La sala teatro Umberto è oramai uno spazio consolidato nel tessuto della città e conferma la sua vivace ed intensa iniziativa culturale; dalla mattina alla sera, 7 giorni su 7, lo spazio è sempre aperto al pubblico, un luogo di incontro tra l’arte e le persone.
Nel nostro palinsesto si conferma:
1)Il progetto di teatro per le scuole diretto da Livia Clementi, giunto alla sua 13ma edizione, con 20.000 presenze e una vetrina per 18 compagnie, tra le migliori in Italia;
2)La Scuola di teatro con 18 corsi mono settimanali, anche in inglese, per tutte le fasce d’età per diffondere il wellness teatrale;
3)L’Accademia di recitazione, regia e drammaturgia STAP Brancaccio, diretta da Lorenzo Gioielli, che conclude il suo III anno di attività e che ha realizzato la prima edizione della rassegna I Classici del secolo futuro, con gli allievi attori.
4)Lo spazio espositivo aperto ad artisti contemporanei dedicato alla fotografia;
5)gli incontri per la formazione del pubblico degli studenti e i seminari per i docenti;
6)I laboratori della domenica mattina per i più piccoli;
7)I concerti di musica classica dell’Ass. Suono e immagine, diretti da Lorenzo Porta del Lungo;
8)Una piacevole caffetteria con il Vivi bistrot che offre una linea Bio;
9)Progetti di alternanza scuola lavoro con alcune scuole romane;
10)Particolare cura del pubblico attraverso iniziative come L’aperitivo con…Le compagnie incontrano il pubblico” ;
11)La stagione teatrale con molti appuntamenti e 324 alzate di sipario.
Per tutto questo un sentito ringraziamento va a tutti i dipendenti, collaboratori, compagnie intervenute, amici, abbonati del teatro e pubblico.
In questa stagione abbiamo avuto circa 60 mila presenze, 16 compagnie in abbonamento, oltre quelle del teatro ragazzi e degli eventi fuori cartellone.
E’ stato un anno difficile rispetto alle attese, nonostante tutto la Sala Umberto guarda sempre avanti, investendo molto sulla qualità e proponendo un’offerta artistica che pone una forte attenzione alla drammaturgia contemporanea.
Nella prossima stagione ho previsto 13 compagnie che rispondono a due esigenze distinte: consolidare il target tradizionale della linea artistica sul “teatro comico d'autore” e aprire ad un nuovo pubblico guardando i giovani, offrendo loro spettacoli che abbiano linguaggi e argomenti a loro più vicini.
Ho altresì inserito un contenitore di eventi extra- stagionali nel quale si celebrano figure importanti della musica come Franco Califano (UN BASTARDO VENUTO DAL SUD
scritto e diretto da Pietro Genuardi), Giorgio Gaber e Georges Brassens (DEGNI DI NOTA regia di Emilio Russo) Domenico Modugno (MIMI’ regia di Moni Ovadia), Francesco Guccini (TALKIN’ GUCCINI regia di Emilio Russo); figure di donne come Maria Curie nei 150 anni dalla nascita (DUE DONNE AI RAGGI X diretto da Giampiero Cicciò) – con Gabriella Greison che ritorna dopo il successo di 1927 Monologo Quantistico - o come quella di Salvo D'Acquisto, nel testo scritto e interpretato da Claudio Boccaccini (LA FOTO DEL CARABINIERE); quella del mito romanista Francesco Totti nel giorno del suo debutto in Serie A, scritto e interpretato da Giuseppe Manfridi nel DISCORSO DEL CAPITANO. E ancora gli incontri con lo sport : Andrea Scanzi racconterà storie emblematiche di sport come quelle di Pantani Tomba, Yuri Chechi e molti altri in EROI ; lo scrittore Francesco Piccolo travolgerà il pubblico con i suoi racconti sull'esistenza quotidiana in MOMENTI DI TRASCURABILE (IN)FELICITÀ
Non mancheranno i comici intelligenti come Maurizio Colombi con il suo CAVEMAN, Barbara Foria con il nuovo spettacolo, IN CERCA DI TITOLO, Gabriele Cirilli in #TALEEQUALEAME diretto da Gabriele Guidi dal 3 al 13 maggio.
La stagione 17/18 si inaugura il 28 settembre con ODIO AMLETO di Paul Rudnik, commediografo americano, con Gabriel Garko, Ugo Pagliai e la partecipazione di Paola Gassman diretti da Alessandro Benvenuti, una storia di una star televisiva che accetta di interpretare Amleto e si imbatte nel fantasma del leggendario attore John Barrymore.
Segue un classico del repertorio di Molière, prodotto dal Teatro Stabile di Genova e dal Teatro Due di Parma, IL BORGHESE GENTILUOMO diretto e interpretato da Filippo Dini insieme a Orietta Notari, Sara Bertelà, Davide Lorino, Valeria Angelozzi,
Ivan Zerbinati, Ilaria Falini, Roberto Serpi, Antonio Zavatteri.
A dicembre arriva UN'ORA DI TRANQUILLITÀ che ha già raccolto un gran successo di pubblico nella passata stagione, con Massimo Ghini che interpreta e dirige l'opera di Zeller, con Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli; un testo semplicemente esilarante.
A Natale il nuovo testo di Gianni Clementi BUKUROSH MIO NIPOTE, OVVERO IL RITORNO DEI SUOCERI ALBANESI con Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi e altri cinque attori diretti da Claudio Boccaccini; la medesima compagnia che ha segnato il grande successo delle passate stagioni con oltre 200 recite al suo attivo in tutta Italia.
Nel 2018 Carlo Buccirosso festeggia il suo decimo anno in stagione alla Sala Umberto con una nuova produzione IL POMO DELLA DISCORDIA con una compagnia di 10 attori di grande valore, tra i quali ricordo la meravigliosa voce di Maria Nazionale: un padre conservatore e un figlio gay non dichiarato; una solida scrittura dove si ride e si pensa.
Arriviamo a Carnevale con il nuovo spettacolo musicale di Lina Sastri, ricco di videoproiezioni e meravigliose canzoni dal repertorio tradizionale napoletano e non, che scandiscono il racconto della vita di Lina
Segue a fine febbraio ROSALYN una commedia noir di Edoardo Erba con Marina Massironi e Alessandra Faiella; due donne, un amante violento, un omicidio, un mistero profondo, alla cui soluzione è appesa la vita delle due donne.
In aprile due progetti molto interessanti dedicati ai giovani, che ci auguriamo accorrano in massa: LA PARTITELLA di Giuseppe Manfridi con 20 attori giovanissimi, diretti da Francesco Bellomo - un viaggio nell’età di passaggio che va dall’ultimo anno di scuola al primo anno di Università o lavoro - e poi THE EFFECT di Lucy Prebble, con Fabrizio Falco, Sara Putignano, Alessandro Federico e Alessandra Giangiuliani, diretti da Silvio Peroni: un dramma nodoso che indaga ciò che ci rende quello che siamo.
Chiuderà la stagione con un ritorno a grande richiesta LE BAL L’Italia balla dal 1940 al 2001 uno spettacolo di Giancarlo Fares; siamo felici che un progetto così rischioso con 16 attori under 30 sia realmente piaciuto, ottenendo un ampio consenso.
Prima di salutarvi e chiudere questa presentazione ricordo che gli abbonati della Sala Umberto tramite una card possono assistere agli spettacoli del Teatro Brancaccio, Brancaccino e dello Spazio Diamante.
Alessandro Longobardi
IL PADIGLIONE DELLE MERAVIGLIE
Lo dico sempre che i veri maestri della commedia “noir” siedono nel posto sbagliato: li puoi trovare in Parlamento o nei Ministeri invece che in teatro. Dal 2015 esiste la norma che regola i finanziamenti allo spettacolo - Fus - diciamo discutibile. E poi, ancora più discutibile è la sua applicazione: il comodo criterio della “qualità”, requisito prodromo alla valutazione. Con tale sistema è possibile precludere l’accesso alla valutazione della richiesta. Non si riesce a garantire equità e trasparenza della procedura. Ciò ha messo in difficoltà molti operatori del settore. A mio parere la qualità potrebbe essere utilizzata per dare un “premio” dopo aver analizzato la quantità di attività svolta, che comunque deve sempre essere presa in considerazione a prescindere.
La Politica, che meraviglia, forse colta da un senso di colpa, ha poi deciso di aiutare un teatro, deliberando un aiuto di Stato stupefacente, con due emendamenti bipartisan per un totale di 8 milioni di euro, deformando ulteriormente i rapporti di forza tra i teatri, già molto appesantiti dall’altra discriminazione pubblico/privato, con buona pace della concorrenza.
Certo se fosse un nuovo canale di risorse, appena inaugurato, condivisibile da tutti, saremmo più sollevati, anzi potremmo gridare al miracolo.
Diversamente appaiono come due aberrazioni.
Questi fatti sono tuttavia la conseguenza dell’incapacità del Teatro di oggi di avere una vera rappresentanza, che conosca le norme e sappia confrontarsi con la politica, diventare un movimento consapevole e non anacronistico, per sostenere realmente tutto il patrimonio culturale che conserva, promuovendo un principio di mutuo soccorso, sempre nel rispetto di norme chiare a tutti. Oggi vedo solo Monadi allo sbaraglio.
Il buon teatro, come la buona scuola e la buona sanità, è indispensabile per migliorare la qualità della vita dell’uomo e accrescere il suo senso civile.
Dove c’è questa attenzione si vive meglio. Pensiamoci tutti e adoperiamoci concretamente.
Nei vivaci saloon del Far West il pianista dava il tempo ed era tutelato nelle diatribe tra i convenuti. Così nel nostro Far West il teatro concorre a tenere alta la bandiera della cultura: “NON SPARATE SUL TEATRO!”