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Maria José di Savoia, nel libro di Anna Profumi la biografia dell'ultima regina d'Italia, una figura dai contorni nebulosi

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Anna Profumi, "Una Donna, Una Regina", Monetti Ed., Battipaglia (SA), 2017. Recensione di Andrea Giostra.

«Ritengo che anche domani le voci più importanti saranno quelle degli artisti che faranno sentire, attraverso la loro voce di isolati, un'eco del fatale isolamento di ognuno di noi. In questo senso, solo gli isolati parlano, solo gli isolati comunicano; gli altri - gli uomini delle comunicazioni di massa - ripetono, fanno eco, volgarizzano le parole dei poeti, che oggi non sono parole di fede, ma potranno forse tornare ad esserlo un giorno.» Eugenio Montale, "La Solitudine dell'artista", in “Auto da fé”, Il Saggiatore Ed., 1966.
Le bellissime parole di Eugenio Montale sono l’incipit dell’editore al portale della sua casa editrice “Monetti Editore” con la quale pubblica Anna Profumi.
Cosa c’entra, direte, con il racconto "Una Donna, Una Regina" del quale stiamo scrivendo?
Scrive la Profumi della sua Prefazione: «Ho deciso di raccontare la biografia della Principessa Maria José di Savoia, ultima Regina d’Italia, prendendo spunto dai tanti ricordi e dalle memorie scritte da mio padre, Colonnello Amedeo Profumi, che ebbe modo di conoscerla, così come il Principe Umberto, con il quale intrattenne per anni lunghi ed affettuosi rapporti epistolari.» … «Nell’accingermi a scrivere questo libro, che riguarda un periodo molto controverso della nostra storia recente, ho cercato di tracciare un ritratto su una figura femminile dai contorni per molti versi ancora nebulosi. Sulla figura di Maria José di Savoia, conosciuta come La Regina di Maggio per la brevità del suo regno, hanno scritto molti biografi, non sempre attenendosi alla semplice verità storica. Alcuni di essi sono giunti ad affermare che facesse la fronda al fascismo, intrattenendosi con gli oppositori del regime e che fosse a tal punto progressista da manifestare perfino sentimenti “repubblicani”. Tutto ciò fa torto alla verità.» … «La possibilità di reperire notizie attendibili mi ha offerto l’occasione per riportare una versione dei fatti circostanziata da documenti inoppugnabili, quali gli appunti del diario e le memorie di mio padre … »
Il romanzo-biografico della Principessa Maria José di Savoia, a firma di Anna Profumi, è frutto di un’accurata, intelligente e certosina ricerca storica, com’è nelle corde innate della nostra brava scrittrice. La regina di maggio, come fu chiamata Maria José di Savoia, per la brevità del suo regno che andò dal 9 maggio al 13 giugno 1946, fu “spodestata” a seguito del Referendum del 2 e 3 giugno 1946, indetto nel dopoguerra, finalizzato a far scegliere “liberamente” al popolo italiano tra la Monarchia dei Savoia e la Repubblica democratica voluta dai partigiani. Il destino dei Savoia è noto a tutti. Le sorti dell’Italia Repubblicana e democratica pure.
La bella ed interessante storia che ricostruisce la Profumi, delinea il ritratto di una principessa atipica per le sue radici nobiliari, protagonista delle dinamiche conflittuali delle seconda guerra mondiale tra intrighi di palazzo, doveri monarchici e amori impossibili. Il romanzo della Profumi ci fa entrare dentro la vita reale di allora, del Principe ereditario Umberto di Savoia e della bellissima “Marie José Carlotta Sophia Amelia Enrichetta Gabriella di Sassonia Coburgo-Gotha”, nota alle cronache postume semplicemente come “la regina di maggio”.
Basta solo questo intrigante osservare letterario, che ci permette la Profumi, per farci sostenere che vale la pena di leggere questa piacevole e interessante biografia.

Post Scriptum.
Non so perché nel leggere il bel racconto di Anna Profumi sulla Principessa Maria José di Savoia, mi venivano continuamente in mente, in una sorta di libera e arbitraria associazione mentale, le parole di Gustavo Zagrebelsky scritte nel suo saggio dal titolo “Contro la dittatura del presente.” (Ed. Laterza, Roma, 2014), dove si chiede e chiede ai suoi lettori:
Viviamo ancora in democrazia oppure siamo immersi in un sistema post-democratico del quale non riusciamo a capirne il significato ed i veri fini?
Possiamo oggi parlare di sovranità dello Stato democratico oppure sono le oligarchie, le multinazionali e i centri di potere finanziario a governare le democrazie?
Come può uno Stato fortemente gravato dai debiti definirsi uno Stato libero e veramente democratico?
Cos’è diventata oggi la democrazia?
Se è vero che la democrazia si è rivelato un sistema di governo e di rappresentanza che ha prodotto disuguaglianze, corruzione e ingiustizie, qual è la forma di governo che dovrebbe darsi il popolo?
Quale il futuro della società civile del XXI secolo?
Perché diventa necessario un discorso sui fini?
Non so perché questa associazione mentale. Certamente arbitraria. Certamente inopportuna leggendo un libro che racconta una storia interessante e vera su una Principessa decaduta.
Forse la miscela mentale tra le parole di Montale e quelle di Zagrebelsky mi hanno creato questa “con-fusione”.
Forse adesso capisco il senso delle parole di Montale recuperate da Monetti.
Forse!
Resta il fatto che l’ultimo insindacabile giudizio spetta al lettore che leggerà una bellissima storia, quella che Anna Profumi ci racconta avendo saggiamente attinto dalle preziose e veritiere memorie del valoroso papà colonnello Amedeo Profumi dell’esercito di Sua Maestà Umberto II Re d’Italia.

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ANDREA GIOSTRA

L'Europa inizia a Lampedusa, dal 30 settembre al 3 ottobre 200 studentesse e studenti con il Presidente Grasso e la Ministra Fedeli

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Approdano da tutta Italia. Ma anche da Austria, Francia, Malta e Spagna. Sono 200 le studentesse e gli studenti che si ritroveranno a Lampedusa per confrontarsi, dibattere, approfondire i temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dei diritti delle e dei rifugiati e delle e dei richiedenti asilo.
Una quattro giorni, da sabato 30 settembre a martedì 3 ottobre, di workshop, incontri, faccia a faccia con migranti e superstiti, esperti e addetti ai lavori. Una scuola oltre la scuola. È il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa” che riparte proprio dall’isola simbolo dell’accoglienza. Insieme alle ragazze e ai ragazzi, quest’anno, ci saranno anche il Presidente del Senato Pietro Grasso e la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.
Cosa significa essere un migrante e un profugo? Come si può tracciare una via che porti alla piena integrazione? Come arrivare a una matura consapevolezza sui temi dell’accoglienza e dell’immigrazione? Quali parole usare per raccontare il fenomeno delle migrazioni? Cosa accade esattamente a Lampedusa, avamposto del Mediterraneo e porta d'accesso dell'Europa? Sono alcune delle domande a cui cercheranno di rispondere le ragazze e i ragazzi che si ritroveranno sull’isola in occasione delle commemorazioni per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, martedì 3 ottobre, nell’anniversario del naufragio di quattro anni fa quando, proprio davanti alle sue coste, persero la vita 368 migranti, una delle più grandi tragedie del Mediterraneo. 
“L'Europa inizia a Lampedusa”, al suo secondo anno, è un progetto promosso dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con il Comitato 3 ottobre. È reso possibile grazie all'impegno del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) gestito dal Ministero dell'Interno.
Le ragazze e i ragazzi che saranno a Lampedusa frequentano l’ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado e provengono da 35 istituti italiani e da 4 istituti di altri paesi europei (Austria, Francia, Malta e Spagna). Con loro anche 40 studentesse e studenti dell’isola e una rappresentante della European Agency For Special Needs and Inclusive Education. Le alunne e gli alunni sono stati selezionati nelle oltre 230 scuole che hanno risposto al bando di concorso lanciato nel maggio scorso dal Miur.
Il programma è ricco di momenti di approfondimento: domenica primo ottobre, presso l'Area Marina Protetta, si terrà "Il racconto dei fatti: cronache di un naufragio", a cura del Comune di Lampedusa e Linosa; lunedì pomeriggio 2 ottobre è previsto l'incontro con donne e uomini superstiti della tragedia di quattro anni fa subito dopo il confronto si sposterà in piazza Castello con il Presidente Grasso e la Ministra Fedeli (la discussione sarà moderata dal giornalista Giorgio Zanchini, di Rai Uno). Nell'occasione sarà anche inaugurata la “sezione giovani” del Museo della Fiducia e del Dialogo (in corso Roma) che raccoglierà opere artistiche, fotografiche e video, testimonianze e testi in versi o in prosa prodotti dalle ragazze e dai ragazzi. In serata, Grasso e Fedeli ceneranno con le studentesse e gli studenti. Sempre nelle giornate di domenica e lunedì, presso l’Istituto omnicomprensivo Luigi Pirandello, si svolgerà il programma di studio e di confronto dell'iniziativa con diverse sezioni di workshop che saranno realizzate grazie anche al contributo delle associazioni nazionali e internazionali del settore. Per le studentesse e gli studenti sarà un’occasione di apprendimento formale e informale. Gli appuntamenti si concluderanno con la Marcia di martedì 3 ottobre per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione (riconosciuta dalla legge n. 45 del 21 marzo 2016) che si snoderà da piazza Castello, alle 8.30 del mattino, per poi raggiungere il monumento Porta d'Europa, opera di Mimmo Paladino. Sfileranno le studentesse e gli studenti che hanno partecipato alle giornate di studio, ma anche le migranti e i migranti superstiti del naufragio. Parteciperanno, tra le autorità, oltre a Grasso e Fedeli, anche Stephane Jaquemet, delegato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per il Sud Europa, e il Sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. Davanti alla Porta d'Europa si celebrerà un momento di raccoglimento con padre Mussie Zerai e l'Arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro. A conclusione della cerimonia è prevista la commemorazione in mare a bordo delle motovedette della Guardia Costiera e delle barche dei pescatori di Lampedusa.
La manifestazione potrà essere seguita in diretta live sulle pagine social Twitter (@EuropaLampedusa) sul profilo Facebook (https://www.facebook.com/EuropaLampedusa/) e Instagram  (https://www.instagram.com/europalampedusa/). Al progetto è dedicato anche un apposito portale con materiali didattici e informazioni, punto di incontro virtuale per tutte le scuole: http://europalampedusa.it/

A Milano 20 capolavori per entrare "Dentro Caravaggio": la mostra dal 29 settembre nel Palazzo Reale

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Un viaggio nel processo creativo, nel pensiero e nella storia di Michelangelo Merisi.
E’ la mostra “Dentro Caravaggio”, allestita nelle sale del Palazzo Reale di Milano a partire dal 29 settembre, giorno del compleanno del pittore che a cavallo tra il XVI e il XVII secolo rivoluzionò la pittura moderna. Nato nel 1571, fu infatti fautore in appena 15 anni del rinnovamento dell’arte caratterizzato dal naturalismo dei soggetti, scelti tra la gente semplice del popolo, dall’ambientazione realistica e dal protagonismo di luce e ombra. L’esposizione del capoluogo lombardo rappresenta un appuntamento imperdibile nell’agenda culturale nazionale: il visitatore potrà infatti ammirare per la prima volta insieme 20 capolavori di Caravaggio provenienti da musei italiani e esteri: dal drammatico Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini alla raccolta e silente Maddalena della Doria Pamphili,  dal realismo della  Buona Ventura o del Ragazzo morso dal ramarro all’intensità spirituale del San Francesco in estasi di Hartford fino alla sconvolgente Salòmè con la testa del Battista di Londra. La mostra è anche l’occasione per presentare al pubblico i risultati delle ultime indagini diagnostiche condotte attraverso radiografie che hanno permesso di ricostruire la genesi delle opere e il modo di dipingere del Maestro. La curatrice Rossella Vodret:
“I capolavori in mostra sono stati tutti esaminati da un punto di vista diagnostico. I risultati di queste indagini saranno visibili in mostra attraverso una serie di video posti accanto alle opere. Si potrà apprezzare così la tecnica esecutiva di Caravaggio”.
Dall’esame condotto sulle opere emerge un aspetto inedito: un Caravaggio disegnatore, a dispetto della tradizione storico-artistica secondo la quale il pittore non avrebbe mai svolto attività grafica preparatoria: “Abbiamo scoperto – spiega Vodret -  che Caravaggio inizia con una tecnica che è pienamente inserita in quella che è la tradizione del tardo Cinquecento, cioè sulla tela stende una preparazione chiara e su questa disegna con un pennello o un carboncino sottile. Poi negli ultimi anni del Cinquecento adotta invece una preparazione scura e la incide o stende su di essa pennellate chiare con cui abbozza ciò che doveva dipingere”
L’iter creativo fatto di intuizioni e ripensamenti è testimoniato, dietro l’olio colorato steso sulla tela del Riposo durante la fuga in Egitto, sintesi mirabile di intimità, quotidianità e trascendenza. Ancora Rossella Vodret: “un dipinto straordinario, dipinto su una tovaglia di Fiandra. Quello era un momento in cui Caravaggo era poverissimo, come dicono i biografi bisognoso e ignudo. E’ stata una delle prime opere dipinte per vendere. Lui è agli inizi, quindi è incerto: cambia tutto, cambia la posizione dell’angelo, cambia la disposizione della Vergine con il bambino. Insomma è un quadro che riflette tutto il suo processo creativo. Davvero noi riusciamo ad entrare dentro il pensiero di Caravaggio”.
Grazie ad un’accurata ricerca sui documenti dell’Archivio di Stato la mostra propone una nuova cronologia delle opere di Caravaggio. L’arrivo del pittore a Roma ad esempio, tradizionalmente ricondotto al 1592, è posdatato al 1596. Rossella Vodret cosa accadde nell’arco di questi quattro anni?
“Ci è venuto in aiuto un manoscritto di Gaspare Celio ritrovato recentemente, da cui emerge che Caravaggio è dovuto scappare da Milano e approdare a Roma perché aveva ucciso un compagno. Probabilmente fu arrestato e si fece almeno un anno di carcere. Sono necessarie delle ulteriori verifiche, ma è probabile che questo periodo di vuoto sia riconducibile all’episodio delittuoso che lo coinvolse prima dell’arrivo a Roma”.
I dipinti esposti sono testimonianza storica dell’epoca di Caravaggio. Gli anni della Controriforma.
“Ci troviamo in piena Controriforma.  –spiega Rossella Vodret – L’anno santo 1600 ha sancito il trionfo della Chiesa Cattolica sull’eresia luterana e la famosa luce di Caravaggio è stata spesso interpretata come la luce della grazia divina, oggetto del contendere nella disputa tra cattolici e luterani. Se guardiamo la Giuditta che taglia la testa ad Oloferne, Giuditta è una figura femminile in piena luce che impersona la Chiesa Cattolica e taglia la testa ad Oloferne, rappresentante invece l’eresia luterana”.
Caravaggio non arrivava mai impreparato di fronte alla tela, soprattutto quando il soggetto da dipingere era sacro. Nasce da un attento studio delle Scritture quella religiosità che si irradia dalle sue opere.
“Caravaggio è molto attento alle Sacre Scritture. Ci sono alcuni pentimenti delle opere – continua la curatrice - che rivelano il fatto che il pittore riadattò o corresse i suoi quadri dopo aver studiato il Vecchio Testamento”.
La mostra, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, sarà visitabile fino al prossimo 28 gennaio 2018. Paolo Ondarza, Radio Vaticana, Radiogiornale del 28 settembre 2017.

MATTEO MARKUS BOK, il 6 ottobre esce "Sunshower", il nuovo singolo del giovanissimo artista italo-tedesco

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Il 6 ottobre esce in radio e in digital download Sunshower, il nuovo singolo di Matteo Markus Bok, giovanissimo talento italo-tedesco che il grande pubblico ha conosciuto a The Voice Kids (Germania) e ad Italia’s Got Talent.  Il brano, scritto dall’ autore Mike Guerriero e prodotto da Oliver De Ville, sarà seguito da un videoclip girato alle HAWAII e diretto da Gaetano Morbioli. Il 7 ottobre Matteo sarà ospite in occasione della finale del Cantagiro a Fiuggi.
Da pochi giorni è online su YouTube il videoclip della ballata Miracle”, canzone prodotta da Oliver De Ville e scritta e scritta da due autori americani, Mike Guerriero eArtySkye (già al lavoro con Will Smith, Pink, Santana, Madonna e Alicia Keys)secondo singolo accompagnato dal video prodotte e diretto da Gaetano Morbioli:

Questo percorso è partito con il primo brano internazionale, “Just One Lie” (maggio 2017), distribuito da Sony Music, e con la tournèe promozionale in tutta la Germania con cui Matteo ha conquistato il giovane pubblico tedesco vendendo oltre 2000 copie in soli 4 giorni ed entrando nella classifica di MTV. I live sono proseguiti per tutta l'estate: si è esibito in molti festival in Germania, Svizzera e Austria tra cui la tappa d'apertura e di chiusura del Nivea Tour a inizio luglio e fine agosto; ha anche partecipato all'evento internazionale deiVideodays che si è tenuto a Colonia (Germania) ed è stato tra i protagonisti delSummerfade Festival aSaarland (Germania). Ha tenuto concerti in diverse piazze in Germania tra cui quella del 16 settembre scorso aGummersbach per la Giornata Mondiale dei bambini, in cui è stato protagonista con molti inediti del suo repertorio. Matteo è stato anche ospite in TV per ZDF dove ha partecipato a luglio al format Fersehegarten,in cui 400 ragazzi hanno ballato il suo singolo Just One Lie (https://youtu.be/IPBboTLowy4).
Durante l’estate Matteo si è recato con la sua famiglia negli States dove ha continuato a lavorare insieme agli autori sui brani che comporranno il suo primo album in uscita nel 2018 in tutta Europa. Attualmente il giovane talento italo-tedesco è impegnato in Germania per promuovere il nuovo singolo “Sunshower” e per preparare ì il tour di 9 concerti che lo vedrà protagonista nelle principali città tedesche nella primavera 2018.

SIMONE COCCIGLIA, esce “CERCAVO UN SENSO” nuovo singolo del cantautore abruzzese

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Da oggi in radio e nei digital store il nuovo singolo di Simone Cocciglia “Cercavo un senso”, un nuovo progetto musicale che segna il ritorno del cantautore abruzzese.

“Cercavo un senso”, presentato in anteprima nazionale alla ventitreesima edizione del Premio Mia Martini e finalista dello stesso evento, racconta del momento in cui le domande si fanno prepotenti ed è la confusione ad averla vinta; così decide di raccontare il suo brano l’autore: “Si è alla ricerca costante di un senso, delle cose, delle relazioni, degli accadimenti, in modo particolare, quando sono storti, non conformi alle aspettative, adombrati, dotati di un peso che grava sulle spalle e sullo stomaco. Come quando si è barche nella tempesta più nera ma sullo sfondo si inizia a percepire un bagliore di risposta; una consapevolezza viene a galla e i perché si avvistano all'orizzonte.” -‘Cercavo un senso’ - prosegue Simone Cocciglia “è un tassello fondamentale del mio percorso artistico, che mi permette di guardare indietro con leggerezza e consapevolezza, quando il senso delle cose era torbido e la strada da percorrere in salita.”

Il singolo verrà accompagnato da un videoclip in uscita nelle prossime settimane e sarà inserito tra i brani del suo nuovo album in uscita nei primi mesi del 2018.

DRUSILLA FOER è "ELEGANZISSIMA"! IN TV GIUDICE per STRAFACTOR, IN TOUR TEATRALE PER IL RECITAL e CON IL SUO 1° VIDEO ONLINE

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Mentre sta per cominciare la sua nuova avventura televisiva come giudice della nuova edizione di Strafactor dal 5 ottobre su Sky Uno HD, Drusilla Foer, la carismatica icona di stile, riporta in scena il suo recital “Eleganzissima” in un tour che fino alla primavera 2018 la vedrà protagonista nei teatri delle principali città italiane.  
Prima tappa il 29 novembre prossimo al Teatro Dal Verme di Milano. Gli appuntamenti successivi sono il 6 dicembre al Teatro Colosseo di Torino, il 13 al Celebrazioni di Bologna, il 16 all'Auditorium Parco della Musica a Roma. A questi seguirà una tripla rappresentazione al Teatro Niccolini di Firenze, il 29, 30 e 31 dicembre e una singola al Teatro Palazzo di Bari il 3 febbraio 2018. I biglietti per le date di Milano, Torino, Bologna e Roma sono in vendita nel circuito Ticketone, mentre Bari e Firenze sono al momento in vendita attraverso il sito e la biglietteria dei rispettivi teatri.
Da oggi inoltre è online sul canale ufficiale Youtube dell'artista, https://www.youtube.com/DrusillaFoeril nuovo brano "I Will Survive", il primo video musicale ufficiale di Drusilla Foer, che interpreta in una nuova chiave la hit portata al successo da Gloria Gaynor e ritenuta comunemente un inno al divertimento. Il video è visibile a questo link: http://bit.ly/Dru_IWillSurvive .
Il brano fa naturalmente parte di" Eleganzissima", il recital scritto e interpretato da Drusilla Foer, che racconta, in un'alternanza di humour sagace e di malinconia commovente, aneddoti tratti dalla propria vita straordinaria, vissuta fra l'Italia, Cuba, l'America e l'Europa, e costellata di incontri e grandi amicizie con persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile. In "Eleganzissima", essenziali al racconto biografico sono le canzoni dello spettacolo, che Drusilla interpreta dal vivo accompagnata dai suoi musicisti: il Maestro Loris di Leo al pianoforte, che ha curato anche gli arrangiamenti dello spettacolo, Nico Gori ospite speciale al clarinetto e al sax, Ettore Bonafè al vibrafono e percussioni e Nico Vernuccio al contrabbasso. La direzione artistica è di Franco Godi, compositore per la pubblicità, per la tv e per il cinema fin dagli anni '60, scopritore e artefice dell'hip hop di successo in Italia dagli anni '90 in poi, qui in veste di produttore con la sua Best Sound e infine sul palco per un cameo alla chitarra.


In scaletta, oltre alla già menzionata "I Will Survive", troviamo brani di autori estremamente vari, come lo è l'andamento emotivo del recital: si va da Lelio Luttazzi a Jobim, passando attraverso le indimenticabili canzoni di Amy Winehouse, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, David Bowie, Don Backy, fino a perle più nascoste come "Vucchella" di Tosti/D'Annunzio o un brano dalla voce del primo Novecento milanese Milly, ognuno legato a episodi specifici della vita avventurosa di Madame Foer.


Drusilla Foer, originaria toscana, è da tempo un'icona di stile: si è già fatta notare nel 2012 al cinema con Ferzan Özpetek in "Magnifica Presenza" e in televisione con Serena Dandini per "The Show Must Go Off" su La7. E' stata fotografata fra gli altri da Mustafa Sabbagh, considerato fra i venti fotografi contemporanei più importanti, in una mostra a Lei dedicata "Itinere", all’Aria Art Gallery di Firenze nel 2016. Ha posato come installazione all’interno di Maraveé Corpus a Udine, collettiva di grandi artisti internazionali come David LaChapelle e Cindy Sherman. Ha posato per lo stilista e designer Alessandro Gaggio, indossando i gioielli che in giugno 2016 sono stati esposti al Museo Bellini di Firenze accompagnati dalle sue foto. Personaggio irriverente e antiborghese, si è spesso prestata a sostegno di cause sociali per lei importanti: ha quindi posato per un calendario a favore di Anlaids nel 2013, mentre nel 2016, nell'ambito del WeWorld Film Festival, ha aderito alla special night benefica "Fare Bene Fa Bene" dedicata alle Donne di Merito e organizzata da The Circle, l'associazione internazionale fondata da Annie Lennox. Ha partecipato con un brevissimo estratto di "Eleganzissima" all'edizione 2017 dei "Diversity Media Awards", che si sono tenuti a fine maggio all'Unicredit Pavillion di Milano. Alla serata, presentata da Fabio Canino e Carolina di Domenico, in onda su Real Time TV (can 31 DT e on demand sul sito), hanno preso parte personaggi del mondo dello spettacolo, del giornalismo e dell'impegno sociale come Paola Turci, Ermal Meta, Oscar Farinetti, Gino Strada, J-Ax, Malika, Antonio Ornano, Gino&Michele, La Pina, Roberto Vecchioni, Francesco Merlo, Ilaria Dallatana e tantissimi altri. Anche in questa occasione, Drusilla ha ricevuto moltissimi complimenti per l'intensità e l'eleganza dell'esibizione dal vivo e ha riscosso grande interesse per il suo spettacolo teatrale.

"Eleganzissima"è stato rappresentato al teatro La Limonaia di Sesto Fiorentino e ha debuttato nel 2016 in anteprima nazionale per due settimane al Teatro Franco Parenti di Milano. Visto il grande successo e l'unanime apprezzamento di pubblico e critica, lo spettacolo è stato richiesto da altri teatri, nei quali si è presentato in versione deluxe, leggermente modificato e arricchito da una live band al gran completo. Dopo una straordinaria doppia replica al Politeama Pratese con 2000 persone, è andato in scena nell'aprile 2017 per 3 serate acclamatissime a Barcellona, all'interno della rassegna "Aria di Primavera" dedicata al teatro italiano. Durante l'estate 2017 il recital ha conquistato anche gli spettatori dell'Estate Fiesolana e del Teatro Grande La Versiliana e dall'inverno 2017 è in un tour teatrale che toccherà varie città.

Foto di Serena Gallorini
Sito web: https://drusillafoer.com               

Arisa, da venerdì 6 ottobre in radio "HO CAMBIATO I PIANI" dal film "NOVE LUNE e MEZZA"

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WARNER CHAPPELL MUSIC ITALIANA e EDIZIONI CURCI sono co-editori della colonna sonora del film “NOVE LUNE E MEZZA”, di NICCOLÒ AGLIARDI.  Il film, in tutte le sale cinematografiche da giovedì 12 ottobre, è l’opera prima di Michela ANDREOZZI, regista e co-interprete insieme a Claudia Gerini in questo viaggio al femminile alla scoperta degli infiniti modi di essere donne e madri.

Da venerdì 6 ottobre, sarà in tutte le radio il brano “HO CAMBIATO I PIANI”, tema portante della colonna sonora originale, interpretato magistralmente da ARISA e scritto da Niccolò Agliardi ed Edwyn Roberts.

Cantante, autrice, attrice, scrittrice, personaggio televisivo, il molteplice percorso di ARISA ha all’attivo cinque album, ha vinto due edizioni del Festival di Sanremo, nel 2009 con “Sincerità” e nel 2014 con “Controvento. Nel 2016 sullo stesso palco ha portato il brano “Guardando il cielo” title-track dell’album che ha visto molte collaborazioni: il connubio con Giuseppe Anastasi, il poeta e artista Alfredo Rapetti Mogol, la talentuosaFederica Abbate, Andy Ferrara in “Una notte ancora”, Don Joe in “Come fosse ieri e il maestroCarlo U. Rossi che ha curato l’arrangiamento in “Gaia”. Recentemente ha collaborato con laFondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus per Haiti, realizzando una nuova versione di “Voce” con il coro dei bambini della casa orfanotrofio a favore delle scuole di strada. Il 25 novembre scorso è uscita “Voce The best of”, la raccolta di 19 canzoni che ripercorre la sua carriera musicale partendo da “Sincerità” del 2009 fino al nuovo singolo con Tricarico “Una cantante di musica leggera".  Il best contiene anche il duetto con i Club Dogo “Fragili”, mai pubblicato in un album della cantante.

Autore e cantautore, NICCOLÒ AGLIARDI ha pubblicato quattro dischi di inediti e scrive e collabora con grandi artisti italiani e internazionali (Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero, Elisa, Emma Marrone, Patty Pravo, Roberto Vecchioni, Emis Killa, Damien Rice, Bryan Adams e molti altri). Direttore artistico e compositore delle canzoni originali della colonna sonora per le stagioni della serie tv, record di ascolti Braccialetti Rossi”, ha ricevuto in occasione del Festival del Cinema di Roma 2014 due premi come migliore colonna sonora dell’anno per la sezione fiction e migliore canzone originale con “Io non ho finito”. Nel 2016 ha curato la colonna sonora della terza stagione di Braccialetti Rossi, racchiusa in un album uscito ad ottobre, e ha fatto il suo esordio nella narrativa con il romanzo “Ti Devo Un Ritorno” (Salani), che si è aggiudicato il riconoscimento come “miglior opera prima per la narrativa giovanile“al Premio per la cultura Mediterranea Fondazione Carical 2017.

WARNER CHAPPELL MUSIC ITALIANA, da più di vent’anni tra le aziende leader nel campo dell’editoria musicale, di cui ROBERTO RAZZINI è Managing Director dal maggio del 2002.
Divisione editoriale di Warner Music Group, WARNER CHAPPELL MUSIC ITALIANA, operando in tutti i settori in cui è presente la musica, sviluppa attività di ricerca e formazione di autori per la creazione di nuove composizioni musicali, offre servizi di gestione e tutela di repertori musicali esistenti, promuove collaborazioni con artisti e produttori per lo sviluppo di nuovi progetti. Sul fronte audiovisivo, collabora con case di produzione cinematografiche, televisive e agenzie di pubblicità, fornendo consulenze musicali in ambiti pubblicitari, televisivi e cinematografici.

Le EDIZIONI CURCI, nate nel 1860, rappresentano una delle realtà indipendenti più importanti e rinomate del panorama dell’editoria musicale Italiana. Presidente ALFREDO GRAMITTO RICCI – General Manager CLAUDIA MESCOLILe Edizioni Curci hanno dato voce alla tradizione della musica leggera e popolare in Italia, da Domenico Modugno a Giorgio Gaber, da Vasco Rossi ad Astor Piazzolla, da Toto Cutugno a Pino Donaggio e Giovanni D’Anzi, fino ad arrivare ad oggi con un catalogo in continua espansione che comprende le edizioni di Claudio Baglioni, Tiziano Ferro, Antonello Venditti.  Un nutrito roster di grandi autori è il presente che vede le Edizioni Curci coinvolte e promotrici di collaborazioni a tutto tondo.  Parallelamente, ruolo di primaria importanza hanno la gestione e la promozione dei diritti delle opere del proprio catalogo e di quelli rappresentati. La divisione di musica classica e didattica diretta da LAURA MORO è un’altra importante anima della Società,punto di riferimento per il settore con al suo attivo grandi collaborazioni, l’ultima delle quali con la prestigiosa Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.

Intervista a Maria Laura Moraci, regista e attrice romano-sicula al 9° Festival Internazionale del Cortometraggio 2017 di Catania

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di Andrea Giostra - Maria Laura Moraciè una giovane regista e attrice siculo-romana, classe ’94, diplomatasi al liceo classico a Frascati (RM). Ha iniziato a 5 anni il judo e a 6 la danza moderna e contemporanea, praticandoli entrambi a livello agonistico fino all’età di 15 anni. Dal 2009 studia recitazione teatrale e cinematografica e fra i registi con cui ha lavorato ci sono Pupi Avati, Giuseppe Papasso, Berardo Carboni, Daniele Barbiero, e tanti altri ancora. Nel 2016 vince il premio “Miglior Attrice Giovane Promessa” al Caballero Corto Fest di Fiano Romano. Il cortometraggio “Strade da Amare” dei fratelli Borruto, di cui è protagonista femminile, vince diversi premi cinematografici, fra cui il prestigioso “Premio Sociale” allo Starlight Cinema Award 2016, all’interno della 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Ciao Maria Laura, benvenuta e complimenti per i tuoi successi. A proposito, so che da qualche tempo hai iniziato ad esprimerti anche come regista e sceneggiatrice di opere di denuncia sociale. Ci vuoi parlare della tua prima regia?

Ciao Andrea e a tutti i tuoi lettori. Dunque, la mia prima regia è un cortometraggio documentario di 25 minuti. Il titolo è “AMR. Storia di un riscatto”, e tratta il percorso di un ragazzo egiziano da quando è arrivato in Italia 8 anni prima fino ad al racconto del mio film. È un racconto di formazione in cui Amr, il protagonista, dopo un’intensa rivoluzione interiore vive un'evoluzione grazie alla presa di consapevolezza della propria identità, che lo condurrà ad agire con forza e con coraggio, riprendendosi ciò che gli spetta: la libertà. Il corto è stato selezionato in cinque festival in Italia e in cinque all’estero e ha vinto tre premi: “Miglior Corto Documentario” al Malta Film Festival e al The Impact DOCS Awards della California; poi ha vinto sia nella sezione “Documentary Short” che nella sezione “Liberation/Social Justice/Protest” all’Accolade Global Film Competition della California.
Pochi giorni fa il tuo film è stato proiettato anche in Sicilia. Vuoi raccontarci?
Sì, esatto. Lo hanno selezionato fuori concorso, perché dura più di 20 minuti, al “Corti in Cortile–Il cinema in Breve” del 9° Festival Internazionale del Cortometraggio 2017 di Catania, un Festival bellissimo che si è svolto al Palazzo della Cultura. Lo hanno proiettato sabato 23 settembre presso la Sala Teatro e ringrazio ancora tanto Davide Catalano e Beppe Manno per la selezione e per l’ospitalità. Per me è stato un vero onore e un piacere, anche perché in concorso sono stati selezionati registi bravissimi. Poi per me tornare in Sicilia è sempre meraviglioso.
So, Maria Laura, che nel tempo libero scrivi poesie e ti dedichi alla fotografia, sia come fotomodella che come fotografa. Passioni poliedriche le tue nel mondo dell’arte. Ma adesso vuoi raccontarmi qualcosa della tua prima sceneggiatura di un corto-metraggio che ha più una connotazione di finzione che di documentario?
Sì, è vero Andrea, anche la fotografia per me è una grande passione e quando posso mi ci dedico con grande interesse sia come fotografa che come fotomodella per tanti amici bravissimi fotografi d’arte e di moda.
Per quel che riguarda il corto al quale hai fatto riferimento, è un corto per cui sto impiegando tutte le mie energie e spero si possa realizzare e prender vita al più presto. Il titolo è “Mani”. Il genere del corto sarà drammatico/sentimentale, ma avrà diversi momenti di suspense e colpi di scena, tipici del thriller. Nonostante questo, avrà un finale completamente inaspettato: rasserenante e speranzoso. La tematica del corto è a sfondo sociale, è un corto di denuncia, di condanna di gesti violenti di un uomo nei confronti di una donna. Ma è anche un corto che tratta temi diversi dei soliti. I due protagonisti non sono stereotipati, non sono personaggi ma persone, esseri umani, ognuno con i suoi pregi e coi suoi difetti. L'uomo non è solo il cattivo e la donna non è la solita "semplice" vittima che subisce. Dafne ha 23 anni, ama da morire il suo fidanzato Luca, di 36. I due hanno una storia d’amore molto intensa che arriverà ad un inaspettato epilogo.
Anche qui Maria Laura, mi hai raccontato che hai già ricevuto riconoscimenti importanti.
Sì, Andrea. Il testo di un monologo estratto da “Mani” è stato selezionato al concorso letterario “Salvatore Quasimodo” di Bergamo, dove è arrivato tra i finalisti. Un altro testo tratto dalla sceneggiatura è stato selezionato al “Premio Galtellì” che si svolge in Sardegna in cui è arrivato tra i primi tre finalisti.

So, Maria Laura, che stai facendo una campagna crowdfunding per questo progetto. Cosa vuoi raccontare ai lettori in proposito?
È importante perché questa è una vera e propria produzione nata dal basso, da tutta quella collettività consapevole, che aiuta a realizzare questo corto, capendo che è un progetto necessario per tutti: uomini e donne. È un corto che coinvolge e riguarda tutti. La vittima e il carnefice infatti possono essere di ogni età, cultura, estrazione sociale e religiosa. Questo corto ha lo scopo non solo di prevenire e sensibilizzare, ma anche di prendere in carico terapeutico, aiutando chi è in queste dinamiche. La sola lettura della sceneggiatura ha già avuto dei risultati nella pratica quotidiana su una persona, e di questo ne siamo veramente felici e commossi. Ma soprattutto, questo è un corto che tratta l'amore e la Riscoperta della Voglia di Vivere, e in primis si propone di fare proprio questo: Diffondere la Voglia di Vivere nelle Persone. A questo proposito spero davvero tanto che ci saranno tante persone che vorranno vedere “Mani” e che vorranno darci “una mano” a realizzarlo. 
Grazie Maria Laura per questa chiacchierata, e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri.
Grazie a te, Andrea, al magazine e ai tutti i lettori. Evviva il lupo! 

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L’antico mercato di Ballarò e “I Moltivolti” di Palermo

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Per la sua posizione geografica e un’inclinazione del tutto naturale, Palermo, fondata dai Fenici con il nome Zyz “il fiore”, fin dalla sua genesi è stata luogo di scambi. Fu più avanti, nel periodo di insediamento greco, che prese il suo attuale nome derivato da Panormos (tutto-porto) come veniva chiamata all’epoca per il suo smisurato approdo naturale.

Lungo il fiume Kemonia si sviluppò uno dei mercati ancora oggi esistenti e tra i più antichi tra quelli alimentari siciliani: Ballarò, dove oggi come allora, si commerciano le primizie ed i genuini prodotti provenienti dai terreni agricoli circostanti. Prodotti freschissimi messi in bella mostra e sistemati in un bell’ordine ordine cromatico sulle tipiche bancarelle. Attraversando questo mercato che si estende da Piazza Casa Professa alle mura cinquecentesche di corso Tukory, verso Porta Sant’Agata si assaporano già, in un percorso olfattivo, i profumi emanati dalla frutta e verdura, ma anche dei lucidissimi pesci e le carni appese ai ganci.

In questo splendore che già da solo è uno scenario ed un teatro naturale di vita viva, c’è un ulteriore “fiore”, ritornando al nome originario di Palermo, incastonato nel cuore del mercato storico di Ballarò: I Moltivolti, di Via M. Puglia 21.

Una realtà oramai consolidata, a metà tra un ristorante ed un coworking, con uno spazio polifunzionale di 400 mq. Già a partire dai gestori, sei ragazzi di nazionalità diverse, ci si rende conto di una fusione e contaminazione tramite l’esperienza del cibo, che ben esprime l’attraversamento di varie popolazioni e culture, in una miscellanea che risulta assolutamente vincente.

Già all’entrata ti rendi conto che non sei in un posto qualunque, come recita una delle molteplici recensioni visibili su Triadvisor. Alle pareti i suggestivi volti dipinti dall’artista Igor Scalisi che ritraggono le persone che hanno trascorso del tempo in questo luogo, lasciandone un segno.

In un’atmosfera magica ed allegra al tempo stesso che con l’alchimia della cucina rende questo spazio d’incontro e scambio di idee, un luogo ideale per promuovere  uno  sviluppo culturale, sociale ed economico rappresentando un modello di impresa sociale connesso al territorio, come stesso Giovanni Zinna, uno dei soci, afferma.

Sulle magliette di chi affabilmente Vi accompagnerà in questo viaggio gastronomico/culturale il motto de l  Moltivolti “La mia casa è dove poggio i piedi “.

Ester Campese

Londra, talento e maestria ne “La Bohème” diretta dal Maestro Antonio Pappano. La recensione di Fattitaliani

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L’allestimento de «La Bohème» è ogni volta un appuntamento da non mancare: melomani, appassionati, curiosi hanno sempre il desiderio di ascoltare le arie più famose dell’opera di Puccini forse - chissà - nella vana speranza che il finale possa cambiare e strappare la protagonista alla morte.

Alla Royal Opera House di Londra, ovviamente, questo non accade però la messa in scena attualmente in cartellone fa addentrare più decisamente lo spettatore nella storia facendogli apprezzare maggiori dettagli e avere una comprensione complessiva, non solo dei momenti topici.
Sin dall’inizio, infatti, la soffitta del primo atto catapulta nella fredda vigilia di Natale a Parigi.
Sin dalle prime battute risalta la grande intesa scenica fra i quattro disgraziati coinquilini ed emerge subito la loro splendida voce: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il filosofo Colline e il musicista Schaunard cercano di sopravvivere e di superare le evidenti difficoltà di sostentamento.
Esilarante la scena col padrone di casa Benoît (bravissimo Jeremy White), di solito penalizzata perché precede l’attesa apparizione di Mimì. Pochi passaggi ancora e in un dialogo di livello eccezionale Rodolfo (un superbo Michael Fabiano) e Mimì (Nicole Car è perfetta) fanno vivere il sogno e rinnovano lo struggimento.
Il secondo atto mette in evidenza l’agilità e la pertinenza dei cambi di scenografia: coinvolgente la tridimensionale struttura dei negozi del Quartiere Latino dove si muovono, vanno e vengono le tante persone a caccia degli ultimi acquisti.
Delicato e romantico Rodolfo quando compra all’amata un nuovo berretto e nel ristorante eccelsa la performance vocale-interpretativa di Marcello (Mariusz Kwiecien) e di un’eccezionale Musetta (Simona Mihai). La marcia della banda con un ulteriore cambio di scena accompagna verso l’intervallo.
Intensi ed emozionanti il terzo e quarto atto: la regia di Richard Jones qui raggiunge il suo culmine quando in contemporanea si assiste al dialogo fra le due coppie e al rinnovo del loro rapporto.
Quasi superfluo raccontare della bellezza poetica del finale: il teatro strapieno in religioso silenzio attende l’addio di Mimì la cui intensità non tradisce le attese.
Insomma, un cast magnifico dove gli artisti fanno a gara in bravura: Michael Fabiano mostra una voce potente, Mariusz Kwiecien il migliore come presenza dinamica, Simona Mihai conquista simpatia e applausi, Nicole Car incarna e coglie in pieno la fragile Mimì.
E la storia è volata senza intoppi, magnifica grazie all’impeccabile direzione del Maestro Antonio Pappano.
Una serata da sogno, costellata di talento e maestria.
“La Bohème” è una coproduzione della Royal Opera House con il Teatro Real di Madrid e l’Opera Lirica di Chicago: in scena fino al 10 ottobre.

Libri, Caterina Guttadauro la Brasca, "La Barriera Invisibile". La recensione di Fattitaliani

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Caterina Guttadauro la Brasca, "La Barriera Invisibile", Editoriale Programma Ed., Treviso, 2016

Recensione di Andrea Giostra

«La più grande speranza di Diana è che Ilaria, leggendo questo libro, possa arrivare alla conclusione che quello che le unisce è molto di più di quello che le divide.»
È una storia di madri e di figlie, di amore ancestrale materno e di risentimenti adolescenziali filiali, di amorevoli prepotenze genitoriali e di voraci costruzioni di giovani identità femminili, di sofferenze e di dolori, di rimorsi e di rimpianti, di ansie adulte e di desideri di libertà giovanili.
Storie uniche e irripetibili come tante tra madri e figlie. Storie di una madre visceralmente siciliana e di una figlia nata e cresciuta in continente, come si diceva in Sicilia in quel triste e incerto dopoguerra meridionale che fu quello voluto dalla politica repubblicana post-monarchica del referendum dei partigiani per cacciare dall’Italia i Savoia. Una Sicilia ancora colma di tabù sul sesso femminile e sulle libertà della donna casalinga e madre non per scelta. Una storia vissuta in settentrione, ma impregnata di poderosi ricordi ed emozioni siciliane. Un fitto turbinio di pulsioni ed un intreccio di vite vissute, di vite da costruire che iniziano dalla Sicilia e germogliano vigorose in quello che fu il ducato di Modena e Reggio.
Scrive Diana della figlia Ilaria: «È stata una bambina serena, una ragazza desiderosa di conoscenza, una donna complessa con un vissuto doloroso, ma una donna che ha anche vinto il dolore e, ancor più, una donna che ha capito il valore e la positività della sofferenza.»
Senza saperlo, perché dovrà ancora costruirsi una buona cultura che sarà quella scientifica da adulta affermata e di successo, Ilaria ha percorso la saggia via segnata dal più grande degli scienziati del ventesimo secolo: «La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l'incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi.»Albert Einstein, “Il Mondo come Io lo Vedo”, 1934.
E qui inizia magnifico il racconto serrato di Guttadauro La Brasca, un narrare … alla figlia immaginata che anelante ascolta attenta … passionale, colorato, che produce profumi siciliani, che fa sentire il sole bruciare la pelle, che immerge il lettore in un clima tiepido d’inverno e sciroccoso d’estate. Un confessare alla figlia amata sin dal concepimento che … «È così, io l’ho capito quando, dopo aver perso mio figlio, mi sono accorta di volerne subito un altro. Al momento del parto, alla domanda se volevo alleviare i dolori del travaglio, dissi no con convinzione per paura di nuocerti. Dopo averti vista, seppur stremata, ringraziai Dio per avermi dato una bimba bella e sana.» … era ben consapevole d’avere ricevuto un dono prezioso dopo un dolore straziante, prima di una malattia impietosa che per volere divino avrebbe perso la presa.
Un racconto che spesso ritorna in Sicilia, la terra dell’autrice, la sua isola, la sua giovinezza di donna che ha perso i suoi affetti più cari, dove il perdono ha trionfato: Non possiamo essere dei buoni genitori se non siamo stati dei buoni figli. Tra i sentimenti umani quello del perdono è il più nobile perché ci libera l’anima, ci ridà il possesso di persone e cose perdute. Ci fa capire che, sbagliare si può e perdonare non è un atto di debolezza.»
Un racconto da leggere per chi volesse vivere letterariamente emozioni profonde e vere, di quelle verità emotive che ci fanno sentire uomini e donne della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre più antiche tradizioni, quelle tradizioni e quella cultura che hanno forgiato la nostra anima di uomini e donne della sponda nord del Mediterraneo.

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ANDREA GIOSTRA

Teatro Lo Spazio, 3 ottobre Maratona corti a cura di Pietro De Silva. Presenta Sara Ricci

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Nel corso della lunga serata verranno presentati 11 cortometraggi sia di promettenti giovani registi, che di navigati filmakers.
La kermesse accoglie e presenta i migliori cortometraggi degli ultimi cinque anni.
Non è facile di questi tempi trovare dei giovani autori che sappiano esprimersi in maniera così precisa e diretta 
Ciò che verrà presentato è l’elaborazione di un ragionamento ponderato esaltato della scelta artistica di raccontare determinate storie piene di riflessioni, valori, maturità e consapevolezza.
Pertanto una selezione accuratissima le migliori cortometraggi attualmente in circolazione.
Eccoci così di fronte a temi quali l’amore, l’amicizia, la corruzione, la giustizia. 
Fra i vari scopi dell’iniziativa c'è anche quello di  sensibilizzare il pubblico  ,sul tema della multiculturalità come fonte positiva di conoscenza e di crescita sociale, contro l’insofferenza verso la diversità etnica, culturale e religiosa. 
Saranno presenti in sala gli autori dei corti e i rispettivi cast che presenteranno volta per volta prima delle proiezioniSaranno presenti in sala gli autori dei corti e i rispettivi cast che presenteranno volta per volta prima delle proiezioni

IL VIAGGIO DI SARAH
Soggetto :Romina Bufano
Sceneggiatura:R.Bufano A.Losito
Regia:Antonio Losito

L'opera è innanzitutto un atto d'amore,verso se stessi e verso la verità, che in questo caso per essere scoperta necessita di un salto nel passato. Sarah, una romanziera di successo è in crisi di ispirazione, ha bisogno di nuovi stimoli per tornare a scriverestorie avvincenti.
Li troverà quando inaspettatamente si scoprirà erede di un casa con tutti i suoi segreti. Il viaggio di Sarah attraversoun passato parentale sconosciuto le permetterà di compiere un percorso interiore:rimettendo a posto i pezzi di un puzzle di famiglia ritroverà infatti anche parti perdute di sé. La rinascita della protagonista avviene a cavallo tra presente e passato, tra gli anni terribili della deportazione nazifascista e i contraddittori anni '60.
GIUSTIZIA FAI DA TE
Regia di Antonio Losito
Pietro De Silva, Alberto Patelli, Dario Biancone, Romina Bufano, Fabrizio Catarci, Antonietta De Lorenzo, Sebastiano Vinci, Stefano Scaramuzzino ed Enrico Franchi

Una baby gang sta terrorizzando un quartiere. Un gruppo di condomini di un palazzo, guidati da un professore di liceo, decide di reagire per mettere fine alle scorribande dei ragazzini. Il piano architettato dal professore sembra essere ben organizzato sulla carta. Ma qualcosa andrà storto. Si troveranno di fronte a imprevisti e a brutte sorprese. Ma fortunatamente le forze dell’ordine interverranno al momento giusto

EVA
scritto e diretto da Chiara Napoleoni

L’equilibrio della vita ordinaria di un ragazzo, viene alterato dal crescente interesse per Eva,  la giovane donna della finestra di fronte. In lei proietta le sue fantasie e i suoi desideri, trasformandola in una figura ideale, perfetta, finché non diventa reale. 

A CASA MIA
by Mario  Piredda
Regia: Mario PireddaSoggetto: Mario Piredda
Sceneggiatura: Mario Piredda, Giovanni Galavotti
Cast: Giusi Merli, Giulio Pau, Monica Corimbi, Edoardo Atzori, Federico Saba

Rimasti i soli abitanti di un piccolo paese di pescatori ormai spopolato, due anziani, Lucia e Peppino, vivono nella speranza che l’inverno non finisca.

FRANCA 
Scritto e diretto da Patrizia fassi e Antonella Barbera
Con Adriana Lunardo e Rosario Manusè
interamente girato a Enna e da ennesi, un omaggio a Franca Rame, affronta il tema della violenza, in ricordo proprio della violenza sessuale che Franca Rame subì nel 1973

A METÀ LUCE 
Scritto e diretto da Anna GiganteMaria, vestito blu, capelli raccolti, scarpe maschili, dopo anni di silenziosa distanza ritorna nella casa paterna

IL MERCANTE 
Scritto e diretto da Marina Polla De Luca
Con Gloria Carovana, Adriano Demicheli, Rodolfo Maria Zappari, Martina Polla Avogadri, Laura Monaco, Sebina Montagno, Leonardo Polla de Luca Riganò, Stefano Scaramuzzino ed Erica Zambelli
Nel diciottesimo secolo della Roma papalina, una giovane donna decide di vivere come un uomo e "come uomo" raggiunge il potere, il prestigio e la fiducia del mondo della Borghesia, come mercante di cavalli personale del Papa "Re". All’apice della sua fortuna, saranno però i suoi successi, ottenuti con l’inganno, a metterla/o in difficoltà, quando entrerà in contatto con il duca Braschi che, esercitando il suo potere, sarà sul punto di scoprire il travestimento quando gli propone di diventare il suo amante. Il mercante, messo alle strette, sceglie di annunciare al mondo il suo matrimonio immediato, cercando di risolvere così il problema ... ma dopo tante bugie, l'unione di due donne "vittime di un Mondo di uomini "le porterà ad una via d'uscita accettabile?

LA STATURA DELLO STATO
Di Giovanni Nodari 
Regia Giovanni Nodari
Interpreti
Luca Gatta
Andrea Avanzi
Adalgisa Vavassori
Francesco De Marco  Daniele Crasti
Nino, alto 1,90, membro del partito LSD, lotta da 30 anni per una legge che non discrimini i troppo alti: da bambino era un fan di Twin Peaks e voleva essere come il nano che appare in sogno all'agente Dale Cooper. La legge passa ma...

BELLISSIMA 
Di Alessandro Capitani
Regia: Alessandro Capitani
Interpreti
Giusy Lodi
Emanuele Vicorito
Antonio Orefice
Gennaro Cuomo
Sabrina Zazzaro
Giuseppe Landolfo

Veronica ha venti anni ed è imprigionata in un enorme corpo obeso. Durante una festa in discotecasubisce lo scherno di un ragazzo, che la prende in giro proprio per il suo aspetto fisico. Disperata, Veronica si nasconde nei bagni della discoteca convinta che fra le mura chiuse di quel posto nessuno possa vederla e giudicarla. Il destino però ha in serbo una piacevole sorpresa per lei. 

GIRO DI GIOSTRA 
Di Massimiliano Davoli 
Regia: Massimiliano Davoli 
 Interpreti:
Michele Riondino
Tea Falco
Pippo Delbono
Martina Codecasa
Massimiliano Davoli

Damiano è un ragazzo diviso tra il lavoro nell'azienda del padre e il fascino nei confronti di Mara e del mondo dei giostrai. Il giorno del suo trentesimo compleanno affronta un pranzo con la famiglia in cui il padre annuncia a sorpresa di volerlo incaricare amministratore delegato dell'azienda. La notizia lo mette in crisi, ma non riesce ad opporsi al padre che, all'improvviso, viene colto da un infarto. All'ospedale Damiano trova nella sua giacca una bolletta con un indirizzo sconosciuto.Si insospettisce, raggiunge quell'indirizzo e si ritrova in una chiatta sul fiume dove abita e costruisce sculture Sara, una transessuale. Damiano scopre la doppia vita del padre, così diversa dalle apparenze. Il dialogo fra Sara e Damiano viene interrotto dalla tragica chiamata della sorella che annuncia la morte del padre. Damiano corre in ospedale, ma questa volta non è solo: Sara è con lui. Ora Damiano è al suo “giro di giostra”, basta con le bugie: sarà pronto a scegliere la vita che gli appartiene veramente?


BUONANOTTE
Scritto e diretto da Riccardo Banfi
Con: Giampiero Aceto, Pietro Bosonetto, Lucia Panyshko, Marianna Spagnoli e Pietro Delfanti
Ogni notte, un uomo prende con sé una borsa ed esce in silenzio dalla propria casa. Ha appena finito di raccontare ai suoi figli qualcosa che è servito a farli addormentare. L’uomo sa che tornerà soltanto alle prime luci dell’alba. Succede così da molto tempo.

 Teatro Lo Spazio, Via Locri, 42 Roma 0677076486  0677204149

Teatro VASCELLO, la stagione 2017-2018: "Quando il pesce piccolo mangia IL pesce grande"

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In questo nostro mondo, dove il conflitto non è più padre ma patrigno, dove non esistono più certezze e ogni fondamentale è messo in discussione, dove dicono che anche il futuro sia fuori dalla linea dell'orizzonte, dove l'ignoto che ci circonda genera paura e la nostra tranquilla visione della realtà si frantuma lasciandoci smarriti, il Teatro può essere un aiuto per comprendere meglio noi stessi, la nostra storia, il nostro presente e ipotizzare il nostro futuro.
Un luogo di condivisioni, di consapevolezza. Un antidoto per contenere la noia del mondo. Ci da l'opportunità di avere visioni diverse della contemporaneità, offrendoci una serie di scenari così differenti nel campo delle arti in genere che possono aiutarci a gettare uno sguardo più ampio e senza confini sulla modernità.
Io credo che il Teatro non morirà mai e continuerà ad esistere proprio perché è nato come strumento di conoscenza e di purificazione.
Come nostra consuetudine ormai da anni, anche questa sarà una stagione multidisciplinare, dove tutte le categorie  dello  spettacolo dal vivo saranno rappresentate in un interessante caleidoscopio per offrire a tutti una opportunità di avvicinarsi di più al Teatro e alle arti sceniche in generale.
È una stagione ricca, composita, stimolante, all'insegna della varietà e incentrata sulla qualità delle proposte.
Fonte vitale di conoscenza.
Ecco il nostro cartellone 2017/2018 tra produzioni, ospitalità e collaborazioni.
Ci sarà la premiatissima compagnia PUNTA CORSARA con il loro nuovo spettacolo, una collaborazione con la compagnia TEATRI DI VITA che presenterà lo spettacolo "Chiedi chi era Francesco" di Andrea ADRIATICO.

Un ritorno sul palcoscenico del Vascello della storica compagnia LA VALDOCA con il loro ultimo spettacolo GIURAMENTI su testi di Mariangela GUALTIERI e la regia di Cesare RONCONI.
Un giovane e già affermato regista come Gianluca MEROLLI metterà in scena il testo scandalo SALVATI di Edward BOND.
Un omaggio al fondatore del Teatro Vascello Giancarlo NANNI sarà la messa in scena del GABBIANO di Cechov con la  stessa regia e cast delle precedenti edizioni ripresa da Manuela KUSTERMANN, e in quello stesso periodo la compagnia La FABBRICA DELL'ATTORE festeggerà i 50 anni dalla sua fondazione.
Un Focus sulla compagnia di Roberto LATINI con due delle sue ultime produzioni AMLETO e I GIGANTI DELLA MONTAGNA e il suo nuovo spettacolo IL CANTICO DEI CANTICI. Un altro appuntamento imperdibile sarà con la compagnia MITIPRETESE che porterà sul palcoscenico del Teatro Vascello tre dei suoi spettacoli più acclamati: ROMA ORE 11, LE TROIANE e FESTA DI FAMIGLIA.
Per trascorrere in allegria il periodo natalizio si potrà ridere con un due classici rivisti in chiave moderna LA LOCANDIERA per la regia di Stefano SABELLI e MISERIA E NOBILTÀ per la regia di Michele SINISI.
E per i gli amanti del circo la compagnia circense EL GRITO.
I CANTIERI TEATRALI KOREJA porteranno uno spettacolo sul grande pittore americano Edward HOPPER dal titolo FRAME con la regia di Alessandro SERRA e il loro storico e premiato PALADINI DI FRANCIA.
Un altro grande classico, Goldoni con LA BOTTEGA DEL CAFFÈ reso contemporaneo dalla regia di Veronica CRUCIANI.
La grande poesia di SHAKESPEARE sarà presente nello spettacolo DICHIARO GUERRA AL TEMPO che vede in scena me insieme a Melania GIGLIO per la regia di Daniele SALVO in un connubio interessantissimo di musica e poesia.
Festeggeremo una grande scrittrice Dacia MARAINI, in due serate a lei dedicate con l'omaggio di attrici che leggeranno suoi testi, una tavola rotonda alla quale parteciperanno giornalisti e critici e uno spettacolo LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA interpretato da Raffaella AZIM.
Il grandissimo Gabriele LAVIA ci affascinerà con due sue interpretazioni magnifiche IL  SOGNO  DI  UN  UOMO  RIDICOLO di DOSTOEVSKJI e un recital su LEOPARDI. Per le nostre serate uniche vedremo Massimo POPOLIZIO, Roberto HERLITZKA, Moni OVADIA, Maurizio LOMBARDI, Peppe SERVILLO e altri grandi interpreti.
Per la musica oltre al maestro PIOVANI in un concerto emozionante con Germano MAZZOCCHETTI avremo Lucilla GALEAZZI e ancora Paolo VIVALDI senza dimenticare la collaborazione con il CIRCOLO GIANNI BOSIO che presenterà una serie di concerti nell'ambito della rassegna Calendario Civile. Importante anche la collaborazione con l'Accademia Italiana del Flauto.
Presente come sempre la danza con la compagnia MVULA SUNGANI per omaggiare Lucio Dalla, SOSTA PALMIZI, BALLETTO DI ROMA con un trittico sul Bolero di Ravel le coreografie di Giorgia NARDIN, Chiara FRIGO e Francesca PENNINI, RIOTUS, costola ormai autonoma dell'ODIN TEATRET di Eugenio BARBA, e poi ancora la danza di Michele POGLIANI e di Maria Grazia SARANDREA. Abbiamo  scommesso  su  una  comicità rarefatta e surreale, aprendo a delle realtà che si stanno affermando prepotentemente e  per  questo  hanno  suscitato  la  nostra curiosità e vogliamo presentarle al pubblico del  Teatro  Vascello,  in  3  appuntamenti distinti nella rassegna, Filetti di Sgombro.

Naturalmente   continua    parallelamente la stagione del Vascello dei Piccoli con la compagnia Stabile I GIOVANI DEL VASCELLO che presenteranno per la gioia di grandi e piccini: PETER PAN e IN CAMMINO PER OZ.
Altri spettacoli per i più piccini saranno portati in scena da altre compagnie come Teatro degli Accettella, Nomen Omen, Teatro dell'Acquario di Cosenza e Cantieri Teatrali Koreja di Lecce.
Vogliamo ricordare anche la collaborazione con la compagnia DYNAMIS diretta da Andrea DE MAGISTRIS ormai da anni in residenza al Vascello. I nostri laboratori teatrali condotti da DYNAMIS e il coro di Cesare DEL PRATO e di Vincenzo De FILIPPO, e quest'anno progetto speciale con Carla TATÒ e Carlo QUARTUCCI.
Anche questa stagione il Teatro Vascello continua la collaborazione con importanti festival con alcuni dei quali condividiamo alcuni progetti presenti in questa stagione: LE VIE DEI FESTIVAL - ROMAEUROPA - FLAUTISSIMO - TEATRI DI VETRO - I CONCERTI NEL PARCO - EXIT
Il Teatro Vascello si riconferma un luogo vivo, aperto a tutti e per tutti con un'offerta culturale di grande varietà.
Un teatro aperto sempre che vi mette a disposizione anche il suo foyer per una sana pausa BIO di ricreazione e di ristoro e dove non mancano anche mostre d'arte, presentazioni di libri, letture, incontri, conferenze . Voglio ringraziare VOI spettatori che ci avete seguito in questi anni e che sempre più numerosi ci seguite, perché è grazie a voi che questa bellissima realtà può continuare ad esistere .
Un particolare e doveroso ringraziamento a tutto lo staff del Teatro Vascello per la loro dedizione e impegno nel portare avanti il proprio lavoro.
Marco Ciuti, Cristina D'Aquanno, Valerio Geroldi, Danilo Rosati, Isabella Saliceti, Alkis Zanis, Winny Capacia, Stefano Recchia, Francesca Carillo. Buon Teatro a tutti Manuela Kustermann  
TEATRO | DANZA | MUSICA
8 settembre 2017 (teatro e musica) Calendario civile
Centro mediterraneo delle arti e Sardegna Teatro
di e con Andrea Satta
e con Ulderico Pesce
al pianoforte Angelo Pelini
regia di Ulderico Pesce
in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio

15-16-17 settembre 2017 (danza) 
Compagnia Excursus danza e Centro Ricerche Musicali



Musica e disegno spazio sonoro Michelangelo Lupone
Coreografia e regia Richy Bonavita
Scenografia interattiva Licia Galizia
Disegno luci Danila Blasi
In scena Enrica Felici, Francesca Schipani, Emiliano Perazzini, Yari Molinari, Valerio De Vita
coordinamento artistico Laura Bianchini e Theodor Rawyler
in collaborazione con PAC, nell'ambito dell'Estate Romana e Lazio Estate e Teatro Vascello.

19 settembre 2017 (teatro e musica)
Compagnia Diritto & Rovescio
di Coltázar
con Massimo Popolizio e Javier Girotto
fonica Fabio Rivelli
light Designer Stefano Greco
cura registica, adattamento e riduzione Teresa Pedroni

20 settembre 2017 (Musica) Calendario civile
Albero della Libertà - Circolo Gianni Bosio



con Gabriele Modigliani, Sara Modigliani, Stefano Pogelli, Gavina Saba, Livia Tedeschini Lalli, Laura Zanacchi e il cantastorie Mauro Geraci

3 ottobre 2017 (Musica) h 21
Calendario civile Giornata delle vittime dell'immigrazione
da "Le Argonautiche" di Apollonio Rodio
 Esito Scenico del Laboratorio non-scuola del Teatro delle Albe
Nell'ambito del progetto Calendario Civile del Circolo Gianni Bosio


Dal 4 all'8 ottobre 2017 (prosa)

dal mercoledì al sabato h 21 domenica h 18
in collaborazione con Le vie dei festival
Fondazione Teatro di Napoli – 369gradi
Compagnia Punta Corsara
Il cielo in una stanzadi Armando Pirozzi e Emanuele Valenti
con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella e Peppe Papa
scene Tiziano Fario
costumi Daniela Salernitano
luci Giuseppe Di Lorenzo
regia Emanuele Valenti
11-12 ottobre 2017  h 21 (danza)


Riotus Company

di e con Mia Theil Have al movimento scenico e danza
e musiche composte ed eseguite dal vivo di Nikola Kodjabashia al pianoforte
scritto da Peter Oswald
designer Luis F. Carvalho
disegno luci Lyn Cunningham
co-regia Mia Theil Have
regia di Tage Larsen



dal 13 ottobre al 17 dicembre 2017 (prosa) - SALA STUDIO

venerdì e sabato h 21.30, domenica h 18.30
Compagnia delle Luna
racconti di Vincenzo Cerami
adattamento Aisha Cerami
con Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo
fisarmonica Eduarda Iscaro
musiche Nicola Piovani
assistente musicale Giovanni Piccardi
assistente alla regia Maria Castelletto
regia Norma Martelli




16 ottobre 2017 h 21 (teatro e musica)

Mau production
di e con Maurizio Lombardi
musiche di Giuseppe Scarpato eseguite dal vivo
progetto luci e fonica Nicola Magnini




17-18-19 ottobre 2017 h 21 (prosa) 

Teatri Di vita
di Andrea Adriatico
drammaturgia di Grazia Verasani
con Olga Durano, Francesca Mazza, Gianluca Enria, Leonardo Bianconi




dal 24 al 26 ottobre 2017 h 21 (danza)

CRDL - Mvula Sungani Physical Dance  
coreografie di Mvula Sungani
con Emanuela Bianchini
e la Mvula Sungani Physical Dance
musiche di Lucio Dalla
musiche originali Unavantaluna
con il sostegno del MIBACT – Direzione Generale Spettacolo, il patrocinio ed il sostegno del Comune di Sorrento, della Fondazione Lucio Dalla e della Fondazione ILICA di New York.




31 ottobre ore 21 a seguire dj-set ¦Posto Unico 20€ 

1° novembre 2017 (ore 18 e ore 21) ¦Intero € 15 ridotto 10 €
Zocotoco Produzioni in collaborazioni con Piccoli BrigantiWho is Biancaneve
ideazione Piccoli Briganti con Nicola Magnini e Maurizio Lombardi
con Maurizio Lombardi, Roberto Caccavo, Alessandro Scaretti, Beatrice Baldaccini, Natasha Fonzetti, Benedetta Boschi, Simone Marzola, Ginevra Fenyes Tim Daish
musiche Claudio Corona Belgrave
costumi Daniele Davitti e Niccolò Gabbrielli
regia Maurizio Lombardi




dal 3 al 5 novembre 2017  venerdì e sabato h 21 domenica h 18 (danza)

Hallo! I'm Jacket! (il gioco del nulla)
produzione Compagnia Dimitri/Canessa
coproduzione Associazione Sosta Palmizi
con il sostegno di Armunia
regia: Elisa Canessa
con: Federico Dimitri e Francesco Manenti
ass. artistica: Stefano Cenci e Giorgio Rossi
disegno luci: Marco Oliani


6 novembre 2017 h 21 (musica)


Soundcity: suoni dalle città di frontiera

Banda Ikona in concerto
Stefano Saletti oud, bouzuki, chitarre, voce, Barbara Eramo voce, Mario Rivera: basso acustico, Giovanni Lo Cascio: drums set, percussioni, Gabriele Coen: clarinetto, sax, flauto, Carlo Cossu: violino, Arnaldo Vacca: percussioni
con: Lucilla Galeazzi voce, Yasemin Sannino voce, Gabriella Aiello voce, Nando Citarella voce, tammorra, Pejman Tadayon ney, kemenche



7 novembre 2017 h 21 (musica) Calendario civile

Albero della Libertà e Circolo Gianni Bosio
con L'Albero della Libertà (Sara Modigliani, Gabriele Modigliani, Stefano Pogelli, Gavina Saba, Livia Tedeschini Lalli, Laura Zanacchi) e il cantastorie Mauro Geraci




8 novembre 2017 h 21 (teatro e musica) Festival Flautissimo

Compagnia "Diritto & Rovescio" 
Appuntamento con Tabucchi: La donna di Porto Pim
di Antonio Tabucchi
con Roberto Herlitzka
musica dal vivo Isabella Mangani, voce e Felice Zaccheo, chitarra
cura registica Teresa Pedroni




13-14 novembre 2017 h 21 (teatro e letteratura)Cara Dacia

letture, incontri e spettacoli per Dacia Maraini
programma:
13 nov. 
ore 19 incontro e dibattito con Dacia Maraini
ore 21 Lunaria Teatro in La lunga vita di Marianna Ucrìa. *
con Raffaella Azim e Francesca Conte
luci Giorgio Neri
scene Giorgio Panni e Giacomo Rigalza
regia Daniela Ardini




20 novembre 2017 h 21 (teatro e musica)

Accademia Italiana del Flauto
Festival Flautissimo 19a Ed
Anche queste due mani vengono con me 
di Elena Stancanelli
con Peppe Servillo
musiche di Gabriele Coen
eseguite dal vivo da Natalino Marchetti, fisarmonica e Gabriele Coen, flauto, clarinetto e sax
immagini Michel Fingesten
regia Stefano Cioffi




dal 29 novembre al 10 dicembre 2017 (prosa) dal mercoledì al sabato h 21 domenica h 18

La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello Salvati
Saved di Edward Bond
traduzione di Tommaso Spinelli
con Antonio Bandiera, Francesco Biscione, Carolina Cametti, Michele Costabile,
Lucia Lavia, Manuela Kustermann, Gianluca Merolli, Marco Rizzo, Marco Rossetti,
Giovanni Serratore
scene Paola Castrignanò
costumi Domitilla Giordano
luci Valerio Geroldi
consulenza musicale Fabio Antonelli
regia di Gianluca Merolli
progetto sostenuto e finanziato da ACEA spa




4 dicembre 2017 h 21 (Musica) Calendario civile

Circolo Gianni Bosio
Le vite operaie contano, Mondine di Porporana 
con Sara Modigliani, Susanna Buffa, Vanessa Cremaschi e Stefano Donegà 
letture dai libri: ThyssenKrupp. L'inferno della classe operaia di Diego Novelli e La città dell'acciaio. Due secoli di storia operaia di Alessandro Portelli




11 dicembre2017 h 21 (Teatro e Musica)

Accademia italiana del Flauto
Rotte Mediterranee | Racconti, musiche e canzoni
con Moni Ovadia, Anissa Gouizi e Giovanni Seneca (chitarre)
testi Ivo Andric, Paolo Rumiz e Moni Ovadia
Composizioni e arrangiamenti Giovanni Seneca




12 dicembre 2017  h 21 Festival Flautissimo 19a Ed.

Accademia Italiana del Flauto 
Klezroym | Onde di suono Mediterranee
Le musiche della diaspora ebraica, dal Mediterraneo all'Europa Orientale
Con Gabriele Coen flauto, sax soprano, clarinetto
Andrea Pandolfo Tromba, flicorno
Riccardo Manzi chitarra, bouzouki, voce
Andrea Avena contrabbasso
Leonardo Cesari batteria - Eva Coen voce




13 dicembre 2017 h 21 (prosa)

369gradi
White Rabbit Red Rabbit
di Nassim Soleimanpour




14 dicembre 2017 h 21 (prosa)

369gradi e UmanismItalian & American Playwrights Project
ADA Potere - Author Directing Author




15 -16-17 dicembre 2017 (teatro e circo) 

orari: ven. h. 21- sab,h. 17 e 21 – dom. h. 15 e 18
Prezzo: € 10 posto unico
Compagnia El Grito 
Johann Sebastian Circus
idea originale Ruiz Diaz, Costantini, Bolognini
con Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini, Andrea Farnetani
Produzione I Concerti nel Parco in collaborazione con Teatro Vascello




dal 19 al 23 dicembre 2017 h 21 (prosa)

Teatro del Loto Libero Opificio Teatrale Occidentale
La locandiera
di Carlo Goldoni
con Silvia Gallerano, Claudio Botosso, Giorgio Careccia, Andrea Ortis, Chiara Cavalieri, Eva Sabelli, Diego Florio, Giulio Maroncelli, Pierdomenico Simone
scene Lara Carissimi e Michelangelo Tomaro
costumi Martina Eschini
disegno luci Daniele Passeri
direttore di scena Fabrizio Russo
fonico e elettricista Gianmaria Spina
adattamento e regia di Stefano Sabelli




dal 26 al 31 dicembre 2017 (prosa) dal mercoledì al sabato h 21 domenica h 18

Elsinor centro di produzione teatrale
Miseria e Nobiltà
dal testo di Eduardo Scarpetta
scritto da Michele Sinisi e Francesco M. Asselta
con Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D'addario, Gianluca delle Fontane,
Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri, Giuditta Mingucci,
Donato Paternoster, Michele Sinisi
regia Michele Sinisi




dal 15 al 17 gennaio 2018 h 21 (Danza)

Resextensa Trilogìa
idea e progettazione Michele Pogliani, Tiziana Barbaranelli e Stefano Pirandello
coreografie Michele Pogliani in collaborazione con i danzatori
costumi Tiziana Barbaranelli
disegno luci Stefano Pirandello
interpreti e collaboratori alle coreografie: Enrico Alunni, Giovanni Quintiero, Gabriele Montaruli, Ivan Montis, Stefano Zumpano




19 e 20 gennaio 2018 h 21 (Danza)

EBBÒ
l'offerta dal cuore
Uno spettacolo di e con Maria Grazia Sarandrea e Giovanni Imparato
video Alessandra Stabile e Fabrizio Barraco
costumi Enrica Barbano




21 gennaio h 18 (prosa/cabaret) 

369gradi
FILETTI DI SGOMBRO 2018 (1° edizione)
Ivan Talarico in
Il mio occhio destro ha un aspetto sinistro
Cantautore, vincitore come Miglior Testo a Musicultura 2015, ospite al Premio Tenco 2016.




dal 23 al 30 gennaio 2018 (Prosa) dal martedì al sabato h 21 domenica h 18

Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia
Das Kaffeehaus
La bottega del caffè  
di Rainer Werner Fassbinder da Carlo Goldoni
traduzione di Renato Giordano
Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi
Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana
Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos
e con Graziano Piazza
regia e adattamento scenico di Veronica Cruciani




dal 1° al 18 febbraio 2018 (prosa) dal martedì al sabato h 21 – domenica h 18

La Fabbrica dell'Attore - Teatro Vascello
Il Gabbiano  
di Anton Cechov
con Manuela Kustermann, Paolo Lorimer, Massimo Fedele, Sara Borsarelli, Maurizio Palladino, ed altri interpreti in via di definizione
scene e costumi Giancarlo Nanni
luci Valerio Geroldi
assistente alla regia Gaia Benassi
regia Giancarlo Nanni
ripresa da Manuela Kustermann




dal 12 febbraio 2018  h 21 (musica)

Compagnia delle Luna
Mazzocchetti-Piovani "Serata a due"
Fisarmonica Germano Mazzocchetti
Pianoforte Nicola Piovani 




dal 20 al 25 febbraio 2018 (prosa e musica) dal martedì al sabato h 21 – domenica h 18

Lucilla Galeazzi 
Il fronte delle donne  
con Lucilla Galeazzi (mezzosoprano, chitarra, narrazione), Sara Marchesi (mezzosoprano, narrazione), Chiara Casarico (mezzosoprano, narrazione), Nora Tigges (soprano), Susanna Buffa (soprano), Susanna Ruffini (soprano), Marta Ricci (mezzosoprano), Stefania Placidi (chitarra)                  
regia Maria Rosaria Omaggio



Teatro lo Spazio, dal 5 al 7 ottobre "DA COSì A COSì" Di e con Pierfrancesco Poggi

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Pierfrancesco Poggi, accompagnato al pianoforte da Stefano De Meo, porta in scena i suoi quarant’anni di palcoscenico. Un anniversario da vivere insieme ai suoi personaggi della radio, alle sue canzoni e ad altri classici che interpreta da anni, ma soprattutto con il pubblico. Uno spettacolo che completa il percorso iniziato, proprio al teatro Lo spazio, con “La felicità in fondo a destra.”

Biglietto intero 12 euro
Biglietto ridotto 9 euro
Tessera semestrale 3 euro


 Teatro Lo Spazio, Via Locri, 42 Roma  0677076486  0677204149
info@teatrolospazio.it

WWW.TEATROLOSPAZIO.IT

ALMA SWING feat. FRANCO CERRI, nei negozi e nei digital store "GYPSY WANDERLUST (Hot Jazz Around the World)"

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“Artisti, esploratori o semplici sognatori hanno instancabilmente continuato a misurarsi con la suggestione letteraria del Giro del Mondo in 80 Giorni, cimentandosi in analoghe e più celeri imprese. Da ovest ad est o in senso opposto, chi per mare e chi per terra, chi per aria e… chi per musica”.

Il quartetto degli Alma Swing (Mattia Martorano, Lino Brotto, Andrea Boschetti e Giuseppe Pilotto) è oggi considerato una delle principali realtà italiane rappresentative di quella tradizione tipicamente europea, quale è stata tra anni Trenta e Quaranta, ed è a tutt’oggi, lo hot jazz contaminato dalla cultura nomade manouche dell'Europa continentale, dalla mondanità parigina e dalla swing craze afro-americana. Defilandosi dall’esperienza d’oltre oceano, Alma Swing raccoglie infatti le basi estetiche di un jazz a corde legato al chitarrismo di Django Reinhardt e alla finesse di Stéphane Grappelli, aprendo alla modernità, attraverso una varietà di programmi e di proposte di spettacolo, i contenuti più peculiari di questa musica, a cominciare da repertorio, prassi esecutiva, strumentazione tipica e sovrapposizione dell’idioma jazzistico e gitano. Con la silhouette dell’orchestra rétro e un organico acustico in cui rimangono protagonisti le tipiche chitarre manouche ed il violino, Alma Swing interpreta con personalità le suggestioni di un'epoca impresse nel vinile e nella voce dei grammofoni, sottolineando l'attualità e il successo ancora oggi tributati a questa esperienza artistica.

Dopo aver dedicato un primo album a Django Reinhardt (Rythme Futur) ed un secondo all'interessante rilettura in chiave djangoista di alcune tra le più celebri canzoni della tradizione italiana (Django en Italie), il gruppo presenta il suo nuovo progetto fondendo questa volta nello hot jazz parigino sapori ben più lontani. In questo Gypsy Wanderlust (pubblicato da Cose Sonore / Alman Music) il quartetto propone infatti un repertorio basato principalmente su proprie composizioni ispirate alle suggestioni letterarie del "Giro del mondo in 80 giorni" con brani come "Hong Kong Alley Cat", "Tanguera", "Sweet Suez" o "Waiting Room Harlem Station". Nelle uniche due cover "Bluesette" e "Nuages" , ad impreziosire l'album, la presenza del chitarrista icona del jazz Franco Cerri.

Questa la Tracklist: “Jungle’s Jingles”, “Evasione e fuga in re minore”, “Tanguera”, “Bluesette (feat. Franco Cerri)”, “Hong Kong Alley Cat”, “The Philly Dog”, “Waiting Room Harlem Station”, “Fat Cat Express”, “Mirage”, “Sweet Suez”, “Montgolfières”, “Around the City”, “Gypsy Rondò”, “Nuages (feat. Franco Cerri)”, “Lino’s Flight”.

℗ 2017 COSE SONORE & © 2017 ALMAN MUSIC | Catalogo: COSE17020 – EAN/UPC: 8056479410903 | Distribuzione: SELF Distribuzione – Believe

The Archinauts, il 1° disco di ISPROJECT: una conversazione con Ivan e Ilenia. L'intervista

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Hanno le idee molto chiare Ivan Santovito e Ilenia Salvemini, i due giovani musicisti pugliesi che nel 2013 hanno fondato il duo Isproject, finalmente giunto in dirittura d'arrivo con il disco d'esordio The Archinauts, pubblicato da AMS Records (distr. BTF). Sette tracce di progressive-rock contemporaneo, caratterizzato dall'impeto e dal temperamento giovanile dei due ragazzi, dalla personalizzazione delle sonorità storiche del genere, dal coinvolgimento di musicisti di peso, a cominciare da Fabio Zuffanti.

The Archinauts infatti è stato prodotto proprio da Zuffanti, suonato dai musicisti della Z-Band (Giovanni Pastorino, Simone Amodeo, Paolo Tixi, il grande Martin Grice dei Delirium) e Andrea Bottaro, frutto dunque di un accattivante lavoro di squadra. Una caratteristica significativa di The Archinauts è il suo spirito concettuale, che abbraccia ogni aspetto dell'opera, comprese poesia, fotografia e architettura. Un dato degno di nota, considerata la giovane età di Ivan Santovito (classe 1991) e Ilenia Salvemini (1993), che abbiamo intervistato.
Un giovanissimo duo che però ha sposato un genere musicale amato dagli ascoltatori più “attempati”… Cosa vi affascina del progressive?
Chiamiamo il nostro approccio alla musica “progressive” perché non si etichetta nè si lega in particolar modo a un solo genere, ma li abbraccia tutti. Ha radici in diversi modi di vedere e ascoltare la musica: il rock, il Pop, la musica classica, il jazz, il blues. Tutti questi generi convergono nel nostro modo di esprimerci. “Progressive”, quindi, diventa per noi un ricettacolo di sonorità legate alle emozioni e, a seconda di ciò che vogliamo esprimere, ne conseguono particolari timbriche.
The Archinautsè il vostro album d’esordio, con il quale mettete in chiaro i vostri gusti e la voglia di rendere attuali certi miti e certe sonorità. Ci sono dei nomi di artisti o gruppi senza i quali Isproject non sarebbe nato?
La lista sarebbe davvero troppo lunga e andrebbe dalla musica classica alla celtica, generi che hanno influito enormemente sulla composizione. Per quanto riguarda le sonorità vicine al rock sicuramente sono da citare in primis Anathema, Steven Wilson e Muse. Dal punto di vista vocale spuntano nomi anche non strettamente legati al mondo Prog (a denotare la forte varietà di influenze) come Epica, Within Temptation, Kamelot e i già citati Muse e Anathema.
Dai punti di riferimento alla personalità di Isproject: che tipo di interpretazione avete offerto al materiale progressive?
Sicuramente un’interpretazione non citazionista. Abbiamo semplicemente voluto esprimere e raccontare certe emozioni in totale libertà. Tale libertà viene espressa anche dal punto di vista linguistico tramite particolari licenze poetiche, poiché in alcuni testi (nell’assecondare la metrica e la musicalità della partitura) sono state effettuate elisioni che non minano in alcun modo la comprensione del testo.
The Archinautsè un concept anomalo, legato anche all’immagine: qual è il suo contenuto?
È un album visionario, quindi legato fortemente al visivo. Anche i teaser che abbiamo realizzato ne sono testimoni. Si fa riferimento all’uomo che interagisce con architettura, natura e città. Quindi tratta di noi. Noi tutti siamo Archinauti: interagiamo con il mondo e molto spesso non lo apprezziamo abbastanza. Così facendo non lo valorizziamo e perdiamo la nostra umanità. Con questo album, quindi, cerchiamo di raccontare paure e ansie, ormai figlie del mondo moderno, cercando di ri-dare un senso alle cose.
The Archinautsè nato sotto una buona stella, visto che siete stati prodotti da Fabio Zuffanti: che tipo di contributo ha dato Fabio?
Oltre a essere stato il nostro talent scout (e gliene saremo grati per sempre), ha coordinato in studio sia il lavoro dei musicisti che la registrazione delle parti vocali, apportando ulteriori accorgimenti a ogni singolo strumento. Per quanto riguarda le nostre voci, le ha valorizzate in modo efficace, consigliandoci ulteriori arrangiamenti sempre nuovi, focalizzati a determinate parti che, secondo il suo punto di vista, avevano il potenziale di poter essere ulteriormente impreziosite.
Zuffanti ha oltre vent’anni di esperienza ed è uno dei nomi simbolo del prog internazionale. Cosa ha trovato di significativo nella vostra musica?
Il nostro approccio giovanile e il carattere vivace; la voglia di fare e l’intraprendenza. Fare musica in libertà, senza preoccuparsi di alcuna conseguenza, necessita di coraggio: lui ha visto tutto ciò e ha voluto dar voce ai nostri pensieri.
Isproject ha ottenuto la partecipazione della Z-Band, ovvero Pastorino, Amodeo, Tixi e Grice: li avete coinvolti in funzione della partitura o sono stati liberi di seguire il loro estro?
Abbiamo fornito loro il materiale demo e ogni musicista ha personalizzato le parti del proprio strumento. Giovanni Pastorino, oltre ad aver registrato e co-arrangiato le parti di tastiera e piano, ha creato la base ritmica su cui Andrea Bottaro (basso) e Paolo Tixi (batteria) hanno dato il loro contributo. Menzione particolare per Simone Amodeo (Chitarra), che ha arrangiato tutte le sue parti non presenti nella demo e Martin Grice (Flauto e Sax) che ci ha sorpreso con una partecipazione straordinaria e inaspettata.

Una delle chiavi di volta dell’esperienza storica progressive è il connubio tra rock e musica eurocolta. Voi avete un legame con questi ambienti, dallo studio del violino di Ivan al lavoro coreografico di Ilenia: quanto è stato importante il contatto con elementi classici?
Gli elementi classici sono state le nostre radici. In quanto tali hanno influenzato il nostro presente e continueranno a farlo nel futuro. Tutto ciò deriva dall’ambiente in cui siamo entrambi cresciuti, l’uno circondato da strumenti e vinili e l’altra a pane, balletti russi e sonate di Chopin.
Negli ultimi tempi accanto alle reunion dei mostri sacri c’è una generazione di nuovi gruppi, peraltro molto giovani, vogliosi di offrire la propria visione del prog. Quali sono i nomi a vostro parere più interessanti, sia in Italia che all’estero?
Ce ne sono davvero tanti, il progressive brulica di giovani menti. Tra quelli che hanno suscitato particolare interesse ci sono i nostri amici Unreal City, i Diraxy e i Dropshard.
Dal disco al live: avremo l’occasione di vedere Isproject dal vivo?
Certamente, è uno dei nostri obiettivi principali. Isproject è effettivamente un duo e, data la particolare trama compositiva dei brani, permette tre diversi tipi di set : “Duo Gig” (le due voci accompagnate dal pianoforte), “Trio Gig” (le due voci, il pianoforte e chitarra+keyboards) e “Full Band” (tutta la band). Stiamo già organizzando le date, sia in Italia che all’estero, e speriamo che questo lavoro ci porti sempre più lontano.

BIOGRAFIA ISPROJECT:
Isproject nasce nel 2013 da un’idea di Ivan Santovito il quale, affiancato da Ilenia Salvemini, concepisce The Archinauts, album di debutto del duo. 
The Archinauts è un’opera visionaria e fuori dagli schemi, proprio per questo ha attirato immediatamente l’attenzione di Fabio Zuffanti: la freschezza del lavoro e l’intraprendenza del duo hanno portato a una collaborazione artistica a stretto contatto con il popolare musicista genovese, e infine alla realizzazione dell’album.

Isproject si è avvalsa dell’aiuto di musicisti del calibro di Giovanni Pastorino, Simone Amodeo, Paolo Tixi e Martin Grice (storico flautista dei Delirium), tutti e quattro membri della Z-Band di Zuffanti, e in aggiunta Andrea Bottaro come bassista. Fabio Zuffanti ha coordinato i lavori in veste di direttore artistico, l'album è stato registrato allo Zerodieci di Robbo Vigo e Luca Nasciuti a Genova, studio ben noto per aver ospitato New Trolls, Maschera di Cera e lo stesso Zuffanti. 
Ognuno dei musicisti coinvolti ha contribuito alla creazione di un lavoro curato in ogni minimo dettaglio, che risente dell’influenza delle singole personalità dei partecipanti. The Archinauts è un concept che non tende a un’unica forma artistica ma abbraccia poesia, fotografia, architettura con la realizzazione di trailer, videoclip, artwork e fotografie che lo raccontano in ogni suo aspetto.

The Archinauts esce il 29 Settembre 2017 per BTF/AMS Records, con cui il duo ha firmato un contratto quinquennale.


Ivan Santovito: classe 1991, si avvicina alla musica da giovanissimo con lo studio del violino e l’iscrizione al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Durante il suo percorso si interessa al prog e allo studio di nuovi suoni e nuovi strumenti come il basso elettrico e le tastiere, che diventeranno il caposaldo delle sue composizioni. Ha militato in varie band come tastierista, bassista e cantante, nel Coro Polifonico Farinelli per 10 anni prima di intraprendere il suo percorso personale e fondare Isproject nel 2013.

Ilenia Salvemini: classe 1993, ballerina e cantante, ha una forte passione per musical e musica classica. Il suo amore per questi generi la porterà a coreografare e interpretare ruoli in diversi musical e successivamente a militare, con Ivan Santovito, nel Coro Polifonico Farinelli in qualità di Soprano. Nel 2013 inizia il suo percorso nell’Isproject in veste di cantante e arrangiatore.
Isproject

Isproject Bandcamp:

AMS Records

Synpress44 Ufficio stampa:



Libri, Albert Einstein, “Come io vedo il mondo”. La recensione di Fattitaliani

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Albert Einstein, “Come io vedo il mondo”, Querido Verlag Ed., Amsterdam, 1934
Recensione di Andrea Giostra

«Il Senso della Vita. Qual è il senso della vita, o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica comunque una religione. Mi chiederete, allora, ha un senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita.»
Inizia con queste parole il bellissimo saggio di Albert Einstein (1879-1955) che pubblicò nel 1934 per l’anti-nazista casa editrice “Querido Verlag” fondata ad Amsterdam da due intellettuali illuminati, uno di origine tedesca l’altro olandese.
È molto importante iniziare questo breve scritto con le parole introduttive al suo scritto di Albert Einstein proprio perché è fondamentale che il lettore comprenda come il più grande fisico del ventesimo secolo si ponesse le giuste domande prima di iniziare a “filosofare”, come direbbe Aristotele, su “il senso della vita” dalla prospettiva di uno scienziato appartenente al mondo scientifico delle cosiddette “scienze esatte”.
A questo punto, per comprendere a fondo e veramente la riflessione di chi quale matrice culturale, intellettuale e scientifica ha le scienze esatte, bisogna che il suo lettore abbia ben chiaro nella sua cultura, nella sua testa, qual è la differenza sostanziale tra le “scienze-esatte” e le “scienze-non-esatte”.
Ricorro a questo punto al mio più importante consulente italiano in merito, Treccani, la cui definizione sintetizzo con queste poche parole:
“La Scienza Esatta è una scienza che, per il metodo scientifico di cui dispone e per il rigore metodologico seguito, è in grado di produrre risultati e di predire con accurata verificabilità e quantificabilità empirica, i fenomeni della natura. Queste scienze vengono definite altresì “Scienze Dure” dall’originale inglese “Hard Science”. Appartengono alle scienze esatte la Fisica, la Chimica[ag1]  e l’Astrologia.”
“Tutte le altre scienze, che non sono in grado di riprodurre fenomeni scientifici sperimentali con risultati quantificabili in modo empirico e predittivo, non appartengono al mondo delle Scienze Esatte, e pertanto vengono definite volgarmente Scienze-Non-Esatte”.
Ebbene, questa è la cornice metodologica e scientifica per leggere correttamente lo scritto di Albert Einstein. Nessun’altra cornice metodologica è utilizzabile, perché verrebbe inevitabilmente deturpato irreversibilmente il senso delle parole di Albert Einstein che il lettore leggerà nel saggio “Il Mondo come lo Vedo Io”.

Le domande che si pone e pone Einstein a sé stesso e ai suoi lettori, sono domande che hanno a che fare con il senso della vita. Interrogativi, dubbi, perplessità, frutto della più grande rivoluzione scientifica del ventesimo secolo, ovvero la “Teoria della Relatività”, che ha modificato per sempre, non solo tutte le leggi fisiche dell’universo di come concepire lo spazio e il tempo viste dal pianeta terra, ma anche sull’inarrestabile progresso scientifico, che incide sulla quotidianità dell’uomo, che oggi appare come una corsa inarrestabile verso l’autodistruzione della specie umana. È per questo che in questo breve saggio Einstein tratta importanti temi e concetti, confrontandoli tra loro, quali l’etica, la morale, l’estetica, la scienza, la religione, la politica, la società civile.
Proprio da questa prospettiva nasce il grande impegno civile e culturale dell’“uomo” Albert Einstein che con i suoi scritti indirizzati alle persone comuni, prova a trasferire una concezione del mondo e della vita più naturale e normale possibile, senza le interferenze del linguaggio proprio della comunità scientifica internazionale, che renderebbero altrimenti i suoi concetti e le sue riflessioni incomprensibili alla gente comune.
A conforto di questa tesi, si possono leggere le seguenti parole: «Cento volte al giorno, ogni giorno, io ricordo a me stesso che la mia vita, interiore ed esteriore, dipende dal lavoro di altri uomini, viventi o morti, e che io devo sforzarmi per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto e continuo a ricevere.» … «Se consideriamo la nostra esistenza e i nostri sforzi, rileviamo subito che tutte le nostre azioni e i nostri desideri sono legati all’esistenza degli altri uomini e che, per la nostra stessa natura, siamo simili agli animali che vivono in comunità.» In queste brevi e semplici parole si legge chiaramente che Einstein crede fermamente nell’umanità, nella solidarietà dell’essere umano nei confronti dei propri simili, nell’aiuto reciproco fra uomini che vogliono la pace, nell’importante e nobile missione delle scienze che devono avere quale unico obiettivo quello di migliorare la vita sulla terra dell’essere umano e delle specie che popolano la terra.

Leggere questo saggio oggi è culturalmente importante e ci aiuta a comprendere dove oggi siamo arrivati e dove stiamo andando. Dove dovremmo andare e dove, invece, i nostri governanti vestiti d’arroganza e di cupidigia, stanno conducendo irreversibilmente il popolo che “rappresentano”. Qual è la strada giusta da percorrere per migliorare la vita sulla terra degli esseri umani e delle altre specie viventi su questo pianeta, e qual è invece la strada che con una massiccia propaganda vorrebbero farci condividere le lobby che hanno preso il potere “democratico rappresentativo” in occidente.
Oggi come allora Albert Einstein ci viene in aiuto con la sua saggezza e con la sua visione del futuro qual è quella del più grande scienziato dell’era moderna, delle “scienze esatte”. Allora, nel 1934, Einstein scrisse per evitare le guerre e l’olocausto pianificato da Adolf Hitler.
Oggi, nel ventunesimo secolo, nel 2017, rileggere i “consigli” di Einstein vuol dire farci comprendere, a noi popolo e gente comune, come evitare le guerre e l’olocausto sociale pianificato dalle grandi lobby di potere internazionale, perché vale ancora oggi quello che Albert Einstein scrisse allora al popolo fiammingo: «Mi considero fortunato nell'essere presente alla grande dimostrazione per la pace organizzata dal popolo fiammingo. A tutti gli interessati sento il dovere di dire in nome degli uomini di buona volontà e preoccupati per il futuro: “In quest’ora di risveglio delle menti e della coscienza ci sentiamo uniti a voi dai legami più profondi”. Non dobbiamo celare a noi stessi che è impossibile un miglioramento della triste situazione attuale senza una dura lotta; perché la manciata di quelli che sono veramente decisi a fare qualcosa è risicata rispetto alla massa degli indifferenti e dei malconsigliati. E quelli che hanno interesse nel mantenere attiva la macchina bellica sono un corpo molto potente; non si fermeranno davanti a nulla pur di asservire l'opinione pubblica ai loro scopi assassini.»

Note per il lettore:
La prima edizione del saggio “Mein Weltbild” di Albert Einstein fu pubblicato nel 1934 nei Paesi Bassi, ad Amsterdam, dalla “Querido Verlag” Edizioni, una prestigiosa casa editrice anti-nazista, fondata nel 1933 dal tedesco Fritz Helmut Landshoff e dall’olandese Emanuel Querido. Casa editrice che si distinse per aver pubblicato gli scritti e i saggi di importantissimi intellettuali tedeschi anti-nazisti quali per esempio Alfred Döblin, Lion Feuchtwanger, Heinrich e Klaus Mann, Joseph Roth, Anna Seghers. In Italia il saggio venne pubblicato per la prima volta nel 1955 dalla Giachimi Edizioni di Bologna, con la traduzione e prefazione di Remo Valori. Nel 1975 la Newton Compton Editori di Roma lo ripubblicò, nel 2005 ne fece una ristampa che oggi è acquistabile a basso costo, sia in formato cartaceo che in formato e-book.
Per concludere queste note, bisogna scrivere che oggi molti dei saggi di Albert Einstein sono leggibili gratuitamente online su diversi portali che danno questa possibilità al lettore, non essendo più vincolati ai diritti editoriali (diritti d’autore patrimoniale) in quanto sono passati il numero di anni che prevedono le leggi internazionali in merito ai diritti di commercializzazione delle opere intellettuali, nella fattispecie di libri editi.

Link:

ANDREA GIOSTRA


Teatro Quirino, dal 10 ottobre "Ciao" di Walter Veltroni con Massimo Ghini e Francesco Bonomo, regia Piero Maccarinelli

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L’incontro fantastico tra un padre, morto giovane negli anni Cinquanta, e un figlio, ormai sessantenne, che lo ha sempre cercato. Il padre è Vittorio e il figlio è Walter Veltroni, ma i due protagonisti potrebbero essere ogni padre e ogni figlio di questo Paese meraviglioso e dannato.

Dal libro omonimo di Walter Veltroni edito da Rizzoli, Piero Maccarinelli dirige Ciao con Massimo Ghini e Francesco Bonomo, rispettivamente nel ruolo di Walter e Vittorio Veltroni: uno spettacolo sull’assenza, sul bisogno di relazione, sulla dolorosa bellezza della ricerca delle radici della propria vita.

Un doppiopetto grigio, il Borsalino in mano, un velo di brillantina sui capelli, lo sguardo basso. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito, un ragazzo degli anni Cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Com’è possibile? E perché è tornato ora, dopo tanto tempo? Sono due sconosciuti, ma sono padre e figlio. Due uomini che sanno di doversi amare.
Dall’omonimo libro del giornalista, scrittore e regista Walter Veltroni (ex segretario nazionale del Partito Democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008), Ciao, padre e figlio sono ritratti insieme per la prima volta e solo per una sera: affrontano le loro vite, quello che è stato e quello che poteva essere, la storia di due generazioni vicine eppure diversissime. Lo spettacolo ha per protagonisti Massimo Ghini nella parte di Walter Veltroni e Francesco Bonomo in quella del padre Vittorio. La regia è di Piero Maccarinelli, le scene e costumi sono di Maurizio Balò, le luci di Umile Vainieri. 
In Ciao le età dei personaggi sono rovesciate rispetto ai ruoli: Vittorio Veltroni (famoso giornalista radio e televisivo, già direttore del Tg1, portò alla notorietà Mike Bongiorno, fu amico di Alberto Sordi, in un film di Totò interpretò se stesso) è un giovane uomo, il figlio, invece, ha il doppio dei suoi anni. Ma è un figlio e come tale deve ricevere, più che dare. Cerca di capire la vita, il carattere, la storia del padre, di comprendere se è come l’aveva immaginata, come gli amici gliel’avevano raccontata. Scorrono allora le parole dell’infanzia, i paesaggi, i volti trasformati dal tempo e Roma, quella più bella. Quella della radio e della televisione che Vittorio, ragazzo timido e geniale, ha contribuito a fondare. Qual è l’eredità di un padre che non c’è mai stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. Ciao è un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, dove le parole si mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che unisce davvero un padre e un figlio.
L’incontro immaginario tra i due diventa l’occasione per raccontare anche due Italie che si raccontano e si incrociano: quella degli ideali nati nel secondo dopoguerra e quella delle crisi successive. La messinscena, infatti, è arricchita da video e immagini dell’archivio Rai e dell’Istituto Luce che ripercorrono la nostra memoria storica. Nel dialogo tra queste due creature, che si svolge in un irreale tramonto che non finisce mai, si snoda la storia del Paese, una storia di cui i due sono stati testimoni e protagonisti. Così, si interrogano anche sui grandi significati dell’esistenza umana e della trasmissione della memoria.
Perciò, una sera, in una Roma livida e bellissima, un uomo ritorna a casa dal figlio ormai cresciuto. Il ragazzo, diventato forte e geniale, sa di aver subito quella mancanza, di averla cercata in mille gesti, di averla trovata, a volte, in sua madre e poi di averla protratta, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Ora ecco finalmente davanti a lui, catapultato direttamente dagli anni Cinquanta, suo padre, quella figura cercata e soddisfatta in molte malinconie. Allora, inizia una chiacchierata senza tempo, in un percorso che evita il rancore e cerca le vicinanze. L’unica possibile è in quella donna che li ha uniti e che, anche dopo la sua perdita, li ha fatti in fondo ritrovare. 
Walter e Vittorio Veltroni scavano nella memoria l’infanzia dell’uno e la giovinezza dell’altro, dei perché mai trovati e forse introvabili: Ciao dimostra che la ricerca della nostra provenienza, di chi eravamo, è un bisogno primario, che non si può contrastare neppure quando la ragione ci suggerisce che dovremmo arrenderci alla realtà del tempo che passa e porta via i nostri affetti più cari.

10.22 ottobre
Fondazione Teatro della Toscana
MASSIMO GHINI
FRANCESCO BONOMO
CIAO
di Walter Veltroni
scene e costumi Maurizio Balò
luci Umile Vainieri

regia PIERO MACCARINELLI
Foto: Filippo Manzini
Lo spettacolo ha una durata di 1 ora e 10 minuti, atto unico
ORARI SPETTACOLI
da martedì a sabato ore 21
domenica ore 17
giovedì 12 e giovedì 19 ottobre ore 17
mercoledì 18 ottobre ore 19

INFO
botteghino 06.6794585
mail biglietteria@teatroquirino.it
segreteria 06.6783042 int.1
mail segreteria@teatroquirino.it

REAL TIME, DOMANI ALLE 21.10 "AMAMI ANCORA" 4 COPPIE RACCONTANO UN'INTERA VITA TRASCORSA INSIEME

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Può una storia d’amore durare per tutta la vita? Quattro coppie insieme da oltre cinquant’anni si raccontano in “AMAMI ANCORA”, in onda lunedì 2 ottobre alle 21:10 su Real Time (Canale 31).

Gli otto protagonisti condividono ricordi e avventure, dalle peripezie dei primi incontri ai segreti per mantenere un rapporto duraturo e in armonia, dimostrando che il vero amore non ha età.

Superati insieme i difetti reciproci e le difficoltà, quello svelato è un originale punto di vista sulla vecchiaia e su come possa diventare un momento per non smettere di coltivare delle bellissime storie d’amore.  

Nel corso della puntata conosceremo Toni (85 anni) e Alfonsina (80 anni) originari di un paesino vicino a Cesena dove vivono attualmente; Alessandro (87 anni) e Luisella (73 anni) che dopo aver girato il mondo abitano stabilmente a Verbania; Carlo (87 anni) e Liliana (89 anni) di Salerno, dove si sono visti per la prima volta nel 1948; Bruno (80 anni) e Marisa (76 anni) ideatori di un originale luna park ecologico a Nervesa della Battaglia (TV).

Gli innamorati si raccontano attraverso interviste singole e di coppia, ripercorrendo i momenti più emozionanti della vita a due, le liti e le gelosie, mostrando le foto della gioventù e lasciandosi andare a tenere confessioni. 

Il viaggio inizia dai primi incontri, spesso avvenuti in gran segreto, e prosegue con il racconto delle gioie, delle ardue scelte e delle inevitabili avversità, che non sono mai riuscite a minare una passione rimasta sempre accesa nel tempo. 

Il programma sarà disponibile anche su Dplay (sul sito dplay.com – o su App Store o Google Play).                     “AMAMI ANCORA” (1 episodio da 60 minuti).

Lo spezzatino, vignetta di Carlo Barbieri

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di Carlo Barbieri.

Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, Ultima Voce e Malgrado Tutto, testata a cui hanno collaborato Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha pubblicato fra l’altro le raccolte di racconti “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non” e "Uno sì e Uno no" (D. Flaccovio Editore); i gialli “La pietra al collo” (ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco 2015), ambedue con Todaro Editore ; "Il marchio sulle labbra" (premiato al Giallo Garda), "Assassinio alla Targa Florio" e "La difesa del bufalo, tutti e tre con D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati al Premio Internazionale Città di Cattolica, al Premio di letteratura umoristica Umberto Domina, al Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.
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