Uffizi di Firenze, l’Hermitage di San Pietroburgo, dalla Pinacoteca di Brera, la Galleria Nazionale di Roma, dal Metropolitan Museum di New York, dalla National Gallery di Londra e dal Bode Museum di Berlino e persino dal Pushkin di Mosca.
L’allestimento straordinario è stato progettato da DE8 Architetti e Tobia Scarp e realizzato in collaborazione con GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea.
Sono presenti sia dipinti ma anche sculture ed altre  testimonianze che raccontano non solo l’artista ma anche il suo vissuto ed i felici incontri di altri straordinari artisti come Giovanni Santi, il Perugino e il Pintoricchio.
Per i suoi tempi Raffaello fu un grande innovatore che seppe ben rappresentare coniugando una sapiente tecnica e naturalezza. Molti gli artisti che si sono ispirati reinterpretando il grande maestro influenzando molti artisti fino a giungere alle Avanguardie d’inizio Novecento, ma anche fino a oggi.
La mostra sarà visitabile fino al 6 maggio 2018.
Ester Campese

Galleria Sordi di Roma, in mostra l’auto su cui viaggiava Giovanni Falcone

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In mostra fino al 31 gennaio alla galleria Sordi di Roma una teca con i resti della Croma su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

Non casuale la location scelta, infatti se la Galleria Sordi, luogo di incontro e shopping, oggi è gremita di persone lo si deve anche al coraggio di Uomini come il Giudice Falcone e Borsellino che lottarono contro la mafia per garantire libertà e democrazia, fino a sacrificare la propria vita.
Ciò che resta dell’auto accartocciata degli uomini della scorta è un pugno allo stomaco visivamente. Un cumulo di rottami in cui persero la vita i ragazzi della “Quarto Savona 15”. La strage di Capaci cambiò il corso della storia e nulla fu più come prima.
Roma è una delle tappe di un viaggio che si protrarrà nelle varie città d’Italia per rammentare le vittime delle mafie, e che simbolicamente farà ancora viaggiare quell’auto nell’impegno di chi ancora oggi è sul fronte della lotta contro tutte le mafie.
Attraverso l’Ufficio Scolastico Regionale, che promuove l’iniziativa, saranno tantissime le scuole che visiteranno la Galleria Alberto Sordi per un omaggio agli agenti della scorta di Falcone.
Ante cerimonia di inaugurazione, alla Sala Umbero più di 400 studenti hanno potuto incontrare Giovanni e Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone, intervistati da Enrico Bellavia.
Ester Campese

Bonaveri, esce oggi RELOADED", il nuovo album del cantautore bolognese. Annunciate due date

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Da oggi, venerdì 26 gennaio, è disponibile “RELOADED”, il nuovo disco del cantautore bolognese BONAVERI, prodotto da Maurizio Biancani per Fonoprint.

“RELOADED” rappresenta la pausa del cammino, quella in cui reinterpreti le esperienze vissute, le riordini e ti rendi finalmente conto che hanno costituito l’essenza del tuo peregrinare. Un disco di
brani rivisitati che sono il punto di arrivo in 14 anni di musica e un trampolino per proseguire questo unico, lungo, concept che raccoglie tutti i pensieri dell’artista durante la sua quotidianità.

A questo proposito Bonaveri dichiara: «Prima di occuparci delle grandi questioni che riguardano l’umanità, impariamo umilmente a cantare e celebrare le vite che incontriamo ogni singolo giorno, ché quelle hanno un volto, un nome, e sempre più spesso un collare o uno stupido vestitino con sopra scritto Fuffi».

Questa la tracklist di Reloaded:
Magnifico | Le Piccole Vite | Torquemada | Scivola Via | Clandestino | Danza | Danza (Adieu) | Il Mago | La Justice | Onde | Le Diable | Distopia | Le Mat | Lettera Al Figlio | XIII | Le Città Invisibili | L’indomani |Delle Diverstità |

Il disco sarà presentato dal vivo il 15 febbraio al Teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto (BO) e il 21 febbraio al Teatro Leonardo di Milano.


Breve Biografia
Cantautore bolognese, classe 1968, Bonaveri ha all'attivo 5 album:
Scivola Via – Magnifico - Città Invisibili - L'Ora dell'Ombra Rossa - La Staffetta.
Vanta prestigiose collaborazioni a cominciare da Maurizio Biancani (suo produttore artistico dal 2009), Beppe QuiriciElio RivagliMario ArcariLucio Dalla,  Marco FaddaVincenzo Zitello, Ellade BandiniStefano MeloneArmando CorsiPietro PosaniElena ChampionStefano GentiliniLuca De RisoGabriele Palazzi e tanti altri importanti musicisti di fama internazionale.
Roberto Caselli scrive di lui su JAM ONLINE: "Bonaveri è una delle poche belle realtà attuali che sanno ancora scrivere una canzone con una scelta linguistica colta, un senso della rima non banale e un approccio originale. Per questo ogni brano ha in sé qualcosa di speciale, di personale che diventa universale."
Il 24 novembre 2017 esce l’inedito “Le Piccole Vite”, brano che anticipa il nuovo lavoro discografico “RELOADED”, una rivisitazione di alcuni classici del cantautore bolognese, cui seguirà la rappresentazione di un importante lavoro teatrale prodotto da Fonoprint Bologna per la regia di Daniele Sala e la scrittura di Monica Faggiani, oltre alla normale attività concertistica nella stagione primaverile ed estiva.

Teresa, santa puttana e sposa di Marco Bilanzone dall'1 al 4 febbraio 2018 al Teatro Studio Uno di Roma

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In prima assoluta dall'1 al 4 febbraio 2018 al Teatro Studio Uno di Roma il terzo capitolo della saga teatrale a puntate “Teresa, santa puttana e sposa” scritta da Marco Bilanzone e diretta da Lorenzo Montanini che con “L’ABC del combattimento fra Teresa e il vaiolo nero” porta in scena l’aspetto più eroico, forte e leggendario della protagonista.

Attraverso un altro salto temporale, la terza parte del racconto si sofferma sulla vita di Teresa ormai adulta, nel periodo trascorso nell’immaginifico Cozzuto Volturno, quando divenne la mantenuta del dottorino Ottorino Viburno Spinazzola e si trovò a fronteggiare un’epidemia di vaiolo nero con il solo aiuto delle prostitute del paese, le uniche ad avere il coraggio di fermarsi tra la povera gente a somministrare i vaccini di casa in casa.

Un capitolo a tinte fosche i cui personaggi sono prevalentemente meschini, perversi, piccoli e cattivi, ai quali è affidato il racconto dei fattidistorti e mutati dal punto di vista di ognuno.
Si mischiano così racconti e leggende, a cui ogni personaggio restituisce una piccola porzione di realtà, quasi un compendio dei mesi che la protagonista trascorre in questo misero paese alle prese con la malattia, e al tempo stesso, un’enciclopedia dell’intera umanità.

Vero protagonista del capitolo è il vaiolo nero, patologia terribile e senza pietà che tira fuori dagli esseri umani gli accessi più veri, terrificanti ed ineluttabili della propria natura. Insieme alla paura della morte, che prende la forma dei cadaveri putrescenti e neri divorati dalla malattia, il vaiolo trasforma la popolazione di una piccola cittadina in anime nere alla ricerca della salvezza, i funzionari in vigliacchi pronti a fuggire e lasciare che la malattia si prenda tutti e gli emarginati e i reietti in eroi ed eroine inconsapevoli del racconto.

Seppure attraverso un racconto di fantasia, torna incredibilmente attuale il ruolo fondamentale che storicamente i vaccini hanno avuto neldebellare il vaiolo attraverso l’immunizzazione sistematica di tutta la popolazione del pianeta.  In un mondo in cui scienza e dicerie popolari sembrano avere lo stesso peso anche una fiaba può servire a misurare il peso della realtà e far riflettere sulla storia della vaccinazione, iniziata proprio con la scoperta del vaccino contro il vaiolo e considerata una delle più grandi conquiste mediche compiute dall’uomo.


Teresa santa, puttana e sposa #capitolo3 dall' 1 al 4 febbraio 2018
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).
Ingr. 12 euro. Tessera associativa gratuita
Giov – Sab ore 21.00, Dom. ore 18.00
Per info: 3494356219- 3298027943

IIC Bruxelles, Serata "Pietro Pizzuti" attore, regista e autore di teatro italo-belga: lunedì 29 gennaio

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Pietro Pizzutiè un attore, regista e autore di teatro tra i più apprezzati della sua generazione. Nato a Roma nel 1958, comincia la sua carriera artistica nel 1980 in Belgio.
Recita sui palcoscenici e nei festival più prestigiosi d'Europa. Cura la regia di circa quaranta opere tetarali ed è autore di oltre trenta testi. Insegna presso i Conservatori d'arte drammatica di Bruxelles e di Mons, presso l'Università Cattolica di Lovanio e l’École Nationale Supérieure des Arts Visuels de La Cambre. Dal 1981 ad oggi ottiene numerosi premi, sia come attore che come autore, tra i quali citiamo: il Premio Eva dei Teatri (1989), il Premio Tenue de Ville (1997) e il Premio dei Teatri (2001, 2004, 2015). Nel 2006 riceve il Premio dei Teatri come migliore autore. Nel 2016 gli viene conferito il Premio Italiques.

La serata comincerà con un'intervista di Laurance Van Goethem - specialista di teatro italiano e direttrice di Alternatives théâtrales - a Pietro Pizzuti. Seguirà la proiezione, in presenza del regista e del produttore, del docu-film Le Projet du traducteur (42 min, 2017, Belgique), di Gaëlle Courtois.

Il documentario ci porta in Puglia, dove Pizzuti rivela il suo intento in quanto traduttore di opere teatrali dall'italiano al francese. Il film è incentrato sulla traduzione delle pièces di Stefano Massini, uno dei maggiori drammaturghi italiani contemporanei e direttore del Teatro Piccolo di Milano, che per l'occasione ha rilasciato un'intervista esclusiva.

Prenotazione obbligatoria qui
EVENTO in francese.

Informazioni
Data: Lun 29 Gen 2018

Orario: Dalle 19:00 alle 21:00

Organizzato da : Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

Ingresso : Libero

“Lo Scarpone” torna nella Tuscia

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Il Comitato per “Pirozzi Presidente” di Viterbo, in collaborazione con i comitati di Ronciglione, Vasanello, Orte e Bassano in Teverina, nella persona di Stefano Caporossi, hanno organizzato un incontro pubblico con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi e alcune delle tante associazioni che hanno sostenuto il suo paese dopo il dramma che lo ha colpito.

Sabato 27 alle ore 10 Pirozzi sarà ospite a Ronciglione per visitare i nuovi locali dell Croce Rossa e della Protezione Civile che tanto si sono prodigate nel portare i soccorsi ad Amatrice subito dopo il sisma. Ad accoglierlo il sindaco Mario Mengoni e Fabio Troncarelli, con i quali proseguirà il suo giro alla volta dell'ospedale Sant'Anna.

Alle 12 sarà a Vasanello al ristorante “Nonna Pappa” , dove verrà ratificata la consegna di una struttura ricreativa donata dalla popolazione di Vasanello, Soriano nel Cimino e Bassano in Teverina, agli abitanti di Amatrice, in seguito alla raccolta fondi cominciata nel 2016 per volontà delle amministrazioni comunali coinvolte. A coordinare le operazioni in quei mesi, in stretta collaborazione con lo stesso Pirozzi, Francesco Ricci, presidente del consiglio comunale di Vasanello.

Tra le associazioni che parteciparono all’inizio della raccolta fondi, tramite una serata dedicata ad Amatrice ed all’allestimento di un campo di raccolta, di smistamento ed invio di beni e materiali di prima necessità ricordiamo, coordinati dai Royals Wolf Ranger nella figura del suo capo nucleo Luigi Petrucci, le seguenti: Afrodite, Poderosa, Avis, gruppo scout Vasanello, cacciatori e commercianti, il comitato festeggiamenti Messico e nuvole, Cooltura e tante altre associazioni o semplici cittadini.
Ad accogliere il sindaco Pirozzi saranno i sindaci di Vasanello, Soriano nel Cimino e Bassano in Teverina, rispettivamente Antonio Porri, Fabio Menicacci e Alessandro Romoli, oltre ai rappresentanti istituzionali di altri comuni limitrofi che hanno aiutato Amatrice realizzando subito dopo la tragedia decine di iniziative a sostegno delle popolazioni colpite. 

Opera Liegi, Henning Brockhaus presenta la sua Carmen a Fattitaliani. L'intervista e la recensione

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La vita è fatta di equilibri, un continuo movimento di gesti a volte semplici a volte funambolici, complici eppure decisivi, impregnati di una perenne precarietà seppur rivestita di una concezione dilatata del tempo quasi a renderla eterna. Avrà pensato forse a un'immagine simile il regista tedesco Henning Brockhaus nell'allestire la "Carmen" all'Opéra Royal de Wallonie di Liège. 

Ieri sera, alla presenza di re Alberto II e di Paola Ruffo di Calabria accolti dal direttore del teatro Stefano Mazzonis di Pralafera, ha avuto luogo la prima dell'opera di Bizet all'interno di una scenografia (di Margherita Palli) che riproduceva un circo, con tanto di acrobati, ballerini, animali (finti e veri). 
Un'idea che all'inizio può sembrare spiazzante perché ricca, colorata, felicemente rumorosa ma che nel corso della narrazione si rivela essenzialmente per quello che è: un bel contenitore all'interno del quale si dipana la vicenda.
Brockhaus riesce perfettamente a mettere insieme le varie tessere di un puzzle ed evita - il rischio è dietro l'angolo in tali occasioni - la confusione: pur nella "folla" che calpesta il palcoscenico, ogni cosa, ogni elemento, ogni artista occupa il suo posto in sincronia e in maniera organizzata anche se -è qui la vera natura della riuscita- sembrano lì in modo naturale, non artefatto, forzato, costruito.
E poi che voci! a partire dal coro dei piccoli diretti magistralmente da Véronique Tollet e dal coro guidato da Pierre Iodice. Se, infatti, per un regista non dovrebbe essere facile gestire un insieme così grande di persone, anche per chi dirige un coro l'impresa appare improba. 
L'idea dei piccoli cantori che appaiono in postazioni diverse (perfino tra il pubblico) si rivela vincente ed efficacissima la presenza del coro adulto fra i palchi della struttura scenografica.
Grandissima prova per i quattro personaggi principali. Il mezzo soprano giorgiano Nino Surguladzeè magnifica: si muove con disinvoltura in una dose giusta di sensualità e naturalezza, così come richiede la personalità che incarna: una donna libera di dire quello che vuole e amare chi vuole. 
Il tenore belga Marc Laho le risponde con altrettanta bravura nell'interpretazione di un innamorato e geloso Don José. 
Il baritono belga Lionel Lhoteè perfetto nel ruolo del torero Escamillo. 
E poi c'è la candida, bravissima, delicata Micaëla, impersonata dal soprano Silvia Dalla Benetta: in più momenti della serata ha regalato brividi ed emozioni.
Eccelsa la direzione musicale del M° Speranza Scappucci: decisa e misurata allo stesso tempo, ha magicamente fatto rivivere la bellezza della musica di Carmen. 
Insomma, un grande successo ieri sera per Henning Brockhaus, "una grande sfida" ammette il regista a Fattitaliani.
Fra accettare la sfida e iniziare a concepirla è passato molto tempo?
Sì, soprattutto con tutte le Carmen che ci sono in giro. Da quando ho cominciato a prepararmi ad oggi ho sentito parlare almeno di trenta Carmen diverse. 
Se dovesse presentare al pubblico la "sua" Carmen, che cosa direbbe?
La mia Carmen si svolge in un ambiente molto particolare, in un circo che per me è il simbolo della vita, in un circo quindi può accadere di tutto. Volevo evitare di fare una Carmen storica, pittoresca, le solite cose. E non volevo neanche fare una Carmen troppo sperimentale: allora mi è venuta in mente di proporla all'interno di un circo e mi pare che i conti siano tornati molto bene. Volevo anche avere un tocco di eros, i costumi dovevano essere molto più spinti e provocanti, ma a Liegi il pubblico è abituato a un teatro tradizionale e quindi ci hanno pregato di limitarci. Erano costumi Folies Bergère e quindi le donne erano tutte delle Carmen.
Carmen-Nino Surguladze fisicamente e nelle movenze si rivela perfetta: c'è subito stata intesa fra voi due sin dall'inizio?
Sì, grande intesa.
Dall'altro lato c'è Micaëla...
È la donna borghese, del matrimonio, quella da sposare. Per questa ragione ho inserito nelle scene il cane che viene addestrato perché lei ha in testa di addomesticare Don José, e la presenza dell'animale è una metafora di quello che succede in un matrimonio. Ho voluto anche che fosse molto bella e indossasse un costume adeguato: di solito Micaëla è grigia, una sorta di santa Maria Goretti e invece no, deve essere molto attraente, bella e sexy. Peccato che con Don José non provi alcun feeling: non c'è chimica fra i due e anche volendo, non la può amare.
Se avesse la possibilità di parlare con Carmen che cosa le direbbe?
Carmen è una donna totalmente libera, se ne frega di tutto, anche della vita...

E sulla scena, questo risalta fino alla fine. E a tal proposito, la scena finale è degna di un grande thriller: l'effetto speciale della pugnalata di Don Josè a Carmen resterà negli annali. Un istante crudele, impressionante, vero...
Giovanni Zambito
Foto Carmen di Lorraine Wauters, Opéra Royal de Wallonie
Leggi qui gli altri articoli di Opera e Balletto.
Una delle più belle coreografie dello spettacolo (di Valentina Escobar)

La scheda di Carmen
Direction musicale: Speranza SCAPPUCCI•  /Pierre DUMOUSSAUD 
Mise en scène et lumières: Henning BROCKHAUS*
Décors: Margherita PALLI*
Costumes: Giancarlo COLIS*
Chorégraphie: Valentina ESCOBAR*
Chef des Choeurs: Pierre IODICE
Responsable de la Maîtrise: Véronique TOLLET
CARMEN: Nino SURGULADZE  / Gala EL HADIDI* 
DON JOSÉ: Marc LAHO  / Florian LACONI 
MICAELA: Silvia DALLA BENETTA
ESCAMILLO: Lionel LHOTE  / Laurent KUBLA 
FRASQUITA: Alexia SAFFERY
MERCÉDÈS: Alexise YERNA
LE DANCAÏRE: Patrick DELCOUR
LE REMENDADO: Papuna TCHURADZE
ZUNIGA: Roger JOAKIM
LILLAS PASTIA: Alexandre TIERELIERS
MORALÈS: Alexei GORBATCHEV
UNE MARCHANDE: Réjane SOLDANO
UN BOHÉMIEN: Benoit DELVAUX
Orchestre et Choeurs: Opéra Royal de Wallonie-Liège
Nouvelle production: Opéra Royal de Wallonie-Liège
*Première fois à l'Opéra Royal de Wallonie-Liège
 26, 27, 28 et 30 janvier et 1, 3 février 2018
 2, 4 et 9 février 2018
 26, 28 et 30 janvier et 1, 3 février 2018
 27 janvier et 2, 4 et 9 février 2018


Bruxelles, inaugurato nuovo ospedale Delta a Auderghem

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L'ospedale Delta fa parte del gruppo ospedaliero Chirec che lo scorso dicembre ha portato alla fusione tra le cliniche Edith Cavell e Park Leopold, riorganizzati in policlinici, con le loro attività di ospedalizzazione trasferite sul sito di Delta.

La prima pietra del nuovo complesso è stata posata nel marzo 2014. L'Ospedale Delta ha 545 posti letto e 28 sale operatorie completamente digitalizzate con le ultime tecnologie.
L'ospedale si aspetta di registrare 3000 nascite all'anno nel reparto maternità.
"L'attenzione qui non è sul numero di posti letto, ma sui molti trattamenti medici diversi, e il risultato è davvero buono", ha detto Maggie De Block, Ministro della sanità pubblica.
Il costo del progetto supera i 400 milioni di euro, con finanziamenti pubblici e privati. La Banca europea ha contribuito con 100 milioni.
"Delta è la prova che una chiara volontà politica, sia del comune di Auderghem che del governo di Bruxelles, rende possibile vincere tutti i giocatori alla ricerca di un obiettivo comune", ha affermato Didier Gosuin, Ministro del governo della Regione di Bruxelles-Capitale.
Oggi e domani, 27 e 28 gennaio, si organizzano giornate porte aperte per i residenti di Auderghem che desiderano visitare il nuovo ospedale.


Noemi, il 9 febbraio esce "La luna" un disco molto femminile, coraggioso e sentito. L'intervista

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(videointervista) Si intitola “La Luna” il nuovo album di Noemi, in uscita il prossimo 9 febbraio, su etichetta Sony Music. 

Il nuovo progetto discografico arriva a due anni distanza dall’ultimo “Cuore d’artista” ed è composto da 13 brani inediti, tra cui “Non smettere mai di cercarmi”, il pezzo con cui Noemi si presenterà sul palco della 68a edizione del Festival di Sanremo il prossimo 6 febbraio, accompagnata da Paola Turci nella serata dei duetti.
Scritto da Noemi, con Diego Calvetti, Massimiliano Pelan e Fabio De Martino, “Non smettere mai di cercarmi” è - come afferma lei stessa - “uno slogan da cantare a polmoni aperti”. Un brano pop che rappresenta al 100% l’artista ed unisce l’elettronica alla musica d’autore italiana. Una produzione quasi cinematografica per la canzone che segna la quinta partecipazione di Noemi al Festival di Sanremo e che le permette di dare sfogo alla sua voce grintosa e graffiante.
“La Luna” è il sesto album di inediti dell’artista romana, che spiega così la scelta: “Tra i tanti motivi per cui ho scelto questo titolo è perche, come dice Vasco Rossi in «Dillo alla luna», mi piace l’idea di poter parlare alla luna, sperando che porti fortuna. E poi anche perché la luna è un po’ diva, proprio come voglio vivere anch’io questo album.” 
Il disco vanta alcune collaborazioni importanti tra cui Francesco Tricarico che ha scritto per lei il brano dall’impronta blues/rock “La Luna Storta”; Tommaso Paradiso che firma “Autunno” e Giuseppe Anastasi che le ha regalato il brano “L’attrazione”.
Presente in tutto l’album con la sua anima e la sua eredità anche Lucio Dalla: Noemi lo rievoca nella scrittura e nella produzione di “Oggi non esisto per nessuno” e in “Domani”, arrangiato con il celebre produttore Celso Valli.
“La Luna” è un album variegato e versatile, in cui convivono diversi arrangiamenti e generi: il rock, l’elettronica, ma anche il blues, il cantautorato e perfino il country come in “My good, bad and ugly”. Un disco molto femminile, coraggioso e sentito, dove una Noemi inedita si rimette in gioco sperimentando nuove sonorità e rivelando al pubblico lati inaspettati. 
Il nuovo progetto di Noemi sarà presentato anche dal vivo con due speciali eventi live in programma il 27 maggio a Roma (Auditorium Parco della Musica) e il 29 maggio a Milano (Teatri degli Arcimboldi). 
I biglietti per le date, prodotte da F&P Group, saranno disponibili online sul sito di TicketOne (www.ticketone.it) dalle ore 11.00 di lunedì 29 gennaio e in tutti i punti vendita autorizzati dal 1° febbraio.

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