“Il principio individuativo non è una fatalità, ma un progetto e un tragitto trasformativo. Lo dimostra Pinocchio, che vive di narcisismo ma non ne muore".
A dirlo è Claudio Widmann, analista junghiano e membro del Centro italiano di psicologia analitica (Cipa), che precisa il suo pensiero: "Per quanto sia scomodo da affermare, delle volte si viene al mondo con un destino di malattia e i tanti casi di gravi patologie psichiche lo dimostrano. Tuttavia il destino non è sempre una fatalità, tanto che il lavoro di tutta la Psicologia si fonda proprio sullo sforzo di trovare ogni giorno un rimedio possibile”.
Widmann ha recentemente scritto il libro ‘Pinocchio siamo noi' (Edizioni Magi), che presenterà in due giornate di studio a Roma, il 28 e 29 maggio, per riflettere sulla realtà non solo clinica del narcisismo, ma anche esistenziale. "Ognuno di noi è esposto al rischio di eccedenze narcisistiche e nessuno è esente da velature narcisistiche- si legge nella quarta di copertina del libro- perché il narcisismo è una forza che spinge a esplorare la propria singolarità, a esprimere la propria unicità, ad affermare la propria personalità. Scaturisce dalla volontà di essere profondamente se stessi e alimenta la determinazione a diventare Uomini, anziché rimanere burattini".
Questa energia individuativa non deve però trasformarsi in una dilatazione artificiosa della coscienza. Ricordiamo che il senso di onnipotenza che prova Pinocchio lo condurrà a rischiare la vita ben sette volte. Pericoli a cui non sono esenti né le nuove generazioni, né gli adulti. "Viviamo immersi in una psiche collettiva estremamente narcisistica e nemmeno ce ne rendiamo conto. Implicazioni e manifestazioni sono, per esempio,la velocità, con cui si gira in macchina" (e tra le principali cause di morte in Europa si ritrovano gli incidenti stradali), la disinvoltura con cui si usano sostanze tossiche (fino alle morti per overdose), la frequenza degli omicidi e la crudeltà di stragi terroristiche. Tutti eventi che lasciano intravedere una narcisistica inflazione di onnipotenza”.
Le vicende del burattino ci aiutano a riflettere sul narcisismo perché rientrano nel novero di storie archetipiche, che raccontano cos’è un fenomeno psichico, come nasce e come evolve. Ci aiutano a comprenderne la psicodinamica, a fare ipotesi sulla terapia e sulla trasformazione. Credo che lo sviluppo della funzione sentimento, il ruolo di esperienze simboliche e le potenzialità di empatia che Pinocchio manifesta fin dall’inizio- conclude l'analista del Cipa- siano abbastanza interessanti per determinare il destino del narcisismo”.
Il seminario si svolgerà presso la sede della Scuola di specializzazione in psicoterapia psicodinamica dell’età evolutiva dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), in via Alessandria 128 b dalle 9 alle 18. Per partecipare al seminario, dato il numero limitato di posti, è necessario scrivere a scuolapsicoterapia@ ortofonologia.it.
A dirlo è Claudio Widmann, analista junghiano e membro del Centro italiano di psicologia analitica (Cipa), che precisa il suo pensiero: "Per quanto sia scomodo da affermare, delle volte si viene al mondo con un destino di malattia e i tanti casi di gravi patologie psichiche lo dimostrano. Tuttavia il destino non è sempre una fatalità, tanto che il lavoro di tutta la Psicologia si fonda proprio sullo sforzo di trovare ogni giorno un rimedio possibile”.
Widmann ha recentemente scritto il libro ‘Pinocchio siamo noi' (Edizioni Magi), che presenterà in due giornate di studio a Roma, il 28 e 29 maggio, per riflettere sulla realtà non solo clinica del narcisismo, ma anche esistenziale. "Ognuno di noi è esposto al rischio di eccedenze narcisistiche e nessuno è esente da velature narcisistiche- si legge nella quarta di copertina del libro- perché il narcisismo è una forza che spinge a esplorare la propria singolarità, a esprimere la propria unicità, ad affermare la propria personalità. Scaturisce dalla volontà di essere profondamente se stessi e alimenta la determinazione a diventare Uomini, anziché rimanere burattini".
Questa energia individuativa non deve però trasformarsi in una dilatazione artificiosa della coscienza. Ricordiamo che il senso di onnipotenza che prova Pinocchio lo condurrà a rischiare la vita ben sette volte. Pericoli a cui non sono esenti né le nuove generazioni, né gli adulti. "Viviamo immersi in una psiche collettiva estremamente narcisistica e nemmeno ce ne rendiamo conto. Implicazioni e manifestazioni sono, per esempio,la velocità, con cui si gira in macchina" (e tra le principali cause di morte in Europa si ritrovano gli incidenti stradali), la disinvoltura con cui si usano sostanze tossiche (fino alle morti per overdose), la frequenza degli omicidi e la crudeltà di stragi terroristiche. Tutti eventi che lasciano intravedere una narcisistica inflazione di onnipotenza”.
Le vicende del burattino ci aiutano a riflettere sul narcisismo perché rientrano nel novero di storie archetipiche, che raccontano cos’è un fenomeno psichico, come nasce e come evolve. Ci aiutano a comprenderne la psicodinamica, a fare ipotesi sulla terapia e sulla trasformazione. Credo che lo sviluppo della funzione sentimento, il ruolo di esperienze simboliche e le potenzialità di empatia che Pinocchio manifesta fin dall’inizio- conclude l'analista del Cipa- siano abbastanza interessanti per determinare il destino del narcisismo”.
Il seminario si svolgerà presso la sede della Scuola di specializzazione in psicoterapia psicodinamica dell’età evolutiva dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), in via Alessandria 128 b dalle 9 alle 18. Per partecipare al seminario, dato il numero limitato di posti, è necessario scrivere a scuolapsicoterapia@
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