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Peligro, in radio “SORRISI ALTROVE”, brano estratto dall’ultimo album del rapper

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Il rapper PELIGRO torna in radio con SORRISI ALTROVE, brano estratto dal suo ultimo album di inediti “MIETTA SONO IO”disponibile in digital download e sulle princip
ali piattaforme streaming (distribuito da Artist First).
Sempre da oggi è online il video del brano, disponibile al seguente link: https://youtu.be/FvpN0bb6Pwg.

In “SORRISI ALTROVEscritto da Peligro con la musica di Marco Zangirolami, il rapper ripercorre il suo passato e presente e immagina il suo futuro in base alle scelte prese finora. Un elemento chiave del brano è la ricerca dell’equilibrio tra ritmi urban e melodie più “classiche”. Anche le immagini del video, diretto da Alessandro Scandolara e Stefano Meloncelli, rendono visivamente il ponte che si è creato tra due mondi apparentemente così lontani.

«“Sorrisi Altrove”, a dispetto del titolo, è una canzone molto positiva – racconta Peligro – Scrivendola, ho guardato al mio passato e al mio presente e ho provato ad immaginare il mio futuro, cercando di disegnare il modo in cui voglio vivere e quello che mi succederà sulla base di come ho vissuto ciò che mi è già successo. Inoltre per quanto riguarda il video – aggiunge il rapper – posso dire che èstata una bellissima esperienza cantare, durante le riprese, insieme al quartetto d’archi che suonava live».

Il disco, interamente prodotto da Marco Zangirolami, è un racconto introspettivo del rapper milanese, che si è dovuto mettere in discussione e ha dovuto superare alcuni suoi limiti per riuscire a scoprire un lato di sé finora nascosto.

Questa la tracklist dell’album: Intro (Cronache di noi)”, “Devo andare”, “Mille vite”, “Sorrisi altrove”, “La parte migliore”, “Male e bene”, “La cosa sbagliata”, “Affini”, “Proprio come me”, “Caffeina”.

Peligro, all’anagrafe Andrea Mietta, è un rapper milanese classe ’92. Appassionato di musica fin da piccolo, comincia a dedicarvisi all’età di 14 anni. Nel 2011 scrive il suo primo album, “Scontento”, il cui coordinamento artistico è affidato al produttore argentino Hernan Brando (Hotel Buena Vida). Nel 2012 pubblica “Ep-Centro”, realizzato in collaborazione con due rapper della scena milanese (Rike e Seppiah). I 6 brani contenuti nell’EP sono stati interamente scritti e registrati in una singola notte. Nel 2013 esce il suo secondo album, “Musica dannata”, diretto nuovamente da Hernan Brando. Il 2 marzo 2015, Peligro pubblica “Training Camp Pt.1”, prima parte dell’omonimo mixtape, la cui seconda parte, “Training Camp Pt.2” viene pubblicata il 14 aprile 2015. La pubblicazione della terza ed ultima parte dell’album, “Training Camp Pt.3”, avviene il 4 giugno. L’8 aprile 2016, Peligro pubblica il suo terzo disco ufficiale, “Tutto cambia”, distribuito da Artist First e nell’estate porta in giro per l’Italia il suo lavoro salendo su importanti palchi come quello del Deejay On Stage a Riccione, quello del MEI di Faenza e quello del Tour Music Fest di Roma. Il 16 dicembre 2016 esce l’EP “Assoluto (Artist First), nuovamente prodotto da Hernan Brando. Nel 2017 ha partecipato all’Emergenza Festival, evento dedicato alla musica emergente a livello mondiale, arrivando sino alle semifinali, che si sono tenute il 4 maggio a Milano. Sempre nello stesso anno Peligro si esibisce in altri eventi importanti come quello della FluoRun di Milano, del Premio Lunezia (sezione Nuove Proposte) a Roma e Marina di Carrara, del Deejay On Stage a Riccione e su palchi storici come quello della Locanda Blues di Roma e del Bundalinda di Brugherio, oltre a portare in giro per la Lombardia il suo repertorio con il rapper Kodiak e il dj Dany Rio. Nel 2018 Peligro ha pubblicato l’album “Mietta sono io”, che ha presentato live in diverse occasioni, tra queste il MEI – Meeting Etichette Indipendenti. Inoltre durante l’estate ha partecipato ad alcune tappe di Festival Show 2018 cantando il suo singolo “La parte migliore”.

Foto di Veronica Argentiero_Graf. e post prod. Marco Di Paola


Premio Persefone, XVII edizione: Fattitaliani intervista il direttore artistico Francesco Bellomo

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Nella Sala Umberto di Roma, il 1° ottobre si è svolto il Premio Persefone giunto alla sua diciassettesima edizione. Tanti i volti noti che hanno partecipato e sono stati premiati. 

Per fattitaliani.it abbiamo intervistato Francesco Bellomo, Direttore artistico del Premio ma anche fondatore insieme a Maurizio Costanzo.
Lo stesso Bellomo ha condotto la serata, coadiuvato da Caterina Millicchio e Alessandra Ferrara Lidia.

XVII edizione del Premio Persefone. Com’è andata? 
È andata benissimo anche se essendo pignolo ho rilevato qualche piccola pecca ma sostanzialmente sono stato più che soddisfatto del risultato.
Per la prima volta il Premio è approdato alla Mostra del Cinema di Venezia, premiando “Il Banchiere Anarchico” di Giulio Base. Come mai questa estensione? 
Fondamentalmente nell’oggetto sociale del Premio c’è “Il Teatro tra Cinema e Televisione” e fino adesso avevamo premiato quegli spettacoli che avevano ispirato Film o quelli tratti da sceneggiature cinematografiche, ci è sembrato giusto visto che già dallo scorso anno abbiamo un Premio per il Cinema e il primo ad essere premiato è stato Carlo Verdone. Quest’anno fare un’operazione all’interno di una delle Mostre più importanti del Cinema Internazionale, facendo approdare il Premio Persefone in Laguna e premiando  “Il Banchiere Anarchico” che è molto teatrale sia come origine che come sviluppo. 
Durante la premiazione c’è stato un Video di Maurizio Costanzo che rilevava “Il meglio del Premio Persefone è avere un’attenzione particolare al Teatro che non sempre è seguito”. Cosa ne pensi?
Il nostro Premio riguarda il Teatro privato. C’è una sorta di coesistenza equilibratissima con il Premio “Le Maschere”, nella nostra Giuria c’è il Dottor Gianni Letta, in maniera tale che quel premio si occupi di situazioni più da Teatro Pubblico nelle categorie tradizionali, noi invece ci occupiamo di premiare quegli spettacoli che al di là della tematica del Teatro tra Cinema e Televisione, grazie alla notorietà degli attori presenti riescono a promuovere il Teatro al di fuori delle linee tradizionali. Il nostro occhio è concentrato su questo tipo di operazione e tendiamo a promuovere il Teatro in tutte le sue forme. 
Il Premio Persefone nasce ad Agrigento e poi è migrato a Montalto Uffugo (CS) per stabilirsi definitivamente a Roma. Come mai? 
Tendenzialmente l’idea era quella di fare il Premio nei siti archeologici importanti. Ad Agrigento per sei anni, come tutte le cose della Sicilia rischiava di morire e così abbiamo deciso di migrare. Prima ad Ostia Antica, poi al Campidoglio, a Villa Torlonia, a Montalto Uffugo e per necessità economiche impellenti, abbiamo cercato di trovare una sede definitiva e ringrazio Alessandro Longobardi che ormai da tre anni a questa parte ha messo a disposizione la Sala Umberto.
Persefone era la Dea minore degli Inferi e Regina dell’Oltretomba, come nasce l’idea di dedicarle un Premio di Teatro e Danza? 
In Sicilia e ad Agrigento in particolare rappresenta la Dea della Primavera e della Rinascita. Il periodo in cui lei si spostava dalla mamma (Demetra che era la Dea della Prosperità), era una sorta di rinascita ed è con questa che si identifica il Premio da un punto di vista simbolistico. La primavera come risveglio della natura e della vita e per noi il Premio Persefone si identifica nel risveglio del Teatro. 
Immagino che appena è finita questa Edizione abbiate iniziato a lavorare alla prossima? 
Probabilmente per l’anno prossimo accoglieremo una proposta fatta da Paolo Ruffini e ritornando a farlo in estate come facevamo prima, stiamo valutando l’opportunità di farlo all’interno del Follonica Festival che raccoglie sempre grandi consensi e grande successo. Il Direttore Artistico è Paolo Ruffini. Stiamo valutando questa proposta anche per avere una maggiore disponibilità di risorse per fare un Premio dai contenuti sempre più ricco.

Elisabetta Ruffolo

Libri, UNA ROMA IMMOBILE E AVVOLGENTE NELL'OPERA PRIMA DI ROBERTA PALOPOLI "MATER DOLCISSIMA"

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“Ho voluto raccontare la Roma immobile e avvolgente che ho vissuto negli anni d'oro della speranza, e che adesso ritrovo nella totale decadenza dando voce all'isolamento interiore che si può creare, nonostante le possibilità economiche.
I miei personaggi sono sensibili, sofferenti, a loro modo anche generosi. Comunicano poco tra loro, faticano ad esprimere l'amore che li lega a persone e cose. Riconosco questa tendenza, oggi, in una Roma trasformata in cui 'il borghese' sta scomparendo, per lasciare il posto a persone, quartieri, distanti da ceti, ideali, aggettivi” - è il racconto di Roberta Palopoli, psicologa e autrice di “Mater Dolcissima” (Emersioni Editore) presentato in una affollatissima sala del Palazzo delle Esposizioni.

Relatori di eccezione Michele Mirabella e Arnaldo Colasanti introdotti da Michele Caccamo. “Quando si legge il libro di una persona amica non sfuggi alla tentazione inquietante di fare confronti tra la biografia che conosci e quella che leggi” - ha spiegato il popolare conduttore di Tutta Salute - “si fa una fatica che, però, è ben premiata dal fatto che questo libro è molto bello, inquieto, arruffato ed io l’ho letto con grande gioia”. Per Arnaldo Colasanti questo romanzo è stata una sorpresa “perché ruota apparentemente intorno ad una questione esistenziale con un cuore nero, ma con un finale positivo. Un romanzo affascinante, a tratti struggente, capace di offrire alla letteratura contemporanea uno sguardo inedito sulla realtà”.

Ad affiancare in prima fila l’attrice, e mamma dell’autrice, Simona Marchini, l’attore e conduttore Stefano Sarcinelli, i cantautori Bungaro e Mimmo Locasciulli con la paroliera e musicista Loriana Lana. La serata si è conclusa con una cena esclusiva ambientata in un loft nel cuore di Trastevere a cura dello chef Alberto Maria Calamonici.

Roma, celebrata la 29esima edizione della "Festa della Vita" evento di Enio Drovandi

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di Ester CampeseSi è svolta al Magic Fly lo scorso 6 ottobre, la 29esima edizione della Festa della vita, manifestazione ideata e realizzato da Enio Drovandi (intervista).
Dal 1990 infatti per ben 29 anni ininterrottamente Enio organizza questa festa per celebrare la vita. La motivazione, per i più già conosciuta, è presto detta. Nel 1989, proprio il 6 ottobre, nei pressi di Orte, Enio ebbe un terribile incidente autostradale. Assurdo perché era alla guida, ma fermo in fila. Improvvisamente decise, per andare un po’ più avanti, di innestare la marcia e superare l’auto avanti a lui. La velocità era minima, ma fu accecato dal sole e in un battibaleno si ritrovò coinvolto in un incidente, scontrandosi frontalmente con un bus di linea urbana.
In quel preciso istante tutta la vita di Enio cambiò, terminando una fase della sua vita. Tutto ciò che aveva vissuto fino ad allora si modificò e si affacciò ad una nuova vita, più consapevole, più ricca di valori davvero importanti per ogni essere umano. Enio stesso dice di essere ancora oggi incredulo, di ciò che provò e simpaticamente si definisce un “ladro” della vita apprezzandone ogni attimo e ogni cosa questa offre. Per questo motivo da allora e fino ad oggi celebra la vita con questa festa e con questa motivazione.
Questo genere di festa, “La festa della vita”, è l’unica al mondo, con questo titolo e nel suo genere, ed è oramai diventato un brand Italiano che ha fatto parlare di sé anche nel mondo, menzionandola sulle testate più importanti come “El Pais” o il “New York Times”.
In nessuna altra parte del globo si tiene una festa di questo genere e chi vi partecipa è protagonista e non spettatore, perché questa è la festa di tutti…anche se in ogni occasione non mancano anche i Vip, sono infatti intervenuti alla festa Toni Santagata, Luciana Frazzetto, Nadia Bengala, Serena Gray, Antonella Ponziani, oltre a manager televisivi e produttori cinematografici e tronisti di varie edizioni. Tra gli invitati presenti alla festa anche Conny Caracciolo. Riccardo Bramante, Anna Nori, Simone Ripa, Elisabetta Viaggi, Sabina Tamara Fattibene, Naira, Elena Presti, Antonello De Pierro e moltissimi altri che si sono lasciati coinvolgere in questa frizzante allegria.
Enio ha inoltre voluto premiare alcuni amici di lunga data omaggiandoli di un trofeo tra cui il giornalista Giò di Giorgio. oltre all’attore gianni Franco, il manager Mariano Sartorelli e uno premio è stato consegnato alla memoria di Gigi Sabani ritirato dal regista Mirko Alivernini.
Invitati alle festa perché amici dell’evento stesso anche Paolo Conticini, Andrea Roncato, Luca Capuano, Nino Frassica, Maurizio Mattioli e tanti altri, ma nel caos euforico della festa si perdeva di vista il vip di turno, perché la vera protagonista era una e soltanto una: LA VITA festeggiata al culmine, con una magnifica torta.
A tutte le signore ospiti presenti all’evento Enio ha voluto donare un piccolo cadeaux.

DON GINO RIGOLDI: PIÙ ITALIANI CHE ESCONO CHE STRANIERI CHE ENTRANO IN ITALIA

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Don Gino Rigoldi in collegamento questa sera con Fabio Fazio nel corso della puntata di Che Tempo che fa su Rai 1 riferendosi alla vicenda che coinvolge il Sindaco di Riace, Mimmo Lucano:
“Credo che il sindaco di Riace abbia incontrato un po'di queste persone sperdute, addolorate e senza futuro e riferimenti e abbia visto il loro dolore, la loro disperazione , il non essere di nessuno…magari a piangere i morti che hanno avuto beh, un sano sentimento che nasce quando incontri il dolore  è la compassione, sei con loro con il cuore. Compassione è un sentimento creativo: vuol dire che ti fai carico del dolore  che loro hanno e cerchi di trovare le soluzioni, trovare la maniera per risolvere.  Può capitare che in questa voglia di aiutare tu possa essere eccessivo, tu possa superare le  burocrazie, i passaggi di documenti, qualche regola in generale. Non dico che le leggi non vadano rispettate ma forse si può anche fare un salto in là rispetto alla burocrazia se ti trovi di fronte a diritti umani negati. Il Cappellano dell’Istituto penale per minorenni Beccaria ha poi aggiunto:  “Io avrei un’idea:  abbiamo l’Appennino che è quasi deserto con villaggi che si svuotano, boschi non curati: perché non pensare che delle famiglie italiane insieme a famiglie straniere povere, con magari problemi di documenti vadano a rivitalizzare questi spazi e farle diventare una realtà economica?”

Cortesie per gli ospiti, su Real Time con Csaba dalla Zorza, Roberto Valbuzzi e Diego Thomas

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È tempo di trovare gli ingredienti giusti, rispolverare il servizio buono e trasformarsi in impeccabili padroni di casa, perchè stanno arrivando degli invitati molto esigenti, pronti a scovare i campioni di ospitalità italiani!

Da lunedì 8 ottobre arriva su REAL TIME (Canale 31) la novità più attesa dell’anno, il reboot dello storico programma “CORTESIE PER GLI OSPITI”, che in questa nuova versione diventa appuntamento quotidiano, dal lunedì al venerdì alle 20:10.
Importante novità saranno i giudici. Il trio di esperti ‘cortesi’ sarà formato dalla scrittrice milanese Csaba dalla Zorza (esperta di buone maniere e del savoir vivre contemporaneo), dallo chef varesino  Roberto Valbuzzi (la cui cucina ha come punto di partenza la tradizione del Nord Italia e che con il suo estro rivisita i piatti senza tradire il senso originario) e dall’architetto romano Diego Thomas  (esperto di interior design).
In ogni puntata si sfideranno due squadre – o due coppie – che avranno carta bianca sul tema da inscenare. Un preludio di creatività, che potrebbe però non essere apprezzato dai nostri giudici.

Csaba, Roberto e Diego viaggeranno da Napoli a Roma, da Milano a Palermo passando per la Toscana, e saranno ospiti in cene dai temi bizzarri, in compagnia di personaggi sopra le righe, in location mozzafiato. Il tutto per un unico scopo: raccontare con ironia e divertimento la varietà delle “case degli italiani”.
Le telecamere seguiranno i concorrenti durante la spesa al supermercato, al mercato rionale, alla bottega gourmet, al negozio di fiori mentre scelgono tutti gli elementi che utilizzeranno durante la loro cena. Dopo la dichiarazione di intenti dei concorrenti e dopo la mise en place, i giudici eseguiranno il giro della casa insieme: Diego commenterà l’arredamento, Roberto effettuerà delle incursioni in cucina e Csaba non si farà sfuggire nulla in termini di lifestyle.
Alla fine della puntata i giudici si riuniranno per decidere il vincitore. Il loro verdetto sarà consegnato all’interno di uno scrigno che verrà aperto dopo il loro congedo.
“Cortesie per gli ospiti” (40 episodi da 60’) è prodotto da Magnolia (Banijay Group) per Discovery Italia. Real Time è visibile al Canale 31 del Digitale Terrestre, su Sky canali 131 e 132, Tivùsat Canale 31. L’hashtag ufficiale è #CortesiePerGliOspiti.

ARTE, PREMIO SULMONA ALL'ARTISTA CAMILLA ANCILOTTO per la sua "Nigredo"

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Sulmona - Si è chiusa il 6 ottobre con una manifestazione gremita di volti noti presso gli spazi locali del Polo Museale Civico Diocesano - ex convento di Santa Chiara - la 45esima edizione del Premio Sulmona “Gaetano Pallozzi” Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea, che ha visto la partecipazione di oltre cento cinquanta artisti tra pittori e scultori, alcuni stranieri o residenti all’estero.

Tra gli artisti premiati anche Camilla Ancilotto che ha presentato nella rassegna la sua Nigredo, aggiudicatasi l’ambito riconoscimento “Attilio Di Renzo”.
Mirabile sintesi “pitto-scultorea”, l’opera Nigredo (olio e foglia argento su legno) presenta un’originale rilettura del quadro di William Adolphe Bouguereau, “Dante e Virgilio all’Inferno” (1850), in cui è illustrato l’episodio narrato nel trentesimo canto della Divina Commedia.

“Nel girone dei falsari” – descrive così la sua opera l’artista “assistiamo alla feroce lotta tra due dannati, Gianni Schicchi e Capocchio, contraffattori di moneta e di identità, emblematici del perenne conflitto sotteso ai rapporti di potere nelle relazioni umane. Il volto di Schicchi fissato nell’atto di mordere il collo dell’avversario, con i tratti stravolti da un impeto rabbioso e violento non scevro di una morbosa voluttà, è la perfetta rappresentazione delle pulsioni ambivalenti che coesistono nell’individuo. Gli spunti riflessivi offerti dall’immagine riecheggiano nei cupi avvenimenti di cronaca, in quei conflitti e sussulti del mondo che, dietro fallaci intenti politici, ideologici e religiosi, rivelano una mera volontà di sopraffazione e di potere”.
Apprezzamento per l’opera della Ancilotto  da parte del Sindaco di Sulmona Annamaria Casini, dell’assessore Alessandro Bencivenga, del District Manager della Banca Generali Alessandro Di Tunno ente sponsor della manifestazione, di Umberto D’Eramo noto appassionato di fotografia e presidente dell’Accademia della Fotografia ed infine dal Professor Raffaele Giannantonio presidente del Circolo d’Arte e Cultura il Quadrivio e presidente del Premio e della rassegna aperta lo scorso 15 settembre.

“Sono davvero lieta di aver partecipato al prestigioso Premio Sulmona” – ha detto l’artista nel corso di alcune interviste – “Ringrazio gli ideatori della rassegna internazionale di arte contemporanea che hanno saputo riunire  con impeccabile organizzazione e professionalità le eccellenze del mondo culturale e artistico contemporaneo”.
Tra i premiati nella sezione Arte, Marco Manzo e Alfredo Celli. Riconoscimenti nella sezione Cultura alla scrittrice Donatella Di Pietrantonio e all’editrice Elisabetta Sgarbi editrice e al direttore d’orchestra Francesco Quattrocchi.
Per la sezione dedicata al Giornalismo Televisivo e alla Carta stampata, sono stato consegnati riconoscimenti a  Luca Telese, Eleonora Daniele, Monica Macchioni, e un premio speciale per il Giornalismo d’Arte a Stefano Sassi.

Nigredo opera “aperta” che sfrutta le implicite potenzialità dell’indeterminatezza, è il prodotto di una sensibilità artistica contemporanea sviluppatasi nel solco della tradizione; in virtù del suo carattere “discontinuo” e interagente, trova puntuale riscontro nel più ampio intento espositivo internazionale, ispirato ad un fattivo incontro tra l’atto creativo individuale dell’artista e la ricezione del pubblico: in un hic et nunc reiterabile, il limite tra opera data e opera condivisa si dilata in spazio esperito e comunitario che è inno alla vita e all’arte. 

ROWAN ATKINSON: "HANNO RIFIUTATO IL MIO ORDINE DI UNA FERRARI ENZO PERCHÉ NON MI HANNO RITENUTO UN FAN"

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Una grande leggenda del cinema comico inglese Rowan Atkinson, ospite questa sera di Che Tempo che fa di Fabio Fazio su Rai1, ha voluto ricordare la volta in cui ha recitato con Sean Connery in “Mai dire mai”: “era il 1983, un sogno che si è avverato.
Dovevo fare un piccolo cameo nel film, ma quando ho visto la mia prestazione non è che mi sia piaciuta tantissimo, ero più una caricatura che un personaggio, però è stata una bellissima esperienza. Spero che non sia colpa mia se Sean Connery non ha più fatto James Bond dopo la mia interpretazione– ha scherzato. L’attore ha poi continuato: “non c’è dubbio che per la maggior parte delle persone la definizione di spia inglese coincida con  James Bond, Sean Connery  forse è il James Bond  che tutti preferiscono e lo è anche per me , mentre  Johnny English è un po' più ispirato a Roger Moore.  Sui suoi due personaggi che l’hanno reso celebre, Mr Bean e Johnny English,  ha commentato : “Mr. Bean è un ragazzino di 10 anni intrappolato nel corpo di un uomo mentre Johnny English è più un adolescente di 14 o 15 anni nel corpo di un uomo. Nel corso dell’intervista ha poi raccontato della sua passione per le automobili: “Avevo una McLaren F1, l’ ho venduta un paio di anni fa, nel 2001 invece  ho cercato di ordinare una Ferrari Enzo, ma non me l’hanno permesso perché secondo loro non ero un grande fan della Ferrari, hanno rifiutato il mio ordine”. Infine ha ricordato l’incontro fallito con la Regina Elisabetta quando per festeggiare i 25 anni di Mr. Bean si recò a Buckingham Palace a bordo della sua Mini: “La regina in quel momento era troppo occupata per vedermi, forse non aveva  voglia di incontrare Mr Bean in una giornata normale.” Ma non sono mancate poi altre occasioni di incontro con i reali: “Sono stato invitato a due matrimoni reali: quello del Principe di Galles con la  Duchessa  di Cornovaglia e al matrimonio del Principe William.”
Nel corso della puntata, Fabio Fazio ha voluto rendere  omaggio a Rowan Atkinson facendo apparire in studio una Mini di un fan italiano  identica a quella di Mr Bean e ha giocato con l’attore e Filippa Lagerback improvvisando una lezione di seduzione sulla falsariga di quanto avviene in una delle  scene di Johnny English colpisce ancora, nelle sale dall’11 ottobre.

PALERMO, INTERVISTA AL CRITICO D'ARTE PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE

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PALERMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA: PAOLO BATTAGLIA LA TERRA BORGESE APRE LA MOSTRA RICONOSCIUTA DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA CON LA MEDAGLIA DI RAPPRESENTANZA.
Emanuela Petroni intervista il critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese:

A Palermo quest’anno 2018 Capitale Italiana della Cultura è già partita la mostra dedicata a Mariannina Coffa che si svolgerà sino al 6 Novembre nel Real Albergo dei Poveri. Perché?
Nasce dai contenuti del pensiero di Maria Stella Pucci di Benischi, ed è un’idea che ho molto apprezzato, ne riconosco il valore culturale e l’importanza pedagogica.
Ma l’inaugurazione di una mostra è sempre un momento culturale a cui prestare attenzione in quanto veicolo di nuovi concetti?
Una mostra così rilevante sul piano filosofico può costituire un evento culturale alla storia della civiltà. Se poi riguarda la vexata quaestio femminile, si rafforza l’ovvia considerazione e l’ovvia risposta: sì. Le quaestiones femminili in verità hanno subito forti contrasti ideologici che ne hanno ostacolato lo sviluppo, e le mostre a tema sono rare, monadiche, sicuramente contribuiscono poco ad arricchire gli orizzonti culturali del nostro Paese, e di contro si rende ovvio e necessario promuoverle, in quanto mezzo epistemologico indispensabile per comprendere la dinamica dei fatti sociali, storici, politici, esistenziali.
Questa mostra si è anche fatta concorso per pittori e scultori la cui premiazione è avvenuta in pompa magna al palazzo della Società Siciliana per la Storia Patria. Chi ha vinto:
In questa competizione artistica tutti i pittori, gli scultori, i fotografi e gli autori di arte digitale, che espongono a Palermo dentro l’ex Real Albergo dei Poveri di corso Calatafimi, sono meritevoli di lode. Si trova un bell’esempio, se vogliamo, di spirito macchiaiolo ad opera della brava pittrice che risponde al nome di Valentina Faraone; come è presente una grande realizzazione pittorica a referenza fotografica che diviene relazione fra il segno e il soggetto al quale esso rinvia: è l’opera di Celio Bordin; così come, in questa Mostra dedicata alla memoria della Coffa, è da ammirare l’applicazione di origine digitale con la quale Francesca Falli dà la sua lettura di Mariannina su un insolito supporto di specchio. L’opera che nel percorso espositivo della Mostra si è distinta invece particolarmente è senza dubbio quella della pittrice Vanessa Pia Turco. La Turco ha concentrato sul foglio le cromie di ocra chiaro e biacca per decifrare la letterata poetessa Mariannina Coffa Caruso alla maniera del coevo Eugène Boudin nell’opera “Canale di Bruxelles”, uno stupefacente olio su tela oggi in un museo di Londra, un grande pittore vissuto anch’egli nell’Ottocento e noto come "re dei cieli" per via dell’abilità tecnica sopraffina con cui figurava le nuvole e le sfumature di tinte azzurre. Di Vanessa Pia Turco è ammirevole e anche coraggiosa la scelta dei pastelli: è ammirevole perché con la tenuità dei cannelli di materia colorante sottolinea in maniera pregevole la delicatezza umana della poesia; ed è coraggiosa in quanto i pastelli non si possono miscelare su supporto, ma è necessario miscelare a parte, e questo comporta una pesante rinuncia ai colpi di effetto che tanto catturano noi spettatori. Le linee moderne dell’opera che la Turco intitola "Mariannina Coffa, un amore negato",  rappresentano magnificamente l’attualità delle problematiche che la società lega al sesso di genere della Coffa, e spostano magicamente, dai nostri giorni,  con un attento, studiatissimo progetto coloristico, verso la straordinaria rivoluzione operata dagli impressionisti per merito esclusivo di Eugène Boudin nell’Ottocento Coffano, la bellezza. È di pochi giorni fa la dichiarazione dal professor Alessandro Strumia, dell’Università di Pisa di come la fisica sia un affare per uomini (“la fisica è stata inventata e costruita da uomini, non si entra su invito”, riferendosi alle donne - ha dichiarato). È di meno giorni fa, invece, la bella notizia che c'è una donna tra i premiati con il Nobel per la Fisica 2018: Donna Strickland, è la terza a ricevere il premio da quando è stato istituito. Ci sono dei pittori che sanno dipingere l’aria, come Hopper! altri sanno dipingere l’olfatto facendoci catturare gli stimoli odorosi che si trovano dentro l’opera, come faceva Carlo Dalmazio Carrà. Vanessa Pia Turco dipinge la coscienza intellettiva, quella universale, è infatti nello sguardo del soggetto  che ci si accorge di intenderla mentre la coscienza sensitiva -quella nostra personale- si accorge di sentire. Quindi: oltre alla memoria sensitiva -e senza ricorrere a ulteriori figurazioni- in uno sguardo, nell’opera, è rappresentata la memoria intellettiva, quella delle idee: è come pensando a Santa Maria del Fiore, non posso non pensare al campanile di Giotto.
Nella grande affluenza all’inaugurazione della mostra sono intervenuti tra gli altri autorevoli personaggi di grande spessore: chi l’ha colpita in particolare?
Una bellissima profonda impressione l’ho vissuta del Generale Marco Ferretti (nella foto di copertina), del Comando Regionale Sicilia della Guardia di Finanza. Una persona piacevolissima di grande spessore culturale, d’altro canto figlio di una storica dell’arte, cioè di chi di legge il cambiamento del mondo attraverso il susseguirsi nel tempo di avvenimenti e fenomeni storico-artistici.

Giovanni Boldini: il ritrattista delle dame

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di Riccardo Bramante - Nato a Ferrara nel 1842, Boldini può definirsi, da un punto di vista artistico, un pittore “parigino” non solo perché si trasferì in quella città già nel 1867 per completare i suoi studi artistici, ma soprattutto perché seppe interpretare con una nostalgica fanciullezza quasi proustiana il bel mondo dell’aristocrazia dell’epoca mettendone in risalto la magnificenza delle vesti e la distaccata arroganza degli atteggiamenti, conquistandosi il titolo di maggior esponente della “belle epoque”.

Molto presto, infatti, sentì che l’atmosfera di Firenze, dove si era trasferito giovanissimo e dove frequentava l’ambiente dei “macchiaioli”, gli stava stretta perché la sua fantasia e le sue visioni cosmopolite non riuscivano ad accettare quel naturalismo “agreste” che la corrente di Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca esprimeva.

Dopo un breve soggiorno a Londra, eccolo, dunque, a Parigi dove può ammirare le opere del realismo di Courbet e degli impressionisti allora imperanti, da Manet a Sisley a Degas. Da tutti questi grandi artisti Boldini prende qualcosa ma la trasforma, con una interpretazione tutta sua, in una sorta di realismo luminoso di cui sono permeati soprattutto i suoi ritratti di personaggi importanti, in particolare delle donne.

E’ qui che la sua eccezionale abilità di ritrattista risalta non solo per il disegno in sé ma anche per la ricerca del colore, con una tavolozza ridotta ai soli bruni e neri talvolta gettati sulla tela con toni violenti ma sempre piacevolmente accostati. Le donne dei suoi ritratti sembrano tutte uscire da una nube di boa di struzzo, con pennellate lunghe e lievi che innalzano le figure e sembrano togliere loro ogni peso umano.

Ed ecco, allora, materializzarsi i ritratti di Emiliana Concha de Ossa, giovane nobildonna cilena, ora esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, quello della contessa de Rasty, in cui la bellezza è protagonista ma influenzata, nello stesso tempo, dall’emozione sensuale dell’artista di cui era amante, della marchesa Casati in tutta la sua esuberante irrequietezza, della “Divina in blu” (forse Sarah Bernhardt) ambiguamente scintillante; e poi i ritratti del pittore inglese Whistler, di Robert de Montesquieu ed il celeberrimo ritratto di Giuseppe Verdi.

E’ l’immagine di un mondo che sta cambiando quella che Boldini ci vuole rendere, della emancipazione della donna dai vecchi pregiudizi, dell’avanzata della ricca borghesia ma anche della dissoluzione di un’epoca raffinata e decadente che crollerà, infatti, di lì a poco con lo scoppio della Grande Guerra.

MIMMO LOCASCIULLI, esce il 9 NOVEMBRE il nuovo album "CENERE"

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MIMMO LOCASCIULLI torna con “Cenere”, il suo nuovo album di inediti in uscita il 9 novembre (HOBO/Believe Digital) in CD, in vinile, in digital download e sulle principali piattaforme streaming.

A due anni dalla pubblicazione del doppio CD celebrativo “Piccoli cambiamenti”, e dopo 9 anni dal suo ultimo album di inediti (“Idra”), “Cenere” racchiude tutto il percorso artistico di Mimmo: dalle prime esperienze folk al rock-pop cantautorale, dagli sconfinamenti nell’elettronica fino alle immersioni nel blues e nel jazz. I suoi testi, come di consueto, si arricchiscono di una ricerca anche poetica, oltre che della testimonianza e della cronaca del tempo che vive.

Il disco racchiude diverse collaborazioni con nomi noti del panorama cantautorale, come quello di Enrico Ruggeri, di Pacifico e di Büne Huber, front-man e anima dei Patent Ochsner, strepitosa rock band bernese premiata lo scorso anno con gli Award come miglior gruppo, miglior album e miglior live. “Cenere” si arricchisce, inoltre, della presenza di due artisti tanto diversi quanto ugualmente preziosi: Fabrizio Bosso e Awa Ly, giovane cantante franco-senegalese, ormai popolarissima in Francia e in Europa.

L’album è stato registrato negli studi di Alba Musique (Parigi) e Hobo Recording (Saracinesco - Roma), con la produzione e gli arrangiamenti di Mimmo e Matteo Locasciulli.

Insieme a Mimmo (piano, organo e tastiere) e Matteo (contrabbasso, basso e chitarre) hanno suonato: Andi Hug (batteria), Massimo Fumanti (chitarre), Giovanna Famulari (violoncello), Marco Di Marzio (contrabbasso, ukulele e mandola), Mattia Feliciani (sax e clarinetto basso), Jorge Ro (tromba e flicorno), Filippo Schininà (batteria), Manuel Trabucco (sax) Michael Applebaum (tromba).

È inoltre disponibile in libreria il nuovo libro di Mimmo Locasciulli, “Come una macchina volante” (Castelvecchi edizioni), un racconto biografico che illustra le curiosità sul doppio amore che l’ha guidato nella vita: la musica e la medicina.

Tra i più grandi cantautori italiani, Mimmo Locasciulli ha debuttato al Folkstudio di Roma negli anni Settanta. Ha inciso finora 18 album, ha prodotto Claudio Lolli, Gigliola Cinquetti, Roberto Kunstler, Goran Kuzminac e Haber, ha collaborato con artisti nazionali e internazionali di primissimo piano. Recentemente ha festeggiato i quarant’anni di carriera musicale con il doppio album “Piccoli cambiamenti”. Esercita la professione di chirurgo e nutrizionista a Roma, dove vive.

Foto di Mariangela Ottaviano
www.mimmolocasciulli.com

www.facebook.com/MimmoLocasciulli

Teatro, Federico Perrotta a Fattitaliani: bisogna far ridere senza mai trascendere nel becero. L'intervista

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Al Teatro San Paolo in Via Ostiense 190, fino al 14 ottobre, Federico Perrotta, Fabrizio Di Renzo e Valentina Olla in .. Se Vabbe’.. di Alessandro Bonanni e Fabrizio Di Renzo. Regia di Felice della Corte. Aiuto Regia Alessandro Nistri. Fonico Davide Zezza. Costumi: Graziella Pera. Esilarante! Ha come colonna sonora Figli delle stelle di Alan Sorrenti. In questo spettacolo si esorcizza la morte ma si rischia di morire dal ridere! L'intervista di Fattitaliani a Federico Perrotta.

..Se vabbe’.. Che titolo è? 
È un titolo che dice tutto e dice niente! Volevamo lasciare un alone di mistero su questa commedia e su questo “triangolo particolare” che non parla di amore bensì di tutt’altro e non svelo di più… Abbiamo deciso di usare un intercalare romano molto in voga in questi ultimi tempi, vale a dire “se vabbe’” non ci credo, lascia perdere. Domani ci vediamo sicuramente… la settimana prossima andiamo a cena … “Se vabbe’!”

È per questo che abbiamo utilizzato questo modo di fare, molto romano e scelto questo titolo che probabilmente ci azzecca poco o tantissimo. Dipende dai punti di vista, dallo spettacolo e dalla scrittura.
Perché va molto di moda questo intercalare adesso? 
Perché siamo diventati veramente cinici, siamo oberati da moltitudini di impegni, abbiamo un inquinamento visivo oltre a quello acustico che sono anni che ci appartiene. Le immagini, i video, Facebook, Instagram, Twitter, non leggi più i giornali, le locandine. Quando mandiamo gli inviti per il Teatro, allegando la Locandina e ti rispondono “Che bello, quand’è? Dov’è? C’è anche gente che ha sbagliato Teatro non perché ci fosse l’indirizzo sbagliato ma perché è andato a memoria dov’era venuto al mio ultimo spettacolo. Siamo diventati dei pessimi amici, peggiori come esseri umani quando invece la tecnologia, l’avanzamento della conoscenza ci avrebbe dovuto portare ad un gradino in più della civiltà e all’acquisizione di diritti e di attenzioni nei confronti dell’altro. Purtroppo adesso ci stiamo perdendo. Il “se vabbe’” secondo me è questo! Diventiamo consapevolmente colpevoli di ciò che è diventata una rincorsa. Quando ci hanno detto che potevamo fare tutto con lo smartphone ed in maniera più facile invece è diventato tutto molto più caotico, non abbiamo pause, non abbiamo più limiti d’orario, minuti per noi ma forse non ce li abbiamo neanche i minuti per noi!
Visto che non vuoi svelare la trama, ci dici qualcosa dei personaggi? 
Sono un garagista di un condominio come ce ne possono essere tanti e mi viene affidata una missione particolare. 
Teresa (Valentina Olla) incarna una categoria di donna molto particolare che oggi è sempre più presente la c.d. amica che viene fuori da una storia, finalmente è libera, non ha voglia di legami fissi perché probabilmente ne avrà avuto qualcuno in precedenza che gliene ha fatto passare la voglia. 
L’amico in realtà è quello che vorremmo avere tutti quando non ci va di fare niente. Lui è l’incarnazione del se vabbe’. È un amico, è romanaccio, non è tifoso né della Roma e né della Lazio e già questa è una cosa molto particolare ma la facciamo scoprire durante lo spettacolo.
Com’è nata l’idea di questo testo? 
È molto semplice! Fabrizio Di Rienzo è un bravissimo autore oltre che cabarettista e attore, aveva scritto il testo e mi ha chiesto di leggerlo perché lo aveva già proposto ad un Regista che è stato preso come attore in un altro spettacolo e quindi non sarebbe stato possibile provare con lui. Passiamo il testo ad un secondo Regista che ne è subito entusiasta ma come iniziamo a lavorarci, lui viene scelto per una cosa televisiva e non avrebbe potuto incastrare le date. Al terzo regista era piaciuto moltissimo e lo avrebbe fatto morire dal ridere e invece gli hanno anticipato le prove di un altro spettacolo. Al quarto regista non era piaciuto per nulla. Noi eravamo desolati, dispiaciuti e avevamo quasi perso la forza e la volontà di farlo. Meno male che all’ultimo tentativo che ci eravamo dati, abbiamo incontrato sulla nostra strada, Felice della Corte che si è messo con un amore infinito per il Teatro e probabilmente anche con una dedizione nei nostri confronti, a lavorare sul testo, a cesellarlo su di noi, ad ampliarlo e a lavorarci dentro. L’autore è stato bravissimo ad accettare tutti i suggerimenti che arrivavano dalla Regia ed ecco che è venuto fuori uno spettacolo gradevole, dalla durata probabilmente giusta perché oggi c’è anche il problema che la gente a casa, su Netflix vede una serie e ogni puntata dura 45’. Al cinema un film dura due ore. Se come spettatore vado a vedere a Teatro uno spettacolo che dura al massimo un’ora e mezzo, sono contento. Esco di là e posso anche fare altro. 
Il pubblico reagisce bene, dopo il debutto avete aggiunto qualcosa. Vogliamo parlarne?  

Sono dei suggerimenti dati dal pubblico e che magari stavano già nel nostro pensiero, tipo “sai se quella cosa andasse in quella direzione sarebbe carina?” A volte quando fai una cosa, ti fai “le pippe mentali” chiedendoti se una cosa funzionerà di più rispetto da un'altra. Il pubblico invece comanda. È brutto farlo ridere con le volgarità. L’unica cosa che mi dispiace è quando a me non piace e ad altri invece piace. Abbiamo evitato delle risate grasse togliendo la battuta che finiva con una parolaccia. Sicuramente con la parolaccia ci sarebbe stato l’effetto comico ma per quale motivo? Siamo convinti che anche la comicità di situazione sia da rispettare quanto la comicità volgare che piace quando è fatta da chi la sa fare, ci sono quelli che l’apprezzano. Rispettabilissima ma tanto quanto quella non volgare. Uno deve esser bravo a far ridere senza mai trascendere nel becero.
Elisabetta Ruffolo

Francesco, il 19 ottobre esce "13" il primo album

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Il 19 ottobre 2018 esce su tutti gli stores digitali, “13”, il primo album di Francesco.
L’Ep immerge l’ascoltatore in un microcosmo, che l’anima riconosce.
E lo avvolge nelle mille sfumature di un viaggio, un percorso, in cui Francesco sa guidarlo piacevolmente. Un viaggio nelle stanze dell’amore.
Le sonorità, sempre coinvolgenti, fanno da cornice alle diverse emozioni che ogni brano contenuto in "13" riesce a trasmettere
E’ un disco da gustare, ascoltare, riascoltare, ballare, amare e consigliare

"13" vanta la collaborazione di Enrico Santangelo in qualità di arrangiatore, tastiere, programmazioni e batterie. Le chitarre sono state suonate da Giovanni Risitano, il basso elettrico da Max Laganà. In Lilly le chitarre elettriche e le tastiere aggiuntive sono di Alberto De Rossi, mentre l’arrangiamento e le tastiere di Parlami di Te sono stati curati da Fabio Zacco. Registrato da Enrico Santangelo, mixato da Francesco Corvino e masterizzato da Nicolò Fragile

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Ascolta e acquista l’album qui: www.bit.ly/FrancescoOfficialbandcamp

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Sito Ufficiale di Francescowww.bit.ly/FrancescoOfficialWebsite
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COLUMBUS DAY A DETROIT, L'ORGOGLIO DELLA COMUNITÀ ITALIANA IN MICHIGAN

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di Goffredo Palmerini - DETROIT - Insigniti "Personaggi dell'Anno" Enzo Paglia, Sandra Tornberg, Angelo Grillo e Elio Ripari.

Si sono concluse domenica 7 ottobre con un Gala Banquet presso l'Italian American Cultural Society (IACS) a Clinton Township, una delle citta' residenziali dell'area metropolitana di Detroit, le manifestazioni del Columbus Day 2018 programmate dal Committee Celebration presieduto da Tony Vivona. Gremitissima di ospiti, oltre cinquecento, l'ampia Sala Meeting della magnificente struttura dove hanno sede tutte le Federazioni regionali, punto d'incontro della comunita' italiana per iniziative sociali e culturali. Presenti Autorita' civili e religiose, ha portato il suo saluto il Console d'Italia a Detroit, Maria Manca, da un anno e mezzo alla guida del Consolato, molto apprezzata ed amata dalla nostra comunita' per il suo impegno sempre attento ed operoso. Nata ad Ozieri, in provincia di Sassari, studi e laurea in Relazioni internazionali presso l'Universita' per Stranieri di Perugia, la Console ha ringraziato il Comitato per l'impegnativo programma delle celebrazioni del Columbus Day - espressione dell'orgoglio per il contributo reso agli States dagli italiani del Michigan -, alle quali ella con sensibilita' ha partecipato agli eventi piu' significativi. 

Nel suo intervento la dr. Manca ha ringraziato Ramo Salerno, l'imprenditore che venti anni fa promosse e organizzo' il primo Columbus Day a Detroit, continuando negli anni successivi a farlo crescere fino all'attuale dimensione. Ha voluto inoltre sottolineare, con un gesto di vera cortesia, l'apprezzamento per la presenza di chi scrive, venuto dall'Aquila a Detroit in visita alla comunita' abruzzese in occasione del Columbus Day.  Aperta con gli inni nazionali americano e italiano, eseguiti dal Coro dell'IACS, dopo i saluti la serata ha avuto il suo apice emozionale con la consegna delle onorificenze alle Personaggi dell'Anno. Sono stati insigniti Enzo Paglia, Sandra Tornberg e Angelo Grillo con la consegna dell'artistica Caravella in ferro battuto, e con un trofeo Elio Ripari, quest'anno Grand Marshall della Parata, purtroppo cancellata sabato scorso a causa della pioggia. 

Enzo Paglia, onorato come Uomo dell'Anno (Man of the Year), e' nato ad Opi, in provincia dell'Aquila. Nel 1958, all'eta' di 5 anni, con la sua famiglia emigro' negli Stati Uniti. A Detroit ha fatto gli studi, laureandosi in Economia presso la Central Michigan University, dove ha seguito anche un master in Management  delle Risorse Umane. Ha lavorato 36 anni nella gestione del Personale della Chrysler, ora FCA dopo l’acquisto da parte di Fiat. Uomo di punta nella comunità italiana, attualmente vice Presidente dell’IACS, membro del direttivo del Comites ed esponente di numerose istituzioni sociali e culturali, dal 2010 e' presidente della Federazione Abruzzese del Michigan (FADM), componente del CRAM e percio' nominato Ambasciatore d'Abruzzo nel mondo. Eccellente operatore culturale  nella promozione della lingua e della cultura italiana e di eventi di rilievo, musicali teatrali letterari e cinematografici, Enzo Paglia coltiva una grande passione per la settima arte, per la quale ogni anno promuove Rassegne del Cinema italiano quale membro dell'Italian Film Festival USA-Detroit. 

Sandra Di Natale Tornberg, onorata quale Donna dell'Anno (Woman of the Year), e' nata e vissuta a Detroit, ma d'origine abruzzese con genitori emigrati da Aielli (L'Aquila). Una laurea in Lingue e un master in Scienze della Formazione presso la Michigan University, ha lavorato per oltre trent’anni alla General Motors nel settore commerciale. Tenace e volitiva, impegnata nell’associazionismo e nella diffusione della lingua e della cultura italiana, per 8 anni nel Consiglio di Amministrazione di IACS con funzioni di tesoriere, è stata la prima donna in 60 anni di storia ad assurgere alla presidenza dell’Italian American Cultural Society, guidando l’ente per 2 anni con eccellenti risultati gestionali e con un forte impulso ai corsi di lingua italiana. Da sempre esponente di punta nella Federazione Abruzzese del Michigan, si occupa di formazione e cultura. Recentemente e' stata eletta alla presidenza dell'American Italian Professional and Business Women's Club (AMIT).

Angelo Grillo, onorato quale Umanitario dell'Anno (Humanitarian of the Year), origini siciliane di Terrasini (Palermo), e' un imprenditore impegnato da oltre 50 anni nell'industria delle costruzioni, con societa' specializzata nelle strutture in ferro e acciaio. Le sue imprese hanno rilevante reputazione nel settore. L'attivita' imprenditoriale si e' poi espansa anche nel campo della ricettivita' e nell'assistenza agli anziani. Impegnato nell'associazionismo, ha promosso il gemellaggio tra la citta' di Warren, dove vive, con Terrasini. Attento alle questioni sociali, e' un generoso nella solidarieta'. Elio Ripari, onorato come Grand Marshall, e' emigrato nel 1949 negli States da Fontecchio (L'Aquila). A Detroit si e' fortemente impegnato in seno alla comunita' italiana e nella Federazione Abruzzese, dove da molti anni e' membro del consiglio direttivo. Stimato per la sua bonomia e disponibilita', con la passione per la fotografia, e' un insostituibile "storico" della comunita' italiana attraverso le immagini e fotoreporter del periodico The Italian American. 

Tornando agli eventi celebrativi, in mattinata, nella storica Chiesa della Sacra Famiglia, costruita dagli italiani nel downtown di Detroit, e' stata celebrata dal parroco Padre Pino la Messa per il Columbus Day, presente il Console Maria Manca, il Comitato delle Celebrazioni al completo e una forte presenza della nostra comunita'. Dopo la celebrazione eucaristica una delegazione del Comitato si e' recata presso il monumento a Cristoforo Colombo, che nel centro della citta' affaccia in prossimita' al Detroit River, guardando Windsor e il Canada sull'altra sponda del fiume. E' stata deposta una corona di fiori ai piedi del monumento, rilevandosi tuttavia come le lastre in pietra bianca del basamento siano state danneggiate su tre lati. Forse un incidente automobilistico - il monumento si trova sull'aiuola che separa le due carreggiate di Randolph Street - o piu' probabile un gesto incivile alimentato dal clima di protesta verso la Giornata dedicata a Colombo, tanto che l'anno scorso il Consiglio comunale della citta' di Detroit ne ha abrogato la celebrazione, come purtroppo accaduto anche in altre citta' degli Stati Uniti. Un'abborracciata e presunta revisione storica, che nulla ha di fondato con la Storia, vorrebbe Cristoforo Colombo non scopritore del nuovo mondo ma spietato "genocida" dei Nativi. Ancora piu' motivata, dunque, la passione della comunita' italiana nel celebrarne la Giornata come una manifestazione dell'orgoglio degli italo-americani per quanto hanno dato al grande Paese che li ha accolti, diventando la loro seconda Patria. 

Un orgoglio ed una determinazione ben presenti a Lensing, capitale del Michigan, bella citta' a 150 km. circa da Detroit, dove il 3 ottobre mattina, nella sede del Parlamento dello Stato, si e' svolta la Celebration Ceremony che ha aperto le manifestazioni del Columbus Day. Nel Michigan State Capitol, al magnifico atrio del primo piano contornato dalle antiche bandiere di guerra dei Reggimenti del Michigan custodite nelle vetrine, si e' e' tenuta la cerimonia d'apertura delle celebrazioni colombiane, aperte dall'intervento di Ramo Salerno e di altri esponenti. Sono state quindi consegnate le onorificenze conferite dallo Stato del Michigan ad Enzo Paglia, Sandra Tornberg, Angelo Grillo, Elio Ripari, quindi una pergamena alla Console d'Italia, Maria Manca, ed omaggi ad altri rappresentanti della comunita' italiana. Nel primo pomeriggio, alla ripresa dei lavori, il Parlamento ha dedicato mezz'ora d'attenzione al Columbus Day con la lettura della Proclamazione della Giornata dedicata a Colombo, il suo significato per la comunita' italiana e per la storia degli Stati Uniti. Importante segnale di rispetto e considerazione verso il Columbus Day attestato dalla piu' alta istituzione dello Stato del Michigan, qual e' il Parlamento. Una bella giornata quella passata a Lansing, dove la rappresentanza italiana partita alle 8 dall'IACS si e' recata con due autobus, rientrando a Clinton Twp alle 4 del pomeriggio, potendo ammirare in una magnifica giornata di sole i cangianti e  stupendi colori dei boschi del Michigan. 

Legittima, dunque, la soddisfazione del Comitato per le Celebrazioni del Columbus Day per l'esito delle manifestazioni, come con giusta enfasi ha sottolineato nel suo intervento al Gala conclusivo il presidente Tony Vivona, nato a Detroit ma d'origini siciliane (Alcamo). Chi scrive ha voluto quest'anno vivere appunto con la comunita' italiana di Detroit il Columbus Day 2018, tralasciando per una volta la consuetudine di partecipare alle manifestazioni colombiane di New York e alla celebre Parata sulla Quinta Avenue. Non casualmente, pero', anche per rendere onore alla Federazione Abruzzese del Michigan, della quale per molti anni chi scrive e' stato membro onorario nel Board of Directors, collaborando con i presidenti della Federazione che si sono succeduti dalla sua fondazione nel 1999 (Natalino Bucciarelli, Rinaldo Rotellini, Gino Di Carlo, Anthony Fioritto ed Enzo Paglia). Meglio ancora e' motivata la visita nel 2018, quando vede insigniti come Personaggi dell'Anno proprio tre abruzzesi di valore: circostanza davvero straordinaria che piu' d'ogni altra considerazione esprime quale sia il ruolo e il prestigio conquistati in Michigan dalla comunita' proveniente dall'Abruzzo, in un'area nevralgica per l'economia americana. 

Tale e' quella di Detroit, definita The Motor City, dove hanno sede le piu' importanti Corporations dell'industria automobilistica americana e mondiale - Ford, General Motors, Chrysler, Chevrolet, Cadillac, Lincoln, Dodge, ed altre ancora - e dove da alcuni anni e' arrivata la Fiat con l'acquisto di Chrysler, avviando con FCA (Fiat Chrysler Automobiles) il grande progetto di rinascita grazie all’opera di Sergio Marchionne, recentemente scomparso, manager di eccezionale valore, figlio di abruzzesi emigrati in Canada, che ha impresso la svolta alle due aziende automobilistiche, Fiat e Chrysler, portando FCA a diventare l'ottavo gruppo al mondo nel settore dell'automotive. Le performance dell'industria automobilistica, anche con l'impronta italiana, stanno fortemente incidendo nella ripresa dell'economia americana. La stessa rinascita nelle architetture e nella vita economica e culturale della citta' di Detroit,  che negli ultimi decenni era molto decaduta per l'abbandono e il degrado delle sue periferie, sta pure in parte a dimostrare quale sia stato e attualmente sia il contributo di laboriosita' e talento messo in campo dalla presenza italiana in quest'area significativa degli Stati Uniti d'America.

Nella foto: Enzo Paglia, Sandra Tornberg, il Console d'Italia Maria Manca, Goffredo Palmerini

…e ci chiamano matti di Luca Franco al Teatro Fara Nume dal 12 al 14 ottobre

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Otto ospiti di una casa di cura mentale cercano di dimostrare ai dottori di non essere matti, ma di meritarsi la libertà. 

Dieci personaggi si alternano in scena in un tourbillon di battute, sfiorando il teatro dell’assurdo, rappresentando una realtà solo apparentemente nonsense e in modo delicato e irresistibilmente comico ci avvicineranno al mondo della follia.
In un’epoca in cui la legge Basaglia ha chiuso i cosiddetti “manicomi” si spiega come, ancora oggi, l’approccio al disagio mentale non metta al centro la persona, ma solo le sue superficiali nevrosi o psicosi. 
Gli spettatori, condotti per mano in una catena concentrica di esilaranti scambi di battute serrate, compieranno un viaggio nelle storie di ogni personaggio, fino al finale a sorpresa e niente affatto scontato. 
NOTE DI REGIA 
Il cast di questa versione è formato con uno scopo particolare. Senza stravolgere l’assetto originale della prima versione della commedia, ho scelto attori e attrici in modo trasversale. Il litorale romano è una fucina di compagnie teatrali spesso “in competizione” tra loro.
Questa volta l’esperimento registico è stato scegliere individualità forti, non solo attori, ma anche autori e registi delle compagnie più forti del territorio Ostiense. 
La Compagnia Fuori Tempo Massimo, la compagnia Compagni di scena, la compagnia Il cappellaio matto e la compagnia Mercanti di stelle confluiscono in un unico cast il cui obiettivo è quello di veicolare il senso più profondo dell’arte, senza divisioni e senza competizioni, a completo servizio dell’unico obiettivo che abbia senso davvero: il PUBBLICO.
Monica Falconi

…e ci chiamano matti

di Luca Franco

dal 12 al 14 ottobre 2018

regia Monica Falconi

con Germano Germani, Sabrina Sgarra, Eleonora Allegretti, Davide Giacinti, Giuseppe Chianese, Ludovica Pimpinella,  Monica Falconi, Erica Picchi, Mauro Ballanti, Elena Fiorenza

aiuto regia Giuseppe Chianese

tecnico Niccolò Belfare

foto di scena Valerio Faccini

riprese Federico Volpi



Teatro Fara Nume

Via Domenico Baffigo, 161 – 00121 Ostia Lido – Roma

dal 12 al 14 ottobre 2018

venerdì e sabato alle 21

domenica alle 18

Info e prenotazioni 065612207

info@teatrofaranume.it

Biglietti:

Intero 12.00 euro

Ridotto 10.00 euro

Per gruppi di oltre 30 persone ridotto speciale a 8.00 euro

Why not loser, "I've Got"è il nuovo singolo della band Punk-Rock

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La canzone nasce dalla collaborazione tra la band e il promettente regista emergente Paolo Pandin, il quale cercava artisti che partecipassero alla realizzazione della colonna sonora per il suo nuovo film intitolato "Hanno Ucciso L'Uomo Ragno".

Da subito c'è stata molta intesa tra la band ed il giovane regista, intesa che ha portato alla nascita del singolo "I've Got" e alla successiva realizzazione del videoclip sempre realizzato dallo stesso Paolo Pandin.
Singolo che parla sostanzialmente di amicizia e di nuove esperienze, tematiche appunto legate e sviluppate nella trama/non trama del film.

WHY NOT LOSER
I Why Not Loser sono una band Punk-Rock, nata nel Gennaio del 2008 nei dintorni di Treviso.
Fin dalla nascita la formazione rimane la stessa, ed è composta da Mirko Gatta (voce e chitarra), Simone 'Cenex' Cenedese (chitarra e cori), Alessandro 'Nemo' Bet (basso e cori), Luciano 'Ciano' Gasparini (batteria).
A Giugno 2008 registrano "Loser Punk" il loro primo demo. A Gennaio 2009 entrano in sala di registrazione presso il Living Room Studio di Mantova per dar vita al loro primo album dal titolo "Born To Be A Loser", che esce ufficialmente nei negozi nell'Aprile 2008 per l'etichetta indipendente Oxygenate Production. Nell'album è presente la canzone "Non Cambierà" che vede la collaborazione con Ettore e Stefano delle Cattive Abitudini, ex Peter Punk.
I riscontri da parte della critica sono positivi e l'album riceve buone recensioni da riviste come Rock Sound (che dedica anche un articolo alla band), Rumore, Rock Teen e su svariate webzine italiane ed estere. La band inizia così a condividere il palco con gruppi storici della scena italiana, come Linea 77, Pornoriviste, Punkreas, Los Fastidios, The Fire, Cattive Abitudini, Marsh Mallows, Moravagine e molti altri.
Dopo due anni di live in tutta Italia e un tour in Austria e Germania, la band nel Gennaio 2011 ritorna in studio presso il Rocker Studio a Sesto San Giovanni (MI), a registrare il secondo album "4 Mistakes", Noloser Records/Venus Distribuzione, prodotto da Oliviero 'Olly' Riva, che oltre a seguire e registrare la band in studio, partecipa all'arrangiamento dei brani.
Nel 2012 la band da un "arrivederci" alla scena musicale per priorità e problemi personali.
Nella primavera 2017, dopo svariati anni la band si riunisce e dopo alcuni mesi torna in studio presso Artesonika di Pordenone per registrare nuovi pezzi e preparare nuovi live.
A Luglio 2018 esce il loro primo nuovo singolo dal titolo "Reunion", Sorry Mom!, accompagnato dal rispettivo video.

DAVIDE de MARINIS, "PICCANTI PAROLE"è il nuovo singolo del cantautore

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(video) Quando vogliamo ricercare in un significato la sua sintesi, anche un bacio può bastare! Ed ecco come una semplice affermazione “baciami” valga più di mille parole. Da qui le mille e più sfumature del bacio, da quello più innocente a quello più passionale e travolgente.

Il videoclip di “Piccanti parole” vedrà la partecipazione straordinaria della showgirl Justin Mattera, che animerà con la bellezza, solarità e la freschezza che da sempre la contraddistinguono, la storia e le immagini raccontate dalla canzone di de Marinis.
ETICHETTA: Keep Hold Srl - StarPoint International Srl - Radio date: 28 settembre 2018
Contatti e social

Luca Avallone, continua il successo lavorativo: arriva nel cast de “Il Paradiso delle Signore Daily”

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L’inarrestabile Luca Avallone, prosegue il suo grande successo con l’entrata nel cast della serie tv Rai “Il Paradiso delle Signore 3 – Daily” in cui interpreta l’ambizioso sognatore e musicista Paolo Bianchi, che cercherà in tutti i modi di far conciliare i suoi studi universitari con la smisurata passione per la musica e non solo…

Tra i suoi ultimi lavori cinematografici lo ricordiamo nel film italofrancese Hannah di Andrea Pallaoro, presentato in concorso ufficiale a Venezia 74, accanto a Charlotte Rampling vincitrice della Coppa Volpi, nel film di Ridley Scott “Tutti i soldi del mondo” e nell’opera prima nonché Thriller Psicologico di Sasha Alessandra Carlesi “Le grida del silenzio” in cui ha interpretato un ragazzo della Roma bene con una tormentata storia d’amore.

Ma i progetti non finiscono qua. È stato, infatti, tra i protagonisti del cortometraggio L’Albero delle scarpe di Sebastian Maulucci e sarà presto a teatro con gli spettacoli Farfalle di Emiliano Russo e Bang di Luca Pennacchioni.

Matera, consegnati i Sassi d’Oro per IMPRESA, DOPPIAGGIO E CINEMA

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Da poco conclusa, con grandissimo successo, la sterza edizione de “I Sassi d’Oro”, la manifestazione culturale che, in una cornice unica al mondo -  la città di Matera, capitale della cultura nel 2019 - ha acceso i riflettori sulle professionalità coinvolte nella filiera di produzione e post-produzione cinematografica e televisiva premiandone  le migliori categorie.

Nella splendida “Casa Cava”, nel cuore del centro storico della città dei Sassi, Antonio Giuliani, affiancato dalla doppiatrice Monica Ward, ha condotto la serata di premiazione coinvolgendo e scherzando con i molti ospiti che si sono avvicendati sul palco di cristallo della splendida cava naturale. Prima fra tutti la straordinaria Sandra Milo, che ha ricevuto il Premio Speciale alla Carriera coronato da una standing ovation in sala. Tra glia altri, a consegnare i premi, anche Francesco Apolloni con la compagna Ciera Foster e il cagnolino Sancho, l’attrice Nadia Kibout. Assente giustificato – impegnato all’ultimo momento nella registrazione del nuovo programma TV di Chiambretti – l’atteso Cristiano Malgioglio che però ha inviato un videomessaggio per ringraziare e salutare la città. Video messaggi di ringraziamento anche da parte di Matteo Garrone, che ha trionfato come miglior regista per “Dogman”, e Enrico Vanzina per il Premio Speciale alla memoria del comfratello Carlo. Ad aprire e chiudere la serata la madrina della serata, la brava ed affascinante attrice Francesca Valtorta.

In prima fila la giuria, tra i presenti Irene Bignardi, giornalista e critica cinematografica, l’attrice Roberta Mattei, Paride Leporace giornalista e direttore della Lucana Film Commission e la regista Wilma Labate che ha presentato al pubblico il suo “Arrivederci Saigon”.

La manifestazione è ideata e organizzata da D-hub studios di Lidia Cudemo
Si punta già alla quarta edizione del 2019 che vedrà Matera capitale della Cultura.



Ecco tutti i premi:

PREMIO ALLA CARRIERA

Sandra Milo



MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE

Cosimo Gomez per “ Brutti e cattivi”



MIGLIOR INTERPRETAZIONE

Euridice Axen per “Loro”



MIGLIOR PRODUZIONE DI SEROE TV PER RAGAZZI

Mondo TV Iberoamerica per “ Heidi Bienvenida”



MIGLIOR PODUZIONE LUCANA

Gianni Saponara per il corto “8 giugno ‘76”



MIGLIOR PARTECIPAZIONE AL DOPPIAGGIO

Cristiano Malgioglio per “Show Dogs”



MIGLIORE EDIZIONE ITALIANA SERIE TV

Paola Curcio per “Will & Grace”



MIGLIOR VOCE FEMMINILE GIOVANI

Emanuela Ionica



MIGLIOR VOCE MASCHILE GIOVANI

Alex polidori



MIGLIOR REGISTA

Matteo Garrone per “Dogman”



PREMIO SPECIALE ALLA MEMORIA DI CARLO VANZINA



PREMIO SPECIALE SOSTEGNO AL CINEMA ITALIANO

Nicola Zingaretti

Segreti e cipolle in un condominio a Piazza Vittorio, Teatro de’ Servi, dal 19 ottobre al 4 novembre

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Roma, piazza Vittorio, un condominio multirazziale con le difficoltà di integrazione, una costante puzza di cipolla che sale dal cortile e obbliga a tenere le finestre chiuse.

Storie di ordinaria quotidianità popolate da personaggi come tanti con i loro piccoli e grandi segreti inconfessabili.
Un attore mancato che per sbarcare il lunario porta a spasso i cani, un parrucchiere innamorato che ha paura dell’amore; la prostituta greca che dà lezioni di morale a tutti; quello che si sente arrivato perché ha fatto i soldi, ma con quei soldi non può comprare tutto; un ragazzotto cinese più romano di tutti.

Poi ci sono loro, non più giovanissimi, stanchi e provati dalla vita, una coppia forse destinata a finire, che una sera come tante farà la sua resa dei conti e, quella stessa sera, l'insopportabile odore di cipolla diventerà un caldo e rassicurante profumo che cambierà le cose.

Si ride, si sorride e ci si commuove.

NOTE DI REGIA
Cipolle nasce da un viaggio fatto ad occhi chiusi, un viaggio negli anfratti della memoria, un viaggio che facevo  da bambina affacciata alla finestra di un grande cortile, spiando e sognando le vite degli altri.

Tanti erano i personaggi che vivevano in quel codominio. Già allora parecchi gli extracomunitari, già tanta  l’insopportabile puzza di cipolla che saliva dai seminterrati abitati dagli indiani. 

Ho chiuso di nuovo gli occhi e ho lasciato che i personaggi, forse un tempo solo immaginati o forse esistiti veramente, riprendessero a vivere per raccontare una nuova storia, una storia vera e amara quanto attuale, senza però togliere mai il divertimento.

Con un testo già ricco di contenuti, nonostante la sua apparente semplicità, ho voluto che fosse proprio la “semplicità” il motore di tutto lo spettacolo. Che a stupire lo spettatore fosse la quotidianità, che spesso, come nel caso di Cipolle, supera di gran lunga la fantasia.

La storia si svolge nell’arco di un fine settimana, dentro una cucina di un modesto appartamento di piazza Vittorio.  La cucina come palcoscenico di vita, con la sua spontanea verità. Perché non importa il tipo di casa; resta sempre la cucina il luogo dove ci si ritrova e si parla.

I personaggi, tutti, ho voluto che rappresentassero, fin troppo facilmente, ciò in cui è più facile ritrovarsi. Ma soprattutto ho voluto che con ogni gesto, movimento e sguardo raccontassero invece tutto quello che spesso coviamo e meno facilmente accettiamo di essere. 



Monica Lugini





PREMI

2016 Selezionato per la finale al Nuovo Premio Teatro Traiano; ex equo gradimento del pubblico

2016 Festival di corti teatrali Passioni al Teatro Le sedie; Primo classificato

2017 Selezionato al Concorso Deviazioni Recitative

2017 Concorso Deviazioni Recitative: premio a Monica Lugini come miglior attrice  con questa motivazione “A suo agio nel mutare dei registri espressivi richiesti dall’evoluzione del personaggio, Monica Lugini ha dato alla casalinga inquieta un carattere complesso, controllato partecipato insieme; la sua presenza in scena è risultata sempre efficace, la recitazione misurata e ben integrata nelle varie situazioni e diversi partners, specie nel finale del dramma, in cui si è avvertita anche la componente registica.

2017 Selezionato alla Biennale Lazio Festival del Teatro UILT.

2018 Biennale Lazio Festival del Teatro UILT: premio come miglior attrice protagonista a Monica Lugini con questa motivazione: “Per il lavoro di alto spessore attoriale. Gli strumenti tecnici dell’attrice le hanno permesso di cavalcare l’emozione fin dalla prima scena. Un’interpretazione senza cera e senza trucco, trovandosi pienamente immersa nel personaggio senza mai tralasciare il filo con il pubblico”.

2018 Biennale Lazio Festival del Teatro, fase regionale, secondo classificato  con questa motivazione “per l’ottimo lavoro di scrittura contemporanea che tratta temi attuali dall’apparenza ordinari ma con una chiave emotiva che dimostra un attento studio su temi sociali e antropologici.
Il “gioco” fra significato e significante che cela una profonda inquietudine ricorda a tratti la poetica di Pinter”.




Compagnia teatrale MUSE&MUSI

Spettacoli rappresentati:

2017   “Autentiche Bugie” di Paolo Pioppini -  Teatro degli Audaci

2017   “Segreti e cipolle” di M. Lugini e P. Pioppini Teatro Lo Spazio, Sala Massimo Troisi, Teatro Gassman di Civitavecchia, Teatro R. Paone di Formia, Teatro Fiorani di Canale Monterano.

2017 “ 457” monologo di e con M. Lugini regia D. Zapelloni presso rassegna Corti Teatro Lo Spazio.



Segreti e cipolle in un condominio a Piazza Vittorio

di Monica Lugini e Paolo Pioppini

dal 19 ottobre al 4 novembre 2018

regia Monica Lugini

con Roberto Bonaccorsi, Stefania Cofano, Alessandro Demontis, Sandro Lavecchia, Monica Lugini, Paolo Pioppini, Michael Zang



Teatro de’ Servi

Via del Mortaro 22

Orari:

I settimana Venerdì ore 21.00, Sabato ore 17.30 e 21.00, Domenica ore 17.30
II e III settimana da Martedì a Venerdì ore 21.00, Sabato ore 17.30 e 21.00, Domenica ore 17.30



Per info e prenotazioni:

tel. 06 67.95.130

info@teatroservi.it

promozione@teatroservi.it





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