Un percorso fra testi e composizioni musicali stenografate su fogli di diari e agende gelosamente custodite per molti anni. E’ RISVOLTI il primo lavoro discografico del cantautore ligure ROBERTO DE BASTIANI che vanta la produzione artistica, gli arrangiamenti e i virtuosismi di uno dei più grandi musicisti italiani, “la chitarra che sorride”, Armando Corsi.
Dieci variopinti brani che attraversano la canzone d’autore italiana per arrivare fino in Francia, di cui si respira il profumo e l’arte. Ma è l’aria salmastra della Liguria che rimane attaccata sulla pelle, e non solo perché alcuni brani sono scritti in dialetto, ma perché portano con sé gli spaccati di vita dei portici chiavaresi, dei carrugi, dei racconti degli anziani, del “sapore della farinata e della focaccia". Un ricco caleidoscopio di generi, stili, sonorità: dalle ballate nostalgiche ai ritmi jazzy, dalle cantilene esorcizzanti alle aperture prog, dal passo funky al gusto blues, dagli echi world alla freschezza swing.
Dieci tracce per delineare un percorso narrativo legato a più luoghi e periodi e a una parte della vita che all’improvviso affiora dal fondo. Stati d’animo evocati con struggente nostalgia nei brani MAININ e DORMI DORMI in dialetto ligure dove le parole si trasformano in immagini fantasiose e nello stesso tempo reali. Ma anche l’amore per l’arte, che vive nei brani PARIGI e CANZONI UN PO’ IN FRANCESE, e che ha ispirato la cover e la grafica del disco (Le opere d’arte che animano il booklet di RISVOLTI sono dell’illustre pittore ligure Luiso Sturla, uno dei più quotati artisti contemporanei a livello internazionale. Le immagini del video di Maadeggiu - di prossima uscita - sono state realizzate nello studio di Roberto Folli, pittore e scultore di Lavagna). Ed ancora storie e racconti della tradizione popolare ligure in A ÇITTÆ e MAADEGGIU, in dialetto e LA BALLATA DEI CEREGHINO, dove i protagonisti sono dei cantastorie e giocattolai. Ma Roberto De Bastiani canta anche d’amore, di paure, ribellione, ottimismo e speranza in CAVALLI DI CARTONE, DANZAMI DANZAMI e CIAO MARIA.
I BRANI TRACCIA PER TRACCIA
1) CANZONI UN PO' IN FRANCESE
Una fotografia. Una città e la sua arte. Giornate trascorse fra mercatini, caffè e le chincaglierie esposte sotto antichi portici e lo sguardo di una donna bella, elegante e impalpabile. In sottofondo una musica suonata da un menestrello.
2) CAVALLI DI CARTONE
L’amore profondo per una donna, la sua storia segreta e la paura che l’accompagna. Guardare una giostra che gira lentamente, avvolta dalla luce dei caldi riflessi del sole che colpiscono angeli dorati e cavalli di cartone. In sella la donna amata ormai lontana.
3) A ÇITTÆ
Strade, luoghi e personaggi di mare. Un uomo inconcludente senza arte né parte li visita trasportato dalla sua fantasia. Percorre rettilinei e “curve femminili” e stenta a credere che esistano ancora.
4) DANZAMI DANZAMI
Essere normali, essere speciali, aspettare il momento e saltarci dentro perché questa è la vita, danzare e far danzare tutto il cielo insieme all’universo.
5) DORMI DORMI
L’amore di un padre nel momento più dolce della sera, i sogni e le paure consuete nel sonno di un bambino, aspettando la luce di domani.
6) CIAO MARIA
La speranza in una ballata dove le immagini cantate prendono corpo e trasportano la mente in luoghi lontani. La certezza che uno spirito puro può donare serenità e conforto, ritrovando la speranza in un “volto” semplice ma carismatico.
7) MAADEGGIU
La tradizione popolare che si ritrova anche nella superstizione ricca di allegria e sfrontatezza. Nonna Letizia, regina della pasta fresca tirata a mano, segreta preparatrice di unguenti sciolti nelle padelle antiche, olii che guarivano tutti i mali e scacciavano il malocchio.
8) MAININ
Maria volteggia nel vento accompagnata dal suono del piffero dell’amato, che dolcemente la saluta e le promette che un giorno saranno di nuovo insieme. Una danza infinita e struggente.
9) LA BALLATA DEL CEREGHINO
Un racconto amaro e una realtà che non dà scampo, ma anche una ballata dove vince la speranza sull’odio nei confronti di chi la pensa diversamente, dove la violenza non fa paura. Un racconto sulla comunità dei Valdesi presenti nell’entroterra di Chiavari nel secolo passato per i quali, a testimonianza, c’è ancora un piccolo cimitero sepolto.
10) PARIGI
Città amata ma all’epoca sconosciuta. Quando si prova a descrivere Parigi senza esserci mai stati si attraversano ponti sulla Senna in compagnia di Monet e Baudelaire, accanto alla donna che ami. E stranamente ti senti a casa, avvolto da un calore famigliare.
CREDIT
ROBERTO DE BASTIANI voce, chitarra e palmas
ARMANDO CORSI chitarra classica, baritono ed elettrica, basso elettrico, piano Fender, palmas e voci
GIOACCHINO COSTA chitarra acustica, collaborazioni vocali e palmas
ENRICO NEGRO chitarra acustica
ANDREA CAROZZO fisarmonica
LUCIANO SUSTO basso acustico, fretless, mini bass fretless
LORIS LOMBARDO cajon, tabla, djembè,bongos, darbuka, congas, udu, shaker, sonagli e batteria
LORENZO CAPELLO batteria
MAURIZIO GHIRLANDA armonica
MARCO SPICCIO pianoforte
SANDRO AMICONE palmas
Direzione artistica e arrangiamenti: Armando Corsi
Registrazione: Studio“La Saletta” di Andrea Carozzo, San Salvatore di Cogorno
Mixaggi e masterizzazione: Studio OrangeHomeRecords di Raffaele Abbate, Leivi
CESARE DOTTI Associazione Culturale “O Castello” supervisione traduzione dei testi dal genovese
ANNALISA FORNASARI Fotografie
ARCHITWO STUDIO Graphics
ATELIER DEL PITTORE LUISO STURLA: Location immagini, Chiavari
STRATEGIE DI COMUNICAZIONE di Daniela Esposito Ufficio Stampa
ANNALISA FORNASARI Management
ROBERTO DE BASTIANI
Cantautore ligure, nasce il 7 luglio del 1966 e cresce nei carruggi e nelle piazzette del centro storico di Chiavari alla quale dedica anche una simpaticissima e affettuosa ballata. Appassionato fin da adolescente della canzone d'autore italiana e straniera, all'età di 13 anni inizia a scrivere le sue prime canzoni. Schivo e riservato ascolta, suona e compone partecipando anche a manifestazioni locali, mettendo a frutto le esperienze maturate durante numerosi viaggi alla scoperta di importanti festival bretoni.
La chitarra, dalla quale non si stacca mai, rappresenta il mezzo per fare amicizia, infatti negli anni della adolescenza nasce un forte legame con un altro chitarrista, Enrico Negro di Torino, con il quale stabilisce una collaborazione.
Nei suoi brani racconta amori, viaggi e storie di vita vissuta, spesso e volentieri utilizza il dialetto ligure. Molta della sua produzione risale a fine anni ’90, durante un periodo vissuto in una località della Val Graveglia, un momento introspettivo e di maturazione personale.
Quasi tutti i lavori sono raccolti in un diario gelosamente custodito e scritto con un metodo stenografico che ancora oggi De Bastiani usa per prendere appunti, fissare idee, sensazioni e parole.
E’ un fine conoscitore della pittura dell’800 ligure e dell’arte contemporanea.
Nell’estate del 2015 fa alcuni incontri decisamente importanti e le molte coincidenze fortuite lo convincono che è ora di riaprire quel diario e di condividere le proprie emozioni con le persone che amano la musica.
Nascono così collaborazioni importanti con diversi musicisti fra cui il grande Armando Corsi che diventa il direttore artistico del suo primo cd "Risvolti". Il rapporto di collaborazione si trasforma presto in una profonda amicizia.
Ultimamente è stato protagonista, insieme ad altri noti cantautori, in alcuni concerti nell’ambito di un progetto socio-culturale presso le Case Circondariali di Marassi a Genova e a Chiavari.
Ha partecipato come ospite al concerto di Armando Corsi a Camogli organizzato dall’Associazione MN guitars e alla “Serata Cantautori” e “Musicisti del Levante”.