“Quanti colori ha l’Infinito?”: è la domanda da cui parte l’artista Luigi Tosti, autore delle opere esposte nella mostra “I colori dell’Infinito”, che si tiene fino al 18 febbraio, con ingresso libero, presso il Palazzo della Cancelleria Apostolica, a Roma. Il ricavato della vendita di parte delle opere andrà per il restauro del Sacro Tugurio ad Assisi. L’esposizione è stata organizzata dall’associazione "Tota Pulchra". Una delle opere in mostra sarà donata a Papa Francesco all’udienza generale di mercoledì prossimo. Il servizio di Debora Donnini:
L’arte che si fa carità. Non solo bellezza, ma anche mezzo di solidarietà. Questo è il fine della mostra “I colori dell’infinito” dove sono esposte le opere di Luigi Tosti, un ponte fra fotografia e pittura. Il colore dominante è il bianco, che riassume in sé la gamma dei colori. Immagini e brani della Bibbia si fondono insieme. L’artista, Luigi Tosti:
“Ho cominciato a creare un tipo di fotografia che trasfigura la realtà, anelito verso l’Infinito. E allora questa fusione di terra, mare, cielo, con questi bianchi sono la ricerca stessa di questo Infinito che è Dio. Il bianco è il bianco della luce, il bianco di questo Infinito. Quindi, quando io nell’esposizione ‘I colori dell’Infinito’ faccio una contaminazione di immagini, arte figurativa e Parola di Dio, che poi diventa figurativa anch’essa, cerco di far incontrare l’uomo con Dio”.
Suggestivo anche lo scenario dell’esposizione, con luci e un leggero fumo bianco che rimandano alla Gerusalemme celeste, curato dal direttore artistico Mario Tarroni. La vendita di parte delle opere e le offerte andranno a finanziare il restauro del Santuario del Sacro Tugurio a Rivotorto, vicino ad Assisi. Il Santuario custodisce all’interno, appunto, la prima casa di San Francesco: il riparo dove viveva con i suoi primi compagni, rimasto lesionato in seguito al terremoto che ha colpito il Centro Italia. Papa Francesco lo visitò nell’ottobre 2013, quando si recò ad Assisi. Considerato la “culla della Fraternità francescana”, dove secondo la tradizione il Poverello dettò la Prima Regola, è stato dichiarato dall’Unesco, Patrimonio dell’umanità. Il custode del Sacro Tugurio di Rivotorto, il francescano padre Gianmarco Arrigoni:
“E’ il Santuario più ferito della diocesi di Assisi. Abbiamo avuto vari episodi di cadute di calcinacci dal soffitto. Poi l’abside è praticamente inagibile, perché ci sono delle crepe molto evidenti. L’associazione ‘Tota Pulchra’ ha creato questo interesse per venirci incontro. Ci sono anche altre iniziative che facciamo nel nostro territorio ad Assisi, ma la cosa più bella è che il nostro Santuario, la nostra comunità, nonostante abbia avuto questi danni, nello stesso tempo si fa dono per altri. E allora a San Giorgio di Cascia, un paesino sperduto fra le montagne, dove non sono arrivati aiuti, andiamo noi frati con la Caritas locale, portando ogni dieci giorni, due settimane, le spese per venire incontro a questa piccola comunità”.
A promuovere l’iniziativa l’associazione “Tota Pulchra”, fondata l’8 maggio del 2016 e presieduta da mons. Jean-Marie Gervais, membro del Capitolo Vaticano e della Penitenzieria Apostolica, la cui finalità è proprio quella di promuovere l’arte e progetti di solidarietà:
“Si è deciso di fare delle opere di dimensioni non museali: di piccole dimensioni, perché così ognuno possa comprare un’opera e partecipare così al restauro del Sacro Tugurio”.
La carità dunque si fa altra carità, mettendo in atto il circuito virtuoso del dono. Debora Donnini, Radio Vaticana, Radiogiornale del 13 febbraio 2017.