Alessandro Bulgarini è un pittore bresciano classe 1983, attivo da una decina d'anni con numerose mostre personali e collettive in Italia ed all'estero; terminata la recentissima “CODICE SINCRETICO” a Brescia (27 febbraio – 27 marzo), è già al lavoro per altre due personali, una in via di definizione entro fine anno, ed un’altra nel 2017 a Torino. Traendo notevoli spunti estetici dagli scritti psicanalitici di Jung ed Hillman la sua ricerca pittorica ed umana sono andate orientandosi negli ultimi anni verso un approfondito studio dell'iconografia del sacro, in una complessa indagine antropologica trans-culturale e trans-temporale (dai geroglifici egizi ai trattati alchemici, passando per le dottrine orientali) che lo vede impegnato nella rielaborazione di quelle immagini altamente icastiche e significative connesse con la ricerca della conoscenza e del significato, che da sempre l'umanità ha prodotto.
Un sincretismo iconografico per capire l'uomo, i suoi paradigmi, la sua psiche e dunque la sua anima ed anche un mezzo efficace per superare concretamente i gravi problemi di odio integralista che la nostra epoca si trova ad affrontare: solo riscoprendo i nuclei originari di tutte le culture è possibile rendersi conto inequivocabilmente che l'umanità è UNA (pur con le sue infinite sfaccettature) e che le contrapposizioni geo-politiche unite all'ignoranza propagandata dai media, non sono altro che illusioni funzionali alle strategie del potere. Si legge nel testo esplicativo dell’ultima mostra, a cura di Lucio Giuliodori: “Il sincretismo è un prisma in cui le varie tradizioni sapienziali della storia dell’umanità sfolgorano armoniosamente in una prospettiva di tolleranza e arricchimento. Credo parta da questo affascinante presupposto il lavoro, serio e fruttuoso, dell’artista in questione, che proprio nella ricerca del vero fonda il suo orizzonte artistico. Quella di Alessandro Bulgarini è una pittura al contempo ermetica e surrealista, che in un affascinante periplo sincretista fonda la sua matrice estetica. Persistente è la ricerca del sacro e del suo congenito carattere cangiante che si occulta e si svela a condizione di un atteggiamento profondamente percettivo presente nella prospettiva del pittore bresciano che coagula arte e conoscenza, visioni e intuizioni in un percorso che fonda in interiore homine quel sentiero iniziatico che se solo intrapreso diviene manifesto: “Visita Interiora Terrae” come recita un suo dipinto citando il celebre motto alchemico. E’ in questo senso che la concezione estetica di Bulgarini si fa ierofania, portatrice di codici tutti da svelare… [….] E’ questa via di comunicazione sovrasensibile, rottura di livelli ontologici, che la pittura di Bulgarini si prefigge di creare, la ricerca, costante, di un piano ulteriore dell’essere a cui approdare e lì fermarsi, permanere, fluttuare al di là dell’”amorfa fluidità dello spazio profano”, sprofondando nella transempiricità del sovrasensibile attinto tramite l’esperienza artistico-esoterica: pensiamo a “Iconostasi”, omaggio al già citato filosofo russo Pavel Florenskij e alla sua ricerca estetico-metafisica del contatto tra i due mondi: visibile e invisibile. [….] Le opere di Bulgarini sono inviti a gettare lo sguardo, interiore, su varchi quadrimensionali, svelatori di realtà onnipresenti su piani paralleli, piani che risuonano con ciò che la cultura e la società religiosa e scientista ha voluto cancellare e demolire, facendocene perdere memoria perfino. [….] E’ sulla scia di questa ricostruzione delle sgretolate fondamenta noumeniche dell’essere che il pittore inserisce il suo percorso artistico-iniziatico, andando alla ricerca di quegli attimi rari che nella loro intensità rovesciano il fenomenico mondo dell’apparenza meccanicista.” (Lucio Giuliodori) Per informazioni o approfondimenti scrivere a info@alessandrobulgarini.it, visitare il sito www.alessandrobulgarini.it o la pagina Facebook ufficiale aggiornata quotidianamente (https://www.facebook.com/bulgarini2/)