All'inizio sembrava quasi un azzardo, e questa - col senno del poi - era già garanzia che l'opera avrebbe meritato in pieno l'appellativo di "artistica". Superato l’ingresso del Conservatorio di musica, oggi da un antico piano a coda si leva in volo uno spartito, come sparpagliato dal vento. Riempie e illumina il vano scala proiettando il visitatore in una percezione sinestetica della musica. Progettata dagli architetti Aldo Li Bianchi e Laura Galvano, l’istallazione artistica “Follia” è nata dalla volontà del neopresidente Gandolfo Librizzi d’innovare l’idea e la diffusione della musica del Conservatorio di Stato Vincenzo Bellini di Palermo, celebrato ai primi di marzo per i 400 anni di vita.
400 anche i fili invisibili che sostengono l’opera evocando le arpe poste a lato della scalinata. Fluttuanti ad altezze tra i 2 e i 10 metri, 120 i fogli in plexiglas, dalle piegature e ondulazioni diverse, leggeri come reali fogli di carta. Sono corpi illuminati (a led) e illuminanti al contempo, parte di una scenografia barocca che l’Architetto Li Bianchi dice “ispirata a Bernini”.
“Fare vedere la musica” è la proposta di Librizzi cui i progettisti hanno risposto con un’idea simbolica anche riguardo al grande musicista palermitano dedicatario dell’istituzione dal prossimo ottobre: Alessandro Scarlatti. “Follia”, titolo delle sue variazioni musicali, è anche ciò che apparve inizialmente la realizzazione dell’installazione. L’ideazione estetica (nata subito) di Aldo Li Bianchi (Palermo) e Laura Galvano (Raffadali) non si è fermata qui. “Ci siamo preoccupati - dice Li Bianchi - di dare una matrice teorica anche in riferimento al passato perché avesse una paternità. Il tema della leggerezza è stato affrontato nei secoli da tantissimi architetti ed è un tema straordinario per tutte le categorie di artisti. Far volare dei fogli e far sì che questi si reggessero sospesi è stata una grande sfida ed è grazie alla luce che si è ottenuto questo effetto”.
Aziende esecutrici, materiali e tecniche lavorative sono stati oggetto di una ricerca conclusa con due aziende produttrici siciliane - la Rilux di Lerciar Friddi e la Laserflex di Alcamo -
sperimentatesi a fianco degli architetti con una felice e proficua collaborazione. Reperire le competenze, i materiali e le collaborazioni esclusivamente sul territorio locale, è stato un impegno dei progettisti che ha dato una generale soddisfazione di questa opera contemporanea tutta "made in Palermo". Anche l'antico pianoforte a coda è stato restaurato in loco, tra i ponteggi del cantiere, da un membro del personale del Conservatorio
Unanime l'apprezzamento dei presenti all’inaugurazione dell’opera, alla giornata FAI del marzo u.s. e numerose le richieste di turisti e cittadini di visitarla. Tale interesse ed apprezzamento, già presagito dall'istituto ancor prima dell'inaugurazione, trova seguito nella delibera n.11 del 4 aprile a norma della quale il Consiglio, considerato che l'installazione Follia "ha enormemente accresciuto la rinomanza del luogo quale elemento artistico in grado di suscitare una maggiore attenzione verso il conservatorio", ha ritenuto di organizzare e promuovere azioni specifiche finalizzate a dare risalto all'opera e per mezzo di essa al Conservatorio. L’istituto renderà note le prossime occasioni in cui l'opera sarà fruibile al pubblico. Detta delibera prevede inoltre la creazione di una lampada da tavola omologa all'Istallazione "Follia", quale pezzo maggiormente rappresentativo da donare nelle occasioni istituzionali e da mettere in vendita.
Complementari le tre prestigiose iniziative adottate per i 400 anni di vita del Conservatorio: il 4 marzo ha preso corpo l’istallazione, il 5 marzo si è tenuto il concerto di Voci Bianche dirette dal maestro Antonino Sottile, e infine il 6 marzo ha avuto luogo il concerto inaugurale con l’orchestra e il coro Bellini del Conservatorio diretti dal maestro Loris Capister. Nel richiamare la rilevanza di questa complementarietà, il direttore Daniele Ficola ha dichiarato: “Abbiamo fatto mostra della musica anche in relazione alle altre arti. L’istallazione è qualcosa che rimane sempre e nobilita lo scalone d’ingresso”.
Lucia Russo