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Pi Greco Day, per gli esperti la matematica è la chiave per entrare nel mondo del lavoro

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Croce e delizia per milioni di italiani, la matematica è sempre più di moda tra gli studenti del Bel Paese, tanto da meritarsi una vera e propria giornata per celebrarne valori e importanza, il Pi Greco Day. Secondo l’OCSE infatti tra il 2004/2005 e il 2014/2015 le immatricolazioni in scienze matematiche in Italia sono aumentate del 27,10%, con una percentuale sul totale delle immatricolazioni che, sommando i dati relativi alle facoltà scientifiche di Matematica, Fisica, Chimica e Ingegneria, è passata dal 28% al 34%. Un trend in continua crescita che non pare arrestarsi.

Ma perché sempre più giovani si accostano al mondo dei numeri? “Come evidenziano gli studi di settore, nonostante si stia verificando un aumento delle immatricolazioni nelle facoltà scientifiche, il tasso di occupazione dei laureati in matematica rimane costantemente elevato, dato che il numero dei laureati in matematica è piuttosto esiguo rispetto alla richiesta del mercato – spiega Chiara Grosso, presidente e CEO di FourStars, società accreditata dal Ministero del Lavoro e specializzata nei tirocini formativi – Per questo motivo chi studia per ottenere una laurea in matematica ha alte probabilità di trovare un'occupazione già entro 12 mesi dal conseguimento del titolo di studi. I laureati in matematica imparano ad applicare in vari contesti il metodo scientifico e risolvere con l'utilizzo della matematica problemi complessi, anche se formulati in linguaggio non matematico. Sul piano delle soft skill, un laureato in matematica saprà sicuramente lavorare con un ampio grado di autonomia, nonché assumersi responsabilità organizzative”.

Una tesi quella della presidente di FourStars Chiara Grosso avvalorata dai dati diffusi da AlmaLaurea rispetto al 2016: nonostante la crisi, se ci si laurea in Matematica, a dodici mesi dal titolo il tasso di occupazione arriva addirittura all'83%, mentre il guadagno mensile netto si aggira sui 1.076 euro. A cinque anni dalla laurea la percentuale di coloro che vengono assunti con un contratto a tempo indeterminato raggiunge addirittura il 55%. Percentuali occupazionali e di reddito che si attestano tra le più alte nel panorama accademico. Ma quali settori sono maggiormente alla ricerca di giovani esperti in materie matematiche e scientifiche?

“Non solo le competenze matematiche sono un'ottima base per accedere all'insegnamento, quindi molto ricercate in ambito universitario – conclude Chiara Grosso – Ma sono richieste anche da Istituti ed Enti di ricerca, pubblici e privati, nonché da imprese che offrono consulenza e servizi di vario genere, da aziende dei settori industriale, ambientale, sanitario, finanziario, addirittura nell'ambito della pubblica amministrazione. In futuro la matematica, come base per trovare uno sbocco professionale, sarà sempre più importante: mentre i laureati in ambito umanistico sono molto numerosi e hanno difficoltà a trovare un'occupazione stabile poiché l'offerta supera la domanda, il numero dei laureati in ambito scientifico, in particolare in matematica, è sempre inferiore alla richiesta di profili analoghi. Fatto che mette a disposizione dei ragazzi moltissime possibilità lavorative importanti e durature”

Disturbi alimentari, 7 italiani su 10 sono disinformati: 5 consigli per affrontarli

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Conoscere la malattia, comprenderla e seguire la sua evoluzione con il supporto di professionisti. È questo il modo per un genitore di affrontare efficacemente la piaga dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) che ogni anno colpiscono circa 3 milioni di italiani, in gran parte adolescenti. Ma gli abitanti del Bel paese che rapporto hanno con queste malattie?
Ben 7 italiani su 10 (69%) dichiarano di non conoscere i rischi dei DCA e di non sapere come affrontare queste malattie e di conseguenza non riescono ad essere sempre una risorsa nel processo di guarigione, mettendo così a rischio la salute dei propri figli. Infatti, secondo i dati diffusi di recente dal Ministero della Salute, negli ultimi anni l'età di insorgenza dei disturbi alimentari si è abbassata: è possibile vedere già bambini di 10-11 anni soffrire di anoressia, anche se non mancano insorgenze in età adulta. È importante che i genitori o i familiari di chi soffre di un disturbo alimentare abbiano degli strumenti a disposizione per aiutare meglio i propri figli. Vanno pertanto sostenuti, coinvolti e aiutati perché rappresentano una risorsa indispensabile nel programma terapeutico. Ma quali sono le principali problematiche che affrontano gli italiani davanti ai casi legati ai disturbi alimentari? La maggior parte dei genitori non sa distinguere un problema nutrizionale e da quello psicologico (68%) e di conseguenza non sa a chi rivolgersi per affrontare la malattia (57%).

È quanto emerge da un’indagine promossa da Nutrimente Onlus, associazione per la prevenzione e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla che vede l’associazione promotrice di 3 eventi a Milano dal 16 al 18 marzo. Un’indagine condotta su circa 2500 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni, realizzata con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) e su un panel di 30 esperti nel campo della psicologia attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate al capoluogo meneghino, per scoprire se gli italiani sono preparati in materia di disturbi alimentari.

“In un contesto sociale basato sulla performance e alte aspettative, in cui magrezza equivale a successo, non è facile, soprattutto per i genitori di un adolescente, far passare messaggi basati sull'accettazione di diverse corporeità e di una flessibilità anche nell’alimentazione” - afferma la psichiatra Sara Bertelli, presidente dell’Associazione Nutrimente Onlus - “Sarebbe utile per genitori, nel momento in cui si rendono conto della sofferenza che stanno vivendo i propri figli, chiedere aiuto il prima possibile a specialisti esperti. Nel caso in cui il figlio/a non sia disponibile ad andare da uno specialista o in una struttura, possono cercare di dare loro per primi supporto, in modo da aiutare il figlio/a ad esprimere il proprio disagio allo specialista competente”.

Premettendo che i disturbi alimentari sono il risultato di una serie di fattori interni ed esterni alla persona, di tipo biologico, culturale, di personalità e relazionale, il team di esperti di Nutrimente Onlus, ha identificato alcuni stili relazionali, nel rapporto genitori figli che potrebbero influenzare il problema. Ma quali sono i comportamenti a rischio che potrebbero commettere i genitori in queste situazioni?  Secondo il 33% degli esperti, quando i genitori sono oppressi da difficoltà personali, il rischio è che i figli sentano le loro difficoltà lasciate in secondo piano. Questo può provocare problemi tra gli adolescenti, che possono sentirsi abbandonati e messi da parte. Un altro comportamento a rischio è quello di mettere a confronto un ragazzo affetto da DCA con altre persone o addirittura con i fratelli (29%), mettendolo così in seria difficoltà. Non è utile nemmeno, da parte di genitori e parenti, dare troppo peso all’aspetto fisico (27%), mettendo ripetutamente a disagio il ragazzo.

Quando i genitori capiscono che il figlio è affetto da disturbo alimentare iniziano a farsi una serie di domande che molte volte non trovano risposta. Come posso affrontare questa situazione? (53%), quali sono le strutture adeguate per affrontare queste problematiche? (51%), chi è la figura più adatta a cui rivolgermi? (45%), come mi devo comportare  con mia figlio/a? (41%). Per questo motivo l’Associazione Nutrimente Onlus ha deciso di lanciare nel 2016 il Teen Nutritional Help, lo sportello telefonico tutt’ora attivo, che permette alle famiglie di confrontarsi gratuitamente con esperti di psicologia e nutrizionisti, per affrontare al meglio la problematica dei disturbi alimentari.

“Il Teen Nutritional Help è un servizio gratuito, che nasce con l’intenzione di aiutare soprattutto i genitori dei ragazzi colpiti da disturbi alimentari ad affrontare la problematica nel modo più corretto  – continua la dott.ssa Sara Bertelli - “Numerosi studi che riguardano questo disturbo mettono in luce alcune caratteristiche familiari che possono contribuire alla loro insorgenza durante l'adolescenza. Entrambi i genitori, infatti, in epoca adolescenziale, sono chiamati a mantenere un sottile equilibrio fra cure affettuose e accettazione dell'autonomia. I genitori possono prendere contatto con i nostri professionisti scrivendo un’ e-mail all’indirizzo: teenutrihelp@gmail.com o chiamando il numero di telefono: 333-5600344”.

ECCO 5 CONSIGLI PER AFFRONTARE LA PROBLEMATICA DEI DISTURBI ALIMENTARI:

PORSI COME ESEMPIO DI RISPETTO VERSO SE STESSI: i genitori sono il primo modello a cui i figli si ispirano per quanto riguarda l’alimentazione, lo stile di vita, l'attività fisica ed anche dell'accettazione di loro stessi.
COMUNICARE: in famiglia è importante parlare di come si sta e di come ci si sente. Senza diventare "migliori amici dei propri figli" e conoscere tutto di loro, è possibile creare un clima di ascolto in cui esista un'apertura ad accogliere un disagio ed un'accettazione della persona.
PRESTARE ATTENZIONE AI CAMPANELLI D'ALLARME: non sottovalutare i cambiamenti del proprio figlio; potrebbero derivare da problemi con amici, fasi adolescenziali, ma il cambiamento nell'alimentazione e nello stile di vita (chiusura) è un segnale d'allarme che dovrebbe condurre a rivolgersi agli esperti.
CERCARE DI NON PORRE TROPPA ATTENZIONE AL CORPO: non fare commenti sul  proprio o altrui aspetto fisico in modo dispregiativo, non passare troppo tempo allo specchio o sulla bilancia. Evitare “fat talk”, ovvero commenti negativi su cibo e corpo.
CHIEDERE AIUTO: rivolgersi a specialisti, anche se il figlio/a non vuole farsi curare, perché avere supporto da un esperto è fondamentale per evitare di aggravare la malattia.

Teatro Tor Bella Monaca, fino al 19 marzo "MARIA STUARDA" firmata da FILIPPO D'ALESSIO

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Prosegue con successo la stagione del Teatro Tor Bella Monaca diretto dal felice sodalizio Alessandro Benvenuti-Filippo D’Alessio. Martedì 14 marzo l’appuntamento da non perdere è con il debutto romano di “Maria Stuarda. Le donne e il potere” da F. Schiller, rielaborazione Francesco Fanuele per la regia Filippo d’Alessio. Con Maddalena Emanuela Rizzi, Maria Cristina Fioretti, Francesco Maria Cordella, Andrea Murchio, Bruno Governale, Mario Focardi e  Carmen Di Marzo. Le scene sono di Tiziano Fario, i costumi di Silvia Gambardella, le musiche di Eugenio Tassitano.

  “Lo spettacolo – afferma il regista Filippo d’Alessio - indaga il rapporto tra le donne e il potere. La vicenda di due figure imponenti: Maria Stuarda ed Elisabetta è quanto mai attuale e sottolinea le relazioni che da sempre sono caratteristiche nell’universo femminile. Due donne al potere: la protestante Elisabetta I, regina d’Inghilterra, e la cattolica Maria Stuarda, regina di Scozia. Ruota intorno ad esse un universo maschile che si aggrappa a loro nell’incomprensione dei loro comportamenti. Due donne di potere speculari: Maria l’eroina romantica, passionale, irrazionale, debole nel governare e nutrita dall’amore divino fino a diventare l’icona della martire Barocca; ed Elisabetta una fine mente politica, energica, dura prima di tutto con se stessa che rinuncia alla vita sentimentale per il potere. Il dramma ruota intorno alla fondamentale antitesi amore – politica. Il fatale tratto di penna di Elisabetta suggellerà la sentenza già pronunciata e segnerà la sorte di Maria”


martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16, venerdì 17 marzo ore 10,30 e ore 21
sabato 18 marzo ore 21

domenica 19 marzo ore 17,30
da F. Schiller
rielaborazione Francesco Fanuele
Regia Filippo d’Alessio
Con Maddalena Emanuela Rizzi, Maria Cristina Fioretti, Francesco Maria Cordella, Andrea Murchio, Bruno Governale, Mario Focardi, Carmen Di Marzo
scene Tiziano Fario
costumi Silvia Gambardella
musiche Eugenio Tassitano
Seven Cults


Teatro Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino, all'angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca

Info e prenotazioni
Prenotazioni: tel 06 2010579 
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30
Ufficio promozione: ore 10-13.30 e 14.30-19

Biglietti
Intero 10 euro
Ridotto 8 euro

Ufficio stampa
Brizzi comunicazione

Roma, il 15 marzo incontro "L’Umana Differenza Uguali - Perché Diversi": sul COMING OUT IN FAMIGLIA

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“Ciascun essere umano è differente, unico, peculiare. Diffidenza e paura, base di pregiudizio e di potenziali conflittualità, possono essere superate attraverso la condivisione delle rispettive diversità” - lo spiega la Presidente di Agedo Roma, Roberta Mesiti - “La Cultura è lo strumento per promuovere l'integrazione e l'inclusione”.

Questi i principali contenuti dell’incontro dal titolo L’Umana Differenza  Uguali - Perchè Diversi che si tiene Mercoledì 15 Marzo 2017 alle ore 18.00,  presso il centro hub culturale Moby Dick, la nuovissima biblioteca sorta nel cuore della Garbatella a Roma, in via Edgardo Ferrati 3.
Il progetto – voluto fortemente da Agedo Roma e Moby Dick – si propone di descrivere, con il supporto di testimonianze di esperti ed attivisti – le varie sfaccettature, le realtà e i prodotti culturali (libri e pellicole) inerenti alle tematiche LGBTQI.
In tale occasione, viene illustrato il tema “L'adolescente imprevisto: il coming out in famiglia ed a scuola”, sviluppando i concetti di orientamento sessuale ed identità di genere, le reazioni tipiche al coming out in famiglia ed in ambito scolastico, le migliori strategie inclusive.
Tra gli ospiti che intervengono hanno dato conferma: Roberto Baiocco, Dottore di Ricerca in Psicologia, Professore Associato presso il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Facoltà di Psicologia, Università 'La Sapienza di Roma, Alessandra Bialetti, Consulente di Coppia e Familiare, Pedagoga Sociale; Vanni Piccolo, ex presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Cinzia Monreale. attrice e regista; Francesco Lepore, giornalista:  Zinetta Cicero docente del Liceo Socrate di Roma.

Al termine di ciascun incontro viene redatta una “carta” per raccogliere le conclusioni del dibattito da inoltrare alle varie istituzioni che si occupano di pari opportunità e politiche antidiscriminatorie.

Agedo è un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro (ONLUS), fondata nel 1992 per offrire solidarietà contro il disagio causato dal rifiuto delle persone LGBTQI all’interno e fuori delle Famiglie. Agedo interviene nelle situazioni d’emergenza sociale e si offre come interlocutore nella lotta contro le discriminazioni. La sede nazionale si trova a Torino, ma è presente con sedi autonome in molte città italiane (www.agedonazionale.org).
Ecco le principali aree di intervento.
Prevenzione del disagio attraverso servizi di counselling e accoglienza a sostegno delle persone omosessuali e dei loro familiari e parenti.
Cultura ricerca e formazione. Agedo organizza e partecipa a convegni, giornate di studio, seminari, corsi di formazione rivolti ai genitori, educatori e docenti. 
Agedo, in collaborazione con l’Assessorato Cultura della provincia di Milano ha prodotto un video-documentario educativo (il primo in Italia) intitolato “Nessuno uguale - adolescenti e omosessualità” (patrocinato dal MIUR) tradotto in varie lingue e utilizzato presso Università italiane e straniere (Roma, Pavia, Parigi, Londra, Marsiglia).
Nell’ambito del progetto Daphne “Family Matters” nel 2008 Agedo ha realizzato il film documentario “2 volte genitori” (www.duevoltegenitori.com) che ha vinto diversi premi italiani e internazionali Nel 2015 in occasione della giornata mondiale del “Coming out” in collaborazione con CondividiLove ha prodotto uno spot sociale dal titolo: #AMOREDIMMELO • CondividiLove e Agedo Roma per il Coming Out

Agedo Roma
Via Efeso 2/a  - 00146 Roma  c/o Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli tel. +39 065413985
 
Ufficio Stampa Agedo Roma
Emilio Sturla Furnò tel. +39 340 4050400 info@emiliosturlafurno.it

Teatro Lo Spazio, il 19 marzo "LO SHOW" con la Produzione e Scuola Internazionale di Teatro all’Improvviso

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Dopo il successo del primo appuntamento, al Teatro Lo Spazio di Roma il 19 marzo torna in scena Lo Show: finti domatori, improbabili attrazioni, stupidi acrobati, funamboli zoppi e tutte le più assurde figure del circo, pronti a sfidarsi a colpi di numeri di Improvvisazione teatrale.
Comicitàe salti mortali, per lo spettacolo “più brillante che ci sia”, questa volta con l’ospite speciale Yann Van Den Branden, direttore artistico della Quicksilver Productions ad Anversa, e vincitore del torneo mondiale di Theatresports nel 2006: un “fenomeno” teatrale della scena internazionale che per l’occasione si unirà al già collaudato team de La Siti, guidata da Giorgia Mazzucato e Maria Beatrice Alonzi.
 
Come sempre, il grande protagonista sarà il pubblico, che metterà in difficoltà gli attori, dando vita a un gioco unico e a tratti esilarante, decidendo quali impossibili imprese dovranno tentare di portare a termine i performer: parlare soltanto in rima, usare frasi di canzoni famose, recitare utilizzando soltanto la vocale u…
 
Il tutto, accompagnato dalle musiche del dj e producer Dario Giuffrida (Donatella Rettore, Bob Sinclair, Raffaella Carrà, etc.).
 
Dopo aver “conquistato” il Teatro dell'Orologio, La Siti – Produzione e Scuola Internazionale di Teatro all’Improvviso di Giorgia Mazzucato, continua così a invadere la capitale con progetti mai banali a cura della stessa Giorgia Mazzucato (allieva, fra gli altri, di Dario Fo, Franca Rame, Marco Baliani, vincitrice del Roma Fringe Festival e Miglior Spettacolo al Teatro L’Avogaria di Paolo Poli) e Maria Beatrice Alonzi (creatrice di fenomeni media come Estetista Cinica e i Live di Periscope). Due talenti classe 1990, che hanno già dato vita a eventi virali come #ballarecomeuncretino con la National Gallery di Londra e la mappa dei teatri metropolitana di Roma.
 
“LO SHOW”
Regia di Giorgia Mazzucato
Con
Maria Beatrice Alonzi, Stefano Buffa, Simone Congedo, Sara Fraietta, Silvana Lagrotta, Simona Faustino Ventapane, Pasquale Guerrera, Cristiano Marazzi, Francesca Mareggiato, Giorgia Mazzucato, Maria Teresa Robusto, Yann Van Den Branden, Mauro Vottari
 
Musicista dal vivo e dj
Dario Giuffrida
Tecnico audio luci
Andrea Vannini
 
Domenica 19 marzo 2017 - Ore 21.00
TEATRO LO SPAZIO - Via Locri 42/44 - Metro San Giovanni

Verona, sabato 18 marzo XVI GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA con poeti da tutto il mondo

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Sabato 18 marzo Verona torna ad essere capitale mondiale della poesia grazie all’evento promosso dall’ACCADEMIA MONDIALE DELLA POESIA (nata il 23 giugno del 2001) in collaborazione con il Comune di Verona e con la Regione Veneto.
Tema di questa sedicesima edizione, che si svolgerà presso la Sala Maffeiana dell’Accademia Filarmonica di Verona a partire dalle ore 17.00 con ingresso libero sino ad esaurimento posti disponibili (per prenotarsi inviare una mail a: info@accademiamondialepoesia.com) è “La poesia come DNA del mondo: identità e tradizione nel mondo contemporaneo” e vedrà la partecipazione di poeti da tutto il mondo.
“La nuova Presidenza e il Comitato Scientifico dell’Accademia Mondiale della Poesia, composto fra gli altri da Davide Rondoni e Paolo Lagazzi – afferma la Presidente Patrizia Martello, durante la conferenza stampa di oggi, a cui erano presenti fra gli altri il Consigliere regionale Stefano Casali, l’Assessore Edoardo Lana, il Consigliere Rosario Russo, il regista Alfonso de Filippis e la Dr.sa Annalisa Tiberio  – desiderano incentivare il carattere internazionale dell’Accademia coinvolgendo poeti da tutto il mondo, come si evince anche dal titolo della XVI edizione”. 

La novità di quest’anno è un concorso di Poesie Tanka (Tanka significa letteralmente “poesia breve”, è una composizione in versi di origine Giapponese nata nel VIII secolo) a cui parteciperanno le scuole del Veneto e del Friuli, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico di Verona diretto dal Prof. Stefano Quaglia. 

La giornata sarà strutturata in due parti: durante la mattinata si terrà il concorso di poesia Tanka che sarà introdotto dal critico letterario e scrittore Paolo Lagazzi, personaggio di spicco del panorama letterario italiano. 

Durante il pomeriggio si terrà un dibattito, introdotto dal poeta Davide Rondoni -che avrà come filo conduttore la poesia nella società contemporanea- e al quale parteciperanno poeti e specialisti di fama internazionale: Abdul Latif Al Saadi (Mondo Arabo), Paolo Lagazzi (Italia), Raquel Lanseros (Spagna), Ikuko Sagyiama(Giappone), il Prof. Arnaldo Soldani (Università di Verona), Wallis Wilde Menozzi (USA).

Nella seconda parte del pomeriggio, si assisterà ad uno scambio di poesie fra culture diverse. Cinque giovani poeti italiani -Daniel Cundari, Valerio Grutt, Eva Laudace, Isabella Leardini, Daniele Mencarelli- reciteranno un loro Tanka al quale risponderanno cinque poeti di cultura araba -Eddebbi Sabah (Marocco),Chouchene Anis (Tunisia), Yaghob Mohamed Ibrahim M. (Saudi Arabia), Meshal M.F.S. Al Zoubi (Kuwait) e Mohamed Skalli (Marocco). A conclusione della giornata ci sarà uno spettacolo in omaggio a Charles Baudelaire con la partecipazione degli attori Letizia Bravi e Alberto Baraghini e i danzatori Christian Cucco e Alice Carrino. Regia e conduzione della giornata sono affidate ad Alfonso de Filippis.

L’ACCADEMIA MONDIALE DELLA POESIA nasce a Verona il 23 giugno 2001 e riunisce 60 poeti, tra i più famosi al mondo, fra cui anche i Premi Nobel della Letteratura, Wole Soyinka, Derek Walcott, Seamus Heaney e, tra i soci fondatori, il grande poeta italiano Mario Luzi. La proclamazione del 21 marzo Giornata Mondiale della Poesia da parte dell’UNESCO, ha reso necessaria la costituzione di un’Istituzione che raggruppasse poeti in rappresentanza dei cinque continenti con lo scopo di promuovere la poesia in tutto il mondo. Obiettivo statutario dell’Accademia Mondiale della Poesia è quello di celebrare ogni anno, la Giornata Mondiale della poesia proclamata dall’UNESCO, con un grande evento poetico-musicale e quello di rafforzare la diffusione della poesia con particolare attenzione alle nuove generazioni con la promozione di Premi, Concorsi, Convegni.

www.accademiamondialepoesia.com - https://www.facebook.com/accademiapoesia/

FIM 2017, Arthur Brown alla Quinta Edizione della Fiera Internazionale della Musica

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Dopo tre grandi David della storia del rock, ovvero Cross, Jackson e Knopfler annunciati le scorse settimane, FIM 2017 annuncia l'arrivo di un altro special guest straniero: il leggendario Arthur Brown! Uno degli inventori del teatro rock sarà alla Fiera di Erba (a soli 40 km da Milano) venerdì 26 maggio 2017. Il FIM, che si terrà 26, 27 e 28 maggio 2017, conferma ancora una volta la sua vocazione internazionale. 
L'affascinante storia artistica di Arthur Brown prende il via proprio 50 anni fa, nel 1967, quando fonda insieme a Vincent Crane e Carl Palmer i Crazy World of Arthur Brown. Una formazione a dir poco storica, visto che Crane fonderà di lì a poco gli Atomic Rooster diventando uno dei principali tastieristi degli anni '70, e Palmer dopo la militanza con Crane fonderà gli Emerson Lake & Palmer, rivelandosi uno dei batteristi più influenti del decennio. Ma Brown? Personaggio anomalo, carismatico e anticonformista, grazie all'aiuto di Pete Townshend degli Who nel 1968 realizza il suo primo album, il celebre The Crazy World of Arthur Brown: il travolgente singolo Fire raggiunge il primo posto nelle classifiche inglesi e diventa un classico del rock britannico dei tardi anni '60. 

Ma sono i live show di Arthur Brown che cambieranno la storia della musica rock grazie a una serie di intuizioni di natura teatrale, che anticiperanno i vari Genesis, Kiss e Alice Cooper. A lui si devono infatti i primi trucchi facciali in stile cadaverico e orrorificoche hanno affascinato o influenzato Peter Gabriel, Alice Cooper, Ozzy Osbourne, i Prodigy, i Kiss, Robert Smith dei Cure, Marilyn Manson e molte delle band black metal; memorabile anche il suo elmo fiammeggiante, una trovata perfetta per il suo personaggio luciferino, ribattezzato The God Of Hellfire. La concezione del teatro rock come performance shockante, provocatoria e visionaria, passa attraverso il genio visivo di Arthur Brown. La sua musica è stata spesso accostata al progressive (in particolare l'esperienza dei Kingdom Come nei primi anni '70), ma le sue innumerevoli collaborazioni con musicisti di diversa estrazione, come quella del 2011 con uno dei pionieri della musica elettronica Klaus Schulze, fanno capire quanto sia indefinibile la vena artistica di questo artista ultra-settantenne, ispirato del grande Captain Beefheart e così intelligente da riuscire a rendere il suo show ancora oggi musicalmente attuale e coinvolgente dal punto di vista spettacolare.  

Non è la prima volta che Arthur Brown sarà in Italia: molti ricordano una sua storica partecipazione nel 1970 al Palermo Pop Festival, quando a causa di un'esibizione particolarmente accesa, fu arrestato dai carabinieri a fine concerto! Tutt'altra atmosfera quella della imminente ospitata di Brown al FIM di Erba: venerdì 26 maggio 2017 il leggendario vocalist incontrerà il pubblico in CASA FIM (lo stage-tv in diretta streaming), dove riceverà il FIM Award - Legend of "Art" Rock. In serata, lo show The Crazy World of Arthur Brown si sposterà al completo sul Main Stage del FIM per una pazza serata di Art Rock!

FIM - Fiera Internazionale della Musica 2017 (Quinta Edizione) è un villaggio musicale aperto a tutti. FIM 2017 sarà un importante momento di formazione, informazione, incontro, confronto, cultura e divertimento. Al FIM 2017 sarà possibile trovare diverse aree: Showroom (esposizioni, incontri, esibizioni etc.) Prog Day (area dedicata al progressive-rock), Casa FIM (stage tv in diretta streaming con Jocelyn), FIM Social (presentazione musicisti), Radio FIM (web radio in diretta), FM OffStage (interviste musicisti), FIM On Air (web radio e web tv). Sulla APP di FIM Fiera: Programmi aggiornati, Artisti e Ospiti internazionali, Sconto di 2€ sul Biglietto, Alberghi convenzionati, Localizzazione e come raggiungere LarioFiere, Mappe, Espositori e tanto altro.


Info Line: +39 010 86 06 461 

Capo Ufficio Stampa FIM Fiera: Piero Chianura 


FIM 2017:

LarioFiere - Erba:

Synpress44 Ufficio stampa:

Spazio Diamante, dal 24 Marzo al 2 Aprile "Aspettando Godot" con Giorgio Colangeli e Francesco Montanari

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Giorgio Colangeli e Francesco Montanari sono un Vladimiro e un Estragone d'eccezione nella messinscena a pianta centrale di Filippo Gili di uno dei testi capisaldo della drammaturgia mondiale, quell'"Aspettando Godot" che continua a rivoluzionare il nostro modo di sentire e intendere il teatro e l'uomo.
Al loro fianco, Riccardo De Filippis e Giancarlo Nicoletti prestano voce e corpo a Pozzo e Lucky, completando un cast straordinario, per quello che si preannuncia uno degli eventi di questa stagione teatrale. Per sole sei esclusive repliche, l'appuntamento con Godot è allo Spazio Diamante di Roma, dal 24 Marzo al 2 Aprile, dal venerdì alla domenica.
Note di Regia - Aspettare Godot come aspettare ‘il domani’. Un domani che ‘ogni oggi’ sarà domani. L’ombra che non s’afferra. Il cane che non se la può mordere, la coda. Nella trappola psichica di un futuro talmente vicino, ‘domani’, da sembrar prendibile. Ma che nessuno ha davvero voglia di veder comparire. Perché se li mettessimo sotto ipnosi, Didi e Gogo esprimerebbero la paura di vederselo inverato, questo domani, questo agire, questo futuro dietro un angolo costante e tondo, continuo, prossimo ma non afferrabile. E’ il paradigma massimo di un ponte costante, questo testo; che come nessun’altra opera rappresenta lo ‘statuto opaco’ della contemporaneità. E non si può che tentare di favorirla, questa scarsa nitidezza. Mettere in scena la molle, elastica contraddizione fra positivismo del cervello e quel medioevo della psiche che vuole fermarla, la realtà: fosse anche una disgraziata realtà. Perché più del domani, sia il ‘forse’, a trionfare. Uno stagno mistico del vivere che la fischietta, la paura di morire; bleffandola di un infinito, ripetitivo oggi ‘aperto’.
Sotto un albero ‘unica cosa viva’.
E sopra una terra mobile, spaventata, angosciata d’essere la casa, di questa perversità.

Aspettando Godot
di Samuel Beckett - traduzione di Carlo Fruttero

con Giorgio Colangeli - Francesco Montanari - Riccardo De Filippis - Giancarlo Nicoletti
e con Pietro Marone

FOTO Luana Belli GRAFICA OverallsAdv
VIDEO David Melani SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia DIRETTORE DI PRODUZIONE Sofia Grottoli
DISEGNO LUCI Daniele Manenti AIUTO REGIA Luca Di Capua - Luca Forte
DISTRIBUZIONE & PROMOZIONE Altra Scena Art Management
UNA PRODUZIONE Altra Scena Art Management e Viola Produzioni
per gentile concessione di Editions de Minuit
REGIA Filippo Gili

Spazio Diamante – Via Prenestina 230b – Roma
dal 24 Marzo al 02 Aprile 2017
Venerdì e Sabato 21.00 / Domenica 18.00
Info & Prenotazioni 06 – 80687231 / 393 – 0970018
Biglietti: Intero eur 20 + prevendita; ridotto eur 15 + prevendita

BRESCIA, IL 26 MARZO 13° #BULLDOGDAY SOLIDALE CON OLTRE 150 ESEMPLARI DI BULLDOG INGLESI AL PARCO CASTELLI

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Sono simpatici, giocherelloni e vanno d’accordo con tutti, amici a due o quattro zampe che siano. Sono i bulldog inglesi del CBIL, il Club dei Bulldog Inglesi Lombardi, il gruppo fondato su Facebook nel 2014 da Matteo Gavioli per riunire tutti gli amanti di questa razza canina della Lombardia e di tutto il Nord Italia, che conta già oltre 1150 adesioni.
Dopo il successo dell’edizione bergamasca di ottobre e di quella natalizia di Milano, durante la quali sono stati raccolti complessivamente circa 1400 euro devoluti interamente in beneficenza a favore di EBRI, i “bulli” provenienti da tutto il nord Italia e dalla Svizzera si raduneranno a Brescia per la 13° edizione dell’ormai celebre #BulldogDay domenica 26 marzo dalle 15.00 alle 17.00 all’interno dell’area cani del Parco Castelli, area attrezzata adiacente allo Stadio Rigamonti.
Grazie alla collaborazione e al patrocinio del Comune di Brescia, gli organizzatori hanno ottenuto l'autorizzazione per organizzare il mega-raduno nel bellissimo Parco Castelli, il parco più grande e attrezzato della città lombarda, raggiungibile facilmente anche con i mezzi pubblici. Per l’occasione il gruppo ha organizzato delle divertenti attività da praticare con i propri amici a quattro zampe, come le gare di velocità e dei mini percorsi di agility dog allestiti con la collaborazione di esperti del settore; i più meritevoli e simpatici saranno premiati con dei gadget offerti dagli organizzatori. Protagonisti dell’evento saranno anche i ragazzi di My Pet's Hero, che parteciperanno al #BulldogDay per scoprire quali sono i "Bull Hero" del CBIL, facendo divertire i partecipanti con stupendi giochi di abilità. 

Ma il CBIL è nato anche e soprattutto per fare del bene: come sempre saranno presenti anche i gadget dell'EBRI, l’English Bulldog Rescue Italia, per portare avanti con successo il nostro sostegno solidale nei confronti di chi si prende cura dei bulli meno fortunati, e per l’occasione parteciperanno anche i volontari di ENPA Brescia per proporre i propri gadget solidali e distribuire materiale informativo sulle attività svolte. Sono attese circa 300 persone e oltre 150 esemplari da tutta la Lombardia e da oltre i confini regionali per una giornata che si annuncia divertente e appassionante per chi ama i cani e in generale gli amici a 4 zampe. Un evento gratuito aperto a tutti, grandi e piccini, per passare una giornata all'aria aperta e in compagnia di tanti esemplari di bulldog inglese e appassionati cinofili. In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà comunque la domenica successiva, il 2 aprile.

Galleria Civica di Modena, dal 25 marzo la mostra "Antipolvere" personale di Stefano Arienti

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Inaugura sabato 25 marzo alle ore 18.00 alla Galleria Civica di Modena Antipolvere, personale di Stefano Arienti.

Allestita nella sala grande di Palazzo Santa Margherita, la mostra copre 25 anni di attività di uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, approfondendo in particolare l'originalità del suo modo di intendere la pratica del disegno e del suo approccio nei confronti di stili, tecniche e modelli. 
Opere su carta e su supporti inconsueti come i grandi disegni realizzati su teli da cantiere, commissionati da istituzioni pubbliche, fondazioni private - ma anche aziende come Ermenegildo Zegna e Kartell – sono testimoni di un percorso di ricerca incessante in cui le immagini sono sottoposte a infiniti processi di studio e variazione: fotocopiate, ricalcate, tracciate con forature, intessute o disegnate in oro. 
Il titolo della mostra, Antipolvere, si riferisce non solo al materiale - il telo antipolvere da ponteggio utilizzato in diversi dei lavori esposti - ma anche alla modalità di guardare al passato senza giudicarlo “polveroso”, rivisitandolo e rinnovandolo in continuazione senza alcun senso di soggezione o distanza. Questo atteggiamento riguarda il concetto di immagine nel suo complesso, come afferma l’artista “viviamo in una specie di dittatura degli oggetti e di conseguenza delle immagini, e potrebbe sembrare che esse debbano solo essere consumate; invece possiamo tranquillamente entrare all’interno di esse, produrne di nuove e farle vivere diversamente, rendendole indipendenti dal passato ma anche da noi stessi”.

Tra le opere selezionate due inediti realizzati nel 2017 con i quali Stefano Arienti propone un'interpretazione personale in chiave contemporanea della tradizione artistica italiana. La prima è un'opera concepita per il Museo Civico di Asola, paese natale dell’artista, e presentata in anteprima a Modena: un dittico ispirato alle ante d'organo dipinte dal Romanino per la cattedrale cittadina. La seconda è un'opera dedicata espressamente a Modena e realizzata grazie alla collaborazione con la Galleria Estese: Arienti ha voluto confrontarsi con l'altarolo di El Greco, uno dei capolavori conservati nel museo modenese, rendendo così omaggio alla modernità del maestro tardo rinascimentale.
In mostra, tra le altre opere, anche progetti in cui il pubblico diventa protagonista del processo artistico, come i grandi libri delle firme, o è invitato a una fruizione attiva del'opera, come accade per "I nomi di Ciserano", un ambiente composto da tappeti tinti di nero e cuscini decorati a mano, e per i libri fotocopia, veri e propri strumenti di lavoro che diventano volumi d'artista a disposizione dei visitatori.
Una raccolta di diversi cicli di immagini verrà inoltre proiettata in un ambiente personalizzato in maniera originale dall'artista mentre nel chiostro di Palazzo Santa Margherita campeggerà un grande telo realizzato nel 2012 per l'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, mai esposto in Italia.

Completa il percorso espositivo un videodocumentario prodotto dalla Galleria Civica di Modena, in cui l'artista racconta la propria poetica attraverso le opere in mostra. Un estratto dedicato all'opera ispirata all'altarolo di El Greco sarà visibile online sul sito della Galleria Estense (www.gallerie-estensi.beniculturali.it).

Per l'occasione sarà pubblicato Fuori registro, un libro d'artista edito da Corraini Edizioni, Mantova.

Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961, vive e lavora a Milano) è uno degli artisti italiani più significativi della sua generazione e uno dei più noti in campo internazionale. Proveniente da studi scientifici, intraprende il suo percorso artistico negli anni Ottanta attraverso la frequentazione di figure di spicco della cultura milanese tra cui Corrado Levi, ottenendo rapidamente importanti riconoscimenti da parte della critica. 
Il suo lavoro prende le mosse da materiali, oggetti e immagini preesistenti - dai grandi artisti del passato fino alla cultura popolare - compiendo alterazioni di forma e traduzioni che ne modificano il significato in un processo creativo orizzontale e antilineare. Arienti affronta così temi chiave dell'arte contemporanea come la natura e il ruolo dell'immagine e il concetto di originalità. 
In anni più recenti si è spesso cimentato nella realizzazione e installazione di opere di grandi dimensioni in spazi di tipo monumentale, ma sempre come esito di un processo conoscitivo dal basso del contesto storico e culturale. 
Tra le numerose istituzioni che gli hanno dedicato una mostra personale ricordiamo la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Isabella Stewart Garden Museum di Boston, il MAXXI di Roma, Museion di Bolzano, MAMbo di Bologna, le Fondazioni Spinola Banna e Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha partecipato alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, oltre che alla Biennale di Istanbul, e a prestigiose collettive al Museo Reina Sofia di Madrid, Castello di Rivoli, ICA di Londra, Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne, Villa Manin, Tel Aviv Museum of Art, Palazzo Grassi, MART, Musée d'Art Moderne di Parigi, MoCA di Chicago, MoCA di Cleveland e Power Station of Art di Shanghai. 

mostra Stefano Arienti. Antipolvere
a cura di Daniele De Luigi e Serena Goldoni
sede Palazzo Santa Margherita (Sala grande), corso Canalgrande 103, Modena
periodo 26 marzo – 16 luglio 2017
inaugurazione 25 marzo ore 18.00
press preview 23 marzo ore 11.00
organizzazione e produzione Galleria Civica di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
orari mercoledì-venerdì 10.30-13.00 e 16.00-19.30; sabato, domenica e festivi 10.30-19.30. Lunedì e martedì chiuso.
ingresso gratuito
ufficio stampa Pomilio Blumm
Irene Guzman tel. +39 349 1250956, email irene.guzman@comune.modena.it 
informazioni Galleria Civica di Modena, corso Canalgrande 103, 41121 Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932
Museo Associato AMACI 

didascalia immagine: Stefano Arienti. Antipolvere, particolare dell'allestimento alla Galleria Civica, 2017. Photo Francesca Mora

M SOCIAL MAGAZINE, dal 16 marzo in edicola il nuovo mensile dedicato a musica, spettacolo, social e attualità

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M SOCIAL MAGAZINE è la nuova rivista mensile cartacea distribuita da Press-Di Mondadori e disponibile in tutte le edicole nazionali a partire dal 16 marzo 2017. Nata dall'idea di AB Media, casa editrice già nota sul fronte dei format televisivi, M Social Magazine punta a essere un nuovo riferimento per il mondo della musica, dello spettacolo e dei social, senza mai trascurare l'attualità.

La sezione MUSICA tratterà di cantanti internazionali ed italiani, emergenti e non, di autori e compositori, di classifiche e di tour. Il punta di forza di ogni numero sarà uno “speciale” in cui verrà approfondita la vita professionale e la carriera di un artista; così come il protagonista del numero di lancio sarà Tiziano Ferro che, attraverso contenuti esclusivi ed inediti, ripercorrerà la sua carriera, dagli esordi all’odierno successo internazionale.
La sezione SPETTACOLO sarà invece dedicata agli eventi, alla televisione, al teatro nazionale, al cinema italiano e internazionale con le novità in arrivo, i personaggi più amati dal pubblico e i protagonisti della scena.
La parte SOCIAL, #msocialmagazine #msm, vera innovazione del magazine, indagherà il mondo del web e dei social network raccontando le storie delle webstar, youtuber e influencer del momento. Per ogni artista o argomento saranno specificati i canali e i profili di approfondimento e, tramite QR Code sarà possibile accedere a tanti interessanti contenuti inediti.
Nell’area ATTUALITÀ faranno da padrone numerose rubriche che tratteranno temi di curiosità e approfondimenti sociali, città da visitare, libri da leggere, tecnologia e molto altro.
Tra le firme del giornale, tanti giornalisti che da anni si occupano di musica e spettacolo e rubriche a cura di personaggi dello showbiz e di esperti. In particolare Simone Di Matteo (ex concorrente di Pechino Express, scrittore e personaggio televisivo) curerà la rubrica “L'irriverente”, così come la pagina de “L'antropologo” della mente sarà a cura del Prof. Alessandro Bertirotti (docente universitario, scrittore e personaggio pubblico).
Perché fare una rivista così? “Perché siamo intraprendenti ed audaci - dice il Direttore Responsabile Monica Landro - perché ci piace la musica, perché ci piace il mondo dello spettacolo e perché siamo convinti che il pubblico si possa affezionare ad una rivista così puntale e dettagliata! Siamo tutti tecnici del mestiere. Io mi occupo di musica da molti anni ed anche di teatro, così come i redattori che incontrerete sfogliando le pagine della rivista sono legati al mondo che vogliamo raccontare e questo ci avvantaggia!”
“Su M SocialMagazine il protagonista sei Tu”, questo lo slogan del giornale. Da qui la volontà di costruire il giornale con il supporto diretto della gente che potrà interagire con la redazione e suggerire argomenti di interesse o artisti e personaggi da intervistare. È il caso della rubrica “Selezionati da voi”, in cui saranno proprio i fans a suggerire di chi parlare come ad esempio Alessandra Amoroso presente sul primo numero.

M@il Redazione redazione@emmepress.com
Sito M Social Magazine http://www.emmepress.com/

CIRCA WAVES, uscito il nuovo album "DIFFERENT CREATURES": 1° singolo "Wake up"

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È uscito “DIFFERENT CREATURES”, il nuovo album degli inglesi CIRCA WAVES.

L’album, co-prodotto da Alan Moulder (The Killers, Arctic Monkeys, Smashing Pumpkins), è la risposta notturna e grintosa al precedente lavoro “YOUNG CHASERS”, un disco molto solare che ha fatto conquistare ai CIRCA WAVES la top 10 nelle vendite UK e ha permesso loro di suonare su palchi prestigiosi come quello della Brixton Academy.

DIFFERENT CREATURES” ci restituisce una band più esperta e consapevole, più vitale e potente, e si avventura in territori musicali vicini ad Arctic Monkeys e Queens Of The Stone Age.
L’album ha il sound di una band che sa quello che il pubblico si aspetta, che ci mette il cuore e vuole crescere artisticamente investendo su suoni nuovi. Un rischio forse ma un rischio assolutamente ben ripagato dalla volontà di non fermarsi e di seguire la creatività che li spinge ogni volta sempre più in là.

Nel disco anche il primo singolo estratto “WAKE UP” (http://www.vevo.com/watch/GBUV71601932), una perfetta dichiarazione di intenti: le chitarre giocano sporco con le melodie che sono il trade mark del leader Kieran Shudall, e i CIRCA WAVES si candidano a miglior guitar band made in UK.

Questa la Tracklist di “Different Creatures”: “Wake Up”, “Fire That Burns”, “Goodbye”, “Out On My Own”, “Different Creatures”, “Crying Shame”, “Love’s Run Out”, “Stuck”, “A Night On The Broken Tiles”, “Without You”, “Old Friends”.



LENNY, uscito “HEARTS”, il 1° disco della cantautrice di Praga

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È uscito “HEARTS”, il disco di debutto di LENNY, la cantautrice di Praga che in poche settimana ha conquistato l’Italia grazie al primo singolo “HELL.O” (https://youtu.be/zG2TEQvNwJU), tra i 15 brani più programmati dalle radio italiane.

Singer/songwriter/pianista con una voce unica, LENNY è senza dubbio uno dei più grandi talenti mai emersi in Repubblica Ceca, talento grazie al quale è riuscita a varcare i confini del suo paese (non sono molti gli artisti che ci riescono) e ad imporsi all’attenzione internazionale.

Parlando di “Hell.o”  Lenny racconta: “Il pezzo parla dei nostri demoni interiori e di come li gestiamo, Il titolo “Hell.o” non è affatto un saluto ma un vero e proprio approccio per accoglierli e superarli”.

La sua voce straordinaria e la sua impressionante presenza scenica sono il biglietto da visita di LENNY, caratteristiche che le stanno permettendo di farsi conoscere non solo in Repubblica Ceca, dove è già una star, ma anche in Gran Bretagna, paese dove Lenny vive e suona spesso.

Questa la tracklist del disco: “Lover”, “Bones”, “Standing At The Corner Of Your Heart”, “Interlude: My Love”, “My Love”. “Stranger (In This World)”, “Release Me”. “FUN.”. “Alive Enough?”. “Ghosts”. “Hell.o”, “Hearts”, “Hladina”.

Lenny (Lenka Filipová, nata il 25 settembre 1993) eredita l’amore per la musica da sua madre, una popolare cantante Ceca conosciuta e apprezzata come chansonniere e straordinaria chitarrista.
Lenny inizia a suonare il piano a 4 anni, scrive la sua prima canzone a 11 e forma la sua prima band a 16.
Accompagnando la madre in molti concerti ha l’occasione di suonare in Australia, Canada, Europa e Asia, esperienza questa che le permette di arrivare in semifinale all’International Songwriting Competition in America con la sua canzone “You’re My Everything”.
Nel 2013 cattura l’attenzione dei media e degli addetti ai lavori durante uno showcase durante il quale Universal Music presentava i suoi nuovi talenti.
Dopo aver pubblicato il suo primo EP “All My Love” (giugno 2013) Lenny lascia la sua Praga per trasferirsi a Londra e studiare composizione al British & Irish Modern Music Institute.  A Dicembre dello stesso anno esce il suo secondo EP “Fighter”.
Questi due EP riscuotono un grande successo di critica e pubblico e regalano a Lenny molte nomination e premi, il più importante dei quali è come Best Breakthrough Artist Award ai Grammy Cechi “ANDĚL Awards“.
L’uscita quest’anno del suo primo album „Hearts” è stato un evento molto atteso in Patria: recensioni eccezionali, plauso di fan e critica e vendite da record lo hanno spedito dritto in testa alle classifiche degli album più venduti in Repubblica Ceca, sia in fisico che in digitale.
Lenny non si è fatta metter fretta: “Volevo scrivere canzoni che mi rappresentassero, quello che mi accade, quello che sento e che voglio esprimere. Volevo creare canzoni che ispirassero la gente e che tutti volessero ascoltare più e più volte”.
Foto di Petr Klapper 

PER L’AQUILA DI DOMANI FONDAMENTALE INVESTIRE SUL TURISMO: intervista a Mons. Orlando Antonini

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L’AQUILA - In questi giorni, in vista delle elezioni comunali a L’Aquila, si vanno scaldando i motori: per le candidature a Sindaco, per la formazione delle liste elettorali che sosterranno i candidati alla guida della città capoluogo d’Abruzzo, per la costituzione delle coalizioni tra partiti, movimenti e aggregazioni civiche, infine per la definizione del Programma d’amministrazione che ciascun candidato Sindaco proporrà ai cittadini.
Diverse le strade per arrivare alla scelta dei candidati Sindaci, chi con elezioni primarie, chi per intese tra partiti, chi per indicazione di aggregazioni civiche o dei movimenti politici. Certo è che il ventaglio delle proposte sarà come sempre variegato, dal punto di vista politico e programmatico.
L’Aquila, 8 anni dopo il terremoto, pur con una ricostruzione in atto che comunque procede, si trova ad affrontare uno dei periodi più difficili e complicati sul piano sia economico che sociale. L’Amministrazione che gli aquilani sceglieranno con il loro voto dovrà avere un chiaro progetto di rinascita e di sviluppo. E perseguirlo con determinazione, investendo sulle vocazioni elettive della città, non chiudendosi entro le sue mura - che sarebbe scelta esiziale - ma aprendosi piuttosto a costruire il futuro in un armonico disegno con le comunità dell’antico territorio che contribuì alla sua fondazione, quasi otto secoli fa. Dunque, una visione di futuro d’ampio respiro, che sappia traguardare le contingenze in un progetto ambizioso di città territorio, dialogante con le diverse vocazioni nella provincia e della realtà regionale. 

Ci si augura, da cittadini aquilani, che le competizioni e i rapporti tra forze politiche, di maggioranza e opposizione, tralasciato finalmente l’abnorme uso della polemica inutile e dannosa, siano improntati al reciproco rispetto, al confronto costruttivo, alla ricerca del superiore interesse generale. Queste sono le aspettative che tutti, ma specialmente le giovani generazioni, s’attendono da un buon governo cittadino. E non solo a chi avrà la responsabilità di amministrare la città nei prossimi anni oppure a chi sarà chiamato al ruolo di minoranza in Consiglio comunale, spetteranno queste scelte. Ma anche a tutti i cittadini aquilani “probi ed onesti” che, senza deleghe in bianco, affianchino o controllino il governo civico, con una partecipazione generosa e attiva alle questioni che riguardano il bene comune di tutti i cittadini.

Sotto questo aspetto, con grande passione ed un amore autentico verso L’Aquila e il suo straordinario storico territorio, si è fortemente distinto un insigne aquilano, mons. Orlando Antonini, nella proposta e nella visione di futuro. Nunzio apostolico in Zambia e Malawi, poi in Paraguay, infine in Serbia, studioso di architettura religiosa e urbana, alle pregevoli pubblicazioni diventate punto di riferimento per chiunque si occupi di tali discipline, in questi anni non ha fatto mai mancare la sua esortazione, la sua proposta, insomma il suo appassionato contributo scientifico sulle vicende della ricostruzione della città e dei centri colpiti dal sisma. Invocando tuttavia costantemente provvedimenti sul presupposto basilare d’una ricostruzione non “com’era e dov’era” ma del “meglio di com’era”. Insomma una ricostruzione della città che fondasse sul principio irrinunciabile della Bellezza, quale cespite fondamentale per lo sviluppo turistico della città e del territorio, tra i più pregevoli e singolari del Bel Paese. 

Il turismo, infatti, nei vari elementi che vi concorrono - arte, architettura, natura, ambiente, paesaggio, storia, enogastronomia, tradizioni e all’Aquila una straordinaria industria di produzione culturale - è tra le vocazioni elettive della città capoluogo regionale e del suo hinterland ricco di bellezze, di borghi meravigliosi, d’un ambiente straordinario, di montagne superbe. Una realtà, questa, finora poco valorizzata e che invece va messa a sistema, facendone una delle prelazioni strategiche dello sviluppo e di nuova occupazione, ora che altri settori produttivi sono in crisi o mostrano segni di cedimento. Dunque, un grande progetto d’investimento sul turismo dovrebbe essere punto irrinunciabile d’un serio Programma amministrativo. Con questa intervista, che volentieri ci ha rilasciato, mons. Antonini offre annotazioni e spunti che ogni candidato Sindaco può raccogliere e far propri. L’amore per L’Aquila e per il “bene comune” dei suoi cittadini, che muovono da sempre l’impegno culturale e civico di Mons. Antonini, certamente non si esaurirà in questo essenziale contributo. Chiunque, infatti, potrà chiedere approfondimenti ulteriori, che egli ben lietamente metterà a disposizione.   

 Monsignor Antonini, nelle sue pubblicazioni ed interviste lei ha costantemente indicato l’industria turistica come il solo volano della ripresa economica dell’Aquila. Orbene, il terremoto e i disastri naturali che in questi ultimi mesi hanno purtroppo flagellato il Centro Italia e l’Abruzzo spingono a chiederle: considera ancora il turismo la soluzione dei nostri problemi nel futuro dell’Aquila e del suo antico territorio?

In effetti i terremoti e la neve di quest’anno, aggravati dalle irresponsabili o quantomeno imprudenti dichiarazioni di qualche giornalista ed anche di qualche soggetto pubblico, parrebbero togliere validità al turismo quale futuro economico del nostro territorio. Tuttavia, l’esperienza ci dice che i sismi possono durare mesi ed anche alcuni anni ma giungono pur sempre a lunghe, secolari soste. Il fatto è che nel nostro Abruzzo montano non esiste altra materia-prima da cui la ripresa possa prendere le  mosse e creare nuovi posti di lavoro. Ragion per cui il discorso turistico può e deve essere assolutamente ripreso, anzi potenziato. Che il turismo costituisca la sola chance per la nostra ripresa economica lo conferma autoritativamente anche il noto studio dell’OCSE, del marzo 2012. E non v’è bisogno di ricordare quanto tale risorsa abbia costituito per la stessa Italia, ancora negli anni Sessanta/Settanta, una delle maggiori entrate del bilancio statale. Il Piano Strategico del Turismo italiano 2017-2022, appena approvato dal Consiglio dei Ministri, tende a recuperare gli indici di quegli anni. 

Cosa suggerirebbe, quindi, ai candidati a Sindaco dell’Aquila, ai partiti e alle liste civiche che entreranno in competizione nelle elezioni comunali aquilane del 2017?

Lancio loro un vibrante appello chiedendo che il turismo sostenibile costituisca non uno dei vari punti dei loro Programmi, come finora è stato, ma la scelta strategica attorno a cui far ruotare e da cui far dipendere tutto il resto: ricostruzione, piano regolatore, politiche generali. Un turismo, quindi, da intendere come criterio normativo di base per ogni intervento sull’esistente patrimonio naturalistico ed architettonico-artistico della città e della zona, e di rigoroso adeguamento, al criterio in parola, di ogni successiva pianificazione paesaggistica, insediativo-urbanistica ed infrastrutturale in termini sia di sicurezza sia di bellezza, cubatura, disegno, materiali, colore, ecc. Ricostruire bene e solidamente la città è necessario, ma non basta: occorre anche darle un futuro, e il turismo è la sola risorsa che in tal senso il territorio offre, fonte di un indotto importante di lavoro e che, trattandosi di ricchezza organica al territorio, non è delocalizzabile come lo fu l’Italtel. Inoltre è ecologicamente sicuro, il che non è poco.  

In che si sostanzierebbe il turismo nel nostro Abruzzo montano, o come è da intendersi declinato? 

Il trinomio natura-arte-cultura, segreto della riuscita dopo che da un centocinquant’anni tramontò la materia prima della nostra economia – pastorizia e zafferano – può declinarsi in molteplici aree di sviluppo:
-il turismo culturale e religioso, per investire nello straordinario patrimonio architettonico-artistico del centro storico cittadino e dei nostri borghi antichi, creando agenzie per visite guidate di monumenti e itinerari per uno, due, tre giorni, nella locale tradizione musicale (auditorium e concerti), cinematografica e teatrale di qualità, nell’Università, nell’artigianato, in eventi unici quali la Perdonanza celestiniana di agosto e i poli devozionali come i santi Corpi di Celestino V e Bernardino da Siena;
-il turismo naturalistico di montagna, da valere però per tutte le stagioni, non solo invernale (campi di sci e alberghi) ma anche estivo, innervato in una rete infrastrutturale e orientato soprattutto ad utenti che desiderino passare lunghi o brevi periodi nei borghi rivitalizzati, in luoghi di villeggiatura con buon clima, ambiente piacevole, ottimi servizi, trekking, cavallo...;
-il turismo enogastronomico e via dicendo.

Osservo come lei parli sempre di territorio, la Città la vede solo organica ad esso...

Questo forse perché provengo dal Contado. Il piano di ripresa non può considerare la sola città, giacché essa, pur sempre nostro fiore all’occhiello e nostro orgoglio, non potrebbe vivere e prosperare in un entroterra deserto. Il turismo come scelta strategica deve necessariamente essere a raggio territoriale (questa era anche l’originaria conclusione del citato studio OCSE), non valere solo per la Città capoluogo ma anche e primariamente per il suo territorio, anzi per l’intero Abruzzo montano, del quale L’Aquila costituirebbe campione ed apri-pista. E il tutto, collocato in una strategia di offerta integrata ‘mari e monti’ Tirreno-Adriatico, sull’asse Roma-Pescara con L’Aquila quale anello centrale di riferimento. Specificamente per la città, si potenzieranno i poli esistenti e/o da creare: quello universitario, quello elettronico e farmaceutico, la pubblica amministrazione, la ricerca, l’alta tecnologia, lo sport.

Pensa lei possibile che la nostra gente di montagna, chiusa di carattere com’è, riesca ad adattarsi ad un’industria essenzialmente aperta e dinamica come il turismo?  

Le montagne forgiano duramente il nostro carattere, è vero, ma solo al primo approccio. E comunque si pensi ad un popolo altrettanto duramente forgiato dalle montagne, eppure fortemente sviluppato, come quello svizzero. La nostra ‘chiusura’ non è genetica. Se lo fosse, sarebbe inspiegabile l’eccezionale fioritura demografica, economico-commerciale, politica e culturale che fra il XIII e XVI secolo portò l’Aquila a diventare la seconda città del regno dopo Napoli, aperta a raggio tanto italiano quanto europeo. La nostra chiusura è effetto di condizionamenti storici, data pressappoco dalla dominazione spagnola in poi. I dati storici però son suscettibili per sé stessi a cambiare, e in un favorevole assetto come quello odierno e con un’adeguata accorta politica educazionale attraverso corsi formativi specifici fin dalle scuole primarie, possono modificare di nuovo il nostro carattere, restituendo alla nostra gente quell’apertura all’altro e quel dinamismo imprenditoriale che caratterizzò L’Aquila fino al ‘600 ed oggi si fa indispensabile per la riconversione al turismo dell’economia di base dell’Abruzzo Aquilano. 
Goffredo Palmerini

Arena di Verona, “LUCIANO PAVAROTTI - 10° ANNIVERSARIO”, concerto il 6 settembre: aperte prevendite

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Dalle ore 11:00 di oggi giovedì 16 marzo, sui siti www.fepgroup.it e www.ticketone.it e presso i punti vendita abituali TicketOne, sono disponibili le prevendite per “LUCIANO PAVAROTTI - 10° ANNIVERSARIO”, il concerto - evento che si terrà il 6 settembre nella splendida Arena di Verona, per commemorare il grande tenore italiano a dieci anni dalla sua scomparsa.

I primi cantanti ad accettare l'invito a rendere omaggio al Maestro Pavarotti sono le stelle della lirica Placido Domingo e Josè Carreras, i colleghi che più volte hanno condiviso la scena con l'amico italiano. Infatti questi tre grandi artisti,  insieme come I Tre Tenori, hanno letteralmente cambiato l'idea e la percezione della lirica in tutto il mondo, portando la musica del melodramma dei più famosi compositori ai quattro angoli del pianeta.  I Tre Tenori erano legati da una profonda e affettuosa amicizia e Domingo e Carreras onoreranno la memoria di questo legame con la loro partecipazione al concerto.

Molte altre stelle, sia della lirica che della musica leggera, si uniranno a loro per celebrare il Maestro Pavarotti, il cui ricordo rimane vivo e forte nei cuori di milioni di persone.

L’evento è organizzato dalla Fondazione Luciano Pavarotti e Friends & Partners, insieme a Universal Music Group, all'interno della cornice dell’ anfiteatro romano internazionalmente conosciuto per le sue grandiose produzioni d'opera, nonché per i concerti di grandi artisti pop, con lo scopo di onorare uno degli artisti più amati e leggendari del nostro panorama musicale.

Maggiori informazioni su www.lucianopavarottifoundation.com

Una parte del ricavato del concerto sarà devoluto in beneficenza.

Catania, "Altrove: il teatro va in città":dal 17 marzo la nuova rassegna del Teatro Stabile

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Il teatro fuori dal teatro. Non più sulle assi del palcoscenico e nelle sale deputate, bensì “Altrove”, come indica il titolo della rassegna che il Teatro Stabile di Catania propone dal 17 marzo al 25 giugno con cinque produzioni, di cui tre realizzate in sinergia con altre realtà teatrali attive nel territorio.
E “Altrove” ha un sottotitolo “Il teatro va in città”, a segnalare un percorso mappato nei luoghi simbolo del centro storico, con una scelta di testi che insistono, non a caso, su tematiche dai forti connotati sociali e civili: i flussi migratori e l'accoglienza, la violenza sulle donne e il femminicidio, la parità di genere, il conflitto tra potere e spirito di servizio.
Come sottolinea Giorgio Pace, commissario straordinario dello Stabile etneo: «La rassegna teatrale nasce per aggregare “altrove” un pubblico “altro”, specialmente i giovani, presso i quali è più che mai importante ribadire la forza e il ruolo del teatro come strumento di democrazia e autocoscienza della comunità. Un percorso che vede al fianco dello Stabile anche il Teatro del Canovaccio, Banned Theatre, Senza Misura Teatro e Progetto S.E.T.A. Da qui l’obiettivo centrato di fare interagire il teatro catanese e le istituzioni pubbliche che ospitano gli spettacoli, varando un progetto per più versi sperimentale, costruito su temi che sono ricorrenti nella storia dell’umanità e segnano anche i nostri giorni. Ringrazio dunque per la disponibilità dei siti il Comune, la Città Metropolitana, l’Università degli Studi, l'Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Sicilia con il Polo museale e archeologico di Catania . Portare l'azione teatrale in luoghi così altamente rappresentativi è il viatico per dare maggiore forza alla rassegna e ai suoi contenuti».
Il progetto è stato ideato dal regista Giovanni Anfuso: «Il teatro – evidenzia – non è un luogo fisico, non sono le sue pareti. Il teatro sono le persone, gli uomini e le donne che insieme si ritrovano in un luogo e, insieme, fanno il Teatro. E da questo assunto che nasce “Altrove. Il teatro va in città”, una rassegna di teatro contemporaneo, di dichiarata matrice sociale, composta da testi appositamente scritti per l’occasione. Ecco la sfida: avvicinare un nuovo pubblico ad un teatro dotato di un nuovo linguaggio, magari composto da giovani e giovanissimi. Il pubblico che ci accompagnerà nel Teatro di domani».
Si parte con il dramma dei migranti descritto da Erri De Luca in Solo andata, pluripremiato romanzo in versi, edito da Feltrinelli nel 2014, che racconta l’odissea del moderno esodo dall’Africa ai porti del Nord, in un’alternanza di toni ora epico-narrativi ora più sommessamente lirici. Ad ospitare l’allestimento, dal 17 al 19 e dal 22 al 26 marzo, sarà la splendida Sagrestia lignea della Chiesa di San Nicola l'Arena. Una produzione Teatro Stabile di Catania per la regia di Angelo D’Agosta, con i costumi di Riccardo Cappello, le coreografie di Amalia Borsellino, il disegno luci di Salvo Orlando, mentre la direzione del coro è affidata a Costanza Paternò.
Tutto giovane il cast capitanato da Luigi Nicotra, affermato professionista che si è formato e diplomato alla Scuola d’Arte drammatica dello Stabile di Catania, intitolata ad Umberto Spadaro. Gli altri sei interpreti sono allievi della Scuola dello Stabile etneo e della Scuola del Teatro Naselli di Comiso: nuovi talenti che rispondono ai nomi di Giuseppe Aiello, Ornella Cerro, Leandra Gurrieri, Marianna Occhipinti, Edoardo Monteforte, Eleonora Sicurella.
Di parità di genere, tanto legittima e necessaria, quanto lontana dall’essere compiutamente affermata, si parla in Uno studio Sui Generis, testo e mise en espace di Pamela Toscano, con Marta Allegra, Nanni Mascena, Sebastiano Sicurezza. Le musiche sono curate da Massimiliano Pace, le luci da Segolene Lecontellec, l’allestimento da Salvatore Pappalardo e i costumi da Cicci Auteri. Per questa seconda produzione del TSC la location prevista è il prestigioso Salone Bellini di Palazzo degli Elefanti, sede del Municipio, dove sarà programmata dal 4 al 7 e dall’11 al 14 maggio.
Ancora di esodi forzati e patrie martoriate si racconta in Troiane, canto di femmine migranti, mise en espace e rielaborazione drammaturgica di Nicola Alberto Orofino, che per dare voce alle donne del mito si è rifatto a fonti classiche: Iliade e Odissea di Omero e le due versioni di Troiane dovute ad Euripide e Seneca. In considerazione dei testi antichi su cui si basa la produzione, realizzata dallo Stabile di Catania in collaborazione con Senza Misura Teatro e Progetto S.E.T.A, si sono individuati per la rappresentazione   gli ambulacri del Teatro Greco Romano di Catania, per il periodo che va dal 18 al 21 e dal 25 al 28 maggio. Costumi ed elementi di scenografia sono di Vincenzo La Mendola. Il cast annovera Egle Doria, Silvio Laviano, Luana Toscano, Alessandra Barbagallo, Lucia Portale, Marta Cirello.
Atmosfera orwelliana per Al servizio del potere, drammaturgia di Eliana Silvia Esposito, che sigla anche la regia di questa produzione realizzata dallo Stabile in collaborazione con il Teatro del Canovaccio. Ne sono interpreti Alvalenti, Giuseppe Balsamo, Carmela Buffa Calleo, Giuseppe Calaciura, Raffaella Esposito, Nadia Trovato, Neculai Cattaneo, Giovanni Santangelo. Simone Raimondo cura le luci, Alvalenti la grafica. La sede richiesta è la Sala Consiliare di Palazzo Minoriti, dall'1 al 4 e dall'8 all'11 giugno.
La violenza sulle donne e il femminicidio sono il focus di Studio per Carne da Macello, progetto teatrale ideato e diretto a quattro mani da Ferrante/De Grandi. Il cast annovera Roberta Andronico, Elisabetta Anfuso, Giovanna Criscuolo, le autrici-registe Micaela De Grandi e Valentina Ferrante, Laura Giordani e la partecipazione della sessuologa Susanna Basile. Musiche e paesaggi sonori vengono dalla creatività di Luca Mauceri, mentre le canzoni sono scritte ed interpretate da Betta; di Nunzia Capano gli accessori e gli elementi di scena. Si tratta di una produzione realizzata dal Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Banned Theatre. L’appuntamento è dal 15 al 18 e dal 22 al 25 giugno in una sede da definire.
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Posto unico euro 5. Info: www.teatrostabilecatania.it

Macro di Roma, il 17 marzo "I Think Art is..." tavola rotonda con artisti, critici, registi, scrittori, galleristi

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Cos’è l’arte? Una domanda tanto semplice quanto articolata e complessa. Se ne discuterà venerdì 17 marzo alle 17.30 al MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma con artisti, critici, registi, scrittori, galleristi, coinvolti nel video I I Think Art is… Briciole D’Arte realizzato da Lara Nicoli e Carlo Carfagni.
L’evento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Al dibattito, moderato da Guglielmo Gigliotti e Bruno Di Marino, sono invitati tutti a partecipare, perché nessuna risposta sul senso dell’arte può essere definitiva.

Nate da un format sperimentale proposto a Rai3 nel 2016, le "briciole d'arte", che danno il titolo al video "I think art is…", sono brevissime riflessioni sul significato di arte, ispirate a quelle che in termini giornalistico-televisivi vengono denominate "vox populi", ovvero voci raccolte per strada interpellando i passanti e sondandone gli umori. 
Le "briciole" partono quindi da una finalità divulgativa per un pubblico generalista, ma perdono man mano il presupposto di partenza e, pur mantenendo la stessa concisione delle vox - che può variare dai 20 ai 35 secondi tra botta e risposta - assumono forme diverse: teatrali, glamour, performative.
I circa sessanta artisti, critici, giornalisti, scrittori, attori, galleristi, mecenati, persone comuni, intervistati nel video sono:

Giovanni Albanese, artista 
Edoardo Albinati, scrittore
Stefano Antonelli, city curator
Gianfranco Baruchello, artista
Matteo Basilè, arrista
Letizia Battaglia, fotografa
Elena Bellantoni, artista
Gregorio Botta, artista
Marco Damilano, giornalista- vicedirettore de "L'Espresso"
Giorgio de Finis, antropologo-curatore indipendente
Piera Degli Esposti, attrice
Mario Desiati, scrittore
Costantino D'Orazio, storico dell'arte- curatore
Davide Dormino, artista
Pablo Echaurren, artista
Emmanuele Emanuele, presidente Fondazione Roma
Teresa Emanuele, artista-curatrice
Marco Emmanuele, artista
Flavio Favelli, artista
Giosetta Fioroni, artista 
Pietro Fortuna, artista
Guglielmo Gigliotti, storico dell'arte
Luca Grechi, artista
Viviana Guadagno, Associazione culturale "Zoozone Artforum"
Giulia Iafisco, danzatrice 
Jannis Kounellis, artista
H.H. Lim, artista
Mamma Litai, abitante del Maam, museo dell'altro e dell'altrove
Gruppo Maca: Marzia Greco, Aura Monsalves,Claudia Schioppa, Alessandra Viva
Dacia Maraini, scrittrice
Francesca Mezzano, curatrice - cultural manager
Veronica Montanino, artista
Francesco Nucci, presidente Fondazione Volume
Nunzio, artista
Luigi Ontani, artista
Anna Maria Panzera, storica dell'arte
Luca Maria Patella, artista
Alfredo Pirri, artista
Michelangelo Pistoletto, artista
Julie Polidoro, artista 
Piero Pompili, fotografo
Alessandra Populin, regista
Ludovico Pratesi, critico d'arte-curatore
Antonio Presti, Fondazione Fiumara d'Arte
Sara Santarelli, studentessa Accademia Belle Arti
Valeria Sanguini, artista
Fabio Sargentini, galleria l'Attico 
Kasia Smutniak, attrice
Tancredi Fornasetti, artista 
Luca Telese, giornalista 
Marco Tirelli, artista
Isabella Vitale, curatrice - storica dell'arte
Michele Welke, artista


Italiani popolo di narcisi, 1 su 2 si specchia 10 volte al giorno ma per controllare i difetti

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Dal bagno alle vetrine passando per lo smartphone convertito in specchio attraverso la fotocamera. Gli italiani si scoprono sempre più narcisi e ben il 51% di loro non rinuncia almeno fino a 10 volte al giorno a guardarsi nello specchio per analizzare i difetti fisici e di look.
Solo il 24% degli italiani, infatti, è soddisfatto del proprio corpo e, a fare più paura insieme a rughe (32%), occhiaie (24%), punti neri (18%) e brufoletti (15%) è l’accumulo di grasso, vero e proprio terrore del 68% degli uomini, che battono a sorpresa il gentil sesso (64%). Così, se per migliorare il look dal punto di vista della moda e del trucco & parrucco intervengono riviste (22%), siti web (23%) e video tutorial (45%), sono sempre più gli investimenti in tempo e denaro – come ammette il 69% tra uomini e donne – fatti in trattamenti estetici, come il ricorso al laser Icoone per rimodellare la propria silhouette.

E’ quanto emerge da uno studio promosso da Esthelogue in occasione della fiera internazionale Cosmoprof Worldwide Bologna 2017 e condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 4.500 italiani – uomini e donne tra i 18 e i 55 anni – attraverso un monitoraggio sui principali social network, community, blog e forum specializzati per capire qual è il rapporto tra gli italiani e il loro corpo.

Quanto sono soddisfatti gli italiani del proprio corpo? A esserlo pienamente è solo il 24% dei soggetti monitorati: il 54% delle donne e il 46% degli uomini. C’è chi si lamenta delle imperfezioni che non danno scampo e si ripresentano costantemente durante ogni stagione (36%) e chi sogna di svegliarsi con pancia piatta (52%), glutei sodi (49%), gambe e braccia toniche (47%), pelle luminosa e levigata (45%).

Quante volte si specchiano gli italiani durante il giorno? Tolti tutti i momenti fisiologici – appena svegli, prima di andare a dormire o quando si va in bagno – ben un italiano su 2 (51%) ammette di specchiarsi fino a 10 volte al giorno per controllare eventuali difetti, sia fisici che legati al look, mentre il 32% dei soggetti monitorati compie appositamente questa azione dalle 3 alle 5 volte al giorno. I più narcisi? A sorpresa gli uomini battono le donne: il 62% dei maschi, a differenza del gentil sesso (58%), cede più spesso al desiderio di ispezionare la propria immagine.

Quale il luogo più adatto per specchiarsi? Ben 6 italiani su 10 scelgono il bagno, che sia di casa, dell’ufficio o di qualunque altro esercizio pubblico in cui capita di entrare durante la giornata. Il 32% poi non perde occasione, passando davanti alle vetrine dei negozi, di darsi una controllatina; mentre un narcisissimo 18% ha imparato a utilizzare la fotocamera per convertire lo smartphone in specchio per verificare che tutto sia ok.

Cosa colpisce maggiormente dell’immagine riflessa? La prima cosa che guardano ben 8 italiani su 10 (81%) sono le imperfezioni estetiche sia del viso che soprattutto del corpo. Vere e proprie fobie sono infatti rughe (32%), occhiaie (24%), punti neri (18%) e brufoletti (15%) ma tra, le altre cose, sei donne su 10 (62%) si concentrano sul trucco e sull’acconciatura, affinché siano sempre impeccabili mentre, un uomo su 3 (33%) si specchia per assicurarsi che l’outfit scelto sia quello giusto.

Tuttavia a dare maggior preoccupazione è il caro e vecchio accumulo di grasso, inestetismo che a sorpresa risulta essere più odiato dagli uomini (68%) – specie quando si localizza sulla parte addominale – rispetto alle donne (64%), per le quali si localizza sui glutei ed è forse meglio noto come cellulite. Il motivo di questo clamoroso sorpasso? A differenza del maschio, il gentil sesso ammette che ha ormai imparato a conviverci (44%) e che, per quanto si possa fare, non si riuscirà mai del tutto a far sparire una volta per sempre il temuto effetto della pelle a buccia d’arancia (39%).

L’estetica resta dunque l’ambito principale che interessa agli italiani, sia perché balza immediatamente all’occhio (46%) sia soprattutto perché è il fattore che più di ogni altri può condizionare autostima (55%), umore (52%) e sicurezza (48%).

“L’aspetto estetico può incidere sul nostro benessere psicofisico e sul modo in cui ci rapportiamo con l’esterno – spiega la dottoressa Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e Presidente Eurodap – In alcuni casi, il disagio psicologico ci può portare a mettere in atto dei comportamenti compensatori al fine di colmare carenze affettive, umore altalenante, bassa autostima, conflitti interni. Generalmente, questi comportamenti si esplicano in abitudini alimentari non salutari, abuso di alcol, tabagismo ecc... e quindi nella svalutazione di sè. Questo comporta delle ripercussioni a livello corporeo attraverso l’insorgenza degli inestetismi sia nel mondo femminile che in quello maschile”.  

Quali sono dunque le principali strategie messe in campo per migliorare il proprio senso estetico? Parlando di look, sembrano spopolare tra gli italiani – oltre alle riviste (22%), ai siti web specializzati (23%) e ai programmi tv (38%) – i video tutorial (45%) che spiegano come perfezionare outfit e immagine. Ma gli investimenti maggiori, in termini di tempo e denaro, vengono dedicati ai trattamenti estetici da ben sette italiani su 10 (69%). Non solo creme e prodotti di cosmesi (23%), molto ricercate sono anche tutte le ultime tecnologie – come i trattamenti laser – che possono dare una risposta concreta e definitiva al bisogno di piacere a se stessi e agli altri.

Afferma il dott. Maurizio Cavallini, specialista in chirurgia plastica a Milano: “Oltre a uno stile di vita alimentare e fisico più sano, il rimodellamento del corpo passa anche da trattamenti specifici che sono in grado di ridefinire la silhouette di pancia e arti inferiori, ridurre il gonfiore, migliorare il tono della pelle e la sua vitalità in termini di ossigenazione dei tessuti. Tutti questi aspetti si possono ottenere con Icoone laser che offre l’opportunità di intervenire in modo semplice, non invasivo ed efficace. Il ciclo con Icoone richiede a seconda dei casi dalle 12 alle 20 sedute a cadenza settimanale o bisettimanale. Considerato che fra un paio di mesi arriverà la fatidica prova costume, quello primaverile è il periodo buono per iniziare i trattamenti”.

Storie e Stelle del Cinema Italiano II edizione, i vincitori del 4° Premio Anna Magnani

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“Premio Anna Magnani” Si è svolta nella splendida location del teatro di Villa Torlonia, con grande successo, la quarta edizione ricordando Nannarella, la più importante ed unica manifestazione nazionale, dedicata alla memoria della grande attrice italiana.
Un premio che viene assegnato agli artisti più autorevoli e rappresentativi. Il mese, da parte degli organizzatori non è  affatto casuale, ma coincide con il sessantunesimo anniversario dalla vittoria dell’ Oscar che Anna Magnani prese come miglior attrice protagonista, per la sua interpretazione di Serafina Delle Rose nel film ‘La rosa tatuata’, con Burt Lancaster.
L’evento, ideato da Matteo Persica e organizzato da Francesca Piggianelli, è stato condotto da Emanuela Tittocchia.
Nel programma, oltre la premiazione, è stato proiettato il documentario “Italiani – Anna magnani, dalla luna con amore” (Rai Storia) alla presenza della regista Simona Fasulo. E’ stata inoltre allestita una bellissima mostra dedicata ad Anna Magnani a cura della Cineteca Nazionale.

I Premiati della  IV  Edizione:          
Premio International alla carriera GIULIANO MONTALDO
·         Premio miglior attrice ANNA FOGLIETTA

·         Premio miglior attore ALESSANDRO BORGHI

·         Premio speciale musica: PAOLA TURCI

·         Premio teatro romanità ANTONIO GIULIANI

MENZIONI SPECIALI  

·         Alla carriera VERA PESCAROLO          

·         Alla carriera per il giornalismo GIANCARLO GOVERNI

·         Alla carriera FIORETTA MARI

·         Alla carriera per il trucco GENNARO MARCHESE

·         Alla carriera per la Produzione PIETRO INNOCENZI

·         Al giornalismo, web e tv EMANUELE CARIOTI

·         Artista rivelazione MICHELLE CARPENTE



Presente parte del comitato d’onore e numerosi ospiti tra cui: Roberta Giarrusso, Carlotta Bolognini, Saverio Vallone, Francesco M Dominedò, Beppe Convertini, Francesca Antonelli, Lidia Vitale, Fabio Boga, Franco Mariotti, Adriano Pintaldi, Marco Di Stefano, Marco Danieli, Matteo Branciamore, Michele Vannucci, Mirko Frezza, George Hilton, Marco Simon Puccioni, Giampietro Preziosa

Un ringraziamento a Massimo Piazza, Giancarlo Di Gregorio, Monique Macchiavelli, Massimo Forleo, Giancarlo Di Gregorio alle Istituzioni ,allo staff organizzativo ed a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa Edizione.

Royal Opera House di Muscat, "THE OPERA" 1° musical al mondo dedicato all'opera lirica

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Andrà in scena oggi giovedì 16 marzo sul palco della Royal Opera House di Muscat, in Oman, THE OPERA, il primo musical al mondo dedicato all'opera lirica.

Uno show grandioso che ripercorre la storia dell'opera attraverso le sue arie più famose, attraversando il tempo, i luoghi, i personaggi, creati dai librettisti più conosciuti, utilizzando la musica dei grandi compositori, raccontandola grazie al mito rivissuto di Orfeo ed Euridice.
Con Giò Forma, lo studio che ha seguito il set and production design dello show (insieme a David Livermore alla regia e a Paolo Gep Cucco responsabile dell'intero design), lo spettacolo mescola la modernità della messa in scena insieme al linguaggio più classico della musica operistica: enormi proiezioni video, performance interattive, la grande orchestra live che si unisce a sound più elettronici.
The Opera avvicina al mondo della lirica chi non la conosce, e approfondisce il linguaggio per chi invece ne è appassionato. La modernità della messa in scena lo rende uno spettacolo universale, facilmente accessibile, per raccontare un'arte che è parte fondamentale della nostra cultura e della nostra storia.
Gli associati dello studio Giò Forma sono Claudio Santucci, Cristiana Picco e Florian Boje. Tre Designers Artists Architects che operano in ambito musicale, televisivo, teatrale e tanti altri.
In collaborazione con Livermore alla regia stanno già lavorando infatti alle produzioni del Tamerlano al Teatro alla Scala, l'Aida all'Opera House di Sidney, Manon Lescaut al San Carlo di Napoli, Adrienne Lecouvreur all'Opera di Monte Carlo, la Norma a Bilbao e Un ballo in maschera al Bolshoi.
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