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Golden Circus Festival, dal 25 dicembre all'8 gennaio. Gli 80 anni di Liana Orfei

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Dopo gli strepitosi successi delle edizioni precedenti, anche quest’anno torna il Golden Circus Festival ideato e diretto da Liana Orfei, dal 25 dicembre 2016 all'8 gennaio 2017. 

Unico nel suo genere, il festival internazionale di Roma Capitale tra i più prestigiosi festival europei, rappresenta una delle manifestazioni più famose ed applaudite al mondo, riunendo, nel corso degli anni, le più grandi scuole circensi internazionali, per un totale di oltre 3.000 artisti, 1.000 spettacoli e 1.400.000 presenze.

A seguito delle note vicende legate alla gestione del Commissario Tronca che ha impedito lo svolgimento dell’edizione 2015 nella storica location del Tendastrisce, quest’anno il Golden Circus Festival si terrà all’Ippodromo delle Capannelle in Via Appia Nuova n.1250.

Ad esibirsi in questa edizione artisti provenienti da ogni angolo del mondo, come Germania, Vietnam, Gambia, Russia, Finlandia, Sudafrica, Argentina, Danimarca e Cina, espressioni dell’eccellenza internazionale della storia eterna del circo più antico e tradizionale, ma anche delle più innovative tendenze del panorama circense contemporaneo che, incontrandosi, daranno vita ad uno spettacolo da sogno ed estremamente coinvolgente per grandi e piccini.

Il Golden Circus Festival quest’anno farà anche da cornice ad un compleanno speciale: quello di Liana Orfei che compie 80 anni ! 

Ad arricchire il programma di quest’anno, una straordinaria scenografia tecnologica che verrà utilizzata per la prima volta in un circo. 

Trattandosi di un festival non poteva mancare una giuria internazionale che decreterà il vincitore di questa edizione, la numero 33.

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DAL 25 DICEMBRE ALL’8 GENNAIO TUTTI I GIORNI 2 SPETTACOLI: 
ALLE ORE 16.30 E ALLE ORE 20.15 -   riposo lunedì 02 gennaio 2017   
GRAN VEGLIONE DI CAPODANNO 31 DICEMBRE 2016 dalle ore 21.30
Biglietti a partire da 12 euro – info www.goldencircusfestival.it
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Bruxelles, al Théâtre National "Une maison de poupée" di Henrik Ibsen. Regia di Thibaut Wenger dal 13 al 23 dicembre

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Une Maison de poupée, du dramaturge norvégien Henrik Ibsen (1828-1906), est un véritable brûlot qui, dans le 19ème siècle puritain, défraya franchement la chronique. Au travers de ce drame petit bourgeois, celui qui se décrivait comme un « arnarchiste aristocrate », aborde avec une cruelle lucidité les relations hommes-femmes sur fond de société marchande où le mensonge règne à l’envi. 

Dans ce fascinant huis clos se croisent une galerie de personnages tour à tour bavards, mystérieux, drôles et repoussants : une femme-enfant plongée sans cesse dans la duperie et le double-jeu, un médecin secret et solitaire, un escroc ruiné que l’amour peut guérir, un jeune loup sûr de lui, une femme cabossée et opportuniste…
Dans cette adaptation très contemporaine, le jeune metteur en scène Thibaut Wenger propose un théâtre frontal et percutant, en prise directe avec le réel, à mi-chemin entre la comédie et  l’ironie, laissant toutefois au spectateur la liberté d’interpréter les métaphores, les secrets et les silences qui ponctuent ça et là son propos. 
Dans cette Maison de poupée, Nora rêve d’ascension sociale, mais elle a peur de tout perdre. 
Elle est confrontée à la violence, aux mensonges, à la mesquinerie et à l’obscénité. Et, autour d’elle, on y découvre une société tellement proche de la nôtre où, rappelle le metteur en scène, « l’argent contamine toutes les relations jusque dans les sphères intimes ». 
Avec, en toile de fond, des questions ô combien d’actualité autour de l’enrichissement personnel, du culte de la performance, du commerce du corps et de la jouissance à tout prix.
On navigue entre humour et cynisme, moquerie et cruauté, dérision et romantisme. Et cette guerre des sexes n’a rien d’un vain combat. Il nous rappelle avec force que, non, Nora n’est pas une héroïne des temps perdus.

Un phare
Après Platonov et La Cerisaie, j’ai envie de monter une production avec une équipe plus réduite, reposant sur une héroïne féminine ambivalente, phare dans le brouillard familial et social, Nora.
J’ai passé mon enfance dans une famille modèle de la nouvelle bourgeoisie, mon père fils d’ouvriers a monté sa start-up au début des années 80, j’ai connu ce qu’on appelle en province la réussite sociale puis la faillite.
Nora, qui en quittant sa famille naît comme sujet, me parle de ma mère, qui a joué le rôle de la maman bourgeoise moderne pendant notre enfance, puis qui un jour l’a abandonné pour vivre une vie qui m’est étrangère.
Je ne sais pas pourquoi, je voulais faire un spectacle avec un arbre de Noël, mon père qui pose des guirlandes, et l’arbre nu en janvier.
Je n’aime pas parler frontalement des choses, je crois que je travaille par allusions. Chez Ibsen, je découvre un champ de métaphores, un nouveau continent, de glaces, de silence et de secret.
Maison de Poupée y est pour moi une sorte de point d’entrée.
Thibaut Wenger

Une maison de poupée
de Henrik Ibsen 
Mise en scène de Thibaut Wenger 
Du 13 au 23 décembre 2016 – Studio
Spectacle à 20h30 – Mercredi à 19h30 – dimanche 18 décembre à 15h


Traduction : Eloi Recoing | Avec : Berdine Nusselder, Emilie Maréchal, Mathieu Besnard, Fabien Magry, Jean-François Wolff, Joséphine de Weck | Scénographie : Didier Payen | Lumières : Matthieu Ferry | Costumes : Claire Schirck | Sons : Geoffrey Sorgius | Accessoires : Nina Blanc | Assistante mise en scène et production : Virginie Mopin | Diffusion : Marie-Sophie Zayas | Production : Premiers actes | Coproduction : Théâtre National/Bruxelles et La Coupole à St-Louis | Avec le soutien de la COCOF et du Ministère de la culture / DRAC Alsace | © Elizabeth Livermore/GettyImages.
Introduction au spectacle : 20/12/16
Rencontre après spectacle : 21/12/16
Atelier du spectateur : 10 & 12/01/16

CS ICAMP, UN ITALIANO SU 2 IN SOVRAPPESO. FESTE: 5 REGOLE PER RIMANERE IN FORMA

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Medicina estetica e alimentazione hanno una parola in comune: equilibrio. La bellezza infatti non è altro che equilibrio tra le forme, un’armonia. Parimenti, l’alimentazione può definirsi corretta quando realizzata all’insegna sempre dello stesso principio, l’equilibrio appunto.
“Noi siamo quello che mangiamo: l’essere umano non resta uguale da quando nasce, le cellule hanno una vita molto più breve dell’organismo, devono essere prodotte più volte nell’arco dell’esistenza. E la materia prima ci viene appunto dall’alimentazione” afferma Michele Carruba, Professore Ordinario di Farmacologia all’Università di Milano e Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità della stessa università. “Alcune sostanze devono poi per forza essere acquisite dall’esterno, come sali minerali e vitamine, senza le quali si va incontro a malattie. Se il nostro sistema immunitario non ne ha a disposizione diventa vulnerabile e soggetto a diverse patologie”. Le riflessioni arrivano a pochi giorni dal Congresso Internazionale di Medicina Estetica Pratica – ICAMP, di cui il prof. Carruba è stato Presidente Onorario.

IL PROBLEMA OBESITA' - “Tra i problemi a cui si può andare incontro in caso di errata alimentazione c’è l’obesità, che è la seconda causa di morte dopo il fumo: riguarda oltre il 50% della popolazione italiana, la quale è dunque in sovrappeso” spiega il prof. Carruba. “L’individuo affetto da obesità è più a rischio: il 41% dei decessi per malattie cardiovascolari e il 30% dei tumori sono legate alla cattiva alimentazione; cifre simili riguardano altre malattie come il diabete, le epatiti, la nefropatia, la dislipidemia, le malattie osteoarticolari”. C’è poi l’invecchiamento, che è molto più precoce in chi non effettua un’alimentazione corretta: da un punto di vista metabolico e biochimico, l’obeso è colui che invecchia velocemente.

I DATI - L’obesità è vista troppo spesso solo come problema estetico e non come malattia. È un errore anche del Sistema Sanitario Nazionale, ma la realtà è che in Italia si spendono 28 milioni l’anno per curare questa patologia e le sue conseguenze. L’86% della popolazione italiana è convinta di mangiare bene, ma le tendenze vanno in senso contrario rispetto a quello che dovrebbe essere il benessere dell’organismo. Occorre rivolgersi a uno specialista e non improvvisare diete fai date E la Rete e il Web, internet qui non è a volte alleata, ma foriera di false illusioni.

 FORMAZIONE E NUOVE SOLUZIONI- Ecco il Registro dei Medici Estetici  L’ordine dei medici di Milano – ma è un fenomeno sempre più diffuso sul territorio – ha istituito un registro dei Medici Estetici, dove vengono iscritti solo coloro che hanno una comprovata esperienza e formazione nella materia sottolinea Maria Albini direttrice ICAMP College,. “Ciò tutela maggiormente gli specialisti da un punto di vista giuridico poiché certifica il background del medico. Ma soprattutto tutela i pazienti perché permette loro di verificare la preparazione dello specialista a cui si rivolgono. La Direttrice di ICAMP College con le centinaia di colleghi invoca misure più incisive, anche a livello legislativo. “Bisogna chiarire quanto sia importante una formazione accurata, non ci si può improvvisare medici estetici: si influisce sulla psicologia dei pazienti, quindi su una componente fondamentale della loro salute”.

LA MEDICINA ESTETICA E LA SUA IMPORTANZA. “La medicina estetica sta attraversando un momento di costante crescita” dichiara Giuseppe Maria Izzo presidente del Congresso ICAMP. “L’intervento di chirurgia estetica non è più un fattore di moda, ma ormai è diventato parte integrante delle abitudini di tanti uomini e donne del nostro paese, di ogni età e classe sociale”. Ma prima di affrontare approcci diversi occorre affidarsi a specialisti per esaminare di volta in volta i casi.

CINQUE CONSIGLI PER LE FESTE - Gli specialisti sottolineano 5 principi di cui si dovrebbe tenere conto. Sempre, ma soprattutto nei giorni di festa.

1) Tante portate ma piccole porzioni. E’ ammesso fare qualche pasto con cibi più sfiziosi del quotidiano, purché sia molto variegato. Questa può essere la giusta combinazione per soddisfare la parte edonistica senza mettere a rischio l’organismo.

2) Evitare l’eccesso di dolci. I nostri nonni mangiavano il dolce solo la domenica; oggi il 45% della popolazione italiana ne mangia troppi; tra le donne la percentuale sale al 48%. Un dolce fatto di frutta potrebbe essere un giusto compromesso.

3) Rispettare l’equilibrio tra le diverse componenti: carboidrati, proteine, grassi. I carboidrati devono corrispondere al 60% delle calorie che si ingeriscono, in quanto creano la giusta energia. I grassi non devono superare il 30% per non creare problemi al metabolismo. Se si eccedono questi parametri o si va al di sotto delle soglie minime l’organismo ne risente. L’82% degli italiani mangia pochi cereali (pane, pasta, riso), mentre ne dovremmo mangiare 4 porzioni al giorno. Il 73% mangia meno frutta e verdura del necessario, ossia 5 porzioni totali quotidiane.

4) Ridurre il consumo di carne e mangiare più pesce. Il 62% della popolazione non mangia pesce, eppure questo alimento è fondamentale, in quanto contiene gli acidi grassi polinsaturi (omega 3, omega 6) essenziali per tutte le membrane, anche nel cervello.

5) Non eccedere con gli alcolici.

Ciò non significa mettersi a dieta il giorno di Natale: basta bilanciare con gli altri giorni e fare esercizio fisico con continuità.

Teatro Palladium, "FEDRA" con Stefania Barca, regia di Siravo-Vigorito (16-17-18 dicembre)

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Straordinario poeta che come pochi ha saputo coniugare poesia e drammaturgia, Ghiannis  Ritzos non può che stimolare il desiderio di mettere in scena le sue opere. La sua forza di riscrittura del mito riesce ad entrare nell’anima di chi lo ascolta ed è sempre vivo nei teatranti il desiderio di esplorare i meandri della mente attraverso i suoi componimenti.
Ritsos completò la serie di monologhi di ispirazione mitologica “Quarta dimensione” di cui fa parte “Fedra”  durante il suo esilio, per motivi politici, a seguito del colpo di stato dei colonnelli e, con un’operazione di profonda attualizzazione, fu in grado di ridisegnare il mito secondo tematiche e situazioni proprie della quotidianità rendendolo umano e contemporaneo. Ora il Teatro dei Due Mari, che da 15 anni propone le opere dei più grandi autori classici e le loro riscritture, porta in scena quest’opera sul palco del Teatro Palladium il 16, 17 e 18 dicembre p.v., continuando il percorso già intrapreso con l’allestimento dell’“Elena” interpretata da Mariangela D’Abbraccio. In questa occasione, sarà Stefania Barca a dare voce alla confessione d’amore di Fedra, una confessione che è passione devastante, cieca, istintiva: un rimedio più che una soluzione alla solitudine.
Attraverso la quotidianità della riscrittura di Ritzos noi speriamo e vogliamo – dichiarano i registi Edoardo Siravo e Federico Vigorito - condividere i turbamenti di una donna vittima delle proprie passioni e dei propri sensi di colpa che pericolosamente è vicina a noi, uomini e donne sempre più vulnerabili e soli.

SINOSSI
Dopo la morte di Antiope, dal cui matrimonio era nato Ippolito, Teseo prese Fedra come moglie. Fedra era figlia di Minosse e quindi sorella di Arianna, che fu abbandonata sulla spiaggia da Teseo dopo averla ingannata. La nuova regina, si era innamorata del figliastro Ippolito, e poiché il giovane l’aveva respinta, lo accusò di aver tentato di violentarla. Teseo credette a Fedra e invocò il dio Poseidone per punire il figlio; il dio del mare esaudì il suo desiderio: un giorno che Ippolito era alla guida di un cocchio in riva al mare, il dio fece uscire dalle onde un toro infuriato che spaventò i cavalli, il povero Ippolito fu travolto dal cocchio e trovò la morte. Fedra straziata dai rimorsi si uccise, dopo aver confessato l’inganno al marito.

Stefania Barca nasce a Roma e si diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. La sua carriera teatrale vanta opere quali “Il Mercante di Venezia” con Alberto Lionello, “La Fastidiosa” di Brusati con Giorgio Albertazzi, “Uno Nessuno e Centomila” con Flavio Bucci. Ha interpretato molti ruoli in fiction televisive come “Don Matteo”, “Provaci ancora Prof”, “Incantesimo” ed “Un posto al sole” ed in diversi lavori cinematografici, tra gli ultimi “La Grande Bellezza”. Lo scorso anno in questo teatro ha rappresentato “Anna Freud: un desiderio insaziabile di vacanze” di Roberta Calandra sempre con la regia di Edoardo Siravo. 

Edoardo Siravo, attore, regista e doppiatore, ha recitato nelle compagnie teatrali più rilevanti con più di 150 spettacoli al suo attivo. Intensa anche la sua attività televisiva e cinematografica. Come doppiatore è stato la voce di Gerard Depardieu, Jeremy Irons, Kevin Costner, John Goodman e molti altri. E’ stato direttore artistico di numerose compagnie e della Fondazione Teatro Savoia di Campobasso (ente pubblico). E’ attualmente Presidente del Teatro dei Due Mari con sede al Teatro Romano di Tindari (ME). Ha al suo attivo numerosi audiolibri tra cui ricordiamo alcuni di Terzani e di Sepulveda editi da Salani.

Federico Vigorito, attualmente impegnato come attore e regista per  produzioni nazionali, si dedica allo studio della letteratura contemporanea con particolare attenzione alle nuove drammaturgie. Al suo attivo ha circa 40 spettacoli, tra i quali ricordiamo “Il Vantone” di P.P. Pasolini alla 58ma edizione del Festival dei due Mondi di Spoleto, “Golden He” di C. Piraino vincitore del Festival ErmoColle 2016, “La Ridicola Notte di P.” di M. Berardi, “Antigone” di Sofocle, di cui cura oltre alla regia anche traduzione e adattamento.

Con 
GABRIELLA CASALI - ENRICA COSTANTINI
Regia 
EDOARDO SIRAVO  - FEDERICO VIGORITO
Scene e Costumi 
ANNALISA DI PIERO
Assistente alla regia 
ANDREA DANTE BENAZZO
Organizzazione 
MARIANGELA DE RICCARDIS


Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano 8, 00154 Roma

Ingresso: intero euro 15, ridotto euro 10, studenti euro 5

Segreteria Organizzativa spettacolo: InventaEventi srl
progetti@inventaeventi.com - tel: +39 06 98188901
dal lunedì al venerdì 10.00 – 18.00

Teatro Palladium - Università Roma Tre
Prevendite: biglietteria.palladium@uniroma3.it; tel. 327 2463456 

Organizzazione e promozione Teatro Palladium: Music Theatre International
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 06 3225044 - +39 328 4112014 - info@elisabettacastiglioni.it

TEATRO FRANCO PARENTI, 13-15 dicembre Emanuele Salce in "MUMBLE MUMBLE" ovvero CONFESSIONI DI UN ORFANO D'ARTE

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“Qual è il segreto per un famoso figlio d'arte? Semplice...trovare la propria strada nella vita ridendo amaramente di sé stesso”. Mumble mumble, il riflettere borbottando è il soprannome di Emanuele Salce, figlio, anzi orfano d'arte e protagonista di questa pièce teatrale di enorme successo.
Tre atti scritti con Andrea Pergolari in cui Salce raccontando “la follia dilagante di gente che non sa come comportarsi credendo di comportarsi bene”, affronta tre morti, quella del padre Luciano Salce, il padre naturale, quella di Vittorio Gassman, il padre putativo, più una propria catartica e metaforica morte, il proprio fallimento di seduttore esposto alla mortificazione e alla vergogna. Di ricordo in ricordo, mescolando i registri e i toni, tra alto e basso, divertimento ed emozione, il protagonista rivive i momenti più grotteschi dei due funerali,tra amici di famiglia, becchini, finti parenti, politici e prelati; personaggi singolari e improbabili, un vero e proprio carosello a tinte  surreali di sacro e profano. Il rimuginare di Salce è un pensare senza rancore; ora è Edipo a parlare e a raccontare: verso i suoi due grandi padri non prova né rancore, né astio ma un atto d’amore che ne testimonia la maturità, umana e artistica.. A fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli ora complice, ora provocatore della confessione. Ritmo e comicità segnano questo spettacolo che fa rifiorire la tradizione della commedia dell'arte in cui, da sempre, convivono alto e basso, morte e vita.



TEATRO FRANCO PARENTI - Milano

SALA ACOMEA

13 – 15 dicembre 2016

Emanuele Salce
in

MUMBLE MUMBLE
ovvero CONFESSIONI DI UN ORFANO D'ARTE

di Emanuele Salce e Andrea Pergolari
con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli
regia Timothy Jomm
costumi Giulia Elettra Francioni
produzione Stardust srl
PREZZI
intero 15€  over65/under26/convenzioni 12€

ORARI
mar.,gio. h 20.45; mer. h 19.30.

INFO

Tel : 02 59 99 52 06; biglietteria@teatrofrancoparenti.it;

Fb : http://www.facebook.com/teatrofrancoparenti

Tw: http://www.twitter.com/teatrofparenti

Sito : http://www.teatrofrancoparenti.it
App: Teatro Franco Parenti

“Caro Babbo Natale, ti scrivo”, parte la campagna social per condividere i buoni auspici durante le festività

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Celebrare l’antica arte della corrispondenza epistolare, esprimendo le proprie emozione ed i propri auspici per questo Natale liberi dai confini di tempo e spazio attraverso uno dei mezzi di comunicazione più antichi: la lettera.
A Natale parte “Caro Babbo Natale, ti scrivo”, la campagna social lanciata da Libreriamo per rivalorizzare la cara vecchia abitudine della scrittura delle lettere cartacee nel periodo natalizio, invitando tutti coloro che vogliono partecipare ad abbandonare la sintesi e la velocità degli attuali mezzi social per dedicare più tempo e spazio alla scrittura capace di esprimere i propri sentimenti ed i propri auspici per il futuro, tipica delle lettere natalizie. Per partecipare basterà inviare la vostra lettera natalizia compilando il form sulla pagina dedicata di Libreriamo (http://libreriamo.it/caro-ti-scrivo-partecipa-anche-tu-alla-campagna-social/). Tutte le lettere troveranno spazio in un’apposita sezione del sito Libreriamo, “Caro ti scrivo”, realizzata  con lo scopo di fare riscoprire alle persone il piacere di scrivere una lettera e rivivere le emozioni che questo semplice gesto può ancora dare.

“Scrivere una lettera rappresenta il mezzo più efficace per esprimere i propri sentimenti ed i propri desideri – afferma Saro Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo – Con questa campagna social di fine anno vogliamo ridare dignità e lustro alla “cara vecchia” lettera natalizia ed abbattere i limiti di tempo e di spazio che gli attuali ritmi di vita impongono all’uomo di oggi, non consentendogli di trovare il giusto modo per esprimere le proprie emozioni agli altri. Grandi e bambini, a Natale, possono esprimere i propri desideri ed i propri sogni per l’anno che verrà attraverso questa campagna social”.

Uno dei momenti più attesi e magici per i bambini che attendono il Natale è quello di scrivere la lettera a Babbo Natale. Sono proprio i più piccoli a cogliere il vero senso di questo periodo particolare dell'anno. L'atmosfera del Natale, attraverso i suoni, le luci e l'aria magica dei giorni di festa scatena la fantasia non solo dei bambini, ma anche degli adulti che, attraverso la campagna social “Caro Babbo Natale, ti scrivo”, possono esprimersi liberamente e rivolgersi al proprio caro o semplicemente confidare i propri sogni e i propri auspici in vista del nuovo anno.

Palermo, mostre: con "Divino Amore" l'arte contemporanea approda fra le sale d'epoca di Palazzo Bonocore

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Celeste o terreno? È un’interrogazione aperta sul tema dell’amore, declinato in cinque tappe espositive attraverso i linguaggi visivi dell’arte contemporanea, la mostra a Palazzo Bonocore di Palermo che si inaugura giovedì 15 dicembre, alle 18.  
“Divino Amore. L’enigma dell'amore nell'arte contemporanea” (15 dicembre 2016 - 31 marzo 2017) a cura di Alba Romano Pace è il titolo del progetto coordinato da Lucio Tambuzzo, direttore artistico della struttura che dal 2015 è sede del Museo del patrimonio culturale immateriale della Sicilia e dell’associazione I World.
In mostra, fino al 31 marzo, sono opere di Giuseppe Agnello, Salvo Agria, Francesco Balsamo, Momò Calascibetta, Cinzia Conte, Rita Casdia, Gaetano Cipolla, Sergio Fiorentino, Grazia Inserillo, Carlo Lauricella, Charles Maze, Maurice Mikkers, Andreas Söderberg - Collettivo Moment22, Collettivo Studio Forward, Collettivo mammasONica, Domenico Pellegrino, Giuseppe Pulvirenti, Ignazio Schifano, Marco Stefanucci, Giuseppe Zimmardi. Un’installazione di Domenico Pellegrino dedicata a santa Lucia, sarà invece ospitata nel vicino Oratorio della Carità ai Crociferi, che ritorna finalmente visitabile ogni giorno.

Ispirata alla tela di Tiziano del 1514, “Amor sacro Amor profano”, la mostra di Palazzo Bonocore esplora, nei suoi significati ed ambivalenze, l'eterno enigma dell'amore attraverso i linguaggi pluriformi dell’arte contemporanea. “Video, installazioni, pittura e scultura – spiega la curatrice Alba Romano Pace - intrecciano tecniche e linguaggi differenti, innestano identità culturale ed evocazioni sensoriali, focalizzando l’attenzione sull’interazione uomo-natura. Il proposito è quello di creare una sorta di “fenomenologia dell'amore”, mettendo in evidenza i contrasti e le affinità che intercorrono tra le sue due più forti espressioni: la celeste e la terrena, antitetiche solo in apparenza. Ogni elemento dell'amore può essere l’uno e il suo esatto contrario, ma riesce a mandare un unico messaggio di pace”.  
Sul tema della mostra interviene anche, il direttore artistico Tambuzzo:“In una terra come la Sicilia, marcata attraverso i secoli da tradizioni e riti in costante oscillazione tra il religioso e il pagano, abbiamo voluto indagare l’evoluzione delle forme dell’amore. Il racconto è scandito attraverso cinque stanze: dalla tradizione classica fino al contemporaneo, una dialettica creativa reinterpreta nel presente elementi simbolici fortemente ancorati all’immaginario mentale dell’essere umano e carichi di ambivalenze”. 
La mostra “Divino Amore” sarà visitabile a Palazzo Bonocore dal lunedì al venerdì (10-13.30 e 14.30-17.30. Ingresso: € 4, ridotto € 3).

Teatro ObiHall di Firenze, 20-22 gennaio 2017 il Birraio dell’Anno

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Da venerdì 20 a domenica 22 gennaio 2017 al teatro ObiHall di Firenze andrà in scena uno tra gli eventi più attesi dell’effervescente panorama brassicolo italiano: Birraio dell’Anno. Giunto all’ottava edizione il premio, ideato e organizzato dal network Fermento Birra, che ogni anno riconosce il miglior artigiano della birra italiana, darà vita ad un appuntamento imperdibile per ogni appassionato, ricco di emozioni birrarie garantite da un’offerta ultra-selezionata composta da 100 birre artigianali alla spina prodotte dai 25 birrifici italiani individuati dal voto degli oltre 100 esperti interpellati.

Al noto degustatore Lorenzo “Kuaska” Dabove il compito di pronunciare domenica 22 alle ore 17.30 l’atteso nome del vincitore dell’ambito premio Birraio dell’Anno, oltre a quello del miglior Birraio Emergente, riconosciuto al produttore con meno di due anni di esperienza.  

L’evento sarà impreziosito da degustazioni guidate e incontri gratuiti realizzati nell’area Beer Show sul palco del teatro, e da momenti di approfondimento nell’area Beer Match (prenotazione obbligatoria).

Protagonista anche lo street food di qualità grazie alla collaborazione con Cucine di Strada che porterà una selezione di truck e banchi ricchi di sfiziosità: le arancine e le specialità siciliane di Arà; il panino con il lampredotto, la ribollita e il peposo di Luca Cai dell’Osteria Tripperia il Magazzino di Firenze, la pizza gourmet della rinomata pizzeria bolognese Ranzani13; il pulled pork realizzato con spalla di maiale cotta a bassa temperatura da Slow Cooked; l’hamburger di Chianina di Panino Tondo; e ancora lo street food di mare del Polpaio dell’Isola d’Elba. 

Birrai, esperti, appassionati, curiosi, publican, operatori del settore, degustatori e giudici: tutti sono invitati a partecipare ad un evento nato per festeggiare la buona birra artigianale italiana!

Birraio dell’Anno è un evento realizzato da Fermento Birra con il supporto tecnico di Rastal e Sibe Commerciale, con la collaborazione di Fermento Birra Magazine e Cucine di Strada.


Candidati al premio Birraio dell’Anno 2016
Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
Bruno Carilli del Birrificio Toccalmatto di Fidenza (PR)
Luigi “Schigi” D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
Andrea Dell’Olmo del birrificio Vento Forte di Bracciano (Roma)
Pietro Di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)
Alessio “Allo” Gatti del birrificio Canediguerra di Alessandria
Pietro Fontana del birrificio Birra del Carrobiolo (MB)
Riccardo Franzosi del Birrificio Montegioco di Montegioco (AL)
Lorenzo Guarino del Birrificio Rurale di Desio (MB)
Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Dolzago (LC)
Valter Loverier del birrificio Loverbeer di Marentino (TO)
Luana Meola e Luca Maestrini del birrificio Birra Perugia di Perugia
Nicola Perra del birrificio Barley di Maracalagonis (CA)
Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC)
Luigi Recchiuti del birrificio Opperbacco di Notaresco (TE)
Mauro Salaorni del birrificio Mastino di San Martino Buon Albergo (VR)
Alessio Selvaggio del birrificio Croce di Malto di Trecate (NO)
Marco Valeriani del birrificio Hammer di Villa D’Adda (BG)
Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)

Candidati al premio Birraio Emergente 2016
Flaviano Brandi del birrificio Bibibir di Castellalto (TE)
Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
Luciano Landolfi del birrificio Eastside di Latina
Marco Ruffa del birrificio CR/AK di Campodarsego (PD)
Michele Solimando del birrificio Ebers di Foggia


Ingresso 
Il biglietto giornaliero costa 10 euro comprensivo di bicchiere serigrafato, tracollina portabicchiere e 3 gettoni del valore di 3 euro. Il biglietto giornaliero ridotto costa 5 euro comprensivo di bicchiere serigrafato e tracollina portabicchiere (lo sconto è applicato mostrando la tessera Slow Food alla biglietteria; gli associati MoBi possono richiedere la riduzione previo preaccredito). L’abbonamento per i tre giorni costa 15 euro comprensivo di bicchiere serigrafato e tracollina portabicchiere. E’ possibile ricevere il calice mini Teku al posto del bicchiere standard al costo di un gettone. Prevendita dei biglietti online su BoxOffice: https://goo.gl/AvTovh

Costo birra
Mezzo bicchiere (0,15cl) costa 2 gettoni (3 per alcune birre speciali).
Il bicchiere intero (0,30cl) costa 4 gettoni (6 per alcune birre speciali).

Orari
venerdì 20 gennaio 2017 dalle 19.00 alle 01
sabato 21 gennaio 2017 dalle 12 alle 01
domenica 22 gennaio 2017 dalle 12 alle 24

Social
Pagina facebook: https://www.facebook.com/birraiodellanno/
Pagina evento: https://www.facebook.com/events/953617328115210/
Galleria fotografica: https://goo.gl/I174J8

Dove
Il Teatro ObiHall si trova in Via Fabrizio De André a Firenze

Info
www.birraiodellanno.it
comunica@fermentobirra.com

La Rua, "Tutta La Vita Questa Vita"è il nuovo singolo

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L’eliminazione dalle Nuove Proposte di Sanremo 2017 non li fermerà: i La Rua ripartono da subito con ‘Tutta La Vita Questa Vita’, il nuovo singolo già in rotazione radiofonica e disponibile sui migliori player digitali.

Eppure, il popolo del web sembra non aver mandato giù il boccone: sin dalla scorsa serata in cui su Raiuno si sceglievano le nuove proposte, la band figurava nella top 10 dei trending topic su twitter. Tanto l’affetto raccolto in queste ore e proprio dai social arriva la richiesta #TuttaLaVitaSiglaSanremo2017. Fra i commenti più acclamati, si legge: 


“Voi con quella giungla dentro, non meritavate di essere esclusi”

Credevo si votasse x la bravura e la capacità non x la simpatia o x le rimembranze giovanili

Ranieri hai mandato a casa la Rua privando San Remo di una band spumeggiante e coinvolgente. L'unico che doveva rimanere a casa eri proprio tu con le insignificanti rimembranze

Delusa e arrabbiata. Adesso spengo la TV, prendo le cuffiette e vado di spotify con#tuttalavitaquestavita a ripetizione”. 


Raccolto il sostegno e l’affetto del pubblico,  i La Rua vogliono ringraziare i loro fan con due date evento:  
Mercoledì 25 gennaio -  Quirinetta @ Roma
Giovedì 26 gennaio - Salumeria della Musica @ Milano
I biglietti sono  disponibili sul circuito Ticketone: http://bit.ly/2ghvIJG

Chiesa de “La Martorana” di Palermo: “Presentazione Catalogo BIAS 2016”, creazione, ideazione e direzione artistica Rosa Mundi

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A Palermo, la stupenda Chiesa di “Santa Maria dell’Ammiraglio” è comunemente nota come “La Martorana”, incantevole Chiesa in stile barocco sita nel pieno centro storico di Palermo, a due passi dal famosissimo mercato-quartiere di Ballarò, fondata nel 1143 per volontà del Grande Ammiraglio Giorgio d’Antiochia, siriaco di fede ortodossa, al servizio di Re Ruggero II.
La Martorana” fu costruita da artisti orientali secondo il gusto bizantino; anche se nel 1740 Nicolò Palma progettò un nuovo prospetto secondo il gusto architettonico dell’epoca che era quello barocco. Oggi “La Martorana”, dopo la parziale distruzione dovuta ad un bombardamento durante la Grande Guerra, e la sua totale ricostruzione post-bellica, rappresenta una delle Chiese più belle ed interessanti di Palermo, sia dal punto di vista architettonico, che da quello storico-culturale-religioso. Nel 2015 è stata riconosciuta Patrimonio dell’UNESCOnell’ambito dell’itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Chiesa della Martorana
È all’interno di questa straordinaria cornice, ricca di storia religiosa e culturale, che ieri, 13 dicembre 2016, alle ore 18:00 è stato presentato al pubblico ilbellissimo e per certi versi quasi trascendentale “Catalogo BIAS 2016”. La presentazione è stata impreziosita da uno spettacolare e trascinate Concerto diretto dalla cantautrice palermitana Lucina Lanzara, nota alle cronache musicali italiane perché il 9 settembre scorso fu selezionata dal Club Tencoquale candidata al premio Tenco 2015 categoria “disco di interprete”, e da Giorgio Ferrara,musicista e direttore d’orchestra palermitano.
La Cattedrale di Palermo
La componente musicale della Presentazione ha visto realizzarsi un vero e proprio spettacolo musicale di altissimo livello, originale, coinvolgente, brillante, singolare e fortemente antropologico, inteso in una accezione musicale che ha visto quasi tutti gli artisti che si sono esibiti esprimere un forte approccio d’arte impregnato di cultura palermitana, e se vogliamo siciliana. I protagonisti sono stati: Athena’s Voices (coro di voci bianche); Alessandro Sanfilippo (tastiera) ; Heloise Bernard de la Gatinais e Alessandra Fenech (Duetto al violino) ; Maurizio D’Amico (chitarra) ; SHQIPONJAT (Coro Polifonico di Piana degli Albanesi) ; Giorgio Ferrara (Direttore) ; con la partecipazione straordinaria di Mario Bajardi (violino) e Lucina Lanzara (voce e chitarra).
Santa Rosalia
All’Evento erano presenti le massime autorità culturali e politiche della città e dell’isola: l’Assessore Regionale Beni Culturali e Identità Siciliana Prof. Avv. Carlo Vermiglio, il Prefetto Dr.ssa Antonella De Miro, il Sindaco di Palermo Prof. Avv. Leoluca Orlando, la Soprintendente Dott.ssa Maria Elena Volpes, la Direttrice Polo Museale Dr.ssa Valeria Li Vigni, l’Arch. Lina Bellanca, il Vicario Generale Arcivescovo S.E. Giuseppe Oliveri, S.E. Monsignore Giorgio Demetrio Gallaro Vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, il Vicario Generale dell’Eparchia di Piana Degli Albanesi Papàs Antonino Paratore, il Presidente WISH e Curatrice BIAS Avv. Chiara Modìca Donà dalle Rose, la Co-curatrice del Catalogo Dott.ssa Modesta Di Paola.
Il Catalogo è frutto dell’interessantissimo lavoro che ha prodotto la Biennale Internazionale di Arte Sacra 2016(B.I.A.S.), ideata e diretta dall'Artista Rosa Mundi,con l'unisona partecipazione della famosa mecenate ed appassionata d'Arte, Avvocato Chiara Modìca Donà dalle Rose, inaugurata prima a Veneziail 23 maggio 2016; e poi a Palermoil 23 settembre 2016nella splendida Cattedrale di Palermo.
Chiesa San Giovanni degli Eremiti
A tal proposito, forse non tutti sanno che la bellissima Cattedrale di Palermo, uno dei monumenti simbolo della città, ha un nome lungo ed assai significato: “Cattedrale Metropolitana Primiziale della Santa Vergine Maria Assunta”, e per i palermitani, dal momento della sua costruzione, ha sempre avuto un significato religioso e culturale molto ma molto importante. Il 3 luglio 2015 la Cattedrale di Palermo è stata inserita dall'UNESCOquale Patrimonio dell'Umanitàper la sua bellezza, architettura, grandiosità e maestosità. Anche se la Cattedrale di Palermo è dedicata alla Santa Vergine Maria Assunta in Cielo, la Patronadella città di Palermo èSanta Rosalia, alla quale è stata dedicata la cappella meridionale che si trova nell'abside minore del transetto destro della Cattedrale. La venerazione, il culto, e la profonda preghiera che i credenti di Palermo dedicano da sempre alla Vergine Maria è radicato nella cultura dei palermitani e nella loro storia. Pochi sapranno che questo legame con la Vergine Mariaha origini antichissime che si possono individuare nel passaggio in Sicilia,e a Palermoin particolare, dell'Opera di evangelizzazionedegli Apostoli San Pietro e San Paolo, quindi risalente ad oltre duemila anni fa!
All’interno di questo preziosissimo contesto ha inizio la storia dell’Evento BIAS 2016, che ha lo scopo di valorizzare e contribuire alla giusta conoscenza di tutte le religioni monoteiste e non, del pianeta. Che l’idea dell’Evento sia partito da Palermo ha un significato preciso e ragionato, è non è certo casuale!
La Sicilia è da sempre stata al centro della cultura religiosa di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e quindi da sempre è stata crocevia di scambi commerciali, culturali, politici, economici, ma soprattutto religiosi, perché la religione nei millenni che hanno caratterizzato la natura della Sicilia, ha avuto un'importanza sempre superiore a tutti gli altri saperi-culturali che l'uomo di allora potesse coltivare: la dialettica e i confronti religiosi e culturali, rispetto alla fede nelle differenti religioni che sono state ospitate pacificamente in Sicilia, che hanno lasciato tracce indelebili e visibili, sia da un punto di vista artistico, che architettonico, che culturale, che ovviamente religioso e di tradizioni di culto contaminate positivamente da tutte le religioni che la Sicilia ha saputo accogliere e ospitare nei millenni della sua lunghissima storia.
Il 24 settembre 2016, all'interno di “Palazzo Belmonte Riso”, si celebrò in Sicilia il vernissage, in presenza del Presidente della Regione On. Rosario Crocetta, dell'Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana Carlo Vermiglio, della Direttrice del Polo Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, Valeria Patrizia Li Vigni, del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dell'Assessore del Comune di Palermo alla Cultura Andrea Cusumano.
L’Organizzazione ed il Programma hanno visto diversi eventi, che sono stati poi ripetuti durante la Mostra Itinerante che ha toccato prima Venezia, in sovrapposizione al periodo della biennale d’Arte Contemporanea, dal 23 maggio al 23 giugno 2016; poi Palermo, dal 23 settembre al 30 ottobre 2016, ed ha visto quali locationben 21 luoghi di antica tradizione del centro storico di Palermo, di proprietà della Regione Siciliana, dell’Arcidiocesi, del FEC (Fondo Edifici di Culto), del Comune di Palermo e di tanti privati che hanno messo a disposizione della BIAS i loro palazzi nobiliari del centro storico di Palermo.
L’organizzazione e la programmazione della B.I.A.S., sia aVenezia che a Palermo, ha creato una sorta di Museo diffuso en plein airnel centro storico delle due bellissime città italiane. L'idea estetica è stata quella di trasmettere una visione artistica-antropologica-filosofica delle religioni, che ha sempre posto l’individuo e l’universo al centro della sua ricerca e della riflessione laboratoriale artistica.
I singoli padiglioni hanno visto esposti i preziosi reperti religiosi dei seguenti culti/credenze: Ebraico | Cristiano | Islamico | Induista | Buddista | Atea | Religioni perdute| Filosofico | Darwiniana scientifica |.
L’Evento religioso-culturale si è caratterizzato per la presenza massiccia di un grandissimo numero di artisti provenienti da tutto il mondo, e che oggi, con le loro opere, hanno fortemente contribuito alla realizzazione di un Catalogounico nel suo genere. Durante l’Evento hanno espresso la loro Arte, nelle vari forme espressive, i seguenti artisti: Abdallah Khaled, Accardi Carla, Aiello Libera, Albiati Gian Marco, Arman, Batory Eric, Barbara Sergio, Barni Roberto, Barraso Pietra, Basseri Bizhan, Bernardini Lorenzo, Berson Philippe, Biasi Olimpia, Boetti Alighiero, Bonaldi Giovanni, Bordonaro Lorenzo, Bonelli Federico, Bottari Lorenzo Maria, Bubacco Michele (Venezia, Vienna), Burchan, Buset Vittorio, Cammarata Barbara, Canova Dario, Carruba Pintaldi Angela, Chiaramonte Giovanni, Chiaromonte Bordonaro Roberto, Cichero Aldo, Corte Vito, Cossyro Michele, Dal Bianco Giuseppe, Dalla Venezia Davide, De Vittori Reizel Raphael, Di Gangi Claudia, Di Luca Daniele, De Sambuy Filippo, EVPS, Favitta Sebastiano, Ferrandini Silvia, Ferrone Vincenzo, Ferrone Fabio Viola, Fteita Leila, Lanzara Lucina, Latteur Corinne, Leone Rossella, Leto Alfonso, Levy Gabriele, Levi Riccardo, Lo Cascio Giorgio, Kantos Andrea, Kassari Mireille, Hassoun Alì, Janic Edoardo, Jeanclos Geroges, Iorio Silvia, Isgrò Emilio, Gallo Giuseppe, Mahdaoui Nja, Malherbe Marie, Mark Art, Mirzakaani Leila, Mr Richicchi, Muratore Vincenzo, Nespolo Ugo, Panno Laura, Pasini Carlo, Porta Marco, Pucci Nicola, Ravà Tobia, Recalcati Antonio, Ricci Stefania, Rigoni Giulio, Rizzo Fiorella, Rosa Mundi (Il Letto di Dio, 2016, Museo Riso), Rosa Mundi (Foresta Abramitica, Graffite su tela, istallazione 2013), Rosa Mundi (Palmyra, Padiglione Religioni perdute), Ros Sonia, Sandro Sanna, Schreiber Daniel, Scuderi Silvia, Seregni Danilo, Spagnoli Gabardi Chiara Isabella, Simon Bruno, Stefanetti Lucia, Stefanutto Giovanni, Gerstein David, Sucrum Ensemble, Vadala Maria Felice, Zanghi William.
Andrea Giostra

A seguire, per chi volesse approfondire l’Evento “Biennale Internazionale di Arte Sacra 2016”, la sua genesi, l’idea di fondo, la sua progettazione, i risultati raggiunti, e volesse apprezzare e ammirare tutte le foto o i demo-promozionali realizzati, può consultare i seguenti link:
Official Web-Site:
Official “WISH” Web-Site 1:
Official “WISH” Web-Site 2:

I lettori che volessero conoscere l'autore della Recensione, Andrea Giostra, possono consultare la sua “Official Facebook Page:


LECCE, IL 20 DICEMBRE LA CONSEGNA DEL PREMIO “LA VOCE DEI POETI”

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LECCE - Il 20 dicembre, alle ore 18.30, presso le Officine Cantelmo di Lecce (Viale M. De Pietro, 12), si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori della II edizione del Premio “La Voce dei Poeti”, iniziativa che si inserisce nel progetto “CATENA DELLA PACE”, ispirato ad una delle profetiche frasi di don Tonino Bello: “In piedi costruttori di Pace”. La manifestazione ha il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, dei Comuni di Lecce, Gallipoli e Galatone, e dell’Ambasciata dell’Ecuador di Milano. 

La “Catena della Pace”, con l’Associazione promotrice Verbumlandiart, presidente Regina Resta, vede coinvolti il Movimento Culturale “Valori e Rinnovamento” di Lecce, presidente Wojtek Pankiewicz, il Centro Culturale Internazionale “Luigi Einaudi” di San Severo, presidente Rosa Nicoletta Tomasone, l’Associazione culturale “Majdan” della Serbia, Presidente Slavica Pejovic, l’Associazione culturale “Teatro di Ateneo” di Lecce, Presidente Aldo Augieri, il Console Onorario della Croazia Rosa Alò, la Casa Editrice “Milella” di Lecce, la Proloco di Caserta, Presidente Carlo Roberto Sciascia, l’Associazione Culturale “Euterpe”, Presidente Lorenzo Spurio, il Centro Studi “Michele Prisco”, vice Presidente Annella Prisco, il Conte Alessandro Marcucci Pinoli dell'Alexander Museum Palace di Pesaro, la Parrocchia Maria SS. Assunta di Galatone, Parroco don Angelo Corvo, l’Ufficio  Missionario della Diocesi di Nardò- Gallipoli, responsabile don Giuseppe Venneri, la Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli, direttore don Giampiero Fantastico.

L’Associazione culturale Verbumlandiart si fa portavoce dei valori culturali delle varie Nazioni, dei loro sentimenti di collaborazione e di Pace che, pur nel rispetto delle proprie identità etniche e culturali, possono nascere soltanto dall'empatia con le diversità e dal confronto con l'altro. L’Associazione intende realizzare il progetto “Catena della Pace” che offra stimoli per la formazione di cittadini d’una società sempre più aperta e multiculturale, che viva in un clima di pace e di dialogo continuo. La Cultura della Pace, oggi, deve uscire dall’intimità individuale e diventare fenomeno sociale e comunitario, promuovendo centri di aggregazione - come appunto vuole essere la “Catena della Pace” -  in cui si possa vivere la diversità etnica, religiosa e culturale come arricchimento e non come problema. Deve pertanto poter formare dei nuovi cittadini del mondo che siano in grado di affrontare e governare con sapienza ed apertura i problemi creati dalla convivenza di culture, religioni e convinzioni politiche diverse.

Con la cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio internazionale di Poesia e Videopoesia “La Voce dei Poeti”, a Lecce, il progetto “Catena della Pace” vivrà un’ulteriore importante traguardo. Saranno infatti presenti e Ospiti d’onore il prof. Hafez Haidar, scrittore e poeta, già candidato al Premio Nobel per la Pace, e il prof. Giovanni Cordini, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia, al quale verrà conferito il Premio alla Carriera. Il giornalista Antonio Moscatello, inoltre, riceverà il Premio Giornalistico Verbumlandiart. Il Premio internazionale “La Voce dei Poeti” ha registrato, in questa seconda edizione, una straordinaria partecipazione per numero e provenienze nazionali delle opere in concorso. Ha dato dunque icasticamente vita a quel coro di voci poetiche e di sensibilità culturali che sono radice ed essenza del grande progetto “Catena della Pace”, il cui presupposto trova fondamento nel valore universale della Pace. Come appunto rivela l’insegnamento di don Tonino Bello, per il quale la pace non è un’astrattezza retorica ma un’autentica trasformazione delle coscienze e una continua testimonianza di vita. 

Questi i vincitori, primi classificati. In lingua italiana: Roberto Rossi (poesia), Annamaria Colomba (videopoesia), Laura Volante (fotopoesia); in lingua inglese: Membis Godwin (poesia); in lingua serba: Sasa Mickovic (poesia), Lidija Malovic Koci (fotopoesia), Marko Stanojevic (videopoesia); Bibic Sabotic (videopoesia) del Montenegro; in lingua croata: Miro Matijas (poesia); in lingua spagnola: Silvia Ortiz (poesia); Maria Gabriela Briceno (videopoesia), Miguel Angel Acosta (fotopoesia); in lingua russa: Olga Janis; in lingua bulgara: Ani Ivanova (poesia); in lingua araba: Maliak Salih (poesia); in lingua ungherese: Robert Detki (poesia); in lingua francese: Flora Castaldi (poesia). Qui di seguito si riportano il programma della serata e la classifica dei vincitori del Premio e dei Premi speciali.

Goffredo Palmerini


PROGRAMMA 

SALUTO della Presidente dell’Associazione Verbumlandiart, REGINA RESTA
INTERVENTI: prof. WOJTEK PANKIEWICZ, Presidente della Giuria
                       prof. CARLO ALBERTO AUGIERI, Verbumlandiart, Presidente del Premio
OSPITI della serata NADIA CELI e CARLO ROBERTO SCIASCIA, critici d’arte
OSPITI D’ONORE: prof. HAFEZ HAIDAR, scrittore e poeta, docente Università di Pavia
prof. GIOVANNI CORDINI, direttore Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Pavia
Dott. ANTONIO MOSCATELLO, giornalista Askanews

PRESENTANO: Antonietta VAGLIO, Aldo AUGIERI, Marialucia VAGLIO
LETTURE TESTI: Bruna CAROLI, Annamaria COLOMBA, Matteo GRAZIOSO, Giovanna POLITI
Nel corso della serata presentazioni di abiti d’alta moda dello stilista Tommaso FILIERI
Performance del musicista Stefano DE FLORIO
Performance di danza a cura di ArtèDanza di Dario DE LEO


CLASSIFICA PREMIO

POETI DI LINGUA ITALIANA

SEZIONE POESIA
1° ROBERTO ROSSI – Sia il vento della pace
2° IZABELLA TERESA KOSTKA – Ti supplico, Umano (Per la Madre Terra)             
3° DON AGOSTINO SECONDINO – Voce d’Angeli 

PREMIO DELLA CRITICA
BRUNA CAROLI
GIOVANNA POLITI
ENZO BACCA 

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
ESTELA SOAMI 
CLAUDIA PICCINNO
DOROTEA MATRANGA

PREMIO DEL PRESIDENTE
ALESSIO CHIRIVÌ

ATTESTATO DI GRAN MERITO
SERGIO CAMELLINI

SEZIONE VIDEOPOESIA
1° ANNAMARIA COLOMBA – Tu sei la mia speranza 
2° PAOLO BORSONI – L’amore che ha verso di te qualcuno 
3° PATRIZIA STEFANELLI – Laudate Dominum 

PREMIO DELLA CRITICA: ELVIO ANGELETTI – Il volo delle rondini 
PREMIO DELLA CRITICA(GIOVANI): LUIGI PALMA - Pace: parole e costruzioni 
PREMIO DELLA GIURIA: GENNARO CARRANO – Ad maiora 

SEZIONE FOTOPOESIA
1° LAURA VOLANTE – Il tuo passo 
2° INGROSSO MADIA – Ulivo della pace 
3° FLAVIA RICUCCI – Angeli senza ali

PREMIO DELLA CRITICA: LORENZO SPURIO – Di scisse emozioni 

POETI DI LINGUA INGLESE

SEZIONE POESIA
1° MEMBIS GODWIN – Let us go for war    
2° NIKHAT BANO – Defining peace 
3° MOHAMMAD FOROUZANI – War, the omnipresent 

PREMIO DELLA CRITICA - CRITICS AWARD
SEEMA DEVI - A divine play 
CHANDRA PRAKASH SHARMA - Peace
JAMES DENNIS CASEY – Warriors of the rainbow 
DOC PENPEN'S - Yes I am

POETI DI LINGUA SERBA
SEZIONE POESIA 
1° SAŠA MIĆKOVIĆ - HIMNA MIRA  
2° IVAN GAĆINA - ŽIVJETI LJUBAV
3° SREĆKO ALEKSIĆ - SAGRADIMO SVET 

SEZIONE FOTOPOESIA
1° LIDIJA MALOVIĆ KOČI - RUKE 
2° SNEŽANA ŠOLKOTOVIĆ - JA ŽELIM SAMO MIR
3° SNEŽANA MARKO-MUSINOV - MIRU NAZDRAVLJAM VINOM

SEZIONE VIDEOPOESIA
1° MARKO STANOJEVIĆ - PISMO ČOVEKU 
2° PATIJAREVIĆ PREDRAG PATAK - PITANJA I ODGOVORI 
3° LIDIJA MALOVIĆ KOČI - TRAŽIM PRIJATELJA  
Za Priznanje KRITIKE 
1° VEROSLAVA MALEŠEVIĆ - PODIGNITE GLAS GRADITELJI MIRA  
2° MILETA STAMATOVIĆ - DOOBRO RAZMISLI 

POSEBNA ZAHVALNOST 
1° KNJIŽEVNOJ OMLADINI - GLAS PESNIKA ZA MIR

POETI DEL MONTENEGRO

Videopoesia
1° Bibić Šabotić - SRDJANU MIRSADA 

POETI DI LINGUA CROATA
SEZIONE POESIA
1° MIRO MATIJAŠ - CRTANI FILMOVI  
2° MARIN ČOVELIŠ - SVIJET ŽIGOSANIH  
3° MARIJA GRGIĆ - VOLJELA BIHI UMRIJETI GRLEĆI SE S TOBOM 

POETI DI LINGUA SPAGNOLA

SEZIONE POESIA
1° SILVIA ORTIZ - Quiero 
2° MARIA GABRIELA BRICEñO – La paz que amo
3° MIGUEL ANGEL ACOSTA – La paz

SEZIONE VIDEOPOESIA
MARIA GABRIELA BRICEñO – La paz que amo 

SEZIONE FOTOPOESIA
1° MIGUEL ANGEL ACOSTA – Paz infinita 
2° MELVIN IAVER NUNEZ PEROZO – Carta a la paz 
3° MIGUEL ANGEL ACOSTA – Paz omnipotente 

POETI DI LINGUA RUSSA
SEZIONE POESIA
1° OLGA JANIS - МЫ ВСЕ РАВНЫ 
2° ЯНИНА ДУБОВИЦКАЯ - КОГДА МЫ ВОПИЛИ И ВЗЫВАЛИ 

POETI DI LINGUA BULGARA
SEZIONE POESIA
1° ANI IVANOVA - НАД ТЕРОРИЗМА 
POETI DI LINGUA ARABA
SEZIONE POESIA
1° لنا العراق - المتسابق الشاعرمالك صالح عويد من العراق  (MALIAK SALIH IRAQ)

POETI DI LINGUA UNGHERESE
SEZIONE POESIA
1° RÓBERT DETKI - IMÁDSÁG A BÉKÉÉRT  

POETI DI LINGUA FRANCESE
SEZIONE POESIA
1° FLORA CASTALDI - L’histoire e son futur

Catania, Peppe Barra al Teatro Bellini trasforma in opera lirica "La Cantata dei Pastori"

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CATANIA - Peppe Barra è da lustri protagonista, regista e autore de “La Cantata dei Pastori”, opera in due atti per la quale il grande artista napoletano si è liberamente ispirato all'omonima opera teatrale sacra di Andrea Perrucci, drammaturgo e librettista palermitano di nascita e napoletano d'adozione, vissuto nella seconda metà del Seicento. 
Lo spettacolo, oggetto negli anni di costanti innovazioni evolutive, è atteso al Teatro Bellini di Catania dal 15 al 22 dicembre per concludere in bellezza la stagione 2016. Ed ecco la peculiarità: per la prima volta la "Cantata dei pastori " si trasforma per l'occasione in Opera Lirica, come meglio vedremo. 
Con Barra (nel ruolo di Razzullo), agiscono in scena Salvatore Misticone(Sarchiapone), Patrizio Trampetti (Cidonio/Diavolo Oste), Maria Letizia Gorga (Zingara/Gabriello), Giacinto Palmarini (Demonio), Fabio Fiorillo(Ruscellio), Francesco Viglietti (Armenzio), Andrea Carotenuto (Giuseppe), Chiara Di Girolamo (Maria Vergine) e il piccolo Giuseppe De Rosa (Benino). Le musiche sono di Carmelo Columbro, Lino Cannavacciuolo e “La canzone di Razzullo” di Roberto De Simone. Direttore Carmelo ColumbroCoro e Orchestra del Teatro Massimo Bellini. Le scene sono di Tonino Di Ronza, i costumi di Annalisa Giacci, le coreografie di Erminia Sticchi, assistenti alla Regia Francesco Esposito e Gennaro Monti.
La Cantata dei Pastori (ovvero “Il vero Lume tra le ombre” ovvero “La spelonca arricchita per la nascita del Verbo Umanato”) racconta le traversie di Giuseppe e Maria per giungere al censimento di Betlemme e gli ostacoli che la santa coppia dovrà superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività. Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane, Razzullo, scrivano assoldato per il censimento, e Sarchiapone, “barbiere pazzo in fuga per omicidio”. 


Come nasce la Cantata? Immaginiamo di trovarci in una Napoli barocca, trasudante sesso e aromi, nonché sensualità orientale, perché era una città cosmopolita, lo è sempre stata. I rituali che si facevano erano più legati alla magia e alla lussuria piuttosto che alla tradizione cristiana e partenopea. Un ceppo clericale, i Gesuiti, nel 1698 commissionò all'abate Andrea Perrucci una sacra rappresentazione per allontanare il popolo napoletano dagli spettacoli blasfemi che si facevano in quel periodo. Ma in poco tempo divenne un fenomeno diverso: il popolo se ne appropriò trasformandola in qualcosa di molto più blasfemo e profano di quanto i Gesuiti mai avrebbero voluto. Oltre al personaggio comico di Razzullo , il popolo inserisce un’altra figura per il proprio divertimento, Sarchiapone. La Cantata divenne così scurrile che nel 1889 ne fu sospesa la rappresentazione con un editto cardinalizio, tanto da far dire, poi, a Benedetto Croce che l'opera «era finita e non sarebbe stata rappresentata mai più». Ma non fu così. Infatti la Cantata continuò ad essere rappresentata, prima clandestinamente, poi nei teatrini di quartiere e negli oratori parrocchiali fino al 1974 quando Roberto De Simone la fece riscoprire al grande pubblico.
Sono passati oltre quarant’anni e da allora non c’è Cantata dei Pastori senza Peppe Barra. Lui, negli anni, ha rimaneggiato e riscritto la Cantata, presentando sempre allestimenti innovativi e al tempo stesso fedeli alla tradizione. Ora, grazie all’invito del Teatro Massimo Bellini di Catania, per la prima volta si configura come Opera Lirica, dimostrando ancora una volta di essere con la sua porosa vitalità il testo più longevo della tradizione del teatro barocco napoletano. L’evoluzione strutturale dell’Opera, nel corso dei secoli, ha coniugato la prosa con l’inserimento di una struttura musicale. Dal 1974 a oggi tanti sono stati i compositori che hanno avuto la possibilità di rinnovare e arricchire la rappresentazione. L’allestimento che oggi riproponiamo si arricchisce con nuove visioni musicali assumendo l'originale struttura di un'opera lirica, sostenuta da un ampio organico che prevede solisti (gli stessi attori), orchestra e coro. Lasciando inalterato l'impianto testuale con le forme prosodiche utili all'avanzamento della narrazione, le parti musicali (Arie, Duetti, Terzetti, brani corali e Concertati) verranno predisposte al fine di enfatizzare e sottolineare le drammatizzazioni sceniche e letterarie. In tal modo le suggestioni di una vicenda sacra, che tanta influenza e ispirazione ha sortito sulla storia della musica, verranno evidenziate, riannodando i fili della nostra memoria musicale, con un racconto sonoro che si dipana presentando brani, colti e popolari, antichi e contemporanei con musiche originali, visti secondo il nostro sentire odierno in una lettura che ancor oggi consacra la bellezza di una storia intramontabile.  
In scena Peppe Barra è impegnato a creare contrasti recitati, cantati e mimati, attraversando gloriosamente tutta la tradizione e  regalando perle musicali e comiche, pezzi raffinati e cose più andanti dal sapore popolare: una girandola di puro teatro che assomiglia più ai fuochi d’artificio di un Natale napoletano.
Foto di Alessandro Vitiello 
LA LOCANDINA
Giovedì 15 Dicembre 2016 - ore 20.30 (Turno A)  
Venerdì 16 Dicembre 2016 - ore 17.30 (Turno S/1)  
Sabato 17 Dicembre 2016 - ore 17.30 (Turno R)  
Domenica 18 Dicembre 2016 - ore 17.30 (Turno D) 
Martedì 20 Dicembre 2016 - ore 20.30 (Turno B) 
Mercoledì 21 Dicembre 2016 - ore 17.30 (Turno S/2) 
Giovedì 22 Dicembre 2016 - ore 17.30 (Turno C)


MODUS ART

diretta da
Nunzio Areni

presenta

Beppe Barra

in

La Cantata dei Pastori
Opera in due atti
di Peppe Barra 
Liberamente ispirata all’Opera Teatrale Sacra
di Andrea Perrucci 

Regia  di Peppe Barra

Musiche di 
Carmelo Columbro  - Lino Cannavacciuolo 
La Canzone di Razzullo è di Roberto de Simone 

Direttore 
Carmelo Columbro
  
Scene di Tonino Di Ronza
Costumi di Annalisa Giacci
Coreografie di Erminia Sticchi


PERSONAGGI E  INTERPRETI (in ordine di a.)

Zingara/Gabriello - Maria Letizia Gorga
Maria Vergine - Chiara Di Girolamo
Cidonio/Diavolo Oste - Patrizio Trampetti
Demonio - Giacinto Palmarini
Armenzio - Francesco Viglietti
Benino - il piccolo Giuseppe De Rosa
Razzullo - Peppe Barra
Ruscellio - Fabio Fiorillo
Sarchiapone - Salvatore Misticone
San Giuseppe - Andrea Carotenuto

Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini

Danzatori
Amina Arena - Claudia Curti - Marica Cimmino - Chiara Celotto

Teresa De Rosa – Ilaria Punzo – Christian Pellino – Antonio Grasso 

Top Brands, migliori auto su Facebook, Twitter e Instagram: Peugeot, Mercedes, Maserati, BMW e Mercedes-Benz

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Quali sono le case automobilistiche più coinvolgenti e seguite sui social media? Quali i contenuti e le strategie editoriali più efficaci?
La risposta a questi due interrogativi arriva da Blogmeter attraverso l’osservatorio Top Social Brands dedicato alle social performance dei brand che comunicano in lingua italiana ai propri utenti. In questa edizione di novembre, dedicata appunto all’Automotive, c’è anche una novità: oltre alle classifiche dei migliori 5 per total engagement e new fan/follower su Facebook e Twitter, Blogmeter ha inserito anche i brand più performanti su Instagram secondo le stesse metriche.

Su Facebook trionfano BMW e Mercedes-Benz: spazio a foto e nuovi modelli
La Top 5 dell’engagement si apre con la pagina Facebook italiana di BMW che ottiene quasi 173 mila interazioni a novembre, grazie soprattutto al grande numero di post pubblicati durante #Eicma2016, evento al quale Blogmeter ha dedicato un’analisi ad (qui). Al secondo posto Peugeot, il cui post più coinvolgente del mese è dedicato alla #Peugeot205: Saltando momentaneamente la terza e la quarta posizione della classifica relativa al total engagement, al quinto posto si posiziona la pagina Facebook di Mini che pubblica una media di due post al giorno, la maggior parte dei quali consiste in foto suggestive ed evocative dei suoi modelli. Per quanto riguarda invece la classifica relativa ai nuovi fan di Facebook svetta la pagina di Mercedes-Benz, che colleziona oltre 30 mila nuovi fan: la casa automobilistica tedesca, quarta per numero totale di interazioni sul social di Zuckerberg, condivide spesso foto di utenti Instagram che hanno come protagonisti i modelli Mercedes ottenendo in questo modo un elevato numero di interazioni. Segue al secondo posto Audi, a sua volta terza per engagement, che genera un boom di interazioni con il lancio della nuova #AudiRS3LMS. Nelle successive tre posizioni, incontriamo Smart che con la sua #forfour #BRABUS conquista il popolo di Facebook; Mitsubishi, che a novembre ha lanciato la New Mitsubishi ASX e infine quinto posto per Land Rover, che realizza un grande successo social durante il Los Angeles Auto Show.

Twitter: Peugeot, Mercedes e il successo delle campagne hashtag
Sul social dei 140 caratteri l’auto più performante in termini di engagement con quasi 18 mila interazioni è Peugeot, che coinvolge a novembre con l’iniziativa di successo #scattopeugeot e risulta tra l’altro essere uno dei profili più attivi del panel (circa 6 tweet al giorno). Segue a grande distanza il profilo italiano di Toyota che fa il pieno di interazioni con un tweet contenente il trending hashtag #SbarackObama, ottimo esempio di real-time marketing. Anche nel mondo di Twitter, Mercedes-Benz si conferma il brand più bravo ad accrescere la propria community: sono infatti 6.700 i nuovi seguaci conquistati a novembre dal profilo italiano del brand che tra l’altro risulta terzo nella classifica dell’engagement. Con meno della metà di nuovi follower, troviamo al secondo posto Renault che punta su una comunicazione ironica e avvicente. Mentre a chiudere il podio è Opel con la sua #OpelADAM Chiudono la classifica due brand automobilistici il cui successo è legato all’efficacia su Twitter delle loro campagne hashtag: innanzitutto, BMW, quarta per engagement e quinta per nuovi fan, che appassiona gli utenti con la campagna #BMWInnovision. E ancora, Audi, quinta per engagement e quarta per ampiezza della community, che fa il botto con #untaggabble, la campagna di lancio di Audi Q2.

Instagram: i migliori sono Maserati e Mercedes. Boom di interazioni con influencer ed eventi
Una grande novità di questa edizione della Top Brands, come anticipato, è rappresentata dalle classifiche dei brand su Instagram, che presentano numeri più alti rispetto a Twitter. Spunta al vertice della top 5 dell’engagement il profilo Instagram italiano di Maserati, che ottiene il picco di interazioni il 20 novembre con l’iniziativa #EscapeFromTheCity e il coinvolgimento degli instagramers Giampiero Riva e Cinzia Gabriele. Medaglia d’argento per Audi sia per engagement che per nuovi fan, profilo che si aggiudica il post più coinvolgente del mese, nel panel di profili considerati: La quarta auto più coinvolgente su Instagram è Jaguar che punta sullo stile e sul design, non è infatti un caso che i due hashtag più engaging utilizzati dalla casa automobilistica britannica siano #cardesign e #jaguarstyle. Tripletta per Mercedes-Benz che anche su Instagram si conferma il profilo più bravo a collezionare nuovi seguaci: circa 3.300 follower in più a novembre e tante interazioni (quasi 37 mila) in occasione del #BolognaMotorShow. Segue in terza posizione BMW, profilo più attivo del mese con un totale di 63 post, che si posiziona quinto nella classifica dell’engagement. Agli ultimi gradini della top 5 dei new fan su Instagram troviamo infine il profilo di Lancia con il suo hashtag di successo #ypislonlovers. Infine, il profilo di Land Rover che pubblica diverse foto scattate dai cosidetti social photograper che hanno come protagoniste le auto della casa britannica

IRENE FORNACIARI rappresenterà l'Italia al 58° FESTIVAL DI VIÑA DEL MAR con "Questo tempo": un brano che mi tocca l'anima

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Sarà IRENE FORNACIARI a rappresentare l’Italia al 58° FESTIVAL DI VIÑA DEL MAR, il più importante festival musicale di tutta l’America Latina. L'artista presenterà il suo ultimo singolo “QUESTO TEMPO(prodotto da Diego Calvetti e distribuito da Believe Digital), terzo estratto dall’ omonimo album. Il Festival si terrà dal 20 al 25 febbraio 2017 presso l’Anfiteatro di Quinta Vergara, e verrà trasmesso in diretta in tutto il sudamerica sul canale Chilevisión. 

“Sono felicissima di essere stata scelta fra tanti a rappresentare l'Italia nel Festival più importante di tutta l’America Latina - racconta Irene Fornaciari - Sarà un'esperienza stupenda e sono emozionata all'idea di portare oltreoceano la mia musica! "Questo tempo", il brano che porterò in gara, è una canzone che va a toccare tutte le corde della mia animaDa sempre cerco di basare la mia vita sul concetto che vuole esprimere il brano, cioè quello di cercare di vivere delle cose più semplici sapendo coglierne l’essenza attraverso i sensi. Ringrazio Saverio Grandi per aver scritto questo testo che mi rispecchia completamente, Emiliano Cecere e Diego Calvetti per aver composto una melodia che tira fuori sia la mia dolcezza che la mia grinta!

“Questo Tempo” è il terzo singolo estratto dall’album omonimo Questo Tempo, ultimo progetto discografico di Irene Fornaciari. Il disco contiene anche “Blu”, il brano che l’artista ha portato sul palco della 66edizione del Festival di Sanremouna poesia sulle tragedie del mare scritta da Beppe Dati con la collaborazione della stessa Irene. “Questo Tempo”composto da 11 brani che esplorano i sentimenti umani, dal rapporto tra gli uomini a quello con Dio, regala una fotografia di quello che è oggi Irene Fornaciari, ne racconta le riflessioni e le passioni esplorando nuove tonalità e nuovi colori della sua voce, in grado di farne emergere un’inedita espressività.
Tra gli autori che hanno collaborato a questo album ci sono alcune tra le migliori firme italiane come Federica Abbate, Niccolò Agliardi, Andrea Amati, Emiliano Cecere, Luca Chiaravalli, Marco Ciappelli, Beppe Dati, Saverio Grandi, Francesco Sighieri e tanti altri.

Irene Fornaciari è da sempre a contatto con musica di ogni genere ma soprattutto con Soul, Blues e R&B ed esordisce come cantante nel 2003, interpretando uno dei protagonisti del noto musical “I dieci comandamenti”. Dal suo primo disco, nel 2007, sono quattro i progetti discografici di Irene Fornaciari che, nel 2012, riceve il prestigioso Premio Mia Martini. Negli anni si è esibita su palchi importanti e al fianco di grandi nomi della scena musicale, come i Nomadi (con i quali ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2010) e una delle più importanti leggende del Soul, Eddie Floyd, con cui ha duettato sulle note di una delle canzoni simbolo del genere, “Knock On Wood”.
Foto di Angelo Trani

Teatro San Genesio, The Simon & Garfunkel Legend: il 19 dicembre Hazy Shades in concerto

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Il 19 dicembre il Vitala Festival ospita la band degli Hazy Shades che in occasione del 35° anniversario dello storico “Concert in Central Park” ripercorrerà sul palco del Teatro San Genesio i passi dell’evento che il 19 Settembre 1981 vide riunirsi Paul Simon e Art Garfunkel dopo un decennio di carriere separate. Per questa speciale occasione lo spettacolo, in scena alle ore 21,00, sarà arricchito dall’affascinante racconto di John Vignola – scrittore,  giornalista e critico musicale – sulla storia di Simon & Garfunkel. 

Il repertorio degli Hazy Shades si snoderà attraverso gli arrangiamenti più celebri dei grandi live e delle versioni originali, toccando tutti i periodi musicali delle composizioni di Paul Simon, rese intramontabili dalla voce di Art Garfunkel. Di canzone in canzone, di storia in storia, ricorderemo i contorni che segnano l'arrivo al Central Park di Simon & Garfunkel. Non solo le circostanze o gli aneddoti che hanno reso quei pezzi celebri, ma, soprattutto, il modo in cui vengono riproposte in quel concerto e i loro, inevitabili, legami con il rock che le ha precedute. Ogni canzone racconta una storia, si sa, e quelle di Paul Simon lo sanno fare come poche altre. Un concerto-evento celebrativo, raffinato ed evocativo da non perdere!

Il Vitala Festival, organizzato da Fabiana De Rose in collaborazione con il Teatro San Genesio, è una rassegna di natura filantropica con lo scopo di promuovere e sostenere musicisti, cantanti, artisti del settore musicale e delle arti visive, che presenta un calendario articolato e variegato per genere e composizione dei gruppi musicali che verranno ospitati.  Si svolgerà da Settembre 2016 a Giugno 2017. Ringraziamo il pubblico che segue la rassegna per il gentile sostegno e rinnovato interesse per questa nuova edizione del festival.

|INGRESSO CONCERTO: 
Intero 15€  (include primo drink al bar del foyer);  Ridotto 13€ (studenti/bambini).
Si consiglia la prenotazione. 

|DALLE 20.00 sarà disponibile un SERVIZIO BUFFET pre-concerto:

|Con il gentile sostegno di: 
Verde Bistrot - via Ermete Zacconi  37; info@verdebistrot.itwww.verdebistrot.it
Nanna Papera - catering per feste, cene, pranzi ed Eventi; nanna.papera.ab@gmail.com
Noi Salon www.noisalon.com

lo Zingarelli 2017, nel vocabolario arrivano i “cosplayer” e le “camgirl”

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Vanno ai raduni, alle fiere, alle feste a tema. Cantano e ballano con le sigle dei cartoni animati della loro infanzia, indossando i panni dei loro personaggi più amati. E ora I COSPLAYER conquistano uno spazio nella lingua italiana entrando nello Zingarelli 2017.

“Chi è appassionato di COSPLAY” che sarebbe “il passatempo consistente nel travestirsi, da personaggi dei videogiochi, fumetti, film o letteratura fantasy per ritrovarsi in raduni, convegni…” . Così riporta il vocabolario edito da Zanichelli. E’ una delle 1000 nuove voci e significati entrati nella nuova edizione. Lo Zingarelli 2017 ogni anno accoglie parole, locuzioni nate per innovazioni culturali, tecnologiche e di costume. Come un notaio registra queste nuove forme di espressione, modi di dire, sinonimi che arricchiscono il nostro linguaggio. E vanno a sommarsi alle oltre 145mila voci, 380mila significati che compongono la nuova edizione.
E se il cosplayer si traveste per gioco, la CAM GIRL  è una: “giovane donna che, tramite una webcam, offre in Internet fotografie e filmati erotici o pornografici a pagamento”. Parole che sono testimonianze del nostro tempo.  Così come gli SPEED DATE (incontro di pochi minuti tra più persone organizzato allo scopo di trovare un partner). E il DONUT la ciambellina fritta ricoperta di glassa e codette colorate, di cui Homer Simpson della serie tv The Simpson, è goloso.

Che Italia è quella raccontata dallo Zingarelli 2017? E’ quella dei MEETUP (sito che mette in contatto persone che hanno interessi comuni. Incontro organizzato tramite tale sito) e dei JAMBOREE (raduno degli scout). L’Italia della CONFETTATA (allestimento di tavoli con vari tipi di confetti a disposizione degli invitati a un pranzo di nozze, a un battesimo etc…); delle BACCHE DI GOJI (frutti rossi del Lycium barbarum, ricchi di vitamine, sali minerali e antiossidanti, di uso tradizionale nella medicina cinese); dei BUSINESS PLAN (piano industriale).

L’italiano del 2017 fa il FOTORINGIOVANIMENTO (tecnica di ringiovanimento della pelle mediante l'applicazione di una sorgente di luce laser o pulsata per stimolare la produzione di collagene) magari con la LUCE PULSATA. Oppure il PICOTAGE (tecnica di rigenerazione della pelle, soprattutto del viso e del collo, mediante iniezioni intradermiche di acido ialuronico, al fine di stimolare la produzione di collagene). Nel calcio è un DRIBBLOMANE (linguaggio del giornalismo sportivo, chi eccede nel dribblare gli avversari); CATTIVISTA (nel linguaggio giornalistico, che (o chi) dimostra cattivismo);  non lesina CAROGNAGGINE (caratteristica di chi è una carogna); ed eccede nel LUOGOCOMUNISMO (nel linguaggio giornalistico, tendenza a usare frasi fatte, argomenti banali e scontati).
Il vocabolario ha accolto l’ERASMUS (programma finanziato dall'Unione europea che prevede per gli studenti il soggiorno in un Paese europeo per motivi di studio). E l’EMOJI (piccola icona usata nella messaggistica digitale e nei social network, che raffigura faccine, oggetti, animali, ecc.); DEM nel linguaggio giornalistico, appartenente al Partito Democratico.

Ma lo Zingarelli 2017 contiene anche 115 definizioni d’autore: da Giorgio Armani a Carlo Verdone riflessioni su parole del vocabolario da personalità della cultura, della scienza, dello sport e del costume italiani. Il dizionario è disponibile anche in versione digitale: consultazione online e offline, applicazione iOS e Android.  .


lo Zingarelli 2017
Vocabolario della lingua italiana
A cura di Mario Cannella, Beata Lazzarini
ANNUALMENTE AGGIORNATO

DECIBEL, a distanza di 40 anni la reunion dello storico gruppo punk fondato da ENRICO RUGGERI

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Siamo nel 1977. Mentre il punk prende piede in tutto il mondo, tra i banchi di scuola del Liceo Berchet di Milano, Enrico Ruggeri fonda i DECIBEL insieme agli amici Silvio Capeccia e Fulvio Muzio.

Oggi, a distanza di 40 anni, i pionieri del punk in Italia si riuniscono e pubblicano “NOBLESSE OBLIGE”, un album con 12 brani inediti e 3 grandi successi, disponibile in tutti i negozi dal 10 marzo 2017 e già in preorder su Amazon da venerdì 16 dicembre in una Superfan Limited Edition*.

«Proviamo a scrivere delle canzoni: se riteniamo non siano all'altezza degli album pubblicati dai Decibel, che vengono ricordati ancora oggi a 40 anni di distanza, buttiamo via tutto. Questo è quello che ci siamo detti prima di cominciare a registrare. L'album uscirà: abbiamo vinto anche con il nostro passato».
Foto di Riccardo Ambrosio

A marzo i Decibel saranno in tour. Queste le prime date confermate:
17 marzo - Crema (Cr) Teatro San Domenico
18 marzo - Pomezia (Rm) Club Duepuntozero
25 marzo - Foligno (Pg) Auditorium San Domenico
28 marzo - Torino Club Le Roi
29 marzo - Asti Teatro Palco 19
10 aprile - Milano Teatro della Luna


*Il box, a tiratura limitata e numerata, contiene il nuovo album in vinile doppio (10”), il cd con extra track, il vinile 12”, 33 giri “Punk”, il vinile 12”, 33 giri “Vivo da re”, il vinile 45 giri del primo singolo “Indigestione Disco/Mano armata”, il poster del primo concerto, il poster dell’ultimo tour, un book fotografico di 48 pagine, una foto autografata dalla band, una T-shirt esclusiva e un DVD documentario.

Teatro Cometa Off, dal 20 al 23 dicembre "Buone Feste ovvero la trilogia del livore" di Giuseppe Ragone

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Il 20 dicembre debutta al Teatro Cometa Off Buone feste ovvero la trilogia del livore lo spettacolo di Giuseppe Ragone diretto da Josafat Vagninato dal monologo vincitore dello Short Lab 2016, la rassegna-laboratorio ideata da Massimiliano Bruno tenutasi lo scorso febbraio. 

In replica fino al 23 dicembre tutte le sere alle ore 21,00 Buone feste è uno spettacolo ironico e dissacrante che ha come protagoniste le tre festività comandate di Pasqua, Natale e Capodanno le feste in cui ci si deve divertire, sacrificare o santificare messe alla berlina, plagiate, usate come trampolino per un salto nel vuoto da tre diversi personaggi a cui è affidato un monologo: un prete, un Babbo Natale da centro commerciale e un famoso chef stellato che cucina per i grandi della terra.
Di fronte al pubblico si aprono dunque tre scenari inaspettati in cui i protagonisti si muovono e si sfogano di tutto quello che hanno represso durante l’anno.
Pasqua don Carmine sull’altare durante l’omelia espone le sue “ragioni” nella richiesta dell’obolo ai fedeli. Si può risparmiare davanti al sacrificio di Nostro Signore? E quanto costa una messa in suffragio? Che vantaggio ne trae l'anima del defunto dall’altra parte? E perché San Paolo apostolo scriveva sempre a questi  Corinzi?
Natale invece, è il momento migliore per fare shopping e regalare ai propri figli tutta la finzione di cui i genitori sono capaci. Ma il nostro Babbo Natale è un uomo come tutti gli altri che però in questi giorni è vessato e stressato e che cerca di riportare un po’ d’amore nei cuori di chi vede solo palloncini a forma di giraffa. Un intento nobile, ma la situazione potrebbe facilmente sfuggirgli di mano...
Infine a Capodanno in diretta web uno chef cucina per i membri del G7 e tenta di preparare i migliori piatti degni del suo nome, tra ricordi di infanzia e cinismo enogastronomico, ma ha in serbo anche una sorpresa. Una sorpresa che coinvolgerà tutti e che tenterà, agli occhi degli spettatori, di restituire almeno per una volta un po’ di umanità in chi ci governa.
Tre uomini e tre verità: una immutabile, una dirompente, una inevitabile. Saranno veramente buone queste feste?
Scritto da Giuseppe Ragone insieme a Massimiliano Ciarrocca lo spettacolo è accompagnato dal vivo dalle musiche originali di Carmine Iuvone.

BUONE FESTE ovvero LA TRILOGIA DEL LIVORE
Con: Giuseppe Ragone
Di: Massimiliano Ciarrocca e Giuseppe Ragone
Musiche dal vivo: Carmine Iuvone
Regia: Josafat Vagni
Tecnico luci: Marco D'Amelio
Supervisione costumi: Marina Tardani
Repliche: dal 20 al 23 dicembre ore 21,00
Teatro Cometa Off - Via Luca della Robbia, 47 – Roma
Telefono 06.57284637
Biglietto: 9,50 euro + 2,50 euro tessera associativa teatro, acquistabile anche online sul sito www.cometaoff.it

MADONNA DEL POPOLO AQUILANO, UNA COPIA ORNA ANCORA LA CATTEDRALE ETIOPE DI ADDIS ABEBA

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L'AQUILA - Custodita per secoli nella distrutta chiesa di San Marco, il dipinto originale della Madonna del Popolo aquilano (Salus populi aquilani) ha trovato collocazione, dopo il restauro, nel rinnovato tempio del Valadier, dedicato alla Madonna del Suffragio e denominata delle Anime Sante, in piazza Duomo.
Restauro dovuto a don Daniele Pinton che a Natale prossimo, al suono del Requiem di Mozart diffuso in tutta la grande piazza aquilana, farà risplendere in tutta armonia la facciata della sua Chiesa, costruita dopo il 1703, per dire al mondo, e in particolare al Governo francese che ha finanziato il restauro, che L’Aquila sta rinascendo anche sul piano spirituale. Don Pinton, nel presentare l’originale della Madonna, ha anche sottolineato che vi sono altre due copie dello stesso dipinto. Una portata nel 1728 – pensate – nel romitorio dei cappuccini a Vienna, per volere dell’imperatore Carlo IV; la seconda è esposta nella Chiesa di Santa Maria di Vezzolano in provincia di Asti. Una terza copia da 80 anni (1936) orna la cattedrale etiope dedicata alla ”Natività della Beata Vergine Maria” di Addis Abeba, allora terra coloniale italiana. Quest’ultima copia fu dono di ringraziamento personale del vescovo aquilano del tempo, Gaudenzio Manuelli, a Benito Mussolini che aveva contribuito, con personali esborsi, alla costruzione della chiesa del XX secolo di Cristo Re, nel quartiere della Villa comunale dedicato ai gerarchi fascisti aquilani. In particolare “il Duce fece il più cospicuo e gradito dono dell’imponente statua di bronzo di Cristo Re, col grandioso altare di travertino e di metallo, e colla maestosa croce di alabastro”, come si legge nel numero unico di “Aquila sacra, nella storia e nell’arte” del 1935. Mussolini versò 30.000 lire, prelevandole dal suo conto personale, direttamente nelle mani dello scultore Ulderico Conti che realizzò le grandiose opere ancora oggi ammirate per la loro bellezza e raffinatezza, da tutti riconosciute. Due anni più tardi dalla costruzione della chiesa di Cristo Re, monsignor Manuelli volle ricambiare il dono:
 <La Madonna del popolo aquilano in Africa Orientale - si legge sul “Corriere d’ Abruzzo - foglio d’ordine della federazione aquilana dei fasci di combattimento, anno primo n°7 del 17 ottobre XIV (1936)” -  L’Arcivescovo mons. Gaudenzio Manuelli, in una solenne cerimonia, ha impartito la benedizione al quadro della Madonna del Popolo aquilano - custodito nella Chiesa di S. Marco - che è una copia fedele, in oro e argento, di quella che si venera in detta chiesa, destinato alla prima chiesa cattolica di Addis Abeba. Il quadro, è stato portato in processione lungo le principali vie della città, e montato su un carro di artiglieria alla stazione ferroviaria diretto a Napoli...Il giorno dopo Mons. Manuelli con una commissione si è recato a Napoli per accompagnare fino al porto il quadro benedetto”. Che, su una nave militare, raggiunse il luogo di destinazione.

Perché tanta riconoscenza di Manuelli per il suo personale amico Mussolini? Le cronache riferiscono che la realizzazione della grande statua del Redentore, nella maestosità che sappiamo, fu “riparazione” dell’affronto che i cattolici dell’Abruzzo, e non solo, subirono 34 anni prima, in occasione del giubileo del 1900, da parte dell’amministrazione civica laica (socialisti, massoni e repubblicani). La quale si oppose fermamente (ideologicamente, s'intende, perché allora non si parlava di ambientalismo) alla Conferenza Episcopale Abruzzese che avrebbe voluto, secondo un preciso e quasi finanziato progetto, issare sul Corno Grande del Gran Sasso un’analoga statua bronzea, pari a quella che dal 1931 svetta dal massiccio del Corcovado e “abbraccia” la baia di Rio de Janeiro.
Amedeo Esposito

Abruzzo, fotografata da John Cooper Ashton nel 1903 a Torre dei Passeri, la bottega di Spinalba ricompare nel presepe abruzzese

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Il fascino delle foto del passato è prevalentemente legato alle storie e alle suggestioni che queste immagini spesso sono ancora in grado di raccontare ed esprimere. 

A  diversi significati si presta lo scatto del fotografo inglese John Cooper Ashton (1880-1935) – con la didascalia “A shop in Torre dei Passeri” – apparve nel libro di Hamilton Jackson “The shores of the Adriatic side”, pubblicato a Londra nel 1906 dall’editore John Murray.
La straordinaria evoluzione modernizzatrice registratasi corso del ‘900 ed in particolare nella seconda metà del secolo, rende stimolante il  confronto tra la società di oggi e quella di oltre 110 anni fa. Qualcosa che incuriosisce e fa riflettere, facendoci intuire e forse anche rivivere sprazzi del nostro passato, mentre il tempo trascorre inesorabile.  
La fotografia, scattata nel 1903 o 1904, sembra  riferirsi a tempi ancor più antichi, tanto da suscitare l’interesse dei curatori del presepe settecentesco abruzzese – prof. Luciano Cupido e sig. Fausto Masciarelli – delle Associazioni Mousiké e Momenti Arcaici di Pescara, che nella scorsa primavera – una volta conosciuta l’immagine, decisero di ricostruire in dettaglio la vecchia bottega, che ben si inseriva nel contesto del presepe, giunto alla sua XVI edizione.  
A parte il riferimento utile all’integrazione del presepe, è emersa l’opportunità di partecipare alla comunità Torre dei Passeri la vecchia foto, finora sconosciuta, poiché il valore della testimonianza  lasciataci dal Ashton Cooper va ben oltre il semplice aspetto commerciale, pure di rilevante interesse, esprimendo elementi riconducibili alla stessa identità del territorio.
La modesta insegna affissa alla sinistra del portone, ci permette di individuare la titolare della bottega, la sig.ra Spinalba Cappola, esempio di emancipazione imprenditoriale non certo diffuso al tempo. La donna, vestita del costume quotidiano, è ritratta in posa sulla soglia del suo negozio - insieme ad un giovanissimo garzone – circondata a corona da un insieme di salumi, carni affumicate, formaggi di varia stagionatura, cordami e mercanzie varie esposte sulla pubblica strada. I salumi e formaggi esposti permettono di documentare un’importante tradizione locale. 
Dalle pazienti ricerche effettuate dal  Tonino Renzella, sappiamo che Spinalba Cappola nacque a Torre dei Passeri nel 1843 o 1844 dove finì i suoi giorni nel 1927. 
Nel corso di un vivace incontro pubblico nel comune della Val Pescara, avvenuto nel Palazzo della Memoria, recentemente restaurato e dedicato a Daniela Bartoletti e Martina Di Battista, studentesse decedute a causa del terremoto dell’Aquila del 2009, lo stesso Renzella, quasi novantenne, ha ricordato che da bambino l’immaginario della ”bottega di Spinalba”, venisse ancora tramandato come esempio di piccolo caotico negozio.
La foto rivela la vivacità produttiva e commerciale di Torre dei Passeri – già segnalata qualche anno prima da Gustavo Strafforello (cfr. Geografia dell’Italia, Provincie di Aquila, Chieti, Teramo e Campobasso, ed. Unione Tipografico Editrice, Torino, 1899) e poi confermata da Michele Oro, che la definisce “industre cittadina” nella sua guida “Abruzzo”, realizzata nel 1910 dalle Ferrovie dello Stato - che allora coglievano la possibilità di valorizzare la rete ferroviaria a fini turistici - in collaborazione con il Touring Club Italiano. 
John Cooper Ashton raggiunse in treno Torre dei Passeri, partendo dall’allora stazione di Castellamare Adriatica, in compagnia dello scrittore Hamilton Jackson, che intendeva studiare la celebre abbazia. 
L’interesse di Jackson (1848-1923), che era anche pittore, era prevalentemente legato all’archeologia e all’architettura religiosa. Il suo viaggio in Italia – dallo stesso autore definito un “architectural e archaeological pilgrimage” – per sottolineare l’amore e il fascino per l’immenso patrimonio culturale del nostro paese, seguì un itinerario insolito rispetto ai percorsi tradizionali del Grand Tour. Partito da Brindisi, le tappe principali del suo viaggio in direzione nord adriatico, furono soprattutto Bari, Molfetta, Trani, Barletta, Foggia, Lucera, Monte S. Angelo, abbazia di S. Clemente a Casauria, Ascoli Piceno, Ancona, Rimini, Ravenna, abbazia di Pomposa, Chioggia, Treviso, Udine e Cividale, allora ai confini. Il suo viaggio proseguì poi sulla costa ad est dell’Adriatico, oggetto di un successivo libro, pubblicato nel 1908. 
La pubblicazione, che si presenta come racconto di una ricognizione diretta di quanto studiato, appare come una sorta di straordinario reportage fotografico-documentale – che consta di 74 disegni e 18 piantine – a cura dello stesso Hamilton Jackson –  oltre ai  25 scatti eseguiti da John Cooper Ashton – che doveva far conoscere “una parte d’Italia rimasta assai poco conosciuta, ad eccezione delle città di Ravenna, Rimini e Brindisi”. 
La curiosità di Cooper Ashton sembra andare ben oltre l’ambito storico-architettonico per spaziare anche ad aspetti più singolari della vita quotidiana delle località attraversate. Il negozio di Spinalba si trovava evidentemente sul percorso che univa la stazione ferroviaria a S. Clemente, che i due inglesi fecero naturalmente a piedi su strade allora sterrate.
E’ un’immagine reale, sottratta ad artifizi manipolativi, che nelle intenzioni del fotografo doveva raccontare il pittoresco negozio nella sua dimensione pubblica, della ricca esposizione di prodotti, con l’austera proprietaria intenta a vigilare e seguire il movimento sulla strada, mentre è praticamente irrilevante l’interno della bottega, avvolta nell’oscurità, che doveva essere forse illuminata all’occorrenza con il ricorso a lampade. 
L’Abruzzo interno del primissimo novecento e in particolare quello che precede la prima guerra mondiale era ancora legato a modelli di vita profondamente arcaici, come documentato da due scrittrici inglesi, Anne MacDonell ed Estella Canziani, che si avventurarono nella regione, rispettivamente, nel 1907 e nel 1913, ossia alcuni anni dopo il viaggio di John Cooper Ashton e Hamilton Jackson, scrissero di  essere state scoraggiate nelle intenzioni di raggiungere l’Abruzzo – una terra selvaggia, ancora da esplorare e pericolosa per il brigantaggio. Le due scrittrici misero da parte i pregiudizi, talvolta espressi da chi non conosceva nemmeno la nostra regione.  
Ai viaggiatori del Grand Tour – un fenomeno culturale ancora da studiare – deve essere riconosciuto il merito di aver fornito descrizioni e testimonianze – con occhi distaccati - su realtà regionali minori,  che altrimenti sarebbero rimaste circoscritte a studi  locali.. Grazie anche alla loro passione per l’Italia possiamo ricostruire il nostro passato,.
Il racconto di Hamilton Jackson costituisce – probabilmente – la descrizione più approfondita dell’abbazia di San Clemente a Casauria (arricchita dai tre pregevoli schizzi, una foto e una piantina) che sia mai stata espressa da uno scrittore straniero, che non mancò di esercitare una positiva influenza nella successiva comunicazione dell’importante emergenza architettonica. 
 Credo che questa maggiore attenzione rivolta all’abbazia sia stata favorita dall’incontro con Pier Luigi Calore, regio ispettore ai monumenti, che nell’occasione non si limitò a fare da guida ai due inglesi, ma spiegò i lavori di recupero eseguiti e quelli in corso, confrontandosi anche con Jackson su alcune ipotesi storiche. Jackson, che conosceva la lingua italiana (tanto si desume anche dalle fonti consultate), ringraziò Calore nella prefazione del suo libro, “l’uomo dell’Abbazia” (come lo definì d’Annunzio), citandolo come esempio di cortesia, competenza e passione per la sua attività. 
Probabilmente allo stesso intervento di Calore si deve anche l’azione di convincimento esercitata nei confronti dell’austera Spinalba affinché acconsentisse alla richiesta di essere fotografata da Cooper Ashton sulla soglia del proprio negozio. Nel suo racconto Jackson concede solo qualche rigo a divagazioni diverse dai suoi interessi storici, limitandosi a osservare la presenza “di negozi caratteristici nei quali tutto è esposto per la vendita in una ammirata  confusione e fontane alle quali infiniti gruppi di donne si recano per l’acqua, con o senza figli”.  
Nel muoversi per Torre dei Passeri allo scrittore inglese non sfugge la presenza di fabbriche di maccheroni (“macaroni-making”). L’esistenza di queste produzioni trova conferma nel Rapporto “sulle condizioni industriali delle province di Aquila, Chieti e Teramo”, curato nel 1895 dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio. Dal rapporto risultavano presenti in Torre dei Passeri tre “fabbriche di pasta da minestre”.
Di John Cooper Ashton (1880-1935) sappiamo che iniziò la sua stagione di viaggi appena diciottenne, cominciando con l’Italia, destinazione per eccellenza del Grand Tour. Una sua foto italiana fu esposta in una mostra in Inghilterra nel 1898. E’ considerato un importante fotografo, anche se questa attività non costituiva la sua professione. Era infatti proprietario di un bar a Londra, circostanza questa che gli consentiva di praticare la sua passione per i viaggi, vivendo per lunghi periodi in giro per il mondo. 
A riprova del valore dei scuoi scatti, un fondo con oltre 3200 lastre fotografiche – testimonianze dei viaggi del fotografo inglese in Italia, Germania, Belgio, Svizzera, Francia, Dalmazia, Spagna - è custodito dall’Università di Glasgow.
La ricostruzione della bottega di Spinalba è oggi compresa nel grande presepe abruzzese, esposto nell’ambito della XVI Rassegna dei presepi provenienti da 88 paesi del mondo, visibile fino al 6 gennaio 2017 - presso la sede dell’Associazione Culturale Mousiké, in via Piomba, 23 – Pescara – orari h. 16 – 19 – con ingresso libero.
Antonio Bini
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