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Rettore a Fattitaliani: la musica aiuta a vivere. Chi abbandona gli animali abbandona la parte bella di sè

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Nel corso dei tanti e fruttuosi anni della sua carriera e dei suoi innumerevoli successi, molte le definizioni che si sono utilizzate per Rettore: splendida splendente, icona, magnifica, leonessa, diva, femme fatale, stralunata, cane sciolto... ma, in realtà, per chiamarla, onorarla, inquadrarla e riconoscerla è sufficiente dire... Rettore e basta.

Professionista instancabile, Rettore è impegnata con alcune tappe del suo Emozionata sempre Tour (sito), che dovrebbe essere il titolo anche del suo prossimo disco, probabilmente in uscita il prossimo autunno, come annunciato da più fonti. Forse: "Al solito è una cosa del tutto inventata - dice a Fattitaliani Rettore - nel mondo della musica oggi delle frasi vengono prese come oro colato".
Quindi, niente disco nuovo in autunno?
Che io ci stia lavorando questo è sicuro, ma io non sono un'etichetta discografica e quindi non posso dire se e quando esce. In autunno sicuramente no, dato che devo subire un intervento. Probabilmente in tardo inverno, ma in questo momento non mi sento di uscire: sento che mi perderei nella massa di inutilità di musica che si produce, di canzoni che si fotocopiano l'un l'altra. Non c'è più personalità, diversità: tutto è omologato, piatto. Sono d'accordo con Red Ronnie che ha detto che ci vorrebbe un'altra rivoluzione come quella delle radio libere: dovremmo tornare ad essere liberi, ma adesso né l'Italia né l'Europa lo sono, quindi la vedo difficile. Per quanto riguarda me, lavoro grazie a quello che mi guadagno nel "campo di guerra".
Il tour si chiama "Emozionata sempre"... che emozioni vivi durante le tue esibizioni?
Delle volte sono sfiduciata, demoralizzata: certo, anche quello è un'emozione che ovviamente non mi piace. Però, io e il pubblico abbiamo un feeling particolare come pochi artisti riescono a vivere: è un dono, un dare e avere reciproco, uno scambio di reciproca energia. È difficile arrivarci, ma la gente partecipa e mi ridà carica ed elettricità, una potenza che altrimenti verrebbe meno.
Spostandoti per il tour, che Italia vedi mentri l'attraversi?
Data la mancanza di talento e inventiva, nell'Italia che vedo non c'è più ispirazione, d'altronde non è mica facile averla visto tutto quello che viviamo. Nei miei concerti vedo che la gente si diverte, c'ha voglia di musica e di divertimento: la musica aiuta a vivere e se la musica è brutta... L'altra sera, ho visto a "Techetechetè" un frammento televisivo in cui io duettavo con Giuni Russo: eravamo divertentissime. Poi facendo zapping su Rete 4 mi sono imbattuta in un duetto con Marcella e Bertè: l'orchestra era perfetta, ma non si poteva sentire, era una ciofeca, con le stonature di una sgraziatezza...
Tu che musica ascolti?
Non ascolto le radio italiane: i network più grandi fanno parte di un sistema mafioso che propinano gli stessi quattro pezzi e da lì non si scappa. Sono tutti uguali, noiosi e accascianti. Mi piacciono Diana Krall, Annie Lennox, Norah Jones (ho già il biglietto per il concerto di novembre a Padova). E poi Elton John, Rod Stewart, Amy Whinehouse...


E dei talent che mi dici?
Basta con questi talent show, io li chiamerei rubbish: preferisco a questo punto il revival. Mi ha fatto piacere guardare la Pausini e la Cortellesi; sono contento del programma che faranno Parisi e Cuccarini e che Baudo tornerà a condurre "Domenica in...": è una persona preparata che conosce tutto dello spettacolo. A proposito, vi invito a guardare l'ultima puntata di "Stracult" in cui io e Baudo saremo ospiti...
E quando viaggi come ti organizzi coi tuoi amati cani?
Li porto sempre con me anche se a volte fa caldo e i viaggi sono lunghi.
E i gatti: non li ami?
Ho avuto una gatta, Licia, che si metteva in poso per le foto. Se non nomino i gatti è perché alla fine io amo tutti gli animali, dal criceto al coccodrillo. Se tu non vai a rompergli le scatole, loro se ne stanno al loro posto. Siamo noi che stiamo invadendo il loro territorio, costruendo a casa loro...
Un messaggio a chi accoglie gli animali e uno a chi invece li abbandona...
Chi li accoglie ha tutto il mio affetto, la mia stima e solidarietà. Il mondo è diviso in buoni e cattivi e queste persone mi fanno pensare che i buoni siamo ancora la maggioranza. A chi li abbandona chiedo: come fai ad abbandonare un animale dopo averlo nutrito, accarezzato e cresciuto? Secondo me, gli resterà il rimorso per la vita e la pagherà, è come abbandonare se stessi: hai preso le sue coccole quando veniva a salutarti al tuo rientro e ora lo abbandoni? È come abbandonare la parte bella di te stesso.
Siamo a Ferragosto: a che cosa lo associ?
Ferragosto e Capodanno non mi piacciono per i botti che disturbano gli animali. Che non se la prendano i pirotecnici: ma ci sono dei metodi diversi in cui si vedono stelle che cadono e animali che si formano... l'arte non fa rumore, è melodia.
Fra le tante definizioni che ti hanno affibbiato ce n'è una in cui non ti ritrovi proprio per niente?
Pop. Io non sono pop, sono una eclettica: posso fare del pop, ska, jazz, swing. Mi pare che ci si dimentichi del fatto che io abbia studiato recitazione e dizione e che se voglio posso mettermi in scena e fare l'attrice. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata

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