Ridare vita all’Europa attraverso l’energia delle donne, per costruire un mondo di pace e prosperità: è questo il tema del Women’s Forum Rome 2017 che si apre oggi a Villa Medici, incentrato sull’emergenza climatica ed ambientale. Più di 200 eminenti personalità della politica, dell’economia e della cultura si incontreranno per parlare del futuro dell’Europa e per trovare nuove strategie di dialogo con i paesi del Mediterraneo. Giulia Bedini ha intervistato Massimo Nava, giornalista del Corriere della Sera e moderatore del convegno:
R. - Il senso di questa edizione romana è quello di rimettere a fuoco soprattutto la questione climatica dopo gli accordi di Parigi ma, anche, dopo la posizione assunta dagli Stati Uniti e, quindi, tentare di mettere in discussione i recenti accordi sul tema. Inoltre, proprio perché si svolge a Roma, dove si è appena tenuta la cerimonia per i 60 anni dei Trattati Europei, vuole essere anche una riaffermazione dell’impegno delle donne per il rilancio dell’Europa: clima ed Europa sono al centro del dibattito.
D. - Come influiscono i recenti cambiamenti climatici sugli equilibri politici e sociali del nostro pianeta?
R. - La cosa importante è che tutto ciò che fino a ieri sembrava soprattutto un discorso culturale, ideologico e volontaristico, oggi, appare una questione importante per la coscienza collettiva che è la coscienza degli enti, dei governi, delle istituzioni. I cambiamenti climatici sono una delle cause, se non la principale, dei conflitti e delle situazioni di violenza che affliggono il pianeta, perché questi significano conflitti per l’acqua e per le risorse naturali, migrazioni violente e lotte di confine. Quello del clima è uno dei temi di grande impatto sui conflitti.
D. - In che senso si può parlare di pace e sicurezza in relazione a queste tematiche?
R. - La questione climatica è solo uno dei punti importanti per discutere seriamente di pace, di sicurezza e di ricomposizione dei conflitti. In secondo luogo, parlare di Europa e di rilancio dell’Europa, può essere un concetto vuoto se non è accompagnato da strategie e da vera volontà di avanzare su alcuni progetti, su alcune questioni, quali ad esempio una vera diplomazia europea univoca e una vera difesa europea. Quanto più l’Europa è forte, credibile e ha peso politico, quanto più può risultare influente su questioni di questo tipo.
D. - Tra gli obiettivi del meeting c’è proprio quello di ridare vita all’Europa …
R. - Ci sono dei segnali positivi di riflusso dei movimenti anti-europei più nazionalisti. Oggi sembra che, anche nelle opinioni pubbliche, l’euroscetticismo sia in ribasso mentre l’idea di rilanciare l’Europa, rilanciare l’Europa della difesa, rilanciare l’Europa come modello che protegge e che consente agli europei di svilupparsi, sembra stia tornando moderatamente di moda. Bisogna lavorare perché gli europei prendano coscienza che, pur con tutti i limiti, con tutte le problematiche e con tutte le sconfitte di questi anni, il modello europeo resta comunque il modello che protegge di più e che garantisce un livello di vita, di sviluppo e di garanzie sociali che non ha eguali al mondo.