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Cortometraggi, Armando Fusco ne "La solitudine dell'attore" di Valeriano Foglia. L'intervista di Fattitaliani

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Armando Fusco in arte Army, dottore in Giurisprudenza e da poco anche specializzato in Criminologia, si è distinto in questi anni come cantautore indipendente con brani pop new wave come Vanità, Amore nero, La mela. Adesso per la prima volta affronta la recitazione con un cortometraggio prodotto dalla Valenzo film production, un'associazione di volontariato che vuole dare il proprio contributo artistico alla valorizzzazione del territorio di Nola Na realizzando film e documentari. LA SOLITUDINE DELL'ATTORE scritto e diretto da Valeriano Foglia racconta l'inquietudine di un artista che si ritrova solo dopo tanto lavoro e successo; riflessioni di vita quindi nelle quali tanti di noi possiamo rispecchiarci.
Il Corto sarà a giorni disponibile sul profilo facebook della Valenzo film production, intanto è possibile vedere il trailer. Army è l'unico protagonista e Fattitaliani lo ha intervistato.
In che modo sei stato coinvolto nel progetto?
Ho conosciuto per caso il regista Valeriano Foglia in un Master post laurea in Criminologia applicata che abbiamo frequentato assieme quest’anno e che è appena terminato; lui, pur essendo molto giovane, ha già esperienze di regia, è un appassionato e uno studioso del genere. Da poco ha creato un’Associazione cinematografica di volontariato, la Valenzo film production, che si propone in qualche modo di aiutare giovani e anziani del nostro territorio attraverso la realizzazione di documentari e cortometraggi e avendo apprezzato i miei lavori discografici ha pensato che avevo un’espressività e un’interiorità da sfruttare anche nel cinema. 
Come ti sei preparato psicologicamente?
Psicologicamente, a dire il vero, sono abbastanza provato, ho perso mio padre da poco, in più, come dicevo prima, sono stato impegnato con lo studio, quindi non ne volevo sapere di lavori artistici, proprio non mi andava più. Recitare poi è una cosa nuova per me anche se in fondo ho sempre desiderato farlo ma affrontarlo ora non era cosa poi mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo del regista e dell’Associazione e ho pensato che fosse anche un modo per stare meglio; così, come è nel mio carattere, ho trovato la forza in me e mi sono lanciato in questa avventura.  
La recitazione mancava nel tuo curriculum, vero?
Sì; mancava, io poi non sono un divoratore di cinema come tante persone oggi che fittano film, registrano serie TV ecc., mi piacciono solo i film d’autore con delle belle trame, i Thriller anche, per il resto ad esempio non amo la Commedia all’italiana, almeno quella che ci propongono oggi. 
Quali consigli hai seguito con più attenzione?
Principalmente quello di rispettare il copione, seguire quello che vuole il regista, cosa nuova per me che voglio sempre dare consigli, collaborare, ma ho capito che in questo caso è giusto così, del resto sono “un novellino” nel settore.
Condividi l'essenza del significato del cortometraggio? 
Il corto si intitola LA SOLITUDINE DELL’ATTORE, è stato scritto per me, e posso dire che mi rispecchia un po’ anche se non sono un grande professionista e nemmeno famoso, però la sceneggiatura pone in luce certe riflessioni di vita che a un certo punto possono venire in mente a tutti, si arriva spesso a un bivio e sta a noi capire se e quanto dobbiamo salvare di questa nostra vita.
A 'sto punto è d'obbligo la domanda: a quando la tua prossima performance artistica?
La musica è la mia prima passione ma credo da artista indipendente di aver fatto abbastanza in questi anni, autoprodursi costa e i Media non ti accolgono così facilmente come prima, per cui a che serve realizzare canzoni che nessuno ascolta se non i pochi amici sui social network? Posso divertirmi a cantare da solo a casa come a volte faccio o in qualche serata live dove vado ogni tanto però ho in mente un paio di canzoni nuove ma mi sono dato del tempo per realizzarle. Ora ho scoperto la recitazione con quest’Associazione, ci sono altri progetti... vediamo come va, il resto verrà da sé. Mi sento cresciuto artisticamente, ho capito che fare spettacolo è un’altra parte di me, voglio quindi farlo con calma e quando ci sono idee giuste..io mi accontento di poche cose ben fatte. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata

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