Mina Scotto De Falco, matriarca di una dinastia di costruttori e proprietaria del lussuoso Hotel Makadi a Ischia, viene trovata morta in piscina in una notte di inizio estate.
I sospettati? Quasi tutti i familiari che risiedono nello stesso albergo: i cognati avidi, le cognate pettegole, una nipote troppo affascinante, il secondo marito giovane e sciupafemmine... Passano solo poche ore e, nei Quartieri Spagnoli di Napoli, viene uccisa Patrizia, il più bel femminiello della casa da gioco e di piacere della signora Candida. Due mondi lontanissimi, due casi diversi. Oppure no? Indaga Annaluce Savino, spregiudicata cronista locale avvezza alle luci e alle ombre del bel mondo ischitano. Indaga il commissario Baricco, affascinante torinese trapiantato tra le insidie della malavita napoletana. E inaspettatamente le loro ricerche si intrecciano e si rincorrono, facendo scintille…
Un giallo che è una festa dei sensi: la luce dell’estate del Sud, il respiro cupo della «città sotto la città», i profumi e le voci del mondo inquieto delle donne. Perché la Napoli di Piera Carlomagno è femmina, tra signore dell’alta società, ragazze perdute, madri e sorelle di camorra e seduttrici che non hanno paura di rischiare. Femmina e irresistibile. Femmina e affamata. Femmina e vendicativa. E non concede quiete né certezze, fino allo sconcertante finale.
“Sa Annaluce? Le famiglie, per quanto importanti, articolate, pubbliche, sono ostaggio dei singoli componenti, restano cristallizzate nelle convinzioni di ognuno di loro. Finché non accade qualcosa a sconvolgere questo equilibrio.”
Piera Carlomagno, giornalista professionista, scrive su «Il Mattino» di Napoli.
Grazie ai precedenti romanzi con protagonisti il commissario Baricco e Annaluce Savino, Le notti della macumba (2012) e L’anello debole (2014), ha vinto numerosi premi. È presidente dell’associazione noir «Porto delle nebbie», che cura la sezione «Largo al giallo» del Festival Salerno Letteratura. È laureata in lingua e letteratura cinese e ha tradotto un’opera teatrale dello scrittore Premio Nobel Gao Xingjian.