Uno spettacolo da non perdere “Albania casa mia”, firmato ARGOT produzioni, di scena dal 24 al 26 marzo sul palcoscenico del Teatro Tor Bella Monaca. Scritto e interpretato da Aleksandros Memetaj e con la regia di Giampiero Rappa, lo spettacolo racconta con ironia e leggerezza la vera storia di un giovane naufrago, novello Odisseo, protagonista di quel grande esodo di massa che fu la traversata da Valona a Brindisi nel 1991 dopo il crollo del regime albanese: storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra, in un luogo –il Veneto- che non gli darà mai un senso di appartenenza”.
25 febbraio 1991, Albania. Il regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini albanesi è ormai collassato. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di Enver Hoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona. I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c'è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio "Miredita" (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c'è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. “Albania casa mia” è la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. E’ anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto- apparentemente lontani- si incrociano più volte nella storia fino creare un'unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l'altro il padre.
Aleksandros Memetaj nasce il 19-6-1991 a Valona (Albania). A soli 6 mesi viene portato in Italia, in provincia di Venezia. Mentre frequenta gli studi classici, all'età di 17 anni, vince per due volte consecutive il torneo di "Disputa filosofica" (Palestra di botta e risposta) organizzato dall' Università degli Studi di Padova. Gli studi di Filosofia lo influenzano in modo radicale. Dopo aver conseguito il diploma frequenta inizialmente la Facoltà di Filosofia dell’ "Università degli studi di Padova". Dal 2011 al 2014 frequenta l' Accademia di recitazione "Fondamenta". In questo periodo cresce anche il suo interesse per la scrittura. Non appena esce dall'Accademia sono due gli incontri che gli permettono lo slancio nel mondo dello spettacolo: l'ingresso nella compagnia Nogu Teatro di Roma e il sodalizio con Giampiero Rappa, conosciuto durante l'ultimo anno di accademia, con il quale cura il progetto "Albania casa mia", come autore ed attore, affidandogli la regia.
Teatro Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino, all'angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca
Info e prenotazioni
Prenotazioni: tel 06 2010579
Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30
Ufficio promozione: ore 10-13.30 e 14.30-19
Biglietti
Intero 10 euro
Ridotto 8 euro
Ufficio stampa
Brizzi comunicazione