Giornata di voto questa domenica per gli italiani. Quasi 51 milioni di cittadini sono chiamati alle urne, dalle 7 alle 23, per decidere sull'estrazione di gas e di petrolio in mare da parte delle piattaforme, entro 12 miglia dalle coste. Alessandro Guarasci:
Per far sì che il referendum sia valido dovranno votare il 50% più uno degli aventi diritto. Nove le regioni che lo hanno promosso. Gli italiani dovranno decidere su quanto introdotto con la Legge di Stabilità 2016. La norma consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane fino all’esaurimento del giacimento. Si tratta di piattaforme già esistenti, non di nuove.
Se passasse il sì le concessioni invece scadrebbero secondo i contratti, in molti casi tra cinque o dieci anni. Ad oggi sono 21 le concessioni entro il limite delle 12 miglia, dislocate in Veneto, Marche, Emilia Romagna, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Secondo la denuncia dei promotori della consultazione, la piattaforme si starebbero deteriorando nel mare con "grave danno per l'ecosistema" ed è necessario mandare un messaggio politico puntando di più sulle fonti rinnovabili. I contrari al referendum dicono invece che se passasse il sì, l’Italia perderebbe un’importante fonte di energia e sarebbero a rischio 11 mila posti di lavoro.