Quantcast
Channel: Fattitaliani.it
Viewing all 37928 articles
Browse latest View live

Piccolo Eliseo, grande successo per "Ferdinando": Fattitaliani intervista la regista Nadia Baldi

$
0
0
Al Piccolo Eliseo fino al 5 novembre “Ferdinando” di Annibale Ruccello. Con Gea Martire, Chiara Baffi, Fulvio Cauteruccio, Francesco Roccasecca. Regia Nadia Baldi. Costumi Carlo Poggioli. Scenografia Luigi Ferrigno. Produzione Teatro Segreto srl.  

L’obiettivo della Regista Nadia Baldi era quello di togliere l’aspetto molto naturalistico del Teatro Ruccelliano efare una versione evocativa per consentire ai personaggi di appartenere ad ognuno di noi e renderli moderni. La scenografia è parte dell’obiettivo, un letto enorme troneggia al centro della stanza ed è la stessa Donna Clotilde che sprofonda dentro, quasi risucchiata da un abito lenzuolo che è la metafora della prigione in cui si è rinchiusa volontariamente. Ciò al fine di esaltare il cambiamento all’arrivo del presunto nipote che sconvolge tutto ed il letto sparisce. È un testo che mette in risalto gli istinti umani e le sue numerose contraddizioni. L'intervista di fattitaliani.
Chi sono Clotilde e Gesualda?  
Clotilde (Gea Martire) è una baronessa borbonica che si è rifugiata in una villa, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unità d’Italia. Per lei, l’italiano non serve a niente e fondamentalmente è da non usare. Gesualda (Chiara Baffi) è una sua cugina povera che diventa una sua cameriera. Questi due personaggi, sono un po’ il motore di tutto il meccanismo ruccelliano perché sono portatrici di tutta una serie di aspetti umani che all’interno di tutta l’opera sveleranno una serie di contrapposizioni e di aspetti che ruotano un po’ su se stessi. Il. Due donne interpretate da due attrici strepitose che sono Gea Martire e Chiara Baffi con le quali ho fatto anche un grande lavoro, quello di togliere l’aspetto molto naturalistico del Teatro Ruccelliano per portare tutto in una versione molto evocativa affinché in qualche modo questi due personaggi potessero essere appartenenti in qualche modo ad ognuno di noi ed anche molto moderni. 

In molte cose è riuscita a dare linfa vitale al testo. Una scenografia maestosa che quasi sottolinea il dislivello tra l’aristocrazia a cui appartiene Clotilde e la povertà di quelli che la circondano… 
Anche la scenografia rientra in questo mio criterio legato più all’evocazione che al realismo, infatti abbiamo un letto enorme dentro al quale Clotilde sprofonda e viene inghiottita da questo abito lenzuolo che sostanzialmente è metafora del suo ingabbiamento. Intorno abbiamo una serie di carrucole ed oggetti che salgono e scendono proprio per sottolineare che quella stanza è vissuta solo così e che è un po’ la prigione in cui lei si è rinchiusa. Questo per esaltare il cambiamento che avviene quando arriva il nipote presunto che sconvolge talmente tutto, al punto che questo letto sparisce. Ho amato il color rame che viene esaltato con le luci e la stanza diventa ancora più maestosa rispetto a quello che in qualche modo potrebbe sembrare. Il letto che ingabbiava Clotilde sparisce perché lei rinasce dalle ceneri e tutta la scenografia perde di consistenza per lasciare pienezza a questa nuova versione di Donna Clotilde. 
Un dialetto napoletano che però cela verità scomode e le rende leggiadre… 
Non lo chiamerei dialetto ma lingua perché la lingua napoletana è proprio questa, riesce a coniugare l’alto e il basso portando lo spettatore in una dimensione emotiva più che razionale e viene incantato da questo suono che la lingua napoletana ha insieme a tanti altri dialetti e riesce in qualche modo a far sì che lo spettatore venga avvolto ma non portato a dover comprendere razionalmente ma semplicemente abbandonarsi a quello che è più istintivo ed emotivo e questo accade ogni sera.
Ipocrisia, ambiguità e segreti in che modo sono al centro della storia? 
In qualche modo questo testo percorre tutti gli istinti umani dentro i quali poi possiamo ritrovarci tutti perché credo che accada ad ognuno di noi percorrere delle strade, ribaltarle a seconda degli avvenimenti e di essere anche in grande contraddizione. Per fortuna esiste anche la contraddizione nell’essere umano ed è chiaro che in questo testo sono molto estremizzati i concetti pur essendo molto interessanti. Sono molto affascinata da tutto ciò che in qualche modo riesce a parlarci anche degli aspetti più neri che ci appartengono e di cui spesso ci vergogniamo o comunque in qualche modo teniamo da parte e che nella maggior parte dei casi possono diventare delle frustrazioni. In questo testo questi effetti si capovolgono nei vari personaggi e questa è stata la cosa più interessante su cui lavorare ed è in qualche modo anche la chiave del successo di questo testo che da tanti anni riesce a vivere. È un testo che sicuramente si attesta come universale.
Ha parlato di contraddizioni e possiamo fare l’esempio di Don Catellino che è un sacerdote ma nello stesso tempo è bigotto e con le superstizioni tiene sotto scacco l’intera popolazione. 
Sicuramente lui incarna ciò che stavo dicendo prima. È un prete ma poi al di là di quello che fa nella sua vita pubblica, ha una vita privata completamente altra che in qualche modo diventa la contraddizione per eccellenza.
Nadia Baldi
Che successo di pubblico sta avendo? 
Enorme! Sono molto felice perché quando decisi di mettere in scena Ferdinando, l’ho fatto per la prima volta venti anni fa e me ne sono innamorata talmente tanto anche se ero molto giovane. Oggi l’ho affrontato con grandissima serenità e con grande desiderio di attivare una novità a questo testo che era fermo all’edizione di Isa Danieli che è strepitosa ma credo che qualsiasi autore sarebbe felice di essere rappresentato in maniera nuova e non fermarsi a delle edizioni che poi i giovani non possono più vedere. 


Elisabetta Ruffolo


FESTA DEL CINEMA DI ROMA, Red carpet "C'EST LA VIE - PRENDILA COME VIENE" lunedì 30 Ottobre

$
0
0
Il regista Eric Toledano e l’attrice Eye Haidara saranno lunedì 30 ottobre alla Festa del Cinema di Roma per presentare “C’est la vie - Prendila come viene”, la brillante commedia di Eric Toledano e Olivier Nakache (i registi del film campione d’incassi “Quasi amici”) che ha conquistato il pubblico francese con un incasso di 12 milioni in tre settimane di programmazione.

Il film sarà poi in sala dal 30 novembre distribuito da Videa.

Per celebrare la divertente wedding comedy sfileranno alle ore 19.00 sul tappeto rosso dell'Auditorium Parco della Musica, accanto al regista Eric Toledano e all’attrice Eye Haidara, eleganti coppie di sposi con le preziose creazioni firmate dalla stilista Maria Celli: classici tight e smoking per lui, candidi abiti in seta, mikado, pizzo e lungo velo in tulle per lei, scelti dall'ultima collezione per il matrimonio della Maison di Alta Moda Celli.

Gran finale in passerella con taglio della torta e lancio del bouquet.

Un red carpet scintillante e divertente, totalmente in tema col film!
Perché nulla è più importante per due sposi del giorno del proprio matrimonio. Tutto deve essere magico in ogni momento. E per organizzare la festa perfetta, Max e il suo team sono i migliori in circolazione. Pierre ed Elena hanno deciso di sposarsi in un magnifico castello poco fuori Parigi e hanno scelto di affidarsi a loro per una serata meravigliosa. Tutte le fasi, dall’organizzazione alla festa, viste attraverso gli occhi di quelli che lavorano per renderla speciale. Sarà una lunga giornata, ricca di sorprese, colpi di scena e grandi risate. 

Bruxelles, il 6 novembre proiezione film "Non è un paese per giovani" di Giovanni Veronesi

$
0
0
Sandro e Luciano fanno i camerieri in un ristorante ma coltivano sogni più grandi.
Scelgono di ruzzolare fuori dalle rotte battute dai loro coetanei e approdano in una terra di frontiera, Cuba, all'inseguimento di un'attesa svolta economica. Ma il loro destino è segnato e s'imbattono immediatamente in Nora, una ragazza italiana, che cambierà le loro vite. La bellezza e la violenza dell'isola, porteranno Luciano a perdere ogni punto di riferimento, proprio quando Sandro invece scoprirà il motivo per cui ha deciso di seguirlo fino a lì.
105'; V.O.ITA; ST. ENG

Prenotazione obbligatoria qui
Informazioni

Data: Lun 6 Nov 2017
Orario: Dalle 19:00 alle 21:00
Organizzato da : Istituto Italiano di Cultura
Ingresso : 5€

FONDACO Roma: TRA STAR DEL CINEMA E DELLA MUSICA, LA FESTA DEL CINEMA A VIA DELLA FREZZA

$
0
0
Via della Frezza, location ufficiale della 12a edizione dellaFesta del Cinema di Roma,è pronta ad ospitare tante Star del cinema e della Musica.

La Festa del  Cinema allarga i suoi confini e arriva nel cuore della Capitale, tra Piazza di Spagna e Piazza Augusto Imperatore, dove durante i giorni della manifestazione sono previsti eventi cinematografici e altrettanti eventi musicali. Sono attese tante Star del cinema e della musica, ma anche del mondo della cultura, dell’arte e del fashion system.

Il primo evento live è previsto sabato 28 ottobre alle 17.00. La musica che uscirà dagli altoparlanti di Via della Frezza sarà quella dei Daiana Lou, colonna sonora del film Terapia di coppia per amanti, commedia fresca di uscita in sala interpretata da Ambra Angiolini, Pietro Sermonti e Sergio Rubini. I DaianaLou, che si sono fatti conoscere al grande pubblico grazie alla loro partecipazione ad X-Factor si misureranno con una performance live e con i brani del loro primo progetto discografico, dal titolo Streetherapy. Per l’occasione saranno presenti il regista Alessio Maria Federici e il cast del film.

Gran chiusura sabato 4 novembre con la presentazione della mostra Jupiter in Saturn – A Twin Peaks Tribute, mostra realizzata in onore della celebre serie televisiva Twin Peaks dal Digital artist& Creative director Fabio Timpanaro e curata da Nero Gallery,  all'interno dello spazio Fondaco.
La mostra vuole essere un omaggio al capolavoro di David Lynch che ha rivoluzionato la storia e il linguaggio della serialità mondiale e al regista stesso, ospite d'onore della dodicesima edizione del Festival. Le opere esposte si basano su una tecnica innovativa che unisce fotografia, pittura digitale e pittura ad olio quasi a riprodurre in chiave figurativa l'universo mistico e simbolico di Twin Peaks. L'evento è realizzato anche allo scopo di anticipare la mostra collettiva che si terrà dal 27 gennaio al 10 marzo 2018 presso Nero Gallery.

Nel mezzo, una settimana di musica, cinema, arte, letteratura e tanto fashion.
Domenica 29 ottobre alle 17.00, sarà la volta di Simona Marchini. L’attrice presenterà gli artisti protagonisti di Trame d’autore – Sei video-opere tra arte e letteratura, progetto ideato e promossa da Simona Marchini. Alle 18.30, seguirà un Omaggio alla città di Roma con la performance live di Valentina Galdì, cantautrice romana pronta a raccontarci la sua città attraverso una voce che rappresenta la romanità in modo contemporaneo.
Mercoledì 1 novembre alle 18.30 verrà presentato il libro Le mie ragioni te le ho dette di Annalisa De Simone. Lettrice d’eccezione l’attrice Francesca Valtorta.
Venerdì 3 novembre, in Via della Frezza si mescoleranno teatro e musica, con la presentazione del Festival del Teatro Eco Logico di Stromboli.

Non sarà difficile imbattersi nelle Star di questa 12a edizione della Festa del Cinema di Roma. Perché Via della Frezza ospiterà cene e party di film presenti al festival.

Grazie al patrocinio di Fondazione Cinema per Roma, Fondazione Cinema per RomaeFondaco Roma porteranno così la Festa del Cinema nel cuore della città, in uno spazio dove regnano glamour e stile,dove cinema, art design e moda si incontrano.

Nato da un’idea di Alessandra Marino con Emanuela Mafrolla e Nathalie Aalbers (insieme nella foto), FONDACO Romaè uno di quegli esempi di imprenditoria coraggiosa, mecenatismo e visione che diventano realtà.UnConcept unico ed innovativo, che vede la Capitale di nuovo protagonista tra le grandi città mondiali nell’anno in cui è stata riconosciuta dall’UNESCO “Creative City of Film”.

L’iniziativa che lega Via della Frezza alla Festa del Cinemadi Romanasce grazie alla collaborazione di Gruppo HDRA eEMMEPI STRATEGIE, agenzia leader nel suo settore, specializzata nello studio, nella progettazione e realizzazione di progetti mirati nel mondo del cinema e dell'entertainment. Media partner della prestigiosa iniziativa il magazine “F” diretto da Marisa Deimichei.



VIA DELLA FREZZA, IERI, OGGI E DOMANI

Partiamo dal nome del progetto. FONDACO significa "casa-magazzino" e deriva dal nome che nell'antichità si dava agli edifici che svolgevano funzioni di magazzino e, spesso, anche di alloggio per i mercanti. FONDACO ROMA a Via della Frezza è un "Concept street shop" che non risulta abbia pari nel suo genere. Insomma, un posto dove mangiare, bere, vestirsi e, volendo, anche dormire e coccolarsi (anche intellettualmente).

Una strada vittima dell’incuria delle passate amministrazioni, questo era via della Frezza prima di Fondaco. Una parte agonizzante del cuore storico di Roma, dove cittadini e turisti facevano fatica a intravedere le bellezze architettoniche di un tempo.

Per amore verso la città Alessandra Marino (creatrice di Gusto) si fa capofila di una cordata, le sue due socie – Emanuela Mafrolla e NathalieAalbers – e di un team tutto al femminile, per restituire nuova linfa a via della Frezza.

Un gruppo di donne, amiche, unite dal desiderio di regalare alla propria città - Roma - un momento di maggiore attenzione. Partendo da una via nel cuore della capitale, con l’obiettivo di lasciare l'immaginazione libera di concepire un "numero zero", un progetto urbano di riqualificazione adattabile ad altri luoghi romani, o parigini, o berlinesi o americani chissà.

L'immaginazione prende forma, il tè del pomeriggio diventa riunione e ben presto business plan. Ad Alessandra, Emanuela e Nathalie presto si aggiungono altre figure, tutte donne: architette, uffici stampa, esperte di media marketing, cuoche, manager si ritrovano tutti i giorni - da tre anni - attorno ad un tavolo per dare vita a Fondaco Roma.

Oggi Fondaco è una strada intera, 20 attività, un salotto a cielo aperto, un pezzo di urbe rinato. Fondaco Roma significa entrare in un luogo magico e senza tempo, dove mangiare, dormire, bere un drink, fare shopping, acquistare arredi, arte, interior, biciclette, matite, quaderni, divani, visitare una mostra regalarsi una pausa nella day spa. Ma questa è solo una parte di Fondaco Roma. Il resto è ancora progetto, è il futuro.

Alessandra Marino
La sua storia da imprenditrice inizia nel 1998, anno in cui realizza il primo concept food d'Italia, 'Gusto. Il progetto che ha scardinato il sonnacchioso mondo della ristorazione italiana fino ad allora vissuta come semplice proposta di cibo. 'Gusto: 1000 mq dedicati alla cucina creativa, alla ricerca nelle materie prime italiane, alla pizza, al buon bere, ma anche alla musica live e allo shopping, con l'emporio libreria aperto da mattina fino a tarda notte. Negli anni il marchio 'Gusto, celebrato da tutte le guide e i magazine internazionali, moltiplica la sua attività con 'Gusto Osteria e 'Gusto al 28. Ma la creatività di Alessandra è incontenibile e, attraverso il suo studio di architettura, firma tanti locali romani e non, e bellissime case pubblicate dalle grandi testate di design.

NathalieAalbers
Storica dell'arte olandese si è trasferita in Italia per studiare la vita e le opere degli artisti fiamminghi del '600 a Roma innamorandosi del nostro Paese.
Cura le relazioni commerciali nazionali ed internazionali per FONDACO Roma.

Emanuela Mafrolla
Dopo gli studi in scienze politiche a Milano, ha vissuto tra Ginevra, Parigi e Bruxelles prima di approdare a Roma nel 2007 sviluppando solide competenze nelle pubbliche relazioni, affari istituzionali, progettazione europea e comunicazione esterna. Per FONDACO Roma cura le relazioni istituzionali e lo sviluppo del progetto.

Editori ed autori italiani dall’8 al 12 novembre al Malta Book Festival 2017

$
0
0
Straordinaria partecipazione di editori ed autori italiani!

Dall’8 al 12 novembre, per cinque giorni, torna il Malta Book Festival, il più importante evento di promozione dell’editoria organizzato dal National Book Council.
Dopo il notevole successo degli anni precedenti, anche in questa edizione del Malta Book Festival, l’Istituto Italiano di Cultura cura l’organizzazione di un grandissimo stand. Al suo interno saranno presenti numerose case editrici che fanno parte del panorama editoriale siciliano, con le loro opere e con numerose presentazioni di libri alla presenza degli autori, grazie alla collaborazione con Editori di Sicilia - Caffè Letterario Italiano.
Clicca qui per scaricare il programma ufficiale del Malta Book Festival 2017

Informazioni

Data: da Mer 8 Nov 2017 a Dom 12 Nov 2017
Orario: Dalle 09:00 alle 21:00
Organizzato da : National Book Council
In collaborazione con : Istituto Italiano di Cultura, Editori di Sicilia, Caffe' Letterario
Ingresso : Libero

HAPPY BIRTHDAY HALLOWEEN STYLE, FASHION PARTY PER IL COMPLEANNO DI VANESSA FOGLIA - ABITART

$
0
0
Libertà, Sviluppo, Democrazia, Uguaglianza Unità. Le cinque linee della nuova Collezione Autunno/Inverno 2017/18 firmata dalla stilista Vanessa Foglia di Abitart fanno da elegante cornice al compleanno della creativa romana che ha deciso di festeggiare il suo genetliaco nell’
Atelier ABITART di Via Cola di Rienzo 188 a Roma.
Il fashion/party si tiene Martedì 31 Ottobre 2017 - tra le ore 18.30 e le ore 21.30 - a poche ore dalla notte delle streghe: da qui l’idea del glam-party “Happy Birthday Halloween Style”, un cocktail con pozioni, elisir, dolci di zucca incantata e chi più ne ha più ne metta curato da “Il Pranzo di Babette” di Maria Carolina Salomè.
Gli ospiti saranno accolti dai make up artist del §Team di Ida Montanari International, azienda leader per la realizzazione dell’immagine nel mondo dello spettacolo e della moda. Gli allievi della scuola di make up faranno omaggi di un trucco stile Halloween agli ospiti.
E, poi, performance di musica e danza dal vivo per propiziarsi streghe, fantasmi e folletti.
L’atelier Abitart accoglie la nuova Collezione Fall/Winter firmata dalla stilista realizzata in lana bouclè, taffettà, tessuti trench nelle varianti del giallo caldo e grigio perla, jersey fantasia dal disegno piume, georgette fantasia fondo blu e disegno fenicotteri, tessuti in raso melangiati, stoffe in Galles ricamati e bottoni inseriti e tinti a colore. I tessuti scelti dalla stilista per la stagione fredda che divengono cappotti, casacche, abiti pantaloni per il giorno e per la sera.  
In occasione dell'happening sarà possibile ritirare il nuovo catalogo della collezione in edizione straordinaria dal titolo "Vanessa volta pagina".

Figlia di una famosa stilista (Raffaella), che ha dominato la scena fashion italiana del secolo scorso, Vanessa ha cominciato a respirare moda fin da piccolissima imparando l’amore per l’arte, per i tessuti pregiati, per l’armonia dei colori e la cura del dettaglio. Se da un lato l’idea di confrontarsi con il genio della madre la tiene a lungo lontana dall’ipotesi di realizzare lei stessa dei capi, dall’altro le de à il tempo di sviluppare la sua vera cifra stilistica approfondendo la ricerca e la sperimentazione, con un grande sogno: non vestire il corpo di una persona ma l’anima di una donna. Negli anni 90, forte del suo bagaglio culturale e dell’insegnamento di non seguire la moda ma di crearla, Vanessa inizia il suo percorso che darà vita al marchio Abitart. Il suo progetto (come tutti quelli che seguiranno) nasce da una necessità interiore che cerca di concretizzare con i materiali, con i colori, rendendo reali i suoi sogni e le sue emozioni. Vanessa dipinge colori e forme, racconta e disegna l’anima più intima dell’abito, solo dopo nasce una forma, una cornice, che è poi il vestito, con la sua struttura sartoriale. Partendo dal “dentro” del vestito, abbina i colori, sceglie i tessuti e da quelli realizza poi i bozzetti. Un canone inverso che sprigiona le linee, l’equilibrio di forme e colori, la geometria che si crea abbinando tessuti differenti, scale cromatiche, alla ricerca di una semplicità elegante e ricercata. La creatività di Vanessa esplode in nuove forme: dai quadri, all’arredamento, all’interior design (è lei stessa a progettare gli interni dei suoi punti vendita). L’amore che prova e riceve sono nuova fonte di ispirazione, come tutto ciò che la circonda. Gli abiti si arricchiscono di dettagli preziosi, arrivando al total look. Lei non si stanca mai, nuovi progetti continuano a prendere vita e il suo entusiasmo e la sua gioia di vivere si rispecchiano in ognuno di loro.

www.abitartworld.com

Parigi, "Eskiusè muà": Sergio Staino martedì 7 novembre a "la Libreria": incontro in italiano e con un bicchiere di vino

$
0
0
Sergio Staino à la Libreria !
Depuis Linus à la fin des années 70 à la direction de L'Unità, longue carrière pour ce toscan, architecte de formation, papa du célèbre Bobo (apparu dans tous les grands journaux italiens, de l'Espresso à Repubblica en passant par le Corriere), créature qui lui ressemble beaucoup et à laquelle nous sommes tout particulièrement attachés. Bobo et sa petite famille ont suivi l'évolution de la gauche italienne et il en sera bien sûr question lors de cette soirée.

La soirée se déroulera en italien et s'achèvera sur un verre de vin (19h)
www.libreria.fr - http://blog.libreria.fr
facebook: La Libreria à Paris
Métro : Poissonnière (Ligne 7)

Classifiche, Rettore al 1° posto fra i vinili con "The Best of the Beast"

$
0
0
Cantautrice di razza, artista rock, personaggio sempre originale, mai uguale a se stessa... Rettore.

Dopo le belle interpretazioni a "Tale e quale show" (cui ha dovuto rinunciare per problemi di salute), la cantante veneta si toglie una bellissima soddisfazione.
È, infatti, uscito da poco in versione vinile "The best of the beast" con due album: il primo contiene The Best of the Beast con l'inedito Natale sottovoce e molti successi in nuove versioni, mentre il secondo contiene la ristampa del precedente album Caduta massi.
Ebbene, mentre la prima versione uscita nel 2012 è rientrata nella classifica FIMI dei cd più venduti della settimana, la versione vinile è entrata direttamente al primo posto.
Un ulteriore meritato riconoscimento alla bravura di Rettore, che ha sempre dato tutta se stessa al pubblico senza mai deluderlo.
Brava Rettore! Ad maiora.

“Web Radio Festival 2017” a Roma dal 28 al 29 ottobre 2017 by Radiospeaker

$
0
0
di Andrea Giostra -  Qual è il futuro della radio?

Chi saranno gli ascoltatori?
Quali i programmi più seguiti?
Chi i conduttori e gli speaker-web dei prossimi anni?
Radiospeaker, anticipando i tempi, o meglio, cavalcando l’onda dell’evoluzione del fenomeno “Radio”, e in un certo qual mondo richiamando il testo della bellissima canzone della fine degli anni settanta, “Video Killed The Radio Star” dei “The Buggles”, nella quale si racconta di come la TV avrebbe ucciso le star della Radio, oggi, con le nuove tecnologie internautiche, con il web che spopola soprattutto nei nati del XXI secolo, con i vari portali social, sembra che la Radio del presente e del futuro stia tornando prepotentemente alla ribalta.
Sono quelli elencati con le nostre domande i temi che verranno discussi e trattati in queste due interessanti giornate di “Web Radio Festival 2017”. Ci saranno, infatti, momenti di pubblico confronto, col parere di esperti del settore e con l’intervento di tanti protagonisti delle Radio nazionali e internazionali.

“Web #radio Festival 2017” è il primo Festival dedicato a “Radio” e a “#Speaker-Web”, giunto alla sua quarta edizione. Il 28 e 29 ottobre 2017, a Roma, nella magica Piazza di Spagna, presso il Centro Congressi Roma Eventi, si darà il via a questo interessantissimo evento culturale nel quale la Radio è la protagonista indiscussa.

L’evento prevede non soltanto il contest tipico del Festival, ovvero, i ricchi premi finali ai migliori speaker (maschile e femminile) ed alla migliore web radio, ma anche eventi importanti, seminari a tema, due giornate di workshop di formazione gratuita con relatori italiani ed internazionali di livello.
Ai numerosi speaker e radio web in gara, si alterneranno importanti ospiti della realtà radiofonica italiana e la presenza delle maggiori aziende del settore.
Una giuria di qualità, che includerà direttori artistici dei maggiori network radiofonici, decreterà i vincitori di questo quarto appuntamento.
Premi ai migliori speaker-web nella categoria maschile e femminile. Ai due vincitori saranno assegnati i seguenti premi:
Borsa di studio del valore di 1.000 Euro per usufruire corsi di aggiornamento organizzati da Radiospeaker sui temi della conduzione e regia radiofonica, radiocronaca e telecronaca, giornalismo radiofonico, dizione e fonetica, doppiaggio pubblicitario);
Targa 1° Premio, T-shirt e gadget di Radiospeaker;
Radio Experience negli studi di M20, emittente dance nazionale nonché radio partner del festival, dove poter carpire trucchi dai professionisti ed assistere alla diretta.

Il momento più atteso per gli speaker-web in gara? Il misterioso provino.
Maria Teresa Bruni, una delle più interessanti voci femminili partecipanti, sostiene che proprio questa prova sarà il test che darà risalto alla migliore speaker-web e al migliore speaker-web

La migliore radio del web, invece, riceverà tre premi:
Mixer audio broadcast dm 16, professionale e modulare, della Dm Broadcast con 16 canali selezionabili del valore di 2.900 euro;
Licenza Mb Studio Pro e Streaming offerta da NewRadio della durata di 1 anno (valore 1.200 euro): è il software di automazione radiofonica più usato dalle web radio;
Un buono del valore di 1.000 euro offerto da Programmi Radiofonici per usufruire dei programmi messi a disposizione dal sito leader in Italia: una preziosa occasione per la web radio vincitrice di arricchire il suo palinsesto (classifiche, tecnologia, top chart, programmi comici, rubriche come la cinemania, l’oroscopo, la Top20).

Link:

Testo:

I heard you on the wireless back in Fifty Two
Lying awake intent at tuning in on you.
If I was young it didn't stop you coming through.
Oh-a oh

They took the credit for your second symphony.
Rewritten by machine and new technology,
and now I understand the problems you can see.

Oh-a oh
I met your children
Oh-a oh
What did you tell them?

Video killed the radio star.
Video killed the radio star.
Pictures came and broke your heart.

Oh-a-a-a oh

And now we meet in an abandoned studio.
We hear the playback and it seems so long ago.
And you remember the jingles used to go.


Oh-a oh
You were the first one.
Oh-a oh
You were the last one.

Video killed the radio star.
Video killed the radio star.
In my mind and in my car,
we can't rewind we've gone to far


Oh-a-aho oh,
Oh-a-aho oh

Video killed the radio star.
Video killed the radio star.

In my mind and in my car,
we can't rewind we've gone to far.

Pictures came and broke your heart,
put the blame on VTR.

You are a radio star.
You are a radio star.
Video killed the radio star.
Video killed the radio star.
Video killed the radio star
La Tv Ha Ucciso La Stella Della Radio.

Ti ho sentita alla radio, al canale 52
ero disteso sveglio, intento a sintonizzarmi su di te.
sebbene fossi giovane, non hai avuto problemi a sfondare
Oh-a oh

si sono presi i diritti d’autore per la tua seconda sinfonia
riscritta da una macchina e dalla nuova tecnologia,
e ora capisco i problemi che vedi.

Oh-a oh
ho incontrato i tuoi figli
Oh-a oh
cosa gli hai detto?

la tv ha ucciso la stella della radio
la tv ha ucciso la stella della radio
sono arrivate le immagini e ti hanno spezzato il cuore.

Oh-a oh

e ora ci incontriamo in uno studio abbandonato.
ascoltiamo il playback e sembra che sia stato tanto tempo fa
e ti ricordi i ritornelli che andavano di moda.

Oh-a oh
eri la prima
Oh-a oh
ora sei l’ultima

la tv ha ucciso la stella della radio
la tv ha ucciso la stella della radio
nella mia mente e nella mia macchina,
non possiamo tornare indietro, siamo andati troppo lontano

Oh-a oh
Oh-a oh

la tv ha ucciso la stella della radio
la tv ha ucciso la stella della radio

nella mia mente e nella mia macchina,
non possiamo tornare indietro, siamo andati troppo lontano
sono arrivate le immagini e ti hanno spezzato il cuore
dà la colpa al videoregistratore!

sei una stella della radio.
sei una stella della radio.
la tv ha ucciso la stella della radio
la tv ha ucciso la stella della radio
la tv ha ucciso la stella della radio

ANDREA GIOSTRA

Grand Tour d'Italia, grande successo su Rete4 e alla Festa del Cinema di Roma

$
0
0
Grande successo per il ritorno su Rete4 di "Grand Tour d'Italia", il fortunato programma condotto da Alessia Ventura, Giorgio Mulè e Cataldo Calabretta che, nonostante la controprogrammazione di Raiuno e Canale5, è riuscito a ritagliarsi un ottimo 5.7% di share.
Dopo la pausa estiva, è tornato nella seconda serata del venerdì della rete Mediaset diretta da Sebastiano Lombardi, il live&media experience di Giorgio Mulè, ideato con la collaborazione di Gian Maria Miliacca e Paola Picilli, che nelle prossime settimane continuerà a raccontare l’Italia e il suo patrimonio artistico e culturale, attraverso le eccellenze del mondo dell’Impresa, dell’Economia, della Cultura, della Scienza, dell’Arte, dell’Enogastronomia. Dopo lo straordinario successo di ascolti ottenuto la scorsa estate dalle prime cinque puntate, in questa nuova edizione punterà i riflettori su Trieste, Udine, Olbia, Milano, Caserta, Ragusa e New York.
 “Gran Tour d’Italia” è prodotto da Panorama e Fluendo Productions ed è realizzato da Af Project. Il programma è scritto da Luigi Miliucci e da Tommaso Martinelli ed è diretto da Mario Maellaro. In occasione dell'atteso ritorno sul piccolo schermo, c'è stato un lancio in grande stile con tanto di red-carpet dei conduttori alla Festa del Cinema di Roma, seguito da una presentazione alla stampa presso lo stand della Roma Lazio Film Commission e da un party ospitato nello stand di Romeur Accademy di Paolo Secondino. Tra i vip intervenuti: Silvia Salemi, Elisa D'ospina, Vittoriana Abate, Lisa Marzoli, Carolina Rey, Sara Galimberti, Mariella Anziano, Adriana Russo, Gian Ettore Gassani, Claudio Guerrini, Mavina Graziani, Jo Chiarello, Antony Di Francesco, Savino Zaba, Cosetta Turco, Tiziana Buldini e tanti altri. Gran finale all'insegna di un classico portafortuna come il taglio della torta che, ascolti alla mani, sta già producendo i risultati sperati.

Premio Letterario Milano International, fra i premiati il nostro Andrea Giostra per "Novelle brevi di Sicilia"

$
0
0
La giuria del Premio letterario Milano International ha concluso le proprie valutazioni assegnando al nostro la Targa Milano International con l'opera "Novelle brevi di Sicilia" (recensione di Fattitaliani).

Un riconoscimento più che meritato per uno scrittore instancabile, prolifico e colto.
La manifestazione si svolgerà con il seguente programma:
Sabato 25 novembre - ore 20.15 presso la sala Barozzi dell'Istituto dei Ciechi via vivaio 7 - Milano Gran Galà di premiazione.
La cerimonia di premiazione vedrà la partecipazione di personaggi del mondo della letteratura, del giornalismo della televisione e dello spettacolo.

Bruxelles, lunedì 30 ottobre proiezione gratuita del docu-film "La soif du monde"

$
0
0
Il film La Soif du Monde di Yann Arthus-Bertrand affronta il tema del difficile accesso e della cattiva gestione dell’acqua nel mondo.
In un contesto in cui la domanda cresce esponenzialmente, di pari passo con la popolazione mondiale e con l’impatto dei cambiamenti climatici, l’acqua é diventata una delle risorse naturali piú preziose e precarie del nostro pianeta. Il film prende in considerazione scarsitá di risorse, inquinamento, contaminazione e altri aspetti aggravati dalla povertá allo scopo di illustrare quali problematiche affronta la maggioranza della popolazione mondiale nel guadagnarsi accesso a questa risorsa dal valore inestimabile. L’obiettivo della proiezione é dunque spingere il pubblico a interrogarsi, oltre che a interrogare il panel di esperti che, al termine della proiezione, animeranno il dibatitto sulla base delle proprie personali competenze.
Seguirà un dibattito sul tema dell'acqua con rappresentanti di Good Planet e UNESCO.
Prenotazione obbligatoria qui
Informazioni

Istituto di cultura italiana di Bruxelles
Data: Lun 30 Ott 2017
Orario: Dalle 19:00 alle 21:00
Organizzato da : UNESCO
In collaborazione con : Good Planet, Banca Monte Paschi Belgio
Ingresso : Libero

Segnalibro, Fattitaliani intervista Giacomo Cacciatore autore di "Uno sbirro non lo salva nessuno"

$
0
0
Ho voluto raccontare questa storia per tutti coloro che hanno patito la mancanza di verità, come i familiari di Emanuele: sono parole di Giacomo Cacciatore che ha da poco pubblicato “Uno sbirro non lo salva nessuno” (pag. 192, 18,00 euro) per Dario Flaccovio Editore: vi ricostruisce la storia di Emanuele Piazza, ex poliziotto, il Serpico palermitano, scomparso a 29 anni nel 1990, senza traccia. Oggi lo scrittore siciliano è ospite della nostra rubrica "Segnalibro". L'intervista.
Quali libri ci sono attualmente sul suo comodino?
In realtà ho tre postazioni preferite di lettura. Una è una poltrona nel mio studio, dove attualmente c’è un volume di scritti sull’“uomo medievale” a cura di Jacques Le Goff. L’altra è un “classico”: la mensola accanto al water. Lì mi attende una raccolta di racconti di Čechov che ne ha sostituita una di Roald Dahl finita di leggere poco tempo fa. Poi c’è la mensola sul letto. Quella la riservo al Kindle, che uso per le letture in lingua inglese. Per ora sono alle prese con le memorie di uno storico “profiler” dell’F.B.I. specializzato in serial killer. La sera, prima di addormentarmi, la dedico alle letture “rilassanti”.    
L'ultimo "grande" libro che ha letto?
“Furore” di Steinbeck. Un libro del 1939 che potrebbe benissimo essere uscito la scorsa settimana, tanto è attuale. 
Chi o cosa influenza la sua decisione di leggere un libro? (passaparola, copertina, le recensioni, il consiglio di una persona fidata)
Mai la copertina. Poco le recensioni. Meno che mai le classifiche. Direi una cosa che non è stata citata: l’argomento. In secondo luogo, il consiglio di una persona fidata. Perlopiù di mia moglie, che lavora da anni nel settore editoriale, e di qualche amico fidato. 
Quale classico della letteratura ha letto di recente per la prima volta?
L’“Inferno” di Dante, nonostante io abbia frequentato il classico, dove lo avevamo appena sfiorato, e malamente. E “Storia della colonna infame” di Manzoni. Insomma, grandi autori che alcuni insegnanti di liceo riescono nella non difficile impresa di farti odiare, trasmettendoti un timore reverenziale che sconfina nel rifiuto. 
Secondo lei, che tipo di scrittura oggi dimostra una particolare vitalità? (narrativa, giornalismo, fumetti, saggistica...)
La saggistica di stretta attualità firmata da giornalisti. Non sempre necessariamente “saggia” né genuinamente “attuale”. 
Personalmente, quale genere di lettura Le procura piacere ultimamente?
Quella scritta bene. Ho alcuni amici/colleghi che non conoscono le classifiche ma l’arte di raccontare sì. Eccome. Fuor di questa (ristretta) cerchia, ripiego sui classici, antichi o contemporanei, italiani o esteri. 
L'ultimo libro che l'ha fatta sorridere/ridere?
“Il male oscuro” di Giuseppe Berto. Perché ha dipinto uno scenario di follia che riconosco in me stesso e nella gente che mi circonda. Per strada, magari: sconosciuti, fantasmi imbronciati dei quali provo a immaginare le vite intime.  
L'ultimo libro che l'ha fatta commuovere/piangere? 
Il romanzo del mio amico Alessandro Savona, “Ci sono io”. Perché conosco Alessandro, la sua storia. E per la sapienza con cui è riuscito a trasporre in letteratura il suo vissuto senza scivolare nella trappola dell’“autobiografismo” smaccato, che è la scorciatoia degli scrittori mediocri. Poi, un classico: “Viaggio al termine della notte” di Céline. Perché è un romanzo definitivo nella sua disperazione.   
L'ultimo libro che l'ha fatta arrabbiare?
Sono un paio. Scritti malissimo, con errori marchiani non solo di struttura narrativa, ma addirittura logici, grammaticali e sintattici. Fa rabbia perché un editore ha avuto il coraggio di darli alle stampe senza nemmeno rendersi conto del cattivo servizio che stava rendendo all’editoria e a se stesso. Tacerò i nomi, ovviamente. Per discrezione. 
Quale versione cinematografica di un libro l’ha soddisfatta e quale no?
Un sì per “Quel che resta del giorno” di Ivory, tratto dal recente premio Nobel Ishiguro, “Spider” di David Cronenberg, tratto dall’omonimo di Patrick McGrath, e il sempreverde “Rosemary’s Baby” da Ira Levin. L’elenco sarebbe lungo. Un no, anche se autoreferenziale, lo assegno all’unico film finora tratto da un mio romanzo, “Figlio di Vetro”. Ma il conflitto tra la visione dello scrittore e quella del regista che si “appropria” della sua storia è una faccenda vecchia quanto il mondo. Io non faccio eccezione.    
Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo trovassero nella sua biblioteca?
Un diario/biografia/pseudo-romanzo firmato dal componente di qualche boy-band. Ovvero da un ghost-writer. L’attuale “male necessario” dell’editoria.   
Qual è il suo protagonista preferito in assoluto? E l'antagonista?
Achab e Moby Dick, la balena bianca. A mio parere un protagonista è all’inseguimento di un antagonista che è la proiezione di se stesso. Chi è l’eroe? Chi la vittima? 
Lei organizza una cena: quali scrittori, vivi o defunti, inviterebbe?
Mi aggancio al classico incipit da barzelletta. “Ci sono un italiano, un americano e…”. Edgar Allan Poe, perché è il mio americano preferito. Charles Bukowski, perché i due si litigherebbero subito la bottiglia. Stephen King, perché è il mio americano vivente favorito. Leonardo Sciascia, perché dentro il suo silenzio e nella sua timidezza c’è stata tutta la Sicilia che vale la pena di conoscere. Un paio, viventi, strombazzatissimi, sopravvalutatissimi, per massacrarli di battutacce. Non faccio nomi nemmeno in questo caso. E credo che si qualificherebbero da sé, a cena.    
Ricorda l'ultimo libro che non è riuscito a finire? 
L’ultimo è quello che stavo scrivendo fino a poche settimane fa. Non sono riuscito perché qualcosa o qualcuno (nel mio caso mia moglie Raffaella, che è la mia prima lettrice e, si dà il caso, anche editor di professione) ti dice che stai imboccando una strada senza via d’uscita. Però non è mai una strada senza ritorno. Intestardirsi è diabolico. Rivedere e riscrivere, divino. Se invece ci riferiamo alla lettura, i due libri sopra citati, quelli senza uno straccio di editing e ai limiti dell’analfabetismo.   
Quale scrittore vorrebbe come autore della sua biografia? 
Oddio… Qualcuno che mi conoscesse molto bene. Ma a quel punto, suppongo, sarei già morto. È allora che si scrivono le biografie, no? Ammesso che io ne meriti una. E se sarò morto, che m’importerà di quel che scriveranno di me? Giovanni Zambito.

IL LIBRO
Questo libro racconta la vera storia della scomparsa da Palermo di Emanuele Piazza, un ragazzo di 29 anni, di ottima famiglia che ama anche la vita di strada: vie dritte e trazzere tortuose, gente giusta e gente sbagliata, quella che si muove tra lealtà e prepotenza. Quando decide di diventare un poliziotto, fa una scelta di campo. Ma è difficile strisciare inosservato fra due mondi. Questo giovane Serpico - come lo "sbirro" del cinema, suo eroe dell'adolescenza - è fuori dagli schemi: vive con una scimmia indiana, un pitone e un rottweiler, ama la lotta libera, le moto, le immersioni subacquee e quelle nella realtà criminale dei quartieri difficili. La sua esistenza "al limite" non conoscerà perdono in una Palermo dove uscire dal seminato significa dissolversi.

L'AUTORE
Nato in provincia di Reggio Calabria, vive da sempre a Palermo. Laureato in Lingue e Letterature straniere, ha collaborato per anni come narratore con l'edizione siciliana de La Repubblica.
I suoi racconti, oltre che su varie riviste, fra le quali Segno e Diario, sono stati pubblicati in due raccolte (Nostra signora dei sospiri e Palermo amore e coltelli) e in alcune antologie, tra cui Portes d'Italie (Flevue Noir, 2001), 14 colpi al cuore (Arnoldo Mondadori Editore, 2002), Duri a morire (Dario Flaccovio, 2003) Fotofinish (Edizioni Ambiente, 2007/Einaudi, 2011) coautori Gery Palazzotto e Valentina Gebbia.
Con il saggio Il terrorista dei generi - Tutto il cinema di Lucio Fulci (editore Un mondo a parte, 2004) scritto insieme a Paolo Albiero, ha vinto il Premio Efebo d'Oro speciale 2005 per il miglior libro di cinema. Il suo romanzo d'esordio, L'uomo di spalle (Dario Flaccovio, 2005) – una storia edipica che al tema del rapporto tra madre e figlio unisce un omaggio-oltraggio ai vari generi letterari e cinematografici amati dall'autore – è uscito anche in Francia per i tipi della casa editrice Payot & Rivages ("L'homme de dos", traduzione di Françoise Brun).
Del 2007 è il suo secondo romanzo, Figlio di Vetro (Einaudi), una storia di "formazione" che racconta il conflitto tra un padre e un figlio sullo sfondo della Palermo degli anni settanta e delle guerre di mafia. Figlio di Vetro, finalista ai premi Domenico Rea, Città di Siderno, Alziator e Corrado Alvaro 2007, è stato pubblicato anche in Germania dall'editore Rowohlt (Der Sohn, traduzione di Judith Schwaab), in Francia da Liana Levi (Parle plus bas, traduzione di Françoise Brun) e in Spagna da 451editores (traduzione di Patricia Orts). Del 2008 è la partecipazione di Cacciatore al secondo volume dell'antologia Anime nere (Oscar Mondadori, a cura di Alan D. Altieri) intitolata Anime nere reloaded. Segue, nel 2009, la regia della docufiction "Il mago dei soldi" (Novantacento), scritto e sceneggiato con Raffaella Catalano e Gery Palazzotto. Sempre nel 2009 Giacomo Cacciatore partecipa all'antologia "Bad Prisma" (Arnoldo Mondadori Editore, collana Epix). Nel giugno del 2010 esce "Salina. La sabbia che resta" (Dario Flaccovio), romanzo scritto a sei mani con Raffaella Catalano e Gery Palazzotto, mentre il 2012 vede l'uscita di "La città incredibile" (editore Novantacento), antologia di dieci anni di suoi racconti per riviste e giornali. Dell'ottobre del 2014 è la pubblicazione del suo romanzo "La differenza", edito da Meridiano Zero. Tratta da quest'ultimo, è andata in scena, al teatro Biondo di Palermo, l'omonima riduzione teatrale diretta dallo stesso Cacciatore. Nel 2015 è uscita la seconda edizione, riveduta e ampliata, de "Il terrorista dei generi" (Edizioni Leima, Palermo). Sempre nel 2015 esce il romanzo "Se tornasse Natale" edito da Baldini&Castoldi. Nel 2016 è la volta del film "Il bambino di Vetro", diretto da Federico Cruciani e liberamente tratto da "Figlio di Vetro", che vede Cacciatore tra gli sceneggiatori. La pellicola è in concorso per il premio David di Donatello edizione 2017. In uscita a ottobre 2017 la sua prima "non fiction novel": "Uno sbirro non lo salva nessuno" (Dario Flaccovio Editore), basata su un celebre fatto di cronaca realmente accaduto a Palermo negli anni ottanta e su relativi documenti processuali. Una curiosità: Cacciatore è accreditato dal dizionario Treccani come l'inventore del neologismo "Camillerismo".

Nonpellegrino, al cantautore il Primo premio Seeyousound Piemonte per il video di "Piramidi"

$
0
0
Nuovo singolo del cantautore piemontese che anticipa l'uscita del disco Voi siete qui. La canzone è accompagnata da un videoclip realizzato e interpretato dallo stesso Nonpellegrino, insieme alla collaborazione dell'attrice Chiara Causa. Il Videoclip è stato premiato con il primo posto al premio Seeyousoundpiemonte. Un viaggio al di fuori del cosmo e del tempo, tra cieli stellati, navicelle spaziali e nebulose a forma di occhi.

Nasce e cresce in Piemonte, impara a suonare la batteria a quindici anni, età in cui perde il senno per un gruppo inglese con la radio in testa. A 23 si laurea in Storia del Cinema a Milano, prima di trasferirsi a Roma dove inizia a lavorare come assistente alla regia, filmaker e regista di videoclip. Parallelamente suona la batteria e la chitarra in alcune band della capitale - I QUARTIERI (42 records) e RUBBISH FACTORY (Modern Life) - con le quali pubblica due dischi. Nel 2015, guardando un documentario astronomico in tv, vede una foto della Terra scattata a sei miliardi di chilometri di distanza da una sonda in viaggio verso i confini del sistema solare, accompagnata dalla lettura delle "riflessioni su un granello di polvere" di Carl Sagan. Il senno, questa volta, lo perde tra i pianeti e tra le stelle, iniziando a procurarsi manuali di fisica e astrofisica divulgativa, ma faticando seriamente a capire qualcosa sulla gravità quantistica o sulla teoria delle stringhe. Decide pertanto di interrompere le letture scientifiche per dedicarsi interamente alla realizzazione di un album ambientato quasi totalmente nello spazio, allontanandosi per diversi mesi dalla Terra per guardarla da lontano e riconoscerla finalmente come un puntino solitario, avvolto dal grande buio cosmico.

Attualmente si trova su Kepler 186 f - un pianeta che orbita intorno a una nana rossa - con un synth,  una chitarra e una macchina fotografica.

A FEDERICA MORRONE IL 'PREMIO BIANCA D'APONTE' E A FEDE ‘N’ MARLEN PREMIO CRITICA 'FAUSTO MESOLELLA'

$
0
0
Ha diciotto anni Federica Morrone, la vincitrice della 13a edizione del Premio Bianca d'Aponte – Città di Aversa, l'unico in Italia riservato alla canzone d'autore femminile, che si è svolto venerdì e sabato al Teatro Cimarosa. 

Il riconoscimento della critica – che da quest'anno prende il nome di “Premio Fausto Mesolella”, dallo storico direttore artistico della manifestazione, scomparso improvvisamente nella primavera scorsa – è andato invece al duo Fede ‘N’ Marlen.
Federica Morrone si è aggiudicata anche la menzione per la miglior musica, mentre a Nòe da Menfi (AG) è andata quella per l'interpretazione e a Marta De Lluvia da Recanati (MC) quella per il testo.
La manifestazione è stata fitta di omaggi a Fausto Mesolella, a cominciare da quello del suo gruppo storico, gli Avion Travel, nella serata di venerdì, quando anche Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto Popolare hanno ricordato con due brani il grande musicista casertano. Il sabato invece Kaballà ha interpretato una propria canzone in siciliano scritta appositamente per lui ed Alessio Bonomo ha offerto un duetto virtuale con Mesolella.
Nella prima serata sono saliti sul palco anche Giuseppe Anastasi, Alessio Arena, Katres e la vincitrice della scorsa edizione, Sighanda, in scena pure il giorno dopo. Anche sabato 28 sono stati molti gli ospiti di rilievo, a partire da Rachele Bastreghi dei Baustelle, che è stata la madrina del concorso e ha interpretato fra l'altro “Non ci credevo più”, un brano di Bianca d'Aponte, la cantautrice a cui il festival è dedicato. Con lei si sono esibiti Mauro Ermanno Giovanardi, Bruno Marro, Musica Nuda (Magoni e Spinetti), Mariella Nava e la giovanissima Frida Bollani Magoni, di soli tredici anni, la grande rivelazione del d'Aponte 2018. Figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, ha incantato il pubblico accompagnandosi al pianoforte in una suggestiva interpretazione di “Stay” di Rihanna.
La vincitrice Federica Morrone è di Castel San Giorgio (SA). All’età di cinque anni ha partecipato allo Zecchino d’oro e a otto ha iniziato lo studio del pianoforte. In qualità di pianista dal 2009 ha ottenuto risultati lusinghieri in vari concorsi. Dopo alcune apparizioni televisive come cantante in erba nel 2013 ha iniziato a scrivere canzoni e a partecipare a contest per cantautori. Come vincitrice del premio assoluto potrà esibirsi in un tour di otto concerti in luoghi prestigiosi reso possibile grazie a NuovoImaie (progetto realizzato con i fondi dell’art.7 L. 93/92). Avrà a disposizione inoltre una borsa di studio di 1000 euro, anche quest'anno attribuita dalla Federazione degli autori, rappresentata ad Aversa da Mario Lavezzi.
Fede 'n' Marlen sono un duo napoletano nato nel 2013 e formato da Federica Ottombrino e Marilena Vitale. Lo scorso anno è uscito il loro primo album, “Mandorle”, che le due hanno presentato in un lungo tour in tutta Italia. Musicalmente in loro convivono la canzone d’autore italiana e sudamericana, la canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e tradizionali e altro ancora. In qualità di vincitrici del “Premio Fausto Mesolella” hanno diritto a una borsa di studio di 800 euro e alla partecipazione al Premio Lunezia 2018.
Diversi sono stati i riconoscimenti esterni del contest: quello dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, con la proposta di un contratto discografico, se l'è aggiudicato Ima di Torino; quello di Soundinside Basement Records, con la realizzazione di un video live in studio, Nòe; quello del Virus Studio, chiamato Premio “'Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella), è andato invece a Patrizia Capizzi di Caltanisetta, che avrà a disposizione due giorni in sala d'incisione per realizzare un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti.
Il contest vedeva in gara anche: Marialuisa De Prisco da Gesualdo (AV), Francesca Marì da Taranto, Frida Neri da Fano (PU) e Francesca Romana Perrotta da Lecce.
A presentare le serate di Aversa è stata Chiara Morucci (vincitrice della seconda edizione del Premio), affiancata il venerdì da Maria Cristina Zoppa ed il sabato da Roberta Balzotti.
Il Premio Bianca d'Aponte è organizzato dall’Associazione Bianca d’Aponte con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Aversa. Partner sono Emergency, Mau, Suoni dall’Italia, Nuovo Imaie, Premio Andrea Parodi, Soundinside, Virus studio, Blogfoolk, L’isola che non c’era. Media partner è Rai Radio live, che trasmetterà in differita ampi stralci delle due serate.
Per ulteriori informazioni: www.biancadaponte.it -  info@biancadaponte.it 



Sul Monte Bianco la mostra fotografica più alta d’Europa fino al 31 ottobre

$
0
0
Talento, passione e amore per la montagna. Sono queste le motivazioni che hanno spinto gli appassionati di fotografia e di paesaggio a partecipare all’ #EverydayClimbersPhotoContest, il primo contest fotografico promosso da Levissima che rende omaggio alla duplice passione di molti italiani.
Tantissimi i partecipanti che, dal 31 marzo al 1 settembre, hanno inviato migliaia di scatti sperando di diventare fotografi ufficiali di Levissima e vincere un viaggio del valore di € 5.000 sulle montagne del Nord Italia per realizzare un progetto fotografico che sarà promosso sui canali digital di Levissima e un buono Amazon del valore di € 5.000 da spendere in attrezzatura fotografica. Il 26 ottobre a Courmayeur, in cima al Monte Bianco, durante la #Levissima3000mExhibition è stato svelato il nome del vincitore dell’#EverydayClimbersPhotoContest: Stefan Mahlknecht

Classe 1993, originario di Foiana (BZ), Stefan Mahlknecht è un grande appassionato non solo di fotografia, alla quale si è accostato circa 5 anni fa, ma anche della natura e della montagna , amore nato anche grazie allo sci che pratica fin da piccolo. Da sempre i luoghi meravigliosi e i paesaggi magici dell’Alto Adige, territorio in cui è cresciuto, lo hanno spronato a vivere la natura in ogni sua sfaccettatura. Ed è proprio il lato più nascosto e segreto della natura ciò che Stefan ama immortalare nei suoi scatti e condividere sul suo profilo Instagram, grazie al quale ha trovato tanti nuovi amici che, come lui, condividono l’amore per la fotografia. “Essere un Everydayclimber – commenta Stefan -significa per me vedere la montagna in un’altra luce. Noi esseri umani siamo solo ospiti di questo spazio vitale e, per questo, è importante proteggerlo. La semplicità, la curiosità, la voglia di esplorare e la capacità di stupirsi di fronte alle piccole cose sono tutti elementi racchiusi negli scatti di Stefan, aspetti che gli hanno permesso di aggiudicarsi il titolo di vincitore del primo #EverydayClimbersPhotoContest di Levissima.

Nel corso della #Levissima3000mExhibition, atto finale del concorso fotografico, le foto d’autore di Stefan e dei 10 finalisti sono stati proiettate in loop sulla parete del Ghiacciaio del Gigante sul Monte Bianco a 3000 metri di altitudine. Scatti unici che hanno regalato emozioni ai partecipanti, in primis quelle dell’annunciato vincitore Stefan Mahlknecht, diventato fotografo ufficiale di Levissima.

Mai prima d’ora in Italia si era tenuta una mostra ad oltre 3000 metri d’altitudine dove i ghiacciai hanno fatto da sfondo ad una proiezione di incantevoli foto d’autore. La balconata dello SkyWay del Monte Bianco, subito dopo il tramonto, si è tinta dei colori magici del paesaggio circostante e ha dato vita ad uno spettacolo unico ed irripetibile dove protagoniste erano le foto dei 10 finalisti.

La mostra rimarrà aperta anche ad evento concluso e sarà possibile visitarla fino al 31 ottobre.

"MAMMA A CARICO" DI GIANNA COLETTI al Teatro Linguaggicreativi di Milano dal 10 novembre

$
0
0
Ci sono migliaia di donne, di famiglie che si prendono cura di un genitore non più autonomo, eppure, nonostante sia un tema scottante e sempre più attuale, se ne parla ancora troppo poco. La vecchiaia malmessa è un tabù. Fa paura.

"MAMMA A CARICO - Mia figlia ha novant’anni è un monologo ironico e struggente, sul rapporto tra una donna di cinquant’anni, Gianna, e una vecchia ribelle di novanta, cieca, che porta occhiali 3D perché da sempre è abituata ad avere qualcosa sul naso, non cammina più e la testa ogni tanto va per conto suo. Quella vecchia è Anna, la madre di Gianna: spirito ribelle, ironia graffiante e grande cuore, sempre più egoista. Due donne che se si sorreggono l’una con l’altra, ma incredibilmente è la figlia ad avere più bisogno della madre per vivere.
Entrambe commettono lo stesso errore: Anna, rifiuta la cecità, la vecchiaia e Gianna, non accetta di vedere sua madre perdere i pezzi. E tra uno scontro e l’altro, sensi di colpa, una risata, una cantata, un ricordo, si dipana il loro rapporto. Anna conduce caparbiamente la sua battaglia, morirà e rinascerà un’infinità di volte, sperando di essere immortale.
Il testo teatrale è tratto dal libro MAMMA A CARICO – Mia figlia ha novant’anni scritto dalla stessa Gianna Coletti (edito da Einaudi nel 2015), che ha venduto migliaia di copie e che presto verrà distribuito in Cina.
Tutte e due insieme, vicine, lotteranno per strappare anni, mesi, giorni di vita, ma l’evento più naturale del mondo arriverà inesorabilmente.
Uno spettacolo multimediale, unico nel suo genere, che vedrà integrarsi recitazione e proiezione di scene tratte dal film Tra cinque minuti in scena di Laura Chiossone, che a sua volta propone la vita reale di Gianna e della madre Anna.
Distribuito nelle sale nel 2013, Tra cinque minuti in scena è stato molto apprezzato da critica e pubblico, tanto che è stato vincitore del premio Cicae Art Cinema ad Annecy nel 2012, del premio Fice miglior Film Indipendente nel 2013 ed è stato premiato come miglior film al Miff di Mosca.
Dopo il film e il libro, il testo teatrale conclude la trilogia del rapporto madre–figlia nella fase più delicata dell'esistenza: la vecchiaia, l’abbandono.
MAMMA A CARICO – mia figlia ha novant’anni, vuole essere una condivisione della propria esperienza, un piccolo aiuto per far sentire meno sole le tante donne che vivono con difficoltà questa situazione.
Sarà uno spettacolo leggero, profondo, in cui ci si identifica, ci si commuove e si ride.
MAMMA A CARICO Mia figlia ha novant’anni
di e con Gianna Coletti drammaturgia Gianna Coletti e Gabriele Scotti

regia Gabriele Scotti

con estratti del film

Tra cinque minuti in scena

regia Laura Chiossone, produzione Rossofilm e MareMosso

(Spettacolo realizzato con il Sostegno di FNP-CISL e CGIL)

10 11 12 e 17 18 19 NOVEMBRE Teatro Linguaggicreativi
Via Villoresi 26, Milano

Pietro Berselli, nuovo EP e nuovo tour con omaggio a Patty Pravo

$
0
0
L'inverno di Pietro Berselli inizia ad ottobre 2017 con la pubblicazione di "Duo Sessions", breve Ep contenente due brani del disco "Orfeo l'ha fatto apposta" e un omaggio a Patty Pravo, suonati con pianoforte, chitarra e voce. I tre brani sono stati registrati in presa diretta, e sono accompagnati da tre video disponibili sul canale Youtube dell'artista.

L'arrangiamento dei brani è a cura di Francesco Aneloni, l'EP è stato registrato presso lo Studio 2 - Recording Studio di Padova.
L'inverno di Pietro Berselli è soprattutto live. Di seguito le prime date confermate del tour invernale, a cui si aggiunge ufficialmente il 10 Novembre al New Age di Roncade con Gazzelle.

30 ottobre - Milano, Pietro Berselli (ITA)
1 Novembre - Padova, Sherwood Open Live
10 Novembre - New Age club (Tv) w/ Gazzelle (new!)
25 novembre - Piacenza, Musici Per Caso
13 gennaio - Scafati (SA), Ferro 3.0

Booking curato da Asap Arts, promozione Dischi Sotterranei e Ja La.

Teatro Petrolini, 9-12 novembre "EMMA B." di Enza Li Gioi, regia Fabio Luigi Lionello

$
0
0
Dal 9 al 12 novembre torna in scena al Teatro Petrolini di Roma “Emma B.”, la sarcastica trasposizione del capolavoro di Gustave Flaubert “Madame Bovary”.
Seguendo le vicende della trattazione originaria, quella che nasce come critica alla cultura romantica e alle dinamiche della piccola borghesia locale diventa oggi una lezione sulla forza femminile e un inno alla vita. L’epilogo finale, ribaltato in un monologo dell’attrice principale, un atto di rivalsa, vittoria e vitalità.
Emma B. narra la storia di una donna del nostro tempo, nel pieno della maturità, con tutte le inquietudini e i desideri repressi di chi ha trascorso gran parte della vita ottemperando ai doveri di una moglie medio borghese oppressa dalla noia e dalla ripetitività. Sposata con un tedioso e presuntuoso medico di provincia, non risponde in alcun modo ai canoni estetici del prototipo femminile ma se ne discosta apparendo orgogliosa e trionfante nella sua fisicità ridondante, dalle forme giunoniche ma non per questo poco attraenti. Affetta da tutti i disturbi alimentari in voga nel nostro presente, veri e simulati, Emma insegue sogni amorosi che si illude di veder incarnati negli uomini mediocri che le capita di conoscere tramite le relazioni professionali del marito. Ne uscirà sempre scornata Emma, ma dopo l’ultima delusione sentimentale, piena di debiti contratti nella cecità della sua passione, anziché cedere al desiderio di farla finita seguendo la sorte che già fu dell’eroina ottocentesca, sceglie di scrollarsi di dosso la sua apatia e la sua rassegnazione e di intraprendere una nuova via.

Cucita da Enza Li Goi sulla verve e la personalità di Eleonora Manara, la storia dell’inquieta casalinga contemporanea si rinnova nel cast e nella regia: sotto la direzione di Fabio Luigi Lionello – che ne sdoppia la scena sperimentando con proiezioni e mostrando simultaneamente le diverse facce della stessa realtà – e l’ingresso di nuovi giovani attori, la commedia vira in modo più incisivo verso un registro comico immettendo spunti che ibridano il linguaggio teatrale con quello della performance contemporanea. Cambiate sono anche le musiche, composte ed eseguite da Adriano Dragotta che è  docente di violino e direttore d’orchestra della Scuola Popolare di Musica di Testaccio fondata da Giovanna Marini.
Lo spettacolo sarà replicato il 16 e il 26 novembre rispettivamente a San Mauro Torinese e a Latina e per ogni biglietto acquistato verrà donato un euro all’Associazione Viva la Vita per l’assistenza ai malati di SLA.

Info:
EMMA B.
Di: Enza Li Gioi
Regia: Fabio Luigi Lionello
Con: Eleonora Manara, Daniele Sirotti, Sandro Calabrese, Davide Soldani, Marco Martino
Musica composta ed eseguita da: Adriano Dragotta
Art director: Carlotta Bolognini

Teatro Petrolini
Via Rubattino 5, Roma (Testaccio)
06 5757488  teatropetrolini@tiscali.it

Dal 9 al 12 novembre 2017
Giovedì, venerdì e sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
Biglietto: 15 € (13 + 2 euro tessera associativa)

RAI GULP, per HALLOWEEN arriva SCREAM STREET: dal 30 ottobre, in prima visione, tutti i giorni

$
0
0
Lupi mannari, zombie, vampiri, divertimento e paura, in prima visione su Rai Gulp.

Una vigilia di Halloween speciale con “Scream Street” la nuova serie animata in stop motion, che verrà proposta tutti i giorni in doppia collocazione da lunedì 30 ottobre alle 9:00 e alle 16:50.

 “Scream Street” racconta le avventure di Luke Watson, un ragazzino che sarebbe normalissimo, non fosse per i suoi geni da Lupo Mannaro. Luke vive una ordinaria vita da teenager fino a quando il Ministero delle Più Assurde Forme di Vita (MPAFV) scopre che il ragazzino ha la capacità di trasformarsi in un pelosissimo lupo mannaro, e trasferisce lui e i suoi genitori a Scream Street, dove zombie surfisti, vampiri sarcastici, mummie campionesse di arti marziali, streghe super fashion o semplici mostri danno vita ad una comunità pazzesca e divertente.

Assieme ai suoi nuovi amici, Resus, un anomalo vampiro vegetariano che può riflettersi negli specchi ed è un appassionato chitarrista, lo zombie Dough, con il cane mezzo scheletro, e Cleo, una mummia molto dinamica, Luke vive delle avventure piene di risate, un po’ di brividi, e qualche colpo al cuore, anche per quei cuori che hanno smesso di battere qualche tempo fa!

La serie, liberamente tratta dai libri di Tommy Donbavand, ha esordito con un enorme successo sul canale ragazzi della BBC ed è prodotta da Coolabi Productions, Factory, NauProductions in collaborazione con Walker Production, CBBC,  ZDFE Junior e Atlantyca Entertainment.
Viewing all 37928 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>