Quasi duemila prodotti in arrivo da tutti i continenti, le migliori bevande e le preparazioni alimentari di più alta qualità sono in gara per l’attribuzione dei Superior Taste Award, la certificazione di superiorità organolettica e di gusto rilasciata dall’International Taste & Quality Institute (iTQi) di Bruxelles che dal 2004 attesta in maniera terza ed indipendente, avvalendosi di alcuni dei migliori sommelier e chef del mondo, l’appartenenza dei prodotti giudicati meritevoli dell’Award alla fascia qualitativa più alta della rispettiva categoria.
Numerosa anche quest’anno la delegazione italiana di sommelier giunta a Bruxelles, all’Erasmus University College, nel centro storico della Capitale Belga, per far parte delle giurie. Tra questi 12 sommelier Aspi, l’Associazione della Sommellerie professionale italiana, fondata dal maestro Giuseppe Vaccarini, che seleziona i candidati italiani per i concorsi internazionali dei sommelier.
“Far parte di questa giuria è un’occasione molto interessante per conoscere nuovi prodotti e confrontarci tra colleghi sugli assaggi a un livello molto alto – spiega Konstantinos Stavroulakis, d’origine greca, eletto miglior sommelier d’Italia Aspi 2016, che lavora per l’Armani Hotel Milano – la degustazione alla cieca garantisce l’oggettività del giudizio, ma alla fine delle sessioni di lavoro abbiamo la possibilità di vedere le etichette ed è molto utile. Inoltre la scheda di degustazione prevede anche l’espressione analitica dei nostri giudizi ed io cerco sempre di essere positivo e di capire come ogni prodotto potrebbe essere valorizzato e reso ancora più competitivo”.
Anche per Gennaro Buono, sommelier dell’Hotel Aldrovandi a Roma, si tratta di un’occasione unica “per allenare il gusto e per provare nuovi prodotti. Ho assaggiato alcune interessanti bevande toniche e rinfrescanti davvero nuove – racconta Buono – l’obiettivo è sempre quello anche di individuare qualcosa che può essere inserita nel nostro ambito lavorativo”.
La scheda di valutazione utilizzata dall’iTQi, messa a punto in collaborazione proprio con l’italiana Aspi, è molto articolata prevedendo tre passaggi: la prima impressione, l’analisi sensoriale vera e propria (a sua volta suddivisa in quattro diversi livelli di analisi) e i suggerimenti per eventuali migliorie. Le aziende che lo desiderano possono così ottenere un report davvero dettagliato sul loro prodotto, oltre che utilizzare nelle proprie transazioni commerciali la certificazione Superior Taste Award se la ottengono.
“La qualità dei prodotti in degustazione è davvero molto aumentata in questi ultimi anni ed è cresciuta anche la loro varietà – racconta l’esperta di analisi sensoriale Claudia Moriondo, specialista di acque e caffè, in giuria dalla prima edizione – analizziamo anche bevande vendute ancora solo in Asia, quali certi distillati o softdrink, e questo è molto stimolante per il palato e la mente”. Un altro veterano del concorso, il sommelier Giuliano Giannotti, trasferito a vivere in Belgio da quarant’anni conferma con entusiasmo che: “Una scheda di valutazione così completa di tutti i parametri sensoriali stimola le idee ed un’analisi accurata”.
Anche dall’Italia arrivano in concorso sempre più prodotti, in particolare acque, caffè ma crescono pure le birre, per confrontarsi con il mercato globale. “Per prime si sono mosse le grandi multinazionali che commercializzano prodotti italiani, poi sono cominciati ad arrivare anche i prodotti delle aziende più piccole, in particolare di quelle che vogliono allargare la loro distribuzione” analizza il sommelier consigliere Aspi Nino Pappalettera; per Paolo Merlin, esperto di birre: “qui i palati sono veramente professionali e capaci d’immaginare al meglio gli abbinamenti, anche per i ristoranti. Si allargano dunque gli orizzonti”.
Il veronese Fabrizio Franzoi, sommelier del ristorante Perbellini a Isola Rizza, conferma di avere degustato delle birre interessanti che poi ha scoperto essere proprio italiane e che, più in generale, le degustazioni organizzate dall’iTQi sono una palestra interessantissima per i sensi dovendo valutare tutte le bevande possibili, quindi uno stimolo a studiare altri prodotti, ad approfondire la terminologia più adatta, ad imparare ad apprezzare il nuovo. Un arricchimento di cui conferma avere fatto tesoro anche il giovane Davide Dargenio, sommelier presso la Scuola alberghiera di Losanna, proiettato anche lui verso i concorsi internazionali di sommellerie per cui è fondamentale conoscere tutte le bevande del mondo, non solo il vino.
In degustazione per il settore Beverage dall’acqua ai distillati, dai tè ai caffè, comprese le bevande energizzanti e gli analcolici. Forte la presenza di prodotti asiatici. “E’ partecipando a questa giuria che ho approfondito la mia cultura sui diversi tipi di té e sui tanti distillati orientali esistenti, ne ho scoperti alcuni proprio qui, l’Italia è indietro in questo campo” ricorda Marco Grassi, sommelier responsabile al Metro di Cinisello Balsamo. Un’occasione per approfondire la conoscenza dei migliori prodotti asiatici giudicata interessante in particolare, ovviamente, anche da Matteo Ghiringhelli, sommelier del ristorante giapponese, una stella Michelin, IYO a Milano.
L’ International Taste & Quality Institute (iTQi) di Bruxelles consente inoltre, ai produttori che lo desiderino, di recarsi a Bruxelles a preparare, o a definire la presentazione, personalmente dei loro campioni che poi saranno degustati dalle giurie rigorosamente alla cieca. E’ stato il caso, ad esempio, in questi ultimi giorni di alcuni produttori di caffè arrivati dall’Italia e dalla Turchia che hanno voluto portare e utilizzare la propria macchinetta del caffè, perfettamente tarata per un risultato ottimale con il loro prodotto. Ma lo stesso possono fare per il Food, ad esempio, i pasticceri o panificatori.
Le degustazioni per il settore Food cominceranno il 23 aprile, le iscrizioni dei prodotti sono ancora possibili sino al 14 aprile.
Le modalità di partecipazione e ulteriori informazioni sul sito www.itqi.com