INFEZIONI NELLE DONNE - Le infezioni rappresentano uno dei principali capitoli della patologia umana ed hanno accompagnato la nostra specie lungo il suo intero arco evolutivo.
Fattori genetici, sociali ed ambientali hanno tuttavia condizionato una diversità di genere nella loro distribuzione, nel decorso ed in alcuni casi nelle opportunità di trattamento. Le problematiche di genere interessano trasversalmente le discipline sanitarie, spesso quale prodotto di carenze conoscitive sugli aspetti peculiari della condizione e della biologia femminile.IL CONGRESSO - Se n'è parlato, in occasione della Giornata nazionale per la salute della donna, al congresso di Milano "Donna & Infezioni. Le differenze di genere nelle malattie infettive", presso l'Auditorium G. Testori del Palazzo della Lombardia. La ben nota relazione tra la malnutrizione e infezioni ha indotto ad inserire tra i temi del convegno le infezioni delle bambine nei contesti di povertà. L'analisi proseguirà con le maggiori malattie infettive, quali l’infezione da HIV, le epatiti virali e la tubercolosi, con un interessante focus sulle problematiche farmacoeconomiche associate alle infezioni. Uno spazio di rilievo verrà dedicato alle altre infezioni sessualmente trasmissibili e alle infezioni in gravidanza, alla trasmissione per via sessuale legata alla prostituzione e ai percorsi di accesso alle cure.
"Una differenza di genere importante che purtroppo riguarda anche le malattie infettive - afferma Massimo Galli, Professore Ordinario Malattie Infettive Università degli Studi di Milano e Vicepresidente SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - si verifica soprattutto nei paesi in cui la cultura locale tende a privilegiare il figlio maschio. Se c'è da scegliere quale tra i due nutrire o generare, si sceglie il primo: se c’è da scegliere chi mandare a scuola, si sceglie il maschio. Si tratta di una tendenza radicata che non vuole recedere. Questo implica anche una serie di conseguenze sulla salute, sulla possibilità di accedere alle cure, sulla capacità di difendersi dalle malattie, specie quelle trasmesse per via sessuale".
MAGGIORE PROBABILITA' DI CONTRARRE HIV - "In assenza di trattamento, la malattia da 'HIV tende ad avere un decorso meno favorevole nella femmina rispetto al maschio - prosegue il Prof. Galli - E' inoltre molto più frequente che una donna venga infettata dal proprio partner come conseguenza nell'ambito di una attività sessuale promiscua non sua".
INFEZIONI LEGATE ALLA GRAVIDANZA - il complesso TORCH, acronimo di un gruppo di agenti patogeni che include il Toxoplasma gondii, Virus della Rosolia, Citomegalovirus ed Herpes Simplex, molto pericolosi per il feto, resta un tema di attualità, al di la del recente allarme suscitato dal virus Zika.
DONNA E FARMACI ANTINFETTIVI - "Molti degli studi registrativi di farmaci antiinfettivi - aggiunge il vicepresidente della SIMIT - vedono sotto rappresentata la componente femminile. È il caso, in particolare, degli studi sui farmaci antiretrovirali.. Questo significa che alle donne vengono somministrati i farmaci alla dose calcolata su un campione quasi esclusivamente maschile. Non stupisce che gli effetti tossici delle terapie antiretrovirali siano più frequentemente riscontrati nel sesso femminile".