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GALLERIA BORGHESE, Wangechi Mutu "Poemi della terra nera" fino al 14 settembre 2025

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Galleria Borghese. Wangechi Mutu. Poemi della terra nera
Installation view with Older SistersSuspended PlaytimeThe Seated I and IVNyoka
© Galleria Borghese

Dal 10 giugno al 14 settembre 2025, la Galleria Borghese ospita, per la prima volta nella residenza del Cardinal Scipione, una mostra dell’artista keniota e americana Wangechi Mutu, dal titolo Poemi della terra nera, a cura di Cloé Perrone.

Il progetto, che muove anch’esso, come la mostra recentemente conclusa sul poeta barocco Giovan Battista Marino, dall’interesse del museo nei confronti della poesia, è concepito come un intervento site-specific che si sviluppa nelle sale interne del museo, sulla facciata e nei Giardini Segreti, sfida la tradizione classica, attraversando sospensioni, forme frammentate e nuove mitologie immaginate, e crea un dialogo multistrato tra il linguaggio contemporaneo dell’artista e l’autorità antica.

 

Il titolo evoca il profondo significato della pratica duplice di Mutuintrecciata tra poesia e mitologie, ma profondamente ancorata ai contesti sociali e materiali contemporanei. La "terra nera", ricca e malleabile sotto la pioggia, quasi come argilla, appare in molteplici geografie, inclusi i Giardini Segreti della Galleria Borghese, che offrono un punto di risonanza con l'immaginario dell'artista. Da questa terra, le sculture sembrano emergere, come modellate da una forza primordiale, dando vita a storie, miti, ricordi e poesie. La metafora sottolinea la forza generativa e trasformativa del suo lavoro: radicato nella materialità ma aperto a molteplici interpretazioni future.

 

L'intervento di Wangechi Mutu introduce un vocabolario inedito nell'architettura storica e simbolica della Galleria Borghese. Attraverso la scultura, l'installazione e l'immagine in movimento, l'artista propone un approccio innovativo allo spazio museale, che sfida la gerarchia, la permanenza e il significato fisso. Le sue opere interrogano il peso visivo e l'autorità della collezione, adottando strategie di sospensione, fluidità e frammentazione. In tal modo il museo non si presenta come un semplice contenitore statico di oggetti, ma come un organismo vivo, in continua trasformazione, plasmato dalla perdita, dall'adattamento e dalla riconfigurazione.

La mostra si articola in due sezioni complementari. All’interno del museo Mutu riconsidera radicalmente l’orientamento spaziale e le sue sculture non celano mai la collezione Borghese, ma si aggiungono lievi. Presenze eteree che si librano in aria, volano leggere, oppure sono poggiate su piani orizzontali. Opere come Ndege, Suspended Playtime, First Weeping Head e Second Weeping Head sfidano la logica gravitazionale, pendendo delicatamente dai soffitti e incorniciando nuove vedute. Questo atto di sospensione non è solo formale ma suggerisce uno spostamento delle narrazioni storiche e delle gerarchie materiali. Il campo visivo del museo si ridisegna e nuove modalità di percezione si aprono al nostro sguardo.

 

I materiali – bronzo, legno, piume, terra, carta, acqua e cera – sono cruciali per l’etica della mostra. Il bronzo in particolare, si spoglia del suo significato più tradizionale per diventare veicolo di memoria ancestrale, di recupero e di molteplicità. Inserendo sostanze organiche, fluide, mutevoli in un contesto tradizionalmente dominato dal marmo, dallo stucco e dalle superfici dorate, l'artista ribadisce la poetica della trasformazione, del divenire, anticipando così un tema che sarà centrale nel programma espositivo del museo del 2026: le metamorfosi.

 

Poemi della terra nera ci invita a trascendere le prospettive fisse, spostando il nostro sguardo per consentire la coesistenza di più narrazioni e rivelando il museo non solo come uno spazio di memoria, ma come un luogo di immaginazione e trasformazione. Gli interventi di Wangechi Mutu spingono gli spettatori ad abitare il museo in modo diverso, a guardare non solo ciò che è esposto, ma anche ciò che è stato rimosso, messo a tacere o reso invisibile.


 

All'esterno, sulla facciata del museo e nei Giardini Segreti si dispiegano: The Seated I e The Seated IV, due moderne cariatidi realizzate per la facciata del Metropolitan Museum di New York nel 2019 nell’ambito della Facade Commission e che testimoniano un importante momento di confronto dell’artista con un’istituzione pubblica; Nyoka, Heads in a Basket, Musa e Water Woman, che reinterpretano i vasi archetipici come spazi di trasformazione. Con The End of eating Everything, Mutu espande il proprio linguaggio artistico attraverso il video, aggiungendo una dimensione temporale e immersiva alla sua continua esplorazione del mito. Queste opere danno vita a nuove forme ibride, in parte umane, in parte mitologiche, in parte contenitori simbolici, attingendo alle tradizioni dell’Africa orientale e alle cosmologie globali, che sembrano emergere da un terreno simbolico. La loro posata presenza nei giardini e sulla facciata, offre un contrappeso all'ordine classico del sito, sfidando la forma idealizzata e la narrazione lineare a favore dell’ambiguità, dell’alterità e della presenza spirituale. Anche il suono, vero o suggerito, e la sua traccia giocano un ruolo sottile ma pervadente nella mostra: dal ritmo sospeso di Poems for my great Grandmother I al testo appoggiato di Grains of War, tratto dalla canzone War di Bob Marley ispirata ad una figura chiave dei movimenti anticoloniali, l'ultimo imperatore d'Etiopia Haile Selassie (1930-1974), il cui discorso del 1963 alle Nazioni Unite chiedeva la fine dell'ingiustizia razziale. Il linguaggio diventa scultoreo e il suono una forma di memoria.

 

“Un mondo e un tempo frammentati, di cui si osservano dettagli materiali con risonanze metaforiche: il lavoro di Mutu presentato alla Galleria Borghese ci spinge a guardare più intensamente e con più attenzione non solo alla creatività contemporanea, ma allo spazio e alle opere della Galleria. Alzando o abbassando lo sguardo si incontrano le sculture e le istallazioni di Mutu, che non interrompono la visuale sulla collezione permanente, ma arricchiscono l’esperienza del visitatore rimandando al tentativo di un rapporto con la storia del luogo. Ci invitano ad andare alla ricerca di spiriti, fantasmi, trasformazione e poesia, a non fermarci al visibile e neanche al nostro orizzonte e alla sua consueta bellezza” a!erma Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese

 

La mostra prosegue all'American Academy in Rome, dove è esposta Shavasana I. La figura in bronzo, sdraiata e coperta da una stuoia di paglia intrecciata, è intitolata alla posa yoga “shavasana” (posa del cadavere) e si ispira a un reale fatto di cronaca. La collocazione, nell’atrio dell’Accademia, alla presenza di iscrizioni funerarie romane, fa da cassa di risonanza al concetto di morte, abbandono e dignità del vivere.

Con questa esposizione, la Galleria Borghese continua il suo impegno nell'arte contemporanea, dopo le mostre Gesti Universali di Giuseppe Penone (2023) e Louise Bourgeois. L’inconscio della memoria (2024), proponendo un nuovo modo di vedere lo spazio, rinnovato di connessioni e prospettive attraverso la visione di un’importante artista internazionale.

 

La mostra è resa possibile grazie al sostegno di FENDI, sponsor ufficiale dell’esposizione.

 

Il programma di incontri che accompagna l’esposizione, dal titolo Esistere come donna, è organizzato da Electa con Fondazione Fondamenta e affronta i temi della mostra attraverso dialoghi e lezioni con partner istituzionali.


Pistacchi, un ingrediente sano e gustoso: tutti i benefici nella dieta quotidiana

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Ricchi di gusto e proprietà nutritive, i pistacchi rappresentano una delle scelte migliori per chi desidera prendersi cura della propria alimentazione senza rinunciare al gusto.

Versatili e facili da integrare nella dieta quotidiana, sono uno snack perfetto per ogni momento della giornata e un prezioso alleato all'interno di una dieta equilibrata.

I pistacchi si distinguono per il loro profilo nutrizionale: contengono proteine vegetali, grassi insaturi, fibre, vitamine e sali minerali. In particolare, sono una fonte di proteine vegetali, contengono infatti 21g di proteine su 100g di prodotto, indicati per chi segue una dieta vegetariana o vegana. Inoltre, la presenza di vitamine del gruppo B, come la B6, e di minerali come il potassio (in 100g di pistacchi troviamo 0,7mg di vitamina B1 (tiamina), 1,1mg di vitamina B6 e 1010mg di potassio, un minerale che contribuisce a ridurre la stanchezza e l'affaticamento.

Grazie alla combinazione di fibre, proteine e grassi insaturi, i pistacchi possono aiutare a mantenere il senso di sazietà più a lungo, favorendo un'alimentazione equilibrata anche nei momenti più frenetici della giornata. Perfetti a colazione, come snack spezza fame o dopo l’attività fisica, sono ideali anche per studenti e lavoratori.

I pistacchi sono particolarmente apprezzati nelle diete plant-based, grazie al loro apporto proteico e alla facilità di utilizzo. Possono essere consumati al naturale oppure utilizzati come ingredienti creativi per ricette dolci e salate: dai pesti alle creme da spalmare, fino a gustose insalate o piatti unici bilanciati.

Un esempio? Frullando pistacchi sgusciati non salati con olio extravergine di oliva e un pizzico di sale si ottiene una crema morbida e saporita, perfetta per condire pasta, cereali o per accompagnare il pane. Una soluzione pratica e nutriente per aggiungere proteine vegetali ai pasti quotidiani.

Per beneficiare di tutte le proprietà di questo alimento straordinario, è importante scegliere pistacchi di alta qualità. Wonderful® Pistachios è il più grande produttore e trasformatore di pistacchi al mondo, con coltivazioni nella soleggiata San Joaquin Valley, in California. Qui i pistacchi si aprono naturalmente al sole, dando vita a un prodotto dal sapore unico, dalla dimensione generosa e dalla qualità garantita.

Integrare 30 grammi di pistacchi nella dieta ogni giorno può essere un gesto semplice, ma efficace, per migliorare la qualità dell’alimentazione. Che si tratti di uno spuntino veloce, di un ingrediente per le vostre ricette o di un modo per fare il pieno di energia sin dal mattino, i pistacchi sono la scelta giusta per chi cerca gusto, praticità e benessere in un solo gesto.

 

“Pace Vegetale” è il nuovo singolo di Federica Marinari. Online il video

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Dal 13 giugno 2025 sarà in rotazione “Pace Vegetale”, il nuovo singolo di Federica Marinari già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming.

“Pace Vegetale” è il progetto nato da un lungo periodo di riflessione personale di Federica che, dopo numerose esperienze significative nel mondo dello spettacolo, ha sentito l’esigenza di esprimere la sua essenza più autentica, le sfumature che meglio la rappresentano nella quotidianità.

Ogni esperienza vissuta è stata fondamentale per comprendere che qualcosa andava riposizionato. Con il tempo, il legame con Madre Terra e i suoi abitanti si è rafforzato, diventando il fondamento più solido della sua identità.

Spesso in contrasto con le dinamiche dello spettacolo e con una visione dell’arte che non le appartiene, Federica ha dovuto affrontare un disagio interiore profondo. Due anni immersa nella natura le hanno permesso di trovare un equilibrio nella semplicità e nella relazione con gli esseri viventi non umani. Le sue ansie oggi convivono pacificamente con una serenità che solo il contatto autentico con la natura può donare.

Commenta l'artista a proposito del brano:Pace Vegetale lo descrivo con questa frase: 'dalla merda nasce sempre un fiore'. Durante una relazione poco sana, costruita sulla totale manca di rispetto verso i miei sentimenti, il mio corpo e la mia persona, ho scritto questa canzone che esprime tutto quello che avrei voluto fare in quel momento ma a causa della mia fragilità e della speranza di futuro che riponevo in quel legame non sono riuscita a fare per anni.

Solo ascoltando profondamente me stessa e passando molto tempo in solitudine ho trovato il coraggio di chiudere tutto per dedicarmi all'amore per me, Federica.

Grazie a tutto il dolore passato, ho capito quanto io sia importante, quanto io meriti qualcuno che accetta e ama ogni mia sfumatura.

Oggi sono un piccolo fiorellino circondato da letame e solo grazie a questo, ho potuto rinascere.”

Il videoclip di “Pace Vegetale” è stato girato nel Parco di San Rossore, a Pisa, un luogo caro a Federica e punto di riferimento per i suoi momenti di riflessione.

Biografia

Federica Marinari, cantante e musicista toscana, ha sempre coltivato un legame profondo con la musica sin dalla sua infanzia trascorsa al mare in Toscana. Questo legame è diventato il centro del suo viaggio artistico, un santuario emotivo dove ha trovato la sua voce e la sua identità. Durante gli anni del Conservatorio, dove ha studiato canto jazz, ha esplorato una vasta gamma di influenze musicali, abbracciando sonorità pop internazionali e orientali che hanno plasmato il suo stile eclettico.

Partecipando a festival prestigiosi in Europa, da Spagna a Bielorussia, ha consolidato la sua presenza internazionale e ha affinato la sua capacità di trasformare emozioni in suoni. Questa esperienza l'ha portata a confrontarsi con diverse culture musicali, integrando elementi orchestrali Gamelan, cordofoni orientali e suoni della natura nei suoi brani. Il suo approccio alla musica non si limita a generi specifici come pop, soul o ambient, ma si focalizza su una creazione musicale fluida e concettuale.

Nel 2019, Federica ha fatto il suo ritorno televisivo partecipando ad Amici di Maria De Filippi e ha debuttato con il singolo "Difficoltà". L'anno successivo, con il brano "Dimenticato (Mai)", è stata finalista a Sanremo Giovani e ha partecipato al Festival di Castrocaro. Tuttavia, è nel 2023 che il suo percorso ha subito una trasformazione significativa a seguito di un periodo di introspezione durante la pandemia. Il suo profondo legame con Madre Terra ha ispirato il progetto "Pace Vegetale", un'iniziativa che unisce la musica all'attivismo per la natura e i diritti degli animali, riflettendo la sua forte anima antispecista e il suo impegno contro ogni forma di discriminazione.

Attraverso "Pace Vegetale", Federica esplora nuove frontiere sonore, integrando elementi naturali e elettronici con una scrittura semplice e diretta che invita l'ascoltatore a un viaggio emotivo e sensoriale. Il suo obiettivo è trasformare la voce in uno strumento per immergere l'audience in esperienze uniche, in ambienti naturali e spazi che rispecchiano la sua visione di armonia e rispetto.

“Medusa” è il primo singolo dell’Ep, uscito a Gennaio 2025.

 

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ARTISTI A VILLA BORGHESE #2: dal 13 giugno all’11 luglio gli incontri al Museo Carlo Bilotti

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Marco Petrella, Keith Haring in Rome, 2024

La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali propone per il secondo anno consecutivo il ciclo di incontri Artisti a Villa Borghese, ospitati in due luoghi evocativi all’interno del parco pubblico più noto della città: da giugno a luglio al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese e a settembre e ottobre al Casino dell’Orologio, Salone del Pergolato.


Il programma di incontri si focalizzerà sulla cultura artistica contemporanea, con particolare riferimento al patrimonio artistico e naturalistico delle Ville storiche urbane, punto cardine dell’opera di tutela e valorizzazione della Sovrintendenza Capitolina, riletti però attraverso lo sguardo approfondito e multi-linguistico degli artisti d’oggi.

 

Gli artisti invitati, tramite i loro linguaggi, estetiche, stili e personalità diverse, proporranno una nuova chiave di lettura, promozione e diffusione del patrimonio artistico, storico e naturalistico delle Ville storiche, attraverso una visione “altra”, come hanno insegnato i Surrealisti, quella appunto dell’arte. Quindi, attraverso un'ottica culturale “insolita”, diversa, “altra” appunto, l'artista è stato invitato a interagire, a dialogare e a confrontarsi con studiosi, critici d’arte e giornalisti di settore, su diversi piani comunicativi, come interviste, proiezioni video e art action.

 

L’inizio con Waterfall di Laura VdB Facchini, un tessuto grezzo di 350 cm lavorato in diretta dall’artista, ispirato all’acqua, nelle sue diverse accezioni, presente nei dipinti di Giorgio de Chirico della collezione del Museo Bilotti, in rapporto con l’ambiente visivo di Villa Borghese. Su altro versante linguistico l’incontro con una delle figure storiche della neo-avanguardia italiana del secondo Novecento, Lamberto Pignotti, nel tentativo di ricomporre le fila, ormai decennali (a partire dalla fine degli anni Quaranta), di creazioni artistiche e teorie estetiche che l’artista ha strutturato nel tempo e mai così presenti in questi ultimi anni, fra tecnologia, ambiente e poesia visiva. Di diverso impatto creativo l’art action Make Haring Great Again di Marco Petrella, il quale si raffronta con le fotografie di Stefano Fontebasso De Martino sullo storico passaggio di Keith Haring a Roma, al quale è dedicato sia l’action che l’incontro, A ricostruzione e memoria dei graffiti da questo realizzati nella Capitale e poi cancellati, il gioco creativo di Petrella di ricostruire un possibile – probabile – confronto quindi fra immagini dedotte dall’iconografia di Haring e le fotografie documento della presenza di Haring in città di Fontebasso.

 

La prima parte del programma, curato da Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina), seguirà il seguente calendario:

 

  • LAURA VdB FACCHINI - WATERFALL IN VILLA

Live made art work dell’artista, da martedì 10 a venerdì 13 giugno, ore 10:00-16:00

Incontro venerdì 13 giugno, ore 18.30

Partecipano: Consuelo Ciatti (Attrice), Miranda MaC Phail (Curatrice, Collezione Gori, Fattoria di Celle-Pistoia), Nicoletta Ricasoli (Co-fondatrice Wind Mill)

 

  • LAMBERTO PIGNOTTI - NATURA TECNOLOGICA & POESIA VISIVA

Incontro venerdì 27 giugno, ore 18.30

Partecipano: Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina); Jonathan Giustini (Scrittore e giornalista) e Daniela Vasta (Storica dell’arte).

 

  • KEITH HARING A ROMA - URBAN NATURE IN THE PARK

Art action MAKE HARING GREAT AGAIN di Marco Petrella, da martedì 8 luglio a giovedì 10 luglio, ore 10:00-16:00

Incontro venerdì 11 luglio, ore 18.30

Partecipano: Valeria Arnaldi (Giornalista “Il Messaggero”); Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina); Ivan D’Alberto (Teorico e storico dell’Arte contemporanea); Stefano Fontebasso De Martino (Fotografo), Marco Petrella (Fumettista e illustratore)

 

Gli incontri si terranno al Museo Carlo Bilotti - Arancera di Villa Borghese, piazzale Fiorello La Guardia, alle 18:30, con ingresso libero fino a esaurimento posti.

TORNA A ROMA “IL GOAL DELLA VITA” “SICUREZZA CYBERSECURITY SPORT SALUTE E SPIRITO NEL GIUBILEO”

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La quarta edizione del "Goal della Vita" si conferma un appuntamento cruciale nel panorama nazionale per riflettere, condividere e proporre soluzioni concrete sui grandi temi della salute pubblica, della sicurezza e della prevenzione, in occasione del Giubileo 2025.

In un contesto in rapida evoluzione, segnato dagli effetti della pandemia e dall’implementazione del PNRR, la manifestazione, che si terrà giovedì 12 giugno, a partire dalle 9.30, alla Terrazza del Pincio di Roma, riunirà esperti del mondo scientifico, giuridico e istituzionale per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più resiliente e integrato. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Mida Academy e dall’Associazione IURIS Vittime del Dovere della Polizia di Stato, in collaborazione con il Policlinico Umberto I, l’IDI IRCSS Istituto Dermopatico dell’Immacolata, Ospedale Cristo Re, Ospedale San Camillo Forlanini, e l’Università Guglielmo Marconi e la Fondazione San Camillo, con il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale e dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

“La IV Edizione del Goal della Vita”, affermano la presidente di Mida Academy, Antonella Minieri, e il presidente dell’associazione Iuris – Vittime del dovere, Antonio Patitucci, “rappresenta un momento di alta riflessione scientifica e istituzionale dedicato al Giubileo 2025, con un focus prioritario su sicurezza, salute e prevenzione, in un’ottica di collaborazione multidisciplinare tra Scienza e Diritto. I professionisti coinvolti stanno monitorando, attraverso un’analisi continua, l’impatto della rivoluzione digitale nella pratica clinica, valutando l’effettiva implementazione delle misure previste dal PNRR. Dall'ultima edizione a oggi, sono stati identificati progressi, limiti strutturali e nuove criticità — economiche, sanitarie e sociali — che stanno emergendo nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) a seguito della crisi pandemica. Il confronto si estende anche a esperienze internazionali e agli indirizzi normativi emanati da organismi come l’UE e l’OMS, con l’obiettivo di elaborare un documento pilota, utile a guidare le politiche sanitarie e di prevenzione con un approccio integrato One Health. Particolare attenzione sarà rivolta alla gestione della sicurezza durante il Giubileo, evento di portata mondiale che richiede un’organizzazione capillare e resiliente. Saranno presentati: protocolli di sicurezza per la gestione delle folle e la prevenzione dei rischi durante gli eventi giubilari; modelli di assistenza sanitaria territoriale, per garantire continuità di cure ed emergenze anche nei momenti di massimo afflusso; azioni di comunicazione e sensibilizzazione, per promuovere tra cittadini e pellegrini comportamenti consapevoli e misure preventive efficaci. Questa edizione vuole dunque essere non solo una vetrina di buone pratiche, ma anche un laboratorio di idee, per valorizzare il contributo delle Forze dell’Ordine, della Sanità e delle Istituzioni, e per proporre strategie condivise capaci di prevenire, proteggere e promuovere la salute pubblica nel lungo termine”.

Appuntamento alle ore 9.30 sulla Terrazza del Pincio in piazza del Campidoglio a Roma per l’apertura della manifestazione con la partecipazione della Banda nazionale dell’Esercito italiano. Ad aprire la giornata, che sarà presentata dall’attrice Milena Miconi, sarà il convegno “Sicurezza – Cybersecurity – Sport- Salute e spirito nel Giubileo” con la presidente di Mida Academy, Antonella Minieri, il presidente dell’associazione Iuris – Vittime del dovere, Antonio Patitucci, e il segretario generale del SILP – CGIL Roma e Lazio, Massimo De Angelis. Sono attesi, tra gli altri, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, il Questore di Roma, Roberto Massucci, il vicepresidente della Camera del Deputati, Giorgio Mulè, la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, il presidente del  Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, l’assessore al bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, il consigliere di Roma Capitale, Lorenzo Marinone, il consigliere segretario dell’ufficio di presidenza della Regione Lazio, Micol Grasselli, e il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini.

A seguire ci saranno le tavole rotonde, che saranno moderate da Adriano Squillante, Vincenzo Aloisantoni e Maria D’Amico. In “Sicurezza e cybersicurezza durante il Giubileo” interverranno, tra gli altri, il Prefetto Armando Forgione, il Questore di Roma, Roberto Masucci, il direttore del servizio Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica, Ivano Gabrielli, il direttore dell’ispettorato assistenza, attività sociali, sportive di supporto logistico della Polizia Postale, Francesco Montini, l’amministratore delegato di Consap, Vincenzo Sanasi d’Arpe, il presidente della Fondazione Baravalle, Luca Baravalle, il Generale di Corpo d’Armata dell’Arma dei Carabinieri, Massimo Mennitti, il Generale di Brigata dell’Aeronautica Militare, Alessandro Loiudice, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Paolo Nesta, il Fondatore dell’Opera di Don Giustino, Don Antonio Coluccia.

La seconda tavola rotonda verterà sul tema “Salute e sport nell’anno del Giubileo”. Interverranno, tra gli altri, il direttore generale di Sanità della Polizia di Stato, Clementina Moschella, il direttore dell’ufficio gruppi sportivi della Polizia di Stato, Flavio D’Ambrosi, l’autorità garante nazionale per i diritti con persone con disabilità, Francesco Vaia, il direttore generale della Asl Roma 1, Giuseppe Quintavalle, il direttore generale Asl Roma 2, Francesco Amato, il direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio D’Alba, la direttrice sanitaria dell’Ospedale Cristo Re, Gabriella Nasi, la direttrice sanitaria dell’IDI, Annarita Panebianco, il direttore generale dell’Ospedale San Camillo, Angelo Aliquò, il vicepresidente della Fondazione Toniolo Gemelli, Giuseppe Fioroni, il direttore del Centro di ricerca e formazione per la salute e il sociale di Unimarconi, Roberto Verna, il consigliere dell’Ordine dei Medici di Roma, Nicola Illuzzi, il direttore generale del Consorzio universitario Humanitas, Antonio Attianese, il tesoriere di Mida Academy, Giulio Valente, il Direttore Organizzativo dell’evento, Mario Ciaccio.

A partire dalle 9.30, in Piazza Napoleone I, presso la Terrazza del Pincio, contemporaneamente agli incontri, sarà allestito un centro di prevenzione, dove i medici dei migliori ospedali di Roma aderenti all’iniziativa, effettueranno un centro di ascolto per il pubblico in ambito senologico – oncologico, chirurgico, oculistico, cardiologico, dermatologico e pediatrico.

Presente anche il Corpo di Soccorso Universo Humanitas.

L’iniziativa sarà preceduta mercoledì 11 giugno, alle ore 16, presso il Centro sportivo Polizia di Stato Tor di Quinto (Via Fornaci di Tor di Quinto 00191 Roma), dal torneo amichevole di calciotto, a cura del tecnico della nazionale di calcio degli avvocati d’Italia, Andrea Celletti, e con le rappresentative dei medici, degli avvocati e magistrati, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

L’evento, inoltre,  organizzato anche in collaborazione con il Sindacato di Polizia SILP CGIL, vale anche come aggiornamento professionale per il personale della Polizia di Stato.

Mida Academy è un’associazione culturale che nasce da un progetto scientifico promosso da Medici e Giuristi, da docenti universitari, da giovani professionisti e da ricercatori, con lo scopo di: difendere, promuovere, documentare e sostenere i diritti umani in Italia e nel mondo, salvaguardando i problemi socio-culturali di ogni individuo con l’ausilio della loro professionalità e ricerca scientifica, per lo sviluppo della  sanità e della sicurezza del cittadino, valorizzando quanto più possibile l’immagine e la considerazione dell’economia del Paese e della  persona – in particolare della donna, del minore e delle minoranze in genere – ergendosi quale intermediario tra il cittadino e le istituzioni. L’Associazione IURIS – Vittime del Dovere ha invece come obiettivo la tutela delle Vittime del Dovere, dei loro familiari, finalità etiche, formative, di promozione e solidarietà sociale, improntate sulla cultura della Legalità e della Sicurezza, tramite la sua diffusione e divulgazione.

Lamadura torna con “Solamente un gioco”: fuori il nuovo singolo tra dipendenza e riscatto

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Dal 13 giugno 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “SOLAMENTE UN GIOCO”, il nuovo singolo di Lamadura.

“Solamente un gioco” è un brano che nasce da un momento particolarmente difficile nella vita dell’artista, segnato da una relazione tossica da cui era difficile prendere le distanze e mantenere lucidità. La canzone racconta la sensazione di sentirsi intrappolati in una storia in cui l’altra persona sembra giocare con i sentimenti, mentre si resta emotivamente dipendenti. Il ritornello esprime il desiderio profondo di essere amata davvero, fino a giungere alla consapevolezza che il primo passo è imparare ad amare sé stessi. 

“Solamente un gioco” si chiude con un senso di liberazione: la relazione è finita, e finalmente c’è spazio per la felicità. 

Il brano è accompagnato da un lavoro di produzione curato e intenso, che ha coinvolto l’artista anche sul piano visivo. Le riprese del videoclip non sono state solo una semplice posa, ma un’esperienza viva, emozionante e divertente, capace di riflettere il percorso interiore raccontato nella canzone.

Commenta l'artista proposito del brano: “Solamente un gioco racconta uno dei momenti più complicati della mia vita: una relazione tossica da cui, mio malgrado, dipendevo emotivamente. Nelle strofe descrivo il quotidiano vissuto con questa persona e i miei tentativi – spesso inutili – di uscirne. Il ritornello è il cuore del brano: esprime il mio bisogno profondo di essere amata davvero e la presa di coscienza che prima di tutto devo imparare ad amare me stessa. Nel finale, arrivo a una consapevolezza importante: ho capito che dietro l’apparente forza del mio partner si nascondeva una fragilità profonda, una persona insicura nascosta dietro una maschera. Non riesco a spiegarmi certi suoi atteggiamenti, ma questa rivelazione mi ha dato la forza di spezzare il ciclo della dipendenza affettiva. Il brano, distribuito da Roka Music, ha un sound pop contemporaneo con una produzione elettronica moderna. L’arrangiamento è stato curato da Andrea Mietta, che insieme a Salvo Longobucco ha lavorato al mixaggio di audio e voci.”

Roberto Cannizzaro, direttore artistico e CEO di Roka Music, afferma: “questo brano è molto più di una semplice canzone è il primo passo di un progetto più ampio in cui l’artista mette a nudo le proprie fragilità, facendo della musica un rifugio e una via per superare i propri limiti. Un viaggio emozionante che tocca il cuore di chi ascolta.”

Il videoclip di “SOLAMENTE UN GIOCO”, diretto da Massimo De Masi, è un racconto intimo e sospeso che indaga le fragilità dell’identità e il peso delle aspettative. Protagonista è Erica: uno sguardo silenzioso ma incisivo sul conflitto tra ciò che siamo e ciò che il mondo si aspetta da noi.

Il film si muove con eleganza, evitando ogni didascalia. La macchina da presa accompagna Erica con rispetto, restituendo allo spettatore uno spazio di osservazione autentico. Atmosfere rarefatte, silenzi dilatati e una regia attenta a luci e ritmo trasformano la visione in un’esperienza sensoriale e riflessiva.

Il titolo, solo in apparenza innocuo, cela un paradosso: il “gioco” raccontato non è leggero, ma fatto di ruoli, maschere e scelte complesse. È il racconto di quel momento in cui si smette davvero di giocare.

Solamente un gioco è un’opera discreta ma incisiva, minimale, profonda e necessaria.

Biografia

Erica Calcagno, conosciuta nel mondo della musica con il nome d'arte Lamadura, è una cantante italiana nata il 31 ottobre 1986 a Catanzaro. Il suo nome d'arte simboleggia una forza e una resilienza uniche. Una lama, per sua natura, è un oggetto affilato e preciso, capace di tagliare attraverso le sfide e le difficoltà. L’aggettivo "dura" indica resistenza e solidità, evocando l'immagine di qualcuno che, pur affrontando momenti di difficoltà e vulnerabilità, riesce a mantenere la propria integrità.

Fin dall'infanzia, Erica ha dimostrato passione e talento per la musica. Ha mosso i suoi primi passi grazie allo studio del flauto traverso, con il conseguente titolo accademico presso il Conservatorio di Cosenza. Ha sempre studiato canto da privatista, frequentando corsi di celebri insegnanti quali Cheryl Porter e Cesare Zanotti. Scrive brani, musica e testo, fin da quando era bambina.

Nel 2015 ha partecipato al Pordenone blues festival, arrivando seconda e vincendo una borsa di studio del valore di 1000 euro.

Nel 2023 ha partecipato alla prima edizione del Postcard Music, aggiudicandosi il primo posto, con uno dei suoi inediti, “Sola”.

A seguito della vittoria del Postcard, nel 2023, Erica ha iniziato la sua attività discografica con l'etichetta Roka Music. Questa è stata una vera e propria svolta nella carriera perché le ha permesso di fare ascoltare altri brani legati intimamente alla sua storia che saranno prodotti dalla stessa etichetta.

Nel 2023, Erica ha partecipato, insieme alla sua rock band, i The Butterfly Circus, alla competizione Sanremo Rock, arrivando tra le 8 rock band finaliste, esibendosi sul palco dell'Ariston.

Erica ha subito l' influenza della musica gospel e soul, che si avverte anche nel suo cantato. Nonostante ciò, ha un' anima profondamente rock, che la porta a spaziare anche nel genere blues. È una cantante versatile e le sue canzoni rispecchiano la sua grande curiosità musicale e il suo bisogno costante di contaminazione. Infatti si va dall'elettro-pop, con venature rap, ad un sound più acustico ma con sonorità moderne.

A novembre 2024 pubblica il brano “Sola”.


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Lussemburgo. Mattarella in visita ufficiale. Il Granduca Henry: l'Italia, un partner di primo piano.

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Visita Ufficiale nel Granducato di Lussemburgo fino all’11 giugno.


Il Presidente Mattarella e la Sig.ra Laura sono stati accolti, a Palazzo Granducale, da S.A.R. il Granduca di Lussemburgo, Enrico di Lussemburgo, e da S.A.R. la Granduchessa di Lussemburgo, Maria Teresa di Lussemburgo.
Dopo l’esecuzione degli Inni Nazionali e gli onori Militari, il Presidente Mattarella e la Sig.ra Laura hanno avuto un colloquio con le LL.AA.RR. il Granduca e la Granduchessa di Lussemburgo.

Ecco il discorso di S.A.R. il Granduca e a seguire quello del Presidente della Repubblica Italiana in occasione del pranzo di gala.

Signor Presidente,

È con grande piacere che la Granduchessa ed io diamo il benvenuto a Lei e a Sua figlia qui in Lussemburgo. Questa visita testimonia i profondi legami che uniscono il Granducato di Lussemburgo e l'Italia. Signor Presidente, questa visita è un vero e proprio gesto di amicizia, che ci tocca particolarmente.

L'Italia, culla del Rinascimento, dell'innovazione e di una cultura millenaria, occupa un posto unico nel cuore dei lussemburghesi. I nostri due paesi vantano infatti legami particolarmente stretti che risalgono a tempi molto lontani.

Mentre nel XVIII e all'inizio del XIX secolo il Lussemburgo era un paese di emigrazione, alla fine del XIX secolo la situazione si è invertita e siamo diventati un paese di immigrazione.

I primi ad arrivare furono gli italiani. Si stabilirono soprattutto al sud per lavorare nell'industria siderurgica, prima fonte di crescita e di ricchezza economica del paese.

Queste donne e questi uomini, che hanno lasciato la loro patria, hanno contribuito in modo significativo non solo alla ricchezza economica ma anche a quella culturale, politica e gastronomica del Paese. Senza di loro, il Lussemburgo non sarebbe quello che è oggi e li ringrazio di cuore.

Oggi siamo passati dall'estrazione mineraria e siderurgica all'esplorazione spaziale e alla costruzione di satelliti lussemburghesi in Italia. Molti attori, tra cui la Camera di Commercio Italo-Lussemburghese, lavorano attivamente per rafforzare le nostre relazioni economiche e me ne rallegro.

Grazie al loro impegno, numerose imprese italiane si sono stabilite in Lussemburgo. I nostri legami nei settori della finanza e delle assicurazioni sono forti, come lo dimostra la presenza di numerose banche e compagnie assicurative.

Sono convinto che la sua visita, Signor Presidente, rafforzerà ulteriormente questa cooperazione. Penso in particolare ai settori della digitalizzazione, della sicurezza informatica e della difesa.

Al di là di questi legami economici e culturali, i nostri due paesi condividono valori comuni quali la pace, la democrazia, i diritti umani, il rispetto dello Stato di diritto e la cooperazione internazionale.

In qualità di paesi fondatori dell'Unione europea, abbiamo una responsabilità particolare.

Quest'anno celebriamo diversi anniversari della nostra storia europea comune: i 75 anni della Dichiarazione Schuman, i 70 anni della Conferenza di Messina e i 40 anni della firma degli Accordi di Schengen.

Tutti anniversari che ci ricordano l'importanza dell'integrazione europea per la pace e la prosperità del nostro continente.

Questa importanza ci viene ricordata ogni giorno dalle sfide che dobbiamo affrontare a livello mondiale: la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, il cambiamento climatico, l'aumento delle disuguaglianze e la minaccia allo Stato di diritto.

Tutte sfide che richiedono di continuare ad impegnarci per i nostri valori comuni e ricercare, insieme, soluzioni creative per risolverle.

So che con l'Italia, e con lei in particolare, Signor Presidente, il Lussemburgo può contare su un partner di primo piano, su un amico, con il quale potremo affrontare queste sfide per trasformarle in opportunità.

Signore e Signori,

È con questo spirito che vi invito, insieme alla Granduchessa, a brindare alla salute del Presidente Mattarella, alla prosperità del vostro Paese e all'amicizia tra i nostri due popoli.

 

Discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Italiana in occasione del pranzo di gala al Palazzo granducale
(Lussemburgo, 10 giugno 2025)

Altezza Reale,

desidero esprimere sentimenti di gratitudine a Lei ed a Sua Altezza Reale la Granduchessa, anche a nome di mia figlia e della delegazione che mi accompagna, per la calorosa accoglienza che ci è stata riservata sin dal nostro arrivo.

Tra poche settimane, il popolo lussemburghese si riunirà per celebrare la Festa Nazionale e i venticinque anni di Regno delle Vostre Altezze Reali.

Sono stati anni di cambiamento e di sfide per il panorama globale ed europeo, anni nei quali abbiamo potuto apprezzare l’importanza dei nostri profondi e autentici legami.

La storia del Lussemburgo e dell’Italia, radicata nella comune identità europea, ha origini antiche.

Un percorso parallelo che è proseguito nei secoliattraverso un susseguirsi di evoluzioni e, talvolta, di risvolti drammatici. Abbiamo da poco ricordato insieme gli ottanta anni dalla conclusione della Seconda Guerra mondiale: entrambi i nostri Paesi ebbero a vedere messa in discussione la propria indipendenza con l’invasione da parte del Terzo Reich. Entrambi i Paesi ebbero modo di verificare il valore della realizzazione di un sistema internazionale in grado di garantire la libertà dei rispettivi ordinamenti.

E’con orgoglio che possiamo riscontrare come - anche grazie ai leader politici di Lussemburgo e Italia dell’epoca - il continente europeo sia riuscito nell’obiettivo di lasciarsi alle spalle le lacerazioniper puntare a un futuro di pace e prosperità condivise.

E’ stato un percorso senza esitazioni quello che ci ha visto uniti nella Nato nel 1949, nella realizzazione della Comunità del Carbone e dell’Acciaio nel 1951, nella generosa impresa della Comunità di Difesa nel 1952, infine nei Trattati di Roma del 1957 che dettero avvio alla storica esperienza dell’Unione Europea.

A buon diritto, Granducato del Lussemburgo e Repubblica Italiana possono considerarsi tra i fondatori dell’Europa odierna.

Pace, prosperità, giustizia sociale, nel progetto di integrazione europea, sono radicate nella democrazia, nel rispetto dei diritti umani e nella libertà per tutti i popoli.

Lussemburgo, con istituzioni come la Corte di Giustizia Europea, la Corte dei Conti, la Banca Europea degli Investimenti è, oggi, una delle capitali dell’Europa unita: un Paese che ha saputo fare dell’integrazione e della convivenza un vero punto di forza, e che ha accolto ed accoglie tanti cittadini europei di origine italiana.

Ricorrono, quest’anno, settanta anni dalla Conferenza di Messina, durante la quale i sei Paesi fondatori della Ceca posero le basi per il percorso di integrazione europea. E desidero ricordare, qui, una delle figure protagoniste di quel percorso, l’insigne statista lussemburghese Joseph Bech, che di quella Conferenza fu presidente.

Nuove prove la vicenda internazionale presenta continuamente. Ad esse dobbiamo far fronte nel medesimo spirito di cooperazione e fermezza sui valori.

Altezza Reale,

il Lussemburgo è divenuto la casa di tanti italiani. Oltre un secolo è passato dai primi arrivi di connazionali per lavorare nelle miniere e nelle acciaierie. Oggi Lussemburgo è un caleidoscopio di talenti che si sono qui raccolti. Un’esperienza di integrazione e di convivenza che è parte della grandezza d’Europa.

È dai rapporti tra le nostre rispettive società, tra i nostri popoli, che la fratellanza tra i nostri due Paesi trova sempre nuovo vigore,uniti come siamo da una radicata comunione di valori.

È con questi sentimenti che brindo all’amicizia fra i nostri due Paesi e formulo a Lei, a Sua altezza Reale la Granduchessa, al Granduca ereditario e a tutto il popolo lussemburghese, i migliori auguri di benessere, prosperità e pace.

Mercoledì 11 giugno, il Capo dello Stato incontrerà il Presidente della Camera dei deputati, Claude Wiseler e, successivamente, il Primo Ministro Luc Frieden.

Prima di fare rientro a Roma, il Presidente Mattarella – alla presenza del Granduca di Lussemburgo – avrà un incontro con il personale dell’Ambasciata d’Italia in Lussemburgo e una rappresentanza della collettività italiana.


En Français

Le Président de la République, Sergio Mattarella, effectue une visite officielle dans le Grand-Duché de Luxembourg jusqu’au 11 juin.

Le Président Mattarella et Madame Laura ont été accueillis, au Palais grand-ducal, par S.A.R. le Grand-Duc de Luxembourg, Henri de Luxembourg, et par S.A.R. la Grande-Duchesse de Luxembourg, Maria Teresa de Luxembourg.
Après l’exécution des hymnes nationaux et les honneurs militaires, le Président Mattarella et Madame Laura ont eu un entretien avec LL.AA.RR. le Grand-Duc et la Grande-Duchesse de Luxembourg.

Voici le discours de S.A.R. le Grand-Duc, suivi de celui du Président de la République italienne à l’occasion du déjeuner de gala.

Discours prononcé par S.A.R. le Grand-Duc à l’occasion
du dîner de gala au palais grand-ducal
(10.06.2025)

Monsieur le Président,

C'est un très grand plaisir pour la Grande-Duchesse et moi-même de vous accueillir, ainsi que votre fille, ici au Luxembourg. Cette visite témoigne des liens profonds qui unissent le Grand-Duché de Luxembourg et l’Italie. Monsieur le Président, celle-ci représente une véritable visite d’amitié, et nous en sommes particulièrement touchés.

L’Italie, berceau de la Renaissance, de l’innovation et d’une culture millénaire, occupe une place unique dans le cœur des Luxembourgeois. En effet, nos deux pays entretiennent des liens particulièrement étroits qui remontent très loin.

Alors qu’au 18e et au début du 19e siècle le Luxembourg était un pays d’émigration, la fin du 19e a vu la situation s’inverser et nous sommes devenus un pays d’immigration.

Les premiers arrivants étaient des Italiens. Ils se sont établis surtout au Sud pour travailler dans la sidérurgie, première source de croissance et de richesse économique du pays.

Ces femmes et ces hommes, qui ont laissé leur patrie derrière eux, ont contribué très largement non seulement à sa richesse économique mais également à sa richesse culturelle, politique et gastronomique. Sans eux, le Luxembourg ne serait pas ce qu'il est aujourd'hui et je les en remercie de tout cœur.

Aujourd’hui, nous sommes passés de l’exploitation minière et sidérurgique à l’exploration de l’espace et à la construction de satellites luxembourgeois en Italie. Bon nombre d’acteurs, dont la chambre de commerce italo-luxembourgeoise, travaillent activement au renforcement de nos relations économiques et je m’en félicite.

Grace à leur engagement, un grand nombre d’entreprises italiennes se sont établies au Luxembourg. Nos liens dans les secteurs de la finance et de l'assurance sont forts, comme en témoigne la présence de nombreuses banques et compagnies d'assurance.

Je suis persuadé que votre visite, Monsieur le Président, renforcera encore cette coopération. Je pense notamment aux domaines de la digitalisation, de la cybersécurité ou de la défense.

Au-delà de ces liens économiques et culturels, nos deux pays partagent des valeurs communes de paix, de démocratie, des droits humains, du respect de l’État de droit et de la coopération internationale. 

En tant que pays fondateurs de l’Union européenne, il nous incombe une responsabilité particulière.

Nous célébrons cette année plusieurs anniversaires de notre histoire européenne commune : les 75 ans de la Déclaration Schuman, les 70 ans de la Conférence de Messine et les 40 ans de la signature des Accords de Schengen.

Autant d’anniversaires qui nous rappellent l’importance de l’intégration européenne pour la paix et la prospérité de notre continent.

Cette importance nous est rappelée chaque jour par les défis auxquels nous devons faire face au niveau mondial : la guerre en Ukraine et au Proche-Orient, le changement climatique, la croissance des inégalités et la menace de l’Etat de droit.

Autant de défis qui nous demandent de continuer à nous engager pour nos valeurs communes et de chercher, ensemble, des solutions créatives pour les résoudre. 

Je sais qu’avec l’Italie, et vous en particulier, Monsieur le Président, le Luxembourg peut compter sur un partenaire de premier plan, sur un ami, avec lequel nous pourrons faire face à ces défis et les transformer en opportunités.

Mesdames et Messieurs,

C’est dans cet esprit que je vous invite, avec la Grande-Duchesse, à lever vos verres à la santé du Président Mattarella, à la prospérité de votre pays et à l’amitié entre nos deux peuples.

Discours prononcé par le président à l’occasion
du dîner de gala au palais grand-ducal
(10.06.2025)

Altesse Royale,

Permettez-moi de Vous exprimer, ainsi qu'à Son Altesse Royale la Grande-Duchesse, en mon nom personnel et au nom de ma fille et de la délégation qui m'accompagne, toute ma gratitude pour l'accueil chaleureux qui nous a été réservé depuis notre arrivée.

Dans quelques semaines, le peuple luxembourgeois se réunira pour célébrer la Fête nationale et les vingt-cinq ans de Règne de Vos Altesses Royales.

Ces années ont été riches en changements et en défis pour le panorama mondial et européen et elles nous ont permis d'apprécier l'importance de nos liens profonds et authentiques.

L'histoire du Luxembourg et de l'Italie, enracinée dans une identité européenne commune, remonte à des origines anciennes.

Un parcours parallèle qui a traversé les siècles, marqué par une succession d'évolutions et parfois de rebondissements dramatiques. Nous avons récemment commémoré ensemble le quatre-vingtième anniversaire de la fin de la Seconde Guerre mondiale, au cours de laquelle nos deux pays ont vu leur indépendance remise en question par l'invasion des forces du Troisième Reich. Tous deux ont pu faire état de la pertinence de la mise en place d'un système international en mesure de garantir la liberté de leurs ordres constitutionnels respectifs.

Nous sommes fiers de constater que, grâce notamment aux dirigeants politiques luxembourgeois et italiens de l'époque, le continent européen est parvenu à atteindre son objectif : surmonter les déchirements pour se tourner vers un avenir de paix et de prospérité partagées.

Nous avons suivi sans hésitation le chemin qui nous a réunis au sein de l'OTAN en 1949; qui a conduit à la création de la Communauté Européenne du Charbon et de l'Acier en 1951; à la généreuse initiative de la Communauté Européenne de Défense en 1952; et enfin aux Traités de Rome en 1957, qui ont ouvert la voie à l'expérience historique de l'Union Européenne.

À juste titre, le Grand-Duché de Luxembourg et la République italienne peuvent être considérés comme faisant partie des fondateurs de l'Europe actuelle.

La paix, la prospérité et la justice sociale, dans le projet d'intégration européenne, sont enracinées dans la démocratie, dans le respect des droits de l'homme et dans la liberté pour tous les peuples.

Avec des institutions telles que la Cour de justice de l’Union européenne, la Cour des comptes et la Banque européenne d'investissement, Luxembourg est aujourd'hui l'une des capitales de l'Europe unie. Ce pays a été à même de faire de l'intégration et du vivre ensemble un véritable point fort ; il a accueilli un grand nombre de citoyens européens d'origine italienne et continue de le faire.

Cette année marque le soixante-dixième anniversaire de la Conférence de Messine, au cours de laquelle les six pays fondateurs de la CECA ont jeté les bases du processus d'intégration européenne. Il y a lieu de rappeler ici l'une des figures de proue de ce processus, l'éminent homme d'État luxembourgeois Joseph Bech, qui fut le président de cette Conférence.

La situation internationale nous confronte sans cesse à de nouveaux défis. Il nous incombe de les relever dans le même esprit de coopération et de fermeté à l'égard de nos valeurs.

Altesse Royale,

le Luxembourg est devenu le foyer de beaucoup d'italiens. Plus d'un siècle s'est écoulé depuis l'arrivée des premiers compatriotes venus travailler dans les mines et les usines sidérurgiques. Aujourd'hui, le Luxembourg est un kaléidoscope de talents qui se sont rassemblés ici. Cette expérience d'intégration et de cohabitation s'inscrit dans la grandeur de l'Europe.

C'est dans les relations entre nos sociétés respectives et nos peuples, que la fraternité entre nos deux pays tire sans cesse un regain de vigueur, unis comme nous le sommes par une communauté de valeurs aux fondements solides.

C'est avec ces sentiments que je lève mon verre à l'amitié entre nos deux pays et que je Vous présente, Altesse Royale, ainsi qu'à Votre Altesse Royale la Grande-Duchesse, au Grand-Duc Héritier, à la Grande-Duchesse Héritièreet à tout le peuple luxembourgeois mes meilleurs vœux de bien-être, de prospérité et de paix.

 Mercredi 11 juin, le Chef de l’État rencontrera le Président de la Chambre des députés, Claude Wiseler, puis le Premier ministre Luc Frieden

Avant de rentrer à Rome, le Président Mattarella – en présence du Grand-Duc de Luxembourg – aura une rencontre avec le personnel de l’Ambassade d’Italie au Luxembourg et une représentation de la communauté italienne.

 


L’escalation tra Donald Trump ed Elon Musk: accuse esplosive sul caso Epstein

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"La verità è come una lampada accesa: prima o poi illumina ogni angolo oscuro." - Paulo Coelho

Negli ultimi giorni lo scontro mediatico e pubblico tra Donald Trump ed Elon Musk ha raggiunto un picco di tensione senza precedenti. Il CEO di Tesla, noto per le sue dichiarazioni spesso fuori dagli schemi e per le sue posizioni molto dirette, ha utilizzato la sua popolarità sui social media – in particolare su X (ex Twitter) – per lanciare accuse pesantissime nei confronti dell’ex presidente degli Stati Uniti, collegandolo direttamente allo scandalo Epstein.

Musk ha scritto: “È ora di sganciare la bomba più grande: Trump è nei file di Epstein. Questa è la vera ragione per cui non sono stati pubblicati.” In seguito ha aggiunto con enfasi: “La verità verrà a galla.” Un’affermazione che, se confermata, potrebbe scatenare un terremoto politico e giudiziario negli Stati Uniti e non solo.

Chi era Jeffrey Epstein (foto da Wikipedia) e perché il suo caso è così importante?

Jeffrey Epstein era un finanziere statunitense, la cui figura era avvolta da un alone di mistero e controversie. Nato nel 1953, Epstein ha costruito la sua fortuna soprattutto attraverso connessioni con l’alta finanza e la politica, ma la sua notorietà esplose nel momento in cui venne accusato di gestire una vasta rete di prostituzione minorile.

Le accuse ufficiali riguardavano il reclutamento, lo sfruttamento e l’abuso di ragazze minorenni, alcune anche di 14 anni, in diversi stati degli USA, in particolare New York e Florida. Epstein non operava da solo: secondo gli inquirenti, la sua rete coinvolgeva decine di complici, che adescavano le giovani vittime per poi consegnarle a uomini potenti e famosi.

Questa rete comprendeva figure di spicco della politica, del mondo degli affari e dello spettacolo, suscitando scandalo e paura. Le indagini hanno rivelato un mondo sommerso di corruzione e segreti protetti da anni di silenzi e minacce.

Il suicidio in carcere e le teorie del complotto

Il 10 agosto 2019, Jeffrey Epstein è stato trovato morto nella sua cella nel Metropolitan Correctional Center di Manhattan. La versione ufficiale parla di suicidio tramite impiccagione. Tuttavia, le circostanze della morte hanno sollevato forti sospetti: Epstein si trovava sotto stretta sorveglianza e, proprio nei giorni precedenti, erano stati segnalati diversi malfunzionamenti nella sicurezza del carcere. Inoltre, la sua morte ha impedito che potesse testimoniare e rivelare nomi e dettagli su figure influenti coinvolte nel suo giro criminale.

Molti esperti, giornalisti investigativi e persino membri del pubblico hanno suggerito che Epstein potrebbe essere stato ucciso per paura che parlasse, o addirittura “suicidato” con la complicità di chi voleva insabbiare la verità. Queste teorie si basano su incongruenze nei rapporti ufficiali, sulle testimonianze di agenti penitenziari e sul fatto che numerosi documenti giudiziari sono stati tenuti segreti o rilasciati in forma fortemente censurata.

Il ruolo di Donald Trump nei file segreti

Secondo Elon Musk, Donald Trump sarebbe menzionato nei cosiddetti “file di Epstein”, ossia documenti riservati che conterrebbero prove e testimonianze riguardanti le persone coinvolte nella rete di sfruttamento sessuale gestita dal finanziere. La mancata pubblicazione di questi file, a detta di Musk, sarebbe proprio la ragione per cui certe verità non sono mai emerse pubblicamente.

Donald Trump, che in passato è stato fotografato e documentato in diverse occasioni in compagnia di Epstein, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento diretto nelle attività criminali del finanziere. Tuttavia, le nuove affermazioni di Musk riaccendono il dibattito e spingono a chiedersi se vi siano ancora dossier segreti nascosti, che potrebbero influenzare il panorama politico americano.

Le possibili conseguenze

Le parole di Elon Musk arrivano in un momento delicato, tra campagne elettorali e un clima politico già fortemente polarizzato negli Stati Uniti. Se dovessero emergere prove concrete a sostegno delle sue affermazioni, potrebbero aprirsi nuovi procedimenti giudiziari, indagini parlamentari e una profonda crisi di fiducia nelle istituzioni.

Al momento, non esistono conferme ufficiali circa l’esistenza o il contenuto dei famigerati “file di Epstein” menzionati da Musk, ma la pressione pubblica e mediatica cresce. La richiesta di trasparenza e verità diventa sempre più forte, anche grazie all’eco amplificata dai social network.

Conclusione

Il caso Epstein continua a rappresentare uno degli scandali più inquietanti e controversi della recente storia americana, un intreccio di potere, segreti e presunti abusi. L’escalation tra Donald Trump ed Elon Musk riporta alla ribalta un dossier che molti speravano ormai chiuso, ma che potrebbe ancora riservare sviluppi clamorosi.

Come ha scritto Paulo Coelho, “La verità è come una lampada accesa: prima o poi illumina ogni angolo oscuro.” Il tempo dirà se la luce della verità riuscirà finalmente a dissipare le ombre che circondano questo caso inquietante.


“Non Siamo Jedi” è il nuovo singolo di Valerio Martino

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Dal 13 giugno 2025 sarà in rotazione radiofonica “NON SIAMO JEDI”, il nuovo singolo di Valerio Martino disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 6 giugno 2025.

"Non Siamo Jedi"è il primo di due capitoli dedicati al tema dell’amore. Una canzone che abbandona ogni idealizzazione fiabesca o romantica per raccontare un amore autentico, imperfetto, che trova la sua forza proprio nei difetti e nelle fragilità. Valerio Martino continua a valorizzare la normalità e la crudezza della vita quotidiana, questa volta attraverso un arrangiamento street-pop essenziale: pochi suoni, semplici e ruvidi, scelti con cura per lasciare spazio alla verità del racconto. Un inno all’amore reale, lontano dalle favole, ma profondamente umano.

Commentano l'artista a proposito del brano: “Parlare d’amore è complesso, soprattutto perché ci si scontra con modelli e ideali zuccherosi che spesso non hanno nulla a che vedere con la vita reale. L’Amore con la A maiuscola per me è una bufala, esistono tanti amori completamente diversi l’uno dall’altro, in cui difetti, pregi, sogni e bisogni si incontrano e a volte si intrecciano in maniera così forte che sentiamo di non voler districarci più”.

Nel videoclip di “Non Siamo Jedi”, Valerio Martino segue una serie di cartelli che lo guidano nell’esecuzione di azioni più o meno stravaganti, dando vita a una coreografia semi-improvvisata insieme alle comparse. Il risultato è un gioco visivo leggero e ironico, in cui il meccanismo normalmente nascosto – quello delle indicazioni di scena – viene invece mostrato apertamente, diventando parte integrante della narrazione. Il video, ideato dallo stesso Valerio Martino e realizzato da Samuele Cangi, è stato girato presso il Blue Moon Rec Studio.

Biografia

Dall’incontro inconsueto tra indie-punk, cantautorato acustico e una lunga psicoterapia nasce il progetto solista di Valerio Martino. Già voce e chitarra degli Street Clerks (Dopofestival di Sanremo, E poi c’è Cattelan, X Factor), Valerio porta avanti una scrittura sincera e disincantata, capace di raccontare la vita reale nella sua imperfezione. Nelle sue canzoni celebra i dettagli contraddittori dell’esistenza, alternando sonorità morbide e acustiche a trame più grezze e taglienti.



 

Al via oggi il 71° Taormina Film Festival

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Presentata oggi in conferenza stampa a Taormina la 71ª edizione del Taormina Film Festival, in programma da oggi fino al 14 giugno 2025.

Il festival è organizzato dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia, direttamente promosso dall’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, con il sostegno del MiC, Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, con la direzione artistica di Tiziana Rocca.

 

“Sono davvero orgogliosa – ha dichiarato l’Assessore per il Turismo, per lo Sport e per lo Spettacolo, Elvira Amata – di presentare la 71^ edizione del Taormina Film Festival che, anno dopo anno, contribuisce, non soltanto a rafforzare più in generale un segmento così strategico come quello del cinema, ma a rendere l’evento un appuntamento sempre più atteso dai tanti appassionati del settore e turisti, una vetrina straordinaria di promozione del nostro patrimonio culturale, paesaggistico, artistico, architettonico e turistico. Un patrimonio identitario per la nostra regione capace di coniugare magistralmente cinema, cultura e territorio. Sono certa che la programmazione di altissimo profilo artistico unita alla presenza degli innumerevoli e illustri ospiti faranno del Festival un’edizione ancora più prestigiosa e ricca di successi”.

 

Sergio Bonomo, Commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia, ha dichiarato: “Il Festival del Cinema di Taormina si veste di nuova luce per la 71^ edizione, sotto la sapiente e competente guida di Tiziana Rocca, già apprezzata, per aver diretto con successo agli inizi degli anni 2000 la prestigiosa kermesse. Torna il Concorso cinematografico, gli eventi collaterali, il campus giovani, convegni, incontri, tanti prestigiosi ospiti, insomma il Taormina Film Festival vuole spiccare il salto verso l’alto, ruolo che compete ad un evento che - secondo in Italia per storia - ha le carte in regola per tornare nell’Olimpo internazionale dei festival cinematografici. Ringrazio in particolare l’on. Elvira Amata, Assessore per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo della Regione Siciliana, per il sostegno e la convinta collaborazione, finalizzata allo sviluppo del festival e della cinematografia in Sicilia”.

 

Tiziana Rocca, Direttrice artistica del Festival, ha dichiarato: “È con grande orgoglio che presento questa nuova edizione del Festival a Taormina. Sono state settimane frenetiche che hanno portato a sfide inimmaginabili ma abbiamo raggiunto dei traguardi di cui vado molto fiera. Il programma è ricchissimo, tra incontri con grandissime stelle del cinema e proiezioni di film selezionati da tutto il mondo. Tra le novità di questa edizione, il ritorno della sezione del Concorso e anche del Campus Giovani, con la giuria di studenti che consegnerà il Cariddino d’Oro. A tal proposito, vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a tutti, dall’Assessore Amata al Commissario Bonomo, per la fiducia accordatami, e naturalmente a tutti gli artisti che saranno presenti al Festival, dai mostri sacri del cinema, come Douglas, Scorsese e Deneuve, alla nostra Madrina e tutti i componenti della giuria internazionale”.

 

La madrina di questa edizione del Festival sarà Valeria Solarino, una tra le interpreti più raffinate del cinema e del teatro italiano contemporaneo. La giuria è presieduta da Da’Vine Joy Randolph, attrice premio Oscar, affiancata dalla costumista Sandy Powell, vincitrice di tre premi Oscar, Steven Gaydos, vicepresidente di Variety, e le attrici italiane Ilenia Pastorelli e Alessandra Mastronardi.

 

In occasione del suo 25° anniversario, il manifesto di questa edizione è dedicato proprio a uno dei film più iconici del cinema italiano contemporaneo, la pellicola di Giuseppe TornatoreMalèna con protagonista Monica Bellucci.

 

Il Festival quest’anno si articolerà in tre sezioni10 film nel Concorso Internazionale Lungometraggi13 film nel Fuori Concorso e 8 film tra gli Eventi Speciali al Teatro Antico.

 

In programma anche un panel, mercoledì 11 giugno alle ore 12:15, dal titolo: "Le Donne, non le Dive - Identità femminili tra forza e verità". Dopo i saluti iniziali di Sergio Bonomo, Commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia e dell’Onorevole Elvira Amata, Assessore per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo, Tiziana Rocca e Gianluca Pisacane modereranno l’incontro con Sarah FelberbaumDonatella Finocchiaro, Iris KnoblochLucrezia GuidoneAlessandra MastronardiIlenia PastorelliGiulia PerulliSandy PowellDa’Vine Joy RandolphChiara SbarigiaValeria Solarino e Nina Zilli.

 

Nel quadro della sua missione di promozione culturale, la Fondazione Taormina Arte Sicilia intende valorizzare il territorio non solo attraverso l’arte e il cinema, ma anche esaltando le eccellenze enogastronomiche locali. In quest’ottica, è nata una significativa partnership con l’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri FIC di Messina, il Centro di Formazione Professionale CIRS, coordinati dalla delegata provinciale Lady Chef Maria Carlotta Andreacchio che insieme alle numerose aziende che hanno omaggiato i loro prodotti, contribuirà a raccontare la ricchezza del patrimonio culinario siciliano. Un connubio tra cultura e gusto che rafforza il legame tra il Festival e il suo territorio, offrendo agli ospiti presenti un’esperienza autentica e multisensoriale.

 

La Fondazione Taormina Arte Sicilia ribadisce altresì con forza il proprio impegno nella valorizzazione dei giovani e delle loro potenzialità. In occasione del Taormina Film Festival 2025, numerose classi liceali del territorio, che fanno parte del progetto “Ciak Scuola Film Fest”, saranno coinvolte attivamente nel programma della manifestazione, attraverso percorsi di formazione, esperienze sul campo e attività a diretto contatto con il mondo del cinema e dell’organizzazione culturale. Un’iniziativa che mira a promuovere la crescita delle competenze, a favorire l’incontro tra scuola e mondo del lavoro, e a stimolare nuove opportunità di occupazione giovanile nei settori della cultura e della creatività.

 

Il Gruppo FS, Main Sponsor del festival, dedica un Intercity speciale, personalizzato con i volti delle grandi donne del cinema, al Taormina Film Festival, dal titolo, “Le Donne, non le Dive”. Il treno collegherà Roma e la Sicilia dal 5 giugno fino a settembre. A bordo, gli interni dei vagoni sono decorati con ulteriori scatti delle attrici e con i colori e le grafiche del festival, creando un'esperienza immersiva per i passeggeri.

 

In qualità di Main Sponsor, il brand di moda statunitense GUESS rafforza il proprio legame con il mondo del cinema e della cultura, portando il suo inconfondibile stile nel cuore di uno degli eventi cinematografici più importanti in Italia.

 

Tutti i premi per il Festival sono realizzati in esclusiva dal maestro orafo Gerardo Sacco, con l’estro e lo stile unico che lo contraddistinguono.

 

La Fondazione Taormina Arte Sicilia, da sempre attenta alla promozione e alla valorizzazione del territorio dove opera, in occasione della 71ª edizione del Taormina Film Festival, organizza e promuove la seconda edizione di “Una vetrina per il cinema”. Attraverso questo concorso si vuole raccontare, con l’allestimento di vetrine, bar, ristoranti e attività commerciali in genere, ciò che il cinema ha raccontato della Sicilia e di Taormina in particolare. Le migliori vetrine saranno premiate durante una delle serate del festival dall’attrice Ester Pantano.

 

media partner del Festival sono VarietyCiakCinecittà News, Vanity Fair, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia Gazzetta del Sud. 

 

Anche quest’anno è Giovanni Ventura Direttore Artistico per Wella a firmare gli hairstyle dei protagonisti che sfileranno sul red carpet, un parterre di celebrities, Premi Oscar e tantissimi volti noti del cinema italiano.

 

Il make-up artist Orazio Tomarchio con la sua Truccheria Cherie curerà tutti i make-up delle celebrities del festival presenti a Taormina.

 

Sponsor tecnico che ha curato gli arredi del 71° Taormina Film Festival, Mohd dal 1968 è una delle aziende leader in tutto il mondo nel settore arredo di lusso e design. Con sei showroom, e online su mohd.it, offre la migliore selezione del design internazionale e un esclusivo servizio di progettazione. Con un catalogo di più di 600 brand internazionali, esperienza e professionalità, Mohd segue progetti di design in tutto il mondo curandone ogni fase, dall’idea iniziale fino alla completa realizzazione.

 

A supportare il festival, Assovini Sicilia è l’associazione di vitivinicoltori siciliani che riunisce 101 aziende vitivinicole con l’obiettivo di promuovere il vino siciliano di qualità nel mondo.  Mariangela Cambria, presidente Assovini Sicilia, ha dichiarato: “Assovini Sicilia si impegna, sin dalla sua istituzione, a definire e sviluppare le strategie per promuovere il comparto vitivinicolo siciliano in Italia e nel mondo. La partnership con la Fondazione Taormina Arte rappresenta un esempio di sinergia vincente con l’obiettivo di valorizzare l’eccellenza siciliana e il brand Sicilia come terra di cultura, arte, natura”.

 

La giuria del Campus Giovani, che assegnerà il Cariddino d’Oro, è stata formata grazie alla collaborazione con la sezione regionale ANEC Sicilia. Un ringraziamento particolare è rivolto al Presidente Regionale di ANEC Sicilia, Paolo Signorelli, al Presidente di AGIS Sicilia, Egidio Bernava, al tutor della giuria per ANEC, Francesco De Luca, e al Segretario Regionale ANEC Sicilia, Deborah Sapienza.

 

Nella serata conclusiva della manifestazione verranno premiate le tre parole o espressioni candidate a "parola giovanile dell’anno" dai giovani e giovanissimi studenti siciliani coinvolti. L'iniziativa, lanciata e coordinata da Massimo Arcangeli, è realizzata in collaborazione con la Rete Nazionale dei Licei Classici (RNLC) ed è stata sposata dall’Accademia della Crusca, dalla trasmissione "Striscia la Notizia" e dalle case editrici Zanichelli e Mondadori Edu.

 

Il Taormina Film Festival ringrazia la SAC, gestore dell'aeroporto di Catania, e Fly Service per la preziosa collaborazione.

Sabato 28 giugno torna Cristina D'Avena feat Gem Boy al Kozel Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano)

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Sabato 28 giugno, il Kozel Carroponte di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, ospiterà un evento imperdibile: Cristina D’Avena accompagnata dai Gem Boy tornerà sul palco per una serata all’insegna della musica e del divertimento.

Un appuntamento ormai tradizionale che apre ufficialmente la stagione estiva. Un'occasione unica per far rivivere emozioni e ricordi a fan di tutte le età. “Cristina D'Avena feat Gem Boy Show” è molto più di un concerto, è uno show vero e proprio, un’esperienza collettiva dove si canta a squarciagola, si ride, ci si emoziona e si torna tutti un po' bambini.

Il sodalizio tra l'artista bolognese e il gruppo di Carletto è una collaborazione di lunga data che da anni attraversa tutta Italia riscuotendo un successo travolgente con tappe tutte sold out ovunque. Per l'occasione torna Andrea Poltronieri pronto ad impreziosire col suo immancabile sax i pezzi più iconici dell'artista più amata da tutte le generazioni.

Cristina D’Avena è  la regina indiscussa delle sigle televisive, ha iniziato la sua carriera a soli 3 anni e mezzo partecipando allo Zecchino d’Oro con 'Il valzer del moscerino', da allora ha interpretato oltre ottocento sigle di cartoni animati e pubblicato più di duecento album, durante la sua carriera ha venduto oltre sette milioni di copie. Nel 2016 Cristina è stata superospite al Festival di Sanremo, nel 2017 ha pubblicato l’album 'Duets, Tutti cantano Cristina', l'anno successivo ha pubblicato 'Duets Forever, Tutti cantano Cristina', in cui ha duettato con oltre 32 artisti della musica italiana, cantando i suoi più grandi successi con artisti del calibro di Loredana Berté, Patty Pravo Carmen Consoli, Ermal Meta e tanti altri. Nel 2022, in occasione dei quarantanni di carriera, ha pubblicato 'Cristina D'Avena 40, il sogno continua' che contiene tra gli altri duetti con Lorella Cuccarini e Cristiano Malgioglio.

Quest’anno Cristina D'Avena celebra 43 anni di carriera costellata di successi, con tante novità sempre in arrivo. Durante la serata, Cristina farà sognare il pubblico cantando le sigle dei cartoni animati che l’hanno resa uno dei personaggi più amati di sempre. Ad accompagnarla, la simpatia irriverente e irresistibile dei Gem Boy e il sax di Andrea Poltronieri per un’esperienza musicale travolgente e adatta ai bambini di tutte le età.

I biglietti per l’appuntamento del prossimo 28 giugno al Kozel Carroponte di Sesto San Giovanni organizzato da Shining Production sono disponibili su Ticketmaster, TicketOne e Mailticket.


FABRI FIBRA: da venerdì in digitale una nuova traccia inedita "STUPIDI" con Papa V e Nerissima Serpe

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Foto di Karim El Maktafi
Grafica a cura di Corrado Grilli, Outline Studio

Dopo il singolo CHE GUSTO C’E’”, attualmente tra i brani più suonati dalle radio italiane e ascoltati in streaming, è stata annunciata oggi una nuova traccia inedita che farà parte del prossimo album di FABRI FIBRA “MENTRE LOS ANGELES BRUCIA”, in uscita il 20 giugno.


Tra i 17 brani del disco ecco fare capolino oggi “STUPIDI” con Papa V e Nerissima Serpe, da venerdì 13 giugno in tutti gli store digitali.

Il pezzo, prodotto da Zef & Marz, è arrivato in un pomeriggio di studio dove al ritornello di Davide Petrella, Papa V e Nerissima Serpe hanno aggiunto un testo trap che viaggia tra i filtri instagram e il mercato dei social e la cronaca milanese della Gintoneria. 

MENTRE LOS ANGELES BRUCIA”, l’11mo album della carriera di Fibra, è già preordinabile in versione Cd (in uscita il 20 giugno) e in versione vinile e Cassetta (in uscita il 27 giugno). L’album (pubblicato da Epic Records/Sony Music Italy) sarà disponibile anche in tutte le piattaforme digitali ed è già sold out l’edizione doppio vinile. Tutte le informazioni sono disponibili a questo link: https://epic.lnk.to/MLAB.

 “Ho iniziato a lavorare a questo disco 2 anni fa a Santa Monica. Pietrino (Chef P) ed io abbiamo iniziato ad ascoltare alcune basi e a mettere insieme così il primo scheletro del nuovo lavoro - ha raccontato FABRI FIBRA - Ricordo che dovevo tornare in Italia ma una tempesta si era abbattuta sulla città e rimasi bloccato a LA per giorni.
Tra gennaio e febbraio di quest’anno mi sono chiuso in studio per chiudere l’album cercando, tra i tanti brani a cui avevo lavorato, di comporre il puzzle perfetto. Ascoltavo e riascoltavo le tracce in continuazione, chiuso nella mia bolla senza guardare cosa stava accadendo fuori dalla porta del mio studio.
Un giorno accendo la tv e vengo investito dalle notizie che arrivavano da Los Angeles e dalla voce di un servizio al telegiornale che dice: “Mentre Los Angeles Brucia è morto David Lynch”.
Mi sono reso conto di quanto le nostre vite siano ciniche ed egoriferite al punto che anche mentre una città brucia, un paese viene bombardato o si combatte una guerra in un posto lontano da noi nel mondo noi continuiamo ad andare avanti con la nostra solita vita, abitudinaria e al sicuro. Mi sono domandato: Mentre il mondo va a puttane, e ci succede qualunque cosa attorno, noi cosa facciamo?”

 

tra le tracce del nuovo album anche il primo singolo estratto “CHE GUSTO C’E’” che vede Fibra collaborare per la prima volta con Tredici Pietro presente anche nel video già on line https://www.youtube.com/watch?v=lhnN-bi-bT4 diretto come sempre da Cosimo Alemà e prodotto da Borotalco TV con la partecipazione, oltre che di Fabri Fibra e Tredici Pietro, di Alessandro Borghese, Alessandro Cattelan, Rose Villain, Gianluca Gazzoli, Michele Wad Caporosso, Danila Cattani, Danny Metal.

CHE GUSTO C’E’” (prodotto da Zef & Marz e scritto da Fibra, Davide Petrella e Zefè il perfetto esempio di come due generazioni diverse (quella di Fabri Fibra e quella di Tredici Pietro) siano riusciti a trovare nel rap un linguaggio comune, un linguaggio che è arrivato anche al pubblico non solo di fan e appassionati del genere.

Le canzoni del nuovo album troveranno sicuramente spazio nella scaletta del FESTIVAL TOUR 2025 che vedrà FABRI FIBRA tornare sul palco a più di due anni di distanza dall’ultimo live e fare tappa nei principali Festival estivi italiani. A queste date si aggiungono due appuntamenti unici: il 7 luglio al Circo Massimo di ROMA e il 30 settembre all’Unipol Forum di Milano.

 I biglietti sono già disponibili su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.  Per info: https://www.friendsandpartners.it/in-tour/fabri-fibra-festival-tour-2025

Questo il calendario aggiornato del tour prodotto e organizzato da Friends and Partners:

3 luglio            TRENTO                      Trento Live Fest                     DATA ZERO
7 luglio            ROMA                        Circo Massimo
10 luglio         BOLOGNA                  Sequoie Music Park
11 luglio         SERVIGLIANO (FM)    Nosound Fest
14 luglio         COLLEGNO (TO)         Flowers Festival
16 luglio         PIACENZA                   PIacenza SUmmer Cult
18 luglio         BERGAMO                  Nxt                 
23 luglio         ASSISI (PG)                 Riverock Festival
25 luglio         VILLAFRANCA (VR)     Villafranca Festival
26 luglio         ESTE (PD)                    Este Music Festival
29 luglio         MAJANO (UD)            Festival Di Majano
3 agosto          VIESTE (FG)                 Vieste summer Fest
7 agosto         ALGHERO (SS)            Alguer Summer Festival
10 agosto       PESCARA                    Zoo Music Fest
12 agosto       FOLLONICA (GR)        Parco Centrale          
13 agosto       FORTE DEI MARMI (LU) Villa Bertelli Live
16 agosto       TERMOLI (CB)             Arena del Mare 42°15°
18 agosto       BARLETTA (BT)           Oversound Music Festival
20 agosto        Agrigento                   Live Arena
21 agosto       CATANIA                    Sotto Il Vulcano Fest
23 agosto       ROCCELLA JONICA (RC) Roccella Summer Festival
29 agosto       CATTOLICA (RN)         Arena Della Regina
30 agosto       EMPOLI (FI)                Beat Festival                         
5 settembre   NAPOLI                       Ex Base Nato                         
30 settembre MILANO                     Unipol Forum

Emit, "bianco"è il nuovo singolo del cantautore lodigiano

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Su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy), il nuovo singolo di EMIT, alter ego musicale di Emanuele Conte.
"bianco", tutto minuscolo, è un nuovo e atteso capitolo che si aggiunge alla personalissima autobiografia musicale del cantautore di Lodi e che segue la pubblicazione di "bacio", singolo che  aveva segnato la fine dell'estate 2024. Oggi, invece, siamo qui,  all'inizio di quella del 2025, con questo nuovo pezzo che è anche un assaggio di un nuovo disco in uscita. "bianco"è un brano di una delicatezza sospesa data anche da sfumature lo-fi, costruisce un crescendo emotivo che colpisce, senza cedere mai alla tentazione di un pathos stucchevole, accompagna l’ascoltatore in un’introspezione intima: addentrandosi e descrivendo qualcosa che tutti hanno vissuto, almeno una volta. 

La scrittura musicale è nata con la chitarra, ma poi l'idea dell’arrangiamento si è sviluppata aggiungendo un synth microkorg e una drum machine roland tr-8s. Poi il basso e un arpeggio di chitarra acustica hanno dato il giusto groove al pezzo. La produzione è stata curata da Andrea De Carlo e Filippo Cornaglia, lavorando principalmente allo Studio Lab10 di Torino. Il basso è suonato da Matteo Giai. Il mix è di Andrea De Carlo e il master di Giovanni Versari.

bianco” è un pezzo onirico e voglio lasciare completamente libera interpretazione sui suoi significati, proprio come succede con un sogno le cui immagini non sappiamo esattamente da dove arrivino. Ho fatto sentire la canzone a un mio amico di Latina (dove sono cresciuto) e mi ha detto che le “montagne che cadono nel mare” gli hanno fatto pensare alle Isole Pontine. Quindi sono curioso di scoprire quali associazioni possono nascere da questo immaginario.
 

SCOPRI IL BRANO: https://bfan.link/bianco-2

prodotto e mixato da Filippo Cornaglia @feel_corn e Andrea De Carlo @dcrndr
presso lo studio Lab10 di Torino @lab10_studio
master di Giovanni Versari


 

I visual portano avanti il racconto della terra fantasy di Kissland iniziato con “bacio”, il singolo precedente. Le immagini sono divise in 3 fasi: creazione, transizione e sogno. La prima parte rappresenta la composizione del brano, ambientata di sera in casa con i tre strumenti protagonisti dell’arrangiamento (chitarra, synth e drum machine). Poi c’è la transizione, in una sorta di limbo fatto di luci a intermittenza che alternano il buio alla luce, come il passaggio dalla veglia al sonno. Infine il sogno, in un paesaggio di alta montagna fatto da chiazze di terra e lingue di neve. Una di queste macchie asciutte rappresenta simbolicamente la “casa in mezzo al bianco” menzionata nel testo.

Oltre al video ufficiale uscirà una specie di mini documentario che mostra la composizione del brano fino alla traccia completa, una sorta di preambolo al video e al brano stesso.


 

BIO:

Emit è lo pseudonimo di Emanuele Conte, ma è anche la sigla di un corso di laurea magistrale: Economics and Management of Innovation and Technology. Gli anni dell’università rappresentano un momento di decisioni e cambiamenti, in cui capisce che può usare la musica per creare connessioni e dare conforto agli altri. Una musica fatta di contrasti che convivono in armonia: i testi raccontano storie malinconiche, spesso approcciate in chiave sottilmente ironica. I brani si basano su groove spontanei ed espressivi, esplorando anche velleità lo-fi insieme alla sua chitarra, pur mantenendo un suono organico, vivo.

Negli anni, oltre ad un’intensa attività live, viaggia spesso in Italia e in Europa come busker, con particolari esiti nel Regno Unito, riuscendo ad essere ospite della BBC Radio di Liverpool. Nel 2019 vince il primo premio al concorso Special Stage di Officine Buone (con cui collabora facendo volontariato negli ospedali dal 2018) e nel 2022 arriva tra i quattro finalisti di Musicultura, esibendosi per due serate all’Arena Sferisterio di Macerata.

A giugno 2025 esce "bianco", il nuovo singolo che segue "bacio", pubblicato a settembre. 

https://www.instagram.com/emit_sound/

TENDHA, "EVERYTHING IS BETTER FOR ME" ha anche un video

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Dopo l'anteprima sul sito del Mei Meeting Degli Indipendenti, è disponibile anche su Youtube il video per "Everything is better for me", il nuovo video dei Tendha, estratto dal loro album di debutto.

Quello dei Tendha è un invito a liberare l'immaginazione e a riconnettersi con il bambino che è in noi: il loro è un disco che si trasforma in una riflessione sull'importanza dell'immaginazione nella nostra vita, passando i confini di genere, stratificandosi di influenze e suggestioni in un tempo di algoritmi ed etichette. L'album di debutto dei Tendha, dal titolo "Soap doesn't exist because it can't be told"è uscito venerdì 17 gennaio 2025, in distribuzione Believe Music Italy. 

<Lo sai che il sapone non esiste? Non esiste perché non lo puoi raccontare.>

 

Questa semplice affermazione di un bambino diventa il punto di partenza di un viaggio introspettivo che ci riporta all'infanzia e che ci invita a riscoprire la bellezza della creatività e la forza di sfidare le convenzioni. Attraverso sonorità ispirate alle colonne sonore dei videogiochi 8 bit, i Tendha ci invitano a liberare la nostra immaginazione che è la chiave per creare un mondo migliore, un pezzo alla volta. Un album che celebra la magia dell'infanzia, la bellezza dell'immaginazione e l'importanza di esprimere se stessi senza filtri. L'album dei Tendha è un invito a non soffocare la nostra capacità di sognare e di vedere oltre l'apparenza. I brani ci accompagnano in un percorso alla scoperta di un mondo dove tutto è possibile. La copertina di Giulia Di Bari incarna perfettamente questo spirito di libertà e creatività.

"Non facciamolo per guadagno ma facciamolo per dare vita a idee che se non espresse muoio con noi." un invito a non soffocare la nostra creatività e a condividere le nostre visioni con il mondo scoprendo la bellezza che nasce dalla libertà di espressione.

Video di Stefano Monti

un ringraziamento speciale
a Alessandro Monestiroli


SCOPRI IL DISCO: 
https://bfan.link/soap-doesn-t-exist-because-it-can-t-be-told

Giulia Vallisari, Mariano Ciotto Marcella Malacrida - voci/synth
Arturo Garra - clarinetto basso 
Fabrizio Carriero - batteria/synth

Registrato a Crono Sound Factory e al Il Guscio Recordings
Mixing: Fabrizio San Pietro e Stefano Iascone
Mastering: Eleven Mastering e Stefano Iascone
Artwork: Giulia Di Bari

BIO:

L’ispirazione artistica dei Tendha nasce dalla passione per le colonne sonore dei videogiochi 8 bit degli anni ’80/’90, originariamente create combinando non più di quattro strumenti virtuali contemporaneamente. Nei brani dei Tendha, quindi, le voci maschili e femminili si intrecciano con i suoni gravi del clarinetto basso, mentre l’accompagnamento pulsante della batteria e dei sintetizzatori fa da cornice alle diverse composizioni originali.

https://www.instagram.com/tendha.official/

SANGIOVANNI annuncia il nuovo singolo VERAMENTE

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Foto di Renato Lambo 

sangiovanni annuncia l’uscita del nuovo singolo veramente, disponibile dal 13 giugno in digitale e in rotazione radiofonica, per Sugar Music. Il brano è disponibile da ora in pre-save.

veramenteè il secondo brano che segna il nuovo capitolo nel percorso artistico di sangiovanni. Dopo averlo presentato in anteprima sul palco del Mi Ami Festival, torna a raccontarsi con autenticità e il suo stile distintivo. Scritto insieme ad Alessandro La Cava, Marco Spaggiari e Rocco Giovannoni, veramente si muove tra sonorità urban e ritmi dal respiro tropicale, ispirati a suggestioni calde e percussioni che evocano atmosfere estive e tribali. Il brano è nato durante un viaggio a Tenerife, un momento di pausa per sangiovanni, che ha trovato nelle vibrazioni calde dell’isola l’ispirazione per scrivere un brano dai ritmi trascinanti e travolgenti. 

veramente si apre con delle chitarre delicate, per poi esplodere in un beat incalzante che sfocia in un ritornello che cattura dal primo ascolto.  L’energia della produzione si fonde con una scrittura diretta e intensa, cifra stilistica della sensibilità narrativa di sangiovanni. Il testo di veramenteè una confessione che parla di mancanze e desideri inespressi tra leggerezza e profondità. “Non mi piace che devo mettermi il cuore in pace lasciarti andare via non vederti più” canta sangiovanni nel ritornello. La voce di sangiovanni, accompagnata da cori energici, amplifica l’atmosfera della canzone. veramenteè un’affermazione di identità, un grido sincero che rivendica la libertà di seguire il proprio ritmo. 

Il nuovo singolo arriva dopo luci allo xeno, brano pubblicato ad aprile e che ha segnato il ritorno ufficiale di sangiovanni sulla scena musicale. La canzone, presentata durante un’intima live session con i suoi fan, ha conquistato il pubblico grazie alla combinazione di sonorità elettro-pop e dance con un testo profondo e riflessivo.  

Cantautore veneto, sangiovanni fonde il pop contemporaneo con influenze urban e melodie leggere, trasformando la sua scrittura diretta in un racconto autentico delle emozioni. Con uno stile immediato e riconoscibile, riesce a unire freschezza e profondità, dando voce a una generazione in bilico tra sogni e fragilità.



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svegliaginevra, "Pessima idea"è il nuovo singolo

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svegliaginevra torna ad incantarci con la sua scrittura, a raccontare l'amore nelle diverse forme, a mettersi in gioco mostrando le sue fragilitàPessima idea è il nuovo singolo, disponibile in radio e in digitale dal 13 giugno per Nigiri e distribuito da Columbia Records/Sony Music Italy.

svegliaginevra sarà protagonista come opening act del concerto dei Pinguini Tattici Nucleari il 10 e 11 giugno a San Siro, presenterà il singolo in anteprima.

Un brano dolce amaro, fresco come una brezza estiva ma attraversato da una consapevolezza malinconica. Tra immagini sospese, come una casa in riva al mare che forse non arriverà mai, Pessima idea racconta quanto sia importante fermarsi, ascoltarsi e accettare che da un errore può nascere qualcosa di buono.
Lo specchio di un momento lucido, di quella fase in cui ti rendi conto che di idee sbagliate ce ne sono state più di una e ognuna di loro ha lasciato un segno.

"La canzone affronta riflessioni sparse sulla vita e sulla sua effimerità, di come in questo mondo così veloce a volte diventi necessario rallentare e soffermarsi un po' su quello che ci succede e su come lo viviamo, per capire che infondo da qualche pessima idea può sempre nascere qualcosa di buono."
svegliaginevra

svegliaginevra mescola malinconia e leggerezza con la delicatezza che contraddistingue la sua scrittura, in grado di cogliere le emozioni e le fragilità che ci rendono umani. 
 
 
Crediti
Autore: Ginevra Scognamiglio
Compositori: Ginevra Scognamiglio, Francesco Mattia Pisapia
Produttori: PAGA, effemmepi
Foto: Claudia Mazza

svegliaginevra è una cosa che ripeto spesso. 
Sarà che sono pigra, sarà che vivo in un mondo tutto mio tra le poesie più belle, i film d’amore, i sogni, le canzoni tristi e qualche riflessione post-cazzata sul perché mi ostini a non contare mai fino a 100 prima di parlare, prima di fare, prima di essere me stessa sempre anche quando sarebbe il caso di trattenersi. 
svegliaginevra me lo dice mia madre, me lo dicono i miei amici perché sono distratta la maggior parte delle volte e anche disordinata nei pensieri, nei piani e nella mia stanza. Faccio da sempre parte del ristretto gruppo di persone che hanno il talento di dimenticare le cose importanti come i compleanni e gli appuntamenti ma non le cose inutili come i nomi degli ex. 
svegliaginevra dunque lo spiego così, come un risveglio che avviene attraverso la musica e le parole. Le parole sono importanti perché ci aiutano a capire chi siamo e cosa abbiamo dentro. E' così che scrivere per me diventa l’auto-analisi necessaria alla sopravvivenza di ognuno di noi.  
svegliaginevra è la mia sveglia personale, non quella alle 7 del mattino ma quella della mia vita che mi salva sempre dai momenti peggiori, quando sembra che il mondo mi stia crollando addosso, quando sembra che le cose stiano andando dalla parte sbagliata, quando penso di essere io quella sbagliata. Svegliatevi con me ⏰"

BIO
svegliaginevra debutta nel maggio 2021 con Le tasche bucate di felicità, che contiene due brani selezionati da Netflix Italia e Netflix USA ed inseriti nelle tracklist della serie Summertime 2 (IT) - “Come fanno le onde” - e nel film From Scratch (USA) - “Elastico”. 
Il secondo album è Pensieri sparsi sulla tangenziale, uscito ad aprile 2022, contenente diversi feat tra cui Zero Assoluto, CMINI, cmqmartina e M.E.R.L.O.T. L'album contiene il singolo “Quello che volevi”scelto da CADENA SER - più grande network radio di Spagna - come migliore canzone internazionale del 2022Le tasche bucate di felicità Pensieri sparsi sulla tangenziale sono stati un grande successo totalizzando oltre 15 milioni di streaming su Spotify, oltre ad aver collezionato diverse copertine di playlist editoriali tra cui Indie Italia, Scuola Indie e Indie Triste.
svegliaginevra negli ultimi anni è stata in tour per oltre 30 date, impreziosite dall’opening dell’intero tour italiano nei teatri di Jack Savoretti, per Paolo Nutini al Fabrique di Milano e Alessandra Amoroso al Palazzo dello Sport di Roma - quest’ultimo grazie all’iniziativa Equal di Spotify - oltre a Frah Quintale e The Zen Circus, tra gli altri.
Stare con te è il primo singolo del 2023, pubblicato per Columbia Records/Sony Music Italy, seguito da La tua ragazza Gelatai. Il 27 ottobre il singolo American Wedding con l'artista finlandese Goldielocks. Il 17 novembre è uscito il nuovo album Nessun Dramma. Lo stesso novembre 2023 è stata nominata ambassador italiana di Spotify EQUAL. "Sul più bello", pubblicata il 19 luglio 2024, è la canzone originale scritta per l'omonima serie tv di Prime Video. Il 20 settembre, in collaborazione con Leo Gassmann, è uscito il singolo "A cosa serve l'estate".

ANNA: l'artista dei record annuncia il suo nuovo singolo "DÉSOLÉE"

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foto di Manuel Grazia

Dopo il successo senza precedenti dell’album “VERA BADDIE”, certificato 4 volte Platino, ANNA annuncia il suo ritorno con il nuovo singolo “Désolée”, in uscita su tutte le piattaforme digitali e in tutte le radio in Italia da venerdì 13 giugno.

 

Prodotto dal collaboratore MILES, “Désolée” è un pezzo club banger che strizza l’occhio al mondo del pop elettronico ed è pronto a lasciare il segno, come solo ANNA sa fare con la sua musica.

Non c’è nessuno che può domare una leonessa”, canta l’artista all’interno del pezzo e pronta a lanciare il suo messaggio di empowerment, ancora una volta.

 

“Non volevo fare il solito brano estivo con cassa dritta, ma volevo sperimentare altri stili. Con MILES è uscito questo brano che combina alla perfezione reggaeton e pop elettronico. Suona diverso da ciò che ho fatto in passato. In generale, non mi piace ripetere me stessa”, commenta l’artista.

 

ANNA è la protagonista indiscussa della scena musicale italiana degli ultimi anni: l’album best-seller “VERA BADDIE” è stato certificato 4xPlatino, ha superato le 320.000 copie vendute e staziona in classifica da oltre 48 settimane (FIMI/GFK). L’album è rimasto alla #1 per 9 settimane consecutive e dal progetto sono stati estratti ben 6 singoli: “BBE” con Lazza (2xPlatino), “30° C” (3xPlatino), “Tonight” (Oro), “Una tipa come me” (Oro), “TT LE GIRLZ” con Niky Savage (2xPlatino) e “Vieni dalla Baddie (interlude)” (Oro).

Inoltre, quasi tutte le tracce dell’album sono state certificate da FIMI/GFK: “Hello Kitty” (Platino), “I Love It” con Artie5ive (Platino), “Bikini” con Guè (Oro), “Chica Italiana” con Sfera Ebbasta (Oro) e “ABC” con ThaSup e Tony Boy (Oro).

 

ANNA è risultata l’artista femminile con più copie vendute del 2024 nella classifica ufficiale in Italia (FIMI/GFK). “VERA BADDIE” è stato l’album rimasto più a lungo alla prima posizione durante l’anno, il terzo più venduto in generale e il primo di un’artista donna. ANNA, inoltre, è l’artista femminile con più certificazioni FIMI del 2024 con oltre 2 milioni e 500 mila copie certificate.

 

È stata, inoltre, inserita nella lista stilata da Forbes fra i talenti Under 30 nel mondo dell'intrattenimento.

 

Premiata dalla testata Billboard Italia come “Donna dell’anno”, ANNA ha ricevuto il premio “Italy’s Global Woman of the Year” ai Billboard Women in Music Awards 2025 a Los Angeles, dove è salita sul palco accanto alle più grandi star dell’industria musicale mondiale come Doechii, JENNIE, Gracie Abrams e Meghan Trainor.

 

In attesa di intraprendere il suo primo tour nei palazzetti già praticamente sold-out il prossimo autunno, ANNA ha annunciato le date del VB SUMMER TOUR 2025 – prodotto e realizzato da Vivo Concerti – che la vedrà protagonista dei principali festival estivi. Il tour estivo partirà il 5 luglio da Codroipo (UD) con una tappa a Villa Manin, per poi proseguire il 13 luglio a Genova all’Altraonda Festival, il 15 luglio a Legnano (MI) al Rugby Sound Festival, il 17 luglio a Francavilla al Mare (CH) allo Shock Wave Festival, il 2 agosto a Riccione (RN) al Versus Festival, il 4 agosto a Diamante (CS) al Tirreno Festival, il 5 agosto a Roccella Jonica (RC) al Roccella Summer Festival, il 7 agosto a Catania (CT) al Wave Summer Music, il 9 agosto a Cinquale (MS) al Vibe Festival, l’11 agosto a Gallipoli (LE) al Raffo Parco Gondar, il 13 agosto a Ostuni (BR) allo Iod Fest, il 15 agosto a Olbia (SS) al Red Valley Festival, il 22 agosto a Romano D’Ezzelino (VI) all’Ama Music Festival, per poi concludersi il 24 agosto a Campobasso (CB) al Campobasso Summer Festival.

 

Dopo il VB Summer Tour, quest’autunno ANNA si esibirà nel suo primo tour nei Palasport, già praticamente sold-out e prodotto e realizzato da NEXT SHOW e Vivo Concerti, che partirà il 16 novembre da Mantova (PalaUnical, data sold out) e farà tappa a Milano (Unipol Forum) con tre concerti il 22, il 23 e il 24 novembre, a Bologna (Unipol Arena) il 26 novembre, a Firenze (Mandela Forum) il 28 novembre, a Napoli (Palapartenope) il 30 novembre, a Roma (Palazzo dello Sport) il 2 dicembre, a Padova (Kioene Arena, data sold out) il 4 dicembre, per poi concludersi a Torino (Inalpi Arena) il 6 dicembre. 

 

ANNA - CALENDARIO DATE LIVE:

 

VB SUMMER TOUR 2025

Sabato 5 Luglio 2025 – Codroipo (UD), Villa Manin

Domenica 13 Luglio 2025 – Genova, Altraonda Festival

Martedì 15 Luglio 2025 – Legnano (MI), Rugby Sound Festival

Giovedì 17 Luglio 2025 – Francavilla Al Mare (CH), Shock Wave Festival

Sabato 2 Agosto 2025 – Riccione (RN), Versus Festival

Lunedì 4 Agosto 2025 – Diamante (CS), Tirreno Festival

Martedì 5 Agosto 2025 – Roccella Jonica (RC), Roccella Summer Festival

Giovedì 7 Agosto 2025 – Catania, Wave Summer Music

Sabato 9 Agosto 2025 – Cinquale (MS), Vibe Festival

Lunedì 11 Agosto 2025 – Gallipoli (LE), Raffo Parco Gondar

Mercoledì 13 Agosto 2025 – Ostuni (BR), Iod Fest

Venerdì 15 Agosto 2025 – Olbia (SS), Red Valley Festival

Venerdì 22 Agosto 2025 – Romano D'Ezzelino (VI), Ama Music Festival

Domenica 24 Agosto 2025 – Campobasso, Campobasso Summer Festival

 

VERA BADDIE TOUR NEI PALAZZETTI

Domenica 16 novembre 2025 – Mantova, PalaUnical - DATA ZERO! SOLD OUT

Sabato 22 novembre 2025 – Milano, Unipol Forum - SOLD OUT

Domenica 23 novembre 2025 – Milano, Unipol Forum - SOLD OUT

Lunedì 24 novembre 2025 – Milano, Unipol Forum - SOLD OUT

Mercoledì 26 novembre 2025 – Bologna, Unipol Arena

Venerdì 28 novembre 2025 – Firenze, Mandela Forum - SOLD OUT

Domenica 30 novembre 2025 – Napoli, Palapartenope

Martedì 2 dicembre 2025 – Roma, Palazzo dello Sport - SOLD OUT

Giovedì 4 dicembre 2025 – Padova, Kioene Arena - SOLD OUT

Sabato 6 dicembre 2025 – Torino, Inalpi Arena - SOLD OUT

Sicurezza sul lavoro: micro e piccole imprese al centro del dibattito. Dal Campidoglio un appello condiviso per una nuova cultura della prevenzione

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È partito dal Campidoglio un messaggio forte e chiaro: la battaglia per la sicurezza sul lavoro si vince (o si perde) nelle micro e piccole imprese, cuore pulsante del tessuto produttivo italiano, solo se ognuno fa la propria parte. Il convegno “Medie, piccole e microimprese a confronto per una sicurezza sul lavoro più efficace”, promosso da AIC, con la Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP e ANPIT, patrocinato dall’Assemblea Capitolina, ha riunito istituzioni, professionisti e rappresentanti delle imprese per una riflessione congiunta su uno dei temi più urgenti del mondo del lavoro.

 

Dal Senato è arrivata la voce autorevole e competente in materia del presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Tino Magni, che ha evidenziato: “La sicurezza non può più essere considerata un costo. Serve un’azione culturale profonda su tutto il mondo del lavoro, soprattutto in agricoltura e in fabbrica, e politiche che premino le imprese virtuose e penalizzino chi non rispetta le regole. Intelligenza artificiale e tracciabilità possono diventare strumenti fondamentali anche per prevenire gli incidenti, non solo per contrastare lo sfruttamento”.

 

L'On. Rizzetto, presidente della 11ª Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera aggiunge “E' necessario affrontare il tema della sicurezza sul lavoro con strategie innovative e l'obiettivo di creare un sistema molto partecipativo. E' necessario che tutti i soggetti coinvolti, non solo condividano le regole, ma che cooperino con senso di responsabilità. Per questo la legge votata per la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa è fondamentale. Serve applicare una promozione della cultura della prevenzione. In tutte le scuole di ordine e grado si andrà ad affrontare la cultura della sicurezza. Con testimonial. Per renderlo un momento esperienziale”.

 

Il 90% degli infortuni si verifica in aziende con meno di 10 dipendenti – ha ricordato il prof. Michele Lepore – ed è lì che dobbiamo concentrare gli sforzi, con strumenti concreti e personalizzati. Come la nuova app presentata oggi, pensata per aiutare i piccoli imprenditori a gestire la sicurezza in modo semplice ed efficace.”

 

Non si è trattato di un incontro formale, ma di un confronto reale, con dati, esperienze e proposte. La presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli ha parlato di “emergenza quotidiana” e ha lanciato un appello al “sistema Paese, perché solo un impegno condiviso può trasformare la prevenzione da principio astratto a pratica quotidiana”.

 

Federico Iadicicco, presidente nazionale di ANPIT, ha sottolineato l’impegno dell’associazione “nel promuovere la cultura della sicurezza come valore, non come obbligo”, mentre Massimiliano Scorza (ANPIT Latina) ha ribadito l’importanza della formazione esperienziale, “capace di generare consapevolezza reale anche nelle imprese con meno risorse”.

Un’attenzione particolare è stata riservata al settore agricolo, che è tra quelli più a rischio: Anna La Rocca, responsabile studi e legislazione di AIC, ha ricordato che “Nel 2024 si sono registrati oltre 24.000 infortuni in agricoltura, con picchi nei ribaltamenti di trattori e cadute dall’alto. La fascia più colpita è quella tra i 44 e i 64 anni, e i lavoratori stranieri rappresentano il 20,8% degli incidenti”. Nonostante una lieve flessione delle denunce, il quadro resta critico. “L’INAIL ha stanziato 357,5 milioni di euro per la sicurezza agricola negli ultimi cinque anni: è il momento di trasformare quegli investimenti in risultati concreti.”

Per Luciano Guglielmetti di AIC Lazio “serve un intervento deciso sul rafforzamento dell’iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, il sistema volontario di accreditamento istituito con decreto nel 2015 e gestito dall’Inps che raccoglie le imprese agricole rispettose della legalità, della legalità contributiva e contrattuale, della sicurezza sul lavoro e prive di condanne per reati legati allo sfruttamento della manodopera, a cui ha aderito solo il 3% delle imprese agricole iscritte al Registro delle Camere di Commercio. Tale attività verrà svolta attraverso l’introduzione di forme di premialità fiscale e contributiva e il riconoscimento della qualifica di ‘azienda etica’: ciò renderebbe economicamente vantaggiosa la legalità e rafforzerebbe il valore sociale delle aziende che promuovono una filiera equa e sicura”.

Un messaggio condiviso anche da Giuseppe Di Terlizzi (Federazione TSRM e PSTRP), che ha proposto il potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL e l’introduzione di criteri minimi per la qualifica dei consulenti sulla sicurezza il cui ruolo diventa pregnante e fattivo nell’azione di contrasto ma anche di supporto delle piccole imprese”.

Antonella Milieni, intervenuta nel panel dedicato alla percezione del rischio in rappresentanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ha ribadito che “la sicurezza non è solo dovere morale, ma leva per migliorare produttività e sostenibilità sociale e il ruolo dell’INL non vuole essere soltanto repressivo e punitivo ma di confronto e di supporto. 

Guglielmo Loy, presidente Civ Inail, così commenta.

È fondamentale aumentare il livello di sensibilizzazione e intensificare le attività per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Raggiungere i più di 3,5 milioni di luoghi di lavoropresenti in Italia è una sfida imprescindibile per garantire misure realmente efficaci, soprattutto nelle microimprese, dove il rischio infortunistico è spesso più alto. Strumenti come informazione, formazione e incentivi devono diventare prioritari, e l’INAIL può – e deve – metterli in campo con un investimento significativo, capace di incidere concretamente sulla cultura della sicurezza”.


A tale proposito un rilevante contributo alla realizzazione della tutela delle condizioni e dei rapporti di lavoro - attraverso iniziative di promozione della cultura della legalità - è stato affidato ad incontri presso enti, datori di lavoro ed associazioni e tale attività è stata incrementata rispetto all'anno precedente. Nel corso del 2024, infatti, sono stati realizzati 955 incontri (753 nel 2023 - incremento del 27%) mirati ad illustrare le principali novità normative ed interpretative, con approfondimento anche di rilevanti questioni aventi carattere generale, connesse ai profili operativi in materia di lavoro e legislazione sociale. Un’attività che ha raggiunto 79.883 destinatari (+44% rispetto al dato del 2023).

 

Dal convegno è emersa una richiesta unanime: serve una governance più efficace, formazione di qualità adeguata anche alle esigenze e peculiarità delle piccole e piccolissime imprese, valorizzazione dei professionisti della prevenzione e strumenti innovativi per proteggere chi lavora. Da oggi, con un manifesto condiviso di buone pratiche, l’obiettivo è chiaro: trasformare ogni impresa, anche la più piccola, in un luogo sicuro, consapevole e umano. Tutti.

LYSA, "Ricordo Nostalgia"è il 1° EP tra romanticismo e introspezione, nostalgia e desiderio

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Ricordo Nostalgia è il primo EP di LYSA, disponibile da venerdì 13 giugno per Nigiri / Sony Music Italy. 

Anticipato dal singolo 2Sconosciuti, il nuovo progetto di Lysa si distingue per un sound fresco ed eterogeneo, che strizza l’occhio agli anni 2000. La focus track “IO E TE” è un brano uptempo, in cui una chitarra arpeggiata apre la strada alla voce delicata di Lysa. Con la vena malinconica che la contraddistingue, l’artista esplora il tema dei primi e dei nuovi amori, intrecciando ricordi di infanzia e suggestioni romantiche

Cresciuta in Germania, Lysa attinge alla sua esperienza personale per costruire un immaginario ispirato all’estetica “Y2K” e alle sonorità pop americane di quegli anni. “Ricordo Nostalgia” incarna perfettamente questa visione: un pop Gen Z d’impatto, che dietro la ritmica spensierata cela una riflessione più profonda sulla memoria, sull’amore e sulla vita volutamente romanticizzata, da sempre il tratto distintivo della penna di Lysa. Il risultato è un primo EP che fonde romanticismo ed introspezione, nostalgia e desiderio, restituendo il racconto autentico di una principessa glamour, che ci guida nel suo universo cinematografico, pieno di immagini vivide e riferimenti culturali, che diventa la colonna sonora delle nostre vite sentimentali.


CREDITI
Scritto da: Lisa Gambatese
Composto da: Lisa Gambatese, Elia D'Ovidio
Prodotto da: elia.wave
Etichetta: Nigiri
Distribuzione: Sony Music Italy

BIO
Lysa, nome all'anagrafe Lisa Gambatese, è nata in Germania da una famiglia di origini italo/polacche. Fin da bambina si appassiona alla musica, ispirata dal nonno che la incoraggia a cantare. A 7 anni si trasferisce in Italia, dove assimila la cultura e la lingua italiane, ascoltando artisti come Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Jovanotti. Contemporaneamente inizia a studiare canto e recitazione, proseguendo il suo percorso musicale fino al diploma.
Finiti gli studi, all’età di 19 anni, si trasferisce a Milano per inseguire il sogno artistico.
Nel 2021 partecipa alla 15esima edizione di X Factor, arrivando fino ai Boot Camp, dove colpisce l’attenzione dei giudici con l’inedito “Alaska”, brano dedicato al nonno e che ad oggi conta oltre settecento mila streams su Spotify. Nel 2023 partecipa a Musicultura; è tra i 10 finalisti di Genova per Voi; suona sul palco dell’RDS Summer Festival di Barletta e a Roma vince la sezione musica del Myllennium Awards con il brano “Canzone”. Nel 2024 firma un contratto con l’etichetta indipendente Nigiri e si prepara a pubblicare nuova musica.
Influenzata dalla wave hippie anni ’60, dal sound americano degli anni ’90 e da artisti come Lana Del Rey, Coldplay, Tom Odell, Daughters e 1975, Lysa si definisce una songwriter sadcore e con la sua musica, dalle note malinconiche, ambisce ad essere la colonna sonora di una vita romantica.

CELIACHIA E SALUTE MENTALE IN ETÀ PEDIATRICA: DALLA DIAGNOSI ALLA GESTIONE DELLA PATOLOGIA. L'INTERVENTO DI ADELIA LUCATTINI

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Intervista di Marialuisa Roscino

La celiachia è una malattia cronica che richiede una rigorosa aderenza a una dieta priva di glutine per tutta la vita. Questo, può comportare un impatto significativo anche a livello psicologico sui bambini e sulle loro famiglie. La diagnosi può essere un momento di preoccupazione per i genitori e, a seconda dell'età, anche per il bambino. Possono così, sorgere domande, sentimenti di perdita per l'idea di un'infanzia "normale" per il loro bambino, dovendo rinunciare a certi cibi e abitudini e un senso di incertezza per il futuro dei propri figli. L'accettazione della diagnosi e delle sue implicazioni può richiedere tempo. In questa intervista, insieme alla Dott.ssa Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana ed Esperta di bambini e adolescenti, scopriamo invece, come è possibile affrontare con serenità la gestione della celiachia nell'infanzia e lungo l'arco di tutta la vita.

Dott.ssa Lucattini, a che età, possono manifestarsi generalmente le prime manifestazioni della celiachia nei bambini?

La celiachia è una malattia autoimmune, il sistema immunitario reagisce al glutine, una proteina presente in alcuni cereali come grano, orzo, segale e farro. Il sistema immunitario reagisce al glutine danneggiando la mucosa dell’intestino tenue. Questo provoca infiammazione, malassorbimento dei nutrienti e vari sintomi. Le prime manifestazioni cliniche della celiachia nei bambini possono comparire già tra i 6 mesi e i 2 anni di età, cioè dopo l’introduzione del glutine nell’alimentazione, solitamente attraverso pappe, farine o pane. In questa fase, il sistema immunitario del bambino può iniziare a reagire in modo anomalo al glutine, scatenando la risposta autoimmune tipica della celiachia. I sintomi classici della celiachia si verificano in una minoranza di pazienti celiaci, mentre i bambini più grandi presentano sintomi minimi o atipici. I test sierologici per la celiachia devono essere eseguiti nei pazienti con diarrea cronica o intermittente inspiegabile, ritardo della crescita, perdita di peso, nausea, vomito, dolore addominale cronico, distensione addominale, stipsi cronica, stomatite aftosa ricorrente e aumento anomalo degli enzimi epatici.

Ritiene siano aumentati i casi di celiachia dei bambini negli ultimi anni?

Si stima che la prevalenza della celiachia nella popolazione generale sia pari all'1% a livello mondiale. La sua prevalenza varia a seconda delle variazioni geografiche ed etniche. La prevalenza della celiachia è aumentata significativamente negli ultimi trent’anni grazie alla maggiore conoscenza e consapevolezza dei medici e all'uso diffuso di test diagnostici altamente sensibili e specifici per la celiachia. Nonostante la maggiore consapevolezza e conoscenza della celiachia, si stima che circa il 95% dei pazienti celiaci non riceva ancora una diagnosi. Studi recenti indicano che il numero di casi clinicamente diagnosticati è aumentato negli ultimi decenni, in Italia vi è un'elevata prevalenza, l’1,65% tra i bambini in Italia, colpisce più frequentemente le femmine ed è più frequente nel Sud Italia.

Quali sono a Suo avviso, i segnali a cui prestare attenzione?

I sintomi classici nei bambini piccoli includono: diarrea cronica, scarso accrescimento (bassa statura, scarso aumento di peso), addome gonfio, irritabilità e insonnia, perdita di appetito. Tuttavia, sempre più frequentemente la celiachia si presenta in forme non classiche o atipiche, anche in età scolare o adolescenziale, con sintomi come anemia da carenza di ferro, dolori addominali ricorrenti, stitichezza, mal di testa, problemi di crescita lievi o isolati, disturbi dell’umore o del comportamento dovuti alla sofferenza protratta per i dolori fisici cronici. Oggigiorno la celiachia è considerata una malattia sistemica che può causare ritardo della crescita, bassa statura, pubertà ritardata, ipoplasia dello smalto dentale, osteopenia/osteoporosi, anemia sideropenica (da carenza di ferro), stomatite ricorrente, dermatite erpetiforme, artralgia/artrite anche nella popolazione pediatrica con celiachia. Inoltre, i pazienti con celiachia possono presentare un'ampia gamma di sintomi neurologici come mal di testa, parestesia, neuroinfiammazione, ed anche disturbi psicologici come fobia, ansia e depressione.

Può esserci, in particolare, una correlazione tra disturbi alimentari e celiachia?

La relazione tra celiachia e disturbi alimentari sembra essere bidirezionale. Nei bambini con sintomi celiaci non diagnosticati, mangiare può causare dolore addominale, gonfiore e diarrea, insonnia, tutti fattori che possono portare a un rapporto problematico con il cibo, per la paura di stare male. A complicare ulteriormente la relazione c'è il fatto che l'anoressia nervosa e la celiachia condividono molte somiglianze, tra cui sintomi gastrointestinali e perdita di peso potenzialmente fatale. I risultati di una ricerca pubblicata su  Psychiatric Times (2025) hanno mostrato che i pazienti con celiachia avevano un rischio aumentato di 1,48 per l'anoressia nervosa anche nell’infanzia. Anche i dati sulla bulimia mostrano una potenziale correlazione, infatti, nei pazienti con celiachia, l'incidenza della bulimia nervosa è di poco superiore al 7%. Vale anche la pena considerare la complessità del trattamento della celiachia in un piccolo paziente che stia già limitando l'assunzione di cibo. Importante, a riguardo, la consultazione di una equipe multidisciplinare che prenda in carico in toto il bambino con la sua patologia, fisica e psicologica.

 

La celiachia può incidere anche sulla qualità del sonno dei bambini?

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine (2023), i disturbi del sonno sono più frequenti nei pazienti con celiachia non trattati e tendono a migliorare con l'introduzione di una dieta senza glutine, indipendentemente dai sintomi gastrointestinali. Ciò suggerisce che esiste una relazione tra celiachia e disturbi del sonno che però possono persistere anche se i bambini fanno una dieta rigidamente senza glutine. Questo per varie ragioni, la celiachia è comunque una malattia infiammatoria sistemica per cui i bambini hanno reflusso e mal di stomaco. Inoltre, è ancora troppo sottovalutata la contaminazione del cibo. È noto che la farina vola e si deposita sui cibi, oltre a ciò, è indispensabile un lavaggio accuratissimo di pentole, stoviglie e posate, non solo a casa, ma anche a scuola e dagli amici.

Quanto è importante il sonno per i bambini?

Il sonno è fondamentale per la salute fisica e mentale dei bambini. Buone abitudini del sonno sono legate ad un buon funzionamento mentale, a migliori risultati scolastici, ad una migliore regolazione emotiva e della qualità della vita. Al contrario, durate del sonno più brevi sono state associate a esiti negativi per la salute fisica e mentale. Poiché la perdita di sonno è associata a un'ampia gamma di difficoltà e problemi in molti ambiti della vita, il suo impatto negativo può avere conseguenze molto serie nei bambini con patologie croniche. Il riconoscimento precoce di questi problemi può evitare le conseguenze negative e migliorare la qualità della vita dei bambini celiaci.

In questi casi, la celiachia può portare ansia e depressione nei bambini? Quali sono, in particolare, i fattori psicologici da non sottovalutare?

I risultati di una ricerca pubblicata su Psychiatric Times (2025) hanno dimostrato che nel 39% dei bambini con celiachia, confermata da biopsia, hanno mostrato livelli preoccupanti di ansia e depressione. La letteratura scientifica ha rilevato che i pazienti con celiachia hanno un rischio 2,26 volte maggiore di soffrire di ansia e un rischio 3,36 volte maggiore di sviluppare depressione. Depressione e ansia sono conseguenze della sofferenza fisica, dell’attenzione a consumare cibi senza glutine fin da piccoli, delle difficoltà di convivere con i sintomi fisici celiachia, di fatto una manifestazione psicologica profonda della condizione stessa. I risultati sul disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) non sono così solidi come quelli relativi a depressione e ansia, anche se la depressione nell’infanzia spesso si presenta come agitazione psicomotoria con anche difficoltà di attenzione.

Secondo le Linee Guida internazionali, qual è l’iter diagnostico più indicato per affrontare la malattia?

Secondo le Linee Guida ESPGHAN 2024, l’iter diagnostico della celiachia nei bambini è strutturato per essere accurato ma il meno invasivo possibile. Innanzitutto, i sintomi presentati dal bambino devono rientrare in quelli noti per la celiachia. Le analisi del sangue sono significative se: vi sono valori elevati di anticorpi anti-transglutaminasi IgA (tTGA) superiori a dieci volte il valore normale; se vi è positività degli anticorpi anti-endomisio (EMA) in un secondo prelievo. Geneticamente, la presenza del gene HLA-DQ2 o DQ8 (che conferma predisposizione genetica). Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, non è necessario eseguire una biopsia intestinale, altrimenti si rende (colonscopia in sedazione, il bambino deve essere addormentato).

Perché può essere importante il supporto psicoanalitico nella gestione della celiachia?

La psicoterapia psicoanalitica e l’analisi possono svolgere un ruolo prezioso nella gestione della celiachia, soprattutto nei bambini e ragazzi che vivono la malattia con disagio emotivo, conflittualità interna o difficoltà di adattamento sociale. La celiachia, infatti, non è solo una malattia intestinale, ma può diventare un elemento centrale nella costruzione dell’identità del bambino, del suo rapporto con il corpo, con gli altri e con le regole. Poiché i bambini celiaci sviluppano un’ansia anticipatoria, un sentimento di vergogna e un evitamento, la psicoterapia psicoanalitica consente di lavorare su questi vissuti e sulla possibilità di integrare il limite senza esserne definiti. La psicoterapia aiuta il bambino e la famiglia a rielaborare la malattia non come colpa o punizione, ma come parte della propria storia. Può anche sostenere i genitori, spesso preoccupati o incerti su come parlare della malattia senza trasmettere ansie e paure. Inoltre, può aiutare nella vita sociale, a scuola e con gli amici, poiché il bambino può sentirsi escluso, diverso o limitato (ad es. durante le merende, le feste, le gite). Un percorso psicoterapeutico può aiutarlo a sentire l’appartenenza al gruppo senza rinnegare la propria condizione, sviluppando così capacità di resilienza e aumentando l’autostima. La gestione della celiachia, una volta comprese le indicazioni e le regole, diventa una routine, vissuta con serenità.

Quali consigli si sente di dare ai genitori di bambini con celiachia?

-Se si nota qualcosa che non va, anche piccoli cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico, nel benessere quotidiano e nel sonno, vale la pena parlarne con il pediatra e valutare la possibilità di fare esami specifici per la celiachia;

-Importante: non iniziare mai una dieta senza glutine “di prova” prima della diagnosi. La dieta può falsare gli esami e ritardare la diagnosi corretta. La dieta deve iniziare, in caso, solo su indicazione precisa da parte del medico;

- Essere un riferimento sicuro, senza paura e senza vergogna, capace di accompagnare il proprio figlio nell’accettazione e nella gestione della sua unicità;

-Aiutare i propri figli ad un’educazione alimentare specifica, rendendoli partecipi attivamente e Insegnando gradualmente le regole della dieta senza glutine, in modo giocoso per i più piccoli e più informativo per i più grandi;

-Come in tutte le malattie croniche, i bambini celiaci hanno necessità di essere accompagnati nella loro crescita da una psicoterapia psicoanalitica o un’analisi, che talvolta prosegue anche durante l’adolescenza quando iniziano ad uscire con gli amici;

-Sapere che i bambini con celiachia, se seguono un’alimentazione senza glutine come da prassi medica, e sono ben seguiti e sostenuti psicologicamente, crescono sani, attivi, sereni, pienamente inseriti nella vita sociale e con ottimi risultati scolastici.

Musei Capitolini, la mostra "Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma"

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Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma” è il primo appuntamento con Campidoglio crocevia di culture”una nuova serie di esposizioni curate dalla Sovraintendenza Capitolina, dedicate a personaggi, popoli ed eventi internazionali che videro protagonista il Campidoglio, da sempre luogo-simbolo dell'Urbe. 

Roma ha ospitato per lunghi anni la corte polacca della regina vedova Maria Casimira Sobieska, giunta per celebrare il Giubileo del 1700 e poi rimasta nella città per quasi 15 anni. Oggi, dopo oltre 300 anni, ancora una volta in occasione di un Giubileo, “torna a Roma” come protagonista della mostra che racconta la famiglia reale polacca dei Sobieski e il loro rapporto con la città. 

 

L’esposizione sarà ospitata dall’11 giugno al 21 settembre 2025 ai Musei Capitolini, nelle sale al terzo piano di Palazzo Caffarelli. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla CulturaSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell'Ambasciata di Polonia, dell'Istituto Polacco di Roma e dell'Accademia Polacca delle Scienze a Roma, la mostra è realizzata in collaborazione con l'Università di Varsavia e la sua Cattedra di Archeologia, e vede come partner l'Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale Polacco all'Estero Polonika e il Museo del Palazzo Reale di Jan III Sobieski a Wilanów.

A cura di Francesca Ceci, Jerzy Miziołek con Francesca De Caprio.

Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo edito da l’‘Erma di Bretschneider’ con la Cattedra di Archeologia dell’Università di Varsavia.

 

Maria Casimira de la Grange d’Arquien (1641-1716), francese di nascita, fu moglie di re Giovanni (Jan) III Sobieski di Polonia, che il 12 settembre 1683 fermò a Vienna l’avanzata ottomana. Alla morte del marito la vedova preferì recarsi a Roma, anche per sfuggire alle pericolose battaglie di successione al trono. La presenza della famiglia reale polacca, ricevuta con tutti gli onori dal Papa e dalla nobiltà, sollevò sempre un grande interesse misto a curiosità per le vicende che la videro protagonista. Inoltre, profonda fu l'influenza esercitata sulla vita culturale romana dalla regina, annoverata nell’Accademia dell’Arcadia e patrona di importanti eventi musicali e lirici nella sua corte a Palazzetto Zuccari, in piazza Trinità dei Monti.

 

Un’altra regina della famiglia Sobieski visse e morì a Roma: si tratta della nipote Maria Clementina, che sposò il pretendente cattolico al trono d’Inghilterra Giacomo III Stuart. La coppia trascorse l’esilio romano sotto la protezione dei pontefici e partecipando attivamente alla vita culturale romana.

 

Numerose sono le testimonianze monumentali a Roma della famiglia Sobieski, dirette o indirette, conservate in chiese, palazzi e musei, tali da tracciare un vero e proprio itinerario sobiesciano: partendo dai Musei Capitolini, tocca numerose chiese tra cui, a titolo d’esempio, il monumento funerario del principe Alessandro Sobieski nella Chiesa dei Cappuccini a via Veneto o la Basilica Vaticana dove si trova lo splendido cenotafio dedicato a Maria Clementina Sobieska, il cui cuore è invece conservato in un’urna marmorea nella Basilica dei SS. Apostoli. Ancora, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a piazza della Repubblica sono collocate, all’interno della monumentale Meridiana Clementina, due placchette metalliche che ricordano la battaglia di Vienna, mentre la chiesa di San Luigi dei Francesi ospita il monumento funerario del padre di Maria Casimira, il longevo cardinale Henri de la Grange d’Arquien. Infine, in piazza Trinità dei Monti, si può ammirare un leggiadro portichetto fatto erigere da Maria Casimira e decorato con lo scudo polacco con le insegne dei regi coniugi.

 

Accanto a queste tracce disseminate sul territorio, la mostra Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma” propone una preziosa selezione di circa 60 opere, alcune esposte per la prima volta, di quadri, stampe, volumi, sculture, epigrafi e anche un busto d’armatura ussara. Le opere sono corredate da un video di presentazione e una teca con alcuni recenti volumi in italiano, dedicati alla famiglia reale a Roma.

 

Il percorso espositivo si snoda attraverso 5 sezioni. Dopo un’introduzione (prima sezione, dal titolo Una regina a Roma. Maria Casimira e la famiglia Sobieski nell’Urbe) dedicata alla presentazione dei protagonisti della mostra, nella quale spiccano alcuni inediti dipinti che li raffigurano, la successiva sala (seconda sezione, dal titolo I reali Sobieski a Roma: la vita e la morte) offre al visitatore una serie di opere che testimoniano la presenza romana di Maria Casimira e della sua famiglia, con interessanti stampe dedicate anche alle fastose celebrazioni funebri romane in onore di Giovanni III e del figlio Alessandro.

Si entra quindi in un suggestivo ambiente (terza sezione, dal titolo La regina e l’amore per l’arte: l’Accademia dell’Arcadia, il teatro, la musica), caratterizzato da una volta che riproduce l’affresco della cappella realizzata da Maria Casimira a Palazzetto Zuccari, con la colomba dello Spirito Santo e i monogrammi coronati della regina. Nella stessa sezione si accenna poi alla sua presenza nell’Accademia dell’Arcadia, prima donna ad essere annoverata tra i suoi membri, e sono esposti degli interessanti acquerelli moderni del Museo di Roma che raffigurano l’Arcadia così come oggi si presenta e il celebre Palazzetto Zuccari con il suo portichetto coronato dallo stemma di Polonia.

Quindi, guidati da una musica settecentesca, si passa nelle sale (quarta sezione, dal titolo Una regina senza regno: Maria Clementina Sobieska Stuart a Roma) dedicate alla regina senza regno Maria Clementina Sobieska Stuart, dove si possono ammirare importanti dipinti, stampe e un magnifico busto in gesso bronzato che raffigurano la giovane sovrana in tutta la sua bellezza.

Infine, ampio spazio è dedicato all’ all’apoteosi di Giovanni III quale eroe vittorioso e trionfatore dell’epica battaglia di Vienna: nella quinta e ultima sezione, dal titolo La Battaglia di Vienna: la glorificazione di Giovanni III Sobieski il racconto viene rappresentato attraverso opere del Museo di Roma, dell’Università di Varsavia e dal Castello Reale di Varsavia.

 

Il percorso di visita prosegue in altre due sale dei Musei Capitolini. Nella sala denominata Castellani III, sempre a Palazzo Caffarelli, è esposta una magnifica epigrafe marmorea con il ritratto di regina Maria Casimira, eseguito dallo scultore Lorenzo Ottoni: l’opera celebra il suo ricevimento ufficiale in Campidoglio avvenuto il 2 dicembre del 1700. A questa si affianca l’epigrafe dedicata alla regina Cristina di Svezia nel 1656, la cui visita al Campidoglio servì da modello cerimoniale per quello destinato alla regina vedova polacca.

Infine, raggiungendo Palazzo Nuovo, all’inizio della Galleria, è collocata una tavola marmorea dedicata dal Senato Romano a Papa Innocenzo XI all’indomani della vittoria di Vienna del 1683, la quale lo commemora quale artefice della Lega che portò alla liberazione della città austriaca e dove è menzionato Giovanni III Sobieski “re mai sconfitto”.

 

Il progetto espositivo de Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma” rappresenta inoltre un’occasione per valorizzare le numerose testimonianze romane della famiglia reale Sobieski, sia monumentali che documentali, conservate nelle collezioni della Sovrintendenza Capitolina. Questo materiale, che include alcune pregevoli stampe del Museo di Roma e importanti lettere dell'Archivio Storico Capitolino, costituisce il fulcro dell’esposizione, cui sono affiancati diversi prestiti provenienti da Roma e non solo.

Tra questi è possibile ammirare quattro ritratti provenienti dall’Ospizio della chiesa di San Stanislao dei Polacchi, raffiguranti la regina di Polonia, ma di origine francese, Ludovica Maria Gonzaga Nevers. Fu protettrice della giovane pupilla Maria Casimira, giunta con lei alla corte polacca da bambina e poi divenuta regina di Polonia al fianco di Giovanni III Sobieski. Della reale coppia sono esposti pregevoli dipinti appositamente restaurati dall’Istituto nazionale del patrimonio culturale polacco all'estero POLONIKA e conservate anch’essi a San Stanislao. Allo stesso Istituto si deve il restauro dei due magnifici busti in gesso bronzato raffiguranti la regina senza regno Maria Clementina Sobieska Stuart e il papa Clemente XII, di proprietà della Provincia d’Italia Suore Orsoline Unione Romana, mai esposti prima.

 

Diversi e pregiati sono i prestiti da altre istituzioni romane. Dal Collegio Domenicano presso San Clemente proviene il ritratto di Maria Clementina Sobieska in abito di devota, anche questo esposto

al pubblico per la prima volta, così come quello dell’Arciconfraternita del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, corredato da una iscrizione dipinta. Altro prestito romano è l’arioso quadro del pittore John Newbott con un panorama sull’Urbe da piazza Trinità dei Monti, dove si nota il portichetto fatto erigere dalla regina Maria Casimira una volta trasferitasi a Palazzo Zuccari, oggi sede della Biblioteca Hertziana, proprietaria del dipinto.

In mostra anche lettere a firma dei reali Sobieski e altri materiali a stampa relativi alla famiglia polacca, concessi dalla Biblioteca Casanantense. Infine, il pubblico potrà ammirare anche il prezioso busto di corazza da ussaro della celebre cavalleria polacca che partecipò in maniera risolutiva alla battaglia di Vienna del 12 settembre 1683, conservato presso la Dom Polska, intitolata a Giovanni Paolo II.

 

Prestiti romani e non solo. Dalla Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata proviene un piccolo ma prezioso disegno che raffigura il pranzo tenuto in onore della regina Maria Casimira appena giunta a Roma nel 1699, e subito introdotta nelle trame politiche che portarono al Conclave del 1700. Un bellissimo ritratto della regina è stato poi concesso dall’Educandato Statale della SS. Annunziata nella Villa Medicea del Poggio Imperiale a Firenze, che conserva nella sua galleria dipinti di personaggi reali europei collegati con i principi fiorentini, tra i quali non mancano i membri della famiglia Sobieski.

 

Notevoli sono i prestiti che giungono dalla Polonia grazie alla stretta collaborazione con l’Università di Varsavia e la sua Cattedra di Archeologia. Tra questi si segnalano una grande stampa e un testo relativo a Giovanni III Sobieski quale trionfatore di Vienna, dalle collezioni della Biblioteca dell’Università, e due pregevolissimi quadri provenienti dal Castello Reale di Varsavia. Più precisamente, sono esposti un dipinto di Maria Clementina Sobieska (Fondazione Ciechanowiecki) e l’imponente ritratto del re a cavallo e sullo sfondo la città di Vienna liberata, sormontati da un putto con stendardo in italiano, inneggiante al re, che ne fa supporre una sua originaria provenienza proprio da Roma.

 

Non solo opere d’arte nel percorso di visita: alla regina Maria Clementina, patrona di numerosi drammi lirici destinati a lei e al consorte, viene reso un omaggio attraverso la riproduzione di alcuni brani di drammi in musica, che risuonano nella sala a lei dedicata. Un salto indietro nel tempo, dunque, per ascoltare melodie che non erano state più eseguite dall’epoca della loro composizione e che sono state appositamente registrate dall'ensemble barocco "Giardino di Delizie", diretto da Ewa Anna Augustynowicz, con la consulenza musicale di Aneta Markuszewska (Domenico Sarro, aria Con placido sembiante dall'opera Valdemaro (Roma 1726); Nicola Porpora, Gelido in ogni vena dall'opera Siroe, re di Persia (Roma 1727); Francesco Gasparini, Sappi crudele dall'opera Faramondo (Roma 1720); Giovanni Mossi, Concerto op. 2, n 8).

 

Con la mostra Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma” si rinnova l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili le esposizioni temporanee. La mostra è infatti progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile: tre opere, raffiguranti Giovanni III Sobieski, la moglie Maria Casimira e la nipote Maria Clementina, sono infatti provviste di riproduzioni tattili.

 

A corredo della mostra anche un ricco e variegato programma di eventi collaterali quali convegni, concerti, conferenze, visite guidate, con il supporto dell'Ambasciata di Polonia, dell'Istituto Polacco di Roma e dell'Accademia Polacca delle Scienze a Roma. Tra questi, a titolo d’esempio, si segnalano le conferenze e i dépliant in italiano e polacco redatti dall’Accademia Polacca delle Scienze, la mostra Tra Mito e Minuteria. I Sobieski nell’immaginario contemporaneo, dedicata alla fortuna popolare dei Sobieski e il Sobieska International Music Festival 2025, ideato per ricordare e far risuonare ancora le musiche nate nel periodo storico oggetto della mostra. Una serie di testimonianze di come gli ospiti stranieri, stabilendosi a Roma per lunghi periodi con le loro corti, hanno contribuito a costruire la ricchezza del patrimonio culturale della città.

Matteo Ruggeri torna con “Come un pirla”, un singolo tra poesia pop e introspezione

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Già in radio “Come un pirla” il singolo di Matteo Ruggeri, brano ironico ma anche malinconico, disponibile in digitale (Hoop Music / Virgin Music Group).

La musica è il mezzo più autentico che ha Matteo Ruggeri per esprimere la vita e per condividere tutto quello che vive. In questo brano racconta la sensazione di imbarazzo che tutti più o meno viviamo nell’affrontare i turbamenti del primo amore.

«Come un pirla” nasce dalla mia esigenza di immortalare delle immagini e delle sensazioni passate, rievocate dall’ascolto in radio di un brano che pronuncia le parole “I miss you” (da qui l’incipit), la malinconia di un rapporto chiuso e il rimpianto per non averlo vissuto a pieno mi costringono ad un’introspezione - dice Matteo Ruggeri - penso ad un momento del passato vissuto con una ragazza durante la mia fase adolescenziale, riaffiorano nella mia mente le sensazioni dell’innamoramento, del primo incontro di cui ricordo ogni dettaglio e dell’imbarazzo nel guardarla fino al punto di non riuscire ad articolare le parole. L’espressione “come un pirla” riassume perfettamente la consapevolezza di non essere in grado di osare senza nascondere il mio disagio. Però lei continua a volermi accanto e questa sua decisione mi risulta incomprensibile, come il fatto che con lo scorrere del tempo il suo interesse non diminuisca ma anzi aumenti il mio. Trattandosi però di un ricordo alla fine c’è l’inevitabile risveglio nel presente, dopo che il tempo e la noia hanno consumato il rapporto distruggendolo come in “Tutto il resto è noia” di Franco Califano che cito esplicitamente. Ad oggi di quel rapporto rimane solo un vago ricordo, un déjà-vu.»

Matteo Ruggeri, nato a Roma il 20 Aprile 2004, è un cantautore italiano che vive a Bracciano. Scopre la passione per il canto e per la musica fin dall’infanzia, dimostrando da subito una sintonia con generi provenienti da un’altra epoca, come se il passato fosse il suo presente. Si ispira ai crooner e ai grandi cantautori italiani. Nel 2022 inizia il suo percorso nel Progetto Hoop Music e nel 2024 debutta sulle piattaforme digitali con la cover “En E Xanax” di Samuele Bersani. Sogna di collaborare con Gianluca Grignani, Neffa e Max Gazzè perché hanno uno stile di scrittura che gli piace molto e con Skin perché trova i suoi lavori originali e la sua voce inimitabile. Nel 2025 pubblica il suo primo singolo “Come un pirla”, lavorando e preparando nuovi brani per, come piace dire a lui: far nascere nuova musica.

 

Matteo Ruggeri è su: Facebook | Instagram | TikTok

 


Leone XIV. Appunti di un cronista in Vaticano. Vita e visione di un Papa agostiniano

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Un racconto a due voci per capire l’uomo, il Papa e il tempo che stiamo vivendo. Il libro di Anthony Muroni e Sebastiano Catte per Com.Unica libri

Roma, giugno 2025 – Un Conclave inaspettato, un Papa che viene dall’America profonda, un giornalista che si muove tra le navate silenziose di San Pietro, mentre il mondo attende un nome. È da qui che nasce Leone XIV. Appunti di un cronista in Vaticano, il nuovo libro edito da Comunica Libri, che racconta la sorprendente elezione al soglio pontificio di Robert Francis Prevost, il primo Papa statunitense della storia. Un’opera suddivisa in due parti, due sguardi, due livelli di lettura che si intrecciano: da una parte la cronaca viva dei giorni che hanno preceduto e seguito l’elezione, dall’altra la ricostruzione biografica e spirituale di una figura destinata a lasciare un segno profondo nella Chiesa e nel mondo.

Il libro nasce dall’incontro tra Anthony Muroni, giornalista professionista e direttore di Tele Sardegna, già autore di un libro dedicato a Papa Francesco all'inizio del suo pontificato e Sebastiano Catte, vicedirettore dell'agenzia giornalistica Com.Unica e da sempre attento ai temi della spiritualità contemporanea. Insieme offrono al lettore un racconto unico, accessibile, avvincente. Non un testo per soli addetti ai lavori, ma una narrazione per tutti: credenti e non credenti, appassionati di attualità e osservatori curiosi, lettori in cerca di senso e contesto.

La prima parte del libro è firmata da Anthony Muroni e ha il passo rapido del reportage, il tono sobrio del testimone, la tensione del momento. Nei suoi “appunti” si respira il clima febbrile e sospeso che ha accompagnato la morte di Papa Francesco e le ore che hanno condotto all’apertura del Conclave. Con lo sguardo lucido del cronista e la sensibilità di chi porta con sé le radici della propria terra - la Sardegna - Muroni racconta da dentro, tra i corridoi del Vaticano e le piazze della Roma cattolica, restituendo la complessità e l’umanità di quei giorni con uno stile diretto, asciutto, coinvolgente. Muroni, inviato per l'Unione Sarda anche per il Conclave che elesse al soglio pontificio il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, ricorda nelle pagine introduttive che nella precedente esperienza si sentiva spinto dalla voglia di raccontare con precisione quella che era la cronaca di giornate straordinarie. “Oggi, invece – sottolinea - sento che la cronaca non basta. Serve qualcosa di più. Serve uno spazio in cui riflettere, cucire insieme i frammenti raccolti e donare a chi legge non solo il 'cosa è successo', ma anche il 'perché' dietro ogni gesto, parola e decisione.” Nelle pagine del libro non troviamo forzature, né sensazionalismi: solo lo sguardo di chi osserva, ascolta, annota. Si alternano ritratti di cardinali, indiscrezioni ragionate, riflessioni sul futuro della Chiesa e impressioni colte sul campo. E poi l’attimo decisivo: l’elezione di un cardinale poco conosciuto dal grande pubblico, Robert Francis Prevost, missionario agostiniano, figlio spirituale delle periferie del mondo e delle domande profonde dell’uomo contemporaneo.

Nella seconda parte, curata da Sebastiano Catte, il tono cambia ma resta coerente, senza mai perdere l'approccio divulgativo. È qui che emerge il profilo di Leone XIV: dalla giovinezza a Chicago, segnata dalla passione per la matematica e per i Chicago White Sox, al percorso religioso nell’Ordine di Sant’Agostino, fino agli anni vissuti come missionario in Perù, dove ha condiviso la vita quotidiana delle comunità più povere del continente latinoamericano. Catte ricostruisce i momenti chiave del cammino spirituale e umano di Prevost: l’insegnamento accademico, la guida dell’Ordine agostiniano, l’ingresso nei dicasteri vaticani, e infine l’elezione al pontificato con il nome di Leone XIV, in omaggio a una figura antica ma anche come segno di forza e discernimento.

Ne emerge il ritratto di un Papa che unisce rigore e mitezza, razionalità e intuizione, dottrina e passione. Un pontefice capace di parlare a credenti e non credenti, che non teme il confronto con le sfide globali, ma le affronta con il passo dell’uomo di fede e la lucidità del pensatore. È pertanto un libro sul tempo che stiamo vivendo. Un tempo fragile, attraversato da guerre, disuguaglianze, crisi di senso. In questo contesto, la figura di Leone XIV si staglia come un segno di discontinuità e di fedeltà: fedeltà al Vangelo, ma anche alla vita concreta delle persone.

Il libro offre al lettore strumenti per comprendere cosa sta accadendo nella Chiesa e nel mondo cattolico, ma lo fa senza tecnicismi né barriere. Ogni pagina è costruita per includere, per accogliere, per accompagnare. “L’obiettivo non è tanto quello di spiegare tutto - scrive Catte - ma  aprire spazi di riflessione e ascolto, condividere una mappa, una prima guida attraverso i gesti, le parole e i silenzi di un uomo che - da Chicago a Roma, passando per il Perù - ha saputo farsi prossimo, e ora si ritrova, quasi con discrezione, al centro della scena mondiale.”

Scheda del libro

Titolo:Leone XIV. Appunti di un cronista in Vaticano
Autori: Anthony Muroni - Sebastiano Catte
Editore: Comunica Libri

Pagine: 238

Prezzo:€14,50 (cartaceo)  - €5,99 (ebook)

Distribuzione: Su Amazon e in seguito su altri store online e librerie

https://www.amazon.it/LEONE-XIV-cronista-Vaticano-agostiniano/dp/B0FBMCYGC8

ISBN:  979-8-89971-008-7



A Partinico l’Estemporanea di Pittura “Premio Gaudí Trofeo Matteo Barretta”. Vince “Maschera” di Roberto Stabile

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Il “Centro d’arte Raffaello” ha preso parte anche quest’anno all’Estemporanea di Pittura “Premio Gaudí – Trofeo Matteo Barretta” tenutasi nell’incantevole scenario della Real Cantina Borbonica di Partinico, in provincia di Palermo.

Arte, talento e creatività sono stati al centro della quarta edizione della manifestazione, organizzata e promossa dall’associazione “La Via dei Mulini”, con il presidente Antonino Lo Gaglio e la vice-presidente Maria Grazia Motisi.

Per il secondo anno consecutivo, la dottoressa Sabrina Di Gesaro, direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello”, ha presieduto la giuria.

Ad affiancarla, oltre ad Antonino Lo Gaglio, anche la professoressa Gaetana Vigilia, docente di Discipline pittoriche.

Tre le sezioni in gara: senior, under diciotto e bambini fino a nove anni, che hanno portato visioni ed emozioni tra le storiche mura di uno dei luoghi più suggestivi del Palermitano.

La giuria dell’estemporanea ha premiato, per la categoria senior, Roberto Stabile, vincitore assoluto con l’opera “Maschera”: a lui il “Premio Gaudí”.

Sul podio sono saliti anche Giulia Chiaramonte per la sezione junior e, per la categoria under diciotto, Francesca Marchese e Gioele Maniscalco, con la loro opera “Paesaggi”, realizzata a quattro mani e aggiudicatasi il Trofeo “Mario Barretta”.

L’edizione 2025 del “Premio Gaudí” ha visto, per la prima volta, anche una sezione dedicata al body painting.

A rendere la giornata ancora più speciale, Claudio Cangialosi con la sua performance: insieme alla danzatrice Emilia Lo Gaglio, l’artista – tra i nomi più internazionali del “Centro d’arte Raffaello”, di recente esibitosi all’Antica Tonnara Bordonaro di Palermo – ha realizzato una tela attraverso un’intensa fusione tra danza e pittura.

All’evento erano presenti l’assessore alle Politiche giovanili Vincenzo Sollena e il presidente del Consiglio del Comune di Partinico Erasmo Briganò, che ha portato alla memoria della comunità locale l’artista Matteo Barretta con l’istituzione di un trofeo a suo nome.

Tra gli ospiti, anche un altro talento della scuderia del “Centro d’arte Raffaello”: Zazzà D’Anna, che ha mostrato al pubblico “La Via dell’Amore”.

Tra gli sponsors della quarta edizione, la scuola di arti e mestieri Euroform, i cui allievi hanno partecipato all’estemporanea nella categoria under diciotto.

DIABETE, ITALIA PIONIERA IN UE CON PRIMA INSULINA SETTIMANALE AL MONDO

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Roma. Una novità per circa 1,3 milioni di italiani, cioè per tutte le persone che convivono con il diabete e costrette a sottoporsi a iniezioni quotidiane di insulina basale.

È infatti disponibile in Italia, la prima insulina basale a somministrazione settimanale per il trattamento di soggetti adulti con diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1 che richiedono più di un'iniezione di insulina al giorno. Grazie all'approvazione di questa nuova tecnologia da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco, è possibile per i pazienti passare da 365 iniezioni di insulina all'anno a 52. Significa avere la possibilità di gestire il diabete con una sola iniezione a settimana anziché 7, con un miglioramento della qualità della vita, una potenziale maggiore aderenza terapeutica e anche un beneficio in termini di ridotto impatto ambientale. Se n'è discusso oggi a Roma in occasione della conferenza stampa dal titolo 'Diabete, l'Italia pioniera con la prima insulina settimanale al mondo', organizzata da Novo Nordisk Italia, con il patrocinio dell'Ambasciata di Danimarca in Italia. L'evento si è svolto al Palazzo delle Esposizioni.

 

Ad aprire i lavori il sottosegretario alla Salute, Marcello Porre il paziente al centro, semplificare l'aderenza alle terapie e garantire un'innovazione sostenibile sono priorità fondamentali nelle politiche sanitarie del nostro governo- ha detto- a tutela del diritto di accesso ai farmaci per tutti i cittadini. In un contesto demografico caratterizzato dall'invecchiamento della popolazione e dalla crescente incidenza delle patologie croniche, facilitare l'accesso ai trattamenti farmacologici è una necessità. Per i pazienti diabetici, la possibilità di passare dalla somministrazione quotidiana dell'insulina basale a quella settimanale rappresenta un progresso concreto in questa direzione. Il fatto che l'Italia sia il primo Paese al mondo a rendere disponibile questa innovazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale testimonia la forza di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, politica, industria, comunità scientifica e associazioni dei pazienti, unite per migliorare la qualità di vita dei cittadini. È anche la conferma della solidità e dell'eccellenza del sistema farmaceutico e regolatorio italiano nel panorama internazionale".

 

Un'innovazione, questa, che è stata considerata una priorità di salute per il Paese sia dalle autorità sanitarie sia dalla comunità scientifica. L'Italia, infatti, è il primo Paese in Europa ad aver completato il processo autorizzativo per l'accesso a questa innovazione, a meno di un anno dalla sua approvazione in Europa. "Per l'Italia è motivo di orgoglio poter essere il primo Paese ad aver concluso la procedura approvativa della prima insulina settimanale al mondo- ha commentato il Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato- Questa importante innovazione può permettere, concretamente, alle persone con diabete di poter migliorare la loro qualità di vita, rendendo più semplice la gestione della malattia e riducendo anche l'impatto ambientale grazie al minor numero di iniezioni. Questo primato dimostra, ancora una volta, l'impegno delle istituzioni italiane nel riconoscere l'importanza dell'innovazione nel mondo della salute, che potrebbe cambiare la vita di milioni di persone. Diventa quindi cruciale che tutti gli interlocutori continuino a lavorare insieme per fare sistema e per rendere accessibili soluzioni sempre più innovative, anche in futuro, a vantaggio dei pazienti e della comunità".

 

Garantire ai pazienti l'accesso rapido alle innovazioni, secondo il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, è un "impegno che le istituzioni del nostro Paese portano avanti con convinzione e con impegno continuo. Lo abbiamo fatto nel 2023 con la legge 130 sullo screening pediatrico da zero a 17 anni per il diabete di tipo 1 e lo abbiamo ribadito oggi garantendo alle persone con diabete l'accesso alla prima insulina settimanale al mondo. Un'introduzione che pone l'Italia ancora una volta in una posizione di eccellenza per quanto riguarda le priorità di salute in tema di cronicità, perché siamo tra i primi Paesi al mondo ad aver reso disponibile questa innovazione". Oggi la terapia insulinica comporta almeno un'iniezione al giorno, con ricadute sulla sfera personale, sociale e lavorativa.

 

Questa complessità quotidiana incide sulla qualità della vita e sull'aderenza al Si stima che il 50% dei pazienti ritardi di oltre due anni l'avvio della terapia insulinica- hanno fatto sapere gli esperti durante la conferenza- In Italia, un paziente su tre non è ancora trattato con insulina, nonostante valori di HbA1c =9%. In uno studio, oltre il 90% di medici e pazienti ha espresso il desiderio di poter evitare le iniezioni giornaliere. Il ritardo nell'avvio del trattamento insulinico espone inoltre a un rischio aumentato di complicanze gravi: infarto (+67%), insufficienza cardiaca (+64%), ictus (+51%), nefropatia (+18%), neuropatia (+8%) e retinopatia (+7%)". Negli studi clinici di fase 3, l'insulina settimanale ha permesso una riduzione della glicemia (misurata come variazione dell'HbA1c) rispetto all'insulina basale giornaliera favorendo il controllo glicemico nelle persone con diabete di tipo 21,4. L'introduzione in Italia della prima insulina settimanale rappresenta quindi un cambiamento significativo nella gestione del diabete.

 

Ha commentato Alfredo Galletti, vicepresidente e general manager di Novo Nordisk In Novo Nordisk, siamo impegnati ad aiutare le persone con patologie croniche come il diabete, a vivere con maggiore libertà, miglior controllo e minore carico quotidiano, ed è per noi motivo di orgoglio portare questa innovazione ai pazienti. Siamo lieti di poter annunciare la disponibilità in Italia della prima insulina settimanale al mondo e desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo storico traguardo, rivolgendoci alle istituzioni e alle società scientifiche per l'attenzione che hanno posto sul tema dell'innovazione nel diabete a beneficio di tutte le persone che convivono con questa patologia. Con questa innovazione si può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, segnando un progresso fondamentale nella gestione della malattia e permettendo al sistema di rispondere al meglio ad un'importante sfida di salute pubblica". Novo Nordisk, infine, avvierà la campagna social 'Long Story Short', realizzata in collaborazione con FAND, per informare i pazienti sull'importanza della qualità di vita e dell'innovazione nel diabete.