In Italia le persone autistiche sono tra le 350 mila e le 500 mila. Il fatto che non ci siano numeri certi significa che finora di questa patologia si è parlato poco o nulla. Questa mattina, in Senato, è stato presentato il film di Gianluca Nicoletti “Tommy e gli altri”, in vista della giornata sull’autismo del 2 aprile. Alessandro Guarasci:
Tommy e suo padre, il giornalista Gianluca Nicoletti, ci raccontano l’autismo dal di dentro. Il film sarà in onda il 1° aprile su Skyarte e su Skycinema, e il 2 aprile in chiaro su Tv8. Un documento che narra storie di isolamento ma anche la voglia di spezzare queste catene. Gianluca Nicoletti:
“Quale sarà il destino di Tommy quando sarà solo? Non lo salverà nemmeno il fatto di essere oggi davanti alle telecamere e di essere alla Camera. Sarà considerato per quello che è veramente: un valore di mercato, una retta per chi si occuperà di lui e si occuperà dell’istituto e del ricovero dove Tommy sarà affidato. Per lui sarà la fine della vita. Farò di tutto, soprattutto per dare la forza agli altri genitori di non vergognarsi dei propri figli. In questo giro che ho fatto per l’Italia ho visto molte situazioni che mi hanno fatto veramente tenerezza e dispiacere. Figli grandi, ragazzi come Tommy, belli, vitali, con voglia di vivere, chiusi dentro casa perché c’è una sorta di stigma sociale: avere un figlio con problemi neurologici viene considerata ancora una vergogna”.
Le famiglie dove c’è una persona autistica chiedono maggiore aiuto, anche perché ai 18 anni finiscono gran parte dei sostegni pubblici. Qualche passo in avanti è stato fatto con la legge sul “Dopo di Noi”. Il presidente del Senato, Pietro Grasso:
"Dobbiamo spingere, far pressione perché ci siano questi decreti attuativi. Adesso c’è la possibilità di inserirsi nei livelli di assistenza sanitaria essenziale; questi sono dei grossi passi avanti che abbiamo fatto. Le istituzioni continueranno a seguire questo percorso. Parliamone, parliamone tanto, cerchiamo di comprendere anche il problema di padri e figli di famiglie che sanno che un domani non avranno più l’appoggio famigliare. Dobbiamo pensare a questo, affinché le istituzioni continuino a dare questo appoggio".
Problemi vissuti anche dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, padre di una bimba autistica:
“Quando ho scoperto di essere papà di una bambina autistica stavo molto riservato, era una mia condizione di intimità, una mia condizione che quasi non volevo trasmettere, che mi vergognavo un po’ a trasmettere. Gianluca e Tommy sono state le due persone che mi hanno dato la forza di venir fuori. Gianluca è stata una delle prime persone che ha parlato di autismo con assoluta libertà”.
Si possono sviluppare tanti progetti anche a livello locale per favorire l’integrazione. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi:
“Stiamo portando avanti un progetto, anche grazie alla collaborazione della Direzione nazionale antimafia, di recupero di un immobile confiscato alla mafia. Lo destineremo proprio ad attività che in qualche modo siano di formazione, ma anche culturali e di socializzazione per ragazzi affetti da autismo e per le loro famiglie. Dall’altra parte lanceremo un bando per start-up, quindi per nuove attività, che coinvolgano anche persone autistiche nella propria attività”. Alessandro Guarasci, Radio Vaticana, Radiogiornale del 30 marzo 2017.