La Stoffa dei Sogni (trailer) di Gianfranco Cabiddu vince il Globo d'oro come miglior film, nella 57ª edizione del prestigioso premio conferito dall'Associazione stampa estera in Italia in omaggio al cinema italiano.
Il film prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia è una produzione di Paco Cinematografica in collaborazione con Rai Cinema, liberamente ispirato a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione de “La tempesta” di William Shakespeare, conferma che l'arte è un bene necessario per capire il mondo e questo riconoscimento dimostra l'importanza e l'attenzione che la tradizione teatrale può suscitare sulla scena internazionale.
Questa la motivazione della commissione del Globo d'oro per l'attribuzione del premio:
Per la magnifica trasposizione del verso di Shakespeare “Tutto il mondo è un palcoscenico… uomini e donne sono soltanto attori”. I riflessi del teatro sulla realtà in un posto sperduto dove nulla è quello che sembra, tra personaggi improbabili ma densi di esistenza. Un film che ricompone il puzzle rimettendo al loro posto colpa, vendetta, riscatto e perdono.
I produttori Isabella Cocuzza e Arturo Paglia commentano così il riconoscimento:
"Abbiamo amato questo progetto da subito e condividiamo questo prestigioso riconoscimento con tutti coloro che hanno creduto come noi nella poesia e nella bellezza di questa opera e con la stampa estera che ha apprezzato e riconosciuto la dimensione internazionale del film."
La Stoffa dei Sogni interpretata da Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Teresa Saponangelo, Alba GaÏa Bellugi, Francesco Di Leva, Ciro Petrone e con la straordinaria partecipazione di Luca De Filippo, ha recentemente ottenuto il David di Donatello 2017 per la Miglior Sceneggiatura adattata conferito a Gianfranco Cabiddu, Ugo Chiti e Salvatore De Mola.
Si aggiudica inoltre tre candidature ai Nastri D'argento 2017 per la Miglior Sceneggiatura, Miglior attore non protagonista a Ennio Fantastichini e per i Migliori Costumi a Elisabetta Antico e Beatrice Giannini.
Come in una stoffa, s’intrecciano le trame e i fili dei destini.
Camorristi in fuga e attori in cerca di riconoscimento si ritrovano dopo un naufragio su un’isola-carcere e si mescolano. Sotto lo sguardo indagatore del Direttore del carcere che ha imposto ai naufraghi la messa in scena de "La tempesta" convinto di smascherare i camorristi/naufraghi; all’amore tra l’inquieta figlia del Direttore e il figlio del boss, alla figura dolorosa di Calibano unico abitante superstite di un’isola “occupata” dal carcere, per assonanze e similitudini con il testo shakespeariano, procede la vicenda umana dei personaggi, nella sottile linea che divide il vero dal verosimile nel palcoscenico della vita.
Il teatro diventerà la zona franca in cui ciascuno potrà ritrovare se non il proprio ruolo sociale, la propria umanità. Qualcuno anche l’amore.
Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca piena di colpi di scena.