A Ferragosto, sono numerose le iniziative organizzate in tutta Italia da Comuni, organizzazioni di volontariato per non lasciare soli gli anziani, soprattutto in un giorno di festa. Tra queste, spicca il progetto dell'Auser di Asti che trasforma il Ferragosto nella Giornata contro la solitudine. La festa inizia con il pranzo, per poi giocare, ballare e cantare. L’associazione provvede anche al trasporto gratuito per chi ha difficoltà nello spostarsi. Maria Carnevali ha intervistato Enzo Costa, presidente Nazionale dell'Auser:
R. - L'Auser è un’associazione di volontariato fatta da anziani e prevalentemente per gli anziani, nel senso che poi facciamo anche incontri intergenerazionali. Noi ci occupiamo principalmente dell’invecchiamento attivo e dell’aiuto a chi non è autosufficiente. Lo facciamo attraverso 1500 sedi in Italia sempre aperte anche il giorno di Ferragosto. L'Auser costruisce momenti di socializzazione in un momento storico in cui assistiamo a un cambiamento demografico, la popolazione invecchia e mancano luoghi di socializzazione per le persone anziane e costruisce una mano d’aiuto verso il bisogno di chi non è autosufficiente. Quindi accompagniamo gli anziani a fare una visita medica, a fare la spesa, facciamo compagnia a domicilio, consegniamo pasti, consegniamo medicine, andiamo a prendere le ricette dal medico, poi in farmacia e infine portiamo le medicine a casa. Facciamo tutto quello che può servire ad una persona che si sente sola.
D. - Com’è la situazione degli anziani in Italia? La solitudine è il problema più significativo?
R. - La solitudine è la questione più significativa, perché da questa parte una degenerazione naturale che porta alla depressione che a sua volta porta alla non autosufficienza. Per cui la solitudine è la cosa più importante da aggredire; non inizia in età molto adulta, ma quando si lascia il lavoro e comincia quella fase post-lavorativa dove si perdono una serie di relazioni, di amicizie e di abitudini ed inizia il periodo della solitudine. In Italia ci sono oltre quattro milioni di anziani che vivono da soli.
D. - Ferragosto è stato scelta come giornata e festa come la solitudine. Quali le iniziative?
R. - Vanno dal pranzo di Ferragosto, che non è solo un pranzo, ma è un modo per stare insieme per combattere la solitudine, a tutte le altre iniziative di cui parlavo prima. Se c’è qualche anziano solo, che non può muoversi da casa per motivi di non autosufficienza, gli portiamo il pranzo a casa. Abbiamo chiamato questa giornata “Giornata contro la solitudine” perché nel mese di agosto anche quel poco di nucleo famigliare che continua a resistere, si disgrega sempre di più. Per cui quel numero di quattro milioni che ho citato prima cresce a dismisura.
D. - Ci è sembrata significativa l’iniziativa di Asti, non solo il pranzo, ma balli e giochi fino a sera, ma anche trasporti gratuiti. Quali sono le reazioni degli anziani e allo stesso modo dei volontari?
R. - La reazione è quella di grande partecipazione e grande entusiasmo. Il pranzo poi diventa un modo per festeggiare una ricorrenza - Ferragosto - che normalmente si festeggia con un pranzo o con una gita fuori porta. L’obiettivo è portare fuori dal proprio domicilio chi può uscire, farlo incontrare con altre persone e da lì costruire dei momenti aggregazione che iniziano con preparare insieme – perché i nostri anziani cucinano, non trovano tutto già pronto – mangiare insieme e continuare a divertirsi ballando, facendo qualche gioco di società. Tutte le iniziative hanno lo stesso valore: basta togliere una persona dalla solitudine per aver raggiunto un obiettivo importante.
D. - Quanto questi momenti di aggregazione favoriscono l’invecchiamento attivo degli anziani?
R. - L'Auser è un’associazione che lavora molto sull’invecchiamento attivo. Noi lo facciano in particolare nelle fase della piena autosufficienza degli anziani, facendo diventare le nostre sedi dei circoli culturali. Abbiamo una rete di università popolari, iscriviamo ogni giorno 45mila anziani volontari … Sono tutte attività che servono per continuare a sentirsi utili.
D. - Come favorire lo scambio con le generazioni più giovani?
R. - Lo scambio con le generazioni più giovani si può favorire in tanti modi. Il modo più giusto e più pratico che abbiamo sperimentato è quello dell’incontro intergenerazionale con le scuole. Maria Carnevali, Radio Vaticana, Radiogiornale del 15 agosto 2016.